Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
invidia e gratitudine
PSICOANALISI E CIVILT CONTEMPORANEA
a cura di Eugenio Gaddini
L'edizione italiana di questo volume
dedicata alla memoria di
Isidoro Tolentino.
MELANIE KLEIN
Invidia e gratitudine
Traduzione di Laura Zeller Tolentino
Presentazione di Anteo Saraval
G. MARTINELLI EDITORE - FIRENZE
Titolo dell'opera originale:
ENVY AND GRATITUDE
(A STUDY OF UNCONSCIOUS SOURCES)
Tavistock Publications Ltd., London
(c) G Martinelli, Firenze, 1969
\\Presentazione al lettore italiano
Invidia e Gratitudine pubblicato nel 1957, la conclusione
di quarantanni di fecondo lavoro psicoanalitico di Melanie Klein
(1882-1960) la quale senza dubbio il personaggio di maggior
rilievo apparso nel campo della psicoanalisi dopo Sigmund Freud.
Allieva di Ferenczi e poi di Abraham ella si dedic fin dall'inizio
della sua attivit allo studio del bambino mettendo a punto, tra
il 1920 e il 1923, la tecnica del gioco, un metodo di analisi
ispirato alla regola freudiana delle libere associazioni, che permette di
esplorare e quindi di trattare i disturbi psicologici anche
di bambini molto piccoli.
Tramite questo nuovo strumento di ricerca la Klein ebbe
modo di compiere osservazioni del tutto originali sullo psichismo
infantile: infatti, oltre a dimostrare che alcune fasi dello sviluppo
psicologico quali il complesso edipico) e la formazione del Superio)
sono gi attive nei primissimi anni di vita, in anticipo cio rispetto a quanto
postulato da Freud, essa ha individuato nel. bambino l'esistenza di processi di
scissione, di proiezione e di elaborazione della colpa che testimoniano il
difficile lavoro che il
bimbo deve compiere per difendersi dalle angosce che i propri
prorompenti impulsi aggressivi gli suscitano.
L'accento posto dalla Klein sulle problematiche aggressive
precoci costituisce un aspetto fondamentale della sua opera e
l'immagine del bimbo che scaturisce dai suoi lavori, iniziando
con Le tendenze criminali dei bambini normali (1927) per finire
con Invidia e Gratitudine, insieme mostruosa e commovente.
Come sempre accade ai grandi innovatori anche la Klein fu
investita da critiche feroci ed osannata da seguaci entusiasti: tuttora la sua
opera motivo di contrasti nell'ambito delle stesse
Societ Psicoanalitiche. Le si rimprovera tra l'altro di essere uscita
dall'ortodossia freudiana, ma ritengo che nella scienza non ci
debba essere post per gli atti di fede; esistono piuttosto verit
verificabili ed esperimenti ripetibili e ci che la Klein ha individuato nello
psichismo infantile suscettibile di verifica da
parte di ogni psicoanalista spregiudicato. La si accusa, avendo
la Klein parlato di fase schizoparanoide e depressiva dello sviluppo psicologico
infantile, di aver sostenuto che il bambino
normale passi obbligatoriamente attraverso esperienze psicotiche.
Certo la Klein usando questa terminologia dimostra di essersi
lasciata sedurre, forse troppo, dall'analogia esistente tra alcuni
processi infantili di scissione, di proiezione e di elaborazione
della colpa e i sintomi psicotici quali la dissociazione, il delirio,
e la melanconia. tuttavia innegabile che un'analogia esiste e
!!sopratTuTto che il bambino cos come deve elaborare l'Edipo,
l'angoscia di castrazione ed altre situazioni suscettibili di condurlo alla
nevrosi, deve combattere contro la disintegrazione, la
persecuzione e la depressione che rappresentano lo spettro della
psicosi. Certo non facile accettare che la .disintegrazione, si
presenti essa sotto forma di pazzia o di morte, covi nel nostro
1agina p
52agina p