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natura. Consideriamo, per esempio, l'in- 1854 ed è dovuta a Lord Kelvin. Questi uguale e contrario. In altre parole, le leggi Il principio di reversibilità microscopica è
fluenza reciproca di due grandezze, de- osservò che lungo una barra metallica fisiche sono simmetriche rispetto all'in- un modo di bilanciare in maniera detta-
scritte da due coordinate X, e x, , sulle mantenuta a temperatura non uniforme, versione del tempo ed è appunto questa gliata i processi molecolari elementari
quali influiscono, rispettivamente, le due si ha oltre che un flusso di calore, anche simmetria che viene espressa dalle rela- raggruppando i vari stati molecolari e i
forze R, e R. Se non esiste alcuna dire- una forza elettromotrice. Ma l'osserva- zioni reciproche (3). Onsager osservò al- loro opposti in funzione delle velocità di
zione preferenziale che consenta al siste- zione più interessante è che l'effetto è lora il fatto abbastanza curioso che questo trasformazione dall'uno all'altro. Questo
ma di distinguere fra azione e reazione, reciproco, nel senso che non è possibile tipo di reversibilità microscopica è del tut- modo di intendere la microreversibilità
emerge una condizione di simmetria discernere fra causa ed effetto. Questo to analogo a quello che si suppone esista tende a escludere la possibilità di ottenere
geometrica che può venire descritta dalla processo termocinetico stabilisce una re- negli equilibri chimici. A Onsager parve il bilanciamento delle velocità mediante
relazione lazione fra forze e flussi non coniugati, in infatti che il far quadrare in maniera det- un processo molecolare ciclico (si veda la
contrasto alle relazioni fra forze e spo- tagliata il bilancio dei processi molecolari figura in alto a pagina 41).
( 1 )( 8R,1 a xr, )x = ( a R,/8x,) stamenti non coniugati che abbiamo con- elementari fosse analogo al porre identi- Tale distinzione fra i due possibili mec-
siderato fino a questo punto. La simme- camente uguali all'equilibrio le velocità canismi di bilanciamento non è puramen-
La derivata parziale a primo membro di tria geometrica che si manifesta quando delle reazioni chimiche diretta e inversa. te accademica. Onsager, infatti, ha dimo-
tale formula ci dice, per ogni valore della interferiscono mutuamente due fenomeni
coordinata X, , qual è la variazione della irreversibili si riassume nella relazione
forza R, in conseguenza a una variazione
unitaria di X) stessa (mantenendo co- (3) ( a R, = ( aR, ),
stante X, ). Questa variazione è quindi a
uguale a quella della seconda forza R; dove i flussi dei processi i ej sono chiama-
che si ha quando varia di una unità l'altra ti rispettivamente i, e e che è del tutto
A A
coordinata X, . L'uguaglianza esprime analoga alle relazioni (1) e (2). Questa
quindi una simmetria di comportamento relazione di simmetria dice che le forze e i
delle forze rispetto a variazioni delle flussi non coniugati interferiscono mu-
coordinate coniugate con le forze di nome tuamente in maniera assolutamente ana-
diverso. loga a come interagiscono forze e sposta-
In maniera del tutto analoga nella ter- menti non coniugati nella meccanica clas-
modinamica degli stati di equilibrio si sica e grandezze intensive ed estensive
incontrano simmetrie geometriche chia- non coniugate nella termodinamica dello
mate comunemente «relazioni di Max- stato di equilibrio.
well». Queste stabiliscono delle ugua- Relazioni reciproche del tipo della (3)
glianze fra grandezze apparentemente A
Un'interpretazione schematica della biforcazione del ramo termodinamico e delle biforcazioni testimoniano che le forze termodinami-
successive dei rami cinetici. La biforcazione è retta dal principio di scambio della stabilità, dove non correlate, per esempio: che sono proporzionali ai flussi esistenti
uno stato inizialmente stabile, S1 , può divenire instabile in seguito alla variazione di un vincolo nel sistema. E noto che nella meccanica
esterno. Si ha in tal caso uno scambio di stabilità in cui lo stato S 1 si viene a trasformare nello sta- (2) ( a TI a N) sy = (a julaS) N, v classica le forze sono proporzionali alle T,
to instabile U1 , mentre contemporaneamente si ha la comparsa di un nuovo stato stabile S2. accelerazioni; la termodinamica dei pro-
dove le variabili intensive (forze genera- cessi irreversibili tratta però di fenomeni
lizzate) sono la temperatura assoluta T e il irreversibili provocati dai processi dissi-
potenziale chimico ,u, mentre le variabili pativi. Quindi, dopo un breve transitorio
possono sussistere solo in condizioni di mento delle forze conduce a una partico- estensive (spostamenti generalizzati nella iniziale, le accelerazioni vengono annulla-
uniformità delle grandezze termodinami- lare simmetria geometrica riassunta nel rappresentazione dell'energia interna) te dalla dissipazione viscosa e le forze
che intensive (che non dipendono dalla principio di azione e reazione. A differen- sono il numero di moli N e l'entropia S. termodinamiche diventano proporzionali
massa o dal volume e pertanto non sono za delle simmetrie dinamiche, le simme- Con questo si classifica l'energia interna alle velocità. Ciò sembrerebbe voler im-
sommabili) come per esempio la tempe- trie geometriche possono venire espresse fra le grandezze estensive, il che implica plicare che i flussi di cui stiamo parlando C
ratura o i potenziali chimici. in funzione degli eventi stessi in cui si che il contributo all'energia interna delle debbano essere le velocità di variazione
Nella meccanica classica il bilancia- verificano anziché in termini di leggi di interazioni superficiali sia trascurabile, nel tempo delle grandezze termodinami- A
un'approssimazione soddisfacente se il che estensive e non flussi materiali, come
rapporto volume/superficie del sistema è si osserva nel processo termocinetico di
grande. Kelvin. In effetti è abbastanza curioso
La relazione appena vista è una condi- osservare che, benché le relazioni reci-
a zione necessaria per garantire che l'ener- proche (3) abbiano dato il via alla ricerca
x; gia interna sia una funzione di stato. La da parte di Onsager di un principio gene-
simmetria geometrica che esprime riflette rale che consentisse di introdurle per via
la conservazione dell'energia, espressa teorica, egli riuscì nell'intento per una
dal primo principio della termodinamica. sola classe di relazioni. In questa classe i Gli effetti termoelettrici che si verificano fra materiali conduttori diversi, A (in colore) e B (in
L'analogia fra le relazioni di simmetria flussi sono appunto delle velocità di va- grigio), forniscono diverse illustrazioni della relazione di simmetria geometrica riassunta nella
(1) e (2) diviene più trasparente se rap- riazione nel tempo di una variabile ter- formula 3 del testo. Se non v i fosse interazione fra processi irreversibili diversi, l'applicazione di
presentiamo le usuali coppie di grandezze modinamica estensiva. Ciò comunque una differenza di potenziale elettrico al conduttore A-B-A provocherebbe esclusivamente il
termodinamiche coniugate (T, S) e (ju, N) non vuol dire che /a simmetria geometrica passaggio di una corrente elettrica, mentre una differenza di temperatura fra i due materiali di tipo
nella forma (R k , Xk ) dove l'indice defini- osservabile nel fenomeno termocinetico A provocherebbe solo un flusso di calore lungo B. Invece l'interazione che si verifica fra il
sce il «modo» del sistema: il modo termi- di Lord Kelvin non esista, ma solamente trasporto di cariche (corrente elettrica) e il trasporto di energia (calore) fa sì che ognuno dei due
x;
co per la coppia (T, S), il modo chimico flussi sia legato a entrambe le forze che li sostengono: gradiente di potenziale elettrico e gradiente
che la sua giustificazione richiede ulterio-
per la coppia (A, N), e così via. di temperatura. Si verificano quindi tre effetti termoelettrici. Se le due giunzioni fra A e B sono
ri specificazioni che non rientrano nel- mantenute a temperature diverse, 1- 2 maggiore di Ti, si forma un gradiente di temperatura
l'ambito del teorema di Onsager. indicato dalle isoterme in nero (N e corrispondentemente aumenta l'energia degli elettroni,
ella storia della termodinamica si indicata dall'intensità del grigio, che in a è invece costante. Gli elettroni tendono allora a portarsi
N osserva una notevole coincidenza nsager partì dall'ipotesi che le rela- al livello energetico più basso, come indicato dalla freccia, producendo una differenza di potenzia-
A illustrazione della relazione di simmetria geometrica (1) discussa nel testo, consideriamo una cronologica: mentre Clausius stava intro- O zioni reciproche fra flussi e forze le misurabile con un voltmetro. È questo l'effetto Seebeck, su cui si basa il funzionamento delle
sbarra in equilibrio su un perno (disegni a, b): se si applica una forza R, inj, in i si avrà uno ducendo il concetto di entropia, fonda- termocoppie. Se ora lo strumento non è più un voltmetro con resistenza molto alta, bensì un
spostamento X,, che risulta uguale allo spostamento X, che si troverebbe in j, qualora in i fosse siano una conseguenza macroscopica del-
mentale per lo sviluppo della termodina- le leggi dinamiche reversibili che gover- amperometro, che lascia circolare una corrente, il calore assorbito alla giunzione fredda non sarà
applicata una forza R, uguale alla R, . Questo principio di reciprocità è stato formulato per la uguale a quello ceduto alla giunzione calda. La differenza fra i due flussi, che viene immagazzinata
prima volta nel 1877 da Lord Rayleigh nel suo trattato The Theory of Sound. Contemporanea- mica dello stato di equilibrio, venivano nano il mondo microscopico degli atomi e
scoperti altri tipi di relazioni reciproche nel conduttore B alzandone la temperatura, è proporzionale al gradiente di temperatura e al flusso
mente, Lord Rayleigh avvertiva che questo principio di reciprocità può essere applicato esclusi- delle molecole. Ne consegue che, a causa di corrente. (È questo l'effetto Thomson). Sostituendo poi lo strumento di misura con un
vamente a sistemi vicini alle loro configurazioni di equilibrio. I due fenomeni in e e d non sono con la forma delle (1) e (2) che dovevano della reversibilità delle leggi che gover- generatore di corrente, che procede nel senso della freccia in c, si produce un effetto simmetri-
reciproci, poiché il perno non è collocato nella posizione di equilibrio della sbarra. Questo più tardi costituire i fondamenti della nano la dinamica di un sistema isolato in co a quello Thomson, in quanto il gradiente di energia degli elettroni nel campo elettrico produ-
fenomeno è comune non solo ai sistemi meccanici, ma a tutti i sistemi fisici: relazioni reciproche termodinamica dei processi irreversibili. un tempo sufficientemente lungo a ogni ce flussi di calore diversi e di verso opposto nelle due giunzioni fra i materiali A e B, che assumo-
vengono presentate unicamente da sistemi che operano attorno alle loro posizioni d'equilibrio. La prima di queste scoperte risale al movimento viene a corrispondere il suo no pertanto temperatura diversa. È questo l'effetto conosciuto con il nome di effetto Peltier.
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X X X
termodinamica tratta di un numero molto
grande di entità tutte uguali. Le leggi che
S2 S'2 nella meccanica classica governano il
movimento di una singola entità devono
quindi venire mediate dalle proprietà sta-
tistiche dei grandi sistemi. Il concetto di
UI tendenza evolutiva deriva dal comporta-
mento medio del sistema. Questo concet-
to si riassume nel secondo principio della
termodinamica ed è per tale ragione che
tale legge non può inquadrarsi in una cor-
nice puramente dinamica. Il secondo
ENTROPIA ENTROPIA ENTROPIA principio non può considerarsi una con-
seguenza del determinismo classico ma si
Rappresentazione schematica di stati stazionari di non equilibrio stabi- al punto critico lo stato iniziale corrisponde a un massimo sul ramo connette piuttosto con concetti probabili-
le, metastabile e instabile. La coordinata rappresentata lungo l'asse termodinamico,S i, e quindi è stabile. Al punto critico esso si trasforma
delle ordinale è l'entropia, mentre sull'asse delle ascisse troviamo una nello stato metastabile M i e più oltre diviene instabile, Ui. Contempo-
stici. Considerazioni probabilistiche
variabile termodinamica X. Prima della biforcazione che si verifica raneamente si verifica la comparsa di due nuovi stati stabili S2 e Si. compaiono anche nella meccanica quan-
do si passa dalle leggi classiche, che si
riferiscono a variazioni graduali e conti-
nue delle grandezze, alle leggi quantisti-
che, che definiscono le probabilità che si
strato che è possibile fondare su solide energia, nel quale la velocità di produzio- rientrano nella termodinamica dell'equi- verifichino eventi discontinui. Le leggi
basi teoriche le relazioni reciproche (3) ne di entropia ricopre il ruolo di un poten- librio. Per quanto quest'ultima giunga deterministiche della fisica classica, che
utilizzando il primo modo di intendere la ziale. Le analogie esistenti fra la meccani- alla previsione che i sistemi evolvono ver- determinano l'evoluzione continua di
microreversibilità. E proprio come le re- ca classica, la termodinamica dell'equili- so un stato di massima entropia, evita corpi materiali in termini delle loro posi-
lazioni di Maxwell assicurano l'esistenza brio e la termodinamica dei processi irre- comunque di entrare nel merito di come zioni e velocità, appaiono analoghe alle
di potenziali termodinamici che descrivo- versibili lineari sono riassunte nella tavola un sistema che subisce una trasformazio- equazioni di stato della termodinamica,
no lo stato di equilibrio, così le relazioni di riprodotta a pagina 40. ne irreversibile tenda a uno stato di equi- che forniscono una descrizione dei sistemi
simmetria (3) assicurano l'esistenza di un Per la prima volta in questa rassegna librio. E quindi evidente come il principio macroscopici in funzione delle variabili di
nuovo potenziale che governa i fenomeni abbiamo introdotto un elemento del tutto della massima entropia sia difficilmente stato volume, pressione e temperatura.
irreversibili: la velocità di produzione di estraneo alla meccanica classica e anche comprensibile in mancanza di un colle- Analogamente a come le leggi determini-
entropia. Inoltre, esattamente come nella alla termodinamica dello stato di equili- gamento con considerazioni di tipo dina- stiche cadono in difetto quando si appros-
meccanica classica e nella termodinamica brio, vale a dire una funzione che può mico. simano le dimensioni molecolari, si trova
dello stato di equilibrio sono stati ottenuti venire impiegata per determinare le ten- che in piccole regioni di un sistema ter- C2
dei principi variazionali, così la simmetria denze evolutive dei sistemi dinamici. I na delle differenze fondamentali fra modinamico, soprattutto nei pressi di un La biforcazione del ramo termodinamico è un fenomeno analogo a una transizione di fase del
espressa dalle relazioni reciproche (3) meccanismi che rendono irreversibile un U la meccanica classica e la termodi- punto critico, le grandezze termodinami- primo ordine nella termodinamica degli stati di equilibrio. La variabile termodinamica X subisce
può venire riassunta in un nuovo princi- processo, ovvero tendono ad aumentare namica è che mentre la prima si occupa di che cessano di obbedire esattamente a una transizione discontinua in corrispondenza dei valori Ac i ezlc2 del parametro caratteristicoA
pio variazionale di minima dissipazione di l'entropia, sono dinamici e quindi non un solo ente o, tutt'al più, di pochissimi, la un'equazione di stato, bensì fluttuano
intorno ai valori medi predetti dall'equa-
zione di stato. Conseguentemente cadono
in difetto pure le leggi deterministiche materia né energia con l'ambiente), in tare non lineare, esattamente come av-
della termodinamica e devono venire so- una legge valida per i sistemi aperti. Po- viene in corrispondenza dello snervamen-
stituite da una descrizione probabilistica tremmo così ottenere dei principi evoluti- to della molla. Le equazioni che descrivo-
basata sul secondo principio. Pertanto vi qualitativi che devono necessariamente no l'evoluzione temporale del sistema
quando l'evoluzione di un sistema diviene essere compatibili con i criteri quantitati- sono esse stesse non lineari e pertanto
discontinua, come avviene in corrispon- vi di stabilità derivati dall'analisi cinetica. possono avere più di una soluzione fisi-
denza del punto critico di una transizione Vediamo allora come sia possibile intrec- camente accettabile. Nel momento in cui
di fase, dobbiamo ricorrere alle leggi della ciare i principi termodinamici qualitativi e si verifica questo fatto, il ramo termodi-
probabilità, che definiscono la tendenza i criteri quantitativi di stabilità, costruen- namico si biforca in due o più altri rami,
evoluzionistica. do una teoria coerente per la descrizione che vengono chiamati rami cinetici (si
Se ne può ricavare che la descrizione dei processi irreversibili che avvengono veda la figura in basso a pagina 41). In
termodinamica diviene inadeguata in cor- lontano dall'equilibrio. corrispondenza del punto critico, dove si
rispondenza dei punti critici e che deve verifica la biforcazione, le derivate delle
venire sostituita da una descrizione più onsideriamo una trasformazione su- grandezze termodinamiche che descrivo-
vicina ai meccanismi reali del processo, C bita da un sistema inizialmente in no il fenomeno presentano una disconti-
basata sulle posizioni e velocità delle equilibrio. Per toglierlo da quello stato nuità. Quindi le transizioni da un ramo
molecole. Dal momento che le grandezze occorre applicare una forza esterna oppu- all'altro rassomigliano a una transizione
PROFONDITÀ termodinamiche sono correlate con i va-
viscosITA re eliminare un vincolo imposto dall'e- di fase del secondo ordine, una transizio-
GRAVITA CINEMATICA lori medi di tali variabili microscopiche, sterno. Entrambe queste operazioni han- ne, cioè, in cui si verifica un cambiamento
ESPANSIONE risulta evidente che, da soli, i metodi ter- no l'effetto di trasformare un sistema ori- nella simmetria spaziale non accompa-
DEL VOLUME modinamici non sono sufficienti. Se vo- gnato da un calore latente di trasforma-
CONDUTTIVITÀ ginariamente isolato in un sistema aperto.
GRADIENTE gliamo mantenere una descrizione ter-
DI TEMPERATURA
TERMICA Se la forza applicata dall'esterno è suffi- zione, come nelle transizioni ordine-di-
modinamica dei processi irreversibili che cientemente piccola, il sistema risponde sordine nei cristalli.
avvengono in corrispondenza dei punti linearmente alla sollecitazione, così come Oltre il punto critico il ramo termodi-
critici, occorre proporre una teoria che una molla lineare, che obbedisce alla leg- namico diviene instabile, mentre, con-
colleghi le leggi probabilistiche termodi- ge di Hooke, si allunga proporzionalmen- temporaneamente, è stabile il ramo cine-
namiche alle condizioni necessarie e suf- te alla forza applicata. Aumentando gra- tico. Questa forma di inversione della
L'instabilità di Bénard è un fenomeno che si osserva nei liquidi viscosi destra, otteniamo un parametro adimensionale R. Questo porta il ficienti per la stabilità derivate dall'analisi dualmente la sollecitazione esterna, il si- stabilità è descritta dal principio di scam-
con pelo libero orizzontale, riscaldati dal basso. In seguito all'espansio- nome di Lord Rayleigh, che fu il primo a fornire un'interpretazione
ne termica, la densità del liquido in basso è minore di quella che si ha
cinetica dei processi. Dato che le leggi stema passa attraverso un'intera serie (un bio della stabilità. Una caratteristica tipi-
teoricamente corretta delle osservazioni di Bénard. L'instabilità è ca-
negli strati vicini alla superficie superiore. Il fatto che si verifichi o meno ratterizzata da un valore critico del numero di Rayleigh R„ al di sopra probabilistiche termodinamiche sono ramo) di stati di non equilibrio. Questo ca di questo tipo di transizioni di fase è la
l'instabilità, conseguente all'andamento opposto del gradiente di densi- del quale si instaura appunto l'instabilità. QuandoR supera il valoreR, riassunte nel secondo principio, la teoria ramo che si sviluppa a partire da una con- rottura delle simmetrie esistenti. È ragio-
tà e della forza di gravità, dipende dal peso relativo dei diversi fattori la bilancia si sposta in favore dei fattori destabilizzanti, cosa testimonia- termodinamica dei processi irreversibili si dizione di equilibrio è detto il ramo ter- nevole supporre che gli stati di non equi-
che gravano sui piatti della bilancia (a destra). Il fatto interessante in ta dallo stabilirsi di una struttura cellulare stazionaria dei moti con- trova di fronte al problema di trasformare modinamico. Quando la forza applicata librio che giacciono sul ramo termodina-
questo bilancio di forze è che se eleviamo lo spessore del liquido alla vettivi nel fluido, come mostrato nella fotografia (a sinistra), che è una legge empirica, rigorosamente valida esternamente diviene sufficientemente mico possiedano tutti la medesima sim-
quarta potenza e dividiamo i fattori sulla sinistra per quelli che stanno a una fotografia originale scattata da Renard stesso agli inizi del secolo. per i sistemi isolati (che non scambiano né grande, la risposta del sistema può diven- metria spaziale dello stato d'equilibrio.
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Ciò è come dire che l'azione esterna che Questo principio termodinamico può es- bile termodinamica principale, più che semblaggio dei singoli amminoacidi; e (3)
fa allontanare il sistema dal suo stato di sere visto come l'analogo termodinamico la sua derivata, presenta una disconti- reazioni del metabolismo. Il controllo del-
equilibrio non ha alcuna influenza sulla del principio meccanico della conserva- nuità in corrispondenza del punto cri- la biosintesi viene ottenuto tramite l'in-
simmetria spaziale degli stati che appar- zione dell'energia. Può venire considera- tico. Rassomiglia quindi a una transizio- fluenza indiretta di geni regolatori che
tengono al ramo termodinamico poiché to una generalizzazione della teoria di ne di fase del primo ordine, come la fusio- sintetizzano una proteina nota come re-
questi vengono raggiunti in seguito a una Onsager sulla termodinamica dei processi ne o l'evaporazione (si veda la figura a pressore. Il repressore può assumere di-
variazione continua dell'azione suddetta. irreversibili che tiene conto del flusso di pagina 45). verse configurazioni, a ognuna delle quali
Invece i rami cinetici, che sono stabili ol- potenza dall'ambiente al sistema che si è associata una diversa attività del repres-
tre il punto critico, non possiedono la verifica nei sistemi aperti. Se isoliamo il 'autore ha messo a punto un semplice sore stesso. A seconda della sua attività il
medesima simmetria spaziale dello stato sistema, il flusso di potenza si annulla e si modello che descrive questa classe di repressore può inibire il procedimento di
di equilibrio. Possiamo quindi attenderci ottiene il ben noto risultato di Onsager: la transizioni per spiegare il controllo della trascrizione legandosi a un sito funzionale
che in corrispondenza del punto critico si velocità di produzione di entropia ugua- biosintesi. In questo modello la biosintesi del gene strutturale, noto come operato-
verifichi una rottura spontanea della glia la velocità di dissipazione di energia. avviene in tre passi: (1) transizione del- re. L'attività del repressore è governata
simmetria spaziale. Dato che lo stato di Nei sistemi aperti presentano interesse l'informazione genetica dal DNA allo dalla sua capacità di legarsi con certe pic-
equilibrio è spazialmente omogeneo, le anche altri casi particolari di bilancio RNA messaggero (mRNA); (2) tradu- cole molecole, dette induttori. Se questi
transizioni verso i rami cinetici comporte- energetico. Per esempio, nei punti critici zione, nella quale il mRNA controlla l'as- sono per caso dei metaboliti del medesi-
ranno invarabilmente una diminuzione quando il flusso di potenza entrante nel
della simmetria spaziale del sistema. Simi- sistema bilancia la velocità di dissipazione
li rotture di simmetrie si osservano quan- di energia, l'entropia del sistema diviene
do si verifica la formazione spontanea di indipendente dal tempo. Otteniamo
strutture di non equilibrio che si manten- quindi una caratterizzazione geometrica
Uno schema di trasformazione biosintetica. Il metabolita X possiede la proprietà di potersi le- gono con apporti di energia e di materia delle proprietà di stabilità di uno stato
gare reversibilmente con il repressore Y, il quale viene sintetizzato dal gene regolatore GR. A Il
provenienti dall'esterno. stazionario di non equilibrio quando at-
seconda della sua attività specifica, il repressore può legarsi all'operatore O, il quale è posto al Il processo di biforcazione dei rami può traversa la regione critica che assomiglia
termine della sequenza di geni strutturali GS. Se il repressore è disattivato, e quindi non si ripetersi più volte all'aumentare della moltissimo a una transizione di fase del
lega all'operatore, i geni strutturali consentono la codificazione della sequenza di amminoacidi
nella struttura primaria dell'enzima E, tramite la mediazione dello RNA messaggero R. L'en-
forza applicata dall'esterno sul sistema. In secondo ordine (si veda la figura in alto a
zima in tal modo sintetizzato può allora operare la conversione del substrato S nel metabolita X. I corrispondenza di ogni biforcazione si pagina 44). Esempi di transizioni di que-
rami a e 13 rappresentano rispettivamente le conformazioni attiva e inattiva del repressore Y. otterrà uno stato di non equilibrio più sto genere sono noti da molto tempo in
strutturato di quello che esisteva in pre- alcune branche della scienza, mentre in
cedenza (si veda la figura in alto a pagina altre sono stati scoperti solo di recente.
Il 42). Molti anni addietro Landau propose Fra questi ultimi possiamo citare i feno-
un meccanismo del genere per spiegare la meni critici che accadono nei laser e l'au-
X
transizione del flusso idrodinamico da toorganizzazione spontanea che si osser-
laminare a turbolento all'aumentare del va quando una reazione autocatalitica si
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numero di Reynolds. Nei fenomeni di non accoppia a fenomeni locali di trasporto,
equilibrio in cui si ha un'autoorganizza- come la diffusione. Dato che tutti questi
III zione spontanea del sistema un simile esempi di transizioni di fase dinamiche
meccanismo sarebbe sfavorevole dal pun- condividono un meccanismo comune, rie-
to di vista energetico, dal momento che sce più semplice considerare un'analoga
richiederebbe un aumento continuo del classe di instabilità che si osserva in idro-
flusso di energia dall'ambiente. L'autore dinamica.
ne ha proposto un'altro, che sembra Tipico di questa classe di instabilità
energeticamente più conveniente dato idrodinamiche è il fenomeno di Bénard
che si basa sulle caratteristiche non lineari che si osserva quando si scalda dal basso
dei fenomeni irreversibili. In conseguen- un liquido viscoso posto fra due piastre
za della non linearità, i modi normali del metalliche. Per piccoli valori del gradien-
sistema non sono più indipendenti l'uno te di temperatura l'energia termica forni-
dall'altro e le interazioni non lineari fra ta viene raccolta dai moti caotici moleco-
questi modi possono venire impiegate per lari. Però, all'aumentare del gradiente di
trasferire energia dalle armoniche infe- temperatura, le forze viscose, che tendo-
riori a quelle superiori. In idrodinamica no a conservare l'omogeneità spaziale
l'eccitazione di armoniche superiori è un caratteristica dello stato di equilibrio
IV termico, vengono compensate dalla forza
meccanismo proposto per la formazione
di piccoli vortici a partire da vortici più destabilizzante generata dal gradiente di
grandi. Questo meccanismo di trasferi- temperatura. Al punto critico le forze
mento di energia può provocare una suc- opposte si bilanciano e subito il sistema
cessione di instabilità che conduce il si- diventa instabile come prova il cambia-
stema verso un regime stazionario di non mento spontaneo della simmetria spazia-
equilibrio, altamente ordinato. Il mecca- le del sistema. Invariabilmente esso tende
nismo generale dell'evoluzione è visualiz- a uno stato di minor simmetria spaziale, in
SC2 • SCI zato nell'illustrazione a pagina 48. cui i movimenti convettivi del fluido as-
sumono l'aspetto di celle esagonali (si
Ciclo di isteresi ottenuto variando la concentrazione del substrato S, controllata dall'esterno, in T n un volume recente, Termodinamica veda la figura in basso a pagina 44). Que- CONCENTRAZIONE DEL METABOLITA
corrispondenza di un certo intervallo di valori della costante di legame del repressore. A partire
dal ramo 1. un aumento della concentrazione del substrato fa aumentare la concentrazione del dei processi irreversibili, si è fatta una sto semplice esempio rivela una caratteri- Andamento della velocità di reazione V in funzione della concentrazione del metabolita X (in
metabolitaX sino a che la velocità di produzione è proporzionale alla concentrazione del substrato analisi termodinamica di queste transi- stica generale comune a tutte le transizio- alto) e andamento del potenziale di velocità (in basso). La velocità si annulla per tre valori distinti
stesso. Si osserva quindi un aumento continuo di X fino a che si raggiunge uno stato critico l, in zioni di fase che unisce il secondo princi- ni di fase dinamiche del secondo ordine: della concentrazione del metabolita X I, X2 e X3. L'andamento ondulatorio del grafico (in alto) è
corrispondenza del primo valore critico della concentrazione del substrato Sc i. Si verifica allora pio della termodinamica all'equivalente la competizione fra due o più forze aventi analogo a quello che compare in un'isoterma di van der Waals, nella quale implica l'esistenza di
una transizione discontinua allo stato II. Ciò consegue al fatto che si è raggiunto quel valore di cinetico del primo principio, cioè il bilan- effetti opposti, mediata dai flussi di po- una compressibilità negativa. Analogamente al criterio di stabilità termodinamica basato sulla
soglia di X per il quale si ha la conversione del repressore nella sua forma inattiva. Conseguente- cio dei flussi di potenza. Il principio ter- tenza del sistema. compressibilità positiva, si enuncia un criterio cinetico secondo cui un aumento della concentra-
mente aumenta la velocità di sintesi dell'enzima il quale, a sua volta, provoca un salto nella modinamico del bilancio di potenza può Altri tipi di fenomeni critici dinamici zione del metabolita deve portare una diminuzione della velocità di reazione in qualsiasi sistema
concentrazione del metabolita. La diminuzione della concentrazione del substrato conduce venire espresso schematicamente nella che si osservano lontano dall'equilibrio stabile. Ne segue che lo stato stazionario X2 deve essere instabile. I numeri romani designano tre
a una diminuzione graduale e continua del metabolita lungo il ramo 2, fino a che si raggiunge lo rami diversi. Il potenziale di velocità è l'integrale cambiato di segno della velocità di reazione,
stato III. Questo corrisponde al secondo valore critico della concentrazione del substrato Sc2 . A forma: sono caratterizzati da un'organizzazione calcolato lungo la curva, in funzione della concentrazione X. La curva che rappresenta il potenzia-
questo punto la concentrazione del metabolita è cosi bassa che il repressore viene convertito nel- (flusso di potenza dentro il sistema) = funzionale piuttosto che spaziale. Questa le di velocità possiede due minimi relativi corrispondenti a due stati stazionari stabili e un solo
la forma attiva. La sintesi proteica viene allora nettamente inibita e si verifica una transizione (velocità di produzione di entropia) — classe di instabilità è caratterizzata ter- massimo in corrispondenza dello stato stazionario instabile X2. Il potenziale di velocità ha il va-
discontinua verso lo stato IV, dal quale il ciclo può nuovamente riprendere il suo corso. (velocità di dissipazione di energia). modinamicamente dal fatto che la varia- lore minimo in corrispondenza dello stato stazionario stabile che si trova sul ramo cinetico XI.
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mo cammino biosintetico, si ottiene un ha significato fisico, corrispondendo a indurre l'instabilità potrebbe essere una
sistema a retroazione positiva. Infatti una compressibilità negativa, lo stato sta- velocità di sintesi anormalmente elevata,
quando l'induttore si lega al repressore ne zionario intermedio è instabile perché come quella che si verifica lungo il ramo
inibisce la capacità di legarsi a sua volta viola la condizione che un aumento della III della figura a pagina 47. Un criterio di
all'operatore, consentendo la messa in concentrazione del metabolita comporti stabilità si basa su un potenziale termodi-
moto della sintesi proteica. Più aumenta una risposta negativa per la velocità. La namico di non equilibrio, detto potenziale
la produzione di proteina, che si può as- velocità deve infatti diminuire in un si- di velocità: lo stato più stabile corrisponde
sumere sia un enzima, più metabolita vie- stema stabile. L'onda della curva (V, X) a quello con il valore più piccolo possibile
ne prodotto. L'andamento ciclico degli rivela il fatto che il sistema ha acquisito la di tale potenziale. Questo fatto spiega
eventi biochimici conduce a un aumento possibilità di scegliere l'uno o l'altro fra come mai il sistema evolva dal ramo ter-
modinamico al ramo cinetico una volta
che il sistema abbia raggiunto la massima
velocità di reazione possibile. In altre
parole i rami cinetici stabili costituiscono
una possibilità alternativa per far rigua-
FLUSSO RIDUZIONE
dagnare al sistema la stabilità perduta,
DI POTENZA DELLA *,••n•.t INSTABILITÀ ORDINE una volta che sia divenuto instabile il
NEL SISTEMA DISSIPAZIONE ramo termodinamico. Fra tutti i rami pos-
sibili, si trova che il ramo termodinamico
possiede invariabilmente la massima ve-
locità di reazione e la massima produzio-
ne di entropia.
A differenza delle transizioni di fase
dinamiche in cui occorre una distruzione
spontanea della simmetria spaziale oltre il
INTERAZIONI
punto critico, queste transizioni multista-
NON LINEARI zionarie avvengono senza variazioni nella
simmetria spaziale. Esse sono comunque
caratterizzate da variazioni discontinue
L'evoluzione discontinua di un processo irreversibile non lineare può venire considerata come una della velocità di reazione complessiva.
rapida successione di instabilità dovute all'aumento dei flussi di potenza entranti nel sistema e alle Quindi, in conseguenza di una transi-
interazioni non lineari. Entrambi i fattori contribuiscono alla riduzione della dissipazione com- zione instabile, il sistema viene sottoposto
plessiva di energia entro il sistema e quindi provocano l'instabilità. Il meccanismo di evoluzione a una riorganizzazione funzionale piutto-
può venire schematizzato come nel nostro disegno. In questo meccanismo il flusso di potenza
entrante riduce la dissipazione di energia e provoca la prima instabilità. Ciò consente ai modi sto che a una riorganizzazione di natura
normali del sistema di interagire in maniera non lineare, riducendo ulteriormente la dissipa- strutturale. Detto in altri termini, viene
zione. L'instaurarsi di una retroazione positiva aumenta l'instabilità del sistema, e il risultato riaggiustata la dinamica del sistema per
finale della successione di instabilità che ne deriva è la comparsa di una struttura di non equilibrio, tener conto delle limitazioni fisiche del
altamente organizzata. Il meccanismo che produce l'instabilità tramite interazioni non lineari sistema stesso.
attribuisce al sistema una certa autonomia evolutiva, che esso non potrebbe altrimenti raggiun-
gere. Tutto questo si riflette nel fatto che le proprietà caratteristiche della struttura di non ella analisi delle transizioni di fase
equilibrio vengono determinate dai processi fisici in atto e non da vincoli imposti dall'esterno. N dinamiche abbiamo impiegato delle
analogie con i più familiari fenomeni cri-
tici della termodinamica dell'equilibrio e
una mescolanza piuttosto sottile di con-
cetti cinetici e di nozioni termodinamiche
della velocità di sintesi, in conseguenza due regimi stazionari con caratteristiche riguardanti le tendenze evolutive. La
del fatto che questa è funzione della con- cinetiche qualitativamente differenti, necessità di introdurre concetti termodi-
centrazione del metabolita (si veda la fi- come reso evidente dalle due diverse con- namici deriva dal fatto che le equazioni
gura in alto a pagina 46). Il controllo della centrazioni del metabolita. Diviene ora dinamiche, pur contenendo il tempo, non
biosintesi può avvenire regolando la necessario determinare in quale dei due forniscono indicazioni sulla tendenza evo-
quantità di substrato che entra nella cellu- stati stazionari si trova effettivamente il lutiva. Questa proprietà della termodi-
la. Se poniamo che il fattore limitante sia sistema. Questo purtroppo non può esse- namica dei processi irreversibili deriva
la sintesi del mRNA, che è funzione della re fatto solo in base a considerazioni di chiaramente dal secondo principio, il qua-
concentrazione del metabolita, allora per tipo cinetico. le occupa una posizione del tutto partico-
un intervallo di valori della costante di lare fra tutte le leggi della fisica. E infatti
legame del repressore si osserva un ciclo er quanto si possa impiegare lo studio un'espressione di una tendenza della na-
di isteresi nel piano (X, S), come si vede p della cinetica per determinare le ca- tura e non il risultato di uno studio della
nella figura in basso a pagina 46. E inte- ratteristiche di stabilità dei regimi stazio- dinamica. In ogni caso i criteri termodi-
ressante notare l'analogia fra la coesi- nari, la tendenza a evolvere da un regime namici devono sempre risultare compati-
stenza delle fasi nelle transizioni di fase all'altro può venire determinata solo in bili con i risultati quantitativi dell'analisi
all'equilibrio e la possibilità di avere due base a considerazioni termodinamiche. cinetica e, malgrado fino a questo punto si
diverse concentrazioni del metabolita in Ricordiamo che abbiamo visto in prece- sia riusciti a mescolare con successo crite-
corrispondenza di un solo valore di con- denza come, fra i tre rami possibili, la ri termodinamici e cinetici, dobbiamo
centrazione del substrato. termodinamica dei processi irreversibili renderci conto che non è detto che ci si
Al fine di utilizzare l'analogia con una sceglie quello che ha avuto origine da uno riesca sempre. Il punto cruciale va ricer-
transizione di fase del primo ordine, con- stato di equilibrio. Per determinare quale cato nelle relazioni di simmetria (3) che
sideriamo la velocità effettiva della rea- dei rami è il ramo termodinamico, po- assicurano che l'entropia è un potenziale
zione in funzione della concentrazione niamo che il sistema si sia evoluto inizial- termodinamico di non equilibrio. An-
del metabolita (si veda la figura a pagina mente dall'equilibrio seguendo proprio dando oltre la termodinamica dei feno-
47). L'annullamento della velocità di rea- quel ramo. Il sistema non può sapere che meni irreversibili lineari non esiste alcun
zione determina tre concentrazioni sta- esistono altri stati stabili che si trovano principio generale che consenta di sta-
zionarie del metabolita. Il grafico ricorda lungo i rami cinetici, a meno che, in qual- bilire queste relazioni e, di conseguenza,
le isoterme dell'equazione di stato di van che momento nel corso della sua evolu- risulta necessario verificarne la validità
der Waals. Allo stesso modo che la cosid- zione, il ramo termodinamico diventi in- per qualsiasi possibile processo di tipo
detta «onda» di una isoterma tipica non stabile. Un possibile meccanismo per non lineare.
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