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Opera

originale: The Queen of Sheba and Her Only Son Menyelek – Translated by Sir E.A.
Wallis Budge – Cambridge, Ontario (2000)

Traduzione dal’inglese e revisione a cura di Roberto Bertolini (2006‐2015)

Immagine di copertina: Arca dell’Alleanza, capitello del Portale Settentionale (foto del
traduttore)


2











A mia moglie Maria Grazia,
che ha condiviso questa fatica.
E a mia figlia Yicenia,
che ancora non ha potuto comprenderla.


3
Prefazione
Tutto iniziò da un libro segnalatomi da mio fratello Andrea (che considero il mio consulente
bibliotecario) nel lontano 1995: IL MISTERO DEL SACRO GRAAL, di Graham Hancock. In
esso si ripercorrevano le vicissitudini del Graal, che – secondo l’autore – sarebbe l’Arca
dell’Alleanza, la mitica Arca donata da Dio agli ebrei sul Monte Sinai. L’autore partiva da
alcuni bassorilievi del portale settentionale della Cattedrale di Chartres, per passare poi a
un testo di cui non avevo mai sentito parlare, il “Kebra Nagast”. In esso si narra la storia
della sottrazione dell’Arca agli ebrei da parte del figlio che Salomone aveva avuto dalla sua
relazione con la famosa Regina di Saba, che l’avrebbe portata in Etiopia, dove ancora
sarebbe custodita.
Il libro di Hancock era molto “intrigante”, e mi colpì molto la storia esposta in questo libro di
cui non avevo mai sentito parlare. In effetti, dell’Arca dell’Alleanza, nella Bibbia non si trova
più traccia, e l’ultimo cenno storico e’ in 2Cronache, 35:3. Che fine ha fatto questo
straordinario manufatto?
Mi misi subito alla ricerca di questo libro in versione italiana, ma all’epoca, nelle librerie,
non sapevano assolutamente nulla di esso: in pratica, non era mai stato tradotto in italiano.
La cosa finì lì, e mi rassegnai.
Fu nelle vacanze di Natale del 2006 che, sempre nella speranza di trovare qualche notizia
relativa, digitai su Google quasi per caso “Kebra Nagast” e – potenza di Internet – mi si
spalancò un mondo di siti e notizie. Fra l’altro, recuperai, con somma gioia e incredulità, il
testo inglese della traduzione di Wallis Budge, quello citato dal libro di Hancock, e mi
imbattei poi in un sito di seguaci rastafari che si erano dati come obiettivo quello di
tradurre, capitolo per capitolo, l’opera inglese, traduzione che ancora non esisteva in
italiano.
Con grande gioia e impazienza, con lo pseudonimo di Sargon, mi gettai a capofitto
nell’impresa, traducendo oltre la metà dei 118 capitoli dell’opera, e rivedendo poi tutte le
traduzioni degli altri capitoli, anche se nel frattempo era uscita una traduzione italiana per i
tipi di Coniglio Editore.
Questo documento raccoglie tutte le mie traduzioni e le mie revisioni e rappresenta il
risultato di una ricerca iniziata più di quindici anni fa.


Meda, 10 gennaio 2015


4
Avvertenze
Nel testo, le parti fra parentesi rotonde ( ) sono quelle inserite – per maggior comprensione
‐ dal traduttore inglese dell’opera originale. Le parti fra parentesi quadre [ ] sono invece
quelle esistenti nel testo originale.
Ho cercato, nella mia traduzione, di essere il più coerente allo stile del traduttore inglese e
di mantenere quindi lo stile ieratico del testo originale, reso in inglese dall’uso del Old
Modern English. Laddove necessario, per rendere la traduzione in un italiano corretto, o per
esplicare taluni passaggi oscuri, la mia traduzione è fra parentesi graffe { }.
Per quanto riguarda le note a piè di pagina:
 quelle originali nel testo inglese sono in corsivo; si tenga conto che i rimandi biblici,
essendo tratti dalla Bibbia di re Giacomo, non sempre coincidono o trovano rimando
nelle edizioni CEI.
 le mie personali (che a volte sono aggiunte anche alle note inglesi) sono in carattere
normale.


5
Introduzione
Il Kebra Nagast (traduzione letterale dalla lingua ge’ez: La Gloria dei Re) è un antico
testo etiope di grande importanza storica, religiosa e archeologica. Ebbe origine da una serie
di testi ebraici trascritti nei primi secoli dell'era cristiana. La principale fonte su cui è basato
è l'Antico Testamento, ma altri elementi furono tratti da testi rabbinici, leggende etiopi,
egizie e copte. Successivamente furono introdotti elementi tratti dal Corano e dalla
tradizione araba, nonché da testi cristiani apocrifi.
Questa collezione di elementi originariamente disomogenea iniziò a prendere la forma di un
testo unitario nella prima redazione in ge'ez classico, datata intorno al VI sec. e attribuita a
un sacerdote copto, a cui si dovrebbe anche la scelta del titolo, ma la ricompilazione
definitiva è del XII secolo.
Il Kebra Nagast è un testo denso e affascinante che si presta a molteplici letture: è il
racconto di come la mitica e straordinaria Arca dell’Alleanza fu sottratta al popolo ebraico; è
l’avvincente e poetico racconto dell'amore tra Salomone e Makeda, la regina di Saba,
vicenda soltanto velatamente accennata nella Bibbia; è un classico della letteratura sacra
dell'Africa cristiana; è uno dei testi sacri del rastafarianesimo, che attribuisce la discendenza
della monarchia etiope dalla stirpe di Davide, a cui appartiene lo stesso Gesù Cristo.
L’opera
Punto centrale del testo è il trafugamento dell'Arca dell'Alleanza da Gerusalemme al Regno
di Saba (identificato con l’attuale Etiopia). Secondo quanto raccontato nell’opera, l'Arca –
nella quale, come è noto, erano custodite le Tavole della Legge che Dio aveva consegnato a
Mosè sul Monte Sinai – fu trafugata dal Tempio di Salomone a opera di Bayna‐Lehkem, il
figlio che la regina di Saba, Makheda, aveva avuto da Salomone durante la sua visita nel
regno di Israele. Poichè Bayna‐Lehkem divenne re di Etiopia col nome di Menelik I, la
sottrazione dell'Arca, avvenuta con la benevolenza divina, viene letta simbolicamente come
il passaggio della discendenza biblica di Israele all’Etiopia, e quindi attribuisce
un’investitura divina alla dinastia reale etiope, che ‐ fatta eccezione per il periodo tra il 950
e il 1270 ‐ governò sul paese ininterrottamente fino ad Hailé Selassié.
La prima parte del Kebra Nagast riporta storie simili a quelle raccontate dalla Bibbia,
seppure talvolta stravolte e mai coerenti sotto il profilo teologico: sono presenti Adamo e i
suoi figli Abele, Caino, e Set, e poi Noè e Abramo, e l’Arca dell'Alleanza, costruita secondo i
dettami comunicati dall'Onnipotente a Mosè sul Monte Sinai.
La seconda narra di come l’Arca dell’Alleanza venne sottratta a Salomone, sovrano di
Israele, e raggiunse l’Etiopia. La vicenda chiave è l'incontro tra Salomone e Makheda,
la regina di Saba, che era giunta a Gerusalemme per conoscerlo e apprenderne la
proverbiale saggezza. L'incontro tra i due sovrani è descritto anche nella Bibbia (1 Re 10, e 2
Cronache 9), con la differenza che non vi è accenno né alla loro relazione amorosa, né al loro
figlio Bayna‐Lehkem. Dopo aver conosciuto Salomone, la regina Makheda decise di
convertirsi al Dio di Israele ma, prima di fare ritorno in Etiopia, venne sedotta da Salomone
ed ebbe un figlio da lui, Bayna‐Lehkem (Ebna la‐Hakim, "Figlio del Saggio"). Questi,
diventato adulto, volendo conoscere suo padre, fece ritorno a Gerusalemme, dove
Salomone lo accolse con tutti gli onori e insistendo molto perché fosse il suo erede al trono.
Vedendolo irrevocabilmente deciso a fare ritorno nel suo regno, Salomone cospirò per
ottenere comunque un vantaggio per Israele, e volle farlo accompagnare dai primogeniti
delle tribù israelite: questi, una volta arrivati in Etiopia, avevano il compito di influenzare il
giovane e fare del suo un regno vassallo di quello di Israele. Però i giovani israeliti, che non
volevano lasciare la loro terra per una missione che non condividevano, convinsero Bayna‐


6
Lehkem a costruire una copia in legno dell'Arca, a trafugare l'originale e a fuggire in Etiopia.
Salomone cercò di inseguire i fuggitivi, ma questi si muovevano spinti dalla mano divina, e
ben presto si lasciarono alle spalle gli inseguitori. Salomone si rese allora conto che dietro
tutto questo si celava la volontà di Dio di trasferire la Sua benevolenza, assieme a Sion, da
Israele al regno etiope.
Questo punto è alle fondamenta della religione rastafariana, poiché evidenzia il nesso tra il
regno di Israele e quello di Etiopia, nesso rappresentato da Bayna‐Lehkem e dalla sua
discendenza, che giunge direttamente fino a ras Tafarì Maconnèn, duecentoventicinquesimo
Imperatore della dinastia salomonica con il nome di Haile Selassie I.
L’ultima parte del libro è infine dedicata alla figura di Gesù Cristo, emblema della lotta alla
corruzione di Roma, erede del dissoluto regno di Babilonia, lo stato che aveva condotto gli
ebrei in schiavitù.
Il racconto del Kebra Nagast potrà apparire fantasioso e del tutto funzionale alla necessità di
rivestire di legittimità divina la famiglia imperiale etiopica, ma nondimeno può essere la
risposta a due quesiti storico‐religiosi a dir poco intriganti:
1. Nella Bibbia, l’ultimo accenno coevo all’esistenza dell’Arca dell’Alleanza è in 2
Cronache, 35. Poi, più nulla: l’Arca sparisce letteralmente dall’orizzonte biblico.
Eppure, conteneva le Tavole che Dio in persona aveva consegnato a Mosè. Com’è
possibile che di un manufatto così inestimabilmente importante, capace di dare a
Israele l’invincibilità in battaglia, la Bibbia non riporti la sua fine? Sembrerebbe che
su di Essa sia sceso l’oblio. Un oblio tanto più imbarazzante quanto più si doveva far
finta di nulla su un episodio increscioso occorso a colui che è tuttora considerato il
più grande sovrano di Israele, Salomone?
2. Fino ai primi anni ’70, quando i suoi appartenenti furono trasportati in Israele da
uno dei più grandi ponti aerei della storia, esisteva in Etiopia una tribù di ebrei neri,
gli ebrei Falasha1. Da dove avevano attinto la loro religione? Da chi furono
giudaizzati? Forse sono i discendenti dei primogeniti che Salomone aveva inviato
come paggi‐consiglieri di Bayna‐Lehkem?
Forse il Kebra Nagast è solo il frutto di un ben congegnato e coerente tentativo di dare una
veste autorevole e divina alla dinastia regnante etiopica, o forse è veramente un pezzo
mancante della Bibbia!


1 Conosciuti anche come Beta Israel, sono una comunità etiopica di religione ebraica. I falasha dichiarano di

discendere da Menelik, figlio di Salomone e della regina di Saba, Makeda, però probabilmente sono i discendenti
di indigeni convertiti da ebrei residenti nel sud dell’Arabia nei secoli precedenti l’era cristiana. I falasha rimasero
ancorati alla loro fede anche dopo la cristianizzazione del regno di Aksum nel IV sec., mantenendo a lungo
autonomia politica. In seguito alle persecuzioni subite si rifugiarono nell’area del lago Tana, nel nord dell’Etiopia,
e lì resistettero a diversi tentativi di sterminio nei secc. XV‐XVII. I falasha parlano l’agau (lingua di ceppo
cuscitico), ma il loro canone scritturale è in etiopico (ge’ez). Non seguono rigorosamente le leggi talmudiche, ma
aderiscono a tutte le consuetudini legate alla tradizione ebraica, che sono peraltro seguite anche dai cristiani,
che praticano gli stessi loro digiuni e hanno abitudini alimentari simili a quelle dei falasha. Per fuggire dalle
difficoltà economiche e politiche, dopo il 1970 circa 45.000 falascia si spostarono dall’Etiopia verso il Sudan e da
lì, per mezzo di ponti aerei (operazioni Mosè, Giosuè, Salomone), l’ultimo dei quali nel 1991, furono trasferiti in
Israele (da www.treccani.it).


7
Kĕbra Nagast

ovvero
La Gloria dei Re

In lode a Dio Padre, Colui che regge l’Universo, e a Suo figlio Gesù, attraverso il Quale ogni
cosa venne a essere, e senza il Quale niente venne a essere, e al Santo Spirito Trino, il
Paracleta, che promana dal Padre, e procede dal Figlio, noi crediamo e adoriamo la Trinità,
un unico Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

1. Riguardo la gloria dei Re


L’interpretazione e la spiegazione dei trecentodiciotto Ortodossi [Padri] riguardanti lo
splendore, la grandezza, la dignità, e come Dio diede tutto ciò ai figli di Adamo, e
specialmente riguardo la grandezza e lo splendore di Sion, il Tabernacolo (tâbôt) della
Legge di Dio, della quale Egli Stesso è Creatore e il Conformatore, nella fortezza della Sua
Santità, prima di tutte le cose create, (sia) angeli o uomini. Perchè il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo in piena comunanza, in buona e giusta volontà e cordiale accordo crearono
insieme la Divina Sion per essere il luogo di abitazione della loro Gloria. E allora il Padre, il
Figlio e lo Spirito Santo dissero: “Creiamo l’uomo a Nostra immagine e somiglianza”2, ed Essi
furono tutti di questa opinione con pronto accordo e retto volere. E il Figlio disse:
“Accenderò il corpo di Adamo” E lo Spirito Santo disse: “Dimorerò nel cuore dei Profeti e dei
Giusti” E questo comune accordo e patto fu [realizzato] in Sion, la Cittadella della loro Gloria.
E Davide disse: “RicordaTi dell’accordo che Tu considerasti superato per la salvezza,
[ricordaTi] il bastone della Tua eredità, nel Monte Sion in cui tu risiedi.”3
Ed Egli creò Adamo a Sua immagine e somiglianza, così che Egli potè allontanare Satana a
causa del suo orgoglio, insieme alle sue schiere, e potè porre Adamo ‐ la Sua pianta ‐ insieme
con i giusti, i Suoi figli, per le Sue lodi. Perchè il disegno di Dio fu deciso e decretato in base a
quello che Egli disse: “Io diventerò uomo, e sarò in ogni cosa che ho creato, dimorerò nella
carne.” E nei giorni che vennero dopo, per Suo semplice diletto il secondo Adamo nacque
nella carne della seconda Sion, Colui che fu il nostro Cristo Salvatore. Questa è la nostra
gloria e la nostra fede, la nostra speranza e la nostra vita, la seconda Sion.4

2. Riguardo la grandezza dei Re


Venite dunque, torniamo indietro, e riflettiamo, e iniziamo [a stabilire] quale dei re della
terra, dal primo fino all'ultimo, nel rispetto della Legge e dei Decreti, dell’onore e della
grandezza, noi dovremmo magnificare o screditare.


2 Genesi 1, 26.
3 Salmi 74, 2.
4 Cioè la Vergine Maria, che nel cap. 2 è identificata con “Il Tabernacolo della Legge di Dio, la divina e spirituale

Sion.”


8
Gregorio, il realizzatore di meraviglie e miracoli5, che fu gettato in una voragine a causa del
(suo) amore per il martirio di Cristo e soffrì tribolazioni per quindici anni, disse: "Quando
stavo nella buca ho riflettuto su questo problema, e sulla follia dei Re d'Armenia e dissi: ‘Per
quanto lo possa concepire, [in] cosa [consiste] la grandezza dei re? E’ nella moltitudine di
soldati, nello splendore dei possedimenti terreni, o nell'estendere il dominio su paesi e
città?’ Era questo il mio pensiero in ogni mia preghiera, e il mio pensiero mi portava
continuamente a meditare sulla grandezza dei re. E ora io inizierò."

3. Riguardo il regno di Adamo


E risalgo ad Adamo e dico che Dio è Re in verità, la preghiera per Lui è appropriata, Egli
designò Adamo ad essere re sotto di Lui e sopra tutto quello che Egli aveva creato. Ed Egli lo
guidò fuori dal Giardino, a causa della sua apostasia tramite il peccato del Serpente e il piano
del Diavolo. E in quel doloroso momento nacque Caino e quando Adamo vide che il viso di
Caino era rabbioso (astioso) e il suo aspetto cattivo, si rattristò. E poi nacque Abele, e
quando Adamo vide che il suo aspetto era buono e il suo viso aveva dei bei lineamenti disse:
"Questo è mio figlio, l'erede del mio regno."

4. Riguardo l'invidia
E quando furono entrambi cresciuti, Satana fu invidioso di lui, e insinuò questa invidia nel
cuore di Caino, che fu invidioso [di Abele] in primo luogo a causa delle parole di suo padre
Adamo, che disse: "Colui che ha il viso che mostra carattere amabile sarà l'erede del mio
regno"; e, in secondo luogo, perché sua sorella dal viso bellissimo, che era nata con lui, era
stata data ad Abele, con il comandamento di Dio di moltiplicarsi e riempire la terra — ora, il
viso della sorella che era nata con Abele rassomigliava a quello di Caino, e loro padre
quando le diede [in spose] le scambiò (le due sorelle) —; e in terzo luogo, perché quando i
due [fratelli] offrivano sacrifici, Dio accettava l'offerta di Abele e rifiutava quella di Caino. A
causa della sua invidia Caino uccise Abele. Quindi il fratricidio fu per la prima volta
provocato dall'invidia di Satana per i figli di Adamo. Avendo ucciso suo fratello, Caino cadde
in uno stato di tremore e di orribile spavento, e fu respinto da suo padre e dal suo Signore. E
[quindi] nacque Seth, e Adamo guardò a lui e disse: “Ora Dio ha mostrato compassione su di
me, ed Egli mi ha donato la luce dei miei occhi. In triste ricordo {di Abele} mi consolerò (?)
con lui. Il nome di colui che ucciderà il mio erede sarà cancellato, persino la nona
generazione."

5. Riguardo il regno di Seth


E Adamo morì, e Seth regnò con sapienza. E Seth morì, e Hênôs (Enos) regnò. E Hênôs
(Enos) morì, e Ḳâynân (Chenan) regnò. E Ḳâynân (Chenan) morì, e Malâl’êl (Maalaleel)
regnò. E Malâl’êl (Maalaleel) morì, e Yârôd (Jared) regnò. E Yârôd morì, e Hênôkh (Enoc)
regnò con sapienza, ed ebbe timore di Dio, e [Dio] lo nascose cosicché lui non potesse essere
visto dalla morte. E divenne un re in carne e ossa nella Terra dei Viventi. E dopo che Enoc
scomparve, Mâtûsâlâ (Matusalemme) regnò. E Mâtûsâlâ morì, e Lâmêkh (Lamec) regnò. E
Lâmêkh morì, e Nôh (Noè) regnò con giustizia, e in tutte le sue opere rallegrò Dio.


5 Il Gregorio a cui si fa riferimento qui non è il Taumaturgo, ma l'“Illuminatore”, cioè Gregorio Lusavoritch, che visse

nella prima metà del quarto secolo. Krikor Lusavoritch nel 301 d.C. convertì gli Armeni al Cristianesimo.


9
6. Riguardo il peccato di Caino
E Caino il maledetto, l'assassino di suo fratello, moltiplicò il male, e il suo seme fece
altrettanto, e provocarono la collera di Dio con la loro malvagità. Non c’era alcun timore di
Dio nei loro occhi e mai ebbero nei loro pensieri {il fatto} che Egli li aveva creati, non Lo
pregavano mai, non lo adoravano mai, non invocavano mai il Suo nome e non resero mai
servizio a Lui; anzi, odiavano, bevevano, ballavano, suonavano strumenti a corde, cantavano
canti indegni, facevano cose sporche senza ritegno, senza misura e senza regola. E la
malvagità dei figli di Caino si moltiplicò, finchè nell’immensità della loro indecenza
introdussero il seme dell'asino nella giumenta, e il mulo venne a essere, cosa che Dio non
aveva comandato — come quelli che danno i loro figli credenti a coloro che negano Dio, e la
loro prole diventa il seme dei sudici abitanti di Gomorra, metà di questi essendo di seme
buono e per metà di seme cattivo. Perchè il senno di coloro che fanno [tali] malvagità è
pronto, ma il loro errore permanente.

7. Riguardo Noè
Ora Noè era un uomo giusto. Aveva timore di Dio, e manteneva la rettitudine e la Legge che i
suoi padri gli avevano proclamato ‐ ora Noè era della decima generazione di Adamo ‐ e
manteneva la memoria e faceva quello che era giusto, e asteneva il suo corpo dalla
fornicazione, e ammoniva i suoi figli ordinando loro di non confondersi con i figli di Caino, il
tiranno arrogante, il divisore del regno, [colui che] camminava nel consiglio del Diavolo, e
che faceva fiorire il male. Ed egli insegnò loro tutto quello che Dio odiava ‐ orgoglio,
vanagloria nel discorso, narcisismo, calunnie, false accuse, e il giuramento del falso. E oltre a
queste cose, nella malvagità della loro indecenza, che era fuorilegge e senza regole, gli
uomini profanavano gli uomini, e le donne facevano con le donne cose abominevoli.

8. Riguardo il Diluvio
Questa cosa era male davanti a Dio, ed Egli li distrusse con l'acqua del Diluvio, che era più
fredda del ghiaccio. Egli aprì le porte del cielo, e le cascate del Diluvio si rovesciarono giù;
Egli aprì le sorgenti che erano sotto la terra, e le fonti del Diluvio arrivarono sulla terra. E i
peccatori furono sterminati, perchè assaggiassero i frutti della loro punizione. E con loro
morirono tutti gli animali e le cose che strisciano, perché essi erano stati creati per la
gratificazione di Adamo, e per la sua gloria, qualcuno per procurargli del cibo, e qualcun
altro per il suo piacere, e qualcuno con nome a gloria del suo Creatore ma che {Adamo}
potesse riconoscere, come disse Davide: "E Tu hai posto tutto sotto i suoi piedi"6; per il suo
bene furono create e per il suo bene furono distrutte, ad eccezione di Otto Anime7, e sette di
ogni tipo di animale puro e cose che strisciano, e due di ogni tipo impuro di animale e cosa
che striscia.

9. Riguardo il patto di Noè


E poi Noè, l'uomo giusto morì, e Sem regnò in sapienza e rettitudine, perché fu benedetto da
Noè, dicendo: "Sii Dio per tuo fratello.” E a Cam disse: “Sii servo a tuo fratello.” E a Giapeto
disse: “Sii servo al mio erede Sem e sii soggetto a lui."8 E ancora, dopo il Diluvio, il Diavolo,

6 Salmi 8, 6
7 Noè e sua moglie, i suoi tre figli Sem, Cam e Giapeto, e le loro rispettive mogli.
8 Confronta Genesi 9, 25‐27


10
nostro Nemico, non cessò la sua ostilità contro i figli di Noè, ma provocò Canaan, il figlio di
Cam, che divenne il tiranno violento (o usurpatore) che strappò il regno ai figli di Sem. Ora
essi avevano diviso la terra tra loro, e Noè aveva fatto loro giurare sul Nome del suo Dio che
non avrebbero invaso alcuno dei loro confini, e che non avrebbero mangiato l'animale
morto di vecchiaia o che fosse stato dilaniato (da animali selvaggi), e che non avrebbero
praticato prostituzione contro la legge, altrimenti Dio si sarebbe adirato di nuovo con loro e
li avrebbe puniti con un Diluvio.
E quanto a Noè, egli fece atto di sottomissione e offrì sacrifici, e pianse, e gemette, e si
strusse dalle lacrime. E Dio ebbe una conversazione con Noè, che disse [a Dio]: "Se Tu
distruggerai la terra una seconda volta con un Diluvio, annientami assieme a quelli che
dovranno perire”. E Dio gli rispose: "Io farò un patto con te, {cioè} tu dovrai dire ai tuoi figli
che non dovranno mangiare l'animale morto di vecchiaia o che è stato dilaniato da animali
selvaggi, e non dovranno praticare prostituzione contro la legge; e Io, da parte Mia,
[convengo] di non distruggere la terra una seconda volta con un Diluvio e darò ai tuoi figli
Inverno ed Estate, il Tempo della Semina e il Tempo del Raccolto, Autunno e Primavera."9

10. Riguardo Sion


“E Io giuro su Me Stesso e su Sion, il Tabernacolo della Mia alleanza ‐ che ho creato come
dimora di clemenza e per la salvezza degli uomini, e che negli ultimi giorni farò scendere
sulla tua discendenza ‐ che avrò soddisfazione nelle offerte dei tuoi figli sulla terra, e il
Tabernacolo della Mia alleanza resterà con loro per sempre. E quando una nuvola apparirà
[nel cielo], così che essi non possano temere e immaginare che un’Alluvione [sta arrivando],
farò scendere dalla Mia abitazione di Sion l’Arco della Mia Alleanza, cioè un arcobaleno, che
farà scendere il Tabernacolo della Mia Legge. E succederà che, quando i loro peccati si
moltiplicheranno, e Io sarò arrivato al punto di adirarmi con loro, ricorderò il Tabernacolo
della Mia alleanza, e porrò l’arcobaleno [nel cielo], e metterò da parte la Mia rabbia e
manderò la Mia compassione. E non dimenticherò la Mia parola, e non ignorerò ciò che è
uscito fuori dalla Mia bocca. Anche se il cielo e la terra morissero la Mia parola non scorrerà
via.”10
E i Vescovi che erano colà risposero e dissero a Gregorio il benedetto: “Ecco, noi
comprendiamo chiaramente che prima di ogni cosa creata, persino gli angeli, e prima dei
cieli e della terra, e prima dei pilastri del cielo, e gli abissi del mare, Egli ha creato il
Tabernacolo dell’Alleanza, e che ciò che è in cielo scende sulla terra.”

11. La dichiarazione unanime dei trecentodiciotto Padri Ortodossi


Ed essi risposero e gli dissero: "Sì, in verità il Tabernacolo del Patto fu la prima cosa creata
da Lui, e non c'è bugia nelle tue parole; è vero, corretto, giusto, e inalterabile. Egli creò Sion
prima di qualsiasi altra cosa per essere la dimora della Sua gloria, e il disegno del Suo Patto
fu proprio ciò che Egli disse: ‘Io indosserò la carne di Adamo, che è di polvere, e apparirò a
tutti coloro che ho creato con la Mia mano e la Mia voce.’ E se fosse stato che la divina Sion
non fosse discesa, e se Egli non avesse indossato la carne di Adamo, allora Dio, La Parola,
non sarebbe apparso e la nostra salvezza non avrebbe avuto luogo.
La testimonianza (prova) è nella similitudine; la divina Sion deve essere guardata come
similitudine della Madre del Redentore, Maria. Perché in Sion, che è fabbricata, sono

9 Genesi 8, 21; confronta Genesi 9, 4
10 Matteo 24, 35


11
custoditi i Dieci Comandamenti della Legge che furono scritti dalle Sue mani, ed Egli Stesso,
il Creatore, abitò nel grembo di Maria, e attraverso di Lui ogni cosa venne a essere.

12. Riguardo Canaan


Ora, fu Canaan11 che si prese il regno dai figli di Sem, {perchè} egli trasgredì il giuramento
che suo padre Noè gli fece fare. I figli di Canaan erano sette possenti uomini, ed egli prese
sette grandi città dalla terra di Sem, e mise i suoi figli su di esse; e similmente anch’egli
raddoppiò la sua parte. E in giorni successivi Dio si vendicò dei figli di Canaan, e fece sì che i
figli di Sem ereditassero il loro regno. Queste sono le nazioni che essi ereditarono: i
Canaaniti, i Perizziti, gli Evei, gli Ittiti, gli Amorrei, i Gebusei e i Gergesei; questi sono quelli
che Canaan prese con la forza al seme di Sem. Perchè egli non fu giusto con lui quando
invase il [suo] regno e ritrattò il giuramento, e a causa di ciò essi cessarono di esistere, e il
loro ricordo perì per aver trasgredito il comando [di Dio], per aver pregato idoli, e per
essersi inchinati a coloro che non erano dèi.
E dopo la morte di Sem regnò Arpacsad, e dopo la morte di Arpacsad, regnò Ķâynân
(Canaan)12, e dopo la morte di Ķâynân regnò Sâlâ (Selach), e dopo di lui regnò Eber, e dopo
di lui regnò Pâlêķ (Peleg), e dopo di lui regnò Râgâw (Reu), e dopo di lui regnò Sêrôh
(Serug), e dopo di lui regnò Nâkhôr (Nacor), e dopo di lui regnò Târâ (Terach). E questi sono
coloro che fecero immagini magiche, e andarono nelle tombe dei loro padri e fecero
immagini (disegni) d’oro, argento e ottone, e un diavolo era solito conversare con loro
vicino a ogni immagine dei loro padri dicendo loro: "O figlio mio, così e così, offri a me in
sacrificio il figlio da te più amato". Ed essi trucidarono i loro figli e le loro figlie per i diavoli,
e sparsero sangue innocente per quei diavoli ripugnanti.

13. Riguardo Abramo


E Târâ (Terach) ebbe un figlio e lo chiamò Abramo (o Abrâm). Quando Abramo ebbe dodici
anni suo padre Terach lo mandò a vendere idoli. E Abramo disse: "Questi non sono dèi che
possono portare salvezza"; prese comunque gli idoli per venderli come suo padre gli aveva
ordinato. E lui diceva a coloro a cui stava per vendere: “Volete dèi che non possono portare
salvezza, [oggetti] fatti di legno, ferro, pietra, ottone, che hanno fatto le mani di un
artigiano?” E costoro si rifiutavano di comprare gli idoli da Abramo perché lui stesso aveva
diffamato le immagini di suo padre.
Mentre stava tornando {a casa} si scostò dalla strada e mise le immagini per terra, le guardò
e di rivolse loro dicendo: "Mi chiedo ora se siete capaci di fare quello che vi chiedo in questo
momento, e se siete capaci di darmi cibo da mangiare o acqua da bere.” E nessuna di esse
rispose perché erano pezzi di pietra e legno; ed egli le maltrattò e le ricoprì di insulti ed esse
non dissero una parola. Ed egli schiaffeggiò la faccia di una, a un altra diede un calcio con un
piede e schiacciò un terzo e la ruppe in pezzi, e disse: "Se non siete capaci di difendervi da
colui che vi schiaffeggia e non potete ricambiare con ingiurie colui che vi ha insultato, come
potete essere chiamate dèi? Coloro che vi adorano lo fanno invano, e quanto a me vi rigetto
decisamente, voi non sarete i miei dèi.” Poi girò il suo viso verso oriente, allungò le mani e
disse: “Sii tu il mio Dio, o Signore, Creatore del cielo e della terra, Creatore del sole e della
luna, Creatore del mare e delle terre emerse, Creatore della maestà dei cieli e della terra, e di

11 Figlio di Cam (Genesi, 10, 6)
12 C'è un po' di confusione qui: Canaan era il figlio di Enos (Genesi 5, 9). Il figlio di Arpacsad era Selach, cfr. Genesi,

11, 10 e segg.


12
quello che è visibile e di quello che è invisibile; o Creatore dell'universo, sii Tu il mio Dio. Io
ripongo la mia fede in Te, e da questo giorno in poi riporrò la mia fede in nessun altro al di
fuori di Te.”
E allora ecco gli apparve un carro infuocato, e Abramo ebbe paura e chinò il suo capo verso
il terreno; ma [Dio] gli disse: "Non avere paura, alzati."13 Ed Egli scacciò la paura da Abramo.

14. Riguardo il patto con Abramo


E Dio tenne conversazione con Abrâm {Abramo} e gli disse: "Non avere paura. Da questo
giorno tu sei Mio servo, e Io stabilirò il Mio Patto con te e con la tua discendenza, e renderò
grande il tuo nome oltre ogni misura. Porterò sulla terra il Tabernacolo del Mio Patto sette
generazioni dopo di te, ed esso seguirà il tuo seme, e sarà di salvezza per la tua razza;
dopodiché Io manderò la Mia Parola per la salvezza di Adamo e dei suoi figli, per sempre. In
questo momento quelli che sono i tuoi parenti sono uomini cattivi (ribelli), e hanno rifiutato
la Mia divinità, che è vera. Per quanto riguarda te, che giorno dopo giorno essi non possano
sedurti, vieni, esci fuori da questa terra, la terra dei tuoi padri, nella terra che Io ti mostrerò,
e che darò alla tua discendenza dopo di te."14 E Abrâm fece obbedienza a Dio, e si sottomise
a Dio. E [Dio] gli disse: “Il tuo nome sarà Abramo"; gli fece un saluto di pace e salì al cielo.
Abramo tornò alla sua dimora, prese Sârâ (Sarah) sua moglie, e partì e non tornò né da suo
padre né da sua madre, né alla sua casa, nè dai suoi parenti; li abbandonò tutti a motivo di
Dio. Arrivò nella città di Sâlêm, abitò lì e regnò con giustizia, e non trasgredì i comandamenti
di Dio. E Dio lo benedì grandemente, e a lungo possedette [trecento]diciotto servi robusti,
che erano addestrati alla guerra, e che stavano presso di lui pronti ad eseguire la sua
volontà.
Essi indossavano una tunica riccamente ricamata d’oro e avevano attorno al collo una
collana d'oro e una cintura d'oro intorno ai fianchi, e sul loro capo una corona d'oro; e per
mezzo di questi uomini Abramo vinse i [suoi] nemici. Morì nella gloria di Dio, e fu più
misericordioso ed eccelse più di coloro che erano stati prima di lui. Fu benevolo, e tenuto in
onore, e stimato altamente.

15. Riguardo Isacco e Giacobbe


E Isacco suo figlio divenne re, e non trasgredì i comandamenti di Dio; fu puro nella sua
anima e nel suo corpo, e morì con onore. E suo figlio Giacobbe regnò e anche lui non
trasgredì i comandamenti del Signore, e i suoi possedimenti divennero numerosi e molti
furono i suoi figli; Dio lo benedì e morì con onore.

16. Riguardo Rôbêl (Ruben)


Dopo di lui, il figlio primogenito di Giacobbe trasgredì il comando del Signore e il regno si
allontanò da lui e dalla sua discendenza, perchè aveva profanato la moglie di suo padre15;
ora, non è giusto trasgredire la legge che Dio ha dato. Suo padre lo maledì, e il Signore era
irato con lui; sicchè egli divenne l'ultimo tra i suoi fratelli e i suoi figli divennero lebbrosi e
scabbiosi, e sebbene lui fosse il primogenito [di Giacobbe] il regno gli fu sottratto.16

13 Confronta Genesi 15, 1
14 Confronta Genesi 12 e 13, 14‐17
15 Genesi 35, 22 e 49, 4
16 1 Cronache 5, 1


13
Suo fratello più giovane fu designato a regnare e a causa di questo fu chiamato Giuda.17 La
sua discendenza fu benedetta, e il suo regno fiorì e i suoi figli furono benedetti. Dopo di lui
regnò suo figlio Fârês (Perez). Egli morì e regnò suo figlio ’Isarôm (Chezron). Dopo di lui
regnò18 suo figlio Όrni (Oren?19) e dopo di lui regnò suo figlio Arâm (Ram)20, dopo di lui
regnò suo figlio Amînâdâb (Amminadab), e dopo di lui regnò suo figlio Nâsôn (Nacson), e
dopo di lui regnò suo figlio Sâlâ (Salma’?), e dopo di lui regnò suo figlio Bâ‛os (Booz ), e dopo
di lui regnò suo figlio ’Iyûbêd (Obed) e dopo di lui regnò suo figlio Ĕ’sêy (Iesse).
Questo è quello che dico [riguardo] il regno: la benedizione del padre [era] sul figlio,
cosicchè esso (il regno) fu benedetto dalla prosperità. E riguardo la sovranità su Israele,
dopo la morte di Iesse, Davide regnò in giustizia, integrità e con misericordia.

17. Riguardo la gloria di Sion


Riguardo la Gloria di Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio: al principio dei tempi, non
appena Dio ebbe stabilito i cieli, Egli ordinò che essa sarebbe stata la dimora della Sua gloria
sulla terra. E volendo questo la portò sulla terra, e permise a Mosè di farne una simile.
E gli disse: "Fa’ un Arca (o Tabernacolo) di legno che non possa essere mangiato dai vermi, e
ricoprila di oro puro. Al suo interno metterai la Parola della Legge, che è l'Alleanza che ho
scritto con le mie stesse dita, affinchè essi possano custodire la Mia legge, le Due Tavole
dell'Alleanza."21 Ora [l’originale] divina e spirituale che sta all’interno è di diversi colori, e
l’opera è meravigliosa, somiglia al diaspro, alla pietra brillante, al topazio e alla pietra color
giacinto (?), al cristallo, e alla luce, e cattura gli occhi con forza, e sorprende la mente
meravigliandola; essa fu fatta dalla mente di Dio e non dalle mani di un uomo, ma Egli Stesso
l'ha creata come dimora per la Sua Gloria. Essa è una cosa spirituale e piena di compassione;
è una cosa che viene dal cielo ed è piena di luce; è una cosa di libertà e una dimora della
Divinità, la Cui abitazione è nei cieli, e il Cui luogo in cui si manifesta è la Terra, e dimora con
gli uomini e con gli angeli, una cittadella di salvezza per gli uomini, e una dimora per lo
Spirito Santo. Al suo interno ci sono un gomor22 d'oro [contenente] una misura della manna
che piovve dal cielo; e il bastone di Aronne, che germogliò dopo essersi seccato benchè
nessuno lo avesse innaffiato e fosse stato spezzato in due punti divenendo tre bastoni [pur
originariamente] essendo uno.
E Mosè rivestì [l'Arca] con oro puro, e fece delle stanghe con le quali trasportarla e anelli in
cui infilare i pali, ed essi trasportarono l'arca davanti al popolo fino alla terra della [loro]
discendenza che è Gerusalemme, la Città di Sion. E mentre attraversavano il Giordano e i
sacerdoti la trasportavano, l'acqua si erse come un muro finchè il popolo non l’ebbe
attraversato, e dopo che il popolo l’ebbe attraversato, passarono i sacerdoti trasportando
l'Arca, e la posero nella città di Giuda, la terra in [loro] eredità. E i profeti furono designati
sopra il figli di Israele sul Tabernacolo della Testimonianza, e i Sacerdoti indossarono
l'efod23, affinchè potessero servire il Tabernacolo della Testimonianza, e gli alti sacerdoti
fecero offerte affinchè ottennessero la remissione dei loro peccati e parimenti quelli del
popolo.

17 Qui il nome Giuda si considera derivato dalla radice etiopica "hêd": “portare via con la forza".
18 In realtà, secondo 1 Cronache II, 25, il figlio di Chezron fu Ieracmel, che ebbe quattro figli, di cui uno era –

appunto – Oren.
19 Cfr. 1 Cronache 2, 25
20 Matteo 1,4; Luca 3, 33. In realtà, Ram era figlio di Chezron, e generò Amminadab, cfr. 1 Cronache, II, 9 e segg.
21 Esodo 25, 10 e segg.
22 Anche omer, era un’antica unità di misura ebraica, corrispondente a circa 1,3 kg.
23 Paramento sacro ebraico.


14
E Dio comandò a Mosè e ad Aronne di fare dei recipienti sacri per il Tabernacolo della
Testimonianza come arredi del Santo dei Santi, ovvero recipienti d'oro, tazze e coppe,
brocche e tavole sacre, abiti intessuti e capitelli di colonne, lampade e recipienti per
riempirle {d’olio}, supporti per fiaccole e smoccolatoi, pinze, candelabri, anelli e bastoni per
trasportarli, tazze e bacinelle, tuniche ricamate e tende, corone e paramenti lavorati, stoffe
di porpora e oggetti in cuoio, tappeti e drappeggi, unguenti per i Re ed i Gran Sacerdoti24,
pendenti di porpora e di color giacinto, coperte di doppio spessore e pendenti di seta (?),
pelli di capretto e pellame rosso di montone, pietre di corniola, rubini, zaffiri, smeraldi, [e di
porli] nel Tabernacolo della Testimonianza, dove dimora Sion, la casa della Sua Gloria.
[E Dio disse loro] di costruire per lei il “ventre di un veicolo”con le Due Tavole, che furono
scritte dalle dita di Dio – Sion si poserà su di esse – {e disse:} “Tu farai un tabernacolo di
legno che i vermi non possano mangiare, dove Sion rimarrà, di cui due cubiti e mezzo sarà la
lunghezza e un cubito e mezzo la larghezza25, e di cui ricoprirai d'oro puro sia l'interno che
l'esterno. E farai gli accessori e il coperchio di oro zecchino, e ci saranno degli anelli attorno
ad esso; e farai quattro lati quattro fori per le stanghe. Lo farai di legno che i vermi non
possano divorare, lo coprirai d’oro puro, e in questo trasporterete il Tabernacolo della
Legge.”
Così Dio ordinò a Mosè sul Monte Sinai, Egli gli mostrò il lavoro da fare, la costruzione ed il
modello della Tenda, secondo il quale egli doveva farla. Ed essa [Sion] fu riverita e la sua
maestosità fu straordinariamente grande in Isreale, e fu riconosciuta da Dio come
l'abitazione della Sua gloria. Ed Egli Stesso discese dal Monte della Sua santità e tenne
consesso con i suoi prescelti, Egli aprì loro [una via di] salvezza, Egli li liberò dalle mani dei
loro nemici. Egli parlò loro da una colonna di nuvole, e comandò loro di osservare i Suoi
comandamenti e di camminare nei precetti di Dio.

18. Come i Padri Ortodossi e i vescovi furono d’accordo


E di nuovo il Consiglio dei Trecentodiciotto rispose e disse: "Amen. Questa è la salvezza dei
figli di Adamo. Da quando il Tabernacolo della Legge di Dio è disceso {dal Cielo}, essi sono
chiamati 'Uomini della casa di Dio', come anche disse Davide: 'E la sua dimora è in Sion.'26 E
ancora Egli disse per bocca dello Spirito Santo: 'La mia dimora è qui, perché Io l'ho scelta. Io
benedirò i suoi sacerdoti, Io la renderò povera per essere felice. E per mezzo di Davide Le
darò della discendenza, e sulla terra uno che diverrà re e inoltre, nei cieli, uno del suo {di
Davide} seme regnerà in carne sul trono di Dio. E quanto ai suoi27 nemici, essi saranno
riuniti sotto il suo poggiapiedi, e riceveranno il segno del suo sigillo.'"

19. Come questo Libro venne trovato


E Dĕmâtĕyôs (Domizio)28 Arcivescovo di Rôm (cioè Costantinopoli, Bisanzio), disse: "Ho
trovato nella Chiesa di [Santa] Sofia, tra i libri e i tesori reali, un manoscritto (che diceva)
che l'intero regno del mondo (apparteneva) all'Imperatore di Rôm e all'Imperatore
d’Etiopia."


24 I sacerdoti consacravano i Re.
25 Un cubito ebraico misurava circa 45 cm.
26 Salmi 9, 11
27 Riferito a colui che diverrà re.
28 Potrebbe trattarsi di Timoteo Patriarca di Bisanzio fra il 511 e il 517 d.C.


15
20. Riguardo la divisione della Terra
Dal centro di Gerusalemme, e da nord a sud‐est è la parte dell'Imperatore di Roma; e dal
centro di Gerusalemme e da nord fino a sud e all'India Occidentale è la parte dell'Imperatore
d'Etiopia. Entrambe appartengono alla discendenza di Sem, il figlio di Noè, alla discendenza
di Abramo, alla discendenza di Davide, e ai figli di Salomone. Dio diede gloria al seme di Sem
per merito della benedizione di suo padre Noè. L'imperatore di Rôm è il figlio di Salomone, e
l'Imperatore d'Etiopia è il primogenito e il figlio più anziano di Salomone.

21. Riguardo la Regina del Sud


E come questa Regina nacque, io ho scoperto che è riportato in quel manoscritto, e in questa
maniera anche gli Evangelisti fanno menzione di quella donna. E nostro Signore Gesù Cristo,
nel condannare, del popolo ebraico, coloro che vivevano in quei tempi e lo crocifissero,
parlò dicendo: "La Regina del Sud si ergerà nel Giorno del Giudizio e contrasterà,
condannerà e sconfiggerà questa generazione che non ha ascoltato la predicazione delle Mie
parole, perchè ella venne dai confini della terra per ascoltare la saggezza di Salomone."29
E la Regina del Sud di cui Egli parlò era la Regina d'Etiopia. Nelle parole "i confini della
terra”[Egli alludeva] alla delicatezza della natura femminile, alla lunghezza del viaggio, al
sole cocente, alla fame lungo la via e alla sete. E questa Regina del Sud aveva un viso
meraviglioso, e la sua statura era superba, e l'intelligenza e l’intendimento che Dio le aveva
donato erano di tale livello che ella si recò a Gerusalemme ad ascoltare la saggezza di
Salomone; questo avvenne per comando di Dio e fu per Suo buon compiacimento. Inoltre
ella era enormemente ricca, perchè Dio le aveva donato gloria e ricchezze, oro ed argento,
splendidi paramenti, cammelli, schiavi e mercanti. Essi si presero cura dei suoi affari e
commerciarono in sua vece per terra e per mare, in India e in ‘Aswân (Assuan).

22. Riguardo Tâmrîn il mercante


E c'era un saggio capo di una carovana di mercanti, il cui nome era Tâmrîn, che
generalmente caricava cinquecentoventi cammelli, e possedeva circa tre {cento?} settanta
battelli.
Ora in quel tempo il re Salomone desiderava costruire la Casa di Dio, e inviò messaggi a tutti
i mercanti d’Oriente e di Occidente, di Settentrione e di Mezzogiorno, invitandoli a venire a
prendere oro e argento da lui, in modo che egli potesse avere in cambio da loro tutto il
necessario per l’opera. E alcuni gli riferirono di questo ricco mercante etiope, e Salomone
inviò a lui un messaggio e gli disse di portare qualunque cosa desiderasse dalla terra
d’Arabia, oro rosso30, e legno nero31 che non potesse essere mangiato dai vermi, e zaffiri.
E quel mercante, il cui nome era Tâmrîn, mercante della Regina d’Etiopia, andò dal re
Salomone; e Salomone prese da lui tutto quello che desiderava, e diede al mercante tutto
quello che lui voleva in grande abbondanza. Ora quel mercante era un uomo di grande
intelligenza, che vide e comprese la saggezza di Salomone meravigliandosi [di essa], e
guardò attentamente così da imparare come il re rispondesse, e capire il suo giudizio, la
prontezza della sua bocca, la discrezione del suo parlare, il suo stile di vita, il suo modo di
sedersi e alzarsi, le sue occupazioni, i suoi interessi, la sua capacità amministrativa, la sua

29 Matteo, 12, 42; Luca 11, 31
30 Lega di oro al 95% e rame
31 Legno di teak?


16
tavola, e la sua legge. Salomone parlava con umiltà e grazia a coloro i quali doveva dare
ordini, e quando essi sbagliavano li ammoniva [gentilmente]. Perché lui aveva ordinato la
sua casa nella saggezza e nel timore di Dio, sorrideva graziosamente agli stolti e li metteva
sulla giusta via, e trattava le serve con gentilezza. Parlava per parabole, e le sue parole erano
più dolci del miele più puro; tutto il suo comportamento era ammirevole, e tutto il suo
aspetto piacevole. Perché la saggezza è amata dagli uomini intelligenti, ed è respinta dagli
stolti. E quando quel mercante ebbe visto tutte queste cose rimase stupefatto, e si
meravigliò molto.
Quelli che erano famigliari con Salomone lo consideravano con grande affetto, ed egli
[divenne] il loro maestro; e per la sua saggezza ed eccellenza coloro che lo avevano visto
una volta non volevano più lasciarlo e non volevano andare via da lui. E la dolcezza delle
sue parole era come acqua per l'assetato, e come pane per l'affamato, e come una cura per
l'ammalato, e come abiti per chi è nudo. Egli era come un padre per gli orfani. Egli giudicava
con rettitudine e non accettava la presenza di nessuno (cioè era imparziale). Egli aveva
gloria e ricchezza, che Dio gli aveva dato in grande abbondanza, fama, oro, argento, pietre
preziose e ricchi vestiti, bestiame, e innumerevoli pecore e capre.
Ora ai tempi di Re Salomone l'oro era comune come il bronzo, e l'argento come il piombo, e
bronzo e piombo e ferro erano abbondanti come l'erba dei campi e le canne del deserto, e
anche il legno di cedro era abbondante in ugual misura. Dio gli aveva dato gloria, ricchezze e
saggezza in tale abbondanza che non c'era nessuno come lui tra i suoi predecessori, e
neanche tra quelli che lo seguirono ci sarebbe stato qualcuno come lui.

23. Come il mercante fece ritorno in Etiopia


E successe che il mercante Tâmrîn desiderò tornare alla sua terra, andò da Salomone, si
inchinò, lo abbracciò e disse: "La pace sia con vostra maestà! Congedatemi, e lasciatemi
tornare al mio Paese, dalla mia Signora, perchè mi sono trattenuto a lungo osservando la
vostra gloria e la vostra saggezza, e l'abbondanza delle prelibate carni con cui mi avete
intrattenuto. Ora vorrei tornare dalla mia Signora. Vorrei poter restare con voi, addirittura
come uno degli ultimi dei vostri servi, perchè coloro che ascoltano la vostra voce ed
eseguono i vostri ordini sono benedetti! Come vorrei poter restare qui e non lasciarvi mai!
Ma voi dovete farmi tornare dalla mia Signora, affinchè io possa adempiere al mio incarico e
portarle ciò che è suo. Quanto a me, io sono un suo servo."
E Salomone andò nelle sue stanze e gli diede ogni cosa preziosa che potesse desiderare per
il paese d'Etiopia, e lo mandò in pace. E Tâmrîn gli disse addio, e viaggiò senza fare
deviazioni, viaggiò senza indugi e giunse dalla sua Signora, consegnandole tutto ciò che
aveva portato. Egli le raccontò di come fosse arrivato nel paese di Giuda [e] Gerusalemme, e
di come giunse alla presenza di Re Salomone, e tutto ciò che aveva visto e sentito. E le disse
di come Salomone amministrasse personalmente la giustizia, e di come parlasse con
autorità, e di come decidesse rettamente in ogni materia in cui fosse stato chiamato in causa,
come rispondesse con grazia e gentilezza, e di come non ci fosse falsità in lui, di come avesse
nominato degli ispettori sui settecento boscaioli che trasportavano il legname e gli
ottocento scalpellini che tagliavano la pietra, e come egli cercasse di imparare da tutti i
mercanti e negozianti le loro astuzie e le loro arti, e di come egli ricevesse informazioni e le
ricambiasse due volte tanto, e di come le sue opere ed il suo lavoro venissero eseguiti con
saggezza.
Ed ogni mattina il mercante Tâmrîn raccontava alla Regina della saggezza di Salomone, di
come amministrasse la giustizia e facesse ciò che era giusto, e come egli facesse preparare la


17
sua tavola, di come organizzasse le feste, di come fosse saggio nel pensare e nel dirigere i
suoi servi in tutte le faccende, di come essi eseguissero i loro compiti dietro suo comando, e
di come nessun uomo frodasse il suo prossimo, e nessuno trafugasse le proprietà del suo
vicino, e di come non ci fossero ladri nè delinquenti sotto il suo regno.
Perchè nella sua saggezza egli conosceva coloro che avevano sbagliato, e li castigava e li
spaventava, così essi non ripetevano i loro atti malvagi, ma vivevano in uno stato di pace che
si confondeva con il timore del Re.
Tutte queste cose Tâmrîn raccontò alla Regina, e ogni mattino ricordava tutte le cose che
aveva visto del Re, e gliele descriveva. E la Regina rimaneva ammutolita e meravigliata per
tutte le cose che aveva sentito dal mercante suo servo, e pensava nel suo cuore che sarebbe
andata da lui; e piangeva di gioia per la grandezza del piacere di quelle cose che Tâmrîn le
aveva raccontato. Ella desiderava ansiosamente di andare da lui, ma meditando sul lungo
viaggio pensò che fosse troppo lontano e troppo difficile da affrontare. E ogni volta chiedeva
a Tâmrîn di Solomone, e ogni volta Tâmrîn le parlava di lui, finchè divenne desiderosa e
bramosa di partire per poter ascoltare la sua saggezza, per vedere il suo viso, per
abbracciarlo, per supplicare la sua regalità. Ed il suo cuore propese per andare da lui, perchè
Dio aveva fatto in modo di disporla a partire e aveva fatto in modo che lo desiderasse.

24. Come la Regina si preparò a partire


E la Regina disse loro: “Ascoltate, voi che siete il mio popolo, e prestate orecchio alle mie
parole. Perchè io anelo alla saggezza e il mio cuore ricerca la conoscenza. Io sono
tormentata dal desiderio di saggezza, e sono imprigionata dai lacci della conoscenza; perchè
la saggezza è di gran lunga superiore a ogni tesoro d’oro e d’argento, e migliore di tutte le
cose che sono state create sulla terra. Ora a quale cosa sotto il cielo può essere comparata la
saggezza? Essa è più dolce del miele, e rende ognuno più felice {di quanto possa fare} il vino,
e illumina più del sole, e viene amata più delle pietre preziose. E’ più nutriente dell’olio, e
soddisfa più di cibi prelibati, e da [all’uomo] più celebrità di molto oro e argento. E’ sorgente
di gioia per il cuore, luce splendente e brillante per gli occhi, rende spedito il piede, ed {è}
scudo per il petto, elmo per la testa, monile per il collo, e cintura per i fianchi. Essa fa che le
orecchie sentano e i cuori comprendano, è maestra per coloro che vogliono imparare,
consolatrice per coloro che sono discreti e prudenti, e da fama a coloro che la cercano.
E come un regno non può resistere senza saggezza e i ricchi non possono preservarsi senza
saggezza, il piede non può tenere il punto dove si è appoggiato senza saggezza. E senza
saggezza ciò che la lingua profferisce è inaccettabile. La saggezza è il migliore dei tesori.
Colui che accumula oro e argento senza saggezza lo fa senza profitto, ma colui che accumula
saggezza – nessun uomo gliela può togliere dal cuore. E così ciò che gli stolti accumulano i
saggi consumano. E a causa della malvagità di coloro che fanno il male i retti vengono lodati;
e a causa dei malvagi atti di stolti i saggi sono beneamati. La saggezza è cosa elevata e ricca:
io l’amerò come una madre, e lei mi abbraccerà come una figlia. Io seguirò le orme della
saggezza e lei mi proteggerà per sempre; io ricercherò la saggezza e lei sarà con me per
sempre; io seguirò le sue tracce e lei non mi rifiuterà; io farò affidamento su di lei, e lei sarà
per me un muro incrollabile; io cercherò asilo in lei, e lei sarà per me potenza e forza; io
gioirò in lei, e lei sarà per me abbondante in grazia. Perchè è giusto per noi seguire le orme
della saggezza, e per le piante dei nostri piedi soffermarsi alla soglia delle porte della
saggezza. Cerchiamola, e la troveremo; amiamola, e non si ritirerà da noi; inseguiamola, e la
raggiungeremo; chiediamo di lei, e l’accoglieremo; volgiamole i nostri cuori così che non


18
potremo dimenticarla. Se [noi] la ricorderemo, lei si ricorderà di noi; e, se come i folli, che
non la tengono in considerazione, voi dimenticherete la saggezza, essa non vi amerà.
Onorare la saggezza è onorare l’uomo saggio, e amare la saggezza è amare l’uomo saggio.
Amate l’uomo saggio e non allontanatevi da lui, al solo vederlo diverrete saggi; ascoltate le
parole {che escono} dalla sua bocca, cosicchè potrete diventare come lui; guardate il punto
dove mette il suo piede e non lasciatelo, cosicchè potrete ricevere le briciole della sua
saggezza. Io lo amo semplicemente nell’ascoltarlo, e senza {nemmeno} guardarlo, e tutto
quello che mi è stato raccontato è per me il desiderio del mio cuore, e come l’acqua per
l’assetato.”
E i nobili, i suoi schiavi, le sue serve e i suoi consiglieri risposero dicendo: “O nostra Signora,
quanto alla saggezza essa non manca in te, ed è per la tua saggezza che tu ami la saggezza.
Quanto a noi, se tu andassi verremmo con te, e se tu ti sedessi noi ci sederemmo con te; la
nostra morte sarà con la tua morte, e la nostra vita con la tua vita.”Allora la Regina si
apprestò a partire con grande pompa e maestà, e con molto seguito e grandi preparativi.
Perchè, per Volere di Dio, il suo cuore desiderava andare a Gerusalemme cosicchè potesse
ascoltare la saggezza di Salomone; perchè essa l’aveva ascoltato avidamente. Così si
apprestò a partire. E furono caricati settecentonovantasette cammelli, così come
innumerevoli muli e asini, e partì per il suo viaggio facendo il tragitto senza pause, perchè il
suo cuore confidava in Dio.

25. Come la Regina arrivò da re Salomone


Così ella arrivò in Gerusalemme, e portò al Re moltissimi preziosi doni che egli aveva
sempre desiderato possedere. Egli la ripagò con grandi onori e ringraziamenti, e le diede un
alloggio nel palazzo reale, vicino alle sue stanze. E le mandò cibo sia per la mattina sia per la
sera, ogni volta quindici misure in ḳôri32 di farina finemente macinata, cucinata con olio,
carne e salsa in abbondanza, e trenta misure in ḳôri di pane di farina bianca macinata,
sufficienti per trecentocinquanta persone, con i necessari piatti e vassoi, e dieci buoi di
stalla, e cinque tori, e cinquanta pecore, senza (contare) capretti, daini, gazzelle e pollame
ben grasso, e un vaso di vino contenente l’equivalente di sessanta gerrât33, e trenta misure
di vino invecchiato, e venticinque cantanti uomini e venticinque cantanti donne, e il migliore
miele e ricchi dolci, e il cibo che egli stesso mangiava, e vino che {egli stesso} beveva. E ogni
giorno l’adornava di undici vesti che ammaliavano gli occhi. E le faceva visita e ne era
gratificato, ella lo contraccambiava e ne era gratificata, vedeva la sua saggezza, i suoi giusti
giudizi e il suo splendore, la sua grazia e la sua eloquenza nel parlare.
Era meravigliata nel suo cuore, e totalmente stupefatta nella sua mente, si rendeva conto di
comprendere {chiaramente} e percepiva molto distintamente con i suoi occhi quanto egli
fosse ammirabile; ed era sommamente meravigliata per quello che aveva visto e sentito da
lui — quanto perfetto egli fosse in portamento, saggio nella sua intelligenza, piacevole in
cortesia e importante nella statura. Osservava la particolarità della sua voce, e la discreta
espressione delle sue labbra, e il fatto che desse comandi con dignità, e che ogni replica era
fatta con calma e nel timore di Dio. Tutte queste cose lei vide, e rimase attonita dalla
grandezza della sua saggezza, non c’era proprio alcunchè che mancasse nelle sue parole e
nei suoi discorsi, ma ogni cosa che pronunciava sembrava perfetta.


32 Il “ḳôri”o “cor”era un’antica unità di volume ebraica equivalente a circa 390 litri.
33 Il “gerrât”o “geriwa”era un’antica unità di volume ebraica, equivalente a circa 13 litri.


19
E Salomone stava seguendo i lavori nel palazzo della casa di Dio, {quando} lui si levò in piedi
e andò a sinistra e a destra, avanti e indietro. Egli mostrò agli addetti ai lavori quali
dovessero essere le misure e i pesi e lo spazio che doveva essere coperto [dai materiali], e
diceva ai lavoratori di quale metallo dovessero essere i martelli, e i trapani, e gli scalpelli (?),
e mostrava agli scalpellini l’angolo [misura] e il cerchio e la superficie [misura]. E tutto fu
eseguito a suo comando, e non c’era nessuno che si mettesse contro la sua parola; perchè la
luce del suo cuore era come una lampada nelle tenebre e la sua saggezza era abbondante
come la sabbia. E del linguaggio delle bestie e degli uccelli non c’era nulla che a lui fosse
ignoto, e il diavolo fu costretto ad obbedirgli tanta era la sua saggezza. Egli faceva tutto per
mezzo delle capacità che Dio gli aveva dato quando Lo supplicava; perchè egli non chiedeva
la vittoria sui suoi nemici, e non chiedeva ricchezza nè fama, ma chiedeva a Dio di donargli
la saggezza e l’intelligenza per poter governare il suo popolo, costruire la Sua Casa e
beatificare l’opera di Dio, e tutto ciò che Egli gli aveva dato [in] saggezza e intelligenza.

26. Come il Re conversò con la Regina


E la Regina Mâkĕdâ parlò a Re Salomone dicendogli: "Benedetto sii tu, mio signore, per tutta
la saggezza e intelligenza che ti è stata data. Per quanto mi riguarda desidero solo di essere
come l’ultima delle tue serve, così da poterti lavare i piedi, ascoltare attentamente la tua
saggezza, imparare da te a comprendere le cose, servire la tua maestà e godere delle tua
saggezza. Oh, quanto grandemente mi sono compiaciuta delle tue risposte, della dolcezza
della tua voce, e della bellezza del tuo portamento, della grazia delle tue parole e della loro
prontezza. La dolcezza della tua voce fa gioire il cuore, e rende le ossa forti, infonde coraggio
nei cuori, da benevolenza e grazia alle labbra, e forza al passo. Io guardo a te e vedo che la
tua saggezza è incommensurabile e che la tua fine conoscenza è inesauribile, che è come un
luce nella notte, è come un melograno in un giardino, è come una perla nel mare, è come la
Stella del Mattino fra le stelle, è come la luce della luna che brilla nella foschia, è come una
gloriosa alba e aurora nel cielo. E io rendo grazie a Lui che mi ha condotto qui da te e che mi
ha presentato a te, che mi ha condotto fino alla soglia della tua porta e ha fatto sì che udissi
la tua voce."
E Re Salomone le rispose dicendo: "Saggezza e conoscenza sgorgano da te stessa. Quanto a
me, [io le possiedo solo] nella misura in cui il Dio di Israele me [le] ha donate in quanto
chieste e implorate a Lui stesso. E tu, anche se non conosci il Dio di Israele, hai la saggezza
che hai fatto crescere nel tuo cuore, [essa ha fatto in modo che tu venissi] a incontrare me, il
vassallo e il servo del mio Dio, e il costruttore del Suo santuario di cui sto gettando le
fondamenta, e dove io servirò e contemplerò la mia Signora, il Tabernacolo della legge del
Dio di Israele, la sacra e divina Sion. Ora, io sono il servo del mio Dio e non sono un uomo
libero; io non servo secondo il mio volere ma secondo la Sua Volontà. E questo discorso non
nasce in me, ma io esprimo solo ciò che Lui mi fa esprimere. Qualunque cosa Egli mi
comanda di fare io la faccio, ovunque Egli desidera che io vada io ci vado; qualsiasi cosa Egli
mi insegna io la annuncio; ed è solo riguardo a queste cose che Egli mi da la saggezza che io
comprendo. Perchè ero solo polvere ed Egli mi ha fatto di carne, ero solo acqua ed Egli ha
fatto di me un uomo solido, ero solo una goccia caduta {dal cielo} che, piombata sulla terra,
si sarebbe seccata sulla superficie della terra, ed Egli mi ha modellato a Sua immagine e
somiglianza."


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27. Riguardo il bracciante
E mentre Salomone stava parlando con tale saggezza alla Regina, egli vide un bracciante che
trasportava una pietra sulla testa e un otre d’acqua sul collo e sulle spalle, il suo cibo e i suoi
sandali erano [legati] in vita, e teneva pezzi di legno nelle sue mani; i suoi vestiti erano
vecchi e rovinati, il sudore gli cadeva a gocce dal viso, e l’acqua dell’otre gli cadeva fin sui
piedi. E il bracciante passò davanti a Salomone, e quando gli passò vicino il Re disse:
“Fermati"; e il bracciante si fermò.
E il Re si girò verso la Regina e le disse: "Guarda quest’uomo. In cosa io sono superiore a lui?
E in cosa io sono migliore di lui? E per cosa dovrei essere glorificato più di quest’uomo? Io
sono un uomo, polvere e ceneri, che domani diventerà vermi e corruzione, e fino a questo
momento io sono apparso come uno che non morirà mai. Chi potrebbe mai lamentarsi con
Dio se gli avesse dato quanto ha dato a me, e se mi avesse fatto come questo uomo? Noi ora
non siamo forse entrambi esseri umani, cioè degli uomini? Come è la sua morte, [così] è la
mia morte; e come è la sua vita [così] è la mia. Eppure quest’uomo è più forte di me nel
lavoro, perchè Dio da forza a coloro che sono deboli esattamente nella misura in cui Egli si
compiace di fare.” E Salomone disse al bracciante: ‘Torna ora al tuo lavoro.’
E continuò a conversare con la Regina dicendole: "Qual è il nostro scopo, noi figli dell’uomo,
se non esercitiamo la carità e l’amore sulla terra? Non siamo forse tutti noi nient’altro che
nullità, mera erba di un campo che avvizzisce con la stagione e viene bruciata nel fuoco?
Sulla terra noi provvediamo a noi stessi con cibi squisiti, [indossiamo] preziosi vestiti, ma
anche mentre siamo vivi siamo ripugnante corruzione; noi provvediamo a noi stessi con
fragranti profumi e delicati unguenti, ma anche mentre siamo vivi siamo morti nel peccato e
nelle trasgressioni; pur essendo saggi, diventiamo stolti attraverso la disobbedienza e azioni
inique; pur essendo saldi in onore, noi diventiamo spregevoli attraverso la magia, la
stregoneria, e l’adorazione di idoli. Ora l’uomo che è degno di onore, che è stato creato a
immagine di Dio, se compie il bene diventa come Dio; ma l’uomo che è cosa da nulla, se
commette peccati diventerà come il Diavolo – l’arrogante Diavolo che si rifiutò di obbedire
al comando del suo Creatore ‐ e tutti gli arroganti fra gli uomini camminano in questa via, e
saranno giudicati con lui. Dio ama gli umili di cuore, e tutti coloro che praticano l’umiltà
camminano nella Sua via, e gioiranno del Suo regno. Benedetto è l’uomo che conosce la
saggezza, che significa compassione e timore di Dio."
E quando la regina sentì questa cosa disse: “Come mi piace la tua voce! E quanto le tue
parole e l’esprimersi della tua bocca mi deliziano! Dimmi ora: chi è giusto che debba
adorare? Noi adoriamo il sole come i nostri genitori ci hanno insegnato a fare, perchè noi
diciamo che il sole è il re degli dei. E ci sono altri fra i nostri sudditi [che adorano altre cose];
alcuni adorano le pietre, e alcuni adorano il legno (cioè gli alberi), e altri adorano figure
scolpite, e altri immagini in oro e argento. Noi adoriamo il sole, perchè cuoce il nostro cibo, e
in più illumina le tenebre, e rimuove la paura; noi lo chiamiamo 'Nostro Rè, e lo chiamiamo
'Nostro Creatore’, e lo adoriamo come nostro dio; perchè nessun uomo ci ha detto che oltre
a lui c’è un altro dio. Ma abbiamo sentito che è con te, o Israele, un altro Dio Che non
conosciamo, e ci hanno detto che Egli ha mandato sulla terra dal cielo un Tabernacolo e ha
dato a te una Tavola con i comandamenti degli angeli, per mano di Mosè il Profeta. Questo
anche abbiamo sentito, che Egli Stesso scende a te e ti parla, informandoti dei Suoi ordini e
dei Suoi comandamenti."


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28. Come Salomone diede dei comandamenti alla Regina
E il Re rispose e le disse: "In verità, è giusto che essi (cioè gli uomini) debbano adorare Dio,
Che ha creato l’universo, i cieli e la terra, il mare e la terraferma, il sole e la luna, le stelle e i
brillanti corpi dei cieli, gli alberi e le pietre, gli animali e i volatili pennuti, le bestie selvagge
e i coccodrilli, i pesci e le balene, gli ippopotami e le lucertole acquatiche, i fulmini e il rombo
del tuono, le nuvole e i tuoni, e il bene e il male. E’ conveniente che in Lui si debba credere,
con timore e tremore, con gioia e allegria. Perche Egli è il Signore dell’Universo, il Creatore
di angeli e uomini. Ed è Lui Che toglie e da la vita, è Lui che infligge punizioni e mostra
compassione, Colui Che rialza da terra chi è in miseria, Che innalza il povero dalla polvere,
Che rende tristi e fa gioire, Colui che rialza e che getta a terra. Nessuno può lamentarsi di
Lui, perché Egli è il Signore dell’Universo, e non c’è nessuno che possa dirGli: ‘Cosa hai
fatto?’ E’ Lui che si deve pregare e ringraziare da parte di angeli e uomini. E riguardo quanto
hai detto, che ‘Egli ti ha dato il Tabernacolo della Legge’, in verità ci fu dato il glorioso
Tabernacolo del Dio di Israele, che fu creato prima della creazione per Sua gloriosa
deliberazione. Egli ha fatto scendere su di noi i Suoi comandamenti, scolpiti nella pietra,
cosicché noi potessimo conoscere i Suoi giudizi e la decisione che Egli aveva decretato sulla
montagna della Sua santità.”
E la Regina disse: “Da questo momento non adorerò più il sole, ma adorerò il Creatore del
sole, il Dio di Israele. E che il Tabernacolo del Dio di Israele sia per me mia Signora, e per la
mia stirpe dopo di me, e per tutti i regni sotto il mio dominio. E a causa di questo ho trovato
il favore presso di te, e presso il Dio di Israele, mio creatore, Colui che mi ha portato a te, che
mi ha fatto sentire la tua voce, che mi ha mostrato il suo viso, e che mi ha fatto capire i tuoi
comandamenti.”Quindi lei ritornò alla sua [di lei] casa.
E la Regina prese l’abitudine di andare [da Salomone] e continuamente ritornarvi, e
ascoltare la sua saggezza, e tenerla nel cuore. E Salomone prese l’abitudine di farle visita, e
rispondere a tutte le domande che lei gli faceva, e {anche} la Regina prese l’abitudine di
fargli visita e fargli domande, ed egli le spiegava qualsiasi argomento lei desiderasse
approfondire. E dopo che ella ebbe dimorato [cola’] per sei mesi, la Regina desiderò
ritornare al suo paese, e inviò un messaggio a Salomone, dicendo: “Io desidero fortemente
risiedere da voi, ma ora, per il bene del mio popolo, vorrei ritornare al mio paese. E per
quello che ho potuto sentire, possa Dio produrre frutto nel mio cuore, e nel cuore di tutti
quelli che hanno sentito queste cose con me. Perché l’orecchio non potrebbe mai saziarsi nel
sentire la vostra saggezza, e l’occhio non potrebbe mai saziarsi con la vista della stessa."
Ora, non era solo la Regina che veniva [a sentire la saggezza di Salomone], ma molti erano
usi venire da città e paesi, vicini e lontani; perchè in quei giorni non vi era uomo altrettanto
saggio come lui (e non erano solo gli uomini che andavano a trovarlo, anche gli animali
selvaggi e gli uccelli erano soliti andare da lui per ascoltare la sua voce, e tenere
conversazione con lui), e quando tornavano ai loro rispettivi paesi erano attoniti per la sua
grande saggezza, e meravigliati per quello che avevano visto e udito.
E quando la Regina mandò il suo messaggio a Salomone, comunicandogli che era pronta a
partire per il suo paese, egli meditò nel suo cuore e disse: “Una donna di tale straordinaria
bellezza è venuta a me dai confini della terra! Che cosa so? Che Dio mi darà una stirpe da
lei?”Ora, come è detto nel Libro dei Re, Salomone era l’amante di una donna34. Egli ebbe
mogli ebree, egiziane, caananite, edomite, della terra di Îyôbâwîyân (moabite?), di Rîf 35 e di

34 1 Re 9, 1
35 L’Egitto superiore.


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Kuĕrguĕ 36, di Damasco e di Sûrest (Siria), e ogni donna di cui si dicesse fosse belle. Egli
aveva quattrocento regine e seicento concubine. Ora questo non avveniva perchè egli fosse
[dedito alla] fornicazione, ma come risultato del saggio scopo che Dio gli aveva dato, e del
ricordo di quanto Dio aveva detto ad Abramo: “Io renderò la tua stirpe tanto numerosa
quanto le stelle del cielo, e quanto la sabbia del mare.”37 E Salomone disse in cuor suo: "Che
cosa so? Che forse Dio mi darà figli maschi da ognuna di queste donne.”Perciò quando
faceva così egli agiva con saggezza, dicendo: "I miei figli erediteranno le città dei nemici e
distruggeranno coloro che adorano idoli."
Ora questi popoli primitivi vivevano sotto la legge della carne, perché la grazia dello Spirito
Santo non era stata data loro. E a quelli [che vissero] dopo Cristo fu dato di vivere con una
sola donna sotto la legge del matrimonio. E gli Apostoli imposero loro un imperativo
dicendo: “Tutti coloro che hanno ricevuto la Sua carne e il Suo sangue sono fratelli. La loro
madre è la Chiesa e loro padre è Dio, e piangono per Cristo Che hanno ricevuto, dicendo: ’Oh
Padre Che sei nei cieli’".
E per quanto riguarda Salomone nessuna legge gli era stata imposta nei confronti delle
donne, e nessun biasimo poteva essergli ascritto nello sposare [molte] mogli. Ma per quelli
che credono, è stata data la legge e il comando che non avrebbero sposato molte donne,
anche come disse Paolo: "Coloro che sposano più mogli cercano loro stessi la punizione.
Colui che sposa una sola moglie non ha peccato.38“E la legge ci trattiene anche dalle sorelle
[le cognate]39, riguardo la generazione dei figli. Gli Apostoli parlano [a questo riguardo] nel
[Libro dei] Consigli40.

29. Riguardo i trecentodiciotto [Patriarchi]


Ora noi decretiamo come se l’avessero fatto loro. Sappiamo bene ciò che gli Apostoli che
furono prima di noi profferirono. Noi i Trecentodiciotto abbiamo mantenuto e stabilito
l’ortodossia della fede, poichè nostro Signore Gesù Cristo era con noi. Così Egli ci ha dato le
direttive di ciò che dovevamo insegnare, e su come dovevamo costruire la fede.

[La narrazione di Salomone e della Regina di Saba continuò.]

E Re Salomone inviò un messaggio alla Regina, dicendo: “Ora che voi siete tornata qui
perchè volete andare via senza vedere l’amministrazione del regno, e come i pasti per gli
eletti del regno vengono consumati secondo la maniera dei giusti, e come il popolo viene
allontanato dai modi dei peccatori? Alla [vista] di ciò voi potreste acquisire saggezza.
Seguitemi ora e sedetevi accanto al mio splendore nella {mia} tenda, e io completerò la
vostra istruzione, e così apprenderete l’amministrazione del mio regno; perchè voi avete
amato la saggezza, ed essa dimorerà in voi fino alla vostra fine e per sempre.”Ora, una
profezia si rese palese in [questo] discorso.
E la Regina inviò un secondo messaggio, dicendo: “Ero pazza e sono diventata saggia
seguendo la vostra saggezza, ero una cosa rifiutata dal Dio di Israele, e sono diventata


36 Vedi Yâḳût, IV, p. 250
37 Genesi 12, 17
38 Cfr. 1 Corinzi 7
39 Cfr. Levitico 18, 18
40 Guidi (apud Bezold). Confronta il No. 19 dei Canones Apostolorum apocrifi.


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l’eletta fra le donne per la fede che è nel mio cuore; e d’ora in avanti non adorerò altro dio
all’infuori di Lui. E relativamente a quanto voi dite, {cioè} che desiderate aumentare in me
saggezza e onore, io addiverrò al vostro desiderio.” E Salomone gioì per questo [messaggio],
vestì i suoi dignitari [con splendide vesti], aggiunse doppie portate alla sua tavola, fece in
modo che tutti i preparativi necessari alla cura della propria dimora fossero accuratamente
ordinati, e la casa di Re Salomone era pronta [per gli ospiti] ogni giorno. Approntò tutto
questo con gran pompa, gioiosamente, in pace, con saggezza e con delicatezza, in tutta
umiltà e modestia; e poi dispose la tavola reale secondo la legge del regno.
E la Regina arrivò in splendore e gloria attraverso un passaggio riservato, e si sedette
immediatamente davanti a lui dove poteva vedere, apprendere e conoscere ogni cosa. E si
meravigliò sommamente per quello che vide, e per quello che sentì, e pregò il Dio di Israele
nel suo cuore; era incantata dallo splendore che vide nel palazzo reale. Essa vide, benchè
nessuno potesse vederla, tutto quello che Salomone aveva preparato in saggezza per lei. Egli
aveva impreziosito il posto dove stava sedendo, e l’aveva ricoperto con una manto di
porpora, posandovi sopra tappeti, e decorandolo con {pelo} di miskât (cervo muschiato)41,
marmi e pietre preziose, bruciando essenze aromatiche, e cospargendo olio di mirra e cassia
tutto intorno, e diffondendo incenso in ogni direzione. E quando la portarono in questa
dimora, il profumo di ciò era gradevole per lei, sebbene prima li’ avesse mangiato le
prelibate carni che l’avevano così soddisfatta con il loro sapore. E con saggio intento
Salomone le mandò carni che l’avrebbero assetata, e bevande mischiate ad aceto, e pesce e
piatti confezionati con pepe. Egli fece questo e li diede alla Regina da mangiare. E il pasto
reale fu servito per tre volte e sette volte42, e {dopo che} gli amministratori, e i consiglieri, e i
giovani uomini e i servi se ne furono andati, il Re si alzò e andò verso la Regina, e le disse –
ora erano soli insieme – “Prendetevi le vostre comodità a vantaggio dell’amore fino allo
spuntare del giorno”. Ed essa gli rispose: “Giuratemi sul vostro Dio, il Dio di Israele, che non
mi prenderete con la forza. Perchè se io, che per la legge degli uomini sono una vergine, fossi
sedotta, dovrei tornare [indietro] in dolore, afflizione e tribolazione.”

30. Riguardo a come re Salomone giurò alla Regina


E Salomone rispose e le disse: “Io giuro davanti a voi che non vi prenderò con la forza, ma
voi dovete giurarmi che non prenderete con la forza nulla che si trova nella mia casa.” E la
Regina rise e gli disse “Per essere un uomo saggio, perchè parlate come uno sciocco? Potrei
io rubare qualcosa, o portare fuori dalla casa del Re ciò che il Re non mi ha dato? Non
pensate che io sia venuta fin qui per amore delle ricchezze. Perdipiù, il mio regno è
altrettanto ricco del vostro, e non vi è nulla che io desideri perchè mi manchi. State certo che
io sono venuta solo alla ricerca del vostro regno.” Ed egli le rispose: “Se voi voleste farmi un
giuramento, giuratemelo, perchè un giuramento è incontro per entrambi [noi], cosicchè
nessuno di noi possa essere trattato ingiustamente. E se voi non voleste farmi {questo}
giuramento io non farò il giuramento a voi.” E lei rispose: “Giuratemi che non mi prenderete
con la forza, e io da parte mia giurerò di non prendere con la forza i vostri averi”; ed egli
giurò a lei e le fece giuramento.
E il Re andò nel suo letto su un lato [della camera], e i servi prepararono per lei un letto
sull’altro lato. E Salomone disse a un giovane servo: “Svuota la coppa e riempila della misura
di un recipiente d’acqua, assicurandoti che la Regina ti veda, poi chiudi le porte e va a
dormire.”Salomone parlò al servo in una lingua che la Regina non poteva comprendere, egli

41 Il miskât: “moschus”nella traduzione dell’autore, è un cervo muschiato tipico degli altopiani dell’Asia Centrale.
42 Cioè furono consumate tre portate e sette portate.


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fece come il Re gli aveva comandato e andò a dormire. Il Re non si era ancora addormentato
ma faceva finta di esserlo, e guardava la Regina attentamente. Ora la casa di Salomone il Re
era illuminata a giorno, perchè nella sua saggezza aveva preso delle perle scintillanti come il
sole, la luna e le stelle, [e le aveva incastonate] nel soffitto del suo palazzo.
E la Regina dormì un poco. E quando si risvegliò la sua bocca era secca per la sete, perchè il
cibo che Salomone le aveva dato nella sua saggezza l’aveva assetata, era veramente assetata
e la sua bocca era asciutta; muoveva le sue labbra per inumidire la sua bocca, ma non
trovava ristoro. Così decise di bere l’acqua che aveva visto, e vide Re Salomone, lo guardò
attentamente, pensando che stesse dormendo profondamente. Ma egli non era
addormentato, stava aspettando che lei si alzasse per prendere l’acqua che [placasse] la sua
sete. Lei si alzò e, senza far rumore, si diresse verso la coppa d’acqua e la sollevò per bere.
Salomone afferrò la sua mano prima che potesse bere e le disse: “Perchè avete rotto il patto
che avevate fatto cioè che non avreste preso nulla con la forza nella mia casa?” E lei rispose
e gli disse timorosa: “Il mio giuramento è rotto solo perchè desideravo bere?” E il Re le
rispose: “Vi è nulla che potete vedere sotto il cielo che sia più bello dell’acqua?” E la Regina
ribatté: “Ho peccato contro me stessa, e voi siete libero dal [vostro] giuramento. Ma
lasciatemi bere perchè sono assetata.”Allora Salomone le disse: “Sono allora libero dal
giuramento che mi avete fatto fare?” E la Regina disse: “Siete sciolto dal vostro giuramento,
soltanto lasciatemi bere l’acqua.” Ed egli le permise di bere l’acqua e dopo che l’ebbe fatto
realizzò il desiderio che aveva di lei e dormirono insieme.
E dopo che ebbe dormito {con lei} apparve [in sogno] al Re Salomone un sole brillante, che
scese dal cielo e sparse il suo splendore sopra Israele. E dopo che si fu trattenuto nel cielo
per un certo periodo improvvisamente si ritirò e volò via verso la terra d’Etiopia, e prese a
brillare laggiù con enormemente grande lucentezza per sempre, perchè desiderava restare
laggiù. E [il Re disse]: “Aspettavo [di vedere] se sarebbe tornato verso Israele, ma non lo
fece. E ancora, mentre attendevo, una luce ascese al cielo, e un Sole scese da esso nella terra
di Giuda, e mandava una luce ancora più forte di prima.”
E43 Israele, a causa della fiamma di quel Sole implorò quel sole in modo malvagio e non volle
entrare nella sua luce. Ma quel Sole non si curò di Israele, e gli Israeliti Lo odiarono, e
divenne impossibile che potesse esistere pace fra loro e il Sole. Essi alzarono le loro mani
contro di Lui con bastoni e coltelli, e desiderarono cancellare il Sole. E sparsero il buio sulla
terra intera con terremoti e spessa oscurità, e pensarono che il Sole mai sarebbe risorto su
di essi. Essi distrussero la Sua luce e Lo abbatterono e posero una guardia sulla Sua tomba
la’ dove l’avevano abbattuto. Ed Egli venne dove essi non L’avevano cercato, e illuminò il
mondo intero, specialmente il Primo Mare e l’Ultimo Mare, l’Etiopia e Rôm. Egli non si curò
per nessuna ragione di Israele, e ascese al suo primo trono.
E quando Salomone il Re ebbe questa visione in sogno, la sua anima ne fu distrurbata, la sua
coscienza fu come strappata via da [un bagliore di] lampo, e si risvegliò con la mente agitata.
Oltre a ciò, Salomone si meravigliò della Regina, perchè era piena di forza, e bellissima nelle
sue fattezze, e incontaminata nella sua verginità; regnava da sei anni sulla sua terra, e,
nonostante la sua graziosa attrazione e le sue splendide forme, aveva preservato puro il suo
corpo. E la Regina disse a Salomone: “Congedami, e lasciami ripartire verso la mia terra.” Ed
egli entrò nel suo palazzo e le diede qualsiasi cosa splendida e ricca desiderasse, e abiti
preziosi che ammaliavano gli occhi, e tutto quanto rappresentasse ricchezza in Etiopia,
cammelli e carri, seicento in numero, che furono caricati con le cose preziose del più
desiderabile tipo, e carri da trasporto per il deserto, e una nave dove uno poteva viaggiare

43 La restante parte di questo capitolo è un commento dell’autore di quest’opera.


25
per mare, e una nave con la quale uno poteva attraversare l’aria (o il vento), che Salomone
aveva costruito grazie alla saggezza che Dio gli aveva dato.

31. Riguardo il Segno che Salomone diede alla Regina


E la Regina si rallegrò, iniziò i preparativi del viaggio, e il Re l’accompagnò alla partenza con
grande fasto e cerimonia. E Salomone la prese da parte cosicché potessero essere soli, e
tolse l'anello che era nel suo mignolo, e lo diede alla Regina, dicendole: "Prendi [questo]
affinchè tu non possa dimenticarti di me. E se succedesse che io abbia un figlio da te, questo
anello sarà un segno per lui; e se sarà un ragazzo lui verrà da me; e la pace di Dio sarà con
te! Mentre stavo dormendo con te ho avuto molte visioni in sogno, [e sembrava] come se un
sole fosse sorto su Israele, ma che venisse portato via e volasse e risplendesse sul paese
d'Etiopia; forse quel paese sarà benedetto grazie a te; Dio solo lo sa. E quanto a te, fa’
attenzione a ciò che ti ho detto, così che tu possa adorare Dio con tutto il tuo cuore e fare la
Sua Volontà. Perchè Egli punisce chi è arrogante, ma mostra compassione per coloro che
sono umili, Egli rimuove i troni dei potenti, ma fa’ che vengano onorati i bisognosi. Perchè la
vita e la morte provengono da Lui, e la ricchezza e la povertà sono date dalla Sua Volontà.
Perchè tutto è Suo, e nessuno si può opporre ai Suoi comandamenti e al Suo giudizio nei
cieli, o sulla terra, o in mare, o negli abissi. Possa Dio essere con te! Va in pace."
E si separarono l'uno dall'altra.

32. Come la Regina partorì e tornò nel suo Paese


E la Regina partì e arrivò al paese di Bâlâ Zadîsârĕyâ nove mesi e cinque giorni dopo che si
fu separata dal Re Salomone. E fu colta dai dolori delle doglie del parto, e mise al mondo un
bambino, e lo diede alla nutrice con grande orgoglio e gioia. E attese fino a che i giorni della
sua purificazione finissero44, e dopo arrivò nel suo paese con grandi cerimonie e grande
pompa. I suoi funzionari, che li’ erano rimasti, portarono regali alla loro padrona, e la
riverirono, e fecero omaggio, e tutti i confini del paese gioirono di nuovo per il suo ritorno.
Ella abbigliò tutti coloro che fra loro erano nobili di uno splendido vestito, e ad alcuni donò
oro e argento, e toghe color porpora e giacinto; e diede loro tutte queste cose in tutti i modi
potessero essere desiderate. E ordinò per bene il suo regno, nessuno disobbediva ai suoi
comandi; perchè ella amava la saggezza e Dio rafforzò il suo regno.
Il bambino crebbe ed ella lo chiamò Bayna‐Lehkem. All'età di dodici anni chiese ai suoi
amici che erano stati educati con lui, dicendo loro: "Chi è mio padre?” E loro risposero:
“Salomone il Re.” Ed egli andò dalla Regina sua madre, e le disse: “O Regina, fammi sapere
chi è mio padre". E la Regina gli rispose irosamente, sperando di spaventarlo in modo che
non avrebbe desiderato andare [da suo padre] dicendo: "Perchè mi chiedi di tuo padre? Io
sono tuo padre e tua madre; non devi sapere nient'altro". E il ragazzo si allontanò dalla sua
presenza, e si sedette. E una seconda volta, e una terza egli le fece la stessa domanda,
importunandola ogni volta. Un giorno, comunque, gli rispose dicendogli: "Il suo paese è
molto lontano, e la strada per raggiungerlo è molto difficoltosa, non vuoi restare qui?”Il
giovane Bayna‐Lehkem era attraente, e il suo intero corpo e le sue parti, e la postura delle
sue spalle lo facevano assomigliare a Re Salomone suo padre, e i suoi occhi, e le sue gambe, e
tutto il suo muoversi assomigliava a quella di Salomone il Re. E quando ebbe ventidue anni
egli era abile in tutte le arti della guerra e del cavalcare, e nel cacciare e tendere trappole

44 Presso molti popoli dell’antichità, ebrei inclusi, le donne che avevano partorito erano ritenute impure e

dovevano purificarsi con riti vari.


26
alle bestie selvagge, e in tutte quelle cose che i giovani sono avvezzi a imparare. Così disse
alla Regina: "Andrò e guarderò in faccia mio padre, e tornerò qui secondo la Volontà di Dio,
il Signore di Israele."

33. Come viaggiò il Re d’Etiopia


E la regina chiamò Tâmrîn, il responsabile degli uomini e dei mercanti della sua carovana, e
gli disse: “Preparati per un viaggio e porta questo ragazzo con te, perché mi importuna
giorno e notte. Lo porterai dal Re {Salomone} e lo riporterai qui sano e salvo, se a Dio, il
Signore di Israele, piacerà“. E fece preparare un seguito appropriato alla loro ricchezza e alla
loro onorevole condizione, e fece approntare tutti i beni che erano necessari per il viaggio e
che potevano essere presentati come doni al Re, e tutto ciò che sarebbe potuto essere
necessario per il benessere e di conforto lungo la via. E fece preparare tutto per farlo
partire, e diede ai funzionari che dovevano accompagnarlo tanto denaro quanto ne
avrebbero avuto bisogno per lui e per loro durante il viaggio. E comandò loro che non lo
avrebbero lasciato lì {in Israele}, ma che lo avrebbero soltanto portato dal Re, e poi lo
avrebbero riportato di nuovo da lei, in tempo per assumere la sovranità della sua terra.
Ora c’era una legge nel paese di Etiopia, che se una donna avesse regnato, essa doveva
essere una vergine che non avesse mai conosciuto uomo, ma la Regina aveva detto [a
Salomone]: “D’ora in poi un uomo che è del tuo seme regnerà, e una donna non regnerà mai
più; solo il tuo seme regnerà e il suo seme dopo di lui, di generazione in generazione. E
questo tu inciderai a lettere nei rotoli del Libro d’ambra dei loro Profeti, e lo metterai nella
Casa di Dio che sarà costruita come memoriale e profezia degli ultimi giorni. E la gente non
venererà il sole nè la magnificenza dei cieli, o le montagne e le foreste, o le rocce e gli alberi
del deserto, o gli abissi e ciò che è nell’acqua, o immagini scolpite e figure d’oro, o uccelli
piumati che volano; e non li useranno per la divinazione, e non faranno loro atto di
adorazione. E questa legge resterà per sempre. E se ci sarà qualcuno che trasgredirà questa
legge, il tuo seme lo giudicherà per sempre. Dacci soltanto le frange del drappo che copre la
santa e divina Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio, che noi abbracceremo (saluteremo).
Pace sia alla forza del tuo regno e alla tua brillante saggezza, che Dio, il Signore di Israele il
nostro Creatore, ha dato a te.”
E la Regina prese il giovane da parte e quando fu solo con lei gli diede quel simbolo che
Salomone le aveva dato, cioè l’anello che portava al dito, così che egli avrebbe potuto
riconoscere suo figlio e ricordare la sua parola e il patto che ella aveva fatto [con lui], {e
cioè} che lei avrebbe venerato Dio tutti i giorni della sua vita, lei e coloro che erano sotto la
sua sovranità, con tutto [il potere] che Dio le aveva dato. E la Regina lo lasciò andare via in
pace.
Il ragazzo [e il suo seguito] imboccarono decisamente il loro cammino e viaggiando
arrivarono nel paese dei dintorni di Gâzâ. Ora questa è la Gâzâ che Salomone il Re aveva
dato alla Regina d’Etiopia45. E negli Atti degli Apostoli l’Evangelista Luca scrisse, dicendo:
“Era governatore dell’intero paese di Gâzâ un eunuco della Regina Hendakê, che aveva
creduto alla parola dell’Apostolo Luca.”46


45 Si tratta di una Gâzâ che si trovava nell’attuale Arabia.
46 Atti 7, 27


27
34. Come il giovane arrivò nella terra di sua madre
E quando il giovane arrivò a Gâzâ si rallegrò per gli onori [che ricevette], e per i doni [che gli
furono fatti]. Quando il popolo lo vide pensò che fosse il ritratto perfetto di Re Salomone.
Essi fecero atto di obbedienza a lui e gli dissero: “Salve, lunga vita al padre re!” E gli
portarono offerte e doni, le migliori bestie e cibi, come loro re. E [il popolo] dell’intero paese
di Gâzâ, fino al confine con Giuda, fu scosso e disse: “Questi è il Re Salomone”. E ci furono
alcuni che dissero: “Il Re è in Gerusalemme e sta costruendo la sua casa – cioè aveva finito di
costruire la Casa di Dio – e altri dissero: “Questi è Salomone il Re, il figlio di Davide.” Essi
erano perplessi, e litigavano gli uni con gli altri, e avevano inviato delle spie a cavallo per
scovare Re Salomone e controllare se si trovasse effettivamente a Gerusalemme, o se si
trovasse con loro a Gâzâ. Le spie andarono dalle guardie di Gerusalemme, e vi trovarono Re
Salomone, fecero atto d’obbedienza, e gli dissero: “Salve, lunga vita al padre reale! [La
nostra] terra è in subbuglio perchè è arrivato un mercante che ti rassomiglia nelle forme e
nelle apparenze, senza la più piccola alterazione o diversità. Egli ti rassomiglia nel nobile
portamento e nella {tua} splendida forma, nella statura come nel bell’aspetto; non gli manca
nulla di tutte queste cose e non vi è differenza con te. I suoi occhi sono lieti, come quelli di
un uomo che ha bevuto vino, le sue gambe sono graziose e snelle, e il tronco del suo collo è
come quello di Davide tuo padre. Egli ti rassomiglia esattamente in ogni aspetto, e ogni
parte del suo corpo è uguale alla tua.”
E Re Salomone rispose e disse a loro: “Dov’è allora che desidera andare?” Ed essi risposero e
gli dissero: “Non glielo abbiamo chiesto, perchè egli mette in soggezione, come te. Ma la sua
gente, quando abbiamo chiesto loro ‘Da dove venite, e dove andate?’ disse: ‘Siamo venuti dai
domini di Hendakê (Candace)47 ed Etiopia, e stiamo andando nella terra di Giuda presso il
Re Salomone.’” E quando Re Salomone ebbe sentito ciò il suo cuore fu turbato e ne fu
contento nel suo animo, perchè in quel tempo non aveva figli, all’infuori di un bambino di
sette anni il cui nome era Îyôrbe’âm (Reboamo). Era successo a Salomone quello che
dichiara Paolo quando dice: “Dio ha trasformato in pazzia la saggezza di questo mondo,”48
perchè Salomone aveva ideato un piano nella sua saggezza e diceva: “Attraverso mille donne
io genererò mille figli maschi, ed erediterò le terre dei nemici, e rovescerò i [loro] idoli.”Ma
[Dio] gli diede solo tre figli. Suo figlio primogenito fu il Re d’Etiopia, il figlio della Regina di
Etiopia, e fu il primogenito di colui al quale [Dio] parlò profeticamente: “Dio giurò a Davide
in rettitudine, e senza pentimento: ‘Il frutto del tuo corpo Io farò sedere suo tuo trono.’”49
E Dio diede a Davide Suo servo grazia davanti a Lui, e lo assicurò che si sarebbe seduto, sul
trono di Dio, Uno del suo seme nella carne, {nato} dalla Vergine, Che avrebbe giudicato i vivi
e i morti, e premiato ogni uomo secondo le sue opere, Uno al quale è dovuta la preghiera,
nostro Signore Gesù Cristo, nei secoli dei secoli, Amen. Ed Egli gli diede uno sulla terra che
avrebbe regnato sul Tabernacolo della Legge sacra, la divina Sion, cioè il Re d’Etiopia. E se
alcuni regnarono, che non erano [di] Israele, ciò fu dovuto alla trasgressione della legge e
dei Comandamenti, e di conseguenza Dio non ne fu compiaciuto.


47 Così era chiamata, in lingua meroitica, la Regina di Saba.
48 1 Corinzi 1, 20.
49 2 Samuele 7, 17; Salmi 132, 11.


28
35. Come re Salomone inviò il comandante del suo esercito a suo
figlio
E Salomone il Re mandò il comandante del suo esercito, alla cui mano era abituato ad
appoggiarsi, con regali, carni e bevande per allietare quel viaggiatore. E il comandante partì
con un gran numero di carri, e andò da Bayna Lehkem, lo abbracciò, e gli diede tutto ciò che
Salomone il Re gli aveva inviato. E gli disse: “Affrettati e vieni con me, perchè il cuore del Re
è divampato come un fuoco per l’affetto che ha per te. Forse scoprirà da se stesso se tu sei
suo figlio o suo fratello; perchè nelle tue sembianze e nella tua conversazione (maniere) non
sei in nessun modo differente da lui. E adesso, alzati velocemente, perchè il mio signore il Re
mi ha detto ‘Affrettati e portalo qui da me con onori, e comodità, e con servizi appropriati, e
in gioia e letizia.'“E il giovane uomo rispose e gli disse: “Ringrazio Dio, il Signore di Israele,
di aver trovato grazia presso il mio signore il Re senza aver mai visto il suo viso; la sua
parola mi ha rallegrato. E adesso metterò la mia fede nel Signore di Israele, che mi mostrerà
il Re, e mi porterà indietro sano e salvo da mia madre la Regina, e nel mio paese, l’Etiopia."
E Joas (?), il figlio di Yôdâhê,50 il comandante dell'esercito del Re Salomone, rispose e disse a
Bayna Lehkem: “Mio signore, tutto questo è piccola cosa, troverai ben più grande gioia e
piacere con il mio signore il Re. E per quanto riguarda ciò che hai detto, 'mia madre’ e 'il mio
paese', Salomone il Re è migliore di tua madre, e questo nostro paese è migliore del tuo
paese. E quanto al tuo paese, abbiamo sentito che è una terra fredda e nuvolosa, e un paese
dalla luce accecante e con un caldo soffocante, e una regione di neve e ghiaccio. E quando i
figli di Noè, Sem, Cam e Giapeto, si divisero il mondo tra di loro, guardarono al tuo paese con
saggezza e videro che, sebbene fosse spazioso e ampio, era una terra di turbinii e caldo
soffocante, e [perciò] fu data a Canaan, il figlio di Cam, come parte per se stesso e per la sua
stirpe, per sempre. Ma la terra che è nostra è la terra dell'eredità (cioè la terra promessa),
che Dio ci diede secondo la promessa solenne che Egli fece ai nostri padri, una terra in cui
fluiscono latte e miele, dove il cibo è [nostro] senza preoccupazioni, una terra che produce
frutta di ogni tipo in ciascuna stagione senza lavoro faticoso, una terra su cui Dio guarda
continuamente da un anno all'inizio dello svolgersi del successivo. Tutto questo è tuo, e noi
siamo tuoi, e saremo tuoi eredi, e abiterai nel nostro paese, perchè tu sei il discendente di
Davide, il signore del mio signore, e a te appartiene il trono di Israele."
E i capicarovana del mercante Tâmrîn risposero e dissero a Benaiah: “Il nostro paese è
migliore. L'aria (il clima) del nostro paese è buono, perchè non è caldo torrido e di fuoco, e
l'acqua del nostro paese è buona, e dolce, e scorre in fiumi, inoltre dall'alto delle nostre
montagne scorre acqua. E non facciamo come fate voi nel vostro paese, come si dice, che
scavate pozzi molto in profondità [alla ricerca di] acqua, e non moriamo per il calore del
sole; ma ad ogni mezzogiorno noi cacciamo animali selvaggi, vale a dire bufali selvaggi,
gazzelle, uccelli, e piccoli animali. E in inverno Dio si prende cura di noi da [un] anno sino
all'inizio della decorrenza del successivo. E in primavera la gente mangia ciò che ha
calpestato con i piedi come [nella] terra d'Egitto, e quanto ai nostri alberi essi producono
buoni raccolti di frutta, e frumento, e orzo, e tutti i nostri frutti e il bestiame sono buoni e
meravigliosi. Ma c'è una sola cosa che voi avete che è migliore della nostra, si chiama
saggezza, e a causa di questo noi stiamo viaggiando sino a voi."
E Joas (leggi Benaiah), il comandante dell'esercito del Re Salomone, rispose [dicendo]: “Cosa
c'è di meglio della saggezza? La saggezza ha fondato la terra, fortificato i cieli e ostacolato le


50 Qui c'è un errore. L'autore aveva in mente Joab, il capitano dell'esercito di David. Diversi commentatori hanno

letto "Benyâs", cioè Benaiah, il figlio di Jehoiada (vedi 1 Re 2, 35), che era nella stanza di Joab.


29
onde del mare così che non potessero coprire la terra. Comunque, alzati e andiamo dal mio
signore, il cui cuore è enormemente mosso dall'affetto per te, e mi ha mandato a portarti [da
lui] con tutta la velocità possibile." E il figlio della Regina si alzò, e adornò Joas (Benaiah), il
figlio di Yôdâhê, e i cinquanta uomini del suo corteo, di un sontuoso vestiario, e si alzarono
per andare a Gerusalemme da Salomone il Re. E quando arrivarono vicino al luogo dove i
cavalli facevano esercitazioni e venivano allenati, Joas (Benaiah), il figlio di Yôdâhê, andò
avanti, andò nel luogo in cui era Salomone, e gli disse che [il figlio della Regina] era di
bell'aspetto, e che la sua voce era piacevole, e che gli assomigliava nelle fattezze, e che tutto
il suo essere era oltremodo nobile. E il Re gli disse: “Dov'è? Non ti avevo mandato per
portarlo da me il più velocemnte possibile?” E Joas (Benaiah) gli disse: “E' qui, lo porterò
rapidamente.” E Joas (Benaiah) andò e disse al giovanotto: “Alzati, o mio padrone, e vieni"; e
facendo andare velocemente Bayna Lehkem egli lo condusse alla Porta del Re. E quando
tutti i soldati lo videro si inchinarono a lui, e dissero: “Ecco, Re Salomone è uscito dalla sua
dimora.” E quando gli uomini che erano all'interno uscirono, si meravigliarono, e tornando
ai loro posti ancora videro il Re sul suo trono; e dubbiosi andarono di nuovo fuori e vedendo
il giovane uomo erano incapaci di parlare e di dire alcunchè. E quando Joas (Benaiah), il
figlio di Yôdâhê, entrò di nuovo per annunciare al Re l'arrivo del giovanotto, non c'era
nessuno in piedi davanti al Re, ma tutto Israele si era accalcato fuori per vederlo.

36. Come re Salomone tesse i rapporti con suo figlio


E Joas (Benaiah), il figlio di Yôdâhê, uscì e portò dentro Bayna Lehkem. E quando il Re
Salomone lo vide egli si alzò, gli andò incontro per dargli il benvenuto {con tale entusiasmo
che} perse la fascia del suo abito dalla sua spalla; poi lo abbracciò, con le sue mani
appoggiate al suo petto, e baciò la sua bocca, e la fronte, e gli occhi, e gli disse: “Ecco, mio
padre Davide ha rinnovato la sua giovinezza ed è risorto dai morti.” E Salomone il Re si girò
verso coloro che avevano annunciato l'arrivo del giovane, e disse loro: “Voi mi diceste, 'Ti
assomiglia,' ma non nella mia statura, ma nella statura di Davide mio padre nei giorni della
sua prima virilità, ed è più affascinante di me.” E Salomone il Re si alzò senza indugi, e andò
nella sua stanza, e abbigliò il giovane con un abito fatto di una stoffa intessuta d’oro e con
una cintura anch’essa d'oro, e mise una corona sulla sua testa e un anello al suo dito.
E dopo averlo adornato di vesti gloriose che ammaliavano gli occhi, lo fece sedere sul suo
trono, affinchè potesse essere uguale, in rango, a se medesimo. E disse ai nobili e ai
funzionari di Israele: “Voi, che tra voi mi trattate con insolenza e dite che io non ho figli,
guardate, questo è mio figlio, il frutto generato dal mio corpo, colui che Dio, il Signore di
Israele mi ha dato, quando io non me lo aspettavo."
E i suoi nobili risposero e gli dissero: “Benedetta sia la madre che ha dato alla luce questo
giovane, e benedetto sia il giorno in cui ti sei unito con la madre di questo giovane. Perchè si
è levato su di noi dalla radice di Jesse un brillante uomo che sarà il re della posterità della
posterità della sua stirpe. Riguardo suo padre nessuno farà domande, e nessuno dirà 'Da
dove arriva?' E’ veramente un israelita della stirpe di Davide, perfettamente somigliante in
forma e aspetto a suo padre; siamo i suoi servi, e sarà il nostro re."
E gli portarono regali, ognuno secondo il proprio rango. E il giovane prese quell'anello che
sua madre gli aveva dato quando erano rimasti loro due da soli, e disse a suo padre: “Prendi
questo anello, e ricorda le parole che dicesti alla Regina, e dacci una porzione della frangia
della coperta del Tabernacolo della Legge di Dio, così che potremo adorarla per tutti i nostri
giorni, noi, tutti coloro che sono assogettati a noi, e coloro che sono nel regno della Regina.”
E il Re rispose e gli disse: “Perchè mi dai questo anello come segno? Senza che tu dovessi


30
darmi un segno, ho riconosciuto la somiglianza del tuo aspetto a me stesso, perchè tu sei
davvero mio figlio."
E il mercante Tâmrîn parlò ancora al Re Salomone, dicendo: “Ascolta, o Re, il messaggio che
la tua ancella, la Regina mia signora, {ti} ha mandato per il mio tramite: 'Prendi questo
giovane, ungilo, consacralo, e benedicilo, e fallo regnare sul tuo paese, e dagli l'ordine che
mai donna regnerà ancora [in questo paese], e rimandalo indietro in pace. E la pace sia con
la potenza del tuo regno, e con la tua brillante saggezza. Quanto a me, non avrei mai
desiderato che venisse dove sei tu, ma egli ha talmente insistito che non ho potuto
impedirgli di venire da te. E oltretutto, temevo per lui nel caso si fosse ammalato durante il
viaggio, o che patisse la sete, o la calura del sole, e {allora} avrei portato i miei capelli grigi
nella tomba con dolore. Io ripongo la mia fiducia nella sacra e divina Sion, il Tabernacolo
della Legge di Dio, che ‐ nella tua saggezza ‐ non nasconderai. Perchè i tuoi nobili non
possono tornare nelle loro case e guardare con occhio favorevole i propri figli, in ragione
dell'abbondanza di saggezza e di cibo che tu desti loro, secondo i loro desideri, quando
dicono: “La tavola di Salomone è meglio per noi che il divertirci e l’appagare noi stessi nelle
nostre case”. E a causa di questo io, a causa della mia paura, chiesi protezione {a Sion}
affinchè tu non lo trattenessi con te, ma potessi mandarmelo [indietro] in pace, senza
malattia nè sofferenze, in amore e in pace, e affinchè il mio cuore potesse gioire nell'averti
incontrato.'"
E il Re rispose e gli disse: “Oltre a partorirlo e ad allattarlo, cos'altro deve fare una donna
con un figlio? Una figlia appartiene alla madre, e un ragazzo al padre. Dio maledì Eva,
dicendo, 'Partorirai con dolore51 e con sofferenza nel cuore, e [dopo] aver partorito
riprenderai il tuo posto accanto a tuo maritò; con un giuramento Egli ha detto, 'Partorisci', e
poichè ha giurato, il ritorno a tuo marito [non potrà non avvenire]. Quanto a mio figlio, non
lo ridarò alla Regina, ma lo farò Re di Israele. Perchè questo è il mio promogenito, il primo
della stirpe che Dio mi ha dato."
Dopodichè Salomone mandò al giovane la sera e la mattina carni prelibate, e abiti da
cerimonia, e oro e argento. E gli disse: “E' meglio per te abitare qui nel nostro paese con noi,
dove è la Casa di Dio, e dove è il Tabernacolo della Legge di Dio, e dove Dio risiede.” E il
giovane suo figlio gli mandò un messaggio, dicendo: “Oro, e argento, e [ricchi] vestiti non
sono desiderati nel nostro paese. Ma sono venuto qui per sentire della tua saggezza, e
vedere il tuo viso, e salutarti, e rendere omaggio al tuo regno, e fare atto di obbedienza a te,
e dopo [presumevo che tu] mi avresti rimandato da mia madre e al mio paese. Perchè
nessun uomo odia il posto in cui è nato, e ognuno ama le cose del suo paese nativo. E anche
se tu mi dai carni pregiate a me non piacciono, e non sono adatte al mio corpo, ma le carni
dove sono cresciuto e diventato forte sono quelle che mi gratificano. E sebbene (il tuo)
paese mi piaccia come può piacermi un giardino, il mio cuore non ne è ancora appagato; le
montagne della terra di mia madre dove io sono nato sono di gran lunga più belle alla mia
vista. E quanto al Tabernacolo del Dio di Israele, se lo adoro dove sono, mi darà gloria, e lo
considererò la Casa di Dio che tu hai costruito, e farò offerte e li’ lo supplicherò. E quanto a
Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio, dammi [una porzione della] frangia della coperta che
lo copre, e lo adorerò con mia madre e con tutti coloro che sono soggetti alla mia sovranità.
Perchè la mia Signora la Regina ha già scovato tutti coloro che servivano idoli, o che
adoravano strani oggetti, e pietre e alberi, li ha trovati e li ha portati a Sion, il Tabernacolo
della Legge di Dio. Perchè lei ti ha ascoltato e ha imparato, ed è d’accordo con le tue parole, e
noi adoriamo Dio."


51 Vedi Genesi 3, 16


31
E il Re non fu capace di fare in modo che suo figlio acconsentisse a rimanere [in
Gerusalemme] nonostante tutte [le sue persuasioni].

37. Come Salomone pose domande a suo figlio


E ancora Salomone tenne conversazione con suo figlio quando fu solo, e gli disse: “Perchè
desideri andare via da me? Cosa ti manca qui per voler andare nel paese dei pagani? E cos'è
che ti porta ad abbandonare il regno di Israele? E suo figlio rispose e gli disse: “E'
impossibile per me vivere qui. Anzi, devo andare da mia madre, e tu mi agevolerai con la tua
benedizione. Tu hai un figlio che è migliore di me, si chiama Îyôrbe’âm (Roboamo) che è
nato dalla tua moglie legittima, mentre mia madre non è tua moglie secondo la legge."
E il Re rispose e gli disse: “Poichè parli con questa saggezza, secondo la legge io stesso non
sono il figlio di mio padre Davide, perchè egli prese la moglie di un altro uomo di cui egli
causò la morte in battaglia, e mi generò attraverso di lei52; ma Dio è compassionevole e lo
perdonò. Chi è più malvagio e stupido degli uomini? E chi è così compassionevole e saggio
come Dio? Dio mi fece da mio padre, e Lui ti ha fatto da me, secondo la Sua Volontà. E quanto
a te, figlio mio, abbi timore del Signore nostro Dio, non fare nessuna violenza davanti a tuo
padre, cosicchè nei tempi a venire tu possa non patire violenza da colui che verrà dai tuoi
fianchi, e la tua discendenza possa prosperare sulla terra. Mio figlio Reboamo è un ragazzo
di sei anni, e tu sei il mio primogenito, e sei venuto per regnare e sollevare la lancia di colui
che ti ha generato. Guarda, regno da ventinove anni, e tua madre venne da me nel settimo
anno del mio regno53; e a Dio piacendo, Egli mi farà raggiungere il limite dei giorni di mio
padre. E quando mi riunirò con i miei padri, tu salirai suo mio trono, e regnerai al mio posto,
e sarai enormemente benvoluto dagli anziani di Israele; e organizzerò un matrimonio per te,
e ti darò tante regine e concubine quante ne vorrai. E sarai benedetto in questa terra che
avrai ereditato con la benedizione che Dio diede ai nostri padri, proprio come Egli convenne
con Noè Suo servo, e con Abramo Suo amico, e con gli uomini giusti e le loro discendenze
dopo di loro sino a Davide mio padre. Tu mi vedi, un uomo debole, sul trono dei miei padri, e
sarai come me dopo di me, e giudicherai innumerevoli nazioni, e tante famiglie che non si
possono contare. E il Tabernacolo del Dio di Israele apparterrà a te e alla tua discendenza, al
quale tu farai offerte e pregherai per elevarti. E Dio risiederà in esso per sempre e ascolterà
le tue preghiere da là dentro, e renderai diletto a Dio che è li’ dentro, e i tuoi ricordi saranno
li’ conservati di generazione in generazione."
E suo figlio rispose e gli disse: “O mio signore, è impossibile per me lasciare il mio paese e
mia madre, perchè mia madre mi fece promettere sul suo petto che non sarei rimasto qui
ma che sarei tornato da lei presto, e anche che non avrei preso moglie qui. E il Tabernacolo
del Dio di Israele mi benedirà ovunque sarò, e le tue preghiere mi accompagneranno
ovunque io andrò. Ho desiderato vedere il tuo volto, e sentire la tua voce, e ricevere la tua
benedizione, e adesso io desidero andare da mia madre senza timori."

38. Come il Re pensò di mandare via suo figlio con i figli dei nobili
E allora Salomone il Re rientrò nel suo palazzo, e volle riunirsi con i suoi consiglieri, i suoi
funzionari, e gli anziani del suo regno, e disse loro: “Non riesco ad avere il consenso di
questo giovane [a dimorare qui]. E adesso, ascoltate cosa vi dirò. Andiamo, facciamolo re del

52 Si tratta di Betsabea, moglie di Uria l’hittita, generale dell’esercito di Israele (cfr. 2Samuele, 11 e in particolare

12, 24)
53 Approssimativamente nel 963 a.C.


32
paese d'Etiopia, insieme ai vostri figli; come voi sedete alla mia destra e alla mia sinistra,
allo stesso modo i vostri figli più grandi siederanno alla sua destra e alla sua sinistra. Forza,
o miei consiglieri e funzionari, diamo[gli] i vostri primogeniti, e avremo due regni; io
governerò qui con voi, e i nostri figli regneranno là. E confido in Dio che per una terza volta
mi darà della discendenza, e che un terzo re resterà con me. Ora Balt.âsôr, il Re di Rôm,
desidera che io dia mio figlio a sua figlia, e farlo con sua figlia re dell'intero paese di Rôm.
Perchè oltre lei egli non ha altri figli, e ha giurato che farà re solo un uomo che appartenga
alla discendenza di Davide mio padre. E se governiamo laggiù avremo tre regni. Reboamo
regnerà qui su Israele. Perche così dice la profezia di Davide mio padre: 'La discendenza di
Salomone avrà tre teste regnanti sulla terra.' E manderemo loro preti, e faremo leggi per
loro, e adoreranno e serviranno il Dio di Israele sotto tre teste reali. E Dio sarà pregato dalla
razza di Israele Suo popolo, e sarà osannato su tutta la terra, proprio come mio padre
scrisse nel suo Libro, quando disse: 'Dite alle nazioni che Dio è il re';54 e ancora disse,
'Annunciate alla gente le Sue opere, pregateLo e cantate per Lui'; e ancora disse, 'Lodate Dio
con un nuovo canto. La Sua lode sta nell’assemblea dei giusti, Israele si rallegrerà nel suo
Creatore.'55 A noi appartiene la gloria della sovranità e loderemo il nostro Creatore. E le
nazioni che servono idoli ci ammireranno e ci temeranno, e noi diventeremo il loro re, e
loderanno Dio e Lo temeranno. E adesso, venite, facciamo diventare re questo giovane, e
mandiamolo via con i vostri figli, voi che possedete ricchezza e posizione. A seconda della
posizione e della ricchezza che voi possedete, i vostri figli [comanderanno] laggiù.
Comprenderanno l'ordinamento della regalità, li nomineremo secondo le nostre leggi, e li
dirigeremo e daremo loro ordini e li manderemo per regnare laggiù."
E i preti, e gli ufficiali, e i consiglieri risposero e gli dissero: “Manda il tuo primogenito, e noi
manderemo anche i nostri figli secondo il tuo desiderio. Chi può resistere al comandamento
di Dio e del re? Sono servi tuoi e della tua discendenza come hai proclamato. Se tu lo
desideri, tu puoi venderli e le loro madri essere schiave; non è da noi trasgredire i tuo
comandi e il comando del Signore tuo Dio.” E poi si adoperarono per preparar loro (cioè ai
loro figli) ciò che era necessario, e per mandarli nel paese d'Etiopia, così che potessero
regnare e dimorare là per sempre, loro e la loro discendenza di generazione in generazione.

39. Come fecero Re il figlio di Salomone


E prepararono l'unguento dell'olio della regalità, e i suoni del grande corno, del piccolo
corno, del flauto e del piffero, dell'arpa e del tamburo riepirono l'aria; e la città risuonò di
pianti di gioia e contentezza. E portarono il giovane nella cella sacra, il Sancta Sanctorum56
{del Tempio}, dove si adagiò sui corni dell'altare57, e la sovranità gli fu data dalla bocca di
Zadok il sacerdote, e dalla bocca di Joas (Benaia) il sacerdote, comandante dell'esercito del
Re Salomone58, che lo unse con l'olio santo dell'unguento della regalità. E uscì dalla casa del
Signore, e lo chiamarono Davide, perchè il suo nome di re venisse a lui dalla legge. E lo
fecero salire sul mulo del Re Salomone, e lo portarono in giro per la città, e dissero: “Ti
abbiamo nominato da questo momento"; e dopo piansero per lui: “Bâh. [Lunga] vita al padre
reale!” E c'erano alcuni che dicevano: “E' appropriato e giusto che il tuo dominio d’Etiopia
andrà dal Fiume d'Egitto a occidente del sole (cioè a dove tramonta il sole); benedetta sarà


54 Cfr. Salmi, 95.
55 Cfr. Salmi, 96.
56 La parte più interna, e quindi sacra, di un tempio.
57 L’altare ebraico era dotato di quattro sporgenze, una per ogni angolo, chiamata “corno”, di valore ornamentale

(cfr. anche 1Re, 1,50)


58 Benaia era il comandante in capo dell’esercito di Salomone, cfr. 1Re 2, 35 e 4, 4.


33
la tua discendenza sulla terra! — e dallo Scioa59 fino a oriente dell'India, perchè tu sarai
benvoluto [dalle genti di queste terre]. E il Signore Dio di Israele sarà per te una guida, e il
Tabernacolo della Legge di Dio sarà con tutto quello che tu guarderai con occhio favorevole.
E tutti i tuoi nemici e avversari saranno gettati ai tuoi piedi, e termine e compimento
spetterà a te e alla tua discendenza dopo di te; giudicherai molte nazioni e nessuna
giudicherà te".
E suo padre lo benedì di nuovo e gli disse: “La benedizione del cielo e della terra siano il tuo
dono,” E tutto il popolo di Israele disse: “Amen.” E suo padre disse a Zadok il sacerdote: “Fa’
in modo che sappia e digli della decisione e della deliberazione di Dio che lui dovrà
osservare laggiù[in Etiopia]”.

40. Come Zadok il Gran Sacerdote impartì ordini a re Davide


E il Sacerdote Zadok rispose e disse al giovane: “Ascolta ciò che ti dirò. Se lo eseguirai vivrai
in Dio, ma se non lo farai Dio ti punirà, e la tua diventerà la più piccola di tutte le nazioni, e
sarai sgominato dai tuoi nemici. Dio volterà il Suo sguardo lontano da te, e tu ne sarai
costernato, triste e addolorato nel tuo cuore, e il tuo riposo non sarà un riposo ristoratore
nè salutare. Ascolta la parola di Dio ed eseguila, e non deviare né a destra né a sinistra
rispetto a quanto noi ti comandiamo questo giorno; e non servirai altro dio. Se non
ascolterai la parola di Dio, allora ascolta tutte le maledizioni qui {di seguito} menzionate che
cadranno su di te.
Maledetto sarai nei campi, maledetto sarai in città. Maledetto sarà il frutto della tua terra,
maledetto sarà il frutto del tuo ventre, e tutti i tuoi buoi, e le tue greggi. E Dio manderà su di
te carestia e pestilenza, Egli distruggerà ciò su cui hai posto la tua mano, finchè alla fine Egli
distruggerà te, perché tu non hai dato ascolto alla Sua parola. E i cieli che sono su di te
diventeranno color dell’ambra, e la terra sotto di te diventerà color del ferro; e Dio farà in
modo che la pioggia [che dovrebbe cadere sulla] tua terra sia soltanto oscurità, e polvere
scenderà dal cielo su di te finchè non ti avrà ricoperto e distrutto. E verrai sconfitto in
battaglia davanti ai tuoi nemici. Tu andrai avanti per attaccarli da una via, e in sette modi
prenderai a volare davanti ai loro volti, e sarai dirottato {da loro}; e il tuo cadavere
diventerà cibo per l’uccello del cielo, e non ci sarà nessuno per seppellirti.
E Dio ti punirà con afflizioni (lebbra) e devastanti malanni, con la febbre che distrugge, e con
le punizioni (piaghe) d’Egitto, con cecità e terrore nel cuore; e brancolerai di giorno come un
cieco nell’oscurità, e non troverai nessuno per aiutarti nel [tuo] dolore. Prenderai moglie, e
un altro uomo la porterà via da te con la forza. Costruirai una casa, e non vi abiterai.
Pianterai un vigneto e non ne raccoglierai gli acini. Uomini trucideranno i tuoi grassi buoi
davanti ai tuoi occhi, e non mangerai la loro carne. Uomini strapperanno via il tuo asino e
non te lo riporteranno. Le tue pecore correranno verso {i tuoi} schiavi e verso i tuoi nemici,
e non troverai nessuno ad aiutarti. E i tuoi figli e le tue figlie seguiranno altre persone, e
vedrai con i tuoi propri occhi come verranno puniti, e non potrai fare nulla. Un nemico che
non conosci divorerà il frutto della tua terra e del tuo lavoro, e tu non potrai impedirlo;
diventerai un uomo sofferente e sfortunato.
Allo spuntar del giorno dirai ‘Vorrei che scendesse la notte!’ e quando giungerà la notte tu
dirai ‘Vorrei che fosse già giorno!’. Tale sarà tua paura. [Tutte queste cose ti accadranno] se
tu non darai ascolto alla parola del Signore. Ma se tu veramente darai ascolto alla parola del
Signore – ascolta! ‐ la bontà del Signore ti troverà, e governerai le terre dei tuoi nemici, ed

59 Regione dell’Etiopia.


34
erediterai eterna gloria dal Signore Dio di Israele, Che governa ogni cosa. Poiché Egli onora
chi Lo onora, Egli ama chi Lo ama, poichè Egli è il Signore della vita e della morte, Egli dirige
e governa tutto il mondo con la Sua saggezza, il Suo potere, e il Suo [potente] braccio.”

41. Riguardo la benedizione dei Re


“Ascolta adesso la benedizione che scenderà su di te, se farai la Volontà di Dio. Sarai
benedetto in tutti i modi, benedetto sarai in città, benedetto sarai nei campi, benedetto sarai
in casa, benedetto sarai fuori di essa, e benedetti saranno i frutti del tuo ventre.
E tutti insieme i predetti, Amen.
Benedetti saranno i frutti della tua terra. Amen.
Benedette saranno le sorgenti delle tue acque. Amen.
Benedetti saranno i frutti che tu hai piantato. Amen.
Benedetti saranno le mandrie dei tuoi buoi e tutte le tue greggi. Amen.
Benedetti saranno i tuoi granai e i tuoi fienili. Amen.
Benedetto sarai nel tuo venire. Amen.
Benedetto sarai nel tuo andare. Amen.
E Dio prenderà i tuoi nemici che sono insorti contro di te, e verranno schiacciati sotto i tuoi
piedi. Amen.
E Dio manderà le Sue benedizioni sulle tue case e su tutto ciò che hai posto nella tua mano.
Amen.
E Dio moltiplicherà per te le cose buone, soprattutto i figli del tuo corpo, i prodotti della tua
terra, e le nascite tra le tue greggi e le tu mandrie. Amen.
E nella terra che Egli ha giurato [di dare] ai tuoi padri, Egli ti farà doni secondo i giorni del
cielo. Amen.
E Dio aprirà per te la sporta delle benedizioni del cielo, ti manderà pioggia benedetta e
benedirà i frutti delle tue fatiche. Amen.
Farai prestiti a molta gente, ma non prenderai in prestito. Amen.
Governerai su molte nazioni, ma loro non governeranno te. Amen.
Dio ti metterà alla testa e non alla coda, sarai in cima e non al fondo. Amen.
E raccoglierai insieme ogni benedizione della terra per le tue greggi e le tue mandrie, e
metterai a sacco le nazioni per il tuo esercito, e si prostreranno a te con la faccia a terra, alla
tua sovranità, a causa della grandezza della tua gloria. Il tuo onore si alzerà come il cedro e
come la Stella del Mattino, il fulgore della tua gloria sarà davanti a tutte le nazioni della terra
e davanti a ogni tribù del tuo popolo, Israele.
Perchè Dio sarà con te in tutti i modi, ed Egli eseguirà il tuo volere in tutto ciò che deciderai.
Ed erediterai i paesi dei tuoi nemici, e la grandezza del tuo popolo sarà lodata per la
grandezza della tua imponenza e per la moltitudine di tuoi soldati.
E tutti coloro che non faranno la Volontà di Dio ti temeranno perchè tu fai la Sua Volontà e
Lo servi, e quindi Egli ti darà grande maestà alla vista di coloro che ti vedranno. I loro cuori
tremeranno davanti alle briglie dei tuoi cavalli, al vibrare del tuo arco, allo scintillio del tuo


35
scudo, e si prostreranno faccia a terra, e i loro cuori saranno terrorizzati alla vista della tua
maestà. E quando coloro che stanno sulle montagne ti vedranno da lontano scenderanno al
piano, e coloro che sono sui mari e nelle acque profonde verranno a riva, così che il Signore
possa consegnarli nelle tue mani, perche essi hanno trasgredito il comando di Dio. E tu,
quando farai la Sua Volontà, riceverai da Lui tutto ciò che avrai chiesto; perchè se tu lo
amerai Egli ti amerà, e se seguirai i Suoi comandamenti Egli soddisfarà le richieste del tuo
cuore, e tutto ciò che cercherai lo riceverai da Lui. Perchè Egli è il Buono fra i buoni, e il
Compassionevole tra i compassionevoli, Egli fa la volontà di chi Lo teme, Egli da ricompense
a coloro che Lo aspettano pazientemente.
Sii paziente e non iracondo, e alla fine Egli ti farà gioire; ama con rettitudine ed Egli farà
fiorire la vita in te. Sii un uomo buono tra i buoni, e ammonisci i peccatori. E allontana la
cattiveria del malvagio rimproverandolo e correggendolo, e condanna e svergogna l'uomo
peccaminoso che fa violenza sul suo prossimo in tribunale. E rendi giustizia al povero e
all’orfano, e liberalo dalla mano di colui che gli causa sofferenza. Salva colui che è
abbandonato e colui che è in miseria, e affrancalo dalla mano di colui che gli procura
sofferenza. Non giudicare con parzialità, e non avere sudditanza delle persone, ma giudica
con rettitudine. Quando ti accingi a giudicare, non richiedere donativi (cioè regalie) e non
assentire a nessuno. E ammonisci i tuoi governatori (giudici) che non dovranno accettare
regali, e, nel giudicare, non dovranno assentire ai loro amici, o ai loro nemici o ai ricchi o ai
poveri; così essi sicuramente giudicheranno il loro prossimo in rettitudine, e con un equo
giudizio.”

42. Riguardo i Dieci Comandamenti


"E ascolta, Israele, che ciò che Dio ti ha comandato lo devi mantenere; Egli dice 'Io sono il
Signore tuo Dio, Colui che ti ha portato fuori dalla terra d'Egitto e fuori dalla casa della
schiavitù. Non avrai altro dio all'infuori di Me, e non creerai dei di pietra, o dei simili a quelli
che sono nei cieli più alti, o sottoterra, o nell'acqua che sta sottoterra. Non ti prostrerai a
loro, e non li servirai, perchè Io sono il Signore tuo Dio e sono un Dio geloso. [Io sono Colui]
Che punisce coloro che Mi odiano fino alla terza e quarta generazione, e sono
misericordioso verso coloro che Mi amano e seguono i Miei comandamenti per migliaia (o
decine di migliaia) di generazioni.
Non darai falsa testimonianza nel Nome del Signore tuo Dio, perchè il Signore non riterrà
innocente l’uomo che da falsa testimonianza in Suo Nome. Osserva il giorno del Sabato e
santificalo, come il Signore tuo Dio ha comandato. Sei giorni li userai per lavorare, e al
settimo giorno, il Sabato del Signore tuo Dio, non dovrai per nulla lavorare, nè tu, nè i tuoi
figli, nè le tue figlie, nè i tuoi somari, nè alcuna bestia, nè lo straniero che dimora con te.
Perchè in sei giorni Dio fece i cieli e la terra, e il mare e tutte le cose che sono in essi, e si
riposò il settimo giorno, e così Dio benedì il settimo giorno e lo dichiarò libero [dal lavoro].
Onora tuo padre e tua madre in modo che ti possano essere favorevoli i molti giorni che
passerai nella terra che il Signore tuo Dio ti ha concesso.
Non andrai con la moglie di un [altro] uomo.
Non ucciderai una donna.
Non fornicherai.
Non ruberai.
Non darai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.


36
Non dovrai desiderare la moglie del tuo vicino, nè la sua casa, nè la sua terra, nè il suo
servitore, nè la sua domestica, nè il suo bue, nè il suo bestiame, nè il suo asino, nè alcuna
altra bestia che il tuo vicino ha acquistato."
Questa è la parola che Dio ha detto, la Sua Legge e il Suo Decreto. E coloro che peccano Egli
rimprovera, affinché essi non possano più cadere in errore, e possano risparmiarsi dalla
corruzione che a Dio non è gradita. Questa è la cosa che Dio non gradisce, ed è giusto che gli
uomini si astengano da ciò.
"Nessun uomo scoprirà la vergogna di uno che fa parte della sua parentela; Io sono il
Signore Dio tuo. Non scoprirai la vergogna di tuo padre e di tua madre, perchè è tua madre.
Non scoprirai la vergogna della moglie di tuo padre, perchè è la vergogna di tua madre. Non
offenderai il pudore di tua sorella che fu generata da tuo padre o da tua madre. Se è nata da
lui da fuori60 o se è della tua famiglia non offenderai il suo pudore. Non offenderai il pudore
della figlia di tuo figlio, o quello della figlia di tua figlia, perchè è il tuo stesso pudore. Non
offenderai il pudore della figlia della moglie di tuo padre, perchè è tua sorella, la figlia di tua
madre, e non ne offenderai il pudore. Non offenderai il pudore della sorella di tuo padre,
perchè lei è della casa di tuo padre. Non offenderai il pudore della sorella di tua madre,
perchè lei è della casa di tua madre. Non offenderai il pudore della moglie del fratello di tuo
padre, perchè lei è una tua parente. Non offenderai il pudore della moglie di tuo figlio,
perchè lei è la moglie di tuo figlio. Non offenderai il pudore di tua figlia e della moglie del
figlio di tuo fratello, perchè è il tuo stesso pudore.
Non offenderai il pudore della moglie di tuo fratello, perchè è il pudore di tuo fratello fino a
quando lui vivrà. Non offenderai il pudore di una donna nè quella di sua figlia, nemmeno
quello della figlia di suo figlio, nemmeno quello della figlia di sua figlia. Eviterai di offendere
il loro pudore; è la tua casa ed è peccato.
E non prenderai come mogli una vergine e sua sorella, per non farle ingelosire l’una
dell’altra, e non offenderai il loro pudore, e nemmeno il pudore dell’una finchè l’altra sarà
viva. Non andrai con una donna mentre è nel ciclo mestruale, finchè non si sarà purificata,
per scoprire la sua vergogna mentre è ancora impura. Non andrai con la moglie del tuo
vicino per giacere con essa, e non farai entrare il tuo seme in lei. Non consacrerai i tuoi figli a
Moloch per profanare il Nome del Santissimo, il Nome del Signore. E non ti congiungerai
carnalmente con uomini nè donne, poiche ciò è corruzione.
E non andrai con una bestia nè giacerai con essa per spargere il tuo seme su di lei, affinchè
tu non venga corrotto da ciò. E una donna non dovrà andare con una bestia e giacere con
essa perchè ciò è corruzione. E non contaminerete voi stessi con nessuna di queste cose,
perchè con esse le nazioni che Io ho condotto a voi hanno corrotto loro stesse, e con esse voi
non corromperete i vostri corpi.
E consacrate le vostre anime e anche i vostri corpi a Dio, perchè Egli è il Santissimo, ed Egli
ama coloro che consacrano le proprie anime e i propri corpi a Lui. Perchè Egli è santo, è
temuto, Egli è alto, e misericordioso, e compassionevole. E a Lui sia ogni lode per sempre nei
secoli. Amen."

43. Come gli uomini dell'esercito di Israele ricevettero ordini


E la città gioì perchè il Re aveva incoronato Re suo figlio, e dal suo territorio lo aveva
nominato Re dell’altro. Ma la città si addolorò perchè il Re aveva ordinato che essi

60 Cioè, se è stata adottata.


37
avrebbero dovuto dare i loro figli che erano chiamati "primogeniti". E i figli di coloro che
sedevano alla destra del Re Salomone si sarebbero seduti alla destra di suo figlio Davide, il
Re di Etiopia; e i figli di coloro che sedevano alla sinistra di Re Salomone si sarebbero seduti
alla sinistra di suo figlio Davide, il Re di Etiopia; e il loro rango sarebbe stato come quello dei
loro padri, e i loro nomi sarebbero stati come quelli dei loro padri. E ognuno sarebbe stato
secondo quanto decretato {dal Re Salomone}, secondo la sua grandezza e secondo la propria
autorità, e secondo le sue entrate economiche, e secondo il proprio rango; tutto questo
secondo saggezza. Quanto Salomone fece ai suoi nobili, così Davide farà ai suoi nobili; e
come Salomone ha decretato ai suoi governatori così Davide organizzerà la sua casa.
I nomi di coloro che furono scelti per essere mandati in Etiopia erano questi:

'Azâryâs (Azaria), figlio di Zâdôk, il gran sacerdote;
'Êlyâs, figlio di 'Arnî l'arcidiacono, il cui padre era l'arcidiacono di Nathan il profeta;
'Adrâm, figlio di ‘Arděrônes, capo del popolo;
Fanķěrâ, figlio di Sôbâ, funzionario dei tori61;
‘Akônhêl, figlio di Tôfêl il giovane;
Sâmněyâs, figlio di ‘Akîtâlam, l’archivista;
Fiķârôs, figlio di Něyâ, comandante dei guerrieri, vale a dire il comandante delle truppe;
Lêwândôs, figlio di ‘Akîrê, comandante delle reclute;
Fâķûtên, filglio di ‘Adrây, comandante della flotta;
Mâtân, figlio di Benyâs, ciambellano di corte;
Ad’araz, figlio di Kîrêm, addetto agli ornamenti;
Dalakêm, figlio di Mâtrêm, comandante dei cavalieri;
‘Adaryôs, figlio di Nêdrôs, comandante della fanteria;
‘Awstěrân, figlio di Yôdâd, portatore della “gloria”;
‘Astar’ayôn, figlio di ‘Asâ, messaggero di palazzo (?);
Îmî, figlio di Matâtyâs, comandante dell’esercito (?);
Mâkrî, figlio di ‘Abîsâ, giudice di palazzo;
‘Abîs, figlio di Kâryôs, funzionario delle tasse (decime?);
Lîk Wendeyôs, figlio di Nêlenteyôs, giudice dell’assemblea;
Kârmî, figlio di Had.něyâs, capo degli operai reali;
Serânyâs, figlio di ‘Akâz’êl, amministratore della casa del Re.

Questi sono tutti coloro che furono dati a Davide, re d’Etiopia, il figlio di Salomone, re di
Israele. E Salomone gli diede anche cavalli, cocchi, cammelli atti alla cavalcata, muli e carri {a
quattro ruote} per trasportare i carichi, oro e argento, e splendidi abiti, bisso62, porpora,

61 Dodici tori, che simboleggiavano le dodici tribù di Israele, che sostenevano la fonte che Salomone aveva fatto

costruire nel tempio a uso dei sacerdoti.


62 Tela di lino molto fine, tipica dell’Egitto.


38
gemme, perle e pietre preziose; e diede a suo figlio tutto ciò che avrebbe desiderato avere
nel paese d'Etiopia.
Erano pronti a partire, e [sebbene] c'era grande gioia tra i nobili del Re d’Etiopia, c'era
tristezza tra i nobili del Re di Israele, perchè a causa del figlio primogenito di Salomone, Re
di Israele, vale a dire il Re di Etiopia, i figli primogeniti dei nobili di Israele erano stati
mandati a governare il paese d'Etiopia, con il figlio di Salomone il Re. Cosicchè essi si
riunirono e piansero, insieme ai loro padri, alle loro madri, ai loro congiunti e ai loro
parenti, alle loro genti e ai loro compatrioti. E segretamente maledicevano il Re e lo
insultavano perchè aveva tolto loro i figli contro la loro volontà. Ma al Re dissero: “Se questa
è la causa hai agito bene. La tua saggezza è così grande che il regno di Israele, per Volontà di
Dio e per la tua saggezza, si è esteso nel paese d'Etiopia. E Dio riunirà tutti gli altri regni [del
mondo] nelle tue mani, perchè tu hai la mente giustamente rivolta a Dio, e desideri che essi
servano il Dio di Israele, e che gli idoli possano scomparire dal mondo.” E lo lodarono e gli
dissero: “Adesso sappiamo che Dio si riferiva a te quando parlò al nostro padre Abramo
[quando Egli disse], 'Nella tua stirpe tutte le nazioni della terra saranno benedette.'"
E cercarono di fare delle facce felici, e celiarono con lui, e lo lodarono sopra ogni cosa (cioè
in maniera smaccatamente esagerata) per la sua saggezza. E quando gli dissero queste cose,
egli li capì nella [sua] saggezza, e li tollerò pazientemente; ora Dio ci sopporta
pazientemente conoscendo tutti i nostri peccati. E l'intera terra, i cieli, i confini del mondo, il
mare e le terre emerse, sono il regno di Dio. Egli giudica. Egli ha dato la terra al monarca per
essere a lui soggetta, che può quindi giudicare (o governare), come Egli fa, coloro che fanno
del male così che possa ricambiarli con il male, e coloro che fanno del bene così che egli
possa ricompensarli con il bene. Perchè lo Spirito di Dio riposa nel cuore del re, e le Sue
mani sono nella sua mente, e la Sua conoscenza è nella sua capacità di intendere.

44. Come non sia decoroso oltraggiare il Re


Ora non è decoroso oltraggiare il Re, perchè egli è l'unto del Signore. Non è decoroso e
nemmeno bene. Se egli fa ciò che è buono non patirà perdite in tre campi: PRIMO, Dio
rovescerà i suoi nemici, e non sarà catturato dalla mano del nemico. SECONDO, Dio lo farà
regnare con Lui e con la Sua rettitudine, e e lo farà sedere alla Sua destra. TERZO, Dio lo farà
regnare sulla terra con gloria e letizia, e dirigerà il suo regno al suo posto, e farà cadere le
nazioni sotto i suoi piedi.
E se egli tratterà Dio con leggerezza, e non farà ciò che è buono, e non camminerà sul
sentiero della rettitudine, Dio opererà come Gli piacerà contro di lui; sulla terra Egli farà in
modo che i suoi giorni siano pochi, e in cielo (sic) la sua dimora sarà la residenza dello
Sheôl63, con il Diavolo. E sulla terra non godrà nè di salute nè di allegria [e vivrà] nella paura
e nel terrore, senza pace e con turbamento.
Non è bene che coloro che sono sotto il dominio di un re gli manchino di rispetto, perchè il
castigo appartiene a Dio. Ora i preti sono come i profeti, anzi meglio dei profeti, perchè i
misteri sono dati a loro, così che possano afferrare il sole della rettitudine, mentre i Serafini,
che sono stati creati dal fuoco, sono solo capaci di afferrare i misteri con la lingua.
Poichè i preti Egli li ha nominati "sale", e perdipiù, Egli ha chiamato i preti "lumi” E anche
"luci del mondo", e anche "il sole che illumina le tenebre", Cristo, il Sole della rettitudine,
risiede nei loro cuori. E un prete, che ha in sè l’intelligenza delle cose, biasima il re per
quanto ha visto; e per ciò che non ha visto Dio indagherà, e non c'è nessuno che può

63 L’inferno ebraico.


39
chiamarLo per renderne conto. Inoltre, la gente non deve oltraggiare i vescovi e i preti,
perchè essi sono i figli di Dio e gli uomini della Sua casa, e per questa ragione devono
biasimare [gli uomini] per i loro peccati ed errori. E tu, o prete, se vedi il peccato in un uomo
celebre, non esitare a rimproverarlo; non lasciare che spada o esilio ti impauriscano. E
ascolta adesso com'era adirato Dio con Isaia perché non rimproverò Re 'Ûzyân (Ozia). E
ascolta anche ciò che riguarda Samuele il Profeta, come rimproverò Saul64 il re, non essendo
in alcun modo impaurito da lui, e come separò il suo regno [da lui] con la sua parola; e
[ascolta anche] come Elia [rimproverò] Ahab65. Quindi, non aver paura, rimproveralo e
insegnagli a non trasgredire.
Israele in passato oltraggiò i suoi re, e incitò i suoi profeti all’ira, e in tempi recenti crocifisse
il Salvatore. Ma crediamo che i cristiani risiedano in pace, senza malanni o sofferenze, senza
odio e colpa, con il nostro re66 che ama Dio e che non rimuove dal suo cuore le cose della
rettitudine, nè la fede nelle Chiese e nei credenti. E i suoi nemici saranno dispersi dal potere
della Croce di Gesù Cristo.

45. Come coloro che furono mandati via piansero e fecero un piano
E i figli dei nobili di Israele, a cui era stato ordinato di partire con il figlio del Re, tennero
consiglio fra loro, dicendo: “Cosa faremo? Abbiamo lasciato il nostro paese, il luogo dove
siamo nati, i nostri parenti e la gente delle nostre città. Ora, venite, stabiliamo un patto solo
tra di noi, del quale i nostri parenti non sappiano nulla, che noi ci vorremo bene gli uni con
gli altri in quel paese: nessuno si affretterà o indugerà qui, e non dovremo aver paura nè
avere dubbi. Perchè Dio è qui, Dio è laggiù, e possa essere fatta la Sua Volontà! E a Lui sia
lode, nei secoli dei secoli, Amen.”
E Azâryâs e ’Êlmîyâs, figli di sacerdoti risposero: “Non lasciate che l’altra questione – quello
dell’avversione dei nostri parenti – ci causi afflizione, ma rammarichiamoci a motivo di
nostra Signora Sion, perchè è da lei che ci stanno separando. Perchè in lei ci hanno
raccomandato a Dio, e l’abbiamo servita fino a questo giorno; addoloriamoci perchè ci
hanno costretto a lasciarla. E’ a causa sua e a motivo di questo che essi hanno
espressamente causato il nostro pianto.” E gli altri risposero e gli dissero: “In verità lei è la
nostra Signora e la nostra speranza, il nostro oggetto di vanto, e siamo cresciuti sotto la sua
benedizione. Come è possibile per noi abbandonare Sion, la nostra padrona?
Perchè noi le siamo stati dati. E cosa faremo? Se resistiamo al suo comando, il Re ci ucciderà,
e poi noi siamo incapaci di trasgredire la parola dei nostri padri o l’ordine del Re. Cosa
faremo riguardo Sion la Nostra Signora?”
Allora Azâryâs, il figlio Zadok il sacerdote, rispose dicendo: “Vi consiglierò sul da farsi. Ma
fate un patto con me fino alla fine dei vostri giorni; giuratemi che non lo ripeterete sia che
viviamo sia che moriamo, se saremo fatti prigionieri o se ce ne andremo via [senza essere
ostacolati]”. Ed essi giurarono a lui nel Nome del Signore Dio di Israele, e per la divina Sion,
il Tabernacolo della Legge di Dio, e per quanto Dio aveva promesso ad Abramo, e per la
purezza ed eccellenza di Isacco, e per l’aver fatto Lui arrivare li’ Giacobbe e dargli in eredità
una terra in cui era straniero, e al suo seme dopo di lui.
Dopo che loro ebbero così giurato, lui rispose dicendo: “Andiamo ora, portiamo [con noi]
nostra Signora Sion; ma come la porteremo? Io vi mostrerò come. Eseguite il mio piano e se

64 Vedi 1 Samuele, 15.
65 Acab, o Acabbo. Cfr. 1 Re, 17.
66 Il nome del re regnante doveva essere aggiunto dal copista.


40
Dio vuole potremo portare la nostra Signora con noi. Se gli altri verranno a conoscenza dei
nostri piani e ci uccideranno, questo non ci deve preoccupare, perchè noi moriremo a causa
di nostra Signora Sion.”
Ed essi si alzarono, baciarono la sua testa, il suo viso e i suoi occhi, e gli dissero: “Faremo
tutto quello che ci hai raccomandato di fare; sia che noi moriamo sia che viviamo, saremo
con te per amore di nostra Signora Sion. Se moriremo non ci causerà dispiacere, e se
vivremo – sia fatta la Volontà di Dio!”
E uno di loro, il figlio di Yôas (Benaiah), il cui nome era Zaccaria, disse: “Io non posso
rimanere seduto a causa della grande felicità che è nel mio cuore. Dimmi ancora, puoi
davvero portarla via, non è una bugia? Tu puoi andare nella Casa del Signore, al posto di tuo
padre Zadok, le chiavi sono sempre nelle tue mani. Ma pondera bene quello che ti
consigliamo di fare prima che essi si riprendano le chiavi dalle tue mani. Tu conosci le
segrete aperture (o finestre) che Re Solomone ha fatto costruire; ma nessuno dei sacerdoti
può entrare a parte tuo padre una volta all’anno, al fine di offrire sacrifici nella cella sacra, il
Sancta Sanctorum del Tempio, da parte sua e del popolo. Pensa, valuta bene e non dormire
riguardo il tuo desiderio di portar via Sion. Noi partiremo con lei non appena sarà stata
affidata alle nostre cure, noi gioiremo ma i nostri padri piangeranno quando arriverà con
noi nel paese d’Etiopia.”
E Azâryâs rispose loro: “Fate quello che vi dico, e avremo successo. Datemi ognuno dieci
didracme,67 io le darò ad un falegname in modo che possa rapidamente prepararmi buone
assi di legno – per soldi le fisserà insieme molto rapidamente – dell’altezza, della larghezza,
della lunghezza e delle dimensioni della nostra Signora [Sion]. Io stesso gli darò le
dimensioni, e gli dirò ‘Prepara per me assi di legno per una struttura (?), cosicchè io possa
fare da esse una zattera; perchè stiamo per partire per un viaggio per mare, e
nell’eventualità che la nave affondi sarò in grado di salire sulla zattera e così ci salveremo
dai marosi’. Poi, prenderò la struttura {dell’Arca} senza che le assi di legno di cui è fatta
siano fissate a essa, queste le riassemblerò in Etiopia. Le deporrò nella dimora di Sion, le
ornerò con gli stessi drappeggi di Sion, prenderò Sion e scaverò una buca nel terreno, e vi
metterò Sion, fino a quando non partiremo per portarla con noi laggiù. Non dirò di questo al
re {il figlio di Salomone loro re} finchè non saremo arrivati lontano.”
E ognuno di loro gli diede dieci didracme, e tutti questi soldi ammontavano a centoquaranta
didracme68, li prese e li diede a un falegname, che subito fece un bel lavoro prendendo a
modello i resti del legno del santuario, e Azâryâs ne fu contento, e lo mostrò ai suoi
confratelli.

46. Come elaborarono un piano riguardante Sion


E mentre Azâryâs era addormentato la notte l'Angelo del Signore gli apparve, e gli disse:
“Prendi con te quattro capre, ognuna dell’età di un anno ‐ saranno per i vostri peccati, tuoi,
di 'Êlmeyâs, di 'Abîs e di Mâkrî ‐ e quattro pecore incontaminate, anch'esse di un anno, e un
bue al quale nessun giogo sia mai stato messo. Tu offrirai il bue in sacrificio al suo (di Sion)
lato orientale, e le pecore e le capre a destra, a sinistra e al lato occidentale di essa, che è
vicino all’uscita. E il tuo Signore Davide parlerà a Salomone il Re e gli dirà, 'Una cosa ti
chiedo, O Padre, vorrei offrire un sacrificio alla città santa di Gerusalemme, e alla mia

67 Cioè una doppia dracma. Pari a due dracme o mezzo shekel, era una moneta d’argento che veniva pagata come

tassa del Tempio.


68 Quindi, i “congiurati”erano solo quattordici dei ventuno figli dei notabili di Israele cui era stato ordinato di

seguire il figlio di Salomone in Etiopia, cfr. il cap. 43.


41
Signora Sion, il sacro e divino Tabernacolo della Legge di Dio.' E Salomone gli dirà, 'Fa’ pure.'
E Davide gli dirà, 'Permetti al figlio del sacerdote di offrire il sacrificio da parte mia, come lui
sa; e ti darà questo ordine, e offrirai il sacrificio. E porterai via il Tabernacolo della Legge di
Dio dopo che avrai offerto il sacrificio, e io ti mostrerò anche come dovrai fare per
rispettarlo e per portarlo fuori; perchè ciò viene da Dio. Israele ha provocato la collera di
Dio, e per questa ragione Lui farà che il Tabernacolo della Legge di Dio si allontani da esso."
E quando Azâryâs si svegliò dal suo sogno si rallegrò enormemente, e il suo cuore e la sua
mente erano chiare, e ricordava ogni cosa che l'Angelo di Dio gli aveva mostrato nella notte,
e come l’avesse segnato [con il segno della Croce], e gli avesse dato forza e lo avesse
rincuorato. E andò dai suoi confratelli, e quando si furono radunati tutti insieme disse loro
tutto ciò che l'Angelo di Dio gli aveva mostrato: come il Tabernacolo della Legge di Dio gli
sarebbe stato dato, e come Dio avrebbe chiuso il Suo occhio riguardo il regno di Israele, e
come la sua gloria sarebbe stata data ad altri, e come essi stessi avrebbero portato via il
Tabernacolo della Legge di Dio, e come essi si sarebbero impadroniti del regno di Salomone
‐ con l'eccezione di due "bastoni"69, e come non sarebbe stato lasciato a Îyôrbe’âm
(Reboamo) suo figlio, e come il regno di Israele sarebbe stato diviso. E [Azâryâs disse]:
“Gioite con me. Io gioisco perchè ciò mi è stato mostrato; perchè la grazia del loro
sacerdozio e del loro regno partirà con noi, e avverrà grazie alla Volontà del Signore. Così mi
disse lui (l'Angelo). E ora venite, e andiamo a raccontarlo a Davide nostro Signore così che
possa dire a suo padre, 'Offrirò un sacrificio.'"
E andarono e raccontarono [a Davide, il figlio di Salomone] e lui gioì, e spinse Yô’as (Benaia),
il figlio di Yôdâhê, a venire da lui perchè egli potesse inviarlo da suo padre, e lui venne. E
Davide lo mandò da suo padre Salomone e gli disse {da parte di Davide}: “Mandami via,
perchè partirò per il mio paese, con tutto ciò che la tua bontà mi ha concesso; e possano le
tue preghiere accompagnarmi sempre ovunque andrò. Ma adesso c'è una supplica che
vorrei farti, se per caso avessi trovato grazia presso di te, non volgere la tua faccia lontano
da me. Perchè io, tuo servo, sto per partire, e spero di offrire il sacrificio di propiziazione
(salvezza) per i miei peccati in questa tua santa città di Gerusalemme e di Sion, il
Tabernacolo della Legge di Dio. E la pace [sia] con la tua maestà."

47. Riguardo all’offerta propiziatoria di Azâryâs (Azaria) e del Re


E Yôâs (Benaia), il figlio di Yôdâhe, andò e parlò al Re Salomone, ed il Re fu felice di ciò e
ordinò loro di preparare l'altare dei sacrifici in modo che suo figlio potesse fare un sacrificio.
Ed egli {re Salomone} portò e gli diede quello che aveva promesso a Dio, cento tori, cento
buoi, diecimila pecore, diecimila capre, e dieci capi di ogni tipo di animale commestibile, e
dieci per ogni tipo di uccello puro, così che egli potesse offrire libagioni e sacrifici al Dio di
Israele; e venti sâh.al d'argento di ottima farina bianca, ciascuno del peso di dodici shekel70 e
quaranta cestini di pane. Tutte queste cose Re Salomone donò a suo figlio Davide. E di nuovo
Davide mandò un messaggio dicendo: “Sia Azâryâs il sacedote a celebrare il sacrificio da
parte mia"; e Salomone gli disse: “Fa’ come desideri". E Azâryâs si rallegrò di questa cosa, e
andò e prese dalla mandria di suo padre un bue al quale non era mai stato imposto il giogo,
quattro giovani capretti di un anno e quattro candidi agnellini di un anno. Ed il Re andò a
celebrare il sacrificio, ed i sacedoti si prepararono, e dei poveri furono radunati, e gli uccelli
del cielo gioirono ed essi tutti si sentirono uniti e in grande gioia quel giorno. E Azâryâs unì

69 Un “bastone”era una linea di discendenza minore di una tribù.
70 Siclo, in italiano. Era un’unità di peso pari a 180 grani, circa 15 grammi. La farina bianca offerta fu pari, in

totale a circa 3 Kg e mezzo. Potrebbe sembrare poco, ma a quei tempi la farina era grezza, e quella bianca
prevedeva diversi passaggi al setaccio.


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(le sue offerte) a quelle del Re, e celebrò il sacrificio con suo vasellame, proprio come
l'Angelo di Dio gli aveva ordinato di fare quella notte. E poi, dopo aver offerto i loro sacrifici,
rientrarono nelle loro case a dormire.

48. Come portarono via Sion


Ed ecco, l'Angelo del Signore apparve di nuovo ad Azâryâs e rimase su di lui come un
colonna di fuoco, e riempì la casa con la sua luce. E fece alzare Azâryâs e gli disse: “Alzati, sii
forte, e sveglia i tuoi confratelli Êlměyâs, e 'Aběsâ, e Mâkarî, prendi dei pezzi di legno e io
aprirò per te le porte del santuario. Prenderai il Tabernacolo della Legge di Dio, e lo porterai
senza difficoltà nè disagi. E io, poichè sono stato comandato dal Signore di stare con lui per
sempre, sarò la tua guida quando lo porterai via."
E Azâryâs si alzò immediatamente, e svegliò i tre uomini suoi confratelli, presero i pezzi di
legno e andarono nella casa del Signore – dove trovarono tutte le porte aperte, sia quelle
esterne che quelle interne ‐ proprio nel posto in cui Azâryâs trovò Sion, il Tabernacolo della
Legge di Dio; e fu portato via da loro immediatamente, in un battito di ciglia, con l'Angelo
del Signore che era presente e li dirigeva. E se Dio non avesse voluto Sion non sarebbe
potuto essere portata via così rapidamente. E loro quattro portarono via Sion, e la portarono
nella casa di Azâryâs, e tornarono nella casa di Dio, e misero le tavole di legno al posto di
Sion, e le coprirono con la ricopertura di Sion, chiusero le porte, e tornarono nelle loro case.
E presero delle lanterne e andarono dove [Sion] era nascosta, e lì sacrificarono una pecora, e
bruciarono degli incensi offertori, e la cosparsero di vesti color porpora e la tennero in quel
posto segreto per sette giorni e per sette notti.

49. Come suo padre benedisse suo figlio


Quindi il Re di Etiopia si alzò per partire per la sua terra e andò da suo padre affinchè
potesse pregare da parte sua, e gli disse: “Benedicimi, padre”; e si inchinò a lui. E il Re lo
alzò, e lo benedisse, e strinse a sé la sua testa, e disse: “Benedetto sia il Signore mio Dio Che
benedisse mio padre Davide, e Che benedisse nostro padre Abramo. Possa Egli essere
sempre con te, e benedire il tuo seme proprio come Egli benedisse Giacobbe, e rese il suo
seme così numeroso come le stelle del cielo e la sabbia del mare. E come Abramo benedisse
Isacco mio padre proprio così sarà la tua benedizione ‐ rugiada del cielo e vastità della terra
‐ e possano tutti gli animali e tutti gli uccelli dei cieli, e tutte le bestie dei campi, e il pesce del
mare, essere a te soggetti. Sii tu completo, e non mancante di pienezza; sii tu perfetto, e non
mancante in perfezione; sii benevolo, e non ostinato; sii in buona salute, e non sofferente; sii
generoso, e non vendicativo; sii puro, e non corrotto; sii retto, e non peccatore; sii pietoso, e
non oppressivo; sii sincero, e non malvagio; sii paziente, e non incline alla collera. Ed il
nemico avrà paura di te, e i tuoi avversari si getteranno loro stessi sotto la pianta dei tuoi
piedi. E la mia Signora Sion, la santa e divina, il Tabernacolo della Legge di Dio, sarà per te
una guida in ogni tempo, una guida per quanto riguarda i pensieri del tuo cuore e l’agire
delle tue mani, sia che si trovi lontano o vicino a te, che sia sotto o sopra di te, che sia forte o
debole per te, che sia dentro o fuori di te, che sia nella tua casa o nei campi, che sia a te
visibile o invisibile a te, che sia distante da te o vicina a te, che sia nascosta o manifesta a te,
che sia segreta o conosciuta in giro ‐ per te la nostra Signora Sion, sacra e celestiale, il puro
Tabernacolo sella Legge di Dio, sarà una guida”. E Davide fu benedetto, ed egli rese omaggio,
e partì.


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50. Come diedero addio a suo padre e come la città li pianse
Ed essi salutarono [il re], e partirono. E prima di tutto caricarono Sion di notte su un carro
assieme a ogni specie di cianfrusaglie, vestiti sporchi e ogni sorta e genere di sacchi. E
[quando] tutti i carri furono caricati, e i conduttori della carovana furono saliti, e i corni
furono suonati, la città andò in subbuglio mentre la gioventù gridava a squarciagola, un
senso di timor panico la circonfuse e la grazia la circondò (Sion). I vecchi si misero a cantare
nenie, e i bambini piangevano, e le vedove spargevano lacrime, e le vergini gemevano,
perchè i figli dei loro notabili, i potenti uomini di Israele, si erano alzati per partire. La città
non piangeva solo per loro ma perchè la parte più nobile di essa sarebbe andata via con
loro. E sebbene non sapessero in realtà che Sion era stata loro portata via, non si
sbagliavano, nel loro cuore, e si scioglievano amaramente in lacrime; essi erano tristi ancor
più di quando il Signore fece strage dei primogeniti d’Egitto. Non c’era abitazione dove non
ci fosse lamentazione, uomo o bestia che fosse, i cani guaivano, e gli asini ragliavano, e tutti
quelli che rimasero lì mischiavano assieme le loro lacrime. Era come se i generali di un
potente esercito avessero assediato la grande città, e l’avessero catturata con un assalto, e
saccheggiata, e preso prigionieri i suoi abitanti, e li avessero passati a fil di spada; quella era
la città di Sion‐Gerusalemme.
Re Salomone era sgomento per gli sfoghi di pianto e i clamori di protesta della città, guardò
fuori dal tetto del palazzo, la fortezza della casa reale, e vide l’intera città che li piangeva
seguendoli. E come un bambino allontanato dal seno materno segue la madre piangendo e
strillando, così faceva il popolo piangendo e lamentandosi, si cospargeva la testa di polvere,
e lasciava cadere lacrime dai propri occhi. E quando Salomone vide la maestà di coloro che
erano partiti, si commosse profondamente e fremette, le sue viscere tremarono e le sue
lacrime caddero goccia a goccia sui suoi paramenti reali, e disse: “Sventura su di me! perchè
la mia gloria è partita, e la corona del mio splendore è caduta, e il mio ventre brucia perchè
questo mio figlio è partito, e la maestà della mia città e i notabili, i figli del mio potere, si
sono allontanati. Da questo momento la nostra gloria se ne è andata, e il nostro regno è stato
portato via verso un popolo che non conosce Dio, come disse il profeta: ‘Il popolo che non Mi
ha cercato, Mi ha trovato.’71 Da questo momento in avanti, la legge, la conoscenza, e
l’intelletto, saranno dati a loro. Mio padre aveva predetto tutto questo, quando disse:
‘L’Etiopia si sottometterà a Lui, e i Suoi nemici mangeranno la polvere.’72 E in un altro
[luogo] disse: ‘L’Etiopia tenderà le mani a Dio, e Lui la riceverà con onore, e i re della terra
loderanno Dio.’73 E in un terzo [luogo] disse: ‘Guardate i Filistei,74 e gli abitanti di Tiro, e il
popolo d’Etiopia, che erano nati senza la Legge. La Legge sarà data loro, ed essi chiameranno
Sion “nostra madre”75 a causa di un uomo che nascerà.’ Quell’uomo sarà dunque il figlio da
me generato?”.

51. Come Salomone disse a Zadok il Sacerdote: “Va e porta qui il


paramento che ricopre Sion”
Ed egli disse a Zadok il Sacerdote: “Va e porta qui quel paramento che ricopre Sion, e porta
con te questo, che è migliore di quello, e stendilo sopra i due [cherubini] che sono sotto di


71 Isaia 65, 1.
72 Salmi 72, 9 e 10.
73 Salmi 68, 31.
74 Salmi 83, 7 (?).
75 Cfr. Salmi 87, 2‐4; Isaia 51, 16.


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lei.”76 (Ora, questa protezione era fatta di fili d’oro della miglior fattura intrecciati insieme e
foggiati in un’unica decorazione, e non erano tessuti come {normali} manti di porpora). “E
raccogli i cinque topi77 che furono dati a Sion, e i dieci78 simboli del loro disonore (cioè i
bubboni) che i nobili Filistei confezionarono per la propria liberazione79 ‐ ora, sulle frange
ci sono figure d’oro che venivano direttamente dalla terra di Ķâdês, che Mosè nel Sinai
comandò fossero riprodotte (lavorate) nelle bordature dell’abito di Aronne suo fratello ‐
insieme alla copertura di Sion a consegna [tutto] a mio figlio Davide. Perchè sua madre disse
nel [suo] messaggio portato da Tâmrîn suo servo: ‘Dacci qualche frangia della coperta di
Sion, cosicché possiamo venerarla, noi e tutti coloro che sono sottomessi a noi e al nostro
regno.’80 E ora, consegnala a lui e digli ‘Prendi [e] venera la coperta di Sion, perchè tua
madre mi inviò un messaggio a riguardo, e ha detto proprio a te: ‘Portaci qualche frangia
della sua coperta, in modo da non venerare, come il pagano, un altro [dio].’ E Sion, il
Tabernacolo della Legge di Dio, sarà per te una guida ovunque tu sia. Ma essa deve
rimanere con noi per i secoli a venire, sebbene non le abbiamo riservato tutti gli onori che le
spettavano; e tu, sebbene essa non stia con te, devi onorarla, e riverirla secondo quanto le è
dovuto e secondo quanto è stabilito. Perchè Dio disse a Elia81, per bocca del Profeta
Samuele: ‘Io desideravo che tu restassi, tu e la casa di tuo padre, per bruciare incenso al
Tabernacolo della Mia Legge, e per risiedere presso di Me per sempre, ma ora Io me ne sono
pentito. Io volterò il mio viso lontano da te perchè tu hai trattato le mie offerte con
disprezzo, e hai preferito i tuoi figli a Me. E ora, colui che Mi onora Io lo onorerò, e colui che
a malapena Mi rispetta, Io a malapena lo rispetterò; e distruggerò tutta la sua
discendenza.’82 Questo Egli disse poichè i Leviti Lo avevano onorato blandamente. E digli:
‘Prendi la coperta di Sion, e che questo regalo votivo sia messo al suo posto, e sia messo nel
tuo santuario. E quando presti giuramento e fai prestare giuramento ad altri, giura e fai
giurare su di lei, in modo che tu non faccia menzione di nomi di altri dei pagani. E quando tu
offri dei sacrifici, rivolgi il tuo viso verso di noi, e offri sacrifici rivolto a Gerusalemme e la
sacra Sion; e quando tu preghi, rivolgi il tuo viso verso Gerusalemme, e prega rivolto a noi.’”

52. Come Zadok il Sacerdote partì


E Zadok il Sacerdote andò e diede a Davide la coperta di Sion, e lasciò in consegna a lui tutti i
comandamenti che Salomone aveva dichiarato. E Davide, il figlio di Salomone, si rallegrò di
ciò, ne fu meravigliato e si ritenne benedetto in estrema misura, e disse, quando la coperta
del Tabernacolo della Legge di Dio fu posta sotto la sua potestà: “Questa sarà per me la mia
Signora”. E Azâryâs rispose e disse {a Davide} davanti a suo padre: “Tu ti rallegri della
coperta, ma quanto ti rallegrerai maggiormente della Signora della coperta!” E suo padre gli
disse: “In realtà egli si rallegra della Signora della coperta, ed egli potrebbe sottomettere
tutti noi se egli non stesse andando verso la sua terra.” E disse al re: “Fa’ ora un patto con
me, cioè che tu darai a mio figlio questa proprietà come sua Signora e {come} sua garante e
{come} sua protezione, che egli possa conservarla fino alla fine dei suoi giorni, per sé e per
la sua discendenza dopo di lui; e che tu gli darai la decima83, e che tu gli darai una città come

76 Secondo 1 Samuele 4, 4 l’Arca (cioè Sion) sedeva su cherubini.
77 1 Samuele 6, 4.
78 Il testo di Samuele (6, 4) dice "cinque emorroidi."
79 Dopo che i Filistei avevano preso in battaglia l’Arca dell’Alleanza a Israele, l’avevano posta nel tempio del loro

dio Dagon. Dio allora per vendicarsi di questo affronto afflisse i Filistei con bubboni. I Filistei decisero allora di
ritornare l’Arca a Israele assieme a un tributo di cinque bubboni e cinque topi d’oro, cfr. 1 Samuele 5 e 6.
80 Vedi Cap.33
81 Gran Sacerdote al tempo di Samuele.
82 1 Samuele 2, 29‐3
83 Tributo in natura.


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asilo nel tuo regno, e anche un decimo delle città di tutto il tuo regno; e che egli sarà per te
sacerdote, veggente e profeta, e maestro per te e la tua discendenza dopo di te, e l’untore
con olio del tuo regno per i tuoi figli e i figli dei tuoi figli. “ Ed egli {il figlio di Salomone}
disse: “Io acconsento.” Ed essi stipularono (fecero) un accordo, ed egli ricevette da suo
padre l’offerta votiva, la coperta di Sion, e una catena d’oro.
Poi essi caricarono i carri, e i cavalli, e i muli per partire, e iniziarono il loro viaggio in
maniera propizia, e {in tal modo} continuarono a viaggiare. E l’[Arc]angelo Michele
marciava davanti a loro, e dispiegava [le sue ali], e permetteva loro di marciare attraverso i
mari così come attraverso lande deserte, e attraverso i deserti tracciò un cammino per loro
e dispiegandosi al di sopra di loro come una nube li nascondeva all’ardente calore del sole.
Quanto ai loro carri, nessuno tirava il suo carro, ma egli stesso (cioè Michele) camminava
con i carri, e che fossero uomini, o cavalli, o muli, o cammelli con il loro carico, ognuno
veniva innalzato sopra la terra per l’altezza di un cubito84; e tutti coloro che cavalcavano
delle bestie erano sollevati dai loro dorsi per l’altezza di un palmo d’uomo, {assieme} a tutti
i vari tipi di bagagli che erano caricati sulle bestie, così come coloro che le montavano erano
innalzati all’altezza di un palmo d’uomo, e anche le bestie erano innalzate all’altezza di un
palmo d’uomo. E tutti viaggiavano nei carri come in una nave sul mare quando il vento
soffia, e come un pipistrello che attraverso l’aria quando il desiderio del suo stomaco lo
spinge a divorare i suoi compagni, e come un’aquila quando il suo corpo plana nell’aria. In
questo modo essi viaggiarono; non c’era nessuno davanti {a loro} e nessuno dietro, e non
dovevano preoccuparsi nè della loro destra nè della loro sinistra.

53. Come il carro raggiunse l’Etiopia


Ed essi si fermarono a Gâzâ, la città della madre del re {Davide}, che Salomone il re aveva
dato alla Regina d’Etiopia quando venne da lui. E da li’ arrivarono in un giorno al confine di
Gêbês (Egitto), il nome del quale è Mesrîn. E quando i figli dei guerrieri di Israele videro che
avevano coperto in un giorno una distanza di tredici giorni di marcia, e che non erano
affaticati, o affamati, o assetati, nè uomo nè bestia, e che a tutti loro [sembrava] aver
mangiato e bevuto a sazietà, questi figli dei guerrieri di Israele seppero e credettero che ciò
veniva da Dio. E dissero al loro re: “Lasciaci scaricare i carri, perchè siamo arrivati alle
acque di Etiopia. Questo è il Takkazî85, che scorre giù dall’Etiopia, e bagna la Valle d’Egitto”;
ed essi scaricarono i loro carri, e piantarono le loro tende.
E i figli dei guerrieri di Israele andarono e allontanarono tutta la popolazione, e dissero a
[Davide] loro re: “Vuoi sapere una cosa? Puoi tenere [il segreto] per te?” E il Re rispose loro:
“Si, posso [tenere il segreto]. E se me lo rivelerete, io non lascerò che esca fuori nè lo
ripeterò fino al giorno della mia morte.” Ed essi gli dissero: “Il sole scese dal cielo, e fu dato a
Israele nel Sinai, e divenne la salvezza della stirpe di Adamo, da Mosè fino alla discendenza
di Jesse, e guarda, è con te per volere di Dio. Non è attraverso di noi che questo è stato fatto,
ma per volere di Dio; non è attraverso di noi che questo è stato fatto, ma per volere di Colui
che lo ha concepito e ha fatto in modo che accadesse. Noi lo abbiamo desiderato, e Dio ha
esaudito [il nostro desiderio]; noi eravamo {tutti} d’accordo riguardo ciò, e Dio lo rese
buono; noi discutemmo [riguardo ciò], e Dio lo realizzò; noi ci meditammo [sopra], e Dio
progettò il piano; noi ne parlammo e Dio se ne compiacque; noi dirigemmo il nostro
sguardo, e Dio lo diresse rettamente; noi ci riflettemmo sopra, e Dio sostenne {il nostro
ragionamento}. E ora Dio ha scelto te, e si compiace della tua città, per essere il servo della

84 Circa 50 cm.
85 Il Nilo.


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sacra e divina Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio; ed essa sarà per te guida per sempre,
per te e la tua discendenza dopo di te se tu osserverai il Suo comando e obbedirai al Volere
del Signore Dio tuo. Perchè tu non riuscirai a portarla indietro nemmeno se lo volessi, e tuo
padre non potrà riprendersela, nemmeno se lo volesse, perchè essa va di sua volontà in
qualsiasi luogo essa desideri, e non può essere rimossa dal suo seggio se essa non lo
desidera. E guarda, è nostra Signora, nostra Madre e nostra salvezza, nostra fortezza e
nostro luogo di rifugio, nostra gloria e asilo per la nostra sicurezza, per coloro che si
affidano a lei.”
E Azâryâs fece un segno a Êlmeyâs86, e gli disse: “Va, adorna e rivesti la nostra Signora,
cosicchè il nostro Re possa vederla.” E quando Azâryâs ebbe detto questo, re Davide ne fu
allarmato e posò entrambe le mani sul suo petto, espirò tre volte e disse: “Ci hai tu, in verità,
o Signore, ricordato nella Tua misericordia, i reietti, coloro che tu hai rifiutato, affinchè io
potessi vedere la Tua pura dimora, che sta nei cieli, la sacra e divina Sion? Con cosa potremo
noi ricambiare il Signore per tutte le buone cose che Egli ha fatto per noi? non c’è per Lui
abbastanza gloria e celebrazione! Egli ci ha incoronato con la Sua grazia, cosicchè noi
possiamo conoscere sulla terra la Sua approvazione e servirLo tutti secondo la Sua
grandezza. Perchè Egli è il Dio Unico per i Suoi eletti, e a Lui siano lodi eterne.”
E il Re [Davide] si alzò e saltò via come un giovane capretto, come un piccolo di capra che
abbia poppato latte in abbondanza dalla sua mamma, si rallegrò come suo nonno Davide
{fece} in passato per il Tabernacolo della Legge di Dio. Egli percosse il terreno con i suoi
piedi, e si rallegrò nel suo cuore, ed emise grida di gioia con la sua bocca.
E cosa dirò della grande gioia e felicità che c’era nell’accampamento del Re d’Etiopia? Uno
parlava al proprio vicino, e {tutti} battevano la terra con i loro piedi come giovani tori, e
appaludivano tutti insieme, meravigliati, e stendevano le mani al cielo, e si prostravano a
terra, e ringraziavano Dio nei loro cuori.

54. Come Davide [il Re di Etiopia] fece una profezia e rese onore a
Sion
E Re [Davide] venne e si fermò in piedi davanti a Sion, le rese onore, fece atto di
sottomissione a lei, e disse: “O Signore Dio di Israele, a Te sia gloria, perchè Tu fai il Tuo
Volere e non quello degli uomini. Tu fai in modo che l’uomo saggio dimentichi le sue
tradizioni, Tu rendi vane le decisioni dei consiglieri, Tu innalzi l’uomo povero dagli abissi,
Tu poni la pianta del suo piede su solida roccia. Perchè tieni nella Tua mano una coppa
ricolma di gloria per coloro che Ti amano, e una coppa ricolma di vergogna per coloro che Ti
odiano. Per noi, la nostra salvezza verrà direttamente da Sion, Egli toglierà il peccato dal Suo
popolo, e la bontà e la grazia cospargeranno tutta la terra. Perchè noi siamo il lavoro delle
Sue mani, e chi ci rimprovererà se Egli ci ama come Israele Suo popolo? E chi Lo
rimprovererà se ci innalzerà al cielo, Suo trono? Perchè la morte e la vita promanano da Lui,
e la gloria e il disonore sono nelle Sue mani, Egli ha il potere di punire e di moltiplicare la
sua compassione, Egli può essere terribilmente adirato e moltiplicare la Sua grazia, perchè
Egli è Colui che purifica il cuore e le reni.
Egli da ed Egli toglie, Egli pianta ed Egli sradica. Egli costruisce ed Egli distrugge. Egli rende
meraviglioso ed Egli rende orribile; perchè ogni cosa Gli appartiene, e ogni cosa promana da
Lui, e ogni cosa esiste in Lui. E attraverso di te, o Tabernacolo della Legge di Dio, la salvezza
sia ovunque tu vada, e dal luogo da dove tu ti muovi; salvezza sia nella casa come nei campi,

86 Figlio dell’arcidiacono del Tempio.


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salvezza sia qui e la’, salvezza sia nel palazzo come nel suburbio, salvezza sia sul mare come
nei deserti, salvezza sia sulla montagne come sulle colline, salvezza sia nei cieli come sulla
terra, salvezza sia sul solido terreno come negli abissi, salvezza sia nella morte come nella
vita, salvezza sia nel tuo arrivo come nella tua partenza, salvezza sia per i tuoi figli e per la
tribù del tuo popolo, salvezza sia nelle campagne come nelle città, salvezza sia per il re e per
i nobili, salvezza sia per le piante come per i frutti, salvezza sia per gli uomini come per le
bestie, salvezza sia per gli uccelli come per le cose della terra; sii salvezza, sii intercessore, e
{sii} compassionevole, e abbi attenzione per il tuo popolo. Sii per noi come bastione, e noi
saremo per te come barriera; sii per noi come re e noi saremo il tuo popolo; sii come guida
per noi e noi ti seguiremo. E non essere impaziente, non essere troppo severo, non essere
adirato per i nostri troppi peccati, perchè noi siamo un popolo che non ha la Legge, e che
non ha {ancora} imparato a celebrarti. E da oggi guidaci, e insegnaci, rendici consapevoli,
dacci sapienza in modo che possiamo imparare a lodarTi. E il Tuo nome sia glorificato da noi
in ogni istante, tutta la giornata, ogni giorno, e ogni notte, e ogni ora, e per tutta la durata del
tempo. Dacci la potestà di servirTi. Alzati, Sion, mostra la tua forza e sottometti i tuoi nemici,
e dacci forza, o regina, e poni nella vergogna coloro che ti odiano, e fa’ gioire coloro che ti
amano.”
E dopo egli fece un giro e disse: “Guardate a Sion, guardate la salvezza, guardate colui che
gioisce, guardate {il suo} splendore simile al sole, guardate colui che è adornato di lodi,
guardate colui che è agghindato come una sposa, non con la veste della gloria effimera, ma
colui che è decorato con la gloria e l’approvazione che vengono da Dio, colui il cui
comportamento è così retto che [gli uomini] lo guarderanno con rispetto e non lo
abbandoneranno; colui che [gli uomini] desidereranno sopra ogni cosa e non rifiuteranno;
colui che [gli uomini] ameranno spontaneamente e non odieranno; colui che [gli uomini]
avvicineranno volentieri e non terranno lontano. Noi verremo vicino a te, e tu non te ne
andrai lontano da noi; noi ci appoggeremo a te, e tu non ci lascerai andare via; noi ti
supplicheremo, e tu non sarai sorda {alle nostre suppliche}; noi grideremo a te; ascolta il
nostro grido e tutto quello che ti chiederemo, e non volerci mandar via da te, finchè il tuo
Signore rimane e regna su di te; perchè tu sei la dimora del Dio dei cieli.”
Così parlò Davide il Re, il figlio di Salomone, Re di Israele. Perchè lo spirito profetico discese
su di lui a causa della sua letizia, ed egli non sapeva quello che diceva ed era come Pietro e
Giovanni sulla cima del Monte Tâbôr87. Ed essi tutti si meravigliarono e dissero: “Costui,
figlio di un profeta, dovrà essere annoverato fra i profeti?”

55. Come il popolo d’Etiopia si rallegrò


E [il popolo di Etiopia] prese flauti, e suonò corni, e [battè] su tamburi, e [suonò] zampogne,
e il Ruscello d’Egitto88 fu scosso e sbalordì al rumore dei loro suoni e della loro gioia; e con
loro si intrecciavano grida e urla di felicità. E i loro idoli, che essi avevano fatto con le loro
mani, e che erano in forma di uomo, di cane, e di gatto, rovinarono a terra, e {anche} le alte
torri (piloni e obelischi?), e così anche figure di uccelli, [fatte] d’oro e d’argento, caddero a
terra e furono fatte a pezzi. Perchè Sion splendeva come il sole, e davanti alla maestà di
questo essi erano atterriti.
Ed essi avvolsero Sion nella sua veste, e condussero doni per lei al suo cospetto, e la posero
su un carro, e cosparsero porpora sotto di lei, l’adornarono con drappeggi di porpora, e

87 Matteo 17, 4; Luca 9, 33.
88 Così è chiamato, in alcune traduzioni inglesi della Bibbia, il fiume che definirebbe i confini occidentali di

Israele (Genesi 15, 18).


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cantarono inni innanzi a lei e dietro di lei. Allora i carri si sollevarono (cioè, ripresero il loro
viaggio) come prima, essi iniziarono a muoversi il mattino presto, e tutti cantavano inni a
Sion, e furono tutti innalzati dell’altezza di un cubito e non appena il popolo della terra di
Egitto li ebbe salutati, essi passarono innanzi a essi come ombre, e la gente della terra di
Egitto si prostrò a essi, perche videro Sion muoversi nel cielo come il sole, e tutti loro
viaggiavano unitamente a Sion, alcuni davanti a essa e alcuni dietro. Ed essi arrivarono al
mar Al‐Ah.mar, che è il Mare d’Eritrea (cioè il Mar Rosso), che fu diviso dalla mano di Mosè,
con i figli di Israele che marciarono nelle sue profondità, scendendo e risalendo. Fino a quel
momento il Tabernacolo della Legge di Dio non era stato dato a Mosè, e dunque le acque si
raccolsero, un muro sul lato destro e un muro sul lato sinistro, e permisero a Israele di
passare con le sue bestie, e i suoi figli e le sue mogli. E dopo che essi ebbero attraversato il
mare Dio parlò a Mosè e gli diede il Tabernacolo dell’Alleanza con il Libro della Legge.
E quando la Sacra Sion segnò con una croce coloro che erano alla sua presenza, e coloro che
intonavano canti di accompagnamento a arpe e flauti, il mare li accolse e le sue onde
sussultarono come fanno le alte montagne quando vengono squarciate in pezzi, ed esso
ruggì come ruggisce il leone quando è adirato, e tuonò come fa il tuono invernale di
Damasco e di Etiopia quando il fulmine colpisce le nuvole, e il suo suono si confuse con il
suono degli strumenti musicali. E il mare fece atto di adorazione a Sion. E mentre i suoi flutti
venivano lanciati in aria come montagne, i loro carri vennero alzati sopra le onde per
un’altezza di tre cubiti, e fra il suono dei canti [il rumore dello spezzarsi] delle onde del
mare era prodigioso. Lo spezzarsi delle onde del mare era estremamente maestoso e
stupefacente, ed era potente e forte. E le creature che erano nel mare, quelle che potevano
essere riconosciute, e quelle che erano invisibili, vennero avanti e adorarono Sion; e gli
uccelli che erano su di lei muovevano le loro penne e le facevano ombra. E c’era gioia nel
Mare di Eritrea, e per il popolo di Etiopia, che venne davanti al mare e si rallegrò
grandemente, e con più grande gioia di quanto non fece Israele quando uscì dall’Egitto. Ed
essi arrivarono dalla parte opposta al Monte Sinai, e si accamparono in Khâdês89, e rimasero
cola’ mentre gli angeli intonavano lodi; e le creature dello spirito intrecciarono le loro lodi
con quelle dei figli della terra, con canti, e salmi, e gioiosi tamburelli.
E allora caricarono i loro carri, e si alzarono, e partirono, e viaggiarono alla volta della terra
di Medyâm, e arrivarono al paese di Bêlôntôs, che è una contrada dell’Etiopia. Ed essi si
rallegrarono, e la’ si accamparono, perchè avevano raggiunto il confine del loro paese con
gloria e gioia, senza tribolazioni lungo la strada, in un carro dello spirito, per mezzo della
potenza del cielo e dell’Arcangelo Michele. E tutte le province d’Etiopia si rallegrarono per
Sion, che emanava davanti a sè, ovunque andasse, una luce come quella del sole nelle
tenebre.

56. Sul ritorno di Zadok il Sacerdote, e della consegna del dono


E quando Zadok il sacerdote ritornò da Salomone il Re, lo trovò rattristato. E il Re rispose e
disse a Zadok il sacerdote: “Quando la Regina venne qui mi apparve di notte questa visione:
mi sembrava di essere nella sala {del palazzo} di Gerusalemme, e il sole scendeva dal cielo
sulla terra di Giuda, e la illuminava con grande splendore. E dopo aver indugiato un
momento, scese e illuminò il Regno di Etiopia, e non fece ritorno alla terra di Giuda. E di
nuovo il sole scese dal cielo sulla terra di Giuda, e la illuminò con maggior splendore di
quanto non fece la prima volta; ma gli israeliti non fecero attenzione a ciò, e desiderarono


89 Molto probabilmente si tratta della località di Kadesh Barnea, nel deserto del Neg’ev.


49
che la sua luce si offuscasse. E salì al di sotto della terra in un luogo dove non era atteso, e
illuminò la terra di Rôm, e la terra di Etiopia, e poi tutte quelle che credevano in lui.”
E Zadok il sacerdote rispose e disse a lui: “O mio signore, perchè non mi raccontasti prima
che tu avesti una visione di questo genere? Tu mi fai tremare le ginocchia. Sventura su di
noi, se i nostri figli hanno trasportato fuori la nostra Signora, la sacra, divina Sion, il
Tabernacolo della Legge di Dio!” E il Re rispose e gli disse: “Il nostro discernimento è
offuscato e la nostra intelligenza è annebbiata. In verità il sole che mi apparve tempo fa
quando mi coricavo con la Regina di Etiopia era il simbolo della sacra Sion. Ma dimmi: ieri
quando tu rimuovesti lo splendido rivestimento che copriva Sion, non ti accertasti che Sion
fosse [la’]?” E Zadok il sacerdote rispose e disse: “Non lo feci, signore; tre rivestimenti la
ricoprivano, e io rimossi quello superiore, e ricoprii Sion con la coperta che tu mi desti, e ti
portai [l’altra].” E il Re disse a Zadok: “Va presto, e guarda la nostra Signora ed esaminala da
vicino.” E Zadok il sacerdote prese le chiavi, e andò e aprì la stanza del santuario, esaminò [il
posto] rapidamente ma non trovò nulla all’infuori delle assi di legno che Azâryâs aveva
fasciato insieme per fare in modo che fossero scambiate per il piedestallo di Sion.

57. Riguardo gli svenimenti di Zadok il Sacerdote


E quando Zadok vide questo egli cadde in avanti con la sua faccia rivolta a terra, e il suo
spirito si sparse fuori di lui tanto era terrorizzato; e divenne come un morto. E siccome
indugiava dall’uscire Salomone inviò a lui Îyôas (Benaiah), il figlio di Yôdâhê, e egli trovò
Zadok come morto. Ed egli sollevò la testa di Zadok, e ascoltò il suo cuore e il suo respiro per
scoprire se vi era un qualche segno del soffio della vita in lui; e gli fece aria, e lo sollevò, e lo
massaggiò e lo distese sopra la tavola. Ed egli si sollevò e guardò verso il luogo dove Sion era
stata posta, ed egli non la trovò, e cadde {di nuovo} al suolo. Ed egli cosparse il suo capo di
polvere, e [allora] si risollevò, uscì e si lamentò alle porte della casa di Dio; e il suono dei
suoi pianti furono intesi fino alla dimora del Re. E il Re si alzò e comandò che colui che si
lamentava venisse a lui, e ai soldati di suonare le trombe, così che il popolo potesse andare e
inseguire gli uomini della terra di Etiopia, e se essi avessero potuto prenderli essi dovevano
prendere suo figlio e riportarlo indietro con Sion, e passare gli [altri] uomini a fil di spada.
Così parlò la sua bocca e disse: “Finchè vive il Signore Dio di Israele, essi sono uomini di
morte e non di vita; essi veramente meritano la morte poichè essi hanno rubato nella casa
del santuario di Dio, e hanno voluto profanare l’abitazione del Suo Nome {portandola} in
una terra dove non vi è la Legge.”

58. Come Salomone si levò per ucciderli


Così parlò Re Salomone. E il Re si levò in collera e si preparò per inseguire [gli Etiopi]. E
quando il Re, e i suoi nobili, e i suoi potenti guerrieri si levarono (cioè furono partiti), gli
anziani di Israele, le vedove e le vergini si riunirono insieme nella casa di Dio, e piansero per
Sion, perchè il Tabernacolo della Legge di Dio era stato portato via da loro. Ora, dopo che
Zadok era rimasto [privo di sensi] per un certo tempo, il suo cuore ritornò in lui. E allora il
Re ordinò ai soldati di andare avanti sulla destra e sulla sinistra, nel caso che alcuni dei
[fuggitivi] avessero fatto una deviazione per timore di quello che avevano rubato. E il Re
stesso si levò e seguì le tracce sulla strada degli Etiopi, ed inviò dei cavalieri, così che loro
potessero [cavalcare davanti a lui e] scoprire dove fossero, e potessero ritornare a portargli
[loro] notizie. E i cavalieri viaggiarono e arrivarono alla terra di Mesr (Egitto), dove gli
Etiopi si erano accampati con il loro re, dove si erano riconciliati con Sion, e dove avevano
gioito.


50
E i soldati di Re Salomone interrogarono la popolazione, e gli uomini della terra d’Egitto
risposero loro: “Diversi giorni fa alcuni Etiopi passarono di qui; essi viaggiavano lestamente
su carri, come gli angeli, ed erano più veloci delle aquile dei cieli”. E i soldati del Re dissero
loro: “Da quanti giorni vi hanno lasciati?” E gli uomini d’Egitto dissero loro: “Questo è il
nono giorno da quando ci hanno lasciati”. E alcuni dei cavalieri del Re che ritornarono
indietro dissero al Re Salomone: “Sono passati nove giorni da quando hanno lasciato
l’Egitto. Alcuni dei nostri compagni sono andati a cercarli nel Mare di Eritrea, ma noi siamo
ritornati indietro per riferirti ciò. Rifletti, o Re, ti supplichiamo. Il secondo giorno essi erano
già lontani da te, e il terzo giorno sono arrivati al fiume Takkazî90 [della] terra di Mesr
(Egitto). E noi che siamo stati mandati avanti da te da Gerusalemme, {vi} arrivammo il
giorno di Sabbath. E noi siamo ritornati oggi [che è] il quarto giorno della settimana.
Considera nella tua saggezza la distanza che quegli uomini hanno attraversato”91. E il Re si
adirò e disse: “Cattura cinque di loro {gli egizi che avevano interrogato}, finchè non
scopriamo la verità nelle loro parole”.
E il Re e i suoi soldati marciarono velocemente, e arrivarono a Gâzâ. Il Re interrogò la gente,
dicendo: “Quando vi ha lasciato mio figlio?” E loro risposero e gli dissero: “Ci ha lasciato tre
giorni fa. E pur caricando i loro carri nessuno di loro viaggiava a terra, ma in carri che erano
sospesi in aria; ed erano più veloci delle aquile che sono in cielo, e tutte le loro salmerie
viaggiavano con loro in carri sopra i venti. Quanto a noi, pensavamo che fossi tu, nella tua
saggezza, che li avessi fatti viaggiare in carri sui venti”. E il Re disse loro: “C’era Sion, il
Tabernacolo della Legge di Dio, con loro?” Ed essi gli dissero: “Noi non abbiamo visto
niente”.

59. Come il Re interrogò un egizio, servo del Faraone


E Salomone lasciò quella contrada, e incontrò uno dei nobili fra i nobili d’Egitto, che il Re
Faraone aveva inviato a lui con un dono; c’era un’abbondanza di ricchezze con lui, e venne e
fece atto di obbedienza al Re. E Salomone il Re gli rivolse la parola con impazienza, ancor
prima che egli presentasse i doni e la sua ambasceria, e gli disse: “Avete visto degli Etiopi
camminare in fretta su questa strada?” E l’ambasciatore del Faraone rispose e disse al Re: “O
Re, possa tu vivere per sempre! Il mio signore, il Re Faraone, mi ha inviato qui a te da
Alessandria. Ecco, ora ti dirò come sono venuto. Dopo aver lasciato Alessandria, arrivai a
Kâhĕrâ (Il Cairo), la città del Re, e al mio arrivo questi Etiopi di cui voi parlate arrivarono
anch’essi li’. Essi giunsero li’ dopo un viaggio di tre giorni sul Takkazî, il fiume d’Egitto, e
suonavano flauti, e viaggiavano su carri come schiere di esseri celesti. E quelli che li videro
dissero di loro: ‘Costoro, una volta creature della terra, ora sono diventati esseri divini’. Chi
è più saggio di Salomone il Re di Giuda? Ma egli non ha mai viaggiato in questo modo, in un
carro alato.
E coloro che erano in città e villaggi furono testimoni che, quando questi uomini arrivarono
nella terra di Egitto, i nostri dei e gli dei del Re caddero a terra, e andarono in pezzi, e torri e
idoli furono parimenti sbriciolati. Ed essi chiesero ai sacerdoti degli dei, i divini d’Egitto, la
ragione della caduta dei nostri dei, ed essi risposero, ’Il Tabernacolo del Dio di Israele,
venuto direttamente dal cielo, è con loro, e resterà nella loro terra per sempre.’ Ed è a causa
di questo che, quando essi entrarono nella terra d’Egitto, i nostri dei andarono in frantumi. E
voi, o Re, la cui saggezza non ha pari sotto i cieli, perchè avete dato via il Tabernacolo della

90 Il fiume Nilo.
91 Ipotizzando che fuggitivi e inseguitori abbiano lasciato Gerusalemme lo stesso giorno, e che gli ordinali riferiti

siano quelli della settimana ebraica (che non prevede nomi della settimana ma numeri), si desume che la
velocità dei fuggitivi era più del doppio di quella degli inseguitori.


51
Legge del Signore vostro Dio, che i vostri padri conservavano puro per voi? Perchè, per
quanto ho sentito, quel Tabernacolo soleva liberarvi dal dominio dei vostri nemici, e lo
spirito di profezia, che era in lui, soleva tenere conversazione con voi, e il Dio del cielo era
solito dimorare in esso in Suo Santo Spirito, e voi siete chiamati uomini della casa di Dio.
Perchè avete consegnato la vostra gloria a un altro?” E Salomone rispose con giudizio e
disse: “Come ha potuto (Davide) portar via la nostra Signora, che era con noi?”

60. Come Salomone si lamentò per Sion


E Salomone entrò nella sua tenda, e pianse amaramente, e disse: “O Dio, come hai potuto
portar via da noi il Tabernacolo della Tua Alleanza durante i miei giorni? Perchè non hai
preso la mia vita invece di portarci via {Sion} durante i miei giorni! Perchè tu non puoi
permettere che la Tua parola sia menzogna, e Tu non puoi rompere il Patto che facesti con i
nostri padri, con Noè Tuo servo che si comportò con rettitudine, e con Abramo che non
trasgredì i Tuoi comandamenti, e con Isacco Tuo servo che conservò il suo corpo puro dalla
corruzione del peccato, e con Israele, a Te sacro, che ingrandisti per opera dello Spirito
Santo, e chiamasti ‘Tuo segnò [sic], Israele, e con Mosè e Aronne Tuoi sacerdoti, durante i
cui giorni facesti in modo che il Tabernacolo della Legge scendesse dal cielo sulla terra, per i
figli di Giacobbe Tua eredità, con la Tua Legge e i Tuoi Comandamenti, nella forma della
costituzione degli angeli. Perchè Tu avevi già considerato Sion dimora della Tua gloria sulla
montagna del Tuo santuario. E poi Tu la donasti a Mosè affinchè potesse nobilmente servirla
sulla terra, e potesse farla dimorare nella ‘Tenda della Testimonianza’, così che Tu Stesso
potessi venire cola’ dalla montagna del Tuo santuario, e potessi fare in modo che il popolo
ascoltasse la Tua voce, iun modo da poter camminare nei Tuoi Comandamenti.”
“Ora so che Tu reputi il Tuo retaggio {Sion} più scarsamente di Israele, il Tuo popolo. E
finchè questo dono stette con noi, noi non lo servimmo come si doveva, e per questa ragione
Tu sei adirato con noi, e Tu hai voltato il Tuo sguardo lontano da noi. O Signore, non
guardare alle nostre cattive azioni, ma considera la virtù dei nostri antenati. Mio padre
Davide, Tuo servo, volle costruire una casa al Tuo Nome, perchè aveva ascoltato la parola
del Tuo profeta, che disse: ‘Qual è la casa per la Mia dimora, e qual è il luogo per Me dove
riposare? Non sono forse le Mie mani che hanno fatto tutto questo, disse il Signore92, Colui
che governa ogni cosa?’ E quando egli ebbe meditato su questo Tu gli dicesti: ‘E’ impossibile
per te costruire ciò, ma colui che proviene dai tuoi fianchi costruirà una casa per me93.’ E
ora, Signore, la tua parola non è stata menzogna, e io ho costruito la Tua casa, con Te mio
aiutante. E quando io ebbi finito di costruire la Tua casa, io vi portai il Tabernacolo
dell’Alleanza, e io offrii sacrifici al Tuo tre volte sacro Nome, e guardasti a queste cose
[benevolmente]. E la casa era piena della Tua gloria, il mondo intero ricolmo della Tua
Divinità, e noi Tuo popolo gioivamo alla vista della Tua gloria. E da quel tempo a oggi sono
passati tre anni, ma Tu hai strappato via la Tua luce da noi per illuminare quelli che sono
nell’oscurità. Tu hai tolto il nostro onore affinchè tu potessi onorare quelli che sono indegni;
Tu hai cancellato la nostra maestà affinchè tu potessi rendere maestoso colui che non è
maestoso; Tu hai portato via la nostra vita affinchè tu potessi renderla a coloro la cui vita è
lontana da Te.”
“Ahimè! Ahimè! Io piango me stesso. Alzati, Davide, padre mio, e piangi con me per la nostra
Signora, perchè Dio ci ha abbandonati e ha portato via la nostra Signora da tuo figlio.


92 Isaia 61, 1
93 1 Cronache 22, 8 e 9


52
Ahimè! Ahimè! Ahimè! Perchè il Sole della rettitudine mi ha abbandonato! Ahimè! Perchè
noi abbiamo trascurato il comandamento del nostro Dio, e siamo diventati rifiuti su questa
terra! Come sacerdoti non abbiamo agito bene, e come Re non abbiamo fatto quello che è
giusto riguardo le sentenze verso gli orfani. Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! Ciò che
era giusto è andato via da noi, e noi veniamo rimproverati. Disgrazia su di noi! La nostra
felicità si è voltata verso i nostri nemici, e la grazia che era nostra è stata portata via da noi.
Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! La nostra schiena è girata verso le lance dei nostri
nemici. Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! I nostri figli sono diventati bottino e preda di
coloro che recentemente avevamo depredato e fatto prigionieri. Disgrazia su di noi!
Disgrazia su di noi! Le nostre vedove piangono, e le nostre vergini sono addolorate.
Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! I nostri vecchi gemono e i nostri giovani levano i loro
lamenti. Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! Le nostre donne spandono lacrime e la
nostra città è coperta di rifiuti. Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! Da questo giorno fino
alla fine dei nostri giorni [noi dovremo essere addolorati], e così i nostri figli. Disgrazia su di
noi! Perchè la gloria della figlia gloriosa di Sion si è allontanata, e la gloria della figlia di
Etiopia, la spregevole94, è aumentata.”
“Dio è adirato, a chi mostrerà pietà? Dio ci ha resi impuri, e chi ci purificherà? Dio ha
escogitato il suo piano, e chi contraddirà il suo disegno? Dio ha espresso la sua volontà e chi
vorrà opporsi al suo volere? Dio parla, e tutto passerà. Dio ha umiliato, e non vi è nulla che
verrà promosso a onore. Dio ha portato via, e nulla verrà riportato indietro. Dio odia, e nulla
tornerà ad essere amato da Lui. Disgrazia su di noi! Il nostro nome era onorato, oggi non è
nulla. Disgrazia su di noi! Dall’essere uomini della sua casa, siamo divenuti uomini {a Lui}
estranei, e dall’essere uomini delle più riposte stanze siamo stati scacciati a causa dei nostri
peccati. Perchè Dio ama il puro, ma i sacerdoti non avevano nulla di puro, e hanno adorato le
cose impure. E i profeti ci hanno biasimato, ma noi non abbiamo accettato i rimproveri, essi
volevano che noi ascoltassimo ma noi non volevamo ascoltare. Disgrazia su di noi! A causa
dei nostri peccati siamo stati rifiutati, e a causa della nostra apostasia noi saremo puniti. Il
potere non è nulla senza la purezza, e il giudizio non è nulla senza giustizia, e i ricchi non
fanno profitti senza il timore di Dio. I sacerdoti preferiscono le parole della menzogna alle
parole delle Scritture; preferiscono il suono dell’arpa a quello del Salterio95; amano i servigi
del mondo invece della preghiera; amano discutere del mondo più che intorno alla voce
della Divinità; amano la {crassa} risata e la fornicazione più che struggersi in lacrime per la
vita; preferiscono il cibo che passa via invece di fare digiuno per Dio; amano il vino e dolci
bevande invece che celebrare sacrifici a Dio; preferiscono l’ozio alla preghiera; amano le
ricchezze invece di fare l’elemosina; amano dormire piuttosto che glorificare {Dio}; e
preferiscono sonnecchiare invece di vegliare. Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi!”
“O Regina, siamo stati negligenti verso i Comandamenti di Dio. Abbiamo preferito le parole
di affabulatori invece che le parole dei sacerdoti. Abbiamo desiderato ammirare i volti delle
nostre donne invece del volto di Dio in penitenza. Abbiamo preferito compiacerci dei nostri
figli invece di ascoltare la parola di Dio. Ci siamo consolati più con la cornalina96 invece di
amministrare con giustizia il diritto verso gli orfani. Abbiamo preferito ricercare il nostro
onore invece di ascoltare la voce di Dio. Abbiamo preferito la parola della stoltezza alle
parole del saggio. Abbiamo preferito le parole degli stolti invece di ascoltare le parole dei
Profeti. Disgrazia su di noi! Di nostra stessa volontà abbiamo contaminato la nostra vita.
Disgrazia su di noi! Disgrazia su di noi! Il pentimento e la clemenza, che Dio ama, noi non li

94 Servile, o degradato. Gli antichi egizi spesso parlavano di "Kesh, il vile."
95 Il Libro dei Salmi.
96 Pietra simile al rubino, proveniente dalla regione anatolica di Sardi, era la pietra principale del Pettorale del

Giudizio che ornava il petto di Aronne, cfr. Esodo 28, 15‐30.


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abbiamo messo in atto. Disgrazia su di noi! Egli ci diede la gloria, e noi l’abbiamo gettata via.
Ci aveva resi saggi, e di nostra stessa volontà siamo diventati più stolti delle bestie. Egli ci
aveva resi ricchi, e ci siamo ridotti in miseria al punto [di chiedere] l’elemosina. Abbiamo
ammirato i nostri cavalli, e ci siamo dimenticati che dovevamo ritornare indietro. Abbiamo
amato le cose vacue, e non abbiamo riconosciuto quelle che durano. Abbiamo permesso ai
nostri giorni di beffarsi della nostra vita, abbiamo preferito la lussuria del cibo, che diventa
escremento, al cibo di vita che dura per sempre. [Abbiamo indossato] capi di vestiario
ricamati che non apportano benefici all’anima, e abbiamo smesso l’abbigliamento della
gloria che è per sempre. I nostri governanti e il popolo fanno quello che Dio odia, e non
amano quello che Dio ama, l’amore per i loro vicini, per l’umiltà, per la grazia e per la
misericordia per il povero, e per la paziente tolleranza, per l’amore della casa di Dio, e per
l’adorazione del Figlio. Ma quello che Dio odia {soprattutto} è il presagio ottenuto dagli
uccelli, l’idolatria, l’interrogazione di maghe, e la divinazione, le magie, {l’interrogazione
attraverso} le mosche, l’ ’ak.harînô97, o gli animali che sono stati straziati, o il corpo morto di
una bestia, e {Dio poi odia} il furto, l’oppressione, la fornicazione, l’invidia, la frode, il bere e
l’ubriachezza, il giuramento del falso [contro] i vicini, e il rendere falsa testimonianza
[contro] i vicini.”
“Tutte queste cose che Dio odia, essi {Israele} le fanno. Ed è per causa loro che Dio ha
portato il Tabernacolo della Sua Alleanza via da noi e lo ha dato al popolo che fa il Suo
Volere e {osserva} la Sua Legge, e i Suoi Comandamenti. Egli ha voltato il Suo sguardo da noi
e ha fatto in modo che il Suo volto splendesse su di loro {gli Etiopi}. Egli ci ha disdegnato e
ha amato loro. Egli ha mostrato misericordia verso di loro e ci ha annientato, perchè ha
portato via da noi il Tabernacolo della Sua Alleanza. Perchè Egli Stesso ha fatto un
giuramento, che Egli non abrogherà l’inverno e l’estate, nè il tempo della semina nè quello
del raccolto, nè quello dei frutti o quello del lavoro, non il sole nè la luna, finchè Sion è sulla
terra, e che Egli nella collera non distruggerà il cielo e la terra, nè con inondazioni nè con
fuoco, e che Egli non cancellerà uomini, bestie, rettili o cose che strisciano, ma mostrerà
misericordia per il lavoro delle Sue mani, e moltiplicherà la Sua misericordia sulle cose che
Egli ha creato. E quando Dio porterà via il Tabernacolo della Sua Alleanza Egli distruggerà i
cieli, e la terra, e tutto il Suo lavoro; e in questo giorno Dio ci ha disprezzato e ha portato via
da noi il Tabernacolo della Sua Legge.” E mentre Salomone diceva queste cose, egli non
smetteva di piangere, e le lacrime scorrevano giù dalle sue guance senza fermarsi.
E lo Spirito della Profezia rispose e gli disse: “Perche sei così triste? Tutto questo è accaduto
per Volere di Dio. E [Sion] non è stata data a un estraneo, ma al tuo figlio primogenito che
sedeva sul trono di Davide tuo Padre. Perchè Dio giurò a Davide in verità, ed Egli non si
pente, di far sedere per sempre il frutto del suo corpo sul suo trono, sul Tabernacolo della
Sua Alleanza, la Sacra Sion. E Io lo porrò sopra i re della terra, e il suo trono sarà per sempre,
come i giorni del cielo e come il movimento della luna98. Ed Egli che siede sul trono del Dio
dei cieli governerà coloro che vivono e muoiono nella carne, per sempre. E angeli e uomini
Lo serviranno, e ogni lingua Lo loderà, e ogni ginocchio si piegherà a Lui negli abissi e nei
fiumi. Trai conforto da queste [parole] e ritorna alla tua casa, e non fare che il tuo cuore sia
completamente triste.”
E il Re fu confortato da queste parole, e disse: “Sia fatta la Volontà di Dio, e non il volere
dell’uomo.” E ancora l’Angelo di Dio gli apparve apertamente, e gli disse: “Per te stesso,
costruirai la casa di Dio, e sarà a tua gloria e tuo sostegno; e se tu seguirai il Suo
Comandamento e non seguirai altri dei, sarai prediletto da Dio, come Davide tuo padre.”

97 Probabilmente una corruzione del nome Ekron (2 Re I. 2), la cui cittadella sacra era Baal‐zebub.
98 Salmi 72:11; 89:3, 4, 27, 29; 132:11‐13.


54
61. Come Salomone fece ritorno a Gerusalemme
E allora Salomone ritornò a Gerusalemme, e cola’ si disperò con gli anziani di Gerusalemme
con grandi pianti nella casa di Dio. E dopo di ciò il Re e Zadok il sacerdote si abbracciarono,
e piansero amaramente nella dimora di Sion, e rimasero silenziosi a lungo.
Allora gli anziani si alzarono e si rivolsero al Re, dicendo: “Non essere triste per questa cosa,
o nostro Signore, perchè noi sappiamo, dal primo all’ultimo, che senza il Volere di Dio Sion
non resta [in un qualche luogo], e che nulla accade senza il Volere di Dio. E per quanto
riguarda Sion nei tempi andati, nei giorni di Eli il sacerdote99, prima che i nostri padri
avessero chiesto di avere un re, i Filistei portarono via prigioniera Sion nel loro
accampamento ‐ poichè Dio aveva abbandonato Israele in battaglia, e i suoi sacerdoti ‘Afnî
(Cofni) e Pînâh.as (Pincas) erano stati passati a fil di spada100. Quando i Filistei portarono
via il Tabernacolo della Legge di Dio, lo portarono nella loro capitale e lo posero della casa
del loro dio Dagon. E Dagon andò in pezzi e [andò] distrutto, e finì in polvere, e la loro terra
divenne un deserto percorso da topi, che mangiarono tutti i frutti della loro terra, e i loro
corpi si riempirono di piaghe e di pustole. Allora essi riunirono insieme i loro sacerdoti, i
maghi e gli astrologi, li implorarono e dissero loro: ‘Come possiamo liberarci da queste
piaghe e tribolazioni che sono venute su di noi, e sopra la nostra terra?’ E quei maghi si
ritirarono in solitudine e meditarono, prendendo con sè i loro strumenti magici,
ponderarono, e fecero considerazioni, e fecero piani su come potevano liberarli {i loro
compatrioti} dalle tribolazioni {che affliggevano} le loro città e le loro persone. Ed essi si
resero conto che questa punizione era venuta su di loro e le loro città a causa di Sion. E
allora andarono dai loro re e dai loro governanti, e dissero loro: ‘Tutte queste cose sono
capitate a voi a causa della divina Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio. E ora, vi diremo
come la riporterete indietro alla sua città, alla sua patria, e alla sua casa. Noi non dobbiamo
assolutamente mandarla via così nuda, ma dobbiamo darle delle offerte, cosicchè possa
perdonarvi dei vostri peccati e far scomparire le vostre tribolazioni quando sarà ritornata
alla sua città. E se voi non la invierete alla sua città, nessuna cosa buona verrà dal farla
vivere con voi, ma continuerete a essere puniti finche non sarete distrutti.’
“E i loro re e governanti dissero ai loro sacerdoti: ‘Quale regalo dite che dovremmo darle, e
come la rimanderemo indietro? Scopritelo, e diteci cosa dobbiamo fare.’ E i sacerdoti dei
Filistei si ritirarono di nuovo in consiglio e dissero ai loro re e governanti: ‘Fate per lei,
secondo il numero dei vostri capifamiglia, sessanta statuine di topi in oro, poichè i topi
hanno distrutto la vostra terra, e sessanta statuine del pene di uomo, perchè le vostre stesse
persone hanno sofferto di piaghe purulente sui vostri membri.’101 E i Filistei fecero i
centoventi donativi d’oro, come essi avevano comandato loro, e li diedero a Sion. E di nuovo
chiesero ai sacerdoti: ‘Come la manderemo via? E a chi voi direte di rimetterla nella sua
città?’ E ancora una volta i maghi dei Filistei dissero loro: ‘Fate portare due femmine di
cammello102 che abbiano partorito i loro primogeniti allo stesso tempo, e attaccatele a un
carro103 ‐ i loro piccoli dovranno essere tenuti lontano ed essere rinchiusi in un recinto. Si
dovranno mettere allo stesso giogo le due femmine di cammello, e quindi lasciarle libere e
permettere loro di andare dove vogliono. Se esse di dirigeranno verso Gerusalemme noi
sapremo che forse Dio ha avuto compassione della nostra terra; ma se vagheranno senza
meta, e andranno qui e la’, e desidereranno tornare la’ da dove sono venute, allora sapremo

99 Sacerdote del Tempio, 1 Samuele.
100 Cfr. 1 Samuele, 4 – 7.
101 Cinque topi e cinque bubboni; cfr. 1 Samuele 6, 4
102 "Due mucche da latte,”1 Samuele 6, 7
103 "Un nuovo carro a due ruote,”1 Samuele 6, 7


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che Dio è [ancora] adirato con noi, e che Egli non fermerà la sua punizione fino a che Egli
non avrà annientato noi e la nostra città.’
“E i Filistei fecero come i sacerdoti era stato comandato ai loro governanti, e mandarono via
Sion, e si prostrarono davanti a essa. E quei cammelli femmina fecero il loro viaggio dritte
alla terra di Giuda, e arrivarono fin sull’aia, e il casato della tua famiglia le accolse. Quelli che
non le accolsero erano gli uomini del casato di Dân, essi non fecero omaggio a Sion, perchè
la consideravano adirata per il loro Dio distrutto (?). Essi tagliarono le assi di legno del
carro, e fecero che quei cammelli fossero in sacrificio, e Sion ritornò alla sua dimora. E
mentre Sion era nella [sua] dimora Samuele il Profeta amministrava per lei, e visioni e
profezie erano rivelati a lui, ed egli ringraziava Dio in tutte le sue azioni, ed egli resse Israele
per quarantotto anni104.
“E dopo di lui il nostro popolo implorò Dio di dargli un re come le nazioni che lo
circondavano. E Samuele il Profeta unse Re Saul, ed egli regnò per quarant’anni. Egli era
della tribù di Beniamino, che era il più giovane ramo delle genti di Israele. E Samuele il
Profeta unse anche tuo padre Davide. E quando i Filistei combatterono contro Saul il Re,
Saul fu vinto e morì con [Yô]nâthân suo figlio. E quelli fra i suoi figli che sopravvissero
vollero portare via Sion, quando seppero che il loro padre e il loro fratello erano morti.
E allora quando vollero nasconderla a trasferirla nella Valle di Gêlâbûh.ê (Gelboe) affinchè
tuo padre Davide non potesse farli morire, Sion non permise che la portassero via finchè tuo
padre non arrivò e la portò via dalla loro città, ma non con offerte e non con incenso o altre
sostanze da bruciare. Perchè era impossibile portare via Sion senza che lo desiderasse lei e
lo desiderasse Dio. E ancora, quando tuo padre regnò rettamente su Israele, prese Sion dalla
città di Samaria e la portò qui a Gerusalemme, danzando in punta di piedi davanti a essa, e
battendo le sue mani di gioia per lei; perchè essa fu presa da lui affinchè potesse venire nella
città di Davide tuo padre. E quantunque tu dichiari di essere sconvolto nella fuga di Sion
verso la loro città, verso la terra di Etiopia, se Dio lo volesse e se lei stessa lo volesse, non ci
sarebbe nessuno che glielo potrebbe impedire; perchè è di lei stessa il volere di andare, e di
lei stessa il volere di ritornare se a Dio piacesse. E se non farà ritorno, ciò sarà l’autentico
volere di Dio. E quanto a noi, se Dio lo vorrà, Gerusalemme rimarrà a noi dove tu hai
costruito per noi una casa di Dio.
E ora, non lasciare che il tuo cuore sia triste, ma consola te stesso con quello che ti abbiamo
detto. Che la saggezza, che il Signore Dio di Israele ti ha concesso, promani da te. Perchè la
saggezza è una cosa strana. Come una lampada non è il sole, e come l’aceto e l’aloe non sono
vantaggiosi nè utili additivi per il miele, così le parole dei folli non sono vantaggiose per
l’uomo saggio. E come il fumo è per gli occhi, e i frutti acerbi per i denti, così le parole dei
folli non sono vantaggiose per l’uomo saggio.”

62. Riguardo la risposta che Salomone diede loro


E Salomone il Re rispose e disse loro: “Ascoltate, voi, ciò che sto per dirvi. Supponiamo che
Egli mi abbia distolto mentre io stavo tenendo Sion – cosa è impossibile a Dio? E
supponiamo che Egli vi abbia distolto mentre la tenevate – cosa è impossibile a Dio? E
supponiamo che Egli stesse dando loro in eredità la nostra città, e che vogli distruggerci –
cosa è impossibile a Dio? Perchè tutto è Suo, e nessuno può opporsi al Suo Volere, e non c’è
nessuno che può trasgredire il Suo comandamento in alto nel cielo o qui sulla terra. Egli è il


104 A quel tempo Israele non aveva ancora un re.


56
Re il Cui regno non avrà mai, mai fine, Amen. Ma ora andiamo e inginocchiamoci nella Casa
di Dio.”
E gli anziani di Israele assieme al loro Re si recarono nella Casa di Dio, entrarono nella cella
sacra, il Sancta Sanctorum105, e fecero suppliche, e si prostrarono, e indirizzarono
benedizioni a Dio. E Salomone pianse nella dimora della divina Sion, il Tabernacolo della
Legge di Dio, e tutti piansero con lui, e poco dopo rimasero in silenzio. E Salomone rispose e
disse loro: “Smettete, affinché i non circoncisi non possano {malignamente} gioire di noi, e
non possano dire di noi: ‘La loro gloria fu portata via, e Dio li ha abbandonati.’ Voi non
rivelerete nulla {di quanto è successo} a popoli stranieri. Prendiamo questo mucchio {di
assi}106 che giacciono inchiodate insieme, e ricopriamole d’oro, e decoriamole nella stessa
foggia di nostra Signora Sion, e poniamovi all’interno il Libro della Legge. Gerusalemme, la
libera che è nei cieli sopra di noi, che Giacobbe nostro padre vide, è con noi, e sotto c’è la
Porta del Cielo, questa Gerusalemme sulla terra. Se noi facciamo la Volontà di Dio e il Suo
buon piacimento, Dio sarà con noi, e ci condurrà fuori dalle mani dei nostri nemici, e fuori
dalle mani di coloro che ci odiano; sia fatta la Volontà di Dio, e non la nostra volontà, e sia
fatto ciò che ben piace a Dio, e non ciò che piace a noi. Attraverso ciò ci ha resi tristi. D’ora in
avanti la Sua furia vendicatrice si ammorbidirà verso di noi, ed Egli non ci abbandonerà ai
nostri nemici, Egli non muoverà la sua grazia lontano da noi, ed Egli si ricorderà
dell’alleanza con i nostri padri Abramo, e Isacco e Giacobbe. Egli non farà che la Sua parola
sia menzognera, e non spezzerà la Sua alleanza in modo che il seme dei nostri padri non
venga distrutto.

63. Come i nobili di Israele convennero [con il Re]


Poi gli anziani di Israele risposero e gli dissero: “Possa esser fatto il tuo giusto piacimento, e
il giusto piacimento del Signore Dio! Quanto a noi, nessuno trasgredirà la tua parola, e non
renderemo noto a nessuna altra nazione che Sion ci è stata portata via”. Ed essi stabilirono
questo patto nella Casa di Dio ‐ gli anziani di Israele con il loro Re Salomone, in quel giorno.
E Salomone visse [così] per undici anni dopo che Sion gli fu sottratta, e poi il suo cuore deviò
dall’amore di Dio, ed egli dimenticò la sua saggezza, a causa del suo eccessivo amore per le
donne.
Ed egli amò immensamente la figlia del Faraone, il re d’Egitto, il cui nome era Mâķshârâ, e la
portò nella casa che egli aveva costruito; c’erano figure del sole, della luna e delle stelle sul
suo tetto, ed era illuminata di notte come se avesse fatto giorno. Le sue travi erano rivestite
di ottone, il suo tetto di argento e i suoi pannelli (?)107 di piombo, e i suoi muri di pietra,
rosso su bianco, e marrone su bianco [e] verde; il suo pavimento era di blocchi di pietra di
zaffiro e cornalina. Ed egli soleva andare e dimorare lì a causa del suo amore per la sua casa
e per sua moglie Mâķshârâ, la figlia del Faraone re dell’Egitto.
Ora la regina possedeva certi idoli che suo padre le aveva dato, cui prostrarsi innanzi, e
poiché, quando Salomone la vide celebrare sacrifici e adorarli, egli non la rimproverò nè la
ripudiò, Dio fu adirato con lui, e fece in modo che perdesse la sua saggezza. E lei moltiplicò i
suoi sacrifici, la sua adorazione e la sua follia, secondo la stupidità degli Egiziani, e tutte le
persone del suo casato adoravano gli idoli, e imparavano il ridicolo culto degli idoli. E
traendo diletto nel loro folle culto essi adoravano con la figlia del Faraone, e i figli di Israele

105 Stanza quadrata di 5m. di lato, era la parte più recondita del Tempio di Salomone, dove era custodita l’Arca

dell’Alleanza.
106 Sono le assi lasciate da Azâryâs, cfr. cap.48.
107 Probabilmente le tegole.


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si univano a lei, e le donne e le loro ancelle si univano a lei nell’adorazione e nel folle culto
idolatrico. E Salomone stesso trovava piacere nell’ascoltare il loro folle culto e pazzia. E
quando lei vide che egli la amava, e la ascoltava attentamente, e stava in silenzio, e le faceva
molte domande sul folle culto degli dei degli Egizi, si fece straodinariamente compiacente
con lui, gli parlava con parole melliflue, e con il tenero discorrere delle donne, e con il dolce
sorriso che accompagna l’esposizione di un atto malvagio, con il volgere del viso e
l’assunzione di uno sguardo di buone intenzioni, e con il chinare del capo.
Con azioni di questo genere lei causò che il cuore di Salomone si volgesse via dal suo giusto
fine, e lo attirò verso la malvagità del suo agire, perchè desiderava sconsideratamente
trascinarlo nella pazzia del folle culto degli idoli. E come il mare profondo trascina nelle sue
profondità l’uomo che non sa nuotare, finchè l’acqua lo sommerge e distrugge la sua vita,
così quella donna desiderava sommergere Re Salomone.

64. Come la figlia del Faraone sedusse Salomone


E allora la figlia del Faraone apparve a Salomone, e gli disse: “E’ buona cosa adorare dei
come fa mio padre e come fecero tutti i re d’Egitto che furono prima di lui.” E Salomone le
rispose: “Essi chiamano dei le cose che sono state fatte a mano da fabbri, carpentieri, vasai e
pittori, e intagliatori di pietra e scultori; queste non sono dei, ma il lavoro della mano
dell’uomo, in oro, argento, ottone e piombo, in ferro e terracotta, in pietra, e voi chiamate
‘nostri dei’ le cose che non sono vostri dei. Ma noi non adoriamo altri che il Sacro Dio di
Israele e la nostra Signora, la santa e divina Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio, che Egli
ci ha dato perche l’adorassimo, noi e la nostra discendenza dopo di noi.”
Ed essa rispose e gli disse: “Tuo figlio ha portato via la vostra Signora Sion, tuo figlio che tu
hai generato, che discende da un popolo straniero con cui Dio non ti aveva comandato di
imparentarti, in altre parole, {discende} da una donna etiope, che non è del tuo colore, e non
ha lo stesso sangue della tua terra, e che è perdipiù nera.”
E Salomone rispose e le disse: “Sebbene tu parli così non sei tu stessa di [quella razza]
riguardo la quale Dio ci aveva comandato di non prendere moglie? La tua stirpe è la sua
stirpe, perchè voi siete tutti figli di Cam. E Dio, dopo aver distrutto il seme dei sette re
camiti, ha voluto che ereditassimo questa città, affinchè noi e la nostra discendenza
potessimo risiedervi. E per quanto riguarda Sion, il volere di Dio è stato eseguito, e Lui l’ha
data a loro {gli Etiopi} affinchè potessero adorarla. E quanto a me, mai immolerò dei sacrifici
e neppure adorerò i vostri idoli, e non esaudirò il tuo desiderio.” E nonostante ella gli
parlasse in tal guisa, e nonostante si mostrasse graziosa per lui mattina e sera, giorno e
notte, egli continuava a rifiutare le sue [richieste]. Un giorno si fece bella e si profumò tutta
per lui, ma si comportò con lui in maniera sprezzante, e lo trattò con disdegno. Ed egli le
disse: “Cosa devo fare? Tu mi hai fatto un viso cattivo, e il tuo riguardo verso di me non è più
come in passato, e il tuo bellissimo aspetto non è seducente come sempre. Chiedimi, e io ti
darò tutto quello che desideri, io lo farò per te, così tu potrai rendere il tuo viso (o la tua
atteggiamento) altrettanto grazioso di prima” Ma essa rimase in silenzio e non disse una
parola. Allora egli le ripetè che avrebbe fatto qualsiasi cosa essa desiderasse, ed essa gli
disse: “Giurami sul Dio di Israele che non mi menerai per il naso.”
Ed egli le giurò che le avrebbe dato qualsiasi cosa essa avesse chiesto, e che egli avrebbe
fatto per lei qualsiasi cosa lei gli avesse detto {di fare}. Essa attaccò un filo rosso al centro
della porta della [casa dei] suoi dei, prese tre locuste e le pose nella casa dei suoi dei. Poi
disse a Salomone: “Vieni a me senza rompere il filo rosso, chinati e uccidi queste locuste
davanti a me strappando loro il collo”; e così fece. Ed essa gli disse: “Io d’ora in avanti farò il


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tuo volere, perchè tu hai fatto sacrifici ai miei dei e li hai adorati.” Ora egli aveva fatto questo
a causa del suo giuramento, per non rompere il giuramento che ella gli aveva fatto prestare,
sebbene egli sapesse che fosse un’offesa (peccato) entrare nella casa dei suoi dei.
Ora Dio aveva dato un comando ai figli di Israele, dicendo: “Voi non sposerete donne
straniere affinchè non siate corrotti da esse attraverso i loro dei, dalla depravazione delle
loro arti e dalla dolcezza delle loro voci; perchè esse rendono molli i cuori dei giovani
semplici con la dolcezza delle loro voci gentili, e con la bellezza delle loro fattezze esse
distruggono il senno nell’uomo {rendendolo} stolto. Chi era più saggio di Salomone? eppure
fu sedotto da una donna. Chi era più retto di Davide? eppure fu sedotto da una donna. Chi
era più forte di Sansone? eppure fu sedotto da una donna. Chi era più avvenente di ‘Amnôn?
eppure fu sedotto da Tamar, la figlia di Davide suo padre108. E Adamo fu la prima creatura di
Dio, eppure fu sedotto da Eva sua sposa. E con quella seduzione fu creata la morte per ogni
cosa creata. E questa seduzione dell’uomo da parte della donna fu causata da Eva, e per
questo noi tutti siamo figli di Eva.

65. Riguardo il peccato di Salomone


Ora Salomone commise un enorme peccato con l’adorazione degli idoli, e dall’essere un
uomo saggio egli divenne uno stolto, e il suo peccato è annotato nel Libro dei Profeti. E gli
Arcivescovi che erano lì risposero e dissero: “Ha Dio avuto misericordia di Salomone per il
suo errore che è scritto [come] peccato?” Si, Dio ha avuto misericordia di lui, e il suo nome è
annoverato con [i nomi di] Abramo, Isacco, e Giacobbe, e Davide suo padre nel Libro della
Vita nei cieli. Poiché Dio perdona coloro che hanno peccato. Vieni ora, e considera, quale era
più grave dei due, il peccato di suo padre Davide o il peccato di suo figlio Salomone? Davide
provocò la morte in battaglia di Uria per mezzo di un inganno109, così che egli potesse
prendere sua moglie Bêrsâbêh. (Betsabea), la madre di Salomone; ed egli si pentì, e Dio ebbe
compassione di lui, e in punto di morte informò suo figlio Salomone, dicendo: “Uccidi Joab
poiché egli uccise Amêr (Abner)110, che era stato comandante, e uccidi Simei poiché mi ha
maledetto”111; ed egli eseguì le ultime volontà di suo padre e li uccise dopo la morte di suo
padre Davide. E Salomone non uccise nessuno eccetto suo fratello quando desiderò sposare
la samênâwât112, la moglie di suo padre Davide il cui nome era ‘Abîs (Abisag). E per quanto
riguarda l’errore di Salomone che è stato annotato ve lo rivelerò, proprio come Dio lo ha
rivelato a me.

66. Riguardo la Profezia di Cristo


Ora, secondo l’interpretazione della profezia, il nome Salomone significava nel linguaggio
segreto “Cristo”. E come Salomone costruì la casa di Dio, così Cristo risorse con il Suo Corpo
e lo fece Chiesa. E quando Egli disse ai giudei: “Abbattete questa casa, e in tre giorni Io la
[ri]costruirò”113, Egli parlava loro della casa del Suo Corpo. E come Salomone continuava a
prendere mogli da popoli stranieri per la loro bellezza e il loro fascino, e desideri
[sorgevano] in lui nel suo finto amore [per loro], così Cristo riunì insieme da popoli stranieri

108 2Samuele, 13. Tamar era sorellastra di Ammone, entrambi figli di Davide, ma secondo la Bibbia fu Ammone a

innamorarsi (e violentare) Tamar.


109 Cfr. 2Samuele 11, 17.
110 Cfr. 2Samuele. Joab – generale di Israele ‐ uccise a tradimento per gelosia Abner – generale del regno di Giuda

– dopo che questi era passato dalla parte di Israele.


111 1 Re 2, 5 e segg.
112 Ovvero la “donna Sunammita”(vedi 1Re 1, 3). Cfr. meglio 1Re 1, 15. Donna proveniente dal villaggio di Sunem.
113 Giovanni 2, 19


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coloro che non avevano la Legge, me credevano in Lui. E per Lui non vi era uomo non
circonciso, o pagano; e non vi era schiavo, o Ebreo, nè servo o uomo libero114; ma Egli li ha
riuniti tutti nel Suo regno celeste con la Sua Carne e il Suo Sangue.
E nel Cantico dei Cantici Salomone stesso cantava e diceva: “Ci sono sessanta possenti
uomini intorno alla lettiga di Salomone, ognuno di loro addestrato alla guerra e che
brandiscono spade, ogni uomo con la sua spada alla coscia”115. Il numero sessanta indica il
numero dei virtuosi patriarchi, profeti, apostoli, martiri, credenti, santi e monaci che
avevano resistito al pensiero malvagio e alla guerra di Satana. E la parola “spada” è,
nell’interpretazione, la parola delle Scritture. La parola del Signore taglia come un rasoio
tagliente, e in tale maniera le Scritture tagliano via dai cuori degli uomini il pericolo causato
dai sogni menzogneri della notte. E le parole “lettiga di Salomone” sono,
nell’interpretazione, la Chiesa di Cristo.
E ancora Salomone cantava, dicendo: “Re Salomone ha fatto una lettiga per se stesso”116 e
queste parole devono essere interpretate che Cristo ha assunto il nostro corpo117. Il nome
Salomone nella lingua degli ebrei è, secondo l’interpretazione, “Cristo”. E gli stolti giudei
immaginano che le parole di Davide “Il Signore mi disse: ‘Tu sei mio figlio e in questo giorno
ti ho generato’118 furono pronunciate con riferimento a Salomone suo figlio.” O Dio, da il
Tuo giudizio al re, e la Tua virtù al figlio del re, così che egli possa giudicare il tuo popolo con
virtù e i tuoi bisognosi con giustizia.
Ed egli vivrà e gli doneranno oro dall’Arabia, e pregheranno per lui continuamente, e lo
seguiranno [con parole giuste], ed egli sarà un sostegno per l’intera terra sulle vette delle
montagne, e il suo frutto sarà più grande del cedro, ed egli prospererà nella città come l’erba
sulla terra, e il suo nome sarà benedetto per sempre, e il suo nome starà davanti al sole. Io ti
ho generato da ventre prima della Stella del Mattino. Dio ha giurato, ed Egli non si pentirà,
tu sei il Suo sacerdote per sempre, dopo la nomina di Melchisedech”.119
E per quanto riguarda questa profezia e altre come questa, che Davide ha predetto in
riferimento a Cristo, gli stolti giudei, che sono ciechi di cuore, dicono che ciò che Davide
disse all’inizio del suo libro era detto con riferimento al figlio Salomone; questo dicono i
giudei, e loro associano Cristo a Salomone a causa della somiglianza del nome e della
saggezza, e a causa del fatto che Egli era il Figlio di Davide nella carne120. E anche se coloro
che vennero dopo Davide e Salomone, soprattutto Elia ed Eliseo, sapevano questo,
attribuirono il peccato di Salomone a lui nel Libro dei Re al fine di gettare gli ebrei nella
vergogna, che erano accecati nel cuore e nemici della giustizia. E il Re Salomone, il figlio di
Davide il Re e il Profeta, era egli stesso anche Re e Profeta, ed egli predisse molte
somiglianze riguardo Cristo e la Chiesa, egli scrisse quattro libri di profezie, ed è annoverato
con Abramo, Isacco, Giacobbe, e Davide suo padre nel regno dei cieli.

67. Riguardo le lamentazioni di Salomone


E ora vi racconterò come morì. La sua età era di sessanta [anni], quando una malattia lo
colse. La sua età non era quella di suo padre Davide, ma era di venti [anni] inferiore alla sua,

114 Lettera ai Galati 3, 28
115 Cantico dei Cantici 3, 7 e segg.
116 Canto dei Cantici 3, 9
117 Cioè si è fatto uomo.
118 Salmi 2
119 Salmi 72, 1 e segg. Salmi 110, 4
120 Cioè un Suo discendente.


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poichè era sotto l’influenza di donne e degli idoli che aveva adorato. Così l’angelo della
morte venne e lo colpì violentemente [nel] piede, ed egli pianse e disse: “O Signore Dio di
Israele, io sono sottomesso alla legge terrena, per questo non c’è nessuno libero da difetti
davanti a Te, O Signore, e non c’è nessun uomo retto e saggio davanti a Te, O Signore. Perchè
tu scruti e cerchi nel cuore. Nulla ti è nascosto. Tu vedi le cose nascoste [come se fossero]
manifeste, Tu frughi nel cuore. Abbi pietà di me, Signore. Tu penetri il cuore dell’uomo e
cerchi cosa lo guida. Abbi pietà di me, Signore. Tu ascolti il sussurro come il rumore del
tuono. Abbi pietà di me, Signore. Se Tu hai pietà {solo} di uomini retti che non trasgredirono
i Tuoi comandamenti, cosa c’è di meraviglioso nella Tua pietà? Abbi pietà di me, Signore. Se
tu mostrassi pietà per me, un peccatore, la Tua pietà sarebbe una cosa meravigliosa e piena
di grazia. Abbi pietà di me, Signore. E per quanto io abbia peccato, ricordati di Abramo,
Isacco e Giacobbe, miei padri, che non trasgredirono i Tuoi comandamenti. Abbi pietà di me,
Signore, perchè Tu sei clemente e indulgente; a motivo di Davide Tuo servitore abbi pietà di
me, Signore. O Padrone dell’universo, dei re e dei governanti, abbi pietà di me, Signore. Tu
che trasformi gli stolti in saggi, e i saggi in stolti, abbi pietà di me, Signore. Tu che converti i
peccatori e ricompensi coloro che agiscono rettamente, abbi pietà di me, Signore.” E appena
profferì queste parole, molte lacrime striarono il suo viso, e cercò la sua pezzuola da naso.
E l’Angelo di Dio scese verso di lui e gli disse: “Ascolta quello che sto per dirti, a motivo di
quel Dio che mi ha inviato. Dall’essere un uomo saggio hai trasformato te stesso in uno
sciocco, dall’essere un uomo ricco hai condotto te stesso a essere povero, dall’essere un re
hai portato te stesso a uomo di nessun conto, attraverso la trasgressione dei comandamenti
di Dio. L’inizio della tua rovina fu il prendere in moglie molte donne, e per questo tu
trasgredisti la Sua Legge e i Suoi decreti, e le ordinanze di Dio che Mosè trascrisse e diede a
te e a Israele, e cioè che voi non avreste preso in moglie donne di popoli stranieri ma solo
quelle della vostra stirpe e della casa dei vostri padri, affinchè il vostro seme fosse puro e
santo e affinchè Dio potesse dimorare con voi. Ma tu tenesti in poco conto la Legge di Dio,
pensando di essere più saggio di Dio, e che avresti avuto moltissimi figli maschi. Ma la
stoltezza di Dio è più saggia del giudizio degli uomini, ed Egli ti ha dato solo tre figli: quello
che portò via la tua gloria verso una terra straniera, e fece che l’abitazione di Dio fosse in
Etiopia; quello che è zoppo di un piede, che siederà al tuo posto sul trono del popolo di
Israele, il figlio del sangue della tua stirpe di Tarbâna, del casato di Giuda; e quello che è
figlio di una donna greca, un’ancella, colui che alla fine distruggerà Roboamo121 e tutta la tua
stirpe di Israele; e questa terra sarà sua poichè egli crede in Colui che verrà, il Salvatore. E
la tribù di Roboamo, coloro che sono di Israele, crocifiggeranno Colui che verrà, il
Redentore, e la memoria di te sarà cancellata dalla terra. Perchè essi escogiteranno un piano
che essi non saranno capaci di eseguire, ed Egli sarà adirato con loro e cancellerà il loro
ricordo.
“E quanto a te, Giuseppe il figlio di Giacobbe sarà un simbolo della tua persona. Perchè i suoi
fratelli lo vendettero fra la terra di Egitto e la Siria, la terra di Lâbâ (Libano), e nel suo
scendere verso la terra d’Egitto scoppiò una carestia in Siria e in tutto il mondo. E nel suo
viaggio chiamò la sua stirpe e la portò fuori della carestia e le diede una dimora nella terra
d’Egitto, il nome della quale è Gêshên (Goshen).
Perchè egli stesso fu Re sotto il Faraone, Re d’Egitto. Similmente il Salvatore Colui che verrà
dal tuo seme ti renderà libero con la Sua venuta, e ti porterà fuori da Sheôl122, dove finchè il
Salvatore non sarà arrivato tu soffrirai con dolore, assieme ai tuoi padri; e lui ti porterà
fuori. Perchè dal tuo seme verrà un Salvatore che libererà te e tutti coloro che furono prima

121 Roboamo, figlio di Salomone, prese il suo posto come re di Israele. Cfr. 1 Re.
122 Lo Sheol è la terra dei morti, nella tradizione ebraica. Cfr. Deuteronomio, 32, 22.


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di te, e tutti coloro che [verranno] dopo di te, da Adamo alla Sua venuta nella stirpe della tua
stirpe, ed Egli farà in modo che tu possa uscire da Sheôl come Giuseppe portò in salvo la sua
stirpe dalla carestia, in altre parole dal primo Sheôl nella terra della carestia, e così farà il
Salvatore portando fuori da Sheôl coloro che sono la sua stirpe. E come dopo gli Egiziani
ridussero schiavi [i discendenti di Giuseppe], così i demoni ti ridussero in schiavitù per
l’errore {di aver adorato} degli idoli.
“E come Mosè portò la propria discendenza fuori dalla servitù [d’Egitto], così il Salvatore ti
porterà fuori dalla servitù di Sheôl. E come Mosè fece dieci miracoli e {causò} punizioni (o
piaghe) al Re Faraone, così il Salvatore ‐ Colui che verrà dal tuo seme ‐ farà dieci miracoli
per la vita davanti al tuo popolo. E come Mosè, dopo che aveva fatto i miracoli, costrinse il
mare e fece in modo che il popolo lo attraversasse come fosse stato su terra asciutta, così il
Salvatore che verrà rimuoverà le mura di Sheôl e ti porterà fuori {da li’}. E come Mosè affogò
il Faraone con gli Egiziani nel Mar di Eritrea, così il Salvatore affogherà Satana e i suoi
demoni in Sheôl: perchè il mare deve essere considerato come Sheôl, e il faraone come
Satana, e il gran numero dei suoi soldati come demoni. E come Mosè li rifocillò [con] manna
nel deserto senza fatica, così il Salvatore ti rifocillerà con il cibo del Giardino [cioè, il
Paradiso] per sempre, dopo che Egli ti avrà portato fuori da Sheôl. E come Mosè li fece
restare nel desero per quaranta anni, senza che le loro vesti si strappassero, e le suole delle
loro calzature si danneggiassero, così il Salvatore ti farà dimorare senza fatica dopo la
Resurrezione. E come Giosuè li condusse nella Terra Promessa, così il Salvatore ti porterà
nella Terra delle Delizie. E come Giosuè uccise i sette Re di Canaan, così il Salvatore ucciderà
le sette teste di ‘Iblîs123. E come Giosuè distrusse il popolo di Canaan, così il Salvatore
distruggerà i peccatori e li rinchiuderà nella fortezza di Sheôl. E come tu hai costruito la casa
di Dio, così saranno costruite chiese sulle cime delle montagne.”

68. Riguardo Maria, Nostra Signora della salvezza


“E ancora, ci sarà per te un segno che il Salvatore verrà dal tuo seme, e che Egli libererà te
con i tuoi padri e i tuoi discendenti con la Sua venuta. La vostra salvezza fu creata nel ventre
di Adamo nella forma di una Perla prima di Eva. E quando Egli creò Eva dalla costola di
Adamo, Egli la portò ad Adamo e disse loro: ‘Moltiplicatevi dal ventre di di Adamo.’ La Perla
non uscì verso Caino o Abele, ma verso il terzo che venne dal ventre di Adamo, ed entrò nel
ventre di Seth. E da li’ passando da lui quella Perla entrò in coloro che erano i primogeniti, e
pervenne ad Abramo. E non andò da Abramo al suo primogenito Ismaele, ma si trattenne e
andò in Isacco il puro. E non andò nel suo primogenito, l’arrogante Esaù, ma andò in
Giacobbe l’umile. E non si trasmise da lui al suo primogenito, il traviato Ruben, ma in Giuda,
il puro. E non si trasmise da Giuda ai quattro {figli} peccatori, ma andò a Fârês (Perez)124,
quello paziente. E da lui questa Perla si trasmise al primogenito finchè entrò nel ventre di
Jesse, il padre di tuo padre. E poi attese che sei maschi collerici fossero nati, e poi si trasmise
al settimo, Davide125, tuo padre, modesto e senza peccato; perchè Dio ha in odio l’arrogante
e l’orgoglioso, e ama il semplice e l’umile. E quindi attese nel pube di tuo padre finchè cinque
poveri sciocchi non furono nati, quando entrò nel tuo pube per la tua saggezza e
intelligenza. E quindi la Perla attese, ma non si trasmise al tuo primogenito. Perchè i buoni
del suo paese non Lo negarono e non Lo crocifissero, come {invece fece} Israele il tuo
popolo; quando videro Colui che compiva miracoli, Colui che doveva nascere dalla Perla,
essi credettero in Lui quando seppero quello che Lui aveva fatto. E la perla non si trasferì al

123 Cioè Satana, il Diavolo. Iblis è il nome che nel Corano è dato al diavolo.
124 Giuda ebbe cinque figli: Perez, Chezron, Carmi’, Cur e Sobal.
125 Davide era l’ottavo figlio di Jesse.


62
tuo figlio più giovane ‘Adrâmî. Perchè i buoni non Lo crocifissero nè Lo rinnegarono quando
videro le opere miracolose, e le meraviglie {fatte} da Lui che era nato dalla Perla, e poi
credettero in Lui attraverso i Suoi discepoli.
“Ora la Perla, che è per la nostra salvezza, proseguì dal tuo ventre e entrò in quello di
‘Ŷôrbĕ’âm (Roboamo) tuo figlio, a causa della depravazione di Israele tuo popolo, che nel
suo rifiuto e nella sua immoralità Lo crocifisse. Ma se non fosse stato crocifisso Egli non
avrebbe potuto essere la vostra salvezza. PerchèEgli fu crocifisso senza peccato, e salì [di
nuovo] senza decomposizione. E per amore di questo Egli scese a te nello Sheôl, e abbattè le
sue mura, così Egli potè liberarti e portarti fuori, e rivelare la Sua benevolenza a tutti voi.
Voi nei cui addomi sarà portata la Perla e conservata tramite le vostre mogli, nessuno di voi
sarà annientato, da vostro padre Adamo a colui che verrà, il tuo discendente ‘Eyâķêm
(Gioacchino), e da Eva vostra madre, la moglie di Adamo, fino a Noah e sua moglie Tarmîzâ,
a Târâ (Tera) e sua moglie Άmînyâ, e ad Abramo e sua moglie Sârâ (Sara), e a Isacco e sua
moglie Rĕbk.â (Rebecca), e a Giacobbe e sua moglie Lĕyâ (Lea), e a Yahûdâ e la sua sposa
Tĕ’emâr (Tamar), e a tuo padre e sua moglie Bêrsâbêh (Bersabea) e a te stesso e Tarbânâ
tua moglie, e a Roboamo tuo figlio e sua moglie Άmîsâ, e a Îyô’akêm (Gioacchino) tuo
discendente, che deve venire, e sua moglie Hannâ.
“Nessuno di voi che avete portato la Perla verrà annientato, e che sia un giovane uomo o una
giovane donna, coloro che hanno portato la Perla non saranno annientati. Perchè la Perla
sarà portata da uomini che saranno retti, e le donne che hanno portato la Perla non saranno
annientate, perchè diverranno pure attraverso la Perla, poichè essa è santa e pura; e a
motivo di essa e di Sion Egli ha creato il mondo intero. Sion ha preso dimora con il tuo
primogenito e sarà la salvezza del popolo d’Etiopia per sempre; e la Perla sarà portata nel
ventre di Άyôrbĕ’âm (Roboamo) tuo figlio, e sarà la salvatrice del mondo intero. E quando il
tempo stabilito sarà arrivato questa Perla nascerà dal tuo seme, poichè esso è
estremamente puro, sette volte più puro del sole. E il Redentore verrà dal trono di Suo
Padre, e resterà su di lei, e la rivestirà di carne, e subito tu stesso le annuncerai ciò che il mio
e tuo Signore mi dice.
“Io sono l’Angelo Gabriele, il protettore di tutti coloro che porteranno la Perla dal corpo di
Adamo fino al ventre di Hannâ, così che io possa preservare voi ‐ dove la Perla dimorerà ‐
dalla schiavitù e dalla corruzione. Michele è stato comandato di guidare e preservare Sion
ovunque vada, e Uriel rivolgerà la sua attenzione e conserverà il legno del bosco126 che sarà
la Croce del Salvatore. E quando il tuo popolo nella sua invidia Lo avrà crocifisso, essi
correranno alla Sua Croce a causa della moltitudine di miracoli che avranno luogo grazie a
lui, ed essi verranno sprofondati nella vergogna quando vedranno tali meraviglie. E negli
ultimi tempi un discendente di tuo figlio Άdramîs prenderà il legno della Croce, il terzo
[mezzo di] salvezza che sarà inviato sulla terra. L’Angelo Michele è con Sion, con Davide tuo
primogenito, che ha preso il trono di Davide tuo padre. E io sono con la pura Perla per colui
che regnerà per sempre, con Roboamo tuo secondo figlio; e l’Angelo Uriel è con il tuo figlio
più giovane Άdramî[s]. Questo io ti ho detto, e tu non farai che il tuo cuore sia triste a causa
della tua stessa salvezza e di quella di tuo figlio.”
E quando Salomone ebbe ascoltate queste parole, la sua forza gli ritornò nel suo letto, e si
prostrò davanti all’Angelo di Dio, e disse: “Rendo grazie al Signore, mio Signore e tuo
Signore, o radioso essere di spirito, poichè tu mi hai reso capace di ascoltare una parola che
mi ha riempito di contentezza, e perchè Egli non ha strappato la mia anima dall’eredità di
mio padre a causa del mio peccato, e perchè il mio pentimento è stato accettato dopo la mia

126 Confronta Genesi 22, 13.


63
afflizione, e perchè Egli ha avuto considerazione delle mie lacrime, e ha ascoltato il mio
grido di dolore, e ha avuto considerazione della mia afflizione, e non mi ha lasciato morire
nel mio dolore, ma mi ha fatto gioire prima che la mia anima lasci il mio corpo. D’ora in
avanti [il pensiero di] morire non mi renderà triste, e accetterò la morte come ho amato la
vita. D’ora in avanti berrò dall’amara coppa della morte come se fosse miele, e d’ora in
avanti amerò la morte come se fosse una dimora di gemme preziose. E quando sarò disceso
e spinto giù nel profondo dello Sheôl, a causa dei miei peccati, non soffrirò dolore, perchè
avrò ascoltato la parola che mi ha reso lieto. E quando sarò sprofondato nell’infima
profondità del più profondo abisso di Sheôl, a causa dei miei peccati, che mi importerà? E se
Egli mi ridurrà in polvere nella Sua mano e mi disperderà ai margini della terra e nei venti a
causa dei miei peccati, ciò non mi renderà triste perchè ho ascoltato la parola che mi ha fatto
rallegrare, e Dio non ha strappato la mia anima dal retaggio dei miei padri. E la mia anima
sarà con l’anima di Davide mio padre, e con l’anima di Abramo, e Isacco e Giacobbe miei avi.
E il Salvatore verrà e ci trarrà fuori da Sheôl con tutti i miei padri, e i miei discendenti,
vecchi e giovani. E riguardo i miei figli, avranno sulla terra tre potenti angeli per proteggerli.
Io ho trovato il regno dei cieli, e il regno della terra. Chi è come il Signore, il Misericordioso,
Che mostra clemenza per il suo operato e lo glorifica, Che rimette i peccati ai peccatori e Che
non cancella la memoria dei penitenti? Perchè la Sua intera Persona è perdono, e la Sua
intera Persona è grazia, e a Lui appartiene la lode.” Amen.

69. Riguardo la domanda di Salomone


E Salomone si girò e guardò l’Angelo e stese entrambe le sue mani, e disse: “Mio signore, la
venuta del Salvatore di cui tu parli è vicina o lontana?” E l’Angelo rispose e gli disse: “Egli
verrà {dopo} tre e trenta generazioni secondo la tua stirpe e la tua discendenza, e vi
libererà. Ma Israele odierà il suo Salvatore, e sarà invidioso di Lui perchè opererà con segni
e con miracoli davanti a lui. Lo crocifiggeranno, e Lo uccideranno, ma Egli risorgerà di nuovo
e li libererà, perchè Egli è misericordioso verso coloro che si pentono e buono verso coloro
che Egli ha scelto. Guarda, io ti dico apertamente che Egli non lascerà nello Sheôl i Suoi avi di
Israele dai quali la Perla è stata portata.”
E quando l’Angelo di Dio ebbe profferito queste parole a Salomone, gli disse: “Pace a te.” E
Salomone rispose e gli disse: “Mio signore, io ti imploro, vorrei porti una domanda; non
essere insensibile al mio pianto.” E l’Angelo gli disse: “Parla, ponimi la tua domanda, e io ti
farò sapere quello che ho ascoltato e visto.” E Salomone gli disse: “Ora io sono angustiato
per Israele, il Suo popolo, che Egli ha scelto come Suo eletto fra tutte le antiche tribù del Suo
retaggio; dimmi, verrà annientato dopo la venuta del Salvatore?” E l’Angelo di Dio gli rispose
di nuovo e gli disse: “Ebbene, ti ho detto che essi crocifiggeranno il Salvatore. E quando essi
avranno sparso il Suo sangue sul legno della Croce essi verranno dispersi nel mondo.” E
Salomone disse: “Io piango per il mio popolo. Sventura sul mio popolo! Quello che dal primo
all’ultimo ha sempre provocato il castigo del suo Creatore. Io e coloro che sono stati prima
di me non siamo meritevoli di ricevere grazia a causa della nefandezza delle nostre opere,
poichè noi siamo una generazione senza fede. Sventura su coloro che spargeranno sangue
innocente a calunnieranno il Giusto, e divideranno le Sue spoglie, e non credono neppure
alla Sua parola e non camminano nei Suoi Comandamenti! Il loro castigo sta aspettando, e il
loro errore permane; grande la loro punizione.
E il loro peccato permane e non sarà mai dimenticato, e il peccato dei loro padri sarà
ricordato; perchè la loro opera fu il peccato, ed essi verranno annientati da quello che loro
stessi hanno immaginato. E sventura anche sulla mia anima! Perchè io che sono stato
onorato alla mia morte sarà trattato con disdegno; e io che sono stato celebrato per la mia


64
saggezza diverrò polvere. In qual modo è più grande un re se non ha fatto del bene sulla
terra per il povero? Vengono sepolti allo stesso modo, e il cammino nell’abisso è il
medesimo. Di quale giovamento (o uso) siamo noi uomini? Siamo creati invano, e dopo poco
tempo diventiamo come se non fossimo mai stati creati. Quanto al soffio che noi respiriamo,
se esso cessa per breve tempo, la nostra anima passa via, e se il battito della scintilla del
nostro cuore che muove nella nostra mente passa via noi diventiamo polvere, e i nostri
amici e i nostri conoscenti ci considerano una cosa disgustosa. E l’intendimento della nostra
mente che sovrasta le nostre teste [viene annientato] quando la nostra anima viene
dispersa, e noi diventiamo vermi e putrefazione; e quando il calore del nostro corpo se ne va
via noi diventiamo nullità e passiamo via come il dissolversi di una nuvola. E dunque?
Continuare a discorrere è inutile, l’avvenenza della statura è annientata, la forza dei re è
annichilita, il potere dei governanti è azzerato e non c’è più nulla. Tutti noi passiamo come
ombre, e quando siamo trapassati nella morte il nostro nome è dimenticato, e nessuna
traccia di noi può essere trovata; dopo tre generazioni dei nostri discendenti non ce n’è
nessuno che ricordi il nostro nome.”
E subito volse il suo viso a Roboamo suo figlio, e disse a lui: “O figlio mio, guardati dal male e
fa’ le cose che sono buone, affinchè tu possa vivere molti giorni sulla terra. E non inchinarti a
dei sconosciuti, e non adorarli, ma temi e onora Dio solo, affinchè tu possa sottomettere i
tuoi nemici e avversari, e possa ereditare la dimora di tuo padre nei cieli, e la vita eterna.”
Ed egli gli disse: “Scrivi il mio nome nel rotolo del Libro, e ponilo nello scrigno.” E disse a
Zadok il sacerdote: “Ungi mio figlio e proclamalo re. Come mio padre Davide, mio signore,
mi fece re mentre era vivo, così io faccio re mio figlio Roboamo. E il suo seme sarà la
salvezza mia e dei miei padri per sempre, secondo quanto l’Angelo del Signore disse a me.”

70. Come regnò Reboamo


Allora Zadok il sacerdote prese Roboamo e lo fece re, e lo unse ed eseguì tutte le cerimonie
che la Legge prescriveva. E Roboamo depose una tavoletta di legno sopra il Tabernacolo, e
vi trovò il nome di suo padre Salomone [scritto sopra], e quindi essi lo posero sul mulo del
re, e gli dissero: “Ti acclamiamo tutti! Lunga vita al padre reale!” E la città risuonò di grida, e
le trombe furono suonate. E prima che Roboamo potesse tornare a suo padre Salomone
morì. Ed essi deposero Salomone nella tomba di suo padre Davide, e si rattristarono
profondamente per lui perchènon ci fu nessuno come lui in saggezza in quei giorni.
E dopo che furono passati sette giorni, Roboamo fece cessare il lutto per suo padre. E il
popolo di Israele si raccolse attorno a Roboamo e gli disse: “Rendi meno grave il nostro
lavoro, perchè tuo padre ci faceva tagliare molto legname, levigare pietre e costruire carri
per disboscare i boschi di cedro.” E Roboamo si riunì in consiglio con i dignitari e gli anziani
della casa del re, ed essi gli dissero: “Rispondi loro con accondiscendenza. Perchè in questo
momento tu sei come un giovane animale e i tuoi fianchi non possono reggere il giogo. Ora,
parla loro con benevolenza e di’ loro: ‘Io farò per voi ogni cosa che desiderate.’ E quando la
tua mano avrà stretto il potere su di loro, tu potrai fare con il tuo popolo quello che tu
desideri.” E Roboamo fece uscire gli anziani e fece entrare gli sciocchi giovani uomini che
aveva portato con sè.
Ed egli si riunì con loro, e disse loro quello che la casa di Israele gli aveva espresso e quello
che gli anziani della casa del re gli avevano consigliato di fare. E quegli sciocchi giovani
uomini gli dissero: “Un uomo di una certa età da un consiglio da uomo di quell’età e un
anziano da un consiglio da anziano, e un uomo afflitto dall’età da un consiglio da uomo
afflitto dagli anni, e un giovane come te da un consiglio che spetta alla gioventù. Poichè


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questi uomini sono avanti negli anni, i loro fianchi sono fragili come quelli di un vecchio
animale che non può camminare. E riguardo questo problema di cui tu parli, chi può
discutere il volere del nostro Signore il Re?” E uno di essi fece un alto balzo in aria verso
Roboamo, e un altro estrasse la sua spada, e un altro brandì la sua lancia, e un altro afferrò il
suo arco e {la sua} faretra. E quando essi ebbero finito la loro messinscena lo consigliarono,
dicendo: “O nostro signore, si possa noi essere con te, e tu con noi! Ora tuo padre in
saggezza ci fece la consegna, {a noi} i figli degli uomini di Israele che sono preparati nell’arte
della guerra, di crescere con te affinchè il tuo regno possa essere forte dopo di lui. O nostro
signore, non mostrare un viso timido a quegli uomini, in modo che essi non pensino che tu
sei debole e incapace di muovere guerra contro di loro e contro i tuoi nemici. Perchè se essi
vedono in noi un atteggiamento di debolezza nelle parole e nelle azioni, saremo tenuti in
poca considerazione da loro, e non ci daranno regali, o presenti, o schiavi, o tributi, e il tuo
regno sarà annientato. Ma rivolgiti a loro con parole sfrontate e parla loro in modo
sprezzante, dicendo: ‘Rispetto a mio padre io parlo in modo morbido e in modo duro, e mi
farò servire da voi con catene di ferro e a colpi di flagello. Perchè il mio fianco magro sarà
più forte della più grossa parte del corpo di mio padre, e il mio parere è più importante del
giudizio di mio padre che mi generò. Nessuno ridurrà per voi la fatica e il servizio forzato,
anzi verrà aumentato per voi in ogni piccola cosa. E se non eseguirete il mio volere, vi
deprederò del vostro bestiame, e i vostri figli saranno miei prigionieri, e il mio coltello da
macello vi farà a pezzi. E prenderò le vostre città e i vostri campi, le vostre piantagioni e i
vostri pozzi, i vostri giardini e le vostre terre, e i vostri frutti (raccolti), e legherò i vostri
notabili con catene di ferro, e i vostri ricchi [forniranno] cibo per i miei servi, e le vostre
donne saranno ornamento della casa dei miei nobili. E non cambierò questa mia decisione, e
non l’addolcirò, nè farò in modo che non si avveri o che non abbia effetto; e la metterò in
pratica rapidamente, e la promulgherò per sempre. Perchè la totalità di questa terra fu data
a Davide mio nonno per {essere} il suo regno, e a mio padre Salomone dopo di lui. E [Dio]
me l’ha data dopo i miei padri come a loro, e io mi farò servire da voi come voi avete servito
loro; e ora andate e obbeditemi.’”
E allora così Reboamo parlò agli anziani di Israele. E il popolo si sollevò tutto insieme nella
sua totalità, ed essi {gli anziani} dissero: “Torna alle [tue] case, o Israele. Non abbiamo
nessun altro che possiamo fare re all’infuori del casato di Giuda e del casato di Beniamino?
Noi rifiuteremo i loro casati e gli uomini di entrambi, e faremo come nostro re e governante
l’uomo che noi desideriamo e nel quale la nostra anima si rallegra.” Ed essi presero con sè le
loro armi da guerra, e corsero come un solo uomo, e arrivarono alla città di Samaria di
Bêthêfrâtâ, dove si riunirono in consiglio e dove si raccolsero insieme in assemblea. E la
casa di Israele scelse per sorteggio fra i suoi componenti in modo da fare re un uomo scelto
dal casato del padre dell’uomo dove la sorte era caduta.
E la sorte cadde sulla casa di Efraim, sul figlio di Nâbât, ed essi scelsero un uomo della casa
di suo padre127, e fecero re Geroboamo. E così il regno fu separato da {quello di} Roboamo, il
figlio di Salomone, e rimasero con lui solo il casato di Beniamino e quello di Giuda suo padre.
E le parole che Dio aveva pronunciato a Davide Suo servo non erano menzogna: “Il frutto del
tuo corpo Io farò che sieda sul tuo trono”128; e ancora Egli disse: “Preciso come la luna per
sempre”129; e ancora Egli disse: “Dio lo giurò a Davide in verità e non se ne pentirà.”130 Colui
che regnò sul trono di Davide Suo padre fu Gesù Cristo, suo discendente nella carne da una

127 Cioè un uomo del casato di Nâbât.
128 2Samuele 7, 12; Salmi 132, 11.
129 Salmi 89, 37.
130 Salmi 89, 35.


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vergine, Che sedette sul trono di Suo Padre; e sulla terra Egli assicurò che il Re di Etiopia,
primogenito di Salomone, avrebbe regnato sul Suo trono. A Roboamo Dio diede soltanto due
rami (radici); e il Re di Rômê è il più giovane figlio di Salomone. E Dio fece questo affinchè
quello stolto popolo non potesse chiamarci ebrei, a causa di Salomone e a causa di Roboamo
suo figlio – ora Dio ne conosce il cuore – ed Egli fece ciò affinchè essi non potessero
immaginare una tal cosa. Essi chiamarono Roboamo “Re di Giuda”, e chiamarono il Re di
Samaria “Re di Israele”. E delle generazioni di Roboamo, da Roboamo a ‘Îyâķêm
(Gioacchino) ci furono quarantuno generazioni. Nacquero a Malkî due figli, Levi e Shem,
colui che generò Hônâsê. E Hônâsê generò Ķalâmyôs, e Ķalâmyôs generò Gioacchino, e
Gioacchino generò Maria la figlia di Davide. E ancora ‘Îlî generò Malkî, e Malkî generò Matî, e
Matî generò ‘Êlî e Giacobbe, e Hanna, la moglie di Gioacchino. E ‘Êlî prese moglie e morì
senza figli. E Giacobbe prese per moglie Yôhadâ, la moglie di ‘Êlî e generò grazie a lei
Giuseppe il falegname, che era il promesso sposo di Maria. E Giuseppe era figlio di Giacobbe
nella carne e il figlio di Êlî secondo la Legge; ora Dio aveva comandato a Mosè che gli
Israeliti si sposassero fra loro, ciascuno nel casato dei suoi padri, e che non sposassero
donne di altre stirpi.

71. Riguardo Maria, la figlia di Davide


E da questo è quindi evidente che Maria era la figlia di Davide, e che Giuseppe era il figlio di
Davide. Dunque Maria fu promessa in sposa a Giuseppe suo parente, come è detto nel
Vangelo: “O Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere come moglie la tua promessa
sposa Maria, poiché colui che deve nascere da lei è opera dello Spirito Santo, la Parola di
Dio.”131
E nacque da lei Dio, il Verbo, la Luce della Luce, Dio di Dio, il Figlio del Padre, Colui che
venne e salvò la Sua creazione; Egli ha salvato tutti coloro che credevano in Lui dalla mano
dello Sheôl, e da Satana, e dalla morte, Egli ci ha portati al Padre Suo e ci ha elevato al cielo
al Suo trono perchè divenissimo i Suoi eredi; poiché Egli ama l’uomo, e a Lui la lode
appartiene per sempre. Amen.

72. Riguardo il Re di Rômê (Costantinopoli)


E noi inizieremo a raccontarti quello che abbiamo udito, e quello che abbiamo trovato
scritto, e quello che abbiamo visto riguardante il Re di Rômê. Il regno di Rômê era la parte
d’eredità e il dominio di Giapeto, il figlio di Noè.
E accampandosi essi costruirono dodici grandi città, e Dario costruì le più grandi città dei
loro regni: Άnt.ôkyâ (Antiochia), Dîresyâ (Tiro?) e Bârtonyâ (Partia?), e Râmyâ (Roma?), e
tutti coloro che regnarono vi dimorarono; e Re Costantino fondò Costantinopoli, dal suo
stesso nome. Ora, essendogli apparso il segno della Croce durante la battaglia132 sotto forma
di stelle stagliate nel cielo, egli fu salvato dalle mani del suo nemico; e da quel tempo in
avanti i Re di Rômê si stabilirono cola’. Dario ebbe molti discendenti; e da Dario fino ai
giorni di Salomone ci furono diciotto generazioni. E dal suo seme nacque un uomo il cui
nome era Zanbarês, che fece con sapienza un progetto di astrolabio, e vi pose le stelle, e
[fece anche] un bilanciere [un orologio] per il sole. E previde quello che accadde dopo, che il
regno non sarebbe rimasto ai figli di Giapeto, ma sarebbe andato al seme di Davide, della
tribù di Sem. E quando egli {Dario) seppe tutto questo, mandò un messaggio a Davide il Re,

131 Matteo 1, 20.
132 La battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio, il 28 ottobre del 312 d.C.


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dicendo: “Prendi mia figlia per tuo figlio”; e Davide il Re la prese e la diede a Salomone suo
figlio, e Salomone ebbe un figlio da lei e lo chiamò con il nome di “Άdrâmî”. E Zanbarês morì
prima [di questo] e Balt.asôr, che era del suo casato, divenne re. Egli non lasciò alcun figlio
maschio per regnare dopo di lui sul suo trono, ed era invidioso che i figli di suo padre
avrebbero regnato dopo di lui. E {così} inviò un messaggio scritto a Salomone il Re, dicendo:
“Saluto la grandezza del tuo regno, e la tua onorevole saggezza! E ora, dammi tuo figlio, che
farò re della città di Rômê. Poichè io non sono stato in grado di generare figli maschi, ma
solo tre figlie. E io gli darò quella delle mie figlie che egli gradirà maggiormente, e gli darò il
mio trono, e sarà re, lui e il suo seme dopo di lui sulla città di Rômê per sempre.”
E quando Re Salomone ebbe letto questa lettera, meditò, dicendo: “Se terrò qui mio figlio,
{Balt.asôr} invierà {la lettera} al Re dell’Oriente, {chiedendogli} di dargli suo figlio, cosa che
io non desidero che accada; perciò gli darò mio figlio.” E si ritirò in consiglio con i suoi
consiglieri della casa di Israele, e disse loro: “Abbiamo già dato nostro figlio e i nostri
discendenti alla terra d’Etiopia, e Israele ha un regno cola’. E ora, affinchè possiamo avere
un terzo regno, la terra di Rômê, io invierò laggiù Άdrâmîs, il mio figlio più giovane. Non
rinfacciatemi come cosa cattiva il fatto che in passato vi strappai via i vostri figli, perchè è
cosa gradita a Dio che gli Etiopi abbiano conosciuto il Suo nome, e siano diventati Suo
popolo. In tal maniera, gli uomini di Rômê, se noi diamo loro i nostri figli, diverranno popolo
di Dio, e a noi ancora di più verrà dato il nome di ‘Popolo di Dio’, venendo così detto e
conclamato: Il popolo di Israele ha preso il regno di Etiopia e il regno di Rômê. Date i vostri
figli più giovani come prima [deste i primogeniti], e lasciate che quelli di età intermedia
rimangano nelle nostre città.”
Ed essi si alzarono e si riunirono in consiglio, ritornarono, e gli dissero: “Noi diremo la
nostra al Re, ma comunque egli farà la sua propria volontà.” Ed egli disse loro: “Fatemi
ascoltare quello che vorreste dire.” Ed essi gli dissero: “Voi avete preso già i primogeniti dei
nostri casati, prendete pure i più giovani dei loro figli.” Ed egli si compiacque della loro
decisione, e fece come essi desideravano. Ed egli inviò Άdrâmî suo figlio, che prese alcuni dei
nobili di rango inferiore della casa di Israele, e il gruppo era al suo comando nel nome di suo
padre Salomone; ed essi gli diedero un sacerdote della tribù dei Leviti il cui nome era
Άkîmîh.êl, ed essi posero Άdrâmî sul mulo del re, e lo acclamavano: “Evviva! [Lunga] vita al
padre reale!” E tutto il popolo diceva: “E’ giusto e retto.” E lo unsero con l’olio di un re, e gli
raccomandarono di mantenere tutte le leggi del regno, e gli fecero giurare che non avrebbe
adorato altro dio all’infuori del Dio di Israele. Essi lo benedirono come avevano benedetto
Davide suo fratello, e ammonirono Άdrâmî come avevano ammonito Davide, e lo
accompagnarono nel suo viaggio fino alla costa.
E Salomone il Re scrisse e inviò una missiva, dicendo: “Sia pace a Balt.asôr, Re di Rômê!
Accogli mio figlio Άdrâmî, e dagli tua figlia, e fallo re della città di Rômê. Tu hai desiderato
un re del seme di Davide mio padre, e io ho fatto la tua volontà. Io ti ho inviato i suoi nobili,
quattordici alla sua destra e quattordici alla sua sinistra, che osserveranno la Legge con lui e
saranno soggetti a te secondo la tua volontà.”
Ed essi arrivarono laggiù con l’ambasciatore del Re di Rômê, assieme a molto splendore e
tutto il bagaglio che era indispensabile per il paese di Rômê. Ed essi arrivarono alla città di
Rômê, da Balt.asôr il Re, e ripeterono tutti che Salomone li aveva inviati come nunzi, e gli
presentarono suo figlio. E Balt.asôr si rallegrò moltissimo, e gli diede la sua primogenita, il
cui nome era Άdlônyâ; e fece una grande festa di nozze come imponeva la grandezza del suo
regno, e lo pose a capo di tutta la sua città, Rômê. E lo benedì, perchè era nobile di lignaggio,
e la sua saggezza era meravigliosa, ed era eccezionalmente potente nella sua forza.


68
E un giorno Balt.asôr volle vedere quanto fosse capace nel dirimere dispute, un uomo, il
padrone di una vigna, era venuto a lui e si appellò a lui, dicendo: “Mio signore, Άrsânî, il
figlio di Yôdâd, ha trasgredito la tua parola, e ha devastato la mia vigna con il suo gregge. E
ora, io ho il suo gregge ed è nella mia casa; quale decisione verrà da te a mio riguardo?” E il
proprietario del gregge andò dal Re e fece un appello a lui, dicendo: “Ritornami le mie
greggi, le ha catturate poichè erano entrate nella sua vigna.” E il Re disse loro “Andate e
discutete il vostro caso davanti al vostro Re Άdrâmî, e qualsiasi cosa egli dirà a voi così sia
fatto.” Ed essi andarono e discussero il loro caso davanti a lui. E Άdrâmî gli133 chiese,
dicendo: “Quanto il gregge ha mangiato della tua vigna? Le foglie, o i viticci, o i giovani
grappoli, o i germogli fino alle radici?”
E il proprietario della vigna rispose e gli disse: “Esse hanno mangiato i viticci e i rami che
avevano grappoli su di essi, e non è rimasto più nulla dalle radici all’infuori di rametti.” E
Άdrâmî chiese al proprietario del gregge, dicendo: “E’ vero?” E il proprietario del gregge
rispose e gli disse: “Mio signore, esse mangiarono [solo] i tralci con le loro foglie.” E Άdrâmî
rispose e disse: “Quest’uomo dice che esse mangiarono i grappoli: è vero?” E il proprietario
del gregge rispose e disse “No, mio signore, esse mangiarono i fiori prima che diventassero
grappoli.”

73. Riguardo la prima sentenza di Άdrâmî, Re di Rômê


E Άdrâmî disse loro: “Ascoltate attentamente la sentenza che emetterò. Se il gregge ha
distrutto tutti i germogli della vigna dalla radice, allora esse {le greggi} apparterranno a
te134. Se esso ha mangiato le foglie dei rami, e i fiori della pianta, prendi le pecore, tosa la
loro lana, e [prendi anche] quelle giovani, che non hanno ancora partorito. Ma le pecore
giovani che hanno già partorito una prima volta lasciale al proprietario del gregge.” E tutti
quelli che udirono la sentenza che egli aveva pronunciato si meravigliarono e Balt.asôr
disse: “In verità, questo giudizio è una sentenza del popolo del Dio di Israele. {Άdrâmî},
d’ora in avanti giudicherai colui che ha casi da sottoporre alla legge, intraprenderai la
guerra contro colui che vorrà fare la guerra, governerai colui che vorrebbe essere
governato, farai vivere colui che dovrebbe essere tenuto in vita, approverai la sentenza che
dovrebbe essere emessa in accordo a un equo giudizio degli uomini, e prendi questa città
per te stesso e per la tua diuscendenza dopo di te.” E tutti gli uomini della città di Rômê
furono ben compiaciuti e fecero di Άdrâmî il loro re, e gioirono di lui di una grande gioia;
perchè ciò accadde per loro volontà e per Volontà di Dio. E [quindi] una smania si impadronì
di Balt.asôr, e in conseguenza di ciò inviò Άdrâmî in guerra e verso qualsiasi cosa egli
desiderasse, mentre egli stesso rimaneva in città; e dopo Balt.asôr morì, e Άdrâmî resse il
regno. E la città di Rômê divenne possesso di Άdrâmî e delle sue generazioni dopo di lui, e
per il Volere di Dio l’interezza del regno del mondo fu dato al seme di Sem, e la schiavitù al
seme di Cam, e la produzione dei beni terreni al seme di Giapeto.

74. Riguardo il Re di Medyâm


Il re di Medyâm era della stirpe di Sem. Perché della stirpe di Isacco era Esaù, che nacque
dal grembo di sua madre con Giacobbe avvinghiato alla pianta del suo piede135; e Giacobbe
portò via il diritto di primogenitura ad Esaù, in cambio di un piatto di zuppa. E il nome del
regno di Esaù fu chiamato per disprezzo “Edom", poiché il significato di Edom è "lenticchie";

133 Al primo di loro.
134 Al querelante proprietario della vigna.
135 Cfr. Genesi, 25, 26.


69
e a causa di ciò i discendenti di Esaù furono chiamati “Edomiti”. Perché a causa
dell’ingordigia del suo stomaco, rinunciò e perse il diritto alla primogenitura della stirpe di
Sem. Perché a meno che l’anima non sia trattenuta dalla temperanza, essa farà cadere
totalmente in trappola lo stomaco che è del corpo. Perché il corpo è avido, ma la temperanza
frena l'anima, e perciò Paolo disse: “Quello che l'anima non desidera, lo desidera il corpo, e
quello che il corpo non desidera lo desidera l'anima, e ognuno di esse combatte contro
l'altro"136. Se un uomo vuole una cosa, e la sua anima si unisce al desiderio del suo corpo egli
diventerebbe come il Diavolo; ma se trattiene il suo corpo, e la sua anima si unisce essa
stessa alla sua brama {trattenuta}, diventa come Cristo. Perché gli apostoli dicono che Cristo
è il Capo di ogni uomo che cammina sulla retta via. E nostro Signore disse ai Suoi discepoli:
“Camminate nello Spirito, e non seguite i desideri dei vostri corpi."137
E quando udirono questo essi dimenticarono tutti i desideri della carne, e dissero a nostro
Signore: “Ecco, abbiamo abbandonato ogni cosa e seguito Te; qual è la nostra ricompensa?”
E il nostro Salvatore disse loro: “Avete reso i vostri corpi come quelli degli angeli e
compierete potenti atti come me. Ecco, vi ho dato l'autorità di far risorgere i morti, e vi ho
dato il potere di guarire gli ammalati, e calpesterete tutta la potenza del Nemico. E alla Mia
seconda venuta giudicherete e farete vergognare le dodici tribù di Israele, perché non hanno
creduto in Me, e hanno trattato la Mia gloria con disprezzo. E quanto a quelli che credono in
Me, li renderete grandi e li farete gioire con voi nel Mio regno."138

75. Riguardo il Re di Babilonia


Ora il Re di Babilonia è della stirpe di Sem, e vi mostreremo chiaramente che il Re di
Babilonia è della discendenza di Sem. Accadde tanto tempo fa che laggiù vivesse, durante il
regno di Manasse, Re di Israele, un certo uomo il cui nome era Karmîn, che era timorato di
Dio e faceva molta elemosina e molte oblazioni ai poveri di Israele. E quando faceva offerte
alla casa di Dio, lo feceva con sincerità, e dava la sua decima in doppia quantità; ed era
buono sotto tutti gli aspetti, e non c'era malignità alcuna in lui. E Satana, il nemico di tutto
ciò che è buono, divenne invidioso di lui, perché vide che la sua condotta era buona.
Quell'uomo era enormemente ricco in cammelli e cavalli, e in greggi di pecore, e in mandrie
di bestiame, e in oro e argento, e in fini vestiti, ed era solito nutrire il mulo del re in
’Armâtêm, una città di Israele. Ora egli era nativo del paese di Giuda, per parte di padre, ma
a causa del [suo] amore per la ricchezza si spostò a ’Armâtêm per insediarvisi, e Israele gli
diede il permesso di farlo proprio per le sue ricchezze; perché era molto ricco e aveva molti
averi, e i governatori [di Giuda] avevano timore di lui.

76. Riguardo i falsi testimoni


E c'era un certo uomo depravato della stirpe di Beniamino, il cui nome era Benyâs, che era
solito condurre l'asino del Re di Israele, e Karmîn era solito dargli da mangiare, insieme al
mulo di Re Manasse. E tra i vicini di Karmîn c'erano alcuni uomini che erano invidiosi di lui a
causa dei [suoi] pascoli e dei suoi terreni, e della moltitudine delle sue greggi e delle sue
mandrie e dei suoi servitori, poiché la regione [in cui si era stabilito] era l'eredità dei loro
padri, e per questa ragione volevano mandarlo via dalla loro terra. E posero il loro sguardo
su Benyâs, che badava al mulo del Re, con intento malvagio, e misero in cattiva luce Karmîn
dicendo a Benyâs: “Questo Karmîn compie sacrilegio, ha compiuto sacrilegio contro il Re di

136 Lettera ai Galati 5, 17.
137 Lettera ai Galati 5, 16.
138 Cfr. Matteo 10, 8; 19, 28; Luca 10, 19.


70
Israele, l’unto di Dio, dicendo 'Questo re non è figlio di una donna libera, ma il figlio di una
vecchia schiava che [un certo uomo] comprò per due ķor139 [di grano], per lavorare al
mulino e cuocere mattoni.' Porta questo caso contro di lui al re e accusalo, noi saremo tuoi
testimoni davanti al re, e non lasceremo che tu venga svergognato.” Ed essi fecero un patto,
e giurarono a lui che avrebbero detto falsa testimonianza contro Karmîn, dalla cui bocca
quelle parole non erano mai uscite, e nella cui mente quel pensiero non era mai entrato.
E Benyâs andò dal suo signore, il Re, e gli raccontò l'accaduto. E il Re gli disse: “C'è qualcuno
che abbia sentito tutto questo con te?” E Benyâs rispose e gli disse: “Sì, c'è qualcuno che ha
sentito; due nobili di Israele che sono di ’Armâtêm.” E il Re gli disse "Ora và e portali qui a
me in segreto così che noi possiamo scoprire se sono d'accordo con le tue parole; [e se lo
sono] taglieremo la testa a Karmîn. E Benyâs partì e portò Zaryôs e Kârmêlôs, della tribù di
Manasse, perché {fra loro} si erano accordati che con la loro falsa testimonianza non lo
avrebbero fatto svergognare davanti al re. E questi due uomini si misero d’accordo e,
mentre erano per strada, convennero di dire: “Dopo che avremo parlato al Re, se lui poi ci
interrogherà separati (così da provare la verità delle nostre parole), dicendo: 'Dove avete
sentito queste parole?' ognuno di noi risponderà e gli dirà: 'Mentre stavamo bevendo vino
con lui.' E quando lui ci dirà: 'Quale giorno [era]?' noi gli diremo, 'Cinque giorni dopo la luna
nuova.' E quando lui ci chiederà: 'A che ora [del giorno]?' noi gli diremo 'Alla nona ora,
mentre sedeva con noi, e stavamo bevendo vino insieme.' E quando lui ci chiederà: 'Da dove
stavate bevendo? e dove sedevate?' noi gli risponderemo: 'Da coppe d'oro, e i nostri posti
erano nella sala della sua casa dove sono i cuscini per sdraiarsi.'“ E si accordarono su questo
complotto malvagio lungo il viaggio.
E quando arrivarono alla presenza del Re, Benyâs li portò al suo cospetto, e il re li interrogò,
ed essi ripeterono a lui tutta la loro falsa versione. Il Re chiese loro ‐ proprio come avevano
supposto per strada ‐ l'occasione, il giorno, e l'ora in cui avevano bevuto [il vino] e dove si
fossero seduti [nella sala], ed essi lo dissero. Ora, Dio ha ordinato che re, governatori, e tutti
coloro che occupano una posizione di rilievo debbano investigare su un'accusa, come Dio
aveva ordinato a Mosè.
E dopo aver investigato su tutta questa faccenda, il Re chiamò il capitano del suo esercito
che stava davanti a lui, e disse lui: “Vai all'alba di domani e circonda la casa di Karmîn e non
lasciare che alcuno della sua famiglia ti sfugga, né uomo né donna, e uccidili [tutti] con la
spada. E per quando riguarda Karmîn, tagliagli la testa, e sequestra tutti i suoi averi, i suoi
beni, le sue greggi e le sue mandrie, e il suo oro e il suo argento."
Tutti quei bugiardi gioirono e ritornarono al loro quartiere, e andarono nella casa di Karmîn
e conversarono con lui con parole di pace, e gli fecero complimenti e parlarono di amenità
davanti ai suoi occhi, ma il male era nei loro cuori. E allora si compì su di loro la profezia di
Davide, che disse: “Quelli che parlano di pace con il loro prossimo, ma hanno malizia nel
cuore, ripagali secondo la malvagità della loro opera e la malvagità dei loro pensieri.”140 Ed
essi bevvero fino a ubriacarsi nella casa di Karmîn, e si addormentarono insieme a lui. E
quando caddero addormentati, ecco che l'Angelo di Dio fu inviato a Karmîn, lo svegliò e gli
disse: “Lascia tutti i tuoi averi e mettiti in salvo, perché degli uomini sono stati mandati da
Re Manasse per tagliarti la testa. Prendi più ricchezze che puoi, e fuggi in un'altra terra,
perché Manasse è un assassino di profeti, e cerca il sangue degli innocenti."
Così Karmîn si alzò subito, cercò le cose d’oro del suo tesoro e le prese, svegliò sua moglie e i
suoi due figli, e svegliò anche i suoi servi prediletti, e li caricò con tutti gli averi di grande

139 Il ķor era un’antica unità di volume ebraica, pari a circa duecentotrenta litri.
140 Salmi 28, 3 e 4.


71
valore, e partì nella notte. E inviò sua moglie e i suoi figli con due servitori a Gerusalemme, e
si diresse con altri due dei suoi servitori verso un paese lontano — a tre mesi di viaggio di
distanza — arrivando a Babilonia. E andò da Balâ‛ôn, il re di Babilonia, gli diede un dono, e
gli raccontò che cosa era successo. E Balâ‛ôn ebbe compassione di Karmîn, e gli diede
un'abitazione vicino alla casa del suo mercante, che era partito per un paese lontano per un
periodo di tre anni.
E quegli uomini che avevano recato falsa testimonianza furono uccisi nel letto nella casa di
Karmîn. E la moglie del mercante amò Karmîn, fu sedotta da lui, e rimase incinta; ora il
comportamento delle donne è scorretto. Il marito della donna l'aveva lasciata quando era
incinta, e lei partorì e diede il bambino ad una balia che lo crebbe. Nel secondo anno perse la
retta via e fu messa incinta da Karmîn, perché la persona di Karmîn era di eccezionale
avvenenza in Israele. E la donna voleva gettare il bambino che aveva concepito nel fiume
non appena fosse nato e aspettare il mercante suo marito come se non lo avesse tradito, e
non avesse fatto niente [di male]. Come dice Salomone il saggio: “Tre cose mi sono difficili
da comprendere, e la quarta non la comprendo affatto: il volo dell'aquila nell'aria, il
muoversi del serpente sulla roccia, la rotta della nave in alto mare."141 Ora la quarta di cui
parla riguardava la donna immorale, che, avendo tradito il marito, ed essendosi lavata, si
siede come la donna che non ha fatto niente, e giura falsamente {di non aver fatto nulla}.
E in quel tempo la moglie di Balâ‛ôn, il Re di Babilonia, concepì e partorì qualcosa che era
simile a un'aquila, un uccello perfetto ma tuttavia senza le ali. E chiamò la prediletta fra le
sue ancelle, e abbandonò la cosa in una cesta di vimini e le ordinò di gettarla nel mare (cioè
il fiume), facendo in modo che nessuno lo sapesse. E arrivò il momento di partorire per la
moglie del mercante, e lei partorì un maschio, un bambino, delicato d’aspetto e [meritevole
di] compassione.
E senza allattarlo chiamò la favorita delle sue ancelle, e lo mise all'interno di una scatola e le
ordinò di gettarlo nel mare (cioè nel fiume), senza che nessuno lo sapesse; perché temeva
suo marito. E nella stessa notte due donne partorirono, [la moglie del mercante] e la moglie
del Re, e allo spuntar del giorno le due donne inviarono le loro ancelle a gettare i bambini
nel fiume. E per Volere di Dio queste due ancelle si incontrarono prima di gettare i bambini
nel fiume, e si parlarono. E l’ancella del Re domandò all'ancella del mercante: “Che cosa c'è
nella tua scatola?” E lei mostrò il suo bel bambino. E l’ancella del Re disse lei: “Perché lo hai
portato qui?” E l’ancella del mercante le disse: “Perché la moglie del mio padrone lo ha
tradito con un certo Israelita, e ha concepito e partorito un bambino, e mi ha comandato di
gettarlo nel fiume.” E l’ancella del Re le disse: “Perché non ha cresciuto un bambino così
bello?” E l’ancella del mercante disse: “Suo marito l'ha lasciata incinta, e lei ha partorito un
bambino, e lo sta facendo crescere; come può lei far crescere questo bambino che è di
straniera e altrui stirpe?" E l’ancella del mercante chiese a quella del Re dicendo: “Che cosa
hai nella tua scatola?” E l’ancella del Re le disse: “La mia padrona ha partorito un bambino
che non aveva aspetto umano, ma di un'aquila senza ali, e ha ordinato di gettarlo nel fiume.
Ma ora, dammi questo bambino così che io possa darlo alla mia padrona, e tu prendi questo
uccello, e gettalo nel fiume"; e così fecero. E l’ancella del Re portò il bambino [di Karmîn] alla
sua padrona, e la Regina gioì, e fu annunciato al Re che la Regina aveva dato alla luce un
figlio. E la Regina diede il bambino alle balie, e lui crebbe nella casa del Re, e lei lo chiamò
“Nâbûkědnâs.ar”(Nabuccodonosor), che significa, tradotto: “Con auspicio di un uccello."
E grazie e ciò è ben noto che il re di Babilonia è della discendenza di Sem. Ed egli venne e
abbattè Gerusalemme per Volontà di Dio, e portò via prigionieri i figli di Israele, e li fece

141 Proverbi 30, 18.


72
vagabondare nella città di Babilonia con i nipoti di Manasse. Ma era di tale falsità che pose
una colonna d'oro nella spianata di Babilonia alta sessanta cubiti142, era molto arrogante, e
diceva: “Io faccio splendere il sole nel cielo"; e adorò idoli. E Dio lo umiliò perchè lui
conoscesse la Sua potenza, e accomunò il suo destino a quello delle bestie del campo. E
quando dopo sette anni riconobbe il Nome del Signore Egli ebbe compassione di lui e lo
accettò pentito nuovamente. E il regno di Babilonia fu suo, e appartenne alla sua
discendenza per sempre.

77. Riguardo il Re di Persia


E il Re di Persia è allo stesso modo della stirpe di Sem e vi informeremo sugli accadimenti
che lo legano a lui. Giuda aveva due figli, e presentò Tě’mâr (Tamar) a suo figlio maggiore,
ma {questi} morì. E Giuda le mandò il proprio figlio minore così che potesse accrescere la
stirpe [di] suo fratello grazie alla moglie di suo fratello. E lui fece ciò che Dio detestava, e
non volle accrescere la stirpe di suo fratello come suo padre Giuda gli aveva comandato. Ora
quando giacque con Tamar fece andare il suo seme in terra, così che esso non potesse
germinare nel suo utero ed essere chiamato il seme di suo fratello, ma desiderava
accrescere la stirpe grazie alla propria moglie nel proprio nome. E quando Dio vide il suo
atto malvagio volse il Suo sguardo lontano da lui e lo uccise. E Giuda, suocero di Tamar, la
riportò indietro, e la sistemò nella casa si suo padre e disse davanti ai suoi parenti: “Abbiate
cura di questa donna Israelita, e non lasciate che perda la sua purezza con uno straniero.
Perché ho un figlio piccolo, e se Dio lo lascerà crescere, lo darò a lei". E mentre Tamar viveva
come una vedova nella casa di suo padre, ecco, Giuda suo suocero venne con grande
soddisfazione e piacere nel luogo dove stavano i recinti per tosare la lana. E quando Tamar
udì che suo suocero era venuto, gettò via gli abiti da vedova e indossò splendidi vestiti, e si
velò alla maniera di una meretrice, e lo seguì e sedette. E lui le mandò un messaggio che
diceva "Vorrei accompagnarmi con te".
E lei gli disse: “Che cosa mi darai in cambio?” Ed egli le disse "Ti manderò la mattina presto
un agnello da latte"; e lei gli disse: “Dammi un pegno finché non mi darai l'agnello.” Ed egli le
diede [il suo] bastone, il suo anello e lo zucchetto {che indossava} sotto il suo copricapo. Egli
giacque con lei, e {dopo} lei prese [le proprie cose] e tornò a casa sua. Lui le mandò l'agnello
al mattino presto. E i suoi servi chiesero in giro e dissero: “Dov'è la casa della prostituta?” E
fu detto loro "Non ci sono prostitute nella nostra città"; e tornarono al loro villaggio e gli
dissero che non c'era alcuna prostituta in città. E Giuda disse: “Lasciate stare; sia fatta la
Volontà di Dio."
Poi Tamar concepì e dissero a suo suocero che aveva concepito. E lui andò e portò gli
anziani di Israele al padre di Tamar, e gli disse: “Portami la tua figlia che ha concepito così
che possiamo lapidarla così come ha comandato Mosè, perché ha portato il disonore nella
casa di Israele". E il padre e i parenti di Tamar le dissero che suo suocero aveva parlato in
questo modo. E lei prese l'anello e il bastone, e il cappello e [li] diede a suo padre e a i suoi
parenti e disse loro: “Il padrone di questi oggetti mi ha sedotta; che lui sia lapidato insieme a
me". E quando Giuda vide i suoi oggetti li riconobbe e disse: “Tamar è più giusta di me"; e la
lasciò stare e ritornò a casa sua. E Tamar partorì dei gemelli, {che sarebbero diventati capi
di} due nazioni, Fârês (Perez) e Zârâ. E Fârs (Persia) fu fondata nel nome di Fârês, ed egli
regnò e la sua stirpe dopo di lui, e furono chiamati “Farasâwîyân”(Persiani). Ecco, ora è
provato che il Re di Persia è della stirpe di Sem.


142 Poco meno di 27 metri.


73
78. Riguardo il Re di Moab
E il Re di Moab è della discendenza di Sem, e vi informeremo di come ciò è accaduto. Quando
Dio fece partire Abramo dalla terra di suo padre verso la terra di Kârân (Harran)143, fece
muovere Lot verso la terra di Sodoma e Gomorra. E quando Dio volle sterminare la
popolazione di Sodoma e Gomorra, mandò i Suoi Angeli Michele e Gabriele per portare fuori
Lot e bruciare le città di Sodoma e Gomorra; ed essi le distrussero e portarono in salvo Lot e
i suoi figli. E sua moglie si girò indietro così da poter vedere la città di suo padre e sua
madre. Ora la collera di Dio scese sulla città di Sodoma [nella forma di] una pioggia di fuoco
dal cielo, che bruciò montagne, colline, pietre, e la terra. E fulmini e saette, e rombi di tuono
che cadevano si mischiavano all'ira di Dio, e a una nuvola di fuoco che faceva calore ed
emetteva fumo. E quando tutto questo frastuono fu palese, gli Angeli dissero a Lot: “Non ti
girare finché non sarai uscito dalla città, non ti voltare perchè moriresti, ma non di morte."
Ma quando ’Aķmâbâ, la moglie di Lot, udì questo, si voltò indietro, e divenne una statua di
sale, ed esiste ancora oggi, questo preciso giorno. E quanto a Lot, Dio lo fece abitare nelle
montagne dell’Ararat. Egli piantò una nuova vite, e le sue figlie fecero bere del vino al loro
padre, e tramarono un complotto malvagio, e dissero "Come (cioè perché) l’essere
possedute da nostro padre dovrà essere sprecato (o gettato via)? Nostra madre è stata
annientata lungo il cammino, e non c'è nessuno che ci sposi qui.” E fecero ubriacare loro
padre e sua figlia maggiore giacque con lui mentre la sua mente era annebbiata dal vino, e
Lot il giusto non seppe quando sua figlia andò a coricarsi con lui e quando si alzò da lui,
perché la sua mente era annebbiata dalla forte bevanda. E Noè era ubriaco e nudo di fronte
a sua moglie e ai suoi figli, e maledisse suo figlio che rideva di lui; e [l'essersi coricato con
sua figlia] non fu riconosciuto come peccato di Lot, perché lo fece senza saperlo. E sua figlia
maggiore concepì ed ebbe un figlio, e lo chiamò Moab, che significa "da mio padre sul mio
ginocchio". E questi fu il padre dei Moabiti e degli Agareni144. Ecco, ora è chiaro che il Re di
Moab è della discendenza di Sem.

79. Riguardo il Re di Amalec


E accadde che quando la figlia maggiore di Lot crebbe suo figlio, disse alla figlia più giovane:
“Vieni ora, facciamo bere del vino a nostro padre, così che anche tu potrai coricarti con lui e,
forse, potresti avere discendenza.” E di nuovo prepararono vino, e ancora gli dissero parole
ammalianti, e gli dissero: “Bevi il vino, o padre, così che il tuo cuore possa trarre sollievo"; e
lui, uomo semplice, bevve e si ubriacò. E ancora, dopo aver bevuto, con la sua mente
annebbiata dal vino, la figlia più giovane venne e si coricò con lui, e di nuovo lui non seppe
chi fosse colei che giaceva con lui, o colei che si alzava da lui. E anche lei concepì e diede alla
luce un figlio, e lo chiamò Ammon, e lui è il padre degli Amalechiti. Ecco, è chiaro quindi che
il Re di Amalek è della discendenza di Sem145.


143 L’antica Carre romana, si trova attualmente in Turchia al confine con l’Iraq.
144 Così nel primo medioevo erano anche chiamati gli arabi. La Bibbia – Genesi 19, 30‐38 – non cita questa

stirpe.
145 La Bibbia (Genesi 19, 38) riferisce solo degli Ammoniti. Amalek sarebbe sempre della stirpe di Sem, ma per

discendenza da Esaù (Genesi 36, 16). Ammoniti e Moabiti abitavano al di la’ del Giordano, dove ora è la regione
di Amman,


74
80. Riguardo il Re dei Filistei
Ed ecco, il seme di Sansone regnò sui Filistei. Sansone era della stirpe di Dan, [uno] dei
dodici figli di Giacobbe, figlio di una serva di Giacobbe; e vi esporremo la vicenda di questo
Sansone. L'Angelo del Signore apparve alla madre di Sansone e le disse: “Guardati da ogni
corruzione, e non accompagnarti con nessun uomo a eccezione di tuo marito, perché colui
che nascerà da te sarà un Nazareno, santo al Signore e sarà il liberatore di Israele dalla
mano dei Filistei.” E quindi lei partorì Sansone. E di nuovo l'Angelo le apparve e le disse:
“Non lascerai che un rasoio tocchi la sua testa, e lui non mangerà carne né [berrà] vino, e
non sposerà una donna straniera ma solo una donna della sua gente e della casa di suo
padre.” E come Dio gli diede forza lo avete sentito dal Libro dei Giudici146. Ma egli trasgredì
il comandamento di Dio, e venne e sposò una figlia dei Filistei, che non sono circoncisi. E per
questo Dio si adirò e lo consegnò nelle mani dei Filistei, che non sono circoncisi, ed essi lo
accecarono e gli fecero fare il buffone nella casa del loro re. E lui abbatté il tetto su di loro e
sterminò settecentomila di loro e durante la sua vita uccise settecentomila di loro con ferro
e pietra e il [suo] bastone, e la mascella di un asino. Perché il loro numero era come quello
delle locuste, finché lui non liberò Israele dalla servitù dei Filistei.
E allora Dalîlâ (Dalila) concepì da Sansone, e mentre era incinta Sansone morì con i Filistei;
e Dalila ebbe un figlio e lo chiamò “Menahem”, il cui significato è ‘colui che discende da
uomo forte’. Ora Dalila era la sorella di Maksâbâ, la moglie del Re dei Filistei, e quando
Sansone uccise il Re dei Filistei nel palazzo con il suo popolo e la sua corte, e morì con lui,
Dalila andò da sua sorella Maksâbâ, Regina dei Filistei. Entrambe le donne erano bellissime,
e non avevano bambini, ma erano entrambe incinte; Maksâbâ era incinta di sei mesi di
Ḳwôlâsôn, il Re dei Filistei, e Dalila era stata messa incinta quattro mesi prima da Sansone;
ed entrambe i mariti erano morti. E le due donne si volevano molto bene. E l'amore di
ognuna per l'altra non era come l'amore delle sorelle, ma come quello della madre per il
bambino e del bambino per la madre; così era il loro amore. E vivevano insieme. E il potere
su quelli scampati al massacro [fatto] da Sansone nella casa del Re era nelle mani di
Maksâbâ, perché nessuno dei forti uomini di guerra del regno dei Filistei era sopravvissuto,
e perciò Maksâbâ comandava a quelli che erano sopravvissuti. E loro parlavano a lei mattina
e sera, dicendo: “Non abbiamo altro sovrano che te, a parte quello che verrà dal tuo grembo.
Se il nostro Signore Dâgôn ci farà un favore, cioè che colui che è nel tuo grembo sia un
maschio, riverirà il nostro Dio Dâgôn e regnerà su di noi. E se sarà una figlia la faremo
regnare su di noi, così che il tuo nome e il nome di Ḳwôlâsôn nostro Signore sarà il vostro
ricordo per noi."
E allora Maksâbâ partorì un maschio e tutti i Filistei gioirono, e le fecero omaggio e
cantarono, dicendo “Dâgôn e Bêl hanno onorato e prediletto Maksâbâ, e la discendenza di
Ḳwôlâsôn si è ritrovata in Maksâbâ.” E anche Dalila diede alla luce un figlio, e le due donne
tennero i bambini in grande considerazione e dignità. I bambini avevano cinque anni e
mangiavano e giocavano davanti a loro, e le madri facevano loro indumenti di tessuto
prezioso, e [mettevano] pugnali ai loro fianchi e collane al collo. E il popolo fece sedere il
figlio di Maksâbâ sul trono di suo padre, e lo fece re dei Filistei.

81. Come il figlio di Sansone uccise il figlio del Re dei Filistei


Ora l'altro figlio Akamh.êl, il figlio di Sansone, parlò a sua madre Dalila dicendo: “Perché non
regno e non siedo su questo trono?” E sua madre disse: “Taci, figlio mio. Questo trono non

146 Vedi capp. 15 e 16.


75
apparteneva a tuo padre, e questa città non era la città di tuo padre; quando il Dio di tuo
padre ti avrà lasciato crescere, tu andrai sul trono di tuo padre.” E suo figlio le disse: “No,
non ti abbandonerò mai, madre mia, e neppure Maksâbâ {l’altra} mia madre, io sarò re qui."
Un giorno i due giovani erano ubriachi al termine del [loro] pasto, e le porte erano chiuse. Le
due donne sedevano insieme e stavano mangiando carne, i due giovani stavano scherzando
davanti a loro, e mangiavano con loro, quando una serva pose un piatto tra di loro. E
’Akêmeh.êl, il figlio di Dalila, prese dal piatto [un pezzo di] carne, che avrebbe riempito
entrambe le sue mani, e se lo mise in bocca, e Ṭebrêlês, il figlio di Maksâbâ, il re dei Filistei
strappò via quella parte di carne che era fuori della sua bocca. Allora ’Akêmeh.êl sfoderò la
spada e tagliò la sua testa, ed essa cadde nel piatto prima che lui potesse ingoiare ciò che
aveva rubato; e il suo corpo cadde sul pavimento della casa e le sue mani e i suoi piedi si
contorcevano convulsivamente, e subito morì. E paura e sgomento si impadronirono delle
loro due madri, esse non dissero una parola a nessuno per lo spavento, ma ingoiarono il
cibo che avevano in bocca e si guardarono l'un l'altra, non sapendo cosa fare.
E la serva si alzò da loro, e prese la testa di Ṭebrêlês dal piatto e la rimise sul suo collo e la
coprì con la sua veste. Dalila si alzò e afferrò la spada del figlio di sua sorella morto, e andò
ad uccidere ’Akêmeh.êl, ma lui si salvò nascondendosi dietro un pilastro. E si preparò ad
uccidere sua madre. E sua sorella si alzò e la afferrò, dicendo: “Perché dovremmo essere
uccise per la loro [lite?]. Questo [giovane] è [nato] da radici cattive e non può [portare]
buoni frutti; vieni, sorella mia, non lasciare che distrugga anche te.” E le prese la spada dalla
mano, e prese dal suo cuscino (?) la ricca veste di porpora che indossano i re, e la diede a lui,
e gli disse parole gentili, dicendo: “Prendi il vestito, figlio mio, e tu stesso siederai sul trono
del regno dei Filistei.” E ’Akêmeh.êl si infuriò come un orso selvatico, perché voleva uccidere
entrambe le donne, finchè le lasciò uscire dalla casa. Esse uscirono e quando lui le ebbe
lasciate uscire prese la veste porpora, e uscì a sua volta. E le due donne tornarono, e
prepararono il cadavere per la sepoltura, e lo seppellirono segretamente.
E quando arrivò il momento del pasto serale, i giovani {cortigiani?} e i servitori cercarono [il
loro re] e non lo trovarono, chiesero di lui e sua madre disse loro: “Il vostro re è malato, e
quest'uomo siederà al suo posto.” Ed essi lo presero e lo misero sul trono, prepararono una
festa e si divertirono. E da quel momento in poi il figlio di Sansone regnò su di loro, e non
c'era nessuno che trasgredisse i suoi ordini — ora lui commise questa azione [assassinio]
quindici inverni dopo la sua nascita — e il regno dei Filistei divenne suo e della sua stirpe
dopo di lui. Perciò, carissimi, è ben noto che il regno dei Filistei appartiene alla stirpe di
Sem.

82. Riguardo la discesa di Abramo in Egitto


E potremmo anche raccontarvi che quando Dio diede ad Abramo gloria e ricchezze, a lui
mancava un figlio. E Sârâh e Abramo parlarono insieme nel loro letto e le disse: “Tu sei
sterile”. E lei gli rispose: “Non sono io ad essere sterile, ma tu"; e continuarono a discutere il
fatto e litigare su ciò. E venne una carestia nella terra di Canaan e Abramo sentì dire che
c'era cibo in Egitto, la terra del Faraone. E quando ebbe speso tutti i suoi beni in carità per i
poveri durante i giorni della carestia, senza pensare al domani, la carestia aumentò
fortemente nella terra di Canaan, e non aveva più nulla da mangiare. E disse: “Rendo grazie
a Dio perchè quanto Egli mi ha dato l’ho speso per i miei servi. Ma per quanto ti riguarda,
Sârâh sorella mia147, vieni, andiamo nella terra d'Egitto così da salvarci dalla morte per


147 Sara era sorellastra di Abramo, cfr. Genesi 20,12.


76
carestia". E lei gli disse: “Sia fatta la tua volontà, mio signore, e se tu morirai io morirò con te
e se tu vivrai io vivrò con te; non rinnegherò mai queste parole". E allora si alzarono e
iniziarono il loro viaggio.
E quando furono vicino [all'Egitto] Abramo disse a Sârâh: “Ti devo chiedere una cosa, ma tu
dovrai fare quello che ti chiedo". E Sârâh disse: "Parla, mio signore". Ed egli le disse: “Ho
sentito che le usanze degli Egizi sono senza legge, e che loro vivono nell'idolatria e la
fornicazione. E quando ti avranno visto, complotteranno nei miei confronti, e mi
uccideranno per l’avvenenza del tuo bellissimo aspetto; perché non esiste nessuna tra loro
che possa essere paragonata a te. Ora, al fine di salvare la mia vita, dirai, se ti dovessero fare
delle domande su di me: 'Sono sua sorella', così che tu possa salvare la mia anima dalla
morte per mano di stranieri". E Sârâh disse: “Sarà fatto quanto desideri. Dirò quello che mi
hai detto, e farò quello che mi dirai di fare". E piansero e adorarono Dio, e arrivarono nella
grande città del Re dell'Egitto.
E quando gli Egizi videro Abramo e Sârâh, si meravigliarono della bellezza del loro aspetto,
e immaginarono che erano stati partoriti dalla stessa madre. E dissero ad Abramo: “Cos’è
questa donna per te?” E Abramo disse loro: “E' mia sorella” E domandarono a Sârâh "Cos’è
quest’uomo per te?” E lei disse loro "E' mio fratello". Perciò la gente riferì al Faraone che era
arrivata una coppia di bell'aspetto, una donna e un giovane, e che non c'era nessuno come
loro in tutto il regno. E il Faraone ne fu contento, e mandò un messaggio ad Abramo
dicendo: “Dammi tua sorella così che io possa averla per me. E Abramo riflettè nella sua
mente, dicendo "Se la trattengo mi ucciderà e la prenderà"; e disse "Va bene, a patto che tu
mi ricompensi". E il Faraone diede lui mille t.aflâh.et d’argento148, e prese Sârâh per farne
sua moglie. E la portò nel suo palazzo, e la mise sul suo letto e il Faraone il Re d'Egitto
avrebbe voluto giacere con lei. Ma l'Angelo del Signore gli apparve di notte brandendo una
spada di fuoco, si avvicinò a lui, e illuminò l'intera stanza con la sua fiamma ardente, e
desiderava uccidere il Faraone. Il Faraone si spostava da un muro della stanza all'altro, e da
un angolo della stanza all'altro; ma ovunque andasse, l'Angelo lo seguiva; e non era rimasto
alcun posto dove potesse fuggire e nascondersi. Quindi il Faraone stese le mani e disse
all'Angelo: “O signore, perdonatemi questo mio peccato.” E l'Angelo disse lui: “Perché vuoi
violare la moglie di un [altro] uomo?” E il Faraone gli disse: “O signore, non versare sangue
innocente. Perché mi disse 'Lei è mia sorella,' e perciò io l'ho presa in buona fede. Che cosa
devo fare per liberarmi dalle tue mani?” E l'Angelo disse: “Restituisci la moglie di Abramo a
lui, e dagli un dono, e mandalo via verso il suo paese.” E subito il Faraone chiamò Abramo, e
gli diede sua moglie Sârâh, insieme a una serva il cui nome era ’Agâr (Agar), e gli diede oro, e
argento, e vesti costose, e lo mandò via in pace.
E Abramo e sua moglie ritornarono al loro paese in pace. E Sârâh disse ad Abramo: “So di
essere sterile. Va con questa serva che il Faraone mi ha dato; forse Dio ti darà discendenza
in lei. Quanto a me, la mia persona si è raggrinzita e appassita, e il fiore del mio corpo si è
seccato". E lei gli diede ’Agâr. E Abramo andò in ’Agâr, e lei concepì da lui, e partorì un figlio
e lo chiamò Ismaele, il cui significato è "Dio mi ha ascoltato". E dopo Dio diede discendenza
ad Abramo da sua moglie Sârâh e generò Isacco. Dopo Sârâh divenne gelosa di Ismaele, il
figlio della sua serva, perché avrebbe raggiunto l'età adulta prima di suo figlio, e disse:
“Forse lui ucciderà mio figlio ed erediterà la casa di suo padre.” E Abramo fece offerte a Dio
e disse: “Signore, che cosa farò nei confronti di Ismaele, mio figlio, il mio primogenito? Io
vorrei che vivesse con me al Tuo cospetto, ma Sârâh, mia sorella, è gelosa perché Tu mi hai
dato discendenza in sua età avanzata.” Ora Ismaele aveva quattordici anni quando nacque
Isacco. E Dio disse ad Abramo: “Quello che Sârâh dice è vero; caccia la serva con suo figlio

148 Monete in argento. Genesi 12, riporta invece che Abramo fu ricompensato con beni in natura.


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Ismaele. Lascia che Ismaele viva al Mio cospetto, e lo farò diventare una grande nazione, egli
genererà dodici nazioni e regnerà su di esse. E Io stabilirò la Mia alleanza con Isacco, Mio
servo, il figlio di Sârâh, e in lui benedirò tutte le nazioni della terra, e farò per lui un grande
regno su tutte le nazioni della terra, e lo farò re anche nei cieli."149

83. Riguardo il Re degli Ismaeliti


E quindi i figli di Ismaele divennero re su Tereb, su Ḳebeṭ, su Nôbâ, Sôba, Kuergue, Kîfî,
Mâkâ, Môrnâ, Fînkânâ, 'Arsîbânâ, Lîbâ, e Mase’a, perchè erano discendenza di Sem. E Isacco
regnò su Giuda e su 'Amôrêwôn, su Kêṭêwôn, 'Îyâbûsêwôn, Fêrzêwôn, 'Eêwêwôn,
Kê ḳê dê wô n, Rô myâ , 'Anṣ ôkyâ (Antiochia), Sô ryâ (Siria), sull’Armenia, Felesṭeêm
(Palestina), sull’Etiopia, Edom, sulla Filistea, Îyôâb, Amalek, sulla Frigia, su Babilonia,
Yônânest, e 'Ebrâyast. Perchè Dio fece giuramento di dare tutti i regni alla discendenza di
Sem, e un eminente trono e dominio alla discendenza di Sem { ? }, proprio come suo padre
Noè, tramite la parola di Dio, aveva benedetto suo figlio Sem, dicendo: “Sii signore per i tuoi
fratelli e regna su di loro.” E questo che egli disse era riferito al Redentore, il Re di tutti noi,
Gesù Cristo il Re del cielo e della terra, Colui che esalta i re, e Colui che a suo piacimento
annienta il loro potere; a Lui appartiene il potere e il dominio su tutto il creato per sempre.
Amen.

84. Riguardo il Re di Etiopia e come fece ritorno al suo paese


E il Re di Etiopia ritornò nel suo paese con grande gioia e letizia; e marciando con i loro
canti, e le loro zampogne, e i loro carri, come un esercito di creature celesti, gli Etiopi
arrivarono da Gerusalemme alla città di Wak.êrôm in un sol giorno. E inviarono messaggeri
su navi per annunciare [il loro arrivo] a Mâkědâ, la Regina di Etiopia, e per riferirle come
avessero trovato buona ogni cosa, e come suo figlio era diventato re, e come avessero
portato la divina Sion. Ed ella fece in modo che tutte queste gloriose novità fossero diffuse
nei paesi vicini, e mandò un messaggero in giro per tutte le terre che erano a lei soggette,
ordinando che tutto il popolo incontrasse suo figlio e in particolare la divina Sion, il
Tabernacolo del Dio di Israele. E suonarono corni innanzi a lei, e tutta la gente d’Etiopia gioì,
dal più minuto al più grande, sia uomini che donne; e i soldati si levarono con lei per andare
a incontrare il loro Re. Ella arrivò nella città del Governo, che è la città capitale del regno di
Etiopia; in tempi più recenti questa [città] è diventata la città capitale dei Cristiani
d’Etiopia150.
E qui ordinò di essere preparata con innumerevoli profumi provenienti dall'India, da Bâltê
fino a Gâltêt, e da 'Alsâfu fino a 'Azazat, e li fece portare tutti lì. Quando suo figlio arrivò dalla
strada di Azyâbâ a Wak.êrôm, proseguì verso Masas e salì verso Bûr, e arrivò nella città del
Governo, la [città] capitale dell'Etiopia, che la Regina stessa aveva costruito e chiamato
"Dabra Mâkědâ", dal suo stesso nome.

85. Riguardo la gioia della Regina Mâkědâ


E Davide il Re arrivò con grande fasto nella città di sua madre, e allora vide la divina Sion
emanare verso l’alto una luce simile a quella del sole. E quando la Regina vide ciò rese grazie
al Dio di Israele, e Lo lodò. Si inchinò lentamente e si battè il petto, e [quindi] alzò la sua


149 Cfr. Genesi 12 e segg.
150 Aksum, che fu capitale del regno etiopico fino al XII sec.


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testa e fissò il cielo, e ringraziò il Creatore; batteva le sue mani insieme ed emetteva grida
con risa dalla sua bocca, e batteva per terra i piedi come per danzare; e tutto il suo corpo
rifulgeva di gioia e gratitudine dal profondo del suo cuore e dal profondo della sua mente. E
cosa potrò dire della letizia che invase il paese d'Etiopia, e della gioia della gente, sia uomini
che animali, dal più minuto al più grande, sia uomini che donne? Padiglioni e tende furono
innalzati ai piedi di Dabra Mâkědâ, sulla pianura verso il lato dove scorreva buona acqua, e
furono macellati trentaduemila fra buoi e tori d’allevamento. Sion fu posta sul punto più alto
della fortezza di Dabra Mâkědâ, e furono approntate trecento guardie armate di spada per
sorvegliare il padiglione di Sion, insieme agli uomini e ai potenti nobili151 di Israele. Le
guardie a lei dedicate erano trecento uomini che portavano spade, e in aggiunta a questi suo
figlio Davide aveva settecento [guardie]. E gioivano oltre ogni misura con grande gloria e
diletto [essendo abbigliati] di fini vestiti, perchè il regno era diretto da lei dal mare di 'Alêbâ
al mare di 'Ôsêkâ, e tutti obbedivano ai suoi comandi. Ella possedeva a profusione grandi
onori e ricchezze; nessuno prima di lei ne aveva mai avuti in pari misura, e nessuno dopo di
lei ne avrà mai. In quei giorni Salomone era Re in Gerusalemme, e Mâkědâ era Regina in
Etiopia. Entrambi erano dotati di saggezza e gloria, ricchezza e grazia, intelligenza e bellezza
di voce (ovvero, eloquenza nel discorrere), e perspicacia. Oro e argento erano considerati
altrettanto economici dell’ottone, ricche stoffe ricamate d’oro erano altrettanto comuni
degli indumenti di lino, e il bestiame e i cavalli erano innumerevoli.

86. Come la Regina Mâkědâ proclamò Re suo figlio


E il terzo giorno Mâkědâ trasferì a suo figlio diciassettemilasettecento cavalli scelti, che
costituivano l’esercito contro i nemici, e con i quali avrebbe potuto nuovamente
saccheggiare le città del nemico, e settemilasettecento giumente che avevano partorito
puledri, mille muli femmine e settecento muli scelti, e abbigliamento da cerimonia, oro e
argento misurati in gômôr152 e in k.ôr153, circa sei misure per il primo e circa sette misure
per il secondo154, e trasferì al figlio qualsiasi cosa che fosse suo per legge, e tutta la potestà
sul suo regno.

87. Come i nobili (o governatori) d’Etiopia prestarono giuramento


E la Regina disse ai nobili: “Giurate per la divina Sion che non incoronerete regine donne nè
le porrete sul trono del regno di Etiopia, e che nessuno all’infuori della discendenza
maschile di Davide, il figlio di Salomone il Re, mai regnerà sul regno di Etiopia, e che voi mai
farete regine delle donne.” E tutti i nobili della casa reale giurarono, i governatori, i
consiglieri, e gli amministratori.
Ed essa nominò Êlmĕyâs capo dei sacerdoti e Άzâryâs (Azaria) capo dei diaconi, ed essi
crearono un nuovo regno, e i figli dei potenti uomini di Israele adempirono alla Legge,
assieme al loro Re Davide, nel Tabernacolo della Testimonianza, e il regno fu rinnovato. E i
cuori del popolo brillarono alla vista di Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio, e il popolo di
Etiopia gettò via i propri idoli, e adorò il loro Creatore, il Dio Che li aveva creati. Gli Etiopi
lasciarono i loro costumi e adottarono la rettitudine e la giustizia, che Dio ama. Essi
abbandonarono le loro fornicazioni di primitivi, e scelsero la purezza in tutto quanto era
sotto la vista della divina Sion. Essi abbandonarono la divinazione e la magia, e scelsero la

151 Che l’avevano accompagnata.
152 Unità di volume pari a circa 2 litri.
153 Unità di volume pari a circa 220 litri.
154 Si tratta quindi di 230 Kg d’oro e 16 tonnellate d’argento.


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penitenza e l’afflizione per amore di Dio. Essi abbandonarono {la pratica di trarre} auspici
per mezzo di uccelli e l’uso di presagi, e si volsero ad ascoltare Dio e a fare sacrifici a Lui.
Essi abbandonarono il godimento di dei che erano demoni, e scelsero di servire e lodare Dio.
Le figlie di Gerusalemme erano cadute in disgrazia e le figlie d’Etiopia furono innalzate agli
onori; le figlie di Giuda erano tristi, mentre le figlie d’Etiopia si rallegravano, e le montagne
del Libano erano afflitte. Il popolo d’Etiopia fu scelto fra idoli e immagini scolpite, e il popolo
di Israele fu rifiutato. Le figlie di Sion furono rifiutate e le figlie d’Etiopia vennero onorate; i
vecchi di Israele divennero oggetto di scherno, e i vecchi d’Etiopia vennero onorati. Perchè
Dio accolse i popoli che erano reietti e respinse Israele, e così Sion fu portata lontano da
esso e andò nella terra d’Etiopia. Perchè ovunque Dio si compiaccia che lei dimori, quella
sarà la sua abitazione, e dove Dio non è compiaciuto che essa dimori, lei {cola’} non
dimorerà; Egli è il suo fonditore, Colui che l’ha fatta, e Colui che l’ha costruita, il Buon Dio nel
tempio della Sua santità, l’abitazione della Sua gloria, con Suo Figlio e lo Spirito Santo, nei
secoli dei secoli. Amen.
E Mâkĕdâ, la Regina d’Etiopia, diede il suo regno a suo figlio Davide, il figlio di Salomone, Re
di Israele, e gli disse: “Prendi [il regno]. Io l’ho dato a te. Io ho fatto Re colui il quale Dio ha
fatto Re, e ho scelto colui il quale Dio ha scelto come custode del Suo Padiglione. Sono molto
soddisfatta di colui che Dio si è compiaciuto di fare l’inviato del Tabernacolo della Sua
Alleanza e della Sua Legge. Io ho magnificato colui il quale Dio ha magnificato [come] guida
delle Sue vedove, e io ho onorato colui il quale Dio ha onorato [come] donatore di cibo agli
orfani.”
E il Re si alzò e cinse il suo abito, e si inchinò davanti a sua madre, e le disse: “Voi siete la
Regina, o mia Signora, e io vi servirò in qualsiasi cosa mi comanderete, sia che sia di morte o
che sia di vita. Ovunque mi invierete io andrò, e ovunque mi ordinerete di essere io laggiù
sarò, e qualsiasi cosa mi comanderete di fare io la farò. Perchè voi siete la testa e io sono il
piede, e voi siete la Signora e io lo schiavo; qualsiasi cosa sarà fatta secondo i vostri ordini, e
nessuno trasgredirà i vostri comandamenti, e io farò qualsiasi cosa voi desideriate. Ma
pregate per me che il Dio di Israele possa liberarmi dalla Sua collera. Perchè Egli sarà
adirato – secondo quanto ci dissero – se noi non faremo in modo che il nostro cuore sia retto
nel fare la Sua Volontà, e se non osserveremo prontamente tutti i Suoi comandamenti
riguardanti Sion, l’abitazione della gloria di Dio. Perchè l’Angelo delle Sue schiere è con noi,
che ci sorresse e ci portò qui, e non si allontanerà da noi nè ci abbandonerà.
“E ora, ascoltatemi, o mia Signora. Se io e coloro che sono dopo di me ci comporteremo
rettamente e faremo la Sua Volontà, Dio dimorerà in noi, e ci preserverà da tutti i mali e
dalla mano del nostro nemico. Ma se noi non terremo i nostri cuori leali con Lui Egli si
adirerà con noi, e ci volterà il Suo sguardo {lontano} e ci punirà, i nostri nemici ci
deprederanno e la paura e il tremore verranno a noi dal posto da dove noi non ci
aspetteremo, ed essi insorgeranno contro di noi, ci vinceranno in guerra, e ci annienteranno.
Per converso, se noi faremo la Volontà di Dio e faremo ciò che è giusto riguardo Sion,
diverremo uomini eletti, e nessuno avrà il potere di trattarci in modo malvagio nella
montagna della Sua santità mentre la Sua abitazione è con noi.
“Ecco, noi abbiamo portato con noi tutta la Legge del regno e tutti i comandamenti di Dio,
che Zadok l’alto sacerdote proclamò davanti a noi quando mi unse con l’olio della regalità
nella casa del santuario di Dio, tenendo il corno dell’olio, unguento del sacerdozio e della
regalità, nella sua mano.
Egli ci fece quello che era scritto nella Legge, e noi fummo unti; Azaria per il sacerdozio e io
per il regno, e Άlmĕyâs, la bocca di Dio, {come} custode della Legge, che è come dire, custode


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di Sion, e Orecchio del Re nella retta via. Essi mi comandarono di non fare nulla fuori del
loro consiglio, e ci presentarono al Re e agli anziani di Israele, e tutto il popolo udì mentre
Zadok il sacerdote ci stava dando {questi} comandamenti. E tutti i corni e le trombe furono
suonati, e il suono delle loro arpe e dei loro strumenti musicali, e il rumore del loro clamore
che venivano prodotti risuonava fra le mura di Gerusalemme. Ma cosa vi sto raccontando,
voi che eravate cola’ presente? Ci sembrò che la terra fosse scossa dalla sue stesse
fondamenta, e che i cieli sopra le nostre teste tuonassero, e il cuore tremava con le
ginocchia.”

88. Come egli stesso raccontò a sua madre di come fu fatto Re


E quando tutto tacque il sacerdote che ci aveva dato i Comandamenti si alzò, con il timore di
Dio, e pianse mentre i nostri corpi tremavano e le nostre lacrime scorrevano. Dio è
veramente, senza ipocrisia, nei nostri cuori, ed Egli dimora nel Suo comandamento. E il Suo
comandamento è manifesto, e non si allontana da coloro che Lo amano e che osservano il
Suo comandamento, Egli è con loro continuamente.
E ora, ascolta le decisioni e le leggi che portarono gli anziani e i figli dei maggiorenti di
Israele, che scrissero davanti al Re Salomone e che ci sono state date affinchè noi non si
possa deviare a destra o a sinistra da ciò che essi ci hanno comandato. Essi anche ci dissero
e ci fecero capire che noi portiamo la morte e la vita, e che noi siamo come un uomo che ha il
fuoco nella sua mano sinistra e l’acqua in quella destra, e che può mettere la sua mano
laddove preferisce. Perchè punizione e vita sono {entrambe} scritte li’; per quelli che hanno
fatto il male, punizione, e quelli che hanno fatto il bene, vita.”
E ‘Êlmĕyâs e Azariah presentarono quel papiro che era stato scritto davanti a Dio e al Re di
Israele, e lo lessero davanti a Mâkĕdâ e davanti ai grandi di Israele. E quando ebbero
ascoltate quelle parole tutti coloro che erano li’ intorno, piccoli o grandi, si inchinarono e
fecero atto di obbedienza, e glorificarono Dio, Che aveva permesso che essi potessero
ascoltare quelle parole e aveva dato loro questo comandamento, cosicchè potessero operare
la giustizia e il giudizio di Dio. Inoltre, Egli li fece membri della Sua casa, perchè Sion era in
mezzo a loro, ed essa è la dimora della gloria di Dio, e li ha liberati da ogni male, e ha
benedetto il frutto delle loro terre, e ha moltiplicato le loro greggi e il loro bestiame, e ha
benedetto i loro pozzi d’acqua, le loro fatiche e il frutto dei loro orti, e ha permesso che i loro
figli crescessero, e ha protetto i loro anziani, ed è divenuta l’avanguardia e la retroguardia
ovunque essi dimorino, e ha sgominato i loro nemici ovunque andassero. E tutto il popolo di
Etiopia si rallegrò.
E la Regina disse a suo figlio: “Figlio mio, Dio a dato a te il diritto, cammina in esso e non
deviare da esso, ne a destra nè a sinistra. Ama il Signore Dio tuo, perchè Egli è
misericordioso verso i semplici. Perchè la Sua via la si conosce dai Suoi comandamenti, e la
Sua bontà è intesa attraverso il consiglio della Sua parola.”
Quindi si volse verso ‘Êlmĕyâs e Azariah e tutti i potenti di Israele [dicendo]: “Proteggetelo e
insegnategli il cammino del regno di Dio, e l’onore di nostra Signora Sion. E qualsiasi cosa
nostra Signora ami non lasciate che noi non lo si faccia. Diteci [ciò] con verità e
scrupolosamente per sempre e di generazione in generazione, cosicchè essa non possa
essere furente con noi, se noi non adempiamo bene ai suoi servizi, cosicchè Dio possa
dimorare in noi. E tu, figlio mio, ascolta attentamente la parola dei tuoi padri, e cammina nel
loro consiglio. E che il bere non ti istupidisca, e così neppure le donne, nè l’orgoglio dei
vestiti, e non le briglie nè la caccia con i cavalli, e neppure la vista delle armi da guerra di
coloro che sono alla testa o alla retroguardia. Ma riponi la tua fiducia in Dio e in Sion, il


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Tabernacolo della Legge di Dio, tuo Creatore, affinchè tu possa sgominare i tuoi nemici, e il
tuo seme sulla terra possa moltiplicarsi, e i tuoi nemici e avversari, vicini e lontani, possano
essere abbattuti.”
E quei figli di potenti risposero e dissero a una sola voce: “O nostra Signora, noi saremo con
te per sempre, e non ci scorderemo del nostro signore il Re. Ecco, ciò è scritto e la sua
realizzazione avrà luogo se il Dio di Israele sarà per lui di aiuto, e se ascolterà la parola di
sua madre; e noi lo consiglieremo sul cammino del fare cose buone. Perchè non c’è nessuno
che si possa trovare in questi giorni altrettanto saggio come te, eccetto nostro signore il Re.
Tu ci hai portato quaggiù come tuoi servitori con nostra Signora, la celeste Sion, il
Tabernacolo della Legge del Signore nostro Dio, proprio come un uomo guida con un piccolo
frustino un cammello carico di beni di valore, sebbene una fune avvolgesse il suo muso. E
ora, non rifiutarci e non trattarci come gente estranea, ma prendici pure come tuoi schiavi
che lavano i tuoi piedi, perchè sia che noi si muoia sia che si viva noi siamo con te; non
abbiamo più alcuna speranza nella terra dove siamo nati, ma solo in te e nella nostra
Signora la celeste Sion, la dimora della gloria di Dio.”

89. Come la Regina parlò ai figli di Israele


E la Regina rispose e disse loro: “Vi tratteremo non come servi come voi dite ma come padri
e maestri. Poiché voi siete i guardiani della Legge di Dio, e le guide del comandamento del
Dio di Israele, gli uomini della casa di Dio, e i guardiani di Sion, il Tabernacolo della Legge di
Dio, e noi non desideriamo trasgredire i vostri comandamenti, poiché voi siete per noi una
guida verso il cammino di Dio, fuori da tutte le malvagità. Attraverso le vostre parole noi ci
allontaneremo da tutto ciò che Dio non gradisce, e ci avvicineremo ad ogni cosa di cui Dio si
compiace nel vostro comandamento. Solo voi istruirete tutto questo popolo, e gli
insegnerete le parole della conoscenza, poiché mai prima di adesso hanno ascoltato tali
parole come le hanno ascoltate questo giorno. La saggezza e l’intelligenza illuminano come
la luce del sole solo coloro che hanno discernimento di esse. Quanto a me, fino ad ora io non
ho mai bevuto a grandi sorsi l’acqua della conoscenza. Ora è più dolce del miele, e disseta
più del vino, appaga e fa gorgogliare saggezza, e stimola il discernimento, permette all’uomo
di dare libero sfogo alle parole come fosse ebbro, rende l’uomo barcollante come uno che
vola, e riscalda un uomo come uno che trasporta un pesante carico su una difficile strada in
una terra inaridita bruciata da un sole ardente. Quando i cuori dei saggi sono aperti alla
profezia e alla conoscenza, essi non temono il re a causa della grandezza della sua gloria se
egli si allontana dalla via di Dio. E prendete nota di questo: la parola della Legge, che è stata
manifestata, è veramente comprensibile per coloro che lo vogliono, e per coloro che si
abbeverano di essa e ci si immergono. Io Ti prego, O Signore Dio di Israele, Tu Santo dei
Santi, concedimi di poter seguire la saggezza, e possa non diventare come naufraga;
concedimi di poterne farne un muro per me stessa, e che non possa mai crollare; concedimi
di poterne fare fondamenta, e che mai possa essere abbattuta; concedimi di poter stare su di
lei come [solido] pilastro che mai possa essere scosso; concedimi di potermi nascondere in
essa, e che mai mi possa essere strappata via; concedimi di poter costruire me stessa su di
essa, e non possa rovesciarmi; concedimi di poter diventare vigorosa grazie ad essa, senza
spossarmi mai; concedimi di poter stare eretta grazie ad essa, e mai cadere; concedimi di
poter giacere su di essa e mai venir meno; concedimi di potermi fermamente aggrappare a
essa, e non possa cadere via; fa’ in modo che io possa afferrarla fermamente, e che non
possa scivolare via; concedimi di poter vivere in pace in essa; [concedimi di] potermi saziare
alla sua tavola, e che mai possa vomitare, e che possa bere di essa senza diventarne ebbra, e
che possa appagarmi di essa e mai possa rinnegarla”.


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“Io ho bevuto di essa, ma non ho mai vacillato; io ho vacillato per essa, ma non sono caduta;
io sono caduta a causa sua, ma non sono stata distrutta. Grazie ad essa io mi sono tuffata nel
grande mare e ho afferrato nelle sue profondità una perla per mezzo della quale sono ricca.
Io sprofondai come le grandi ancore di ferro con le quali in alto mare gli uomini ancorano le
navi nella notte, e ricevetti una lampada che mi illuminò, e risalii per mezzo delle cime
dell’imbarcazione dell’intendimento. Mi addormentai nelle profondità del mare, e pur non
venendo inghiottita dall’acqua feci un sogno. Mi sembrava che ci fosse una stella nel mio
grembo, e mi meravigliai di ciò, mi ci adagiai sopra e la resi forte nello splendore del sole; mi
ci adagiai sopra, e mai la lascerò andare. Entrai attraverso le porte del tesoro della saggezza
e inalai per me stessa le acque dell’intelligenza.
Entrai nella vivida fiamma del sole, ed esso mi illuminò con il suo splendore, e feci di esso
uno scudo per me stessa, e salvai me stessa confidando in esso, e non solo me stessa ma tutti
coloro che camminano sulle orme della saggezza, e non solo me stessa ma tutti gli uomini
della mia terra, il regno di Etiopia, e non solo quelli ma tutti coloro che camminano per la
loro strada, e le nazioni che sono intorno. Poiché il Signore ci ha dato discendenza in Sion e
una residenza in Gerusalemme. E inoltre, è giunta a noi una parte di coloro che Egli ha
scelto, la discendenza di Giacobbe, poiché Egli ha costruito la Sua abitazione per risiedere
con noi. Da questo momento in poi essi sono stati deposti, e da questo momento in avanti
noi siamo stati innalzati. Da questo momento in poi essi sono stati disprezzati e rifiutati, e
da questo momento in poi noi saremo onorati e amati nei secoli dei secoli e per tutte le
generazioni che verranno.
“E voi, o nobili, datemi ascolto, e ben apprendete ciò che esce dalla mia bocca e le mie
parole. Amate ciò che è giusto e odiate le falsità, poiché ciò che è giusto è giustizia e la falsità
è l’origine dell’iniquità. E voi non userete inganno e oppressione tra voi, poiché Dio vive con
voi, e la dimora della Sua Gloria è tra di voi; poiché voi siete diventati membri della Sua
famiglia. E da questo momento in avanti cessate di osservare i vostri precedenti costumi,
[vale a dire] prevedere il futuro dagli uccelli, dai segni, usare talismani, incantesimi, prodigi
e magia. E se dopo questo giorno venisse trovato un qualsiasi uomo che osserva tutti i suoi
antichi costumi, la sua casa sarà saccheggiata, ed egli, sua moglie e i suoi bambini saranno
condannati”.
E poi la Regina disse ad Azariah: “Parla e annuncia quanto tu hai amato la nostra Signora
con il suo Divino Re”.

90. Come Azariah lodò la Regina e la sua città


E Azariah si levò e disse alla Regina: “O nostra Signora, veramente non vi è altri come te in
saggezza e intelligenza – la qual cosa ti è stata data da Dio – all’infuori del mio signore il Re,
il quale ci ha portati in questa terra con nostra Signora Sion, il santo e divino Tabernacolo
della Legge di Dio. Ora noi e i nostri padri dei tempi antichi abbiamo detto: ‘Dio non ha
scelto nessuno all’infuori della Casa di Giacobbe’. Egli ci ha scelto, Egli ci ha moltiplicato, Egli
ci ha sorretto per Suo compiacimento, Egli ci ha fatto re e membri della Sua famiglia,
consiglieri della Sua gloria e del Tabernacolo del Suo patto. Quanto al paese, noi diciamo che
Egli non ha scelto nessuna terra all’infuori della nostra, ma ora vediamo che la terra di
Etiopia è migliore della terra di Giuda.
Dal tempo in cui siamo arrivati nella vostra terra ogni cosa che abbiamo visto è apparsa
buona a noi. Le vostre acque sono buone e ci sono date senza chiederci nulla in cambio
(senza pagamento), e [abbiamo] aria senza ventagli, il miele selvatico è [altrettanto
abbondante] della polvere della piazza del mercato, e vi è tanto bestiame quanto la sabbia


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del mare. Per quanto abbiamo visto non vi è nulla di detestabile, non vi è nulla di maligno in
quello che sentiamo, e in quello che calpestiamo, nè in quello che tocchiamo o assaggiamo
con le nostre bocche. Ma vi è una cosa che vorremmo citare: voi siete neri di faccia – solo
questo rimarco perchè l’ho visto – ma se Dio illumina i vostri cuori non è questo che può
recarvi danno.
“Astenetevi dalla carne che muore di se stessa, dal sangue e dai corpi straziati dagli animali
selvatici, dalla fornicazione, e da qualsiasi cosa che Dio odia, cosicchè possiamo gioire di voi
quando vi vediamo temere Dio e tremare alla Sua parola; allo stesso modo Dio ordinò ai
nostri padri e disse a Mosè: ‘Comanda loro qualsiasi cosa, e di’ loro di conservare la mia
Legge e i miei Comandamenti.’155 E non distogliete il vostro sguardo, nè a destra nè a
sinistra, da quello che oggi vi comandiamo; ora [noi vi comandiamo] di adorare Dio, il Santo
di Israele, e di fare ciò che ben Lo diletta; perchè Egli ha rifiutato la nostra nazione così come
i nostri profeti previdero, e ha scelto voi. Non appartiene forse Dio vostro Creatore a tutti
voi? Come può Dio trovare ciò difficile se Egli ama noi e detesta loro? Perchè tutto Gli
appartiene, e tutto è opera Sua, e non vi è nulla di impossibile per il Signore Dio di Israele.
“E ascoltate il Suo comando, che pronuncerò a voi. Non lasciate che alcuno sopraffaccia il
proprio fratello con la violenza. Non depredate le proprietà del vicino. Non vi offenderete nè
vi opprimerete l’un l’altro, e non litigherete fra voi. E se per caso un animale appartenente a
un vostro vicino entrasse nelle vostre proprietà, non fate finta di nulla, ma fate che ritorni a
lui. E se non conoscete il proprietario dell’animale, curatelo per lui, e non appena uno abbia
scoperto a chi gli appartiene ritorni il suo animale a lui. E se l’animale del vostro vicino è
caduto in un anfratto, o in un pozzo, o in una voragine o in un burrone, non farete finta di
niente e non ve ne andrete finchè non glielo avrete detto e non lo avrete aiutato a tirar fuori
l’animale. E se un uomo ha scavato una buca o ha costruito una torre (o un riparo), non
lascerà la buca scoperta e neppure la torre senza un tetto. E se un uomo sta portando un
carico pesante, o se il carico è scivolato {dalla schiena} dell’uomo che lo sta trasportando,
non farete finta di niente ma lo aiuterete a risollevarlo o ad alleggerirglielo; perchè egli è
vostro fratello. Non cucinerete un giovane animale nel latte di sua madre. Non rovescerete i
diritti dei poveri e degli orfani. Non prenderete per buone le apparenze esteriori, e non
prenderete doni per ribaltare ciò che è giusto e rendere falsa testimonianza.
“E quando trovate un uccello {femmina} nei vostri campi con i suoi piccoli, voi la
risparmierete e non porterete via i suoi pulcini, così che i vostri giorni possano essere
lunghi sulla terra, e il vostro seme possa essere benedetto con il perdurare del tempo. E
quando voi mieterete il raccolto per il vostro cibo, sarete attenti a non mieterlo
completamente. Non raccoglierete quello che cade da esso, e i covoni che avete dimenticato
lasciateli per il ritorno, non li prendete, ma lasciateli per gli stranieri della vostra città,
cosicchè Dio possa benedire il frutto della vostra terra. E non lavorerete in malo modo, nè
giudicherete senza imparzialità, e non vi affronterete con acrimonia l’uno con l’altro in
alcunchè, così che possiate essere benedetti, così che il frutto della vostra terra possa
aumentare, così che possiate essere salvati dalla maledizione della Legge che Dio ha
lanciato, dicendo: ‘Saranno maledetti coloro che fanno del male.’ Ed Egli {così} stabilì,
dicendo: ‘Colui che conduce il cieco fuori dei suoi passi è maledetto. E colui che rivolge
parole ignobili a un sordo (o a un ritardato) è maledetto. E chi profana il letto del proprio
padre è maledetto. Come chi colpisce a tradimento il proprio vicino è maledetto. E chi
fuorvia la giustizia contro il diverso in modo che venga ucciso un innocente è maledetto. Chi
minaccia il proprio padre e la propria madre {anche solo} blandamente è maledetto. E chi
disegna immagini oscene incidendole sulla pietra o sul metallo fuso, con lavoro manuale, e

155 Confronta Deuteronomio 6, 1.


84
le pone e le nasconde nella propria casa, e le adora come fossero divine, non credendo che
Dio è il Creatore dei cieli e della terra, Colui che creò Adamo a propria immagine e
somiglianza, ponendolo su tutte le cose che Egli ha creato, essendo noi tutti Sue creature ‐
l’uomo che non crede [questo] sia maledetto! Amen. E chi giace con una bestia, sia
maledetto. E chi pone fine a una vita, a sangue innocente, con la frode e la violenza, sia
maledetto.’156
“E per tutte queste cose voi non crederete in altri dei, perchè Dio ha in sospetto tutti coloro
che Lo disdegnano e agiscono di conseguenza, ed Egli pone il suo sguardo su di loro finchè
non spazza lo loro vite dalla terra, e cancella la loro memoria per sempre. Benedetti sono
coloro che ascoltano la voce di Dio, e agiscono e seguono [i Suoi comandamenti]. E benedetti
sono coloro che si allontanano da coloro che fanno il male, così che nessuna delle punizioni
che piombano sui peccatori cadranno su di loro. E se avverrà che vi atterrete alla parola di
Dio, ritiratevi dalla via dei peccatori, così che possiate non essere colpiti dal bastone con il
quale essi saranno colpiti.
Perchè come disse Davide il nonno del nostro signore Davide: ‘Dio non lascerà che il bastone
dei peccatori [colpisca] i giusti,’ cosicchè i giusti non debbano alzare le loro mani in
violenza (in oppressione). Quando un uomo ha il potere di fare ciò che è buono, prende cura
di se stesso e di ciò mette a parte il vicino, egli diventa come se fosse possessore di due
talenti,157 e altri due talenti gli vengono aggiunti, e riceve abbondante ricompensa da Dio.
Perchè lo ha fatto a se stesso e lo ha insegnato al suo vicino, e perchè la ricompensa sarà
eccezionalmente grande. E ancora, benedetti voi sarete se darete i vostri averi, senza usura
e senza interesse.”

91. Questo è ciò che potrete mangiare: il puro e l’impuro


E questo è ciò che potrete mangiare: {ciò che è} puro e ciò che è impuro. Voi potrete
mangiare il bue, la pecora, la capra, il montone, il cervo, la gazzella, il bufalo, l’antilope
deskĕna, l’antilope we’lâ, l’orice, la gazzella zĕrât e ogni creatura dallo zoccolo diviso, e le
creature che ruminano. E quelle che non mangerete fra quelle che ruminano e hanno lo
zoccolo diviso sono il cammello e la lepre e il kârgĕlyôn (coniglio?), perchè esse ruminano
ma i loro zoccoli non sono divisi158.
Non mangerete nemmeno il lupo e il maiale, perchè le loro zampe sono divise ma non
ruminano: non mangerete ciò che è impuro. Potrete mangiare qualsiasi creatura che viva in
acqua che abbia pinne e squame; altro non mangerete perchè impuro. Fra gli uccelli potrete
mangiare di tutto, tranne: l’aquila, l’avvoltoio, l’aquila ‘êlyâtân, il martin pescatore, il falco e
così il corvo, lo struzzo, il gufo, il gabbiano, l’airone, il cigno, l’ibis, il pellicano, il falco,
l’upupa, il corvo notturno, il bucerotide159, il piper acquatico, le galline acquatiche, e il
pipistrello; questi sono impuri. E non mangerete la locusta o altro di simile, nè l’‘ak.ât.ân o
un qualcosa del genere, neppure la cavalletta o qualcosa che le assomiglia, nè la locusta di
campo o altro del genere. La carne delle cose che volano (o fanno balzi) e hanno due o
quattro o sei zampe è impura, e di questa non mangerete. E non toccherete le loro carogne, e
chiunque le tocchi sarà impuro fino a sera.

156 Deuteronomio 27, 15 e seguenti.
157 Confronta Matteo 25, 22.
158 Qui evidentemente c’è una contraddizione con la condizione iniziale: probabilmente l’estensore del Libro

voleva dire che fra tutti gli animali erbivori, quelli che non potevano essere mangiati erano il cammello, la lepre e
il coniglio.
159 Volatile dall'aspetto variopinto e con un grosso becco curvo, vive nelle zone tropicali e sub‐tropicali

dell'Africa.


85
“Ora abbiamo dichiarato queste cose a voi perchè possiate avere e mantenere timor di Dio e
possiate essere benedetti nel vostro paese, che Dio vi ha dato grazie alla divina Sion, il
Tabernacolo della Legge di Dio, perchè grazie a lei voi siete stati scelti. E i nostri padri sono
stati rifiutati, perchè Dio tolse loro Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio, per custodire voi
e la vostra discendenza per sempre. Egli benedirà il frutto della vostra terra e moltiplicherà
il vostro bestiame, e li proteggerà da qualsiasi cosa debbano essere protetti.
“E grazie a voi, o mia Signora, la saggezza è grande e sopravanza quella degli uomini. Non
c’è nessuno che possa essere comparato a voi riguardo l’intelligenza, non solo per quanto
riguarda l’intuizione delle donne che sono state finora create, ma la comprensione del
vostro cuore è più profonda di quella degli uomini, e non c’è nessuno che possa essere
commisurato a voi nella capacità di comprensione, eccetto il mio signore Salomone. La
vostra saggezza è talmente più grande di quella di Salomone che voi siete stata capace di
attirare qui potenti uomini di Israele, e il Tabernacolo della Legge di Dio, con i lacci della
vostra intelligenza, e avete abbattuto la casa dei loro idoli, distrutto le loro immagini, avete
purificato ciò che era impuro nel popolo, perchè avete portato via da loro ciò che Dio
detesta160.
“E riguardo il vostro nome, Dio lo ha preparato [in modo speciale], perchè vi ha chiamato
‘Mâkĕdâ’, il cui significato è ‘Così non’. Tenendo presente [la gente] della vostra nazione
della quale Dio non era contento, direte: ‘Così non va bene, è giusto adorare Dio’ e ‘Così non
è bene adorare il sole, ma è giusto adorare Dio,’ così direte. ‘Così non è buono interrogare
l’indovino, ma è meglio credere in Dio,’ così direte. ‘Così non è buono ricorrere alle opere di
magia, ma è meglio fare affidamento sulla Santa di Israele,’ così direte. ‘Così non è buono
offrire sacrifici a pietre e alberi, ma è giusto offrire sacrifici a Dio.’ Così direte. ‘Così non è
buono conoscere il futuro dagli uccelli, ma è giusto riporre fiducia nel Creatore,’ così direte.
“E inoltre, giacchè avete scelto la saggezza essa è diventata una madre per voi; voi l’avete
cercata, ed essa è diventata per voi un tesoro. Voi l’avete fatta diventare un ristoro per voi
stessa, ed essa è diventata per voi una muraglia. Voi l’avete desiderata ardentemente, ed
essa vi ha amato sopra ogni cosa. Voi avete riposto la vostra fiducia in essa, ed essa vi ha
accolto nel suo seno come una bambina. Voi l’avete amata, ed essa è diventata per voi come
la desideravate. Voi vi siete distesa su di essa, ed essa non vi lascerà andare fino al giorno
della vostra morte. Voi vi siete afflitta per lei, e lei vi renderà felice per sempre. Voi siete
stata sua prigioniera, ma essa vi renderà vigorosa per sempre. Voi avete sofferto la fame a
suo motivo, ed essa vi ha colmato di cibo per sempre. Voi avete sofferto la sete per la
saggezza, ed essa vi ha dissetato per sempre. Voi avete sofferto tribolazioni a motivo della
saggezza, ed essa è diventata per voi di conforto per sempre. Avete perso l’udito a motivo
della saggezza, ed essa ve lo ha ripristinato per sempre. Avete perso la vista a causa della
saggezza, ed essa vi ha reso chiare {le cose} più del sole per sempre. E tutto questo è venuto
da Dio perchè avete amato la saggezza per sempre. Perchè la saggezza, la conoscenza, e
l’intelligenza vengono dal Signore. Intelligenza e conoscenza, la base della saggezza, il
timore di Dio, la sapienza, la percezione di ciò che è buono, la tolleranza, la compassione che
esiste da sempre, tutte queste cose avete trovato, o mia Signora, con il Dio di Israele, il Santo
fra i santi, il Conoscitore di cuori, Colui che scruta ciò che è nel cuore di un uomo; da Lui
viene ogni cosa. Ed è avvenuto per la Volontà di Dio, che Sion sia arrivata a questa terra di
Etiopia, per essere una guida a nostro Re Davide, l’appassionato di Dio, il guardiano del Suo
padiglione, il custode della dimora della Sua gloria.”


160 Si riferisce a quello che il popolo Etiope faceva prima.


86
92. Come restaurarono il Regno di Davide
E Azariah disse: “Portate qui le trombe del giubileo, e andiamo da Sion, li’ rinnoveremo il
regno di nostro signore Davide.” Ed egli prese l’olio della sovranità e riempì il corno [subito
dopo], e unse Davide con l’unguento, cioè con l’olio della sovranità. E furono suonati corni e
zampogne e trombe, i tamburi rullarono, e suonò ogni genere di strumento musicale e ci
furono canti, danze e giochi, e [manifestazioni] con cavalli e con [uomini dagli] scudi, e tutti
gli uomini e le donne del popolo della terra di Etiopia erano presenti, grandi e piccoli, e i
piccoli Neri161, in numero di seimila, e vergini che Azariah aveva scelto come donne di Sion
secondo la legge, che Re Davide aveva destinato per [il servizio di] tavola dei banchetti nella
fortezza reale quando doveva salirvi abbigliato di vesti di oro fino. E in questa saggezza fu
rinnovato il regno di Davide, il figlio di Salomone re di Israele, nella capitale, sul Monte
Mâkĕdâ, nella Casa di Sion, quando la Legge fu stabilita per la prima volta dal Re di Etiopia.
E allora quando egli ebbe completato l’instaurazione della Legge, essi, in accordo con quanto
avevano visto in Gerusalemme, stabilirono la Legge nella casa di Sion per i nobili del regno,
per coloro che erano dentro, e per coloro che erano fuori, per il popolo, per le isole, per le
città e per le province; e fecero decreti analoghi per tutti gli abitanti e per tutte le famiglie
tribali. E così il confine orientale del regno del Re di Etiopia è alle propaggini del territorio di
Gâzâ nella terra di Giuda, cioè Gerusalemme; il suo confine è il lago di Gerico162, e passa per
la costa del suo mare163 a Lêbâ e Sâbâ; poi il suo confine scende a Bîsîs e ΄Asnêt; e il suo
confine è il Mare dei Neri e Nudi, e sale verso il Monte Kêbêrênêyôn nel mare dell’Oscurità,
vale a dire il posto dove il sole tramonta, e il suo confine si estende a Fênê΄êl e Lasîfâlâ e i
suoi margini sono le terre [vicino] al Giardino (cioè il Paradiso), dove è tutta un’abbondanza
di cibo e bestiame, e [vicino] a Fê nê ḳê n; e il suo confine è lontano quanto il Mare di Tarsis, e
nella sua remota (?) parte si trova il mare di Medyâm, finchè ritorna alla città di Gâzâ; il suo
limite è laddove [la nostra enumerazione] iniziò. Oltre a ciò, il dominio del Re di Etiopia
apparterrà a lui e alla sua discendenza per sempre.

93. Come gli uomini di Rômê non ebbero più fede


E dopo che ebbero aspettato per tre mesi ‐ ora Sion venne nella terra di Etiopia all’inizio del
primo mese ebraico, del mese târmôn greco e del mese mîyâzyâ in gě’ěz (etiopico), nel sesto
(o, settimo) giorno164 – essi annotarono la Legge e i nomi, e depositarono [lo scritto] come
testimonianza per i giorni che sarebbero venuti, così che ciò che fosse giusto sarebbe stato
fatto quindi per il padiglione [di Sion], e in modo che la gloria dei re di Etiopia e la gloria dei
re di Rômê potesse essere ben conosciuta, perché i re di Etiopia e i re di Rômê erano fratelli
e sostenevano la fede cristiana. Ora prima di tutto essi credevano secondo il rito ortodosso
nella predica degli Apostoli fino [al tempo di] Costantino, e di ‘Ĕlênî (Elena) la Regina, colei
che ritrovò il legno della Croce, e (i re di Rômê) continuarono [a credere] per {altri}
centotrenta anni.
E in seguito, Satana, che è nemico dell’uomo da vecchia data, si sollevò, e sedusse gli abitanti
della terra di Rômê; essi corruppero la Fede di Cristo e introdussero l’eresia nella Chiesa di


161 I Pigmei.
162 Il Mar Morto.
163 Cioè, il Mar d’Etiopia.
164 Il mese di mîyâzyâ nel calendario etiopico inizia il 9 maggio. Quindi Sion arrivò in Etiopia il giorno 15 o 16

maggio.


87
Dio per bocca di Nestorio. E Nestorio, Ario165, e Yabâsô (?) erano coloro nei cui cuori egli
scagliò la stessa gelosia che aveva scagliato nel cuore di Caino per uccidere suo fratello
Abele. In maniera analoga il Diavolo loro padre, il nemico della giustizia e colui che odia il
bene, scagliò gelosia, proprio come disse Davide: “Profferiscono violenza nell’alto dei cieli,
pongono le loro bocche nei cieli, ma le loro lingue si agitano sulla terra.”166
E quegli stessi uomini che non sanno da dove vengono, e non sanno dove stanno andando,
insultano il loro Creatore con le loro lingue, e bestemmiano la Sua gloria, mentre Egli è Dio,
la Parola del Signore. Egli scese dal trono della Sua Divinità, e assunse il corpo di Adamo,
Egli è Dio il Verbo. E in quel corpo Egli fu crocifisso così che potesse redimere Adamo dalla
sua iniquità, e risalì nei cieli, e sedette sul trono della Sua Divinità in quel corpo che Egli
aveva preso. Ed Egli verrà ancora in gloria per giudicare i vivi e i morti, e ricompenserà ogni
uomo secondo le sue opere, in eterno. Amen.
E noi crediamo così e adoriamo la Sacra Trinità. E coloro che non credono in questo sono
scomunicati dal Verbo di Dio, il Re del cielo e della terra, sia in questo mondo che in quello
che verrà. E noi siamo forti nella Fede Ortodossa che i Padri Apostoli ci hanno consegnato, la
Fede della Chiesa. E così l’Etiopia continuerà a mantenere la sua Fede fino all’avvento di
nostro Signore Gesù Cristo al Quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

94. La prima guerra del Re di Etiopia


E dopo tre mesi essi (cioè Davide e i suoi soldati) si levarono per muovere guerra, {e
uscirono} dalla città del Governo con Mâkêdâ la madre di Davide e Sion sua Signora. I Leviti
portavano il Tabernacolo della Legge167 assieme agli oggetti che appartenevano al loro
ufficio, e marciavano con grande maestà, come nei tempi antichi quando Dio sul Monte Sinai
fece in modo che Sion scendesse in santità a Mosè e Aronne, e nello stesso modo Azariah e
΄Êlmîyâs sostenevano il Tabernacolo della Legge. E gli altri potenti guerrieri di Israele
marciavano alla sua destra e alla sua sinistra, vicini a lei, davanti e dietro di essa, e sebbene
fossero esseri di polvere cantavano salmi e canti come quelli degli eserciti celesti. Dio diede
loro voci bellissime e canti meravigliosi, poichè Egli era compiaciuto di essere lodato da
loro.
Arrivavano dalla città del Governo, e si accamparono a Mâya ‘Abaw, la mattina seguente
lasciarono in desolazione il distretto di Zâwâ con Hadĕyâ, a causa dell’inimicizia che era
esistita fra loro dai tempi antichi; annientarono la popolazione e la passarono a fil di spada.
Poi proseguirono e si accamparono a Gêrrâ, e anche qui lasciarono in desolazione la città di
vipere dal viso di uomo, e dai fianchi adornati di code d’asino.
E [la Regina] fece ritorno e pose le sue tende nella cittadella di Sion, quivi rimase tre mesi,
poi i loro carriaggi si mossero e arrivarono alla città del Governo. E in un giorno arrivarono
alla città di Sâbâ, e lasciarono in desolazione Nôbâ; da li’ si accamparono nei dintorni di
Sâbâ, e lasciarono in desolazione il suo territorio fino al confine con l’Egitto. La maestà (o il
timore) del Re di Etiopia era così grande che il Re di Mĕdyâm e il Re d’Egitto fecero in modo
che gli fossero portati dei doni, e poi rientrarono alla città del Governo e da li’ si

165 Nestorio, vescovo siriaco e Patriarca di Costantinopoli dal 428 al 431 d.C, sostenne la duplice natura umana e

divina – separate e conviventi ‐ di Cristo; Ario, teologo egizio vissuto dal 256 al 336 d.C., negava la
consustanzialità di Cristo con Dio, ma sosteneva che Cristo era stato creato da Dio e fosse una sorta di semidio.
166 Salmi 73, 8 e 73, 9.
167 I Leviti, della tribù di Levi, erano considerati i Guardiani di Dio, e fra i loro compiti erano la custodia dell’Arca

dell’Alleanza e del Tempio di Gerusalemme. Qui è evidente si tratta non di Leviti in senso stretto ma di una
nuova leva di addetti al trasporto dell’Arca.


88
accamparono in Άb’ât, e mossero guerra alla terra d’India, e il Re dell’India portò un dono e
un regalo (tributo), e lui stesso rese omaggio al Re d’Etiopia. Egli (cioè Davide) fece guerra
ovunque gli piacesse; nessun uomo lo vinse, al contrario, chiunque lo attaccava veniva vinto.
E quelli che erano venuti come spie nel suo campo, per ascoltare storie e riferirle alla loro
città, diventavano incapaci di fuggire su carri, perchè Sion stessa faceva in modo che i
nemici esaurissero la loro forza. Ma Re Davide, con i suoi soldati, e le armi dei suoi soldati, e
tutti quelli che obbedivano alla sua parola, viaggiavano su carri senza pena nè sofferenza,
senza fame nè sete, senza sudore nè fatica, e coprivano in un giorno una distanza che
[solitamente] necessitava di tre mesi per essere coperta.
E non mancava loro alcuna di quelle cose che avevano chiesto che Dio desse loro tramite
Sion il Tabernacolo della Legge di Dio, perchè Egli dimorava in essa, il Suo Angelo la
dirigeva, e lei era la Sua abitazione. Per quanto riguarda il re, che provvedeva al Suo
padiglione – se stava facendo un qualsiasi viaggio, e avesse desiderato che qualcosa fosse
fatto, qualsiasi cosa desiderasse fosse fatta o lo pensasse nel suo cuore, e lo indicasse con il
suo dito, tutto questo [io dico] veniva fatto sulla parola; e tutti lo temevano. Ma egli non
temeva nessuno, perchè la mano di Dio era con lui, lo proteggeva di giorno e di notte. Ed egli
fece la Sua Volontà, Dio stava dalla sua parte e lo proteggeva da ogni male per sempre in
ogni istante. Amen.
Questo ho trovato fra i manoscritti della Chiesa di Sofia in Costantinopoli. E gli arcivescovi
che erano cola’ gli dissero [a Domizio?]: “Questo è quello che sta scritto dai giorni di
Salomone il Re.” E Domizio di Antiochia disse: “Si, che quello che sta scritto fino al giorno
della morte di Salomone venga accettato, e quello che è stato scritto dagli altri profeti dopo
la sua morte sia accettato ugualmente”.

95. Come l’onorato rango del Re d’Etiopia venne universalmente


accettato
Ora attraverso il Kebra Nagast sappiamo e abbiamo appreso con sicurezza che il Re
d’Etiopia è uomo degno d’onore, che egli è il Re di Sion, e primogenito del seme di Sem, e che
la dimora di Dio è in Sion, e che da li’ distrugge la forza e il potere dei suoi nemici e
avversari. E dopo di lui fu il Re di Rômê l’unto del Signore a causa del legno della Croce. E
per quanto riguarda il regno di Israele – quando la Perla nacque da lui, e dalla Perla di
nuovo nacque il Sole della Rettitudine, Che nascose Egli Stesso nel suo corpo – ora Egli non
ha nascosto Se Stesso nel corpo di un uomo {benchè} Egli potesse non essere visto da occhi
mortali ‐ e avendo assunto il nostro corpo Egli divenne come noi, Egli camminò assieme
[agli uomini]. Egli operò con segni e meraviglie in mezzo a loro. Egli risuscitò i morti, sanò
gli ammalati, fece in modo che gli occhi dei ciechi vedessero, aprì le orecchie dei sordi, guarì
i lebbrosi, rifocillò gli affamati con cibo, fece numerosi miracoli, alcuni dei quali sono stati
trascritti e altri no, perchè come dice Giovanni Evangelista, il figlio di Zebedia: “Se tutto
quello che Gesù fece fosse stato trascritto, il mondo intero non avrebbe potuto contenere i
libri che avrebbero dovuto essere scritti.”168
E quando i perfidi figli di Israele videro tutto questo pensarono che Egli fosse un uomo,
furono invidiosi di Lui a causa di ciò che videro e sentirono, Lo crocifissero sul legno della
croce, e Lo uccisero. Egli risuscitò il terzo giorno, e salì al cielo in gloria, e sedette sul trono
di Dio Padre. Ricevette dal Padre un regno incorruttibile per i secoli dei secoli su tutti gli
esseri di spirito, gli esseri della terra, e su ogni essere creato, cosicchè ogni lingua adorerà il

168 Giovanni 21, 25.


89
Suo Nome, e ogni ginocchio si piegherà a Lui; Egli giudicherà i vivi e i morti e ricompenserà
ogni uomo secondo le sue opere. Perciò quando i giudei Lo vedranno saranno svergognati, e
saranno condannati a bruciare nel fuoco eterno. Ma noi, che crediamo nella fede Ortodossa,
saremo messi sul trono, e ci rallegreremo con i nostri maestri gli Apostoli, a patto di aver
camminato nel sentiero di Cristo e nei Suoi Comandamenti. E dopo che i giudei ebbero
crocifisso il Salvatore del mondo, furono dispersi nel mondo, il loro regno venne distrutto,
furono combattuti e perseguitati per i secoli dei secoli.
E tutti i santi che si erano riuniti insieme dissero: “Senza dubbio, in verità il Re d’Etiopia è
più eminente e più degno d’onore di ogni altro re della terra, a causa della gloria e della
grandezza della divina Sion. Dio ama il popolo d’Etiopia, perchè senza conoscere la Sua
Legge, distrusse i propri idoli, mentre quelli ai quali la Legge di Dio era stata data fecero
idoli e adorarono gli dei che Dio odiava. E in tempi successivi, quando nacque per redimere
Adamo, Egli operò con segni e meraviglie davanti a essi, ma essi non credettero in Lui, nè
alle Sue predicazioni e neppure alle predicazioni dei Suoi padri. Ma il popolo di Etiopia
credette in un discepolo fidato, e per questa ragione Dio ha amato il popolo di Etiopia sopra
ogni cosa.”
E i vescovi risposero e gli (a Gregorio) dissero: “Hai parlato bene, la tua parola è vera, e ciò
che hai esposto e interpretato per noi è chiaro. Come dice Paolo: ‘Non ha forse il seme di
Abramo esaltato il seme di Sem?’ Sono tutti re della terra, ma il prediletto del Signore è il
popolo d’Etiopia. Perchè la’ c’è la dimora di Dio, la divina Sion, il Tabernacolo della Sua
Legge e il Tabernacolo del suo Patto, che ha fatto in un luogo di grazia attraverso la [Sua]
misericordia per i figli degli uomini; per la pioggia e le acque del cielo, per le cose piantate
per terra (la vegetazione) e i frutti, per le genti e gli stati, per i re e per i nobili, per uomini e
bestie, per uccelli e per le cose che strisciano.”
E Gregorio il Vescovo, l’operatore di meraviglie, rispose e disse loro: “In verità, la salvezza è
stata data a tutti noi cristiani, a tutti coloro che hanno creduto nella nostra Signora Maria,
aspetto della divina Sion. Perchè il Signore dimorò nel grembo della Vergine, e fu da lei
concepito senza unione carnale. E le Dieci Parole (Decalogo) della Legge furono scritti dal
dito di Dio, e resi (cioè posti) in Sion, il Tabernacolo della Legge di Dio. E ora vieni, noi
proclameremo dalla Legge di Mosè le profezie dei Profeti nostri Padri, i santi uomini dei
tempi antichi, e le profezie riguardanti Cristo nostro Redentore, cosicchè le generazioni
future possano ascoltare l’interpretazione (o spiegazione) della storia, e noi riferiremo a
essi la narrazione dell’interpretazione delle Scritture. Comincieremo allora con l’inizio del
Libro, e faremo in modo che [tu] possa intendere nello Spirito, come dice Davide, attraverso
lo Spirito Santo: ‘All’inizio il Libro fu scritto per causa mia.’”169
E uno rispose e disse: “Qual è l’inizio del Libro?” E gli risposero e gli dissero: “E’ la Legge che
fu scritta riguardo Cristo, il Figlio di Dio. E dice: ‘All’inizio Dio fece i cieli e la terra’170; essi
esistevano da tempi antichi. Ora, la terra era informe, ed erano mescolati insieme l’oscurità,
i venti, l’acqua, la nebbia e la polvere; tutti questi erano mescolati insieme. E lo spirito di Dio
si librò sopra le acque. Questo significa che per la Parola di Dio i cieli e la terra furono creati;
e queste parole significano che lo Spirito di Dio dimora su tutto il creato.”


169 Salmi 40, 7.
170 Genesi 1, 1.


90
96. Le molte profezie su Cristo
Inoltre Mosè annunciò la Legge e disse: “Un profeta come me risorgerà per voi dai vostri
fratelli, ascoltatelo; e ogni anima che non darà ascolto a quel profeta dovrà essere scovata
fra la gente”171. E disse questo riguardo Cristo il Figlio di Dio. Ed egli profetizzò anche
riguardo la Sua Crocifissione, e disse: “Quando i serpenti affliggevano i figli di Israele essi
lanciarono grida di dolore a Mosè, e Mosè lanciò grida di dolore a Dio per liberarli dai
serpenti. E Dio gli disse: ‘Fa’ una immagine in ottone di un serpente e sospendila in un luogo
dove possa essere riconosciuta come un segno, e lascia che quelli morsi dai serpenti
guardino quella immagine d’ottone, e vivranno’. E quelli che mancarono di guardarla
morirono, e coloro che la guardarono e credettero vissero”172. E nella stessa maniera
avvenne con Cristo; coloro che non Gli prestarono attenzione e non credettero in Lui,
perirono nello Sheôl, e coloro che credettero e Gli diedero ascolto ereditarono la terra della
vita eterna, dove non ci sarà mai pena o sofferenza.
E ora vi faremo sapere come essi non diedero alcuna importanza a Cristo, il Verbo di Dio.
Quando i figli di Israele parlarono contro Mosè, dicendo: “Come può essere che Dio ha
parlato solamente a Mosè? Com’è che anche noi non sentiamo il Verbo di Dio, in modo da
poter credere anche noi in Lui?”173 E Dio, Che conosce i cuori degli uomini, ascoltò il
mormorio dei figli di Israele, e disse a Mosè: “Tu chiedi il perdono per il tuo popolo, ed essi
ancora mormorano contro di te, dicendo: ‘Perchè Dio non parla a noi?’ e ora, se essi credono
in Me, vengano con te qui da Me. Di’ loro di purificarsi e di lavare i loro abiti, e lascia che i
grandi uomini di Israele vengano ad ascoltare quali comandamenti Io darò loro, e lascia che
ascoltino la Mia voce e assolvano i comandamenti che Io darò”. E Mosè disse ai figli di
Israele ciò che gli era stato comandato, e il popolo si inchinò a Dio, e si purificarono il terzo
giorno. E i settanta anziani di Israele174 salirono sul Monte Sinai, lasciando l’accampamento
per ascendere al Monte Sinai. Erano distanti l’un l’altro lo spazio della traiettoria di una
freccia, in piedi, ognuno di fronte al suo vicino. Ora, sebbene fossero in molti e facessero
molto sforzo, non riuscivano ad ascendere alla nube con Mosè, e la paura ed il tremore li
bloccò, e l’ombra della morte li avvolse; udivano il suono di corni e di flauti, e [sentivano]
l’oscurità e i venti.
E Mosè entrò nella nube e conversò con Dio, e tutti i grandi uomini di Israele ascoltarono
quella voce, la Voce di Dio, ed ebbero paura e tremarono per lo spavento, e a causa
dell’opprimente terrore che era nei loro cuori erano incapaci di stare in piedi. E quando
Mosè venne innanzi, essi gli dissero: “Noi non abbiamo ascoltato il discorso di Dio, così non
potremo morire di paura. Ecco, noi sappiamo che Dio ti ha parlato. E se c’è qualsiasi cosa
che Lui dovrebbe dirci, tu la ascolterai e ce la dichiarerai. Sii tu per noi la bocca di Dio, e noi
saremo per Lui il Suo popolo”. Non vedi che loro rinnegarono Cristo e dissero: “Noi non
abbiamo ascoltato quella Voce così che non possiamo morire di terrore”? Ora Cristo era la
Parola di Dio, e perciò quando dissero: “Noi non abbiamo ascoltato quella Voce”, volevano
dire: “Noi non crediamo in Cristo”.
E ancora Mosè parlò a Dio e disse: “Mostrami il Tuo Volto”175. E Dio disse a Mosè: “Nessuno
può vedere il Mio Volto e vivere, ma solo {vederlo riflesso} come in uno specchio. Volgi il tuo
sguardo a occidente e vedrai sulla roccia il riflesso del Mio Volto”. E quando Mosè vide

171 Confronta Deuteronomio 18, 15.
172 Numeri 21, 7.
173 Numeri 12, 2.
174 Numeri 11, 16‐24; Esodo 19.
175 Esodo 33, 18‐23.


91
l’ombra del Volto di Dio, il suo viso brillò di una luce che era sette volte più luminosa del
sole, e la luce era così forte che i figli di Israele non potevano guardare la sua faccia se non
attraverso un velo. E allora egli vide che loro non desideravano guardare il Volto di Dio,
poiché gli dissero: “Facci un velo così che noi non possiamo vedere la tua faccia”176. E
avendo detto queste parole è evidente come essi odiassero ascoltare le Sue parole e la vista
del Suo Volto.
E inoltre, quando Abramo portò suo figlio Isacco sul Monte Ķarmělěwôs (Carmel), Dio
mandò giù dal cielo un montone come riscatto per Isacco. E Isacco non fu ucciso, ma venne
sacrificato il montone che era sceso dal cielo. Ora Abramo deve essere interpretato come
Dio Padre, e Isacco come simbolo di Cristo il Figlio. E quando Egli venne giù dal cielo per la
salvezza di Adamo e i suoi figli, Dio che è venuto dal cielo non fu ucciso, ma fu ucciso il Suo
corpo, che Egli aveva assunto per la nostra salvezza, quel corpo terreno che Egli aveva
assunto da Maria. Riesci a capire e a riconoscere la somiglianza e similitudine con l’essere
terreno di Isacco, figlio di Abramo, che fu offerto per volontà di suo padre? Il divino
montone era in redenzione (sostituto), e il figlio di Abramo fu redento. E quanto a Colui che
scese {dal Cielo}, il Figlio di Dio, Egli era il riscatto mandato da Dio, il Suo corpo terreno, ed
Egli morì nel Suo corpo, il Dio che poteva soffrire in qualsiasi modo e rimanere immutato; e
il mortale divenne vivente nella Resurrezione con Dio. E ciò è chiaramente manifesto: in ciò
Cristo, il Figlio di Dio, ci ha salvati, Egli ha esaltato noi uomini. E noi dobbiamo onorare
specialmente, sia sulla terra che nei cieli, questa nostra Signora Maria la Vergine, la Madre di
Dio.
E ascoltate questa spiegazione riguardo il primo uomo, che è nostro padre Adamo. Eva fu
creata dall’uomo, da un osso del suo fianco, senza amplesso o unione carnale, e divenne la
sua compagna. E avendo dato ascolto alla parola dell’inganno, dall’essere la consorte di
Adamo divenne come assassina, per avergli fatto trasgredire il comandamento {di Dio}. E
nella Sua misericordia Dio Padre creò la Perla nel corpo di Adamo. Egli purificò il corpo di
Eva e lo santificò e fece una dimora in lei per la salvezza di Adamo. Lei [ovvero Maria]
nacque senza macchia, poiché Egli la aveva resa pura, senza corruzione, e lei riscattò il suo
debito senza unione carnale o amplesso. Lei diede alla luce in carne divina un Re, Egli
nacque da lei, ed Egli rinnovò la sua vita nella purezza del Suo corpo. Ed Egli uccise la morte
con il Suo corpo puro, e risorse senza corruzione, Egli ci innalzò con Lui all’immortalità, il
trono della divinità, Egli ci elevò a Lui, e noi abbiamo cambiato vita nel nostro corpo mortale
e trovato la vita che è immortale. A causa del peccato di Adamo noi soffrimmo afflizioni, e
grazie alla paziente sopportazione di Cristo noi siamo guariti. A causa della trasgressione di
Eva noi morimmo e fummo seppelliti, e per la purezza di Maria noi veniamo onorati, e
veniamo innalzati verso le più grandi altezze.
Ed Ezechiele fece anche una profezia riguardo Maria e disse: “Io vidi una porta a oriente
serrata da un grande e meraviglioso sigillo, e non c’era nessuno che vi entrava eccetto il
Signore degli eserciti; Egli entrò da quella porta e da li’ venne innanzi.”177 Ascoltate ora
questa spiegazione: quando egli dice: “Io vidi una porta”, questa era la porta del cancello del
paradiso, l’entrata dei santi nel regno dei cieli. E quando dice che era “a oriente” Egli si
riferisce alla sua purezza e alla sua bellezza. Gli uomini la chiamano “La Porta della
Salvezza”, e anche “l’Oriente”, verso la quale i santi guardano con gioia e giubilo. E la
“chiusura” di cui parla si riferisce alla sua verginità e al suo corpo. E quando egli dice che
essa era serrata da “un grande e meraviglioso sigillo”, ciò mostra chiaramente che era
sigillata da Dio, il Grande e il Meraviglioso, attraverso lo Spirito Santo. E quando egli dice:

176 Esodo 34, 33.
177 Ezechiele 43, 1.


92
“Nessuno entra eccetto il Signore degli Eserciti, Egli entra ed esce”, [egli vuole dire] il
Creatore dei cieli e della terra, il Creatore degli angeli, degli uomini e dei sovrani. Il Signore
degli eserciti deriva dalla Divinità, Colui Che assume il nostro corpo da lei, Cristo. Egli entrò
e venne fuori da lei senza corromperla.
E Mosè profetizzò anche riguardo Maria, dicendo: ”Io vidi un cespuglio di rovo sul Monte
Sinai che il fuoco divoratore non consumò”178. E il significato di questo fuoco è la Divinità del
Figlio di Dio; e il cespuglio di rovo, che bruciava senza che le foglie si accartocciassero, è
Maria.

97. Riguardo le lamentele di Israele


E ancora una volta i figli di Israele si lamentarono davanti al Signore riguardo il ministero
dei sacerdoti, dicendo: “Se noi siamo Israele, il seme di Abramo, perchè non possiamo anche
noi offrire sacrifici come loro nella Tenda della Testimonianza, il Tabernacolo della Legge di
Dio, la santa Sion, con turiboli e incenso e sacri strumenti? PerchèMosè, suo fratello Aronne,
i loro figli, dovrebbero fare questo da soli? Non siamo anche noi il popolo che come loro Dio
ha scelto, non dovremmo fare la Sua Volontà?” E quandoMosè sentì [ciò] disse loro: “Fate
pure quello che volete.” E gli anziani di Israele andarono e fecero settanta turiboli con i quali
incensare Sion e pregare Dio, e misero incenso e tizzoni ardenti nei turiboli, andarono e
entrarono nella cella sacra, il Sancta Sanctorum, per offrire incenso. Subito aggiunsero
incenso ai turiboli, ma al primo giro di questi il fuoco ne fuoriuscì, ed essi presero fuoco
immediatamente e si liquefecero. Essi si liquefecero così come la cera fonde alla vista del
fuoco; e come l’erba avvizzisce quando la fiamma le si avvicina, allo stesso modo furono
consumati, assieme ai loro strumenti, e non rimase nulla di loro all’infuori dei loro turiboli.
E Dio disse: “Consacrate per Me questi turiboli per la Mia Tenda (o Padiglione), e saranno
usati per le Mie offerte, perchè furono consacrati dalla morte di quegli uomini.”179
Ora il turibolo è Maria, e Cristo, il Figlio di Dio, il Padre, è il fuoco, e l’odore dell’incenso è il
profumo di Cristo, e attraverso il profumo di Lui, Apostoli, Profeti, Martiri e Monaci, hanno
rifiutato il mondo ed ereditato il regno dei cieli. E le catene dei turiboli sono la scala che vide
Giacobbe, che [gli angeli] percorrevano nel salire e nello scendere; e sopra il profumo di
incenso le preghiere del puro salgono al trono di Dio.
E quando la fiamma ebbe bruciato i peccatori, la gente che faceva parte delle tribù di coloro
che erano stati sterminati oltraggiaronoMosè e Aronne, dicendo loro: “Voi avete fatto in
modo che i nostri vecchi perissero”; e presero pietre per lapidare Mosè e Aronne180. Dio era
estremamente furente con Israele, e aborrì come sordida critica il parere di Datan e Abiram,
i figli di Core181. E la Parola di Dio fece un segno sulla terra, e la terra aprì la sua bocca e li
ingoiò, assieme ai loro amici, alle loro mogli, ai loro figli, e alle loro bestie. Essi scesero nello
Sheôl da vivi, e la terra si chiuse sopra di loro. E quanto alla gente che si era associata ad essi
e avevano portato le loro offese [a Mosè], Dio inviò loro un flagello, e morirono
immediatamente. Mosè e Aronne vennero con incenso e turiboli, e piansero davanti a Dio, e
Lo supplicarono di perdonare il popolo, dicendo: “Ricorda, o Signore, Abramo il Tuo amico,
e Isacco il Tuo servo, e Israele a Te sacro, perchè noi siamo la loro discendenza, e i figli del
Tuo popolo. Calma la Tua ira verso di noi, e affrettati ad ascoltarci, non sterminarci, e


178 Esodo 3, 2.
179 Cfr. Numeri, 16.
180 Cfr. Esodo, 17, 4; Numeri 16, 41.
181 Datan e Abiram, delle gente di Core, erano membri del Consiglio di Israele, cfr. Numeri, 26, 9.


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rimuovi la Tua punizione dal Tuo popolo.” E Dio il Misericordioso vide la sincerità di Mosè,
ed ebbe compassione di loro.
E Dio parlò a Mosè e gli disse: “Parla a questa gente e dille ‘Consacrate voi stessi, e portate
una verga per ognuna delle famiglie dei vostri padri,’ e scrivici [il nome] sopra in modo che
sappiate a chi appartengono, tu e tuo fratello Aronne. Ora, dei vostri casati, lascia che
Aronne ne scriva {il nome} sopra il suo bastone, ma sopra il tuo bastone non fare segni,
perchè rappresenterà un prodigio perfetto per i figli del tuo popolo, un’affermazione sui
malvagi, e un segno di vita per tutti coloro che credono. Se tu scrivessi [il tuo nome] adesso
assieme a loro, essi ti direbbero: ‘Questi è un operatore di prodigi da molto tempo grazie
alla parola di Dio’; lascia dir loro questo solo quando Io avrò mostrato loro un prodigio
attraverso ciò (cioè il bastone). Ma il casato di tuo padre scrivilo sopra il bastone di
Aronne.”182

98. Riguardo il bastone di Mosè e quello di Aronne


E Mosè disse loro queste parole, ed essi portarono un bastone all’interno di ciascuna delle
case dei loro padri che avevano scelto per {la loro} purezza, e c’erano dodici bastoni183. E
Mosè scrisse sopra i loro bastoni i nomi dei loro padri: sul bastone di Aronne era scritto il
nome di Levi, e su quello di Karmîn era scritto il nome di Giuda, e sul bastone di Adôniâs era
scritto il nome di Ruben, e sul bastone di ogni uomo dei casati di Israele era scritto in tal
modo il nome del proprio padre. E Dio disse a Mosè: “Porta [i bastoni] a Sion, nella Tenda
della Testimonianza, e custodiscili li’ fino al mattino, [dopodichè] li porterai fuori davanti
agli uomini e darai a ciascuno di essi il proprio bastone, secondo il casato dei loro padri il cui
nome è scritto sui bastoni, e l’uomo sul cui bastone sarà trovato un segno è colui che Io ho
scelto per essere Mio sacerdote.” E Mosè disse al popolo queste parole, ed essi fecero
secondo quanto Dio aveva comandato loro. E allora, quando venne giorno,Mosè prese i
bastoni, e vennero tutti gli anziani di Israele e Aronne.Mosè andò verso di loro, sollevò i
bastoni e li mostrò a tutto il popolo, e il bastone di Aronne fu trovato con il frutto e il fiore di
una mandorla che emetteva un fragrante profumo. E Mosè disse loro: “Guardate ora. Questo
è il bastone che il Signore vostro Dio ha scelto, temeteLo e adorateLo”; e tutti si inchinarono
a Dio.
Ora, questo bastone è Maria. E il bastone dal quale senza acqua germogliò un fiore indica
Maria, dalla quale era nata, senza seme di uomo, la Parola di Dio. E quando Egli dice “Io ho
scelto, e renderò manifesto un miracolo, ed egli sarà Mio sacerdote” significa che Dio scelse
Maria fuori da tutte le famiglie di Israele, come del resto Davide suo padre profetizzò
dicendo: “Il Signore ama le porte di Sion più di tutte le abitazioni di Giacobbe,”184 e inoltre
disse: “Meraviglioso è il Suo discorso su di te, o città di Dio.”185 E quando dice “più di tutte le
abitazioni di Israele” e “i suoi cancelli” [egli si riferisce al] silenzio della bocca {di Maria}, e
alla purezza delle sue labbra, e alla preghiera che esce dalla sua bocca, come miele che
fluisce dalle sue labbra, e alla purezza della sua verginità, che era senza macchia nè difetto
alcuno o impurità prima che lei partorisse; e dopo che ebbe partorito era pura e santa, e così
sarà, come del resto fu, per i secoli a venire. E nei cieli si muove con gli angeli come pura
cosa; ed è il bastone di Aronne. Lei vive in Sion con la coppa che è riempita di manna, e con
le due tavole che furono scritte dal Dito di Dio. E la divina, spirituale Sion è sopra di loro,


182 Numeri 17, 8.
183 Uno per ognuna delle tribù di Israele.
184 Salmi 87, 2.
185 Salmi 87, 3.


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Sion, base e fondamenta di ciò che è meraviglioso, della quale Dio Stesso è Costruttore e
Architetto per l’abitazione della Sua gloria.
E Dio parlò a Mosè [dicendo]: “Fa’ un Tabernacolo di legno che sia resistente [a tarli e non
marcisca], e rivesti ogni parte di esso di lamine di oro puro.”186 E l’oro è la purezza di Dio
Padre che scende dal cielo, perchè Dio Padre comprende tutto il cielo e la terra; e allo stesso
modo è rivestito d’oro il Tabernacolo, la dimora della divina Sion. E il Tabernacolo deve
essere interpretato come Maria, e il legno indistruttibile deve essere interpretato come
Cristo nostro Redentore. E il Gômôr,187 che è la coppa d’oro all’interno del Tabernacolo, deve
essere interpretato come Maria, e la manna che è nella coppa deve essere interpretato come
il Corpo di Cristo che scende dal cielo, e la Parola di Dio che è scritta sulle due tavole deve
essere interpretata come Cristo, il Figlio di Dio. E la spirituale Sion deve essere interpretata
come la luce di Dio Padre. La spirituale Perla che è contenuta nel Tabernacolo è come una
gemma brillante di gran pregio, e colui che l’ha acquisita la tiene ben stretta nella sua mano,
serrandola e nascondendola nella sua mano, e mentre la gemma è nella sua mano il suo
possessore entra nel Tabernacolo, e vi trova rifugio.
E colui che possiede la Perla è interpretato come la Parola di Dio, Cristo. E la spirituale Perla
che è tenuta stretta deve essere interpretata come Maria, la Madre della Luce, attraverso la
quale “Άkrâtôs”, il “Perfetto”, assunse un corpo. In essa Egli fece un Tempio per Se Stesso del
suo puro corpo, e da essa nacque la Luce della Luce, Dio di Dio, Colui che nacque per Suo
stesso libero volere, e non fu fatto dalla mano di altri, ma Egli fece il Tempio per Se Stesso
attraverso un’incommensurabile sapienza che trascende la mente umana.
E in un’altra occasione, quando Dio portò Israele fuori dall’Egitto, erano assetati per
mancanza di acqua in Kâdês188, e si lagnarono e piansero davanti a Mosè; e Mosè andò da
Dio e Gli espose tutto ciò. E Dio gli disse: “Prendi il tuo bastone e percuoti questa roccia”189;
e Mosè percosse la roccia per il lungo e per il largo a mo’ di Croce, e l’acqua fluì fuori, in
dodici ruscelli190. Essi bevvero a sazietà, la loro gente e le loro bestie, e quando ebbero
bevuto quella roccia continuò {a far sgorgare acqua} dopo di loro. La roccia deve essere
interpretata come Cristo, e i ruscelli d’acqua come gli Apostoli, e quello che bevvero come
l’insegnamento degli Apostoli, e il bastone è il legno della Croce. La roccia è solida, come si
dice nel Vangelo: “Colui che costruisce su una roccia non sarà smosso dai demoni.”191 E
ancora Egli dice: “Io sono il cancello,” E ancora Egli dice: “Io sono la porta.”192 E osservate
che quando parlava Egli distingueva fra i suoi discepoli e quelli che [vennero] dopo di loro, i
Vescovi e la Comunità Cristiana. Egli disse a Pietro: “Tu sei la pietra e su di te costruirò il
popolo Cristiano.”193 E ancora Egli disse: “Io sono il Pastore del mio gregge”194, e disse tre
volte: “Nutri il mio gregge”195. E ancora Egli disse: “Io sono il fusto della vite, e voi i suoi
rami, e i grappoli di uva.”196


186 Esodo 25, 10. "Un’arca di legno di acacia."
187 Esodo 16, 33: “Prendi una coppa, e riempila di un omer di manna.”L’omer era un’unità di misura ebraica di

capacità pari a poco più di due litri.


188 Molto probabilmente si tratta della località di Kadesh Barnea, nel deserto del Negev.
189 Esodo 17, 6.
190 Dodici erano le tribù di Israele.
191 Matteo 7, 24 e 25.
192 Giovanni 10, 7 e 9.
193 Matteo 16, 18.
194 Giovanni 10, 11 e 14.
195 Giovanni 21, 17.
196 Giovanni 15, 5 e 16.


95
E il bastone di Mosè con il quale fece il miracolo deve essere interpretato come il legno della
Croce, attraverso il quale Egli liberò Adamo e i suoi figli dalla punizione del peccato. E come
Mosè con questo bastone colpì l’acqua del fiume, la tramutò in sangue e ne uccise i pesci,
allo stesso modo Cristo vinse la Morte con la Sua Croce, e li condusse fuori dello Sheôl. E
come Mosè agitò nell’aria il suo bastone, e l’intera terra d’Egitto cadde nelle tenebre per tre
giorni e tre notti197 con un’oscurità che potè essere percepita a tal punto che [gli Egiziani]
non poterono alzarsi dai loro giacigli, così anche Cristo, crocifisso sulla Croce, squarciò
l’oscurità nel cuore degli uomini, risorse dalla morte dopo il terzo giorno e la terza notte. E
come il bastone di Mosè si mutò e si trasformò198 con la Parola di Dio, da rinsecchito, di
nuovo in possesso di vita, e in possesso di vita di nuovo rinsecchito, così anche Cristo con il
legno della Sua Croce rese la vita ai cristiani che credettero in Lui, e con il Segno della Croce
permise loro di fuggire dai demoni. Perchè demoni e cristiani mutarono; gli esseri spirituali
divennero reprobi, e trasgredendo i comandamenti del loro Signore furono esiliati dalla
potenza della Sua Croce. E noi siamo diventati esseri spirituali ricevendo il Suo Corpo e il
Suo Sangue al posto di quegli esseri spirituali che furono esiliati, noi siamo diventati esseri
meritevoli di elogio perchè abbiamo creduto nella Sua Croce e nella Sua Santa Resurrezione.
E come Mosè colpì le montagne stendendo il suo bastone con le sue mani, causando
punizioni su comando di Dio, così Cristo, stendendo le Sue mani sul legno della Croce,
estromise i demoni dagli uomini con la potenza della Sua Croce. Quando Dio disse a Mosè:
“Colpisci con il tuo bastone”, Egli voleva dire: “Fa’ il segno della Croce di Cristo”, e quando
Dio disse a Mosè: “Stendi la tua mano”199, Egli voleva dire che dispiegando la Sua mano
Cristo ci ha redenti dalla servitù del nemico, e ci ha dato la vita stendendo la Sua mano sul
legno della Croce.
E quando Amalek200 combattè contro Israele, Mosè salì alla montagna e Aronne era con lui;
essi salirono alla montagna perchè Amalek stava prevalendo. Allora Dio comandò a Mosè e
gli disse: “Stendi la tua mano finchè Israele non otterrà la vittoria [su Amalek]”201. Ed è
scritto nella Tôrâh che le mani di Mosè furono tenute stese fino al tramonto; ma le mani di
Mosè divennero pesanti, ed essendo stanco abbassò le mani che erano state distese, e allora
Israele smise di vincere e i suoi nemici stavano per batterlo. E quando Mosè risollevò la sua
mano e la tenne distesa, Amalek fu vinto e Israele mise in fuga e sgominò il suo nemico
Amalek. E quando Aronne e Hôr (Cur)202 videro questo, impilarono pietre alla destra e alla
sinistra di Mosè, e fecero in modo che le mani di Mosè si riposassero sulle pietre che
avevano ammassato, e Aronne alla sua destra e Hôr alla sua sinistra sostennero Mosè con le
loro spalle, cosicchè le sue mani non potessero cadere dalla loro posizione distesa.
E ora vi spiegherò tutto questo. La guerra di Amalek contro Israele è la guerra dei credenti
contro i demoni, e prima che Cristo fosse crocifisso i demoni vincevano sui credenti. Ma
quando Egli stese la Sua mano sul legno della Croce a causa del peccato di Adamo e dei suoi
figli, quando Egli stese la Sua mano e il Suo palmo fu trafitto [con i chiodi] coloro che erano
sotto il Segno della croce di Cristo vinsero quelli (cioè i demoni). Lo stendere la mano da
parte di Mosè significa la Croce di Cristo; e che Aronne e Hôr ammucchiassero pietre
significa il legno della Croce e i chiodi. E Aronne è il ladrone di destra, e Hôr il ladrone di
sinistra; e Amalek indica i demoni, e il re di Amalek è Satana. E per quanto riguarda il fatto

197 Esodo 10, 21 e 22.
198 Esodo 7, 10.
199 Esodo 7, 19; Esodo 8
200 Figlio di Elifaz, primogenito di Esaù, fu capo di una tribù edomita che attaccò ripetutamente Israele durante il

suo esodo dall’Egitto.


201 Esodo 17, 11 ‐ 12 e segg.
202 Cur, della tribù di Giuda, cfr. Esodo, 31, 2.


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che essi (gli amaleciti) furono vinti, questo significa che noi abbiamo sottomesso i demoni e
Satana attraverso la Resurrezione di Cristo e attraverso la Sua Croce.
E ancora, quando Israele uscì dall’Egitto arrivarono a {un luogo dalle} acque amare e non
poterono bere poichè l’acqua era amara; e prima di tutto mormorarono per il sapore amaro
dell’acqua. E Dio disse a Mosè: “Solleva il tuo bastone, e intingilo nell’acqua,203 e fa’ un segno
secondo il Segno della Croce da destra a sinistra.” Ora fate attenzione a ciò che successe. Dio
non disse forse a lui: “Falla diventare dolce”, e l’acqua divenne dolce? Così Egli rese
manifesto che con il Segno della Croce ogni cosa diventa buona, l’acqua amara si tramuta in
dolce, e che con il potere della Croce di Gesù Cristo ogni cosa contaminata diventa buona e
piacevole.
E qui proclamerò davanti a voi altre cose di quanto i Profeti hanno detto riguardo la Sua
Crocifissione. Davide dice: “Essi hanno trafitto le mie mani e i miei piedi204; ora, questo si
riferisce chiaramente ai chiodi delle Sue mani e dei Suoi piedi. E ancora dice: “Essi mi hanno
fatto bere aceto per dissetarmi”205, e ciò mostra chiaramente che Egli bevve aceto a causa
del peccato di Adamo. Il Soffio della Vita che aveva soffiato su Adamo bevve aceto, e la Mano
che aveva creato la terra venne trafitta con un chiodo. E Colui che per amore di Adamo
umiliò Se Stesso nacque, e prese la forma di un servo.

99. Riguardo i due servitori


Ora [è stato raccontato] che un certo re aveva due schiavi: il primo era arrogante e forte,
l’altro era umile e debole. Lo schiavo arrogante teneva soggiogato quello umile, e picchiava
lui e tutti quanti, ma lui quasi a ucciderlo, e lo derubava, e il re dal suo trono vide tutto
questo. Il re scendendo catturò lo schiavo arrogante, e lo bastonò, e lo soffocò, e lo incatenò
a dei ceppi, e lo gettò in un antro oscuro. Rialzò il suo schiavo umile e debole, e lo abbracciò,
e lo ripulì della polvere, e lo lavò, e mise olio e vino sulle sue ferite, e lo mise sul suo asino, e
lo condusse in città e lo fece sedere sul suo trono, e si mise alla sua destra. Ora il re è in
verità Cristo, e il servo arrogante che io ho menzionato è Satana, e l’umile servo è Adamo. E
quando Cristo vide come il servo arrogante teneva soggiogato quello umile, e lo gettava
nella polvere, Egli scese dal Suo trono e risollevò Adamo, Suo servo, e mise Satana in catene
nel terrore dello Sheôl. Egli fece sedere il corpo di Adamo sul trono di Suo Padre
Onnipotente, e lo magnificò, e lo esaltò, e lo onorò; e {Adamo} fu lodato da tutti gli esseri che
Egli aveva creato, gli angeli e gli arcangeli, migliaia di migliaia, e decine di migliaia di
migliaia di esseri spirituali. Perchè Egli ha abbassato l’arrogante e ha innalzato l’umile, ha
svergognato l’arrogante e ha onorato l’umile, ha respinto l’arrogante e amato l’umile, ha
disprezzato il borioso ed ha avuto pietà del semplice. Egli scaraventòa terra l’arrogante dal
suo piedestallo, e innalzò il povero dalla polvere. Egli strappò il potente dal suo onore, ed
elevò i miseri dalla depravazione, perchè con Lui ci sono onori ma anche disgrazie. Colui che
Egli desidera onorare Egli onora, e colui che Egli vuole in disgrazia Egli fa cadere in
disgrazia.

100. Riguardo gli Angeli che si ribellarono


E ci furono alcuni angeli con i quali Dio era adirato – Egli, lo Scrutatore del cuore li
conosceva – perchè offesero Adamo, dicendo: “Poichè Dio ha mostrato amore per lui Egli ci

203 Cfr. Esodo 15, 25.
204 Salmi 23, 16.
205 Salmi 69, 21.


97
ha posto al suo servizio, {assieme a} gli animali da sella e quelli che strisciano, i pesci del
mare, e gli uccelli dell’aria, e tutti i frutti, e gli alberi dei campi, e anche i cieli e la terra; Egli
ha fatto si che i cieli gli dessero la pioggia, e la terra gli desse i frutti. Egli gli ha dato anche il
sole e la luna, il sole per dargli luce durante il giorno e la luna per dargli luce durante la
notte. Egli gli ha dato forma con le Sue dita, Egli lo ha creato a Sua immagine, Egli lo ha
baciato e gli ha soffiato sopra lo spirito della vita; Egli gli dice: ‘Figlio mio, Mio primogenito,
Mio beneamato.’ Ed Egli lo ha posto in un giardino dove mangiare ed essere felice senza
malattie nè sofferenze e senza dover faticare nè lavorare, ma Egli gli ha comandato di non
mangiare da un albero. E pur essendogli state date tutte queste cose da Dio, Adamo ha
trasgredito e mangiato di quell’albero, ed è stato detestato e respinto, Dio lo ha cacciato da
quel Giardino, e da quel momento Adamo ha abbandonato ogni speranza, perchè ha
trasgredito il comandamento del suo Creatore.”
E Dio rispose agli angeli che avevano sbeffeggiato Adamo in questo modo, e disse loro:
“Perchè offendete Adamo in questo modo? Perchè egli è carne, sangue, cenere e polvere.” E
gli angeli risposero e Gli dissero: “Possiamo raccontarti il peccato di Adamo?” E Dio disse
loro: “Esponetemi [il suo peccato], Io vi ascolterò, e Io Stesso vi risponderò da parte di
Adamo Mio servo.” Perchè Dio stava agendo da parte di Adamo. E Dio disse: “Io l’ho creato
dalla polvere, e non getterò via ciò che ho modellato. Io l’ho originato dalla non‐esistenza, e
non permetterò che la Mia opera venga dileggiata dai suoi nemici.” E quegli angeli dissero:
“Sia lode a Te, o Signore. Perchè Tu, il Conoscitore di cuori, sai che noi abbiamo dileggiato
Adamo perchè ha trasgredito il Tuo comandamento di non mangiare di un albero dopo che
Tu lo hai fatto signore di tutto quello che hai creato, e lo hai posto sopra ogni opera della
Tua creazione. Se Tu non glielo avessi detto, e se Tu non gli avessi comandato di non
mangiare di un albero, non ci sarebbe stata offesa [da parte sua]; e se egli ne avesse
mangiato per mancanza di cibo non ci sarebbe stata trasgressione [da parte sua]. Ma lui
conosceva la Tua parola, e Tu dicesti: ‘Non appena mangerai di questo albero, morirai.’206 Ed
egli, dopo aver ascoltato questo, si è fatto spavaldo e ne ha mangiato. Tu non gli hai fatto
mancare dolci frutti da mangiare nel Giardino, e Tu non gli hai fatto mancare qualcuno come
sollievo e come compagna per lui stesso. Queste cose noi diciamo e Te le rendiamo note, noi
Ti abbiamo rivelato come egli ha trasgredito il Tuo comandamento.”
E il Misericordioso e Compassionevole rispose loro da parte di Adamo, e disse: “Io ho creato
voi dal fuoco e dall’aria con il solo intento di lodarMi. Io ho creato lui con due volte gli
elementi che ho usato per voi – polvere e acqua, vento e fuoco; ed è diventato [un essere] di
carne e di sangue. E in lui vi sono dieci pensieri (o intenzioni), cinque buoni e cinque cattivi.
Se il suo cuore lo spinge verso il bene, cammina con buon intento; ma se il Diavolo lo seduce,
cammina con lui su un sentiero malvagio. Quanto a voi, non avete altro oggetto nella vostra
mente se non la lode per Me, eccetto quell’arrogante che produce il male207, e {Adamo} è
diventato un essere malvagio, che fu spinto dal vostro gruppo riunito. E ora, perchè vi fate
grandi al cospetto di Adamo? Se foste come lui, e Io vi ho creato dalla polvere e dall’acqua,
sareste stati di carne e di sangue, e avreste trasgredito il Mio comandamento più di quanto
egli abbia fatto, e avreste ricusato la Mia parola.”
E gli Angeli Gli dissero: “Lode a Te, O Signore! Non sia mai! Non trasgrediremo il Tuo
comandamento, e non ci opporremo alla Tua parola; perchè siamo esseri spirituali fatti per
la vita, ed egli è una creatura di polvere [destinata] alla follia. E ora controlla per bene, e
mettici alla prova così Tu potrai sapere se siamo capaci di attenerci alla Tua parola.”


206 Genesi 2, 17.
207 Satana.


98
E dopo che essi si ebbero gloriati in questo modo Dio, l’Amorevole verso gli uomini, disse
loro: “Se voi andrete fuori del seminato e trasgredirete la Mia parola, il peccato sarà sopra le
vostre teste, [perchè] Jahnnam (l’inferno), e il fuoco, lo zolfo, e il calore ardente, e il turbine
saranno la vostra dimora fino al Grande Giorno: sarete tenuti in catene che mai potranno
essere sciolte nè rotte. Ma se voi vi atterrete veramente alla Mia parola, e seguirete il Mio
comandamento, siederete alla Mia destra e alla Mia sinistra. Perchè colui che conquista è
potente, e colui che viene conquistato sarà sottomesso. Ora Satana non ha alcun potere,
perchè ha solo quello che fa germinare {pensieri} nella mente; e non può afferrare
stabilmente, nè fare nulla, e non può colpire, e nemmeno trascinare, non può catturare, e
non può combattere; può solo creare pensieri da far crescere silenziosamente nella mente. E
colui che viene catturato dalla mente malvagia si prepara a essere distrutto; e se [un uomo]
vince la mente malvagia trova grazia e riceve un premio che è per sempre. E voi, secondo
quanto desiderate, sarete sovrastati dalla mente di un uomo e dal corpo di un uomo. Ma
prestate molta attenzione a voi stessi per non trasgredire la Mia parola e per non rompere il
Mio comandamento; e non rovinatevi con il mangiare, o il bere, o con la fornicazione, o con
qualsiasi altra cosa; e non trasgredite la Mia parola.”
E subito con la Sua parola vennero dati loro carne, sangue e un cuore di figlio di uomo. Ed
essi furono contenti di lasciare la sommità dei cieli, e scesero sulla terra, nella follia dei balli
dei figli di Caino, con tutte le azioni del popolino, che hanno fatto nella follia della loro
fornicazione, e {si buttarono} nelle feste, che accompagnavano con tamburelli, con flauti e
pifferi, con molte grida e alti pianti di gioia e canti rumorosi. E le loro figlie erano la’,
rallegrandosi senza vergogna delle orge, profumandosi per gli uomini che desideravano, e
perdendo l’equilibrio della loro mente. Gli uomini non si contenevano neanche per un
momento ma prendevano per mogli quelle che avevano scelto fra esse, e commettevano
peccato con loro. Perchè Dio non ha motivo di restare nei cuori degli arroganti e di quelli
che offendono, ma abita nei cuori degli umili e di coloro che sono sinceri. Egli parlò nel
Vangelo, dicendo: “Guardati da coloro che si considerano retti, e disprezza i loro vicini.”208 E
ancora Egli dice: “Dio ama l’umile, Egli tiene in poco conto coloro che magnificano loro
stessi.”
E subito Dio si adirò con loro, e li incatenò nel terrore dello Sheôl fino al giorno della
redenzione, come dice l’Apostolo: “Egli trattò i Suoi angeli con severità. Egli non fu
indulgente con loro, e fece in modo che dimorassero in uno stato di castigo, e vennero
incatenati fino al Grande Giorno.”209 La parola di Dio vinse, Lui che aveva dato ad Adamo le
Sue fattezze (o forme), e coloro che avevano vituperato Adamo e si erano fatti gioco di lui
furono vinti. E le figlie di Caino con le quali gli angeli si erano accompagnati concepirono, ma
esse non furono in grado di far nascere i loro figli, e morirono. E dei bambini che erano nel
loro grembo alcuni morirono e altri vennero alla luce; lacerando i fianchi delle loro madri
vennero alla luce dai loro ombelichi. E quando crebbero e raggiunsero la condizione di
uomini divennero giganti, di cui otto alti fino alle nuvole; e per amor loro e amor dei
peccatori l’ira di Dio si placò, e disse: “Il Mio spirito rimarrà su di loro solo per
centovent’anni, dopodichè li distruggerò con le acque del Diluvio,”210 loro e tutti i peccatori
che non hanno creduto alla parola di Dio. E a coloro che hanno creduto alla parola dei loro
padri, e fecero la Volontà di Dio, alcun danno andrà dalle acque del Diluvio, ma Egli li
metterà in salvo, dicendo: “Se non aveste creduto alla Mia parola, non avreste potuto
salvarvi dal Diluvio.” E Noè disse: “O Signore, io credo alla Tua parola, fammi conoscere


208 Cfr. Matteo 23, 13, e Luca 18, 9 e segg.
209 2 Pietro 2, 4.
210 Genesi 6, 2‐4.


99
come potrò salvarmi.” E Dio gli disse: “Tu puoi salvarti dall’acqua grazie a del legno.” E Noè
rispose: “Come, o Signore?” E Dio gli disse: “Fatti un’arca con quattro fianchi, costruiscila
con lavoro di carpentiere, e falla su tre piani interni, ed entraci con tutto il tuo casato.”211 E
Noè credette alla parola di Dio, fece [l’arca], e fu salvo.
Ora ascoltatemi, e vi spiegherò tutto riguardo questo fatto. Quando Dio diede il comando
avrebbe potuto dare a Noè un’ala come quella dell’aquila, e avrebbe potuto trasportarlo
nella terra della vita, con tutto il suo casato, fino a quando la sua ira con i peccatori che non
credevano nella parola di Dio e nella parola dei loro padri, si fosse placata, oppure Egli
avrebbe potuto sollevarlo nel cielo, o ancora avrebbe potuto comandare all’acqua del
Diluvio – [che poteva essere] come un muro – di non avvicinarsi a quella montagna dove
Egli aveva voluto che Noè dimorasse con i suoi figli e di non sommergere gli animali e il
bestiame che egli {Noè} possedeva. Ma sappiate questo – Dio era compiaciuto che per mezzo
del legno che era stato santificato avrebbe avuto luogo la salvezza della sua creazione, che è
come dire, l’arca e il legno della Croce. Dio disse a Noè: “Fa’ che grazie a ciò tu possa
salvarti,” che è come dire, il Tabernacolo della Chiesa; e quando Egli gli disse “Costruiscila di
quattro lati,” Egli mostrò che il Segno della Croce è di quattro parti. Ora i quattro angoli
dell’arca sono i quattro lati dell’altare; ed Egli comandò a Mosè di costruire l’arca con legno
indistruttibile. Egli disse: “Io ti santificherò attraverso l’opera divina e spirituale della Mia
mano. E tu purificherai te stesso dall’oscenità e dalle impurità, dalla fornicazione e dal
carattere vendicativo, e dalla falsità, assieme a tuo fratello e al tuo casato. E sacrificaMi in
purezza una vittima incontaminata, e ti accetterò dopo che avrai purificato te e il tuo casato;
comanda a tutto il popolo di purificarsi, perchè cose sacre [devono essere offerte] a Me da
persone sante. E questo tu cercherai, il Tabernacolo della Mia alleanza che ho creato per la
Mia gloria. E se voi verrete con purezza di cuore, con amore, e con pace, senza scherno e
dileggio, e se renderete giusti i vostri cuori per rispetto Mio e dei vostri vicini, io presterò
attenzione alle vostre preghiere, e ascolterò le vostre richieste riguardo qualsiasi cosa Mi
sottoporrete, e Io verrò e sarò sempre con voi, e camminerò in mezzo a voi, e dimorerò nei
vostri cuori, e sarete il Mio popolo, e sarò in verità il vostro Dio.”

101. Riguardo Colui che esiste in ogni cosa e in ogni luogo


E ancora Dio disse a Mosè: “Crea per me uno spazio aperto davanti al cortile del
Tabernacolo; nessun uomo che sia impudico sessualmente e sudicio vi entrerà, e nessuno
che non sia puro. Poiché Io sono lì, e non solo lì, ma in ogni luogo come anche dove il Mio
Nome è invocato nella purezza. Io ero con Daniele nella fossa [dei leoni], ero con Giona nel
ventre del grande pesce, ed ero con Giuseppe nella cisterna212, ed ero con Geremia nel pozzo
[alimentato dal] lago213.
Io sto sotto il più profondo degli abissi così che le montagne non possano affondare sotto le
acque; e sono sotto le acque così che esse non possano cadere sopra il fuoco e lo zolfo; Io sto
sotto il fuoco e lo zolfo così che non possano cadere sopra i venti e la ruggine. Io sono sotto i
venti e la rugginosa nebbia così che non possano cadere nella oscurità. E Io sto sotto la più
profonda oscurità e sotto gli abissi, e ogni cosa creata sostiene se stessa su di Me, e ogni cosa
che Io ho creata viene a Me come un luogo di rifugio.
“Io sono sopra la terra, e Io sono ai confini del mondo, e Io sono il Padrone di ogni cosa. Io
sono nell’aria, Mio luogo di dimora, e Io sono sopra il cocchio del Cherubino, e Io sono lodato

211 Genesi 6, 14 e segg.
212 Cfr. Genesi 37, 28.
213 Cfr. Geremia 38, 6 e segg.


100
eternamente da tutti gli angeli e dagli uomini santi. E Io sono sopra le altezze del cielo, e Io
colmo ogni cosa. Io sono sopra i Sette Cieli. Io vedo ogni cosa, Io esamino ogni cosa, e non c’è
niente che Mi è nascosto. Io sono in ogni luogo, e non c’è altro dio all’infuori di Me, né sopra
in cielo né sotto la terra; non c’è nessuno come Me, dice Dio; la Mia mano ha gettato le
fondamenta della terra, e la Mia mano destra ha reso forti i cieli; Io, Mio Figlio e lo Spirito
Santo”.

102. Riguardo l’Inizio


Così Davide profetizzò per bocca dello Spirito Santo, dicendo: “A Te era il comando nel
giorno della potenza”214. Ora che cosa significano le parole “giorno della potenza”? Non è il
giorno in cui Cristo, la Parola del Padre, creò il cielo e la terra? Poiché Mosè dice all’inizio del
Libro: “All’inizio Dio fece i cieli e la terra”215. Si capisce poi che “All’inizio” significa “in
Cristo”; l’interpretazione di “inizio” è Cristo.
Giovanni l’Apostolo, il figlio di Zebedia, dice riguardo Cristo: “Costui è il primo (o l’inizio)
Che noi abbiamo ascoltato e visto, Che noi abbiamo conosciuto, e Che le nostre mani hanno
toccato”216.
E noi vi esporremo come abbiamo un destino con Lui, e come voi che credete nelle nostre
parole abbiate un destino in comune con noi. Il discepolo Luca dice negli Atti degli Apostoli:
“All’inizio noi discutevamo riguardo ad ogni cosa”217 e ciò che dice [mostra] che Cristo era la
redenzione di tutto, e noi crediamo in Lui. E Marco l’Evangelista all’inizio del suo Libro
scrisse: “L’inizio del Vangelo è Gesù Cristo, il Figlio di Dio”218; e queste parole significano che
Cristo fu una notizia gioiosa per i Profeti e gli Apostoli, e che noi tutti abbiamo partecipato
alla Sua grazia.
E ancora Giovanni l’Evangelista scrisse, dicendo: “All’inizio era il Verbo, e quel Verbo era con
Dio”; ed in un altro passo il suo racconto mostra [questo] chiaramente, e dice: “E allo stesso
modo all’inizio Dio era la Parola”219. E ora osserverete che quella Parola del Padre è Cristo,
con cui Egli creò i cieli e la terra ed ogni cosa creata. Egli è Colui che creò, e senza di Lui
nessuna cosa che venne, venne ad essere, assolutamente nessuna cosa: “Egli parlò, ed esse
vennero ad essere; Egli comandò, ed esse furono create.”220 E prestate ascolto alla terza cosa
gloriosa: “Attraverso il soffio della Sua bocca Egli creò tutte le schiere celesti”221. Ciò rende
evidente lo Spirito Santo, Cui ciò è chiaramente riferito.
E che cosa diremo ancora? Lasciateci piangere per loro. Sventura sui giudei e sui pagani
(‘Aramî) che si sono allontanati dalla verità e hanno rifiutato di sottomettersi all’amore di
Dio, con il quale nella Sua bontà Egli ha amato l’uomo. Poiché dopo che Adamo era stato
rigettato a causa del suo peccato Egli lo salvò per la grandezza della Sua pietà, venendo
crocifisso sul legno della Croce, e le Sue mani forate con i chiodi. Con il Suo palmo steso in
umiltà, e la Sua testa china su un lato, per amor nostro Egli, per il Quale la sofferenza era
indegna, soffrì nell’eterna maestà della Sua Divinità. Egli morì nonostante Egli potesse
annichilire la morte; Egli patì fino allo sfinimento nonostante potesse dare forza a un corpo


214 Salmi 90, 3.
215 Genesi 1,1.
216 Giovanni 1, 1 e segg.
217 Atti 1
218 Marco 1,1.
219 Giovanni, 1‐3; Giovanni 1, 1.
220 Salmi 33, 9.
221 Salmi 33, 6.


101
coperto di polvere; pur non assetato Egli bevve aceto e fu incoronato con una corona di
spine; Egli non ebbe paura e non si vergognò per gli insulti, per l’odio e per gli sputi dei
corrotti giudei. Egli soffrì per le percosse, fu colpito da pugni, fu trafitto, fu trapassato da
chiodi, fu ingiuriato e deriso, pur essendo Dio ed il Re della Morte, il Consacrato dalla Gloria,
e a causa di questo Egli ha sopportato pazientemente ogni onta. Stanco e miserabile, lo
addolorarono quando Lo rifiutarono e Lo odiarono; ma forte e glorioso, potevano
addolorarLo le false accuse contro di Lui? Poiché Egli Stesso conosceva della Sua Divinità, e
sapeva della Sua gloria, e conosceva Se Stesso. E non c’era nessuno che Lo conoscesse,
poiché Egli era il Creatore di ogni cosa. E se Lo avessero conosciuto non avrebbero
crocifisso il Signore della lode (o della gloria). Ed Egli disse nella Sua misericordia:
“Perdonali, Padre, perché non sanno quello che fanno”222.
Essi paragonarono il Loro Creatore a qualcosa che è stato creato, uccisero un visitatore che
non apparteneva alle creature mortali, Egli non era una cosa che era stata creata con mano.
Ma Egli Stesso era l’Artefice, Egli Stesso era il Creatore, Luce dalla Luce, Dio da Dio, Figlio del
Padre, Gesù Cristo. Egli era il Rifugio, era Colui Che nutre, Colui Che dirige e comanda; Egli, il
Cui dominio era al di sopra di ciò che sta in alto, e al di sopra di ogni cosa, si umiliò. Persino
Isaia, l’uomo dalle più acute parole tra i Profeti, disse: “Egli era un uomo umile, la Cui
comparsa fu rifiutata, come una radice Egli Si celava in un campo inaridito, Egli venne nella
carne, un essere della terra, [sebbene Egli fosse] il Sostenitore dell’universo ed il Redentore
dell’universo”223. E Davide Gli attribuiva bellezza, dicendo: “La Tua bellezza224 è
nell’avvenenza delle Tue forme”. E ancora dice: “La sua forma è più avvenente di quella dei
figli degli uomini”. E ancora dice: “La Grazia si riversa dalle Tue labbra”. E ancora dice:
“Dirigi correttamente con prosperità, e regna attraverso virtù, giustizia, e sincerità”225.
E ancora egli dice riguardo i giudei, i nemici della verità: “Le Tue frecce sono appuntite e
resistenti nei cuori di chi odia il Re”226; Egli dice: “E’ giusto che esse trafiggano i cuori di
coloro che non desiderano che io sia Re, essi saranno portati innanzi a Me e trafitti”[con
lance]. E ancora riguardo ai giudei dice Isaia: “Io li ho cercati e non li ho trovati; Io li ho
chiamati e non Mi hanno risposto; Io li ho amati e Mi hanno odiato”.227 E ancora Davide dice:
“Mi hanno restituito del male per il bene, e mi hanno odiato in risposta al mio amore per
loro”228. E ancora dice Isaia: “Con le loro labbra professano amore per Me, ma nei loro cuori
loro si tengono lontani da Me, e la loro adorazione per Me è una cosa vuota”229. E come Mosè
dice: “Mi hanno spinto alla collera con i loro dei, e Io li muoverò alla gelosia con coloro che
non sono una nazione, perché sono un popolo la cui saggezza è distrutta”230.
E coloro che dissero: “Noi non abbiamo Legge”, a loro la Legge è stata data, perché Dio è
Colui Che da la Legge a ognuno. E Dio ricompensò i giudei secondo la loro malvagità, Egli
trattò i gentili231 secondo la loro semplicità. Perché Egli ha misericordia ed è
compassionevole nei confronti di coloro che a Lui fanno appello e che si rifugiano in Lui, e
che purificano se stessi da tutte le nequizie nella Chiesa e nel Tabernacolo della Legge di
Dio; Egli ama coloro che piangono e si pentono persino come dice Stefano, [uno] dei

222 Luca 23, 34
223 Isaia 53, 2 e segg.
224 Salmi 1, 2
225 Salmi 45
226 Cfr. Salmi 45, 5; 58, 7
227 Isaia 45, 12
228 Salmi 109, 5
229 Isaia 29, 13
230 Deuteronomio 32, 21 e 28
231 Nelle traduzioni anglosassoni della Bibbia, i Gentili sono le popolazioni non ebraiche.


102
Settanta Discepoli232. Ora tra i Settanta Discepoli c’erano sette che erano scelti a servizio dei
Dodici Apostoli, per essere a servizio di Sîlâs233, Barnaba, Marco, Luca e Paolo. E questo
Stefano parlò ai giudei mentre egli stava patendo il martirio e i giudei lo stavano uccidendo,
e disse loro come egli dimostrasse la loro follia nel non avere mantenuto il comandamento
di Dio: “Voi non avete tenuto la Tôrâh secondo le indicazioni degli angeli, come l’avete
ricevuta”. E si dice negli Atti [degli Apostoli]: “Quando ebbero ascoltato ciò divennero
rabbiosi e digrignarono i denti”234. Ora ascoltatemi. Nel suo dire “Non avete tenuto la Torâh
secondo l’ordinanza degli angeli”, [noi abbiamo] un’idea e un disegno di ciò che è nei cieli,
che è come dire, la divina e libera Gerusalemme, l’abitazione dell’Altissimo, la cui condizione
e costruzione sono incomprensibili al cuore mortale. E in essa è il trono dell’Altissimo, che è
circondato dal fuoco, e quattro bestie lo sostengono nel luogo dove risiedono, che è il sesto
cielo. E un trono sale fino al settimo cielo, l’abitazione del Padre, e lì dimora Colui che è con
Suo Padre e lo Spirito Santo, Che vivifica ogni cosa. E il Tabernacolo della Chiesa è una
similitudine della Gerusalemme che è nei cieli.

103. Riguardo i corni dell’Altare


Ora, il Tabernacolo simboleggia i corni dell’altare, dove i sacerdoti sacri offrono sacrifici, e
sul quale dispongono la t.arapîzâ, (la tavola), similitudine del sepolcro in cui Egli (Cristo) fu
seppellito sul Golgota. E ciò che è sulla tavola, che è l’offerta, è un simbolo del primo nato,
che è come dire il Corpo di Emanuele, [o] “Akrât.ôs”, il “puro”, il “perfetto”, che il nostro
Redentore prese da Maria, del quale Egli disse ai Santi Apostoli: “Mangiate il Mio Corpo235;
chiunque non mangi del Mio Corpo non sarà parte di Me, e non avrà nessuna vita eterna. Ma
colui che mangia il Mio Corpo, anche se è morto, vivrà per sempre, [poiché] egli è unito al
Mio Corpo e al Mio Sangue, diviene Mio erede, e dirà al Padre Mio: ‘Padre Nostro che sei nei
cieli’ “, e il Padre gli risponderà, dicendo: “Tu sei Mio Figlio”; e la corona (ovvero il
rivestimento) che è sopra l’offerta, è una similitudine della pietra con la quale i giudei
avevano sigillato il sepolcro. E quando il prete dice: “Manda lo Spirito Santo”, lo Spirito
Santo sarà inviato, ed il Corpo di nostro Signore sarà perfetto (completo). E quando avremo
ricevuto {il corpo e il sangue di Cristo} noi saremo partecipi nel Corpo e nel Sangue di
nostro Signore e Redentore Gesù Cristo, il Figlio del Dio Vivente e dello Spirito Santo, d’ora
in poi e per sempre. Parlate l’uno all’altro così che i giudei, che sono ciechi nel cuore, e che
sono i nostri nemici e i nemici di nostro Signore Dio, non possano vantarsi rispetto a noi.
Essi dicono: “I vostri dei sono molti, e adorate il legno” (ovvero la Croce) e dicono,
predicando apertamente la parola di Isaia il Profeta: “Voi adorate la metà di esso, e con
l’altra metà cucinate il corpo e [lo] mangiate.”236
Ora Isaia parla così riguardo a coloro che adorano immagini scolpite e idoli. Essi dicono [che
noi diciamo], ”Questi sono i nostri dei, essi ci hanno creati”, e che noi parliamo a loro e li
adoriamo come fossero il Signore nostro Dio. E ci sono anche quelli che i diavoli conducono
all’errore nella loro malvagità, e Davide dice, a loro riguardo: “Gli dei del pagano sono
diavoli, ma Dio ha creato i cieli; verità e bontà sono innanzi a Lui.”237


232 Cfr. Atti 6, 3; 7, 34
233 Silvano, personaggio di spicco delle prime comunitaà cristiane, fu tra i compagni di San Paolo nei suoi viaggi

di evangelizzazione.
234 Atti 7, 53 e 54
235 Matteo 26, 26
236 Isaia 44, 16
237 Salmi 96, 5


103
104. Ancora sull’Arca e su un discorso del Maligno
E riguardo all’Arca: Dio salvò Noè nell’Arca. Dio ebbe una conversazione con Abramo nel
bosco di Manbar238, il bosco che non può essere distrutto239; Egli salvò Isacco per mezzo
dell’ariete che fu catturato nella selva240; Egli rese ricco Giacobbe per mezzo dei tre bastoni
di legno che egli {Giacobbe} aveva deposto in acqua che scorre241 ; e Giacobbe venne ferito
dalla punta del suo bastone242. Ed Egli disse a Mosè: “Fa’ un tabernacolo di legno che non
possa essere distrutto, a similitudine di Sion, il Tabernacolo dell’Alleanza.” E quando Davide
lo portò via dalla città di Samaria, pose il Tabernacolo della Legge in un nuovo Tabernacolo,
e si rallegrò di ciò243. Perchè fin dall’inizio Dio aveva fatto del Tabernacolo il mezzo della
salvezza, e molti segni e meraviglie furono operati attraverso di esso per sua forma e
similitudine. Ascoltatemi, e vi mostrerò in maniera chiara e semplice come Dio preordinò la
salvezza attraverso il legno della Sua Croce, nel Tabernacolo della Sua Legge, dall’inizio alla
fine.
La salvezza pervenne ad Adamo attraverso il legno. Perchè la prima trasgressione di Adamo
avvenne tramite il legno, e fin dall’inizio Dio preordinò la salvezza per lui con il legno.
Perchè Dio Stesso è il Creatore e il Donatore di vita e di morte, e tutto è fatto dalla Sua
Parola, Egli ha creato qualsiasi cosa, Egli rende retto colui che Lo serve in purezza nel Suo
puro Tabernacolo della Legge. Per questo è chiamato “luogo di clemenza”, ed è chiamato
anche “luogo di rifugio”, e anche “altare”, come pure “luogo di perdono dei peccati”, e pure
“salvezza” o anche “porta della vita”, e anche “glorificazione”, come anche “città del rifugio”,
e anche è chiamato “nave”, e anche “porto di salvezza”, ed è chiamato “casa di preghiera”, e
anche “luogo di perdono dei peccati per colui che vi prega in purezza”, in modo che [gli
uomini] possono cola’ pregare in purezza e non corrompere i loro corpi. Dio ama il puro,
perchè Egli è abitazione per il puro. Quelli che entrano nella sua dimora, e vengono accettati
nel santo Tabernacolo, e Lo pregano con tutto il loro cuore, Egli li ascolterà e li salverà nei
giorni di tribolazione, Egli esaudirà i loro desideri. Perchè Egli ha fatto il santo Tabernacolo
a similitudine del Suo trono. Ma ci sono alcuni fra quelli che voi ci avete portato che sono
per noi come dei cristiani, ma che non hanno abbandonato il peccato che il loro padre il
Diavolo ha fatto nascere in loro. Ed egli disse: “E’ giusto pregare in Sion, il Tabernacolo della
Legge di Dio; esso fu all’inizio ed è ora per sempre. La sua similitudine e il suo frutto sono la
Madre del Redentore, Maria; è giusto adorarla, perchè nel suo nome viene benedetto il
Tabernacolo della Legge di Dio. Ed è giusto adorare Michele e Gabriele.”
E l’Arcivescovo Cirillo rispose e disse loro: “Se egli ha detto questo a loro, anche noi diremo
loro: ‘Cosa disse nostro Signore Gesù Cristo quando stava insegnando a coloro che
credevano in Lui?’ Uno venne dentro e Gli disse: “Guarda che Tuo padre e Tua madre Ti
stanno cercando fuori.” E Cristo l’Amorevole rispose e, stendendo la Sua mano verso coloro
cui stava insegnando, disse, senza fare distinzione fra uomini e donne: ‘Eccoli Mio padre,
Mia madre, e Mio fratello. Chiunque abbia ascoltato la Mia parola e ha fatto il Volere di Mio
Padre, quegli stesso è Mio padre, Mia madre, e Mia sorella’244”.
O tu ebreo dal cuore di pietra, non riesci a vedere la Sua grazia e il Suo amore per gli uomini
quando Egli parlò? Egli non separò e neppure fece distinzioni, ma disse loro: “Fratello Mio.”

238 Confronta Genesi 18, 1
239 Si tratta del bosco di querce di Mamre.
240 Genesi 22, 13
241 Genesi 30, 37 e 38
242 Genesi 47, 31; ebrei 11, 21
243 2 Samuele 6, 3
244 Cfr. Matteo 12, 49; Marco 3, 34 e segg.


104
Perchè Egli ama coloro che Lo amano e si attengono al Suo comandamento, specialmente i
martiri, che per amor Suo si consegnarono alla morte, sebbene ne conoscessero l’asprezza; e
i monaci solitari che osservano il comandamento di Dio, e lo amano con tutto il loro cuore,
Egli li ama. E i mausolei che vengono eretti per loro, che sono detti martyrium245, e le chiese
che sono costruite in loro nome, e i tabernacoli che i vescovi consacrano nel loro nome; tutti
sono santi nella casa del Santuario di Dio. E l’uomo che prega nel loro nome, Dio lo ascolta. E
coloro che pregano in purezza, senza impurità e infamia, in umiltà e sincerità in un
tabernacolo che è stato consacrato – se lo è nel nome di un martire, o nel nome di un angelo,
o nel nome dei retti, o nel nome di una vergine, o nel nome di una donna santa – se è
consacrato, lo Spirito Santo scende su di loro e muta il legno cosicchè diventi un essere
spirituale. In questo modo Dio trasformò il bastone di Mosè con la Sua parola, che divenne
una cosa viva e rese Mosè timorato del suo Signore. E allo stesso modo Giuseppe adorò la
punta del bastone di Giacobbe quando fu davanti a lui; nessuno lo obbligò, ma per la fede di
suo padre adorò la punta del suo bastone. E questa che Mosè scrisse è una profezia per gli
ultimi giorni, cosicchè possiamo sapere che i tabernacoli nel nome dei martiri e degli uomini
retti sono santi, vale a dire quando egli la vide adorò la punta del bastone.
E io vi dirò anche cosa è scritto riguardo l’orgoglio del Faraone. Mosè fece quanto Dio gli
comandò, e trasformò il suo bastone in un serpente; e il faraone comandò a maghi, stregoni,
di fare lo stesso con i loro bastoni. Ed essi tramutarono i loro bastoni in tre serpenti che, per
mezzo della magia, strisciarono verso Mosè e Aronne, e verso il Faraone e i nobili d’Egitto.
Ma il bastone di Mosè ingoiò i bastoni dei maghi, perchè questi ingannatori avevano fatto
{solamente} degli incantesimi per la vista degli occhi degli uomini. Ora che questo accada
attraverso la parola di Dio supera ogni [tipo di] incantesimo che possa essere operato. E
nessuno può reputare essere il male, perchè è lo Spirito Santo Che guida e dirige colui che
crede con cuore diritto senza negligenza. Come anche Paolo dice: “Con la fede i padri dei
tempi antichi furono salvati.246“Egli desiderava che fosse conosciuto ciascuno con il suo
nome da Adamo, Noè, Abramo, fino a Rahab247, la meretrice che accolse le spie. E tu, o cieco
giudeo, non capisci da quello che leggi nella Legge, cioè la Tôrâh nella quale credi, che se
non puoi osservare i suoi comandamenti, tu sarai dannato? Perchè quando Egli dice: “Tutti
coloro che verranno qui, se non osserveranno quanto vi è scritto, saranno maledetti”, Egli
dice questo a te. Ma noi, che crediamo in Cristo, il Figlio di Dio, ci ha scelti la Grazia di Dio,
dicendo: “Colui che crede ed è battezzato sarà salvato.”248

105. Riguardo la fede di Abramo


E tu non capisci che Abramo e Davide e tutti i Profeti, uno dopo l'altro, i quali avevano
predetto la venuta del Figlio di Dio, erano giustificati dalla fede. E Abramo disse: “Lascerai
cadere La Tua parola durante i miei giorni, O Signore?” E Dio gli disse: “Assolutamente no. Il
Suo tempo non è ancora venuto, ma ti mostrerò qualcosa di analogo alla Sua venuta. Vai al
Giordano, tuffati nelle sue acque e attraversalo, e arriva alla città di Sâlêm249, dove
incontrerai Melchisedech, e Io gli ordinerò di mostrarti il segno e l’analogia riguardante
Lui.” E Abramo fece ciò e trovò Melchisedech, che lo mise a parte del mistero del pane e del
vino250, quello stesso che è celebrato nella Pasqua {ebraica} per la nostra salvezza


245 Chiesa o un luogo di culto costruito per venerare le spoglie di un martire,
246 ebrei 11
247 Giosuè 2
248 Marco 16, 16
249 Città che si trovava appena a ovest del Giordano.
250 Genesi 14, 18.


105
attraverso nostro Signore Gesù Cristo. Questo era il desiderio e la gioia di Abramo quando
andò intorno all'altare che Melchisedech aveva fatto, portando rami e palme nel giorno del
giorno del Signore (il sabato). Vedi come egli si rallegr nella sua stessa fede, e vedi come fu
assolto dalla sua fede, O cieco ebreo, che benchè avessi occhi non hai voluto vedere, e
benchè avessi orecchie non hai voluto ascoltare, come anche il Profeta Isaia dice di te: “I
loro occhi sono ciechi, e i loro cuori sono coperti dall'oscurità, così che non possono
comprendere e Dio non può mostrare compassione per loro."251

106. Profezie riguardanti la Venuta di Cristo


Ed ora ascoltate come ognuno di loro ha fatto profezie su di Lui, [poiché il racconto] è
piacevole da sentire.
Isaia il Profeta fece una profezia riguardo alla Sua venuta e disse: “Un Figlio è nato per noi.
Un Bambino ci è stato dato. La Potestà è scritta sulle Sue spalle. Egli è Dio, forte nell’autorità,
Re, gran Dignitario è il Suo nome”252. Ora il significato di questo è manifesto: è nato il Figlio
di Dio, la Cui sovranità è stata scritta prima che fosse il mondo, Egli è più saggio di chiunque
altro: [ciò è quello che] egli {Isaia} ti dice.
E ancora Isaia fece una profezia e disse: “Ecco il Mio servo Che ho scelto, sul Quale è il diletto
del Mio Spirito, le nazioni porranno in Lui la loro fiducia”253. Queste parole ci portano a
capire che Cristo è lo Spirito di Dio, la Parola del Padre Che assunse la nostra carne ed era
nato per noi, e i popoli di Rômê ed Etiopia e tutte le altre nazioni hanno creduto in Lui.
Ed egli {Isaia} parlò ancora al popolo di Israele, e fece una profezia, dicendo: “Molti
seguiranno dopo di Te con lombi fasciati e schiene legate con catene, Ti pregheranno e Ti
adoreranno, perché Tu sei Dio, e noi non Ti abbiamo riconosciuto”254. Ora questo disse
riguardo i martiri, e coloro che si fecero monaci nel deserto e i monaci solitari, i cui cuori
sono incatenati al Suo Comandamento, e coloro che si rivolgevano in preghiera a Lui,
volendo dire che la ricompensa era appropriata sia per i martiri che per i monaci solitari”.
“E noi non Ti abbiamo riconosciuto”: Israele si fece esso stesso cieco, e Lo crocifisse, e rifiutò
di camminare nella Sua virtù.
E ancora Isaia fece una profezia e disse: “Dio verrà, ed il pagano porrà in Lui la sua fiducia e
Lo conoscerà”255; questo significa che Cristo verrà, e i giudei Lo rifiuteranno, ma il pagano
crederà in Lui. E ancora egli fece una profezia e disse: “Siate forti, deboli mani e ginocchia
stanche, e gioite cuori depressi, perché Dio è venuto, Colui che rimetterà i nostri debiti, e ci
salverà. Egli aprirà gli occhi ai ciechi, e farà che le orecchie del sordo odano, e i piedi che
sono zoppi posano correre e le lingue dei muti parlino”256. Queste parole sono dette nei
confronti di chi erra adorando idoli, e di coloro che sono morti nel peccato, e di coloro i cui
cuori sono nell’oscurità, e nei confronti di te che non sai che Dio ti ha creato. Gioite quel
giorno: è venuto Colui Che redimerà il peccato di Adamo, e Si assumerà il debito di Adamo.
Egli fu crocifisso pur essendo senza peccato. Egli ha ucciso la Morte per mezzo della Sua
morte, e ora il cieco vede, lo zoppo cammina, il sordo ascolta, il muto parla senza balbettare,
e oltre a tutte queste cose i morti sono risorti. Questo è il significato di questa profezia.


251 Cfr. Isaia 6, 10; 45, 18.
252 Isaia 9,6
253 Isaia 43, 1
254 Confronta Geremia 30, 6‐9
255 Isaia 60, 2 e 3
256 Isaia 35, 3 e segg.


106
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Dio verrà in forma visibile, e nostro Dio non
starà in silenzio.”257
Così Geremia fece una profezia e disse: “Dio scenderà sulla la terra, e camminerà tra gli
uomini come noi.”258
Così Ezechiele il Profeta fece una profezia e disse: “Io tuo Dio verrò, e camminerò in mezzo a
loro, ed essi sapranno di Me che Io sono il loro Dio.”259
Così Davide fece una profezia e disse: “Benedetto Colui che viene nel nome di Dio: noi ti
abbiamo benedetto nel Nome del Signore.”260
Così Abacuc fece una profezia e disse: “Dio verrà da Mezzogiorno, e il Santissimo dal Monte
Fârân261 e dalle città di Giuda.”262
Così Elia il Profeta fece una profezia e disse: “Con un nuovo patto Dio verrà tra di noi”263.
Così Gioele il Profeta fece una profezia e disse: “Il divino Emanuele verrà e libererà l’opera
che Egli ha modellato con la Sua mano dalla mano del Diavolo, l’ingannatore, e dai suoi
diavoli che l’hanno traviata.”264
Così Davide il profeta fece una profezia e disse: “Il Dio degli dei Si mostrerà in Sion265. Il
popolo parla esplicitamente di Sion, un uomo vi e nato, ed Egli l’Altissimo l’ha eretta.”266
Così Salomone suo figlio fece una profezia e disse: “In verità Dio sarà con gli uomini, ed Egli
camminerà sulla terra.”267
Così suo padre Davide fece una profezia e disse: “Egli scenderà come rugiada sulla lana, e
come pioggia che cade sulla terra, e la virtù sorgerà come essere nei suoi giorni.”268
Così Salomone suo figlio fece una profezia e disse: “Un Redentore nascerà da Sion, ed Egli
rimuoverà il peccato da Giacobbe.”269
Così Osea il Profeta fece una profezia e disse: “’Io verrò a te, O Sion, e camminerò in te,
Gerusalemme’, dice Dio, il Santo di Israele.”270
Così Michea il Profeta fece una profezia e disse: “La Parola di Dio apparirà a Gerusalemme, e
la Legge emanerà da Sion.”271
Così Osea il Profeta fece una profezia e disse: “Dio apparirà sulla terra, e risiederà con gli
uomini come noi”.272
Così Geremia il Profeta fece una profezia e disse: “Un Salvatore sarà mandato da Sion, ed
Egli rimuoverà il peccato dal popolo di Israele.”273

257 Salmi 50, 3
258 Cfr.Baruch 3, 37
259 Cfr.Geremia 32, 38; Ezechiele 11,17 e 20; 36, 27 e 28; 2Corinzi 6, 16
260 Salmi 98, 26; 129, 8
261 Paran. Dovrebbe trovarsi – secondo alcuni studiosi – nel deserto del Negev.
262 Abacuc 3, 3
263 Confronta Geremia 31, 31
264 Confronta 1Giovanni 3, 5 e 8
265 Salmi 48, 2 e Salmi 3, 1 e 2.
266 Salmi 88, 5 e 6
267 Cfr. 2 Corinzi 6, 16
268 Salmi 62, 6 e 7
269 Isaia 59, 20
270 Cfr. Zaccaria 2, 10
271 Michea 4, 2
272 Zaccaria 8, 3


107
Così Michea il Profeta fece una profezia e disse: “Dio verrà dai cieli e dimorerà nel Suo
tempio (cittadella).”274
Così Zaccaria il Profeta fece una profezia e disse: “’Gioite, o figli di Sion! Ecco, Io sono vivo, e
dimorerò in voi’, dice Dio, il Dio Santo di Israele.”275
Così Michea il Profeta fece una profezia e disse: “Ecco, Dio verrà, e splenderà su coloro che
Lo temono; Sole di virtù è il Suo Nome.”276
Così Osea il Profeta fece una profezia e disse: “Dio verrà su di te, Gerusalemme, e apparirà in
mezzo a te.”277
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Egli vivrà, ed essi Gli doneranno oro
d’Arabia, e Gli rivolgeranno preghiere continuamente, Egli sarà l’appoggio di tutta la terra
sulle cime delle montagne.”278
Così Giobbe il giusto fece una profezia e disse: “Dio camminerà sopra la terra, Egli
camminerà sull’acqua così come sulla terra asciutta.”279
Così Davide fece una profezia e disse: “Egli piegò i cieli e scese sulla terra.”280
Così Isaia il Profeta fece una profezia e disse: “Ecco, la vergine concepirà, e darà alla luce un
Figlio, e il Suo nome sarà Emanuele.”281
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Io Ti ho dato alla luce dal grembo prima
della stella del mattino.”282 E ancora disse: “Dio mi disse: ‘Tu sei mio Figlio, e Ti ho generato
questo giorno’.”283
Così Gedeone fece una profezia e disse: “Ecco, Egli scenderà come rugiada sulla terra.”284
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Dio guardò giù dal cielo sui figli degli
uomini, e dal tempio del Suo santuario.”285
Così Mosè il Profeta fece una profezia e disse: “E tutti i figli di Dio diranno: ‘Egli è forte,
perché Egli vendica il sangue dei Suoi figli’.”286
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “E lì Io farò un corno per Davide e innalzarlo,
e preparerò una lampada per il Mio Unto, e coprirò di vergogna i suoi nemici, in Lui
prospererà la Mia santità.”287
Così Osea il Profeta fece una profezia e disse: “Non temere, perché Tu non sarai umiliato. E
non costernarti a causa della Tua lode”288. E ancora disse: “AscoltaMi, ascoltaMi, Mio


273 Geremia 31, 11 e 12
274 Malachia 3, 1
275 Zaccaria 9, 9
276 Malachia 4,2
277 Zaccaria 1, 16
278 Salmi 72, 15
279 Giobbe 9, 8
280 Salmi 18, 9
281 Isaia 7, 14
282 Salmi 90, 3
283 Salmi 2, 7
284 Giudici 6, 37; Salmi 72, 6
285 Salmi 23, 13
286 Deuteronomio 32, 43
287 Salmi 132, 17
288 Isaia 54, 4


108
Popolo, perché il Mio giudizio (o giustizia) è giusto. Io verrò e risiederò con voi, e le nazioni
porranno la loro fiducia nella Mia luce; perché le nazioni saranno le beneamate di Cristo.”
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Un popolo che io non conosco Mi servirà; al
semplice udire dell’orecchio essi Mi risponderanno”289. E ai giudei disse: “I figli del
forestiero sono stati falsi, i figli del forestiero sono diventati anziani e hanno percorso la
loro strada esitando. Dio vive, e benedetto [è] il mio Dio.”290
Quando Egli ti dice “Dio vive”, Egli parla della Sua Divinità, e quando ti dice “Benedetto è il
mio Dio”, Egli parla riguardo alla Sua venuta nella carne.
E ancora parla della Sua venuta nella carne in Isaia il Profeta, dicendo: “Chi è questo
Glorioso che viene da Edom291, Adônâi292, Colui che viene dal cielo, e indossa vesti di
Basôr293, glorioso nella {Sua} maestà?”294. Quando egli dice “glorioso” Egli si riferisce al suo
dolce profumo; e quando dice “Adônâi”, si riferisce alla Parola del Padre Che era prima del
mondo, il Figlio di Dio; quando dice”indossava vesti di Basôr, glorioso nella maestà”, egli
indica chiaramente il corpo di Adamo.
Così Davide il Profeta fece una profezia dicendo per quanto riguarda il popolo cristiano:
“Dichiarate alle nazioni che Dio è il Re, e che Egli ha reso saldo il mondo così che mai esso
sarà mosso.”295 Ed egli ha anche profetizzato riguardo la Sua venuta per le nazioni, dicendo:
“Dinnanzi al volto di Dio Egli verrà, Egli verrà e giudicherà la terra, Egli giudicherà il mondo
con rettitudine, e le nazioni secondo giustizia.”296 Così Isaia il Profeta fece una profezia e
disse: “Il Signore degli Eserciti si è deciso a distruggere l’insolenza delle nazioni, Egli
annichilerà i nobili ed i potenti della terra.”297 E continuando la sua profezia disse: “Egli
verrà e costruirà la Sua casa, Egli libererà il Suo popolo.”298 E aggiunse altre parole, dicendo:
“E quel giorno nascerà dalla discendenza di Jesse Uno Che si porrà sopra le nazioni, e le
nazioni porranno la loro fiducia in Lui, ed il luogo in cui Egli risiederà sarà glorioso per
sempre.”299
Così Davide fece una profezia e disse “Cantate a Dio Colui che dimora in Sion, e dichiarate
alla nazione la Sua opera.”300
Così Salomone suo figlio fece una profezia e parlò riguardo il nostro Salvatore Emanuele, il
Sole della virtù: “Egli Mi generò prima delle colline, prima che Egli facesse le terre e le
ordinasse, e Mi fondò prima del mondo; prima che Egli facesse la terra, e prima che facesse
gli abissi, e prima che avvenissero inondazioni, e prima che la bellezza dei fiori apparisse, e
prima che soffiassero i venti, Dio creò la Sua opera innanzi al Suo volto, ed Io esistevo
congiunto con Mio Padre.”301


289 Salmi 18, 43
290 Salmi 18, 45 e 46
291 Regno a sud‐est del Mar Morto, nell’attuale Giordania meridionale.
292 Nella Bibbia, il Signore. In ebraico letteralmente significa “Mio Signore”.
293 Probabilmente Besor, regione del Negev a ovest di Be’er Sheva, abitata già dal 3000 a.C.
294 Isaia 63,1
295 Salmi 96,10
296 Salmi 96, 13; 98, 9
297 Isaia 10, 33; Aggeo 2, 7
298 Isaia 45, 14; Aggeo 2, 9
299 Isaia 9, 10
300 Salmi 90, 1 e 2
301 Proverbi 8, 22 e segg.


109
Così suo padre Davide fece una profezia e disse: “Il suo nome era prima del sole, e prima
della luna, di generazione in generazione.”302
Così Salomone suo figlio fece una profezia e disse: “Quando Egli rese stabile il firmamento al
di sopra delle nuvole, e quando Egli mise in posizione le mura dei confini dei cieli, e quando
Egli pose il mare nel suo posto designato, e prima che Egli fondasse il Suo trono al di sopra
dei venti, e quando rese solide le fondamenta della terra, Io esistevo congiuntamente a Lui.
Io ero ciò in cui Egli gioiva continuamente, giorno per giorno, e Io esultavo con Lui per tutto
il tempo innanzi al Suo volto.”303
Così Giobbe il Profeta fece una profezia e disse: “Il volto del mio Dio è a oriente, e la Sua luce
è prima di [quella del] sole, e le nazioni ripongono fiducia nel Suo Nome.”304
Così Isaia il Profeta fece una profezia e disse: “Non ricordate le cose del passato, e non
pensate alle cose dei tempi antichi; ecco, Io creerò una cosa nuova, che zampillerà {come
sorgente}, così che possiate sapere che Io creo una pista nel deserto e sorgenti d’acqua nelle
lande selvagge; e belve selvagge seguiranno dopo di Me, giovani uccelli e struzzi. Perché Io
ho dato acqua al deserto e fatto scorrere torrenti d’acqua nelle lande selvagge, così che Io
possa dare da bere al Mio popolo ed ai Miei eletti che Io ho voluto, in modo che possano
annunciare la Mia gloria e compiere i Miei comandamenti.”305
Così Salomone fece una profezia e disse: “Chi è salito al cielo e ne discese? E chi ha raccolto
insieme i venti nel suo petto? E chi ha raccolto le acque nel suo vestito? E chi ha misurato le
acque del mare nella sua mano, e i cieli nel palmo della sua mano? Qual è il suo nome e quale
quello di suo figlio?”306
Così Michea il Profeta fece una profezia e disse ai giudei: “’Io non ho diletto in voi’, dice Dio
Che governa tutte le cose. ‘Io non Mi compiaccio delle vostre offerte, e non accetterò nessun
dono dalle vostre mani. Perché dal sorgere del sole al tramonto il Mio Nome sarà lodato tra
tutti i popoli, e in tutte le nazioni sarà offerto incenso al mio Nome, grande tra tutti i popoli’,
dice Dio Onnipotente.”307
E ancora Michea il Profeta disse: “Un nuovo patto si presenterà sulla montagna di Dio, ed
esso sarà preparato sulla cima delle montagne, sarà elevato al di sopra delle colline, e il
popolo dirà: ‘Venite, andiamo sulla montagna di Dio’. E molte nazioni andranno e diranno:
‘Venite, andiamo sulla montagna di Dio,308 ci annunceranno la Sua via e noi la
percorreremò.”
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “AscoltateMi, Mio popolo, Io parlerò a te,
Israele, e porterò a te testimonianza; Io sono Dio, il tuo Dio.”309
Così Mosè il Profeta fece una profezia e disse riguardo la Trinità: “Ascolta, o Israele, il
Signore Dio tuo è Unico”310. E questo si spiega così: Padre, Figlio e Spirito Santo sono un Dio
Unico, il cui Regno è uno, il cui dominio è uno, e gli uomini Li adoreranno come Unità nei
cieli e sulla terra, nel mare e negli abissi. Egli sia lodato per l’eternità! Amen.


302 Salmi 72, 5 e 17
303 Proverbi 8, 30
304 Ezechiele 43, 2
305 Isaia 35; 43, e 20
306 Proverbi 30, 4; Isaia 40, 12
307 Malachia 1,10 e 11
308 Isaia 2, 3; Michea 4, 2
309 Salmi 50, 7
310 Deuteronomio 6, 4


110
107. Riguardo il Suo ingresso glorioso a Gerusalemme
E i Profeti avevano predetto il Suo ingresso glorioso a Gerusalemme, e Isaia il profeta disse:
“Splendore a te, splendore a te, Gerusalemme, la tua luce è arrivata e la gloria di Dio è salita
a te.”311
Allora il Profeta Zaccaria fece una profezia e disse: “Rallegrati, rallegrati, figlia di Sion, e
lascia che Gerusalemme gridi di gioia per te.”312
Allora Davide fece una profezia e disse: “Sulla bocca di bambini e neonati Tu hai predisposto
lode a causa del nemico, cosicchè Tu potessi abbattere il nemico e il vendicatore.”313
Allora Salomone fece una profezia e disse: “I figli sono stati istruiti da Dio, e il popolo si
rallegra in te.”314
Allora Davide suo padre fece una profezia e disse: “Suonate le trombe in Sion, nel giorno
della luna nuova, nel giorno fissato come nostro anniversario, perchè questa è una
cerimonia per Israele.”315
Allora Ezra lo Scriba fece una profezia e disse: “Uscite, festeggiate in allegria, e dite alla figlia
di Sion: ‘Rallegrati, ecco il tuo Re è venuto.’”316
Allora Isaia il Profeta fece una profezia e disse: “Rallegrati, Gerusalemme, rallegrati. Ecco, il
tuo Re è arrivato cavalcando un asino. La Sua ricompensa è con Lui, e la Sua opera è davanti
al suo viso.”317
Allora Davide il Profeta fece una profezia e disse “Benedetto è Colui che viene nel nome del
Signore.”318
Allora Giacobbe il figlio di Isacco fece una profezia e disse: “Giuda, i tuoi fratelli ti hanno
lodato. La tua mano è sopra la schiena del tuo nemico, e i figli di tua madre ti adoreranno. E
il potere non verrà meno a Giuda, e il dominio non si allontanerà dalla sua stirpe, finchè non
sarà trovato Colui Che è stato atteso, e Che è la Speranza della nazioni.”319 Egli fece anche
una profezia e disse: “I Suoi denti sono bianchi come la neve, e i Suoi occhi sono dolci come
il vino, Egli risciacquerà il suo abito nel vino e la Sua tunica nel succo di grappoli d’uva.”320 E
di nuovo fece una predizione, dicendo: “Giuda è un cucciolo di leone; tu ti sei sdraiato, e hai
dormito; nessuno lo sveglierà all’infuori di colui che lo caccia finchè non lo ha trovato; alzati
dal posto sbagliato.”321 E ancora Giacobbe benedisse suo figlio Giuda, e gli disse: “C’è un Re
che ti precederà e risciacquerà il Suo abito nel vino, e glorioso è il posto dove il Prediletto
trova sollievo”; ora, il “Prediletto” è Cristo, e “Messia” significa Cristo, e Gesù vuol dire
“Salvatore della gente”. E’ risaputo che i Profeti riportano Cristo sotto un nome segreto e lo
chiamano “il Prediletto”.


311 Isaia 60, 1.
312 Zaccaria 9, 9
313 Salmi 8, 2
314 Isaia 54, 13
315 Salmi 81, 3
316 Zaccaria 9, 9
317 Isaia 62, 11
318 Salmi 118, 26
319 Genesi 49, 8‐10
320 Genesi 49, 11 e 12
321 Genesi 49, 9


111
E Isaia parlò della Sua Ascensione in una sua profezia, dicendo: “In quel giorno il Prediletto
scenderà dal cielo, e sceglierà per Sè dodici apostoli.”322 E ancora disse: “Io ho visto
l’ascensione del prediletto Figlio al settimo cielo, e gli Angeli e gli Arcangeli mentre Lo
accoglievano, poichè Egli era molto più grande di loro.”
E Davide disse: “Il prediletto è come il figlio dell’unicorno”323; e ancora disse: “Tuo solo uno
dei corni dell’unicorno.”324 E ancora: “Lascia che il mio corno sia esaltato come quello
dell’unicorno.”325 I “Corni”sono i regni del mondo; e l’ “unicorno” è Colui Che è sopra il Suo
regno al Quale nessuno può resistere, perchè Egli è il governatore dei re; Egli distrugge
coloro che Egli vuole distruggere e innalza colui che vuole innalzare. Come dice Davide: “Io
ti renderò più felice di coloro che sono potenti per i loro corni,”326 che significa “Tu sei più
nobile del più nobile dei re, e ti rallegrerai di ciò.”
E Abacuc fece una profezia, dicendo: “I corni sono nella sue mani,327 e ha posto il prediletto
nella forza del suo potere”, che significa: “Le palme della mano del Possessore dell’autorità
dei re, nelle quali risiede la vita di tutti, sono forate con chiodi, {supplizio} che Cristo, il
prediletto, ha sopportato nella forza del Suo potere.”

108. Riguardo la malvagità degli iniqui ebrei


E i profeti fecero profezie sulla malvagità degli ebrei. Davide disse a riguardo: “L’uomo
violento insegue l’iniquità per distruggere se stesso”328. E ancora egli dice: “Il suo dolore si
ritorcerà contro la sua testa, e la sua iniquità sulla sua fronte”(o cranio)329. Così Salomone
suo figlio fece una profezia e disse: “L’uomo stolto e l’uomo iniquo viaggiano per strade che
non sono dritte. Essi ammiccano con l’occhio e picchiettano leggermente con il piede, fanno
segni con i movimenti delle dita e il movimento delle labbra, e i loro cuori perversi meditano
malvagità per tutto il tempo; uomini così producono tumulti, uccisioni e spargimenti di
sangue attraverso la loro doppiezza, ma non sfuggiranno al giudizio {divino}.”330
E Davide suo padre fece una profezia e disse: “Portarono contro di me la parola dell’errore;
colui che dorme non si sveglierà? Sarà allora l’uomo di pace (ovvero il mio amico), di cui Io
mi fido, che ha mangiato il mio cibo, ad alzare il suo piede contro di me?”331
Così Isaia il Profeta fece una profezia e disse: “Sventurato l’uomo iniquo che porta ira.”332 E
ancora disse: “Lascia che allontanino il peccatore così che non possa vedere la gloria di
Dio.”333
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Il peccatore dice frasi che lo
condanneranno, e non c’è timore di Dio nei suoi occhi.”334


322 Confronta “Ascensio Isaiae”, ed. Dillmann, pagg. 13 e 57
323 Salmi 22, 20 (?)
324 Salmi 22, 20 e 21
325 Salmi 92, 10
326 Confronta Salmi 75, 10
327 Abacuc 3, 4
328 Salmi 7, 15 e 16
329 Salmi 7, 16
330 Proverbi 6, 13
331 Salmi 41, 9
332 Isaia 10, 1 e 2
333 Salmi 104, 35
334 Salmi 36, 1


112
Così Salomone suo figlio fece una profezia e disse: “L’uomo iniquo porta tumulto in città;
egli fa giungere volentieri distruzione, sconfitte, e calamità che non possono essere evitate,
poiché egli gioisce di ciò che Dio odia.”335
Così predisse Mosè il Profeta: “Dio non desidera perdonarlo ma piuttosto accrescere la
vendetta contro di lui; Egli farà che le punizioni restino su di lui, e la maledizione che è
scritta in questo libro verrà su di lui; e il suo nome sarà cancellato da sotto il cielo.”336
Così Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Il suo cuore è pronto per il massacro; egli
preferisce le maledizioni e queste verranno su di lui; egli rifiuta le benedizioni ed esse
saranno lontane da lui.”337
Così Geremia il Profeta fece una profezia sull’uomo iniquo e disse: “L’uomo iniquo sarà
distrutto a causa dell’amore per il denaro, egli guarda all’oscurità a causa della sua
malafede.”338 Così Giobbe fece una profezia e disse di lui: “Il suo Creatore distruggerà
completamente la sua opera, la sua radice si inaridirà sotto di lui, ed il suo fiore verrà
schiacciato su di lui, e la sua memoria sarà cancellata dalla terra, e il suo nome gettato via,
gli uomini lo allontaneranno verso l’oscurità così che egli non possa vedere la luce, e la genia
dell’uomo ingiusto sarà annientata.”339
Così Osea fece una profezia e disse di lui: “Ascoltatemi, figli di Israele, poiché non c’è
rettitudine nè misericordia, e nessun timore di Dio nel suo cuore, ma falsità, inclinazione al
furto, assassinio, e adulterio.”340
E Davide il Profeta fece una profezia e disse: “Satana sta alla sua destra”. E ancora egli disse:
“Lascia che un altro prenda il suo incarico.”341
E Mosè lanciò una maledizione secondo la Legge e disse: “Maledetto sia chiunque accetti
ricompense per uccidere sangue innocente”; e tutte il popolo disse: “Amen. Amen.”342
Così Abacuc il Profeta fece una predizione e disse: “Il governatore rende [gli uomini] attenti
alla perversione della Legge, e nessun giusto giudizio viene emesso; poiché il peccatore
corrompe l’uomo giusto, e perciò ne scaturisce un giudizio perverso.”343
Così Davide il Profeta fece una predizione e disse: “Il peccatore vede e si riempie di ira,
digrigna i denti ed si dissolve.”344
Così Salomone suo figlio fece una profezia e disse: “Una falsa bilancia è cosa odiosa a
Dio.”345
Così Geremia fece una profezia e disse riguardo Giuda: “Il mio prezzo è pronto (valutato)
per me ‐ trenta [pezzi di] argento.”346


335 Proverbi 11, 11
336 Deuteronomio 29, 20
337 Salmi 109, 17
338 Ezechiele 18,12 e 31
339 Giobbe 18, 16 e segg.
340 Osea 4, 1 e 2
341 Salmi 109, 6‐8
342 Esodo 23, 8; Deuteronomio 27, 25
343 Abacuc 1, 4
344 Salmi 92, 10
345 Proverbi 11, 1
346 Zaccaria 11, 12


113
109. Riguardo la Sua Crocifissione
E i Profeti fecero anche profezie circa la Crocifissione di Cristo. Così Mosè, il servo di Dio,
predisse che “Tu vedrai la tua salvezza crocifissa sul legno, e non crederai”.347
Così Davide fece una profezia e disse: “Molti cani Mi hanno catturato; e conficcarono chiodi
nelle Mie mani e nei Miei piedi; contarono tutte le Mie ossa; nonostante Mi conoscessero Mi
disdegnarono; e divisero tra essi i Miei abiti; e si giocarono ai dadi i Miei indumenti”.348
Così Isaia fece una profezia per quanto riguarda l’Incarnazione e la Crocifissione di Cristo, e
disse: “Chi crede nella nostra parola, e a chi si è rivelato il braccio del Signore? Noi parliamo
come bambini davanti a Lui. Egli è come una radice in una terra inaridita, Egli non ha
bellezza nè stile; il Suo stile è più respinto e umiliato di [quello di] qualsiasi uomo. Egli è un
uomo schiantato, un uomo che sta soffrendo; poiché Egli ha voltato il Suo sguardo, essi Lo
trattano con disprezzo e Lo reputano un nulla”.349
Così Salomone predisse: “Uccidiamo l’uomo giusto, poiché egli è un fardello per noi; egli si è
messo contro le nostre opere, resiste continuamente alle nostre intenzioni, noi siamo un
abominio per lui a causa dei nostri peccati”.350 E continuò, dicendo: “Figlio mio, non farti
traviare dai malvagi; se ti dicono: ‘Vieni con noi, sii un compagno per noi, dissimuliamo un
candido temperamento e deprediamolo; e lascia che ci sia una borsa comune per tutti noi’,
allontanati dai loro passi, poiché non sia tramite tuo che gli uccelli vengano catturati con la
rete.”351
Così Davide fece una profezia e disse: “Hanno gettato livore sulla Mia carne, e Mi diedero
aceto da bere per [estinguere] la mia sete.”352
Così predisse Isaia il Profeta: “Egli ha preso la nostra malattia e si è caricato della nostra
infermità, e per le Sue ferite noi siamo stati guariti; noi Lo vedemmo soffrire, e {lo
vedemmo} ferito nel suo dolore; Egli non aprì bocca nel Suo dolore, Egli venne per essere
massacrato; come un agnello davanti al suo tosatore Egli non aprì bocca nella Sua sofferenza
finchè non gli tolsero la vita; essi non sapevano della Sua nascita; a causa del peccato del
Mio popolo Io sono venuto a morire”.353
Così Geremia il Profeta profetizzò e disse: “Essi valutarono il prezzo del Degno d’onore in
trenta [pezzi di] argento, Colui che avevano onorato tra i figli di Israele. E Dio mi disse:
‘Gettali nella fucina, esaminali [e vedi] se sono puri’; e loro li diedero per il cimitero dei
poveri. Come Dio mi ha comandato io parlerò.”354
Così Isaia il Profeta profetizzò e disse: “Essi Lo annoverarono tra i peccatori, e Lo portarono
a morte.”355
E Davide il Profeta profetizzò e disse: “Coloro che Mi odiano ingiustamente sono molti, e Mi
hanno ripagato con male per il bene.”356


347 Deuteronomio 28, 66
348 Salmi 22, 16
349 Isaia 53, 1‐3
350 Sapienza 2, 12
351 Proverbi 1, 10 e segg.
352 Salmi 69, 21
353 Isaia 53, 4 e segg.
354 Zaccaria 11, 13
355 Isaia 53, 12
356 Salmi 35, 12


114
Così Zaccaria il Profeta profetizzò e disse: “Essi guardarono Colui che avevano crocifisso e
trafitto.”357
Ora ci sono ancora molti passaggi che sono stati scritti e molte profezie che potrebbero
essere menzionate per quanto riguarda la Sua venuta, la Sua Crocifissione, la Sua morte, la
Sua Resurrezione, e la Sua seconda venuta in gloria. Ma noi abbiamo menzionate solo alcune
delle profezie dei profeti ‐ ne abbiamo menzionata una per ogni genere ‐ così che tu possa
ascoltare, credere e capire, così come è detto negli Atti degli Apostoli: “Attraverso il Vangelo
Tu ci hai guidato, e attraverso i Profeti Tu ci hai confortato; poiché le parole dei Profeti
rendono giusta la fede di coloro che dubitano”.358

110. Riguardo la Sua Resurrezione


E anche il profeta Davide profetizzò, riguardo alla Sua Resurrezione e disse: “’Io risorgerò’,
dice il Signore, ‘porterò la salvezza e la manifesterò apertamente’.”359 E di nuovo dice “Alzati,
o Signore, e giudica la Terra, poiché Tu erediterai le nazioni.”360 E ancora una volta egli
profetizzò “Alzati, o Signore, aiutaci e liberaci per amore del Tuo Nome.”361 E disse di nuovo
“Che Dio risorga e che i Suoi nemici siano dispersi, e fuggano dinanzi al Suo volto.”362 E
infine parlò così: “Dio è risorto come colui che si risveglia dal sonno, e come un uomo
potente che ha lasciato il vino.”363
Allora il profeta Isaia fece una profezia e disse: “Egli rimuoverà l’infermità dalla sua anima,
perché egli non ha commesso peccato, e non è stata trovata falsità nella sua bocca. E a colui
che ha servito con rettitudine e bontà Egli mostrerà la luce e lo discolperà; e rimetterà i
peccati di molti, perché Egli non ha commesso peccato, e non è stata trovata falsità nella Sua
bocca.”364
Così il profeta Davide fece una profezia e disse: “Perchè la mia anima non sarà lasciata
nell’inferno.”365 Così Salomone suo figlio disse ancora: “Il Sole della rettitudine si leverà,
camminerà nella giustizia e riprenderà il Suo posto.”366

111. Riguardo la Sua Ascensione e la Sua Seconda Venuta


Allora tutti i Profeti e molti dei Padri primevi profetarono la Sua Ascensione e la Sua
Seconda Venuta per giudicare i vivi e i morti. E Davide disse, a proposito della Sua
Resurrezione: “E' salito al cielo. Ha fatto prigioniera la prigionia, e ha dato la grazia ai figli
degli uomini."367 E ha anche detto: “Dopo che sono venuto Io tornerò, tornerò dagli abissi
del mare."368 E ancora disse: “Cantate a Dio che è salito in cielo, i cieli che sono opposti al
mattino.”369


357 Zaccaria 12, 10
358 Atti 3, 20 e segg.
359 Salmi 12, 5
360 Salmi 82, 8
361 Salmi 45, 26
362 Salmi 68, 1
363 Salmi 78, 65
364 Cfr. Isaia 53, 4 e segg.
365 Salmi 16, 10
366 Cfr. Malachia 4, 2
367 Salmi 68, 18
368 Salmi 68, 22
369 Salmi 68, 32 e 33


115
Quindi Amos il Profeta profetizzò: “Il Messia, che fece il mattino, è venuto ed è esaltato dalla
terra ai cieli: il Suo Nome è ‘Dio che comanda a tutte le cose’."370
Poi Davide il Profeta profetizzò e disse "Tu sei magnificato, O Signore, per la Tua potenza, e
noi loderemo e canteremo inni alla tua forza."371
Quindi il profeta Zaccaria profetizzò e disse: “Il suo piede si posa sopra il monte degli Ulivi a
oriente di Gerusalemme. Egli cavalca il Cherubino e vola sulle ali del vento."372
Quindi Davide disse: “Aprite i cancelli dei principi, e lasciate che siano aperte le porte che
esistono dalla creazione, e il Re della gloria verrà! Chi è questo Re della gloria? Dio, il forte e
potente, Dio, il potente in battaglia." E fece sapere {ciò} dicendo: “Aprite i cancelli dei
principi, e lasciate che siano aperte le porte che esistono dalla creazione, e il Re della gloria
verrà! Chi è questo Re della gloria? Il Signore Dio gli Eserciti è questo Re."373
E ancora, a proposito della Sua venuta: “Egli giudicherà i vivi e i morti, Egli, Colui al Quale
appartiene la gloria nei secoli dei secoli. Amen.”
Poi Zaccaria il Profeta profetizzò e disse: “Quel giorno il Signore mio Dio verrà, e tutti i Suoi
santi con Lui".374
Quindi Davide il Profeta profetizzò e disse: “Dio parlò una volta, e questo è (quello che) ho
sentito: la Compassione appartiene a Dio. E Tuo, o Signore, è il potere, perché Tu
ricompenserai ogni uomo secondo la sua opera."375
Così parlò Daniele il Profeta e disse "Ebbi una visione notturna, ed ecco, venne [uno], simile
al Figlio dell’uomo dei Giorni Antichi, e gli furono dati potere, gloria e sovranità, tutte le
nazioni e i popoli e le terre lo serviranno; e il Suo dominio non avrà mai fine nei secoli dei
secoli. Amen."376
E tutti i Profeti profetarono, e nulla che sia successo è stato senza la profezia dei Profeti. Essi
hanno dichiarato tutto quello che è successo, e quello che succederà, quello che è stato fatto
e che sarà fatto, e quello che è accaduto nei tempi andati e che accadrà fino agli ultimi giorni
prima della sua Seconda Venuta. E questo hanno fatto non solo per quello che hanno
profetato e dichiarato, ma unitamente alle loro profezie hanno dato manifestazione di Lui
nei loro corpi. C'era una carestia nella terra di Canaan, e nostro padre Abramo andò in
Egitto, e tornò con ricchezze ed onori, senza infamia. E in questa maniera il nostro
Redentore scese e liberò la Chiesa, l'Assemblea delle Nazioni, e ascese [di nuovo], dopo aver
avuto onore e lode.

112. Come i Profeti Lo previdero nelle loro persone


Isacco comandò a suo padre, dicendo: “Legami”; e fu offerto in sacrificio, sebbene non
morisse, venendo redento dall’ariete che scese dal cielo. E in tal modo il Figlio di Dio fu
obbediente a Suo Padre fino alla morte. Egli fu legato per amore degli uomini, e fu
inchiodato [alla Croce] e fu trafitto, e il Figlio di Dio divenne il nostro riscatto, e la Sua
Natura non ne soffrì.

370 Amos 4, 13
371 Salmi 21, 13
372 Zaccaria 14, 4; Salmi 18, 11
373 Salmi 24, 7 e 8
374 Zaccaria 14, 5
375 Salmi 62, 11 e 12
376 Daniele 7, 13 e segg.


116
Allora Giacobbe suo figlio partì per la terra di Lâbâ (Labano)377, la terra del fratello di sua
madre, solo con il suo bastone, e laggiù allevò molto bestiame, e acquistò animali sia puri sia
impuri, e generò dodici figli, amministrò il battesimo, e fece ritorno alla sua terra dove
ricevette una benedizione da suo fratello Isacco. E in tal maniera nostro Signore Cristo scese
dal cielo, Parola di Dio Essa Stessa; e il bastone di Giacobbe con il quale pascolava il suo
gregge è nostra Signora Maria nostra salvezza. Inoltre, il bastone significa il legno della
Croce con la quale, venendovi crocifisso, Egli redense il suo gregge e ci prese in possesso fra
gli ebrei, i pagani e i gentili. Egli scelse per Sè i Dodici Apostoli, e fece in modo che gli uomini
di tutta la terra e di ogni nazione credessero, e salì al cielo presso Suo Padre.
Allora Mosè partì per la terra di Midian378, e laggiù ebbe conversazioni con Dio, Che lo rese
capace di capire e credere nella resurrezione dai morti dei suoi padri Abramo, Isacco, e
Giacobbe. E per mezzo del suo bastone (verga) Egli gli fornì il potere di compiere miracoli;
ed ebbe due figli. Ciò mostra chiaramente che noi saremo salvati dalla Trinità. Come la bocca
di Dio ha proclamato: “Io sono il Dio di Abramo”– riferito al Padre ‐ “e il Dio di Isacco”–
riferito al Figlio – “e il Dio di Giacobbe”‐ quando Egli dice questo è riferito allo Spirito Santo
e ciò è la Trinità chiaramente e distintamente. “Io non sono il Dio dei morti, ma il Dio dei
vivi,”379 perchè tutti sono vivi in Dio; e per questo la Resurrezione dei morti deve essere
compresa.
Giona venne ingoiato e cadde nel ventre di un grande pesce; e il nostro Redentore scese nel
cuore della terra, e risorse il terzo giorno. Daniele fu gettato nella fossa dei leoni, e [il re e i
dignitari] lo rinchiusero con i loro sigilli; ma egli risalìda li’ senza che i leoni lo divorassero.
E similmente nostro Signore fu gettato nel sepolcro, gli ebrei lo chiusero dentro con i loro
sigilli, immaginando di chiudere dentro il sorgere del sole cosicchè non potesse brillare. O
uomini folli, stupidi, blasfemi, ciechi, e deboli di mente, come potevate credere che lo Spirito
della Luce non apparisse e non ne venisse fuori? E così gli ebrei furono svergognati, ed Egli
uscì per illuminare coloro che avevano creduto in Lui.
Giuseppe fu venduto per mano dei suoi fratelli, e nostro Signore fu venduto per mano di
Giuda. Giuseppe dopo che fu venduto liberò i suoi fratelli dalla carestia, e Cristo ha liberato
noi che abbiamo creduto in Lui e ci ha fatto Suoi eredi e Suoi fratelli. E come Giuseppe diede
in eredità ai suoi parenti una parte della terra di Gêsham (Goshen)380, così [Cristo] darà ai
Suoi giusti una dimora e un’eredità eterna.
Inoltre, affinchè possiate sapere e comprendere, ed essere certi della resurrezione dei morti,
vi darò un segno, che comprenderete grazie alla guida della Sua parola. Quando Abramo
arrivò alla terra promessagli, per prima cosa costruì una tomba ove seppellire insieme tutti i
defunti della sua famiglia, i suoi figli, e sua moglie, affinchè potessero restare insieme nella
resurrezione; e vi seppellì sua moglie Sara ed egli stesso vi fu sepolto. Perchè egli era un
profeta, e sapeva che sarebbe risorto con tutti i suoi congiunti. E anche Isacco e Rebecca vi
furono sepolti. Essa era loro proprietà dal tempo nel quale Giacobbe scese alla terra d’Egitto
con settantasette anime a causa della carestia, e poichè Giuseppe suo figlio [era la’], finchè il
loro numero divenne di seicentomila uomini equipaggiati alla guerra, senza [contare] donne
e bambini. Giacobbe morì in Egitto a una veneranda età, e disse a Giuseppe suo figlio: “Ti
scongiuro per la vita di mio padre e per il mio Dio, Che rinnova la mia vita, non seppellirmi

377 Secondo la Genesi, Giacobbe si rifugiò presso lo zio Labano ad Arran per fuggire la collera del fratello Esaù al

quale aveva sottratto la primogenitura.


378 Secondo alcuni, sarebbe all’estremo nord‐ovest dell’Arabia, vicino al golfo di Aqaba.
379 Matteo 22, 32
380 Goshen era uno dei nomi per la terra d’Egitto. Gli ebrei si stabilirono nella regione orientale del delta del Nilo,

una delle più fertili.


117
in questa landa, ma nella tomba dei miei padri, cosicchè la mia morte possa essere con loro
e di conseguenza anche la mia vita.”381 Trai le conseguenze da queste parole. E Giuseppe suo
figlio portò Israele {in Egitto} e seppellì suo padre nella tomba dei suoi padri, e mantenne la
promessa che Giacobbe gli aveva fatto giurare. E di nuovo, quando Giacobbe si ammalò in
Egitto chiamò i suoi fratelli e i suoi figli, e fece giurare loro che non avrebbero lasciato le sue
spoglie in terra d’Egitto, e disse: “Quando Dio vi farà ritornare portate i miei resti con voi e
metteteli con gli altri nella tomba dei miei padri.”382

113. Riguardo il cocchio e il vincitore del nemico


E gli Arcivescovi (o Patriarchi) risposero e dissero a Gregorio, l’Operatore di Meraviglie383:
“Ecco, ora lo sappiamo bene, tu ci hai reso capaci di intendere che i Re d’Etiopia sono
diventati gloriosi e grandi grazie a Sion. E anche i Re di Rômê sono diventati grandi a causa
dei chiodi [della croce] che Elena384 adattò a delle briglie, ed è diventata la vincitrice del
nemico del Re di Rômê. Il cocchio appartiene al Re di Etiopia, e ha vinto i suoi nemici. E
raccontaci anche quanto tempo il vincitore del nemico rimarrà con il Re di Rômê, e {quanto
tempo} il cocchio che racchiude Sion {rimarrà} con il Re d’Etiopia. Dicci, perchè Dio ha
rivelato a te quanto è stato e quanto sarà, visione e profezia, come a Mosè e Elia.” E Gregorio
rispose e disse loro: “Io vi rivelerò cosa succederà al Re di Rômê quando disubbidirà e
indurrà Dio ad adirarsi per la fede. Un re che verrà in Rômê disubbidirà a questa fede che
noi abbiamo ordinata e stabilito che debba essere osservata, e li’ si unirà a un certo
arcivescovo, e insieme cambieranno e sovvertiranno la parola dei Dodici Apostoli, e la
faranno uscire dal desiderio dei loro cuori, e insegneranno quello che parrà loro e
stravolgeranno le Scritture per adattarle alla loro natura, come dice l’Apostolo ‘Si sono
comportati come [il popolo di] Sodoma e Gomorra.’385 E nostro Signore disse ai Suoi
Discepoli nel Vangelo: “Guardatevi da coloro che verranno a voi in vesti di agnelli, e che
sono invece lupi travestiti.’386 E dopo che avranno distrutto la fede, {Elena} la vincitrice dei
nemici sarà portata lontano da loro, e non ci sarà nessuno di coloro che hanno cambiato la
nostra fede che siederà sul trono di Pietro, e ai loro Arcivescovi saranno tolte le viscere se si
siederanno su di esso con fede perversa. Perchè all’Angelo di Dio è stato comandato di
proteggere il trono di Pietro in Rômê. E Dio allontanerà la vincitrice dei nemici dal re che
non difenderà la fede, e i persiani gli muoveranno guerra e lo sconfiggeranno, e mi pare che
il suo nome sia Marcione l’Apostata387. E il Re di Persia, il cui nome è Harênêwôs (Ireneo)388
lo conquisterà (?) e lo porterà via, assieme al suo cavallo, e per Volontà di Dio il cavallo sul
quale sta il vincitore del nemico verrà aizzato, entrerà nel mare e cola’ perirà. Ma i chiodi389
rifulgeranno nel mare finchè Cristo non sarà ritornato di nuovo nella gloria su una nube del
cielo, assieme al potere.”
In poche parole, questo è quanto Dio mi ha mostrato. E riguardo il Re d’Etiopia, Sion, la
Sposa del cielo e il suo cocchio con il quale si muove, io vi dirò ciò che il mio Dio mi ha
rivelato e mi ha fatto comprendere. [L’Etiopia] continuerà nell’ortodossia della fede fino a

381 Genesi 47, 29
382 Genesi 1, 25
383 Probabilmente Gregorio I detto il Grande, Papa dal 590 al 604 d.C.
384 Flavia Giulia Elena, madre di Costantino I imperatore romano, 248 d.C. – 329 d.C.
385 Matteo 10, 15
386 Matteo 7, 15
387 Marcione fu imperatore bizantino dal 450 al 457 d.C.
388 Secondo alcuni, il nome Harênêwôs potrebbe essere storpiato da Khusrau I, imperatore di Persia che mise a

sacco Antiochia nel 540 d.C.


389 Sono i chiodi adattati da Elena alle briglie del cavallo, cfr. l’inizio del capitolo.


118
quando non arriverà nostro Signore, e in alcun modo si allontanerà dalla parola degli
Apostoli, e sarà così come abbiamo disposto fino alla fine del mondo.”
E uno rispose e disse all’Operatore di Meraviglie (cioè Gregorio): “Quando arriverà
Samâlyâl, che è il Falso Cristo (Anticristo), la fede del popolo d’Etiopia sarà annichilita dal
suo attacco?” E Gregorio rispose e disse: “Certamente no. Davide non ha forse predetto che
‘l’Etiopia farà in modo che le sue mani arrivino a Dio?’390 E questo che egli ha detto significa
che gli etiopi non rinnegheranno nè cambieranno questa nostra fede e ciò che abbiamo
ordinato, e nemmeno la fede di coloro che sono prima di voi, che hanno diffuso la Legge
degli Apostoli.”

114. Riguardo il ritorno di Sion


E il Tabernacolo della Legge di Dio, la Sacra Sion, rimarrà qui sino a quando nostro Signore
dimorerà sul Monte Sion; e Sion verrà e apparirà a tutti coloro che saranno pronti, con tre
sigilli – proprio come Mosè le aveva dato ‐ com'è scritto nell'Antica e nella Nuova Legge: "Sul
giuramento di due o tre testimoni tutto sarà stabilito."391 E poi, dice il Profeta Isaia, "i morti
si desteranno, e coloro cha sono nelle tombe vivranno, poichè la rugiada che [stilla] da Te è
la loro vita."392 E quando i defunti si leveranno, la Misericordia con la quale Egli inondò la
terra cesserà; essi si leveranno dinnanzi a Lui con le opere da loro compiute. Ed Enoch ed
Elia verranno, viventi, cosicchè possano rendre testimonianza, e Mosè e Aronne torneranno
dai morti alla vita con tutti. Ed essi apriranno le cose che la (Sion) tengono in catene, e
faranno in modo che gli ebrei vengano visti come i crocifissori, e li puniranno e li
rimprovereranno per tutto ciò che hanno fatto per storpiare la Parola di Dio. E gli ebrei
vedranno ciò che Egli ha scritto per loro di Suo pugno – le Parole dei Suoi Comandamenti, e
la manna con cui li nutrì senza alcuna fatica [per loro], e in quale quantità; il Gomor, la
divina Sion scesa per la loro salvezza, e il bastone di Aronne fiorito allo stesso modo di
Maria.

115. Riguardo il giudizio di Israele


Ed Egli risponderà e dirà loro: “Perchè Mi avete rinnegato, perchè Mi avete trattato con
malvagità, perchè Mi avete crocifisso, [pur vedendo che] Io avevo fatto tutto questo per voi,
e che con la Mia discesa [dal cielo] Io vi avevo liberato da Satana e dalla sua schiavitù, e che
Io venivo a voi per amor vostro? Guardatevi e vedete come Mi avete trafitto con chiodi e
come Mi avete trapassato con la lancia.” E i Dodici Apostoli si alzeranno, esprimeranno il
loro giudizio e diranno: “Avremmo tanto voluto che ci ascoltaste, ma non avete dato retta
alla profezia dei Profeti e alla predicazione degli Apostoli.” E gli ebrei verseranno lacrime e
si pentiranno quando sarà inutile farlo, ed entreranno nella punizione eterna; e saranno
rinchiusi con il Demonio, il padre loro che li ha guidati, con i suoi demoni che li posero fuori
del giusto cammino, e con i malvagi. E coloro che hanno creduto e che sono stati battezzati
nella Santissima Trinità, e hanno ricevuto il Suo Corpo e il Suo Sangue, diventeranno i Suoi
servi con l’intero loro cuore, perchè “non vi è nessuno che può completamente odiare il Suo
Corpo.” Il Corpo di Cristo grida per il dolore nel nostro corpo, ed Egli ha compassione a
causa del Suo Corpo e del Suo Sangue, perchè essi sono divenuti i Suoi figli e i Suoi fratelli. E
se c’è qualcuno che ha peccato sarà punito nel fuoco secondo la quantità dei suoi peccati; e
se il peso del suo peccato sarà leggero, la sua punizione sarà leggera, mentre se il peso del

390 Salmi 68, 31
391 Deuteronomio 19, 15; Matteo 18, 16; Giovanni 8, 17; 2 Corinzi 13, 1
392 Isaia 26, 19


119
suo peccato sarà grande, enormemente grande sarà la sua punizione. Un giorno con Dio è
come un periodo di diecimila anni; ci sarà qualcuno che verrà punito per un giorno; e
qualcuno per metà giorno; e qualcuno per tre ore di un giorno, e qualcuno per un’ora del
giorno; e ci sarà qualcuno che sarà sottoposto a giudizio e che sarà assolto delle sue colpe.

116. In merito al cocchio d'Etiopia


E l'Arcivescovo rispose e disse a Gregorio, l’Operatore di Meraviglie: “Ecco, ci hai raccontato
riguardo il vincitore del nemico di Rômê, e adesso [raccontaci] del cocchio d'Etiopia e se
d'ora innanzi rimarrà, fino alla Venuta di Cristo, come ci hai detto riguardo Sion, e riguardo
la fede del popolo d’Etiopia, e {raccontaci} anche se il loro cocchio rimarrà.” E Gregorio disse
loro: “Sicuramente non sparirà. E ancora, ascoltatemi e vi dirò questo: pochi ebrei alzeranno
le loro teste contro la nostra fede in Nâgrân393 e in Armenia nei giorni a venire, e questo Dio
farà di Sua Volontà così che Egli possa distruggerli, perchè l'Armenia è un territorio di Rômê
e Nâgrân è un territorio che appartiene all'Etiopia."

117. Riguardo il Re di Rômê e il Re d’Etiopia


Il Re di Rômê, il Re d’Etiopia e l’Arcivescovo di Alessandria – ora gli uomini di Rômê erano
ortodossi – vennero informati che dovevano annientarli. Essi, il Re di Rômê ‘Ēnyâ e il Re di
Etiopia Pin.has (Fineas)394, si sarebbero preparati al combattimento, per fare guerra ai
nemici di Dio, gli ebrei, e sterminarli; essi avrebbero devastato le loro terre, per costruirvi
chiese, e avrebbero fatto a pezzi gli ebrei al termine di questo Ciclo di dodici cicli della
luna395. Allora il regno degli ebrei verrà annichilito e verrà costituito il Regno di Cristo fino
all’avvento del Falso Messia. E quei due re, Giustino il Re di Rômê396 e Kâlêb il Re d’Etiopia397
si incontrarono insieme in Gerusalemme. Il loro Arcivescovo avrebbe preparato i donativi
ed essi li avrebbero offerti, essi avrebbero stabilito la Fede nell’amore, e si sarebbero
scambiati l’un l’altro regali e saluti di pace, e si sarebbero divisi fra loro la terra dalla metà di
Gerusalemme, come noi abbiamo già detto all’inizio di questo libro. E nell’interesse della
pace avrebbero avuto congiuntamente il titolo reale [di Re d’Etiopia]. Essi sarebbero stati
cosa sola con Davide e Salomone loro padri. Quello che in fede essi sorteggiarono per essere
nominato fra i Re di Rômê si sarebbe chiamato “Re d’Etiopia”. E il Re di Rômê allo stesso
modo avrebbe preso il nome di “Re d’Etiopia”, e avrebbe preso parte al sorteggio per mezzo
del quale sarebbe stato chiamato con Davide e Salomone loro padri, secondo lo stesso modo
dei Quattro Evangelisti. E avrebbero scelto il quarto ciascuno nel proprio paese.
E quindi dopo che si furono uniti in un vincolo comune, ed ebbero stabilito la giusta fede
essi avrebbero stabilito che gli ebrei non dovevano più vivere, e ciascuno di loro {due}
avrebbe risolto di lasciare cola’ il proprio figlio; e il Re d’Etiopia avrebbe deciso di lasciare li’
il proprio primogenito il cui nome era Israele, e sarebbe ritornato al suo paese con gioia. E
arrivato al suo palazzo reale, avrebbe grandemente ringraziato Dio, e donato il suo corpo
come offerta di lode al suo Dio. E Dio lo accetterà con gradimento, perchè egli non
corromperà il suo corpo dopo che è ritornato, ma entrerà in un monastero in purezza di
cuore. E farà re suo figlio più giovane, il cui nome è Gabra Masķal398, e lui stesso si

393 Regione nel sud‐ovest della penisola arabica.
394 Probabilmente Aphilas, re di Axum del IV sec. d.C., in egizio: “Colui dalla pelle scura”.
395 Cioè entro un anno.
396 Giustino I imperatore di Bisanzio, in quest’opera chiamata Rômê, dal 518 al 527 d.C.
397 Kaleb re del regno di Axum ed eponimo della dinastia che porta il suo nome, 520 d.C. circa.
398 Re di Etiopia della dinastia di Kaleb, 537 – 565 d.C.


120
rinchiuderà [in un monastero]. E quando questo sarà detto al Re di Nâgrân, figlio di Kâlêb,
egli verrà per regnare su Sion, e Gabra Masķal farà sollevare i suoi eserciti, e viaggerà su un
cocchio, e si incontreranno allo stretto terminare del mar di Lîbâ, e combatteranno insieme.
E la notte stessa i due pregheranno dal tramonto fino all’alba, quando il combattimento
infierirà su di loro. E quando essi grideranno a Lui con lacrime di dolore Dio osserverà
quello fra i due che prega, quello dei loro padri che prega con penitenza, e dirà: “Questi è
l’anziano e si è alzato in piedi per eseguire il volere di suo padre, e quello, il più giovane, ha
amato suo padre, e ha pregato Dio [per lui].”
E Dio dirà a Gabra Masķal: “Scegli fra il cocchio e Sion”. Egli farà in modo che scelga Sion, ed
egli regnerà manifestamente sul trono di suo padre. E Dio farà in modo che Israele399 scelga
il cocchio, e regnerà di nascosto e non sarà visibile, ed Egli lo invierà a tutti coloro che hanno
trasgredito i comandamenti di Dio. E nessuno costruirà case, ma vivranno in tende, nessuno
dovrà fare fatica nel lavorare, e nessuno soffrirà la sete in viaggio. I loro giorni saranno
doppi di quelli degli uomini [normali], e useranno archi e frecce per colpire e trafiggere
colui che Dio odia.
Quindi Dio fece in modo che al Re d’Etiopia andasse maggior gloria, grazia, e maestà rispetto
a tutti gli altri re della terra a causa della grandezza di Sion, il Tabernacolo della Legge di
Dio, la divina Sion. E possa Dio permetterci di godere della Sua gioia spirituale, e liberarci
dalla Sua collera, e renderci partecipi del Suo regno. Amen.
Ed essi risposero e gli dissero: “In verità hai parlato bene, perchè ciò ti fu rivelato con l’aiuto
dello Spirito Santo. Tu ci hai raccontato tutto ciò che ha avuto luogo, e agisci in conformità
del libro di Damôtîyôs (Domizio) di Rômê. E hai anche fatto una profezia riguardo quello
che accadrà alle due città, le spose di Cristo, le Chiese di Nestâsyâ e di ‘Arķâdyâ, di Mârênâ e
d’Etiopia, le grandi città di Dio, dove puri sacrifici e donativi verranno offerti in ogni istante.
Possa Dio mostrarci la Sua grazia! La benedizione di tutti i santi e di tutti i martiri [sia con
noi] per tutti i secoli dei secoli! Amen. Cristo è il nostro Re, e in Cristo è la nostra vita per
tutti i secoli dei secoli. Amen. Amen.”

Colophon
Nel testo arabo è stato detto: 'Abbiamo tradotto [questo libro] in arabo dal manoscritto
copto [appartenente] al trono di Marco l'Evangelista, l'insegnante, il Padre di tutti noi. Lo
abbiamo tradotto nel quattrocentodiciannovesimo anno di misericordia nel paese di
Etiopia, nei giorni di Gabra Masķal il re, detto Lâlîbâlâ, nei giorni di Abbâ Giorgio, il buon
vescovo400. Dio non volle averlo con traduzione e interpretazione nella lingua abissina. E
quando avevo ponderato ciò ‐ perchè 'Abal’ez e Abalfarog che curarono (copiarono) questo
libro, non lo tradussero? Dissi questo: Venne scritto nei giorni di Zâguâ401 e non lo
tradussero perchè il libro dice: “Coloro che regnano non essendo Israeliti saranno
trasgressori della Legge. Fossero stati del regno di Israele l’avrebbero potuto redigere (o,
tradurlo). E fu trovato in Nâzrêt."402
"E prega per me, il tuo servo Isacco, poveruomo. E non rimproverarmi a causa della
scorrettezza della lingua parlata. Ho lavorato molto duramente per la gloria del paese
d’Etiopia, e per l’avvento della divina Sion, e per la gloria del Re d'Etiopia. Ho consultato
l’onesto e devoto di Dio governatore Yâ’ebîka ‘Egzîĕ, che approvò e mi disse: 'Lavora'. E

399 Si tratta di Israele re del regno Axumita, 590 d.C. circa.
400 Gabra Masķal Lâlîbâlâ, il re più insigne della dinastia Zagwe.
401 Zagwe. La dinastia Zagwe regnò sull’attuale Etiopia fra il 1137 e il 1270 d.C.
402 Città dell’Etiopia centrale.


121
lavorai, con l'aiuto di Dio, Egli non mi punì per i miei peccati. E prega per il tuo servo Isacco,
e per coloro che lavorarono duramente con me per la redazione (produzione) di questo
libro, eravamo in angosciosa sofferenza, io e Yamharana‐‘Ab, e Hezba‐Krestôs,e Andrea,
Filippo e Mah.ârî‐'Ab. Possa Dio avere misericordia di loro, e possa Egli scrivere i loro nomi
nel Libro della Vita nel regno dei cieli, con tutti i santi e i martiri nei secoli dei secoli! Amen”.


122
INDICE


Prefazione .......................................................................................................................................................................................... 4 
Avvertenze ......................................................................................................................................................................................... 5 
Introduzione ..................................................................................................................................................................................... 6 
L’opera ................................................................................................................................................................................................. 6 
1. Riguardo la gloria dei Re ........................................................................................................................................................ 8 
2. Riguardo la grandezza dei Re ............................................................................................................................................... 8 
3. Riguardo il regno di Adamo .................................................................................................................................................. 9 
4. Riguardo l'invidia ...................................................................................................................................................................... 9 
5. Riguardo il regno di Seth ........................................................................................................................................................ 9 
6. Riguardo il peccato di Caino .............................................................................................................................................. 10 
7. Riguardo Noè ............................................................................................................................................................................ 10 
8. Riguardo il Diluvio ................................................................................................................................................................. 10 
9. Riguardo il patto di Noè ....................................................................................................................................................... 10 
10. Riguardo Sion ........................................................................................................................................................................ 11 
11. La dichiarazione unanime dei trecentodiciotto Padri Ortodossi .................................................................... 11 
12. Riguardo Canaan .................................................................................................................................................................. 12 
13. Riguardo Abramo ................................................................................................................................................................. 12 
14. Riguardo il patto con Abramo ........................................................................................................................................ 13 
15. Riguardo Isacco e Giacobbe ............................................................................................................................................. 13 
16. Riguardo Rôbêl (Ruben) ................................................................................................................................................... 13 
17. Riguardo la gloria di Sion ................................................................................................................................................. 14 
18. Come i Padri Ortodossi e i vescovi furono d’accordo........................................................................................... 15 
19. Come questo Libro venne trovato ................................................................................................................................ 15 
20. Riguardo la divisione della Terra .................................................................................................................................. 16 
21. Riguardo la Regina del Sud .............................................................................................................................................. 16 
22. Riguardo Tâmrîn il mercante ......................................................................................................................................... 16 
23. Come il mercante fece ritorno in Etiopia ................................................................................................................... 17 
24. Come la Regina si preparò a partire ............................................................................................................................ 18 
25. Come la Regina arrivò da re Salomone ....................................................................................................................... 19 
26. Come il Re conversò con la Regina ............................................................................................................................... 20 
27. Riguardo il bracciante ........................................................................................................................................................ 21 
28. Come Salomone diede dei comandamenti alla Regina ........................................................................................ 22 
29. Riguardo i trecentodiciotto [Patriarchi] .................................................................................................................... 23 


123
30. Riguardo a come re Salomone giurò alla Regina .................................................................................................... 24 
31. Riguardo il Segno che Salomone diede alla Regina ............................................................................................... 26 
32. Come la Regina partorì e tornò nel suo Paese ......................................................................................................... 26 
33. Come viaggiò il Re d’Etiopia ............................................................................................................................................ 27 
34. Come il giovane arrivò nella terra di sua madre .................................................................................................... 28 
35. Come re Salomone inviò il comandante del suo esercito a suo figlio ........................................................... 29 
36. Come re Salomone tesse i rapporti con suo figlio ................................................................................................. 30 
37. Come Salomone pose domande a suo figlio ............................................................................................................. 32 
38. Come il Re pensò di mandare via suo figlio con i figli dei nobili ..................................................................... 32 
39. Come fecero Re il figlio di Salomone ........................................................................................................................... 33 
40. Come Zadok il Gran Sacerdote impartì ordini a re Davide ................................................................................ 34 
41. Riguardo la benedizione dei Re ..................................................................................................................................... 35 
42. Riguardo i Dieci Comandamenti .................................................................................................................................... 36 
43. Come gli uomini dell'esercito di Israele ricevettero ordini ............................................................................... 37 
44. Come non sia decoroso oltraggiare il Re ................................................................................................................... 39 
45. Come coloro che furono mandati via piansero e fecero un piano .................................................................. 40 
46. Come elaborarono un piano riguardante Sion ........................................................................................................ 41 
47. Riguardo all’offerta propiziatoria di Azâryâs (Azaria) e del Re ...................................................................... 42 
48. Come portarono via Sion .................................................................................................................................................. 43 
49. Come suo padre benedisse suo figlio .......................................................................................................................... 43 
50. Come diedero addio a suo padre e come la città li pianse ................................................................................. 44 
51. Come Salomone disse a Zadok il Sacerdote: “Va e porta qui il paramento che ricopre Sion” ............ 44 
52. Come Zadok il Sacerdote partì ....................................................................................................................................... 45 
53. Come il carro raggiunse l’Etiopia .................................................................................................................................. 46 
54. Come Davide [il Re di Etiopia] fece una profezia e rese onore a Sion .......................................................... 47 
55. Come il popolo d’Etiopia si rallegrò ............................................................................................................................. 48 
56. Sul ritorno di Zadok il Sacerdote, e della consegna del dono ........................................................................... 49 
57. Riguardo gli svenimenti di Zadok il Sacerdote ....................................................................................................... 50 
58. Come Salomone si levò per ucciderli ........................................................................................................................... 50 
59. Come il Re interrogò un egizio, servo del Faraone................................................................................................ 51 
60. Come Salomone si lamentò per Sion ........................................................................................................................... 52 
61. Come Salomone fece ritorno a Gerusalemme ......................................................................................................... 55 
62. Riguardo la risposta che Salomone diede loro ....................................................................................................... 56 
63. Come i nobili di Israele convennero [con il Re] ...................................................................................................... 57 
64. Come la figlia del Faraone sedusse Salomone ......................................................................................................... 58 
65. Riguardo il peccato di Salomone ................................................................................................................................... 59 
66. Riguardo la Profezia di Cristo ......................................................................................................................................... 59 
67. Riguardo le lamentazioni di Salomone ....................................................................................................................... 60 
68. Riguardo Maria, Nostra Signora della salvezza ...................................................................................................... 62 


124
69. Riguardo la domanda di Salomone .............................................................................................................................. 64 
70. Come regnò Reboamo ........................................................................................................................................................ 65 
71. Riguardo Maria, la figlia di Davide ............................................................................................................................... 67 
72. Riguardo il Re di Rômê (Costantinopoli) ................................................................................................................... 67 
73. Riguardo la prima sentenza di Άdrâmî, Re di Rômê ............................................................................................. 69 
74. Riguardo il Re di Medyâm ................................................................................................................................................ 69 
75. Riguardo il Re di Babilonia .............................................................................................................................................. 70 
76. Riguardo i falsi testimoni ................................................................................................................................................. 70 
77. Riguardo il Re di Persia ..................................................................................................................................................... 73 
78. Riguardo il Re di Moab ...................................................................................................................................................... 74 
79. Riguardo il Re di Amalec ................................................................................................................................................... 74 
80. Riguardo il Re dei Filistei .................................................................................................................................................. 75 
81. Come il figlio di Sansone uccise il figlio del Re dei Filistei ................................................................................. 75 
82. Riguardo la discesa di Abramo in Egitto .................................................................................................................... 76 
83. Riguardo il Re degli Ismaeliti .......................................................................................................................................... 78 
84. Riguardo il Re di Etiopia e come fece ritorno al suo paese ............................................................................... 78 
85. Riguardo la gioia della Regina Mâkědâ ...................................................................................................................... 78 
86. Come la Regina Mâkědâ proclamò Re suo figlio ..................................................................................................... 79 
87. Come i nobili (o governatori) d’Etiopia prestarono giuramento .................................................................... 79 
88. Come egli stesso raccontò a sua madre di come fu fatto Re ............................................................................. 81 
89. Come la Regina parlò ai figli di Israele ....................................................................................................................... 82 
90. Come Azariah lodò la Regina e la sua città ............................................................................................................... 83 
91. Questo è ciò che potrete mangiare: il puro e l’impuro ........................................................................................ 85 
92. Come restaurarono il Regno di Davide ...................................................................................................................... 87 
93. Come gli uomini di Rômê non ebbero più fede ....................................................................................................... 87 
94. La prima guerra del Re di Etiopia ................................................................................................................................. 88 
95. Come l’onorato rango del Re d’Etiopia venne universalmente accettato ................................................... 89 
96. Le molte profezie su Cristo .............................................................................................................................................. 91 
97. Riguardo le lamentele di Israele .................................................................................................................................... 93 
98. Riguardo il bastone di Mosè e quello di Aronne ..................................................................................................... 94 
99. Riguardo i due servitori .................................................................................................................................................... 97 
100. Riguardo gli Angeli che si ribellarono ...................................................................................................................... 97 
101. Riguardo Colui che esiste in ogni cosa e in ogni luogo .................................................................................. 100 
102. Riguardo l’Inizio .............................................................................................................................................................. 101 
103. Riguardo i corni dell’Altare ........................................................................................................................................ 103 
104. Ancora sull’Arca e su un discorso del Maligno .................................................................................................. 104 
105. Riguardo la fede di Abramo ....................................................................................................................................... 105 
106. Profezie riguardanti la Venuta di Cristo ............................................................................................................... 106 
107. Riguardo il Suo ingresso glorioso a Gerusalemme .......................................................................................... 111 


125
108. Riguardo la malvagità degli iniqui ebrei .............................................................................................................. 112 
109. Riguardo la Sua Crocifissione ................................................................................................................................... 114 
110. Riguardo la Sua Resurrezione .................................................................................................................................. 115 
111. Riguardo la Sua Ascensione e la Sua Seconda Venuta ................................................................................... 115 
112. Come i Profeti Lo previdero nelle loro persone ................................................................................................ 116 
113. Riguardo il cocchio e il vincitore del nemico ..................................................................................................... 118 
114. Riguardo il ritorno di Sion .......................................................................................................................................... 119 
115. Riguardo il giudizio di Israele ................................................................................................................................... 119 
116. In merito al cocchio d'Etiopia ................................................................................................................................... 120 
117. Riguardo il Re di Rômê e il Re d’Etiopia ............................................................................................................... 120 
Colophon ...................................................................................................................................................................................... 121 


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