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UNA ESCUELA, DOS CULTURAS, TRES IDIOMAS…

ITALIANO

III TRIMESTRE 2022


CLASSE: 9° A-B-C

GUIDA DIDATTICA Nº1

DATA D'INIZIO: 19 settembre


DATA DI CONCLUSIONE: 21 ottobre
ORE SINCRONE: 3                 

DOCENTE: Manuela De Martinez    


INDIRIZZO ELETTRONICO: manuela.polloni@fermi.edu.pa

OBIETTIVO GENERALE: 1 leggere ed esporre, in forma scritta e orale,le biografie


di alcuni artisti italiani
2 Utilizzare in modo appropriato la forma passiva .
OBIETTIVI SPECIFICI:
TEORICO PRATICO

1Conoscere le strutture grammaticali e il 1Applicare le strutture grammaticali e il


lessico per parlare di alcuni artisti.italiani. lessico per parlare di alcuni artisti e le
loro opere attraverso dialoghi scritti e
2 Conoscere le strutture grammaticali orali.
per esprimersi in forma passiva 2Trasformare dalla forma attiva alla
passiva.

CONTENUTI:
TEMA 1 la forma passiva
1.1 la forma passiva
1.2 la forma passiva con il verbo andare e venire
1.3 il SI passivante nei tempi semplici e composti

TEMA 2 artisti italiani


2.1 Michelangelo Buonarroti
2.2 Gian Lorenzo Bernini
2.3 Raffaello Sanzio
2.4 Botticelli
2.5 Caravaggio

SVILUPPO DEL CONTENUTO:


TEMA 1.1 forma passiva
Libro pag. 56,206
Nella forma attiva il soggetto compie l'azione espressa dal verbo (soggetto e agente
coincidono).
Nella forma passiva il soggetto subisce l'azione espressa dal verbo, che è
invece compiuta da qualcos'altro o qualcun altro (soggetto e agente sono diversi).
I verbi transitivi, che cioè hanno un oggetto diretto, possono avere la forma attiva
e la forma passiva.
In questo caso il soggetto non è più chi compie l’azione:
Forma attiva: Soggetto verbo oggetto
Carla legge un libro
Molte persone guardano la televisione
Forma passiva: Soggetto verbo chi compie l’azione
il libro è letto da Carla
La televisione è guardata da molte persone
La forma passiva è data dal verbo ESSERE (ausiliare) + IL PARTICIPIO PASSATO
DEL VERBO, e segue la coniugazione in base al tempo e al modo del verbo che
vogliamo usare. Il participio passato deve sempre concordare con il soggetto:
attivo passivo
io amo io sono amato
lui vedeva lui era visto
loro hanno regalato loro sono stati regalati/e
La persona o la cosa che compiono l’azione sono precedute dalla preposizione DA.
Il direttore è molto amato dai suoi dipendenti.
I ladri sono stati presi dai poliziotti ieri notte.
La conferenza sarà tenuta dal Preside della Facoltà di Lettere.
Presente ascolto > sono ascoltato
Passato prossimo ho ascoltato > sono stato ascoltato
Imperfetto ascoltavo > ero ascoltato
Passato remoto ascoltai > fui ascoltato
Trapassato prossimo avevo ascoltato > ero stato ascoltato
Trapassato remoto ebbi ascoltato > fui stato ascoltato
Futuro semplice ascolterò > sarò ascoltato
Futuro anteriore avrò ascoltato > sarò stato ascoltato
Condizionale Semplice ascolterei > sarei ascoltato
Condizionale Composto avrei ascoltato > sarei stato ascoltato
Congiuntivo Presente che io ascolti > che io sia ascoltato
Passato che io abbia ascoltato > che io sia stato ascoltato
Imperfetto che io ascoltassi > che io fossi ascoltato
Trapassato che io avessi ascoltato > che io fossi stato ascoltato
PER SAPERNE DI PIU’ (attivita’ asincrona) https://www.youtube.com/watch?
v=dyJNhY-bo8U

TEMA 1.2 la forma passiva con il verbo andare e venire


Libro pag. 60,207
Possiamo trovare la forma passiva anche con l’ausiliare andare e venire.
• Col verbo andare ha il significato di deve essere e si usa solo con i tempi
semplici:
Es. La domanda VA presentata entro il dieci Giugno. = DEVE ESSERE presentata
La tassa di iscrizione ANDRÀ pagata in anticipo. = DOVRÀ ESSERE pagata
• Col verbo venire ha lo stesso significato dell’ausiliare essere nei tempi semplici:
Es.Dante Alighieri viene letto in tutto il mondo.
Il programma veniva seguito da un pubblico giovane.
La lezione verrà tenuta da un docente madrelingua.

Tema 1.3 SI passivante nei tempi semplici e composti


Libro pag.62, 207
Nel SI passivante, la particella pronominale “si” consente di dare valore passivo a un
verbo transitivo, svolgendo la funzione di complemento d'agente indefinito (da tutti noi,
da tutti voi, da tutti, da nessuno). Il verbo deve essere coniugato alla terza persona
singolare o plurale in accordo con il soggetto.
La particella pronominale si ricorre non solo nella forma riflessiva del verbo ma anche in
altri casi.
Per esempio, nella frase: Si udirono voci confuse.
La particella si non vuol dire sé, se stessi e neppure tra loro, l'un l'altro. Si udirono non
è quindi un verbo riflessivo, ma equivale a furono udite, cioè a un passivo. In questi casi
il si è chiamato si passivante perché dà al verbo attivo che accompagna il valore
passivo.
Esempi di frasi con il Si con valore passivante.
• Si balla il liscio.
• Si vende villa in periferia.
• Si comprano francobolli.
• Si sono scoperti nuovi medicinali.
• Da Manfredonia si possono vedere le isole Tremiti.
Costruzioni col si
• In Grecia si mangia il soulaki
Quando la frase è senza oggetto diretto espresso parliamo propriamente di si
impersonale:
• Qui si mangia bene
Quando il verbo della frase è transitivo e ha il complemento oggetto espresso la frase è
in realtà una frase passiva; in questo caso parliamo di si passivante:
• In Italia si mangia molta pasta (frase passiva corrispondente: In Italia viene mangiata
molta pasta)
Un’altra differenza; il si impersonale ha sempre il verbo alla terza persona singolare:
• In Italia si mangia bene
• In Grecia si spende poco
Al contrario il si passivante ha il verbo alla terza persona singolare se il sostantivo a cui
si riferisce è singolare, alla terza plurale se il sostantivo a cui si riferisce è plurale:
• In Italia si mangia molta pasta
• In Italia si mangiano molti spaghetti
• In Alto Adige si parlano sia l'italiano che il tedesco.
• In quel concessionario si vendono 20 automobili al giorno.
• Le vendite si registrano su questo libro.
• In questo club si deve mettere la cravatta.

Tema 2 artisti italiani


2.1 Michelangelo Buonarroti libro pag. 58
2.2 Gian Lorenzo Bernini libro pag.60
2.3 Raffaello Sanzio
RAFFAELLO
Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520) è stato
un pittore e architetto italiano, fra i più celebri del Rinascimento.
Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo la sua esperienza è considerata
profondamente innovativa per le numerose opere iconiche e per il modo in cui queste
sono state prodotte, avvalendosi di una bottega altamente strutturata e composta da
numerosi professionisti di altissimo livello e varie discipline a cui il maestro affidava
buona parte del suo lavoro. La "maniera" di Raffaello fu di vitale importanza per lo
sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, sia per emulazione da parte dei suoi
collaboratori che ne portarono avanti il linguaggio per decenni in tutta Europa [4] raccolti
nella scuola del manierismo,
le opere di Raffaello Sanzio, pittore e architetto italiano dell'alto Rinascimento,
tradizionalmente considerato uno dei tre grandi maestri del periodo, costituendo una
ideale "triade dell'arte" con Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti.A ventuno anni
Raffaello decise di trasferirsi a Firenze, affascinato da quanto si diceva sulle opere di
due artisti molto noti della città toscana: Leonardo e Michelangelo. Risale a questo
periodo la serie delle Madonne col Bambino, uno dei soggetti al quale Raffaello pare
fosse particolarmente legato (secondo alcuni, per via della tragica scomparsa della
madre quando era ancora bambino).Ne citiamo tre, per dovere di sintesi: la Madonna
del Belvedere (1506), la Madonna Esterhazy (1508) e la Madonna del
Cardellino (1506)

 Fu con la chiamata a Roma di papa Giulio II che Raffaello, appena venticinquenne
trovò la sua consacrazione, affrescando le Stanze papali. Per farlo decise di ispirarsi
alle quattro facoltà delle università medievali: teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza
per dare vita ad uno dei dipinti più celebri del Rinascimento: la Scuola di
Atene (1509-1511). Sembra che nell’opera Raffaello abbia dato ad alcuni sapienti del
mondo classico le fattezze dei più grandi artisti del suo tempo: Eraclito (aggiunto in un
secondo momento) pare somigliare moltissimo a Michelangelo, Platone a Leonardo da
Vinci e Euclide a Bramante. Raffaello fu anche un importante architetto: dal 1514
lavorò al progetto della Basilica di San Pietro in Vaticano (cantiere al quale si dedicò
anche Michelangelo dal 1546).

2.4 Sandro Botticelli


BOTTICELLI
 Sandro Botticelli è l'artista simbolo del primo Rinascimento fiorentino. Sandro
Botticelli (Firenze, 1445 - 1510) è uno degli artisti simbolo del Rinascimento, e in
particolare del Rinascimento fiorentino, non solo per la proverbiale bellezza delle sue
dee e delle sue Madonne, ma anche per molti altri motivi: personaggio di grande
cultura, è stato uno dei più raffinati pittori del suo tempo, è stato l’artista che forse più
d’ogni altro ha dato forma agli ideali dei filosofi neoplatonici , è stato il pittore per
eccellenza dei Medici, Famoso per le sue Madonne, uno dei soggetti privilegiati dal
giovane Botticelli.L’adesione al classicismo permise a Sandro Botticelli di essere
ammesso alla corte di Lorenzo il Magnifico che gli commissionò varie opere: la più
famosa è L’adorazione dei Magi (dipinto del 1475).

L’adorazione dei Magi  ,nel dipinto Botticelli ritrasse i membri della famiglia Medici nei
panni dei protagonisti dell’opera (era una consuetudine all’epoca inserire il committente
nel dipinto). Ciò che non tutti sanno però è che il volto del ragazzo alla destra del
dipinto che guarda l’osservatore con aria di sfida pare sia un autoritratto dell’artista.È
negli anni Ottanta del Quattrocento che Botticelli dipinse i suoi capolavori più noti: La
primavera e La nascita di Venere  È possibile ammirare entrambe le opere agli
Galleria degli Uffizi di Firenze. A dire il vero la bellissima Venere di Botticelli in
realtà non è un esempio di bellezza perfetta: non ha scapole, né sterno, il busto è
troppo lungo e l’ombelico è troppo in alto. Probabilmente, se fosse reale, non
sopravvivrebbe a lungo (un po’ come Barbie). Ma chi fa caso a questi dettagli al
cospetto di un volto e uno sguardo di incomparabile bellezza?
2.5 Caravaggio
Caravaggio

Dunque, trovarsi dinnanzi a un quadro di Caravaggio, equivale a immergersi nella


realtà, perché l’artista intendeva riprodurla in maniera del tutto mimetica, come mai
nessuno prima di lui aveva fatto.In certa misura, Caravaggio anticipa la fotografia,
nata nell’Ottocento . Voleva rappresentare la realtà quale dovrebbe essere, come
proiezione di sentimenti, di un Bene e di un Male intesi come valori simbolici.
Caravaggio osserva e riproduce la realtà esattamente com’è, esattamente come la
vediamo in una buona fotografia. Di più: non è fotografia nell’accezione di ritratto
posato, è fotografia alla ricerca di una realtà che ci coglie come di sorpresa.

La sua pittura è tra le più innovative di tutta la storia dell’arte. Pur rifacendosi ad artisti
come Tiziano o Raffaello, Caravaggio costituisce uno dei più importanti rappresentanti
del naturalismo, stile basato sullo studio e sulla rappresentazione della realtà. Il pittore
lombardo infatti rappresenta scene autentiche, frutto della sua frequentazione della
quotidianità. I protagonisti delle sue opere sono quasi sempre persone umili, quasi mai
modelli professionisti. Grazie all’uso sapiente delle luci e delle ombre i suoi dipinti si
caricano di un’atmosfera quasi teatrale che incentra l’attenzione solo sui soggetti. La
plasticità dei volti rappresentati è enfatizzata dalla perfezione del suo chiaroscuro che
mette in luce lo spessore e il volume delle figure.
1 settimana 2 settimana
Tema 2 Tema 1
Presentazione degli artisti 1.1la forma passiva
Libro pag. 56 n°7
Pag. 146 n°1,2,

3 settimana 4 settimana
1.1la forma passiva 1.3 il SI passivante nei tempi semplici e
Libro Pag. 146 n°3,5,6,7,8,10 composti
1.2 la forma passiva con il verbo andare e Libro pag. 62 n°3
venire Pag. 152 n° 15,16,17,18,19,20
Libro pag. 60 n°4
Pag. 147 n° 4 Verifica forma passiva
Pag. 149 n°11,12,14
Verifica lettura comprensiva
5 settimana
Presentazioni orali

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