Sei sulla pagina 1di 1

Svevo e Joyce non sono soltanto scrittori della stessa epoca ma anche amici.

Joyce, insegnante di inglese,


ritrova in Svevo non un alunno ma un confidente con cui conversare di letteratura. Se le opere di Svevo
restano indifferenti alla critica italiana, Joyce invece, oltre ad apprezzarle, incoraggia il suo amico a
continuare a scrivere. Eppure se si confrontano i loro capolavori, l’Ulisse di Joyce e La coscienza di Zeno di
Svevo, si notano sin da subito le differenze a partire dalla narrazione. Nell’Ulisse c’è la registrazione diretta
dei contenuti della mente di un personaggio, al presente. Si tratta più propriamente di un “flusso di
coscienza”, i pensieri sono colti nel loro farsi immediato, nel loro nascere e nel loro scorrere, attraverso
associazioni libere, casuali e disordinate. Ad esaltare ciò è la mancata punteggiatura. Nella Coscienza di
Zeno invece il protagonista, attraverso il suo “monologo”, ricostruisce aspetti della sua esistenza passata,
traccia ritratti di personaggi, racconta fatti, dà vita a scene, a sequenze narrative ordinate e consequenziali,
introduce analisi psicologiche. La narrazione è in prima persona e la vicenda è filtrata dallo sguardo
soggettivo di Zeno, segue percorsi tematici e non è narrata secondo l’ordinato scorrere degli eventi ( tempo
misto ). Tutto ciò lo fa per iscritto, redigendo una specie di memoriale. Non si ha quindi il semplice
germinare dei suoi pensieri, il “flusso” nel suo scorrere casuale e disordinato: il personaggio-narratore
costruisce logicamente il discorso, gli dà un ordine, seleziona i propri pensieri, in base alla loro pertinenza
all’argomento che vuol trattare. Le differenze dal punto di vista narrativo, tra l’Ulisse e la Coscienza di Zeno
sono : che in Joyce si ha il flusso disordinato della coscienza del personaggio, la sintassi si frantuma, diviene
caotica, tutti i nessi logici saltano, emerge la mancata interferenza dell’autore. Il discorso di Zeno conserva
invece una sintassi regolare, razionalmente strutturata, proprio come strumento della censura della
coscienza sull’inconscio. Concludendo, i collegamenti tra l'Ulisse e la Coscienza non sono diretti, ma
generici: le due opere sono legate solo dal fatto che si collocano in un certo clima culturale novecentesco,
che ama esplorare la dimensione soggettiva nelle zone più profonde, che mette in crisi la visione del mondo
tradizionale, chiusa, ordinata, la quale genera anche una crisi delle strutture e dei procedimenti narrativi.
Ma poi ciascuno dei due scrittori traduce questo clima nella sua opera in modo del tutto personale e
peculiare.

Potrebbero piacerti anche