Aron Hector Schmitz nasce a Trieste ( territorio asburgico) nel 1861 da una famiglia agiata
di origini ebraiche.
Fu mandato in collegio in Germania dove impara perfettamente il tedesco.
A 17 anni ritorna a Trieste e comincia a comporre testi drammatici che per il momento non
pubblicò.
Collabora al giornale triestino e politicamente aveva posizioni irredentistiche ed era
interessato al socialismo.
L'impresa del padre fallì e Svevo fu costretto a passare dall'agio Borghese ad una
condizione di ristrettezza, fu costretto a cercare lavoro e lo impiegarono nella banca.
Questo lavoro però non era ciò che voleva fare infatti cercava un’evasione nella letteratura.
si dedica alle prime prove in e scrive alcune novelle progettando anche il suo primo
romanzo “ una vita” che pubblicherà con lo pseudonimo di Italo Svevo.
Italo Svevo è uno pseudonimo: Italo richiama l'Italia, invece Svevo richiama la cultura
tedesca a cui lui era molto legato.
Muore la madre e al funerale lui incontra una cugina molto più giovane di lui, Livia
Veneziani, e se ne innamora, si sposano e nacque la figlia Letizia.
Il matrimonio segna una svolta nella vita di Svevo perché:
- l’inetto (individuo che non riesce a cambiare la propria vita) che era e lui trova finalmente
una stabilità
- I veneziani erano proprietari di una fabbrica di vernici e questo permette Svevo di
abbandonare lì in piedi in banca ed entrare nella ditta dei suoceri e quindi fare un salto di
classe.
Svevo si trova proiettato nel mondo dell'alta borghesia e i suoi orizzonti si allargano perché
per lavoro dovette compiere numerosi viaggi in Francia e Inghilterra.
Svevo compì il passo decisivo lasciando la letteratura e passando nel campo dell'Industria.
Negli anni tra l'ingresso nell'attività industriale e la prima guerra mondiale si verificarono 220
fondamentali per la formazione intellettuale di Svevo:
- il primo incontro con James Joyce da cui Svevo prese anche lezioni di inglese e nacque
una stretta amicizia. Joyce sottopone i suoi racconti a Svevo, che a sua volta gira a Joyce i
romanzi pubblicati ottenendo il incoraggiamento a proseguire l'attività letteraria.
- un altro evento fondamentale fu l'incontro con la psicanalisi questo perché il cognato
aveva sostenuto una terapia a Vienna con Freud e fu il tramite attraverso cui Svevo venne
conoscenza delle teorie psicoanalitiche.
La fabbrica di vernici fu requisita per ordine delle autorità austriache e Svevo si trovò libero
da ogni incombenza pratica e poter riprendere la sua attività letteraria.
Sotto questa spinta l'anno successivo pubblica il suo terzo romanzo ”La coscienza di Zeno”
Svevo mandò il romanzo all'amico Joyce che si adoperò per sottoporlo all'attenzione degli
intellettuali francesi.
In Italia rimase intorno a lui un'atmosfera di disinteresse perché in questo romanzo inserisce
termini del dialetto triestino e all'epoca c'era molto pregiudizio riguardo al dialetto perché si
pensava che fosse una lingua di serie B.
L'unica eccezione fu l'attenzione di Eugenio Montale che le dedicò un ampio saggio sulla
rivista ”l'esame”
Il riconoscimento costituì per Svevo uno stimolo e negli anni successivi pubblicò Il quarto
romanzo sempre con protagonista Zeno.
Scrisse una serie di racconti e alcuni testi teatrali.
L’11 settembre 1928 ebbe un incidente d'auto vicino a Treviso e morì
Coscienza di Zeno
Rinnova la tradizione del romanzo italiano perchè non esiste il narratore onnisciente come
nei promessi sposi.
E’ la confessione del protagonista Zeno Cosini, scritto su consiglio dello psicoterapeuta del
Dottor S, il quale decide di pubblicare il memoriale per vendicarsi del paziente che ha
interrotto improvvisamente la cura.
La prefazione è l'unica pagina in cui il lettore ascolta una voce diversa dalla voce di Zeno.
Questa è una differenza rispetto ad altri romanzi in cui si sentono molte voci diverse.
-La prefazione ma è numerata come primo capitolo ovvero come parte integrante del
racconto
-Il racconto è costituito non da una confessione destinata alla stampa, ma da una serie di sequenze
memorabili che devono servire a scopo terapeutico→ scrivere e tenere un diario secondo Freud
poteva essere terapeutico.
Da una parte Svevo vuole distaccarsi dal classico romanzo (Manzoni), e si ispira alla
psicanalisi
Labirinto della memoria
I fatti non si susseguono cronologicamente né secondo uno schema lineare: spesso il
passato si confonde col presente.
Svevo utilizza questo schema per imitare il lavoro che fa la memoria →la memoria non è lineare
Romanzo diviso in 6 sezioni:
1) Il fumo→non riesce a smettere di fumare
2) La morte di mio padre
3) Storia del mio matrimonio
4) La moglie e l’amante
5) Storia di un’associazione commerciale
6) Psico-analisi→nuova scienza
Il trattamento psicoanalitico è trattato con molta ironia perchè Svevo non è convinto che la
psicoanalisi serva per le persone, è molto affascinato, ma non è convinto che possa essere
un metodo di cura
Svevo sostiene che Freud sia molto importante per i letterati, ma non per i pazienti.
La lettura dei testi freudiani ristorante 1908 ovvero alcuni decenni in anticipo rispetto alla
formazione della psicoanalisi nella cultura italiana.
Il cognato omosessuale e tossicomane affetto da gravi disturbi nevrotici entrato in analisi da
Freud, è sottoposto a un trattamento logorante senza risultati.
Differenza tra i romanzi
I primi due romanzi (“una vita” e “senilità”) avevano la struttura in terza persona con il
narratore onnisciente (struttura tradizionale).
Nella coscienza di Zeno è il personaggio che racconta se stesso, quindi non c'è più il
narratore esterno che aiuta il lettore a capire la vera natura del personaggio.
E’ come se Svevo volesse rendere più maturo il lettore, senza che il narratore spieghi i fatti.
La coscienza di Zeno sono 8 capitoli compresi prefazione e preambolo.
Cap. III Il fumo →il protagonista-paziente descrive il suo vizio del fumo non che i molti inutili
tentativi che ha fatto per liberarsene (brano pag 806-809)
Cap. VIII Psico-analisi →Zeno manifesta l'intenzione di interrompere la cura e con essa le sue
memorie