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Principi generali di regolazione delle vie metaboliche

Principio dominante:
n o
I meccanismi di regolazione di una via metabolica i la
rispecchiano la sua funzione
i M
Meccanismi di regolazione dell’attività enzimatica
suddivisibili in tre categorie i d
u d Precursore/i
1. regolazione da parte di composti che si legano al sito
attivo o in vicinanza ad esso S t enzima 1

a) regolazione da concentrazione del substrato


g
b) regolazione da concentrazione di inibitori competititvi
li Intermedio metabolico 1
enzima 2

(Prodotto) d e Intermedio metabolico 2


enzima 3

ti à
2. regolazione tramite cambiamenti strutturali della Intermedio metabolico 3
enzima 4

r s
proteina e cambiamenti conformazionali del sito attivo
Intermedio metabolico 4

delle subunità ve
a) regolazione da eventi di “associazione-dissociazione“ enzima 5

n i
b) regolazione da modifiche covalenti
Intermedio metabolico 5
enzima 6

tU
c) regolazione da scissione proteolitica
d) regolazione allosterica
h
Intermedio metabolico 6
enzima 7

ri g
3. regolazione attraverso la variazione della
concentrazione di enzima
Prodotto finale

p y
a) regolazione dei livelli di mRNA (regolazione della velocità di
o
sintesi e di degradazione)
C
b) regolazione
15:03 dei livelli di proteina (regolazione della velocità
di sintesi e degradazione)
Principi di regolazione delle vie metaboliche:
la “tappa limitante”
n o
i la
La regolazione fisiologica di una via metabolica consiste nella capacità di alterare
il flusso metabolico attraverso quella via e avviene attraverso l’attivazione o
M
l’inibizione dell’enzima che catalizza la reazione più lenta della via metabolica
i
stessa detta “tappa limitante”
i d
u d
S t
Regolazione retroattiva
(inibizione da feedback)
l i
e g
d
ti à Regolazione in avanti

ers (feed-forward)

i v
Inibizione da
prodotto U n
h t
r i g
Le tappe sono dette “limitanti” perché anche piccole differenze nella loro velocità di
reazione si ripercuotono in maniera significativa sulla velocità del flusso netto di
y
metaboliti lungo l’intera via.
p
C o
Spesso la tappa “limitante” regolatoria si trova all’inizio della via metabolica o in
corrispondenza di un punto di ramificazione.
15:03
Enzimi allosterici: cinetica
Gli enzimi allosterici, sono spesso enzimi oligomerici, che n o
non seguono la cinetica iperbolica di Michaelis–Menten, ma i la
seguono una “cinetica sigmoidea”
i M
V0 i d
d Vmax
Curva iperbolica t u
(cinetica di Michaelis-Menten)
i S
g l
d e Gli enzimi allosterici si comportano come se fossero
costituiti da due forme enzimatiche a diversa
efficienza: a basse [S] l’enzima si comporta come se

ti à avesse una debole capacità di legame per il substrato,


mentre all ’ aumentare della [S] viene indotto un

½ Vmax r s aumento nella quantità di substrato legato e quindi di


efficienza catalitica.

v e
n i Curva
U sigmoidea
h t (cinetica allosterica)

r i g
p y
C o
15:03
Km K0.5 [S]
Enzimi allosterici: effetti degli effettori allosteri positivi e negativi
sulla cinetica dell’enzima n o
i la
i M
d
Velocità iniziale, V0 (µM/min)

di
tu
i S
g l
d e
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i Concentrazione del substrato, [S] (mM)
p y
C o
15:03
Principi generali della regolazione delle vie metaboliche
n o
i la
1. Il meccanismo di regolazione riflette sempre la funzione della via metabolica e la
necessità in un particolare tessuto o tipo cellulare, tanto che diverse isoforme
i M
enzimatiche, differentemente regolabili, possono essere espresse in modo tessuto-
specifico riflettendo la funzione della via metabolica.
i d
u d
2. Spesso gli enzimi regolatori catalizzano reazioni irreversibili in condizioni
t
fisiologiche, per cui è richiesto un enzima differente affinché la reazione proceda
S
nella direzione opposta.
l i
e g
3. Le cellule sfruttano la compartimentalizzazione per regolare l’accesso di substrati
ed enzimi, ed evitare cicli futili. d
ti à
ormonale. r s
4. Il coordinamento delle vie metaboliche avviene sotto uno stretto controllo

v e
Gli ormoni solitamente
n i regolano il metabolismo cellulare

regolatori t U
a. modificando lo stato di fosforilazione/defosforilazione degli enzimi

gh
r i
b. modificando il corredo enzimatico per effetto della modulazione della
velocità di sintesi o di degradazione degli enzimi (spesso attraverso
p y
induzione o repressione della sintesi di RNA)

C o
c. modificando la permeabilità delle membrane e quindi modificando la
concentrazione di inibitori e/o modulatori allosterici.c
15:03
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
15:03
n o
Digestione alimenti e
degradazione molecole
i la
di deposito

i M
d
i Ossidazione
u d nutrienti
S t
l i
eg
d Catabolismo ox:
ti à acetilCoA
r s
ve Molecole di scarto

n i povere di energia
Catena
respiratoria t U
gh 40% recuperata come
Fosforilazioner i
ox
p y energia chimica
C o
3:03:34 60% dissipata sotto forma di calore
Digestione/assorbimento
nutrienti

n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
g h
digestione
r i che trasforma il cibo ingerito in sostanze più
- è un processo
y
psemplici e più facili da assorbire ed assimilare
C o 3:03:34 - enzimi: idrolasi (zimogeni)
Digestione/assorbimento
nutrienti Digestione carboidrati o
n
fonti vegetali i la
i M
i d
u d
S t
l i fonti animali
eg
d
ti à
r s
v e
n i
t U
g h
r i
p y
C o3:03:34
DIGESTIONE DEI CARBOIDRATI
(amido-disaccaridi) n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i ASSORBIMENTO:

p y PENTOSI: ATTRAVERSANO LA BERRIERA


INTESTINALE PER DIFFUSIONE PASSIVA

C o
3:03:34
 ESOSI: TRASPORTO FACILITATO – TRASPORTO
ATTIVO (SIN-PORT CON 2Na+
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
Digestione/assorbimento
nutrienti

n o
bocca amido i la
amilasi salivareMi
d
(attiva a pH ~ neutro)
i
d
destrine dell’amido tu
(frammenti di 7-9 unità con punto idi S
ramificazione)
g l
+ glucosio + maltosio
stomaco d e
pH acido interrompe l’attivitàti à dell’amilasi salivare
r s
intestino v e
n idestrine dell’amido
t U
h amilasi pancreatica
amilasi
i g :
y r legame
idrolisi
maltosio
o p
1,4glicosidico
+ isomaltosio
attività
C endoglicosidasica
3:03:34
no legame 1,6glicosidico + glucosio
Digestione/assorbimento
nutrienti

n o
i la
* Mi
d
dissacaridasi specifiche:
i
d
maltasi-isomaltasi-lattasi-saccarasi
u
t
il Sglucosio
e g fruttosio
d galattosio
ti à
ers
i v
U n
h t
r i g
p y
C o3:03:34
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
n o
i la
i M
i d
MA ESISTONO
ANCHE
u d
DEFICIENZA DI
TIPO S t
ASPECIFICO l i
VERSO TUTTI I
DISACCARIDI eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
Digestione/assorbimento
nutrienti

n o
i la
i M
Intolleranza al lattosio i d
congenita o acquisita u d
S t
l
Causa: lattasi, enzima assente
i o difettoso
Conseguenza: lattosio si accumula e g
d nel lume intestinale e diventa
ti à con produzione di H – CO –
substrato per la flora batterica 2 2
s a corta catena
ac.organici
r
e
 problemivdigestivi, gonfiore e diarrea
n i In commercio:
t
- latte senza
Ulattosio (-galattosidasi purificata da
g h microrganismi)
i
r - lattasi in gocce ed in compresse
p y
C o 3:03:34
n o
2MG sintesi di TG e PL e i la
AGL
Co
inserimento nei
CHILIMICRONI i M
LINFA
i d
TGM Lipasi Glicerolo u d
microsomiale + 3AGM
S t S

l i
G
e g A
AA d
ti à
r s N

ve
n i
G
disaccaridi
htU GLUCOSIO
G
di-tripeptidi
r ig AA U
y
ppentosi
C o
3:03:34 E
Digestione/assorbimento
nutrienti

n o
trasportatori membrana apicale i la
SGLT i M
glucosio/galattosio cotrasporto con Na+ i d
contro gradiente u d
GLUT5 S t
fruttosio l i
eg
secondo gradiente
d
ti à
facilmente saturabile
r s
trasportatori
v e membrana basolaterale
n i GLUT2
t U
glucosio/galattosio/fruttosio
g h secondo gradiente
r i
p y
C o3:03:34
 pentosi: diffusione passiva
 concentrazione di glucosio nel sangue = glicemia mg/100ml n o
(dal greco aima = sangue) i l a
i M
i d
<150 u d
S t
i
120-130 liperglicemia
e g
d
ti à
90 r s >70 ipoglicemia
v e
n i postprandiale
t U
g h
r i minuti dopo il pasto

p y La glicemia viene regolate da


C o INSULINA – ormone ipoglicemizzante
GLUCAGONE – ormone iperglicemizzante
3:03:34
Indice Glicemico – IG n o
i la
 velocità con la quale aumenta la glicemia in seguito
i M ad
assunzione dell’alimento
i d
( insulinemia)
u d
t
iS
 espresso dal rapporto tra risposta lglicemica postprandiale di
un singolo alimento e quella di un e g
alimento di riferimento con
IG = d100
ti à
(pane bianco/glucosio)
r s
ve influenzato da
n i-varietà dell’alimento
t U -grado di maturazione
g h -grado di cottura
i
r -associazione con altri alimenti
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
migliori IG
 legumi n o
(piselli, fagioli,
lenticchie)
i la
i M
 fruttosio d
di
tu
i S
g l
Yogurt scremato 20 d e
Piselli secchi 34
Fagioli in scatola ti à
21 Fagioli marroni 36
Fagioli di soia r s27 Orzo 36
v e
Fagioli rossi
n i 32 Pompelmi 38
Ciliegie t U 32 Lenticchie rosse 38
Fruttosio gh 32 Latte intero 40
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
t
 gli alimenti ricchi in amido sono ad alto IG
S
i
 errore nutrizionale: ridurre la loro dose giornaliera
l
eg
combinazione con verdura ed altri alimenti ricchi in fibra
d
idrosolubile è in grado di regolarizzare l’assorbimento
ti à
intestinale di glucosio con il risultato di mantenere costante
r s
e
nel tempo la glicemia
v
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
- con IG basso la glicemia sale
gradualmente: n o
viene liberata poca insulina che la
abbassa gradualmente
i la
i
- il cervello è nutrito per molte ore
M
i
e non richiede altro cibod
u d IG e quantità di
S t carboidrati non sono
l i gli unici fattori che
e g influenzano la
d
- con IG alto vi è un picco glicemico quantità di insulina
ti à
molto alto e veloce: secreta:
r s
viene liberata molta insulina che esiste una risposta
v e
abbassa velocemente la glicemia individuale
i
- la glicemia è troppo bassa, il cervello ne
n
t U risente e richiede altro cibo: scatta la fame!

gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
Ingresso (uptake) del glucosio nella cellula:
n o
trasporto
i la
i M
INSULINA GLUCOSIO
i d
GLUCOSIO
EXT.
u d
S t
l i
GLUCOSIO INT.
eg GLUCOSIO
d Fegato (GLUT2) Tessuti
Tessuti
insulino dipendentiT. Adiposo (GLUT4)
ti à
T. Muscolare (GLUT4) Cervello insulino indipendenti
Eritrociti
rispetto r s Rene
rispetto
l’ingresso di G v e Intestino
l’ingresso di G

n i
U
il glucosio entra in tutte le cellule dell’organismo attraverso un
t
h
carrier con un meccanismo di diffusione facilitata
g
r i
(glicoproteina di membrana 12-14TM)
p y
per miociti e adipociti e’ indispensabile l’insulina che stimola il
o
C
trasferimento del carrier a livello della m.plasmatica
3:03:34
n o
I TRASPORTATORI GLUT
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
15-20 M eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U Assunzione basale

Rimozione eccesso glucosio , secrezione insulina

gh Assunzione basale

r i
p y Trasporto fruttosio

C o
3:03:34
Gut6-Glut12?
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
n o
Immobilizzazione del glucosio nella cellula:
fosforilazione i la
i M
i d
GLUCOSIO
EXT.
u d
S t
l i
INT.
eg GLUCOSIO
d
ti à ATP

r s CHINASI - K
ve
n i ADP

t U GLUCOSIO 6 FOSFATO

gh
r i
p y
C o
3:03:34
IMMOBILIZZAZIONE DEL GLUCOSIO NELLA CELLULA
n o
i la
FOSFORILAZIONE DI GLUCOSIO, FRUTTOSIO E GALATTOSIO
i M
i d
u d
S t
l i
eg ESOCHINASI

d GLUCOCHINASI (EPATOCITA)

ti à
r s
ve
n i
htU P

r ig
y
op
ATP ADP

C
3:03:34
-6-P
n o
i la
i M
i d
u d
S t
Esochinasi - EsoK
i
g l
d e
ti à 3,3kcal/mole
r s
e
v
i
n ADP
t U
gh
i
Classe 2 TRANSFERASI
r
y
pG0’ = - 4kcal/mole

C o
3:03:34
n o
i la
i M
i d
u d
S t
l i
eg
d
Mg i t à
2+
r s
ve
i
 n
il vero substrato della reazione è ATP4-Mg2+
U
h t
r i g
p y
C o
3:03:34
Esochinasi – EsoK o
nel lievito: n
1 catena polipeptidica a forma di un morsetto, con un grande i la
incavo su un lato (freccia), senza glucosio è aperta i M
i d
permettendo l'accesso al sito attivo, con il glucosio legato si
d
tu
chiude circondando la molecola (adattamento indotto)
i S
g l
d e
ti à
r s
ve
n i
t U
gh
r i
p y
C o
3:03:34
nell’uomo: n o
• varie isoforme i la
- catalizzano la stessa reazione sullo stesso substrato i M
(caratteristiche cinetiche spesso diverse) i d
- differente costituzione in a.a. u d
- differente comportamento elettroforetico S t
l i
- differente suscettibilità alla modulazione
eg
d
 soddisfano le necessità lievemente diverse di vari tipi di
celluleti à
r s
ev
i
I – cervello
n Pi rimuove inibizione G6P
IIt–Umuscolo inibite da prodotto
g h
III - ubiquitaria
r i
p y IV – fegato  Glucochinasi – GluK
C o
3:03:34
n o
ESOCHINASI
Km = 0,1mM i la
i M
- diffusa in tutti i tessuti
i d
- elevata affinita’ per il substrato
V0
u d
- enzima costitutivo
S t
- inibita da prodotto
l i
- attiva su glucosio, galattosio, fruttosio
eg
GLUCOCHINASI
d
ti à Km = 10mM

r s - enzima epatico

ve - bassa affinita’ per il substrato

n i - enzima inducibile (+ insulina)

t U - non inibita da prodotto

gh - attiva esclusivamente su glucosio

r i - assente alla nascita, raggiunge la

p y concentrazione ottimale a circa 2 sett.

C o - riduzione a 25% nel digiuno


3:03:34 - Localizzazione a riposo nucleare
Principali destini metabolici del G6P n o
i la
i M
ALTRI ESOSI GLUCOSIO i dGLICEROLO
AA GLUCOGENETICI

u d
CONVERSIONE DI
S t GLUCONEOGENESI
ALTRI ESOSI IN
GLUCOSIO E
+ Pi
g li
VICEVERSA
d e
GLUCOSIO-6-P
CICLO DEI PENTOSI-P ti à GLICOGENOSINTESI

(shunt)
r s
GLICOLISI
ve GLICOGENO

- RIBOSIO-5-P n i
- NADPH H+
t U PIRUVATO O
RISERVA

SINTESI DI
gh LATTATO
ENERGETICA

r i
NUCLEOTIDI ED

p y
EQUIVALENTI
RIDUCENTI
1.UTILIZZAZIONE
A SCOPO

C o
3:03:34
ENERGETICO

2. TRAFORMAZIONE
IN GRASSI

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