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Italo svevo nasce a Trieste nel 1861 da una famiglia di origine ebraica.

Il suo nome è Aron Hector


Schmintz,ma decide poi di farsi chiamare italo svevo cosi da fraternizzare la razza italiana e quella
germanica.

Studia in un collegio tedesco,ma decide di approfondire la letteratura italiana.

Inizialmente lavora in una banca,ma dopo aver sposato Lilia Veneziani lavora nella ditta familiare.

Durante la sua vita le sue opere sono sempre state un fallimento,infatti secondo l’autore “la letteratura è
nociva”.

Ai suoi 60 anni scoppia il caso svevo ottenendo un po di notorietà.

Muore nel 1928 a causa di un incidente autostradale.

A Trieste giungevano gli occhi della cultura Mitteleuropa e di conseguenza Svevo ebbe modo di compiere
esperienze diverse.

Si avvicinò ai filosofi e scienziati come Karl Max,che gli suggeri l’importanza dei fattori economici.

S’interessò per la teoria di evoluzione di Darwin,secondo il quale sopravvive solo la specie che è capace di
evolversi.Da lui apprese la lotta per la vita.

Invece,da Schopenhauer riprese due motivi,uno riguarda la debolezza della volonta individuale,il secondo
invece riguarda la sopravvivenza dai conflitti sociali,infatti bisogna semplicemente uscirne esaminando la
situazione da fuori.

Da Freud invece apprezza l’importanza dell’inconscio per spiegare l’esistenza umana.

Infine dalla cultura ebraica riprende il tema del dolore della vita.

Secondo svevo gli individui più sensibili sono impossibilitati nell’inserirsi nella società.Ciò è causato da
motivi personali o psicologici ma anche da fattori sociali e economici.Questo causa angoscia,disagio e
solitudine.

Inoltre la sofferenza non è solo individuale,infatti alla solitudine dei personaggi corrisponde un
disorientamento della società.Come la fine dei grandi imperi(causata dalla prima guerra mondiale)e la crisi
della borghesia.La borghesia s’illudeva di poter dominare il mondo attraverso il denaro,ma questo appunto
di rilevò solo un illusione.Svevo fu testimone di questa crisi e da qui diede via al romanzo moderno e
creando nuove forme di scrittura.Pero la cultura italiana era troppo legata a modelli antiquati per
capirlo.Infatti non apprezzarono i dubbi di Svevo sull’uomo e sulla società,la sincerità con cui svelava le
menzogne e la falsità e gli autoinganni con cui l’uomo s’illude.Inoltre l’ironia di Svevo era estremamente
lontana dalla mentalità retorica che stava imponendo il fascismo.

Svevo apprezzo moltissimo la lettura delle opere riguardo la psicoanalisi di Freud ed infatti realizzo opere di
carattere psicologico.

Realizzo 3 romanzi psicologici,quali:

Una vita,in cui viene ricostruita analiticamente la biografia del protagonista(Alfonso Nitti);

senilità,un romanzo psicologico in cui il racconto è condizionato dai pensieri e dalla memoria del
protagonista,quindi racconta soggettivamente(Emilio Brentani);
La coscienza di Zeno,quest’opera mette in primo piano la psicoanalisi.Nasce come un diario personale di
Zeno Cosimi che lo scrisse su consiglio del dottor S,il medico che lo aveva in cura.In quest’opera è possibile
notare moltissime situazioni che girano intorno alle teorie psicoanalitiche,es.Zeno invece di seguire il carro
funebre del cognato morto,sbaglia funerale,commettendo un LAPSUS(un errore dell’inconscio),ciò rileva
l’odio che provava nei confronti del cognato.(Zeno Cosini)

I temi prediletti sono il ricordo e la malattia.

Il ricordo è la parte più intima dell’autore ed è la forma più adatta per l’autoconoscenza.Per i personaggi di
svevo ricordare significa muoversi nel tempo.

Tutti i protagonisti sono malati di inettitudine(non riuscire a realizzare i propri sogni).A questi si
contrappone la salute degli altri,infatti in tutti e tre i romansi c’è un rivale che appare un vincente e non
sembra di soffrire di nessuna malattia.Nella coscienza di zeno pero si scopre la verità,la vita umana e
malata sin dalle radici,nessuno è immune da questa malattia.

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