Fra tutte le ragioni che potrebbero spiegare la fortuna dell’opera lirica italiana,
potremmo ricordare:
a) La nascita, nel 1600, del MELODRAMMA per opera della “CAMERATA DE
BARDI o CAMERATA FIORENTINA”
b) La tradizione del “teatro popolare italiano” che possiamo definire come
un’opera stilisticamente più povera ma che comunque ha già: UNA
SCENOGRAFIA e UN’AZIONE TEATRALE; [elementi già presenti nella tradizione
italiana sia MEDIEVALE che RINASCIMENTALE]
JEAN JACQUES ROUSSEAU scrive più volte sull’Italia affermando che essa,
meritatamente, ha il primato dell’opera e che quindi l’opera stessa deve essere
esclusivamente italiana perché la lingua italiana è quella che si presta maggiormente
alla musica e a questo genere musicale.
L’Opera Italiana del 1700 aveva una sinfonia di apertura, chiamata appunto
“Ouverture”, che poteva essere in due stili:
1) All’ ITALIANA detta anche Scarlattiana con una struttura TRIPARTITA:
“ALLEGRO – LENTO – ALLEGRO”
2) Alla FRANCESE (sempre con struttura tripartita) di J. B. LULLY che aveva invece
gli andamenti rovesciati, cioè:
“ADAGIO – ALLEGRO – ADAGIO”
LA RIFORMA DI GLUCK
Purtroppo però nel 1700 succede che l’Opera Lirica perde un po' della sua capacità
drammatica a favore di un virtuosismo narcisistico dei cantanti che volevano
concentrare su di loro l’attenzione del pubblico, dando più importanza alle loro
capacità tecniche.
Questa cosa fu soggetta a molte critiche da parte di parecchi compositori.
Infatti ci fu Benedetto Marcello che scrisse un libretto dal nome “IL TEATRO ALLA
MODA”, nel quale denunciava tutti gli eccessi e gli abusi dei cantanti. Si decise così di
fare una riforma.
A questo infatti ci pensò C. W. GLUCK, [1714 - 1787].
Egli, molto attivo a Vienna, cerca di proporre una riforma dell’opera avvalendosi della
collaborazione del poeta italiano CALZABIGI, affermando e sostenendo che:
- L’OUVERTURE deve essere una composizione orchestrale nella quale si
preannuncia con esattezza il carattere, lo stile e i sentimenti che verranno
proposti nell’Opera
- L’ARIA col “DA CAPO” deve essere abolita perché secondo lui non ha alcun
senso ripetere una strofa in quanto non crea quella forza espressiva. Per questo
quindi propone “L’ Aria libera”