Sei sulla pagina 1di 2

RIGONI A FP.IT: "A PALERMO HO ESPRESSO TUTTO IL MIO POTENZIALE.

RINGRAZIO IL
POPOLO ROSANERO, È STATO BELLISSIMO FARE PARTE DI QUESTA SQUADRA"
di Manfredi Maria Tuttoilmondo

Luca Rigoni ha deciso di lasciare ufficialmente il calcio giocato. Il centrocampista ha


comunicato pochi giorni fa la sua scelta, nonostante l'intenzione iniziale fosse quella
di proseguire fino a fine stagione. Lo abbiamo allora ascoltato ai nostri microfoni per
sapere adesso le sue impressioni, le sue aspettative legate al futuro e per riallacciare
il nastro dei ricordi con quell'anno e mezzo giocato a Palermo. Queste le sue parole:
"Già da qualche settimana riflettevo riguardo questa decisione qua. Volevo smettere
a maggio ma per una serie di vicissitudini ho preferito lasciare adesso il calcio giocato.
Ho avuto poco spazio e data la mia indole, che è sempre quella di voler lottare ed
essere un giocatore importante, ho preferito lasciare un po' prima".
Chi ricorda le caratteristiche di Rigoni in campo avrà sicuramente impressa l'immagine
di un combattente vero, con grandi tempi di inserimento, e che adesso intende
rimettersi presto in gioco con una nuova esperienza: "In questi mesi, logicamente
dovrò staccare un po' la presa, perché in questi vent'anni ho sempre avuto poco
tempo per me e la mia famiglia. Voglio però mettermi subito a lavoro, iniziare a
studiare, visto che vorrei iniziare il percorso da allenatore del settore giovanile".
Luca Rigoni ha vestito la maglia del Palermo per un anno e mezzo, tra l'estate del 2014
e il gennaio del 2016, con una prima stagione semplicemente da incorniciare: "A
Palermo ho giocato la mia migliore stagione e ho avuto un grande rendimento,
soprattuttuo a livello realizzativo con quei 9 gol, che credo siano una cosa incredibile
per un centrocampista. Venivo dalle annate al Chievo dove facevo i miei 3-4 gol
all'anno, anche perché giocavo più davanti alla difesa, quindi in un ruolo diverso da
quello di Palermo. Poi arrivato qui, grazie a Iachini, che è stato per me il mio "padre
calcistico", ho iniziato a fare la mezz'ala e ad inserirmi spesso prendendo una fiducia
tale che mi ha permesso di esprimere il mio massimo potenziale".
La stagione 2014-15 è certamente ricordata come l'anno dell'esplosione di Dybala,
della fantasia di Vazquez ma anche della straordinaria costanza di prestazioni dello
stesso Rigoni. "Quell'anno lì venivamo dalla vittoria in Serie B, avevamo mantenuto
l'ossatura con giocatori di grande esperienza come Sorrentino, Maresca, Barreto, il
sottoscritto, c'erano altri giocatori importanti come Gonzalez e i vari campioni ovvero
Vazquez, Dybala e Belotti. Ma abbiamo raggiunto grandi obiettivi grazie soprattutto a
mister Iachini".
Alla fine, i gol totalizzati in campionato sono stati 9, tutti diversi, parecchi decisivi e
indimenticabili: "A Palermo ho segnato gol in modi tanto diversi: in scivolata, di testa,
d'inserimento, al volo, anche se alla fine l'importante è averne fatti tanti. Il più bello
che io ricordi è la grande azione contro il Napoli per il 3-0, decisa da protagonisti
importanti e di grande pregio. Quella è stata una delle nostre migliori prestazioni
assieme al successo per 2-0 a San Siro contro il Milan: direi che sono tra le vittorie più
belle del popolo rosanero".
Rigoni era presto diventato un beniamino della piazza, che ancora oggi lo ricorda con
affetto: "Il popolo rosanero è molto appassionato, ama la propria squadra ed i propri
giocatori. Per un calciatore è bellissimo fare parte di una squadra con questa storia e
questi tifosi. Resta per me un'esperienza positivissima; con la mia famiglia ci siamo
trovati benissimo ed è stato per me un anno e mezzo fantastico".
Poi qualcosa inizia ad incepparsi, il Palermo perde diversi dei suo pezzi più importanti
(da Dybala passando per Belotti), ma c'è qualcosa che più di tutte decide l'addio,
diremmo prematuro, di Rigoni alla Sicilia: "Già in estate la squadra stava perdendo
molti giocatori. A livello personale, la mia avventura era ripartita benissimo con due
gol tra campionato e Coppa Italia, ma i veri problemi sono iniziati con l'addio di Iachini
e l'arrivo di nuovi allenatori che cambiarono tanti giocatori. Poi, c'è stato un litigio con
il patron Zamparini che ha deciso di mettere fuori rosa me, Maresca e Daprelà e non
ho più avuto il tempo né il modo di tornare in squadra".

Potrebbero piacerti anche