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UN CASO DI AGNOSIA VISIVA COMPLICATA IN PAZIENTE ASPERGER: IL PITTORE E SCRITTORE ALBERTO SAVINIO (1891-1952) Carlo Alessandro Landini 1.

Io vorrei che comparisse il diavolo, e in cambio di qualcosa (lanima no, perch non si sa mai) mi offrisse di scindermi in due persone, o anche tre o quattro, perch no?. Parole di Martin Mystre, protagonista dellomonima, fortunata serie di fumetti, indagatore del fantastico e detective dellimpossibile1. Ma lidea di un auspicato (o temuto) sdoppiamento della personalit tuttaltro che impossibile, anzi pi frequente di quanto uno immagini. Sembra che il Romanticismo abbia speculato non poco su questo sogno, o incubo, quello del Multiple Personality Disorder (Sindrome da personalit multipla)2. Gli alter ego del compositore Robert Schumann si chiamavano Florestano (focoso e irruente), Eusebio (calmo e compassato), Maestro Raro (sintesi perfetta dei primi due). In quegli stessi anni Dostoevskij dava alla luce la prima versione del breve romanzo Il sosia, nel quale limpiegato statale Goljadkin deve scontrarsi col proprio clone, un double maligno e ipocrita che passa il suo tempo a tramare contro il poveretto. Trentanni circa dopo, usc a Londra il lungo apologo di Stevenson, The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, che ancor oggi affascina generazioni di lettori per il suo potente valore allegorico, manifesto dellet vittoriana in s divisa fra Bene e Male, fra puritanismo e laissezfaire, fra moralismo e senso pratico della vita. Come sempre accade, la fantasia superata dai fatti. Al periodo fra le due guerre, lo stesso nel quale vivono e lavorano il pittore, letterato, Fig. 1. A. Savinio, Doppio ritratto di Sante Astaldi (1950), tempera su tela, musicista Alberto Savinio e suo fratello maggiore de Chirico, il rissoso quanto cm. 72 x 60 (Udine, Galleria dArte Giorgio Moderna) egomaniacale pittore delle piazze dItalia, risale la
Nella fiction dal titolo Vite parallele, Martin Mystre, n. 268, lug. 2004, p. 63. Per un approccio generalista al problema si potr utilmente consultare R.B. Allison, T. Schwarz, Minds in many pieces, Rawson & Wade, New York 1980; A. Ashby, Esther Minor: Multiple personalities in court, Forum 6 (1979), pp. 3-30; American Psychiatric Association, Diagnostic and statistical manual of mental disorders (DSM-III) (3rd ed.), APA, Washington D.C. 1980;P.M. Coons, Multiple personality: Diagnostic considerations, J. Clin. Psychiat. 41 81980), pp. 330-336.
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spesso citata non di rado a sproposito Traumnovelle di Schnitzler (dalla quale Stanley Kubrick trasse il suo ultimo film, il discusso Eyes Wide Shut). Ma inevitabile pensare anche a Psycho di Alfred Hitchcock, il film del 1960 nel quale Norman Bates, impersonato dal sempre inquietante Anthony Perkins, incarna due individui nella stessa persona, se stesso e la vecchia madre; e a Vertigo (La donna che visse due volte), firmato da Hitchcock due anni prima, interpretato da unambigua Kim Novak e da un perplesso James Stewart. Il Doppio ritratto di Sante Astaldi una tempera su tela che il genio di Alberto Savinio d alla luce nel 1950, due anni appena prima della morte (ma il tema del double, gi spiccatamente romantico, ricorrente in entrambi i de Chirico, con ampia profusione di mitiche dualit, come quella dei Dioscuri). Lamico ritratto da Savinio con accanto il suo alter ego, il suo lare, il suo benevolo dimon, il suo nume protettore: lambiguit dello sdoppiamento, quasi una nota angosciosa che si insinua, come un algido soffio, nel credo protoromantico nellombra, prevale su qualunque velleit allegorica. Come tra poco si vedr, Savinio non fisicamente in grado di tessere allegorie: tutto va preso, nella scrittura e nella pittura di Savinio, alla lettera. Savinio stesso a prendere, alla lettera, la realt in ogni suo dettaglio, in ogni suo pi piccolo particolare. 2. Si ha fondato motivo di ritenere che molti dei personaggi di invenzione ospitati nelle prose di Savinio siano lincarnazione di uno o pi aspetti della sua personalit; degli avatara di frammenti in s completi, ma necessariamente parziali, di un io peraltro complesso e stratificato; si ha ragione di sospettare, o di temere, insomma, che Savinio abbia potuto di volta in volta identificarsi con questo o con quel protagonista dei suoi singolari e un po surreali racconti. Egli ora se stesso, parlando in prima persona (come nelle cronache musicali raccolte e pubblicate col titolo Scatola sonora), ora Nivasio Dolcemare ( questo il Savinio ancora infante, in et giovane e giovanissima), il signor Dido ( questo luomo adulto), Innocenzo Paleari, il signor Mnster (due alias che Savinio adopera in et matura), ora una miriade di altri personaggi pi o meno credibili. Da qui, da questa scissione dellio in un certo numero di sotto-personalit autonome ed autosufficienti, ciascuna delle quali provvista di una propria marca caratteriale e pulsionale, si potrebbe partire per tracciare un profilo nosografico del personaggio Savinio. Il quale condivide, suo malgrado, il singolare destino di taluni personaggi di Proust che, scrive lautore della Recherche, al pari degli isterici non occorre pi addormentare perch si trasformino in questa o quella persona3. Proprio come costoro, Savinio entra nel personaggio da
Comme ces histriques quon nest plus oblig dendormir pour quils deviennent telle ou telle personne, de luimme il entrait tout dun coup dans le personnage, M. Proust, Le temps retrouv, Gallimard, Paris 1990, p. 6 ; tr. it. Il tempo ritrovato, tr. di G. Raboni, Mondadori, Milano 1995, p. 13.
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solo e in un sol colpo. La prima domanda che conviene che si ponga chiunque il quale per la prima volta si avvicini allopera di Savinio dovrebbe essere tesa anzitutto a indagare il profilo personale, umorale, caratteriale di questultimo. nostra convinzione che quella senza questo, lopera sola, senza le necessarie informazioni riguardo alla vita e al carattere dellautore, di questo autore in special modo, siano come il gheriglio della noce senza il mallo, la polpa di un frutto senza la sua scorza. Si dir che la prima, la polpa, a esser mangiata. Ma la scorza a darle consistenza, a tenerla insieme, ad attrarre lo sguardo di chi osserva. Cos, fra le prime domande che affiorano spontanee nellavvicinarsi a Savinio e allopera sua di quale dei molti alias saviniani si stia in quel preciso momento parlando. Questo linterrogativo che Alfredo Giuliani, letterato fine e di gran vaglia, si pone in una sua preziosa nota introduttiva allopera del Nostro: Di quale s, di quali altri e altro racconta Alberto Savinio?4. 3. Oltre a parlare, come si soliti fare per Savinio, di un suo penchant per la narrazione en travesti (e allora il teatro di Rossini avrebbe dovuto piacergli, e difatti gli piacque), di una sua propensione per la categoria dellonirico e dissacrante, di un suo tumulto sperimentale disciplinato al nuovo, teso non meno allo svecchiamento dellitalico provincialismo che alla conquista di uno spazio e di un tempo virtuali, altri da quelli dellovviet quotidiana; si dovrebbe, oltre a ci, porre laccento sulle valenze propriamente psicopatologiche sottese alla personalit e agli scritti di Savinio5. In cui lo sdoppiamento simile, per certi versi, a quello praticato con metodica follia dal portoghese Pessoa non rappresenta che un tassello, uno fra i tanti, del mosaico versicolore e sfaccettato costituito dallimmaginario fantastico. Altri sintomi si affiancano a questo primo. Se lio narrante di Savinio, come stato messo in luce dalla giovane studiosa piacentina Leili M. Kalamian, vive in una dimensione sospesa tra sogno-fantasia e realt-verosimiglianza6, se luomo sorpreso a volte immerso nel suo spleen e spesso ridacchia tra s, le spalle sussultanti7, ci potrebbe costituire il segno di una grave perdita del senso di realt (ci che la psichiatria designa, oggi, col nome di stato crepuscolare), quello di una tendenza allautismo e alla forclusione ( provato che le personalit autistiche, potendo contare sullo sviluppo di alcune abilit particolari, si dimostrano tra le pi creative, tanto che si per esse coniato il termine idiots savants). Confessa Savinio
A. Giuliani, Savinio dei fantasmi, Introduzione alla raccolta di romanzi e racconti di A. Savinio, Hermaphrodito e altri romanzi, Adelphi, Milano 1995, p. IX. 5 Non tragga in inganno laggettivo per la sua apparente prosopopea: di una psicopatologia della vita quotidiana aveva parlato per primo Sigmund Freud in relazione ai tic e piccoli atti mancati che ciascuno di noi compie ogni giorno. 6 L.M. Kalamian, Il teatro della visione come arte totale in Savinio surrealista metafisico, Tesi di Laurea, Universit degli Studi di Parma, Facolt di Lettere e Filosofia, Anno Acc. 2003/2004, p. 29. 7 Cit. da Alfredo Giuliani nel saggio Savinio dei fantasmi posto a Introduzione di A. Savinio, Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. XIII.
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senzambagi o mezzi termini: Il creatore vive solitario. Non ha relazioni col mondo. nemico del prossimo8. Non fuori luogo ipotizzare che Savinio alluda, con siffatte parole, anche a se stesso, alla propria patologica introversione. Se parlare di timidezza un attributo del quale lo scrittore poteva riferire a s medesimo senza arrossirne9 non sarebbe fuori luogo, nemmeno lo sarebbe propendere per una diagnosi di autismo in forma mitigata. Lipotesi non sarebbe troppo peregrina qualora, al fine di supplire quasi a una supposta perdita del senso di realt in Savinio, noi introducessimo per questultimo lidea complementare alla precedente di unideazione prevalente (tipica di tutte le personalit creative), ossia di una fantasia lanciata a briglia sciolta, tale da assumere il controllo di tutte, o quasi, le attivit connesse alla coscienza vigile e alla volont. questo eccesso di ideazione, col quale si sposa una forse congenita incapacit di far fronte alla realt e alle sue leggi, a innescare il meccanismo duplice della perdita della testa e del mancato riconoscimento dellaltrui fisionomia. Se per il paziente nevrotico il desiderio che lo spinge allazione inibito, facendo di questultima il noyau fobico-ossessivo di una sintomatologia quasi esclusivamente reattiva per questo che si soliti parlare di nevrosi da difesa o Abwehrneurosen10 , per quello isterico il desiderio si traduce immediatamente in azione, ancor prima che una quale che sia forma di controllo da parte del sistema secondario11 possa innescarsi. 4. Quando Savinio prende alla lettera la metafora corrente per la quale si dice di aver perso la testa allorch non si pi compos sui, egli non fa altro se non, per un eccesso di letteralit, percorrere il cammino medesimo imboccato dai pazienti isterici. Per i quali il pensiero si traduce in azione, esso stesso azione. Lincapacit di afferrare una parola o un gesto per il loro aspetto metonimico costringe il paziente a mettersi, per cos dire, dalla parte del sintomo. Rappresentandolo letteralmente allorch si tratti di un artista, prosatore o pittore (il musicista, come noto, non ha
A. Savinio, Apollo musagete, articolo apparso su Oggi, 19 apr. 1941; ristampato nella raccolta di scritti di A. Savinio, Scatola sonora, Einaudi, Torino 1988, p. 184. 9 Il grande tormento dei timidi che, esteriormente, essi passano per deglinattivi, deglindifferenti, dei rassegnati, dei privi di bisogni; mentre linterno del timido vibra di una segreta e struggente attivit (A. Savinio, Il signor Mnster, racconto incluso nella raccolta Casa La Vita, Adelphi, Milano 1988, pp. 264-265). 10 Il termine, di per s vago (il prefisso abwehr- rimanda allaggettivo italiano reattivo), fu coniato da Freud nel suo precoce scritto Die Abwehr-Neuropsychosen (1894); fu da lui approfondito nel successivo Weitere Bemerkungen ber die Abwehr-Neuropsychosen (1896). Per una delimitazione clinica del termine si pu utilmente vedere O. Fenichel, The Psychoanalytic Theory of Neurosis (1945). 11 Dal punto di vista topico, il processo secondario (Sekundrvorgang) caratterizza il sistema Prec.-C. (preconsioconscio); dal punto di vista economico-dinamico, invece, si ipotizza che nel corso del processo secondario lenergia venga come legata o fixiert (fissata), facendo s che le rappresentazioni siano investite in modo pi stabile e il soddisfacimento pulsionale venga differito ( questo lo scotto che lindividuo deve pagare alle conquiste della civilt). La distinzione freudiana tra processo primario (lo stesso che governa lonirismo e presiede al crearsi delle allucinazioni nei pazienti psicotici) e processo secondario gi presente nellEntwurf einer Psychologie (1895) ed sviluppata da Freud nella sua Traumdeutung (1900).
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mai di questi problemi). Per questa ragione Savinio pittore resta al livello di un geniale illustratore, di un geniale creatore di sciarade visive. un fatto poco noto al grande pubblico, ma vi una minoranza di individui cronicamente incapaci di interpretare il linguaggio in forma simbolica. Si tratta di un deficit del pensiero molto spesso imputabile a lesioni localizzabili a livello del giro angolare sinistro (pi o meno sopra lorecchio sinistro). In altre parole, i pazienti non riescono ad andare oltre il significato letterale delle parole (se si chiede loro il significato del proverbio non tutto oro ci che luccica essi vi risponderanno candidamente che bisogna stare attenti quando si comprano dei gioielli). Il grande neurobiologo Vilayanur Ramachandran, dellUniversit della California a San Diego, ha dimostrato che il giro angolare di regola coinvolto nella comprensione delle metafore. La sindrome di Gerstmann12 questo il nome del disturbo, dal quale sospettiamo che Alberto Savinio possa essere stato affetto (in modo peraltro lieve) disturbo pi grave della gi nota afasia di Wernicke, una lesione che provoca la perdita della capacit di comprendere il linguaggio e in alcuni casi, come lo dimostra il caso doloroso di Maurice Ravel, la musica13. La prima, a differenza della seconda, ostacola e, nei casi peggiori, impedisce la comprensione non solo del linguaggio, ma anche, e soprattutto, quella delle metafore visive. Oliver Tucha e collaboratori studiarono il caso di una donna affetta da sindrome di Gerstmann, la quale presentava una lesione focale (un glioblastoma multiforme) localizzata a livello del giro angolare sinistro14. La donna era incapace di riconoscere e nominare le dita del piede (naming touched toes) indicate dal ricercatore (which had named by the examiner), ci che si soliti definire una toe agnosia, caso pi raro e insolito rispetto alla pi comune e meglio documentata finger agnosia, lincapacit che i pazienti Gerstmann manifestano di riconoscere e nominare le dita della mano. curioso constatare come a Savinio sia accaduta pressa poco la stessa cosa. Il padre dello scrittore il signor Girolamo del racconto Trolol non rammenta il sguito di un banale motivo musicale, la cui fine si ostina a non lasciarsi ricordare: si tratta di un caso di vera e propria amusia temporanea, unamnesia semplice localizzata a livello della corteccia uditiva, non pi di un espediente retorico-letterario come poteva esserlo stata, a suo tempo, la difficolt incontrata dal Narratore nel richiamare la petite phrase. Ma la focalizzazione somestesica del sintomo a lasciare perplessi:
J. Gerstmann, Syndrome of finger agnosia, disorientation for right and left, agraphia and acalculia, Archives of Neurology and Psychiatry, 1940 (44), pp. 398-408. Vedasi anche A.L. Benton, Gerstmanns syndrome, Arch Neurol., 49, May 1992, pp. 445-447. 13 Le lesioni responsabili dellafasia di Wernicke sono, lo si ricordi, lesioni corticali che interessano la corteccia uditiva associativa (ovvero la parte posteriore della prima circonvoluzione temporale) e la corteccia del lobulo parietale inferiore (giro sopramarginale e giro angolare). Dopo essere stato colpito da afasia di Wernicke con aprassia ideomotoria, lautore di Daphnis et Chlo aveva completamente smesso di comporre. 14 O. Tucha, A. Steup, C. Smely, K.W. Lange, Toe agnosia in Gerstmann syndrome, Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry, 63 (1997), pp. 399-403.
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strano a dire spiega lo scrittore , questo incompiuto musicale il signor Girolamo lo avverte soprattutto nella gamba destra, e particolarmente sulla punta del piede15.

5. Se meno ci interessa lemulazione letteraria di unamusia con ogni probabilit simulata o artefatta, si , qui, in presenza di una dichiarata agnosia tattile in cui la lesione, nel caso di Savinio localizzata a livello di emisfero sinistro, produce un deficit sensoriale negli arti inferiori di destra (il sintomo sempre controlaterale rispetto al focus della lesione). Bench lacuit visiva del pittore e scrittore sia risparmiata e conservata in toto, come non era avvenuto, invece, nel caso del pittore Claude Monet, affetto da cataratta del cristallino, locchio di Savinio sembra a tratti comportarsi come una lente aberrante il cui fuoco sagittale sia pagato al prezzo di una distorsione (blur) periferica. Accade al Nostro, in altre parole, quello che accade ai pazienti affetti da astigmatismo tangenziale dellocchio. Solo che, nel caso del Nostro, la lesione sembra potersi localizzare a livello neuroanatomico profondo e non gi episomatico: la compromissione del giro angolare sinistra daltronde compatibile con lo svantaggio controlaterale che si manifesta, in Savinio, attraverso Fig. 2. A. Savinio, Autoritratto un deficit (per la precisione, una negligenza visuo(1934), china e matita su carta, cm. spaziale, o visual hemineglect) a carico del campo 26 x 19 (Genova, collezione privata) visivo destro. Se si mettono a confronto lautoritratto effettuato da Alberto Savinio nel 1934 (Fig. 2) e quello che egli effettua dieci anni pi tardi, nel 1944 (Fig. 3), la progressione del deficit visuo-spaziale appare incontestabile. Dietro locchiale locchio del pittore come cancellato, ci che pu dirsi anche della guancia sinistra (a destra per chi osserva il dipinto). sempre il campo visivo periferico del quadrante superiore dx a essere interessato dal neglect, con un peggioramento del visus che lascia sgomenti. Altre volte si ha come limpressione di un interessamento pi profondo e generalizzato dei processi identificativi e attenzionali, con la graduale scomparsa e dissoluzione dei contorni, col progressivo coinvolgimento dellabilit di riconoscimento delle stesse figure. Qui, larte di Savinio perviene a sfiorare gli esiti sconvolgenti della decostruzione massiccia dei percetti che affligge la gran parte dei pazienti schizofrenici gravi (se il confine tra larte psichiatrica e lart brut, di cui Jean Dubuffet era stato convinto
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A. Savinio, Trolol, racconto compreso nella raccolta Casa La Vita, op. cit., p. 189, corsivo nostro.

sostenitore, da sempre, occorre ammetterlo, tanto labile quanto aleatorio nelle sue premesse, quanto esso per rivelatore degli abissi dellanimo umano!). 6.Lanalogia fra il caso descritto da Tucha, quello della paziente affetta da un glioblastoma localizzato a livello del giro angolare sinistro, e la testimonianza riferita di Savinio riguardo allagnosia tattile riferita allarto inferiore e piede destro, costituisce un ulteriore tassello a favore della diagnosi di Gerstmann (la cui eziopatologia potrebbe avere, nel caso di Savinio, una co-dipendenza focale e funzionale di origine neuroanatomica). Loggettivo impedimento del malato nel comprendere non solo il linguaggio corrente, ma anche, e soprattutto, il senso connotato delle metafore visive, suggerisce, secondo il citato Ramachandran, che la nostra capacit di astrazione non dipende strettamente dal linguaggio, ma deriva da unordinata integrazione dei segnali provenienti da tutti i distretti sensoriali corporei, nessuno escluso, e dalla successiva concettualizzazione di ci che stato percepito. In tal senso, non solo il giro angolare in una posizione privilegiata, essendo contiguo alle aree visive, uditive e somatosensoriali (inutile aggiungere che negli esseri umani la citata porzione della corteccia pi sviluppata che negli altri Fig. 3. A. Savinio, Autoritratto (1944), tempera su compensato, primati, in grado s di percepire ma non di risolvere la percezione nelle superiori unit di concetti), ma esso cm. 11 x 9,2 (Collezione privata) risulterebbe in qualche modo coinvolto nella formazione delle sinestesie, ossia dei fenomeni di percezione cross-modal, interessati dal concorso simultaneo di pi modalit sensoriali (vista-udito, udito-olfatto, uditotatto, eccetera). Ancora una volta, proprio questo il caso di Alberto Savinio, impegnato simultaneamente su diversi fronti espressivi, dalla musica alla letteratura alla pittura. Se una dissociazione patologica fra abilit linguistiche e abilit visuospaziali sotto forma di agrafia o disgrafia la conseguenza pi vistosa dellinfarto parietale-occipitale riferibile allemisfero sinistro16, quello dominante, la letteralizzazione dei concetti e delle immagini con ogni probabilit il correlato sintomatologico dello stesso evento riferito, invece, allemisfero destro (Savinio, come si desume da numerose testimonianze fotografiche17, non era affetto da mancinismo). Inutile aggiungere che la prospettiva critico-interpretativa dalla quale si partirebbe in tal caso, quello di una ripresa e restituzione letterale, non pi
D.N. Levine, R.B. Mani, R. Calvanio, Pure agraphia and Gerstmann's syndrome as a visuospatial-language dissociation: an experimental case study, Brain Lang. 35, Sept. 1988, pp. 172-196. 17 Pensiamo, in particolare, a una fotografia scattata nel 1939 da Ghitta Carell allo scrittore.
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metaforica, degli oggetti, dei volti e degli eventi da parte di un artista, avrebbe conseguenze sconvolgenti sulla storia dellarte. Lasserito potere delle immagini (the power of the images, per dirla con lo studioso newyorkese David Freedberg)18 sarebbe in tal caso iconico e non pi figurale. In altre parole, un dipinto colpirebbe i sensi dello spettatore (e non la sua immaginazione, si osservi) non gi per ci che esso rappresenta, o potrebbe rappresentare, bens per ci che esso meramente . Rimane di una rappresentazione il solo denotatum, il segno osteso, il puro gesto. La rinuncia ad avvalersi di una strategia della sostituzione, o dellinferenza, la sola a poter generare un vero metalinguaggio, comporta il sacrificio del gheriglio o della polpa di un frutto a tutto vantaggio del mallo o della scorza: sacrificium intellectus, ossia labdicazione a quale che sia interiorit pensante e senziente. 7. Nemmeno il punto di vista della linguistica ci indifferente. Annovera il grande Roman Jakobson fra i sintomi caratteristici di un rapporto interno menomato (disordine della similarit) una certa difficolt, da parte del paziente, nel disporre le unit di un codice secondo la loro somiglianza. Questi malati sono s in grado di combinare due unit fra loro allinterno di un messaggio, ma non di sostituirne una ad unaltra, sulla base della loro reciproca somiglianza (o contrasto)19. Come direbbe Charles Peirce, essi non riescono a passare da unicona o da un indice a un simbolo corrispondente20. Allo stesso modo Alberto Savinio, questo grand malade la cui attenzione di regola concentrata, nei suoi romanzi, sulla contiguit (anche negativa, come si evince dai voli pindarici nei quali il lettore dei suoi scritti costretto a imbattersi quasi a ogni pagina), non in grado di percepire identit o somiglianza. Lo iato che si percepisce nel leggere Savinio prosatore non tanto il prodotto di unartistica e, come tale, voluta varietas circostanziale (lo quella degli ermetici, col loro antico sogno di mettere a stretto contatto fra loro cose e oggetti di per s lontani, come il poeta Ungaretti soleva affermare); non tanto la volont esplicita di conferire un valore e statuto ontologico al vissuto della lontananza, o della separatezza ( nota la formula di Lautramont, secondo il quale la bellezza sarebbe la rencontre fortuite dun parapluie et dune machine coudre sur une table de dissection)21; esso iato, esso diffalco tra indici di uno stesso enunciato, ha, invece, origine nella cronica incapacit di Savinio di ripetere due concetti identici,
D. Freedberg, The Power of Images: Studies in the History and Theory of Response, Chicago University Press, Chicago & London, 1989; tr. it., Il potere delle immagini. Il mondo delle figure: reazioni e emozioni del pubblico, Einaudi, Torino 1993. 19 R. Jakobson, Kindersprache und Aphasie (1944); tr. it. Il farsi e il disfarsi del linguaggio. Linguaggio infantile e afasia, Einaudi, Torino 1971, p. 114. Si veda anche, dello stesso autore, R. Jakobson, M. Halle, Fundamentals of Language, Mouton & Co., Den Haag 1956 (la traduzione disponibile in R. Jakobson, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli 1986, p. 22 sgg.). 20 Vedasi C.H. Peirce, The Icon, Index end Symbol, in Collected Papers, Harvard University Press, Cambridge (Mass.). 21 Nei suoi Chants de Maldoror.
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variandoli. Forse la poetica del Surrealismo, ma anche quella di Savinio prosatore (ch un poeta non pu essere affetto da un disturbo della similarit o della sostituzione per analogia), riposa tutta su questa perdita di unattitudine astratta, come la definisce Goldstein22. Ma a suffragare una diagnosi pi grave, come lo sarebbe quella di un autismo nella sua forma pi attenuata, la cosiddetta sindrome di Asperger, intervengono, nel caso di Savinio, altri e pi suggestivi sintomi23. 8. Verrebbe, accettando queste premesse, da accostare Les amants di Magritte a La strana famiglia di Savinio, del 1928 il primo, del 1947 il secondo (Fig. 4), uniti da un curioso particolare: in entrambi i dipinti i volti dei personaggi sono irriconoscibili, in quello di Magritte perch velati ( nota lossessione del belga per i volti coperti, parzialmente o totalmente resi irriconoscibili da maschere che ne confondono e ne travisano i lineamenti), in quello di Savinio perch deformati, chiusi nellirredimibile alterit del monstrum, del singolare e mostruoso. Quella di Magritte la traduzione in atto di un caso clinico di visual neglect o di grave agnosia visiva, di quanto non permette allindividuo non solo di riconoscere o di comparare, ma nemmeno di scorgere un volto e i suoi dettagli. Un tempo la psichiatria soleva parlarne come di unallucinazione negativa, invece di vedere qualcosa che gli altri non vedono (come accade Fig. 4. A. Savinio, Una strana famiglia nelle visioni dei santi), non si vede qualcosa (1947), tempera su tela, cm. 90 x 80 (Coll. che sotto gli occhi di tutti (si ricorder, a tal privata). riguardo, il celeberrimo racconto di E.A. Poe intitolato La lettera rubata, la cui sfacciata morale insegna che per celare qualcosa conviene metterla in evidenza, talch a nessuno verrebbe in mente di cercarla proprio l dove essa si trova)24. Forse pi interessante ancora il caso di un artista come
Cfr. K. Goldstein, Language and Language Disturbances, Grune and Stratton, New York 1948. La sindrome di Asperger un disordine pervasivo dello sviluppo imparentato con l'autismo e comunemente considerato una forma di autismo altamente funzionante. Il termine venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing in una rivista medica del 1981 in onore dello psichiatra e pediatra austriaco Hans Asperger. Il lavoro storicamente pi interessante e significativo di questultimo, quello che pu essere riguardato come la pietra miliare di un cammino ancora in evoluzione, Die Autistischen Psychopathen im Kindesalter, Arch Psychiatr Nervenkr 117 (1944), pp. 76136. Il contributo stato ripubblicato nella raccolta di saggi di AA., Autism and Asperger Syndrome (ed. U. Frith,), Cambridge University Press, Cambridge (UK) 1991, pp. 37-92. 24 La svista materiale analoga spiega Poe alla disattenzione morale, per cui lintelletto si lascia sfuggire quelle considerazioni troppo apertamente e pacchianamente evidenti (E.A. Poe, La lettera rubata, in Racconti, tr. di Franco De Poli, Fabbri, Milano 1969, p. 71).
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Savinio, il quale in taluni dipinti distingue i volti nella generalit dei contorni, deformandone e stravolgendone per in modo allucinatorio tutti, o quasi, i loro dettagli; il quale in altri casi, a dire il vero meno frequenti, dissolve entrambi, sia il contorno che i dettagli della figura, per una sorta di generalizzato collasso della percezione. Si pu verificare laggravarsi nel corso dei mesi e degli anni della negligenza visuo-spaziale che tende al dissolvimento dei contorni figurali: ci riesce particolarmente fruttuoso allorch a cambiare nel tempo non il modello (nel caso di Monet la cattedrale di Rouen e lo stagno con le ninfee) bens la categoria della percezione e la correlata modalit dellosservazione. Nel 1946 Savinio mette mano ad alcune opere su carta, abbozzi a matita, acquarelli e tempera, il cui soggetto una madre coi suoi piccoli in braccio. straordinario assistere alla trasformazione che lo sparuto gruppo subisce nel corso di pochi mesi. Dalla conservazione sommaria di contorni e dettagli (Fig.1a) si passa dapprima alla graduale perdita di entrambi (Figg.1a e 1b); infine, nel 1947, un ulteriore disegno su carta, pubblicato nel 1948 sulla rivista Domus, oggi disperso, in cui del gruppo di famiglia non restano che pochi indiz fatti di poche linee scavate dalla grafite dura nella carta. In particolare, la presenza della figura di destra, quella del bambino pi piccolo (lo stesso Savinio), risulta fissata nel ricordo sotto forma di unombra bianca, quasi un negativo fotografico, e, per cos dire, in absentia. 9. Ancora, la progressiva sfocatura del soggetto e la sua graduale perdita di definizione conducono a una condizione privilegiata nella quale il disegno come ricondotto a una condizione pi vicina al suo pattern esteticamente attivo, volendo adoperare e far nostre le parole che (applicate a un quadro di Poussin) Arnheim utilizza nel suo saggio Entropy and Art per descrivere il passaggio da un pi basso a un pi alto indice di entropia (se ancora nel primo dei bozzetti saviniani la ricchezza dei dettagli compensa una meno adeguata percezione della forma, nel terzo la forma pi generale, dettata dai contorni, ora modificata dalle frange di diffrazione, risulta s pi netta e sintetica, ma a prezzo di una perdita importante di informazione)25. Il tema strutturale lo scheletro, larchetipo del ricordo, o quella che di esso si soliti definire come la traccia mnestica permette di giungere s a unepitome iconica, quella tanto cara a Husserl e ad una fenomenologia della coscienza la quale tenda a ravvisare e isolare le cose in s, ma a prezzo di una degradazione di energia, ossia di una perdita di informazione. La riduzione della tensione (di cui la Fig. 5a ancora provvista) appare evidente con la mise en scne di un quadretto (la Fig. 5c) al tempo stesso pi ordinato, nel senso di pi essenziale, ma meno significativo, nel senso di meno provvisto di qualit distintive. Nellultimo bozzetto della serie, da un certo
Cfr. R. Arnheim, Entropy and Art. An Essay on Disorder and Order, The University of California Press (1971); tr. it. Entropia e arte. Saggio sul disordine e lordine, Einaudi, Torino 1974, spec. le pp. 44-45.
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punto di vista il pi interessante, leccesso di entropia si ribalta nel suo opposto, ci che in Fisica chiamata neghentropia. Laddove lassenza assoluta, o al massimo, invece della figura, il fantasma del desiderio di essa, esprime la potenzialit massima del divenire non ancora in atto: talch esso bozzetto potrebbe indifferentemente figurare allinizio o a conclusione della serie. Qui la dichiarata, dallautore, assenza di una titolazione precisa compensata dalla precisione del ricordo, quasi che questultimo contenga, o sia in grado di contenere e rendere disponibile, una quantit di informazioni maggiore di quella che proviene da una realistica riproduzione del soggetto (una congettura, codesta, che accomuna Savinio a Dal e alla sua mthode paranoaque-critique).

Fig. 5a: A. Savinio, Senza titolo (Ricordo di una famiglia), 1946, matita, inchiostro a penna e pastelli su carta, cm. 24 x 16,5, Roma, collezione privata; Fig. 5b: A. Savinio, Senza titolo (Ricordo di una famiglia), 1946, acquarello e tempera su carta, cm. 23,5 x 16,5, Roma, collezione privata; Fig. 5c: A. Savinio, Senza titolo (Ricordo di una famiglia), 1946, acquarello e tempera su carta, cm. 23,8 x 16,4, Roma, collezione privata; Fig. 5d: A. Savinio, Ricordo di una famiglia, 1947, matita su carta, s.i.m., collocazione attuale sconosciuta.

10. Scrive Savinio nel 1942: Luomo non vuole pi vedere la propria faccia26. Nel caso di un ritratto o della raffigurazione di un volto si dovrebbe in casi come questo, allorch il volto del modello non dal ritrattista individuato come tale ( questa la regola in Savinio), parlare pi esattamente di una paragnosia visiva, ossia non di una cecit o agnosia vera e propria bens di una pi limitata incapacit di distinguere i particolari di un volto o di un oggetto. A essere interessato dal danno cerebrale , nel caso della prosopagnosia quando non si riconoscono pi i volti delle persone, anche quelli dei propri familiari, in base alla solo fisionomia non gi il labirinto, per un eccitamento del medesimo che si supponeva potesse interferire sulle vie e sui centri che presiedono alla percezione delleuritmia dello schema

A. Savinio, articolo [senza titolo] apparso su Il Popolo di Roma, 21 nov. 1942; ristampato nella raccolta di scritti di A. Savinio, Scatola sonora, cit., p. 25.

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corporeo, come la vecchia semeiotica psichiatrica riteneva27, bens la corteccia occipitale-temporale sinistra. Si parla pi spesso di una prosopagnosia associativa in quanto il paziente quasi sempre in grado di mitigare o compensare il disturbo aiutandosi con strategie alternative, identificando le persone, per esempio, in base alla voce o allodore (si ricorder, a questo proposito, lo struggente film Scent of a Woman interpretato, nel 1992, da Al Pacino)28. La prosopagnosia e, pi in generale, una sensibilit aberrante, rappresentano due marcatori fortemente suggestivi della sindrome di Asperger29, forma lieve di autismo dalla quale pare che molti gen del passato, fra i quali Einstein, Michelangelo, Leonardo, fossero affetti. 11. Una certa fortuna, peraltro pienamente meritata, ha avuto siffatto deficit percettivo-sensoriale presso il grande pubblico dei lettori grazie a un fortunato saggio di Oliver Sacks, Luomo che scambi sua moglie per un cappello30. Qui, il paziente descritto dal neurobiologo inglese fissa il volto del proprio interlocutore notandone i singoli lineamenti, ma senza vedere la faccia nel suo complesso. Nel caso de La strana famiglia, tempera su tela di Savinio, il contorno del volto, il suo ovale, risulta ancora ben conservato. Spariscono, invece, e sono deformati i singoli lineamenti. Leffetto devastante, manifestandosi come corruzione concreta e fisica di riconoscibili personaggi, in posa per una tradizionale foto familiare di primo Novecento31. interessante sottolineare la prevalenza, in Savinio tanto romanziere che pittore, di una somatognosia fortemente alterata, tale da comportare lautogenerarsi ed autoalimentarsi di una metamorfizzazione spontanea e sistematizzata di cose e persone non lontana, a volte, dallorrido ma anche dallabusata categoria del kitsch, del triviale e grottesco:
Allentati i freni sociali, il fluido della psiche si espandeva libero, e liberava assieme anche le forme. I nasi si allungavano a proboscide, gli occhi colavano a globi di gelatina, le labbra si arrotolavano a succhiello32

Cfr, A. Rubino, Diagnostica psichiatrica, Idelson, Napoli 1969, p. 109 n. 14. Il film diretto da Martin Brest costituisce la riproposta, giusto riferirlo, dellanalogo Profumo di donna, diretto dal nostro Dino Risi nel 1974 e interpretato da Vittorio Gassman. 29 Per una correlazione significativa fra la prosopagnosia e la sindrome di Asperger si vedano, fra gli altri, T. Nieminenvon Wendt, J.E. Paavonen, T. Ylisaukko-Oja, S. Sarenius, T. Kllman, I. Jrvel, L. von Wendt, Subjective face recognition difficulties, aberrant sensibility, sleeping disturbances and aberrant eating habits in families with Asperger syndrome, BMC Psychiatry, 5 (2005), pp. 20-28; nonch I. Kracke, Developmental prosopagnosia in Asperger syndrome: presentation and discussion of an individual case, Dev. Med. Child Neurol. 36 (1994), pp. 873-886. 30 O. Sacks, The Man who mistook his wife for a Hat, Simon & Schuster, New York 1998; tr. it. Luomo che scambi sua moglie per un cappello, Adelphi, Milano 2001. 31 P. Vivarelli, Alberto Savinio. Dipinti 1927-1952, Electa, Milano 1991, p. 120. 32 A. Savinio, Una strana famiglia, in Il signor Dido, romanzo compreso nella raccolta Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 769. Il racconto comparve per la prima volta sul Corriere della Sera del 28 giugno 1951.
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12. Gi otto anni prima, nel 1943, al termine di uno dei racconti pi misteriosi e al tempo stesso suggestivi fra quelli che compongono la raccolta Casa La Vita , Savinio che per loccasione adotta lo pseudonimo di Nivasio Dolcemare, il protagonista del racconto, di se stesso parlando in terza persona descrive una partita a carte giocata fra persone solo allapparenza insospettabili, in realt celanti un inconfessabile segreto. Questo il passo nella sua interezza:
La parola mostri ferm il pensiero di Nivasio, come il sorbetto ferma la digestione. Nivasio cominci a vedere diversamente. Vedeva di l dallabitudine. I giocatori cominciarono a muoversi, a gonfiarsi, a riacquistare la loro consistenza vera. Nivasio vide la contessa Corilopsis arrotondarsi a budino, staccarsi dalla sedia e salire lentamente al soffitto. Vide Oscar Dacosta, direttore del gas, buttare fuori una proboscide dal naso e avvilupparcisi dentro come un sonatore di trombone. Vide Mustaf diramare le sue corte braccia in tentacoli occhiuti, che si mossero sopra la tavola come giganteschi petali malati. Vide monsignor Fuagr con due occhi di gufo sulle spalle e Antoine Calaroni con due occhi di polpo sul seder. Vide sulla pancia impallonata del conte Minciaki aprirsi due labbra vermiglie e mollemente boccheggiare. Anche suo padre e sua madre cominciarono a trasformarsi, ma Nivasio per pudore non guard pi dalla loro parte. I globi, le spire, le anella, i lunghi tubi di pelle pnduli come liane riempivano la sala da pranzo, si movevano lentamente, esplodevano ogni tanto in guizzi repentini, si avvolgevano in rosei viluppi...33.

La descrizione test riferita non stonerebbe affatto in un racconto di Ray Bradbury, o di Isaac Asimov: siamo, qui, nel filone della pi inconfondibile e scontata sciencefiction. Fra le varie allucinazioni somestesiche affliggenti il Nostro, vi la comparsa di alcuni, non meglio specificatipersonnages normes et blancs, tte minuscule et ovoidale che Savinio afferma di scorgere intorno a s, dai quali egli si crede si vede attorniato34, in cui lappassionato clipeologo non mancher di ravvisare la morfologia caratteristica di corpi e profili alieni (sospettiamo che gli asseriti avvistamenti di questi ultimi, i classici marziani di tanti reports romanzeschi, televisivi e cinematografici, siano molto spesso da ricondursi a disturbi del visus, in altri casi a errori di sintesi percettiva e a disturbi della personalit). 13. Tornando allipotesi di una abnorme e forse patologica, in Savinio, traduzione letterale dei percetti, non pu non affiorare la tentazione di ritenere che il pittore non solo abbia voluto rappresentare un tipo deteriore di umanit colta in un momento di violenta infezione, come la critica ha giustamente sentenziato35, ma che
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A. Savinio, Un maus in casa Dolcemare ovvero i mostri marini, in Casa La vita, op. cit., pp. 151-152. A. Savinio, Une vie de Mercure, in Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 445. 35 Ibid.

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questi realmente vedesse il suo prossimo cos come egli ce lo restituisce nei suoi quadri, cos come egli ne parla nei suoi romanzi e racconti: mi vedo, intorno intorno, uomini con facce bestiali, confessa lo scrittore36. Del resto, sempre per attenerci a una trasposizione letterale e non gi metaforica delleloquio comune e, prima ancora, del sentire comune, si pu tranquillamente affermare di una persona a noi invisa, della quale non abbiamo unalta opinione, che si macchiata di colpe a nostro vedere inemendabili, che si tratta di un mostro. In uno degli episodi pi noti della serie americana The Twilight Zone (Ai confini della realt) v un episodio radicatosi nellimmaginario televisivo, quello che si conclude con la scena della benda tolta con esasperante lentezza dal volto di una donna sottoposta a plastica facciale, un gioiello di suspense (A. Grasso). La donna bellissima si mette a urlare e fugge tra lorrore del personale medico che solo allora, per la prima volta, viene inquadrato in primo piano: medici e infermieri sono tutti deformi, sono essi i veri mostri37. E vengono in mente i Nuovi mostri del regista Mario Monicelli e lindimenticabile aforisma di Sartre: lenfer cest les autres (linferno sono gli altri)38. Spiega Savinio, con la sprezzatura di sempre, che
i mostri sono gli altri, quelli che non sono come noi. O forse i mostri siamo proprio noi, e o noi non ce ne accorgiamo, oppure lo sappiamo e diciamo che i mostri stanno laggi, per stornare i sospetti39.

Fig. 6. A. Savinio, Il fiume (1950), tempera su masonite, cm. 59 x 79 (Torino, Galleria Civica dArte Moderna).

14. Detto fatto, Savinio traduce in immagine il modo di dire, la figura gergale, il tropo di pensiero. Quando, nel 1950, Savinio vuole tradurre in icona, affidandosi interamente al potere delle immagini, lespressione metaforica affacciarsi al mondo, eccolo metter mano al pennello e creare Il fiume, un dipinto nel quale una figura misteriosa, gli occhi spalancati, privi di palpebre, lo sguardo fisso dei dementi, la facies impietrita dei pazienti stuporosi e catatonici, lincarnato lattiginoso degli spettri, si aggrappa con la mano al bordo del piano su cui si sviluppa il paesaggio (Fig. 6).

A. Savinio, La festa muratoria, in Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 73. Lepisodio ha per titolo Chi il vero marziano? Per saperne di pi, il lettore consulter utilmente la voce Ai confini della realt, Enciclopedia della televisione, a cura di Aldo Grasso, Garzanti, Milano 1996, p. 11. 38 questa la celebre battuta che Sartre pone in bocca a Garcin, protagonista del dramma Huis clos (1944). 39 A. Savinio, Un maus in casa Dolcemare ovvero i mostri marini, in Casa La vita, op. cit. p. 151.
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Quello che era dichiarato giuoco di finzione scenica nelle opere del decennio 19301940 si tramuta ora, al termine, quasi, della parabola vitale del pittore, non tanto in una pi drammatica visione della realt, come suppone la studiosa Vivarelli40, ma nella sua evocazione e restituzione letterale, lunica possibile, lunica compatibile con la salute psichica dellillustre paziente. Il dettato letterale, non pi metaforico, non pi filtrato dai miti greci e da una rinascimentale visione del mondo, dei quali Savinio era un appassionato cultore, prevale ora su qualunque traverse des signes (J. Kristeva)41, su qualunque traversata dei segni intesa come una fioritura di tropi figurali e di pensiero. La vita si prende la sua rivincita sulla cultura, la natura ritrova la primitiva necessit di chiamare le cose col loro nome. 15. Quando Savinio vuole tradurre in immagine, verbale o visiva, il modo di dire perdere la testa, ecco dun subito rotolare ai nostri piedi, spiccata dal busto, divelta dal tronco, una testa duomo (in Savinio il gusto per il macabro, per lorrido, per il gothic, si sposa molto spesso con una scurrilit che si direbbe quella di un adolescente ossessionato dai pruriti del sesso). Al lettore offerta la descrizione, non attenuata da alcuna ironia, semmai accresciuta da una carica di drammaticit tanto realistica quanto, per la verit, posticcia, una scena di decollazione autoscopica:
Guardai con una certa quale preoccupazione la mia testa che rotolava sotto il pianoforte...42.

16. Il ritratto di due sorelle, completato nel 1932, fa pensare a due oche, e la Fidle pouse, del 1931, che unaltra volta ritorna col titolo aggiornato in Penelope, ha la testa di uno struzzo forse perch la donna finge di non vedere proprio come farebbe uno struzzo, lanimale che nasconde nel terreno la propria testa di fronte a unaggressione reale o temuta , chiss, il tradimento dellamato. O perch ella, al contrario, finge di non avvedersi dei Proci gli spasimanti, i pretendenti che se ne disputano i favori. Cos, vi motivo di sospettare che il noto autoritratto del 1936, lautofania delluomo-civetta (Fig. 7a), possa alludere al nomignolo di gufo, vuoi per il pessimismo cronico dellartista, politicamente coraggioso ma pur sempre afflitto da inguaribile misoneismo, vuoi per le sue abitudini notturne che taluno potrebbe avergli affibbiato (linsonnia fra le manifestazioni di spicco della sindrome di Asperger, tanto fra i bambini che fra gli adulti)43 e che al Nostro potrebbe essere, di rimando,
P. Vivarelli, Alberto Savinio. Dipinti 1927-1952, op. cit., p. 134. J. Kristeva et al., La traverse des signes, Seuil, Paris 1975. 42 A. Savinio, Concerto privato, racconto incluso nella raccolta Tutta la vita, Bompiani, Milano 1945, p. 193. 43 Lipotesi, per quanto non suffragata da fatti e testimonianze precisi, fra quelle da non scartare. Vedasi per questo tema, riferito allinsonnia dei pazienti Asperger in giovane et, E.J. Paavonen, T. Nieminen von Wendt, R. Vanhala, E. Aronen, L. von Wendt, Effectiveness of melatonin in the treatment of sleep disturbances in children with Asperger Syndrome, J. Child Adol. Psychop. 13 (2003), pp. 83-95; per linsonnia degli Asperger adulti vedasi P. Tani, N.
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piaciuto (si ricorder come nel caso di Gregor Samsa, lo sventurato protagonista della kafkiana Verwandlung, lanimale prescelto fosse, invece, un ignobile insetto). Nel 1944 Savinio dar alla luce alcune acqueforti per la serie Stratagemmi damore. Nel novero di esse sono riconoscibili una civetta (le cui lusinghe il pittore rappresenta con unevidenza circostanziale che non d adito a dubbi, Fig. 7b) e unoca (un epiteto col quale suole riferirsi a una persona stupida44, Fig. 7c). In altre occasioni Savinio, quasi un Ovidio redivivo, dipinge un cinocefalo, umanoide con una testa di cane45, un tragocefalo, creatura con una testa di capra46, un altro con una testa di asino47 (a tutti saranno ben familiari le locuzioni gergali quel cane di un..., quel caprone di un...., quellasinaccio di un...). Lacme raggiunta nel caso, umoristico davvero, in cui un poveruomo tradito probabilmente dalla moglie viene da Savinio raffigurato con una testa dalce provvista delle regolamentari e voluminose corna in luogo di una pi umana e accetta fisionomia48. Insomma, la confusione fra le parole e le cose, la msalliance entre les mots et les choses, come Foucault aveva affermato, , qui, straordinaria. Lo strano nelle facce, viene fuori dalle facce, puntualizza Savinio49.

Lindberg, T. Nieminen-von Wendt T, L. von Wendt, L. Alanko, B. Appelberg, T. Porkka-Heiskanen, Insomnia is a frequent finding in adults with Asperger syndrome, BMC Psychiatry 3 (2003), pp. 12-28; nonch R. Godbout C. Bergeron, E. Limoges, E. Stip, L. Mottron, A laboratory study of sleep in Asperger's syndrome, NeuroReport 11 (2000), pp. 127-130. 44 Vedasi alla voce corrispondente, F. Palazzi, Novissimo dizionario della lingua italiana, Fabbri, Milano 1974, p. 905. 45 questo il caso di unopera su carta risalente al 1940, realizzata con matita e inchiostro a penna, intitolata Il ritorno del Figliol Prodigo. 46 questo il caso di unopera su carta risalente al 1943, realizzata con inchiostro a penna, intitolata Tragedia. 47 questo il caso di unopera su carta risalente al 1942, realizzata con inchiostro a penna, intitolata Potenza del pelo. 48 questo il caso di unopera su carta risalente al 1940, realizzata con inchiostro a penna, intitolata Il Signor A. Il disegno fu utilizzato per illustrare la voce A del primo numero della rubrica Nuova Enciclopedia, pubblicata da Savinio in ventitre puntate nella rivista Domus dal gennaio 1941 al dicembre 1942. 49 A. Savinio, Il signor Dido, in Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 764 (corsivo nel testo).

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Fig. 7a (a sin.). A. Savinio, Autoritratto (1936), carboncino e biacca su cartone incollato su compensato, cm. 70 x 50 (Torino, Galleria Civica dArte Moderna); Fig. 7b (al centro). A. Savinio, Senza titolo (La civetta) (1944), acquaforte per Stratagemmi damore, cm. 26 x 18,5 (Roma, coll. privata); 7c (a destra). A. Savinio, Senza titolo (Appello damore) (1944), acquaforte per Stratagemmi damore, cm. 26 x 18,5 (Roma, coll. privata).

17. Ma lautoritratto del 1936 (Fig. 7a)rinvia a una diagnosi di ben altro tipo: il pittore non solo non ravvisa pi i volti amati degli amici e parenti pi stretti, egli non solo non riconosce neppure pi se stesso e il proprio corpo o schema corporeo (distonia autoscopica altrimenti detta autotopoagnosia), ma neppure le proprie emozioni (alessitimia) gli sono familiari come un tempo, Savinio non sa pi descriverle n situarle. Tutto nella vita del paziente alessitimico si svolge come se, posto che una vita emozionale profonda abbia luogo, sul che non possono esservi dubbi, e posto che lalessitimico sia in realt ricco di esperienze relazionali, fisiche e mentali, potenzialmente importanti per il contesto personale e sociale del paziente, la persona non fosse in grado di prenderne coscienza, n di esprimerle50. Inutile aggiungere che lalessitimia esprime spesso una complicanza del quadro autistico e depone con uguale costanza a favore di una prognosi infausta. Maggini e Raballo hanno opportunamente correlato lalessitimia, disturbo cognitivo-affettivo characterized by difficulties in differentiating ones feelings and expressing them in words51, alla patologia schizoide52. Gariboldi ricorda come lalessitimia si correli a
S. Berthoz, Quel silenzio delle emozioni, Mente & cervello, 15 (mag.-giu. 2005), p. 26. G.J. Taylor, R.M. Bagby, J.D.A. Parker, Disorders of Affect Regulation: Alexithymia in Medical and Psychiatric Illness, Cambridge University Press, Cambridge (UK) 1997.
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stili di difesa tipici della personalit schitotipica, borderline, dipendente, evitante e depressiva53 (studi epidemiologici vedono il genere maschile pi alessitimico di quello femminile)54. In comune col paziente alessitimico, incapace di riconoscere e di esprimere le proprie emozioni, Alberto Savinio non ha solo e unicamente i tratti di difesa tipici che si sono elencati, ma anche il coping disadattivo la cui eziopatogenesi da correlarsi alla struttura immatura del carattere e questo, a sua volta, a legami parentali deboli o affatto carenti. Il padre gi anziano e malato e la madre preda di un lungo esaurimento nervoso55 quando Alberto ancora adolescente possono averne segnato indelebilmente il carattere. Una pesante cappa di bon ton borghese e di zelo puritano avvolge le pareti della casa in cui il piccolo Alberto e suo fratello Giorgio sono cresciuti ed educati56. singolare il fatto che nelle sue Memorie questultimo ritagli alla madre un ruolo affatto secondario, non parlandone affatto, o pochissimo57, e che Savinio non ritragga la madre se non pochissime volte, e in quei pochi casi con unindefinibile espressione di cattiveria sul volto. Il ritratto che Savinio esegue di lei nel 1934 mostra una vecchia dal volto scultoreo, senza una piega, indurito, gli occhi freddi come ghiaccio58. lecito supporre, per Alberto, una correlazione parentale del disturbo poggiante su uno stile di attaccamento filiale insicuro ed evitante, forse dovuto alla personalit fragile e assente della madre. Fukunushi ha stabilito che la gravit del paziente alessitimico correlata a low maternal care during early childhood59, mentre secondo i lavori di Berenbaum e Kench lalessitimia sarebbe inversamente correlata al grado di espressivit emozionale positiva familiare60. La quale, nel caso dei de Chirico, noi supponiamo gravemente menomata. 18. Lidentit personale, compromessa ab imo da un disturbo dissociativo dei pi importanti per gravit ed estensione, in Savinio lacerata e forse perduta per sempre. inevitabile pensare, nel caso del Nostro, alla pi grave diagnosi di schizofrenia evolutiva, che potrebbe risultare confermata da sintomi case-specific

C. Maggini, A. Raballo, Alexithymia and schizophrenic psychopathology, Acta Biom. Aten. Parm. 75 (2004), pp. 40-49. 53 S. Gariboldi, Correlati personologici, temperamentali, legame parentale, stili di difesa, stili di coping del costrutto alexitimico, Universit degli Studi di Parma, Scuola di specializzazione in Psichiatria, A.A. 2001-2002, p. 49. 54 M.A. Lumley, K. Sielky, Alexithymia, Gender and Hemispheric Functioning, Comprehensive Psychiatry, 41 (2000), 5, pp. 352-359. 55 G. de Chirico, Memorie della mia vita, cit., p. 43. 56 G. de Chirico, Memorie della mia vita, cit., p. 56. 57 Della morte della madre nulla dice il pittore se non che egli si trovava a quel tempo lontano da casa: Circa otto anni or sono mia madre mor mentre io mi trovavo in America (G. de Chirico, Memorie della mia vita, cit., p. 64). 58 Si tratta del dipinto che ha per titolo Ritratto di mia madre (1934), tempera su tela, cm. 90x69 (Roma, coll. privata). 59 I. Fukunischi, N. Kawamura et al., Mothers low care in the development of alexithymia: a preliminary study in japanese college students, Psychol. Rep. 80 (1997), 1, pp. 143-146. 60 H. Berenbaum, T. James, Correlates and retrospectively reported antecedents of alexithymia, Psychosom. Med. 56 (1994), pp. 353-359.

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come lo sono alcune allucinazioni uditive61 e cenestesiche localizzate nellencefalo: racchiudo nel cervello una rombante officina di locomozioni inusitate, scrive Savinio62; assicurando altrove che nel sonno o da svegli, la nostra testa piena della grande voce63. Una diagnosi la quale riceve il conforto, inoltre, del sintomo cenestesico grave unito al classico delirio di attenzione a sfondo persecutorio:
Ma sento sento! su le pochissime parti scoperte del mio corpo, le trafitture di aghi e spilli: son gli sguardi che mi perseguono, mi raggiungono, mi attraversano, mi oltrepassano...64.

19. Pu, ci chiediamo, essa scissione dellio, esso splitting of the Ego, con la genesi di un certo numero di personalit ego-sintoniche che siffatta scissione comporta (limmagine pi suggestiva quella di uno specchio infranto, ciascuna delle schegge continuando a riflettere la realt circostante per intero, e non gi una semplice porzione di essa), ricevere una spiegazione neuroanatomica? Negli anni 60 Roger Sperry e Michael Gazzaniga scoprirono che nelle persone a cui era stata recisa chirurgicamente la connessione nervosa fra i due emisferi del cervello (il corpo calloso), ciascun emisfero aveva una diversa personalit65. interessante osservare come ciascuno dei due emisferi non sia pi, operata la scissione interemisferica, cosciente delle informazioni elaborate dallemisfero opposto (una circostanza che pu essere, in alcuni casi, ritenuta responsabile delle autotopoagnosie in cui il paziente presenta uno scambio tra lato destro e sinistro)66. Si torna, qui, al discorso fatto allinizio, quello sul double. Il moribondo Malino Faes, uno degli alias nei quali Alberto Savinio si incarna nei suoi racconti, si sdoppia, si guarda da fuori, diventa il giudice e lirrisore di se stesso67. A volte, come nel romanzo breve Il sosia di Dostoevskij, i diversi alter-ego possono giungere a conoscersi, criticarsi, odiarsi lun laltro68. Jekyll prevale alla fine sul bieco Hyde: questo lhappy end, il finale
Per una correlazione positiva fra sindrome di Asperger e allucinazioni uditive, si veda E. Jansson-Verkasalo, R. Ceponiene, K. Suominen, S.L. Linna, I. Moilanen, R. Ntnen, Deficient auditory processing in children with Asperger Syndrome, as indexed by event-related potentials, Neurosc. Lett. 338 (2003), pp. 197-200. 62 A. Savinio, Hermaphrodito, in Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 161. 63 A. Savinio, Concerti allAdriano, XI, Oggi, 9 novembre 1940; articolo ripubblicato in A. Savinio, Scatola sonora, cit., p. 321. Lamenta il Nostro altrove che oggid gli uomini non sanno ascoltare le voci delle cose che nella loro ignoranza essi credono morte, non sanno vedere i paesaggi che popolano laria e che nella loro massiccia indifferenza essi credono vuota (A. Savinio, Poltronadamore, racconto incluso nella raccolta Tutta la vita, op. cit., p. 154). 64 A. Savinio, Frara citt del Worbas, in Hermaphrodito e altri romanzi, op. cit., p. 31. 65 M.S. Gazzaniga, R.W. Sperry, Language after section of the cerebral commissures, Brain, 90 (Mar. 1967), pp. 131148. 66 questo uno dei sintomi, quello della citata disorientation for right and left, suggestiva della sindrome di Gerstmann. 67 A. Savinio, Storta la vita sana?, racconto incluso nella raccolta Casa La Vita, op. cit., p. 237. 68 In tale quadro trova qualche volta la sua collocazione la lotta fra Bene e Male, fra il sentimento del sacro e numinosum e i suoi antagonisti (nelliconografia cristiana impersonati dal Diavolo e dai suoi gregari), di cui sono
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sauvetage, che la morale puritana della Victorian Age impone tanto ai suoi romanzieri che ai suoi uomini politici. Guochuan Tsai e la sua quipe dellospedale di Boston hanno scoperto che lamnesia , nei casi di personalit multipla che pi correttamente viene oggi definito disturbo dissociativo dellidentit , asimmetrica, nel senso che le identit pi forti tendono a soggiogare quelle pi deboli e ad avere ricordi pi nitidi e meglio conservati rispetto a queste ultime (ma al termine del pirandelliano Enrico IV allo spettatore non dato di sapere n quale delle due personalit del protagonista destinata a prendere il sopravvento sullaltra; n se a prevalere sar la realt o, viceversa, la realt di una vera pazzia)69. questa la ragione per la quale il razionale e borghese Jekyll, incarnazione beante dellio volitivo, icona del perbenismo e del progresso puritano e well-mannered, pu senza troppe difficolt prevalere sullirrazionale e proletario Hyde, personificazione sulfurea dellinconscio istintivo e pulsionale, regressivo sotto tutti gli aspetti. Sotto il profilo narratologico un dato soprattutto sembrerebbe avallare un paragone (alquanto temerario, lo si riconosce) di Savinio con lautore de I fratelli Karamazov: lestremo disordine del plot, la sfilacciatura dellintreccio, il caos strutturale, il finale disastro enunciativo. Si riempiono pagine e pagine, si d vita a interi capitoli di romanzo e a racconti di notevole lunghezza per dire poco o nulla: per celare pi che per comunicare. Savinio o il medievale orrore del vuoto: horror vacui. 20. Negli scritti saviniani degli anni 40 si approfondiscono le note angoscianti connesse con la scoperta, nellindividuo, di una convivenza forzata e necessaria con la propria ombra, col proprio Doppelgnger, un secondo noi stessi che non si pu sopprimere e che, nota la Vivarelli, si riconosce deforme e ripugnante, come nel racconto del 1942 Il compagno di viaggio70. Non pu non rinvenire alla memoria lo straordinario comte philosophique e capolavoro wildiano, The Picture of Dorian Gray. Qui pure, come gi in Stevenson, il Bene a trionfare at last. Negli scritti e nei dipinti di Savinio manca la morale, manca il de quo fabula narratur, invano si cercherebbero largomento riparatore, il tema salvifico, lo spunto redentivo capace di conferire un senso antropico allarte, di riporne in auge il soggetto, di restituire allartista la sua funzione di sacerdos officiante o anche solo quella, in subordine, di un cantore appassionato (non certo distimico o anedonico) della realt (se anche Savinio avesse potuto conoscere, per ipotesi, i Cantos di Pound, di certo non li avrebbe n apprezzati n compresi). Il pessimismo radicato in Savinio, quasi pleonastico rimarcarlo, non offre agganci a espedienti metalinguistici in virt dei quali significare, per via anche solo allusiva, la bellezza. Vuoi per una mediterranea
prodighe le cronache medievali e le agiografie di santi e anacoreti. Freud ne parla come di una intrusiva controvolont inconscia (unbewuter Gegenwille) la quale si opporrebbe, specie nei pazienti isterici, alle determinazioni dellio. 69 L. Pirandello, Enrico IV, Atto Terzo. 70 P. Vivarelli, Alberto Savinio. Dipinti 1927-1952, op. cit., p. 144.

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esacerbazione dei sensi, classica e greca, vuoi per lesasperazione di vita connaturata a quegli anni di costumanza alla guerra e al massacro, Savinio tanto il pittore che il prosatore non d adito a una cifrazione e decifrazione dei messaggi in senso meno che letterale. lecito, secondo noi, parlare, a onta di tutti i volonterosi e benintenzionati appelli a suggestioni pi o meno velatamente surrealiste e metafisiche, parlare di un realismo aberrante di Savinio. Il citato disturbo dissociativo dellidentit da cui il paziente Savinio affetto si traduce sine mediatione in una aberrazione ego-distonica del linguaggio. 21. Se con Hoffmansthal e con Dostoevskij si hanno le prime avvisaglie di una perdita di compattezza e di tenuta discorsiva e narratologica per quanto riguarda il profilo delle storie raccontate, uno sfilacciarsi del discorso che fa il paio con la dissoluzione della coscienza e lo sgretolamento dellidentit personale dellautore, cio dellio narrante (quello di Dostoevskij particolarmente frammentato e precario, come gi Freud, da lettore inesperto ma appassionato, ebbe a intuire), e se con Beckett e con Ionesco e con Artaud possiamo dire conclusa la lunga parabola del teatro colto occidentale; Alberto Savinio pu situarsi, invece, coi suoi romanzi sfibrati, esangui, dal decorso imprevedibile, affrancati da qualunque ordine logicoargomentativo, pienamente rientranti nel filone della mthode paranoaque-critique cara ai surrealisti, e in particolar modo a Breton, a Tzara e a Dal, allesatta met fra i due estremi71. Il preconscio immaginativo di Savinio fa affiorare in lui ricordi e spunti suggestivi isolati, sparsi frammenti e brandelli mnestici, condensandoli in una neoformazione dinvenzione, spesso originale, quasi sempre giustificata dal talento creativo dellartista. Per il quale attributi pertinenziali e occasionali si confondono, per il quale denotazione Fig. 8. A. Savinio, Senza titolo esemplare e connotazione profonda si equivalgono, si (Poltrobabbo), 1944, inchiostro a amalgamano, si confondono tra loro. Tra gli esiti penna e pastelli su carta incollata deliranti pi notevoli vi la strana, e dovremmo dire su tela, cm. 35 x 24 (Roma, mostruosa, commistione di umano e dinorganico della collezione privata) quale si nutre la sovrabbondante fantasia visiva del
Toute mon ambition sur le plan pictural scriveva Salvador Dal nel suo saggio La Conqute de lirrationnel consiste matrialiser avec la plus imprialiste rage de prcision, les images de lirrationalit concrte. In un altro saggio, La femme invisible, Dal ebbe a definire il metodo paranoico-critico, fortunato slogan nel quale bene era compendiato il principio dellestetica surrealista, la mthode spontane de connaissance irrationnelle base sur lassociation interprtative-critique des phnomnes dlirants.
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Nostro. A corredo del racconto Poltrobabbo Savinio pone mano, nel 1944, a una serie di opere su carta raffiguranti, per lappunto, unampia poltrona dai braccioli ricadenti e la spalliera imbottita (Fig. 8). La stessa pare quasi animarsi, provvista com di un occhio (come Polifemo), di un naso camuso, di un par di baffi spioventi finemente abbozzati, in forma che diresti umana. questa, non v dubbio, la singolare antropomorfizzazione di un oggetto duso comune, oggetto in s banale, oggetto inanimato a tutta prima, nel quale lautore, tuttavia, ispira il soffio golemico inconfondibilmente profano dellanima72. Torna alla mente la fiaba musicale Lenfant et les sortilges di Maurice Ravel, nella quale si suppone che gli strumenti del giuoco infantile si animino, acquistando per magia quella vita che loro negata. Lo psichiatra genovese Giancarlo Costa narra il caso di un suo paziente il quale disegnava seggiole con braccia e faccia duomo. Richiesto di una spiegazione, questi riferiva che gli uomini stanno spesso a sedere, e sugli uomini ci si pu sedere. Paramorfismo il termine esatto con cui si indica, in psichiatria clinica,
quel curioso disegno con il quale il paziente esprime, simultaneamente, condensandoli in una figura sostanzialmente neologica, oggetti e persone umane73.

Notiamo il Vorbeireden il procedere paralogico, ct del pensiero magicosuggestivo, caratteristico del sogno e della schizofrenia, pensiero totipotente ancora tutto e inconfondibilmente infantile (contiguo, per molti aspetti, allanimismo ilomorfico e zoomorfico dei popoli primitivi e degli psicotici, come sapevano James G. Frazer, autore del saggio The Golden Bough, e Sigmund Freud, autore del saggio Totem und Tabu). La conclusione paralogica, o pseudologica, alla quale il paziente citato da Costa perviene, del tipo metonimico, rispettando essa il trasferimento semantico fondato sulla relazione di contiguit materiale fra il termine letterale e il termine traslato: lenunciato la sedia come un uomo e luomo come una sedia si giustifica non solo e unicamente in virt del termine intermedio inespresso che le due similitudini hanno in comune, ma anche, e soprattutto, per un fraintendimento paralogico il quale assume la causa in luogo delleffetto e viceversa (il rapporto
Va notato come Savinio abbia a tal grado sviluppato, e manifestato, un rapporto quasi erotico, di ancestrale ma anche impudica sacralit, con alcuni oggetti duso quotidiano, che parlare, qui, di un patologico feticismo doggetto non sembra fuori luogo. Ecco, per esempio, come il Nostro descrive il proprio rapporto (ossia quello del suo alter-ego Luigi Fos Rospigli) con la poltrona di casa ereditata dalla madre: Carezzava i suoi fianchi di velluto nel quale le tarme avevano aperto vaste radure; lasciava scorrere nella mano a tubo la frangia che il tempo aveva diradata come la dentatura di un vecchio; coricava con infinite cure la poltrona sul fianco, metteva a nudo le sue parti pudiche, toccava con sapiente mano da chirurgo i tiranti rilassati, le molle arrugginite. Poi, avanzando per gradi, toccava leggermente la nappina pndula dallorlo del bracciolo, la prendeva delicatamente con due dita, baciava quella manina bianca e stanca, quella manina molle e disarticolata, quelle dita di cordonetto (A. Savinio, Poltromamma, racconto incluso nella raccolta Tutta la vita, Bompiani, Milano 1945, p. 125). 73 AA.VV., Psicopatologia e arte, Todariana Editrice, Milano 1977, p. 57.
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nella metonimia intrinseco, sintagmatico, a differenza della metafora, ove il rapporto fra due termini confrontati estrinseco, paradigmatico). 22. La mancanza pressoch totale di dialoghi, ossia di un in-tendere della persona verso laltro, la stessa che noi ritroviamo in certi allucinati film dello svedese Ingmar Bergman o in qualcuna delle fantasiose, circensi iperboli felliniane. Ciascun personaggio di quelli rappresentati da Savinio agisce e pensa e parla come se fosso solo sulla scena, come se il mondo non fosse unentit accessibile al discorso ftico della comunicazione: spia quanto mai rivelatrice della solitudine che con tutta probabilit affliggeva lo stesso autore. Il costante affaccendarsi di Savinio intorno a un certo numero di mezzi espressivi tutti diversi tra loro potrebbe rimandare a una sorta di disperato girare in tondo, cos come fa il cane quando si morde la coda, nelleccesso di stimoli endogeni sotto forma di energia libera non investita negli oggetti n adeguatamente abreagita, ossia sfogata i quali si rinforzano coattivamente lun laltro. La rincorsa di Savinio alla sinestesia, al dominio del mondo sensoriale, dellaltro-da-s, del fuori-di-s, attraverso una sinergica crossmodal application del potenziale psichico disponibile, attraverso, in altre parole, linterferenza virtuosa e incrociata dei processi mentali corticali, tradisce il marasma neuronale che tipico non solo dellansia slegata e degli attacchi di panico, ma anche degli scolari iperattivi74 e dei pazienti ipomaniaci. Gli esperti di marketing aziendale parlano, in questi casi, di brainstorming dimenticando, o fingendo dimenticare, che quanto essi applicano alla moderna strategia delle vendite coincide col profilo clinico tipico dellesaltazione euforica e delle manie. 23. Non si pu neppure dimenticare il paziente-tipo affetto da encefalite letargica di cui tratta lo struggente film Awakenings, trasposizione sullo schermo dellomonimo saggio-documento del gi citato Oliver Sacks75; n si pu dimenticare lansia reattiva, il nervosismo parossistico accompagnato da tremore e panico e crisi di pianto, da cui i pazienti dellospedale newyorkese di Mount Carmel Hospital divenivano preda a un certo punto del loro percorso di guarigione, quando il farmaco (la L-dopa) esauriva il proprio effetto benefico, quando la terapia non aveva pi alcun effetto sui pazienti (iperboliche definisce queste reazioni Sacks nel suo bel libro)76. Forse il paziente Asperger, cos avaro egli stesso cos di eloquio come pure di gesti espressivi, incapace di una vera connotazione, cos apparentemente rinchiuso, e quasi rinserrato, nella turris eburnea che accomuna lo psicotico grave alleremita, che
Si allude, ovviamente, al cosiddetto Attention-Deficit Hyperactivity Disorder. Per questo argomento il lettore potr utilmente consultare Paul H. Wender, ADHD: Attention-Deficit Hyperactivity Disorder in Children and Adults, Oxford University Press, New York 2002. 75 O. Sacks, Awakenings; tr. it. Risvegli, Adelphi, Milano 1987. 76 O. Sacks, ed. it. cit., p. 329.
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sposa morganaticamente il nobile decaduto e snob allartista in preda a enthusiasms, che affratella il viaggiatore Bruce Chatwin al jogger compulsivo Forrest Gump (un grande, inimitabile Tom Hanks nellomonimo film di Zemeckis), tutti disperati, tutti marginal men, relitti umani, fortezze vuote per citare la fortunata espressione coniata dal compianto Bruno Bettelheim77 , tutti, chi per un verso e chi per un altro, der Welt abhanden gekommen78 (usciti dal mondo), abbisogna, nonostante tutto, di stimoli ab extra sopravvivere79. Non accade diversamente al paziente in coma profondo che, in virt di segnali e voci amiche, pu talora guarire o migliorare. La deriva della dispersione energetica, la soluzione estrema della dissipatio termica, della frenesia neuronale (di cui il moto browniano, quello degli atomi di un gas che, riscaldato, si espande, la rappresentazione forse pi fedele, o almeno la pi suggestiva), dello spasmo esistenziale, del crampo salutare, fomite di bellezza80, costituisce forse per Savinio unncora di salvezza a fronte dello sgretolamento irrimediabile di un io gi fragile e non pi integro. Affaccendarsi per non morire, consumare le proprie forze per non morire di inedia: lEsistenzialismo bussa gi, in quel tempo, alla porta degli spiriti eletti doltralpe. Laffabulazione o verbigerazione, come lo quella di Savinio narratore e grafomane impenitente81, contento di esserlo pi spesso il sintomo di una depressione mascherata che non di mania (non a caso il termine fu utilizzato da Pier Paolo Pasolini quale titolo per una sua fortunata pice)82. 24. Lo scrittore Italo Calvino, come noto, usava avvalersi di pi tavoli di lavoro su ciascuno dei quali egli si dedicava alla creazione di un racconto diverso. Forse lo stesso accade al cervello dellindividuo sinestesico, come lo Savinio. La studiosa Bogdashina annovera, fra i sintomi dellautismo, in ispecie fra quelli che
Si veda, per questo, il ponderoso saggio di B. Bettelheim, The Empty Fortress, Macmillan, New York 1967; tr. it. La fortezza vuota, Garzanti, Milano 1976. Dallosservazione dei piccoli pazienti autistici traspare limmenso potenziale creativo che ne accompagna il graduale e tragico ritiro dal mondo degli investimenti oggettuali. Come giustamente osserva Bettelheim, i bambini autistici si distinguono in almeno due gruppi: quelli che non hanno mai fatto un passo in direzione del mondo esterno, o se ne allontanano ancora di pi; e quelli che a questo loro ritrarsi accompagnano la creazione di un mondo privato spesso parallelo al nostro (B. Bettelheim, La fortezza vuota, ed. cit., p. 29). Esso mondo privato quanto si candida a divenire, in alcuni di essi e, tra costoro, solo nei pi fortunati, unopera darte. 78 questo il titolo di uno dei noti Rckertlieder, messo in musica, nel 1902, da Gustav Mahler. Il testo del poeta tedesco risale al 1821 ed compreso nella raccolta Liebesfrhling. Per ulteriori rimandi, vedasi, curato da L. Laistner: Friedrich Rckerts Werke in sechs Bnden, Bd. 1. J. G. Cotta'sche Buchhandlung Nachfolger G.m.b.H.: ohne Jahr, S. 56. 79 Per una bibliografia essenziale riguardo alla sindrome di Asperger: L. Wing, Aspergers syndrome: a clinical account, Psychol. Med. 11 (1981), pp. 115-130; e P. Szatmari, The classification of autism, Asperger's syndrome, and pervasive developmental disorder, Canadian Journal of psychiatry, 45 (2000), pp. 731-738. 80 Lo aveva affermato Andr Breton: La beaut cest une contracture. 81 curioso osservare come, per unanalogia ulteriore, anche la facilit di linguaggio dei pazienti Asperger sia in molti casi notevolissima, tanto che questi ultimi vengono spesso definiti iperlessici. 82 Al dicembre 1977 (Roma, Teatro Tenda) risale la prima edizione di Affabulazione, che vide regista e protagonista Vittorio Gassman. Le scene erano di Gabriele Di Stefano, le musiche di Fiorenzo Carpi.
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pertengono alla sfera percettiva, la sinestesia e il cosiddetto sensory overload83. Lo stesso fanno Dunn e altri84. Forse il fenomeno della sinestesia pu essere, in parte, spiegato con una saturazione corticale per la quale si avrebbe un aumento nella resistenza e una parallela diminuzione nella conduttivit neuronale, per la quale la corrente verrebbe progressivamente deviata in direzione delle aree adiacenti le cellule saziate85. Ma possibile che ci abbia qualcosa a vedere pure con la frammentazione della coscienza localizzata, cos da giustificare unallocazione parcellizzata degli attributi di questa le conscious properties di aree circoscritte e isolate per generare un certo numero di identit parziali (esperimenti compiuti in tal senso hanno messo in luce la straordinaria capacit degli emisferi cerebrali di costituirsi a entit funzionalmente autonome ed autosufficienti)86. La dispersione (o anomala distribuzione) energetica che ha luogo a livello neuronale sembra pertanto avere un proprio analogo nella dispersione (o anomala distribuzione) della coscienza che precede e segue la fuga dalla realt di molti pazienti psicotici. A partire da uniperattivazione e override corticale (ma tte marche toute seule, beaucoup et vite, confessa il Nostro al poeta Apollinaire, suo mentore e amico)87, da una pluralit e sovrapposizione disordinata di spunti e applicazioni sensoriali, dal marasma degli stati percettivi alterati che ne compensano lisolamento sensoriale e laprassia adattiva allambiente, stati pi o meno voluti, pi o meno liberamente accettati, pi o meno compiutamente elaborati, pi o meno perduranti nel tempo, Alberto Savinio artista versatile come pochi, uomo chiuso e scontroso, la cui sociopatia esasperata ci consente non solo di iscriverlo nel catalogo dei pazienti autistici lievi (Asperger), ma che ci autorizza pure a ritenerlo affetto dalla rara sindrome di Gerstmann ricava, o spera di ricavare, un rimedio al vuoto pneumatico che da dentro lo attanaglia, che da fuori lo assedia.

O. Bogdashina, Sensory Perceptual Issues in Autism: Different Sensory Experiences, Different Perceptual Worlds, Jessica Kingsley Publishers, London 2003, passim. 84 W. Dunn, B.M. Myles, S. Orr, Sensory processing issues associated with Asperger syndrome: a preliminary investigation, American Journal of Occupational Therapy, 56 (2002), pp. 97-102;B. Myles, T. Hagiwara, W. Dunn, L. Rinner, M. Reese, Sensory issues in children with Asperger syndrome and autism, ETDD 39 (2004), pp. 283-290; W. Dunn, J. Saiter, L. Rinner, Asperger syndrome and sensory processing: a conceptual model and guidance for intervention planning, Focus on autism and other developmental disabilites 17 (2002), pp.172-185. 85 F. Purgh, A. Imbasciati, Psicologia dei processi visivi, Il Pensiero Scientifico, Roma 1981, p. 185. 86 Cfr. J.E. Ledoux, D.H. Wilson, M.S. Gazzaniga, A divided mind: Observations on the conscious properties of the separated hemispheres, Annals of Neurology, 5 (2004), pp. 417-421. 87 A. Savinio, lettera a G. Apollinaire, scritta fra aprile e ottobre 1916, in Hermaphrodito e altri romanzi, Note ai testi, ed. cit., p. 908.

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