Definizione
“Qualsiasi evenienza patologica intraddominale che tenuta in stretta osservazione potrebbe necessitare di intervento
chirurgico d’urgenza, pena la vita del malato”. (Paride Stefanini, fondatore storico della Chirurgia italiana, primo ad
effettuare trapianto di rene e docente dell’Università di Perugia).
Sindrome complessa dominata da dolore addominale acuto; valutare attentamente perché potenzialmente letale a
seconda della condizione; numerose patologie, difficile diagnosi differenziale; fondamentali anamnesi ed esame
obiettivo, esami di laboratorio ed imaging; trattamento medico o chirurgico.
Cause:
[ultime due dette anche “falso addome acuto”, cioè addome acuto non chirurgico]
Cavità addominale:
o Cavità peritoneale generale uomo completamente chiusa; donna aperta tra ovaio e
salpinge;
o Retrocavità degli epiploon comunicazione tramite forame di Winslow;
Funzioni peritoneo:
1. Rivestimento organi;
2. Lubrificazione visceri addominali consente scorrimento delle anse
intstinali (50-100 cc di liquido);
3. Riassorbe liquido sia tramite capillari che linfatici (membrana
semipermeabile, osmosi);
4. Difesa immunità cellulo-mediata, umorale, infiammazione assorbe
non solo liquido, ma anche batteri, prodotti tossici, ecc. L’infiammazione
(peritonite) conduce ad iperemia, trasudazione ed essudazione, liberazione
di citochine infiammatorie, attivazione complemento e cascata
coagulazione (fibrina ingloba batteri), con possibili manifestazioni
sistemiche come SIRS e shock settico;
5. Circoscrizione focolai settici e tamponamento soluzioni di continuo
omento ne è un esempio importante, molto vascolarizzato e ricco di
linfatici, tampona e confina processo infiammatorio grazie alla sua
proprietà definita “plastica”; ad es. nei bambini una peritonite da
appendicite è frequentemente fatale perché peritoneo non è ancora
pienamente formato (tale peritonite è rara: base d’impianto è larga, per cui
difficilmente si realizza una occlusione ad esempio da fecalita)
Dolore addominale
o Stimoli chimici:
Infiammazione;
Variazioni pH;
Ischemia;
Necrosi
Caratteristiche:
o Sede suddivisione in 9 oppure in 4 quadrati (linea orizzontale e verticale passante per
ombelico):
Ipocondrio dx
Vie biliari colecistite, colangite, colica biliare;
Fegato epatite, distensione glissoniana, ascesso sottoepatico, rottura di
neoplasie maligne e benigne;
Ascesso sub-frenico;
Colon neoplasie flessura colica destra (necrosi, perforazione);
Appendicite sottoepatica;
Duodeno duodenite acuta, ulcera duodenale, perforazione ulcera
duodenale;
Extra-addominali polmonite basale dx, infarto polmonare basale.
Ipocondrio sx
Milza infarto splenico, ascesso splenico, distensione capsula splenica;
Colon neoplasia flessura colica sinistra (necrosi, perforazione);
Extra-addominali polmonite basale sx, infarto polmonare basale;
Epigastrio
Stomaco gastrite acuta; ulcera peptica (gastrica e duodenale);
perforazione/penetrazione ulcera; dispepsia funzionale;
Pancreas pancreatite acuta e cronica, neoplasie pancreatiche;
Inizio appendicite;
Colica biliare/calcoli (talvolta causano dispepsia)
Extra-addominali infarto miocardico, dissezione aortica addominale;
Irradiazione spalla e scapola destra (colica biliare), dorso (pancreas), inguine, scroto e grandi
labbra (colica ureterale);
Durata anche indicativa di gravità, secondo me. Colecistite > 6h, colica biliare <6 ore;
Qualità sordo, lacerante, trafittivo, colico, crampiforme, urente/rodente. Il prof pare dire che il
dolore da colica renale, diversamente da quello di colica biliare, è continuo.
o Tenesmo sensazione di dover andare di corpo, ma non ci va. Liquido infiamma la parete.
Ad es in diverticolte (anche cancro retto);
o Stipsi/chiusura alvo a feci e gas occlusione intestinale (può mancare in fasi iniziali perché
intestino distale è ok);
Fattori allevianti e peggioranti tosse e movimenti (peritonite), riposo, attività fisica, ciclo
mestruale (dismenorrea), pasti (ulcera gastrica, ulcera duodenale, ischemia mesenterica cronica),
antiacidi, farmaci, defecazione (IBS, SUDD);
Patologie pre-esistenti, interventi chirurgici passati aderenze, ad esempio.
Esame obiettivo
o ISPEZIONE
o Conformazione addome;
o Simmetria addome;
o Presenza di tumefazioni sede, dimensioni, consistenza, colore, dolore,
riducibilità, limiti;
o Ernie;
o Cicatrici chirurgiche aderenze;
o Cute segno di Grey-Turner (ecchimosi ai fianchi), Cullen (ecchimosi peri-
ombelicale) in pancreatite acuta; circoli venosi superficiali in epatopatie;
o Movimenti parete addominale ipomobilità in peritonite;
o Distensione addominale meteorismo, ascite, masse intestinali, occlusione
(talvolta iper-peristalsismo visibile). Nell’occlusione meccanica del colon, se la
valvola è continente, c’è la cornice colica: centralmente appare vuoto; diversamente,
tutto può essere disteso, così come lo sarà solo centralmente in caso di occlusione
dell’intestino tenue (frequentemente da briglie);
o Facies peritonitica (sofferente, occhi infossati, sudata, pallida,grigiastra),
composita; alterazione della coscienza;
o Decubito
o AUSCULTAZIONE
o Rumori peristaltici (borborigmi) accentuati occlusione intestinale meccanica
(inizialmente); enterocoliti, fase spastica ischemia mesenterica;
o Rumori peristaltici ridotti (peristalsi torpida) occlusione intestinale meccanica
(successiva), ileo adinamico;
o Soffi vascolari aneurisma aorta addominale;
o PERCUSSIONE
o Ipertimpanismo distensione addominale (occlusione; meteorismo);
o Ottusità plessica ascite (ottusità mobile), globo vescicale (ritenzione urinaria),
piastrone infiammatorio (appendicite a dx, diverticolite a sx);
o Scomparsa aia ottusità epatica perforazione.
ESAMI DI LABORATORIO:
ESAMI STRUMENTALI
o RX sia addome che torace (escludere cause extra-addominali, come polmonite basale)
o Falce d’aria sub-diaframmatica perforazione (rx in ortostatismo); più abbondante in quelle coliche
che gastroduodenali. Può non essere presente:
Perforazione organi con poca aria (intestino tenue) sarà lieve; meglio evidenziabile con
TAC (contenuto è liquido; inoltre con vomito si detende);
Organi retroperitoneali no irritazione peritoneale, no falce d’aria, rischi flemmoni
(esempio appendicite retrocecale); (anche lacerazione duodeno: gas retroperitoneale)
scomparsa ombra dello psoas in Rx?
Pz. non può assumere posizione ortostatica;
In tali casi, effettuare TAC senza MDC, che valuta bene l’aria, anche minima: si localizza
anteriormente;
o COLECISTI calcoli in colecisti e/o incuneato nel cistico; ispessimento parete (> 3 mm);
distensione colecisti (> 4 cm), fluido pericolecistico; dilatazione delle vie biliari (pancreatite biliare);
Murphy ecografico; contenuto colecisti può essere corpuscolato e lo è di più in caso di empiema.
Possono essere presenti nella parete zone ipoecogene (da ischemia?) con colecisti a bande;
o APPENDICITE fluido in fossa iliaca destra; aumentato flusso all’eco-doppler, dimensioni > 6 mm;
non comprimibilità appendice;
o TAC gold standard, diversi rilievi; valuta anche falce subdiaframmatica quando di lieve entità;
o Clisma opaco procedura diagnostica che si avvale di mezzo di contrasto (idrosolubile, come gastrografin, se
sospetta perforazione bario è irritante per peritoneo, si stratifica) che riempie il colon (sostituito da TAC):
2) Occlusivo dolore viscerale, sordo, meno intenso del precedente, con iper-peristaltismo iniziale,
nausea e vomito, chiusura alvo a feci e gas, addome trattabile;
3) Vascolare dolore viscerale intenso, diffuso, con evoluzione (fase infartuale) in forma peritonitica.
Possibile ipotensione, shock (rottura aneurisma aorta addominale). Scarsi segni rispetto alla
sintomatologia nell’ischemia acuta intestinale.
Varie cause:
GASTRODUODENITE ACUTA/ULCERA
o Gastropatia acuta (FANS, ad esempio) dolore/discomfort epigastrico (viscerale: sordo, mal
localizzato), nausea, vomito, anoressia; anamnesi per FANS, alcol, possibile H. Pylori;
o Ulcera gastrica età 40-60 anni, dolore urente, rodente, cronico/ricorrente, a volte descritto come
sensazione di fame, esacerbato (talvolta) dal cibo, nausea, anoressia, perdita di peso, storia di FANS o
ulcera nota;
o Ulcera duodenale età 40-60 anni, dolore urente, rodente, cronico/ricorrente, a volte descritto come
sensazione di fame, esacerbato dal digiuno (2-3 ore dopo i pasti) ed alleviato dai pasti, spesso sveglia
il paziente di notte (caratteristico); nausea, anoressia, perdita di peso, uso di FANS;
o Complicanze ulcera perforazione, penetrazione, sanguinamento, ostruzione gastrica, dolore
intrattabile, trasformazione neoplastica (sovrastimata);
o Terapia
Inibitori pompa protonica per 2-4 settimane;
Antiemetici se presente vomito metoclopramide IM, se vomita;
Se > 50 anni o fattori di rischio (disfagia, perdita di peso, storia di FANS, sanguinamenti, non
risposta al trattamento, storia familiare di cancro), disporre una EGDS in caso di dispepsia per
valutare cause organiche;
ULCERA SANGUINANTE
o Storia di ulcera, di FANS; assenza di malattie epatiche o vomito ripetuto (Mallory Weiss);
o Spesso assente dolore addominale;
o Anche improvvisamente dopo assunzione FANS;
o Melena, ematochezia (rosso vivo; raro) o ematemesi (caffeano o rosso vivo); possibile shock
emorragico;
o Diagnosi e trattamento con EGDS (arresta sanguinamento: adrenalina, terlipressina, octreotide EV,
argon coagulazione) o, in alcuni casi, embolizzazione. Rianimazione volemica e trasfusioni, se
necessarie;
ULCERA PERFORATA
o Storia di ulcera, di FANS;
o Spesso età > 40-50 anni;
o Dolore inizialmente epigastrico (viscerale), poi diffuso;
o Perforazione Addome peritonitico (peritonite diffusa):
Dolore molto intenso, costante, diffuso;
Dolorabilità alla palpazione;
Addome non trattabile, a tavola;
Facies peritonitica;
Dolore esacerbato da tosse e movimenti;
Blumberg positivo;
Ridotta o assenza di peristalsi intestinale ileo dinamico;
Possibile ipotensione ipovolemia per:
perdita liquidi nel terzo spazio (ileo paralitico) non consente riassorbimento ed
anzi aumenta secrezione; inoltre c’è accumulo di sangue nei vasi peritoneale;
Altre cause: tachipnea, febbre;
o Rx falce d’aria sub-diaframmatica;
o Terapia trattamento shock ipovolemico (rianimazione volemica; trasfusioni), antibiotici EV,
chirurgia.
o Anche la penetrazione di un’ulcera in altro organo (pancreas, ad esempio) può dare severo dolore
addominale;
COLICA BILIARE
o Donna, età avanzata, obesa, gravida, anamnesi familiare positiva, rapida perdita di peso;
o 10% degli adulti ha calcoli e 20% >65 anni, ma nell’80% dei casi sono asintomatici;
o Calcoli di colesterolo (85%) o di bilirubinato di calcio (15%; neri, pigmentati, emolisi cronica);
o Dolore all’ipocondrio destro/epigastrio (molti riportano colica in epigastrio, colecistite in ipocondrio
dx) spesso improvviso, che aumenta di intensità entro 15-60 minuti, intermittente (Merck dice che è
costante), dura in genere < 6 ore, spesso intenso da far giungere in ospedale il paziente; irradiazione
alla scapola destra; nausea e vomito; no febbre, leucocitosi, segni peritonitici, durata > 6 ore (colecistite
acuta); possibile ittero/sub ittero ed urine ipercromiche se ostruisce dotto epatico; frequentemente
dolore ricorrente (all’anamnesi precedenti episodi);
o Innescata da cibi grassi? (Merck no);
o Diagnosi clinica + ecografia calcoli colecisti e calcolo incuneato nel cistico. Secondo me ecografia
fondamentale per distinguere colica biliare da colecistite;
o Terapia antispastici/antidolorifici, eventuale osservazione e ricovero; sondino nasogastrico se
vomito eccessivo?. Chirurgia in elezione se sintomatico: colecistectomia laparoscopica o open. Chi
rifiuta: acido ursodesossicolico (dissolve i calcoli);
COLECISTITE ACUTA
o Infiammazione acuta della colecisti;
o Due tipi:
Litiasica (90-95% dei casi) complicanza di una calcolosi della colecisti; origina da
ostruzione del cistico. Spesso pz presentano coliche biliari precedenti; talvolta (20-40% dei
casi), colecistite come esordio di malattia. 4 f: female, fatty, fertile; forty (> 40 anni);
Alitiasica (5-10%) soggetti anziani, shock, traumi, sepsi, ustioni, interventi chirurgici
maggiori. Elevata mortalità. Origina da ischemia della colecisti (ateroscerlosi, diabete) e
sabbia biliare (colecisti da “fame” causa nutrizione parenterale totale: provoca stasi biliare);
o Patogenesi: ostruzione del dotto cistico stasi biliare con trasformazione di lecitine in lisolecitine
infiammazione della parete con edema ed essudazione aumentata produzione di liquidi e ridotto
assorbimento aumento pressione endoluminale e distensione colecisti compressione vascolare
(dapprima venosa) e linfatica ischemia possibile sovrainfezione (è comunque tardiva e non
necessariamente si sviluppa, dice Robbins. Infezione può provocare empiema);
o Clinica:
Dolore addominale in ipocondrio destro, intenso, violento, con irradiazione scapola destra
più severo di colica biliare;
Durata > 6 ore;
Febbre preceduta da brividi;
Nausea, vomito (alimentare o biliare);
Leucocitosi;
Segni peritonitici:
Dolorabilità ipocondrio destro;
Colecisti palpabile/massa palpabile non presente in colecistite/calcolosi acuta in
soggetto con colecistite cronica, perché parete sarà sclero-atrofica e non distendibile
(questo secondo me più importante in coledocolitiasi: il calcolo deriverà da una
colecisti che sarà, per la colecistite cronica, sclero-atrofica; se è palpabile, allora ittero
+ massa palpabile sarà cancro della testa pancreatica e non coledocolitiasi);
Murphy positivo arresto inspirazione mentre si palpa punto cistico (è un Blumberg
invertito: con inspirazione il sollevamento della colecisti batte contro il peritoneo che
viene avvicinato dalla compressione addominale esercitata dall’operatore);
Ileo paralitico (localizzato?);
Talvolta ittero/subittero (edema che costringe dotto epatico comune/coledoco o mediatori che
agiscono su fegato?);
Anziani, defedati, immunodepressi, ecc. i sintomi possono essere sfumati: no febbre, ad
esempio, ma malessere, anoressia, ecc.;
Rx addome
calcificazioni (calcoli, se radiopachi);
colecisti distesa (area radiologicamente “vuota”);
livelli idro-aerei nella colecisti in caso di sovrainfezione (colecistite enfisematosa?);
aerobilia per germi o per fistola bilio-enterica, complicanza;
Complicanze:
Empiema colecisti accumulo di pus in colecisti per sovrainfezione batterica
(empiema: pus in cavità pre-esistente, chiusa). Quadro più intenso: febbre, brividi,
marcata leucocitosi, dolore addominale severo, età spesso > 80 anni, contrattura di
difesa che può rendere non palpabile la colecisti; può formare ascessi sottoepatici.
Anche all’ecografia liquido può essere maggiormente corpuscolato rispetto ad una
colecistite acuta. L’empiema può provocare shock settico, nonché gangrena e
conseguente perforazione;
Possibile aerobilia (aria nelle vie biliari alla RX, nonché all’ecografia), nonché ileo
biliare ostruzione intestinale meccanica da calcolo biliare, in genere per fistola
colecisto-duodenale; si fermerà a livello dei restringimenti:
o Coledocolitiasi;
o Idrope colecisti (la metto qua, ma non dovrebbe essere una complicanza)
ostruzione persistente del cistico aumento secrezione liquido siero-
mucoso bile bianca (per riassorbimento acidi biliari) massa palpabile
in ipocondrio destro, liscia, teso-elastica, mobile, limiti netti e regolari;
senso di peso in ipocondrio destro/lieve dolenzia. Secondo me (e medscape,
in parte), è condizione diversa sia da una colica biliare sia da una colecistite
acuta (non c’è febbre, leucocitosi non marcata, dolore non severo ma al
massimo senso di peso, dice il prof., ecc.);
Quando sospettare? Direi quando un quadro di colica biliare con ittero (può
essere presente ittero in colica biliare) si associa ad un sanguinamento tramite
melena e/o emeatemesi.
Colica biliare ostacolo acuto allo svuotamento della colecisti per impattamento del
calcolo nel dotto cistico;
Colecistite acuta infiammazione da ostruzione del cistico, ma non so se è
necessario che acutamente debba realizzarsi l’ostacolo (anche l’idrope, ad esempio,
per quanto correlato ad ostacolo del cistico, non si realizza con la sintomatologia
acuta della colica biliare);
COLANGITE ASCENDENTE
PANCREATITE [c’è un file apposito sulla pancreatite] infiammazione del pancreas, acuta o
cronica; lieve, moderata o severa (potenzialmente letale) [due tipi: edematosa e necrotico-emorragica];
attivazione enzimatica intraparenchimale con digestione pancreatica:
o Cause
Litiasi biliare calcolo aumenta pressione intraduttale pancreatica
attivazione enzimi (pro-enzimi attivati da tripsina, attivata da
enterochinasi, ma alcuni già attivi, come lipasi) lipasi digerisce
parenchima liberazione citochine infiammatorie aumento
permeabilità vasi che favorisce ischemia comprimendo vasi e dotti.
Insieme ad alcol, 70% dei casi;
o Classificazione di Atlanta:
[vecchi criteri, ancora ok: PA<90mmhg; PaO2<60 mmhg; GI bleeding > 500ml/24 h
o creatininemia > 2 mg/dl]
Manifestazioni cliniche
Dolore epigastrico trafittivo, costante, intenso ed in genere ad
insorgenza improvvisa (soprattutto per calcoli, più graduale per alcol),
irradiato al dorso, attenuato se pz si sporge in avanti. Severità aumenta
con la gravità: dolore a sbarra ingravescente, fino ad essere ottenebrante
(facies pancreatica);
Nausea, vomito intensità crescente;
Ileo paralitico intensità crescente (magari assente se lieve, presente
se severa);
Ittero-subittero, urine ipercromiche edema pancreas comprime
coledoco;
Febbre (in p. moderata-severa), leucocitosi, frequenza cardiaca elevata,
ecc.;
Peritonite localizzata (è retroperitoneale) dolorabilità addominale,
talvolta contrattura, Blumberg, peristalsi ridotta, ecc.
ARDS;
Insufficienza renale acuta;
Ipotensione/shock ipovolemico (terzo spazio);
Disturbi neurologici;
Ipocalcemia saponi di calcio con necrosi;
Necrosi grasso sottocutaneo segni di Cullen
(periombelicale) e Grey turner (fianchi);
Ileo paralitico;
Iperglicemia;
CID;
Versamento pleurico sinistro;
Esami laboratorio:
Imaging:
TAC con contrasto spesso nulla
precocemente; importante per complicanze
locali dopo 48-72 ore;
RX ansa sentinella (quadrante superiore sx o
centro addome); esclusione altre cause;
versamento pleurico sx (RX torace);
Ecografia edema del pancreas (difficile),
calcoli biliari e dilatazione vie biliari;
1. Temperatura rettale;
2. Frequenza cardiaca;
3. Frequenza respiratoria;
4. Pressione arteriosa media;
5. Sodio;
6. Potassio;
7. GCS;
8. Ematocrito;
9. Globuli bianchi;
10. Creatinina
11. pH
12. A-aDO2 o PaO2
Multidisciplinare
o Rimpiazzo volemico 250-500 ml/h di cristalloidi (Ringer Lattato) durante le
prime 12-24 ore, salvo controindicazioni renali, cardiovascolari, ecc. monitorare
risposta tramite pressione, frequenza cardiaca, diuresi, ecc.;
o Ossigeno, se necessario;
o Analgesia oppiacei EV (Merck; spasmo Oddi?);
o Antiemetici, se vomito;
o Supporto nutrizionale appropriato;
o Riduzione secrezione pancreatica? No effetto;
o Se severa, terapia intensiva monitoraggio continuo, trattamento ARDS, ecc.
o Antibiotici no per profilassi, ma in presenza di infezione extra-pancreatica
(colangite, polmonite, UTI, ecc.) o pancreatica (necrosi infetta). Sospettare se
deterioramento (febbre, leucocitosi), no miglioramento dopo 7-10 giorni di
ospedalizzazione ecc. In genere gram-negativi. Adoperare farmaci che penetrano
pancreas necrotico carbapenemi, metronidazolo, fluorichinoloni;
o Necrosectomia rimozione tessuto necrotico (endoscopco, open);
o Drenaggio pseudocisti se rapidamente in espansione, prona alla rottura, infetta,
emorragica;
o Colecistectomia, se pancreatite biliare;
o Se pancreatite biliare e calcolo non passato/colangite, ERCP
PERITONITE
Infiammazione del peritoneo, sierosa che riveste cavità addominale ed organi in essa contenuti;
Frequentemente infettiva, ma può essere anche sterile, almeno inizialmente succo gastrico, bile,
sangue, chilo e urina irritano la sierosa peritoneale;
Classificazione:
o Eziologica:
PRIMITIVA monobatterica; no perdità continuità tratto GI (no
perforazione); no infezione visceri addominali (appendicite, diverticolite,
ecc.); diffusione batteri per via ematica-linfatica o transmurale:
1. Adulto cirrotico o con ascite (insufficienza cardiaca, sindrome
Budd e chiari, ecc.);
2. Bambini (sindrome nefrosica);
3. Dializzati cronici;
4. Peritonite tubercolare
SECONDARIA causa principale di peritonite. E’contraddistinta da una
flora microbica mista (criteri Runyon, vedi sotto) che accede alla cavità
peritoneale (la peritonite può essere sterile inizialmente):
4. POST-TRAUMATICA E IATROGENA
o Perforazione da corpi estranei (rettali, ad es.);
o Perforazione in corso di esame endoscopico;
o Perforazione da ferite penetranti:
o Peritoniti secondarie post-operatorie da deiscenza
anastomotica, da deiscenza del moncone intestinale, da
deiscenza della linea di sutura intestinale;
o Topografica:
DIFFUSA interessato tutto il peritoneo o gran parte [secondo me è
questa la “peritonite” per definizione]. La peritonite secondaria diffusa ha
mortalità molto elevata, anche del 70%. Cause principali: appendicite,
colecistite, diverticolite, ulcere gastroduodenale, causa vascolare/ischemica
(infarto intestinale);
o Evolutiva:
Acuta esordio rapido; guarigione se ben curata, altrimenti shock e
rischio morte;
Cronica rara; TBC
o Anatomopatologica:
Peritonite sierosa;
Peritonite siero-fibrinosa;
Peritonite purulenta.
o Esami imaging
gastroprotezione;
anti-emetici se vomito;
o Chirurgia:
Source control impedire ulteriore propazione d’infezione/delivery di
batteri, bile, succo gastrico, ecc. al peritoneo; eventualmente prima
stabilizzare in UTI il paziente, poi operare. Trattare colecistite, appendicite,
perforazione, ecc. E’importante che il paziente sia correttamente idratato: il
rischio è una sindrome da rivascolarizzazione nel caso in cui, rimossa ad
esempio una occlusione, vengono immessi in circolo potassio ed altre
cataboliti: la normale idratazione consente una normalizzazione della
funzione renale con possibile loro eliminazione. Esempio di “source
control” è la rimozione di un eventuale segmento perforato, o la rimozione
di un’appendice infiammata;
Può essere necessaria una laparostomia in casi selezionati per scongiurare il rischio
di sindrome compartimentale (ad esempio se è necessario effettuare ripetuti lavaggi,
la parete addominale non viene chiusa)
Clinica dolore addominale, febbre, brividi, nausea, vomito, malessere, ascite, dolorabilità addominale e
difesa (quadro peritonitico – difesa, dolorabilità - talvolta oscurato da liquido addominale e da condizioni
scadenti), encefalopatia (soggetto cirrotico in equilibrio precario: infezione peggiora insufficienza epatica;
talvolta unica manifestazione di peritonite); assenza di altre cause di peritonite secondaria;
Diagnosi
o Paracentesi ecoguidata
Tutte e tre le condizioni richiedono trattamento antibiotico, anche perché le condizioni sono spesso
scadenti e ritardare il trattamento può essere pericoloso.
Gold standard cefotaxime (cefalosporina III gen.) per almeno 5 giorni, IV, 2 grammi ogni 8 ore. Seconda
scelta parenterale: beta-lattamici o aminoglicosidi. In alternativa, terapia orale con amox-acido clavulanico
oppure ofloxacina. Se peritonite batterica secondaria, cefalosporina III gen + metronidazolo + eventuale
intervento laparotomia.
APPENDICITE ACUTA
Definizione
L’appendicite acuta è l’infiammazione acuta dell’appendice, struttura tubulare, vermiforme, connessa al cieco, di circa
9 cm di lunghezza e 0,7-0,8 cm diametro.
La base d’impianto dell’appendice è sempre alla confluenza delle tenie del cieco, circa 2 cm sotto la valvola ileo-
ciecale. La base d’impianto è l’unica cosa che non varia, in quanto la direzione può variare a 360 gradi ed aversi una
appendice:
o Retrocecale (65% dei casi) è orientata ad ore 12. Si impone una diagnosi differenziale
con una colica renale per dolore al fianco destro. Alcuni segni sono caratteristici, come il
segno dello Psoas e quello dell’otturatore (vedi sotto). Inoltre, non entrando in contatto col
peritoneo parietale, non ci saranno le manifestazioni tipiche di peritonite parietale (come
Blumberg e Mcburney, vedi sotto), ma il dolore sarà più frequentemente al fianco e
descritto posteriormente. Questa forma di appendicite frequentemente darà vita ad un
flemmone, spesso ascendente per le diverse pressioni presenti in cavità peritoneale
(negative in alto causa attività respiratoria). Stessa cosa può verificarsi per un diverticolo
che si perfora in sede retroperitoneale;
o Pelvica (30% dei casi) orientata ad ore 4. Possibili manifestazioni urinarie per irritazione
vescicale, con disuria;
Patogenesi
L’appendicite ha origine dall’ostruzione del lume dell’appendice, che si realizza per iperplasia linfoide (follicoli
linfoidi nelle pareti che ispessiscono le pareti e riducono il lume), fecaliti, corpi estranei, parassiti dopo ostruzione
c’è continua produzione di muco da parte della parete, con accumulo a livello del lume l’ostacolo del lume provoca
una sovracrescita batterica, che lisa il secreto, ne aumenta l’osmolarità e provoca richiamo di acqua nel lume la
sovracrescita batterica, il richiamo d’acqua nel lume e la continua secrezione di muco dalle pareti provocano un
aumento della pressione endoluminale l’aumento pressorio provoca una distensione dell’appendice, comprime le
pareti e determina compromissione del flusso ematico della sua parete (prima di quello venoso, poi di quello arterioso)
e linfatico ne deriva un rischio di estesa necrosi ischemica, cioè di gangrena la parete ischemica/gangrenosa è
indebolita e prona alla perforazione la perforazione immette contenuto intestinale infetto nella cavità peritoneale,
con sviluppo di una peritonite diffusa (una forma di peritonite secondaria). La perforazione avviene mediamente dopo
24-36 ore dall’esordio di un’appendicite. Peritonite diffusa può realizzarsi anche in assenza di perforazione causa
traslocazione di batteri dal lume appendicolare in cavità peritoneale? Boh.
La flora microbica è mista, ricca di anaerobi (60%) come Baceteroides, fusobatteri, ma anche E. Coli ed altre
enterobacteriacee.
Anatomia patologica [normalmente la parete è formata da una mucosa con lamina propria ricca di follicoli linfoidi,
sottomucosa, muscolare, sierosa]
I tre sopra riportati sono quadri evolutivi successivi della stessa patologia: inizia come catarrale, può divenire
flemmonosa e gangrenosa.
L’appendicite può essere “semplice” o “complicata” (ad esempio se perforata o se c’è formazione di ascesso peri-
appendicolare).
Dolore addominale inizialmente in sede epigastrica/meso-ombelicale, mal localizzato, profondo, sordo (cioè
un dolore di tipo viscerale), che dopo ore si sposta in fossa iliaca destra, divenendo epicritico, cioè acuto e
ben localizzato (per irritazione del peritoneo parietale). La migrazione può mancare in anziani,
immunodepressi e bambini, ove i sintomi possono essere più sfumati, o essere laterale sin dall’inizio;
Nausea e vomito (alimentare/chiaro) esordiscono alcune ore dopo l’insorgenza del dolore e non alleviano
il dolore;
Anoressia;
Febbre di basso grado 37,7-38,3; se più elevata può indicare sviluppo di peritonite diffusa;
Gas stoppage sensazione di “pienezza” a livello addominale (midline) che si ritiene possa passare con
movimento fecale, ma che non è invece attenuato dalla scarica alvina (pazienti possono essere indotti ad
usare clisteri, ma nulla da fare). Il prof sempra indicare per “gas stoppage” semplicemente l’impossibilitàdi
emettere aria;
Evoluzione: dolore epi/mesogastrico nausea e vomito localizzazione dolore in fossa iliaca destra
Dolorabilità nel quadrante addominale inferiore destro, in particolare del punto di McBurney, localizzato tra
il terzo laterale ed il terzo medio della linea che va dalla spina iliaca antero-superiore all’ombelico;
Blumberg positivo (rebound tenderness, rimbalzo positivo: si preme lentamente e dolcemente e si rilascia
rapidamente) in fossa iliaca destra (ricorda: Blumberg è dolore al rilascio, McBurney alla compressione)
Blumberg più tardivo;
Contrattura di difesa (difesa muscolare) localizzata (ricorda: parete muscolare può dare riflesso viscero-
motorio, non indicativo di peritonite, e si vince con palpazione delicata, mentre quello somato-motorio è la
contrattura indicativa di interessamento peritoneo parietale);
Segno di Rovsing dolore in fossa iliaca destra alla pressione sulla fossa iliaca sinistra (in quanto la
manovra provoca uno spostamento dei gas si e distensione dell’appendice);
Segno dello Psoas dolore in fossa iliaca destra che si evidenziata alla flessione della coscia contrastata
dall’esaminatore (altra variante: paziente in decubito laterale e la coscia viene estesa). Presente SOLO in
appendice retrocecale, non in quella normo localizzata;
Segno dell’Otturatore dolore in fossa iliaca destra alla rotazione interna dell’anca (ginocchio e coscia sono
flessi a novanta gradi) contro mano opponente. Presente SOLO in appendice retrocecale, NON in quella
normo-localizzata;
Altri punti dolorosi Morris e Munro (lungo stessa linea Mc-Burney, più verso ombelico), Lanz e Clado
(linea che congiunge due spine iliache antero-superiori), Jalaguier (tra spina iliaca antero-sup e tubercolo
pubico; legamento inguinale);
Peritonite diffusa in caso di perforazione. Ci sarà addome a tavola, facies peritonitica, dolorabilità addome
diffusa, Blumberg diffuso, ileoparalitico, tachicardia, tachipnea, ecc.
Diagnosi la diagnosi è primariamente clinica. Non bisogna tardare effettuando indagini disparate, perché la
condizione è potenzialmente mortale
Anamnesi ed esame obiettivo bisogna valutare l’età, i sintomi associati (nausea, vomito, anoressia,
febbre), le caratteristiche del dolore, i segni positivi (McBurney, Rovsing, Psoas, Otturatore, ecc.);
Alvarado score può aiutare. Prende in considerazione 8 criteri (in totale dieci punti. Se inferiore a 5 è
improbabile):
Imaging
Ecografia può mostrare:
fluido libero in fossa iliaca destra;
aumento di dimensioni dell’appendice ed ispessimento delle sue pareti;
non comprimibilità dell’appendice più è flogosata, più tende a formarsi il
piastrone appendicolare, cioè una formazione reattiva intorno all’appendice data
dall’omento, meno è comprimibile;
Mc Burney ecografico;
aumento del flusso all’eco-doppler;
possibile raccolte saccate ed ascessi;
aiuta nella diagnosi differenziale con altre patologie fossa iliaca dx. Altre
patologie che si manifestano con dolore in fossa iliaca dx sono:
LAPAROSCOPIA
Terapia
antibiotici come cefalosporina III gen. (come ceftriaxone) e, se perforata, aggiungere altri come gentamicina
e metronidazolo per copertura contro gram negativi anaerobi (metronidazolo);
ristabilire equilibrio idrico (cristalloidi) ed elettrolitico;
correggere acidosi, se presente, anche con bicarbonato;
analgesia;
Chirurgica L’appendicite va trattato con un intervento chirurgico, che può essere sia open sia laparoscopico (sono
equivalenti); attualmente in realtà si effettua quasi esclusivamente la video-laparoscopia. Non sempre è chirurgico: se
pz sono defedati ad esempio, magari con ascessi, si può effettuare terapia antibiotica + drenaggio percutaneo eco
guidato.
o Video-laparoscopia
minore dolore post-operatorio;
minore durata ricovero;
visualizzazione altre strutture addominali (quelle ginecologiche nella donna);
minore incidenza di laparoceli;
minore incidenza di complicanza tromboemboliche e polmonari;
…ma la durata dell’intervento ed i costi sono maggiori, ed è associato ad
un’aumentata incidenza di ascessi intra-addominali;
o Intervento open
durata intervento minore,
minore costi operatori,
…ma più dolore post-operatorio, no visualizzazione altre strutture addominali;
durata maggiore ricovero, aumento infezione della ferita e parete addominale,
aumento incidenza laparoceli (ernie su cicatrice chirurgica).
Lavaggio intra-operatorio durante appendicectomie? Non va effettuato, perché può diffondere l’infezione.
LAPAROTOMIA
Incisione a livello del punto di Mc-Burney (incisione di 5-7 cm, non di tutto l’addome);
Attraversare cute, sottocute, fascia di scarpa, obliquo esterno, interno, trasverso, (fascia trasversali) e
peritoneo;
1. Legatura base appendice;
2. Controllo vascolare con legatura arteria appendicolare, ramo della arteria ileo-ciecale (graffe sopra e
sotto, per evitare sanguinamento);
3. Confezionamento borsa di tabacco (se si tirano i fili, si chiude come borsa di tabacco);
4. Sezione appendice;
5. Moncone affondato nel cieco;
6. Chiusura della parete (obliquo esterno suturato; gli altri solo divaricati?)
LAPAROSCOPIA si fanno tre fori, uno per l’ottica (laparoscopio, a livello dell’ombelico) e due per gli strumenti
chirurgici (5-10 mm). Si adopera suturatrice (fare fori per consentirne accesso a livello del meso-appendice). Moncone
non viene inserito nel cieco [alternativa: endoloop alla base?]. Se è presente il diverticolo di meckel, valutare cosa
fare: se infiammato, colletto stretto, ecc., possibile rimozione per evitare una diverticolite ed altre complicanze (vedi
sotto)..
Ricorda: appendice potrebbe essere rimossa anche in gravidanza in corso di interventi chirurgici addominali per altra
ragione (rischi di appendicite in gravidanza sono molto elevati soprattutto per quanto riguarda la mortalità fetale) ma
anche nella malattia di Chron è possibile, per evitare ad esempio problemi di diagnosi differenziale tra le due
condizioni (entrambe presentano dolore in fossa iliaca dx con febbre).
Complicanze appendicite
Post-operatorie:
DIVERTICOLO DI MECKEL
Definizione
Un diverticolo è una struttura sacciforme, una estroflessione della parete di un organo cavo.
Il diverticolo di Meckel è un diverticolo vero (tutti gli strati: mucosa, sottomucosa, tona muscolare) dell’intestino
tenue.
E’il residuo del dotto onfalo-mesenterico che collegava il sacco vitellino all’intestino primordiale a partire dalla 4
settimana (regredisce normalmente entro la settima-ottava settimana).
2% della popolazione;
Localizzato sul versante antimesenterico (lato opposto all’inserzione del mesentere);
Localizzato entro i 60-100 cm dalla valvola ileo-cecale;
Lungo 3-5 cm circa;
Maschi-femmine 2:1;
Presenta mucosa eterotopica 50% gastrica, 5% pancreatica, ma anche duodenale, digiunale, ecc.
Asintomatico ne 95% dei casi e sintomatico nel 5% dei casi rimanente;
E’sintomatico soprattutto entro i 2 anni (almeno per quanto riguarda il sanguinamento, mentre l’ostruzione
intestinale in bambini di età maggiore e adulti).
Emorragia da lesione della mucosa ileale per secrezione acida (può causare ulcera peptica). Soprattutto
nei bambini di età < 2-5 anni. Può dare sanguinamento senza dolore con sangue rosso vivo (ematochezia) o
melena (l’acido digerisce il sangue). In alcuni casi risulta una anemia ipocromica microcitica;
Ostruzione intestinale dolore colico, vomito, distensione addominale, alvo chiuso a feci e gas.
Soprattutto nei bambini più grandi e negli adulti. Varie cause:
Infiammazione diverticolite, soprattutto nei bambini più grandi. I sintomi e segni indistinguibili
dall’appendicite acuta (può aiutare un dolore periombelicale che NON si localizza in fossa iliaca destra ma lì
permane). E’causata da fecaliti, corpi estranei, ecc.
Neoplasie Adulti. Tumori benigni come lipoma e leiomioma, ma anche maligni come carcinoidi (il più
frequente), GIST, adenocarcinoma, ecc.
Anomalie ombelicali può comunicare con l’ombelico tramite cordone fibroso (facilita volvolo),
formando una cisti, formando una fistola. Può aversi infezione peri-ombelicale con eritema, secrezione, ecc.
Diagnosi
Si può usare ecografia e TAC, ma è importante la scintigrafia con tecnezio pertecnetato l’isotopo viene captato
dalle cellule della mucosa gastrica (50% dei diverticoli ha questa mucosa) e consente l’individuazione del diverticolo.
Viene usata ad esempio per valutare un sanguinamento in un bambino piccolo. Anche laparoscopia esplorativa.
Terapia
Resezione del diverticolo sintomatico, sia open che laparoscopica rimuovere anche circa 2 cm a dx e 2 cm a sx
dell’intestino accanto al diverticolo. Dopo la resezione si fa un’anastomosi termino-terminale.
Diverticoli colici falsi: no parete muscolare. Estroflessioni di mucosa e sottomucosa, ricoperti di sierosa, che si
estroflettono a livello di punti di debolezza della parete muscolare ove penetrano i vasa recta in sottomucosa.
La loro formazione è associata ad alterazione della motilità colonica, che genera concamerazioni ad alta pressione
sfoga in locus di minore resistenza (lacune muscolari). Parete muscolare è costantemente ipertrofica, espressione di
alterata motilità.
Teorie mettono in relazione con scarse fibre o alta carne rossa:
Sede più colpita in Occidente sigma, regione colon con minor diametro secondo LaPlace, P = T/R a parità di
tensione, se raggio è minore la pressione esercitata sarà maggiore.
Più del 50% sopra i 60 anni e 75% sopra gli 80 anni. Più in donne (stipsi).
Clinica
Emorragia emorragia indolore (talvolta lieve dolore peristaltico), spesso massiva perché arteriolare (mortalità 20%),
di sangue rosso vivo (ematochezia), per erosione vasi colletto diverticolo da fecalita o stiramento e lacerazione vasi per
espansione diverticolo (vasi non coperti da t.muscolare). Causa principale di “brisk” emorragia gastro-intestinale
inferiore. Più rara la melena (sanguinamento da dx, digerito).
Età spesso > 65 anni; sanguinamento autolimitantesi nel 75% dei casi; può necessitare trasfusioni. Anche se maggior
parte degli individui in occidente ha diverticoli a sx, tendono a sanguinare più frequentemente quelli a dx (50% dei
sanguinamenti viene da destra)
Terapia:
Diverticolite processo infiammatorio pericolico per microperforazione di un diverticolo; infiammazione del grasso
pericolico (da causa infettiva?). Due tipi:
o Leucocitosi;
o Ecografia soprattutto utile per diverticolite complicata: raccolte ascessuali
indicative di stadio I (pericoliche) o II (pelviche), liquido intra-addominale (stadio
III-IV);
o TAC diverticoli, infiammazione grasso pericolico (ispessimento), ispessimento
parete colica (>4 cm), nonché diverticolite complicata: ascessi (I-II), peritonite (III-
IV), fistole;
o Rx addome ileo paralitico (distensione gassosa, livelli idro-aerei); aria libera se
perforazione (III-IV);
o Clisma opaco gastrografin (per perforazione) microperforazioni;
o Colonscopia NON in acuto, è controindicata in diverticolite. Eseguire dopo 3-4
settimane;
Terapia
o Recidive valutare caso per caso se necessaria chirurgia. Prima di intervento, necessaria
preparazione del colon e profilassi antibiotica. L’intervento consiste in una resezione ed
anastomosi in un solo tempo, in elezione.
Ascesso pericolico (stadio 1) e ascesso pelvico (stadio 2) perforazione coperta. Manifestazioni più
severe di quella non complicata febbre, leucocitosi, ileo paralitico, dolore variabile (sì se organi
che coprono sono innervati). Diagnosi (vedi sotto). Terapia
Clinica addome a tavola, ileo paralitico, dolore e dolorabilità diffusa, ipomobilità, facies
peritonitica, Blumberg, scomparsa aia ottusità epatica, ecc.
o Clinica;
o Ecografia raccolte ascessuali pericoliche (I) o pelviche (II), liquido in addome (III-IV);
o TAC
diverticoli, ispessimento grasso pericolico, ispessimento parete colon
diverticolite non complicata;
ascessi (I-II), peritonite, fistole diverticolite complicata
o Videolaparoscopia con aspirazione, lavaggio e drenaggio materiale purulento, materiale
fecale;
o Rx falce d’aria sub-diaframmatica (perforazione libera, III-IV).
Procedura di Hartman resezione sigma e retto prossimale, chiusura del moncone ano-
rettale, e colostomia in fossa iliaca sinistra; la colostomia viene chiusa in genere entro 6 mesi
(stomia permanente se pz non può sopportare nuova operazione). Da adoperare in peritonite
III-IV. Rispetto a resezione/anastomosi in un solo tempo + ileostomia di protezione, la
morbilità operatoria per la ri-canalizzazione è maggiore (si torna ad operare sulla stessa
zona) in Hartman, così come il tasso di ricanalizzazione può essere più basso;
Diverticolite complicata
o Stadio I-II Hinchey
Ascessi < 4 cm antibiotici. Se mancata risposta, chirurgia
resezione/anastomosi in un solo tempo;
Ascessi > 4 cm drenaggio percutaneo eco-TAC guidato ( dopo, chirurgia in
elezione). Se mancata risposta, chirurgia resezione/anastomosi in un solo tempo
o Stadio III-IV Hinchey procedura di Hartman. In alcuni casi, lavaggio VLS oppure
resezione/anastomosi con ileostomia di protezione.
Stenosi esiti fibrotici di diverticoliti. Occlusione intestinale meccanica: dolore addominale, iperperistalsi, vomito,
alvo chiuso a feci e gas. Rx: distensione addominale, livelli idro-aerei; clisma opaco: occlusione meccanica. Terapia:
può essere in urgenza o semi-elezione. Problematiche: no preparazione del colon soprastenotico; disparità dimensioni
segmenti sopra e sotto; accumulo di feci e batteri segmento soprastenotico.
o Procedura di Hartman con la colostomia si facilita il ripristino di normale dimensioni per fare anastomosi;
o Resezione ed anastomosi in un solo tempo con preparazione intraoperatoria del colon secondo Dudley viene
fatta la resezione, viene chiusa l’ansa ileale, viene introdotta soluzione fisiologica tramite cieco e tramite bag si
pulisce il colon (vedi immagine).
o Colectomia totale con ileo-retto anastomosi;
o Resezione ed anastomosi in un solo tempo con ileostomia di protezione.
Fistolizzazione evoluzione ascesso pericolico, che aderisce ad organi adiacenti:
Diagnosi: TAC, clisma opaco. Intervento chirurgico diversione intestinale provvisoria e successiva resezione, o
resezione in un solo tempo.
PERFORAZIONE
La perforazione di un viscere addominale dà vita ad un quadro clinico ove, al possibile dolore iniziale
localizzato, subentra un dolore addominale diffuso con sviluppo di una peritonite diffusa;
Il quadro clinico iniziale può presentare manifestazioni della patologia che poi va incontro a perforazione. Ad
esempio un soggetto può presentare un quadro clinico indicativo di appendicite acuta, che successivamente si
trasforma in un quadro di peritonite diffusa;
Inizialmente la perforazione può determinare immissione in cavità peritoneale di un liquido sterile, come il
succo gastrico o la bile; successivamente questo va invariabilmente incontro a sovrainfezione (comparsa di
febbre). Le perforazioni coliche sono infette dal principio per riversamento in cavità di un liquido contenente
diversi microrganismi;
La perforazione si caratterizza per un quadro peritonitico diffuso, con dolore addominale acuto diffuso,
addome a tavola, Blumberg positivo, peristalsi torpida con ileo paralitico. Il dolore addominale è molto
intenso, con intensità massima sin dall’inizio, diversamente dal dolore graduale di un addome flogistico
(colecistite, appendicite, diverticolite). Il dolore è esacerbato dalla tosse e dai movimenti addominali: il
soggetto giace immobile, è molto sofferente, minimizza le escursioni respiratorie diaframmatiche con una
respirazione toracica, si rannicchia per detendere la muscolatura addominale (contratti in particolare i muscoli
laterali come obliquo interno, esterno e trasverso);
Alla Rxcaratteristica è la presenzadi una falce d’aria subdiaframmatica: radiolucenza subdiaframmatica. La sua
entità dipende da dove si è realizzata la perforazione, essendo maggiore per le perforazioni coliche, in quanto
nel colon c’è grande quantitativo di gas; la perforazione gastrica dà più aria di quella dell’intestino tenue, che
presente normalmente scarso quantitativo di aria.. In alcuni casi la perforazione può presentare solo una
piccola falce: è il caso di perforazioni di organi con poco gas, come stomaco e duodeno; in tali casi di piccole
quantità di gas l’aria intraaddominale può essere evidenziate meglio con la TAC. Talvolta una perforazioe non
dàvita ad una falce d’aria: è il caso di perforazione retroperitoneale oppure nel caso in cui strutture addominali,
come l’omento o visceri adiacenti a quello perforato, vanno a coprire la perforazione. Clinicamente la
perforazione può manifestarsi con scomparsa dell’aia di ottusità epatica;
Un quadro di peritonite con addome a tavola va trattato rapidamente attraverso la chirurgia. L’intervento
consiste nella rimozione del segmento perforato o talvolta nella sua riparazione semplice.Se non è possibile
effettuare in sicurezza l’anastomosi tra i segmenti a monte ed a valle della perforazione (ad esempio per
peritonite, che dà rischi di deiscenza anastomotica), si effettua una resezione e poi una stomia, favorendo il
deflusso di materiale all’esterno, per poi operare successivamente, quando il quadro è migliorato, ed effettuare
l’anastomosi.