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I verbi riflessivi e pronominali

Prova a leggere il seguente testo facendo attenzione all’uso dei verbi riflessivi.

LA GIORNATA DI CLARA
La mattina mi sveglio alle 7:00, mi lavo, mi vesto e mi preparo la colazione, il mio gatto si
sveglia insieme a me, fa colazione anche lui e poi si addormenta di nuovo. Arrivo al lavoro alle
8:30 e mi siedo davanti al computer, lavoro per un paio d’ore e verso le 10:30 mi alzo per
andare a prendere un caffè e scambiare quattro chiacchiere con i miei colleghi. Alle 13:00 vado a
pranzo, mi mangio un panino, mi fumo una sigaretta e poi torno al lavoro fino alle 18:00. Ogni
tanto passo una serata con gli amici. Io e i miei amici ci incontriamo in un pub in centro,
beviamo qualcosa e a volte andiamo al cinema o in discoteca, mi diverto molto insieme a loro. A
fine serata io e i miei amici ci salutiamo e io torno a casa e, anche se sono stanca, non mi
pento della bella serata passata in compagnia.

FORMA RIFLESSIVA
I verbi riflessivi sono verbi che per diversi motivi sono accompagnati da un pronome
rilessivo (mi, ti, si, ci, vi, si) che concorda con il soggetto, vengono generalmente usati per
indicare che l’azione espressa dal verbo riguarda direttamente il soggetto che la esegue. Tuttavia
esistono tipi diversi di verbi riflessivi che si differenziano a seconda della funzione del pronome.

1– I verbi riflessivi possono essere verbi transitivi (ovvero che hanno un complemento oggetto),
come per esempio lavare o vestire. Questi verbi possono essere usati sia in maniera transitiva: io
lavo una mela; io vesto un bambino; sia in maniera riflessiva: io mi lavo, io mi vesto. In questo caso
l’azione espressa dal verbo si riflette direttamente sul soggetto. Qualche esempio: mi cambio, mi
pettino, mi diverto, ecc.

A volte la particella pronominale non svolge la funzione di oggetto ma quella di complemento di


termine: “Paolo si lava le mani” = “Paolo lava le mani a sé”, “Andrea si taglia la barba” = “Andrea
taglia la barba a sé”. In questi casi si parla di forma riflessiva apparente.

2– Alcuni verbi riflessivi possono avere un valore reciproco, per esempio l’espressione: “ci
vediamo domani!” indica che domani io vedrò te e tu vedrai me. Alcuni esempi: salutarsi,
incontrarsi, abbracciarsi, baciarsi, dividersi, separarsi.

3– Molto spesso può capitare che gli italiani trasformino verbi che non sono riflessivi in verbi
riflessivi, per esempio: “mi mangio un panino e mi fumo una sigaretta”; l’uso del pronome in
questo caso sottolinea il soggetto che compie l’azione, in questo modo rendiamo l’informazione
che viene data (mangio un panino e fumo una sigaretta) meno distaccata e quindi più personale.

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FORMA PRONOMINALE
Ci sono poi i verbi pronominali: dal punto di vista formale questa coniugazione è identica a
quella riflessiva poiché questi verbi sono costantemente accompagnati dalle particelle pronominali
(mi, ti, si, ci,vi), ma, a differenza di quanto accade nei verbi riflessivi, in questo caso il pronome non
svolge alcun ruolo sintattico, cioè non è né complemento oggetto né complemento di termine.

Fanno parte dei verbi di forma pronominale:


– un gruppo di verbi intransitivi che vengono usati prevalentemente in questa forma: accorgersi,
arrabbiarsi, pentirsi, ribellarsi, vergognarsi;

– un gruppo di verbi transitivi (abbandonare, alzare, commuovere, decidere) che, accompagnati


dalla particella pronominale, cambiano significato e assumono valore intransitivo (abbandonarsi,
commuoversi, decidersi, alzarsi);

– un gruppo di verbi intransitivi (affacciare, approfittare, sedere) che esistono solo nella forma
pronominale senza differenze di significato (approfittare di qualcuno o approfittarsi di qualcuno) o
con una leggera differenza di significato (sedere=stare seduti; sedersi= mettersi a sedere).

Vediamo ora come si coniugano i verbi riflessivi. Prendiamo come esempio il verbo chiamare nella
sua forma intransitiva pronominale chiamarsi.

io mi chiamo
tu ti chiami
lui – lei si chiama
noi ci chiamiamo
voi vi chiamate
loro si chiamano

ATTENZIONE!
Per formare l’infinito di un verbo riflessivo si unisce il pronome riflessivo all’infinito del verbo:
lavare – lavarsi; incontrare – incontrarsi.
Con i verbi che reggono l’infinito, l’infinito dei verbi riflessivi si forma unendo il pronome
possessivo relativo al soggetto all’infinito del verbo:
Devo alzarmi presto.
Devi alzarti presto.
Con i verbi modali (dovere, potere, volere) il pronome riflessivo si può trovare prima del verbo:
Mi devo alzare presto.
Ti devi alzare presto.

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