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Cass. 18.09.2009 (caso Renault): la Renault decide di recedere con modalità brusche
da numerosi contratti con i concessionari. Il Tribunale di Roma sostiene il diritto
della stessa alla rescissione ad nutum del contratto, anche se è pur vero che il mercato
delle auto è soggetto a trasformazioni continue tali da creare scompensi, non
dipendenti, però, dalla parte. La Corte di Appello conferma la sentenza seguendo un
percorso argomentativo diverso, consistente nella circostanza che l’assetto degli
interessi delineato dalle parti era chiaro, dunque non era possibile entrare nel merito
della disposizione pattizia. La Cassazione afferma che l’obbligo di buona fede
oggettiva è autonoma fonte dell’assetto contrattuale consistente nel dovere generale
di preservare i diritti dell’altra parte. Il giudice può usare questo strumento per
integrare e riequilibrare l’assetto degli interessi nel rapporto contrattuale.
Probabilmente occorrerà ragionare sul fatto che buona fede e abuso del diritto sono
due concetti differenti, dove l’ultimo rileva quando si usa il diritto per uno scopo
diverso; ciò rileva solo in merito a circostanze soggettive e non oggettive. Dunque
l’abuso del diritto attiene ad un uso scorretto delle modalità di esercizio un diritto in
violazione di un generale dovere di buona fede.
Gli artt 2 e 111 Cost. appaiono talmente importanti da stravolgere il rapporto
contrattuale.
Bacissimi……
IL BOSS…hahaahaahhaah