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Ufficio della Beata Vergine Maria Immacolata

di San Bonaventura
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare
ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.

DOMENICA

1° antifona. Conforta, o Vergine, l'anima che invoca il tuo santo Nome.

SALMO 1

Beato l'uomo che nutre filiale devozione


al tuo Nome, o Maria:*
la tua grazia conforterà il suo spirito.
Come in giardino allietato da viva fonte,*
farai crescere in lui ogni frutto di giustizia.
Benedetta Tu fra le donne,*
per la tua grande fede.
Regni sovrana su tutte le creature della terra,*
t'innalzi in santità sopra i Cori angelici.
L'universo celebra la tua santità e misericordia:*
il Signore ha benedetto le tue opere.
Gloria al Padre e al Figlio*
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre,*
nei secoli dei secoli. Amen.
1° ant. Conforta, o Vergine Maria, l'anima che invoca il tuo santo Nome.
2° ant. Ci protegga, Madre Santa di Dio, il tuo potente braccio.

SALMO 2
Perché invano insorsero contro di noi i nostri nemici?*
cospirarono alla nostra rovina?
Ci protegga, o Maria, la tua destra:*
come esercito terribile, li confonda e li disperda.
Correte a Lei quanti siete oppressi dalle prove:*
Ella vi darà sollievo.
Levate a Lei lo sguardo nel dolore:*
il suo volto sereno v'infonderà fiducia.
Benedite Maria con tutto il cuore:*
tutta la terra è piena della sua misericordia. Gloria.
2° ant. Ci protegga, Madre Santa di Dio, il tuo potente braccio.
3° ant. Guidami, o divina Signora, al porto della salvezza.

SALMO 3
Grande è il numero dei miei persecutori:*
io non temo perché Tu li domini con la tua potenza.
Scioglimi, o Maria, dal laccio dei miei peccati,*
libera le nostre anime dal peso delle colpe.
Pietà di me, o Signora: risana l'anima mia,*
affranca il mio cuore dal timore della morte.
Non lasciarmi cadere in potere dei miei nemici:*
nell'ora della morte vieni e conforta il mio spirito.
Guidami al porto sicuro della salvezza,*
accompagna la mia anima nel suo ritorno a Dio. Gloria.
3° ant. Guidami, o divina Signora, al porto della salvezza.
4° ant. Accorri, o Maria, in aiuto della mia anima, quando si separerà dal corpo.

SALMO 30
Ascolta, o divina Signora, le nostre suppliche,*
nel giorno estremo della vita.
Volgi pietosa il tuo dolce sguardo*
alla voce della mia preghiera.
Ricordati di me, nell'ora triste della morte,*
vieni incontro alla mia anima, nel distacco dalla terra.
Manda in suo aiuto l'angelo del Signore*
perché la difenda dal nemico infernale.
Rendile placato il Sommo Giudice:*
la tua preghiera lo disponga a misericordia.
Nelle pene del purgatorio, abbia il tuo conforto*
e sia presto accolta nel regno dei beati. Gloria.
4° ant. Accorri, o Maria, in aiuto della mia anima, quando si separerà dal corpo.
5° ant. Nel giorno della mia morte, o divina Signora, siimi guida alla Patria beata.

SALMO 24
A Te, o Maria, innalzo la mia supplica:*
Non resti io confuso davanti al Divin Giudice.
Di me non si vanti il mio nemico,*
poiché in Te ho confidato.
Non mi avvolgano le ombre della morte*
e le schiere dell'inferno non attraversino il mio cammino.
Con il tuo potere rendi vana ogni loro brama:*
accorri pietosa incontro alla mia anima.
Guidala alla Celeste Patria,*
rendila felice tra gli Angeli del Cielo.Gloria.
5° ant. Nel giorno della mia morte, o divina Signora, siimi guida alla Patria beata.

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
O Vergine Santissima, per quell'immenso dolore da cui fu trafitto il tuo Cuore,
quando udisti che il tuo amatissimo Figlio era stato preso e legato dai suoi nemici,
trascinato davanti al Sinedrio, deriso e umiliato: ottienimi un salutare dolore dei miei
peccati e un proposito sincero di emendare la mia vita; affinché, nell'ora della morte,
non abbia a temere le accuse del demonio e i rimproveri della coscienza, alla vista del
Giudice divino.
Che io veda invece il suo volto amabile e ne provi gioia e immensa fiducia. Te lo
chiedo, o Maria, per l'amore che porti a Gesù che con il Padre e lo Spirito Santo vive
e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.

PREGHIERA A MARIA di S. Bernardo


Ricordati, o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso dire al mondo che
alcuno, ricorrendo alla tua protezione, implorando il tuo patrocinio e chiedendo il tuo
aiuto, sia stato da Te abbandonato.
lo, animato da tale confidenza, a Te ricorro, o Madre Vergine delle vergini, a Te
vengo, e con le lacrime agli occhi, reo di mille peccati, mi prostro ai tuoi piedi a
domandare pietà.
Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare la mia voce, ma benigna ascoltala ed
esaudiscimi. Amen.

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
LUNEDì
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1° ant. A Te, o Maria, affido il mio spirito.


 

SALMO 30
In Te, o Maria, ho riposto la mia fiducia e mai sarò deluso:*
accoglimi sotto il tuo manto.
Porgi l'orecchio alla mia supplica,*
confortami nella mia tristezza.
Tu sei la mia difesa e il mio rifugio,*
il mio conforto e potente aiuto.
Nella mia angoscia ho levato a Te il mio grido*
e dall'alto del Cielo subito mi hai soccorso.
Nelle tue mani, o mia Signora, affido la mia vita*
e il mio spirito nell'ora della morte. Gloria.
1° ant. A Te, o Maria, affido il mio spirito;
2° ant. Pietà di me, o Signora: assistimi col tuo favore.
 

SALMO 38
Con cuore sincero ho promesso di seguire la via della salvezza,*
quando, per la tua preghiera, Gesù mi ha fatto dono della sua grazia.
La tua dolcezza ha vinto il mio cuore;*
arde il mio spirito del tuo amore.
Ascolta, Signora, il mio grido, esaudisci la mia supplica*
siano confusi e periscano i miei nemici.
Dall'alto del tuo celeste trono, vieni in mio aiuto,*
non lasciarmi solo in questa valle di pianto.
Libera da ogni pericolo la mia vita,*
proteggimi nell'ora della morte. Gloria.
2° ant. Pietà di me, o Signora: assistimi col tuo favore.
3° ant. La tua preghiera mi renda forte contro i miei nemici.
 

SALMO 42
Fammi giustizia, o mia Signora, contro tutti i miei nemici,*
liberami dalla malizia del serpente.
La tua grazia potente umilii quel malvagio*
la tua Verginità ne schiacci la testa altéra.
Le tue preghiere rendano saldi i nostri cuori,*
i tuoi meriti altissimi annientino il suo potere.
Confinalo nel profondo dell'abisso;*
si chiuda su di lui lo stagno infernale.
Nel mio esilio loderò per sempre il tuo Nome,*
Ti glorificherò senza fine. Gloria.
3° ant. La tua preghiera mi renda forte contro i miei nemici.
4° ant. Ti attendo pietosa, nell'ora della morte.
 

SALMO 54
Ascolta, o Maria, la mia preghiera,*
accogli benigna la mia supplica.
Sono nell'angoscia e nell'affanno,*
perché temo il giusto giudizio di Dio.
Mi sgomenta il triste pensiero della morte, temo le pene eterne dell'inferno.
Spero nel conforto della tua presenza*
e attendo fiducioso il tuo soccorso.
Glorifica, o Maria, il tuo potente braccio:*
fuggano atterriti tutti i miei nemici. Gloria.
4° ant. Ti attendo pietosa, nell'ora della morte.
5° Ispirami, o Maria, una santa fiducia in Te.
 

SALMO 63
Volgiti pietosa, o Maria, alla mia preghiera,*
difendi dal crudele avversario l'anima mia.
Impétrami pace e salvezza,*
nel giorno estremo della vita.
Sii benedetta sopra ogni creatura*
e benedetto sia il frutto del tuo verginale seno.
Illumina gli occhi del mio spirito,*
rischiara pietosa le mie tenebre.
Ottienimi in Te una fiducia santa:*
mi sia forza in vita, conforto nella morte. Gloria.
5° ant. Ispirami, o Maria, una santa fiducia in Te.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
Vergine dolcissima, per quelle lacrime amare che versasti, quando vedesti il tuo
amatissimo Figlio trascinato davanti ai tribunali, crudelmente flagellato, schernito e
deriso: ottienici un salutare dolore dei nostri peccati e lacrime sincere di pentimento.
Concedici la grazia che il demonio non possa mai più beffarsi di noi, flagellarci con
le sue tentazioni e ridurci in schiavitù, per farci poi temere il giudizio di Dio. Fa' che
riconosciamo umilmente tutti i nostri peccati e purifichiamo le nostre anime con una
degna penitenza, al fine di ottenere il perdono di Dio e il suo aiuto in tutte le nostre
necessità.
Te lo chiediamo per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna
in Cielo per tutti i secoli. Amen.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

PREGHIERA A GESù di S. Francesco d'Assisi


Vivamente Ti prego, o mio Signore: distacca l'anima mia dall'amore di tutte le
creature e attirala a Te con la forza del tuo ardentissimo amore, affinché io possa
morire di puro amore per Te che ti degnasti di morire per me.
Te lo chiedo per i tuoi meriti, o Gesù Figlio di Dio, che con il Padre e lo Spirito Santo
vivi e regni per tutti i secoli. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
 
MARTEDì
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1° ant. Sempre mi assista, o Maria, la tua grazia.


 

SALMO 66
Per la preghiera della tua Madre,*
fa' che sentiamo, Signore, la tua misericordia e il tuo amore.
Pietà di noi, divina Signora,
soccorrici con la tua preghiera,*
muta in celeste gioia di devozione il nostro pianto.
Guidami nel cammino, o mia divina Stella:*
conducimi alla luce senza fine.
Libera il mio cuore da ogni indegna brama,*
rendilo puro con la tua presenza.
La tua grazia mi custodisca in tutti i miei giorni,*
la tua santità renda preziosa la mia morte. Gloria.
1° ant. Sempre mi assista, o Maria, la tua grazia.
2° ant. Sii mia Avvocata al giudizio di Dio.
 

SALMO 72
Quanto sei buono, Signore, Dio d'Israele,*
con quanti onorano la tua Madre!
Ella è la nostra vera gioia,*
il nostro più dolce conforto nel dolore.
Il nemico avvolse nelle tenebre il mio spirito:*
rischiaralo, o Signora, con la tua luce.
Allontana da me la giusta ira del Signore,*
rendimelo propizio con la tua ardente supplica.
Assistimi nel giudizio e sii Tu mia difesa,*
mia potente Avvocata. Gloria.
2° ant. Sii mia Avvocata al giudizio di Dio.
3° ant. Cambia, o divina Signora, il mio timore in santa fiducia.
 

SALMO 76
Supplice levai il grido alla mia Signora*
ed Ella venne prontamente in mio aiuto.
Liberò il mio cuore dalla tristezza e dal timore;*
con la sua dolce presenza, diede pace alla mia anima.
Cambiò il mio timore in santa fiducia*
e con la sua dolce presenza stabilì la mia anima nella pace.
Con la sua potente grazia mi liberò dall'angoscia della morte*
e dal terrore dell'inferno.
Siano rese grazie a Dio e a Te, o Madre Santa,*
per tutti i favori della tua
grande misericordia. Gloria.
3° ant. Cambia, o divina Signora, il mio timore in santa fiducia.
4° ant. Affrettati, anima mia, a dar lode a Maria.
 

SALMO 79
Ascolta la mia voce, o Dio, sostegno del tuo popolo,*
concedimi di lodare in modo degno la tua Santa Madre.
Riscuotiti, anima mia, dalla polvere dei peccati,*
corri a dar lode alla Regina dei Cieli. Spezza le tristi catene del peccato*
e corri giubilando al suo servizio.
Una celeste fragranza si diffonde dal suo Cuore,*
fonte materna della vita.
Al soave profumo dei suoi celesti aromi,*
rivive ogni anima morta alla grazia. Gloria.
4° ant. Affrettati, anima mia, a dar lode a Maria.
5° ant. Nè in vita, nè in morte, non mi abbandonare, o Maria.
 

SALMO 83
Come è dolce abitare nella tua casa, o di tutte le virtù Regina,*
il tuo Cuore è un rifugio di grazia e di salvezza.
Non temete di onorarla, o peccatori,*
Ella vi farà grazia di conversione e di salvezza.
Le sue preghiere sono più care a Dio del balsamo e dell'incenso,*
le sue suppliche sono profumo soave a Lui gradito.
Degnati, divina Signora, di intercedere in mio favore presso il tuo Figlio,*
guardami propizia, in vita e in morte.
Il tuo volto spira bontà e clemenza,*
la tua grazia si diffonde pietosa sulla terra. Gloria.
5° ant. Né in vita, né in morte, non mi abbandonare, o Maria.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
O Vergine Santissima, per il dolore straziante del tuo materno Cuore, alla condanna a
morte di Croce del tuo innocentissimo Figlio, soccorrici nella nostra agonia, quando
sofferenti nel corpo e turbati nello spirito, insidiato dal demonio, e timoroso per
l'imminente giudizio divino, ci troveremo nella nostra più grande afflizione.
Vieni allora in nostro aiuto, o Madre Santa, affinché non sia pronunziata contro di noi
una sentenza di condanna al fuoco eterno dell'inferno.
Te lo chiediamo umilmente per l'amore del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo
che vive e regna con Te, nella felicità senza ime di Dio e dei Santi. Amen.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

PREGHIERA A MARIA SANTISSIMA di S. Francesco d'Assisi


Santissima Vergine Maria, cara a Dio più di ogni altra creatura; Figlia e Serva del Re
Supremo e Padre del Cielo, Madre Santissima del Signore nostro Gesù Cristo e Sposa
dello Spirito Santo: insieme a S. Michele Arcangelo, alle Virtù celesti e a tutti i Santi
del Paradiso, prega per noi il tuo Santissimo Figlio, Signore e Maestro nostro
amabilissimo che vive e regna glorioso nei secoli dei secoli. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
 
MERCOLEDì
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1° ant. Guidaci, divina Signora, al nostro fine.


 

SALMO 86
Sicura speranza di salvezza all'anima che Ti ama*
è perseverare, o Maria, nel tuo amore.
La tua grazia conforta nella tribolazione,*
l'invocazione del tuo santo Nome colma di fiducia.
Risplende il Cielo dei trofei della tua misericordia,*
trema l'inferno al tuo giusto sdegno.
 

SALMO 90
Chi confida nell'aiuto della Madre di Dio,*
dimorerà sicuro sotto la sua protezione.
Invano lo insidieranno i suoi nemici;*
nessuna freccia lo potrà colpire.
Ella lo libererà dai loro inganni,*
lo renderà saldo con la sua difesa.
Invocate nel pericolo la vostra celeste Madre:*
nessun flagello s'abbatterà sulle vostre case.
Chi spera in Lei raccoglierà benedizioni*
e troverà aperta la porta del Cielo. Gloria.
3° ant. Chi in Te spera, o Maria, troverà aperta la porta del Cielo.
4° ant. Introducimi, o Maria, nel regno della pace.
 

SALMO 94
Leviamo con gioia, o devoti, il nostro cuore a Maria,*
salutiamo giubilanti la Madre della nostra salvezza.
Corriamo alla sua presenza, prima dell'aurora,*
esaltiamo nel canto la sua grandezza.
Prostriamoci ai suoi piedi in umiltà di cuore,*
confessiamo nel pianto le nostre colpe.
Impetraci, divina Signora, il perdono di Dio,*
intercedi per noi al suo santo trono.
Accogli, la sera della vita, le nostre anime,*
introducile festanti nel regno della pace. Gloria.
4° ant. Introducimi, o Maria, nel regno della pace.
5° ant. Se Tu mi soccorri, non temerò alcun male.
 

SALMO 101
O miseri mortali, ricorrete fiduciosi a Maria,*
servite la vostra divina Signora, nella gioia.
Andate a Lei con tutto il vostro amore,*
camminate esultanti nella sua via luminosa.
Cercatela con amore e là troverete;*
purificate i vostri cuori e vi sentirete da Lei amati.
Grande è la pace di colui che Tu ami, o Maria;*
chi da Te si allontana non speri la salvezza.
Ricordati di noi, o divina Signora,
e nulla avremo da temere:*
se Tu ci assisti in morte, entreremo nella vita. Gloria.
5° ant. Se Tu mi soccorri, non temerò alcun male.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
Dolcissima Vergine e Madre nostra Maria, per quella spada di dolore che Ti trafisse
l'anima, quando vedesti il tuo amatissimo Figlio Gesù inchiodato sulla Croce, ferito
alle mani e ai piedi, orribilmente lacerato dai flagelli e ridotto tutto ad una piaga:
concedici, Te ne supplichiamo, un cuore trafitto dal suo santo amore, affinché
purificati da ogni radice di male, liberi dalla corruzione del peccato e rivestiti di tutte
le virtù cristiane, possiamo con tutto il nostro essere elevarci a Dio dal profondo della
nostra miseria e salire al Cielo in corpo ed anima, nel giorno beato della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 
Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

PREGHIERA A GESù di S. Bonaventura


O Gesù, Verbo eterno del Padre, che per nostro amore ti degnasti nascere dalla
illibatissima Vergine Maria, concedici di servirti con fedeltà ed umiltà di cuore. Tu sei
Dio e vivi e regni per tutti i secoli. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
 
GIOVEDì
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1° ant. Confortami e difendimi, o Maria.


 
SALMO 100
Voglio col canto esaltare la tua bontà e misericordia, o Maria:*
donami la gioia del cuore e Ti benedirò nell'esultanza.
Magnificherò il tuo Nome e la tua gloria:*
dona conforto al mio spirito.
Zelerò il tuo amore e la tua lode:*
rendimi propizio il divin Giudice.
Confido nella tua bontà e nella tua grazia:*
e mai sarò deluso.
Dona pace alla mia anima,*
fammi degno di vedere Gesù, mio Salvatore. Gloria.
1° ant. Confortami e difendimi, o Maria.
2° ant. Non dimenticarci, o Maria, nella nostra lotta.
 

SALMO 103
Benediciamo insieme l'eccelsa Vergine Maria:*
Ella è degna di ogni nostra lode.
Vestita di Sole e di celeste Luce,*
splendi, o Signora, di beltà divina.
O dolce Madre dei peccatori,*
Maestra di virtù e di carità perfetta.
Concedi ai tuoi servi di imitare le tue virtù sante;*
piega verso di noi la bontà di Dio.
Apri a noi benigna la porta del Cielo,*
sostienici nel combattimento estremo. Gloria.
2° ant. Non dimenticarci, o Maria, nella nostra lotta.
3° ant. Chi Ti ama, divina Signora, non temerà la morte.
 

SALMO 110
Ti loderò, Signora, con tutto il mio fervore,*
Ti glorificherò con tutto il mio spirito.
La tua bontà sarà in eterno esaltata;*
la tua misericordia resterà gloriosa davanti a Dio.
Tu sei la Madre del nostro Redentore,*
rifugio d'amore a tutti i peccatori.
Chi Ti onora sarà da Dio amato*
e giungerà sicuro tra le schiere degli Angeli.*
Il tuo Nome, o Maria, è potente e chi lo porta nel cuore non teme il giudizio. Gloria.
3° ant. Chi Ti ama, divina Signora, non temerà la morte.
4° Vieni incontro, o Maria, alla mia animai.
 

SALMO 113
Vieni incontro, o Maria, alla mia anima, nel suo viaggio verso il Cielo,*
accoglila con bontà e misericordia.
Confortala con la tua dolce presenza,*
perché non tema le insidie del nemico.
Siile scala al regno beato,*
via sicura al Paradiso.
Ottienile perdono e pace dal divin Padre;*
dimora eterna tra i servi del Signore.
Difendi i tuoi devoti al tribunale di Dio;*
sostieni indulgente la loro causa. Gloria.
4° ant. Vieni incontro, o Maria, alla mia anima.
5° ant. Beato chi Tu conforti, o Maria, con la tua visita.
 

SALMO 114
Ho amato con sincerità di cuore la divina Madre*
e la sua luce ha confortato il mio spirito.
Dolori di morte turbarono l'anima mia,*
ma il suo ricordo dissipò ogni mio timore.
Pericoli ed angosce mi strinsero il cuore,*
ma Ella venne pronta in mio soccorso.
Si incida nel profondo del mio spirito
il suo dolce Nome,*
e nulla potrà contro di me il maligno.
Anima mia, sii fedele nel darle lode,*
e nulla temerai nella lotta estrema. Gloria.
5° ant. Beato chi Tu conforti, o Maria, con la tua visita.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
 
VENERDì
PREGHIERE DI INTRODUZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1°ant. Infondi nel nostro spirito la tua esultanza.


 

SALMO 119
Dal profondo della tribolazione, ho levato a Maria il mio grido*
ed Ella mi ha esaudito.
Liberaci, divina Signora, da ogni male,*
tutti i giorni della nostra vita.
Schiaccia la testa superba ai nostri nemici,*
con la forza invincibile del tuo piede.
Come esultasti in Dio, tuo Salvatore,*
degnati di infondere in noi la vera gioia.
Intercedi benigna presso il Trono di Dio:*
fa' che cancelli tutte le nostre colpe. Gloria.
1° ant. Infondi nel nostro spirito la tua esultanza.
2° ant. Ottienici da Dio pace e perdono.
 

SALMO 121
Il tuo ricordo, o Maria, ci colma di somma gioia:*
sotto la tua scorta giungeremo felici al regno di Dio.
O celeste Gerusalemme, nostra città beata,*
possiamo a te giungere, al seguito di Maria!
Ma Tu, o Vergine, ottienici pace e perdono,*
rendici vittoriosi sui nostri nemici.
Riempi di fiducia il nostro cuore,*
con il tuo amabile e dolce volto.
Stendi su di noi il tuo manto di misericordia,*
perché sia santa agli occhi di Dio la nostra morte. Gloria.
2° ant. Ottienici da Dio pace e perdono.
3° ant. Confortaci, o Maria, nel nostro doloroso cammino.
 

SALMO 124
Chi in Te confida, o grande Madre di Dio,*
non temerà in morte l'infernal nemico.
Cantate di gioia, o devoti di Maria:*
Ella sarà vostro aiuto nell'ora della prova.
Divina Madre della misericordia,*
non lasciarci soli in questa valle di pianto.
Volgi a noi il tuo volto amabile*
e saranno confusi tutti i nostri nemici.
Sii benedetta in eterno per tutte le tue opere*
e per tutti i tuoi prodigi. Gloria.
3° ant. Confortaci, o Maria, nel nostro doloroso cammino.
4° ant. Mostraci placato il volto del tuo Figlio.
 

SALMO 128
Nella giovinezza prevalse su di me il nemico:*
libera la mia anima dal suo potere.
Difendimi ora e sempre dalla sua malizia,*
poiché a Te mi affido.
Ottienici il perdono di tutte le nostre colpe*
e l'abbondanza della grazia divina.
Insegnaci a percorrere la via della penitenza,*
per giungere santamente a Dio.
Nell'ora della morte mostraci placato il volto del Signore,*
Frutto benedetto del tuo verginale seno. Gloria.
4° ant. Mostraci placato il volto del tuo Figlio.
5° ant. Guidami sicuro al porto della salvezza.
 

SALMO 129
Dal profondo del mio cuore a Te grido, o Maria,*
ascolta benigna la mia preghiera.
Accogli, con bontà materna,*
questa lode in tuo onore.
Liberami dalla tirannia dell'inferno,*
sventa ogni sua trama contro il mio bene.
Ricordati di me nel giorno della mia morte,*
non dimenticare la povera anima mia.
Guidala al porto della salvezza,*
scrivi il mio nome nel libro della vita. Gloria.
5° ant. Guidami sicuro al porto della salvezza.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
Vergine Addolorata, per quelle amare lacrime e sospiri irrefrenabili del tuo Cuore,
quando stringesti tra le tue materne braccia il Corpo senza vita di Gesù, appena
deposto dalla Croce; e lo vedesti esangue, orribilmente piagato, con il Volto contuso e
sfigurato:
ottienici di piangere amaramente i nostri peccati e di farne salutare penitenza;
affinché, quando il nostro corpo sarà deformato dalla morte, la nostra anima risplenda
di luce divina e siamo fatti degni delle compiacenze del tuo Figlio.
Egli è Dio e vive e regna per tutti i secoli. Amen.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

PREGHIERA A MARIA di S. Luigi Gonzaga


O Signora e Madre mia Maria, alla tua benedetta e potente custodia, al tuo Cuore
misericordioso, io mi affido interamente oggi e tutti i giorni della mia vita:
particolarmente io affido a Te l'ora della mia morte.
A Te offro la mia anima e il mio corpo; tutte le mie speranze, le mie angustie e
miserie.
Fa' che per la tua potente intercessione, ogni mio pensiero, parola ed azione sia
conforme ai tuoi desideri e a quelli del tuo Figlio divino che vive e regna per tutti i
secoli. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 
 
SABATO
PREGHIERE DI PREPARAZIONE
Invocazioni

Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo: io mi riconosco indegno di lodare


ogni giorno Maria Immacolata, vostra Figlia, Madre e Sposa; lo chiedo perciò come
dono alla vostra infinita misericordia, per i meriti di Gesù Cristo e di Maria, mia
Santissima Madre. Ave, o Maria.
V/. Mio Dio, fa' che io non mi trovi in peccato, nell'ora della morte.
R/. Perché il demonio non si vanti della mia rovina eterna.
V/. O Dio, vieni a salvarmi.
R/. Signore, vieni presto in mio aiuto.
V/. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
R/. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Si canta sulla melodia "Te lodiamo, Trinità"

Nostro Dio Salvator,


Tu del Padre eterno Figlio;
nascer Ti degnasti ancor
da Maria puro Giglio.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
Tu di grazia e di bontà
vera Madre sei divina:
pace dona e libertà
dal serpente, o gran Regina.
Te, Maria, noi lodiam,
Te ridenti invochiam.
Noi fidenti Ti chiediam
che nell'ora della morte,
vinto il Male, noi troviam
schiuse in Ciel le sante porte.
Te, Maria, noi lodiam,
Te fidenti invochiam.
 
SALMI

1° ant. Donaci, o Maria, conforto e fiducia in Dio.


 

SALMO 130
Concedimi, o Maria, l'umiltà del cuore*
e contemplerò con Te il mistero di Dio.
Benedetta sei Tu dal Signore:*
per Te ha annientato i nostri nemici.
Sia benedetto Dio Padre in eterno,*
per la tua Immacolata Concezione.
E benedetto sia Dio Spirito Santo*
che Ti ha eletta Madre di Cristo.
Rivestici, o Maria, della tua grazia*
che sola ci rende cari a Dio. Gloria.
1° ant. Donaci, o Maria, conforto e fiducia in Dio.
2° ant. Sia per Te, o Maria, il mio ultimo sospiro.
 

SALMO 134
Benedite il Nome santo del Signore,*
insieme al Nome della sua Madre santa.
Rivolgete a Maria costante supplica:*
pregusterete fin d'ora le gioie del Cielo.
Andate a Lei con umiltà di cuore*
e vincerete le seduzioni del peccato.
Chi l'ama con tutto il cuore,*
conoscerà la dolcezza e la pace divina.
Pensatela sempre con amore*
e giungerete sicuri alla visione di Dio.
2° ant. Sia per Te, o Maria, il mio ultimo sospiro.
3° ant. Rendi il mio spirito forte e risoluto.
 
SALMO 137
Ti loderò per sempre, o divina Signora:*
la tua grazia mi ha reso clemente Dio.
Volgiti ancora alla mia preghiera,*
finché io giunga a lodarti con gli Angeli.
Non disprezzare la mia supplica,*
donami uno spirito forte e risoluto.
Proclami ogni lingua la tua lode,*
o Madre divina della mia salvezza.
Libera i tuoi servi dall'angoscia e dal timore:*
vivano nella pace, sotto il manto della tua protezione. Gloria.
3° ant. Rendi il mio spirito forte e risoluto.
4° ant. Liberami dalle insidie del nemico.
 

SALMO 141
Dall'abisso della mia miseria, ho levato la mia supplica a Maria;*
ho versato nel suo Cuore le mie lacrime, come un figlio desolato.
Il nemico mi insidia, tende lacci alla mia vita,*
tenta di avvolgermi nella sua rete infernale.
Non lasciarmi in preda al suo furore,*
giaccia egli vinto sotto i miei piedi.
Libera dal carcere la mia vita*
e loderò in eterno il Signore, Dio degli eserciti. Gloria.
4° ant. Liberami dalle insidie del nemico.
5° ant. Ti affido, o Maria, la mia anima, nel suo viaggio incontro a Dio.
 

SALMO 145
Loda, anima mia, la tua divina Signora:*
canterò finché avrò vita la sua gloria.
La sua lode e il suo ricordo*
rendano esultanti le mie labbra ed il mio cuore.
L'anima mia unita a Te, o Maria, sulla terra,*
compia con Te il suo viaggio incontro a Dio.
Non la turbi il ricordo dei suoi tristi errori*
e la vista funesta del maligno.
Sotto la tua guida giunga a Cristo Giudice*
e attenda fiduciosa il suo giudizio. Gloria.
5° ant. Ti affido, o Maria, l'anima mia, nel suo viaggio incontro a Dio.
 

PREGHIERE CONCLUSIVE
Invocazioni
V/. Maria, Madre di grazia e di misericordia.
R/. Difendici dal nemico infernale e prendici con Te nell'ora della nostra morte.
V/. Illuminaci, in quell'ora, perché non ci avvolgano le tenebre del peccato.
R/. E il nemico infernale non possa gloriarsi della nostra rovina.
V/. Liberaci dalle fauci del leone.
R/. Salva la nostra anima dalle belve dell'Abisso.
V/. Vieni in nostro aiuto, o Madre di misericordia.
R/. Mai sarà confuso chi ti ha invocata.
V/. Prega per noi, o Madre dei peccatori.
R/. Adesso e nell'ora della nostra morte.
V/. O Maria, ascolta la mia preghiera.
R/. E vieni presto in mio aiuto.
 

SUPPLICA A MARIA
Vergine Addolorata, per quei singulti che straziarono il tuo Cuore materno, quando
Gesù morto Ti venne tolto dalle braccia e rinchiuso nel sepolcro:
rivolgi i tuoi occhi pietosi a noi miseri figli di Eva, che da questa valle di pianto
eleviamo a Te angosciati la nostra supplica.
Madre santa, mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno; per i
tuoi meriti eccelsi, ottienici il conforto dei santi Sacramenti; sia la nostra morte
serena e fiduciosa, nell'attesa di Gesù Giudice, placato dalle tue pietose suppliche in
nostro favore. Amen.
 

Versetti:
V/. Prega per noi, Santa Madre di Dio.
R/. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
V/. Deh, fa' che la nostra morte, o Madre pia.
R/. Sia per noi riposo e pace. Così sia.
 

CANTICO ALLA BEATA VERGINE


Melodia del Te Deum
Il Cantico si può suddividere in tre parti, quando non è possibile eseguirlo per intero.
Parte prima
Te lodiamo, o Maria, vera Madre di Dio,*
Te proclamiamo e veneriamo sempre Vergine.
Te dell'Eterno Padre prediletta Figlia*
tutta la terra riverente onora.
A Te tutti gli Angeli e gli Arcangeli*
i Troni e le Dominazioni fedeli servono.
A Te le Potestà e le Virtù celesti,*
insieme alle Dominazioni s'inchinano obbedienti.
Tutti i Cori degli Angeli, i Cherubini e i Serafini*
assistono osannanti al Tuo Trono.
In tuo onore tutte le creature angeliche*
con voce incessante proclamano:
Santa, Santa,*
Santa Maria, Madre Vergine di Dio.
Pieni sono i cieli e la terra,*
della maestà gloriosa del Frutto del tuo seno.
Te dei Profeti l'eletta schiera*
annuncia Vergine e Madre di Dio.
Te loda il coro glorioso degli Apostoli*
Madre del loro Creatore.
Te la candida schiera dei Martiri*
esalta del divino Agnello Genitrice.
Te la moltitudine gloriosa dei Confessori*
chiama Tempio vivo della Trinità altissima.
Te l'amabile coro delle Vergini*
celebra specchio di umile candore.
Te tutta la Corte celeste*
esalta e venera potente Regina.
Te, per tutto il mondo, la vera Chiesa di Cristo*
invoca e glorifica Madre della Maestà divina.
A Te lode e potenza, o Maria;
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

Parte seconda
O vera Madre del Re del Cielo,*
Madre santa, clemente e pia.
Tu Regina degli Angeli*
Tu porta del Paradiso.
Tu scala del celeste Regno*
e della gloria senza fine.
Tu delizia dello Sposo divino,*
Tu di pietà e di grazia Arca preziosa.
Tu sorgente di misericordia,*
Tu Sposa e Madre del Re dei secoli.
Tu tempio e sacrario dello Spirito Santo,*
Tu sede eletta della Trinità Santissima.
Tu potente Mediatrice di grazia*
Tu di luce gloriosa dispensatrice.
Tu nostra forza contro il maligno*
Tu Avvocata e rifugio dei peccatori.
Tu dispensatrice dei doni celesti,*
Tu invitta Regina, terrore dei demòni.
Tu Signora dei cieli e della terra,*
Tu nostra potente Avvocata presso Dio.
Tu salvezza di chi t'invoca,*
Tu porto ai naufraghi, sollievo ai miseri, rifugio ai derelitti.
Tu Madre degli eletti e pienezza della loro gioia,*
Tu dispensatrice di felicità divina.
Tu ministra di gloria e di perdono,*
Tu promessa da Dio ai santi Patriarchi.
Tu luce dei Profeti e sapienza degli Apostoli,*
Tu Maestra degli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri e guida dei Confessori,*
Tu gioia e candore delle Vergini.
Tu per salvarci dalla morte eterna,*
accogliesti nel tuo seno verginale il Figlio di Dio.
Tu schiacciasti l'antico serpente*
e apristi ai fedeli il Regno eterno.
A Te lode e potenza, o Maria,*
A Te onore e gloria eterna. Amen.
 
Parte terza
Gloriosa col tuo Divin Figlio,*
siedi, o Maria, alla destra del Padre.
Prega per noi, o Vergine clemente,*
Colui che sarà un giorno il nostro Giudice.
Vieni, Regina, in soccorso dei tuoi sudditi,*
redenti dal Sangue prezioso del tuo Figlio.
Pietosa Vergine, noi t'imploriamo*
di introdurci con i Santi nella gloria eterna.
Salva, o Regina, il tuo popolo,*
perché sia coerede del tuo Figlio.
Reggici con il tuo consiglio*
custodiscici per l'eternità beata.
Per tutti i giorni della nostra vita,*
celeste Madre, noi vogliamo benedirti.
E cantare in eterno la tua gloria*
con la lingua e con il cuore.
E Tu, Madre nostra, o Maria,*
liberaci oggi e sempre dal peccato.
Pietà di noi, o buona Madre;*
pietà di noi tuoi figli.
Mostraci sempre la tua misericordia,*
perché, o Vergine, in Te speriamo.
In Te, cara Madre, noi speriamo:*
difendici in eterno.
A Te lode e potenza, o Maria;*
a Te onore e gloria eterna. Amen.
 

PREGHIERA A MARIA di S. Bonaventura


O Maria, vera Madre di Dio e Vergine amabilissima, pietosa consolatrice degli afflitti,
per quella gioia divina che provasti nel rivedere il tuo Figlio risorto:
conforta la mia anima nelle angosce dell'esilio e fa' che nel giorno della risurrezione,
quando l'umanità intera attenderà la sentenza di Cristo Giudice, possa io trovarmi nel
numero degli eletti: affinché non tema la dannazione eterna, ma possa salire con Te e
i Beati del Cielo al possesso della gioia senza fine. Amen.
 

Offerta per la diffusione di questa pratica devota.


Eterno Padre, unito a tutti gli Angeli della Corte celeste e a tutte le anime dei giusti,
io ti offro, per le mani di Maria SS.ma, il Sangue preziosissimo di Gesù Cristo, per
ringraziarti della diffusione, che Tu vorrai concedere, di questa santa devozione ad
onore di Maria, e dell'abbondanza di grazie che Tu concederai a quanti la
praticheranno e la diffonderanno. Amen.
Ci benedicano Gesù e Maria: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
 

LAUS DEO ET MARIAE


NOVENA ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE

Padre Stefano Maria Manelli frate francescano dell'Immacolata

INTRODUZIONE

"Il sorriso dell'Immacolata"


Santa Bernardetta Soubirous, la veggente delle apparizioni dell'Immacolata avvenute
nel 1858 nella grotta di Massabielle a Lourdes, era ricercata da mol-te persone che,
per interesse spirituale, o soltanto per curiosità, volevano parlarle, interrogarla e
sapere mol-te cose di quelle apparizioni dell'Immacolata che sta-vano creando un
movimento di grande portata nella Chiesa intera e nella Francia, in particolare.
Tra gli altri, un giorno, si presentò a Lourdes un personaggio importante, inquieto e
turbato, ben poco credente e per nulla praticante, il quale voleva incon-trare e
conoscere santa Bernardetta Soabirous, l'umi-le e povera ragazza, che era sempre
molto riservata e tanto timida. Il personaggio riuscì a incontrarla e dopo alcune
domande e risposte che lo lasciarono abba-stanza scettico, volle però chiedere a
Bernardetta una sola cosa: «Se la Madonna, apparendo, aveva talvolta sorriso, come
era il sorriso dell'Immacolata?... poteva la veggente ripeterlo per farglielo
vedere? ... ».
Santa Bernardetta rimase subito confusa a questa strana richiesta, e rispose
d'impulso che si sentiva del tutto incapace di riprodurre il sorriso dell'Immacolata.
Ma, dopo aver detto ciò, avendo compreso che quel personaggio se ne sarebbe
andato ancor più deluso e scettico, pensando al bene di quell'anima inquieta e fuori
strada, disse con tutta umiltà: «Ebbene, signore, proverò a ripetere quel sorriso
dell'Immacolata, ma sappia compatirmi se non riuscirò affatto». La pia Ber-nardetta,
allora, si raccolse per alcuni momenti, tenne le sue mani sul petto, e fece quindi un
sorriso lungo, così dolce, luminoso ed estatico che quel personaggio, fissando santa
Bernardetta, dopo il primo stupore, non potè_fare a meno di cadere in ginocchio lì,
davanti a lei, esclamando come fuori di sè:
«Sì, sì, ho visto l'Im-macolata e il suo sorriso!...».
E da quell'istante iniziò la vera conversione di quel personaggio che era scettico e
fuori strada; e fu una conversione mirabile per il bene che il convertito iniziò a
compiere vivendo una vita eroica di fede, di preghie-ra e di buone opere, senza
risparmio di sacrificio per-sonale. "Il sorriso dell'Immacolata" era stato capace di
capovolgerlo. Anche la stampa si interessò di quel personaggio, e la sua storia servì
di richiamo e di inco-raggiamento a quanti si recavano a Lourdes per otte-nere
grazie per l'anima e per il corpo.
"Il sorriso dell'Immacolata" è il sorriso della Piena di grazia ", della "Tutta Bella"
(la "Tota Pulchra'), e non può che essere un sorriso di grazia e di amore, di bontà e
di bellezza, di candore e di soavità celestiale. Ma se "il sorriso dell'Immacolata" è
tutto questo, che cosa deve essere la persona dell'Immacolata, il miste-ro
dell'Immacolata? Una risposta a questa domanda ci viene dal libro dell'Apocalisse
che ci fa vedere l'Im-macolata come la «Donna vestita di sole, coronata da dodici
stelle, con la luna sotto i suoi piedi», Vergine gravida del Verbo Incarnato, suo Figlio
(cf Ap 12, 1.2.5). E qui non si può non cadere in ginocchio, medi-tando e
contemplando.
   La Novena in onore dell'Immacolata è appunto l'occasione d'oro dell'incontro e
della conoscenza del-l'Immacolata nel suo mistero di grazia; e voglia "il sor-riso
dell'Immacolata" accompagnarci in questa Novena e svelarsi ogni giorno alla nostra
anima inondandola dei suoi raggi divini di amore e di bellezza che sono il sublime
riflesso creato dell'increato amore e bellezza di Dio.
 

Primo giorno

CHE COS'è L'IMMACOLATA CONCEZIONE?


L'Immacolata Concezione è una verità di fede del-la Chiesa cattolica. La dottrina
cattolica, infatti, inse-gna che la Vergine Maria, all'atto della sua concezione nel
grembo materno, fin dal primo istante, non fu né toccata, né macchiata dal peccato
originale, perché ven-ne interamente preservata da esso, e quindi concepita
immacolata, ossia tutta pura, tutta piena di grazia. Tale verità venne definita
solennemente dogma di fede dal Sommo Pontefice, il beato Pio IX, l'8 dicembre
1854, con la Bolla di definizione dogmatica Ineffabilis Deus. Guardando Maria
Santissima e contemplando l'i-neffabile mistero della sua Immacolata Concezione si
può riflettere e comprendere bene la differenza fra la nostra concezione macchiata nel
grembo della nostra mamma, e la concezione immacolata di Maria, ossia la sua
concezione senza macchia avvenuta nel grembo del-la sua mamma, sant'Anna.
Ogni concezione di un essere umano nel grembo materno, infatti, viene sempre
segnata, o meglio sfre-giata dalla contrazione del peccato originale che mac-chia
l'anima e la deturpa. Perciò è una concezione macchiata da quella che fu la prima
colpa, commessa dai nostri Progenitori. La concezione di Maria nel grem-bo della
sua mamma, invece, è avvenuta senza la con-trazione di quella colpa, ma con la
preservazione totale dal peccato adamitico, e perciò è stata una concezione senza la
macchia delle origini, ossia tutta immacolata.
Nella concezione macchiata di ogni discendente di Adamo si ha, quindi, la presenza
del peccato originale, che lo deturpa e lo rende, perciò, creatura "fglia del-l'ira di Dio"
(cf Ef 2,3). Nella concezione immacolata di Maria, invece, al posto del peccato c'è
stata solo la presenza della grazia divina che ha santificato e ha sopraelevato la
creatura rendendola "faglia di Dio", facendola cioè «partecipe della natura divina» (2
Pt 1,4), nello stato di pura innocenza, tutta santa, bella e gradita a Dio.
Discendente da Adamo e da Eva, dunque, l'intera umanità, dopo la caduta, era
tristemente condannata, purtroppo, alla contrazione del peccato originale all'at-to
stesso della concezione di ogni nuovo essere umano nel grembo materno. Soltanto
Maria di Nazaret, inve-ce, predestinata da Dio fin dall'eternità quale Madre del Verbo
Incarnato, indipendentemente dalla previsio-ne della caduta dei progenitori, non è
andata soggetta alla contrazione del peccato originale in vista e per i meriti del Figlio
Redentore, pur essendo anch'ella discendente di Adamo e di Eva, figlia della stirpe
rega-le di Davide.
 

Il vulcano in eruzione
Per farsi una qualche idea del mistero dell'Imma-colata Concezione, si può pensare
alla legge della con-trazione del peccato originale come ad una colata di lava ardente
da un vulcano in eruzione.
Il peccato originale, infatti, si trasmette per via di generazione in ogni figlio che viene
concepito, river-sandosi come un torrente di fuoco vulcanico che avan-za bruciando e
distruggendo tutto ciò che incontra, alberi e case, uomini e bestie, fiori e piante,
lasciando dietro di sé soltanto squallore e morte. In questo senso tutti i figli di Adamo
vengono concepiti rovinati dalla lava del peccato originale. Ogni uomo infatti può
ripe-tere con verità il versetto del Salmo che dice: «Nel pec-cato mi ha concepito mia
madre» (Sal 50,4).
Ebbene, a questa legge inesorabile di morte non è andata soggetta una sola creatura
adamitica: Maria di Nazaret. Ella, infatti, predestinata ad essere la Madre di Dio, per
generare Gesù, il Verbo Incarnato, fu sot-tratta alla contrazione della colpa d'origine
con la pre-servazione operata da Cristo, quale Redentore per-fettissimo.
Fu come se la colata di lava ardente, nel suo avan-zare distruttivo e micidiale, avesse
incontrato lungo il cammino un monte su cui era posto il più ameno giar-dino di fiori
e di piante pregiate. La colata di lava ha circondato il monte e ha proseguito oltre
lasciando intatto e fiorente quel giardino posto sul monte, che risalta ancora più
rigoglioso e splendido sulla zona di morte che lo circonda tutt'intorno.
Il torrente del peccato originale, fuoco distruttore e micidiale, si fermò di fronte a
Maria, di fronte a que-sta creatura ammirabile, predestinata ai sommi misteri
dell'Incarnazione e della Redenzione, e la lasciò intat-ta andando oltre nella sua
marcia di rovina delle anime di tutti i discendenti di Adamo e di Eva fino alla fine dei
tempi.
Questa è l'Immacolata Concezione: un paradiso di grazia, un giardino di candore e di
bellezza. Unico, esso non ha l'eguale. Il mistero dell'Immacolata «contiene molti altri
misteri - afferma san Massimiliano M. Kol-be - che col tempo saranno svelati».
L'Immacolata Concezione, perciò, è un firmamento di stelle nel qua-le Dio pone la
sua stessa dimora, perché, come insegna san Luigi Maria Grignion da Montfort, Dio
«ha fatto un mondo per l'uomo viatore, questo nostro; ha fatto un mondo per l'uomo
beato, il paradiso; ha fatto un mondo per Sé e gli ha dato il nome di Maria» (Il segre-
to di Maria, 19).
PROPOSITO: Guardare all'Immacolata, giardino di gra-zia, e recitare il Rosario
chiedendo a Lei la grazia di rendere la mia anima un giardino di virtù, liberandolo
dagli sterpi dei difetti e dall'immondizia dell'impurità.
 

Secondo giorno

PERCHé L'IMMACOLATA CONCEZIONE?


Non è difficile rispondere a questa domanda: l'Im-macolata Concezione ci è stata data
per la gloria di Dio e per la salvezza nostra. Maria Santissima, infatti, è sta-ta voluta
da Dio "immacolata", per un disegno di glo-ria a Dio e di salvezza per l'umanità.
Questa risposta è stata data particolarmente dalla Teologia francescana per merito di
san Francesco, il Poverello di Assisi, il quale, alla scuola di san Paolo, parlando di
Cristo, il Verbo Incarnato, su cui è stato fat-to l'uomo, ha detto così: «Considera, o
uomo, in quale sublime condizione ti ha posto Dio che ti creò e ti fece a immagine
del suo diletto Figlio secondo il corpo, e a sua similitudine secondo lo spirito».
L'uomo è stato fatto su Cristo, dunque, che è il Verbo fatto carne. Ma, riflettendo su
questa afferma-zione, possiamo ben capire che se l'uomo è stato fatto su Cristo,
significa che Cristo viene prima dell'uomo nel disegno creativo di Dio. Non si tratta
di un prima cro-nologico, è vero, ma di un prima nella mente e nel vo-lere di Dio,
equivalente all'idea che l'artista ha della sua opera prima di realizzarla.
Continuiamo nella nostra riflessione, ora, ed è faci-le renderci subito conto che se
Cristo viene prima, nel piano divino, come Verbo Incarnato, deve venire prima anche
Colei che genera il Verbo Incarnato, ossia la Madre del Verbo fatto carne. Madre e
figlio fanno uni-tà: l'uno non può essere senza l'altra. Per questo Dio, prima dell'uomo
e di tutto il creato, - come insegna san Paolo - predestinò Cristo e sua Madre con un
«unico e identico decreto» ("uno eodemque decreto"), secondo l'espressione luminosa
adoperata dal papa Pio IX nella "Ineffabilis Deus", la Lettera Enciclica per la
proclama-zione del dogma dell'Immacolata Concezione.
San Paolo, infatti, ha scritto che Gesù Cristo «è immagine del Dio invisibile, generato
prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tut-te le cose, quelle
nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili. Troni, Dominazioni,
Princi-pati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mez-zo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo,
cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di colo-ro che risuscitano dai morti, per
ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni
pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il
sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle
nei cieli» (Col 1,15-20).
Questi versetti della lettera di san Paolo ai Colosse-si vengono giustamente chiamati i
versetti del «Primato di Cristo». Ma su di essi necessariamente, anche se non
esplicitamente, si fonda anche il «Primato di Maria», come ha intuito e affermato, da
più secoli, la grande scuo-la teologica francescana detta «scotista», ossia la scuola al
seguito del suo corifeo, il beato Giovanni Duns Scoto.
La pagina della lettera di san Paolo ai Colossesi ci fa ben comprendere, in effetti, il
"perché" dell'Immacolata Concezione di Maria. Quale Madre di Cristo, il quale è
stato «generato prima di ogni creatura», Maria Vergine è voluta anch'Ella da Dio
«prima di ogni creatura» per dare la vita a Colui per mezzo del quale «sono state
crea-te tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quel-le visibili e quelle
invisibili». Cielo e terra sono stati fatti per mezzo di Cristo, che è stato fatto da Maria
sua Madre, e tutte le cose «sussistono in lui», ossia sussistono in Colui che è stato
fatto da Maria sua Madre.
Tutto il creato e l'intera umanità, quindi, vengono dopo Cristo e Maria, sono stati fatti
per mezzo di loro e per loro. Per questo Essi hanno il "Primato" su tutto il disegno
creativo di Dio Uno e Trino, indipendente-mente dalla previsione del peccato degli
Angeli e degli uomini. Ecco il «perché» dell'Immacolata Concezione di Maria, voluta
quindi da Dio ab ceterno, dall'eternità, in unità con Colui che è la somma gloria di
Dio e nel Quale l'universo intero realizza la suprema gloria di Dio tre volte Santo.
Cielo, tabernacolo, vestimento di Dio L'Immacolata Concezione può essere
considerata, quindi, come il cielo di Dio, il cielo nel quale il Verbo Incarnato è come
il sole che spazia dando luce e vita a tutte le cose che sono «nei cieli e sulla terra», a
tutte le cose «visibili e invisibili» (Col 1,16).
Non ci incanta forse il cielo con il suo colore tur-chino che si riflette, iridescente,
splendidissimo, negli oceani e nei mari? Il cielo abbraccia l'universo che vive e opera
in esso. Aldilà e al di sopra del cielo c'è soltan-to Dio infinito.
L'Immacolata è questo cielo nel quale è contenuto tutto l'universo: e per questo Ella è
diventata la Madre universale.
L'Immacolata è questo cielo nel quale il Verbo Incar-nato splende come sole che
irradia la luce divina della verità e dell'amore su «tutte le cose visibili e invisibili».
L'Immacolata è questo cielo nel quale Dio dimora come nel suo Tabernacolo, nel suo
Paradiso. Per questo Ella è chiamata anche «Tabernacolo dell'Altissimo» (Sal 46,5) e
«Paradiso di Dio», come la chiama San Germa-no, uno dei Padri della Chiesa.
L'Immacolata è questo cielo di cui il Verbo di Dio si è rivestito come "Suo
Vestimento", secondo l'espressio-ne di san Francesco d'Assisi, da momento che il
Verbo volle assumere in Lei e da Lei la natura umana per farsi uomo e per essere
vittima redentrice dell'intero universo.
PROPOSITO: Con la recita del Rosario, chiedere all'Im-macolata la grazia di
custodire sempre la purezza del-la mia anima e la castità del mio corpo per avere la
presenza di Dio inabitante in me, evitando ad ogni costo ogni peccato mortale.
 

Terzo giorno

L'IMMACOLATA CONCEZIONE E LA NOSTRA SALVEZZA


Dopo la caduta di Adamo ed Eva, nostri Progeni-tori, nel peccato originale, tutta la
discendenza umana si è trovata condannata a contrarre, per via di genera-zione, la
stessa loro colpa fino alla fine dei tempi.
Subito dopo la caduta nel peccato, di fatto, la con-dizione dei Progenitori si
presentava drammatica e sen-za scampo: tutta la discendenza adamitica sarebbe stata
"figlia dell'ira" di Dio (cf Ef 2,3), anziché «figlia» del-l'amore di Dio, che aveva
collocato Adamo ed Eva in uno stato di «giustizia originale» da trasmettere a tutti i
loro discendenti, per costituire la famiglia di Dio nel paradiso terrestre e celeste.
Dopo la caduta nel peccato, perciò, Adamo ed Eva si videro perduti, e non sembrava
restare altro per loro che la più cupa disperazione, frutto amarissimo del pec-cato
commesso. La Misericordia di Dio, però, sempre paziente e pietoso, intervenne a
salvare il piano creati-vo del suo amore in maniera così straordinaria ed effi-cace da
lasciare davvero stupiti.
Egli, infatti, si servì di un nuovo Adamo e di una nuova Eva perché operassero
insieme la nostra Redenzione, così come il primo Adamo e la prima Eva ave-vano
operato insieme la nostra rovina. La Redenzione, perciò, è stata l'opera di
restaurazione dell'umanità decaduta. Adamo ed Eva con l'albero del bene e del male
obbedirono al serpente - ossia a satana - per la rovina dell'umanità, commettendo il
primo peccato, chiamato appunto «peccato delle origini». Il nuovo Adamo-Cristo, e
la nuova Eva-Maria, con l'albero del-la Croce, servirono a Dio, invece, per operare la
Redenzione universale, immolandosi per amore e con amore.
Per la sua Immacolata Concezione, Maria, la nuo-va Eva, ha potuto concepire il
Verbo Incarnato nel suo grembo vergine ad opera dello Spirito Santo. Per la sua
Immacolata Concezione, Maria ha potuto cooperare quale Corredentrice all'opera
salvifica del Redentore universale, Cristo. Per la sua Immacolata Concezione, per la
sua Maternità Divina, per la sua opera correden-tiva, Maria è diventata nostra «Madre
nell'ordine della grazia» (LG 61).
Come nella caduta di Eva si trova la radice della nostra rovina, così nell'Immacolata
Concezione di Maria si trova la radice stessa della nostra Redenzione. La caduta di
Eva trascinò Adamo al compimento della caduta dell'umanità intera nella colpa
originale. L'Im-macolata Concezione di Maria portò il Nuovo Adamo, Cristo, al
compimento della Redenzione universale, ossia all'opera di riscatto e di riacquisto
della divina grazia perduta.
Con questa grazia divina riacquistata dal Nuovo Adamo e dalla Nuova Eva, ossia dal
Redentore e dalla Corredentrice, noi abbiamo avuto la figliolanza divina che ci eleva
all'ordine soprannaturale, per cui siamo figli di Dio» e possiamo chiamare Dio nostro
«Padre», Gesù nostro «Fratello», Maria nostra «Madre». Perché "Immacolata",
dunque, Maria santissima, unita al Redentore, è diventata Madre Corredentrice, ossia
Madre di tutti i redenti, Madre universale. Al con-trario della prima Eva peccatrice,
che ha condannato tutti gli uomini a nascere macchiati dalla colpa delle origini, Maria
è stata la nuova Eva corredentrice, che ha cooperato con il Figlio Redentore per la
nostra rigene-razione alla vita divina della grazia. Per questo, Ella soltanto, Maria
Immacolata, è la vera «Madre dei viven-ti» (Gen 3,20), la nostra «madre nell'ordine
della gra-zia», come insegna il Vaticano II (LG 61).
 

La «causa della nostra letizia»


Quanto deve essere grande, perciò, la nostra rico-noscenza verso l'Immacolata
Concezione! Dalla prima Eva peccatrice, infatti, noi abbiamo avuto la morte. Dalla
seconda Eva corredentrice, abbiamo avuto la vita. Dall'Immacolata Corredentrice,
infatti, l'umanità ha riottenuto la grazia della filiazione divina, ha riotte-nuto, cioè, la
vita delle anime rigenerate e inondate dalla partecipazione alla stessa natura divina
(cf 2Pt 1,4). Dall'Immacolata Corredentrice, dunque, è scaturita la vera letizia
dell'universo.
San Leopoldo Mandic', l'umile e grande Santo cappuccino del secolo XX, fra le
invocazioni mariane delle Litanie Lauretane, preferiva particolarmente l'in-vocazione
Causa della nostra letizia, prega per noi. Quando egli recitava le Litanie Lauretane,
infatti, all'in-vocazione Causa della nostra letizia, si fermava prima per qualche
istante a guardare l'immagine della Madon-na con gli occhi pieni di luce e con
l'espressione del volto che voleva esprimere ogni volta la più viva rico-noscenza
verso di Lei.
è stata Lei, infatti, che con la sua Immacolata Con-cezione e con la divina Maternità
corredentiva, tutta associata al divin Figlio Redentore, «con Lui e sotto di Lui», -
come precisa il Vaticano II (LG 56) - ha restaurato la nostra vita soprannaturale,
ridandoci la letizia» della filiazione divina, la «letizia» della vita di grazia, la «letizia»
della riapertura della «Porta» del Paradiso: e tutto ciò l'ha fatto dandoci Gesù, la sor-
gente infinita di ogni letizia e gioia per il cielo e per la terra. Nell'invocazione «Causa
della nostra letizia», san Leopoldo Mandic' contemplava ogni volta con commozione
questo mistero dell'Immacolata Corre-dentrice, nostra salvezza e nostra vita, nostra
pace e nostra letizia.
PROPOSITO: Recitare piamente il Rosario con le Lita-nie Lauretane, fermandomi a
meditare in particolare sull'invocazione "Causa della nostra letizia", per rin-graziare
l'Immacolata Corredentrice con la più gran-de riconoscenza filiale.
 

Quarto giorno

L'IMMACOLATA CONCEZIONE E IL PECCATO ORIGINALE


Tra l'Immacolata Concezione e il peccato originale c'è opposizione radicale e totale.
L'Immacolata Conce-zione, infatti, è purezza nivea, il peccato originale, inve-ce, è
macchia tenebrosa; l'Immacolata Concezione è grazia divina, il peccato originale è
disgrazia diabolica; l'Immacolata Concezione è vita per un'eternità beata, il peccato
originale è morte per un'eternità senza Dio.
Per capire in qualche modo l'opposizione netta fra l'Immacolata Concezione e il
peccato originale può essere utile ripensare alla scena drammatica avvenuta nel
giardino dell'Eden, agli albori dell'umanità.
Dopo la caduta di Adamo ed Eva, nostri progenito-ri, nella colpa originale, l'umanità,
privata dello stato felice di grazia e del tesoro della filiazione divina, secondo
l'originario piano creativo di Dio, si trovò ridotta allo stato di peccato che la rese
figlia dell'ira di Dio (cf Ef 2,3).
A questo punto, il capovolgimento della situazione provocò, per i Progenitori e per la
loro discendenza, la cacciata dal Paradiso terrestre, con la chiusura della porta del
Paradiso celeste, con la conseguente condanna ad una vita amara e triste, destinata
soltanto alla per-dizione nell'inferno eterno del «serpente».
Grazie alla sua misericordia, però, Dio presentò il suo piano di Redenzione per la
povera umanità profe-tizzando, appunto, due nuovi Progenitori - una nuova Eva ed
un nuovo Adamo - che avrebbero espiato la colpa dei primi Progenitori, in
opposizione vittoriosa al serpente infernale. Fu allora che risuonarono le parole
divine dirette al serpente: «Porrò inimicizia fra te e la donna, fra il tuo seme e il sito
seme, essa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai al calcagno» (Gen 3,15).
L'inimicizia fra il "serpente" e la "Donna" si pre-senta chiara e netta. Altrettanto
chiara e netta si presenta la vittoria. Tra il «serpente» e la «Donna», cioè, non vi
è solo «inimicizia», che comporta lotta e scontro, ma vi è anche la vittoria della
«Donna» che, per la virtù del Figlio, «schiaccia» la testa al serpente.
La «Donna» e il «serpente» che si contrappongono rappresentano appunto la
contrapposizione fra FImma-colata Concezione e il peccato originale. Essi sono in
opposizione irriducibile, ed è quella l'opposizione che si prolunga, potrebbe dirsi, e si
fa presente dolorosa-mente anche in ogni uomo impegnato in quella lotta drammatica
fra la «carne e lo Spirito», che è descritta così bene da san Paolo (cf Gal 5,17).
La «Donna» ha la potenza divina, il «serpente» ha la potenza satanica; la «Donna» è
tutta luce di inno-cenza celeste, il «serpente» è il «principe» delle tenebre infernali (cf
Gv 12,13); la «Donna» è «piena di grazia» (Lc 1,28), il «serpente» è pieno di
peccato; la «Donna» è genitrice della vita, il «serpente» è «omicida fin dal-l'inizio»
(Gv 8,44).
In conclusione, si può forse sintetizzare il tutto, dicendo che nella «Donna» si
impersona l'Immacolata Concezione e ogni grazia, mentre nel «serpente» si
impersonano il peccato originale ed ogni peccato.
 

«Ella ti schiaccerà la testa!»


Appare evidente, in realtà, la contrapposizione di-retta fra 1' Immacolata Concezione
e il peccato; e la con-trapposizione non riguarda soltanto il peccato originale, ma
qualsiasi peccato, di ogni genere. Con l'Immaco-lata Concezione di Maria, infatti,
inizia il piano salvi-fico di Dio ricco di misericordia (cf Ef 2,4) nei riguardi del
povero genere umano ridotto a "figlio dell'ira" di Dio (Ef 2,3) per la miseranda caduta
dei progenitori.
L'Immacolata Concezione, di fatto, è stata la gran-de «nemica» di satana, è stata
Colei che con il suo Figlio, e per la potenza del suo Figlio, schiaccia la testa al
serpente con il suo «piede immacolato», com'è det-to espressamente nell'Enciclica
Ineffabilis Deus, per la definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione.
Con quale speranza e fiducia, quindi, i nostri po-veri Progenitori avranno pensato a
questa vittoriosa «nemica» del serpente, Genitrice del Redentore Divino e Madre
Corredentrice dell'umanità redenta? Con quanta speranza e fiducia l'avranno attesa,
pregando e sospirando di giorno in giorno? La testa del serpente schiacciata dal piede
dell'Immacolata Corredentrice in virtù dei meriti di Cristo Redentore - «essa ti schiac-
cerà la testa» - era la visione confortatrice della vitto-ria di Dio sul demonio, della
vittoria della grazia sul peccato.
Nella vita del beato Guglielmo Chaminade, grande apostolo di Maria santissima, si
legge che, da vecchio, diventato cieco, quando lo portavano vicino alla statua
dell'Immacolata, che si trovava in fondo al viale del giardino del convento, posava
ogni volta le sue mani sul piede dell'Immacolata che schiaccia la testa al ser-pente, e
ripeteva con forza: «Questo piede ti schiaccia e ti schiaccerà sempre la testa!».
L'Immacolata Corredentrice, in virtù di Cristo Re-dentore, è la nostra vittoria sul
demonio e sulla morte, sull'errore e su ogni male. Ricordiamolo sempre, a no-stro
sostegno e conforto, rinnovando ogni volta la no-stra gratitudine verso di Lei.
PROPOSITO: In ogni tentazione mi rivolgerò all'Imma-colata Corredèntrice
pregandola soprattutto con il Rosario affinchè mi venga in aiuto schiacciando Ella,
"con il suo piede immacolato", la testa al velenoso "serpente" tentatore.
 

Quinto giorno

COME è AVVENUTA L'IMMACOLATA CONCEZIONE?


Se Maria di Nazaret è discendente di Adamo ed Eva, come ha potuto essere concepita
senza contrarre anch'ella la macchia del peccato originale? Se la con-trazione del
peccato originale si ha per via di genera-zione, che cosa è avvenuto perché la
generazione di Maria fosse immune da tale contrazione?
«Nel peccato mi ha concepito mia madre», ha scrit-to il salmista (Sal 50,4). Questa è
la legge universale, perché tutti abbiamo peccato in Adamo, insegna san Paolo (cf 1
Cor 15). La contrazione del peccato origi-nale, di conseguenza, è retaggio dell'intera
discenden-za umana, per ogni singolo uomo che viene alla luce. E' il triste retaggio
che, dai Progenitori in poi, viene tra-smesso per via di generazione, fino alla fine dei
tempi.
Che cosa è avvenuto, allora, perché la concezione di Maria nel grembo della mamma
sant'Anna, anziché macchiata fosse immacolata? In che cosa è consistito l'intervento
di Dio affinchè non ci fosse la contrazione della colpa d'origine all'atto della
concezione di Maria nel grembo materno?
L'intervento salvifico di Dio per il riscatto dell'umanità intera liberata dalla schiavitù
di satana e del peccato è consistito nella Redenzione universale opera-ta da Gesù, il
Salvatore, il Verbo fatto carne. Nell'In-carnazione redentrice, infatti, culminata nella
Passione e Morte sulla Croce, Gesù Redentore ha avuto l'inten-to e la missione di
redimere tutti gli uomini liberando-li, appunto, dalla colpa originale contratta.
Ma c'era soprattutto e anzitutto un intento primario e una missione primaria in Cristo
nell'operare la Redenzione universale, ed era l'intento e la missione di operare,
unicamente per Maria di Nazaret, la preserva-zione dalla stessa contrazione del
peccato originale, affinché Maria non fosse soggetta e neppure sfiorata dalla colpa
adamitica fin dal primo istante della sua concezione nel grembo materno.
Il secondo intento del Redentore, ossia la libera-zione dalla colpa originale per tutti
gli altri uomini fino alla fine dei tempi, ha fatto seguito a quel primo inten-to.
Secondo tale progetto salvifico, quindi, nell'attua-zione del piano redentivo si è avuta
anzitutto la Redenzione preservativa dalla colpa, operata unica-mente per Maria, e
poi la Redenzione liberativa dalla colpa, per tutta la discendenza di Adamo ed Eva.
La Redenzione preservativa di Maria è considerata, per questo, Redenzione
perfettissima e più sublime, rispetto alla nostra redenzione che è soltanto liberativa.
Cristo, unicamente per Maria, sua Madre, è stato appun-to il Redentore perfettissimo,
secondo l'intuizione lumi-nosa e l'insegnamento del beato Giovanni Duns Scoto.
Per questo, si deve capire che l'atto della Reden-zione di Maria non è l'atto della
Redenzione ordinaria e comune a tutti noi discendenti di Adamo. L'atto della
Redenzione di Maria è infatti un atto unico, straordina-rio: è l'atto perfettissimo della
Redenzione preservativa, atto riservato esclusivamente a Maria. In tal modo, Maria
non è tanto la prima dei redenti, quanto è la «.sola pre-redenta», o meglio l'«unica
super-redenta», perché redenta in modo diverso, ossia nel modo più sublime:
«sublimiori modo», dice l'Enciclica Ineffabilis Deus.
La distinzione fra i due modi di Redenzione, dun-que, - quello comune a noi tutti e
quello «più subli-me» riservato a Maria - è fondamentale, perché mentre la
Redenzione liberativa, comune a tutti, riscatta l'uo-mo già rovinato dal peccato
contratto nella concezio-ne, la Redenzione preservativa di Maria, invece, non ha
nessun legame con il peccato dal momento che Maria, preservata dalla stessa
contrazione della colpa adamitica, viene concepita direttamente immacolata e santa,
intatta e piena di grazia.
 

L'Immacolata in luce trinitaria


è evidente, quindi, che l'Immacolata Concezione appartiene a un ordine a sé, frutto
dell'unico atto per-fettissimo di Redenzione, compiuto dal Redentore esclusivamente
per Maria. In tal modo Maria, pur essendo discendente e figlia di Adamo, è anzitutto,
e ancor più, figlia di Dio, da Lui voluta ab aeterno imma-colata e santa, collocata
molto al di sopra di ogni altra creatura angelica e terrestre.
Tra gli Scritti di san Francesco d'Assisi, infatti, leg-giamo questa mirabile antifona
mariana: «Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a te, nata nel mondo, fra le
donne, figlia e ancella dell'altissimo Re, il Padre celeste, Madre del santissimo
Signore nostro Gesù Cri-sto, Sposa dello Spirito Santo».
In poche frasi, san Francesco d'Assisi, teologo mistico, presenta l'Immacolata nella
sua unicità, espres-sa in luce trinitaria altissima, a richiamo ravvicinato dell'antica
espressione dei Padri che consideravano e chiamavano Maria Santissima
«complementum Trini-tatis», («complemento della Santissima Trinità»), a richiamo,
ancor più suggestivo, dell'espressione di san-ta Maria Maddalena de' Pazzi, la celebre
mistica car-melitana, che definiva Maria Santissima «sazietà della Santissima
Trinità».
PROPOSITO: Recitare il santo Rosario e ad ogni "Glo-ria al Padre... " ringraziare
Dio soprattutto perchè ci ha donato l'Immacolata, quale Figlia del Padre, Madre del
Figlio, Sposa dello Spirito Santo.
 

Sesto giorno

L'IMMACOLATA CONCEZIONE E LA GRAZIA DIVINA


Se possiamo dire che fra l'Immacolata Concezione e il peccato c'è lotta e
contrapposizione irriducibile, ugualmente, e ancor più, possiamo dire che fra l'Im-
macolata Concezione e la grazia divina c'è, al contra-rio, unione costante e fusione
piena.
Si può subito dire, anzi, che l'Immacolata Conce-zione fa unità profonda con la stessa
pienezza della gra-zia divina. Ciò appare evidente dalle parole con cui l'Arcangelo
Gabriele, all'Annunciazione, salutò la Ver-gine Maria chiamandola «piena di grazia»
(Lc 1,28), quasi a personificarla e a scolpirla in quell'unica paro-la greca -
checaritomene - che significa appunto «pie-na di grazia».
L'Immacolata Concezione, dunque, dobbiamo con-siderarla una realtà misterica ricca
di grazia divina, che si attua, anzi, come pienezza stessa della grazia divina,
e che risulta essere, quindi, tutta grazia. In questo pos-siamo cogliere il contenuto
interamente e superlativa-mente positivo del dogma dell'Immacolata Concezione.
Il termine «immacolata», infatti, etimologicamen-te significa «senza macchia», ed
esplicita quindi il contenuto dell'Immacolata Concezione soltanto in negati-vo, quasi
a dire, in effetti, che la Madonna è l'Immaco-lata, nel senso che è «la senza macchia»,
che è priva, cioè, della colpa originale, nulla dicendo, però, espres-samente, del
grande bene che in Lei prende il posto del peccato, ossia quello della divina grazia
che la inonda, la penetra, la trasfigura, la sopraeleva all'Ordine del-l'Unione
ipostatica.
Per contrasto e in antitesi, d'altra parte, tale conte-nuto in negativo del termine
immacolata (che significa assenza della macchia) serve ad esprimere con mag-giore
efficacia e intensità il contenuto positivo di cui viene a sostanziarsi l'Immacolata
Concezione. Quanto più in Lei, di fatto, era assente, radicalmente, la mac-chia del
peccato originale, tanto più era presente, in pie-nezza e totalità, la grazia divina, che
la rendeva «consorte della divina natura», come insegna san Pie-tro apostolo (2Pt
1,4).
In realtà, per la sua predestinazione eterna a Madre del Verbo Incarnato, voluta da
Dio con un unico e iden-tico decreto ("uno eodemque decreto"), l'Immacolata non ha
avuto assolutamente nulla a che fare con il pec-cato. Predestinata da Dio ab aeterno,
ossia indipenden-temente dalla previsione della caduta dei Progenitori nella colpa
originale, Maria, pur sempre inserita nella discendenza adamitica, non poteva essere
raggiunta, e ancor meno toccata, dal peccato, e quindi neppure dal-la concupiscenza,
la quale «proviene dal peccato e al peccato inclina», come insegna il Concilio di
Trento.
Nel pensiero e nel progetto di Dio, infatti, Ella doveva essere la Madre tutta santa del
Santissimo Figlio Divino, Gesù Cristo, il Verbo Incarnato. E tale fu Ella, di fatto, fin
dal primo istante della sua santa Concezio-ne nel grembo materno di sant'Anna, per
quell'atto per-fettissimo della Redenzione preservativa, operata dal Figlio Redentore,
che la creò immacolata e tutta piena di grazia.
 

«L'Aurora che sorge» (Ct 6,10)


Nel piano creativo dell'universo, quindi, Maria fu voluta da Dio e apparve come
un'Aurora di luce radio-sa che non solo non è stata neppure sfiorata dalla tene-bra
della colpa, ma che piuttosto ha messo in fuga ogni tenebra di peccato, portando Ella
con sé e da sé quel sole splendente, che è Dio suo Figlio, il Verbo Incarna-to, Gesù
Cristo, «luce del mondo» (Gv 8,12).
L'«aurora che sorge» (Ct 6,10) è un'immagine biblica dell'Immacolata fra le più
suggestive e sedu-centi, è vero, ma è soltanto un'immagine. Che cosa sia la realtà di
grazia dell'Immacolata, nessuna immagine può essere assolutamente in grado di
presentarla se non in minimi accenni e lontani segnali. San Massimiliano, infatti,
parlando della sublimità del mistero dell'Imma-colata dice che l'affermazione di san
Paolo, «Occhio non vide, nè orecchio udì, nè mai entrò in cuore di uomo» (1Cor 2,9),
"si può applicare in tutta la sua pie-nezza anche in questo caso".
Nella vita di san Pio da Pietrelcina si legge che, una sera, stando sulla veranda del
convento, mentre il popo-lo devotamente cantava il canto popolare mariano
«Dell'aurora tu sorgi più bella», alle parole del ritor-nello che dicono alla Madonna,
«Bella tu sei qual sole, bianca più della luna, e le stelle, le più belle, non son belle al
par di te», Padre Pio disse apertamente: «Se la Madonna è bella come il sole, la luna e
le stelle, prefe-risco non andare in Paradiso...». Ci fu un confratello che, udite queste
parole, pensò di ribattere e disse a Padre Pio, con vivacità: «Ma, Padre, se il sole, la
luna e le stelle non dicono nulla della bellezza della Madon-na, che cosa è allora la
sua reale bellezza?». E Padre Pio gli rispose con voce misteriosa, guardando in alto:
«Eh, hai voglia!...».
Se l'anima in grazia, dicono i Santi, possiede i rag-gi della bellezza divina, che cosa
deve essere la bellez-za trasfigurata di Colei nella quale, come dice san Francesco
d'Assisi, «fu ed è ogni pienezza di grazia ed ogni bene»?
PROPOSITO: Custodire e coltivare sempre la grazia di Dio nella mia anima
particolarmente con la recita gior-naliera del santo Rosario e con l'esercizio delle
virtù che abbelliscono e impreziosiscono l'anima.
 

Settimo giorno

L'IMMACOLATA: "GRAZIA SU GRAZIA"


Per conoscere il paradiso di grazia incommensura-bile che era Maria Santissima è
sufficiente leggere alcu-ne affermazioni contenute nel documento più autorevole del
Magistero supremo della Chiesa, ossia la Bolla di definizione dogmatica
dell'Immacolata Concezione. La lettera Enciclica Ineffabilis Deus del papa Pio IX,
infat-ti, contiene la sintesi più alta e sapiente della dottrina cat-tolica, infallibile, sulla
verità di fede dell'Immacolata Concezione, spiegata brevemente in tutti i suoi aspetti.
Riguardo alla ricchezza incommensurabile della grazia divina dell'Immacolata
Concezione, ad esempio, le espressioni che adopera il supremo Magistero della
Chiesa nell'Enciclica - e non certo un qualche devoto esaltato o massimalista senza
valore - sono di una por-tata così immensa che sembrano quasi voler raggiun-gere e
sfiorare la stessa infinità di grazia di Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo.
Fin dall'inizio dell'Enciclica, di fatto, il papa Pio IX afferma che Dio circondò e
arricchì l'Immacolata, fin dalla sua concezione, di un amore così grande che,
«attingendo dal tesoro della divinità, la ricolmò - assai più di tutti gli spiriti angelici e
di tutti i santi - dell'ab-
bondanza di tutti i doni celesti in modo tanto straordi-nario... ».
Già da quest'affermazione dell'Enciclica è possi-bile farsi una valutazione così
sublime della ricchezza di grazia dell'Immacolata, fin dal primo istante della sua
concezione, che, al suo confronto, la somma della grazia divina delle creature più alte
fatte da Dio - tut-ti gli Angeli e tutti i Santi - è inferiore alla grazia di Colei che ha
ricevuto «tutti i doni celesti in modo tan-to straordinario».
Ma il supremo Magistero della Chiesa non esita a spingersi ancora più in alto, nella
sua valutazione, qua-si a voler superare ogni limite del pensiero e del lin-guaggio
umano, affermando che l'Immacolata, preservata «da ogni macchia di peccato», è
stata crea-ta, nella sua stessa concezione, «tutta bella e perfetta», ricca di tale e tanta
«perfezione di innocenza e di san-tità da non poterne concepire una maggiore dopo
Dio, e che nessuno, all'infuori di Dio, può abbracciare con la propria mente».
Da queste affermazioni del supremo Magistero del-la Chiesa, è ben facile capire che
il mistero dell'Imma-colata è la radice feconda di tutta la grandezza e sublimità di
Maria quale Vergine Madre di Dio e Madre universale, quale Corredentrice e
Mediatrice di tutte le grazie, quale Assunta e Regina del Cielo e del cosmo.
A questa glorificazione di Maria hanno contribuito certamente i millenni di fede del
popolo di Dio, illumi-nato fin dall'inizio dal Protovangelo (Gen 3,15), che presentò ai
derelitti progenitori, Adamo ed Eva, caduti in peccato, la profezia della sublime
«Donna», Vergine e Madre, che con il Figlio Redentore avrebbe schiac-ciato la testa
al serpente ingannatore.
Riflettendo su questo, noi dovremmo cadere sem-pre in ginocchio dinanzi
all'Immacolata, riconoscen-doci sinceramente, da parte nostra, per quello che siamo,
ossia esseri meschini, polvere di terra, groviglio di miserie, ben poveri e miseri
rispetto alla sublimità di grazia di Lei, creatura pur sempre umana, sì, ma supe-riore,
in grazia e santità, in bellezza e potenza, ad ogni misura, inferiore soltanto all'infinità
pura di Dio.
Quanta pena, perciò, e quanta cecità si trova in coloro che oggi parlano, invece, di
ridimensionamento della grandezza di Maria, preoccupati che l'Immacola-ta possa
essere troppo lodata ed esaltata. Il supremo Magistero della Chiesa ama l'Immacolata,
glorifican-dola ed incoronandola al sommo dei Cieli. Noi, invece, da veri meschini,
crediamo di amare l'Immacolata ridi-mensionandola e «scoronandola» della sua
gloria più eccelsa. Il supremo Magistero della Chiesa colloca l'Immacolata molto al
di sopra «di tutti gli spiriti ange-lici e di tutti i santi». Noi, invece, vogliamo
collocarla al nostro basso livello di povere creature ricche di mise-rie. Il supremo
Magistero della Chiesa attribuisce all'Immacolata una così sublime «perfezione di
inno-cenza e di santità da non poterne concepire una mag-giore dopo Dio». Noi,
invece, da stolti e orgogliosi, la vogliamo considerare «una di noi», ossia una povera
creatura, anch'ella con i suoi limiti, difetti e dubbi. Il supremo Magistero della Chiesa
arriva ad affermare che «nessuno, all'infuori di Dio, può abbracciare con la propria
mente» il mistero dell'Immacolata. Noi inve-ce, con le nostre teste piccole e vuote,
siamo arrivati a dire che dell'Immacolata si è già detto «troppo», e che quindi
«basta!».
 

«Qui la testa gira!...»


Nella vita di san Massimiliano Maria Kolbe, il santo martire e «Folle
dell'Immacolata», si legge che, studiando egli appassionatamente il mistero dell'Im-
macolata in chiave Cristologica e Pneumatologica, ar-rivava ad affermare che di
fronte all'insondabile profondità e all'incommensurabile ricchezza del mi-stero
mariano, in realtà, fino ad oggi, dell'Immacolata Concezione si è detto «quasi
nulla»!... Quando poi egli rifletteva sul mistero ineffabile dell'Immacolata, dive-nuta
Madre di Dio, per opera dello Spirito Santo, di fronte all'impossibilità di
comprenderne la sublime tra-scendenza, adoperava la significativa espressione: «Qui
la testa gira!...». Il mistero dell'Immacolata, infatti, trasporta le piccole e povere menti
umane nelle strato-sfere dell'incommensurabile trascendenza divina.
PROPOSITO: Inginocchiamoci dinanzi ad una immagi-ne di Maria Santissima per
recitare il santo Rosario, senza stancarci mai di lodarla e benedirla con il cuo-re di
figli sempre lieti e fieri della sua grandezza e bel-lezza.
 

Ottavo giorno
L'IMMACOLATA: "GLORIA SU GLORIA"
«Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente» (Lc 1,49). Tutta la gloria dell'Immacolata
proviene da Dio Uno e Trino. Dio Padre, infatti, ha eletto l'Immacolata sua Figlia;
Dio Figlio l'ha eletta sua Madre; Dio Spiri-to Santo l'ha eletta sua Sposa.
L'Immacolata è stata realmente voluta quale «complemento della Santissima Trinità»,
come si legge in alcuni testi di Patristica, cita-ti di frequente lungo i secoli.
Nel disegno eterno di Dio, l'Immacolata Concezio-ne è la radice primaria e feconda
del mistero di Maria, che fa unità inscindibile con la Maternità Divina e uni-versale.
Maria Santissima, infatti, è, nel suo essere costi-tutivo, l'Immacolata per la missione
della Maternità divina, corredentiva, universale, regale. L'Immacolata è la "piena di
grazia" nel suo essere; è la Madre del Ver-bo Incarnato e dell'universo nel suo
operare. Ella è sta-ta voluta da Dio, è stata creata da Dio proprio per questo.
Di qui si comprende ancor meglio che il primato assoluto e universale di Cristo, Dio
Incarnato, non può non essere, in subordine, il primato assoluto e univer-sale anche
dell'Immacolata, Madre di Lui, voluta «con l'unico e identico decreto, con cui fu
prestabilita da Dio l'Incarnazione della Divina Sapienza», «congiunta con lui con
strettissimo e indissolubile vincolo», come affer-ma luminosamente la Bolla
dogmatica Ineffabilis Deus.
Quale somma grandezza e quale ineguagliabile glo-ria comporti tutto questo per
Maria non è dato a noi di misurarlo e neppure di immaginarlo. Ma può bastare la
mirabile Lettera Enciclica, Ineffabilis Deus, scritta dal papa Pio IX per la definizione
dogmatica dell'Imma-colata Concezione, a darci alcune idee che non posso-no non
stupire per la trascendente sublimità dei contenuti e delle espressioni, le quali
riecheggiano e sintetizzano l'immenso patrimonio di gloria dell'Im-macolata Madre,
lasciatoci e trasmessoci dalla Chiesa lungo i due millenni di storia del Cristianesimo e
della Mariologia.
L'autorità del supremo Magistero della Chiesa, che parla per mezzo della Bolla
dogmatica Ineffabilis Deus, ci garantisce infallibilmente che l'Immacolata Conce-
zione è stata «sempre ornata con gli splendori della perfettissima santità» per
«l'eccelsa dignità della Madre di Dio, [...] uscita dalla bocca dell'Altissimo,
completamente perfetta, bella e interamente cara a Dio [...] sede di tutte le grazie,
ornata di tutti i carismi del divino Spirito, anzi tesoro quasi infinito e abisso ine-
sausto dei medesimi carismi».
L'Immacolata ha brillato del fulgore «di tutti i doni celesti, di quella pienezza di
grazia, e di quella inno-cenza, per cui fu come un miracolo ineffabile di Dio, anzi il
culmine di tutti i miracoli, riuscendo degna Madre di Dio, e [..] fu superiore a ogni
lode sia uma-na che angelica, [...] fu un tabernacolo creato da Dio stesso, formato
dallo Spirito Santo e veramente pur-pureo».
Ricca e suggestiva, inoltre, è la simbologia biblica veterotestamentaria di cui il papa
Pio IX si serve nell'En-ciclica, ricordando espressamente alcuni fra i più impor-tanti e
significativi simboli biblici: l'arca della salvezza, la scala di Giacobbe, il roveto
ardente, la torre inespu-gnabile, il giardino sigillato, la città di Dio, il giglio tra le
spine, la terra vergine, il paradiso, il legno immarce-scibile, la fonte limpida, il
tempio divinissimo, il tesoro di immortalità, l'aurora «da ogni parte splendente».
Più sublime e trascendente di tutte, infine, è la pagi-na dell'Enciclica con le
espressioni che vogliono scol-pire la suprema bellezza e santità dell'Immacolata
Concezione, forzando, potrebbe dirsi, le parole umane a dire l'inesprimibile,
attingendo sempre al patrimonio dei Santi Padri e scrittori della Chiesa, i quali «chia-
marono spessissimo la Madre di Dio coi titoli di imma-colata, e immacolata sotto
ogni aspetto, innocente ed innocentissima, [...] tutta pura, tutta intemerata, la stessa
purità e innocenza, più bella della bellezza, più venusta della venustà, più santa della
santità [...] colei che fu superiore a tutti, Dio solo eccettuato, e fu per natura più bella,
più formosa, più santa degli stessi Cherubini, dei Serafini e di ogni altra milizia
angelica, alla cui lode non sono affatto sufficienti sia le lingue terrene, che le celesti».
Aveva ben ragione san Bonaventura di affermare che, «tanta è l'eccellenza della
gloriosa Vergine, che nel parlare di Lei e lodarla si può mancare solo per difetto»,
dando ragione quindi al celebre motto di san Bernardo «De Maria numquam satis»,
ossia Maria non può essere mai abbastanza lodata, dando ragione anche a san Pio da
Pietrelcina il quale durante un'estasi, con-templando la bellezza di Maria, esclamò:
«Se non ci fosse la fede, gli uomini ti direbbero Dea!».
 

«La più grande esaltazione possibile!»


Il «Dottore dell'Immacolata», il beato Giovanni Duns Scoto, stabilì il principio
secondo cui bisogna sempre attribuire alla Madonna «ciò che è più eccellen-te,
purché non contraddica all'autorità della Chiesa e della Scrittura». Perciò egli, genio
sommo del pensie-ro teologico, poté attribuire alla Madonna tre novità che non
trovavano spazio di accoglienza fino ad allora in Teologia, ossia:
1) il principio attivo della Maternità Divina di Maria;
2) la sua predestinazione assoluta (relativa e implicita) al Primato universale con
Cristo;
3) l'Immacolata Concezione, per cui Ella fu «preserva-ta» dal peccato originale per
l'opera del «Perfettissimo Redentore».
Questa è tutta «gloria più gloria» che il beato Scoto ha donato alla Madre Tutta Santa.
San Massimiliano Maria Kolbe, il «Folle dell'Im-macolata», che ha edificato due
«Città dell'Immacolata» e ha fondato il movimento mariano «Milizia del-
l'Immacolata», ha lasciato scritto sotto forma di pre-ghiera, ciò che ferveva nel suo
animo di apostolo ardente, oltre ogni misura: «Concedimi di lodarti, o Vergine
Santissima! Concedimi di contribuire ad una sempre maggiore esaltazione di Te, alla
più grande esaltazione possibile di Te! Concedimi di renderti una tale gloria che
nessuno mai ti ha tributato finora! Con-cedi ad altri di superarmi nello zelo e a me di
supera-re loro, cosicché in una nobile emulazione la tua gloria si accresca sempre più
profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente, come desidera
Colui che ti ha innalzato in modo così ineffabile al di sopra di tutti gli esseri!».
Questi sono gli esempi del vero amore filiale, mai sazio nel glorificare l'Immacolata.
PROPOSITO: Alla scuola dei Santi, con la preghiera del Rosario e con la
meditazione impariamo a conoscere sempre meglio la Madonna per amarla e imitarla,
venerarla e contemplarla, mai sazi di glorificarla soprattutto con la nostra vita "pura".
 

Nono giorno

L'IMMACOLATA: COME AMARLA?


L'amore all'Immacolata, da parte nostra, acquista valore di pregio, a seconda del
grado di conoscenza del-l'Immacolata. E vero, infatti, che ad una conoscenza ridotta e
difettosa dell'Immacolata, non potrà mai cor-rispondere un amore pieno e perfetto; ad
una cono-scenza incerta e tiepida non potrà mai corrispondere un amore stabile e
ardente; ad una conoscenza deficiente ed errata non potrà mai corrispondere un
amore integro ed illuminato.
Come amare l'Immacolata, dunque? Bisogna amar-la con l'amore totale, ardente e
illuminato. L'esemplare più alto e sublime di questo amore all'Immacolata è uno solo:
l'amore di Gesù, del Verbo Incarnato. Come ha amato Egli l'Immacolata? Chi può
rispondere a questo interrogativo? Chi può misurare l'ardore e l'estensione dell'amore
all'Immacolata nel Cuore dell'Uomo-Dio?
A noi è dato sapere le «grandi cose» (Lc 1,49) che l'Onnipotente ha fatto a Maria,
Vergine davidica, donandole la Concezione Immacolata con la pienezza di grazia, da
cui deriva ogni altra grazia, ossia deriva: la grazia della Maternità Divina e verginale,
la grazia della Sponsalità Divina con lo Spirito Santo, la grazia della Corredenzione e
Mediazione universale, la grazia della Maternità spirituale, la grazia dell'Assunzione
in anima e corpo al Cielo, la grazia della Regalità univer-sale nel Regno dei cieli.
Siamo davvero ai vertici del-l'Amore di Dio a Maria!
Abbiamo altri modelli a noi più proporzionati, fat-ti su nostra misura: sono i Santi di
ogni tempo e di ogni luogo. Da san Giuseppe e santa Elisabetta, da san Gio-vanni
Battista e san Giovanni evangelista, dagli Apo-stoli, dai martiri, dalle vergini, dai
Santi e dalle Sante dei tempi andati, fino a quelli dei nostri giorni: quali schiere
imponenti e gloriose sono essi, maestri e model-li dell'amore all'Immacolata nei due
millenni di storia della Chiesa! La loro vita è scuola di amore santo all'Immacolata:
un amore degno del Paradiso.
Anch'essi, però, hanno cercato di riprodurre l'a-more stesso di Gesù all'Immacolata,
bramando di con-formarsi a Lui e di commisurare il loro amore all'amore
incommensurabile di Lui, Verbo Incarnato. La perfe-zione ultima del nostro amore
all'Immacolata, infatti, non può essere altra che quella di Gesù. Chi più imita, più
assomiglia e più si assimila a Gesù nell'amare l'Immacolata, quegli può possedere
l'amore più santo e perfetto all'Immacolata.
Resta sempre vero, tuttavia, che nessuno potrà mai eguagliare l'amore di Gesù
all'Immacolata: neppure tut-ti gli Angeli e i Santi insieme! Su ciò dovrebbero riflet-
tere quanti oggi si atteggiano a giudici censori di coloro che sono instancabili e
insaziabili nell'amare 1'Immacolata. Da san Giovanni evangelista a sant'Efrem, da san
Giovanni Damasceno a san Bernardo, dal beato Giovanni Duns Scoto a san
Bernardino da Siena, da san Lorenzo da Brindisi a san Luigi Maria Grignion da
Montfort, da sant'Alfonso Maria de' Liguori a san Mas-similiano Maria Kolbe: è una
corona di astri ardenti e luminosi che hanno brillato e che brillano nel firma-mento di
Dio, a gloria perenne dell'Immacolata, della Divina Madre e Regina, amata senza
misura e senza limiti.
Le espressioni più alte dell'amore all'Immacolata, infatti, possiamo leggerle in
migliaia e migliaia di pagi-ne scritte dai Santi Padri, scritte da Papi e da Dottori della
Chiesa, scritte da mistici e da contemplativi, da teologi e da scrittori di ogni tempo. Si
tratta di un patri-monio d'inestimabile valore per l'intelligenza e per il cuore di ogni
uomo, pascolo di amore e di luce per ogni cristiano che voglia essere vero figlio di
Maria.
Si pensi poi all'amore verso l'Immacolata che ha bruciato i cuori dei Fondatori di
Congregazioni maria-ne, di Istituti e di Associazioni dedicate all'Immacolata; si pensi
ai Fondatori di Chiese e di Santuari, di Cappel-le e di altari consacrati all'Immacolata;
si pensi, ancor più, al Fondatore di «Città dell'Immacolata», come quelle di san
Massimiliano Maria Kolbe in Polonia (Nie-pokalanow) e in Giappone (Mugenzai No
Sono).
Più di tutto, infine, l'amore all'Immacolata si espri-me attraverso la consacrazione
totale di se stessi alla Madonna, alla scuola dei due più grandi maestri, san Luigi
Maria Grignion da Montfort e san Massimiliano Maria Kolbe: consacrazione vissuta
nell'imitazione di Maria fino all'identificazione con Lei; alimentata e ani-mata dalla
preghiera mariana costante e fedele, ardente e perseverante. Chi non sa, ad esempio,
della passione dei Santi per la preghiera del santo Rosario, da san Domenico in poi,
fino ai nostri giorni? Come non ricor-dare qui, in particolare, l'esempio portentoso di
san Pio da Pietrelcina che sgranava Rosari su Rosari, di giorno e di notte, con quelle
sue mani piagate e sanguinanti?
 

«Non temete di amare troppo l'Immacolata»


Tra gli scritti di san Massimiliano Maria Kolbe - il Santo martire «folle» di amore
all'Immacolata - si trova questa frase significativa che il Santo ripeteva con una certa
frequenza per tacitare le insinuazioni di chi parlava di esagerazione nell'amare la
Madonna, facen-do paventare il pericolo di una qualche forma di «mariolatria».
Diceva il Santo: «Non temete di amare troppo la Madonna, perché non l'amerete mai
come l'ha amata Gesù!». Giustissimo. L'amore di Gesù è l'amore di una Persona
Divina. L'amore di un Angelo o di un Santo, invece, è sempre l'amore di una creatura,
angelica o umana che sia. Non è possibile nessun confronto. Anche l'amore di tutti i
Cori degli Angeli in Cielo e di tutti gli uomini insieme sulla terra non potrebbe
raggiungere né equiparare l'amore all'Immacolata di Gesù «solo». E se anche tutti gli
uomini fossero «folli» di amore all'Immacolata, come san Massimiliano Maria Kolbe,
ugualmente non sarebbe possibile nessun con-fronto con l'amore all'Immacolata di
Gesù «solo». E allora, chi mai e perché mai si deve temere di amare «troppo»
l'Immacolata?
PROPOSITO: Se imitare Gesù è la vera e somma perfe-zione di ogni cosa, voglio
impegnarmi a imitare Gesù i particolarmente nell'amare la Madonna come Lui, sen-
za limiti, senza riserve, senza misure.

SOLENNITA' DELL'IMMACOLATA

GESù: IDEALE DELL'AMORE ALL'IMMACOLATA


L'amore vero spinge a donarsi alla persona amata. L'amore vero spinge a lodare e a
innalzare la persona amata. L'amore vero è fatto così, si esprime così, si attua così.
Anzitutto, l'amore vero spinge a donare se stesso alla persona amata. Quando poi
l'amore è totale, spin-ge a donare tutto se stesso alla persona amata. Donare se stesso,
infatti, vale più di tuti i gioielli e i beni di que-sto mondo. Così insegna il Cantico dei
cantici: «Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio del-l'amore, non ne
avrebbe che dispregio» (Ct 8,7).
Ancora più grande è l'amore, inoltre, quando spin-ge non solo a donarsi, ma anche a
sacrificarsi e a immo-larsi per la persona amata, come ha detto Gesù con le sue divine
parole: «Nessuno ha amore più grande di chi sacrifica se stesso per i suoi amici» (Gv
15,13). Ebbene, Gesù ha amato proprio così l'Immacola-ta, e l'ha amata nella maniera
unica, creandola anzitut-to immacolata, ossia piena di ogni grazia, fin dal primo
istante della sua concezione, con la Redenzione preser-vativa, operando cioè
miracolosamente quale suo per-
sonale ed esclusivo Redentore perfettissimo, secondo l'insegnamento del beato
Giovanni Duns Scoto nella spiegazione della verità dell'Immacolata Concezione.
Dopo il dono della concezione immacolata di Maria, poi, Gesù, «nella pienezza dei
tempi», ha dona-to tutto se stesso, come Verbo di Dio, alla Vergine Immacolata, come
dice l'Apostolo Paolo (Gal 4,4). E così, di seguito, Egli
- si è fatto «fare» Verbo incarnato da Lei: «factum ex muliere» (Gal l.c.);
- si è fatto allattare e allevare da Lei, nella prima infanzia e fanciullezza;
- si è fatto preparare da Lei per la missione reden-tiva, nei trent'anni di vita intima a
Nazaret;
- si è fatto accompagnare da Lei fin sul Calvario;
- si è fatto offrire da Lei al Padre sulla Croce, Vit-tima immolata per la Redenzione
universale;
- si è donato, infine, a Lei nell'Eucaristia, quale suo nutrimento divino
"soprasostanziale" lungo il resto della vita da Lei trascorsa su questa povera terra di
«tri-boli e spine» (Gen 3,18).
Nel cammino storico del piano salvifico di Dio, appare chiaro che Gesù, dell'intera
sua vita terrena, ha vissuto trent'anni solo per la sua Divina Madre e nel-l'intimità con
la sua Divina Madre, a Nazareth, mentre ha vissuto solo tre anni per la missione
pubblica della predicazione evangelica fra gli uomini. E chi può descri-vere quei
trent'anni di convivenza tra il divin Figlio innamoratissimo e la sua Mamma? Quali
effusioni tenerissime di affetto il Bambino Gesù, il Pargolo e l'Infan-te divino non
avrà donato alla dolcissima Mamma con i suoi baci e abbracci amorosissimi, sempre
ricambiati, a profusione, dall'affettuosissima Mamma?
Ugualmente, da ragazzo, da giovane, da uomo maturo, Gesù è stato sempre a
Nazareth, «sottomesso» alla Madre e a san Giuseppe (Lc 2,51), sempre ricco
dell'amore più santo e divino, con tutte le espressioni dell'affettuosità pura e ardente
dell'età in crescita. Gesù ha amato divinamente la Mamma, via via, con il cuore di
ragazzo, con il cuore di adolescente, con il cuore di giovane, con il cuore di uomo
maturo. Chi può dire la gamma delle espressioni e delle sfumature di un amo-re
divino-umano santissimo che dal cuore e dalle paro-le, dagli sguardi e dai gesti di
Gesù si riversava di continuo sulla Mamma avvolgendola, penetrandola, tenendola
sempre più sovraelevata all'ordine dell'Unio-ne ipostatica, con cui Ella sperimentava,
può dirsi, la trascendente parentela d'amore con Dio Uno e Trino, quale Figlia del
Padre, quale Madre del Figlio e quale Sposa dello Spirito Sànto?
 

"La gloria che nessuno mai ti ha tributato finora"


San Massimiliano Maria Kolbe, in una delle sue pre-ghiere, chiede proprio questo
all'Immacolata: «Conce-dimi di renderti una tale gloria che nessuno mai ti ha
tributato finora». E, di fatto, per l'Immacolata, riuscito a fare cose che hanno
certamente dello straordina-rio e dell'incredibile, come le due "Città dell'Immaco-
lata", una in Polonia e l'altra in Giappone. Dalle parole e dalle opere, quindi, appare
ben chiaro che l'aspirazio-ne di san Massimiliano a glorificare l'Immacolata vole-va
andare al di là di ogni misura, si direbbe, anzi, che volesse arrivare ad una
glorificazione dell'Immacolata così alta, da essere senza precedenti, magari in
assoluto!
Tale aspirazione di san Massimiliano, però, si può dire che abbia avuto il suo
magnifico fondamento rea-le in quelle «grandi cose» ("magnalia Dei") che Dio
Onnipotente ha fatto in Maria, come Ella stessa ha can-tato nel Magnificat (Lc 1,49),
e quelle «grandi cose» sono state tutte così divine e trascendenti, da risultare davvero
impensabili alla povera mente umana. Quelle «grandi cose», infatti, sono state l'opera
di Dio il qua-le ha glorificato la sua Mamma:
- con la predestinazione ab aeterno quale Madre Divina;
- con l'unico decreto di predestinazione (uno eodemque decreto) insieme al Verbo
Incarnato, per la Redenzione universale;
- con l'Immacolata Concezione per mezzo dell'at-to di Redenzione perfettissima;
- con la Maternità divina verginale ad opera dello Spirito Santo, per cui l'Immacolata
è stata la Sempre-vergine, quale Figlia del Padre, Madre del Figlio e Spo-sa dello
Spirito Santo, quasi un vero «complementum Trinitatis»;
- con la trascendente elevazione e appartenenza di Maria all'Ordine dell'Unione
ipostatica.
 

E non finisce qui la glorificazione della Madonna da parte del Figlio Gesù, perchè
Egli l'ha voluta anche: Madre dell'umanità,
Madre della Chiesa,
Corredentrice universale e Mediatrice di tutte le grazie;
e alla fine della vita l'ha glorificata con la gloriosa Assunzione in anima e corpo al
Cielo e con la cele-ste incoronazione quale Regina del Paradiso, Regi-na
dell'universo.
Che cosa mai, dunque, Gesù avrebbe potuto fare in più per glorificare l'Immacolata?
Per questo Lui, e sol-tanto Lui, è realmente l'ideale assoluto dell'infinito amore e
dell'infinita gloria da donare all'Immacolata. E proprio questo ideale assoluto di
amore e di gloria san Massimiliano ha sempre cercato di fare suo consacran-do tutto
se stesso con un voto speciale all'Immacolata, e spingendo tutti gli uomini a
consacrarsi all'Immaco-lata in quella maniera che non ammette proprio nessun limite,
ossia con la consacrazione illimitata.
Perchè non fare anche noi la Consacrazione illimi-tata all'Immacolata, alla scuola di
san Massimiliano Maria Kolbe? Alla scuola dei Francescani dell'Imma-colata, frati e
suore, che vivono con il Voto mariano della consacrazione illimitata all'Immacolata?
PROPOSITO: Voglio conoscere la "consacrazione all'Immacolata" e voglio
prepararmi a farla con tutto l'impegno di viverla giorno per giorno, per essere tut-to
puro, "tutto dell'Immacolata".

NOVENA ALL'IMMACOLATA DI S. F. A. FASANI

Novena all'Immacolata del Padre Maestro San Francesco Antonio Fasani


Offriamo ai devoti del Padre Maestro questa Novena all'Immacolata, sapendo di far
cosa gra-dita ad essi ed utile.
è piccola di mole e senza pretese, ma piena di riflessioni e di slanci, che possono
aiutarci a rinnovare la nostra vita e a donarci vigore nel bene.
Lo scopo di questa pubblicazione è di far ritornare, in questo mondo di distrazioni e
di rumori, alla riflessione e formare alla meditazione i devoti del nostro Santo, sotto
la sua stessa guida, usando le parole e lo stesso suo metodo, per attin-gerne lo
spirito.
Le considerazioni sulle virtù sublimi della Vergine Santissima siano anche per noi,
come furono per Lui, il mezzo più facile alla vera pre-ghiera, che innalza e unisce a
Dio.
I Frati Minori Conventuali 
I° GIORNO (29 novembre)
Quain pulchri sunt gressus tui in calceamentis, Filia Principis !
(Cantico de' Cantici VII,A) Quanto sono belli i tuoi passi nei (tuoi) calzari, o Figlia di
Principe!
1. punto
Considera, o anima, che, candida e pura, fin dal primo istante del suo Immacolato
Con-cepimento, Maria uscì da Dio primogenita di tutte le creature, formata dalla
parola crea-trice dell'Altissimo.
Come il primo raggio immacolato della luce, fu il suo apparire sulla terra ... Il sole, la
luna, le stelle, la natura tutta, il mondo visibile e l'invisibile s'inchinavano a' suoi, pas-
si: quam pulchri gressus tui calceamentis, Filia Principis! ...
Oh! bellissimi i passi di Maria! ... E tu, o anima che mediti, quali passi desti nel co-
minciare l'uso della ragione ? furon essi un merito o un demerito?... E da quel tempo,
 col cammino di tanti anni dove sei andata per l'avanzarsi del tuo spirito? ...

E ora dove vai? ... Sei nel cammino che mena a Dio o fuori di Dio? ...
O Vergine Immacolata, bellissima Figlia dell'Altissimo Principe, pérfice gressus
nostros in semitis tuis (Salm. 16, 5) dirigi e perfeziona, Ti preghiamo, i nostri passi
nella imitazione delle Tue vestigia sacrosante!... 
2. punto
Considera, o anima, che i passi di Maria si chiamano bellissimi ne' suoi calzari. Al dir
de' Santi, i passi ne' calzari significano le affezioni dello spirito munite di virtù...; e
Maria fin dal primo istante del suo essere fu sempre pu-rissima e perfettissima: i suoi
pensieri, le sue affezioni, i suoi desideri, le sue opere furon sempre munite ed ornate
di ammirabili virtù; come di fragranti fiori, se ne spandeva intorno il soave odore,
senza che alito vizioso od om-bra alcuna venisse mai ad offuscarne la bellezza.
E tu, anima che mediti, pel deserto impuro di questo terreno pellegrinaggio cammini
senza darti premura di munirti di tutte le necessarie virtù ...
Deh! solleva oggi il tuo spirito, allontana le impurità che ti circondano, ti fortifica
della difesa di sante virtù per camminare ad esempio di Maria e raggiungere le beate
aspettazioni nel Paradiso.
O Maria, la più pura tra le creature, for-tifica i nostri passi nell'imitazione delle Tue
sante virtù!... 
3. punto
Considera, o anima, come Maria, dopo il Figlio suo, essendo la primogenita
dell'Altis-simo, dicesi per antonomasia : Filia Principis figlia la più diletta, la più
cara, la più bene-merita al suo Padre Principe, Dio. E questa figliolanza che Maria
ebbe nella sua benedetta Concezione, sempre Ella la conservò inviola-ta... mai la
diminuì con qualche disubbi-dienza, anzi con ammirabile progresso l'ac-crebbe
sempre per la totale osservanza della legge e per l'assoluto rispetto al suo Padre
celeste.
O Maria, beatissima, che fosti sempre fi glia e giammai serva, Figlia sempre della
grazia e giammai serva del peccato!...
E tu, o anima che mediti, come hai con servata la figliolanza che Dio ti diede, per
gra-zia, nel santo Battesimo?...
Di chi sei stata figlia per tanto tempo?... ed ora di chi sei figlia?... In carità, ricupera
di nuovo la figliolanza divina per non mai più perderla...; proponi fermamente di non
esser più figlia di Eva, serva del peccato, ma figlia di Maria, primogenita di Dio fra le
creature e Madre delle grazie. 
II° GIORNO (30 novembre)
Juncturae femorum tuorum sicut monilia, quae fabricatae sunt manu artificis.
(Cantico VII, I) Le giunture dei tuoi fianchi (son) come monili lavorati per mano
d'artefice.
1. punto
Considera, o anima, come Maria dal primo istante di sua vita fu tutta un essere
ordina-tissimo e perfettissimo, in cui la natura e la grazia si armonizzarono insieme, e
lo spirito e la carne, le parti superiori e le inferiori an-darono sì bene congiunte con la
giustizia ori-ginale, che furono giunture mirabili, come di collane preziose, lavorate
dalla mano medesima dell'Onnipotente Artefice. E quella rettitudine, onde fu ricolma
Maria, fin dal suo Concepi-mento senza neo di colpa originale, fu serbata sempre
illesa e intatta senza la minima mac-chia di colpa attuale.
O Vergine eccelsa, beatissima Voi che foste sempre sì giusta e sì retta! E tu, o anima
che
mediti, manchevole già per la colpa originale, ancora più ti macchiasti di tanti peccati
at-tuali!... Ahimè! quanto hai trascurato del-l'osservanza alla divina legge!... quanti
pre-cetti trasgrediti... quanti comandamenti ne-gletti... Vedi come accanita è la lotta
che si combatte in te stessa.... come il senso esce fuori della ragione..., come la carne
si ribella alle leggi dello spirito!...
O Maria, nobile esempio di perfezione, siate per me luce e guida, affinchè io mi
conduca rettamente per la via del Cielo. 
2. punto
Considera, come Maria dall'istante della sua Immacolata Concezione, camminò sì
retta-mente da non declinare nemmeno in minima colpa veniale, nè nelle cose
prospere, nè nelle avverse. E quantunque in quell'istante sublime avesse il dono della
piena cognizione, come la creatura più favorita da Dio, privilegiata dalla colpa
comune, arricchita di tutti i doni cele-sti, non pertanto, vedendosi cotanto gloriosa, se
ne invanì in qualche modo; ma, tutta umile, magnificava l'Altissimo nelle sue
misericordie. O anima, che cosa vuol dire tanta vanità e leggerezza del tuo cuore?...
Se Dio ti favorisce co' beni di natura o di fortuna o di grazia, subito il vento della
vana gloria ti solleva, senza riflettere nè al profondo del tuo nulla, nè alle miserie del
tuo niente, nè alla bontà del tuo Dio. Quis te discernit?... Sei ricca; chi ti distingue
dall'uomo povero?... Dio. Sei sapiente; chi ti distingue dall'ignoran-te?... Dio. Sei
santa; chi ti distingue dal pec-catore?... Dio. Dunque, o anima, quid habes quod non
accepisti? "che cosa hai che non abbi ricevuta?...". E se l'hai ricevuta, perchè ti glorii,
come se non l'avessi ricevuta?
O Maria, gloriosissima e fortissima Donna, infondete Voi nel mio spirito dell'umiltà
per accogliere tutto da Dio e, nelle prosperità, non disprezzare alcuno e magnificare
le misericor-die del Signore. 
3. punto
Considera, come Maria nemmeno declinò nelle cose avverse. In quel primo istante in
cui ebbe principio la Sua vita, Ella fè di se stessa un totale sacrificio a Dio,
offerendosi, da quel punto, di patire qualsivoglia avversità che le potesse accadere,
come aviatrice nell'esilio di questo mondo; e tutto poscia Ella accettò con allegrezza
del suo spirito, stimandolo quali grazie e favori del Donator celeste per unifor-marsi
interamente al divino beneplacito.
O Maria, beatissima Voi, che senza colpa alcuna vi sacrificaste così lietamente alle
pene! E, tu, anima che mediti, sei così molle e deli-cata, che ogni minimo male
t'infrange; una parola leggiera ti altera, qualsivoglia piccola tribolazione ti conturba...
Vorresti tutte le cose a tuo genio... che la volontà di Dio fa-cesse a tuo modo... Ma
stolta che sei! Dio governa il mondo, Dio dispone tutto; e quel che Dio fa è adorabile.
Perchè, dunque, non ricevertelo con pazienza? perchè non confor-marti totalmente al
suo divino volere? Poni .mente, al contrario, alle tue innumerabili colpe per
accettarne con rassegnazione le pene...
O Maria, Signora e Madre di misericordia, riguardate me, miserabile peccatore e
degna-tevi, per pietà, farmi intraprendere il retto cammino della patria beata! 
III° GIORNO (1° dicembre)
Sicut crater tornatilis, munquam indigens poculis (Cantico VII, II) Come un calice
lavorato al torno, che non manca mai di bevanda.
1. punto
Considera, o anima, come Maria nella Sua Concezione, fu creata così perfetta, che il
Suo sacratissimo Spirito vien dalle sacre carte raf-figurato ad un calice rotondo,
lavorato al torno, che presenta la figura più ammirabile fra tut-te. Quanto ella operò
da quell'istante fu senza difetto alcuno, anzi ogni atto fu di eccelsa per-fezione.
Il contrario avviene in te, o anima che mediti. Oh! quante imperfezioni nel tuo spi-
rito, anche nell'operar bene tu manchi!... o manchi nel fine... o nel modo... o nel tem-
po... o in altra circostanza... Difficilmente da te si farà opera buona, che non vada ac-
compagnata dalla sua imperfezione.
Misera! quanto ti devi umiliare! quanto ti devi confondere! essendo tu imperfetta per
condizione di natura, imperfettissima per ele-zione di volontà. O Maria, specchio
fulgidis-simo di perfezione, infondete in me uguale spi-rito che fu in Voi, affinchè
segua adeguata-mente la mia destinazione eterna. 
2. punto
Considera, come Maria nel suo Immaco-lato Concepimento non fu solo raffigurata,
per la sua perfezione, ad un calice perfetto e ro-tondo, ma ancora ad un calice ripieno
fino al colmo: nunquam indigens poculis. In quel primo istante in cui fu formata sì
bellissima Creatura, subito il Suo Sposo celeste la intro-dusse nel tempio recondito
della sua Sapienza e ne riempì il nobilissimo Spirito col più puro e prelibato suo
amore. E questa pienezza che Marià ebbe nella Sua Concezione, si mantenne senza
diminuizione alcuna, anzi con accresci-mento sempre maggiore.
O Maria, fortunatissima Voi, che foste sempre piena d'amor di Dio!
All'incontro, o anima che mediti, per rico-noscere qual sia la tua pienezza, considera
di quali pensieri è piena la tua mente, di quale amore la tua volontà, di quali desideri
il tuo cuore!... D'ogni altra cosa sei ripiena, fuor-chè d'amor di Dio... Quante volte hai
reso sterile e infecondo il preziosissimo dono della grazia divina, quante volte esso
discese nel tuo spirito riempito già del veleno mortifero di tante colpe! ...
O Vergine, sacratissima, ottenete a me ancora che io sia sempre piena di quella gra-
zia con cui Vi rendeste così fedele al vostro Sposo! 
3. punto
Considera, che non senza mistero lo Spi-rito di Maria è detto un mistico calice
rotondo e ripieno, poichè Ella in quel primo istante fu formata e ricolma per
rispondere all'altezza dei Consigli dell'Eterno, all'oceano immenso delle divine
illuminazioni, all'infinito cuore di Dio. E ciò non in una parte o in altra, ma in tutto e
per tutto, in guisa che il Re celeste,
dovunque gustasse in Lei del suo amore, de' suoi desiderii, delle sue sante
operazioni... O veneranda Vergine, felicissima Voi, che con corrispondenza fedele
piaceste in 'tutto e sempre a Dio!
Anima che mediti, come mai conservasti la tua fedeltà al tuo Padre e tuo Dio? Da
quanto tempo il Signore ti dice il desiderio ardente della tua salute, e tu, senza pietà,
con-tradici a' suoi voleri, rigetti le sue ispirazioni, disprezzi la sua grazia!... E se pure
in qual-che cosa ne accogli l'invito, non per questo corrispondi ai fini altissimi della
divina Prov-vidénza!...
O Maria, inclita Creatura, sempre ripiena di grazia, per la innata Vostra clemenza,
riem-pite l'anima mia della grazia di sante virtù, affinchè viva sempre sitibonda del
divino amo-re del vostro Unico Figlio, Gesù, siccome Egli vive sitibondo della mia
salute. 
IV° GIORNO (2 dicembre)
Sicut acervus tritici vallatus liliis. (Cantico dei Cantici, VII, 2) Come un monte di
frumento circondato di gigli.
1. punto
Considera, o anima, come Maria dal primo istante di sua Immacolata Concezione fu
fe-conda di sante operazioni, in modo che il Suo sacrato Spirito viene nelle sacre
carte raffigu-rato, per la fecondità, ad una ricca massa di frumento.
E questo non è senza mistero, poichè il granaio del Paradiso non s'empirà d'altro che
di frumento scelto e ben purgato; il che è l'i-stesso a dire, per nostro
ammaestramento, di pensieri puri, di desideri santi, di opere vir-tuose, di cui
dev'essere feconda un'anima per entrare nella gloria beata. E come della paglia e della
zizzania si faranno fascicoli per bru-ciarli nel fuoco, così de' pensieri vani, delle opere
infruttuose, de' desiderii cattivi eterna e lagrimevole dimora sarà l'Inferno. O anima
che mediti, quale mai è stata sinora la tua fe-condità nel bene?!... O non sei andata
dietro alle vanità, alle cure del secolo, a' cattivi de-siderii?!... O Vergine sacrosanta,
donate an-che al mio spirito la Sella fecondità dei figli di Dio!... 
2. punto
Considera ancora, che dovendo Maria con-cepire nella umanità il Verbo Eterno, il
quale è il Frumento degli eletti e il pane di vita eter-na, era necessario che dal primo
istante di sua Concezione, fosse fecondata di Spirito Santo la Sua mente per
concepire spiritualmente da quel punto 1'istesso Figliuol di Dio, che doveva, a sua
volta, renderla feconda d'ogni bene, d'o-gni grazia... O Maria, beatissima Voi, che fo-
ste di Dio mirabilmente feconda in tutto il Vostro essere!
Ancor tu, o ,anima che mediti, puoi ad imi-tazione di Maria concepire spiritualmente
il Figliuol di Dio; ma poichè non ti lasci fecon-dare dallo Spirito Santo, accogliendo
docil-
mente le ispirazioni della sua divina grazia, perciò non ti rendi abile a concepirLo, ed,
al contrario, ti lasci invadere dalla prava concu-piscenza per concepire dolore e
partorire ini-quità. Oh deplorevole miseria! O Maria, Ver-gine delle vergini, Madre
purissima e castis-sima, pe' Vostri meriti fate che il Signore renda il mio spirito sterile
al male e fecondo al bene. 
3. punto
Considera, che lo Spirito di Maria si raf-figura nel cumulo di frumento tutto fornito e
circondato di gigli, volendo significarci con ciò lo Spirito del Signore, che fu
ammirabile la purità di Maria, essendo Ella pura con la purità verginale nel corpo e
nell'anima. Fu am-mirabile Maria per la purità nel corpo, essendo vergine prima del
parto e dopo il parto an-cora; molto più ammirabile per la purità del-l'anima, essendo
tutta bella, intatta da ogni colpa.
Per sì eccelsa purità, il suo claustro ver-ginale, del corpo e dello spirito, fu chiuso al-
l'intorno da gigli di purezza e di candore vallatus liliis.
In tutti è entrato il peccato di Adamo, fuorchè in Maria, essendo stata fatta speciosa,
soave, illibata nella sua Immacolata Conce-zione.
E tu, anima che mediti, che fai frattanto al confronto di questo specchio purissimo,
sen-za macchia?... Riempiti di confusione, cono-scendo al chiaro le tue laidezze,
impurità, soz-zure; detesta con sommo orrore ogni immon-dezza di peccato, per
imitar Maria nella purità della grazia.
O Maria, Madre inviolata e incorrotta, soc-correteci della Vostra protezione nella pura
fecondità di mente e di corpo! 
V° GIORNO (3 dicembre)
Sicut duo hinnuli gemelli capreae. (Cantico VII, 3) Come due teneri capretti gemelli.
1. punto
Considera, o anima, come Maria ebbe nella sua Concezione l'intelletto e la mente
piena di scienza e di sapienza divina, in guisa da cono-scere profondamente con
l'abito della fede e con i doni infusi la maestà, la grandezza, le perfezioni di Dio. Così
conobbe la bontà di Lui diffusa in tutte le creature, l'Onnipotenza con cui le ha create
e le conserva, la Provvidenza con cui le regge e governa, la Misericordia con la quale
perdona, la Giustizia con cui punisce, e tutti gli altri attributi di Lui. In tal modo da
quel primo istante e per sempre conservò Maria la sua mente occupata in Dio; e quan-
tunque avesse una piena scienza delle creature, non per tanto deviò mai l'intelletto dal
centro suo.
E qui, che, sebbene per l'ordinario la scienza gonfia, pure la pienezza di una scienza
sì sublime non rese gonfio in maniera alcuna il suo spirito, ma fu sempre umilissima
nella cognizione di se stessa. Tu, al contrario, sei ignorante di Dio, mantendo la tua
mente ozio-sa ed occupata nelle scienze vane delle crea-ture .... oppure, se hai
qualche notizia del Crea tore, subito la superbia t'innalza a voler sapere di Dio quello
che non spetta.
O Vergine beatissima, Voi che siete invo-cata la sede della Sapienza - Sedes
sapientiae - illuminate, Vi prego, la mia mente della co-gnizione vera e necessaria del
mio Dio! 
2. punto
Considera, come anche la volontà di Ma ria fu ripiena di una ferventissima divozione
a Dio. La divozione consiste principalmente nella virtù di pregare, e Maria fu quella
crea-tura divotissima, che conservò sempre in ora-zione il suo spirito, eleggendo Dio
dal primo istante della sua Immacolata Concezione, come il suo Diletto soavissimo
da tenerne sempre ripieni la mente e il cuore.
O Maria, - Vas insigne devotionis - vaso in-siegne di divozione, beatissima Voi! O
anima che mediti, donde viene che oggi è mancata l'osservanza della divina legge?
Perchè è man-cato lo spirito dell'orazione: - nemo est qui recogitet corde - non vi è
nessuno che rifletta in cuor suo! Anche negli ecclesiastici si stu-dia Dio, si predica
Dio, s'insegna Dio, si di-sputa Dio; negli Evangeli e nelle scritture si legge di Dio ....
eppure si ha uno spirito ari-do, senza divozione a Dio.
Scienza assai, e orazione niente; ogni pa-bolo è per l'intelletto, e niente per la volontà.
In carità Vi prego, o Maria, a farmi amica l'o-razione, acciocchè a vostra imitazione
possa io pure dire al Signore: « la meditazione del mio cuore è sempre rivolta al tuo
cospetto » meditatio cordis mei in conspectu tuo semper! (Salm. XVIII, 14). 
3. punto
Considera, come la mente e la volontà di Maria sono dalle sacre carte paragonate, per
la uguaglianza di pienezza, a due teneri caprettini gemelli: sicut duo hinnuli gemelli
capreae. I gemelli sono quelli che, nati al medesimo par-to, sono eguali nell'altezza e
grandezza; così Ma-ria fin dal primo istante di sua Immacolata Con-cezione, ebbe
una mente piena di scienza di Dio, ed una volontà ugualmente piena di di-vozione a
Dio. E questa pienezza fu di tal guisa uguale nelle due potenze, che non fu maggiore
nel Suo spirito la scienza, che la divozione.
O anima che mediti, quanto si manca da te in questa uguaglianza! Quando tu arrivi a
fare una mezz'ora di orazione mentale, stimi di aver fatta gran cosa; e mentre ti senti
tra-sportata dallo Spirito a prolungare la dimora del tempo, per gustare quanto è dolce
il Si-gnore, allora appunto l'abbandoni. Che dire, dunque, di te, che cibi la tua
volontà, ma non la riempi?! Non la divina grazia, ma tu... metti tu i limiti alla tua
divozione...; a vo-lontà tua tassi la bontà di Dio, di volere quel tanto e non più. Come,
Dio può riempire lo spirituo tuo di divozione?... E per questo non cammini avanti
nella vita dell'orazione, ma resti in un medesimo stato e, forse... vai in-dietro!...
O Maria, Maestra di sapienza e vaso in-signe di devozione, donate al mio spirito, per
vostra gran clemenza, un santo fervore per potere, con una vita divota, sacrificarmi a
Dio. 
VI° GIORNO (4 dicembre)
Sicut turris eburnea. (Cantico dei Cantici, VII, 4) Come torre d'avorio.
1. punto
Considera, o anima, come Maria viene ras-somigliata nella Cantica ad una Torre
d'avorio, per la purissima virtù del suo spirito, con la quale mantenne sempre elevata
la sua mente al Cielo, e mai china sulle cose di questa ter-ra; e ciò fece dal primo
istante di sua Im-macolata Concezione, considerando che ogni bene è da Dio.
Pertanto, gratissima al Creatore, Lo benediceva e ringraziava per averLa fatta
perfettissima tra le creature; d'averLe data una anima pura dalla colpa comune ed un
corpo incontaminato da ogni fomite di concupiscen-za. O anima che mediti, tu sei di
quegli in-grati che, ricolmati d'infiniti benefici dal, Si-gnore, non levano la mente al
Cielo per rin-graziarlo.
Con tale ingratitudine ti rendi simile alle bestie immonde, che stanno sempre col capo
chino verso la terra e si nutrono dei frutti senza mirare mai quell'albero che
abbondan-temente ce li manda.
Come puoi, adunque, scordarti di Dio, da cui hai ricevuto ogni bene di natura, di gra-
zia e di fortuna ?
O Maria, anima gratissima sopra tutte le altre, donate a me pure grazia di gratitudine
a Dio, come a mio Creatore. 
2. punto
Considera, come Maria non solamente te-neva elevato il suo Spirito purissimo al
Cielo, pe' benefici che in quel primo istante aveva ricevuto da Dio, come Creatore,
ma anche lo teneva elevato per i benefici che aveva da ri-cevere dall'istesso Dio,
come Conservatore, di-mostrandosi gratissima l'Inclita fra le creature alla Bontà ed
alla Provvidenza dell'Altissimo.
Rifletti, o anima che mediti, che la tua di-pendenza da Dio è infinitamente maggiore
di ogni altra che hai di ordine naturale. In questo la tua dipendenza è relativa o
temporanea o accidentale; essa è in rapporto a certe per sone, a certa età, per un dato
tempo, per un determinato luogo; ma la tua dipendenza da Dio è essenziale, assoluta,
continua. Senza il concorso dell'opera conservatrice di Dio, tu tor-neresti nel tuo
nulla: senza la sua grazia tu torneresti nel nulla della colpa. Or vedi, se hai bisogno di
Dio!... E se questo bisogno è incessante, perchè, dunque, non tenere lo spi-rito
elevato a lodare, benedire e magnificare la Bontà di questo Dio?...
O Vergine gloriosissima, Voi che singolar-mente corrispondeste a Dio con incessanti
lodi, donate a me pure grazie di riconoscenza al-l'Altissimo, come a mio Creatore. 
3. punto
Considera, come Maria teneva ancora ele-vato il suo Spirito a lodare Dio pe' benefici
che sperava della futura gloria, riconoscendo con gratitudine il suo Dio, fin da quel
primo istante, non solo come Creatore e Conservatore della vita presente, ma anche
come Glorificatore benignissimo della vita futura.
O anima che mediti, se tu, come viatrice, cammini al Cielo, perchè dunque la
speranza non ti solleva a mirare il Cielo?...
Se il tuo obbligo ti costringe a tenere la mente elevata in Dio pe' benefici che ricevi in
questa vita, quanto maggiormente non devi farlo per quelli che ti speri nell'altra ? ...
Imita, pertanto, la perfettissima e gran Regina a tenere elevati la mente e il cuore,
intenti a magnificare l'Altissimo per la spe-ranzadell'Eterno Bene il quale non è altro
che 1'istesso Iddio nella beatissima gloria del Pa-radiso.
O Maria, spirito elevatissimo sopra tutti i creati spiriti, donate a me pure grazia di
amo-re e di riconoscenza a Dio nella speranza della mia glorificazione. 
VII° GIORNO (5 dicembre)
Oculi tui columbarum Oculi tui sicut piscinae in Hesebon (Cantico VII, 4) Gli occhi
tuoi di colomba. Gli occhi tuoi come le peschiere di Hesebon.
1. punto
Considera, o anima, come Maria per la pu-rità e semplicità d'intenzione che aveva nel
di-rigere tutti i suoi voleri a Dio, come a suo ul-timo fine, vien celebrata perciò nella
rettitu-dine dell'acuta sua mente che si paragona nel-la Cantica al puro splendore
degli occhi di co-lomba. Ebbe, Ella, infatti, dal primo istante di sua Immacolata
Concezione, semplicissimo lo sguardo della mente e purissimi i moti del cuore,
amando Dio, puramente per Dio; aman-do il prossimo, puramente per Dio...; e quan-
to operò da quell'istante, pel decorso di sua vita, tutto fu da Lei operato
semplicemente e unicamente per Dio...
O Maria, ammirabile Colomba, Vi ammi-riamo nella purissima intenzione de' vostri
voleri!
E tu, o anima che mediti, quanto sei lungi da questa rettitudine d'intenzione al bene!...
Tu ami Dio, ami il prossimo, ami te stesso, ma non unicamente per Dio...
Se leggi, se studi, se lavori, se preghi, se frequenti i Sacramenti, se fai ogni
operazione buona nel suo genere, quanti difetti, quante passioni vi entrano!...
Oh! se tutto dirigessi a Dio... ti faresti gran santo!... Orsù, raddrizza le tue intenzio-ni;
opera il bene, ama il bene, ma unicamente per Dio. Dio solo!
O Maria, anima elettissima, che foste de-cantata unica, purissima colomba dello
Sposo celeste, siate il nostro luminare di rettitudine nella mente! 
2. punto
Considera, come Maria si mostrò purissi-ma colomba non pure mirando solo Dio nei
suoi voleri al bene, ma anche mirando Dio solo nella sua fuga dal male. Dal primo
istante di sua Concezione odiò ogni colpa, abbominò ogni peccato, ma puramente per
Dio. Non vol-le mai il male, perchè non lo vuole Dio; de-testò ogni peccato, perchè
lo detesta Iddio.
Che dici, o anima, della purissima inten-zione di Maria ? O forsennati figli di Adamo,
inclinati sempre a storte intenzioni!... Non si farà il peccato, perchè porta infamia; ma
non perchè è offesa di Dio. Non si commet-terà la colpa, perchè siam veduti dagli
uomi-ni; ma non perchè ci vede Dio. Non si vorrà il peccato, perchè dissipa la roba;
ma non per-chè offende Dio. O menti storte di peccatori! O anima che mediti, poni
mente alla dottrina evangelica: "Se il tuo occhio sarà semplice, tutto il tuo corpo sarà
splendente: ma se il tuo occhio sarà malizioso, tutto il tuo corpo sarà tenebroso".
Retta intenzione a Dio, se vuoi che ti sia-no parimenti di merito il fare il bene e il fug-
gire il male. Cammina, o anima, alla luce di questo insegnamento e, in breve, sarai
santa! O Maria, eccelsa sopra tutte le creature. Voi che tutto potete, siate col Vostro
esempio il rifugio sicuro alle nostre anime nella retti-tudine della vita. 
3. punto
Considera, o anima, come gli occhi di Ma-rra non solo si paragonano agli occhi di co-
lomba, ma anche a due fontane d'acqua di gran pregio: sicut piscinae in Hesebon; e
questo è un gran mistero. Ella, infatti, destinata dall'Altissimo nella sua concezione
ad es-sere mediatrice del genere umano, cominciò dal primo istante ad aver la
pienezza delle grazie anche per noi, come fontana che riversa fuori di se, a ristoro de'
bisognosi, limpide e fresche onde.
E Maria, dal primo istante, fu inclita per misericordia, fu l'avvocata de' miseri,
interce-dendo davanti al tribunale di Dio pel perdono dei colpevoli, per la redenzione
del mondo, per la salvezza de' peccatori.
O anima che mediti, sollevi pure il tuo cuo-re! Noi abbiamo Maria, tutta bella e tutta
piena di misericordia per noi. Ma procuriamo d'imitarLa ancor noi nell'aver
misericordia verso i bisognosi, nel perdonare a' nostri of-fensori; giacchè trovano
misericordia quelli che avranno usato la misericordia.
O Maria, unica speme de' peccatori, Voi che il tutto valete, degnateVi di rivolgere
quei Vostri occhi misericordiosi a noi, acciocchè in tutti i nostri voleri abbiamo
sempre la pura intenzione a Dio solo: O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria! 
VIII° GIORNO (6 dicembre)
Sicut turris Libani. (Cantico VII, 4) Come la torre del Libano.
1. punto
Considera, o anima, come Maria fin dal primo istante di sua Concezione, ebbe perfet-
to discernimento tra il male e il bene, e pose adeguata differenza tra male e male, fra
vizio e vizio, fra colpa e colpa; volendo la Vergine prudentissima, sin da quell'istante
punto con-fondere il male col bene, nè intraprendere il bene per male.
Anima che mediti, tu dici bene il male, e male il bene...; quanto sono confuse le spe-
cie della tua mente!... Tu commetti il pec-cato per diletto, mentre esso è veleno
amaris-simo di eterna morte; commetti il peccato per guadagno, mentre il tuo atto
medesimo è pro-prio la perdita del Paradiso...; commetti il peccato per gloria, mentre
esso è l'obbrobrio d'ogni confusione e d'ogni viltà di anima...
Del peccato veniale, poi, non fai conto alcuno le bugie giocose ti servono per
passatempo, le parole oscene o ambigue per mantenere la con-versazione...
O anima, discerni bene! Non confondere, non confondere, lierchè senza dubbio
resterai confusa in eterno!...
O Maria, Vergine prudentissima, infondete nel mio povero spirito il retto
discernimento d'ogni bene ! 
2. punto
Considera, come Maria dal primo istante di sua Concezione ebbe egualmente distinto
e perfetto, col discernimento del male, quello delle virtù e della grazia, ponendo
giusta dif-ferenza tra il bene di una e il bene di altra; e ivi maggiormente correva e si
dilettava il Suo spirito, dove maggiormente era la- fragranza dell'odore di quelle.
E tu, o anima che mediti, rifletti che sono certamente di gran merito le virtù cardinali,
ma ancora molto più fragranti e preziose sono le virtù teologali; e così similmente, se
è preziosa la Fede, preziosa la Speranza, maggiore di esse è la Carità che porta seco
sempre i doni dello Spirito Santo.
Imita, dunque, o anima, ad esempio di Maria, migliori carismi!...
Se tu parlassi con le lingue degli Angeli, se conoscessi gli arcani più reconditi della
men-te di Dio, se al tuo comando risuscitassero i morti, si fermasse il sole.... non
saresti per nulla più innanzi che se godessi di un grado solo di grazia santificante. In
questa, o Maria, fate che il mio spirito trovi sempre il sommo suo diletto, giacchè
essa sola contiene Dio, Bon-tà soavissima sopra ogni bene!
Considera, come Maria per la virtù discer-nitiva del suo Spirito viene paragonata alla
torre del monte Libano, donde si scopriva di lontano ogni incursione di nemici. Così
Ella da' lontano conosceva ogni male che 1'infernal nemico suol portare con le sue
insidie all'u-man genere, rendendosi cauta e sicura, sin da quel primo istante contro
gli assalti fraudolenti dell'Inferno.
O anima che mediti, quanto danno ti par-torisce il non aver l'acuto discernimento del
male!... così non andresti in precipizio di tanti peccati, nè vinta incautamente dal
demo-nio. Quell'esporti in pericolo.... quel non fug-gire le occasioni... quel dire: non
c'è paura, non c'è paura!... quello significa non pos-sedere il prudente discernimento
del peccato; e solo quando sei caduta nei lacci della colpa, allora ne avverti tutta la
turpitudine!...
O Maria, Regina sapientissima, riguardate la grande miseria de' figli di Adamo e
donateci lume di sapienza per poter sempre riprovare il male e prescegliere il bene ! 
IX° GIORNO (7 dicembre)
Tota pulchra es, arnica mea Tutta bella sei, o amica mia.
l. punto
Considera, o anima, come Maria nel suo Immacolato concepimento si presenta alla
me-ditazione quale oceano sconfinato di perfezioni e di virtù, vivifacate da una
abbondanza stra-grande di grazia santificante, illuminate dallo splendore della più
alta purità. Onde lo Spi-rito del Signore ci ammaestra che, nel primo istante della
Concezione, l'Altissimo Iddio, mi-randoLa e vagheggiandoLa così perfetta, come
opera singolare di sua Onnipotenza, La loda e La magnifica dicendo: "Tota pulchra
es, amica mea. Tutta bella sei, o amica mia".
La tua bellezza non è comune alle altre creature, ma senza uri ipeo di colpa è di per-
fezione senza pari! Che dici, o anima che me-diti ? Rallegrati ed esulta della sovrana
bel-lezza della tua Regina, Maria. Certo che il tuo spirito deve giubilare col
magnificare 1'Altissimo per averLa fatta sì pura, sì santa, sì im-macolata e bella!
O Maria, gaudio della mia mente e alle-grezza del mio cuore, io mi rallegro con Voi
di quel purissimo istante in cui foste conce-pita Immacolata! 
2. punto
Considera, come in quel primo istante Ma-ria non godè solamente di una bellezza
nega-tiva, perchè concepita senza macchia di colpa; ma godè di una bellezza positiva,
cioè a dire che, non solo dicesi bella Maria perchè è senza macchia alcuna di attuale e
di originale pec-cato, ma dicesi ancora bella per la bellezza di una grazia singolare,
poichè la grazia fa posi-tivamente bella un anima. Beatissima Voi, o Maria, che nella
Vostra Concezione, foste pie-na di grazia e, per ciò, pienamente bella.
O anima che mediti, rivolgi il tuo sguar-do in te stessa e mira quanto è oscurata e fatta
livida la tua bellezza battesimale!...
Detesta ogni bruttezza di colpa e solleva sempre la tua mente alla sovrana Regina che
abbella di se il Paradiso medesimo.
O Maria, bellissima e purissima sopra tutte le creature, infondete in me lo spirito di
imi-tare la vostra bellezza sovrana nella grazia!  
3. punto
Considera, come Maria viene chiamata dall'Altissimo Amica mea. Amica, perchè
mai, neppure per un solo attimo, Ella si allontanò dal suo amore; amica, perché sopra
tutte le creature umane ed angeliche fu la più confi-dente del Cuore di Dio. Fin da
quel primo istante tutta la Triade sacrosanta si compiac-que di Maria; il Divin Padre
se La elesse per Figlia, il Divin Verbo se La destinò per Madre, lo Spirito Santo per
sua carissima e santissima Sposa.
O anima che mediti, vedi se puoi conce-pire confidenza ed amicizia maggiore di
quella che gode Maria, dopo il Figlio suo, appresso Dio. Ella è la confidentissima
sopra tutte le anime, la carissima sopra tutti gli Angeli; l'a-mica sopra tutte le
creature...
E tu come sei lontana dal tuo Dio!...
Egli ti ha ricolmata di beneficii... e tu gli hai negata la tua confidenza ed amicizia!...
Imita ora Maria, se non vuoi perdere mai più l'amicizia di Dio col peccato mortale, nè
mai diminuirla più con la colpa veniale, anzi di accrescerla sempre con opere di
perfezione! O Maria, Santissima ed Immacolata Ver-gine, riportate ancora il bel
trionfo del serpente infernale e del peccato in me, usate misericor-dia al mio debole
spirito e fate che esso eter-namente e sovra tutto si tenga preziosa l'a-micizia di Dio! 
RICORRENZE MARIANE CONCEZIONE IMMACOLATA DELLA B.V.M.
(8 dicembre)
O Vergine, bella come la luna, deli-zia del cielo, nel cui volto guardano i beati e si
specchiano gli angeli, fa' che noi tuoi figlioli ti assomigliamo e che le nostre anime
ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge
nell'eternità.
O Maria, sole del cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti
dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi fi-gli, concedi a noi un
riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
O Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere la vittoria. Siamo tanto
deboli, e il nostro nemico infierisce con tanta superbia. Ma con la tua bandiera ci
sentiamo sicuri di vincerlo; egli conosce il vigore del tuo piede, egli teme la maestà
del tuo sguardo. Salvaci, o Maria, bella come la luna, eletta come il sole, forte come
un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'a-more. Amen. 
(Pio XII)

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