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Sintassi

A seconda del numero di predicati, distinguiamo:


frase semplice o proposizione si organizza intorno a un solo predicato: il pubblico ride.

frase complessa o periodo è composta da due più frasi semplici: mentre applaude, il pubblico ride.

Il sintagma è un’unità sintattica minima, un elemento intermedio tra la singola parola e la frase: Marco / suona / la batteria:
sintagma verbale: centrato su un verbo Lucia ha imparato il tango.

sintagma nominale: centrato su un nome (da solo o insieme con articoli e/o aggettivi) La bravissima Lucia ha imparato il tango.

sintagma preposizionale: costituito da una preposizione seguita da nome o pronome Marco suona con Simone.

sintagma avverbiale: centrato su uno o due avverbi Marco suona velocemente.

Una frase può essere arricchita con:


un attributo: un aggettivo unito a un nome con cui condivide la funzione sintattica Lucia è una fantastica ballerina.

un’apposizione: è un nome messo accanto a un altro nome con la stessa funzione Il bassista Paolo suona con Marco, il chitarrista.

un complemento: un elemento (nome, pronome, avverbio) che completa la frase Marco con la bandana suona davanti alla folla di amici
e può riferirsi al soggetto, al predicato, all’oggetto o ad altri complementi la chitarra senza amplificazione.

I complementi più importanti si distinguono in:


COMPLEMENTI DIRETTI: sono collegati direttamente all’elemento da cui dipendono, senza bisogno di altri elementi in mezzo
compl. oggetto: si collega senza una preposizione a un verbo transitivo Pietro legge un libro. Luisa ha mangiato una mela.
completandone il significato
compl. predicativo del soggetto e dell’oggetto: un nome o un aggettivo che Pietro è diventato un attore. Lucia sembra triste.
completano il significato di un verbo copulativo e si riferiscono al soggetto I deputati hanno eletto presidente l’onorevole Rossi.
o all’oggetto della frase Ritengo questi esercizi facili.

COMPLEMENTI INDIRETTI: sono collegati al verbo indirettamente, tramite una preposizione


compl. d’agente e di causa efficiente: la persona (agente) o la cosa (causa L’aranciata è stata bevuta da Mirella.
efficiente) che compiono l’azione indicata da un verbo passivo Il porto è stato distrutto dal tornado.
compl. di termine: indica la persona, l’animale o la cosa verso cui si rivolge Ho dato il libro a Giorgio.
l’azione del verbo o il significato del nome o dell’aggettivo Luciano fu un autore molto caro a Leopardi.
compl. di specificazione: è introdotto dalla preposizione di e precisa, spiega La professoressa di matematica. Il libro di Umberto Eco.
il significato di un altro nome generico Il telefonino di Roberto.
compl. di stato in luogo: specifica il luogo in cui si svolge una situazione Abito a Bari.
o avviene un’azione Noi studiamo spesso in biblioteca.
compl. di moto a luogo: indica il luogo verso cui si dirige l’azione espressa Sonia è andata al mare.
dal verbo Roberto è partito per Lisbona.
compl. di moto da luogo: indica il luogo da cui è iniziato un movimento Luca è tornato oggi da Monaco. Maria è uscita di casa.

compl. di moto per luogo: indica il luogo attraversato o all’interno del quale Questo treno passa per Firenze?
ci si muove Mario è appena uscito da quella porta.
compl. di tempo determinato: indica il momento, la collocazione temporale Caterina è andata a dormire alle nove.
di un’azione Torno a casa verso sera.
compl. di tempo continuato: indica la durata di una situazione, di un’azione, Ho aspettato il treno per due ore.
di un evento Siamo in ferie da tre settimane.
compl. di causa: specifica la ragione per la quale si verifica una situazione Il cucciolo saltava per la gioia.
o si compie un’azione Sto tremando dal freddo.
compl. di fine: indica lo scopo per il quale si verifica una situazione Sto studiando per il compito in classe.
o si svolge un’azione Mi piacciono i tuoi occhiali da sole.
compl. di mezzo: esprime il mezzo o lo strumento cui si realizza un’azione Mario va a scuola con l’autobus.
o una situazione Carlo chiude sempre a chiave l’ufficio.
compl. di modo: indica il modo in cui avviene un fatto Leggerò con piacere il tuo libro.
o si svolge un’azione Mi piace mangiare lentamente.
compl. di compagnia o di unione: indica la persona (compagnia) o la cosa Sei andata al cinema con la tua amica?
(unione) insieme a cui si fa qualcosa Beatrice è uscita con l’impermeabile.

© 2020, GIUS. LATERZA & FIGLI, BARI-ROMA


Sintassi
L’ANALISI LOGICA
Esempi:
COMPLEMENTI Caso 1: complementi all’inizio della frase
Domani noi partiamo
A Roma ci sono molti turisti

GRUPPO DEL SOGGETTO COMPLEMENTI Caso 2: complementi collegati al gruppo del soggetto
Il libro di storia è interessante

Caso 3: complementi collegati al gruppo del predicato


GRUPPO DEL PREDICATO COMPLEMENTI Carlo mangia la pasta
Maria telefona a Giulia

Caso 4: complementi alla fine della frase


COMPLEMENTI Francesco legge un libro di storia

LA FRASE COMPLESSA
La frase complessa (o periodo) è l’insieme di due o più frasi semplici unite tra di loro in modo da costituire un’unità indipendente
sotto il profilo logico e del significato; è chiusa da punto fermo, punto interrogativo, punto esclamativo o da puntini di sospensione.

Le proposizioni che compongono il periodo possono essere:


principali: non dipendono da nessun’altra proposizione, sono l’elemento Sono stato molto bene in vacanza e mi sono potuto riposare.
portante del periodo e hanno un significato autonomo; si chiamano anche Sono stato molto bene in vacanza perché mi sono potuto
reggenti perché reggono tutte le altre proposizioni riposare.
coordinate: si collegano a un’altra proposizione sullo stesso piano Sono stato molto bene in vacanza e ho fatto molte gite.
sintattico, mantenendo la propria autonomia; si trovano dopo la frase a cui
sono coordinate
subordinate: arricchiscono il significato della proposizione da cui dipendono; Ho capito tutta la lezione, nonostante mi rimanga qualche
non hanno un significato autonomo, devono essere sempre usate con una piccolo dubbio. Ho mangiato un panino perché avevo fame
proposizione reggente

I tipi di frase semplice (indipendenti o principali) sono:


  Enunciative: esprimono un fatto, un giudizio o un’opinione: Qui c’è posto per tutti
  Interrogative: fanno una domanda diretta: Dove andiamo dopo?
  Esclamative: esprimono forti emozioni, positive o negative: Saresti così carina con quel vestito!
  Desiderative: esprimono desideri: Che tu sia benedetto!
  Volitive: esprimono ordini, divieti, inviti: Venite subito!
  Incidentali: inseriscono, tra virgole o trattini, osservazioni o chiarimenti: Quindi – disse chiara – andiamocene subito.

Le proposizioni subordinate, secondo la forma, possono essere:


esplicite: hanno il verbo in un modo finito Le ho parlato affinché mi capisse meglio.
implicite: hanno il verbo in un modo indefinito Luca crede di amarla; studiando di più, passerai sicuramente l’esame.

Secondo la funzione, le più frequenti proposizioni subordinate possono distinguersi in:


completive: completano il significato del verbo della proposizione principale:
soggettive: svolgono la funzione di soggetto della proposizione Sembra che Lena sia malata. È bello andare in bicicletta.
principale
oggettive: svolgono la funzione di oggetto della proposizione Mariella mi ha detto che Pino ora vive a Bari.
principale Lina spera che domani ci sia il sole.
dichiarative: spiegano il significato di un elemento della proposizione Mi è venuta un’idea, che domani potremmo andare tutti allo zoo.
principale
interrogative indirette: sono frasi interrogative subordinate a una Mi chiedo chi abbia lavato i piatti.
principale Ho chiesto a Daniele se viene al concerto.
relative: aggiungono informazioni a un nome o a un pronome della Il libro di Umberto Eco che mi ha consigliato Paola mi è piaciuto molto.
principale

© 2020, GIUS. LATERZA & FIGLI, BARI-ROMA


Sintassi
circostanziali: precisano la principale o l’intero periodo con l’indicazione di circostanze o modalità non indispensabili al senso del periodo. S

P
Le più frequenti sono queste proposizioni:
temporali: forniscono informazioni sul momento in cui si svolge la Il postino ha suonato alla porta dopo che ero uscito di casa.
principale

l
causali: indicano la causa per la cui si verifica l’azione espressa nella Mi sono comprato un telefonino nuovo perché quello vecchio si è rotto.
principale
finali: indicano il fine dell’azione espressa nella proposizione Ho scritto un messaggio a Giorgia per ricordarle dell’appuntamento.

i
principale
consecutive: indicano la conseguenza dell’azione espressa nella Marta era così stanca che si addormentò subito.
principale
avversative: indicano un fatto in contrapposizione alla principale Lorenza è uscita con le amiche invece di studiare.
concessive: indicano un fatto nonostante il quale si svolge la Sebbene ieri piovesse a dirotto, Mario è andato a scuola in bici.
principale
condizionali: indicano la condizione (protasi) da cui dipende la della realtà (ipotesi reale o molto probabile): se ho tempo, vado in palestra.
realizzazione della conseguenza (apodosi) espressa nella reggente;
formano il periodo ipotetico della possibilità (ipotesi possibile ma non probabile): se avessi tempo,
andrei in palestra.
dell’irrealtà (ipotesi irreale) se avessi avuto tempo, sarei andato in
palestra.
comparative: stabiliscono un confronto tra la principale e un’altra Il nuovo centravanti non è così forte come pensavo.
azione o situazione
modali: indicano il modo in cui avviene l’azione espressa nella principale Tornò a casa correndo.

L’ANALISI DEL PERIODO


analizza le funzioni delle varie frasi che compongono un periodo

Come fare l’analisi del periodo:


1 Conta i verbi per individuare quante frasi semplici ci sono nel periodo (1 verbo = 1 frase)
2 Individua la proposizione principale u la frase indipendente, che regge le altre.
3 Individua il rapporto che le altre frasi hanno con la principale (coordinazione o subordinazione) e tra di loro (coordinazione o
subordinazione)

Esempio:
Quando l’ho incontrata,
le ho spiegato
perché non mi ero divertito alla sua festa
sebbene ci fosse tanta gente
che mi sembrava molto simpatica
ed era allegra.

le ho spiegato
PRINCIPALE

Quando l’ho incontrata perché non mi ero divertito alla sua festa
SUBORDINATA DI 1° GRADO SUBORDINATA DI 1° GRADO

sebbene ci fosse tanta gente


SUBORDINATA DI 2° GRADO

che mi sembrava molto simpatica ed era molto allegra


SUBORDINATA DI 3° GRADO COORDINATA ALLA SUBORDINATA DI 3° GRADO

© 2020, GIUS. LATERZA & FIGLI, BARI-ROMA

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