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1 I tre livelli delle vie biliari extra-epatiche.
2 Esposizione chirurgica delle vie biliari. 3I tre livelli delle vie biliari extra-epatiche.
1) Dotto epatico.
Forame epiploico (iato di Winslow).
1) Triangolo inter-porto-coledocico.
2) 2) Arteria pancreatico-duodenale postero-superiore.
3) Vena porta.
4) Testa del pancreas.
5) Colecisti.
6) Dotto cistico.
7) Dotto coledoco.
8) Porzione discendente del duodeno.
9) Colon trasverso.
2
5 Livello superiore.
Abbassamento chirurgico della placca portale con messa in
evidenza della convergenza biliare (Couinaud, 1957).
Il fondo della colecisti (fundus vescicae felleae), corrisponde to vescicolare oppure, al contrario, discostarsene e risultare
alla fessura cistica del margine inferiore del fegato (margo mobile grazie ad un vero e proprio meso-colecisti (fig. 7).
inferior hepatis). Interamente peritoneizzato, corrisponde, -
Il colletto (collum vescicae felleae) rappresenta la parte più
nella regione dell’ipocondrio destro (regio hypocondriaca), posteriore e più stretta dell’organo. Presenta una disposizio-
all’angolo delimitato dal margine condro-costale destro e dal ne a sifone, dirigendosi in avanti ed in basso, in modo da con-
margine destro del muscolo retto dell’addome (m. rectus tribuire a determinare dei rigonfiamenti dei quali il più visi-
abdominis), rivestito dal peritoneo parietale anteriore. bile è il bacinetto.
3-
8 Modalità di sbocco dei cistico.
7 A) Colecisti sessile.
1) Peritoneo sotto-epatico.
B) Colecisti con meso-colecisti.
Il colletto della colecisti può risultare unito al duodeno od al 9 Modalità di sbocco dei cistico.
colon da un prolungamento del piccolo omento che forma il
legamento colecisto-colico o colecisto-duodenale.
La sezione di questa formazione permette di mobilizzare il
coletto della colecisti e la dissezione del dotto cistico.
4
13 Assenza dei dotto cistico.
5-
Esempi di varianti anatomiche delle vie biliari extra-epatiche su
colanglografle lntra-operatorio trana-ciatiche.
A) Dotto cistico a ridosso della convergenza biliare e sbocco sul margine
sinistro della via biliare principale. Assenza dei dotto epatico destro e
dotto settoriale dei fegato destro che confluisce sul dotto epatico sini-
stro.
C) Scivolamento verso il basso dei dotto laterale destro sulla via biliare
principale.
D) Tipo normale.
E) Dotto cisto-epatico che drena un ampio territorio dei fegato destro.
F) Dotto cisto-epatico che drena la totalità dei fegato destro (immagine
prestata dal Prof. Champetier [a]).
6
Il dotto biliare decorre in una sottile guaina cellulare che age- e sezionati. La via biliare accessoria rappresenta un vero e
vola i suoi movimenti ma, dopo l’apertura del peritoneo, rima- proprio filo conduttore chirurgico che indica la direzione ver-
ne ancorato agli altri elementi del peduncolo mediante i sottili so la via biliare principale. Con l’interposizione del foglietto
rami nervosi ed i vasi che lo accompagnano nel suo percorso. peritoneale del legamento epato-duodenale, le vie biliari en-
All’interno del legamento epato-duodenale la via biliare prin- trano in rapporto con le logge peritoneali sotto-epatiche che
sono virtuali in posizione anatomica, ma più o meno ampia-
cipale scende lungo la faccia anteriore destra del tronco della mente esposte in posizione chirurgica:
vena porta, che è essa stessa obliqua verso l’alto, a destra ed
in avanti. -
rior posterior) che passa davanti al dotto biliare, poi scende densa del piccolo omento) e, più lontano, la piccola curva
sulla faccia destra ed infine decorre dietro al coledoco. gastrica;
Posteriormente al triangolo inter-porto-coledocico, sale la ve-
-
7
18 Recessi peri-epatici peritoneali.
1) Recesso subfrenico destro.
2) Recesso epato-renale (tasca di Morrison). _
Porzione retro-duodenale
Il coledoco incrocia, per una lunghezza di 10-25 mm, la faccia
posteriore della porzione duodenale fissa superiore che nascon-
de il margine inferiore del triangolo inter-porto-coledocico.
Il dotto biliare viene incrociato dall’arteria sovraduodenale (a. 19 Livello inferiore retroperitoneale (visione dorsale).
supraduodenalis di Wilkie) e, in un quinto dei casi, dall’ar-
teria gastro-duodenale. Quest’ultima arteria raggiunge il mar-
gine sinistro del coledoco in un caso su tre. All’interno del pancreas e davanti al coledoco passa trasver-
L’esistenza di questi rapporti vascolari sottolinea la possibi- salmente il dotto pancreatico accessorio (ductus pancreaticus
lità di una lesione della via biliare in occasione di una sutura accessorius o dotto di Santorini).
per ulcera duodenale emorragica della faccia posteriore della La mobilizzazione duodeno-pancreatica o manovra di Kocher,
prima porzione del duodeno. preceduta dalla mobilizzazione del colon trasverso e dal suo
meso (mesocolon transversum), permette di esaminare il cole-
Porzione retro-pancreatica doco e di mobilizzarlo in rapporto alla faccia anteriore della
vena cava inferiore che, a questo livello, riceve le vene renali
È lunga circa 20 mm; il coledoco è qui a contatto della faccia
posteriore della testa del pancreas (caput pancreatis) sia in (vv. renales).
una doccia più o meno chiusa da una lamina di tessuto ghian- Il troncone pancreatico del coledoco si proietta sulla seconda
dolare, sia in un vero e proprio tunnel intra-ghiandolare (fig. vertebra lombare. Il coledoco penetra allora nella porzione
19). Nel suo percorso viene incrociato posteriormente dalle discendente del duodeno (pars descendens duodeni) attraver-
arcate arteriose (fig. 20) e venose (fig 21) duodeno-pancreati- so una finestra della tunica muscolare aperta nel settore
che posteriori (arcus pancreaticoduodenalis posterior) al pari medio-laterale del lume, nella configurazione più frequente
di collettori linfatici e di linfonodi pancreatico-duodenali (60% dei casi) a livello della porzione intermedia della secon-
posteriori. da porzione duodenale.
8
20 Piano inferiore retroperitoneale.
Loggia duodeno-pancreatica (vista dorsale).
1) Arteria epatica comune. 21 Piano inferiore retro-peritoneale.
2) Arteria gastro-duodenale. Loggia duodeno-pancreatica (faccia dorsale)..
3) Arteria mesenterica superiore. 1) Vena porta.
4) Dotto coledoco. 2) Vena mesenterica superiore.
5) Arteria pancreatico-duodenale postero-superiore. 3) Dotto coledoco.
6) Arteria coledocica. 4) Vena pancreatico-duodenale superiore’
7) Arteria pancreatico-duodenale postero-inferiore. 5) Vena pancreatico-duodenale inferiore.
9
23 A) Sfintere dell’ampolla epato-pan-
creatica (sfintere di Oddi).
1) Strato muscolare circolare.
2) Strato muscolare longitudinale.
3) Papilla duodenale major.
4) Dotto coledoco.
5) Sfintere del dotto coledoco.
6) Dotto pancreatico.
7) Sfintere pancreatico.
8) Sfintere dell’ampolla epato-pan-
creatica.
B) Sezione frontale.
una sottomucosa;
possiedono ognuno un apparato sfinteriale circolare od a spi-
una tunica muscolare, liscia, con rinforzi circolari.
rale, situato a livello della loro porzione distale, formato da
-
10
25 Arteria cistica.
A) Arteria cistica «breve» (75% dei casi).
1) Ramo destro dell’arteria epatica propria.
B) Arteria cistica «lunga» (25% dei casi).
Dal ramo sinistro dell’arteria epatica propria.
C) Dalla terminazione dell’arteria epatica propria.
D) Dall’arteria epatica propria.
26 A) Origine dell’arteria cistica dall’arteria gastro-duodenale o dall’arte-
ria
pancreatico-duodenale superiore-posteriore.
B) Origine dell’arteria epatica destra dall’arteria mesenterica superiore.
1) Arteria cistica.
2) Arteria epatica destra.
3) Arteria epatica sinistra.
4) Tronco celiaco.
5) Arteria mesenterica superiore.
La via biliare accessoria riceve la sua vascolarizzazione dal- Le vene della via biliare principale sono tributarie della vena
l’arteria cistica che, a livello del colletto della colecisti, si divi- porta a partire da un’arcata parabiliare anteriore e mediale
de in due rami, destro e sinistro. in rapporto al dotto biliare.
Questa rete parabiliare, possibile direttrice di derivazione in
Nel 75% dei casi, l’arteria cistica è «breve» e singola e nasce caso di trombosi portale, contribuisce a riunire le vene pan-
dal ramo destro dell’arteria epatica, nell’area del triangolo di creatico-duodenali (v. pancreaticoduodenales) e la vena gastri-
ca destra (v. gastrica dextra) o v. coronaria stomacica (fig. 27).
Calot, condizione che richiede la sua legatura a ridosso della
parete colecistica al fine di non ledere il ramo destro dell’epa-
tica (figg. 25 e 26).
Vascolarizzazione venosa
11
28 Drenaggio linfatico delle vie biliari. 29 Innervazione delle vie biliari.
1) Vasi efferenti che raggiungono i linfatici epatici. 1) Nervi del dotto cistico.
2) Linfonodo del colletto della colecisti. 2) Nervi posteriori del dotto coledoco.
3) Linfonodo dello iato. 3) Rami epatici (Latarjet).
4) Linfonodi pancreatico-duodenali. 4) Tronco vagale anteriore.
5) Rami simpatici del plesso dell’arteria epatica.
raggiungono direttamente una rete sotto-sierosa più superfi- Seguono, infine, i margini laterali della colecisti [19] (fig. 29).
ciale di quella dei vasi ematici [l~]. Essi formano il gruppo del
margine destro, il gruppo della faccia anteriore, il gruppo del
margine sinistro e disegnano sulla colecisti una lettera N. Embriologia
Qualcuno dei vasi efferenti si dirige direttamente verso i seg-
menti IV e V del fegato, attraverso il letto della colecisti [3]. L’organogenesi delle vie biliari è ancora poco conosciuta [9].
La maggior parte dei collettori si dirige sia verso il linfonodo Due concezioni tentano di chiarirne l’evoluzione tra la V e la
del colletto della colecisti, sia verso il linfonodo dello iato, al VII settimana di vita embrionaria. Secondo Streeter e Patten
di sotto del margine libero del legamento epato-duodenale. [18], lo sviluppo dei dotti biliari deriverebbe dalla trasforma-
zione precoce, cellula per cellula, degli epatociti in cellule dut-
I linfatici della via biliare principale comprendono elementi
tali. Questi dotti biliari, disposti in modo plessiforme, sareb-
linfonodali di volume variabile attestati a tutti i livelli delle
bero orientati nei tre piani spaziali. Si continuerebbero con
vie biliari extra-epatiche; in particolare, il linfonodo dello iato
un dotto epatico comune che raggiungerebbe il dotto cistico
a livello del margine libero dello iato di Winslow posterior-
nel prolungamento coledocico. I dotti biliari, tuttavia, invece
mente al coledoco che esso può comprimere in caso di infiltra-
di riunirsi in un dotto unico, potrebbero aprirsi separatamen-
zione neoplastica (fig. 28).
te nel dotto cistico.
I collettori del peduncolo epatico ricevono degli afferenti a
Secondo Lassau ed Hureau [12], i dotti biliari si individualiz-
provenienza epatica Essi fanno capo alle stazioni celiache
zerebbero più tardivamente, a partire dalle gemme dell’asse
(limphonodi celiaci) ed ai linfonodi lombo-aortici (limphonodi
lumbales aortici), passando dietro alla testa del pancreas, per colecistico; queste gemme colonizzerebbero il parenchima
terminare nei tronchi di origine del dotto toracico (ducts epatico. L’asse colecistico determinerebbe in tal modo la gene-
si dei dotti biliari.
toracicus).
Quale che sia la teoria accettata, si può osservare che [4]:
-
diversi dotti biliari possono unire fegato e dotto cistico;
Innervazione
-
12
Anomalie della colecisti
Anomalie morfologiche
-
Colecisti settata. Può trattarsi di un setto longitudinale, con
dotto cistico unico, o di un setto trasversale, tipo diaframma
intra-colecistico che determina due tasche che comunicano at-
traverso un pertugio. La tasca più distale contiene spesso dei
calcoli e l’aspetto esteriore della colecisti è normale.
-
Infine, altre anomalie morfologiche come la colecisti a ber- 30 Anomalie della colecisti.
retto frigio o i diverticoli colecistici appaiono essere di origine A) Colecisti settata.
acquisita (fig. 30). B) Colecisti bilobata.
Anomalie di numero
Infine, altre anomalie sono state segnalate in modo isolato: Varianti di divisione: convergenza biliare
colecisti situata nel legamento falciforme, nel solco trasversa-
le, nello stesso retroperitoneo od anche nella parete addomi- Queste variazioni si definiscono in funzione della convergen-
nale. Bisogna distinguere le colecisti flottanti, che corrispon- za modale dei due dotti epatici destro e sinistro, che rappre-
dono a delle variazioni dell’impianto peritoneale (mesocoleci- senta il 57% dei casi [5,15].
sti) e possono complicarsi con una torsione e con il volvolo La costituzione del confluente può pertanto essere diversa
della colecisti. dallo schema prototipico:
-
convergenza ’
13
o
Atresia delle vie biliari extra-epatiche: di origine poco cono-
sciuta, ne esistono cinque tipi [ll] (figg. 35 e 36):
32 Varianti della divisione delle -
atresia del coledoco (20%) con dilatazione dei dotti epatici e
vie biliari extra-epatiche (sec. della via biliare accessoria;
Champetier) [4]. -
14
36 A) Atresia delle vie biliari con colecisti pervia.
B) Atresia totale delle vie biliari principale ed accessoria.
15
Se le anomalie congenite delle vie biliari extra-epatiche sono rare, le varia-
zioni anatomiche della confluenza delle vie biliari extra-epatiche sono fre-
quenti e numerose nelle loro modalità. Esse vengono spiegate con lo svi-
luppo dell’organogenesi delle vie biliari. La loro conoscenza è indispensabi-
le per l’esecuzione della chirurgia biliare con i minori rischi, ma solo l’esplo-
razione intra-operatoria radiologica delle vie biliari permetterà di tracciame
una mappa esatta, oltre a permettere la scoperta di una litiasi coledocica
associata ad una calcolosi della colecisti.
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