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Linguistica: disciplina (ramo scienze umane) che si occupa del linguaggio verbale
Ferdinando Saussure (svizzero) spiegò la differenza tra linguistica generale e storica, egli
può essere considerato il fondatore della linguistica moderna (inizi ‘900)
“Cours de linguistique générale“ (1916) raccolta di appunti curata da due suoi allievi
Bally e Sechehaye che conteneva il materiale dei suoi corsi
Tomasin “Langue e Parole” articolo commemorativo Saussure: viene spiegato che con
Saussure la sincronia non sorpassa la diacronia ma si integrano a vicenda
Lingue storico-naturali
oggetto di studio della linguistica
Storico:le lingue dipendono dalla cultura che si sono sviluppate nel corso della civiltà
umana.
Naturali:nasciamo predisposti all’apprendimento di una lingua, la comunicazione è
per noi innata,è un’esigenza naturale
Tutti i sistemi linguistici esistenti o esistiti ed usati da un gruppo sociale sono espressione
del linguaggio verbale umano,da questo punto di vista non c’è alcuna differenza tra lingue
e dialetti:la distinzione è basata unicamente su considerazioni sociali e storico culturali
(generale pregiudizio sullo status inferiore del dialetto per il loro essere limitanti e non codificate)
sociolinguistica:studia interazione lingua-società
COMUNICAZIONE:ci sono 3 categorie
1. Passaggio informazione (Comunicazione in senso largo;diffusa tra studiosi semiotica):
tutto può comunicare qualcosa, anche dei semplici fatti possono suscitare
interpretazioni e quindi dare/veicolare informazioni.
Non c’è intenzionalità dell’emittente ma c’è un ricevente che interpreta il mex a modo
suo (ex chi sbadiglia non vuole comunicare ma chi lo vede capisce che è annoiato)
Emittente non intenzionale
Ricevente (interpretante) intenzionale
2. Comunicazione in senso stretto:
si tiene conto dell’intenzionalità, si ha comunicazione quando c’è un un emittente che
produce un comportamento al fine di passare una info che viene percepita da un
ricevente
Emittente intenzionale
Ricevente intenzionale
3. Formulazione di inferenze
Nessun emittente (solo presenza “oggetto culturale”)
Interpretante
Ex c’è un fuoco, chi lo vede capisce che c’è un incendio
naturale
umana Non verbale
Non c’è una vera distinzione tra Simboli e Segni in senso stretto: entrambi in quanto
motivati culturalmente perciò arbitrari e convenzionali dovrebbero appartenere di fondo
alla categoria dei simboli.
Nella comunicazione in senso stretto c’è quindi un emittente che produce intenzionalmente
un segno per un ricevente.
Il codice è un insieme di regole/conoscenze di riferimento fissate per
convenzione che permettono al ricevente di interpretare il segno
(codice=insieme di corrispondenze fra significanti fonico-acustici e significati concettuali)
es nella comunicazione scritta emittente e ricevente devono conoscere l’insieme di simboli (lettere)e i suoi
significati specifici.
Proprietà della lingua (e dei segni linguistici)
segni linguistici=codice lingua
Biplanarietà
La parola (=segno) gatto formata dalle due facce (significante g-a-t-t-o e significato gatto) si riferisce
all’oggetto reale gatto e lo identifica (referente).
Consiste nel fatto che non c’è alcun legame naturalmente motivato (connesso alla
natura o all’essenza delle cose) tra segno e suo referente,tra significante e significato.
se i segni linguistici non fossero arbitrari le parole delle diverse lingue dovrebbero essere tutte molto
simili,le cose cioè dovrebbero chiamarsi più o meno allo stesso modo (e invece gatto in ita,kissa in
finlandese,mace in albanese)
e al contrario parole simili dovrebbero designare cose o concetti simili
(invece bello italiano,bell inglese,belly inglese).
4 LIVELLI DI ARBITRARIETA’
unità minime di prima e di seconda articolazione possono coincidere nella loro forma: es
in sforna “s” è contemporaneamente unità di prima e seconda art.
Trasponibilità di mezzo (proprietà significante)
-il canale fonico-acustico (mezzo aria): sotto forma di suoni /rumori prodotti dall’apparato
fonatorio umano che si propagano come onde sonore e vengono ricevuti dall’apparato uditivo (es
parola pronunciata)
-canale visivo-grafico (mezzo luce): sotto forma di segni tracciati sulla carta o altro supporto e
ricevuti attraverso apparato visivo. (es parola scritta)
il canale orale(fonico-acustico) è prioritario rispetto a quello scritto (visivo-grafico)
Avere una forma scritta è un requisito indispensabile per una lingua evoluta.
Lo scritto ha una priorità/utilità sociale:strumento attraverso cui una comunità trasmette la
propria cultura (tradizione letteraria,sapere scientifico)
veicolo fondamentale dell’istruzione (importanza alfabetismo società civile)
ha validità giuridica
Linearità del segno:il significante viene prodotto in successione nel t e nello s, per
comprendere il messaggio occorre quindi che gli elementi siano realizzati linearmente
uno dopo l’altro.
es le frasi “Maria chiama Gianni” e “G. chiama M.” designano due stati di cose ben
diversi).
E segni “globali” che vengono percepiti come un tutto simultaneamente
(es molti segnali stradali,gesti…)
Discretezza del segno:le unità della lingua non sono continue ma distinte e ben separabili.
es Pollo e Bollo sono parole con significati completamente differenti che variano proprio
per la presenza di un fonema /b/ al posto di un altro /p/
una conseguenza della discretezza è che non è possibile intensificare il significante per intensificare il
significato allo stesso modo in cui si fa con le grida :nella lingua il significato non varia al variare del del
significante es non c’è differenza di significato tra “gatto” detto a bassa voce e “gatto” urlato
NE DERIVA
PRODUTTIVITA’ ILLIMITATA LINGUA (o apertura sis ling)
Con la lingua è sempre possibile creare nuovi mex, mai prodotti prima, e parlare di
esperienze e cose nuove,mai sperimentate o inesistenti (la lingua non è limitata a codificare
il mondo E né un campo di esperienza stabilito)
(La produttività è resa pox dalla doppia articolazione che permette una illimitata combinatorietà di piccole unità)
Proprietà inerenti alla natura sis ling piuttosto che a quella materiale dei segni.
Complessità sintattica
Consiste nel fatto che i mex linguistici,a differenza mex in altri codici naturali, possono
presentare un alto grado di elaborazione strutturale,con una ricca gerarchia di rapporti
di concatenazione tra gli elementi.
La disposizione degli elementi/segni linguistici non è mai casuale, nella sintassi hanno
particolare importanza
ORDINE:le posizioni in cui gli elementi si combinano
DIPENDENZE tra gli elementi:evidenziano i rapporti gerarchici
INCASSATURE (incisi)
RICORSIVITA’ che conferisce una particolare complessità interna
DISCONTINUITA’ tra elementi uniti dal punto di vista semantico e sintattico ma
non adiacenti linearmente
Equivocità
La lingua è un codice equivoco:non c’è una coincidenza biunivoca tra significante e
significato ma al contrario una corrispondenza doppiamente plurivoca:
1. OMO/POLISEMIA: 1 significante ≡ più significati.
es il significante carica può avere diversi significati
Funzione svolta da una persona (Il sindaco è in carica da mesi)
Quantitativo di energia (il telefono non ha più carica)
Assalto (il generale partì alla carica)
Piena (una macchina carica di bagagli)
L’equivocità costituisce un vantaggio per il sis linguistico:lo rende flessibile e adattabile ad esprimere
esperienze sempre nuove e differenti.I possibili problemi derivati dall’equivocità sono risolvibili dal contesto.
La Lingua è un codice che organizza un sistema di segni arbitrari e
doppiamente articolati,capaci di esprimere ogni esperienza esprimibile
e cioè di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di el.
1)Distinzione sincronia-diacronia
I termini sincronia (dal greco syn “insieme” e chronos “tempo) e diacronia (dal greco dià “attraverso” ) sono
utilizzati per indicare 2 diverse prospettive con cui è possibile osservare le lingue in relazione al t.
DIACRONIAconsiderazione delle lingue e dei suoi elementi nella loro evoluzione storica
SINCRONIAconsiderazione delle lingue e dei suoi elementi in un determinato momento
“facendo un taglio sull’asse temporale” per vedere la loro conformazione e i rapporti in cui
si trova in quel particolare stato.
es. l’etimologia di una parola (processo per cui si cerca di risalire alla parola d’origine di un’altra parola, e di
ricostruirne la storia spiegando il cambiamento avvenuto nel significante e significato) è un’operazione di
linguistica diacronica mentre descrivere il significato che hanno oggi le parole in italiano è
un’operazione di linguistica sincronica.
COMPLEMENTARIETA’ SINCRONIA-DIACRONIA
Non si parla mai di sincronia o diacronia assoluta, queste sono due dimensioni che si
intrecciano, 2 diverse prospettive di una stessa cosa, è impossibile separarle nettamente:
un qualunque elemento della lingua in un certo momento è quello che è sia in virtù delle relazioni
che ha con gli altri elementi del sistema linguistico (prospettiva sincronica) sia in virtù della sua
storia precedente che lo ha portato alla condizione attuale (visuale diacronica) c’è un rimando
continuo tra sincronia e diacronia.
es in italiano si usa la formazione di nomi deverbali con lo scopo di indicare l’azione stessa o il suo
risultato ad esempio si applica alla radice verbale il suffisso –azione/-amento.
Il sistema (grammatica) ammette sia uno che l’altro ma la norma esclude certe combinazioni:
affidareaffidamento MA NON affidazione
cambiarecambiamento MA NON cambiazione
la norma può cambiare nel t
OGGI:spiegazione MEDIOEVO:spiegamento (oggi utilizzato solo in ambito miltare;truppe)
4)Livelli di analisi
E 4 livelli di analisi,stabiliti in base alle proprietà della doppia articolazione e biplanarità
1. fonetica:si occupa dell’analisi dei suoni linguistici,
fornisce una descrizione
fisica (funzione acustica) dei suoni
fisiologica della loro articolazione (funzione articolatoria)
della percezione dell’apparato uditivo (f.uditiva)
2. morfologica:analisi delle forme con cui si presentano le parole in ogni lingua
3. sintattica:analisi della disposizione degli elementi nella struttura della frase.
4. Semantica:analisi del significato