GIANNI SCHICCHI
Libretto di Giovacchino Forzano
Prima rappresentazione
New York, Teatro Metropolitan, 14 dicembre 1918
PERSONAGGI
ZITA NELLA
Povero Buoso! Giorni? Per mesi!
RINUCCIO LA CIESCA
Povero zio! Mesi? Per anni ed anni!
BETTO ZITA
O cognato! o cognà… (allontanando Gherardino, seccata, si volge a Nella
e a Gherardo)
(E’ interrotto perché Gherardino butta in terra una
sedia e i parenti, con la scusa di zittire Gherardino, Portatecelo voi, Gherardino, via!
fanno un formidabile sciii sul viso a Betto)
(Gherardo si alza, prende il figliolo per un braccio e,
GHERARDO a strattoni, lo porta via dalla porticina di sinistra)
Io piangerò per giorni e giorni. ZITA, LA CIESCA, RINUCCIO, MARCO, SIMONE
(a Gherardino che si è alzato e lo tira per la veste Oh! Buoso, Buoso,
dicendogli qualche cosa) tutta la vita
piangeremo la tua dipartita!
Sciò!
1
Puccini: Gianni Schicchi
BETTO SIMONE
Lo dicono a Signa. Lo dicono a Signa?
LA CIESCA TUTTI
(Curvandosi fino a Betto, con voce piangente) Lo dicono a Signa!
Che dicono a Signa? (Un silenzio. Ora i parenti sono, sì, sempre in ginoc-
chio, ma bene eretti sul busto)
BETTO
Si dice che… GHERARDO
O Simone?
(Le mormora qualcosa all’orecchio)
LA CIESCA
LA CIESCA
Simone?
(con voce naturale)
Noooo! ZITA
Marco, lo senti Parla, tu se’ il più vecchio…
che dicono a Signa?
Si dice che…
2
Puccini: Gianni Schicchi
ZITA
ZITA
Ah!
Che ne pensi?
(Guarda meglio)
MARCO
No. Non c’è!
Che ne pensi?
(Si riprende la ricerca. Betto agguanta anche il
SIMONE piatto e lo mette sotto il vestito tenendolo assicurato
(Riflette un istante, poi, gravemente) col braccio)
Se il testamento è in mano d’un notaio… ZITA, LA CIESCA, NELLA
Chi lo sa? Forse è un guaio!
No! Non c’è!
Se però ce l’avesse
lasciato in questa stanza,
GHERARDO
guaio pei frati, ma per noi: speranza!
Dove sia?
TUTTI
MARCO
(Tranne Simone)
Dove sia?
Guaio pei frati, ma per noi speranza!
SIMONE, BETTO
(Tutti istintivamente si alzano di scatto. Simone e
Nella si dirigono alla stipo nel fondo; Zita, Marco, No! Non c’è!
la Ciesca allo stipo che è sul davanti alla parete di
destra. Gherardo torna ora in scena senza il ragazzo RINUCCIO
e raggiunge Simone e Nella. Rinuccio si dirige verso Salvàti! Salvàti!
lo stipo che è in cima alla scala) Il testamento di Buoso Donati!
3
Puccini: Gianni Schicchi
RINUCCIO SIMONE
Potrei sposarla per Calendimaggio! (In un impeto di riconoscenza accende anche le tre
candele del candelabro spento)
MARCO, GHERARDO
Tutta la cera
Qua, presto il testamento! tu devi avere!
Insino in fondo
LA CIESCA si deve struggere!
Non lo vedi Sì! godi, godi!
che si sta colle spine sotto i piedi? Povero Buoso!
RINUCCIO TUTTI
Zia!… (mormorano)
Povero Buoso!
ZITA
Se m’avesse lasciato questa casa!
Se tutto andrà come si spera, E i mulini di Signa!
sposa chi vuoi, sia pure la versiera! Poi la mula!
Se m’avesse lasciato…
RINUCCIO
Ah! lo zio mi voleva tanto bene, ZITA
m’avrà lasciato colle tasche piene! Zitti! È aperto!
(A Gherardino, che è tornato ora in scena) (Zita col il testamento in mano, vicino al tavolo.
Corri da Gianni Schicchi, Marco e Betto sono salati sopra una sedia. Si
digli che venga qui colla Lauretta: vedranno bene tutti i visi assorti nella lettura. Le
c’è Rinuccio di Buoso che l’aspetta! bocche si muoveranno come quelle di chi legga
senza emettere voce. A un tratto i visi si comin-
(Gli dà due monete) ciano a rannuvolare… arrivano ad un’espressione
tragica… finché Zita si lascia cadere seduta sullo
A te due popolini: sgabello davanti alla scrivania. Simone è il primo
comprati i confortini! del gruppo impietrito, che se muove; si volta vede
davanti a sé le tre candele accese, vi soffia su e
(Gherardino corre via)
le spegne; cala le sarge del letto completamente;
(Rinuccio dà a Zita il testamento; tutti seguono Zita spegne poi tutti i candelabri. Gli altri parenti len-
che va al tavolo. Cerca le forbici per tagliere i nastri tamente vanno ciascuno a cercare una sedia e vi
del rotolo, non trova né forbici né piatto. Guarda seggono. Sono come impietriti con gli occhi sbarrati,
intorno i parenti; Betto fa una fisionomia incredibile. fissi; chi qua, chi là)
Zita strappa il nastro con le mani. Apre. Appare una
seconda pergamena che avvolge ancora il testmento) SIMONE
Dunque era vero! Noi vedremo i frati
ZITA ingrassare alla barba dei Donati!
(legge)
LA CIESCA
“Ai miei cugini
Zita e Simone!” Tutti quei bei fiorini accumulati
finire nelle tonache dei frati!
SIMONE
MARCO
Povero Buoso!
Privare tutti noi d’una sostanza,
ZITA e i frati far sguazzar nell’abbondanza!
Povero Buoso!
4
Puccini: Gianni Schicchi
BETTO TUTTI
Io dovrò misurarmi il bere a Signa (Con un riso che avvelena si alzano accennandosi
e i frati beveranno il vin di vigna! l’un l’altro)
E con le facce rosse e ben pasciute,
NELLA
schizzando dalle gote la salute
Si faranno slargar spesso la cappa, ridetevi di noi: ah! ah! ah! ah!
noi schianterem di bile, e loro… pappa! Eccolo là un Donati!
ah! ah! ah! Eccolo là!
RINUCCIO Eccolo là un Donati!
La mia felicità sarà rubata ah! ah! ah! Eccolo là!
dall’ “Opera di Santa Reparata!” E la voleva lui l’eredità!
BETTO ZITA
E galletti! Tu se’ anche il più vecchio!…
TUTTI MARCO
Galletti?… Gallettini!! Tu se’ anche stato podestà a Fucecchio!…
RINUCCIO GHERARDO
Gianni Schicchi! (A Gherardino)
6
Puccini: Gianni Schicchi
LAURETTA LAURETTA
(Quanto dolore!) Babbo, babbo, lo voglio!
7
Puccini: Gianni Schicchi
(riprende la figlia)
RINUCCIO
(tendendo il braccio libero) Un po’ d’orgoglio,
un po’ d’orgoglio!
Lauretta mia, ricordati! Via, via di qua!
Tu m’hai giurato amore!
E quella sera Fiesole (I parenti restano neutrali e si limitano ad esclamare
sembrava tutto un fiore! di tanto in tanto)
RINUCCIO
RINUCCIO
(Liberandosi)
(le sfugge e corre a Laurtta)
Signor Giovanni,
O zia, la voglio! rimanete un momento!
Amore! Amore!
(a Zita)
LAURETTA
Invece di sbraitare,
(Gli sfugge e corre a Rino)
dategli il testamento!
Babbo, lo voglio!
Amore! Amore! (A Gianni)
Cercate di salvarci!
ZITA A voi non può mancare
(tirando a Rino a destra) un’idea portentosa, una trovata,
un rimedio, un ripiego, un espediente!
Anche m’insulta!
Senza la dote
GIANNI
non do il nipote,
non do il nipote! (accennando ai parenti)
Rinuccio, vieni A pro di quella gente!
lasciali andare, Niente! Niente! Niente!
sarebbe un volerti
rovinare!
8
Puccini: Gianni Schicchi
LAURETTA GIANNI
(gli si inginocchia davanti) (Tonante)
O mio babbino caro, Però!…
mi piace, è bello, bello;
vo’ andare in Porta Rossa (Tutti i parenti si alzano di scatto e corrono a
a comperar l’anello! Gianni)
Sì, sì, ci voglio andare!
e se l’amassi indarno,
LAURETTA, RINUCCIO
andrei sul Ponte Vecchio, Forse ci sposeremo
ma per buttarmi in Arno! per il Calendimaggio!
Mi struggo e mi tormento!
O Dio, vorrei morir! (Gianni si ferma nel mezzo della scena col viso
Babbo, pietà, pietà! aggrottato come perseguendo un suo pensiero,
gesticola parcamente guardando avanti a sé. Tutti
(piange. Una pausa) sono intorno a lui; ora, anche Simone; più bassi di
lui, con i visi voltati verso il suo viso come uccellini
GIANNI che aspettino l’imbeccata. Gianni a poco a poco si
(come chi è costretto ad accondiscendere) rischiara, sorride, guarda tutta quella gente… alto,
dominante, troneggiante)
Datemi il testamento!
TUTTI
(Rinuccio glielo dà. Gianni legge e cammina. I
(con filo de voce)
parenti lo seguono con gli occhi, poi inconsciamente
finiscono per andargli dietro come i pulcini alla Ebbene?
chioccia, tranne Simone che siede sulla cassapanca
a destra, e, incredulo, scrolla il capo. Ansia) GIANNI
(infantile)
GIANNI
Niente da fare! Laurettina!
Va sui terrazzino;
(I parenti lasciano Schicchi e si avviano verso il porta i minuzzolini all’uccellino.
fondo della scena)
(e perché Rinuccio la vorrebbe seguire, egli lo
LAURETTA, RINUCCIO ferma)
Addio, speranza bella, Sola.
dolce miraggio;
non ci potrem sposare (Lauretta va sul terrazziono a sinistra. Gianni la
per il Calendimaggio! segue con gli occhi; appena la figlia è fuori di scena,
egli si volge al gruppo dei parenti sempre intorno a
GIANNI lui)
(riprende a leggere e a camminare)
Nessuno sa
Niente da fare! che Buoso ha reso il fiato?
9
Puccini: Gianni Schicchi
TUTTI il dottore!
Nessuno lo saprà!
GIANNI
GIANNI Guardate che non passi!
(assalito da un dubbio) Ditegli qualche cosa…
che Buoso è migliorato e che riposa.
E i servi?
(Betto va a chiudere le persiane e rende semioscura
ZITA la stanza. Tutti si affollano intorno alla porta e la
(con intenzione) schiudono appena)
10
Puccini: Gianni Schicchi
(alla voce del morto i parenti danno un traballone, Ma non capite?…
poi si accorgono che è Gianni che contraffà la voce
di Buoso. Ma nel traballone a Betto è scivolato il TUTTI
piatto d’argento e gli è caduto)
No!
MAESTRO SPINELLOCCIO
GIANNI
Oh! Messer Buoso!
Ah!… che zucconi!
GIANNI Si corre dal notaio.
Ho tanta (veloce, affannato)
voglia di riposare…
potreste ripassare questa sera? “Messer notaio, presto,
son quasi addormentato… Via da Buoso Donati!
C’è un gran peggioramento!
MAESTRO SPINELLOCCIO Vuol fare testamento!
Portate su con voi le pergamene,
Si. Messer Buoso!
presto, messere, se no è tardi!…”
Ma va meglio?
(naturale)
GIANNI
Da morto son rinato! Ed il notaio viene.
A stasera!
(pittoresco)
MAESTRO SPINELLOCCIO Entra: la stanza
A stasera! è semioscura,
dentro il letto intravede
(ai parenti) di Buoso la figura!!
In testa
Anche alla voce sento: è migliorato! la cappellina!
Eh! a me non è mai morto un ammalato! al viso
Non ho delle pretese, la pezzolina!
il merito l’è tutto Fra cappellina e pezzolina un naso
della scuola bolognese! che par quello di Buoso e invece è il mio,
A questa sera! perchè al posto di Buoso ci son io.
Io, lo Schicchi con altra voce e forma!
TUTTI Io falsifico in me Buoso Donati,
A stasera, Maestro! testando e dando al testamento norma!
O gente! questa matta bizzarria
MAESTRO SPINELLOCCIO che mi zampilla nella fantasia
A questa sera! è tale da sfidar l’eternità!!
11
Puccini: Gianni Schicchi
(gli baciano le vesti) GHERARDO
Schicchi! A noi le terre d’Empoli.
Schicchi!
Schicchi! MARCO
Schicchi! A me quelle di Quintole.
ZITA BETTO
(A Rinuccio) A me quelli di Prato.
Va’, corri dal notaio!
SIMONE
(Rinuccio esce correndo) E quelle di Fucecchio.
I PARENTI ZITA
(si abbracciano, si baciano con grande effusione) Resterebbero ancora:
Caro Gherardo! la mula, questa casa
O Marco! e i mulini di Signa.
O Ciesca!
O Nella! MARCO
Zita, Zita! Son le cose migliori…
Simone!
(i parenti cominciano a guardarsi in cagnesco)
GIANNI
SIMONE
(Oh, quale commozione!)
(falsamente ingenuo)
TUTTI Ah! capisco, capisco!
Oh! giorno d’allegrezza! perchè sono il più vecchio
La beffa ai frati è bella! e sono stato podestà a Fucecchio,
Ah! felici e contenti! volete darli a me! Io vi ringrazio!
Com’è bello l’amore fra i parenti!
ZITA
SIMONE No, no, no, no! Un momento!
O Gianni, ora pensiamo
un po’ alla divisione: Se tu se’ vecchio peggio per te!
i fiorini in contanti…
MARCO E GLI ALTRI
TUTTI Sentilo, sentilo, il podestà!
In parti eguali! Vorrebbe il meglio dell’eredità!
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Puccini: Gianni Schicchi
GIANNI
SIMONE
(Sta bene!)
(con autorità)
Per la casa, la mula, i mulini (La Ciesca parla a parte con Marco)
propongo di rimetterci
alla giustizia, all’onestà di Schicchi!
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Puccini: Gianni Schicchi
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Puccini: Gianni Schicchi
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Puccini: Gianni Schicchi
GIANNI GIANNI
Tienti bono, Simone! I mulini di Signa… (addio, Firenze!)
Lo so io quel che vuole Gianni Schicchi! li lascio al caro… (addio, cielo divino!))
affezionato amico Gianni Schicchi!…
I PARENTI (e ti saluto con questo moncherino!…)
Ah! furfante, furfante, furfante! La, la, la, la, la, la, la, la…
Ecco fatto!
GIANNI
(I testi ed il notaio sono un po’ sorpresi)
Lascio la casa di Firenze al mio
caro devoto affezionato amico Zita, di vostra borsa
Gianni Schicchi! date venti fiorini ai testimoni
e cento al buon notaio!
I PARENTI
Ah! basta, basta! MESSER AMANTIO
Un accidente, Messer Buoso, grazie!
a Gianni Schicchi!
A quel furfante! (fa per avviarsi verso il letto, ma Gianni l’arresta
Ci ribelliamo! con un gesto della mano tremolante)
Ci ribelliamo!
Sì, sì, piuttosto…
GIANNI
Ci ribelliamo! Niente saluti.
Ci…ri…be… Ah! Andate, andate.
Ah! Ah! Ah!
MESSER AMANTIO, PINELLINO, GUCCIO
GIANNI (commossi, avviandosi verso la porta)
Addio, Firenze, Ah! che uomo, che uomo!… Che peccato!
addio, cielo divino, Che perdita!… Che perdita!
io ti saluto,
(ai parenti)
(a questa vocina si calmano fremendo)
Coraggio!…
MESSER AMANTIO
Non si disturbi (escono)
del testator (Appena usciti il notaio e i testi, i parenti restano un
la volontà! istante in ascolto finché i tre si sono allontananti,
quindi tutti, tranne Rinuccio che è corso a raggiun-
GIANNI gere Lauretta, sul terrazzino)
Messer Amantio, io lascio a chi mi pare!
Ho in mente un testamento e sarà quello! I PARENTI
Se gridano, sto calmo e canterello… (a voce soffocata dapprima, poi urlando feroci
contro Gianni)
GUCCIO, PINELLINO
Ladro! Ladro! Furfante!
Ah! che uomo! Che uomo! Traditore! Birnabte!
Iniquo! Ladro! Ladro!
GIANNI
(continuando a testare) (Si slanciano contro Gianni che, ritto sul letto, si
difende come può; gli riducono la camicia in bran-
E i mulini di Signa… delli)
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Puccini: Gianni Schicchi
GIANNI RINUCCIO
Gente taccagna! Ti chiesi un bacio…
FINE DELL’OPERA
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