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NATALITA’ E TOTALITARISMO
Il vocabolario della Arendt è anomalo, ad esempio il termine politica ha un significato
molto diversa da quello tradizionale. Per la tradizione, politica è un certo ordine, un
sistema di potere, una forma un regime; per Arendt la politica è una performance, è
sempre qualche cosa di agito, è il teatro in cui si esibisce l'unicità. Su questo modo di
intendere la politica si può comprendere il legame tra natalità e totalitarismo. Così come
nel cuore del totalitarismo il male radicale l'uccisione dell'unicità, la trasformazione di
uomini in automi (i prigionieri torturati e uccisi siai gli aguzzini che obbediscono
ciecamente) caratterizza la degenerazione della politica in Occidente, sul teatro della
politica c’è l'esibizione e l’esaltazione dell'unicità. L’unicità è l’iniziativa di chi si esibisce
come unico e insostituibile. Tutto questo coincide la libertà, non libertà da qualche cosa
o libertà di fare qualche cosa, libertà è spontaneità, è il mostrare chi si è. Il chi si è è un
altro concetto fondamentale nel vocabolario della Arendt, e va distinto dal che cosa si è.
La domanda chi sei? Interroga la mia unicità, per questo si manifesta quando
interagisco con gli altri, però non c'è un modo di dire chi sono.
La domanda cosa sono riguarda le mie qualità, i miei modi di essere, il mio carattere. È
possibile dare un definizione di ciò che si è (una donna, un’insegnante, una studiosa di
filosofia). Ma essere una donna o un’insegnante non mi rende unica, ci sono tantissime
altre come me.
É il chi sono a essere fondamentale per comprendere la propria unicità, il chi è indicibile
(non può essere descritto) ma è esibibile attraverso l’azione. Proprio nell’azione politica
posso mostrare l'unicità della mia identità personale e la mia libertà.
Alla luce di quanto detto, si comprende perchè la politica non implichi mai il dominio,
un rapporto di comando e obbedienza, una gerarchia. La politica è un piano orizzontale
di esibizione reciproca e di cooperazione. L’ unicità dunque non è eccezionalità ma è la
nostra condizione, è uno degli snodi fondamentali della costruzione politica.