Difusión 2020
I capelli non hanno genere. Recita così l’hashtag incrociato con l’economia. Forse il caso più
con il quale il marchio di prodotti per capelli importante è quello che negli anni Settanta
Pantene riprende la campagna pubblicitaria vide protagonista anche Harvey Milk, uno dei
inclusiva dello scorso anno focalizzandola primissimi politici dichiaratamente omosessuali.
stavolta su alcune testimonial transessuali. “La Aveva contro Anita Bryant, una cantante
missione - dicono in un comunicato - è quella di tradizionale nominata per anni migliore casalinga
abbattere pregiudizi e barriere, diffondere il più d’America. Lei faceva una fiera opposizione
possibile nella società una cultura di inclusione contro i diritti degli omosessuali, capeggiando un
e creare spazi sicuri per le persone LGBTQI+ che movimento, ed era anche testimonial del succo
sono ancora oggi, purtroppo, vittime di abusi d’arancia della Florida. Harvey Milk e tutto il
e discriminazioni”. Nel video l’ambasciatrice e mondo dei bar gay boicottarono il succo d’arancia
modella Lea T, Paris Lees, scrittrice e attivista per chiedendo di bere succo d’ananas. Nel giro di un
i diritti transgender, la performance artist Parisa anno lei perse la sponsorizzazione. Immagino
Damani, e altre ospiti, raccontano come i capelli che se Harvey Milk fosse vivo e gli dicessimo che
abbiano contribuito a costruire la loro identità e abbiamo un problema con i marchi commerciali
fatto parte del loro percorso di transizione. che sbandierano l’arcobaleno, lui risponderebbe
Come al solito, da un lato c’è chi giudica l’utilizzo ‘dov’è il problema, questa è una bellissima cosa’.
di tematiche sociali per scopi di marketing una Perché è lì che si avanza, nell’economia reale, non
pratica offensiva per chi fa parte delle minoranze solo sull’opinione.
che si vogliono includere; dall’altro chi fa parte Alcuni esempi di inclusive advertising?
di quelle minoranze si sente orgoglioso di avere Dove Evolution è una campagna del 2006, quella
finalmente una voce. Poi ci sono gli hater, i che parlava di Real beauty, nella quale il marchio
complottisti, gli ammiratori, e addirittura chi, si prendeva la responsabilità di andare contro
con un po’ di ironia, accusa la campagna di i modelli estetici più diffusi evitando l’uso di
essere discriminatoria nei confronti dei calvi. Photoshop. Da allora ce ne sono state tantissime.
Tutto il dibattito, ovviamente, avviene sui social. Allora, ben venga l’inclusive advertising?
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Mazza, Era forse meglio quando vedevamo donne
pubblicitario e docente di comunicazione. photoshoppate e modelli di bellezza irreali
Cosa pensa delle polemiche sulla nuova ai quali rimproveravamo di creare sensi di
campagna Pantene? inferiorità? A me queste campagne sembrano
Non vedo molto bene le polemiche che positive e se la gente reagisce talvolta in modo
definiscono ipocriti i comportamenti civili da negativo magari è perché sono didattiche, noiose,
parte dei marchi. Per me questa è una critica che retoriche. Non è solo “cosa” si dice, ma “come”
sfugge l’obiettivo. si dice, che fa la differenza. Queste campagne
In che senso? possono dare un grosso contributo offrendo
Il percorso dei diritti civili, soprattutto nel nuove rappresentazioni della società.
mondo statunitense ed anglosassone, si è sempre
Informazioni didattiche
Tema: Pantene e le critiche alla pubblicità inclusiva: “Se oggi tornasse Harvey Milk direbbe ‘Dov’è il problema?’”
Livello: B2/C1
Lunghezza: 503 parole
Tag: Pantene, pubblicità inclusiva, campagna pubblicitaria, capelli, social, polemica, inclusività
Soluzioni
LEGGIAMO L’ARTICOLO
1.
La campagna pubblicitaria di Pantene ha suscitato una polemica riguardo all’uso dell’immagine di testimonial transessuali per
pubblicizzare i prodotti. A favore della campagna c’è chi pensa che questo dia una voce alle minoranze; l’opinione contraria sostiene che
questo sia offensivo per quelle stesse minoranze.
2.
Harvey Milk, politico dichiaratamente omosessuale, aveva come oppositrice politica Anita Bryant, contraria ai diritti degli omosessuali.
Anita Bryant era inoltre testimonial per la pubblicità di un succo d’arancia. Milk e il mondo dei bar gay smisero di consumare quel succo
e questo fece perdere ad Anita Bryant il suo ruolo di testimonial. L’episodio è citato per dimostrare che delle vittorie per i diritti civili si
possono ottenere anche grazie a battaglie commerciali.
3.
La campagna Dove Evolution ha proposto foto di modelle non ritoccate con Photoshop.
4.
Giuseppe Mazza pensa che la pubblicità inclusiva sia comunque meglio di quella che mostra modelli di bellezza non reali. Una cattiva
reazione da parte del pubblico è dovuta al fatto che, spesso, queste campagne sono noiose, retoriche e didattiche.
Risorse extra
Se lo si considera opportuno, in apertura o durante la fase DISCUTIAMONE INSIEME, si può proporre la visione del seguente video tratto
dalla campagna Pantene.
https://youtu.be/XrQK5A_ZSKA
Se lo si desidera, inoltre, si può consigliare la lettura della versione integrale dell’articolo, che contiene ulteriori spunti e riflessioni
sull’argomento.
https://d.repubblica.it/beauty/2020/11/24/news/pantene_hairhasnogender_pubblicita_inclusiva_polemica-4841114/?ref=RHBT-VS-
I271812604-P9-S3-T1