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(CAPIT.

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Giuseppe Verdi
Nasce nel 1813 a Roncole di Busseto, in provincia di Parma.
Grazie a l’interessamento di Antonio Barezzi (amico di famiglia), potè iniziare gli studi
musicali esercitandosi sull’ organo della chiesa del suo paese.
Verso i 15 anni iniziò a comporre musica per una società filarmonica di Busseto e,
desideroso di approfondire lo studio della musica, tentò l’ammissione al
Conservatorio di Milano, ma venne respinto.
Per anni, si raccontò che era stato bocciato in quanto non abbastanza dotato di qualità
musicali; in realtà però la sua iscrizione venne respinta solo perché aveva già superato
il limite di età che era fissato a 14 anni.
Verdi, se pur deluso continuò a studiare privatamente con il M° Vincenzo Lavigna che
lavorava al TEATRO ALLA SCALA DI MILANO.
In questo modo il giovane musicista iniziò ad entrare in contatto con il mondo
operistico.
Nel 1836 sposò Margherita Barezzi, figlia del suo mecenate Antonio Barezzi.
La sua prima opera “Oberto Conte di San Bonifacio” venne rappresentata con buon
successo nel 1839 alla Scala di Milano,
mentre il suo successivo spettacolo di genere comico, intitolato“Un Giorno di Regno”,
fu un autentico disastro e venne addirittura fischiato dal pubblico.
Disperato e deluso da questa vicenda, VERDI, decise di smettere del tutto di
comporre.
Questo fu per il compositore un periodo buio perché oltre al fallimento della sua
opera, vide morire in poco tempo LA MOGLIE e i due FIGLI PICCOLI.
Poi un impresario di nome Bartolomeo Merelli riuscì a convincere il musicista a
riprendere la sua attività come compositore assegnandogli un libretto intitolato
“NABUCCO”.
Lo spettacolo venne portato in scena nel 1842 riscuotendo un enorme successo
In questo stesso periodo si fidanzò con una celebre cantante di nome Giuseppina
Strepponi.
L’anno dopo cioè nel 1843 con l’opera “I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA”, Verdi
consolidò la sua fama, favorita dal fatto che queste opere avevano un chiaro spirito
patriottico.
Ebbero così inizio gli anni che lo stesso Verdi definì “gli anni di galera”, perché proprio
in quegli anni, in quel periodo dovette comporre a ritmo serrato per soddisfare le
esigenze e i contratti per nuovi spettacoli che gli venivano richiesti di continuo.
In quel periodo compose infatti opere di grande successo come:
- ERNANI
- I DUE FOSCARI
- GIOVANNA D’ARCO
- MACBETH
Era considerato come il più importante compositore italiano in grado di esprimere i
sentimenti dell’Italia prossima, prossima oramai all’indipendenza infatti, in questo
periodo si iniziava a leggere sui muri la scritta “W Verdi”, che aveva un duplice
significato; se da un lato inneggiava al famoso musicista al punto di sembrare innoqua,
dall’ altro lato la scritta “W Verdi” era un acronimo che stava a significare:
“viva Vittorio Emanuele RE d’Italia”
Quindi si trattava di una scritta vietata in quanto contro gli austriaci

Negli anni fra il 1851 e il 1853 compose:


- “Il Rigoletto” con la famosa frase “La donna è mobile”
- “La Traviata” & “Il Trovatore”
Con queste opere terminavano i cosiddetti anni di galera e ormai VERDI poteva
permettersi di rallentare il lavoro.

Nel 1857 compose “Simon Boccanegra”


Nel 1857 compose “Un ballo in maschera”

Per un certo periodo visse a Parigi, ma poi ritornò in Italia dove compose “La Forza
del Destino”, che fu rappresentata per la prima volta al Teatro Imperiale di San
Pietroburgo (Russia) nel 1862.
Diventato ricco comprò una casa a Sant’Agata in provincia di Piacenza, continuando
per tutta la vita a comprare terreni e poderi arrivando a mettere insieme più di 1000
ettari.
Qui a Sant’Agata compose:
- “Aida”
- “La Messa da Requiem” per la morte di Alessandro Manzoni

Nel 1893, quando aveva ormai 80 anni, Verdi compose la sua ultima opera; la
commedia lirica “Falstaff” tratto da “le allegre comari di Windsor” di William
Shakespeare.

Morì a Milano nel 1901

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