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Verbo - Caratteri Generali E Struttura

lingue e mercati (Università telematica Universitas Mercatorum di Roma)

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VERBO - CARATTERI GENERALI E STRUTTURA


I verbi (lat. verbum = parola) sono PARTI DEL DISCORSO INDISPENSABILI. Possiedono un significato proprio.
Senza il VERBO non è possibile comunicare; esso è il motore della comunicazione umana.

I verbi svolgono diverse funzioni all'interno della frase, come ad esempio:


- Indicare un'azione: il vaiolo è stato debellato dai vaccini;
- Indicare un evento: Giorgio canta, Mario suona il pianoforte;
- Indicare uno stato: Antonio siede sul divano;
- Indicare un modo di essere: Nemo è giallo e blu;
- Indicare esistenza: La superbia è insita nell'uomo.

ATTENZIONE: il verbo C'E' SEMPRE anche se capita che non compaia nella frase: Fuori di qui! = (Vai) fuori di qui!;
Buonanotte = (Ti auguro la) buonanotte; ecc. Frasi come queste si chiamano PROPOSIZIONI NOMINALI e le
utilizziamo, senza accorgercene, quotidianamente.

Vengono considerati verbi anche le LOCUZIONI VERBALI formate da:


VERBO + NOME: prendere aria = uscire, allontanarsi
VERBO + AGGETTIVO: farsi bello = prepararsi; pavoneggiarsi

In base alla FUNZIONE che i verbi svolgono nella frase li possiamo distinguere in:
VERBI PREDICATIVI: sono quelli di senso compiuto che esplicano la funzione di predicato verbale. Possono
indicare: UN'AZIONE (camminare) - UN EVENTO (nascere) - UNA CONDIZIONE (dormire)
VERBI COPULATIVI: fungono da copula. Cioè collegano una PARTE NOMINALE (aggettivo/sostantivo) al
SOGGETTO.
Il verbo copulativo per eccellenza è il verbo ESSERE: (la rosa è rossa).
Altri verbi copulativi sono: SEMBRARE, PARERE, DIVENIRE, RIUSCIRE, APPARIRE, RISULTARE, VIVERE, MORIRE…

nb: Tra i verbi copulativi si possono inserire anche i verbi appellativi, elettivi ed estimativi (attivi e passivi).

L'ASPETTO DELL'AZIONE espressa dal verbo, può invece essere: PUNTUALE (o momentaneo), oppure
DURATIVO. Varia cioè se l'azione si prolunga nel tempo o è istantanea: si voltò (in quell'attimo) (Puntuale); si
voltava (ogni volta che vedeva un gatto attraversare) (Durativo).
I verbi possono indicare (oltre al tempo in cui l'azione si svolge, anche il modo di svolgersi dell'azione, cioè
l'aspetto) che può essere:
- MOMENTANEO (si voltò)
- DURATIVO (si voltava)
- ALL'INIZIO DI UN PROCESSO / NELL'IMMINENZA DI UN'AZIONE (Nevica; Albeggia)
- ESSERE ALLA FINE (Mario sta terminando il pranzo).

In determinati casi si utilizzano verbi specifici, detti VERBI ASPETTUALI organizzati in perifrasi particolari per
esprimere l'aspetto dell'azione:
- STARE, COMINCIARE, METTERSI, INIZIARE, ACCINGERSI, AVVIARSI, ecc esprimono l'aspetto ingressivo
di un'azione (Sto per andare al mare);
- FINIRE, SMETTERE, TERMINARE, ecc esprimono invece l'aspetto conclusivo dell'azione (Smetto subito di
parlare).

In altre occasioni è lo stesso verbo che da solo esprime già in sé le caratteristiche dell'azione svolta perché può
indicare un evento che si svolge in un determinato tempo o periodo: esistono verbi PUNTUALI (cadere, scoppiare,
svegliare,..) e verbi DURATIVI (camminare, dormire, osservare, cercare,...)
I verbi ARROSSIRE, CRESCERE, MATURARE INVECCHIARE, IMPALLIDIRE, ecc riferiscono da soli l'aspetto
INCOATIVO perché implicano un'azione che si sviluppa nel tempo in modo graduale: invecchiava molto male.

LA STRUTTURA DEL VERBO Il verbo è formato da due parti: la RADICE (Invariabile) e la DESINENZA
(variabile) grazie alle quali ci informa sulle varie situazioni nella comunicazione.
RADICE: GUARD - DESINENZE: -erei / -ava / - ai / - assi / -eranno / ecc...
La RADICE contiene il SIGNIFICATO dell'azione indicata dal verbo, la DESINENZA ci comunica: TEMPO, MODO,
PERSONA e NUMERO.*
L'insieme delle variazioni si chiama CONIUGAZIONE del verbo. *Le desinenze ci possono indicare anche la
MODALITA' dell'azione (passiva, attiva, riflessiva) e la qualità (duratura o momentanea) dell'azione.

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LA PERSONA E IL NUMERO Al variare della PERSONA l'azione indicata dal verbo resta uguale, varia invece il
soggetto che compie l'azione. La desinenza del verbo si modifica in base alla persona e al NUMERO (singolare o
plurale) dei soggetti che compiono l'azione.

Le persone del verbo, quindi sono 6 (3 singolari e 3 plurali).


Il verbo SI ACCORDA SEMPRE COL SOGGETTO: poiché la desinenza del verbo BASTA DA SOLA a farci capire la
persona e il numero il pronome personale (io) può essere sottinteso (canto).

I MODI Ogni voce verbale indica la diversa maniera in cui un'azione si può verificare:
- io vado (azione certa);
- che io andassi (desiderio);
- andrei (possibilità, dipende da una determinata condizione);
- vai! (comando)

I modi indicano LA MANIERA IN CUI UN'AZIONE SI PRESENTA, e sono 7: 4 FINITI (cioè completi: indicano con
esattezza persona, numero e tempo) + 3 INDEFINITI (l'indicazione è generica):

MODI FINITI:
1. INDICATIVO esprime un fatto vero; l'azione si presenta come reale: io lavorerò, essi vanno, ...
2. CONGIUNTIVO esprime opinioni soggettive, dubbi, timori, possibilità, speranza: temo non sia buono; spero
che mi chiami, ...
3. CONDIZIONALE esprime probabilità e formule di cortesia, cose realizzabili solo a condizione che
qualcos'altro avvenga: se volesse, mi chiamerebbe, potrei partire domani,
4. IMPERATIVO usato per comando o esortazione: Vattene!, Stia zitto!, Entra pure.

MODI INDEFINITI:
5. INFINITO esprime il significato del verbo (azione, stato, modo di essere); può assumere valore di
sostantivo: Lavorare stanca; Ho deciso di rinunciare,...
6. PARTICIPIO svolge funzione di verbo, nome e aggettivo: Finito il pranzo, usciamo a fare una passeggiata,
ha detto cose inconcludenti, Aspettiamo il docente;
7. GERUNDIO dipende da un altro verbo perché indica in che modo si svolge un'azione: camminava
leggendo; dormiva sognando cose orribili.

I TEMPI indicano, ovviamente, il tempo in cui si svolge l'azione descritta dal verbo: presente, passato o
futuro. I tempi possono essere:
SEMPLICI (formati da una sola parola: canterò, piange, lavorerai)
COMPOSTI (formati dall'unione di due verbi: la prima è un verbo ausiliario [essere/avere]; la seconda il participio
passato del verbo che si coniuga: sarò andato, avrete avuto, saremmo rimasti,..

Ognuno dei 7 modi dell'italiano ha una specifica serie di tempi


INDICATIVO: presente, passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato remoto, trapassato remoto, futuro
semplice, futuro anteriore
CONGIUNTIVO: presente, imperfetto, passato, trapassato
CONDIZIONALE: presente, passato
IMPERATIVO: presente
INFINITO: presente, passato
PARTICIPIO: presente, passato
GERUNDIO: presente, passato

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LE 3 CONIUGAZIONI

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VERBI PARTICOLARI
VERBI SERVILI: sono 3: POTERE, VOLERE e DOVERE. Si chiamano servili perché servono (cioè accompagnano)
un altro verbo coniugato all'infinito e lo arricchiscono di una nuova sfumatura di significato: partirò domani //
vorrei partire domani // devo partire domani // posso partire domani, …
I verbi servili:
reggono direttamente l'infinito;
hanno lo stesso soggetto dell'infinito che reggono;
i pronomi atoni possono essere proclitici o enclitici (cioè posti prima del verbo servile, o dopo l'infinito): gli devo
dire una cosa; devo dirgli una cosa.
NB: i verbi SOLERE e SAPERE diventano servili quando sono seguiti da un verbo all'infinto: siamo soliti andare a
pranzo fuori ..., So aprire una lattina....
I verbi servili specificano anche la PERSONA CHE SVOLGE L'AZIONE. Possono essere usati DA SOLI con un
significato proprio: Voglio una barca; Può molto, se vuole; Deve tanto ai libri ..

VERBI FRASEOLOGICI: Sono così chiamati perché accompagnano frasi particolari: sto per vedere un film
Si collegano con l'INFINITO del verbo che segue (più raramente col gerundio o col participio), ma NON
INTRODUCONO MODIFICHE IMPORTANTI NEL SENSO DELL'AZIONE SVOLTA DAL VERBO: piove = sta piovendo.

VERBI DIFETTIVI Diversi verbi difettano (cioè mancano) della maggior parte delle voci o perché non sono mai
esistite, o perché non vengono più usate da tempo. Si tratta principalmente di residui del linguaggio burocratico,
letterario, giudiziario. I più comuni sono:

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VERBI IRREGOLARI. Sono quelli che, nella coniugazione, modificano radice, desinenza o entrambe. In
italiano sono moltissimi, per lo più appartengono alla seconda coniugazione. Nel dubbio, comunque, consultare
un vocabolario resta sempre la via migliore per identificarli.

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