COLELITIASI
Drenaggio linfatico
Il drenaggio linfatico della via biliare origina dalla parete biliare da vasi linfatici che decorrono
nella mucosa e nella sottomucosa. Le catene linfonodali che drenano questi dotti vengono distinte in
superiori ed inferiori. La catena linfonodale superiore decorre insieme all’arteria epatica comune ed
al tronco celiaco. La porzione inferiore della via biliare ha un drenaggio preferenziale nei linfonodi
della regione cefalopacreatica.
TECNICA CHIRURGICA
Profilassi pre-operatoria
La profilassi antibiotica può essere attuata con cefalosporine o penicilline semisintetiche.
La profilassi antitrombotica è vivamente raccomandata.
Anestesia
Generale per intubazione
Procedura
Previo accesso laparotomico l’aiuto deve spostare, con l’ausilio di una garza, il colon ed il
mesocolon trasverso in direzione caudale. Eventuali aderenze esistenti tra la colecisti ed il colon
trasverso, mesocolon o grande epiploon devono essere sezionate seguendo la parete colecistica.
Mediante posizionamento di una valva da fegato che sposta il lobo destro del fegato l’alto e a
destra, si evidenzia il legamento epatoduodenale. Tale azione permette di evidenziare ed esplorare il
campo chirurgico e di procedere alla palpazione della colecisti per confermare la presenza di
calcoli.
Si afferra con una pinza di Ellis o ad anelli e si tende verso il basso e a destra la colecisti in modo da
esporre la confluenza tra dotto cistico ed epatico comune, coperta dal peritoneo. Si incide con una
forbice a punta smussa il peritoneo parallelamente al peduncolo epatico in un settore intermedio tra
la colecisti e la via biliare principale in modo da cadere nel triangolo di Calot. Si procede
all’isolamento del dotto cistico e dell’arteria cistica che vengono caricati su lacci.
Si seziona l’arteria cistica tra legature, dopo aver verificato che effettivamente si diriga verso la
colecisti. La sezione dell’arteria cistica deve avvenire in prossimità della colecisti per non
danneggiare rami diretti alla via biliare principale; bisogna, altresì, prestare attenzione alla presenza
dell’arteria epatica destra all’interno del triangolo di Calot.
Il dotto cistico deve essere isolato a partire dall’infundibolo verso la via biliare principale, senza
necessariamente evidenziarla. Si controlla, mediante palpazione, l’assenza di calcoli all’interno del
dotto cistico; qualora siano presenti si deve incidere e liberare il cistico. Si lega e si seziona il
cistico ad una ragionevole distanza dalla confluenza della via biliare.
Sezionato il peduncolo, si deve distaccare la colecisti dal letto epatico elidendo le aderenze,
solitamente lasse, che la connettono, attraversate da piccoli vasi che devono essere coagulati o
legati. Si può distaccare la colecisti procedendo dall’infundibolo verso il fondo o dal fondo verso
l’infundibolo.
Se non si procede alla colangiografia intraoperatoria (necessaria quando persistano dubbi su
patologie litiasiche o non, ostruenti la via biliare principale o la papilla o vi siano motivi per
sospettare anomalie delle vie biliari), si considerare concluso l’intervento, previo accurato controllo
dell’emostasi e posizionamento di un drenaggio morbido posteriormente al peduncolo epatico. La
riperitoneizzazione del letto e del peduncolo epatico non è sempre necessaria.
Complicanze
In corso di colecistectomia
Emorragia dal peduncolo;
Emorragia dal letto cistico;
Lesioni delle vie biliari in corso di colecistectomia.
Post-operatorie
Infezione di ferita chirurgica;
Ascesso sub-frenico;
Lesione iatrogena della via biliare non riconosciuta nel corso dell’intervento;
Emorragia;
Calcolo residuo nella via biliare.
DECORSO POST-OPERATORIO
Degenza media
Da 2 a 4 giorni (1 giorno per la colecistectomia laparoscopico).
Deambulazione e postura
Il paziente può alzarsi dal giorno seguente all’intervento, se stabile dal punto di vista emodinamico.
Alimentazione
Il paziente può bere dalla sera stessa o dal giorno successivo; nei casi più complessi, invece,
l’assunzione di liquidi è subordinata alla ripresa della motilità intestinale.
Gli alimenti solidi vengono introdotti gradualmente, secondo quanto tollerato dal paziente.
Trattamento antibiotico
Gli antibiotici possono non essere impiegati nei pazienti con età inferiore a 60-70 anni, candidati a
colecistectomia per colecistopatia cronica litiasica.
Nei pazienti più anziani o in quelli che presentano colecistite acuta (anche in fase di risoluzione),
ittero ostruttivo, coledocolitiasi nota o colangite sclerosante, vengono somministrate cefalosporine o
penicilline semisintetiche, sia singolarmente, sia in associazione ad antibiotici aminoglicosidici
diretti contro gli anaerobi.
La durata della terapia antibiotica dipende dalla gravità della patologia di base.