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MANUALE PER
NTI INTENDITOR
A SPIRA I
Ophélie Neiman
Illustrazioni di Yannis Varoutsikos
VINO
MANUALE PER
NTI INTENDITOR
A SPIRA I
Da parte dell’autrice
Grazie a Pierre Guigui e al mio caro papà per le loro riletture, tanto benevole quanto attente.
Da parte dell’illustratore
Vorrei ringraziare: in modo particolare mia moglie, Anne-Laure Aussel, per avermi sostenuto e aiutato nel corso
di questo meraviglioso progetto;
l'autrice, che mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze sul vino con humour e sincerità;
Fanny Delahaye, per la sua professionalità; e naturalmente Emmanuel Le Vallois.
Grazie a tutti.
Prefazione all’edizione italiana
Fabio Rizzari
SOMMARIO
Quali bicchieri?
Ecco i bicchieri che si trovano più frequentemente durante una cena.
1. Bicchiere per l’acqua: serve 2. Coppa per Champagne: bella 3. Flûte. Perfetta per gustare
a bere acqua. Punto. Non ci si da vedere ma poco valida per spumanti. Può anche funzionare
potrà sentire granché. Utile sviluppare gli aromi dei vini per vini bianchi freschi e leggeri,
per servire solo un vino di livello spumanti. Secondo la leggenda vini molto alcolici o fortifcati,
modesto, dunque. è stata modellata dal seno sinistro distillati, cocktail d’aperitivo
della marchesa di Pompadour. (Kir, Porto, Madeira).
4. Bicchiere tecnico detto INAO: 5. Bicchiere panciuto: ampio 6. Bicchiere per i grandi rossi:
molto proporzionato ma piuttosto e rotondo, con un bordo più per gli amanti dei rossi costosi
piccolo, dato che è usato nelle stretto. Perfetto per i Borgogna e famosi. Concentra i profumi
sessioni di degustazione. È diffuso in e i rossi strutturati, ma anche e poi li distribuisce per sviluppare
enoteche e caffè perché economico per i bianchi o altri rossi giovani. il bouquet.
e impeccabile per tutti i vini, sebbene Concentra a dovere gli aromi,
non sia proprio bello da vedere. in modo che riempiano le narici.
7. Bicchiere a calice: è una sorta 8. Bicchiere polivalente: stessa 9. Bicchiere colorato e decorato,
di tulipano molto alto, adatto per forma del n. 7 ma più piccolo, prezioso o kitsch: non serve
tutti i vini, salvo i bianchi più fragili. va bene sia per bianchi leggeri a nulla, soprattutto non a bere
L’imboccatura è appena più stretta che potenti, per rossi giovani del vino. Nasconde il colore,
del ventre e, al contrario del n. 5, e più maturi. Può anche accogliere confonde gli aromi. Riciclatelo
il bordo è abbastanza aperto per gli spumanti più strutturati. come mini vaso o portacandele,
distribuire il vino su tutta la lingua: In breve, serve a tutto, anche a meno che non abbia un valore
va quindi bene per i vini potenti. se non è specializzato in niente. sentimentale.
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Laura organizza una serata
L’importanza del bicchiere a stelo
vetro o cristallo?
Perché quello in cristallo è il bicchiere a lungo rispetto al bicchiere in vetro, dal momento
più raffnato? che conduce meno il calore. Soprattutto, il cristallo
è più rugoso del vetro, il vino ci si “aggrappa” di più
Perché il cristallo permette una lavorazione molto fne quando lo fate roteare per aerarlo, liberando così
e dunque un bordo appena più spesso di un foglio più aromi. Tuttavia questo bicchiere è da
di carta. Al contrario del bicchiere comune e della sconsigliare ai maldestri: il cristallo costa caro.
sua grossa imboccatura, il sorso da un bicchiere Se vi trovate a comprare più bicchieri che bottiglie
di cristallo dona una sensazione di leggerezza di vino, lasciate perdere. esistono tra l’altro nuovi
e di eleganza al palato: si fa dimenticare a favore del materiali che danno l’illusione del cristallo e hanno,
liquido. Altro vantaggio: mantiene il vino fresco più in più, la dote della resistenza.
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Prima della serata
i cavataPPi
Che cavatappi tenere nella vostra credenza? La risposta dipende dai vostri gusti, dalla vostra pazienza,
dal vostro budget e dalla vostra abilità. Non tanto dai vostri muscoli. Il principio è semplice: ci sono una
vite e una leva. Per evitare di massacrare il tappo, scegliete un modello dotato di elica della vite a sezione
tonda (meglio se non appuntita). Attenzione: se la vite è troppo corta, rischiate di rompere il tappo.
a forza di bicipiti
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Laura organizza una serata
il cavatappi del sommelier
Niente panico. Due soluzioni: se avete un cavatappi Altrimenti fate affondare il tappo nella bottiglia
da sommelier avvitate obliquamente per evitare di (attenti agli schizzi) e travasate immediatamente il
ingrandire il buco, spingete il pezzo di sughero contro contenuto in una caraffa per evitare che il sughero
la parete e tirate in verticale. contamini il vino.
soluzione 1 soluzione 2
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Prima della serata
come Fare senza cavataPPi ?
Disdetta! Avevate pensato a tutto tranne che al cavatappi. Potete comunque contare su metodi... alternativi.
1 2 3
Spingere a forza il tappo nella Improvvisare un cavatappi. Far uscire il tappo grazie alla
bottiglia: questa possibilità Ottimo per gli smanettoni pressione. Per questo avrete
richiede di poter versare e per gli amanti del fai-da-te, bisogno di un muro (o di
immediatamente il vino in una garantisce successo di un albero) e di una calzatura
caraffa, in modo che il tappo pubblico per tutta la serata. con un tacco di legno o di
non contamini il liquido. L’idea è di trovare qualcosa gomma. Togliete la capsula.
Metodo rischioso, dal con cui bloccare il tappo e poi Collocate la bottiglia nella
momento che in meno fare leva. Una vite e una pinza, scarpa perpendicolarmente
di tre minuti il vino può per esempio, vanno benissimo. alla suola, poi battete con
davvero rovinarsi. Metodo testato e approvato forza il tacco contro il muro
dall’autrice, che ha rimosso tenendo saldamente
una vite da un microonde la bottiglia. L’onda d’urto
durante una cena e l’ha usata si propagherà dalla scarpa
con un paio di cesoie: quattro al collo della bottiglia e di lì al
bottiglie stappate e diversi tappo, facendolo fuoriuscire.
amici felici. Dopo 6 o 7 colpi il tappo sarà
suffcientemente liberato.
Attenzione: con la pressione
potrebbe schizzare un po’
di vino al momento della
stappatura. Siate prudenti
Quarta possibilità: siete proteggendovi le mani con un
fortunati e/o previdenti asciugamano in caso di rottura
e avete comprato una del vetro. A parte un certo
bottiglia con una capsula 4 margine di pericolo, questo
a vite. Non cercate nessun metodo non è il mio preferito
cavatappi, girate, aprite. visto che scuote il vino e può
nuocere alla sua qualità,
ma è pratico durante i picnic.
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Laura organizza una serata
come APRIRe lo SPUmANTe ?
Rischiare di ferirsi l’occhio sinistro o di rompere il vaso della nonna: ecco cosa preoccupa al momento di
aprire una bottiglia di vino “mosso”, quando non si è esperti. Comunque... con qualche semplice gesto
l’animale si può facilmente domare.
Qualche regola
Non scuotete la bottiglia prima
di aprirla. Se l’avete sballottata 2
nella busta della spesa, lasciatela
riposare almeno un’ora e mezzo
C C al fresco.
C
girare lentamente la bottiglia alla
base. Si sentirà così il tappo che blocca il tappo, appoggiate
liberarsi dolcemente e si potrà il pollice su quest’ultimo
dosare il proprio gesto per e non lasciate la bottiglia
controllare la pressione del gas incustodita.
carbonico.
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Prima della serata
QuaLe vino Per QuaLe serata ?
Non esiste alcuna regola rigida. Dipende tutto dai vostri gusti. Tuttavia, la scelta del vino può infuenzare
l’atmosfera fnale, nel bene o nel male.
Cattiva idea
Un rosso pesante che macchia: denti neri e brutta
fgura garantita
Il grande festeggiamento
Buona idea
Vini mossi: TrentoDoc, Franciacorta non millesimati,
Champagne, Cava spagnoli, Crémant d’Alsazia
o di Borgogna
Bianchi: Chardonnay
Rossi: Merlot, Languedoc, Cile (frutto, ancora frutto
e dolcezza)
Cattiva idea
Un grande vino elegante in un bicchiere normale:
non si sente più nulla
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Laura organizza una serata
L’aperitivo tra amici
Buona idea
Una tipologia poco nota come i Pecorino abruzzesi
o marchigiani, un Lugana, un vino da uve quasi
dimenticate bianco (trebbiano spoletino) o rosso
(pallagrello campano)
Un buon vino che è considerato una scelta ovvia:
Prosecco, Moscato d’Asti
Un vino potente: Rioja spagnolo
Cattiva idea
Il Brunello o il Bordeaux del supermercato,
che dà l’idea di uno snob anche avaro
Un vino aromatizzato: avete sì o no l’età per bere
del vino?
Il grande evento
e da soli?
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Prima della serata
QuanDo staPPare ?
Il vino e l’aria
Il vino respira: nella bottiglia, la piccola bolla d’aria che lo separa
dal tappo lo mantiene a contatto con l’ossigeno. Versato nel
bicchiere, invece, il vino si libera all’aria: gli aromi si espandono
e i tannini si arrotondano dolcemente. Per i vini leggeri questo
è suffciente.
Il vino e la caraffa
Certe volte un vino ha bisogno di essere
aerato con più decisione per esprimersi
e offrirsi al meglio. Di qui la necessità
di una caraffa. Il vino guadagnerà in
intensità e complessità, e la sua struttura
risulterà più fusa e integrata al palato.
Si possono aerare anche i bianchi e gli
spumanti! Un bianco è più sensibile
I vini vecchi e l’aria all’aria rispetto a un rosso. Ma i bianchi
Un vino vecchio, in cui il bouquet e i tannini grassi e potenti affnati nel legno (come
hanno avuto il tempo di affnarsi in bottiglia, i grandi bianchi di Borgogna, del Rodano
non ha bisogno di essere aerato. Al contrario, o certi Franciacorta, TrentoDoc
un’ossigenazione troppo brutale potrebbe e Champagne) si gioveranno di una
far svanire i suoi fragilissimi profumi. breve permanenza in caraffa.
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Laura organizza una serata
scaraFFare o Decantare ?
Lo scopo della scaraffatura è di aerare il vino, mentre la decantazione permette di separarlo dal deposito
che si è accumulato nella bottiglia. Si scaraffa un vino giovane, si decanta un vino vecchio. In entrambi
i casi si vuota il contenuto della bottiglia in una caraffa (o decanter).
Perché?
Per risvegliarne i profumi. Questa tecnica permette inoltre di far sparire
un eventuale odore di ridotto, tipico dei vini giovani.
Come?
Un’ora o due o tre prima di andare a tavola – a seconda della struttura
del vino – si travasa direttamente il vino nella caraffa. Si può effettuare
l’operazione dall’alto, come si fa per servire il tè alla menta, al fne
di aerare il più possibile il vino. Si può anche agitare la caraffa per
“sciogliere” ulteriormente il vino.
Quale caraffa?
Si usa una caraffa panciuta, abbastanza piatta, che offra un’ampia area
di contatto tra il vino e l’aria.
Perché?
La decantazione non è mai obbligatoria e richiede molta
attenzione. Con il passare del tempo, i tannini e gli agenti
coloranti precipitano e formano un deposito nella
bottiglia. La decantazione permette di evitare di versarlo
nei bicchieri degli invitati.
Come?
Si comincia con il far depositare i residui nel fondo della
bottiglia mettendola in verticale qualche ora prima del
pasto. Poi si versa con molta cautela il vino in una caraffa,
sotto una buona luce. Non appena appaiono delle tracce
nerastre vicino al collo della bottiglia si smette di versare.
La decantazione va effettuata qualche minuto prima del
servizio, dal momento che l’ossigeno può rapidamente
deteriorare la qualità del vino.
Quale caraffa?
Va scelta una caraffa stretta, poco panciuta e dall’apertura
chiusa per limitare il contatto con l’aria.
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Prima della serata
a QuaLe temPeratura servire iL vino ?
La temperatura di servizio è importante: infuenza non solo la percezione degli aromi ma anche le sensazioni
al palato. Fate questo test: assaggiate un vino a 8 e a 18 °C. Avrete l’impressione che si tratti di due vini
diversi. Un vino servito alla temperatura inadatta può addirittura risultare sgradevole, quindi attenzione!
Il caldo
Accentua alcuni aromi, la
percezione dell’alcol e della
“grassezza”. Un vino servito
troppo caldo sara bruciante,
20 ºC e oltre: nessun vino
pesante e appiccicoso.
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Laura organizza una serata
come raffreddare il vino in poco tempo
Di solito il vino dovrebbe essere conservato in un locale fresco o freddo, a non più di 18 ºC, idealmente a
15º C. Di solito. Ma se non è questo il caso, che fare?
3 Se avete da 2 a 3 ore
3 2
Se avete 1 ora
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Prima della serata
DURANTE LA SERATA
Il vino non si accorda con lo stile della serata (un ottimo vino per una serata
semplice, per esempio): lo si tiene da parte per un’occasione più appropriata.
Il vino non si accorda con i piatti (rosso potente con del pesce o bianco con
una costata di manzo): conservatelo per la prossima volta e prevedete un menu
studiato appositamente per quel vino.
se il vino va bene
C C C C
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Laura organizza una serata
Rosso Bianco liquoroso
Mettetelo in fresco, sul davanzale di una fnestra Mettetelo in frigo e servitelo con il dessert.
o una mezz’ora in frigo, e servitelo con il piatto
se si tratta di carni rosse o di una preparazione
con una salsa rossa.
La successione dei vini è importante: non è bello che un vino faccia rimpiangere quello precedente! Per
evitare questa spiacevole situazione bisogna stare attenti soprattutto a non scioccare, addormentare,
appesantire o aggredire le papille gustative.
esempi di qualche successione infelice: Una sequenza classica va dal vino più vivo e leggero
un vino molto dolce seguito da uno molto secco; al più strutturato e potente:
cominciare con un vino molto caldo o molto spumante secco;
pesante; bianco secco;
un vino potente seguito da un vino delicato bianco intenso o rosso leggero;
o leggero; rosso intenso;
un vino pieno di vitalità giovanile seguito dolce.
da un vino vecchio e fragile.
Andate dal più vecchio al più giovane: il vino vecchio ha di solito una maggiore fnezza. Durante le degustazioni,
si assaggia spesso nell’ordine inverso, ma non si mangia, e questo sollecita meno le papille gustative.
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Durante la serata
come servire iL vino ?
Un accordo tra un piatto e un vino è una sorta di come si comporta il vino. Notate che un matrimonio
matrimonio: se è riuscito, entrambi si esprimono di gusti è prima di tutto una questione di gusti,
pienamente e ognuno sembra anche migliore che naturalmente: voi potreste apprezzare un
gustato da solo. Se è sbagliato, i due nella migliore accostamento che il vostro vicino ama meno.
delle ipotesi si ignorano e nella peggiore litigano. Di seguito trovate qualche regola e qualche
Per giudicare un’unione, l’ideale è testare il vino suggerimento che faciliteranno la vostra scelta
separatamente, se possibile in cucina, a fanco delle per realizzare degli accordi classici. Sta a voi
pentole fumanti; poi riassaggiare il piatto e vedere poi rispettarli... oppure osare qualcos’altro.
pesce: sogliola,
spigola, rombo...
pollo, gallina,
tacchino, coniglio...
Un bianco con
Un rosso con
Un rosato con salumi, carni per barbecue,
costata di maiale marinata,
salsicce...
agnello: costatine, carré...
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Durante la serata
gli abbinamenti per zona gli abbinamenti per fusione
Con un ingrediente tipico di una regione, soprattutto Si possono scegliere gusti simili per i vini e per
se è predominante nella ricetta, bisogna sempre dare i piatti: grasso con grasso, secco con secco, salato
la priorità a un vino che proviene dalla stessa area con salato. “Chi si somiglia si piglia”, insomma:
geografca: una bistecca alla Fiorentina con un un Muscadet salino o uno Chablis iodato con le
Chianti, un Cannonau con un maialino arrosto, ostriche; un Passito di Pantelleria che sa di ananas
un bianco dei Castelli con una carbonara, un rosso con un ananas fambé; un vino potente con un piatto
spagnolo con una paella, un agnello di Pauillac strutturato; un vino leggero con una pietanza delicata.
(sottozona di Bordeaux) con un Bordeaux... Se avete cucinato con un (buon) vino, servitelo anche
a tavola o scegliete un vino della stessa regione e dello
stesso vitigno.
Una vendemmia
tardiva con piatti
thailandesi (oppure
con un’anatra laccata):
cioè come cercare
l’accordo dolce-sapido
che la gastronomia
Un Passito con un gorgonzola (o un vino asiatica ama tanto.
dolce con un erborinato). La dolcezza In presenza di un piatto
del vino doma il piccante del formaggio molto speziato, un vino
e accentua la sua rotondità. dolce “spegne” il fuoco
e addolcisce il piccante.
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Laura organizza una serata
gli alimenti assassini
Alcuni alimenti non apprezzano la presenza di un vino. Non soltanto non aggiungono nulla al vino ma
peggio, si accaniscono a distruggerne le qualità.
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Durante la serata
QuaLcHe iDea Per iniziare a Degustare
L’interesse di una serata di degustazione è di poter comparare vini diversi al naso e al palato.
All’inizio si tratta di trovare la differenza tra due vini dai caratteri del tutto opposti. Più avanti, con l’esperienza,
potrete dedicarvi a degustazioni più diffcili. Per ogni degustazione cercate di scegliere vini della stessa fascia di
prezzo: 15 € circa per dei vini tipici, 30 € per delle grandi bottiglie (vi potrà sembrare costoso, ma se siete in 5,
per 2 bottiglie verranno circa 10 € a testa).
Per neofti
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Laura organizza una serata
Per assaggiatori più navigati
Mettete a confronto diversi bianchi del Centro-nord: Assaggiate un Cabernet toscano, californiano,
un Verdicchio di Matelica, un Soave, un Lugana. australiano insieme a un Bordeaux, e scoprite quello
Valutate le differenze: la freschezza minerale del più caldo, quello più arrotondato dagli zuccheri,
Verdicchio, l’ampiezza del Soave, la piacevolezza quello più secco, eccetera.
diretta del Lugana. Oppure i grandi Nebbiolo delle
Langhe: confrontate la struttura imponente di un
Barolo con la fnezza intensa di un Barbaresco.
Per intenditori
Prendete lo stesso vino (dello Prendete tre Chianti Classico di Cioè di vini che non sembrano
stesso produttore) in tre annate diverse aree, dal nord a sud della quello che sono davvero.
diverse e tentate di identifcare le Docg. Per esempio, Greve, Gaiole, Per esempio, un etna rosato,
vendemmie secondo le differenze Castelnuovo Berardenga. che sembra un vino del Nord.
per calore alcolico, acidità, O un Cabernet di Atina, piccola
maturità del frutto. enclave di questa varietà nel Lazio.
O ancora, un Pinot nero
dell’Oregon che sembra
proprio borgognone...
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Durante la serata
Parlare di vino:
le frasi infallibili (o quasi...)
Sognate di brillare in società, di commentare non importa quale buon vino senza sapere nulla
dell’arte della degustazione? Prendete una delle frasi seguenti a caso e ripetetela con aria
convinta. Subito dopo, se doveste incappare in un esperto che vi domanda di precisare meglio
il vostro pensiero... inventatevi qualcosa!
Il naso è di nobile
L’attacco è morbido espressione,
la bocca è ammirevole, la bocca è densa
Rifette bene con una persistenza e la struttura lunga
la sua superba. e profonda.
denominazione.
Un vino
ben Un vino che fa
vinifcato. parlare la sua
mineralità.
Un vino di carattere!
Il gusto seduce il palato, Un naso intenso, nel quale
è ricco e armonioso si coglie una grande forza
e si apprezza la sua aromatica. In bocca la materia è
persistenza. seducente, senza mollezza, grazie
Questo vino ha un bel alla sua tessitura tannica.
colore profondo, presenta
un naso sontuoso,
espressivo, di una grande
maturità. Il corpo è goloso,
la tessitura setosa.
Un vino La tinta è magnifca,-
completo ed il naso espressivo, Un vino
equilibrato! la bocca dritta espressivo che
e sincera. maturerà
benissimo.
Un vino denso,
dal bel colore, di attacco
avvolgente e di grana
fne. Uno stile preciso!
Il naso è ancora un po’
chiuso ma rivela già
una grande purezza.
Da non vedere l’ora
Il suo aspetto varietale
che si distenda!
si fonde con grazia Che
Il colore è intenso, alla frma del magnifca
il naso fruttato, vignaiolo. espressione
il palato ampio: del terroir!
che complessità!
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Laura organizza una serata
DOPO LA SERATA
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Dopo la serata
Bicchieri perfetti
Cos’è un bicchiere da vino ben lavato? Ė un bicchiere pulito, senza residui, certo, ma anche (e soprattutto)
un bicchiere senza odori!
come lavarli?
come riporli?
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Laura organizza una serata
conservare iL vino DoPo L’aPertura
È avanzato del vino alla fne della serata? Non sforzatevi di fnirlo.
Una bottiglia di bianco piena per metà può conservarsi due o tre giorni
in frigorifero, se è ben tappata. I rossi possono reggere a loro volta
tre giorni se conservati in un angolo fresco e poco luminoso, quattro
o cinque giorni in frigo.
Se, al contrario,
la bottiglia è quasi
vuota, l’aria presente
aggredirà rapidamente
il fondo del vino
e lo ucciderà.
- 33 -
Dopo la serata
cucinare con il vino avanzato
Un fondo di bottiglia che è in frigo da meno di 10 giorni può essere sempre riutilizzato in
cucina. Ecco qualche idea.
molti piatti con una salsa al vino: ragù, risotto ai formaggi, brasato;
oeufs en meurette (uova al vino, ricetta classica francese);
pere al vino con cannella, fragole al vino rosso con zucchero e vaniglia;
confetture.
spaghetti al tonno;
risotti;
vitello saltato o maiale ai funghi;
pollo ai funghi;
impepata di cozze;
cappesante al burro;
pesce bollito;
calamari ripieni;
fonduta al formaggio.
L’unico sistema davvero effcace per lottare contro il dopo sbornia è... prevenire la sua comparsa.
Come estremo rimedio: provate con un Bloody Mary. Sì, avete letto bene.
Preparate questo cocktail a base di succo di pomodoro, vodka (con mano leggera...),
sedano e tabasco. La vitamina C del pomodoro rinfresca e la vodka, povera in metanolo,
frena il calo dell’alcol. Certo, non è una soluzione molto comune...
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Dopo la serata
– Mi piace molto questo vino e quello che mi piace è...
– Sì?
– ... questo odore di...
– Di?
– ... di vino! Questo buon odore di vino!
Scena vissuta da milioni di persone, tra le quali Jacopo.
Jacopo ama il vino ma non ne sa assolutamente nulla. Si accontenta
allora di un “è buono”, che è già qualcosa. Nonostante questo gli
piacerebbe sapere cosa pensare e cosa dire quando sorseggia un
bicchiere. Jacopo non ha orecchio musicale, ma ciò non ha alcuna
importanza nel caso del vino. È suffciente che sappia usare con
slancio gli altri sensi: la sua vista acuta, il suo naso sensibile, il suo
robusto palato e la sua lingua impaziente.
Concentrarsi per Osservare, Sentire, Gustare e Sentire di nuovo.
Poi dare a ogni passaggio un aggettivo. Uno solo, all’inizio,
è suffciente. Si renderà conto allora che la degustazione non
è così complicata, a condizione di allenarsi regolarmente
(non eccessivamente...).
Durate una serata Jacopo non urla degli “oh!” e degli “ah!” con
il naso incollato al bicchiere con il solo scopo di stupire. Valuta
velocemente il carattere del vino e si gusta la serata. Poi, prima
di ogni sorso, si prende qualche secondo per studiarne il naso
e la bocca, sorvegliandone l’evoluzione. Jacopo non beve più vino,
ma lo assapora meglio. Non lo giudica per la sua apparenza né
per il suo nome. Fa semplicemente conoscenza con il vino.
Questo capitolo è per tutti gli aspiranti degustatori.
IMPARA A DEGUSTARE
Perché gli appassionati di vino contemplano il loro bicchiere prima di bere? Non è per darsi delle arie,
né per rimirarsi nel rifesso. Si guarda il colore di un vino perché ci dice molto sullo stato di ciò che ci
apprestiamo a bere: prima di entrare in un negozio di abbigliamento non buttate un occhio alla merce in
vetrina? Qui è più o meno lo stesso: stiamo dando un’occhiata preventiva.
il disco
il bordo
verde bianco aranciato
I vini vecchi
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Jacopo impara a degustare
Il colore e la sua intensità
Come per le sfumature, anche l’intensità del colore Anche se esistono vini che sfuggono a questa regola,
testimonia dell’età del vino. Invecchiando, un rosso ha l’intensità del colore parla spesso dell’origine del vino.
la tendenza a perdere i suoi pigmenti coloranti, che In genere, le uve che crescono in climi freschi danno
precipitano formando un deposito sul fondo della vini dal colore più leggero rispetto a uve nate sotto il
bottiglia. All’opposto, un bianco prende colore con solleone. Questo perché le varietà che resistono al calore
l’età. Così, dopo più di un secolo, il colore di un rosso hanno una buccia più spessa e più ricca di pigmenti
e di un bianco tenderanno ad assomigliarsi. coloranti rispetto alle uve che crescono al freddo.
VInO
ROssO
Vino leggero e/o delicato Vino fruttato proveniente Vino potente proveniente da
proveniente da una zona da un clima dolce, per un clima caldo e soleggiato,
fresca, per esempio esempio un Bordeaux. per esempio un Primitivo
un Borgogna. di Manduria.
VInO
bIAncO
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I colori del vino
E il colore di un rosato?
Non dà nessuna indicazione sull’origine di un vino! la polpa infatti è incolore. Più le bucce macerano nel
Contrariamente al bianco e al rosso, il colore di un mosto, più lo colorano. Per ottenere un rosato pallido
rosato dipende dalle scelte del produttore. È lui che si separano rapidamente le bucce dal mosto.
fssa l’intensità della colorazione. Per ottenere un Un rosato dalla tinta molto intensa non è per forza
rosato si usano uve rosse (“tagliare” un vino rosso più “forte” al gusto o in alcol di un rosato pallido.
con un vino bianco è vietato nell’Unione Europea, Sappiate infne che l’aspetto di un rosato segue le
con l’eccezione della zona della Champagne). mode. Dopo la voga dei rosati molto carichi nel colore,
È quindi la buccia dell’acino che colora il mosto, molte bottiglie mostrano oggi tinte sempre più delicate.
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Jacopo impara a degustare
bRILLAnTEzzA E LImPIdEzzA
Dopo aver osservato il colore, le sue sfumature e la sua intensità, guardatene i rifessi e la limpidezza:
c’è qualche sostanza in sospensione o una leggera velatura?
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I colori del vino
GLI ARcHETTI dEL VInO
Ci sono tanti modi per defnirli: per noi sono gli “archetti” (o “lacrime”, come per i francesi), ma i tedeschi
li chiamano “fnestre di chiesa”, gli inglesi “gambe”... Sono le tracce lasciate dal vino sulle pareti del
bicchiere. Per osservarle basta far roteare un paio di volte il vostro calice.
archetti
Indicano il grado alcolico e la quantità di zucchero Se questa tecnica permette di avere un’idea del grado
e soprattutto la differenza di tensione superfciale alcolico del vostro vino, ciò non signifca per forza
tra il vino e la parete del bicchiere. Di solito più sono che voi lo sentiate in modo evidente al palato.
presenti, più il contenuto del bicchiere sarà ricco in Tra i vini che contengono 14 ºC d’alcol o anche
alcol o zuccheri. Un Asprinio di Aversa non lascerà più, i migliori compensano offrendo una forte
quasi tracce, mentre un bianco passito “piangerà” acidità e una bella struttura tannica. Così questi
copiosamente. Per avere un termine di riferimento vini non vi bruceranno la gola ma vi sembreranno
potete versarvi un bicchiere d’acqua a fanco di un stranamente... equilibrati.
bicchiere di rhum. La differenza è evidente.
In un bicchiere sporco, che presenta tracce di grasso, si formeranno più archetti. All’opposto, nel caso in cui
siano rimasti dei residui di sapone, il vino non “lacrimerà” affatto.
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Jacopo impara a degustare
L’EFFERVEscEnzA
L’effervescenza riguarda esclusivamente i vini... effervescenti! Le bollicine sono le star di questa tappa.
La grandezza delle bollicine vi offre un’indicazione c’è la forte probabilità che lo sia anche la bevanda.
sulla qualità del vino effervescente che vi apprestate Una bollicina fne deve anche essere vivace e rimontare
a gustare. Piazzate il bicchiere all’altezza degli occhi con altre bolle in una fla compatta fno alla superfcie
e osservate la dimensione di una bollicina. Più è fne, del bicchiere. Questa piccola “collana” di bolle deve
meglio è: testimonia una fermentazione lenta risultare sottile, quasi impalpabile. Di fatto deve
e accurata. Se invece la bollicina è grossolana sembrare tutto meno che spuma della birra.
La quantità di bollicine
Le bollicine al palato
Polvere
Non perdete tempo a contare le bollicine,
meglio giudicarle direttamente al palato:
delicate, aggressive, molli...
- 43 -
I colori del vino
gli aromi del vino
Per Jacopo è arrivato il momento di entrare nell’anticamera del piacere. Sentire il profumo di un vino è
talvolta altrettanto eccitante quanto berlo. Un giorno, forse, esiterete addirittura a poggiare le labbra su
un vino nel timore di essere delusi, tanto il profumo vi sarà sembrato squisito. Odorare un vino signifca
accettare di essere sedotti. Prima ancora di gustarlo.
1
Il secondo passaggio all’olfatto
Il primo impatto con il vino Coglie gli aromi che possono
Ci si concentra sugli aromi comparire o essere diversi dopo
che si liberano dal vino quando l’aerazione. Di solito i profumi
è “a riposo”. Durante una sono in questo modo più netti
degustazione non riempite 3 e più intensi. Se dovessero
mai il bicchiere oltre un terzo. risultare comunque poco
Più un calice è pieno, meno percettibili, agitate il bicchiere
gli aromi hanno spazio per ancora più vigorosamente: il vino
esprimersi (fate attenzione, è senza dubbio “addormentato” e
al ristorante: chi vi versa in questi casi si dice che è “chiuso”.
il vino non deve mai riempire
il bicchiere fno all’orlo).
- 44 -
Jacopo impara a degustare
LE FAmIGLIE dI AROmI
Esistono centinaia di odori diversi nel mondo del Ci sono odori che non vi “parlano”? Per ogni aroma
vino, non sempre facili da riconoscere. Per orientarsi, cercate di richiamarne l’odore. Se proprio non ci
i degustatori li suddividono in grandi famiglie. riuscite, è tempo di scoprirlo: comprate dei frutti,
La defnizione delle suddette famiglie può variare: dei fori (se sono di stagione, oppure annusate dei
la frutta può essere classifcata in frutta con il campioni in profumeria), mordete del cioccolato,
nocciolo, con i semi, a bacche... Potete anche fate delle passeggiate nei boschi, leccate dei ciottoli,
aggiungere dei sentori alla lista che vi proponiamo, se necessario! Come un musicista si esercita con le
distinguendo, per esempio, a seconda delle diverse scale, così un degustatore deve esercitare il suo naso.
varietà di mele. Potete anche – e il gioco è divertente – comprare
una scatola di boccette che riproducono i principali
aromi del vino.
Frutti
AGRumI
FRuTTI
ROssI
FRuTTI
nERI
FRuTTI
EsOTIcI
frutto della
ananas banana litchi mango
passione
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Gli aromi del vino
Frutti
FRuTTI bIAncHI
FRuTTI GIALLI
FRuTTA cAndITA
confetteria
gelatine marshmallow
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Jacopo impara a degustare
Fiori
miele (per
peonia rosa violaciocca violetta zagara
estensione)
Pasticceria
impasto
biscotto brioche burro fresco crema pasticcera crème fraîche latte lievito
per torte
pasta di
mollica di pane yogurt
mandorle
Legni
balsa cedro legno nuovo noce di cocco patchouli pino quercia resina sandalo
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Gli aromi del vino
Verdure fresche e secche
spezie e aromi
chiodi di
alloro anice stellato cannella coriandolo curry liquirizia noce moscata
garofano
paprika pepe bianco pepe nero rosmarino timo vaniglia zafferano zenzero
cacao caffè caramello catrame cioccolato fumo moka pane tostato pralinato
- 48 -
Jacopo impara a degustare
sottobosco
note animali
ambra cacciagione cera d’api cuoio muschiato pelliccia sugo di carne zibetto
note minerali
difetti
- 49 -
Gli aromi del vino
LA RuOTA dELLE sTAGIOnI
Gli aromi di un vino non sono mai prefssati. Si evolvono nella bottiglia, si modifcano nel corso degli
anni. Cambiano persino nel corso di una serata, tra il momento in cui si serve il vino e la fne della cena.
Il vino ha un suo ciclo vitale: dapprima è giovane, e all’inizio del suo declino farà pensare all’autunno,
poi cresce, raggiunge l’età adulta e, dopo questa fase quindi, alla fne della sua vita, all’inverno. Questo ciclo
di apogeo, comincia a declinare, invecchia e si spegne. di vita è un buon sistema per orientarsi sull’aspettativa
Gli aromi rifettono il corso di queste stagioni. di vita di un vino e sul suo livello di maturazione, che
Un vino giovane avrà un carattere primaverile, prima varia molto: a 5 anni un dato vino è ancora giovane,
di prendere degli accenti estivi. Durante il suo apogeo un altro è già vecchio.
Vino adulto
Vino vecchio
Inverno
a
er Frutta candita,
av
cacciagione, muschio,
m
Pri
nessun aroma.
E st
Inv
er
n
- 50 -
Jacopo impara a degustare
AROmI PRImARI,
sEcOndARI, TERzIARI
Fermentazione e aromi
La maggior parte degli aromi appaiono durante appaiono durante la vinifcazione e l’invecchiamento.
la maturazione del vino. Ogni varietà di uva apporta Fare vino non è soltanto produrre dell’alcol,
un potenziale aromatico, che sia intenso o discreto, è anche creare dei profumi!
ma questo potenziale non si esprime senza la Si suddivide lo sviluppo del vino in tre fasi: si parla
fermentazione che fa nascere il vino. Altri aromi quindi di aromi primari, secondari e terziari.
Sono gli aromi Sono gli aromi creati Sono gli aromi sviluppati
contenuti nell’uva dai lieviti, in base alla dall’affnamento in botte
e liberati durante la loro natura specifca e dall’invecchiamento in
fermentazione alcolica: o durante la bottiglia: legno, spezie,
frutti, fori, vegetali, fermentazione note empireumatiche
minerali. malolattica: confetteria (tostate, torrefatte),
e pasticceria. sottobosco, odori
animali.
- 51 -
Gli aromi del vino
mA... QuEsTO VInO PuzzA !
Non ha un buon odore? Spesso non c’è molto da fare, a parte vuotare il bicchiere nel lavandino.
I difetti irrecuperabili
Nel vino possono apparire molti odori sgradevoli. E per diverse ragioni.
Il vino è ridotto. Puzza di cavolo (tutti i tipi di cavolo), cipolla marcia, peto. È senza alcun dubbio il meno
grave di tutti i difetti (anche se al naso risulta altrettanto fastidioso degli altri), dato che è passeggero.
Si può considerare questo difetto come un mercaptano di piccola intensità: l’odore, detto riduzione,
è provocato da una mancanza di ossigeno nel vino.
- 52 -
Jacopo impara a degustare
Le disavventure di una degustazione
- 53 -
Gli aromi del vino
al PalaTo
Risucchiare il vino
1 masticare il vino
- 54 -
Jacopo impara a degustare
I sapori
L’amaro, quando è delicato, è un segno di eleganza. Il dolce è presente nei vini... dolci!, cioè vini
Lo si trova in certi vitigni bianchi: per esempio, in un bianco bianchi passiti e/o liquorosi come il Recioto
a base di verdicchio (Marche) o fano (Campania). Diventa di Soave, il Verduzzo Friulano, il Moscato
poco gradevole se è eccessivo o se è unito a senso di acidità Passito di Pantelleria. Un vino può
pronunciata. L’amaro si avverte nel fnale, cioè diversi secondi contenere tra 0 e più di 200 g/l di zucchero:
dopo gli altri sapori. Coloro i quali non mangiano indivia la percezione del dolce è immediata.
e non bevono birra, tè o caffè, sono generalmente più sensibili Più ne consumate, meno sarete sensibili
a questo sapore. alla sensazione zuccherina.
Molto dolce
Vini bianchi da dessert
(più di 45 g/l di zucchero).
Tra questi: passiti,
diversi Vin Santo, Picolit,
Greco di Bianco, Recioto
di Amarone e di Soave;
Sauternes a Bordeaux, Dolce
Vouvray nella Loira,
Molte vendemmie tardive
Trockenbeerenauslese
italiane, i Prosecco Extra Dry,
in Germania,
gli Orvieto Amabile (i pochissimi
Tokay in Ungheria...
rimasti), le vendemmie tardive
alsaziane in Francia, gli Auslese
in Germania.
Leggermente dolce
v
Alcune vendemmie tardive,
molti Prosecco, gli Champagne
Demi Sec, certi vini rossi
del Sud, qualche bianco
mediterraneo...
- 55 -
Al palato
È GRAssO O PIccAnTE ?
Al gusto sulla lingua si aggiungono diverse sensazioni tattili: metallica (sgradevole), piccante, grassa, calda.
Se l’alcol è troppo presente, scalda la gola. Per capire la struttura di un vino si valutano
La glicerina, che si è formata durante la principalmente due sensazioni: l’acidità da un lato,
fermentazione, dona morbidezza al vino: “ingrassa” il grasso dall’altro. Si può quindi rappresentare
il palato come il burro. Questa sensazione di grasso la struttura di un vino con un piccolo schema.
fa la differenza tra vari tipi di vino. Qui sotto trovate quattro esempi estremi.
v sauvignon maturi.
Rossi: brunello, chianti
classico, barolo, barbaresco,
Taurasi, Aglianico del
Vulture.
- 56 -
Jacopo impara a degustare
LA “cOscIA” dEL VInO
“Ah, ecco un vino che ha della coscia!”. Questa desueta descrizione, cara a Rabelais, designa un vino
rotondo, affascinante, carnoso, che conserva allo stesso tempo la sua nervosità acida.
I degustatori non usano più questa espressione. Nonostante ciò, ci si può divertire a rappresentare le “cosce” dei
vini, e constatare così che la coscia di un Primitivo di Manduria è sportiva e virile, mentre quella di un Rossese è
più slanciata e delicata. A voi decidere quale preferite bere secondo l’occasione!
chardonnay Rossese
- 57 -
Al palato
I TAnnInI
Sono fondamentali per chi vuole imparare a gustare il vino. I tannini appartengono principalmente
all’universo dei vini rossi, talvolta dei rosé. Di solito non sono presenti nei vini bianchi.
I tannini asciugano la lingua, certe volte il palato I tannini sono contenuti nella buccia dell’acino,
intero. È la stessa sensazione del tè tenuto troppo nei vinaccioli e nel raspo (lo stelo che unisce l’acino
in infusione, a sua volta carico di tannini. Alcuni al suo grappolo, spesso giustamente eliminato prima
vini rossi hanno pochi tannini, altri ne hanno molti. di pressare le uve perché troppo tannico).
In quest’ultimo caso possono essere più o meno Per fare un vino rosso, contrariamente al vino bianco,
eleganti, duri o astringenti, raschiarvi la lingua o darvi si lascia macerare il succo d’uva pressato con le bucce
la sensazione vellutata di un foulard. Occorre quindi e i vinaccioli: quelle e questi trasmettono i tannini.
cercare di distinguere la quantità ma soprattutto I tannini donano struttura al vino e gli assicurano
la qualità dei tannini di un bicchiere di vino. una lunga vita.
- 58 -
Jacopo impara a degustare
LA VIA RETROnAsALE
Sapete che si sente altrettanto con il naso che con la bocca? Questo modo di percepire si chiama via
retronasale. Si parla anche di retro-olfazione. La sperimentiamo tutti i giorni... mangiando!
Ci sono due modi di stimolare le mucose olfattive: debole a potente. Essa dà conferma degli odori
direttamente dal naso o passando per il retro del avvertiti in precedenza o li completa con dei nuovi
palato. È questo metodo che ci permette di percepire aromi fno a quel momento impercettibili.
il “gusto” degli alimenti. Provate a tapparvi il naso Alcuni degustatori considerano d’altra parte
mentre mangiate: non saprete più cosa state gustando. questa via più sensibile del naso stesso, poiché
A seconda dei vini, la retro-olfazione può essere da viene allenata a ogni pasto.
1
aria
2
vino
mucose olfattive
3 4
aromi
4 3
soffo
1
v
2
- 59 -
Al palato
bERE In bIccHIERI nERI
- 60 -
Jacopo impara a degustare
L’infuenza dell’etichetta
regione
denominazione
prestigiosa
L’odorato è un senso versatile. Se non è regolarmente allenato, si lascia ingannare con facilità dalla vista.
Rosso o bianco? È la prima domanda da farsi, si può facilmente sbagliare. Se non avete fducia
se bevete in bicchieri neri, e non è così semplice! nel vostro naso, la soluzione è nella vostra bocca:
Il naso deve cominciare l’indagine: note di agrumi o è il palato. Lui solo potrà indicarvi, asciugandosi,
di brioche indicheranno un vino bianco; note di frutti che ci sono tannini nel vino. Sarà allora, per forza
neri, di cuoio, di tabacco saranno la frma di un vino di cose, un rosso. Se la lingua si contrae per l’acidità,
rosso. Ma tra un bianco affnato in legno dagli aromi ci sono delle possibilità concrete che si tratti di un
boisé e un rosso leggero dagli aromi di frutti croccanti vino bianco.
- 61 -
Al palato
LE FAsI dI unA
dEGusTAzIOnE ALLA cIEcA
Riunitevi tra amici intorno a una bottiglia resa anonima (con l’aiuto di un po’ di carta stagnola, per esempio).
Se possibile, procuratevi dei bicchieri neri opachi. Prendete un foglio e annotate i vostri commenti; basteranno
cinque minuti. Il vostro compito sarà quello di condurre un vero e proprio interrogatorio al vostro bicchiere,
e tutte le domande sono permesse. Per non confondervi, procedete con ordine e fate un’analisi “a imbuto”:
dalla constatazione più ampia alla valutazione più fne.
Gustare
Gustate, sentite odori e aromi.
Gli aromi hanno avuto qualche
evoluzione? Qual è il più deciso?
Il vino è dolce? Avvertite la gola
calda per l’alcol? O il palato asciugato 2
dai tannini? In conclusione, cosa
vi colpisce di più nel vino?
Che impressione globale vi dà?
Trovate un’espressione o una parola
per riassumerlo?
?
??
1
Odorare
Al naso partite dall’odore più
evidente e determinate a quale dedurre
famiglia di aromi appartiene. A partire dai dati che avete raccolto
Fate la vostra scelta nella 3 potete, se ne siete capaci, intuire
relativa famiglia e annotate una regione, una denominazione
eventualmente il suo grado e perfno un’annata. Se siete
di maturità. A questo punto in vena, tentate il nome del
eliminate questo odore dalla produttore o della casa vinicola.
vostra mente e cercate di captarne
un secondo, poi un terzo...
comparare
Paragonate i vostri risultati con quelli dei vostri
amici... e svelate la bottiglia! Tenete presente,
come dicevamo, che la vostra percezione degli
aromi può essere diversa da quella del vicino. 4
Vi siete sbagliati su tutta la linea? Niente
di grave. Forse eravate stanchi, raffreddati,
stressati o semplicemente sfancati dai bicchieri
precedenti! Godetevi la serata, farete meglio
la prossima volta.
- 62 -
Jacopo impara a degustare
Esempio di una scheda di degustazione
- 63 -
Al palato
unA QuEsTIOnE dI EQuILIbRIO
Ora padroneggiate tutte le fasi della degustazione; non vi manca che la conclusione. Mettere insieme
tutte le caratteristiche di un vino non basta comunque per avere una descrizione globale. Facciamo un
paragone con gli esseri umani: 1,76 cm, 75 chili, occhi verdi... non sono suffcienti a descrivere il vostro
migliore amico. È bello, gentile, prima di tutto affascinante?
se tutto è a posto
I vini bianchi
Tanta acidità quanta morbidezza
in un bianco? Acidità, alcol e tannini
in armonia in un rosso? Il vino
è equilibrato. Ma attenzione, un vino
equilibrato non è il Sacro Graal. Certi
vini si esprimono bene negli squilibri.
Inoltre, la nozione di equilibrio varia
a seconda delle regioni: i vini italiani
meridionali penderanno più verso
l’alcol, quelli settentrionali avranno
naturalmente più acidità.
secco e vivo secco, grasso intenso morbido dolce e
Più che l’equilibrio, il piacere e aromatico e boisé e fruttato confetturoso
- 65 -
Al palato
come sputare con eleganza
Lasciate agire la forza di gravità. Non cercate Inclinate la testa per evitare la classica goccia sul
di dirigere il vostro getto altrove se non verso mento. Trattenete capelli, foulard, cravatte, che
il basso. potrebbero trovarsi sulla traiettoria del getto.
Il trucco in più
- 66 -
Jacopo impara a degustare
dALL’AmATORE AL bEOnE
Ogni amante del vino che voglia imparare a degustare deve adottare un consumo responsabile.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione
Un bicchiere d’acqua: sempre a portata
Mondiale della Sanità: non superare
di mano. Rispettate il detto: l’acqua per
3 bicchieri di vino al giorno per gli
soddisfare la sete, il vino per soddisfare
uomini, 2 per le donne; non consumare
il piacere.
più di 4 bicchieri durante una festa;
rispettare un giorno di astinenza
alla settimana.
50
Il “French paradox”
diminuire fno al 34% il rischio
Perché i francesi, primi di mortalità per problemi
consumatori di vino al mondo per cardiovascolari e aiuta nella
abitante (50 litri all’anno), hanno prevezione del diabete di tipo 2
meno malattie cardiovascolari e delle malattie neurodegenerative
rispetto agli abitanti di altri paesi? (Alzheimer, Parkinson).
È il cosiddetto “French paradox”, Nel Sud-ovest della Francia,
il paradosso francese. Bevuto con dove si mangiano cibi grassi
moderazione, il vino può portare ma si bevono vini tannici dalle litri
in effetti dei benefìci: un’analisi proprietà antiossidanti
del 2011 basata sui risultati di sorprendenti, le malattie
18 studi scientifci dimostra che, cardiovascolari sono meno diffuse
in dosi moderate, il vino può far rispetto al Nord del paese.
- 67 -
Al palato
Trovare il vino ideale
Ora è tempo di capire bene ciò che davvero vi piace a partire dalle vostre esperienze di degustazione.
Con questo piccolo test vi sarà più facile comprare un vino che vi soddisf veramente.
In acciaio o in botte?
Apprezzate... Apprezzate...
... soprattutto, e prima di tutto, gli aromi di frutti, ... che le note di frutti siano sfumate da sentori
fori, erbe secche o aromatiche, infusione? di rovere o resinosi, di vaniglia, noce di cocco,
Vi piace avvertire una sensazione di una materia chiodi di garofano, aromi come di pane grigliato,
ben vitale, croccante, fresca, un po’ acida? pasticceria, caramello? Vi piacciono la morbidezza
Allora siete un amante dei vini in acciaio al palato, la rotondità, il tocco vellutato?
(o in altri contenitori non di legno). Allora amate quando il rovere mette la sua
frma nel vino.
Perché?
Un vino che riposa in acciaio o nel cemento Perché?
non riceve alcun elemento aromatico o gustativo In una botte, specialmente in una barrique,
da parte del suo contenitore (si dice che è “neutro”). avviene uno scambio dal legno al vino. Il legno gli
È dunque l’uva che si esprime, aiutata dall’abilità trasmette nuovi aromi e una struttura differente
del vignaiolo. al palato. I tannini evolvono e si arrotondano.
Il sapore “boisé”
Negli ultimi vent’anni i vini “legnosi” sono stati molto al fne di riprodurre l’effetto dell’affnamento in botte
di moda, a tal punto che numerosi produttori hanno senza subirne il costo. Oggi il vino troppo boisé non fa
scelto di vinifcare aggiungendo delle tavole di legno più sognare.
- 68 -
Jacopo impara a degustare
Il processo di fabbricazione della botte ha molta infuenza sul gusto fnale del vino.
- 69 -
Trovare il vino ideale
Giovane o vecchio?
È una questione di gusti, ma anche di portafoglio! Acquistare un vino vecchio è di solito molto più
costoso. In ogni caso, non sentitevi obbligati ad amare i vini vecchi solo perché fa più chic. Gli odori di
humus, terra, funghi, cacciagione sono molto particolari... e non piacciono a tutti!
Varietale o di territorio?
Si dice che un vino è varietale quando rifette il vitigno dal quale è ottenuto. All’opposto, un vino di territorio
mette in rilievo la terra, la sua regione e il suo vignaiolo.
Vi piacciono i vini economici (che non vuol dire In un vino cercate l’emozione? Volete sentire
“cattivi”), i vini senza pretese o complicazioni, la forza dell’argilla o l’acidità dei ciottoli, la rotondità
le serate davanti alla televisione, le cenette tra amici? di un’annata calda, l’amarore di un vitigno ancestrale
Non fatevi troppi problemi e prendete un vino e dimenticato, il tocco delicato della mano
varietale (un Sauvignon o un Carbernet, per di un vignaiolo? Nessun dubbio, cercate un vino
esempio). Se è ben fatto, non sarà certo molto di territorio, che richiede cura e attenzione.
raffnato e non vi entusiasmerà, ma onorerà Non si tratterà per forza di un vino costoso,
simpaticamente la serata senza imporsi o infastidire. ma lo troverete raramente al supermercato.
Facile da comprare al supermercato, funziona meglio Dovete andare in una piccola enoteca
un modesto vino varietale che una bottiglia che tenta o dal produttore stesso per identifcare
di farsi passare per un grande Château. i territori validi.
- 70 -
Jacopo impara a degustare
Vecchio o nuovo mondo?
Anche se alcuni vini del Nuovo Mondo (continente americano e australiano) cercano di somigliare ai
nostri vini europei e viceversa, nel loro proflo aromatico e gustativo si osservano di solito delle differenze.
Vi piacciono le bevande dolci, i piatti morbidi e grassi? immediatamente piacevoli! E di solito hanno un
Ci sono forti possibilità che i vini del Nuovo Mondo rapporto qualità/prezzo interessante. Nei bianchi
vi seducano. Facili da bere, estroversi nelle note si colgono spesso aromi di frutta esotica abbastanza
di vaniglia e crema, molto rotondi, certe volte rari alle latitudini europee. Attenzione, esistono
un po’ “obesi”, i vini bianchi così come i rossi comunque molti produttori che lavorano con
sono affascinanti e seduttivi. Possono tendere alla particolare delicatezza, frmando vini vivi e raffnati
confettura e mancare di complessità, ma sono così che sarebbe sbagliato ignorare.
vino europeo
Vino europeo
Vi piacciono la freschezza, la tensione acida, preferite guadagnare in sottigliezza ed eleganza quando sono
l’austerità agli eccessi? I vini europei vi tendono ben riusciti. Anche qui cerchiamo di non fnire nella
le braccia. Criticati per le stesse ragioni per le quali caricatura: certi vini italiani, spagnoli o del sud della
sono incensati, questi vini possono mancare di soavità, Francia possono mostrarsi particolarmente morbidi
avere un’acidità e dei tannini talvolta severi, ma è per e ammiccanti.
- 71 -
Trovare il vino ideale
Tecnico, bio o senza solforosa?
- 72 -
Jacopo impara a degustare
A seconda delle occasioni
Avrete notato che si tende a preferire la polenta con la salsiccia in inverno e l’insalata d’estate. Per il vino
è la stessa cosa. Sceglietelo non soltanto in funzione dei vostri gusti, ma anche a seconda delle vostre voglie
del momento.
Un vino “saggio”
(o tecnico) sarà adatto
a un pranzo con il vostro
capo. Tenete da parte
la bottiglia più originale
Abbiate la saggezza di per i vostri migliori amici.
scegliere un vino semplice
per un’occasione semplice
e un vino complesso per
un momento che esula
dalla routine quotidiana. Un vino potente sarà tanto
piacevole la sera quanto vi
tramortirà durante il pranzo.
- 73 -
Trovare il vino ideale
Fine settembre, primi di ottobre. Per gli scolari e per molti dei
loro genitori questi giorni sono sinonimo di ripresa della scuola,
fne delle vacanze, ritorno al lavoro... Per i vendemmiatori questo
periodo è, al contrario, il compimento tanto atteso di un ciclo.
E un momento di grande gioia.
Matteo, prima di iniziare il suo ultimo anno di università, ha voluto
andare a lavorare in estate e ha scelto di stare all’aria aperta.
È un ragazzo forte e robusto. Sono caratteristiche importanti,
dal momento che ha scelto un’attività che richiede queste qualità:
la vendemmia. È andato in Toscana, nella zona di Bolgheri, senza
dimenticare un cappello per proteggersi dal sole. Gli hanno
fornito delle cesoie e con queste ha raccolto uve di cabernet,
merlot e syrah. Ha studiato le differenze tra questi vitigni, ma
anche l’età del vigneto, il suo ciclo vitale, i trattamenti che riceve.
La sera, ha cenato e bevuto il vino della tenuta con gli altri
vendemmiatori. E alla fne hanno fatto una grande festa.
Dato che gli restava qualche settimana prima dei nuovi corsi,
Matteo ha deciso di restare per assistere alla vinifcazione,
e il vignaiolo ha accettato. Ha scoperto così come si fa il vino,
l’importanza dell’annata e dell’affnamento.
Ora capisce meglio come è stato creato il vino che beve
e perché ci sono delle bollicine o dello zucchero.
Questo capitolo è per tutti coloro che, come Matteo, vogliono
sapere come è stato prodotto ciò che bevono.
va a vEnDEMMiarE
La sezione di un acino
I vinaccioli: contengono
dei tannini decisi (se ne
masticate uno vi raspa la gola).
Sono essenziali nella struttura
di un vino rosso.
La buccia: possiede dei pigmenti
coloranti e dà colore al vino.
Contiene anche sostanze aromatiche.
nelle uve da tavola non si cercano le stesse qualità. Gli acini differiscono in grandezza e in carattere
alla fne dei pasti si apprezza masticare dell’uva a seconda dei vitigni. all’interno della stessa varietà
succosa, con una buccia sottile e pochi vinaccioli hanno un’infuenza anche le condizioni climatiche,
(o nessuno). all’opposto, per fare il vino si preferisce il suolo e il lavoro del vignaiolo. Se la vigna raccoglie
un acino dalla buccia spessa, per estrarne il colore troppa acqua, l’acino si ingrossa e la buccia
e gli aromi, e con dei vinaccioli che doneranno ai si assottiglia. in periodi di siccità, l’acino sarà
rossi molti tannini, garanzia di una bella longevità. all’opposto più piccolo e con una buccia più spessa,
concentrando così gli aromi per il vino a venire.
- 76 -
Matteo va a vendemmiare
Un vitigno di Vitis vinifera
il termine “vitigno” designa la varietà di vite coltivata per produrre vino. Ogni vitigno
ha caratteristiche proprie. Esistono circa 10 000 varietà di uva nel mondo, tra le quali
oltre 500 in italia. Ciò nonostante, i tre quarti della produzione vinicola derivano
da una dozzina di vitigni soltanto.
Per fare vino di qualità si utilizzano vitigni della specie Vitis vinifera. È la specie
più coltivata per il vino, ma ne esistono altre, come la Vitis labrusca americana.
Tali varietà appartengono al genere Vitis, a sua volta appartentente alla famiglia
delle vitacee. Questa famiglia, molto estesa, raggruppa tutti i generi di vigne,
compresa per esempio la vite canadese che decora i muri delle case.
famiglia
vitacee
genere
specie
Vitis vinifera
vitigno
- 77 -
I principali vitigni bianchi e rossi
frUTTI limone limone verde mela mandorla fresca pera
È versatile e cambia pelle a seconda È il top assoluto. È il vitigno Caldo e freddo. Questa varietà
della regione, del terroir e del vignaiolo. che produce i più grandi si adatta a tutti i climi, da cui
Molto foreale o molto fruttato, può anche bianchi secchi del mondo, la sua popolarità, cambiando
mostrarsi tagliente e minerale nel nord che sono poi i più costosi. i suoi lineamenti. Sarà più
della Borgogna come a Chablis, o sensuale È impiegato anche per lo secco, con accenti minerali,
e burroso come in California. a causa della Champagne. in un clima freddo; più grasso,
sua personalità proteiforme, non ha un con aromi di frutta matura,
carattere aromatico preciso, ma offre in un clima caldo.
di solito note di limone, acacia e burro.
È spesso affnato in botti di rovere per
valorizzare le note tostate e di pasticceria.
DoVe?
- 78 -
Matteo va a vendemmiare
frUTTI limone limone verde pompelmo bergamotto ribes nero
CoN IL
CALDo
ananas frutto della passione
fogLIe
e fIorI gelsomino erba fresca/tosata sambuco
Uno dei vitigni più espressivi nel bicchiere. il sauvignon è diventato molto Temperato. Se fa troppo
Dona al vino aromi rinfrescanti di agrumi popolare grazie alla fama freddo ha odori vegetali
e di erbe che evocano la primavera e la dei bianchi del nord-est o di pipì di gatto non molto
gioia di vivere. Con l’aiuto del vignaiolo (Friuli, Trentino-alto adige) piacevoli. Se fa troppo caldo,
e di un buon terroir, può arricchirsi e, in Francia, della Loira e di il suo timbro fruttato assume
di odori di affumicato e ciottoli sfregati. Bordeaux. Molto facile da bere accenti esotici quasi eccessivi.
in bocca è altrettanto vibrante rispetto e da apprezzare, è la star dei
al naso, e certe volte risulta nervoso. bianchi chiamati “varietali”,
in vinifcazione può essere usato che esprimono prima di tutto
da solo o in uvaggio. gli aromi del vitigno.
DoVe?
- 79 -
I principali vitigni bianchi
frUTTI e fIorI
INVeCChIANDo
È l’uva alla base di uno dei vini La qualità dei vini veneti della Temperato. Dà ottimi risultati
bianchi più celebrati d’italia, il Soave. zona di Soave (e in misura in aree climatiche abbastanza
non particolarmente aromatica, è capace minore di Gambellara). miti.
tuttavia di donare ai vini maturi un Sono tra i bianchi più longevi
bouquet complesso e ricco di sfumature d’italia.
minerali. Dà bianchi non molto acidi ma,
nei terreni migliori, di notevole sapidità.
DoVe?
- 80 -
Matteo va a vendemmiare
frutto della scorza
frUTTI litchi frutta esotica passione d’arancia
SPezIe
cannella muschio liquirizia
VerSIoNe
DoLCe
Facilmente riconoscibile per gli aromi a seconda dei gusti può essere Freddo. È un vitigno del nord
unici di rosa e di litchi, ha spesso adorato o detestato. in genere o delle regioni continentali.
sfumature di spezie. D’altra parte è riservato ad aperitivi, resiste bene alle gelate
il suo prefsso viene dalla parola dessert, alle feste di natale, invernali.
tedesca Gewürz, che signifca “spezia”. o accompagna piatti asiatici
È così ampio al palato e così aromatico (cinesi, thai o sushi).
che può risultare stucchevole nella sua
versione dolce quando manca di acidità.
Ma è una vera golosità quando è ben fatto. DoVe?
raramente è assemblato con altre uve.
in particolare in Trentino-alto adige; in Francia, in alsazia,
poi in Germania e austria.
- 81 -
I principali vitigni bianchi
frUTTI e fIorI
INVeCChIANDo
scorza di
nafta cedro candito mandarino pietra focaia
Uno dei vitigni a bacca bianca migliori È il bianco emblema della Temperato. L’area dei Castelli
d’italia. Ha come punto di forza una vitivinicoltura marchigiana. di Jesi, prossima alla costa,
vibrante freschezza acida, che con qualche Le sue doti giovanili, dona bianchi più alcolici
anno di bottiglia si stempera in un sapore improntate a una schietta e avvolgenti, mentre il
molto piacevole ed equilibrato. nelle aree e immediata piacevolezza, verdicchio che cresce nell’area
interne (Matelica) è di solito più snello non lasciano sospettare il suo di Matelica, interna e dal clima
e nervoso. sorprendente potenziale più rigidamente continentale,
di maturazione in cantina. fa nascere vini meno corposi
Gli appassionati più esperti e più ricchi di acidità.
sanno che i migliori
verdicchio possono essere
buonissimi anche dopo un
decennio dalla vendemmia.
DoVe?
- 82 -
Matteo va a vendemmiare
frUTTI e fIorI
INVeCChIANDo
È una delle uve a bacca bianca più coltivate È una sorta di jolly, abbastanza Tollera bene vari climi, anche
in italia. ne esistono numerose varianti facile da allevare, plastico piuttosto caldi: dà infatti ottimi
(cloni) da nord a Sud. Poco profumato nell’adattarsi alle varie zone, risultati in aree generosamente
in giovane età, sviluppa con la maturazione capace di dare risultati soleggiate (come in abruzzo).
aromi più ampi e complessi; ma questo accettabili anche “tirato”
vale per le bottiglie migliori, ovviamente: in rese elevate per ettaro.
i bianchi ottenuti da questo generoso Le etichette più famose,
vitigno sono spesso molto leggeri e vanno ottenute da uve concentrate e
bevuti entro due o tre anni dalla vinifcate con cura particolare,
vendemmia. dimostrano una sorprendente
longevità (misurabile anche
in decenni).
DoVe?
- 83 -
I principali vitigni bianchi
frUTTI limone limone verde bergamotto mela prugna gialla
- 84 -
Matteo va a vendemmiare
AroMI
mandorla torba pietra focaia limone
INVeCChIANDo scorza di
nafta nocciola tostata mandarino
a lungo sottovalutato perché proposto in negli anni Settanta e Ottanta È perfettamente acclimatato
versioni di qualità corrente, è in realtà uno era il bianco alla moda, nel freddo territorio montuoso
dei vitigni più nobili d’italia, capace di far onnipresente nelle carte dell’irpinia, ma dà buoni
nascere bianchi austeri, complessi, ricchi dei vini dei ristoranti. risultati in aree più calde,
di sfaccettature aromatiche. negli esempi Più recentemente, è noto come in diverse zone pugliesi.
migliori riesce a maturare in bottiglia per rappresentare il banco di
a lungo, rimanendo vitale e piacevole prova di vignaioli e vinifcatori
anche dopo un decennio. esigenti, capaci di interpretarlo
come merita, cioè esaltandone
le doti di pienezza e dinamica
gustativa.
DoVe?
- 85 -
I principali vitigni bianchi
frUTTI
pompelmo pera mela golden pesca ananas mandorla verde
fIorI
biancospino camomilla aneto fnocchio anice stellato
Molto fresco e aromatico, sviluppa aromi Molto apprezzato con i piatti Caldo! questa varietà apprezza
di pera e soprattutto delle note “aniciose” di pesce in estate, questo il calore solare, le terre aride
come il fnocchio. nel fnale lascia vitigno si propone con più e poco fertili.
percepire una sottile vena amara, diffcoltà per i pranzi invernali:
deliziosa quando non è eccessiva. ci si può comunque provare,
quando si ha voglia di vacanza.
DoVe?
- 86 -
Matteo va a vendemmiare
frUTTI uva limone mela
fIorI
tiglio rosa
VerSIoNe
DoLCe cera d’api pasta di cotogna confettura scorza d’arancia uva passa
vitigno coltivato fn dall’antichità, Molto apprezzato, come fosse Ha bisogno di un clima dolce;
originario della Grecia, il moscato si trova una caramella, dai nonni, a quel punto si adatta
in tutta Europa. Secco e foreale, è la sola un po’ meno dai giovani. facilmente.
varietà capace di sviluppare aromi di vera
uva croccante. Fine e frizzante in italia,
è prodotto in versioni fortifcate nel sud
della Francia e in Grecia, dove dona un
vino dolce, confetturoso, adatto ai dessert.
Da non confondere con il moscato DoVe?
d’alessandria (a bacca grossa) o il muscadet
(vino secco della Loira, ottenuto dall’uva Un po’ ovunque in italia, poi in Spagna, Portogallo, Francia,
melon della Borgogna). australia (dove si chiama rutherglen), austria, Europa dell’Est,
Sudafrica.
- 87 -
I principali vitigni bianchi
AroMI
ciliegia lampone fragola ribes nero iris violetta
CoN LA BoTTe
legno vaniglia cannella tabacco
INVeCChIANDo
pelliccia cuoio sottobosco cipria tartufo muschio
Questo re di Borgogna gioca più sulla Dà un rosso immenso! Fresco. La sua buccia è sottile
fnezza che sulla potenza. Dà un vino È uno dei vitigni più apprezzati e, in un clima caldo, l’acino
di un colore rubino poco intenso ma e coltivati al mondo. matura troppo rapidamente,
brillante, i suoi aromi di frutti rossi sono i prezzi dei grandi Borgogna sviluppando aromi poco
di una bellezza commovente e in bocca raggiungono vette elevatissime. interessanti.
la sua trama è fne e setosa, raramente Fortunatamente, si possono
asciugante. Ma è soprattutto con la anche trovare delle ottime
maturazione in bottiglia, dopo qualche bottiglie a prezzi economici,
anno, che rivela i suoi punti di forza. tanto più che sono molto facili
Sviluppa allora un bouquet di bosco da bere in tutte le occasioni.
autunnale, di cuoio e di tartufo di
un’eleganza folle. Quasi sempre
è vinifcato da solo. DoVe?
- 88 -
Matteo va a vendemmiare
resina di
AroMI ribes nero mora felce peperone gelsomino sandalo pino
chiodo di
CoN LA BoTTe rovere vaniglia garofano liquirizia
Un altro monarca, stavolta dal lato Essere un gigante, come abbastanza caldo. La buccia
bordolese. Come un maratoneta, il vino il pinot nero. È la varietà dei suoi piccoli acini è molto
ottenuto da cabernet sauvignon è fatto per d’uva rossa più diffusa spessa e matura tardivamente.
durare. i suoi abbondanti tannini sono una al mondo e i suoi vini Ha dunque bisogno di sole.
porta per attraversare i decenni, così da sono tra i più costosi.
poter sviluppare un bouquet estremamente
complesso di ribes nero, tabacco, carne
di selvaggina, cedro. Questo vitigno dà vita DoVe?
a un vino potente, pieno, piuttosto serioso,
poco estroverso. nella sua gioventù può Ovunque, dall’italia alla Cina. Soprattutto a Bordeaux in Francia
apparire austero o addirittura arcigno. e in Toscana in italia.
Per questo è spesso unito al suo compagno all’estero: Cile, Stati Uniti, australia, eccetera.
più bonario, il merlot.
poco molto
tannico tannico
- 89 -
I principali vitigni rossi
AroMI
lampone rosa viola agrumi
INVeCChIANDo
liquirizia catrame tabacco cuoio
il vitigno che genera i vini più complessi È alla base di alcuni dei vini Temperato. È un vitigno
e profondi d’italia, capace di rivaleggiare italiani più importanti: tra i più tardivi e ha un ciclo
senza alcun complesso con le uve più Barolo, Barbaresco, vegetativo lunghissimo, quindi
celebrate del mondo (a cominciare dal Gattinara, altri rossi del sono fondamentali le ultime
pinot nero). nei territori più vocati fa Piemonte settentrionale settimane prima della
nascere rossi di eccezionale longevità, e della valtellina. vendemmia.
strutturati, alcolici, dalla componente
tannica molto abbondante. il bouquet dei
vini maturi da nebbiolo è incomparabile DoVe?
per fnezza e ricchezza di sfumature.
Soprattutto in Piemonte, sua terra di elezione, poi in Lombardia
(valtellina), valle d’aosta e in numerose altre regioni italiane
(anche in Sardegna). all’estero, ha trovato qualche successo
negli Stati Uniti.
poco molto
tannico tannico
- 90 -
Matteo va a vendemmiare
AroMI
foglia di alloro violetta ciliegia amarena
INVeCChIANDo
cuoio tabacco sottobosco terra spezie
Diffcile da coltivare, non può essere i grandi rossi toscani delle Temperato. Di maturazione
“tirato” in rese troppo elevate, pena la celebri aree del Chianti piuttosto tardiva, teme le
perdita di quasi ogni carattere aromatico (soprattutto il “cuore”, piogge e le gelate improvvise.
e gustativo. È tra i vitigni migliori d’italia il Chianti Classico),
e del mondo e dà vita a rossi eleganti, di Montalcino (Brunello
freschi e dinamici. Può essere alla base e rosso) e di Montepulciano
di vini fruttati e leggeri, da bere giovani, (vino nobile e rosso).
e di rossi strutturati, dall’ottimo Ma anche per i sempre più
potenziale di invecchiamento. convincenti rossi romagnoli.
DoVe?
- 91 -
I principali vitigni rossi
AroMI
prugna mora mirtillo amarena violetta menta
INVeCChIANDo
cuoio selvaggina sugo di carne
Compagno ideale del cabernet sauvignon, Molto apprezzato per un Da temperato a caldo.
con il quale crea una coppia alla Stanlio piacere semplice. Questo È facile da coltivare e i suoi
e Ollio (nella quale interpreta il ruolo rosso, fruttato e facile da bere grandi acini dalla buccia sottile
del grassoccio), può anche essere giovane, piace molto come maturano facilmente.
imbottigliato senza assemblaggio, tanto vino varietale. viene ammirato
è immediatamente simpatico, opulento anche dagli amanti dei vini
e dolce al palato. nei grandi Bordeaux della riva destra di Bordeaux.
ama anche essere unito al cabernet franc,
che prolunga il suo arco vitale.
DoVe?
poco molto
tannico tannico
- 92 -
Matteo va a vendemmiare
mora amarena ribes nero pepe nero pepe bianco
AroMI
il syrah è come un vestito da sera di un i grandi rossi del rodano vuole clima temperato
violetto profondo. affascinante, sviluppa in Francia e i poderosi rossi o caldo.
potenti aromi di pepe, noce moscata australiani. in Toscana fa
e liquirizia, uniti a note dolci di violetta. nascere da decenni vini di
Dà vita a vini di grande longevità, densi ottima qualità.
e potenti quando è vinifcato in purezza,
più fruttati e facili sposati ad altre uve.
DoVe?
poco molto
tannico tannico
- 93 -
I principali vitigni rossi
AroMI
lampone ribes nero erba eucalipto peperone
INVeCChIANDo
sottobosco terra
antenato del cabernet sauvignon, è più Molto apprezzato quando Temperato. Matura più
morbido e meno denso. in purezza dona viene dalla Loira, si esprime rapidamente rispetto
vini setosi, dagli accenti di ribes nero bene anche in Trentino-alto al cabernet sauvignon.
e pepe. raccolto troppo presto, può far adige, dove dimostra la sua
trasparire un tocco di peperone. nella riva capacità di dare freschezza
destra di Bordeaux, unito al merlot, dà vini e la grande bevibilità.
allo stesso tempo rotondi e rinfrescanti.
DoVe?
poco molto
tannico tannico
- 94 -
Matteo va a vendemmiare
gariga (timo,
fco fragola mirtillo noce moscata alloro, rosmarino) cacao
AroMI
cannella acquavite
Produce vini golosi dagli aromi diretti È fra i vitigni a bacca rossa Caldo. Teme le piogge fredde
di prugna, cioccolato e gariga, al palato più piantati nel mondo. della primavera, ma non la
piuttosto morbidi per gli zuccheri, non Portabandiera dell’enologia siccità.
di rado dal grado alcolico molto elevato. sarda, conosce versioni dolci
nel rodano ama firtare con il grande molto riuscite in Francia,
syrah, addolcendo i tannini di quest’ultimo come il Banyuls e il Maury
grazie alla sua rotondità. (vini classici in abbinamento
con il cioccolato).
DoVe?
- 95 -
I principali vitigni rossi
frUTTI
ciliegia mandorla fresca amarena spezie
fIorI
gelsomino violetta
nonostante il nome, non dà vini dolci é un bel vino a prezzi Da fresco a temperato.
ma secchi, ricchi di freschezza acida; in genere contenuti. Più precoce rispetto
non potrebbero essere più seduttivi il suo consumo è concentrato al nebbiolo, è piuttosto
e fruttati negli aromi. Molte analogie nella regione di elezione, sensibile alle malattie
con i frutti rossi, una bocca fresca, morbida il Piemonte, ma ha i numeri come la peronospora.
e poco tannica, un fnale scorrevole per farsi conoscere – nel resto
e appena amarognolo: ciò che ne fa un d’italia e anche all’estero –
vino facile da bere in ogni occasione. come una valida alternativa
ai rossi a base di gamay
(simili quanto a “peso”
e caratteri aromatici).
DoVe?
- 96 -
Matteo va a vendemmiare
AroMI
frutti di bosco susina ciliegia spezie
CoN LA BoTTe
noce moscata cioccolato caramello pane tostato
Dà vini dall’acidità vibrante e dai sentori Le grandi bottiglie piemontesi, Fresco, almeno per i risultati
di piccoli frutti rossi molto marcati. sia nelle versioni più immediate qualitativamente più
Quando viene affnata in piccole botti e fresche, sia in quelle più convincenti. Tuttavia si adatta
di rovere assume un carattere complesse (e per alcuni bene a climi più caldi, come
più “monumentale” e potente. poco felici), più concentrate nel nuovo Mondo.
e affnate nel legno.
DoVe?
poco molto
tannico tannico
- 97 -
I principali vitigni rossi
macchia
AroMI ciliegia fragola mirtillo mediterranea cacao
Potente, complesso nello sviluppo dei L’abusata e largamente Secco e soleggiato, ma anche
profumi, dai tannini abbondanti e un po’ anacronistica defnizione piuttosto fresco: i risultati
ruvidi in gioventù, nelle bottiglie migliori di “Barolo del Sud”: migliori, come eminentemente
diviene man mano più elegante e vellutato un’espressione che sottintende nell’area montuosa del
con l’età. È uno dei rossi più longevi non una sudditanza stilistica verso Taurasi, vengono da zone
solo del Meridione, ma di tutta l’italia. il grande rosso piemontese, non troppo calde.
ma che tutto sommato
contiene un fondo di
verità. Dà grandi rossi sia in
Campania (Taurasi, aglianico
del Taburno) sia in Basilicata
(aglianico del vulture).
DoVe?
poco molto
tannico tannico
in Campania e Basilicata, poi in diverse altre regioni italiane,
tra cui la Puglia.
- 98 -
Matteo va a vendemmiare
frUTTI
mora banana prugna
BoNUS
gariga liquirizia silice
Quando viene utilizzato per produzioni È uno dei vini più Caldo. ama il sole, la siccità
di massa il carignano può dare vini rappresentativi della Sardegna, e il vento.
scarsamente interessanti, acidi e poco alla base di molti rossi e rosati
aromatici. Ma quando si diminuiscono dell’Europa meridionale.
le rese, si limita la chimica e si lasciano rimane però poco conosciuto.
invecchiare le vigne, produce un rosso Diffcile da coltivare, solo pochi
di grande carattere, potente, colorato, irriducibili lo lavorano in
generoso: certo, un po’ rustico, ma dai purezza, per la grande gioia
profumi minerali e di gariga inimitabili. degli appassionati più esperti.
Molto usato negli assemblaggi.
DoVe?
poco molto
tannico tannico
- 99 -
I principali vitigni rossi
LA VITA NeL VIGNeTo
Il vino è il risultato di due fasi di lavoro molto diverse: prima di tutto c’è il lavoro in vigna, che viene detto
viticoltura. C’è poi il lavoro in cantina, per trasformare l’uva in vino: è la vinifcazione.
- 100 -
Matteo va a vendemmiare
La cimatura: il viticoltore spunta La sfogliatura: vanno eliminate
la cima dei rami perché la vigna le foglie che coprono il grappolo dal
non cresca troppo e possa quindi sole nascente. a seconda delle regioni,
concentrare le sue forze nell’uva. bisogna lasciarne abbastanza perché
i grappoli ricevano un irraggiamento
ottimale senza essere bruciati dal sole.
zucchero
La maturazione: dura fno alla vendemmia. È una fase di importanza capitale perché
gioca un ruolo fondamentale sul carattere dell’annata. Maturando, l’uva si arricchisce
in zucchero e perde in acidità, mentre la sua buccia si assottiglia. Se le condizioni
meteorologiche sono sfavorevoli, ci saranno conseguenze dirette sul vino. acido
- 101 -
La vita nel vigneto
A ogNI VIgNA IL SUo ASPeTTo
A seconda della regione, del clima e del vitigno, il viticoltore sceglie la forma di più appropriata alla sua
vigna. Non bisogna dimenticare che la vite è una liana: senza una buona potatura in inverno produce
più legno, a detrimento del frutto.
sarmento
ceppo cordone
È presente soprattutto nei vigneti Molto diffuso in italia e in Francia. Questa vite ha un
mediterranei (italia, Spagna, Questo sistema, molto pratico, tronco molto solido
Portogallo, sud della Francia), permette di avere buone rese e si gestisce facilmente
dal momento che così le foglie con vitigni poco vigorosi, e anche con le macchine
proteggono l’uva dal sole. di far passare il trattore tra i flari. (potatura e vendemmia),
il tronco è molto corto Dato che questa forma di allevamento i grappoli sono
e ogni ramo porta un sarmento, affatica in poco tempo distanziati e aerati.
come nelle dita di una mano. la pianta, ogni anno bisogna Questa forma
non è necessario alcun fl di usare un cordone differente. è privilegiata per
ferro, d’altra parte è impossibile le varietà vigorose.
meccanizzare il lavoro.
- 102 -
Matteo va a vendemmiare
LA STorIA DeL PorTAINNeSTo
Oggi il 99,9% delle vigne italiane hanno radici che sono state innestate prima dell’impianto. Ed è così
per quasi tutti i paesi viticoli del pianeta. Quando un viticoltore deve piantare delle vigne, acquista un
vitigno assemblato su un portainnesto.
La scoperta negli Stati Uniti di una vite indigena immune Oggi quasi tutte le vigne
alla fllossera e la tecnica di innesto che ne deriva del mondo sono innestate.
rivoluzionano la viticoltura moderna. La base americana Esistono solo alcune
serve così da portainnesto per i vitigni europei. La tecnica eccezioni: varietà locali
si diffonde a partire dal 1880 e rilancia la coltivazione resistenti o vigne che
dei vigneti, ma ci vorrà un buon mezzo secolo perché crescono su un suolo
tutto torni a posto. sabbioso, dove il parassita
non sopravvive.
- 103 -
La vita nel vigneto
IL MeTeo e L’effeTTo DeLL’ANNATA
Una buona annata arriva quando il meteo è stato clemente, permettendo alle uve di raggiungere la piena
maturità, ricche di zuccheri e di acidità, senza cali di produzione né problemi sanitari.
- 104 -
Matteo va a vendemmiare
L’effetto dell’annata
in funzione del meteo, un’annata può essere l’ideale è condurre una degustazione verticale:
eccellente in una regione viticola e mediocre provare diverse annate dello stesso vino, di solito
in un’altra. Càpitano malgrado tutto annate dal più giovane al più vecchio. Constaterete che
benedette come 1989, 2005, 2009 e 2010. il vino, oltre a invecchiare, cambia di carattere
Per ben comprendere l’infuenza di un’annata, a seconda delle annate.
- 105 -
La vita nel vigneto
I TrATTAMeNTI DeLLA VIgNA
Durante l’anno il viticoltore deve trattare la vigna contro gli insetti, i funghi, i virus o il marciume
che la minacciano. Può allo stesso tempo nutrire la terra con il fertilizzante.
I trattamenti
L’agricoltura intensiva
L’agricoltura ragionata
- 106 -
Matteo va a vendemmiare
L’agricoltura biologica
Più che parlare di vino bio, occorre pensare a un vino ottenuto da agricoltura bio. Perché è principalmente
nel vigneto che queste pratiche contano.
La viticoltura bio
Per ottenere la certifcazione “aB”(agricoltura un fungo che si sviluppa in caso di pioggia e calore,
Biologica in Europa), il viticoltore non può impiegare spruzza la poltiglia bordolese. Conserva il diritto di
fertilizzanti chimici, erbicidi, pesticidi o insetticidi. polverizzare lo zolfo in vigna, ma in quantità minori
al loro posto, opta per una fertilizzazione d’origine rispetto a quelle dell’agricoltura convenzionale.
naturale, come il letame. Contro la peronospora, Le vendemmie meccanizzate sono proibite.
La vinifcazione Le regioni
- 107 -
La vita nel vigneto
L’agricoltura biodinamica
La biodinamica va più lontano rispetto all’agricoltura biologica. Cerca di valorizzare l’energia del
suolo e degli elementi naturali per favorire lo sviluppo della vigna. Ancora poco praticata, gode di
un favore crescente da parte dei consumatori.
Il metodo
L’etichetta Demeter
L’etichetta Biodyvin
- 108 -
Matteo va a vendemmiare
esempi di trattamenti biodinamici
Il cornoletame
Questa preparazione, sebbene bizzarra, è una delle più celebri
e più usate in biodinamica. intende favorire la vita del terreno e la
crescita delle radici. Per prepararla, occorre riempire di letame un
corno di mucca, poi interrarlo durante l’inverno per una buona
maturazione. il suo contenuto è in seguito diluito nell’acqua e
rimestato energicamente prima di essere polverizzato nel vigneto.
I calendari lunari
i viticoltori biodinamici usano
un calendario lunare preciso in tutte
le fasi e con un simbolo del giorno:
radice, foglia, fore o frutto. Questi ultimi
sono talvolta usati per scegliere i giorni
migliori per degustare.
La sua diffusione
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La vita nel vigneto
IL TemPo DeLLA VeNDemmIA
iare?
Quando vendemm
La scelta della data per Le uve non maturano Tutto si gioca negli ultimi giorni
vendemmiare è cruciale alla stessa velocità Un violento temporale può
Se il viticoltore coglie Questo dipende dal vitigno, gonfare d’acqua le uve pronte
le uve troppo presto, queste certo, ma anche dal terreno: il tipo per la vendemmia e rovinarle.
mancheranno di zuccheri di suolo, l’altitudine delle diverse il viticoltore è dunque
e risulteranno acide, daranno parcelle e la loro esposizione particolarmente attento, nei giorni
perciò dei vini a loro somiglianza. geografca possono accelerare che precedono le vendemmie,
raccolte troppo tardi, le uve o ritardare la maturità. tanto alle condizioni meteo
saranno surmature, troppo ricche Per raccogliere le uve al loro grado quanto a quelle delle sue uve.
di zuccheri, troppo povere in di maturazione ideale, il viticoltore
acidità, e il vino sarà pesante deve saper valutare tutti questi
e pastoso. i capricci del meteo parametri. in molte regioni
complicano ulteriormente il il periodo delle vendemmie
compito: piogge abbondanti può estendersi fno a tre settimane:
faranno marcire i grappoli, si parte dalle varietà più precoci,
un caldo torrido li seccherà. parcella per parcella, e si passa
poi ai vitigni più tardivi.
giorni
JOUR Jx
1 2 3 4 5 6
7 8 9 10
- .. -
Hector participe au vendange
Le rese Le vendemmie tardive Le vendemmie “del ghiaccio”
a seconda del metodo con il quale riservate ai vini che contengono Per fare un “vino del ghiaccio”
il viticoltore ha trattato la sua vigna zucchero, sono particolarmente (detto Eiswein, con termine
durante la stagione, e a seconda complicate. i migliori vini dolci tedesco) il viticoltore aspetta
del suolo, dell’annata e del vitigno, o liquorosi sono ottenuti da uve che le temperature siano negative,
raccoglierà quantità più o meno colpite dalla “muffa nobile”, addirittura 7 ºC sotto lo zero.
importanti su una certa superfcie. un fungo chiamato Botrytis cinerea. allora una pellicola gelata avvolge
Si parla di ettolitri per ettaro. ricopre gli acini in maniera gli acini, che saranno ancora più
È sempre interessante conoscere meravigliosa, seccando l’uva concentrati in zuccheri rispetto
le rese di un’azienda, perché e concentrando così i suoi alle vendemmie tardive
parlano dell’obiettivo del zuccheri e i suoi aromi. e arriveranno a non contenere
viticoltore: produrre molto o... Dal momento che questo quasi più acqua. Oltre a un lavoro
concentrare il succo. Così i vini da fungo non aggredisce tutti massacrante in vigna, le te
avola e – per altre ragioni – quelli i grappoli in modo omogeneo, economiche sono en se
umanti possono muoversi in occorre estendere le vendemmie orribilmente basse
re tra gli 80 e i 90 ettolitri su più mesi (da settembre fno ettaro), cosa che
ro, mentre un vino Doc a novembre in Europa), stando elevato di que
aggira in media sui 45. attenti a ogni passaggio a cogliere tipo di vend
i superano raramente solo gli acini colpiti dalla botrite. ai paesi n
er ettaro. climati
come
ma
- .. -
Hector participe au vendange
LA VeNDeMMIA MANUALe
Come si svolge?
- 112 -
Matteo va a vendemmiare
LA VeNDeMMIA MeCCANICA
Come si svolge?
i macchinari passano tra i flari e scuotono i ceppi in buono stato, liberati dai loro raspi. D’altra parte
in modo che gli acini maturi si stacchino dai raspi. basta una regolazione un po’ troppo brusca
i macchinari li recuperano poi grazie a un sistema e le uve sono rovinate. Questo metodo richiede
di nastri trasportatori. Se il tutto è correttamente dunque macchine sofsticate e una messa a punto
regolato e ben condotto, gli acini risultano molto precisa.
È un sistema economico e rapido di vendemmiare. Una vigna troppo scossa muore prematuramente.
necessita di poca manodopera e può essere messo Se la maturità delle uve non è omogenea, bisogna
in atto al momento ideale, di giorno come di notte. effettuare una selezione prima o dopo la vendemmia
per non conservare altro che i grappoli buoni.
in più il suo impiego rimane complicato o
addirittura impossibile nei vigneti in forte pendenza
o di diffcile accesso. non dimentichiamo, infne,
che in certe denominazioni, come nella
Champagne, la vendemmia meccanica è vietata.
- 113 -
Il tempo della vendemmia
CoMe SI fA UN roSSo ?
Dopo la vendemmia i grappoli d’uva sono trasportati il più velocemente possibile in cantina per essere
trasformati in vino. Gli acini rovinati sono scartati durante la vendemmia o su tavoli detti di selezione
dopo la diraspatura.
Diraspatura e pigiatura
il vignaiolo separa gli acini dal raspo, che contiene sentori
1 erbacei, e lo elimina. alcuni produttori mantengono tuttavia
il raspo e vinifcano così “a grappolo intero”. La pigiatura fa
scoppiare gli acini e libera il succo.
Macerazione
il mosto (acini
e succo) è riversato
e tenuto in un
2 tino per due
o tre settimane.
in questo periodo
Follatura o rimontaggio le bucce gli danno
Durante la macerazione le colore.
bucce, la polpa e i vinaccioli
rimontano in superfcie e
formano un cappello solido.
Per sviluppare aromi, colore Svinatura e pressatura
3 e tannini nel mosto, si rompe Si separa il vino dalle vinacce. il primo vino
è chiamato “vino fore”. il cappello viene
il cappello e lo si risospinge nel
liquido (follatura) o si pompa pressato per recuperare il resto: è il “vino
il mosto dal basso e lo si riversa di pressa”. È più ricco in tannini e colore
sopra il cappello (rimontaggio). rispetto al vino fore.
Fermentazione alcolica
Durante la macerazione,
i lieviti (presenti
naturalmente o aggiunti)
trasformano lo zucchero
4 vino fore vino di pressa
della polpa in alcol.
il vino sta nascendo!
La fermentazione dura
circa 10 giorni.
- 114 -
Matteo va a vendemmiare
Assemblaggio
Si uniscono il vino Affnamento e fermentazione malolattica
fore e il vino di in un tino o in una botte il vino viene
pressa. conservato da qualche settimana fno
a 36 mesi (per i vini di grande struttura).
Durante questa fase di riposo, gli aromi
6 e la struttura del vino evolvono e si fondono. 7
Parallelamente, per 3 o 4 settimane,
si svolge una seconda fermentazione:
la fermentazione malolattica.
il vino diviene più stabile e meno acido.
9
Collaggio ed eventuale fltrazione
Per far agglomerare e poi eliminare
le particelle in sospensione si può usare
una sostanza proteica come il bianco
d’uovo. Per rendere il vino più limpido 10
e più brillante lo si può anche fltrare.
Questi passaggi non sono imprescindibili,
dal momento che possono infuenzare
gli aromi e la struttura del vino.
Imbottigliamento
il vino viene imbottigliato
e sigillato con un tappo
o una capsula. Può essere
subito messo in vendita, 11
come nel caso dei vini più
semplici, o lasciato maturare
ancora in bottiglia.
- 115 -
Il tempo della vendemmia
CoMe SI fA UN BIANCo ?
A differenza del vino rosso, qui non c’è macerazione e le uve vengono pressate appena arrivate in cantina.
A seconda del tipo di bianco che si desidera ottenere, l’affnamento si svolge in tini (per i bianchi secchi e
freschi) o in botte (per i bianchi potenti e destinati a invecchiare).
Pressatura
Dopo un’eventuale diraspatura, l’uva
1 è direttamente pressata per separare le bucce
dal mosto, che è l’unico a essere lavorato.
Sfecciatura
il mosto è messo nel tino.
Le particelle in sospensione,
derivate dalla pressatura,
cadono sul fondo del tino 2
e vengono eliminate.
Questo passaggio permette
di ottenere bianchi più fni.
Fermentazione alcolica
i lieviti (presenti naturalmente
o aggiunti) trasformano lo zucchero Affnamento: prima tecnica
in alcol. il vino sta nascendo!
La fermentazione dura circa 10 giorni.
Per un vino bianco da bere giovane
3 4
- 116 -
Matteo va a vendemmiare
Affnamento: seconda tecnica
A B
Affnamento in barrique Bâtonnage
e fermentazione malolattica Durante l’affnamento, che può durare
il vino è messo in botte. La seconda molti mesi, il vino viene smosso con
fermentazione (malolattica) dona l’aiuto di un bastone (bâton, in francese)
grassezza e rotondità al vino. per rimettere i lieviti in sospensione
e dare più avvolgenza al vino.
5
Eventuale solftaggio, assemblaggio,
collaggio o fltrazione
Per proteggere il vino dall’ossigeno
si può aggiungere un po’ di solforosa.
a seconda delle regioni, i diversi vitigni
o le parcelle vinifcate separatamente
possono essere assemblati.
Per far agglomerare e poi eliminare
le particelle in sospensione si può usare
un collaggio proteico (come il bianco 6
d’uovo). Per rendere il vino più limpido
e brillante lo si può anche fltrare. Imbottigliamento
Questi passaggi non sono il vino viene imbottigliato e sigillato con un tappo o una
imprescindibili, dal momento capsula. Può essere subito messo in vendita o maturare
che possono infuenzare gli aromi ancora in bottiglia.
e la struttura del vino.
- 117 -
Il tempo della vendemmia
CoMe SI fA UN roSATo ?
Il rosato è sempre ottenuto da uve a bacca rossa. Esistono due modi per produrre un rosato: uno somiglia alla
tecnica di un rosso, l’altro a quella di un bianco.
Il rosato da salasso Il rosato da pressatura diretta
È il metodo più comune. Come nel rosso, c’è una riservata ai vini moderni, questa tecnica
macerazione sulle bucce, che dura però molto meno pressa direttamente gli acini, come per il vino bianco.
tempo. Questo tipo di rosato ha un colore intenso Ma la pressatura è molto più lenta. Questi rosati
e un bel corpo. hanno un colore chiaro e sono più snelli.
Diraspatura e pigiatura
il vignaiolo separa gli acini dal raspo e lo elimina.
1 La pigiatura fa scoppiare gli acini per liberare il succo.
Questo passaggio non è sistematico per il rosato di pressa.
2 tecniche
Per il rosato da pressatura diretta
2
Pressatura
Per il rosato da salasso Gli acini sono pressati a diversi livelli, sempre più
2 intensi in base al colore desiderato, grazie a una
pressa pneumatica.
Macerazione
Gli acini e il succo sono A
tenuti in un tino e le
bucce colorano il mosto.
a seconda del colore A
desiderato la macerazione
dura da 8 a 48 ore.
il mosto è successivamente
separato dalle bucce.
- 118 -
Matteo va a vendemmiare
Per i due tipi di rosato
Sfecciatura
il mosto è messo nel tino. Le particelle in
3 sospensione cadono sul fondo del tino e vengono
eliminate. Questo passaggio permette di ottenere
vini rosati dagli aromi più netti.
4 5
Imbottigliamento
il vino viene imbottigliato
e sigillato con un tappo
o una capsula. È spesso 6
messo in vendita in
primavera.
- 119 -
Il tempo della vendemmia
CoMe SI fA UNo SPUMANTe ?
Un vino spumante è elaborato a partire da uve bianche (chardonnay, pinot bianco e simili) e da uve rosse
(soprattutto pinot nero). In ogni caso, il vino ottenuto è bianco. La tecnica di vinifcazione è la stessa
del vino bianco, con una tappa fondamentale: la presa di spuma (“prise de mousse”, in francese), che fa
nascere le famose bollicine.
Pressatura
Dopo un’eventuale diraspatura le uve, bianche
e rosse, sono direttamente pressate per separare
il succo dalle bucce. Solo il succo, incolore, viene 1
raccolto. È di solito più acido e meno zuccherino
rispetto alla base per vini non effervescenti.
Fermentazione alcolica
il mosto è messo in un tino o in botte
e viene sfecciato. i lieviti (presenti
naturalmente o aggiunti) trasformano
lo zucchero in alcol. il vino sta
nascendo! Sarà più secco se fermenta
in tini, più grasso se fermenta in botte
piccola (barrique).
2 Assemblaggio
il vino così ottenuto
è affnato in tini o in
botte piccola, dove si può
svolgere una fermentazione
malolattica. Si assemblano
in seguito i vari vitigni
e, per la maggior parte 3
dei metodo classico non
millesimati, i vini delle
annate meno recenti.
L’assemblaggio con vini
più vecchi è mirato al fne
di ottenere ogni anno
lo stesso stile “della casa”.
Una parte delle uve rosse viene vinifcata per ottenere un vino rosso. Si aggiunge questo vino rosso al momento
dell’assemblaggio (circa il 10%), colorando così il bianco in rosato. in alternativa si ottiene un colore rosato da
un leggero salasso dei mosti di uve rosse.
- 120 -
Matteo va a vendemmiare
Imbottigliamento
il vino viene imbottigliato. Si aggiunge
uno sciroppo, composto da lieviti
e zuccheri, per il tiraggio (o “presa 4
di spuma”), poi la bottiglia viene
chiusa con una capsula provvisoria.
Presa di spuma
i nuovi lieviti si nutrono dello zucchero
e fanno partire una seconda
fermentazione. Producono così del gas Affnamento e scuotimento (remuage)
carbonico che resta imprigionato nella Le bottiglie possono passare da 2 a 5 anni in cantina a
bottiglia: le bollicine stanno nascendo! seconda del carattere dello spumante, alcune volte di più
per le grandi selezioni. inizialmente tenute in orizzontale,
5 le bottiglie vengono scosse con una leggera rotazione
e dolcemente raddrizzate con la testa verso il basso
(lo scuotimento o remuage storico, condotto manualmente,
è oggi effettuato a macchina). i lieviti formano allora
un deposito che si accumula contro la capsula.
Sboccatura
il collo della bottiglia viene gelato.
Togliendo la capsula, sotto l’effetto
del gas, il deposito di lieviti viene espulso
come un ghiacciolo fuori della bottiglia.
Dosaggio
Prima di posizionare il tappo defnitivo e la
gabbietta che lo circonda, il produttore può
aggiungere allo spumante uno sciroppo 8
di dosaggio composto di vino e zucchero.
a seconda del tipo di sciroppo, lo spumante
sarà più o meno dolce (si dice “dosato”).
- 121 -
Il tempo della vendemmia?
L’AFFINAmeNTo
Tra la fermentazione alcolica e l’imbottigliamento, l’affnamento in tino o in botte è una tappa essenziale.
Fa evolvere gli Fa maturare il vino Stabilizza il colore ammorbidisce Separa il vino dalle
aromi del vino i tannini particelle presenti
(per i rossi) (per esempio,
i lieviti che
hanno svolto la
fermentazione)
Che il tino sia in acciaio inox, in cemento il vino “scambia” molto con il legno della botte,
o in vetroresina, si tratta di materiali neutri che soprattutto se è piccola e nuova. a seconda della
non tolgono né aggiungono alcun aroma al vino. scelta del legno e dell’intensità con la quale è stata
Questo tipo di affnamento è privilegiato per tostata internamente, la botte piccola trasmette
i bianchi, i rosati o i rossi che devono restare al vino aromi d’affnamento (grigliato, tostato,
fruttati, vivi e leggeri. La durata dell’affnamento vanigliato, eccetera). attraverso il legno e il tappo
in tino è spesso abbastanza breve, da 1 a 2 mesi della botte si produce una minuscola circolazione
per i vini leggeri, fno a 12 mesi per vini più evoluti d’aria. E una parte del vino evapora: è la “parte
(spesso dei rossi che hanno bisogno di maturare degli angeli”. Questo scambio gassoso fa evolvere
un anno prima di essere messi in vendita). il vino, arrotonda i suoi tannini, fa partire
il processo di invecchiamento che proseguirà in
bottiglia. Questo affnamento non è adatto che ai vini
strutturati. Per dosare con precisione l’infuenza del
legno, il vignaiolo usa generalmente botti di età
diverse (dalla botte nuova a quella usata da quattro
passaggi). L’affnamento può durare da 12 a 36 mesi.
- 122 -
Matteo va a vendemmiare
La fermentazione malolattica
L’affnamento ossidativo
La micro-ossigenazione (o microbullage)
Consiste nel diffondere artifcialmente piccole quantità di ossigeno nel vino (spesso affnato in tino, più
raramente in botte). Questa tecnica permette di rimpiazzare l’azione dell’affnamento in botte o di accentuarne
gli effetti, vale a dire arrotondare i tannini e accelerare la maturazione del vino. È una pratica abbastanza
controversa perché la si accusa di “spegnere” il carattere del vino.
- 123 -
L’affnamento
VINI DoLCI e LIQUoroSI
In Francia si distinguono i vini dolci da quelli liquorosi. Un vino dolce conserva tra i 20 e i 45 g/l di
zucchero dopo la fermentazione alcolica, mentre uno liquoroso ne contiene da oltre 45 g/l fno a 200 g/l.
In Italia sono chiamati più propriamente liquorosi i vini “fortifcati”, nei quali cioè è stata aggiunta una
quota di alcol (e spesso altre sostanze), mentre si qualifcano come “dolci” i vini con residuo zuccherino
pari o superiore a 45 g/l.
Il sistema di raccolta
Per i vini dolci o liquorosi di qualità la partita si gioca I vini da uve passite
nella vigna: durante la vendemmia il viticoltore dopo la raccolta
raccoglie uve più zuccherine del normale. E ci arriva L’appassimento si svolge
in modi differenti: direttamente sulla pianta,
la vendemmia viene
molto ritardata e le uve
sono più disidratate
Vendemmia tardiva e concentrate in zuccheri
raccolte più tardi rispetto a (anche botritizzate,
quanto si fa per i vini secchi, soprattutto in Francia,
le uve sono aggredite, nei per i “Sélection de grains
casi migliori, dalla muffa nobles” e in Germania,
nobile, la Botrytis cinerea. per i “Beerenauslese”).
Questo fungo permette
di concentrare gli zuccheri
e dona aromi di frutta
arrostita (si parla di uve
botritizzate).
L’appassimento in pianta
i grappoli sono lasciati seccare sul piede Durante la vinifcazione, le uve sono pressate
di vigna grazie al sole autunnale e al molto lentamente per estrarre il poco succo
vento. Questo metodo richiede un clima che contengono ancora. La fermentazione è
da fne stagione caldo, secco e ventoso più lenta, e viene fermata con della solforosa
come può essere quello della Francia e con un passaggio al freddo. il vignaiolo
sud-occidentale o del Cantone vallese fltra poi il tutto per separare i lieviti dal vino.
in Svizzera.
- 124 -
Matteo va a vendemmiare
VINI forTIfICATI
I vini fortifcati, detti anche “liquorosi”, “vini dolci naturali” o “mutizzati”, sono vini rossi o bianchi che
hanno ricevuto un’aggiunta d’alcol. Sono di solito dolci, ma possono essere anche secchi. In bottiglia il
tasso alcolico supera il 15%.
La vinifcazione
alcol
all’inizio della fermentazione
alcolica il vignaiolo arresta
l’azione dei lieviti
aggiungendo alcol puro
(al 96%). Questo alcol,
neutro e quindi privo di gusti
e aromi, uccide i lieviti.
Lo zucchero dell’uva non viene
quindi trasformato in alcol. il più conosciuto al mondo è sicuramente
il Porto, tipico del Portogallo.
Il Marsala
Tipico vino siciliano, si ottiene aggiungendo
soltanto alcol o acquavite (per il tipo “vergine”)
o anche mistella (miscela di mosto d’uva)
e/o mosto cotto (per le altre tipologie).
Il Madeira
il Madeira è “mutizzato”, cioè addizionato
di alcol durante la fermentazione, poi scaldato
per diversi mesi in grandi tini a 45 ºC. i migliori acquavite
vengono di nuovo riscaldati con l’affnamento
in botti collocate tra fonti di calore. Questo tipo
di affnamento è particolarmente ossidativo.
- 125 -
L’affnamento
Le DIffereNTI BoTTIgLIe
Come si chiamano...
Quartina:
18,75 o 20 cl
Mezza bottiglia:
37,5 cl
Magnum:
2 bottiglie = 1,5 litri
Bottiglia:
75 cl
Jéroboam
o doppia magnum:
4 bottiglie = 3 litri
réhoboam:
6 bottiglie = 4,5 litri
Mathusalem:
8 bottiglie = 6 litri
Salmanazar: Balthazar:
12 bottiglie = 9 litri 16 bottiglie = 12 litri
nabucodonosor:
20 bottiglie = 15 litri
- 126 -
Matteo va a vendemmiare
... e quali tipi di vino contengono
Porto
Xeres
Bordeaux e
rossi toscani
bianchi
spumanti e
Champagne
Madeira
alsazia e bianchi
altoatesini
Borgogna
vini dolci
rossi vini dolci
e passiti
Provenza
barolo - 127 -
L’affnamento
I SegreTI DeL TAPPo DI SUghero
Il suo primo utilizzo risale all’antichità, quando già serviva a sigillare le anfore di vino. Il tappo di
sughero, in seguito, scomparve, per riapparire nel XVII secolo con l’invenzione della bottiglia in vetro.
- 128 -
Matteo va a vendemmiare
I pregi
I consumatori lo apprezzano
La sua elasticità gli permette
senza riserve per la sua
di aderire perfettamente
origine naturale, per la sua
al collo della bottiglia e di
storia e perché ci vedono
adattarsi alle leggere variazioni
(non sempre a ragione)
di temperatura per proteggere
il segno di un vino di qualità.
il vino nel corso delle stagioni,
anche per diversi decenni.
I difetti
Coricare le bottiglie
- 129 -
L’affnamento
Altri sistemi per tappare il vino
I tappi sintetici
La capsula a vite
Se non gode del favore del grande pubblico perché la struttura metallica è poco
naturale, manca quel bel suono all’apertura, e il rituale del cavatappi diventa
inutile, la capsula a vite permette di aprire un vino tanto facilmente quanto
rapidamente. Un vero punto di forza. Gli svizzeri e i neozelandesi la usano
con soddisfazione per i loro vini fn dagli anni Settanta.
I pregi
13
La capsula a vite si sta espandendo: su 17 miliardi di bottiglie commercializzate
4
nel mondo, 4 miliardi possiedono una capsula a vite. E questa cifra dovrebbe
aumentare nel corso dei prossimi anni.
- 130 -
Matteo va a vendemmiare
IL rUoLo DeLLA SoLforoSA NeL VINo
Per queste ragioni, la maggior parte dei vignaioli riducono progressivamente le dosi di solforosa. Ciò è possibile se
le uve sono trasportate con attenzione durante la vendemmia e quindi non si danneggiano, se la cantina è pulita
e se i vini sono ben protetti dall’ossigeno.
La quantità di solforosa
Le dosi di solforosa variano
da 3 a 300 mg/l nel vino,
il che signifca che la
differenza può essere
enorme. varia anche
in base ai singoli vini.
vino rosso vino frizzante vino rosato vino bianco vino dolce
o spumante
alcuni vignaioli (tanto temerari quanto poco numerosi) arrivano a elaborare dei vini senza aggiunta di solforosa.
Questi vini non sono dunque stabili ed esigono condizioni di conservazione rigorose (per esempio una
temperatura inferiore a 16 °C), in assenza delle quali la fermentazione potrebbe ripartire o il vino ossidarsi
rapidamente. Questi vini senza solforosa offrono assaggi sorprendenti, pieni di freschezza e di vitalità... oppure
odori di mela ammuffta e di stallatico, in caso di problemi.
- 131 -
L’affnamento
Un giorno Francesca ha preso il suo zaino, è montata in macchina
ed è partita. Un anno sabbatico, una voglia matta di girare.
Con un’idea in testa: fuggire dalla città e gustare del vino.
Si è munita di un navigatore satellitare, ma alla fne le è servito
a poco. Ha preferito perdersi tra strade secondarie, magari non
asfaltate, fermandosi a seconda dell’ispirazione del momento
presso case vinicole, fattorie, aziende agricole. Si è lasciata guidare
dai cartelli “Strada del Vino” che punteggiano il percorso, ha
superato colline e valli. Si è fermata per osservare l’uva sotto il
sole, ha toccato con le mani terreni diversi, dai più rocciosi ai più
argillosi, ha passeggiato tra i ciottoli che dormono tra i flari.
Matteo l’aveva avvertita: “Vedrai, le vigne possono essere molto
diverse a seconda delle regioni e dei terroir”. Era vero. Vigne
a fanco di costoni, ceppi attorcigliati dall’età, angoli nascosti
pieni di promesse. E poi ha gustato. Bianchi nervosi della Valle
d’Aosta, bianchi morbidi della Sicilia, vino verde portoghese,
rossi setosi della Borgogna, rossi più muscolosi in Toscana...
Della sua esperienza Francesca ha conservato centinaia di foto,
ma soprattutto il gusto di tutti questi nettari. Ha compreso che
la regione, il clima, l’altitudine, la siccità, la storia, le decisioni
strategiche e il lavoro degli uomini si uniscono per donare a ogni
vino una personalità unica. Il terroir, termine dal signifcato vago,
è diventato per lei una realtà, qualcosa di imprescindibile.
Questo capitolo è per tutti coloro che, come Francesca, amano
viaggiare, esplorare e apprendere sul campo.
VISITA I VIGNETI
Il termine francese “terroir” è diffcile da tradurre, e ancora di più da comprendere. Questa parola
viene raramente tradotta in altre lingue e non ha equivalenti in italiano o in inglese. Per semplifcare,
si potrebbe dire che il terroir riassume tutti i fattori che concorrono a defnire la tipicità di un vino.
Situazione geografca
Il clima
Contrariamente alla meteorologia, il clima non riguarda solo le condizioni atmosferiche
che delimitano una regione. Si può defnire il clima di una regione viticola prendendo
in considerazione:
la media delle temperature minime e massime;
la media delle precipitazioni;
la natura dei venti, che asciugano le uve, le rinfrescano o le riscaldano
(impedendo loro di gelare);
le minacce climatiche come il gelo, la grandine o i temporali.
- 134 -
Francesca visita i vigneti
L’altitudine
Una vite coltivata in quota non reagirà alla stessa
maniera di una che si trova vicino al livello del mare:
gli sbalzi di temperatura tra l’estate e l’inverno, ma
anche tra il mattino e la sera, saranno più importanti.
Questo fattore, così come il clima, è determinante
per la scelta del vitigno.
La pendenza
La topografa gioca a sua volta un ruolo essenziale: in un vigneto
situato in pendenza, l’acqua piovana scorrerà via più facilmente
e non ristagnerà a contatto delle radici. Un vigneto piantato
su una collina esposta verso sud, verso sud-est o verso sud-ovest
godrà di un soleggiamento ideale. Il suolo di una collina,
poi, è in genere più povero rispetto a un terreno di pianura.
Per queste ragioni, le vigne piantate su una pendenza
(più o meno marcata) danno spesso vini migliori.
- 135 -
Il terroir
La composizione del suolo
Più che il suolo, generalmente composto di terra, è il sottosuolo che conta: la roccia madre in cui le radici
si infltrano e alla quale si aggrappano.
I tipi di sottosuolo
suolo argilloso suolo calcareo suolo scistoso suolo granitico suolo marnoso suolo vulcanico
vini voluminosi, vini eleganti, vini minerali vini morbidi, vini potenti vini profondi,
grassi, tannici acidi, fni e longilinei armoniosi, lunghi al palato,
aromatici con aromi
affumicati
La vite preferisce di gran lunga i terreni poveri. Più le radici sono profonde, migliore è il vino.
I buoni vini nascono da terreni ingrati, scarsi La vite non deve essere stressata né ingrassata.
in contenuto d’acqua e in nutrimenti. La pianta, Un suolo ricco e fertile, all’opposto, la farà crescere
per nutrirsi, sviluppa le radici il più profondamente come una liana e non permetterà una buona
possibile, a diversi metri sottoterra. concentrazione di succo nell’uva.
- 136 -
Francesca visita i vigneti
Il lavoro dell’uomo
Senza l’uomo il terroir è nulla, solo una speranza. E il lavoro dell’uomo consiste nel valorizzare il terroir,
sia nella conduzione del vigneto sia in quella della vinifcazione.
Nel rispettare il terroir, l’uomo lo interpreta e lo plasma. Così fa nascere un vero “vino di terroir”.
- 137 -
Il terroir
I VINI PIEMONTESI
70%
Rossi: 70% circa
30%
Bianchi: 30% circa
COME OrIENTarSI ?
- 138 -
Francesca visita i vigneti
Verbania Lago Maggiore
Carema e
Canavese
Biella Colline novaresi
e vercellesi
Novara
o
Torin Vercelli
Colline torinesi
Monferrato Casalese
asti Colli
Tortonesi
Roero Cuneo
Monferrato Astigiano
Alto Monferrato
Langhe
- 139 -
I vini italiani
GLI ALTRI VINI DEL NORD
Valle d’Aosta
Liguria
Brescia
I vignaioli liguri condividono con quelli valdostani
la vocazione alla santità: entrambi devono
confrontarsi con condizioni geofsiche – quindi
colturali – diffcilissime, a tratti estreme. Basta
osservare la pendenza dei vigneti lungo la costa
Aosta
per capire quanto la viticoltura ligure sia dispendiosa.
I vini liguri non possono essere di conseguenza
economicissimi, ma la loro qualità, in media ottima
con punte di assoluta eccellenza, ne giustifca
ampiamente il prezzo. Da cercare i bianchi più noti,
Vermentino e Pigato, molto buoni e versatili a tavola.
Fiore all’occhiello nel campo dei rossi, il Rossese, vino no
delicato e profumato, pericolosamente facile da bere. Mila
Lombardia
Trentino-Alto Adige
- 140 -
Francesca visita i vigneti
con una costanza produttiva davvero rara. qualità). Buonissimi, in media, i bianchi dell’area di
In Trentino a bianchi fermi scattanti e vivi come Soave, tra i migliori d’Italia. In crescita le quotazioni
la Nosiola e il Moscato giallo si affanca il mosso del Bianco di Custoza e delle tipologie, “tirate”
TrentoDoc, una tipologia al vertice della spesso in numeri notevoli, dell’area di Lison
spumantistica italiana. L’Alto Adige vanta un Pramaggiore. Fiore all’occhiello della regione
impressionante numero di tipologie e un’altrettanto anche il territorio della Valpolicella, nota per
impressionante regolarità qualitativa su alti livelli: rossi intensi e fruttati sui quali primeggia il famoso
qui è quasi impossibile sbagliare tra rossi curati Amarone. Il Prosecco, prodotto diffusissimo
quali il Pinot nero, il Lagrein, il Santa Maddalena ma in media sempre affdabile, è forse il vino
e bianchi profumati come il Sauvignon, italiano più ricercato all’estero.
il Gewürztraminer, il Riesling, il Müller-Thurgau.
Friuli-Venezia Giulia
Veneto
Tradizionalmente noto per la produzione di bianchi di
Il Veneto è un oceano di vigneti e di vini: ci si trova alto livello, il Friuli sa offrire pure rossi intriganti
quindi di tutto (con la relativa altalena in termini di e dal gusto non omologato, come il Refosco e lo
Schioppettino, o come il nervoso e affascinante Terrano
del Carso. Ma sono i bianchi i protagonisti della
viticoltura regionale: dallo storico Tocai (oggi “Friulano”
Trento per obbligo europeo, dopo aver perso un’annosa
battaglia legale con il Tokay ungherese) alla Ribolla
Verona gialla, ai classici Chardonnay, Sauvignon, Pinot grigio.
Emilia Romagna
ezia
Da non trascurare la tradizionale Albana,
Ven considerata un bianco “umile” ma
particolarmente versatile negli abbinamenti
a tavola.
Trieste
o gn a
Bol
Uve bianche
vermentino, albana,
trebbiano, glera, garganega,
friulano, sauvignon,
gewürztraminer, pinot
bianco, pinot grigio...
Uve rosse
rossese, bonarda, nebbiolo,
corvina, schiava, lagrein,
teroldego, lambrusco...
- 141 -
I vini italiani
I VINI TOSCaNI
70%
Rossi: 70% circa
30%
Bianchi: 30% circa
COME OrIENTarSI?
- 142 -
Francesca visita i vigneti
Colline lucchesi
Carmignano e Empolese
Valdinievole
Colli di Luni
Carrara Pomino
Pistoia Chianti
Massa
Livorno arezzo
Bianco Pisano Val di Chiana
San Torpè
Chianti e Vernaccia di
Montescudaio San Gimignano
Siena
Bolgheri
Vino Nobile
e Rosso di
Montepulciano
Val di
Cornia
Elba
Massa Marittima
Morellino di Scansano
- 143 -
I vini italiani
GLI aLTrI VINI DEL CENTrO
Umbria
Marche
Uve bianche
I vini marchigiani sono meno conosciuti di quanto verdicchio, trebbiano, malvasia,
meriterebbero. Ad eccezione del Verdicchio, grechetto, pecorino, passerina...
che nelle due grandi denominazioni dei Castelli
di Jesi e di Matelica rappresenta uno dei vertici Uve rosse
qualitativi a livello nazionale, le altre tipologie ciliegiolo, sagrantino, sangiovese,
sono più consumate entro i confni della regione. montepulciano, cesanese, tintilia...
Con le debite eccezioni: il robusto Rosso Conero
è un vino di sicuro valore, così come l’originale
Lacrima di Morro d’Alba, un rosso aromatico
di particolare intensità fruttata.
abruzzo e Molise
Lazio
L’Abruzzo può contare su territori particolarmente
All’illustrissima e plurimillenaria storia in campo vocati alla viticoltura di qualità: in molte aree il felice
vitivinicolo il Lazio non sa ancora rispondere in connubio tra infussi marini e frescura proveniente
maniera dinamica e qualitativamente omogenea: dalle montagne propizia la nascita di uve profumate
la regione conta su diversi nuclei produttivi molto e mature. La coppia di vini tradizionali è formata dal
validi, in un contesto generale ancora un po’ Trebbiano d’Abruzzo da un lato e dal Montepulciano
sonnacchioso. A cominciare dall’area dei Castelli d’Abruzzo dall’altro. Il primo è in media un bianco
Romani, vocata come poche ma come poche sapido, rustico, gustoso, il secondo un rosso
piuttosto indietro nel rilancio della sua tradizione: di grande intensità, scuro e potente, certo non per
qui si trovano comunque buoni bianchi e discreti palati timidi. Tipologia molto apprezzata dai bevitori
rossi. Il nord della regione ha abbracciato locali (e non solo), il Cerasuolo d’Abruzzo è tra
risolutamente lo stile internazionale, con rossi i migliori rosati italiani. In fase di riscoperta
pieni, avvolgenti e molto morbidi. La tipologia e rilancio i bianchi ottenuti da vitigni autoctoni
più convincente rimane quella del Cesanese, quali la passerina e soprattutto il pecorino.
rustico ma originale rosso del Frusinate: le diverse Il confnante Molise si muove su numeri produttivi
denominazioni (del Piglio, di Olveano Romano, contenuti, ma la qualità è in crescita. Punto di forza
di Affle) offrono vini robusti e saporiti, sempre i rossi basati sull’uva tintilia, non di rado intriganti
più curati e affdabili. nei profumi e di buona pienezza in bocca.
- 144 -
Francesca visita i vigneti
Pesaro
ancona
Perugia
Lago di Bolsena
Terni
rieti L’aquila Pescara
Viterbo
ro m a
Frosinone
Isernia
Latina
Campobasso
- 145 -
I vini italiani
I VINI DEL SUD E DELLE ISOLE
Campania
- 146 -
Francesca visita i vigneti
Sardegna di forza: dal cannonau, che dona rossi caldi,
avvolgenti, profondi, al monica, che sta invece
Originali, spesso non omologati, fgli di varietà alla base di rossi più leggeri e fruttati, al bovale,
di uve poco note, i vini sardi non sono conosciuti al carignano. Hanno una maggiore diffusione –
come meriterebbero fuori dai confni regionali. anche nel resto d’Italia e del mondo – i bianchi
La fase di rinnovamento basata sull’utilizzo di vitigni da vermentino: più minerali, pieni e sapidi
internazionali, che pure è arrivata anche qui tra la in Gallura, più snelli nelle altre parti dell’isola.
fne del secolo scorso e quello nuovo, non ha avuto Da non trascurare due tipologie di vini
la stessa rilevanza rispetto ad altri territori italiani. “da meditazione”, di livello non di rado davvero
In altre parole, merlot, cabernet, chardonnay elevato: la Vernaccia di Oristano, sorta di Jerez,
e sauvignon non hanno scalzato le uve locali, che complessa e salina, e la Malvasia di Bosa,
anzi proprio in Sardegna rimangono un solido punto fnissima nei profumi e al gusto.
Uve bianche
fano, falanghina, greco, vermentino,
vernaccia, zibibbo, grillo, catarratto...
Uve rosse
aglianico, aleatico, nero d’Avola, nerello, Foggia
primitivo, negramaro, nebbiolo, carignano,
cannonau, frappato... Potenza
Bari
Napoli Brindisi
Sassari
Salerno Matera
Cagliari
Catanzaro
Palermo
Messina
Trapani
reggio Calabria
Catania
agrigento
Siracusa
I VINI DI BOrGOGNa
70%
Bianchi ed effervescenti: Denominazione regionale: Bourgogne
30%
70% circa Denominazione sotto-regionale: Côte de Nuits
Rossi: 30% circa Denominazione village: Gevrey-Chambertin; Saint-Véran
Denominazione 1er cru: Gevrey-Chambertin 1er cru
Aux Combottes; Gevrey-Chambertin 1er cru Bel-Air
Denominazione Grand Cru: Chablis Grand cru
COME OrIENTarSI? Vaudésir; Corton Grand cru Les Renardes (Côte
de Beaune); Les Grands-Échezeaux (Côte de Nuits).
Non esistono château in Borgogna, ma “domaine” o “clos”
(se la vigna è circondata da muretti centenari). A parte l’area Come comprare?
di Chablis e del Grand Auxerrois, situate un po’ distanti, il
vigneto borgognone si estende da nord a sud, da Digione a Si acquista a seconda dei propri mezzi, tenendo
Lione, su una sottile striscia di qualche chilometro di presente che il Borgogna resta un vino costoso...
larghezza. Si distinguono quattro sottozone, da nord a sud: Questo a eccezione dei Crémant che, nei casi migliori,
Côte de Nuits, Côte de Beaune, Côte Chalonnaise e equivalgono facilmente a un buon Champagne.
Mâconnais.
La denominazione
Bianco o rosso?
Occorre valutare in base alla gerarchia: conviene
I vini della denominazione Chablis sono sempre più un village poco noto che un Borgogna generico,
bianchi. La Côte de Nuits è molto conosciuta le cui uve possono provenire da aree diverse della
per i suoi rossi (Gevrey-Chambertin, Chambolle- regione. Un trucco può essere quello di scegliere un
Musigny...). La Côte de Beaune è molto rinomata village meno conosciuto che sia vicino a uno più
per i suoi bianchi (Meursault, Chassagne-Montrachet...), famoso. Per esempio, un Monthélie più che un Volnay
tranne che per Pommard e Volnay, dove e, per i bianchi, un Saint-Aubin più che un Meursault.
si producono solo rossi. Non esitate a provare anche i bianchi del Mâconnais,
Altrove si trovano sia bianchi che rossi, ma anche che hanno spesso un buon rapporto qualità/prezzo.
vino spumante, chiamato Crémant de Bourgogne.
In ogni caso i vitigni sono semplici da ricordare: Il produttore
pinot nero quasi esclusivamente per i rossi, chardonnay
per i bianchi, con l’eccezione dei Bourgogne Oltre alle denominazioni e ai cru, occorre tener
da aligoté e di un po’ di sauvignon a Saint-Bris. conto del nome del produttore o del cosiddetto
négociant: in Borgogna esistono numerose case
La gerarchia e alcuni esempi di denominazioni vinicole che acquistano le uve o i vini ai proprietari
dei vigneti per venderli poi con il loro marchio.
In Borgogna esistono centinaia di denominazioni, Queste case propongono spesso una larga gamma
così suddivise gerarchicamente (ordine ascendente): di denominazioni... ma talvolta i vini dei singoli
denominazione regionale generica Bourgogne; proprietari hanno più carattere.
denominazione del singolo comune (o village,
come il Morey St Denis); Il gusto
denominazione del singolo comune
più l’indicazione “Premier Cru”; Il pinot nero è molto fne al Nord e prende sempre
denominazione del singolo comune più ampiezza man mano che si scende verso Sud.
più l’indicazione “Grand Cru”. Così come lo chardonnay, puro e minerale a Chablis,
Oltre alla denominazione si può indicare anche il nome più potente nella Côte de Beaune, morbido e a volte
di una vigna specifca (o cru). Ne esistono più di 2500. grasso nel Mâconnais.
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Francesca visita i vigneti
Marsannay-la-Côte
Fixin
Gevrey-Chambertin
Morey-Saint-Denis
Pernand-Vergelesses Chambolle-Musigny
Aloxe-Corton Vougeot
Savigny-Lès-Beaune Vosne-Romanée
Nuits-Saint-Georges
Chablis
Saint-Bris Ladoix-Serrigny
Chorey-les-Beaune
Volnay Beaune
Irancy Monthélie Pommard
Saint-Romain Meursault
Puligny-Montrachet
Auxey-Duresses Saint-Aubin
Blagny Chassagne-Montrachet
Santenay Bouzeron
Maranges Rully
Mercurey
Digione
Côte de Nuits
Givry
Côte Chalonnaise
Macônnais
Viré-Clessé Mâcon
Saint-Véran
Pouilly-Fuissé
Uve bianche
Pouilly-Loché chardonnay, aligoté
Pouilly-Vinzelles
Uve rosse
pinot nero, gamay
- 149 -
I vini francesi
I VINI DI BOrDEaUX
Riva destra (Pomerol, Saint-Émilion...): I più grandi vini del Médoc, delle Graves,
predominanza di merlot di Saint-Émilion e di Sauternes sono stati classifcati
(con del cabernet franc) (in modo spesso controverso). Per esempio, per
i rossi del Médoc, esiste un classement stabilito nel
1855, in funzione dei prezzi dell’epoca. Si articola
in cinque fasce, dal Premier al Cinquième Cru Classé;
COME OrIENTarSI? seguono i cosiddetti Cru Bourgeois e i cru artigianali.
Patria dei vini rossi tra i più apprezzati (e cari), ospita una I Premier Cru Classés
moltitudine di château sconosciuti e dai vini economici.
Diffcile scegliere. Sull’etichetta si guarda la denominazione, 1er grand cru classé di Médoc:
il nome dello château e l’annata. Château Latour (Pauillac)
Château Lafte-Rothschild (Pauillac)
La denominazione Château Mouton-Rothschild (Pauillac)
Château Haut-Brion (Graves)
Più è precisa, meglio è. Esiste il Bordeaux e il Château Margaux (Margaux)
Bordeaux Supérieur. Una bottiglia può anche esibire
una menzione più locale come Médoc, e riportare,
per i vini più pregiati, indicazioni comunali come
Saint-Estèphe, Pauillac, Margaux, Saint-Julien.
Qualche buona annata recente
Gli château
2010 2009 2005
A Bordeaux si parla di château più che di azienda
vinicola. Ciò nonostante, questi “castelli” spesso sono
solo tenute con annessi dei vigneti. Alcuni sono molto
noti e di sicuro valore (il prezzo va di pari passo),
altri sono più discreti e meno costosi, ma meritano di
essere scoperti... e seguiti. Qualche altro, infne, non
esiste se non sulla carta, grazie all’invenzione di una Visitare il vigneto bordolese
società di marketing di una catena di supermercati:
questi ultimi non si rivelano di grande interesse. Per scoprire i vini di Bordeaux partecipate alla
maratona del Médoc o seguite la strada più
L’annata tranquillamente, al ritmo dei nomi degli château.
Potrete spesso, anche se non sempre, visitare i più
È un elemento importante a Bordeaux, dal momento grandi (le degustazioni sono talvolta a pagamento),
che la sua qualità comanda la curva dei prezzi ogni ma non dimenticate di provare anche i più modesti:
anno. Uno château costerà più o meno caro potreste avere delle belle sorprese.
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Francesca visita i vigneti
Médoc
Médoc
Côtes de Blaye
Riva destra
Côtes de Bourg
Bordeaux Puisseguin-Saint-Émilion
Margaux
Côtes-
de-castillon
Haut-Médoc
Sainte-
Pessac- Foy-Bordeaux
Léognan
Saint-Émilion
Graves
Entre-Deux-Mers
Cérons
Saint-Macaire
Barsac
Cadillac
Loupiac
Sauternes
Sainte-Croix-du-Mont
Graves
Entre-Deux-Mers
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I vini francesi
I VINI DELLa CHaMPaGNE
Il vino della festa più conosciuto al mondo proviene dalle anche la frma della casa vinicola che l’ha fatto
vigne francesi più settentrionali. Tre i vitigni principali nascere. In ogni caso, quando la vendemmia
usati per lo Champagne: lo chardonnay, il pinot nero e il è davvero bella, i produttori creano degli
pinot meunier, spesso impiegati insieme. Champagne millesimati, interamente basati
Uno Champagne unicamente da uve chardonnay si chiama sull’uva raccolta in una determinata annata.
blanc de blancs (cioè solo da uve bianche). Uno Champagne Questi Champagne hanno una personalità più
da uve pinot nero e pinot meunier è detto invece blanc de affermata e un ottimo potenziale di maturazione
noirs. Lo Champagne Rosé è colorato per macerazione o, più in cantina, fno a diversi decenni.
spesso, per aggiunta di vino rosso. Sono anche più cari.
Brut o dolce?
COME OrIENTarSI?
Il cosiddetto liqueur d’expédition (lo sciroppo
Non esistono denominazioni vere e proprie nella aggiunto prima dell’imbottigliamento fnale)
Champagne: le uve provengono, per i marchi più contiene più o meno zucchero, da 0 fno
grandi, da tutta la regione. Si considera comunque a più di 50 g/l, e dona un proflo radicalmente
che la Côte des Blancs è più dedicata allo differente allo Champagne.
chardonnay, mentre il pinot nero è maggiormente Gli Champagne si distinguono allora in nature
diffuso sulla Montagna di Reims e il pinot meunier o non dosé (se non ci sono zuccheri residui);
nella Valle della Marna e nella Côte des Bar. extra-brut, brut, demi-sec o doux (dolce).
C’è in compenso una gerarchia: Champagne, Per il loro carattere puro e dissetante
Champagne Premier Cru, Champagne Grand Cru. gli Champagne extra-brut e brut sono perfetti
I Premier e Grand Cru si assegnano in base alla per le feste e per gli aperitivi. Gli Champagne sec,
qualità dell’uva raccolta nel comune interessato. demi-sec e dolci rappresentano una bella
alternativa ai vini dolci per il dessert.
Il gusto
Grande marchio o produttore?
Ci sono molte sottigliezze da considerare ma poche
differenze evidenti. Gli Champagne a maggioranza La Champagne è la regione in cui il marchio è re.
chardonnay e i blanc de blancs sono spesso più fni, Questo rende il vino più facile da acquistare,
più acidi e vanno benissimo come aperitivi e sui piatti tanto le grandi maison sono conosciute
leggeri. I blanc de noirs e i rosé sono più potenti e vendute ovunque nel mondo. Queste grandi case
e più vinosi (cioè con degli aromi e una pienezza propongono Champagne di qualità costantemente
che ricorda il vino) e possono accompagnare tutto alta. Per rifornirsi di uve, acquistano dai viticoltori
un pasto. I diversi terreni infuenzano a loro volta la maggior parte della loro produzione.
il gusto: i numerosi suoli gessosi intorno a Reims Ma, per la verità, certi marchi mancano
e Épernay danno vini pieni di eleganza e di mineralità, di personalità, e occorre allora talvolta
i suoli argillosi danno vini più ampi e grassi. rivolgersi verso piccoli produttori, se si cerca
il colpo di fulmine o un buon rapporto
Millesimato o non millesimato? qualità/prezzo. Sono meno facili da trovare
e bisognerebbe, in teoria, andare direttamente
Lo Champagne non è di solito millesimato: nasce sul posto: ma conoscere un vignaiolo della
da un taglio dell’ultima annata e delle annate più Champagne affdabile farà invidia ai vostri amici
vecchie, allo scopo di assicurare una qualità e uno che comprano a peso d’oro, al supermercato,
stile costanti anno dopo anno. Lo Champagne porta la stessa bottiglia che hanno tutti.
- 152 -
Francesca visita i vigneti
reims
Montagna di Reims
Uve rosse
pinot nero, pinot meunier
- 153 -
I vini francesi
I VINI DELLa VaLLE DELLa LOIra
Bianchi:
55% 55% circa
45%
Rossi e rosati:
45% circa
COME OrIENTarSI?
La valle della Loira è la regione vinicola più estesa gioia del nostro portafoglio, ingiustamente poco
della Francia. Parte dalle coste dell’Atlantico vicino conosciuti e certe volte grandiosi. In versione
a Nantes e risale il fume Loira fno a Orléans e Bourges. dolce e liquorosa questi vini, perfetti per i dessert,
La regione offre tutte le tipologie di vini: bianchi, si conservano per decenni e i loro aromi, molto
rosati, rossi, dolci, liquorosi, spumanti. Molti giovani complessi, evocano i fori bianchi, il miele,
vignaioli sono presenti nella regione e vi realizzano la mela cotogna.
vere prodezze vinicole, proponendo dei piccoli gioielli L’uva chenin dà vita anche a raffnati spumanti.
per tutte le tasche e in tutti gli stili. Tra i rossi, i Cabernet franc si conservano da due
Si distinguono quattro grandi aree: il Pays nantais, a dieci anni, hanno una grande freschezza,
l’Anjou, La Touraine e il Centre-Loire, ognuna morbidezza, aromi di lampone e di fragola.
con una sua personalità ben distinta. Facili da bere, rallegrano i bistrot di Parigi.
Ancora più semplice e leggero, si trova anche
Le grandi zone del gamay. D’altra parte, i rosati di Anjou
non hanno un grande interesse gustativo.
Data l’ampiezza della regione, le denominazioni
sono numerose, ma non ordinate gerarchicamente. Centre-Loire
Le differenze tra vini sono al contrario enormi.
Ogni area ha i suoi vitigni di elezione. Il sauvignon è qui il padrone incontrastato. Se è vero
che se ne trova anche nella Touraine, è però grazie
Il Pays nantais a questa regione – e a Sancerre specifcamente – che
il sauvignon si è conquistato una fama internazionale
È il regno del muscadet (uva melon della Borgogna). per i suoi bianchi dai profumi molto espressivi di
Questo vino, a lungo criticato per la sua scarsa erba tenera, di limone e di pompelmo. Qui i prezzi
qualità, vive una nuova giovinezza. sono ormai abbastanza elevati e occorre frugare
I cru di muscadet propongono vini secchi e aciduli nelle denominazioni confnanti, come Menetou-
di bella qualità, che sono in grado di maturare Salon o Reuilly, per trovarne di più abbordabili.
diversi anni e costituiscono una buona soluzione Il vino rosso del Centre-Loire è, come in Borgogna,
per un aperitivo a prezzi ragionevoli. Nelle colline elaborato a partire da pinot nero. Morbido e fruttato,
di Ancenis si trova anche un rosso vivo e leggero può accompagnare anche del pesce.
basato su uve gamay.
- 154 -
Francesca visita i vigneti
Bourgueil
Coteaux du Vendômois
Vini dell’Orléanais
Anjou
Amboise Mesland
Coteaux de l’Aubance
Jasnières
Pouilly-Fumé
Pays nantais
Ménetou-Salon
Quincy
- 155 -
Reuilly
I vini francesi
Valençay
Poitiers Touraine
Muscadet Côtes de Grandlieu
Azay-le-Rideau
Muscadet de Sèvre-et-Maine
Chinon
Coteaux du Layon
Saint-Nicolas-de-Bourgueil
Anjou
Fiefs Vendéens
Saumur-Champigny
Quarts de Chaume Saumur
Anjou
Bonnezeaux Haut-Poitou
Vino del Thouarsais
I VINI DELLa VaLLE DEL rODaNO
Rossi e rosati:
90%
90% circa
Bianchi:
10%
10% circa
Le aree e i vitigni
Uve rosse
syrah, grenache, mourvèdre, carignano, cinsault,
counoise, vaccarèse
- 156 -
Francesca visita i vigneti
Côte-Rôtie
Condrieu
Château-Grillet
Rodano settentrionale
Saint-Joseph
Crozes-Hermitage
Hermitage
Cornas
Saint-Péray
Côtes-du-Rhône
Clairette de Die
Rodano meridionale
Vinsobres
Beaumes-de-Venise
Vacqueyras
Gigondas Côtes du Ventoux
avignon
Lirac
Tavel
Châteauneuf-
du-Pape Côtes du Luberon
Coteaux
de Pierrevert
- 157 -
I vini francesi
I VINI TEDESCHI
no
Berli
Sassonia
Saale-Unstrut
Franconia
Renania sett.-Vestfalia
Rheingau
Ahr
Mosella-Sarre-Ruwer
Nahe Stoccarda
Uve bianche
Hessener Bergstrasse riesling, müller-thurgau,
Palatinato sylvaner, pinot grigio…
Assia renana
Uve rosse
pinot nero, dornfelder,
Württemberg portugieser, trollinger…
Baden
I vini tedeschi
Il vigneto tedesco si suddivide in tredici regioni, i migliori crescono sulle rive della Mosella,
tutte situate nel sud del paese, dove il clima nel Rheingau, nell’Assia renana o nel Palatinato.
è meno rigido. Pochi amatori lo sanno, La Germania produce anche rossi vivi e fruttati.
ma i grandi bianchi tedeschi sono tra i più eleganti
del pianeta e la loro longevità arriva a parecchi Il tasso di zucchero
decenni. Possiedono una grande acidità
e sempre un tocco di dolcezza zuccherina I vini tedeschi sono spesso dolci o liquorosi.
che li riequilibra. Purtroppo, il peggio va insieme In etichetta si trova la classifcazione,
al meglio. Per non sbagliarvi, tralasciate le varietà che va dal più secco al più zuccherino:
di uva poco aromatica e optate soprattutto Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese,
per il riesling, vitigno esigente e coltivato con cura. Trockenbeerenauslese per fnire con gli Eiswein,
Il suo carattere varia a seconda del terroir: i “vini del ghiaccio”.
- 158 -
Francesca visita i vigneti
I VINI SVIzzErI
Le regioni I vitigni
Al crocevia di tre grandi paesi viticoli, la Francia, La Svizzera è il solo paese che sa valorizzare
l’Italia e la Germania, la Svizzera produce vini simili lo chasselas, uva poco aromatica (chiamata fendant
a quelli dei suoi vicini. I tre quarti del vigneto nel Valais). Qui fa nascere un bianco tagliente,
si trovano nella Svizzera francese, e quasi tutto il resto spesso spumoso in gioventù, con aromi di mela verde
nella Svizzera tedesca. Il Canton Ticino, all’estremo e di felce. Nelle mani dei migliori produttori dona
sud del paese, si è specializzato nel merlot. Il Valais un’impressione di purezza. Lo chasselas occupa circa
è una regione affascinante da scoprire, tanto è ricca di il 75% del vigneto. I rossi a base di gamay – o dei suoi
vitigni che non esistono in alcuna altra parte del mondo. cugini, il gamaret e il garanoir – sono surmaturi
o “selvatici” al naso e leggeri al palato.
Svizzera tedesca
B er na
Svizzera francese
G inevra
Svizzera italiana
Valais
Uve bianche
chasselas, müller-thurgau,
petite arvine, amigne
Poca esportazione
Uve rosse
I vini svizzeri sono spesso costosi e il paese assorbe la pinot nero, gamay, merlot,
quasi totalità della produzione. Questo spiega perché umagne, cornalin
siano diffcili da trovare fuori dalla Confederazione.
- 159 -
Gli altri vini europei
I VINI SPaGNOLI
Penedes
Priorat
La Mancha
Navarra
Montilla-Moriles
Lo stile dei vini di Navarra è stato a lungo
simile a quello della Rioja, fruttato
e vellutato, ma la regione ha saputo
diversifcarsi: ci si trovano molti vitigni
spagnoli e internazionali, così come vini Jerez
dal carattere diverso. Dal bianco “croccante”
al rosso maturato in botti di rovere, con
un’ampia gamma di vini rotondi e golosi,
facili da bere.
- 160 -
Francesca visita i vigneti
Il Nord e il Nord-ovest
Rioja
Toro
Penedès
Un po’ meno complessi e più robusti rispetto
ai vini della Ribera del Duero, ne costituiscono
Priorat un’alternativa interessante a un prezzo minore.
Rueda
La Mancha
Jerez
Uve rosse
grenache, tempranillo, carignano,
mourvèdre, cabernet sauvignon…
- 161 -
Gli altri vini europei
I VINI POrTOGHESI
Il Porto e il Madeira
Uve bianche
loureiro, trajadura, arinto,
malvasia
Uve rosse
touriga nacional, tinta pinheira,
tinta roriz, vinhão
- 162 -
Francesca visita i vigneti
I VINI GrECI
Macedonia
Epiro
Tessaglia
atene
Samos
Creta
Rodi
Uve bianche
moscato, savatiano, assyrtiko,
roditis…
Uve rosse
xinomavro, limnio, agiorgitiko…
- 163 -
Gli altri vini europei
I VINI DEI BaLCaNI
- 164 -
Francesca visita i vigneti
Slovacchia
Moldavia
Ungheria
Romania
Serbia
Bulgaria
Kosovo
Macedonia
Albania
- 165 -
Gli altri vini europei
I VINI DEGLI STaTI UNITI
Napa
La California
Los angeles
celebre è la Napa Valley. I prezzi dei vini
sono abbastanza elevati e i turisti arrivano
a frotte: non sono certo i circuiti Napa
enoturistici a mancare! I Cabernet
Santa Barbara
Sauvignon e i Merlot sono qui dei grandi
classici. Bisogna assolutamente scoprire
i vini del vitigno locale, lo zinfandel,
esuberanti come nessun altro. A nord
di San Francisco, la vicina Sonoma Valley
produce splendidi rossi e bianchi,
ancora più vellutati.
- 166 -
Francesca visita i vigneti
Lungo la costa, fno a Los Angeles, i vigneti
si estendono fno a Monterey, San Luis
Obispo e Santa Barbara: più modesti come
statura e prezzo, ma sempre piacevoli.
Oregon e Washington
Il Midwest
La costa orientale
- 167 -
I vini del mondo
I VINI CILENI
I vitigni Colchagua
Le regioni Biobio
Uve bianche
chardonnay, sauvignon,
sémillon, torontel
Uve rosse
merlot, cabernet sauvignon,
pinot nero, malbec, syrah,
carmenère
- 168 -
Francesca visita i vigneti
I VINI arGENTINI
Le regioni
Uve bianche
chardonnay, torrontés
Uve rosse
malbec, bonarda, merlot,
cabernet sauvignon, syrah,
tempranillo, sangiovese,
barbera
- 169 -
I vini del mondo
I VINI aUSTraLIaNI E NEOzELaNDESI
- 170 -
Francesca visita i vigneti
Northern
Territory
Queensland
Western Australia
South Australia
Sydn e y
New South Wales
Victoria
Northland
Auckland
Marlborough Gisborne
Hawke’s Bay
Wellington
Nelson
Canterbury
- 171 -
I vini del mondo
I VINI DEL SUDaFrICa
I vitigni
Robertson
Overberg
- 172 -
Francesca visita i vigneti
Uve bianche
chardonnay, sauvignon,
sémillon, riesling,
moscato, chenin
Uve rosse
cabernet sauvignon,
merlot, pinot nero,
syrah, pinotage,
zinfandel
Worcester
Klein Karoo
Swellendam
Walker Bay
- 173 -
I vini del mondo
aLTrI VINI
Il paesaggio viticolo si estende su buona parte del pianeta, si consolida in alcuni paesi e appare qua e là in altri, conquistando
nuovi territori. La carta del mondo del vino sarà senza dubbio sensibilmente cambiata nei prossimi trent’anni. Il miglioramento
delle tecniche vitivinicole permette a nuovi vigneti di esistere là dove ciò non era concepibile fno a poco tempo fa. Di fronte
a questa crescita i paesi tradizionali guardano le loro vigne con occhi diversi e si lanciano nella corsa alla qualità con un
dinamismo sorprendente.
Inghilterra
L’Inghilterra. Dipenderà forse dal riscaldamento
globale delle temperature, da un lavoro più attento
o dall’uso di tecnologie all’avanguardia, fatto sta che
l’Inghilterra riesce a far maturare sempre meglio
le sue uve e a produrre un vino di onesta qualità.
I risultati più promettenti a tutt’oggi si confermano
nei vini spumanti della costa, nati da terroir gessosi.
- 174 -
Francesca visita i vigneti
In Cina la produzione e il consumo di vino aumentano in maniera
esponenziale. Oggi l’80% del vino bevuto dai cinesi è prodotto nel
paese e le case vinicole puntano a esportare all’estero. I vigneti sono
piantati su superfci gigantesche a latitudini prossime a quelle del
bacino del Mediterraneo, particolarmente nel Nord-Est.
afghanis tan
Giappone
Ind ia Cina
- 175 -
I vini del mondo
Paolo è il tipo di appassionato di vino che fa piacere invitare.
Quello che invariabilmente dichiara, non appena varcata
la soglia: “Ho portato una bottiglia! Mi direte che ne pensate”.
E tutti sanno che sarà un piacere.
Ai suoi amici piace anche di più essere ospiti a casa sua. Attendono
il delizioso momento in cui Paolo dirà, lanciando un’occhiata
complice: “Dai, scendiamo insieme in cantina a scegliere il vino”.
Prima ancora di riunirsi intorno ai bicchieri, è già arrivato
il momento della condivisione.
Non è stato sempre così. I suoi amici si ricordano ancora
dell’epoca in cui Paolo portava il meglio e il peggio, e faceva
talvolta scelte improbabili. È perché comprava un po’ a caso,
per esempio un Bordeaux dall’aria raffnata (e d’altra parte
c’era scritto “grand vin” in etichetta...). Piano piano le cose
sono cambiate. Paolo ha cominciato a frequentare le enoteche,
a parlare con i vinai, poi ne ha trovato uno bravo che lo ha
consigliato bene, che ha capito cosa gli piace. Un giorno è andato
a una fera di vini, ha fatto incontri emozionanti ed è tornato
pieno di bottiglie. Così ne ha avuto abbastanza del fatto
di dover comprare una bottiglia al volo subito dopo essere
uscito dall’uffcio. Ha deciso di costituire una sua cantina
per avere sempre qualche vino sottomano, per ogni occasione.
Ha anche fatto qualche ordinazione ai vignaioli incontrati
durante la fera. Poco a poco, con il passare degli anni, si è fatto
una bella collezione, ampia e varia, da vini longevi a quelli da bere
presto. Oggi ne è fero... si domanda solo se arriverà a berli tutti.
Ma poco importa!, ha comunque degli amici che lo aiutano.
Questo capitolo è per tutti coloro che vogliono avere il vino giusto
al momento giusto, come Paolo.
sCEglIE Il VINO
Le carte “inventive”
Per i neofti dei vini una carta classica, anche se completa, può disorientare. Per questo i ristoratori moderni
e inventivi rivaleggiano in immaginazione per facilitarvi il compito. Ecco tre esempi di carte originali
incontrate in alcuni ristoranti (senza indicare di quali paesi).
- 178 -
Paolo sceglie il vino
12 cl
Il vino al bicchiere
VINI AL BICCHIERE (12 cl)
- 179 -
Al ristorante
L’altalena dei prezzi
Il vino al bicchiere
RIsTORANTE
La bottiglia al ristorante
si sa che in Italia, come del resto in Francia, Non è raro il caso – più fastidioso (e più irritante) –
il ricarico dei ristoratori sul vino è molto elevato: di ristoranti alla moda dove, giocando sull’ignoranza
in media, un ristoratore triplica il prezzo di acquisto dei clienti, i prezzi sono moltiplicati per 5 o 6!
delle sue bottiglie. sapendo che le paga meno
rispetto a un privato, è ragionevole pensare che Il nostro consiglio: esistono numerose applicazioni
costino tra 2 e 2,5 volte più del prezzo che avreste per smartphone che vi aiutano a trovare il prezzo
pagato al vignaiolo. Per esempio, un vino venduto medio di una bottiglia (a patto che non sia troppo
a 10 euro a un privato direttamente in un’azienda, rara). Questo dovrebbe aiutarvi a saperne un po’ di
si ritroverà a 24 euro sulla carta di un ristorante. più sulla politica della casa in materia di vino.
- 180 -
Paolo sceglie il vino
IL RUoLo DEL SoMMELIER
In un ristorante di alto livello è presente per voi un sommelier. Lui e lui soltanto deve prendere la vostra
ordinazione. Il suo ruolo è di trovare i migliori accordi tra i piatti e i vini. Del resto, molto spesso è lui che
ha scelto e acquistato le bottiglie. Deve anche assicurare un servizio perfetto.
Un buon sommelier...
Conosce perfettamente il vino ma non si impone non il più caro, evidentemente, ma il più adatto
mai al cliente; ai piatti della tavolata e al vostro gusto;
conosce la sua carta e controlla che sia aggiornata vi aiuta a scegliere se siete indecisi tra due o tre vini.
(con l’indicazione dell’annata giusta). se un vino Ancora meglio, vi offre una sintesi perfetta dei vostri
fnisce deve segnalarvelo e offrirvi un’alternativa desideri;
simile; non giudica mai le vostre scelte. Può eventualmente
è un fne psicologo e legge tra le righe ciò che volete darvi dei consigli, ma non deve mai farvi sentire
e quello che potreste apprezzare; sbagliata la vostra decisione;
con grande tatto vi studia per sondare i vostri gusti; se scegliete un vino al bicchiere, ve ne fa dapprima
vi propone un vino se non sapete cosa scegliere, assaggiare un po’, per assicurarsi che lo apprezziate.
- 181 -
Al ristorante
Al momento del servizio
Il sommelier deve stappare la bottiglia davanti a voi. Il sommelier chiederà chi vuole degustare il vino
se è già aperta, siete autorizzati a pensare che si tratti (di solito si tratta di chi ha fatto l’ordinazione).
di una bottiglia difettosa rifutata da un altro cliente. se approvate voi il vino, il sommelier riempie i bicchieri
state attenti, al momento di assaggiare! dei convitati terminando con il vostro.
Per vedere se ci sono difetti: sentore di tappo, ossidazione, riduzione, temperatura di servizio.
- 182 -
Paolo sceglie il vino
leGGere l’etiCHettA
Le indicazioni fondamentali
1
Il nome del vino: che si tratti del nome
dell’azienda, del vigneto, della marca,
di un nome di fantasia, non è obbligatorio.
2
La denominazione: è obbligatoria. sia che
si tratti di un Docg (come per questo vino),
di un Doc, di un Igt o di un vino da tavola.
3
L’annata: indica che il vino proviene
intergralmente dalla vendemmia dell’anno
indicato (non è obbligatoria per i vini
da tavola).
4
Il volume: è obbligatorio indicare
il contenuto della bottiglia.
1
5
Contiene dei solfti: è raro che un vino
non contenga solfti aggiunti.
6
2 L’imbottigliatore: è obbligatorio precisare
il nome dell’imbottigliatore e il luogo.
3
7
Il paese di origine: obbligatorio
per l’esportazione.
6
8
4 Il contenuto alcolico: è obbligatorio
8 7 e si esprime in percentuale in rapporto
75 cl
12,5 % vol 5 al volume della bottiglia.
- 183 -
Leggere l’etichetta
Altro esempio: etichetta di un vino delle Langhe
BAROlO s. ADRIANO
RIsERVA
Denominazione d’origine controllata e garantita
Imbottigliato da
Menzioni facoltative
1
sistema di affnamento o altra defnizione tradizionale, per
esempio: maturato in barrique, da vecchie vigne, eccetera.
1
2
INVECCHIATO Nome delle uve usate
IN BOTTI dI 3
rOVErE Una medaglia o un premio
2 medaglia d’oro al 3 4
NEBBIOlO Concorso Agricolo Tipo di vino: brut, extra-brut, dolce... questa menzione non
di Milano 2015 è obbligatoria se non per i vini spumanti.
sECCO
La controetichetta
- 184 -
Paolo sceglie il vino
È UN BUoN SEgNo SE...
In mezzo a tutte queste indicazioni occorre cercare i segnali che indichino un vino di qualità, prodotto
con cura e attenzione.
Imbottigliato all’origine
Certo, esistono vini mediocri imbottigliati
alla proprietà e buoni vini imbottigliati al di
fuori dell’area di produzione. In genere, il
fatto che un vino sia imbottigliato presso il
produttore è un buon segno.
c l.
c l.
D. G
D. G
D. G
75
75
75
La capsula in stagno
Nei vini francesi, la capsula ornata di una Marianna che riveste il tappo contiene informazioni preziose.
È verde nel caso di un vino AOC (Appelation d’Origine Contrôlée), blu per un vin de pays (da tavola),
arancione per un vino speciale, come un vino liquoroso. scegliete quindi di preferenza bottiglie con la
capsula verde. Tenete presente che, dopo poco, una capsula rossa può sostituire le blu e le verdi. Anche le
lettere N (negoziante), E (magazzino, entrepositaire in francese) o R (raccoglitore) danno indicazioni sulla
provenienza del vino. Una R dirà che si tratta di produttori che hanno raccolto e vinifcato le proprie uve.
- 185 -
Leggere l’etichetta...
IL gIoCo DEL MARKEtINg
Nell’etichetta di un vino numerose indicazioni o nomi di fantasia risultano attraenti, ma non bisogna
cadere nella trappola: non si tratta che di espedienti di marketing, astutamente messi in atto per sedurre
il consumatore!
DOLCETT
- 186 -
Paolo sceglie il vino
La forma dell’etichetta
Produttori audaci non esitano
a far stampare etichette molto
fantasiose a forma di goccia,
circolari, divise in più parti...
Questi vini mirano a un pubblico
meno convenzionale rispetto
a quello degli amatori di etichette
in “stile pergamena”, che passano
sempre più spesso per datate agli
occhi dei consumatori.
Non si tratta a conti fatti che di un
abito, che ha poco legame con
la qualità fnale del vino.
se l’etichetta vi piace, perché no?
est. 1859
EXCELSIOR
M E R LO T
Il disegno
I vini del Nuovo Mondo rivaleggiano in ingegnosità per decorare
le loro etichette con disegni o foto che donino una ventata di freschezza
moderna al vino. Alcune etichette cambiano illustrazione a ogni nuova
annata. Tra queste la più conosciuta, pioniera del genere, è quella
Miss di Mouton-Rothschild, Château bordolese che chiede ogni anno
Girly a un artista contemporaneo di disegnare l’etichetta. Picasso, Keith Haring
wine o più recentemente Jeff Koons si sono prestati al gioco.
L’etichetta “girly”
le donne consumano e comprano vino; sono anche più numerose
degli uomini negli acquisti presso i supermercati. Non stupisce quindi
che costituiscano un target per gli specialisti di marketing. Da qui il forire
sugli scaffali di etichette di colore rosa, più o meno eleganti ma dal
successo... tiepido. In effetti i sondaggi mostrano che le donne non sono
così facilmente infuenzabili e al contrario resistono all’acquisto di vini
dichiaratamente “femminili” che serviranno in seguito a una tavolata mista.
Esistono tuttavia delle etichette di questo tipo ben riuscite.
- 187 -
Leggere l’etichetta
Altre sorprese
Lo Château in Francia
Vino da tavola
VINO sono relativamente rari, ma esistono dei vini favolosi etichettati come
DA TAVOLA “vino da tavola” (“vin de pays” in Francia), magari più apprezzati rispetto
alla maggior parte dei vini a denominazione d’origine controllata.
si tratta spesso di una presa di posizione impegnata da parte del
produttore, che ha deciso di uscire volontariamente dalla denominazione
per creare il vino che desiderava, senza preoccuparsi dei vincoli della Doc.
Alcuni vignaioli, già ben conosciuti dagli appassionati, scelgono ad esempio
di usare un vitigno non autorizzato dalla denominazione o di non
rispettarne le proporzioni d’uso prescritte. Ciò nonostante il loro prezzo
rimane elevato, e non li si troverà di norma al supermercato.
- 188 -
Paolo sceglie il vino
ACQUistAre UnA BottiGliA
In una piccola drogheria di quartiere i vini sono lasciate perdere le grandi denominazioni,
spesso tenuti in piedi, a temperatura ambiente. che sono costose e richiedono qualche anno
Condizioni di conservazione che non sono di maturazione: i tannini saranno troppo marcati
proprio ideali: il vino è caldo e i tappi sono nei rossi, gli aromi dell’affnamento in legno
asciugati. se possibile, scegliete una bottiglia saranno troppo evidenti nei bianchi.
chiusa con un tappo a vite, che avrà protetto
meglio le bottiglie maltrattate.
Rossi: Dolcetto, Chianti, Monica di sardegna, Bonarda, Beaujolais in Francia (non Beaujolais nouveau ma un
Brouilly, un saint-Amour o un Chiroubles, che sono comuni della denominazione). I vini spagnoli o cileni sono
una buona alternativa, sono morbidi e facili da bere, e hanno prezzi contenuti.
Bianchi: dimenticate i vini secchi e di acidità marcata e scegliete bianchi rotondi e fruttati come se ne trovano
in sicilia, sardegna o in Veneto.
Spumanti: scegliete un Franciacorta, un TrentoDoc o uno Champagne di marche conosciute, la qualità sarà
affdabile.
- 189 -
Acquistare una bottiglia
AL SUPERMERCAto
Sugli scaffali dei supermercati dedicati ai vini si trova di tutto, e la maggior parte delle bottiglie sono a
buon mercato.
L’inconveniente
la maggior parte delle
VINo RoSSo VINo RoSAto VINo BIA
volte non c’è nessuno
che vi assista.
I collarini
Questi cartoncini vi segnalano
che il vino è stato selezionato
(o approvato o raccomandato) da
una guida. Questa indicazione non
signifca che il vino è formidabile,
ma garantisce una qualità
accettabile, di cui potete fdarvi.
Le medaglie
Compaiono in molte bottiglie, ma attenti: non tutti i concorsi di degustazione
si equivalgono. Una medaglia di bronzo di un concorso sconosciuto non garantisce
affatto che si tratti di un buon vino. È la fama della manifestazione che dà valore
a una medaglia.
Tenete anche presente che un vino “medagliato” non sarà per sempre il migliore
della sua categoria, ma semplicemente che è stato apprezzato tra gli altri, in un certo
momento, da certe persone. In più, i concorsi sono a pagamento.
- 190 -
Paolo sceglie il vino
I vini di marca
I vini delle grandi aziende e delle bottiglie con l’etichetta del singolo marchio di grande
cooperative sono i più facili da distribuzione. Non hanno una grande personalità ma,
reperire. sono scelte sicure che sono enologicamente parlando, sono in genere ben fatti e
di solito garanzia di costanza (a scapito non presentano difetti.
dell’originalità). Esistono anche
ANCo VINI DEL MoNDo VINI DEL MoNDo I grandi magazzini preferiscono
orientarsi verso grandi produttori,
che sono in grado di rifornire
numerosi punti vendita nel corso
dell’anno. si tratta spesso di vini
con una personalità mediocre.
se invece trovate i vini di un
vignaiolo dal carattere deciso
e atipico approfttatene subito,
è quasi un miracolo!
Fotografate le etichette
- 191 -
Acquistare una bottiglia
DAL PRoDUttoRE E
AI SALoNI DEL VINo
Sono i posti migliori per sapere cosa state acquistando: potete assaggiare prima! È lo scopo principale
di queste manifestazioni, dove i vignaioli vengono direttamente a servirvi il vino. E, anche nel caso di
piccoli produttori, ci sono sempre un tavolino e dei bicchieri per una degustazione.
Il prezzo
La gamma
- 192 -
Paolo sceglie il vino
La conversazione
La visita a un produttore
lui solo può parlarvi dell’età media delle sue vigne, della
composizione e dell’orientarmento del suolo, della pioggia che
è mancata o che è stata troppo presente un determinato anno,
del suo lavoro in cantina. Potrete così capire perché un certo
vino è più goloso e perché un altro è più elegante. Attenzione
comunque a non abusare del suo tempo e della sua ospitalità:
restare due ore a parlare con un vignaiolo per non comprarsi alla
fne che una mezza bottiglia non è molto corretto. se non potete
caricarvi di molte bottiglie, diteglielo subito. stessa cosa se entrate
in un’azienda prestigiosa senza avere i mezzi per acquistare
qualcosa. Numerosi produttori fanno d’altra parte pagare
la degustazione, se non è seguita da un acquisto.
Avvertite del vostro arrivo. le cantine sociali sono di solito aperte al pubblico senza appuntamento, ma i vignaioli
non possono ricevervi senza un accordo preventivo. Il periodo delle vendemmie, per esempio, è poco propizio
alle visite.
- 193 -
Acquistare una bottiglia
IN ENotECA
Un buon vinaio è sempre un appassionato. Spesso un appassionato loquace. È uno dei contatti più
preziosi per ogni amatore di vino: lo guida da una bottiglia all’altra, lo incoraggia a gustare vini che non
gli sarebbe mai venuto in mente di acquistare, gli spalanca un mondo di sorprese e scoperte.
Poco diffusa nel nostro paese, è più frequente si sposta presso i vignaioli per assaggiare i loro vini,
all’estero: il vinaio che lavora per gruppi come li offre talvolta nel suo negozio, seleziona una o più
Nicolas in Francia o Oddbins nel Regno Unito effettua cuvée, contratta il prezzo, eccetera. A seconda dei
una scelta a partire dal catalogo della casa madre. suoi gusti e della sua personalità, può orientarsi verso
Mette in evidenza certe bottiglie in funzione della sua vini molto famosi o verso prodotti ottenuti da
clientela. Anche se la selezione è più classica rispetto vitigni desueti, verso denominazioni poco note,
a un vinaio indipendente, ci si trova sempre di che verso vini locali affascinanti, verso vini biologici...
soddisfare una voglia, e il vinaio deve potervi guidare. Un buon vinaio deve sapervi proporre dei grandi
classici ma anche dei vini sorprendenti.
Un buon vinaio...
Non vi orienta verso il vino più costoso produttore o, meglio, darvi qualche informazione
se gli date una forbice di prezzi. Deve sul vigneto;
potervi proporre un vino nella media, può mostrarvi il suo vino del cuore del momento.
che sia una fascia alta o bassa; Infatti beve i vini che vende e ha le sue preferenze;
nel momento in cui gli chiedete ha in vendita qualche buon vino comune.
informazioni su una bottiglia Non può eliminare certe tipologie con il pretesto
non si mette a leggere l’etichetta... che non hanno una grande reputazione: in tutte
Deve sapervi citare il nome del le denominazioni esistono vini formidabili.
- 194 -
Paolo sceglie il vino
ALLE FIERE DEL VINo
Avete un’anima da esploratore? Potete lanciarvi nelle fere del vino. Più o meno grandi, più o meno
commerciali, più o meno tematiche, esistono da decenni.
Come funziona
In Italia ne esistono ormai decine, in alcuni casi sui vini biodinamici, sui vini da vitigni autoctoni,
polemicamente contrapposte tra eventi più espositivi sui bianchi, sui rosati, eccetera).
e commerciali e manifestazioni più di nicchia. In Francia ne esiste una versione peculiare,
si va da Vinitaly, la più grande in Italia e una su iniziativa della grande distribuzione, che si volge
delle prime due o tre al mondo, a iniziative meno due volte all’anno, in primavera e in autunno,
monumentali, spesso monografche (sui vini biologici, e dura una quindicina di giorni.
Vi piace girellare?
- 195 -
Acquistare una bottiglia
SU INtERNEt
La vendita online è esplosa. Dal 2007 le vendite di vino su internet hanno fatto registrare una crescita
media del 33% all’anno. Risultato, alcuni siti chiudono, altri nascono. Come sapere di quali fdarsi?
MEgA
PRoMo
www.millesima.it
www.tannico.it
www.wine-searcher.com
www.callmewine.com
www.doyouwine.com
- 196 -
Paolo sceglie il vino
CostitUire lA ProPriA CAntinA
Una sola bottiglia è suffciente per avviare la propria cantina. In seguito tutto dipende dallo spazio di
cui disponete e... dal vostro budget. L’ideale è ovviamente possedere una batteria di vini che potranno
adattarsi a ogni situazione.
Da 2 a 5 bottiglie
Acquistate delle bottiglie di vino bianco e di vino rosso per il consumo
quotidiano, da stappare per un aperitivo o una cena improvvisati.
Puntate a vini fruttati e piacevoli, rossi piemontesi o toscani, un Verdicchio
e un bianco sardo. Comprate anche uno spumante, per aprirlo quando
avrete qualcosa da festeggiare.
Budget: tra 5 e 12 € a bottiglia
Da 5 a 10 bottiglie
Irrobustite la vostra collezione con un vino dolce per un dessert
o una domenica pomeriggio tra amici intorno a una torta.
Prevedete un vino dolce per i fne serata o per gli amanti della
dolcezza durante l’aperitivo (Porto, Moscato d’Asti), o uno o due
rosati per l’estate. Infne, prevedete un rosso (ed eventualmente
un bianco) di qualità, di una denominazione famosa. si può trattare
di un Chianti Classico o di un Barbaresco, per i rossi, o di un soave
tra i bianchi, per esempio. sono vini che potrete conservare qualche
anno e che stapperete per una bella occasione: un anniversario,
una dichiarazione d’amore, una buona cena in occasione di una
rimpatriata.
Budget: tra 5 e 20 € a bottiglia
Qualunque sia il vostro conto in banca, non comprate aspettative saranno talmente elevate che rischierete
mai un vino al di sopra delle vostre possibilità di essere delusi. Inoltre i vini molto costosi richiedono
con il pretesto di fare “una piccola follia”. di solito una lunga conservazione, e se non potete
Perché questa “piccola follia” non oserete mai gestire condizioni di stoccaggio ottimali per il vino,
stapparla. E il giorno in cui lo farete, le vostre vi sarete rovinati per nulla.
- 197 -
Costituire la propria cantina
Da 10 a 30 bottiglie
È tempo di diversifcare la vostra collezione: cercate di
scegliere vini di regioni differenti o anche di diversi paesi,
per variare il piacere. l’importante è che abbiano dei
profli aromatici e gustativi vari: vini vivi e leggeri, fni
e complessi, intensi e speziati, setosi e potenti...
Così avrete sempre a disposizione la bottiglia adatta per
ogni occasione o voglia del momento. Non dimenticate
qualche vino eccentrico, ottenuto da un’uva rara o da una
denominazione originale. E tanto meglio se hanno una
storia simpatica da raccontare o se sono stati ottenuti in
biodinamica.
Budget: tra 5 e 25 € a bottiglia
Più di 30 bottiglie
Acquistate le vostre bottiglie preferite a casse di 3 o 6.
Avrete così il piacere di vedere come una cuvée
evolve nel tempo, di osservare come si comporta
il vino a sei mesi, un anno, due anni o più
dall’acquisto.
- 198 -
Paolo sceglie il vino
LE CoNDIZIoNI DI CoNSERVAZIoNE
A seconda delle condizioni di conservazione il vostro vino evolverà più o meno rapidamente. Esposto
a una temperatura di 18 °C, evolverà e invecchierà più in fretta rispetto a quanto farebbe a 12 °C.
Come per gli esseri umani, un vino matura meglio se matura lentamente.
Per permettere una buona conservazione, una cantina deve rispettare alcuni criteri.
La temperatura
la temperatura ideale per far maturare
il proprio vino diversi decenni è tra gli 11
e i 14 °C, ma la maggior parte delle bottiglie
si conservano molto bene qualche anno tra
i 6 e i 18 °C. l’evoluzione è rallentata dal
freddo e accelera quando fa caldo. Il ritmo
lento e naturale delle stagioni in una cantina
Bottiglie tenute in orizzontale permette dunque al vino di invecchiare
Un vino che aspetta deve essere sempre tenuto seguendo un ciclo armonioso. Bisogna
coricato, soprattutto se è chiuso con un tappo soprattutto evitare le variazioni brutali
di sughero. Così il liquido in contatto con il di temperatura, che rovinano il vino; uno
sughero permette a quest’ultimo di restare stoccaggio vicino a un calorifero, un forno
umido e ben espanso. o una qualsiasi altra fonte di calore rischia
di degradare rapidamente il vino.
L’umidità
È molto importante.
se l’aria è troppo secca, il tappo
si asciuga e diviene permeabile
all’ossigeno. Va meglio un tasso La luce
di umidità elevata, tra il 75% È nefasta per il vino. Deteriora sia il
e il 90%. Unico rischio, in caso colore che gli aromi. Occorre sempre
di eccesso di umidità il tappo conservare i propri vini al buio. Uno
può ammuffre e le etichette sgabuzzino o un sottoscala possono
scollarsi, però è abbastanza raro. andare bene.
I cattivi odori
Curiosamente, possono infltrarsi
attraverso il tappo. le teste d’aglio,
lo strofnaccio zuppo di candeggina
La calma o la nafta non sono buoni compagni
Come quando dormiamo, il vino ha bisogno di
per il vino. Anche un cartone
calma. I colpi e le vibrazioni rompono le molecole
ammuffto, se ospita una bottiglia
e disturbano gli aromi. Bisogna quindi evitare
troppo a lungo, può infuenzarne
di conservare il proprio vino sotto il tunnel
il bouquet.
di una metropolitana o sopra una lavatrice.
- 199 -
Costituire la propria cantina
FAR MAtURARE IL VINo
La domanda da farsi è: questo vino deve maturare? In effetti, saper far maturare il vino consiste prima
di tutto nel sapere quando berlo. I vini non sono tutti fatti per invecchiare. Lo scopo fnale è ovviamente
di poter godere di un vino al suo apogeo. Il mondo del vino vi apparirà ben più ricco se riuscirete ad
apprezzare un vino al suo zenith, che abbia due o vent’anni.
Vini che possono essere bevuti giovani Vini che possono essere bevuti vecchi
la maggior parte dei vini economici, sono spesso i vini più prestigiosi e più costosi.
gli effervescenti, la maggior parte degli Di solito molto potenti da giovani, hanno
spumanti e dei bianchi, i rosati, i rossi leggeri bisogno di tempo per espandersi,
e poco tannici. Cioè in sostanza la maggior armonizzarsi, sviluppare un bouquet
parte dei vini che si acquistano. sono molto complesso e armonioso.
apprezzabili nella loro forza giovanile,
“sul frutto”, e non guadagnano a invecchiare. Quali vini?
Tra gli altri rossi, i grandi Barolo, Barbaresco,
Quali vini? Chianti Classico, Brunello di Montalcino,
Esistono delle eccezioni, ma in generale Taurasi, Aglianico del Vulture; in Francia
i vini ottenuti da pinot bianco, moscato, i grandi Bordeaux, Borgogna, Hermitage,
viognier, sauvignon, gamay, dolcetto Châteauneuf-du-Pape; in spagna i Priorat
sono più piacevoli nella loro giovinezza. e Ribera del Duero; e ancora i Porto, i grandi
Potete comunque provare a conservarli vini argentini, californiani e australiani...
qualche anno, se hanno una discreta struttura. Tra i bianchi diversi soave e Verdicchio,
Potreste avere delle belle sorprese. alcuni Chenin secchi e dolci della loira
e del sudafrica, i grandi Borgogna, i Riesling
tedeschi, i sauternes, i Tokay ungheresi.
- 200 -
Paolo sceglie il vino
Come sapere se bisogna far invecchiare un vino?
Informatevi
Chiedete al vignaiolo o vinaio
Come matura il vino in bottiglia?
che ve l’hanno venduto, oppure leggete
la controetichetta della bottiglia, cercate
È l’ossigeno che fa maturare il vino. Nella
su internet...
bottiglia rimane sempre una piccola bolla
d’aria. Questa piccola quantità è suffciente
perché il vino possa maturare arrivando
al suo apogeo, per poi declinare. se la
bottiglia è coricata, la bolla d’aria è ancora
di più a contatto con il vino e lo fa evolvere
meglio. Un’altra buona ragione per tenere
in orizzontale le vostre bottiglie.
Assaggiatele
se avete almeno 2 bottiglie dello stesso vino, apritene una. Il vino
vi sembra chiuso, denso, poco profumato? Evidentemente si è infastidito
per il fatto di essere stato svegliato troppo presto. Occorre aspettare.
È potente, con un’acidità e dei tannini molto marcati (se rosso)?
Bisogna assolutamente pazientare qualche anno ancora.
- 201 -
Costituire la propria cantina
Costruire la propria cantina
In un piccolo appartamento
Occupate uno sgabuzzino, un anfratto tra i muri,
una scarpiera o un sottoscala. se avete un camino poco
sfruttato, collocateci delle bottiglie: è di solito più fresco
rispetto al resto dell’appartamento. l’importante in tutte
queste soluzioni è che il vino sia coricato nella penombra
e lontano da fonti di calore. se avete un portabottiglie,
assicuratevi che non sia scaldato dai raggi del sole.
In un grande appartamento
Avete molte bottiglie ma non una cantina? Investite in un armadio
climatizzato. Questi frigoriferi per il vino, più o meno grandi (a seconda
dei modelli contengono da 12 a 300 bottiglie), svolgeranno bene il loro
compito: temperatura e igrometria costanti, protezione dalla luce.
Ne esistono di tre tipi: le cantinette di servizio, che conservano il vino
qualche mese; gli armadi da invecchiamento, più costosi, che assicurano
una temperatura costante di 12 °C; e il vertice, gli armadi polivalenti, che
combinano diverse temperature a seconda degli scomparti. In questi armadi
i produttori consigliano di far variare di 2 o 3 gradi la temperatura ogni
trimestre, per riprodurre il ciclo naturale delle stagioni.
- 202 -
Paolo sceglie il vino
Come sistemare le bottiglie?
Per priorità
sistemate le bottiglie in modo
priorità
che quelle che devono essere
bevute rapidamente siano più
facili da prendere. le bottiglie
che rimarranno in cantina
qualche anno possono essere
meno accessibili, sistemate
nel fondo, negli scaffali in basso
o in quelli più alti.
- 203 -
Costituire la propria cantina
Per MeMoriZZare tUtto
in Un CoLPo d’oCCHio
FranCesCa PaoLo
visita i vigneti sCegLie iL vino
Con un bicchiere adatto,
un vino sviluppa più aromi Un vino potente va stappato
e sembra migliore al palato. 3 ore prima del pasto.
- 206 -
Post-it
Il colore di un vino rivela
la sua età e la sua origine.
- 207 -
Post-it
Il vino dolce naturale è un vino Durante l’invaiatura l’uva cambia
“mutizzato” con l’aggiunta colore: da verde a gialla o rossa
di alcol durante la fermentazione. a seconda del vitigno.
La fllossera è un parassita
che obbliga a usare dei
portainnesti per le vigne.
POST - IT
Matteo va a
vendemmiare L’alcol proviene dalla
trasformazione dello zucchero
La geroboamo è una bottiglia
da parte dei lieviti.
da 3 litri, vale a dire l’equivalente
di 4 bottiglie normali.
La qualità di un’annata
dipende dalle condizioni
meteorologiche.
- 208 -
Post-it
Un vino da vitigno non esprime il terroir
Il vino è migliore se la vigna in cui è cresciuta l’uva.
cresce su un suolo povero.
POST - IT
Francesca
visita i vigneti
- 209 -
Post-it
Un sommelier non è responsabile
di una bottiglia che sa di tappo,
ma deve cambiarvela senza indugi.
Un camino poco sfruttato può
servire come piccola area di
stoccaggio per le bottiglie.
Non cadete nelle trappole del
marketing: “Grand vin de Bordeaux”
non signifca assolutamente niente!
Un buon sommelier vi fa
sempre assaggiare il vino
prima di servirlo. Potete classifcare i vini secondo
la regione o secondo l’annata.
La controetichetta permette
di aggiungere informazioni
sul vino e sul vigneto. POST - IT
Paolo sceglie
il vino Per maturare un vino ha
bisogno di oscurità, fresco,
È la bolla d’aria contenuta umidità e calma.
nella bottiglia che permette
al vino di maturare.
- 210 -
Post-it
INDICE DEI NOMI
- 211 -
Indice dei nomi
G Jerez 125, 147, 160, 161 Marsala 52, 55, 123, 125, 146
Jumilla 161 Marsannay-la-Côte 149
gaiole 29 Marsanne 156
gamaret 159 K Matelica 82, 144
gamay 96, 149, 154, 159, 200 maturazione del vino 50, 51, 122, 152,
gambellara 80 Kabinett 158 154, 160, 186, 189, 199, 200-201
garanoir 159 Karnataka 174 Maule 168
garganega 80, 141 Kir 10 Maury 95
garnacha 95 Klein Constantia 172 Mayolet 140
gattinara 17, 90, 138 Klein Karoo 173 Médoc 150, 151
gavi 138 Kourum of the nile 174 Melon della Borgogna 87, 154
gavi del Comune di gavi Lugarara 179 Mendoza 169
germania 55, 61, 81, 84, 111, 124, 158, 200 L Ménetou-salon 134, 155
gevrey-Chambertin 148, 149 Mercurey 149
gewürztraminer 81, 141, 170 La giustiniana 179 Merlot 16, 74, 77, 89, 92, 94, 142, 147, 150,
ghemme 138 La Mancia 160, 161 159, 166, 167, 168, 169, 170, 172, 173
giappone 175 La rioja 169 Mesland 155
gigondas 157 Lacrima di Morro d’alba 144 Meursault 16, 148, 149
gisborne 171 Ladoix-serrigny 149 Michigan 167
giura 78, 124 Lago di garda 80 Missouri 167
givry 149 Lagrein 141 Moldavia 164-165
gragnano 146 Lalande de Pomerol 151 Molise 144
grand auxerrois 148 Lambrusco 141 Monferrato 138-139
graves 150, 151 Lambrusco di sorbara 141 Monica 147, 189
graves de vayeres 151 Lambrusco grasparossa 141 Montagna di reims 152, 153
grechetto 144 Lambrusco reggiano 141 Montagne-saint-Émilion 151
grecia 87, 124, 163 Langhe 29, 138-139, 184 Montagny 149
greco di Bianco 55, 146 Languedoc 16 Montalcino 91, 142-143
greco di tufo 146 Lazio 29, 144 Montefalco 144
grenache 95, 156, 161, 167 Lessona 138 Montepulciano 91, 142-143
greve 29 Lettere 146 Montepulciano d’abruzzo 144
grignan Les adhémar 157 Libano 174 Monterey 166-167
grignolino 138 Liguria 28, 86, 96, 140, 142 Monthélie 148, 149
grillo 146 Limari 168 Montilla-Moriles 160
grumello 140 Limnio 163 Montlouis 155
gutturnio 140 Lirac 157 Morellino di scansano 142-143
Lison Pramaggiore 141 Morey-saint-denis 148, 149
H Lombardia 90, 140 Morgon 16
Loupiac 150 Moscato 87, 138, 141, 142, 144, 156, 163,
Haut-Médoc 150, 151 Loureiro 162 170, 173, 200
Haut-Poitou 155 Lugana 17, 29 Moscato d’alessandria 87
Hawke’s Bay 170, 171 Lussac saint-Émilion 151 Moscato d’asti 17, 138, 197
Hermitage 156, 157, 200 Lussemburgo 84 Moscato di samos 163
Hessener Bergstrasse 158 Moscato giallo 141
M Moscato Passito di Pantelleria vedi Passito
I di Pantelleria
Macabeo 161 Mosella 158
igt 183 Macedonia 163 Mosella-sarre-ruwer 158
imbottigliamento 115, 117, 119, 121, 131, macerazione 40, 58, 114, 118, 152, 208 mosto 40, 114, 116, 118, 119, 120, 125,
183, 184, 185 Mâconnais 148 131, 138
india 175 Madeira 10, 52, 123, 125, 127, 162 Mourvèdre 156, 161
inferno 140 Madiran 188 muffa nobile 111, 124
inghilterra 174, 194 Maghreb 174 Müller-thurgau 141, 158, 159
inzolia 146 Maharashtra 175 Muscadelle 170
irancy 149 Maipo 168 Muscadet 26, 56, 87, 154, 155
irpinia 85, 146 Malbec 168, 169 Muscadet Coteaux de la Loire 155
ischia 146 Malvasia 147, 161, 162 Muscadet Côtes de grandlieu 155
isole e olena 179 Malvasia delle Lipari 146 Muscadet de sèvre-et-Maine 155
israele 174 Malvasia di Bosa 147 Muscat 161
italia 71, 77, 78, 80, 82, 83, 85, 87, 89, 90, Maranges 149 Muscat de Beaumes-de-venise 156
91, 92, 93, 97, 98, 99, 102, 104, 107, Marcarini 179 mutizzazione 125, 208
109, 124, 138-147, 180, 195 Marche 17, 55, 82, 144
itata 168 Maremma 142 N
Margaux 150, 151
J marketing del vino 186-188 nahe 158
Marlborough 171, 171 napa valley 166
Jasnières 155 Marocco 128, 174 nashik 175
- 213 -
Indice dei nomi
lunghezza 59 Clairette 156 Controllata) 111, 138, 178, 183, 188
sapori 55 Clairette de die 156, 157 doCg (denominazione d’origine
sensazione di acido 56, 207 classement 150 Controllata e garantita) 138, 183
sensazione di grasso 56, 207 Colchagua 168 dolcetto 16, 96, 138, 141, 189, 200
sensazioni tattili 54, 56 Colli di Luni 142-143 dolcetto d’alba Boschi di Berri 179
struttura 38, 56, 58, 68, 73, 76, 85, 90, Columbia valley 167 dornfelder 158
115, 117, 122, 140, 160, 161, 169, 206 Commandaria 164 durbanville 172
tannini 18, 19, 20, 27, 41, 58, 61, 62, condizioni climatiche e meteorologiche
64, 68, 69, 71, 76, 89, 95, 98, 114, 122, 39, 76, 78-99, 102, 104-105, 110, 111, E
123, 142, 156, 189, 201, 206, 207 124, 132, 134, 137, 150, 158, 166, 167,
velatura 41 168, 170, 193, 208 egitto 174
Carema 138-139 Condrieu 156, 157 eiswein (ted., vino del ghiaccio) 84,
Carignano 99, 147, 156, 161 conservare il vino 52, 131, 179, 189, 199 111, 158
Carmenère 168 Constância 172 emilia romagna 83, 141
carta dei vini 178-179, 180, 181 consumo responsabile 67 enoteca 70, 176, 194
Casablanca 168 Cornalin 140, 159 entre-deux-Mers 151
Castelli di Jesi 82, 144 Cornas 157 Épernay 152, 153
Castelli romani 26, 144 Corsica 86 epiro 163
Castelnuovo Berardenga 29 costruire la propria cantina 202-203 equilibrio del vino 64, 72
Catamarca 169 Côte Chalonnaise 148, 149 erbaluce di Caluso 138
Catarratto 146-147 Côte de Beaune 148, 149 estremadura 162
Cava 16, 160 Côte de nuits 148, 149 etichetta 183, 186, 187, 188
Cavalchina 179 Côte de sézanne 153 etichetta aB (agricoltura Biologica
cavatappi 12-13 Côte des Bar 152, 153 in europa) 72, 107, 188
Centre-Loire 154, 155 Côte des Blancs 152, 153 etichetta Biodyvin 72, 108
Cerasuolo d’abruzzo 144 Côte-rôtie 156, 157 etichetta déméter 72, 108, 184, 188
Cérons 150 Coteaux d’ancenis 154, 155 etichetta ecocert 72, 108, 188
Cesanese 144 Coteaux de l’aubance 155 etna rosato 29
Cesanese del Piglio 144 Coteaux de Pierrevert 157
Cesanese di affle 144 Coteaux du giennois 155 F
Cesanese di olevano romano 144 Coteaux du Layon 155
Chablis 26, 78, 148, 149 Coteaux du Loir 155 fabbricazione della botte 69
Chambolle-Musigny 17, 148, 149 Coteaux du vendômois 155 Falanghina 147
Champagne 10, 16, 17, 18, 20, 22, 34, 40, Côtes de Blaye 151 Fara 138
55, 78, 88, 105, 113, 127, 148, 152-153, Côtes de Bourg 151 fare un vino rosso 114-115
160, 189, 206 Côtes du Luberon 157 fare un vino bianco 116-117
Chardonnay 16, 17, 28, 39, 57, 77, 78, 84, Côtes du ventoux 157 fare un vino rosato 118-119
120, 138, 141, 146, 147, 148, 149, 152, Côtes du vivarais 157 fare uno spumante 120-121
153, 154, 161, 167, 168, 169, 170, 172, Côtes-de-castillon 151 Faro 146
173 Côtes-de-Francs 151 Fattoria dei Barbi 179
Chassagne-Montrachet 148, 149 Côtes-du-rhône 157 fermentazione 43, 51, 56, 121, 124, 125,
Chasselas 159 Côtes-du-rhône-villages 157 131, 170
Château d’Yquem 64 Coulée de serrant 109 fermentazione alcolica 43, 51, 76, 114,
Château grillet 156, 157 Counoise 156 116, 119, 120, 122, 124, 125
Château Haut-Brion 150 Crémant d’alsazia 16, fermentazione malolattica 51, 115, 117,
Château Kefraya 174 Crémant di Borgogna 16, 148 119, 120, 123, 208
Château Ksara 174 Creta 163 Fiano 55, 85, 147
Château Lafte-rothschild 150 cristalli di tartrati 41 Fiano di avellino 146
Château Latour 150 Crozes-Hermitage 157 Fiano di avellino Pietracupa 179
Château Margaux 150 Cru 148, 150, 152, 154, 166, 168, 170, 185, Fiefs vendéens 155
Château Mouton-rothschild 150, 187 188, 192 fere del vino 178, 192, 195
Château Musar 174 Curicó 168 fllossera 103, 208
Châteauneuf-du-Pape 155, 156, 200 cuvée 186, 192, 194, 198 Fixin 149
Chenin 154, 170, 172, 173, 200 follatura 114
Chianti 26, 91, 189 D Francia 18, 55, 56, 67, 71, 78, 79, 81, 84,
Chianti Classico 16, 28, 29, 56, 57, 91, 86, 87, 89, 92, 93, 94, 95, 99, 102, 104,
142-143, 179, 189, 197, 200 dão 162 109, 124, 148-157, 179, 180, 185, 188,
Chinon 155 decantare 19, 206 189, 194, 195, 200
Chiroubles 189 degustazione 28-29, 36, 53, 54, 60, 62, Franciacorta 16, 17, 18, 105, 121,
Chorey-les-Beaune 149 63, 64, 65, 66, 105, 130, 150, 190, 140, 189
Cile 16, 18, 78, 79, 89, 92, 94, 99, 168, 192, 193 Franconia 158
169, 189 denominazione 28, 29, 61, 62, 113, 138, 142, Freisa 138
Ciliegiolo 142 144, 148,150, 152, 154, 178, 179, 183, French paradox 67
Cina 89, 175 184, 188, 189, 192, 194, 196, 197, 198 Friulano 141
Cinsault 156 diraspatura 76, 114, 116, 118, 120 Friuli-venezia giulia 79, 141
Cipro 164 diritto di tappo 180 Fronsac e Canon-Fronsac 151
Cirò 146 doC (denominazione d’origine Fumin 140
- 212 -
Indice dei nomi
navarra 160, 161 Porto douro 162 S
nebbiolo 29, 90, 96, 138, 140, 141, 144, Porto tawny 123
147, 184 Portogallo 18, 87, 102, 125, 128, 132, 162 saale-Unstrut 158
negozio di quartiere 189 Portugieser 158 sagrantino 144
negramaro 146-147 Pouilly-Fuissé 149 saint-amour 189
nelson 171 Pouilly-Fumé 155 saint-aubin 148, 149
nerello 147 Pouilly-Loché 149 saint-Bris 148, 149
nero d’avola 146 Pouilly-vinzelles 149 saint-Émilion 16, 150, 151
new York, stato di 167 presa di spuma 120, 121 saint-estèphe 150, 151, 188
nicolas 194 pressatura 58, 114, 116, 118, 120, 124 saint-georges-saint-Émilion 151
northland 171 prezzi del vino 180 saint-Joseph 157
nosiola 141 Primitivo 146-147 saint-Julien 150, 151
nuits-saint-georges 149 Primitivo di gioia del Colle 146 saint-Macaire 150
nuova Zelanda 79, 84, 88, 130, 170-171 Primitivo di Manduria 28, 39, 57, 146 saint-nicolas-de-Bourgueil 155
Primitivo tarantino 146 saint-Péray 157
O Priorat 160, 161, 200 saint-romain 149
Prosecco 17, 55, 140 saint-véran 148, 149
oddbins 194 Provenza 16, 27, 127 sainte- Foy-Bordeaux 151
ohio 167 Puglia 28, 56, 85, 98, 146 sainte-Croix-du-Mont 151
olifants river 172 Puisseguin-saint-Émilion 151 salento 146
oltrepò Pavese 140 Puligny-Montrachet 17, 149 san Juan 169
ordine dei vini 23 san Luis obispo 166, 167
oregon 29, 88, 166, 167 Q sancerre 154, 155, 179
orvieto 144 sangiovese 91, 141, 142, 169
orvieto amabile 55 Quarts de Chaume 155 sangiovese di romagna 141
otago 171 Quincy 155 sangli 175
overberg 172 santa Barbara 166, 167
R santa Cruz 166
P santa Maddalena 27, 141
raffreddare il vino 21 santenay 149
Paarl 172 rasteau 156, 157 sardegna 26, 56, 86, 90, 95, 99, 147, 189, 197
Palatinato 158 recioto 55 sassella 140
Pallagrello 17 refosco 141 sassonia 158
Parellada 161 registro di cantina 203 saumur 154, 155
Pascal Jolivet 179 remuage (fr.: scuotimento) 121 saumur-Champigny 155
Passerina 144 renania-vestfalia 158 sauternes 55, 150, 200
Passito di Pantelleria 26, 39, 55, 146 repubblica di Macedonia 164-165 sauvignon 28, 39, 56, 70, 79, 140, 141, 147,
Patagonia 169 rese 83, 91, 99, 101, 111 148, 154, 161, 167, 168, 170, 173, 200
Pauillac 150, 151 retro-olfazione 59, 207 savatiano 163
Pays nantais 154, 155 reuilly 154, 155 savennières 155
Pecorino 17, 144 rheingau 158 savigny-Lès-Beaune 149
Pelaverga 138 rias Baixas 160 sboccatura 121
Peloponneso 163 ribatejo 162 scaraffare 19, 52, 182, 184, 206
pendenza 135 ribera del duero 160, 161, 200 schioppettino 141
Penedes 160, 161 ribolla gialla 141 sélection de grains nobles 124
Pernand-vergelesses 149 riduzione 52, 131, 182, 207 sémillon 167, 168, 170, 173
peronospora 96, 107, 108 riesling 84, 140-141, 158, 167, 170, 173, serbia 164-165
Pessac-Léognan 150 200 sfecciatura 116, 119, 120
Petite arvine 140, 159 rio negro 169 sherry vedi Jerez
Piana della Bekaa 174 rioja 17, 160, 161 shiraz vedi syrah
Picolit 55 ristorante 178-179, 180, 181 sicilia 56, 125, 132, 146, 189
Picpoul 156 robertson 172 sidro 26
Piemonte 90, 96, 97, 138-139, 179, 197 rodi 163 sierra Foothills 166
Pigato 140-141 roditis 163 siria 174
pigiatura 114, 118 roero 138-139 situazione geografca 134-135
Piketberg 172 romagna 91, 141 slovacchia 164-165
Pinot bianco 120, 200 romanée-Conti 109 soave 16, 29, 55, 56, 63, 80, 141, 197, 200
Pinot grigio 141, 158 rosato di Puglia 57 soave Classico 80
Pinot meunier 152, 153 rosé des riceys 153 sommelier 43, 53, 61, 179, 181-182
Pinot nero 29, 56, 77, 88, 89, 90, 120, 140, rossese 27, 28, 57, 140 somontano 161
141, 148, 149, 152, 153, 154, 158, 159, rosso Conero 144 sonoma valley 166
167, 168, 170, 173 rosso dell’etna 146 spagna 18, 26, 71, 79, 87, 95, 99, 102, 124,
Pinotage 172, 173 rosso di Montalcino 91 125, 128, 160-161, 189, 200
Pomerol 150, 151 rosso di Montepulciano 91 spätlese 158
Pommard 17, 148, 149 roussanne 156 spumanti 10, 15, 18, 20, 22, 23, 26,
portainnesto 103, 208 rueda 160, 161 33, 34, 105, 111, 120-121, 127, 131,
Porto 10, 125, 127, 162, 197, 200 rully 149 138, 140, 148, 154, 156, 160,
- 214 -
Indice dei nomi
174, 184, 189, 197, 200, U vini del ghiaccio vedi eiswein
207, 208 vini dell’orléanais 155
stagioni del vino 50 Ugni 156 vini di territorio 70, 142
stati Uniti 71, 78, 79, 89, 90, 94, 95, 103, Umagne 159 vini dolci 55, 87, 124, 127, 131, 152, 154,
166-167 Umbria 82, 83, 93, 144 162, 164, 197, 208
stellenbosch 172 Ungheria 55, 141, 164-165, 200 vini fortifcati 87, 124, 125, 161, 162
sudafrica 78, 79, 87, 88, 92, 93, 172-173, 200 uva vini giovani 19, 23, 28, 38, 43, 50, 70, 83,
supermercato 70, 72, 152, 188, 190-191 acino 40, 58, 76, 101, 104, 111, 112, 87, 91, 92, 105, 116, 146, 154, 162, 167,
svinatura 114 113, 114, 118 189, 198, 200, 203, 207
svizzera 124, 130, 159 buccia 39, 40, 58, 76, 88, 89, 92, 101, vini liquorosi 16, 20, 23, 26, 39,
swartland 172 114, 116, 118, 120, 208 55, 84, 111, 124, 125, 154, 158,
swellendam 173 grappolo 58, 101, 102, 110, 111, 112, 164, 172, 185
sylvaner 158 114, 124, 170 vini millesimati 105, 120, 152, 198
syrah 16, 74, 93, 95, 142, 144, 156, 167, polpa 40, 76, 114 vini passiti 16, 20, 26, 39, 42, 55, 124,
168, 169, 170, 172, 173 pruina 76, 208 127, 146, 164
raspo 58, 76, 113, 114, 118 vini senza solforosa 72, 131
T vinaccioli 58, 76, 114 vini tecnici 72, 73, 137
uva da tavola 76 vini varietali 70, 79, 92, 137, 142
taglio del vino 40, 115 uva tintilia 144 vini vecchi 18, 19, 23, 28, 38, 39, 41, 44,
tai rosso 95 50, 51, 64, 70, 105, 117, 120, 196, 198,
tappo 14, 33, 128-130, 189, 199 V 199, 200, 201, 207
taurasi 17, 56, 98, 146, 200 vinifcazione 51, 72, 74, 79, 83, 85,
tavel 1556, 157 vaccarèse 156 88, 93, 100, 107, 114-115, 116-117, 120,
tecniche di viticoltura vacqueyras 157 124, 125, 137, 185, 188, 192
allegagione 100 valais 159 vinitaly 195
allevamento a guyot 102 valdepeñas 161 vino al bicchiere 179, 180
allevamento ad alberello 102, 208 valençay 155 vino da tavola 111, 183, 185, 188
aratura 100 valence 156 vino del thouarsais 155
cimatura 101 valenza 161 vino di pressa 114, 115, 118
cordone speronato 102 valle Centrale 168 vino di terroir 137
dormienza 100 valle d’aosta 56, 90, 96, 132, 140 vino di vitigno 137, 209
foritura 100 valle del douro 162 vino fore 114, 115
fogliazione 100 valle del rodano 16, 18, 93, 95, vino nobile di Montepulciano 17, 91,
germogliamento 100 156-157 142-143
invaiatura 101, 208 valle della Loira 16, 55, 79, 87, 94, vinsobres 157
potatura 100, 102, 104, 137 109, 154-155, 172, 200 viognier 141, 156, 200
sfogliatura 101 valle della Marna 152, 153 viré-Clessé 149
temperatura di servizio 20, 182, 184 valle isarco 39 vite
tempranillo 161, 169 valpolicella 140 ceppo 100, 102, 113, 132
terrano del Carso 56, 141 valtellina 90, 140 cordone 102
terre dell’alta val d’agri 146 vendemmia 74, 101, 102, 104, 110-113, sarmento 102
terroir 78 79, 84, 88, 132, 134-137, 158, 137, 170, 193 vitis labrusca 77
169, 170, 172, 174, 192, 209 vendemmia del ghiaccio 111 vitis vinifera 77
tessaglia 163 vendemmia tardiva 26, 55, 63, 84, 111, vittoria 146
texas 167 124, 208 volnay 148, 149
timorasso 138 vendemmia verde 101 vosne-romanée 149
tinta pinheira 162 veneto 79, 80, 141, 179, 189 vougeot 149
tinta roriz 162 verdejo 161 vouvray 55, 155
tocai vedi Friulano verdicchio 16, 55, 56, 82, 144,
tokay ungherese 55, 141, 164, 200 197, 200 W
toro 160, 161 verdicchio dei Castelli di Jesi 82, 144
torontel 168 verdicchio di Matelica 29, 82, 144 Walker Bay 173
torrontés 169 verduzzo Friulano 55 Wardy 174
toscana 16, 29, 74, 83, 86, 89, 91, 93, 127, vermentino 86, 140-141, 142, 147 Washington (stato di) 166, 167
132, 142-143, 179, 197 vermentino di gallura 147 Wellington 170, 171
touraine 154, 155 vernaccia di oristano 26, 55, Worcester 173
touriga nacional 162 123, 147 Württemberg 158
trajadura 162 vernaccia di san gimignano 142-143
trebbiano 17, 83, 142, 144 vin de pays (vino da tavola) 185, 188 X
trebbiano d’abruzzo 144 vin santo 55, 142
trentino-alto adige 16, 28, 56, 79, 81, 84, vinhão 162 Xeres 123, 127
88, 94, 127, 140-141 vinho verde 162 Xinomavro 163
trentodoc 16, 17, 18, 105, 141, 189 vini en primeur 196
tricloroanisolo 129 vini biologici e biodinamici 72, 107, 109, Z
trockenbeerenauslese 55, 158 188, 194, 195, 208
trollinger 158 vini del “nuovo Mondo” 71, 97, Zinfandel 166, 167, 173
tulbagh 172 166, 187 Zibibbo 147
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Indice dei nomi
Titolo originale: Le Vin c’est pas sorcier
www.piattoforte.it
www.giunti.it
ISBN: 9788809827523