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Corso di Elettronica dei Circuiti 2

Prof. M. Valle

Raccolta di esercizi svolti tratti dal


libro: Sedra Smith, Microelectronic
Circuits, Oxford University Press, 4°
Ed., 1999

A.A. 2003-2004

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Raccolta di esercizi svolti
1
Esercizio 1.2

(a) (b)

(d)

Relativamente all’amplificatore NMOS della figura (a), sostituire il transistor col circuito
equivalente a T della figura (b), ottenendo la figura (c). Derivare le espressioni dei
guadagni di tensione v s vi e v d vi .

Soluzione
1) Calcolo le grandezze necessarie a calcolare i guadagni ( v s , v d , vi ):
v s = RS g m v gs v d = − R D g m v gs
vi = v gs + v s = v gs + RS g m v gs = v gs (1 + RS g m )
2) Calcolo v s vi :

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Raccolta di esercizi svolti
2
vs RS g m v gs RS g m
= =
vi v gs (1 + R S g m ) 1 + RS g m
3) Calcolo v d vi :
vd − R D g m v gs R g
= =− D m
vi v gs (1 + RS g m ) 1 + RS g m

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Raccolta di esercizi svolti
3
Esercizio 3.1
Tracciare i diagrammi di Bode di modulo e fase della funzione di trasferimento
T (S ) =
(
10 4 1 + S 10 5 )
( )(
1 + S 10 3 1 + S 10 4 )
In base ai diagrammi tracciati ricavare i valori approssimati di modulo e fase per
ω = 10 6 rad s . Quali sono i valori esatti che si possono determinare dalla funzione di
trasferimento?

Soluzione
1) Disegno i diagrammi di Bode:
T ( jω )
80

60

40

20

∠T ( jω )

-90
ω
-180

-270

10 10 2 10 3 10 4 10 5 10 6 10 7 10 8
2) Calcolo i valori di modulo e fase:
Per il valore ω = 10 6 rad s si ottiene che:
T ( jω ) = 0dB ∠T ( jω ) = −90°

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Raccolta di esercizi svolti
4
Esercizio 4.4

i M B
i2 (a)

N P

(b)

La figura (a) mostra una versione modificata dell’amplificatore in figura (b). Il circuito
modificato include un resistore RG , che può essere utilizzato per variare il guadagno. Si
dimostri che il guadagno di tensione differenziale è dato da
vO R ⎡ R ⎤
= −2 2 ⎢1 + 2 ⎥
vd R1 ⎣ RG ⎦
Suggerimento: la massa virtuale all’ingresso dell’amplificatore operazionale fa sì che la
corrente che scorre attraverso i resistori R1 sia v d 2R1 .

Soluzione
1) Calcolo la corrente i, che attraversa i due morsetti a sinistra della figura (a):
v d − 2 Ri − v MN = 0
Ma il tratto MN può essere considerato un corto circuito virtuale, quindi v MN = 0 :
vd
i=
2R1
2) v M , v N :
vd vd v
− v M = R1i ⇒ vM = vN = − R1 d = 0
2 2 2 R1
3) v B , v P :
R2
v B = −v P = − R2 i = −v d
2R1
4) Chiamando i g la corrente che attraversa RG :

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5
vB − vP R2
ig = = −v d
RG R1 RG
5) Corrente i2 che attraversa R2 :
v d ⎛ 1 R2 ⎞
i2 = i − i g = ⎜ + ⎟
R1 ⎜⎝ 2 RG ⎟⎠
6) vO :
v d R2 v d R2 ⎛ 1 R2 ⎞ v R ⎛ R ⎞
vO = v B − R2 i 2 = − − ⎜⎜ + ⎟⎟ = − d 2 ⎜⎜1 + 2 ⎟⎟
2 R1 R1 ⎝ 2 RG ⎠ R1 ⎝ RG ⎠
7) Conclusione:
vO R ⎛ R ⎞
=− 2 ⎜⎜1 + 2 ⎟⎟
vd R1 ⎝ RG ⎠

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Esercizio 5.4
Un amplificatore operazionale progettato in modo da avere un guadagno a bassa
frequenza di valore pari a 10 5 ed una risposta in alta frequenza dominata da un singolo
polo alla frequenza di 100 rad s acquisisce, per un difetto di fabbricazione, una coppia di
poli aggiuntivi alla frequenza 10000 rad s . A quale frequenza lo sfasamento totale
raggiunge i 180°? A quella frequenza, per quale valore di β (supposto indipendente dalla
frequenza) il guadagno di anello raggiunge l’unità? Qual è il corrispondente valore del
guadagno ad anello chiuso alle basse frequenze?

Soluzione
1) Disegno i diagrammi di Bode:

A (S )

100

− 20 dB decade

10 4
10 2 10 3
− 60 dB decade

∠A(S )

-90

-180

-270
2) Calcolo la frequenza ω 180 a cui lo sfasamento raggiunge i 180°:
ω180 = 10 4 rad s
3) Calcolo il valore di β per cui il guadagno di anello raggiunge il valore unitario:
10 5 β 10 5 β
A( jω 180 )β = = =1 ⇒ β = 0,02
(1 + j100)(1 + j )2 − 200 + 2 j
4) Calcolo infine il guadagno A alle basse frequenze corrispondente:
A0
A= = 500
1 + A0 β

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Esercizio 8.3 pagina 636

L’operazionale in configurazione non invertente qui in figura realizza


un’implementazione diretta di un circuito di controreazione.

Se il guadagno di tensione ad anello aperto è pari ad A=104 trovare il rapportoR2/R1


necessario per ottenere un guadagno di tensione ad anello chiuso Af = 103.

R1 1 A
Noto che β = = e che A f =
R1 + R2 R 1 + Aβ
1+ 2
R1

Possiamo formulare l’ipotesi che Aβ sia grande (Aβ >>1) in quanto A è molto grande e
1
quindi dire che A f ≈ di conseguenza nel nostro caso β = 10 −3 , infatti verificando
β
con calcoli più accurati
A A − A f 10 4 − 10 3 9000
Af = ⇒ A f + A f Aβ = A ⇒ β = = = = 9 ⋅ 10 − 4
1 + Aβ Af A 10 7
10 7

R2 1
si ottiene poi che = − 1 ≈ 10 3 − 1 ≈ 10 3 (per esempio R2=100KΩ ed R1=100Ω)
R1 β

Qual è il valore del tasso di controreazione (1+Aβ) in decibel?

1 + Aβ = 1 + 10 4 ⋅ 9 ⋅ 10 −4 ≈ 10 da cui si ottiene, trasformando in decibel,


20 log10 10 ≈ 20dB

Se Vs = 0.01V , trovare Vo , Vi .

Siccome in figura è mostrato un circuito che segue fedelmente il modello di


controreazione ideale possiamo esprimere il guadagno ad anello aperto come:

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Vo Vo A
A= , inoltre A f = = .
Vi Vs 1 + Aβ

Noti Vs ed Af si ricava Vo = A f Vs = 10 310 −2 = 10V


Vo 10
Noti ora Vo ed A si ricava Vi = = 4 = 10 −3 V = 1mV
A 10

Diminuendo A del 20% qual è la corrispondente diminuzione per Af ?

Si può direttamente ottenere la variazione percentuale di Af dipendente dalla variazione


dAf 1 dA
di A dalla seguente espressione: = .
dA (1 + Aβ ) A

dAf 1 dA 1
= = 20 ≈ 2%
dA (1 + Aβ ) A 10

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Esercizio 5.68 pagina 399

Il transistor NMOS dell’inseguitore di Source di figura (a) ha gm =5 mA/V ed r0 elevata.


Trovare il guadagno di tensione a circuito aperto e la resistenza d’uscita.

Risoluzione
Costruiamoci il circuito equivalente (trascurando r0):

Vo
A questo punto possiamo calcolare il guadagno di tensione a circuito aperto: Avo =
Vi

La resistenza di carico non è presente (in questo caso non c’è nulla da scollegare) perciò
dal lato dell’uscita:

V o = V gs g m 10 K Ω

Invece dal lato dell’ingresso:


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10
Vi = V gs + I ⋅ 10 KΩ = V gs + V gs g m ⋅ 10 KΩ = V gs (1 + g m 10 KΩ)

Il guadagno quindi sarà:

Vo g m 10 KΩ 1 1 1
Avo = = = = = ≈ 0.98
Vi (1 + g m 10 KΩ) 1 1 1 + 0.02
1+ 1+
g m 10 KΩ mA
5 10 KΩ
V

Costruiamo anche il circuito per il calcolo della resistenza d’uscita ottenuto passivando il
generatore Vi ed aggiungendo un generatore di tensione di prova Vp al posto di Vo.

Notiamo subito che Vgs = -Vp quindi la corrente Ip sarà:

Vp Vp
Ip + I = ⇒ Ip = − Vgs g m
10 KΩ 10 KΩ

Vp Vp Vp 1 10 KΩ 10 KΩ
Rout = = = = = = = 1,9Ω
Ip Vp Vp 1 mA 1 + 50
− V gs g m + Vp gm + g m 1 + 10 KΩ5
10 KΩ 10 KΩ 10 KΩ V

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Il transistor NMOS dell’amplificatore a Gate comune di figura (b) ha una
transconduttanza gm = 5mA/V ed r0 elevata.
Trovare la resistenza d’ingresso ed il guadagno di tensione.

Risoluzione
Costruiamo il circuito equivalente:

Vi
La resistenza d’ingresso si ottiene Rin = ed osservando che Vgs = -Vi e che quindi:
Ii

V in V in 1
I = − I in + ⇒ −V in g m = − I in + ⇒ − I in = −V in ( g m + ) per
10 K Ω 10 K Ω 10 K Ω
cui:

1 10 KΩ 10
Rin = = = KΩ ≈ 196Ω
1 1 + 10 KΩg m 51
gm +
10 KΩ

Vo
Il guadagno di tensione si ottiene al solito tramite Av = e quindi se sappiamo che la
Vi
corrente di Drain cioè quella che attraversa il parallelo (2KΩ // 5KΩ) è Vgsgm ovvero -
Vigm possiamo scrivere:

10 KΩ
Vo = I o Ro ⇒ Vo = −Vi g m ( ) e quindi che:
7 KΩ

Vo 10
Av = = − 5[ KΩ ⋅ ma / V ] ≈ −7 .
Vi 7

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Esercizio 6.7 pagina 477

Quale valore di v2 ci si aspetta nel circuito in figura in cui i transistor hanno un elevato
valore di β?

Possiamo formulare delle ipotesi sugli stati dei due transistor:

Se Q2 è spento la corrente che vi scorre è nulla e di conseguenza v2 = -5V, la tensione


vB1=5V e vE1 = 5.7V perché vE2 è sicuramente inferiore a 0.7V in quanto Q2 è spento.

Se Q2 e Q1 sono entrambi in conduzione:

VBE1 = VBE2 = 0.7V

VC1 = VB1 = 0 vale a dire

I1R1 = 5V quindi

I1 = 1mA

questo implica che anche I2 sia 1mA perché la corrente totale deve essere 2mA

quindi la caduta su R2 sarà 5V (I2R2 = 5V)

ciò implica che v2 = 0.

Quale valore assumerà v2 se si riduce la resistenza offerta da R1 a 2.5 KΩ?

Supponiamo ora che R1 venga ridotta a 2.5KΩ e che Q2 sia spento mentre Q1 sia acceso.

In Q1 scorrono 2mA perché in Q2 non scorre corrente.

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I 1 R1 = 2mA2.5KΩ = 5V
VC1 = VB1 = 0

Teniamo conto ora anche della corrente IS (corrente di saturazione) che scorre in Q2
interdetto, quindi notiamo che in Q1 non scorrono proprio tutti i 2mA ma 2mA - ε questo
implica che

V B 2 ≤ 0 − 2.5 KΩ ⋅ ε

quindi che

V E 2 = V E 1 < 0.7V

allora abbiamo verificato che Q2 è veramente interdetto e quindi la nostra ipotesi era
corretta.

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Esercizio 7.40 pagina 563

A quale frequenza il modulo di hfe diventa 10 in un BJT avente una larghezza di banda a
guadagno unitario di 1Ghz e β0 = 200?
Quale è il valore di ωβ?

Sapendo che

ωT
β 0 = g m rπ e che ω β =
β0
siccome sappiamo che ωT = 1 GHz allora conosciamo :

ω T 10 9 Hz
ωβ = = = 5 ⋅ 10 6 Hz = 5Mhz
β0 200

β0 200 200 1Ghz


h fe = = = =
s s 5Mhz + s 5Mhz + s
1+ 1+
ωβ 5Mhz 5Mhz

1Ghz
h fe = = 10 ⇒ 1Ghz = 10 5Mhz + s ⇒ 1Ghz = 10 (5Mhz ) 2 + ( s ) 2 ⇒
5Mhz + s

elevando al quadrato dopo aver semplificato il fattore 10 al secondo membro con il primo
membro (109/10=108).

1016 = 25 ⋅ 1012 + ω 2 ⇒ ω 2 = 1012 (10 4 − 25) ⇒ ω = 10 6 9975 ≈ 100Mhz

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Esercizio 2.6 pagina 105

Assumendo che gli amplificatori operazionali siano ideali, trovare il guadagno di tensione
v0 / v1 e la resistenza d’ingresso Rin di ciascuno dei circuiti mostrati in figura.

Dato che gli amplificatori sono ideali possiamo considerare che la tensione all’ingresso
invertente e quella al non invertente siano le stesse, in altri termini all’ingresso invertente
si considera vi sia una massa che chiamiamo virtuale. Anche nel caso (d) l’ingresso non
invertente è collegato lo stesso a massa perché non scorre alcuna corrente nel resistore
10KΩ.

Calcoliamo il guadagno di ciascuno stadio amplificatore e la sua impedenza d’ingresso:

vo Vin
Av = ; Rin =
vi I in

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a)

La corrente che scorre nel resistore 10K è la stessa che scorre in quello da 100K
quindi
possiamo scrivere che

Vin Vo
I in = e che I in = − e che quindi
10 KΩ 100 KΩ

vo 100 KΩ
Av = =− = −10
vi 10 KΩ

per quanto riguarda invece l’impedenza di ingresso :

Vin
Rin = = 10 KΩ
I in

b)

Il caso b è analogo al caso a poiché la resistenza di carico sull’uscita non influisce


sulla corrente che scorre nelle due resistenze del caso a, soltanto la suddivide in due
rami uno verso l’uscita vo e l’altro attraverso se stessa verso massa, quindi le
espressioni del guadagno e dell’impedenza d’ingresso sono le stesse.

c)

Il caso c è anch’esso analogo al caso a poiché nella resistenza da 10K, che è stata
aggiunta fra l’ingresso invertente, che è il nodo di massa virtuale, e la massa, non
scorre alcuna corrente quindi è come se essa non esistesse.
I risultati sono quindi analoghi a quelli del caso a.

d)

Anche il caso d porta agli stessi risultati del caso a perché il resistore da 10K
sull’ingresso non-invertente non è percorso da alcuna corrente perché, per definizione
di amplificatore differenziale ideale, la corrente che scorre verso i morsetti d’ingresso
è nulla..

e)

Il circuito proposto in figura (e) è un resistore da 10KΩ con in serie un buffer, esso
riceve in ingresso sul morsetto invertente un valore di tensione che per definizione
sappiamo essere massa virtuale, in più il morsetto non-invertente è collegato a massa,
quindi all’ingresso del buffer giunge un segnale nullo che ritroviamo alla sua uscita.
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Del guadagno possiamo dire che esso è indeterminato da un punto di vista
prettamente matematico ma è unitario se diamo maggiore importanza al fatto che vo e
vi sono uguali.
L’impedenza che si misura all’ ingresso è 10KΩ.

f)
In questo circuito la tensione Vin è nulla perché connessa alla massa virtuale che è
pari al valore del morsetto non-invertente cioè proprio massa come nel caso
precedente, quindi l’espressione del guadagno, che ha al suo denominatore proprio
Vin, risulta essere indefinitamente grande.
In altre parole, il valore di tensione del segnale d’ingresso sarà riportato in uscita
all’operazionale fino a raggiungere il valore massimo della sua tensione
d’alimentazione.
Essendo forzatamente nulla la tensione Vin l’impedenza di ingresso non può che
essere nulla.

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Esercizio 8.71 (pag. 645)

L’amplificatore operazionale del circuito in figura, ha un guadagno ad anello aperto pari


a 105 e un singolo polo alla frequenza ω3bd=10rad/sec.
• Disegnare il diagramma di Bode del guadagno di anello.
• Si trovi la frequenza in corrispondenza della quale Aβ = 1 ed il relativo margine di
fase.
• Si calcoli la funzione di trasferimento ad anello chiuso, includendo lo zero e i poli.

Soluzione

Il diagramma di Bode si disegna immediatamente dai dati che ci fornisce il testo del
problema:

Dal grafico posso calcolarmi facilmente la frequenza di taglio, frequenza per cui ho
Aβ = 1 .
Scelgo il processo analitico per calcolare il margine di fase:
( )
φ = ∠Aβ = − arc tg (ω0 db ⋅ 0.1) = − arc tg 105 ≈ −90°

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⇒ γ = 180° − 90° = +90°

Determino ora la funzione di trasferimento includendo zero e poli:


A0
s
1+
A ω0 A0 ⋅ (1 + sCR)
= = =
1 + Aβ 1 + A0 ⋅ 1 ⎛ s ⎞
s 1 + SCR ⎜1 + ω ⎟ ⋅ (1 + SCR ) + A0
1+ ⎝ 0 ⎠
ω0
A0 ⋅ (1 + sCR ) A0 ⋅ (1 + sCR)
= =
+ A0 s 2 CR + s ⎛⎜ CR + 1 ⎞⎟ + A0 + 1
s CR
1 + sCR + + s2
ω0 ω0 ω0 ⎝ ω0 ⎠

Poiché A0 + 1 ≈ A0 posso fare la seguente semplificazione:


⎛ 1 ⎞ ⎛ 1 ⎞
A0CR ⋅ ⎜ s + ⎟ ω0 A0 ⋅ ⎜ s + ⎟
≈ ⎝ CR ⎠
= ⎝ CR ⎠
⋅ ( s − p1 ) ⋅ ( s − p2 ) ( s − p1 ) ⋅ ( s − p2 )
CR
ω0

Esplicito ora p1,2 utilizzando la formula risolutiva per equazione di II ordine:


2
⎛ 1 ⎞ ⎛ 1 ⎞ CR
− ⎜ CR + ⎟ ± ⎜ CR + ⎟ − 4 A
⎝ ω0 ⎠ ⎝ ω0 ⎠ ω0 0
p1,2 =
2CR
ω0
(ω0CR + 1)
2
ω CR + 1 4CRω0 A0
− 0 ± −
(ω0CR + 1)
2
ω0 ω 2
ω02 −1 + ω0CR ± − 4ω0CRA0
= 0
= =
2CR 2CR
ω0
− (10−2 + 1) ± (1.01)
2
− 4 ⋅103 63.24
= −3
⇒ p1,2 ≅ −0.5 ⋅103 ± j = −500 ± j 31.620
2 ⋅10 2 ⋅103

Il calcolo dello zero, al contrario, è immediato:


1 1
z=− = − −3 = −1000
CR 10

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ESERCIZIO 5.65

Un amplificatore a gate comune utilizzando un transistore MOS ad arricchimento a


canale n in cui gm = 5mA/V ha una resistenza di drain RD pari a 2kΩ. L’amplificatore
viene pilotato da un generatore di tensione avente una resistenza serie rg = 200Ω. Qual è
la resistenza di ingresso dell’amplificatore? Qual è il guadagno complessivo di tensione
vo/vi ? Quali dovranno essere i valori della resistenza di ingresso e del guadagno di
tensione per permettere al circuito di mantenersi in zona di funzionamento lineare
nell’ipotesi in cui si abbia un incremento della corrente di polarizzazione di un fattore 4?

Soluzione

Il circuito ai piccoli segnali è il seguente

Fig. 1

Calcoliamo la resistenza di ingresso dell’amplificatore.


1) Inseriamo un generatore di corrente di prova. La situazione è allora quella
descritta in figura 2

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Fig. 2

2) Poiché entrambi i capi di RG sono connessi a massa la corrente che attraversa tale
resistore è nulla. Allora il morsetto di gate del transistore risulta a potenziale nullo
( rispetto a massa ).

La tensione vgs è allora uguale alla tensione tra il source e la massa. Ovvero

v gs = −v s

3) Esprimiamo la tensione vgs in funzione di altre grandezze del circuito. Si deduce


facilmente che

v s = vi
dunque

v gs = −vi

4) Applicando la legge di Kirchhoff delle correnti al nodo di source otteniamo

g m v gs = −i x

dunque, sfruttando i risultati precedenti,

g m (− vi ) = −i x ⇒ i x = g m vi

5) Allora essendo per definizione

vx
Rin =
ix
risulta
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vx 1
Rin = = = 200Ω
ix gm

Calcoliamo il guadagno di tensione dell’amplificatore.(Ci riferiamo alla figura 1)


1) Poiché entrambi i capi di RG sono connessi a massa la corrente che attraversa tale
resistore è nulla. Allora il morsetto di gate del transistore risulta a potenziale nullo
( rispetto a massa ).

La tensione vgs è allora uguale alla tensione tra il source e la massa. Ovvero

v gs = −v s

2) Esprimiamo la tensione vgs in funzione di altre grandezze del circuito. Si deduce


facilmente che

v s = vi − rg i x
dunque

v gs = rg i x − vi

essendo ix la corrente erogata dal generatore.


3) Applicando la legge di Kirchhoff delle correnti al nodo di source otteniamo

g m v gs = −i x

dunque, sfruttando i risultati precedenti,

g m (rg i x − vi ) = −i x ⇒ i x (1 + rg g m ) = g m vi
gm
⇒ ix =
vi
1 + rg g m
4) Osserviamo che possiamo sostituire alle due resistenze RD e RL il parallelo delle
due, ovvero una resistenza equivalente Req di valore

RD RL
Req = R D // R L =
RD + RL

5) Esprimiamo adesso la tensione di uscita in funzione di ix. Risulta

vo = Req i x

6) Sostituendo possiamo finalmente ricavare il guadagno

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gm vo gm
vo = Req vi ⇒ = Req
1 + rg g m vi 1 + rg g m

Sostituendo i valori numerici troviamo

vo 5kΩ ⋅ 2kΩ 5 mA
= ⋅ V
= 3.57
vi 5kΩ + 2kΩ 1 + 200Ω ⋅ 5 mA
V

Vediamo cosa succede se la corrente di polarizzazione I quadruplica.


1) Poiché

W
g m = 2 µ n C ox I
L

ed il transistore non cambia i suoi parametri, se I quadruplica gm duplica. Quindi il


nuovo valore di gm è 10mA/V.
Si richiede che anche con tale corrente di polarizzazione continui a rimanere in
zona lineare.

2) Dato che la topologia della rete non è variata e come prima il circuito deve
trovarsi in zona lineare, le relazioni che forniscono guadagno e resistenza di
ingresso continuano ad essere valide.
Avremo allora

vo 5kΩ ⋅ 2kΩ 10 mA
= ⋅ V
= 4.76
vi 5kΩ + 2kΩ 1 + 200Ω ⋅ 10 mA
V
e

vx 1
Rin = = = 100Ω
ix gm '

dova con gm’ si è indicata la nuova transconduttanza.

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Esercizio 6.5
Si consideri l’amplifiacatore differenziale in figura e si supponga che il β dei BJT sia
molto elevato.
(a) Qual è il più grande segnale di modo comune che può essere applicato in ingresso
affinché i BJT rimangano nella regione attiva?
(b) Se si applica in ingresso un segnale differenziale sufficientemente grande da
deviare la corrente interamente su un lato del differenziale, di quanto varia la
tensione su ogni collettore ( in base alla condizione per cui vd = 0) ?
(c) Se l’alimentazione VCC di cui si dispone è di 5V, quale valore di IRC è possibile
scegliere per avere un segnale di modo comune in ingresso pari a ±3V?
(d) Relativamente al valore di IRC trovato in (c) selezionare i valori di I ed RC.
Utilizzare il più grande valore possibile di I in modo tale che la corrente di base di
ogni transistore (quando I si divide in parti uguali) non superi il valore 2µA. Si
ponga β= 100.

Fig. 3

Soluzione

(a)
1) Poiché il circuito è perfettamente simmetrico la corrente di polarizzazione I si
divide equamente tra i due rami del differenziale. Allora si ha
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I
ie1 = ie 2 =
2

2) Poiché β è elevato possiamo approssimare le correnti di collettore con quelle di


emittitore. Dunque

I
ic1 = ic 2 =
2

3) Se tale corrente scorre negli emettitori, le giunzioni base – emettitore sono


necessariamente polarizzate direttamente. Affinché entrambi i BJT rimangano in
zona attiva diretta bisogna allora che le loro giunzioni base – collettore siano
polarizzate inversamente, ovvero che sia

vcb ≥ 0V

4) Applichiamo la legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia individuata dalla


massa, da una delle RC e dall’alimentazione. Si ha

I
vcb = VCC − vCM − RC
2

5) La condizione precedente diventa allora

I I
vcb = VCC − vCM − RC ≥ 0 ⇒ vCM ≤ VCC − RC
2 2

Il segnale di modo comune di massima ampiezza possibile perché i BJT rimangano in


zona attiva diretta è

I
vCM = VCC − RC
2
(b)
1) Supponiamo che il ramo di sinistra sia attraversato da corrente nulla, mentre in
quello di destra scorra tutta la corrente di polarizzazione I.
In entrambi i rami comunque la tensione di collettore è pari alla tensione di
alimentazione meno la caduta ai capi di RC. Ovvero

VC = VCC − RC I RC

2) Poiché per le nostre ipotesi nel ramo di sinistra la corrente è nulla, risulta

VC = VCC
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26
Allora la variazione di tensione di collettore per questo ramo in modulo vale

I I
∆VC = VCC − (VCC − RC ) = RC
2 2

3) Ragionando analogamente per quanto riguarda l’altro ramo si trova

I ⎛ I⎞ I
VC = VCC − RC ⇒ ∆VC = VCC − RC I − ⎜VCC − RC ⎟ = RC
2 ⎝ 2⎠ 2
(c)
1) Sfruttando la relazione trovata in (a).5) si trova

RC I ≤ 2VCC − 2vCM

2) Se il segnale vale +3V troviamo

RC I ≤ 10 − 6 = 4V
Se invece esso vale –3V si ha

RC I ≤ 10 + 6 = 16V

3) Allora perché valgano entrambe le relazioni ed RCI sia massimo deve essere

RC I = 4V
(d)
1) Sappiamo che

IE
I B (1 + β ) = I E ⇒ I B =
1+ β
2) Inoltre, essendo IE = I / 2. si trova

I
IB =
2(1 + β )
3) Dovendo essere IB ≤ 2µΑ si avrà

I
≤ 2 µA
2(1 + β )

da cui si ricava che il valore massimo di I deve essere

I MAX = 2(1 + β ) ⋅ 2 µA = 0.404mA

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27
4) Ricaviamo ora il valore di RC

4V
RC I = 4V ⇒ RC = = 9.9kΩ
0.404mA

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28
ESERCIZIO *7.31

Si richiede di analizzare la risposta in alta frequenza dell’amplificatore CMOS mostrato


in figura. La corrente continua di polarizzazione è di 10µΑ. Q1 ha µnCox = 20µA/V2,
VA = 50V, W/L = 64 e Cgs = C1gd = 1pF. Q2 ha Cgd = 1pF e VA = 50V. Inoltre tra il drain
in comune e la massa c’è una capacità isolata di 1pF. Si assuma che la resistenza del
generatore di segnale in ingresso sia tanto piccola da poter essere trascurata. Inoltre, si
assuma, per semplicità, che la tensione di segnale sul gate di Q2 sia zero. Trovare la
frequenza del polo e dello zero.

Fig. 4

Soluzione

1) Calcoliamo il punto di lavoro statico del circuito. I due transistori PMOS


cosituiscono uno specchio di corrente; poiché non abbiamo informazioni sulla

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29
tensione di alimentazione trascuriamo l’effetto di modulazione della lunghezza di
canale e concludiamo che la corrente di drain di Q1 e Q2 vale 10µΑ.
2) Consideriamo il circuito ai piccoli segnali.

Fig. 5

3) I gate di Q2 e Q3 sono a massa. Allora, poiché D3 e G3, sono cortocircuitati


(ovvero vGD3 = 0V) vDS3 = vGS3 = 0V, la corrente che scorre in ro3 è nulla, nulla è
anche la corrente erogata dal generatore pilotato e quella nei due condensatori del
modello di Q3.
4) Inoltre si deduce dallo schema che vGS2 = 0V. Allora il generatore pilotato eroga
una corrente nulla e la corrente che attraversa il condensatore tra G2 ed S2 è pure
nulla
5) Poiché abbiamo visto che la corrente di polarizzazione dell’amplificatore vale
10µA avremo

VA 50V
ro 2 = ro1 ≅ = = 5MΩ
I D 10 µA
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30
6) Poiché dobbiamo ricavare polo e zero della funzione di trasferimento è
conveniente ragionare direttamente nel dominio di Laplace.

7) Osserviamo che

V DS 2 Vo ( s )
I ro 2 ( s ) = =
ro 2 ro 2
I C gd 2 ( s ) = sC gd 2VGD 2 ( s ) = sC gd 2Vo ( s )

essendo, come si deduce immediatamente dallo schema del circuito,

V DS 2 ( s ) = VGD 2 ( s ) = Vo ( s )
8) Inoltre si ricava

Vin ( s ) = VGS 1 ( s )

VDS1 ( s ) Vo ( s )
iro1 = =
ro1 ro1

9) La corrente che attraversa il condensatore tra G1 e D1 si può esprimere

I C gd 1 ( s ) = sC gd 1 (Vin ( s ) − Vo ( s ))

10) La corrente che attraversa Cp è

I C p ( s ) = sC pVo ( s )

11) Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al nodo D1. Si ha

Vo ( s ) V (s)
sC gd 1 (Vin ( s ) − Vo ( s )) = g mVin ( s ) + + sC pVo ( s ) + o + sC gd 2Vo ( s )
ro1 ro 2

ovvero

⎡ 1 1 ⎤
( sC gd 1 − g m ) ⋅ Vin ( s ) = ⎢ s (C gd 1 + C gd 2 + C p ) + + ⎥Vo ( s )
⎣ ro1 ro 2 ⎦

12) Possiamo a questo punto ricavare la funzione di traasferimento


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31
Vo ( s ) sC gd 1 − g m
=
Vin ( s ) 1 1
s (C gd 1 + C gd 2 + C p ) + +
ro1 ro 2

13) Ricaviamo il valore del polo. Si ha

1 1
+
1 1 ro1 ro 2 ro1 + ro 2
s (C gd 1 + C gd 2 + Cp ) + + =0 ⇒ s=− =
ro1 ro 2 C gd 1 + C gd 2 + C p ro1 ro 2 (C gd 1 + C gd 2 + C p )

Sostituendo i valori numerici troviamo

(5MΩ + 5MΩ) ⋅ 1rad 10rad 2 rad 2 1


s = = = ⋅ 10 6 = ⋅ MHz = 21.2kHz
5MΩ ⋅ 5MΩ(1 pF + 1 pF + 1 pF ) 25MΩ ⋅ 3 pF 15 s 15 2π

14) Ricaviamo il valore dello zero. Si ha

gm
sC gd 1 − g m = 0 ⇒ s =
C gd 1
Osserviamo che

W µA µA
g m = 2 µ n C ox I D1 = 2 ⋅ 20 2
⋅ 8 ⋅ 10µA = 160
L V V

Allora otteniamo

µA
160 rad
V rad 160
s = = 160 ⋅ 10 6 = MHz = 25.5MHz
1 pF s 2π

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32
ESERCIZIO D8.13

Un dato amplificatore ha una transcaratteristica non lineare che può essere approssimata
nel seguente modo:
(a) per piccoli segnali di ingresso, v I ≤10 mV, vo/vI = 103.
(b) per segnali di ingresso di ampiezza media, 10mV ≤ v I ≤ 50mV, vo/vI = 102
(c) per segnali di ingresso di grande ampiezza, v I ≥ 50mV, l’uscita va in
saturazione.
Nell’ipotesi in cui all’amplificatore venga applicata una controreazione negativa, si
trovi il fattore di controreazione β vhe riduce la variazione di un fattore 10 del
guadagno (per v I =10mV) a una variazione del 10%. Qual è la transcaratteristica
dell’amplificatore controreazionato?

Soluzione

1) Innanzitutto tracciamo un grafico della transcaratteristica dell’amplificatore non


controreazionato.

Fig. 6

2) Assumendo per v I = 10mV un guadagno in anello aperto di 100, bisogna che


risulti

1
100 − ⋅ 100
10 1 10 1 1 9
= ⋅ ⇒ = ⋅ ⇒ β = 0.08
100 1 + 100 β 100 10 1 + 100 β 10

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33
3) Ricaviamo adesso il guadagno in anello chiuso per ciascuno dei tre intervalli di
ingresso.
In generale il guadagno in anello chiuso è dato da

A
Af =
1 + Aβ
Allora
10 3
A = 10 3 ⇒ Af = = 12.34
1 + 0.08 ⋅ 10 3
10 2
A = 10 2 ⇒ Af = = 11.11
1 + 0.08 ⋅ 10 2
A=0 ⇒ Af = 0

4) Dal grafico di figura 1 si deduce che finché l’uscita dell’amplificatore è compresa


tra –10V e +10V, A = 1000, quando 10V ≤ Vo ≤ 14V , A = 100, quando
Vo = 14V , A = 0.
Per ricavare la transcaratteristica dell’amplificatore in anello chiuso dobbiamo
sfruttare la relazione

Vo = A f V I '

dove con VI ' si è indicato il segnale all’ingresso dell’anello di retroazione.


Sapendo che

per Vo ≤ 10V A = 1000, A f = 12.34


per 10V ≤ Vo ≤ 14V A = 100, A f = 11.11
per Vo = 14V A = 0, Af = 0

possiamo individuare i punti di rottura della transcaratteristica dell’amplificatore


in anello chiuso.
Ragionando agli estremi di ciscun intervallo otteniamo

10
Vo = ±10V ⇒ VI ' = = ±0.81V
12.34
14
Vo = ±14V ⇒ VI ' = = ±1.2V
11.11

Possiamo, mettendo insieme i risultati ottenuti, finalmente tracciare la


transcaratteristica in anello chiuso

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34
Fig. 7

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35
Esercizio 2.41 (pag. 110)

Si consideri l’amplificatore differenziale della figura: si è soliti esprimere la tensione


d’uscita nella forma: v0 = Gd vd + Gcm vCM dove Gd è il guadagno differenziale e Gcm è il
guadagno di modo comune. Utilizzando l’espressione di v0 nell’equazione
R
1+ 2
R R1
v0 = − 2 v1 + v
R1 R3 2
1+
R4
• Determinare le espressioni di Gd e Gcm e dimostrare che il rapporto di reiezione del
modo
comune (CMRR) dell’amplificatore ad anello chiuso è dato da:
1 ⎡R R ⎤
1+ ⋅ ⎢ 1 + 3 ⎥
G 2 ⎣ R2 R4 ⎦
CMRR = 20 log d = 20 log (1)
Gcm R1 R3

R2 R4
R R
• Teoricamente il circuito è stato progettato in modo tale che sia 1 = 3 , che
R2 R4
corrisponde ad un
CMRR infinito. Tuttavia i valori finiti delle tolleranze relative ai resistori rendono finito
il valore
che il CMRR può assumere. Si dimostri che se ciascun resistore ha tolleranza
+ 100ε % allora

nel peggiore dei casi il CMRR risulta essere:

⎡ K + 1⎤ R R
CMRR = 20 log ⎢ ⎥ dove K è il valore ideale dei rapporti 1 ; 3 .
⎣ 4Kε ⎦ R2 R4
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Raccolta di esercizi svolti
36
• Si determini che assume il CMRR nel caso peggiore dell’ipotesi in cui l’amplificatore
progettato
abbia un guadagno differenziale idealmente pari a 100 ed assumendo che
l’amplificatore
operazionale sia ideale e che vengano utilizzati resistori con tolleranza 1%.

Soluzione

Potenziale assoluto al pin1:


V
V1 = VCM − d (*)
2

Potenziale assoluto al pin2:


Vd
V2 = VCM + (*)
2

dalla teoria dell’amplificatore differenziale scrivo: Vo = GdVd + GCM VCM (**)


interpreto lo schema con il principio di sovrapposizione degli effetti:
R
1+ 2
R R1
V0 = − 2 v1 + v
R1 R 2
1+ 3
R4
dove il primo contributo dell’espressione è dato dall’input invertente V1, il secondo è
dato dall’input NON invertente V2.
Unendo l’ultima equazione con le due (*) precedenti ottengo:
R ⎛ V ⎞ R ⋅ ( R1 + R2 ) ⎛ V ⎞
Vo = − 2 ⋅ ⎜ VCM − d ⎟ + 4 ⋅ ⎜ VCM + d ⎟ =
R1 ⎝ 2 ⎠ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) ⎝ 2 ⎠
⎡ R ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤ 1 ⎡ R ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤
=⎢ 4 − ⎥ ⋅ VCM + ⎢ 4 + ⎥ Vd
⎣⎢ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦⎥ 2 ⎢⎣ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦⎥

Usando la (**) posso ricavare:


1 ⎡ R ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤
Gd = ⎢ 4 + ⎥;
2 ⎣⎢ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦⎥
⎡ R ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤
GCM = ⎢ 4 − ⎥
⎣⎢ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦⎥

Da cui posso calcolare il CMRR dopo alcuni passaggi algebrici:

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Raccolta di esercizi svolti
37
1 ⎡ R4 ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤ ⎡ ( R4 + R3 ) ⎤
⋅⎢ + ⎥ ⎢1 + R2 ⋅ ⎥
Gd 2 ⎣ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦ 1 ⎣ R4 ⋅ ( R1 + R2 ) ⎦
CMRR = = = =
Gcm ⎡ R4 ⋅ ( R1 + R2 ) R2 ⎤ 2⎡ ( R4 + R3 ) ⎤
⎢ − ⎥ ⎢1 − R2 ⋅ ⎥
⎣ R1 ⋅ ( R4 + R3 ) R1 ⎦ ⎣ R4 ⋅ ( R1 + R2 ) ⎦
1 ⎡ R4 R1 + R4 R2 + R2 R4 + R2 R3 ⎤ 1 ⎡ R4 R1 + 2 R4 R2 + R2 R3 ⎤
⋅ ⎥ 2 ⋅⎢
2 ⎢⎣ R4 R1 + R4 R2 ⎦ ⎣ R4 R1 + R4 R2 ⎥
⎦=
= =
R4 R1 − R2 R3 R4 R1 − R2 R3
R4 R1 + R4 R2 R4 R1 + R4 R2

1 ⎡R R ⎤
1+ ⋅ ⎢ 1 + 3 ⎥
2 ⎣ R2 R4 ⎦
Passando in unità logaritmica CMRRdb = 20 log C.V.D.
R1 R3

R2 R4
R R
nominalmente 1 = 3 = K
R2 R4

1+ K 1+ K
CMRRdb = 20 log = 20 log =∞
K −K 0
in presenza di tolleranza sui valori di R pari ai valori limiti della fascia di tolleranza ho:

ε % ⇒ R ± ε R = R ± 100ε R %
L’incidenza fondamentale sul risultato CMRR si ha quando il denominatore è =0; la
R R
diversità è massima con 1 max. e con 3 min. o viceversa. Ragioniamo nel primo caso
R2 R4
evitando così la negatività:

R1 R ⋅ (1 + ε ) (1 + ε )
è max. ⇒ 1 =
R2 R2 ⋅ (1 − ε ) (1 − ε )
R3 R ⋅ (1 − ε ) (1 − ε )
è min. ⇒ =
R4 R ⋅ (1 + ε ) (1 + ε )

⎧ 1 ⎡ (1 + ε ) (1 − ε ) ⎤ ⎫
⎪1 + ⋅ ⎢ K +K ⎪
⎪ 2 ⎣ (1 − ε ) (1 + ε ) ⎥⎦ ⎪
consegue 20 log ⎨ ⎬ sostituendo.
⎪ ⎡ (1 + ε ) (1 − ε ) ⎤ ⎪
K ⋅⎢ − ⎥
⎪ (1 − ε ) (1 + ε ) ⎦ ⎪⎭
⎩ ⎣
Al denominatore avrò:

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Raccolta di esercizi svolti
38
⎡ (1 + ε )2 − (1 − ε )2 ⎤ ⎡ 4ε ⎤ K 4ε
K ⋅⎢ ⎥ = K ⋅⎢ 2⎥
=
⎢⎣ 1− ε 2
⎥⎦ ⎣1 − ε ⎦ 1 − ε
2

Al numeratore avrò:
1 ⎡ K (1 + ε ) + K (1 − ε ) ⎤
1+ ⋅ ⎢
2 2

⎥ = 1 +
K 2 + 2ε 2
⋅ =
( ) (
1− ε 2 + K 1+ ε 2 )
2 ⎢ 1− ε 2 ⎥⎦ 2 1− ε 2 1− ε 2

⇒ CMRR = 20 log
(1 − ε ) + K (1 + ε )
2 2

4Kε

K +1
Poiché ε 2 << 1 posso approssimare ⇒ CMRR = 20 log C.V.D.
4Kε

Utilizzando un amplificatore ideale con Ad=100 e tolleranza 1% quindi ε=0.01:


facendo uso dell’equazione (1) del testo del problema e tenendo presente che
R1 R3
= = K svolgendo le equazioni ottengo:
R2 R4

1 Vo 1
Vo = ⋅ (V2 − V )1 ⇒ Ad = = 100 = ⇒ K = 0.01
K V2 − V1 K

Trovo il CMRRdb con il valore calcolato di K e quello di ε fornito dal problema:

K +1 1.01 1 104
CMRR = 20 log = 20 log ≈ 20 log = 20 log ≈ 68db
4Kε 4⋅
1
⋅ 0.01 4 ⋅ 10 −4
4
100

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Raccolta di esercizi svolti
39
Esercizio 5.35 (pag. 394)

Utilizzando un PMOS ad arricchimento con

Vt = −1.5Volt
K = 0.5mA / V 2
λ =0
si progetti un circuito come quello in figura.

Usando un alimentatore da 10V progettare in modo tale da avere una tensione di gate di
+6V, una corrente di drain di 0.5mA, ed una tensione di drain di +5V.
• Determinare i valori di Rs ; Rd .

Soluzione

Impongo che il mio transistor lavori in zona di saturazione:


I D = K ⋅ (Vgs − Vth ) classico legame NON lineare esprimibile con la caratteristica mutua
2

eseguo matematicamente l’equazione sopra:


I
± D + VTH = Vgs < 0
K

devo porre la soluzione negativa in modo che Vgs risulti negativa tanto da permettere la
saturazione.
0.5mA
Vgs = −1.5V − = −2.5Volt
0.5mA
V2

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Raccolta di esercizi svolti
40
Poiché Vx non è altro che la tensione ai capi di RS esprimo l’equazione di maglia:
Vx = VDD − Vgs − Vg = 10 − 2.5 − 6 = 1.5V

Da cui (applicando banalmente la legge di Ohm)


V 1.5V
Rs = x = = 3K Ω
I D 0.5mA

Analogamente applico lo stesso ragionamento a RD:


I 5V
RD = D = = 10 K Ω
VD 0.5mA

Benché non richiesto dall’esercizio esamino il range di valori che possono assumere Rg1,
Rg2.
Rg 2 V 10
= G = con Rg1 + Rg 2 = 1M Ω di ordine elevato per avere Rin
Rg1 + Rg 2 VDD 6
elevata( Rin = Rg1 Rg 2 )

per esempio posso scegliere due valori tipo: Rg1 = 0.4 M Ω; Rg 2 = 0.6 M Ω
A causa della scelta libera si possono proporre infinite soluzioni diverse per la coppia di
resistenze Rg1, Rg2 bisogna escludere le infinite soluzioni che non soddisfano la
Rg 2
condizione = 0.6
Rg1 + Rg 2

Verifico ora l’ipotesi iniziale (di lavorare in zona di saturazione):


Vds = VDD − Vx − VD = 10 − 1.5 − 5 = 3.5V
Vds = −3.5V
Vgs = −2.5V
VTH = −1.5V
Vgs − VTH = −2.5V + 1.5V = −1V
Vds < Vgs − VTH ⇒ SATURAZIONE

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Raccolta di esercizi svolti
41
Esercizio 6.57 (pag. 484)

Progettare il circuito in figura utilizzando uno specchio di corrente nella configurazione


di base per implementare il generatore di corrente I. Si vuole che la transconduttanza
equivalente sia pari a 4mA/v. Si utilizzino alimentazioni da ±15V e BJT aventi:
β = 200
VA = 100V
• Determinare la resistenza d’ingresso differenziale Ri.
• Determinare il valore della resistenza d’uscita Ro.
• Determinare il guadagno di tensione a circuito aperto, la corrente di polarizzazione in
ingresso,
l’intervallo relativo al segnale di modo comune in ingresso e la resistenza d’ingresso di
modo
comune.

Soluzione

Usando le ipotesi del testo abbiamo:


I C = g mVT = 4 ⋅10−3 ⋅ 25 ⋅10−3 = 100 µ A
100 4000
g m r0 = −3
= 4000 ⇒ r0 = = 1M Ω
25 ⋅10 4 ⋅10−3
con d=1 e quindi I E = I C = 100 µ A si deduce il valore I 0 = 2 I E = 200 µ A che dovrà
essere fornito dal generatore di corrente.
Per l’implementazione a doppia alimentazione secondo lo specchio di corrente si ha:

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Raccolta di esercizi svolti
42
I REF = I 0 = 200 µ A essendo β = 200 >> 1 il vero legame I REF , I 0 è:
⎛ 2⎞
I REF = I 0 ⎜1 + ⎟ = 200 µ A (1 + 0.01) = 202 µ A
⎝ β⎠
se si pone VBE = 0.7V con I E = 100 µ A

R=
[ +VCC − (−VEE )] − VBE =
30 − 0.7
= 146.5 K Ω
I REF 200 ⋅10−6
IE 101 ⋅10−6
con β = 200 la corrente di polarizzazione in ingresso è I B = = ≈ 0.5µ A
β +1 201
ro
A circuito aperto ( ⇒ RL = ∞ ) avrò ROUT = = 500 K Ω
2

r0
AVo = g m = 2000
2

β
Ri = 2rπ = 100 K Ω poiché rπ = =50KΩ
gm

Risulta piuttosto elevato il valore della resistenza di modo comune. Conviene introdurre
il concetto di parallelo di due mezzi circuiti:

Il calcolo della 2R è semplificato dal supporre assenza di segnale sul collettore, in


presenza di una tensione di modo comune vCM. Con il collettore a massa lo schema è di
agevole interpretazione:

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Raccolta di esercizi svolti
43
Il testo propone di porre rµ = 10 β ro = 2000ro = 2GΩ essendo rµ in parallelo il suo effetto
V
è trascurabile. Usando il teorema di Thevenin per trovare la relazione ottenendo le
i
equazioni:

v = rπ i + R p i + g m R p (rπ i ) = ( rπ + g m rπ R p + R p ) i
v
= rπ + R p (1 + g m rπ ) = rπ + R p ( β + 1)
i

considero pari a 1MΩ la R dinamica del generatore di corrente ideale (dato non fornito):
2
R p = 2M Ω 1M Ω = M Ω
3
v
2 RCM = = 134.5M Ω ⇒ RCM = 67 M Ω
i

Per determinare il range di segnale di modo comune in ingresso:


1) −Vcc + 2Vγ = −13.6V
2) +Vcc − Vγ = +14.3V
dove con vγ si indica la tensione di polarizzazione VBE di ginocchio (circa 0.7V).

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Raccolta di esercizi svolti
44
Esercizio 7.15 (pag. 559)

La figura mostra il circuito equivalente in alta frequenza di un amplificatore a FET con


una resistenza Rs sul terminale di SOURCE. Lo scopo di questo problema è di dimostrare
che il valore di Rs può essere utilizzato per controllare il guadagno e la banda passante
dell’amplificatore, ed in particolare per permettere al progettista di abbassare il guadagno
per incrementare la banda passante.
• Si derivi un’espressione del guadagno di tensione in bassa frequenza (ponendo Cgs e
Cgd a 0).
• Determinare ωH mediante il metodo delle costanti di tempo a circuito aperto,
derivare le espressioni per Rgs e Rgd.
• Con i seguenti dati:
R = 100 K Ω
g m = 4mA / V
RL = 5 K Ω
C gs = Cgd = 1 pF
si usino le espressioni ricavate nelle domande precedenti per trovare il guadagno in
bassa
frequenza e la frequenza di taglio superiore ωH nei casi in cui Rs = 0,100, 250Ω . Per
ciascuno di
questi valori determinare anche il prodotto guadagno-banda passante.

Soluzione

La figura si riferisce ad un amplificatore a FET, in funzionalità HF (per la presenza delle


capacità di giunzione Cgs, Cgd). Lo schema è pilotato sul gate G ed è caricato sul drain D;
può essere visto come un SOURCE comune invertente solo imponendo Rs=0; La
presenza del componente Rs (ovvero l’assenza del condensatore di bypass Cs) permette di
variare i parametri AL e BW (o banda passante). Con questo esercizio si dimostra che un
aumento di Rs permette di ottenere un aumento di BW a scapito del guadagno AL o di
centro banda; rimane però invariato il prodotto banda passante-guadagno che è costante.

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Raccolta di esercizi svolti
45
Calcolo ora AL : in bassa frequenza le capacità di giunzione Cgs,Cgd (ordine di grandezza
pF) presentano un’impedenza infinita e quindi si possono eliminare dallo schema di
studio. Non esiste caduta di potenziale su R per lo stato di apertura in bassa frequenza.

Vgs = +VI − Rs g mVgs

VI = Vgs (1 + g m Rs ) segnale di input in funzione del pilotaggio interno Vgs.

Vo = − g mVgs RL segnale di output in funzione del pilotaggio interno Vgs.

Dalla combinazione di queste tre equazioni posso scrivere:

V0 − g m RL
AL = = che è il guadagno in tensione dell’amplificatore in bassa frequenza.
VI 1 + g m Rs

Determino ora il limite superiore ωH di BW con il metodo delle costanti di tempo a


circuito aperto:

1
ω1 = τ 1−1 =
C gs ⋅ Rgs

1
ω2 = τ 2−2 =
Cgd ⋅ Rgd

con formula empirica (a effetto “riduttivo”)

ω1 ⋅ ω2
ωH =
ω1 + ω2

nell’ipotesi di Cgd = Cgs = 1 pF

1 1 1

C ⋅ Rgs C ⋅ Rgd 1 Rgs ⋅ Rgd 1 106
ωH = = ⋅ = = [rad/sec]
1 1 C Rgd + Rgs C ⋅ ( Rgd ⋅ Rgs ) C ⋅ ( Rgd ⋅ Rgs )
+
C ⋅ Rgs C ⋅ Rgd Rgs ⋅ Rgd

E’ necessario il calcolo delle resistenze viste dai terminali S, D, ovvero delle capacità di
giunzione, secondo la logica di Thevenin.
Calcolo ora Rgs:

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Dalla figura scrivo le equazioni
v p = Ri p − Rs is equazione maglia 1
i p + is − g m v p = 0 nodo M

il segnale estraneo is è sostituibile:


v p = Ri p − Rs ⋅ ( g m v p − i p )
v p = Ri p − g m Rs v p + Rs i p
v p ⋅ (1 + g m R ) s = ( R + Rs ) ⋅ i p
vp R + Rs
Rgs = = .
ip 1 + g m Rs

Calcolo ora Rgd:

Dalla figura scrivo le equazioni:

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v p = Ri p − RL iL
i p + g m vgs + iL = 0

Ri p
con vgs = Ri p − Rs g m vgs ⇒ vgs (1 + g m R ) s = Ri p ⇒ vgs =
1 + g m Rs

Ora sostituisco il segnale estraneo iL:


⎡ Ri p ⎤
v p = Ri p − RL ⋅ ⎡⎣ −i p − g m vgs ⎤⎦ = ( R + RL ) i p + g m RL ⋅ ⎢ ⎥
⎣1 + g m Rs ⎦
⎡ g R R ⎤
v p = ⎢ R + RL + m L ⎥ ⋅ i p
⎣ 1 + g m Rs ⎦

Da cui:
vp ⎡ gm R ⎤ ⎡1 + g m ⋅ ( R + Rs ) ⎤
Rgd = = R + RL ⋅ ⎢1 + ⎥ = R + RL ⋅ ⎢ ⎥
ip ⎣ 1 + g m Rs ⎦ ⎣ 1 + g m Rs ⎦

Per il variare di Rs (e con i dati del testo) calcoliamo ora AL, ωH e il prodotto ALBW.

Per Rs=0Ω:

106 106 rad


ωH 0 = = = 453514 ⇒ f ho ≅ 72.2 KHz
1 ⋅ ⎡⎣0.2 + 5 ⋅10 (401) ⎤⎦ 2.205
−3
sec
AL 0 = 26db

AL 0 ⋅ BW = 1.877[db ⋅ MHz ]

Per Rs=100Ω:

rad
ωH 100 ≈ 624414 ⇒ f H 100 = 99.5 KHz
sec

AL100 = 23db

AL100 ⋅ BW = 2.3[db ⋅ MHz ]

Per Rs=250Ω;

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rad
ωH 250 ≈ 865707 ⇒ f H 250 ≈ 137.8 KHz
sec

AL 250 = 20db

AL 250 ⋅ BW = 2.75[db ⋅ MHz ]

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Esercizio *2.42.
In figura è mostrata una versione di amplificatore differenziale analoga a quella
presentata nelle dispense. Il circuito modificato include un resistore RG, che può essere
utilizzato per variare il guadagno. Si dimostri che il guadagno di tensione differenziale è
dato da

vo R ⎡ R2 ⎤
= −2 2 ⎢1 + ⎥
vd R1 ⎣ RG ⎦

Suggerimento: la massa virtuale all’ingresso dell’amplificatore operazionale fa sì che la


corrente che scorre attraverso i resistori R1 sia vd/2R1.

Fig.8

SOLUZIONE

1) Come suggerito dal testo risulta

vd
i1 =
2R1

2) Applichiamo la legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia ABEF. Si ha

vd R + R2
2i1 ( R1 + R2 ) + RG iG = vd ⇒ iG = − 2i1 1
RG RG

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dove si è sfruttato il fatto che la corrente che attraversa i terminali di ingresso
dell’amplificatore operazionale è nulla a causa dell’inifinita impedenza di ingresso.
Possiamo allora combinare le due relazioni e ottenere

vd R + R2 vd ⎡ R1 + R2 ⎤ R2
iG = − vd 1 = ⎢1 − ⎥=− vd
RG R1RG RG ⎣ R1 ⎦ R1RG

3) Applichiamo ancora la legge di Kirchhoff delle tensioni, questa volta alla maglia
ABCDEF. Si trova

R1i1 + R2i1 + R2io + vo + R2io + R2i1 + R1i1 = vd ⇒ 2i1 ( R1 + R2 ) + R2io + vo = vd

Sostituendo l’espressione di i1 trovata all’inizio otteniamo:

R1 + R2
vd + 2 R2io + vo = vd (*)
R1

4) Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al nodo B. Troviamo

i1 = iG + io ⇒ io = i1 − iG

Ovvero, sostituendo

vd R 1 ⎡1 R ⎤
io = + 2 vd = ⎢ + 2 ⎥ vd
2 R1 R1RG R1 ⎣ 2 RG ⎦

5) Sostituendo quest’espressione nella (*) si trova infine

⎡ R1 + R2 ⎤ R2 ⎡ 1 R2 ⎤ ⎡ 2R 2 R22 ⎤ vo R ⎡ R2 ⎤
⎢ ⎥ vd + 2 ⎢ + ⎥ vd + vo = vd ⇒ ⎢1 + 2 + ⎥ vd + vo = vd ⇒ = −2 2 ⎢1 + ⎥
⎣ R1 ⎦ R1 ⎣ 2 RG ⎦ ⎣ RG R1RG ⎦ vd R1 ⎣ RG ⎦

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