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Articolo partitivo

In grammatica, l'articolo partitivo un articolo indefinito utilizzato per introdurre una quantit imprecisata:

Ho trovato dei fichi a poco prezzo. A volte passo delle giornate impossibili. Vorrei delle mele, degli spinaci e dei pomodori

La subordinata consecutiva
1. proposizione che indica la conseguenza dell'azione della reggente Esempio

Era cos arrabbiata che neanche mi rispose. Sei cos stupido che quasi non sai scrivere! Era fredda da morire.

Complemento di fine o scopo

l complemento di fine o scopo, nella sintassi della frase semplice, indica, per l'appunto, il fine o lo scopo a cui tende una determinata azione, circostanza o condizione Il complemento risponde alle domande:

per quale fine? per quale scopo? a che scopo? perch?

Il cacciatore giunse in soccorso di Cappuccetto Rosso. Le coperte servivano al lupo da travestimento.

Preposizioni subordinate
Una proposizione subordinata una proposizione che dipende da un'altra proposizione. Non ha un'autonomia sintattica (se considerata da sola), ed retta da preposizioni, locuzioni avverbiali o congiunzioni. Pu essere esplicita (verbo coniugato in un modo finito) o implicita (il verbo coniugato in un modo indefinito cio gerundio,infinito ecc.). Si dividono a seconda della loro funzione in tre tipi ,: Completive Se completano la frase, come argomenti del verbo. Attributive Se svolgono la medesima funzione dell'attributo e dell'apposizione Avverbiali Se arricchiscono la reggente, svolgendo la stessa funzione dei complementi indiretti e degli avverbi.

Complementari dirette o sostantive dirette, che fungono da soggetto o da complemento oggetto rispetto alla proposizione reggente. Complementari indirette o avverbiali, che svolgono funzione analoga a quella di un complemento indiretto o di un avverbio; Relative o attributive-appositive o aggettive, che hanno funzione analoga a quella di un attributo o un'apposizione rispetto ad un sostantivo

Subordinazione esplicita [modifica]


Tipica della subordinazione esplicita la formazione di una frase secondaria caratterizzata dall'uso di un verbo coniugabile per modo, tempo e per persona. La secondaria esplicita formata con i cosiddetti modi finiti (indicativo, condizionale, imperativo o congiuntivo). Grazie a questi modi, l'uso di un verbo coniugato secondo la persona indica direttamente qual il soggetto. Esempi:

Penso che abbiano l'influenza (congiuntivo; soggetto "loro") Arriver dopo che sarai partita (indicativo; soggetto "tu") chiaro che farei tutto per te (condizionale; soggetto "io") Rita dice che a casa (indicativo; soggetto ambiguo).

Il tempo usato nella proposizione subordinata indica rispetto alla principale un rapporto di contemporaneit, anteriorit o posteriorit.

Subordinazione implicita [modifica]


quella ottenuta con l'uso dei modi indefiniti come l'infinito, il gerundio ed il participio, non coniugabili a seconda della persona. Pu succedere che il soggetto della principale coincida con quello della secondaria. questo il caso dell'ultimo esempio riportato (Rita dice che a casa). A questo punto, vale la pena di semplificare l'enunciato nel modo che segue:

PROPOSIZIONE COORDINATA
una proposizione coordinata , all'interno del periodo, una proposizione collegata alla proposizione principale o ad una proposizione subordinata tramite una congiunzione coordinante (e, ma, per, dunque...). Pu avere un significato proprio o contenere un'informazione in pi che spiega la frase principale (senza per forza dipendere da essa).[1] Il ruolo della coordinazione consiste dunque nel collegare le proposizioni (o frasi semplici) all'interno di un periodo (o frase complessa).[2] Per esempio:

La mamma chiam Cappuccetto Rosso e le disse di portare un cestino alla nonna.

La mamma chiam Cappuccetto Rosso la proposizione principale, mentre le disse di portare un cestino alla nonna la proposizione coordinata (tramite congiunzione e).

Congiunzioni coordinanti [modifica]


Collegano parole o proposizioni che si trovano sullo stesso piano logico e che sono sintatticamente omogenee. Esempi: c'ero anch'io ma non ti ho incontrato userebbe anche Wikipedia se certe voci non fossero sgrammaticate Si distinguono in:

copulative positive: collegano due elementi (e, anche, pure, inoltre, ancora, perfino, altres...) copulative negative: (n, neanche, neppure, nemmeno) disgiuntive: introducono un'alternativa (o, oppure, altrimenti, ovvero, ossia...). Unaltra congiunzione disgiuntiva ossia, che pu usarsi per indicare una scelta equipollente o una correzione. avversative: introducono un'opposizione (ma, tuttavia, per, pure, eppure, anzi, s, nonostante, nondimeno, bens, piuttosto, invece, mentre, se non che, al contrario, per altro, ci nonostante...). Le congiunzioni s e anzi sono ormai di uso raro e introducono pi una coordinazione sostitutiva che unavversativa. conclusive: introducono una conclusione (dunque, perci, quindi, pertanto, allora, per cui, cosicch, inoltre, eppure, insomma, cos...). Esistono inoltre le congiunzioni conclusive onde e sicch che si possono trovare spesso nelluso parlato e in quello letterario dellOttocento. dichiarative (o esplicative): introducono una spiegazione collegata a un'affermazione che li precede (infatti, difatti, invero, cio, ossia, ovvero, vale a dire, in effetti (effettivamente), in realt...) correlative: si usano in coppia tra due proposizioni e mettono in corrispondenza due elementi (e... e, o... o, n... n, sia... sia, non solo... ma anche, ora... ora, tanto... quanto, tale... quale, cos... come, come... cos, sia che... sia che...). Gli elementi si suddividono quindi in iterati (sia ... sia) o variabili (nonch ... non).....

esplicative: infatti, cio, ossia

Proposizione esclusiva
La proposizione esclusiva sostituisce il complemento di esclusione nella proposizione principale:

Arriver senza che tu te ne accorga.

Nel caso della subordinazione esplicita si tratta una frase subordinata introdotta dalla locuzione senza che. Dato che l'azione non avviene, la subordinata esclusiva si forma generalmente con l'uso del congiuntivo. Esistono per delle proposizioni esclusive implicite, che ricorrono soprattutto all'uso dell'infinito:

Arriver senza fare rumore.

In questi casi, il soggetto della principale e dell'esclusiva coincidono (io)

I verbi riflessivi
sono verbi che per diversi motivi sono accompagnati da un pronome rilessivo (mi, ti, si, ci, vi, si)
I verbi riflessivi sono quelli in cui l'azione compiuta dal soggetto si riflette su chi la compie, cio il soggetto stesso. I verbi riflessivi si raggruppano in 4 serie: 1. PROPRI, QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE VALE DA COMPLEMENTO OGGETTO. Esempio: Luca si lava=Luca lava se stesso, riflessivo propio: mi guardo (guarda se stesso) 2. IMPROPRI APPARENTI, QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE NON E' COMPLEMENTO OGGETTO, MA COMPLEMENTO (quasi sempre) DI TERMINE Esempio: Mirko si lava il viso. (Mirko lava il proprio viso) 3. IMPROPRI RECIPROCI, QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE INDICA UN'AZIONE RECIPROCA, DI SCAMBIO Esempio: Alan e Paola si amano.(l'atto di amarsi reciproco) 4.QUANDO IL VERBO NON SI PUO' CONIUGARE SENZA LA PARTICELLA RIFLESSIVA Esempio:Accorgersi, arrabbiarsi, addormentarsi.

I verbi riflessivi si raggruppano in 4 serie. PROPRI // SONO RIFLESSIVI PROPRI QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE VALE DA COMPLEMENTO OGGETTO. LE PARTICELLE PRONOMINALI POSSONO ESSERE SOSTITUITE DA: ME STESSO, SE STESSO, TE STESSO, NOI STESSI, VOI STESSI. Esempio: Luca si lava=Luca lava se stesso IMPROPRI RECIPROCI

APPARENTI

PRONOMINALI

QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE NON E' COMPLEMENTO OGGETTO, MA COMPLEMENTO (quasi sempre) DI TERMINE.

QUANDO LA PARTICELLA PRONOMINALE INDICA UN'AZIONE RECIPROCA, DI SCAMBIO.

QUANDO IL VERBO NON SI PUO' CONIUGARE SENZA LA PARTICELLA RIFLESSIVA

Esempio: Alan e Paola si amano. Esempio: Mirko si Esempio:Accorgersi, lava il viso. (Mirko arrabbiarsi, lava il proprio viso) (l'atto di amarsi addormentarsi. reciproco)

ATTRIBUTO
in analisi logica l'attributo l'aggettivo che si accompagna ad un nome che costituisce il soggetto o la parte principale di un complemento.

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