Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Prof. M. Valle
A.A. 2003-2004
(a) (b)
(d)
Relativamente all’amplificatore NMOS della figura (a), sostituire il transistor col circuito
equivalente a T della figura (b), ottenendo la figura (c). Derivare le espressioni dei
guadagni di tensione v s vi e v d vi .
Soluzione
1) Calcolo le grandezze necessarie a calcolare i guadagni ( v s , v d , vi ):
v s = RS g m v gs v d = − R D g m v gs
vi = v gs + v s = v gs + RS g m v gs = v gs (1 + RS g m )
2) Calcolo v s vi :
Soluzione
1) Disegno i diagrammi di Bode:
T ( jω )
80
60
40
20
∠T ( jω )
-90
ω
-180
-270
10 10 2 10 3 10 4 10 5 10 6 10 7 10 8
2) Calcolo i valori di modulo e fase:
Per il valore ω = 10 6 rad s si ottiene che:
T ( jω ) = 0dB ∠T ( jω ) = −90°
i M B
i2 (a)
N P
(b)
La figura (a) mostra una versione modificata dell’amplificatore in figura (b). Il circuito
modificato include un resistore RG , che può essere utilizzato per variare il guadagno. Si
dimostri che il guadagno di tensione differenziale è dato da
vO R ⎡ R ⎤
= −2 2 ⎢1 + 2 ⎥
vd R1 ⎣ RG ⎦
Suggerimento: la massa virtuale all’ingresso dell’amplificatore operazionale fa sì che la
corrente che scorre attraverso i resistori R1 sia v d 2R1 .
Soluzione
1) Calcolo la corrente i, che attraversa i due morsetti a sinistra della figura (a):
v d − 2 Ri − v MN = 0
Ma il tratto MN può essere considerato un corto circuito virtuale, quindi v MN = 0 :
vd
i=
2R1
2) v M , v N :
vd vd v
− v M = R1i ⇒ vM = vN = − R1 d = 0
2 2 2 R1
3) v B , v P :
R2
v B = −v P = − R2 i = −v d
2R1
4) Chiamando i g la corrente che attraversa RG :
Soluzione
1) Disegno i diagrammi di Bode:
A (S )
100
− 20 dB decade
10 4
10 2 10 3
− 60 dB decade
∠A(S )
-90
-180
-270
2) Calcolo la frequenza ω 180 a cui lo sfasamento raggiunge i 180°:
ω180 = 10 4 rad s
3) Calcolo il valore di β per cui il guadagno di anello raggiunge il valore unitario:
10 5 β 10 5 β
A( jω 180 )β = = =1 ⇒ β = 0,02
(1 + j100)(1 + j )2 − 200 + 2 j
4) Calcolo infine il guadagno A alle basse frequenze corrispondente:
A0
A= = 500
1 + A0 β
R1 1 A
Noto che β = = e che A f =
R1 + R2 R 1 + Aβ
1+ 2
R1
Possiamo formulare l’ipotesi che Aβ sia grande (Aβ >>1) in quanto A è molto grande e
1
quindi dire che A f ≈ di conseguenza nel nostro caso β = 10 −3 , infatti verificando
β
con calcoli più accurati
A A − A f 10 4 − 10 3 9000
Af = ⇒ A f + A f Aβ = A ⇒ β = = = = 9 ⋅ 10 − 4
1 + Aβ Af A 10 7
10 7
R2 1
si ottiene poi che = − 1 ≈ 10 3 − 1 ≈ 10 3 (per esempio R2=100KΩ ed R1=100Ω)
R1 β
Se Vs = 0.01V , trovare Vo , Vi .
dAf 1 dA 1
= = 20 ≈ 2%
dA (1 + Aβ ) A 10
Risoluzione
Costruiamoci il circuito equivalente (trascurando r0):
Vo
A questo punto possiamo calcolare il guadagno di tensione a circuito aperto: Avo =
Vi
La resistenza di carico non è presente (in questo caso non c’è nulla da scollegare) perciò
dal lato dell’uscita:
V o = V gs g m 10 K Ω
Vo g m 10 KΩ 1 1 1
Avo = = = = = ≈ 0.98
Vi (1 + g m 10 KΩ) 1 1 1 + 0.02
1+ 1+
g m 10 KΩ mA
5 10 KΩ
V
Costruiamo anche il circuito per il calcolo della resistenza d’uscita ottenuto passivando il
generatore Vi ed aggiungendo un generatore di tensione di prova Vp al posto di Vo.
Vp Vp
Ip + I = ⇒ Ip = − Vgs g m
10 KΩ 10 KΩ
Vp Vp Vp 1 10 KΩ 10 KΩ
Rout = = = = = = = 1,9Ω
Ip Vp Vp 1 mA 1 + 50
− V gs g m + Vp gm + g m 1 + 10 KΩ5
10 KΩ 10 KΩ 10 KΩ V
Risoluzione
Costruiamo il circuito equivalente:
Vi
La resistenza d’ingresso si ottiene Rin = ed osservando che Vgs = -Vi e che quindi:
Ii
V in V in 1
I = − I in + ⇒ −V in g m = − I in + ⇒ − I in = −V in ( g m + ) per
10 K Ω 10 K Ω 10 K Ω
cui:
1 10 KΩ 10
Rin = = = KΩ ≈ 196Ω
1 1 + 10 KΩg m 51
gm +
10 KΩ
Vo
Il guadagno di tensione si ottiene al solito tramite Av = e quindi se sappiamo che la
Vi
corrente di Drain cioè quella che attraversa il parallelo (2KΩ // 5KΩ) è Vgsgm ovvero -
Vigm possiamo scrivere:
10 KΩ
Vo = I o Ro ⇒ Vo = −Vi g m ( ) e quindi che:
7 KΩ
Vo 10
Av = = − 5[ KΩ ⋅ ma / V ] ≈ −7 .
Vi 7
Quale valore di v2 ci si aspetta nel circuito in figura in cui i transistor hanno un elevato
valore di β?
I1R1 = 5V quindi
I1 = 1mA
questo implica che anche I2 sia 1mA perché la corrente totale deve essere 2mA
Supponiamo ora che R1 venga ridotta a 2.5KΩ e che Q2 sia spento mentre Q1 sia acceso.
Teniamo conto ora anche della corrente IS (corrente di saturazione) che scorre in Q2
interdetto, quindi notiamo che in Q1 non scorrono proprio tutti i 2mA ma 2mA - ε questo
implica che
V B 2 ≤ 0 − 2.5 KΩ ⋅ ε
quindi che
V E 2 = V E 1 < 0.7V
allora abbiamo verificato che Q2 è veramente interdetto e quindi la nostra ipotesi era
corretta.
A quale frequenza il modulo di hfe diventa 10 in un BJT avente una larghezza di banda a
guadagno unitario di 1Ghz e β0 = 200?
Quale è il valore di ωβ?
Sapendo che
ωT
β 0 = g m rπ e che ω β =
β0
siccome sappiamo che ωT = 1 GHz allora conosciamo :
ω T 10 9 Hz
ωβ = = = 5 ⋅ 10 6 Hz = 5Mhz
β0 200
1Ghz
h fe = = 10 ⇒ 1Ghz = 10 5Mhz + s ⇒ 1Ghz = 10 (5Mhz ) 2 + ( s ) 2 ⇒
5Mhz + s
elevando al quadrato dopo aver semplificato il fattore 10 al secondo membro con il primo
membro (109/10=108).
Assumendo che gli amplificatori operazionali siano ideali, trovare il guadagno di tensione
v0 / v1 e la resistenza d’ingresso Rin di ciascuno dei circuiti mostrati in figura.
Dato che gli amplificatori sono ideali possiamo considerare che la tensione all’ingresso
invertente e quella al non invertente siano le stesse, in altri termini all’ingresso invertente
si considera vi sia una massa che chiamiamo virtuale. Anche nel caso (d) l’ingresso non
invertente è collegato lo stesso a massa perché non scorre alcuna corrente nel resistore
10KΩ.
vo Vin
Av = ; Rin =
vi I in
La corrente che scorre nel resistore 10K è la stessa che scorre in quello da 100K
quindi
possiamo scrivere che
Vin Vo
I in = e che I in = − e che quindi
10 KΩ 100 KΩ
vo 100 KΩ
Av = =− = −10
vi 10 KΩ
Vin
Rin = = 10 KΩ
I in
b)
c)
Il caso c è anch’esso analogo al caso a poiché nella resistenza da 10K, che è stata
aggiunta fra l’ingresso invertente, che è il nodo di massa virtuale, e la massa, non
scorre alcuna corrente quindi è come se essa non esistesse.
I risultati sono quindi analoghi a quelli del caso a.
d)
Anche il caso d porta agli stessi risultati del caso a perché il resistore da 10K
sull’ingresso non-invertente non è percorso da alcuna corrente perché, per definizione
di amplificatore differenziale ideale, la corrente che scorre verso i morsetti d’ingresso
è nulla..
e)
Il circuito proposto in figura (e) è un resistore da 10KΩ con in serie un buffer, esso
riceve in ingresso sul morsetto invertente un valore di tensione che per definizione
sappiamo essere massa virtuale, in più il morsetto non-invertente è collegato a massa,
quindi all’ingresso del buffer giunge un segnale nullo che ritroviamo alla sua uscita.
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
17
Del guadagno possiamo dire che esso è indeterminato da un punto di vista
prettamente matematico ma è unitario se diamo maggiore importanza al fatto che vo e
vi sono uguali.
L’impedenza che si misura all’ ingresso è 10KΩ.
f)
In questo circuito la tensione Vin è nulla perché connessa alla massa virtuale che è
pari al valore del morsetto non-invertente cioè proprio massa come nel caso
precedente, quindi l’espressione del guadagno, che ha al suo denominatore proprio
Vin, risulta essere indefinitamente grande.
In altre parole, il valore di tensione del segnale d’ingresso sarà riportato in uscita
all’operazionale fino a raggiungere il valore massimo della sua tensione
d’alimentazione.
Essendo forzatamente nulla la tensione Vin l’impedenza di ingresso non può che
essere nulla.
Soluzione
Il diagramma di Bode si disegna immediatamente dai dati che ci fornisce il testo del
problema:
Dal grafico posso calcolarmi facilmente la frequenza di taglio, frequenza per cui ho
Aβ = 1 .
Scelgo il processo analitico per calcolare il margine di fase:
( )
φ = ∠Aβ = − arc tg (ω0 db ⋅ 0.1) = − arc tg 105 ≈ −90°
Soluzione
Fig. 1
2) Poiché entrambi i capi di RG sono connessi a massa la corrente che attraversa tale
resistore è nulla. Allora il morsetto di gate del transistore risulta a potenziale nullo
( rispetto a massa ).
La tensione vgs è allora uguale alla tensione tra il source e la massa. Ovvero
v gs = −v s
v s = vi
dunque
v gs = −vi
g m v gs = −i x
g m (− vi ) = −i x ⇒ i x = g m vi
vx
Rin =
ix
risulta
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
22
vx 1
Rin = = = 200Ω
ix gm
La tensione vgs è allora uguale alla tensione tra il source e la massa. Ovvero
v gs = −v s
v s = vi − rg i x
dunque
v gs = rg i x − vi
g m v gs = −i x
g m (rg i x − vi ) = −i x ⇒ i x (1 + rg g m ) = g m vi
gm
⇒ ix =
vi
1 + rg g m
4) Osserviamo che possiamo sostituire alle due resistenze RD e RL il parallelo delle
due, ovvero una resistenza equivalente Req di valore
RD RL
Req = R D // R L =
RD + RL
vo = Req i x
vo 5kΩ ⋅ 2kΩ 5 mA
= ⋅ V
= 3.57
vi 5kΩ + 2kΩ 1 + 200Ω ⋅ 5 mA
V
W
g m = 2 µ n C ox I
L
2) Dato che la topologia della rete non è variata e come prima il circuito deve
trovarsi in zona lineare, le relazioni che forniscono guadagno e resistenza di
ingresso continuano ad essere valide.
Avremo allora
vo 5kΩ ⋅ 2kΩ 10 mA
= ⋅ V
= 4.76
vi 5kΩ + 2kΩ 1 + 200Ω ⋅ 10 mA
V
e
vx 1
Rin = = = 100Ω
ix gm '
Fig. 3
Soluzione
(a)
1) Poiché il circuito è perfettamente simmetrico la corrente di polarizzazione I si
divide equamente tra i due rami del differenziale. Allora si ha
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
25
I
ie1 = ie 2 =
2
I
ic1 = ic 2 =
2
vcb ≥ 0V
I
vcb = VCC − vCM − RC
2
I I
vcb = VCC − vCM − RC ≥ 0 ⇒ vCM ≤ VCC − RC
2 2
I
vCM = VCC − RC
2
(b)
1) Supponiamo che il ramo di sinistra sia attraversato da corrente nulla, mentre in
quello di destra scorra tutta la corrente di polarizzazione I.
In entrambi i rami comunque la tensione di collettore è pari alla tensione di
alimentazione meno la caduta ai capi di RC. Ovvero
VC = VCC − RC I RC
2) Poiché per le nostre ipotesi nel ramo di sinistra la corrente è nulla, risulta
VC = VCC
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
26
Allora la variazione di tensione di collettore per questo ramo in modulo vale
I I
∆VC = VCC − (VCC − RC ) = RC
2 2
I ⎛ I⎞ I
VC = VCC − RC ⇒ ∆VC = VCC − RC I − ⎜VCC − RC ⎟ = RC
2 ⎝ 2⎠ 2
(c)
1) Sfruttando la relazione trovata in (a).5) si trova
RC I ≤ 2VCC − 2vCM
RC I ≤ 10 − 6 = 4V
Se invece esso vale –3V si ha
RC I ≤ 10 + 6 = 16V
3) Allora perché valgano entrambe le relazioni ed RCI sia massimo deve essere
RC I = 4V
(d)
1) Sappiamo che
IE
I B (1 + β ) = I E ⇒ I B =
1+ β
2) Inoltre, essendo IE = I / 2. si trova
I
IB =
2(1 + β )
3) Dovendo essere IB ≤ 2µΑ si avrà
I
≤ 2 µA
2(1 + β )
4V
RC I = 4V ⇒ RC = = 9.9kΩ
0.404mA
Fig. 4
Soluzione
Fig. 5
VA 50V
ro 2 = ro1 ≅ = = 5MΩ
I D 10 µA
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
30
6) Poiché dobbiamo ricavare polo e zero della funzione di trasferimento è
conveniente ragionare direttamente nel dominio di Laplace.
7) Osserviamo che
V DS 2 Vo ( s )
I ro 2 ( s ) = =
ro 2 ro 2
I C gd 2 ( s ) = sC gd 2VGD 2 ( s ) = sC gd 2Vo ( s )
V DS 2 ( s ) = VGD 2 ( s ) = Vo ( s )
8) Inoltre si ricava
Vin ( s ) = VGS 1 ( s )
VDS1 ( s ) Vo ( s )
iro1 = =
ro1 ro1
I C gd 1 ( s ) = sC gd 1 (Vin ( s ) − Vo ( s ))
I C p ( s ) = sC pVo ( s )
Vo ( s ) V (s)
sC gd 1 (Vin ( s ) − Vo ( s )) = g mVin ( s ) + + sC pVo ( s ) + o + sC gd 2Vo ( s )
ro1 ro 2
ovvero
⎡ 1 1 ⎤
( sC gd 1 − g m ) ⋅ Vin ( s ) = ⎢ s (C gd 1 + C gd 2 + C p ) + + ⎥Vo ( s )
⎣ ro1 ro 2 ⎦
1 1
+
1 1 ro1 ro 2 ro1 + ro 2
s (C gd 1 + C gd 2 + Cp ) + + =0 ⇒ s=− =
ro1 ro 2 C gd 1 + C gd 2 + C p ro1 ro 2 (C gd 1 + C gd 2 + C p )
gm
sC gd 1 − g m = 0 ⇒ s =
C gd 1
Osserviamo che
W µA µA
g m = 2 µ n C ox I D1 = 2 ⋅ 20 2
⋅ 8 ⋅ 10µA = 160
L V V
Allora otteniamo
µA
160 rad
V rad 160
s = = 160 ⋅ 10 6 = MHz = 25.5MHz
1 pF s 2π
Un dato amplificatore ha una transcaratteristica non lineare che può essere approssimata
nel seguente modo:
(a) per piccoli segnali di ingresso, v I ≤10 mV, vo/vI = 103.
(b) per segnali di ingresso di ampiezza media, 10mV ≤ v I ≤ 50mV, vo/vI = 102
(c) per segnali di ingresso di grande ampiezza, v I ≥ 50mV, l’uscita va in
saturazione.
Nell’ipotesi in cui all’amplificatore venga applicata una controreazione negativa, si
trovi il fattore di controreazione β vhe riduce la variazione di un fattore 10 del
guadagno (per v I =10mV) a una variazione del 10%. Qual è la transcaratteristica
dell’amplificatore controreazionato?
Soluzione
Fig. 6
1
100 − ⋅ 100
10 1 10 1 1 9
= ⋅ ⇒ = ⋅ ⇒ β = 0.08
100 1 + 100 β 100 10 1 + 100 β 10
A
Af =
1 + Aβ
Allora
10 3
A = 10 3 ⇒ Af = = 12.34
1 + 0.08 ⋅ 10 3
10 2
A = 10 2 ⇒ Af = = 11.11
1 + 0.08 ⋅ 10 2
A=0 ⇒ Af = 0
Vo = A f V I '
10
Vo = ±10V ⇒ VI ' = = ±0.81V
12.34
14
Vo = ±14V ⇒ VI ' = = ±1.2V
11.11
⎡ K + 1⎤ R R
CMRR = 20 log ⎢ ⎥ dove K è il valore ideale dei rapporti 1 ; 3 .
⎣ 4Kε ⎦ R2 R4
Corso di Elettronica dei circuiti 2 Prof. M. Valle
Raccolta di esercizi svolti
36
• Si determini che assume il CMRR nel caso peggiore dell’ipotesi in cui l’amplificatore
progettato
abbia un guadagno differenziale idealmente pari a 100 ed assumendo che
l’amplificatore
operazionale sia ideale e che vengano utilizzati resistori con tolleranza 1%.
Soluzione
1 ⎡R R ⎤
1+ ⋅ ⎢ 1 + 3 ⎥
2 ⎣ R2 R4 ⎦
Passando in unità logaritmica CMRRdb = 20 log C.V.D.
R1 R3
−
R2 R4
R R
nominalmente 1 = 3 = K
R2 R4
1+ K 1+ K
CMRRdb = 20 log = 20 log =∞
K −K 0
in presenza di tolleranza sui valori di R pari ai valori limiti della fascia di tolleranza ho:
ε % ⇒ R ± ε R = R ± 100ε R %
L’incidenza fondamentale sul risultato CMRR si ha quando il denominatore è =0; la
R R
diversità è massima con 1 max. e con 3 min. o viceversa. Ragioniamo nel primo caso
R2 R4
evitando così la negatività:
R1 R ⋅ (1 + ε ) (1 + ε )
è max. ⇒ 1 =
R2 R2 ⋅ (1 − ε ) (1 − ε )
R3 R ⋅ (1 − ε ) (1 − ε )
è min. ⇒ =
R4 R ⋅ (1 + ε ) (1 + ε )
⎧ 1 ⎡ (1 + ε ) (1 − ε ) ⎤ ⎫
⎪1 + ⋅ ⎢ K +K ⎪
⎪ 2 ⎣ (1 − ε ) (1 + ε ) ⎥⎦ ⎪
consegue 20 log ⎨ ⎬ sostituendo.
⎪ ⎡ (1 + ε ) (1 − ε ) ⎤ ⎪
K ⋅⎢ − ⎥
⎪ (1 − ε ) (1 + ε ) ⎦ ⎪⎭
⎩ ⎣
Al denominatore avrò:
Al numeratore avrò:
1 ⎡ K (1 + ε ) + K (1 − ε ) ⎤
1+ ⋅ ⎢
2 2
⎥ = 1 +
K 2 + 2ε 2
⋅ =
( ) (
1− ε 2 + K 1+ ε 2 )
2 ⎢ 1− ε 2 ⎥⎦ 2 1− ε 2 1− ε 2
⎣
⇒ CMRR = 20 log
(1 − ε ) + K (1 + ε )
2 2
4Kε
K +1
Poiché ε 2 << 1 posso approssimare ⇒ CMRR = 20 log C.V.D.
4Kε
1 Vo 1
Vo = ⋅ (V2 − V )1 ⇒ Ad = = 100 = ⇒ K = 0.01
K V2 − V1 K
K +1 1.01 1 104
CMRR = 20 log = 20 log ≈ 20 log = 20 log ≈ 68db
4Kε 4⋅
1
⋅ 0.01 4 ⋅ 10 −4
4
100
Vt = −1.5Volt
K = 0.5mA / V 2
λ =0
si progetti un circuito come quello in figura.
Usando un alimentatore da 10V progettare in modo tale da avere una tensione di gate di
+6V, una corrente di drain di 0.5mA, ed una tensione di drain di +5V.
• Determinare i valori di Rs ; Rd .
Soluzione
devo porre la soluzione negativa in modo che Vgs risulti negativa tanto da permettere la
saturazione.
0.5mA
Vgs = −1.5V − = −2.5Volt
0.5mA
V2
Benché non richiesto dall’esercizio esamino il range di valori che possono assumere Rg1,
Rg2.
Rg 2 V 10
= G = con Rg1 + Rg 2 = 1M Ω di ordine elevato per avere Rin
Rg1 + Rg 2 VDD 6
elevata( Rin = Rg1 Rg 2 )
per esempio posso scegliere due valori tipo: Rg1 = 0.4 M Ω; Rg 2 = 0.6 M Ω
A causa della scelta libera si possono proporre infinite soluzioni diverse per la coppia di
resistenze Rg1, Rg2 bisogna escludere le infinite soluzioni che non soddisfano la
Rg 2
condizione = 0.6
Rg1 + Rg 2
Soluzione
R=
[ +VCC − (−VEE )] − VBE =
30 − 0.7
= 146.5 K Ω
I REF 200 ⋅10−6
IE 101 ⋅10−6
con β = 200 la corrente di polarizzazione in ingresso è I B = = ≈ 0.5µ A
β +1 201
ro
A circuito aperto ( ⇒ RL = ∞ ) avrò ROUT = = 500 K Ω
2
r0
AVo = g m = 2000
2
β
Ri = 2rπ = 100 K Ω poiché rπ = =50KΩ
gm
Risulta piuttosto elevato il valore della resistenza di modo comune. Conviene introdurre
il concetto di parallelo di due mezzi circuiti:
v = rπ i + R p i + g m R p (rπ i ) = ( rπ + g m rπ R p + R p ) i
v
= rπ + R p (1 + g m rπ ) = rπ + R p ( β + 1)
i
considero pari a 1MΩ la R dinamica del generatore di corrente ideale (dato non fornito):
2
R p = 2M Ω 1M Ω = M Ω
3
v
2 RCM = = 134.5M Ω ⇒ RCM = 67 M Ω
i
Soluzione
V0 − g m RL
AL = = che è il guadagno in tensione dell’amplificatore in bassa frequenza.
VI 1 + g m Rs
1
ω1 = τ 1−1 =
C gs ⋅ Rgs
1
ω2 = τ 2−2 =
Cgd ⋅ Rgd
ω1 ⋅ ω2
ωH =
ω1 + ω2
1 1 1
⋅
C ⋅ Rgs C ⋅ Rgd 1 Rgs ⋅ Rgd 1 106
ωH = = ⋅ = = [rad/sec]
1 1 C Rgd + Rgs C ⋅ ( Rgd ⋅ Rgs ) C ⋅ ( Rgd ⋅ Rgs )
+
C ⋅ Rgs C ⋅ Rgd Rgs ⋅ Rgd
E’ necessario il calcolo delle resistenze viste dai terminali S, D, ovvero delle capacità di
giunzione, secondo la logica di Thevenin.
Calcolo ora Rgs:
Ri p
con vgs = Ri p − Rs g m vgs ⇒ vgs (1 + g m R ) s = Ri p ⇒ vgs =
1 + g m Rs
Da cui:
vp ⎡ gm R ⎤ ⎡1 + g m ⋅ ( R + Rs ) ⎤
Rgd = = R + RL ⋅ ⎢1 + ⎥ = R + RL ⋅ ⎢ ⎥
ip ⎣ 1 + g m Rs ⎦ ⎣ 1 + g m Rs ⎦
Per il variare di Rs (e con i dati del testo) calcoliamo ora AL, ωH e il prodotto ALBW.
Per Rs=0Ω:
AL 0 ⋅ BW = 1.877[db ⋅ MHz ]
Per Rs=100Ω:
rad
ωH 100 ≈ 624414 ⇒ f H 100 = 99.5 KHz
sec
AL100 = 23db
Per Rs=250Ω;
AL 250 = 20db
vo R ⎡ R2 ⎤
= −2 2 ⎢1 + ⎥
vd R1 ⎣ RG ⎦
Fig.8
SOLUZIONE
vd
i1 =
2R1
vd R + R2
2i1 ( R1 + R2 ) + RG iG = vd ⇒ iG = − 2i1 1
RG RG
vd R + R2 vd ⎡ R1 + R2 ⎤ R2
iG = − vd 1 = ⎢1 − ⎥=− vd
RG R1RG RG ⎣ R1 ⎦ R1RG
3) Applichiamo ancora la legge di Kirchhoff delle tensioni, questa volta alla maglia
ABCDEF. Si trova
R1 + R2
vd + 2 R2io + vo = vd (*)
R1
i1 = iG + io ⇒ io = i1 − iG
Ovvero, sostituendo
vd R 1 ⎡1 R ⎤
io = + 2 vd = ⎢ + 2 ⎥ vd
2 R1 R1RG R1 ⎣ 2 RG ⎦
⎡ R1 + R2 ⎤ R2 ⎡ 1 R2 ⎤ ⎡ 2R 2 R22 ⎤ vo R ⎡ R2 ⎤
⎢ ⎥ vd + 2 ⎢ + ⎥ vd + vo = vd ⇒ ⎢1 + 2 + ⎥ vd + vo = vd ⇒ = −2 2 ⎢1 + ⎥
⎣ R1 ⎦ R1 ⎣ 2 RG ⎦ ⎣ RG R1RG ⎦ vd R1 ⎣ RG ⎦