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La distruzione di ioni Ca2+ e della loro omeostasi è la prima ipotesi dell’insorgenza del morbo di Alzheimer;
Neuroni colinergici: sfruttano l’acetilcolina come neurotrasmettitore, quindi può avvenire una
degenerazione della stessa
Nel 10% dei casi c’è anche un’influenza dei geni, quindi ereditaria
Parte grigia: precursore della proteina amiloide, la sua funzione in condizioni normali è simile a quella della
famiglia delle chinesine, ossia delle proteine motrici del citoscheletro, che trasportano i diversi carichi del
sistema del citoscheletro, come le vescicole. Dunque, la fusione delle vescicole determina anche la
presenza di determinati neurotrasmettitori e deriva dalla fusione con l’APP: una malformazione della beta-
amiloide può portare al mancato rilascio dell’acetilcolina.
il precursore viene tagliato da una beta-secretasi, si può avere il filamento C99, da cui deriva la
proteina beta-amiloide che viene aggregata ad altre e si possono quindi formare delle placche
amiloidi
il precursore viene tagliato da alfa-secretasi, da cui non deriva la patologia
A questo punto, negli ’80 si iniziano a prdurre in laboratorio le proteine beta-amiloidi e a studiarne i
comportamenti:
Nell’analisi al microscopio, i puntini gialli sono presenti in individui col morbo, quindi in mutazione
genetiche del genere, il paziente non ha più la proteina amiloide sulla membrana endoplasmatica, ma sul
punto di contatto con il mitocondrio.
Spiegazione sull’alterazione del flusso di calcio:
Preseniline ps1-ps2
Tau: altra proteina strutturale del citoscheletro, che ha un nesso con il rilascio dell’acetilcolina, e dunque
l’alterazione provoca una carenza colinergica, che nella sintomatologia si traduce nella perdita di memoria
Se la proteina Tau viene iperfosforilata si stacca dai microtubuli e non gli consente più un sostegno
strutturale
Sintesi della patogenesi del morbo di Alzheimer
La diagnosi dell’Alzheimer