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Film: 8 1/2 Fellini 1963

Il titolo è un autoriferimento alla filmografia di Fellini (credo che questo sia il suo ottavo
film).

Il protagonista è l’alter ego di Fellini.

Il percorso artistico di Fellini è estremamente personale/interiore, infatti era criticato dai


critici italiani (all’estero invece era apprezzato di più) del tempo che si dividevano in
“marxisti” e “religiosi”. I critici marxisti volevano vedere un coinvolgimento sociale, cioè
delle tematiche con uno scopo di utilità all’interno della società, mentre i religiosi
ricercavano una morale.

La trama è incentrata sulla figura di un regista di cui viene mostrata la sua vita pubblica
(deve girare un film) ed il lato privato (tra cui le poche idee per il film, i suoi ragionamenti
sul cinema, sulla sua infanzia, sul suo rapporto con le donne ecc…).

Questo film non ha uno svolgimento lineare e narrativo, ma si caratterizza piuttosto per
una successione di suggestioni a-temporali (come se fosse una trasposizione
cinematografica del “flusso di coscienza” di Joyce, una sorta di “sogno ad occhi aperti”).
Questa successione non è omogenea ma una giustapposizione di scene non collegate le
une alle altre in modo evidente.
Una delle motivazioni dietro a questa particolarità è il processo di scrittura di 8 1/2: si
tratta di una sorta di “film all’impronta”, ovvero molte delle parti sono state scritte sulla
base di discussioni e chiacchierate che il regista ha fatto con i membri del cast prima di
girare il film aumentando di fatto l’inorganicità dell’opera. In più sembra che Fellini abbia
affidato la scrittura di ciascun personaggio femminile ad uno sceneggiatore diverso per
aumentarne la distanza e complessità.
8 1/2 è perciò considerato un film di avanguardia(in qualche modo simile al surrealismo?).

La prima scena: il sogno.


Non c’è una narrazione; si basa su irrazionalità e suggestioni.

Risveglio: tutti i presenti gli parlano (sensazione di ansia); il volto del protagonista viene
mostrato dopo un po’, quando si trova davanti allo specchio (riferimento ad identificazione
tra protagonista e Fellini?).

Scena delle terme: viene mostrato un gran numero di persone, come se la scena volesse
mostrare un campionario di umanità. La presenza delle suore non è legato ad un’
elemento religioso (sono mostrate come semplici persone) L’atmosfera di svago è
contrastata dalla musica di Wagner.
Viene presentata inoltre la figura del critico che fa una recensione sulle idee del film che il
protagonista vuole girare. Il suo commento però potrebbe sembrare anche una recensione
di 8 1/2, una sorta di recensione del film nel film che ironizza sia sul film stesso che sul
ruolo del critico.

Nell’arco del film si può notare che spesso il protagonista sembra “fuori posto” rispetto alle
persone con cui si rapporta. Questo lo si può notare soprattutto dal vestito scuro ed
elegante che indossa spesso, il quale si discosta molto dai vestiti (spesso più informali) di
altri personaggi.
Una delle tematiche principali è il rapporto che il protagonista ha con le donne. Le
donne della sua vita sono di due tipi: la donna “angelicata”, rappresentata da sua moglie,
sempre buona ed accondiscendente, e la donna sensuale e ignorante, ovvero la sua
amante.

Scena della cena con le donne: il protagonista è presentato come un domatore che
frusta le donne della sua vita. La scena è esplicitamente e fortemente maschilista. È
forse il punto di vista di Fellini? È una sua ossessione? È forse un suo senso di colpa?

Finale: il protagonista fa pace con se stesso. L’ultima inquadratura è quella di un bambino


da solo sotto i riflettori: potrebbe essere una metafora di una nuova generazione di cinema
in arrivo?
(per il resto sinceramente non ci ho capito molto…)

In conclusione: questo film, dal punto di vista metalinguistico, pone l’accento su una
tematica diversa dal solito, ovvero la fase di ideazione e progettazione di un film. Tutto si
gioca su idee e ragionamenti, mentre non compaiono mai gli elementi “pratici”, come
macchine da presa ecc…

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