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RELAZIONE DI LABORATORIO
La seconda reazione riguarda invece la dimostrazione del fatto che il saccarosio sia uno zucchero invertito,
ovvero che in ambiente acido (o enzimatico, ma non riguarda la nostra esperienza) si scinda nei suoi due
costituenti monosaccaridi.
Per farlo inserisco del saccarosio in una provetta ed aggiungo ad essa 10 gocce circa di HCl, andando a
creare un ambiente acido che scinde il disaccaride in glucosio e fruttosio, dopodiché vi aggiungo un
colorante, in particolare due gocce di fenoftaleina, che inizialmente rimane incolore. Fatto ciò è necessario,
per dimostrare che il saccarosio sia effettivamente uno zucchero invertito, portare il PH da acido ad
alcalino; per farlo inserisco nella provetta goccia a goccia una soluzione di NaOH, agitando sovente
quest’ultima, fino ad ottenere una variazione di PH, segnalata dall’azione del colorante, che fa diventare la
soluzione di colore rosa. Aggiungo il Fehling A ed il Fehling B nelle stesse quantità dell’esperienza
precedente e dopo aver messo la provetta nel bagnomaria caldo essa cambia colore diventando arancione.
Questa è la dimostrazione del fatto che il saccarosio di partenza, non riducente, e che quindi non si sarebbe
dovuto colorare, si è scisso in glucosio e fruttosio, che, al contrario, sono riducenti.
La terza esperienza riguarda il reattivo di Lugol: aggiungo una sola goccia di quest’ultimo ad una provetta
contenente amido e noto che da gialla la soluzione diventa viola, perché lo iodio si incastra nella sua
struttura a spirale. Come controprova basta fare la stessa reazione su un’altra provetta, contenente invece
saccarosio, che però rimane giallo come il reattivo, perché lo iodio non può incastrarsi nella sua piccola
molecola.