Sei sulla pagina 1di 1

Castelli Marta 4^B VE 19 Novembre 2021

RELAZIONE DI LABORATORIO

Titolo: percorso carboidrati

La prima esperienza riguarda il riconoscimento degli zuccheri riducenti.


La prima cosa da fare è preparare 4 provette: due contenenti monosaccaridi, rispettivamente glucosio e
fruttosio, una contenente un disaccaride, il saccarosio (glucosio + fruttosio) ed una contenente un
polisaccaride, l’amido. Successivamente va preparato un bagnomaria caldo.
A questo punto si va ad effettuare una reazione con reattivo di Fehling; per farlo all’interno di ogni provetta
di inseriscono alcune gocce (5/6) di Fehling A, di colorazione trasparente ed alcune (5/6) di Fehling B, che
invece è di colorazione azzurra. Essendo questa una reazione di tipo qualitativo non è fondamentale che il
numero di gocce sia conteggiato con eccessiva attenzione. Fatto ciò immergo le provette nel contenitore
contenente acqua calda, la cui temperatura deve essere superiore a 60 gradi centigradi; gli zuccheri
riducenti, ossia gli zuccheri con un OH anomerico libero, a questo punto cambiano colore, passando da
azzurri ad un rosso mattone o giallo, a seconda che la soluzione sia più o meno diluita.
Questa reazione conferma la teoria che tra i quattro carboidrati di partenza (glucosio, fruttosio, saccarosio e
amido) gli unici riducenti sono il glucosio ed il fruttosio, ed inoltre che il fruttosio è quello più reattivo.

La seconda reazione riguarda invece la dimostrazione del fatto che il saccarosio sia uno zucchero invertito,
ovvero che in ambiente acido (o enzimatico, ma non riguarda la nostra esperienza) si scinda nei suoi due
costituenti monosaccaridi.
Per farlo inserisco del saccarosio in una provetta ed aggiungo ad essa 10 gocce circa di HCl, andando a
creare un ambiente acido che scinde il disaccaride in glucosio e fruttosio, dopodiché vi aggiungo un
colorante, in particolare due gocce di fenoftaleina, che inizialmente rimane incolore. Fatto ciò è necessario,
per dimostrare che il saccarosio sia effettivamente uno zucchero invertito, portare il PH da acido ad
alcalino; per farlo inserisco nella provetta goccia a goccia una soluzione di NaOH, agitando sovente
quest’ultima, fino ad ottenere una variazione di PH, segnalata dall’azione del colorante, che fa diventare la
soluzione di colore rosa. Aggiungo il Fehling A ed il Fehling B nelle stesse quantità dell’esperienza
precedente e dopo aver messo la provetta nel bagnomaria caldo essa cambia colore diventando arancione.
Questa è la dimostrazione del fatto che il saccarosio di partenza, non riducente, e che quindi non si sarebbe
dovuto colorare, si è scisso in glucosio e fruttosio, che, al contrario, sono riducenti.

La terza esperienza riguarda il reattivo di Lugol: aggiungo una sola goccia di quest’ultimo ad una provetta
contenente amido e noto che da gialla la soluzione diventa viola, perché lo iodio si incastra nella sua
struttura a spirale. Come controprova basta fare la stessa reazione su un’altra provetta, contenente invece
saccarosio, che però rimane giallo come il reattivo, perché lo iodio non può incastrarsi nella sua piccola
molecola.

Potrebbero piacerti anche