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RIASSUNTO

Questa novella ha come protagonista Chiarchiaro , un uomo etichettato da tutti come iettatore. Per questo
motivo perde il suo lavoro da impiegato del monte dei pegni e ciò porta a una ha difficoltà nel mantenere
la famiglia. Chiarchiaro decide, dopo aver visto il figlio del sindaco e dell’assessore compiere atti di
scongiuro, di denunciarli. Il giudice D’Andrea, dopo aver esaminato per giorni il caso, invita chiarchiaro nel
suo ufficio per fargli ritirare la denuncia perché questa poteva soltanto aggravare la situazione della sua
famiglia. All'incontro con il giudice succede qualcosa di inaspettato , Chiarchiaro si presenta in veste di vero
iettatore e afferma di esserlo, anzi esige la “patente” con tanto di bollo; per far sì che diventi una vera e
propria professione da cui ricavar guadagno.

COMMENTO

Questa novella mi ha colpito molto. L'aver perso il lavoro e il non riuscire a mantenere la famiglia soltanto
perché vittima di pregiudizi ritengo sia ignobile. Questo racconto è molto simile alla storia di Mia Martini,
cantautrice degli anni 70/80, la cui vita è stata marchiata dalle calunnie. Quel “porta sfortuna“, si diffuse a
macchia d'olio, diventando la sua disgrazia. Fu infatti allontanata da tutti, ed improvvisamente, si ritrovò
sola ed abbandonata. Ma invece Chiarchiaro decide che quella maschera, che gli ha fatto perdere il lavoro,
costringendo lui e la sua famiglia alla miseria, sarà la sua fortuna, e gli offrirà i mezzi per vivere, poiché le
persone saranno disposte a pagarlo per evitare sfortune . E' la storia di chi, per sopravvivere, deve crearsi
delle "apparenze", costringendosi a vivere una vita che non gli appartiene.

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