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a cura di Andrea Semprini
LO SGUARDO SEMIOTICO
Impresa, comunicazione, mercato
Collana diretta da Giampaolo Fabris
L'impresa per raggiungere i suoi scopi istituzionali, perché questi possano es
sere letti e coordinati in una strategia unitaria, deve costantemente confron
tarsi con il mondo esterno e divenire soggetto di comunicazione. Oggi il
concetto di comunicazione si allarga sino ad investire gran parte dei compor
tamenti di impresa interpretati anche in quanto segni. Nella nuova prospetti
va questi divengono - consapevolmente o inconsapevolmente - parte del
flusso di comunicazione che l'impresa emette per raggiungere il sociale e il
mercato. La collana Impresa, comunicazione, mercato vuole offrire un con
tributo di approfondimento e di ricerca allo studio dei processi di comunica
zione che connettono l'impresa con l'ambiente esterno e con i suoi consumatori.
La pubblicità rappresenterà quindi, in quanto attività da sempre riconosciu
ta ed istituzionalizzata come comunicazione d'impresa, l'ambito privilegiato
della collana. Pubblicità, che almeno nella tradizione editoriale italiana, è stata
più spesso interpretata nei suoi aspetti fantasmagorici, effimeri e di trovata
che non in termini di riflessione scientifica. E accanto alla pubblicità troverà
spazio nella collana l'analisi di tutti quegli interventi dell'impresa che, in ter
mini più o meno palesi, la portano a comunicare con l'esterno. Quindi i pro
dotti e i servizi che immette sul mercato visti anche come segni e comunicazione
ma anche il packaging, le promozioni, il design, le attività below the line, la
dimensione grafica e architettonica sempre considerati sotto la dimensione
comunicazionale. E, naturalmente, le attività che più esplicitamente affian
cano la comunicazione pubblicitaria: le sponsorizzazioni e le relazioni pub
bliche.
a cura di Andrea Semprini
LO SGUARDO
SEMIOTICO
Pubblicità, stampa, radio
Franco Angeli
Fonti:
Cap . l: J .-M. Floch, Sémiotique plas tique et co mmunication publicitaire, in J . M . Floch,
Petites mythologies de l 'oeil e t de l 'esprit, Hadès-Benj amin , Paris, 1 98 5 , pp. 1 39 - 1 86.
Cap. 2 : N. Everaert-Desmedt, La communication publicitaire, Cabay , Louvain
La-Neuve.
Cap . 3: G. Péninou, «Narration et argumentation. Constructions narratives et straté
gies discursives en publicité» , Sémiotique I l , lrep , Paris, 1 98 3 , pp. 1 85-2 1 2 .
Cap . 4 : D . Bertrand , «The Creation of Complicity. A Semiotic Analysis of a n Adver
tising Campaign for Black and White whisky», Intern. J. of Research in Marketing,
4, 1 988, pp. 273-289.
(copyright © 1 988 Elsevier Science Publishers B . V . , North H olland) .
Cap. 5: S . Fisher, E. Veron, «Théorie de l' énonciation et discours sociaux» , E tudes
de lettres, Revue de la Faculté de /ettres de I 'Université de Lausanne, 4, 1 986, pp . 7 1 -92.
Cap. 6 : il saggio riproduce, con alcune modifiche , il cap . 3 di A . Semprini , Le régime
discursif des objects. Le cas de cata/ogues de vente par correspondence, memoria di
DEA, Sorbonne, Paris , 1 988, pp. 4 1 -70.
Cap . 7 : F . Lambert , Mythographies. La photogrcphie de presse et ses /egendes, Mé
diathèque, Edilig, Paris , 1 986, pp. 7-2 5 .
Cap . 8 : E . Landows ki, Pour une sémiotique du quotidien , in J . Vidal-Beneito, G . l m
b ert ( a cura d i ) , Metodos de analisis de la prensa, Casa de Velasquez, Madrid, 1 986,
pp. 1 1 3- 1 23 .
Cap . 9 : E . Fouquier, E . Veron , Stratégies du /angage radiophonique des stations péri
phériques et des radios /oca/es privées, in Les Medias. Expériences et recherches, l rep,
Paris , 1 986, pp. 5-39.
l lettori che desiderano essere in formati sulle novità d a noi pubblicate possono scrive
re, inviando il loro indirizzo , a « Franco Angeli, viale Monza 1 06, 20 1 27 Milano», or
dinando poi i libri a cui sono interessati al loro libraio di fiducia.
Indice
5
l. Dal figurativo al tematico : il figurativo pag. 78
2. Dal figurativo al narrativo )) 82
3. Dal narrativo al tematico )) 84
4. Conclusione: dall' enunciazione all ' enunciato » 86
6
2. Strategie enunctatlve nella stampa : alla ricerca del
legame con il lettore pag. 155
7
A Luisa
Introduzione
di Andrea Semprini
l. Lo sguardo semiotico
1 . J . -M. Floch , Petites mytho /ogies de l'oeil et de l 'esprit, Hadès-Benj amin , Paris
et Amsterdam, 1 98 5 , p. 1 39 .
9
ne dei territori di ricerca, verificabilità delle procedure , creazio
ne di un metalinguaggio specifico , inscrizione in una tradizione
scientifica riconosciuta, ovvero quella della linguistica e della fo
nologia. Le è stata anzi spesso rimproverata un ' eccessiva tecni
cità, il rinchiudersi in un linguaggio astruso e mandarinale2 e un
certo gusto per le più astratte formalizzazioni .
Dall' altro lato è indubbio che la semiotica , aldilà dei risul
tati concreti cui è pervenuta , ha cercato di imporre anche
ad altre discipline un modo diverso di considerare i problemi
e un approccio dove fosse sempre centrale l ' interrogazione
sulle modalità di costruzione del senso . Si tratta di quel famo
so «sguardo semiotico» che Paolo FabbrP, all ' inizio degli
anni ' 70 , suggeriva di adottare nelle scienze umane per acqui
sire nuove prospettive - nuovi punti di vista - nell ' analisi
dei fatti sociali. Sicuramente il più grande, o almeno il più
famoso mentore di questa sensibilità semiotica è stato Roland
Barthes , che in opere ormai classiche, come Miti d 'oggi, fino
ai più recenti L 'impero dei segni e La camera chiara'", ha
mostrato in modo magistrale come lo sguardo semiotico si
può posare su oggetti apparentemente tanto diversi quali ad
esempio un ' automobile, un' intera società, oppure una sempli
ce immagine fotografica.
Ora, come si è accennato in precedenza, la coesistenza di
queste due anime non sempre è stata facile e ha sicuramente
nuociuto alla percezione e all 'accettazione del progetto semio
tico da parte tanto del pubblico degli specialisti di discipline
«affini» (linguisti , filosofi , sociologi) che da parte di un pub
blico più vasto . Gli addetti ai lavori hanno rimproverato alla
·semiotica la mancanza di un oggetto d' indagine sui generis
e si sono spesso sentiti invasi nelle loro discipline da quello
che a suo tempo è stato definito «imperialismo semiotico» .
2. Quest' accusa è stata mossa i n particolar modo, e non del tutto immotivatamen
te, ai lavori di A. J . Greimas .
3. P . Fabbri , «Le comunicazioni di massa in Italia. Sguardo semiotico e malocchio
della sociologia», Versus, 5, 1973, pp. 57-109.
4. R . Barthes, Mythologies, Seuil , Paris, 1957 (trad . i t . Miti d'oggi, Lerici , Mila
no, 1962) ; L 'empire des signes, Skira, Genève, 1 970 (tr. i t. L 'impero dei segni,
Einaudi , Torino, 1978); La chambre claire, Gallimard-Seuil, Pari s , 1 980 (tr . it. La
camera chiara, Einaudi , Tori no, 1 982).
10
Al pubblico più vasto (operatori culturali , professionisti della
comunicazione) sono giunte solo alcune versioni semplificate
e vaghe del pensiero semiotico, che hanno contribuito a crea
re l ' immagine di una disciplina astrusa, fumosa e del tutto
priva di utilità pratica per chi maneggia degli strumenti cultu
rali a fini eminentemente operativi .
Noi siamo convinti che le cose stiano diversamente e che
una maggiore - e una migliore - diffusione della semiotica
tra un pubblico non direttamente di specialisti non può che
giovare ad entrambi . A chi la usa, perché vi potrà scoprire
uno strumento preciso e ormai ben strutturato per interrogare
il reale, ma anche e soprattutto alla semiotica stessa, che
non ha che da guadagnare da un confronto serrato e severo
con i problemi posti quotidianamente dall' attività pratica .
Sul ruolo e il significato di una semiotica applicata ritorne
remo nell' ultimo paragrafo di questa introduzione. Prima pe
rò ci sembra necessario ripercorrere brevemente le tappe più
importanti dello sviluppo delle analisi semiotiche applicate
alla comunicazione. Questa rievocazione ci permetterà tra l 'altro
di definire quale dovrebbe essere a nostro avviso il rapporto
tra ricerca fondamentale e applicata e quale l 'importanza di
uno sguardo semiotico sulle questioni inerenti la comunica
zione e la cultura di massa_ in una società complessa e in
transizione post-industriale .
11
la semiologia tout court : il concetto di segno , l'opposizione
tra langue e parole, la coppia denotazione/connotazione. Re
torica dell 'immagine si vuole un esempio di applicazione im
mediata di questi concetti all'analisi di un'immagine - un'an
nuncio pubblicitario di una marca di pasta alimentare france
se. L'analisi enumera un certo numero di segni, ne sviluppa
il valore connotativo e l ' amplificazione polisemica, dipana
la loro organizzazione retorica e mette infine in luce il mes
saggio - non linguistico ma puramente iconico - attualizza
to dall ' annuncio .
Poco importa oggi , a venticinque anni di distanza, soffer
marsi sulla qualità e sui risultati di quell'analisi . Più interes
sante è senz' altro cercare di coglierne la carica di rottura
e le conseguenze a breve e a lungo termine . Tali conseguenze
furono di almeno tre tipi : scientifiche , pratiche e culturali .
Iniziamo da queste ultime .
È difficile con l a nostra sensibilità attuale, cogliere la carica
di rottura implicita nell' occuparsi - peggio , nell'assumere
come oggetto d ' indagine - di un annuncio pubblicitari o . Ne
gli anni '60 cultura era una parola da scriversi sempre e obbli
gatoriamente in maiuscolo; il semplice fatto di azzardarsi a
scriverla qualche volta in minuscolo , i,m plicava un serio ri
schio di scomunica , o quantomeno una bella sospensione a
divinis. Barthes , coraggioso , con la sua analisi della pasta
Panzani apre una strada, legittima come degna d ' analisi ogni
forma di produzione comunicativa e imprime quindi un note
vole impulso allo sviluppo di ricerche su oggetti teorici fino
ad allora ritenuti privi di interesse scientifico (fumetti , cine
ma, soap-operas, comunicazioni di massa in generale) . L'epo
ca è sicuramente matura per il cambiamento di paradigma ,
basti ricordare che nello stesso anno Umberto E c o pubblica
in Italia Apocalittici e integrati6 e fornisce un altro podero
so argomento in difesa della legittimità culturale della cosid
detta lo w brow culture.
Oltre a tali considerevoli effetti sul clima intellettuale e sul-
12
la doxa culturale dominante, l ' articolo di Barthes ebbe , come
si è detto , importanti conseguenze pratiche , anche se distri
buite su di un arco temporale più lungo. Le analisi di Barthes
- non bisogna dimenticare che la prima edizione di Miti
d'oggi risale al 1 95 7 - mostrano che non solo ci sono nuovi
oggetti d' analisi di cui occuparsi , ma anche che la semiologia
permette di dire qualcosa di nuovo , di originale e soprattutto
di preciso su questi oggetti . La semiologia fin dal suo appari
re mostra la sua capacità di smontare l ' oggetto d' analisi e
di mostrarne il funzionamento . In origine tale capacità si ap
plica essenzialmente ai meccanismi narrativi , ma ben presto
- e la Rhétorique de l'image ne è un esempio - cerca di
misurarsi anche con immagini , oggetti , gesti e più in generale
aspira, come afferma programmaticamente Barthes stesso nella
prefazione al numero quattro di Communications: «a svilup
pare un' analisi generale di quanto è intellegibile per l ' uomo » .
Possiamo immaginare l ' interesse e la curiosità destati da
tali propositi nella neonata industria culturale . Gli anni ' 60
vedono, in Francia come in Italia, svilupparsi rapidamente
un imponente apparato di produzione culturale di massa. La
nascita della televisione, il boom del cinema, l' accresciuta al
fabetizzazione, l 'apparire di quel curioso oggetto sociologico
che si è a lungo voluto chiamare tempo libero , tutti questi
elementi concorrono nel determinare una forte richiesta di
nuovi saperi , teorici e pratici , in grado di guidare, di interpre
tare , di analizzare e comprendere fenomeni che spesso sem
bravano svilupparsi p iù secondo una logica loro propria che
secondo un indirizzo preciso e una volontà individuabile e
riconoscibile .
Nel mondo imprenditoriale saranno i pubblicitari ad accor
gersi per primi dell ' importanza e dell'utilità dell ' approccio
semiologico . Barthes stesso, nell ' articolo citato, non aveva
forse sostenuto l ' esistenza di un rapporto privilegiato tra ana
lisi semiologica e comunicazione pubblicitaria? : «Analizzere
mo un immagine pubblicitaria. Perché? Perché in pubblicità
il significato dell 'immagine è del tutto intenzionale ( . . . ) ; se
l ' immagine contiene dei segni, si è dunque certi che in pubbli
cità tali segni sono pieni, messi a punto al fine di una migliore
13
lettura: l'immagine pubblicitaria è franca, o quanto meno
enfatica»7• Alla nostra sensibilità attuale queste frasi posso
no apparire per lo meno ingenue o semplicistiche, ma conte
stualizzate e storicizzate ci danno la misura del rapporto che
si stabilirà fin dall'inizio , in Francia, tra semiologia e applica
zioni pratiche di un sapere teorico .
Veniamo infine alle conseguenze teoriche legate alla pubbli
cazione degli Elementi di sem iologia. Una discussione appro
fondita della costruzione teorica barthesiana esula dagli obiet
tivi di questa introduzione ; alcuni punti meritano tuttavia la
nostra attenzione , per la loro importanza e per comprendere
la critica che ne verrà fatta in seguito . Barthes muove essen
zialmente da una rilettura di Saussnre e da un tentativo di
trasposizione del modello linguistico saussuriano ad altri si
stemi di significazione. Da ciò l'importanza centrale attribuita
alla nozione di segno, inteso come elemento non problemati
co , individuabile e nominabile e composto dall'adesione di
un significante appartenente al piano dell'espressione e di un
significato, che esprimerebbe «la représentation psychique de
la chose»8• La capacità del segno di comunicare qualche co
sa in più del suo significato primario è garantita dal meccani
smo della connotazione, che assume come significante l'intero
segno e genera così la possibilità di associarvi un secondo
significato . Nel caso dell'annuncio della pasta Panzani9, ad
esempio , il segno borsa per la spesa, in cui il significante
sarebbe l'immagine della borsa e il significato il « concetto»
di borsa, diviene nella sua globalità il significante di una con
notazione il cui significato sarebbe il concetto di cucina casa
linga.
Senza addentrarci oltre nelle formulazioni barthesiane, pos
siamo già osservare come la nozione di segno da lui utilizzata
si interessi solo ai termini - individuabili e riconoscibili a
livello di manifestazione del piano del contenuto - e trascuri
14
i sistemi di relazioni tra i termini , osservabili soprattutto sul
piano dell' espressione. Quanto alla nozione di connotazione,
essa si presenta più che altro come una attribuzione interpre
tativa superimposta al segno e ad esso in qualche modo poste
riore . Tale superposizione , appare evidente, è difficilmente
standardizzabile e finisce così col dipendere più dalla sensibi
lità e dall ' enciclopedia dell' analista che da proprietà intrinse
che del sistema. Il meccanismo della connotazione è quindi
per definizione permeabile a influenze di carattere ideologico ,
psicologico o assiologico .
Quali che siano ad ogni modo i limiti del modello barthe
siano, esso presenta il grosso vantaggio d' essere sufficiente
mente chiaro nei suoi elementi di base per essere utilizzato
anche dal non specialista. Questo spiega in parte le ragioni
del suo successo e della sua utilizzazione massiva nell' ambito
della ricerca applicata .
15
to alle possibili applicazioni degli strumenti semiologici, e nei
primi anni ' 70 appaiono una gran quantità di studi consacrati
specificamente al discorso pubblicitario. La semantica, la re
torica, il linguaggio , lo stile, l'ideologia, la mitologia della
pubblicità, ogni singolo aspetto viene passato al setaccio e
una serie di numeri della rivista Sipra, raccoglie tra il 1 97 1
e i l 1 973 le voci di praticamente tutti i neonati massmediologi .
L 'interesse per le applicazioni pratiche, operative, del sape
re semiologico è dunque ben desto in questo periodo e la
quantità di lavori orientati in questo senso ne costituisce la
migliore evidenza. Ma altrettanto rapidamente come si era
acceso, l 'interesse per la pubblicità come oggetto teorico si
affievolisce e scompare . Lungo tuHo il corso degli anni ' 70
e fino agli inizi della decade successiva pochissimi saranno
i lavori di analisi del discorso pubblicitario . Tale improvviso
disinteresse risalta ancor più se paragonato allo straordinario
fiorire di lavori sugli altri media di massa, dal fotoromanzo
ai settimanali femminili , dal cinema al telegiornale. Le ragio
ni dell 'interdetto che colpisce la pubblicità sono sicuramente
molteplici e complesse. Possiamo avanzare in questa sede due
ipotesi , mìa d' ordine socioculturale, l ' altra d ' ordine teorico .
Non si può infatti dimenticare che la critica della società
dei consumi che si diffonde in Italia - come in tutto il mon
do occidentale - negli anni '70, coinvolge profondamente
il discorso pubblicitario , considerato da un lato come l'e
spressione esasperata dall' incitazione al consumare e dall'al
tro giudicato propositore di valori reazionari , tradizionalisti
e conformisti (la casalinga felice, la mogliettina mansueta,
il marito virile e affermato , ecc . ) . Per una sorta di meccani
smo metonimico che assimila l'analista all'oggetto analizzato,
occuparsi di pubblicità, in un tale contesto , significava allora
condividere l' ideologia ad essa attribuita . Da ciò una com
prensibile e generalizzata presa di distanza.
Ma vi sono anche ragioni teoriche che spiegano la caduta
di interesse. L' approccio semiologico barthesiano mostra in
effetti rapidamente la corda. Basata su un inventario dei segni
e sulla loro interpretazione attraverso il meccanismo della con
notazione, l'analisi semiologica tende a risolversi nella ricerca
16
dell'organizzazione retorica dei diversi segni . Una volta com
piuto un censimento esaustivo delle figure retoriche attualiz
zate dalle immagini , non resta molto da aggiungere1 1 • L'ap
proccio semiologico si rivela essenzialmente classificatorio e
dunque scarsamente dinamico . Preoccupandosi di compren
dere come il senso viene comunicato, trascura di interrogarsi
sulle modalità e sulle condizioni attraverso cui il senso viene
generato . Inoltre, l'arbitrario che è intrinsecamente connesso
alle interpretazioni delle connotazioni rende estremamente alea
torio il processo analitico e reintroduce concetti come inten
zionalità o referenza, che obbligano a recuperare tutto un
bagaglio di nozioni psicologiche e sociologiche che l'approc
cio strutturale aveva cercato di espungere, nel tentativo di
costituire un metodo e un oggetto d'analisi specifici e autonomi.
Sotto l'effetto congiunto di un clima culturale ostile e di
un'esaurimento delle risorse teoriche a disposizione, la ricerca
applicata ai discorsi mediali e soprattutto a quello pubblicita
rio entra dunque in un periodo di latenza da cui uscirà solo
dopo alcuni anni. L'impulso verrà ancora una volta dalla
Francia.
Il superamento della semiologia barthesiana e l'apertura
di nuove prospettive nell'analisi dei discorsi sociali avviene
ad opera di A . J . Greimas e del gruppo di ricercatori da lui
riuniti nel Groupe de rec lierches sémio-linguistiques presso
l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi . È
A . J . Greimas stesso a proporre per il suo progetto teorico
il termine di semiotica, anche ovviamente per marcare le pro
fonde differenze che lo distanziano dalla semiologia di Bar
thes . Linguista di formazione, A . J . Greimas si pone come
obiettivo la descrizione dei meccanismi di generazione del sen
so, in un primo momento nel linguaggio verbale, in seguito,
grazie anche alla messa a punto in ambito linguistico del con
cetto di testo , in tutti i linguaggi , tanto figurativi che plastici .
Nel suo sistema dunque l'attenzione è posta essenzialmen-
17
te sui meccanismi della significazione piuttosto che su quelli
della comunicazione . Il senso, secondo A . J . Greimas , tende
ad organizzarsi , a livello superficiale, secondo una logica nar
rativa. Comprendere e descrivere questa logica è estremamen
te importante perché attraverso di essa, ed in seguito ad un
processo di riduzione e di regressione verso i livelli più pro
fondi della significazione, è possibile cogliere le opposizioni
fondamentali , in numero limitato, a partire dalla quali tutti
i testi vengono generati .
Non è possibile riassumere in poche righe la costruzione teo
rica della semiotica narrativa greimasiana. Ci limiteremo per
tanto a segnalare alcuni elementi che ne marcano l'evoluzione
rispetto all 'impostazione semiologica·e la sua produttività per
l ' analisi della comunicazione. Un primo importantissimo ele
mento è la dissoluzione della nozione di segno. Il linguaggio
non viene più considerato solo come un sistema di comunica
zione, ma soprattutto come un sistema di significazione che
associa un piano dell'espressione a un piano del contenuto e
dove ogni piano è già dotato di un sistema di organizzazione
proprio. Nella generazione del senso allora , il segno avrà un
ruolo solo a livello superficiale, al momento della manifesta
zione, quando l'organizzazione profonda dei due piani , dell ' e
spressione e del contenuto , è già solidamente installata.
Il segno sarà solo un punto di convergenza, il prodotto
storico di un uso, in un certo senso il testimone di un proces
so già compiuto . Inoltre, l'associazione dei due piani può
rendere pertinente e quindi significativa una relazione non
necessariamente riconoscibile o nominabile direttamente nella
lingua naturale. Come sottolinea Floch :
18
Come dovrebbe apparire ormai chiaro , il superamento del
la nozione di segno permette , nell' analisi di un testo linguisti
co, figurativo o plastico (una frase, un' immagine o un ogget
to ad esempio) , di cogliere ed utilizzare tutti gli elementi perti
nenti , riconoscibili per il loro organizzarsi in un sistema di
opposizioni e di alternanze ; inoltre, il moltiplicarsi dei tratti
pertinenti e la necessità di ritrovare la stessa organizzazione
sui due piani dell ' espressione e del contenuto obbliga a proce
dere con maggiore precisione e al tempo stesso garantisce
la non arbitrarietà dell' interpretazione . All ' analisi delle con
notazioni, umorale ed umbratile, si sostituisce in questo mo
do un procedere più regolamentato e verificabile .
Di più, l'analisi sernio-narrativa, considerando ogni costrutto
culturale come un testo semiotico , ovvero un sistema organiz
zato e dotato di senso , si assegna come programma di ricerca
l ' elaborazione di strumenti concettuali che permettano l ' ana
lisi di qualunque testo . Si tratta dell ' applicazione sistematica
e rigorosa di quello sguardo semiotico che abbiamo evocato
in apertura e che tende ad evidenziare in ogni situazione,
in ogni episodi o , in ogni frammento dell ' agire sociale, il di
spiegarsi del senso . Il mondo viene colto sub specie semiotica.
Un ultimo punto prima di concludere il paragrafo . Il pas
saggio da una semiologia della comunicazione ad una semioti
ca della significazione presenta un altro importante aspetto
dal punto di vista che stiamo privilegiando in questa rievoca
zione, ossia quello del rapporto tra ricerca fondamentale e
applicata . Per la s emiotica narrativa il linguaggio non serve
solamente a comunicare, nel senso di trasmettere delle infor
mazioni da un emittente ad un ricevente, ma anche e soprat
tutto ad operare una trasformazione o meglio a produrre un
effetto attraverso una strategia di manipolazione tutta interna
all ' organizzazione formale del linguaggio stesso .
Rimanendo all ' interno del linguaggio ed escludendo quindi
il problema da un lato delle intenzioni e degli stati d 'animo
del soggetto emittente e dall ' altro lato la vexata quaestio della
relazione tra referente e realtà oggettiva, l ' analisi sernio
narrativa cerca di descrivere le procedure che permettono la
realizzazione di manipolazioni semiotiche quali il persuadere ,
19
il far credere, il legittimare come vero il proprio discors o .
Non sfuggirà l 'importanza d i questo punto per chi cerca d i
comprendere i meccanismi d i manipolazione persuasiva, ideo
logica, emotiva messi in atto dalle comunicazioni di massa
e dalla comunicazione pubblicitaria in particolare.
Insistiamo su questo punto perché ci sembra di importanza
nodale: rompendo con la tradizione del modello comunicativo
informativo jakobsoniano e appropriandosi della tradizione
della filosofia analitica inglese e della problematica degli atti
linguistici , la semiotica greimasiana propone una concezione
del linguaggio come azione e come trasformazione , che rima
ne però totalmente inscritta - ed è questa la differenza fon
damentale rispetto alla pragmatica della comunicazione -
all 'interno del linguaggio stesso, secondo un 'opzione rigoro
samente formalista e strutturalista che rappresenta al tempo
stesso la forza e il limite dell ' approccio sernio-narrativo .
Alla fine degli anni settanta, ad ogni modo , i concetti fon
damentali della teorizzazione greimasiana sono tutti definiti ,
e molti dei ricercatori che gravitano intorno a Greimas inizia
no a saggiare l ' efficacia di tali strumenti concettuali al di
fuori dell 'universo letterario , per il quale erano stati origina
riamente concepiti . Questo fermento teorico e il nuovo clima
che si installa nel contesto socio-culturale, meritano d 'essere
discussi più in dettaglio.
Sul finire degli anni settanta e più compiutamente con l' ini
zio della decade attuale , il clima culturale in Francia ed anche
in Italia cambia radicalmente di tendenza . Sono gli anni del
cosiddetto riflusso , della crisi della militanza politica e dell ' in
transigenza ideologica . Una delle conseguenze di questa nuo
va temperie culturale è il recupero d'interesse per il mondo
economico e per la realtà delle imprese. Come spesso accade
nei momenti di evoluzione, la scoperta - o riscoperta -
del ruolo giocato dalla comunicazione nel tessuto economico
e imprenditoriale della società ha suscitato reazioni talvolta ec-
20
cessive . Ma accanto allo yuppismo da quattro soldi , agli acritici
peana alla cosiddetta società dello spettacolo ed alle forme più
o meno volgari di piaggeria intellettual-affaristica, quello che
viene colto un pò da tutti è lo straordinario sviluppo dei vecchi
e nuovi media, così come il loro ruolo sempre più strategico in
un contesto culturale in transizione post-industriale.
Osservata con occhi meno severamente ideologici e ridi
mensionata nel suo presunto ruolo di Grande Fratello, la co
municazione pubblicitaria mostra la sua grande vitalità come
fenomeno comunicativo e semiotico, prima ancora che econo
mico e commerciale. Non a caso, a partire dagli anni ottanta,
la quantità di testi consacrati ai differenti aspetti del discorso
pubblicitario cresce costantemente e il fenomeno pubblicitario
trascende la dimensione economica e comunicativa per diveni
re fatto di costume.
Tuttavia è interessante notare che la grande maggioranza
delle opere consacrate alla pubblicità sono manuali pratici ,
operette agiografiche, memorie di pubblicitari , analisi esteti
che o economiche. Scarsissimi sono i tentativi , di tono scienti
fico , di affrontare il discorso pubblicitario da un punto di
vista prettamente comunicativo13 • Impressionati forse dal for
te peso economico del fenomeno pubblicitario e dalla sua
costituzione come fatto di costume, pochissimi hanno cercato
di leggere o di analizzare là natura squisitamente semiotica
del discorso pubblicitario . Si badi bene , non vogliamo assolu
tamente sostenere che gli altri approcci siano irrilevanti o
non pertinenti , ma piuttosto che una delle dimensioni fonda
mentali della comunicazione pubblicitaria non è stata fino
ad oggi tenuta nel debito conto . E tuttavia gli strumenti teori
ci per intraprendere tale analisi sono ormai, al volgere della
decade, in buona parte a disposizione .
Sono questi gli anni infatti in cui la semiotica dimostra
di saper essere non solo una costruzione teorica altamente
21
astratta e formalizzata, ma anche una «macchina per leggere
i testi»14, dove «leggere» può essere inteso come uno smon
tare i testi fino ai componenti elementari per mostrarne il
funzionamento 1 j. Non stupirà quindi che il gruppo di ricer
catori riuniti intorno a Greimas intraprenda una serie di ricer
che empiriche ad ampio raggio e che riservi una certa atten
zione al discorso pubblicitario e al linguaggio dei media. Que
ste ricerche empiriche, lungi dall ' essere delle semplici esercita
zioni, delle applicazioni di un sapere teorico prodotto altrove,
tendono invece a produrre esse stesse dei risultati di rilievo
teorico e a stimolare nuove scoperte che finiscono con l ' in
fluenzare l ' evoluzione e le direzioni d'approfondimento della
ricerca fondamentale.
Sul rapporto tra ricerca fondamentale e ricerca applicata
torneremo nel paragrafo successivo . Per il momento ci sem
bra interessante indicare alcune delle problematiche che negli
ultimi anni sono state al centro delle preoccupazioni della
semiotica e che hanno finito coll ' arricchire notevolmente tan
to il modello sernio-narrativo di base che la finezza e l ' origi
nalità delle analisi empiriche . Non si tratta ovviamente di
fare in questa sede una rassegna esaustiva delle questioni mes
se successivamente sul tappeto nel corso degli ultimi anni ,
né tantomeno di approfondire ogni singola problematica. Ci
limiteremo solamente, per ragioni di spazio e di contesto ,
ad evocarne due, la tematica delle passioni e la teoria dell ' e
nunciazione, rinviando per un eventuale approfondimento,
ai testi di riferimento 16•
22
test o . L'approccio semiotico alla dimensione passionale si è
sviluppato nel tentativo di rendere conto , in termini esclusiva
mente linguistici e formali , della natura e delle caratteristiche
delle differenti passioni che attraversano, esplicitamente o in
filigrana, la trama di un testo . Una passione può così essere
descritta in termini narrativi (ad esempio la collera implica
un percorso di attesa, insoddisfazione e quindi , appunto , col
lera) ed in termini moda/i (ad esempio il voler essere congiun
to a un oggetto di valore o il volere non esserne disgiunto
contraddistinguono due forme di passione del possesso : l'ava
rizia e la gelosia) .
La ricerca nell'area delle passioni non si limita alla descri
zione e alla classificazione delle differenti passioni attualizza
te nel testo . Essa cerca anche di rendere conto della passiona
lizzazione (o patemizzazione) dei soggetti presenti nel testo
e del ruolo di tale patemizzazione nell'economia della narra
zione e nella generazione del senso . Così, accanto ad una
competenza pragmatica e cognitiva, è stata postulata l'esi
stenza di una competenza patemica, l'acquisizione o la gestio
ne della quale spesso costituisce uno snodo fondamentale di
una narrazione17 • Da un punto di vista più generale, ci sem
bra importante sottolineare la rilevanza di una simile proble
matica nell'ambito dello studio della comunicazione mass
mediale e specificamente pubblicitaria, dove la manipolazione
patemica tanto dei personaggi nel testo che dei destinatari
del testo è spesso cruciale, se non la ragione stessa d'esistenza
·
del testo1 8 •
23
esterne di produzione. Benveniste aveva preso l ' enunciazione
come esempio della mediazione, dell 'infiltrazione della sog
gettività nella lingua e quindi , parallelamente, prova della
presenza nel testo di marche che rinviano a qualcosa di ester
no al testo stesso . Da un punto di vista sernio-narrativo si
è compreso che una migliore comprensione del funzionamen
to dei meccanismi enunciativi permette a sua volta di com
prendere meglio la distribuzione dei ruoli all ' interno del testo :
l ' attribuzione delle competenze , l' esecuzione dei programmi
d' azione, la valutazione dei risultati .
Lo studio dell ' enunciazione, ovvero di come la lingua 'si
converte in discorso , permette insomma di osservare, inscritta
direttamente nel testo stesso, la presenza di un'istanza pro
duttrice, la traccia di una volontà e di una pratica, la scelta
tra una serie di alternative . Un esempio dell ' applicazione del
l'analisi enunciativa applicata ai dipinti o ai film è la messa
in luce del ruolo dei punti di vista nella produzione del senso
di un quadro o di un film . Il pittore , o il regista, utilizza
una serie di dispositivi che permettono di esprimere la presen
za dell'autore sulla tela o nella pellicola e di orientare la
lettura e l' interpretazione del testo . L ' autore può adottare
un determinato angolo di visione , può orientare il piano pro
spettico in un certo modo , può attribuire certi sguardi a certi
personaggi , può coinvolgere l ' osservatore attraverso procedi
menti come l ' interpellazione, può infine ricorrere a effetti
meta-linguistici , come il trompe-l 'oeil in un quadro o l' auto
citazione in un film .
Dal punto di vista che più ci interessa in questa sede , ossia
quello della produttività analitica degli strumenti teorici , la
teoria dell ' enunciazione è estremamente importante per alme
no due ragioni . Da un lato , come abbiamo appena visto ,
l ' enunciazione, rinviando all 'istanza di produzione del discor
so, fornisce una serie di indicazioni preziose per comprendere
le strategie di manipolazione del discorso stesso, così come
le opzioni di fondo (ideologiche, estetiche, cognitive, pragma
tiche) dell 'istanza enunciativa. Dall' altro lato, nello svelare
la propria strategia discorsiva, l ' apparato enunciativo costrui
sce parallelamente una certa immagine del suo enunciatari o ,
24
ossia del destinatario cui la strategia è indirizzata. Nel dirci
come parla, dice inevitabilmente anche a chi vuol parlare.
La prefigurazione nel testo del simulacro del destinatario
del testo stesso è un aspetto estremamente importante della
teoria dell' enunciazione e non ha ricevuto finora una suffi
ciente attenzione in ambito sernio-narrativo . Importante per
ché ci porta direttamente al problema dell 'interpretazione di
un testo da parte del destinatario e dei rapporti che si instau
rano tra il destinatario (o i destinatari) previsti dal testo e
i destinatari reali . Ecco dunque che da uno studio della pro
duzione semiotica dei testi , siamo arrivati alla problematica
della ricezione (o interpretazione) semiotica dei medesimi testi .
In ambito semiotico, il contributo più importante alla que
stione dell'interpretazione testuale è sicuramente quello di Um
berto Eco 1 9 • Riprendendo e sviluppando una tematica tradi
zionalmente propria all ' estetica e all' ermeneutica letteraria,
Eco mostra come ogni «testo postula la cooperazione del let
tore come propria condizione di attualizzazione . ( . . . ) Un testo
è un prodotto la cui sorte interpretativa deve far parte del
proprio meccanismo generativo»20• Non solo , ma proprio
nella previsione di questo destino interpretativo , il testo pro
duce al suo interno un simulacro del lettore cui intende rivol
gersi . Non si tratta di un lettore reale, definibile sociologica
mente , ma piuttosto di un Lettore-Modello , figura per così
dire ideai-tipica, strategia testuale, «insieme di condizioni di
felicità, testualment� stabilite, che devono essere soddisfatte
perché un testo sia pienamente attualizzato nel suo contenuto
potenziale»21 •
Naturalmente non tutti i testi costruiscono i loro lettori
impliciti nello stesso modo e con lo stesso livello di precisio
ne . Esistono diversi gradi di libertà delle strategie testuali ,
che vanno dalla prefigurazione dettagliata ed univoca (ad esem
pio un codice di procedura penale) , alla totale apertura e
25
indeterminazione, che prevede costituzionalmente letture di
verse se non contraddittorie. Non bisogna infatti dimenticare
che tra le letture previste o suggerite dal testo e le letture
effettivamente fatte del medesimo testo , possono esistere dif
ferenze anche notevoli .
Non ci addentreremo oltre nel modello echiano della coo
perazione interpretativa. Quanto detto è sufficiente per mette
re in evidenza due conseguenze importanti per la nostra pro
spettiva. Da un lato infatti Eco , insistendo sull 'importanza
della cooperazione testuale, ha mostrato l 'interesse teorico
e metodologico di una maggiore attenzione per il fenomeno
della ricezione dei testi e, parallelamente, ha mostrato l 'inevi
tabile incompletezza di un'analisi ch.e si situi esclusivamente
in produzione. I due momenti (produzione e ricezione) si rive
lano strutturalmente imbricati e mutualmente dipendenti . D ' al
tra parte, la possibilità di una divergenza , anche importante,
tra le letture previste e suggerite dal testo e quelle effettiva
mente prodotte , mostra che un testo o una comunicazione
possono «mancare» il loro obiettivo , o addirittura suscitare
effetti contrari a quelli previsti . Disporre di un modello teori
co della co o perazione interpretativa può allora essere di gran
de utilità tanto per comprendere dove il testo ha mancato
il suo obiettivo , che per correggere la strategia. Nel contesto
delle comunicazioni di massa, dove la comunicazione è sem
pre calibrata su un pubblico preciso, l ' attenzione al momento
della ricezione diviene allora di importanza capitale.
26
è discutere quale può essere la natura di una semiotica
applicata22 e quale il suo ruolo nell ' ambito dell' analisi dei
discorsi sociali.
Da un lato possiamo definire un ruolo minimale della se
miotica applicata, una soglia inferiore , in cui la semiotica
si propone e funziona come tecnologia operativa, ingegneria
del sens o , micro-chirurgia estetica del discorso e della comu
nicazione. Definirla soglia inferiore non significa affatto at
tribuirle uno statuto marginale o squalificato . Al contrario ,
ci sembra d ' aver a più riprese insistito sull' importanza e la
necessità di una migliore comprensione del funzionamento
puntuale di un testo . Basti pensare all ' utilità di una simile
tecnologia per l 'insieme delle professioni che si fondano sulla
produzione e circolazione di discorsi : giornali , televisioni , ci
nema, pubblicità, fotografia, analisti dell'immagine e del com
portamento comunicativo , ecc . In tutti questi casi una semio
tica applicata può fornire indicazioni puntuali e precise sulla
migliore produzione di un discorso, sulla sua correzione o
sulla sua evoluzione coerente. Ma aldilà delle applicazioni
puntuali , la semiotica applicata può , come si è accennato
in apertura, fornire una sensibilità diversa, uno sguardo se
miotico capace di scorgere nelle pieghe del quotidiano, nella
routine dell ' ovvio la presenza, o anche solo la traccia, della
costruzione del senso .
All' estremo opposto di un continuum che appare difficil
mente segmentabile,. troviamo un ruolo più generale, una so
glia superiore, in cui la semiotica applicata aspira a divenire
analisi critica della discorsività sociale, riflessione sul funzio
namento, ma anche sulle cause e sugli effetti , delle due polari
tà inscindibili di ogni discorso: la produzione e la ricezione .
Lo sguardo semiotico diviene in questo caso qualcosa di simi
le all'estraneamente antropologico, ma applicato alla genera
zione, alla circolazione ed all 'interpretazione del senso nella
società. La soglia superiore della semiotica applicata divie-
27
ne allora una disciplina a pieno titolo : la socio-semiotica23•
L'estraneamente semiotico permette di interrogare i fenomeni
al di fuori delle schematizzazioni classiche e soprattutto al
di fuori di qualsiasi logica di gerarchizzazione . Come per l ' an
tropologo nessun tratto osservato è irrilevante a priori , così
in semiotica nessun discorso è irrilevante, nella misura in cui
ha un ' esistenza ed una circolazione sociale. Cerchiamo di illu
strare quanto detto con un esempio, tratto dalla cronaca in
ternazionale .
Nei giorni in cui queste pagine vengono scritte (primavera
1 989) , una crisi di cui è difficile prevedere la soluzione si
è aperta tra i paesi dell ' Europa occidentale e l ' Iran di Kho
meiny. La pubblicazione del romanzo The Satanic Verses da
parte dello scrittore anglo-pakistano Salman Rushdie ha pro
vocato una violentissima reazione dei fondamentalisti islami
ci , reazione che si è concretizzata in un anatema (fatwah)
lanciato pubblicamente da Khomeiny e implicante la condan
na a morte dello scrittore e di tutti gli editori del libro . L ' occi
dente , di fronte a questo atto di fanatismo e di aggressione ,
è rimasto visibilmente sconcertato , ma soprattutto è stato col
to completamente alla sprovvista. Quello che emerge dalla
varietà delle reazioni dei diversi stati , è l'impreparazione, lo
sconcerto , ma soprattutto un certo sentimento d 'impotenza .
Questa situazione si offre ad alcune considerazioni . Innan
zitutto è interessante notare come, nel cosiddetto villaggio
globale di macluhaniana memoria, nell ' era dell' immagine e
della comunicazione via satellite , un libro , un romanzo , anzi
alcune pagine di un romanzo , siano riuscite a scatenare una
crisi diplomatica e politica di portata internazionale . La più
evidente dimostrazione che le parole - fortunatamente -
continuano ad avere un peso nella vita degli uomini . In secon
do luogo ci sembra significativo che la reazione di Khomeiny
alla presunta offesa all ' Islam perpetrata da Rushdie attraver
so la parola scritta sia una condanna verbale, un atto lin-
28
guistico24, una parola parlata. La jatwah infatti secondo la
tradizione islamica è una semplice risposta giuridica, formula
ta verbalmente, data ad una domanda d ' ordine generale posta
da un' autorità pubblica o da un qualsiasi individuo . L ' oppo
sizione tra il fondamentalismo islamico e gli stati occidentali
non è dunque solo d ' ordine religioso , politico e ideologico ,
è anche lo scontro di due sistemi semiotici e delle tradizioni
ed essi collegate . Il conflitto di sistemi semiotici diviene più
evidente se si compara il discorso di Khomeiny a quello della
diplomazia occidentale (che in questo caso può essere consi
derata come un attore collettivo) . L ' opposizione non è, o
meglio non è solo, tra due sistemi semantici , ma anche tra
due sistemi espressivi e discorsivi che non riescono e forse
non possono comunicare tra loro , che non riescono a trovare
una via di mediazione, o più precisamente di traducibilità.
Da un lato abbiamo un sistema (chiamiamolo della Cultura
Laica Occidentale) , fondato sulle nozioni di separazione e
di relativismo , un sistema secondo il quale ogni sistema se
miotico gode di una relativa autonomia e deve essere conside
rato in sè prima di essere comparato agli altri . Secondo que
sto sistema, quanto viene detto in pubblico ha un peso e
conseguenze differenti da quanto viene detto in privato . Quanto
viene detto, inoltre , ha uno statuto diverso e relativamente
indipendente da quanto viene scritto, che a sua volta si diffe
renzia notevolmente da quanto viene fatto . Dall'altro lato
abbiamo un sistema (chiamiamolo del Fondamentalismo Teo
cratico Tradizionalista), secondo il quale le distinzioni appena
tracciate tra parola pubblica e parola privata, così come tra
parola parlata e parola scritta e ancor più tra scritto e azione
non esistono , o più probabilmete si organizzano in maniera
differente e obbediscono ad altri criteri . Il risultato di questa
radicale differenza di linguaggi è l 'impossibilità o perlomeno
la grande difficoltà di stabilire una comunicazione, foss ' an
che conflittuale, tra i due sistemi . Come è noto , infatti , per
poter litigare bisogna essere d' accordo. Le reazioni confu-
29
se di molte diplomazie occidentali dipendono senz' altro da
considerazioni d ' ordine politico ed economico , ma altrettanto
dall ' impreparazione ad interpretare un discorso radicalmente
altro25 •
Distinguere come si è fatto in questa sede tra due soglie
all ' interno delle quali collocare lo spazio - teorico, metodo
logico , culturale - della semiotica applicata ai discorsi socia
li , permette dunque di vedere con maggior chiarezza l ' artico
lazione e la differenza di oggetti analizzati , di approcci , di
obiettivi . Un solo elemento permane costante attraverso tutte
queste differenze, ed è la curiosità e la specificità dello sguar
do semiotico .
25 . Una bella analisi delle conseguenze dell' incontro tra due sistemi etno-semiotici
di fferenti è l'interpretazione di T . Todorov della conquista spagnola del Messico,
La conquéte de I'A mérique (trad . it. La conquista dell'A merica, Einaudi, Torino, 1 986).
30
to di vista analitico, lavori di appena vent' anni fa. È vero
tuttavia che una disciplina che si vuole scientifica si nutre
essenzialmente dei suoi errori e non sarà difficile ritrovare
in molti articoli - sulla filigrana dello sfondo - la consape
volezza di utilizzare delle metodologie che rimettono conti
nuamente in discussione i loro fondamenti teorici .
Il secondo criterio adottato è stato quello della varietà,
tanto metodologica che d' oggetto d'indagine. Se lo scopo di
una raccolta di saggi è quello di fare il punto sullo «stato
dell ' arte» di una determinata problematica o disciplina, sa
rebbe stato imperdonabile limitarsi ad un solo approccio , tra
scurandone altri, anche se ovviamente non tutti gli approcci
si equivalgono e se si può propendere, a titolo personale,
per l ' una o per l ' altra « scuola» .
Tra i testi raccolti ve ne sono ad esempio alcuni - l ' articolo
di Georges Péninou sulle strategie argomentative in pubblicità
e quello di Frédéric Lambert sulle fotografie dei quotidiani -
che riprendono la tradizione barthesiana, aggiornandone e svi
luppandone gli aspetti più produttivi , come l ' attenzione agli
elementi retorici o al simbolismo dell'immagine. Péninou con
centra la sua attenzione sugli elementi propriamente linguistici
che occorrono nei testi pubblicitari (nel caso specifico le comu
nicazioni bancarie) . Ricorrendo alla strumentazione concettuale
narratologica da un lato e alla teoria dell ' argomentazione dal
l ' altro, l ' Autore cerca di descrivere alcuni modelli retorico
argomentativi utilizzati nelle strategie discorsive della comuni
cazione b ancaria, coine ad esempio l ' attribuzione di legittimi
tà, la nozione di trasformazione, il modello del paradosso e
dell 'enigma. Lambert rintraccia nelle fotografie, ed in special
modo nelle fotografie giornalistiche, la presenza di una scrittu
ra per immagini che deve essere descritta e appresa nella sua
specificità. Nelle fotografie dei quotidiani Lambert individua,
sulla scorta di alcune riflessioni di A. Leroi-Gourhan , le tracce
di una mitografia, un condensato di miti che attraversano una
società e ne nutrono l ' immaginario collettivo .
I due saggi cofirmati da Eliseo Veron - uno insieme a
Sophie Fisher sui settimanali femminili, l ' altro insieme ad
Eric Fouquier sulle radio locali - presentano un approccio
31
sincretico , dove linguistica classica, pragmatica della comuni
cazione e teoria degli atti linguistici vengono mescolate con
risultati di un grande interesse analitico . Nell ' articolo sulla
stampa femminile vengono analizzate le copertine di alcuni
periodici , per mostrare come, pur articolando sostanzialmen
te lo stesso contenuto, ogni giornale sviluppa più o meno
consapevolmente e coerentemente una maniera specifica di
rivolgersi alle proprie lettrici e di proporre loro un contratto
di lettura . L 'articolo sulle radio locali è di tono più generale
e cerca di descrivere le differenti strategie discorsive messe
in atto dalle radio locali e la loro specificità rispetto alle
radio nazionali . Vengono descritte una serie di figure, in sen
so genettiano, che articolano i due niodi di entrare in contatto
con l ' ascoltatore e permettono di proporre due diversi con
tratti di ascolto .
Tutti gli altri saggi si ispirano , in modo più o meno diretto,
all' approccio sernio-narrativo greimasiano. Tuttavia, pur par
tecipando di un comune orizzonte metodologico, i saggi si
pongono differenti obiettivi . Infatti , gli articoli di Jean-Marie
Floch su due campagne pubblicitarie e di Eric Landowski
su due quotidiani francesi, propongono , dietro l ' analisi, delle
riflessioni di carattere più generale sullo statuto della semioti
ca. D' altro canto i saggi di Denis Bertrand e Nicole Everaert
Desmedt su delle pubblicità di prodotti alcolici e l ' analisi del
l ' autore di questa introduzione sui cataloghi di vendita per
corrispondenza, cercano piuttosto di approfondire un singolo
aspetto (la strategia di complicità, il percorso narrativo, la
strategia enunciativa) per verificarne la «tenuta» teorica e l ' ef
fettiva produttività analitica.
Floch sviluppa, analizzando i visuals di due campagne pub
blicitarie, il concetto di semiotica semi-simbolica e mostra
in modo rigoroso come tanto sul piano dell ' espressione che
sul piano del contenuto gli elementi siano organizzabili e or
ganizzati indipendentemente , prima di coincidere superficial
mente in una serie di segni . I termini suscettibili d 'investimen
to semantico non sono necessariamente unità riconoscibili e
nominabili , ma possono essere relazioni tra termini o addirit
tura rapporti di relazioni .
32
I l testo di Landowski , meno tecnico , sottopone ad analisi
la sintassi narrativa di due famosi quotidiani parigini, Le Monde
e Libération . Una ricostruzione della grammatica narrativa
e delle strutture discorsive, permette all' autore di mettere in
luce le procedure grazie alle quali un quotidiano - Le Monde
- costruisce il suo discorso sulla distanza e l ' oggettività, pre
supponendo un certo tipo di competenza semio-pragmatica
da parte dei suoi lettori , mentre l ' altro giornale - Libération
- costruisce piuttosto una strategia di implicazione e di com
plicità e presuppone parallelamente un diverso tipo di compe
tenza presso i suoi lettori .
La questione della complicità è al centro anche del saggio
di Bertrand, che analizza quattro visuals per una campagna
pubblicitaria per il whisky Black & White . Attraverso un ' ana
lisi classica e rigorosa, l ' Autore mostra come gli annunci af
fermino una equivalenza tra conciliazione e complicità e sfrut
tino opposizioni quali vita/morte o perfezione/imperfezione ,
in cui appaiono valori che fanno riferimento all ' universo del
l ' individu o , contrariamente alla maggior parte delle pubblici
tà degli whiskies , che sfruttano valori appartenenti all 'univer
so sociale.
Ancora una bevanda alcolica, una birra, nel visual analiz
zato da Everaert-Desmedt . In questo caso l ' analisi mette in
luce la presenza nell 'immagine di numerosi programmi narra
tivi sovrapposti e svolti secondo temporalità interne ed ester
ne differenti (il programma della produzione, quello della
presentazione, quello del consumo) . L ' esplicitazione della sin
tassi narrativa attualizzata dall 'immagine consente una com
prensione più precisa della struttura del messaggio pubblicita
rio e dell ' investimento assiologico soggiacente. Infine, il sag
gio firmato da chi scrive questa nota è un' analisi delle strate
gie enunciative di due cataloghi di vendita per corrisponden
za. Attraverso la descrizione dei meccanismi linguistici e figu
rativi attualizzati dalle due strategie enunciative , si è cercato
di mostrare come un testo si offre alla consultazione e alla
lettura da parte di un destinatario, il quale a sua volta si
trova prefigurato e preso in carico dalle strutture testuali .
Un'ultima osservazione prima di concludere . Come si sarà
33
notato, tutti gli articoli raccolti nel presente volume sono di
provenienza culturale francese. È in questo paese infatti che,
aldilà di ogni considerazione d ' ordine teorico , più si sono
sviluppati i rapporti tra ambiente intellettuale e ricerca appli
cata. In Italia, all ' opposto, la pratica semiotica intesa come
analisi e lettura di testi , continua ad essere confinata, se si
eccettua un breve entusiasmo per le comunicazioni di massa
negli anni settanta , all ' ambito letterario e artistico26• La co
sa è tanto più paradossale se si pensa che non sono certo
le competenze teoriche a fare difetto e che il nostro paese
può essere considerato uno dei centri più attivi della ricerca
fondamentale in semiotica. A questo riguardo quindi il nostro
auspi cio è che i saggi raccolti in · questo volume risveglino
la curiosità e stimolino qualche ricercatore a confrontarsi più
spesso con la realtà dei discorsi mass-mediali .
Questa raccolta vuole tuttavia indirizzarsi prioritariamente
a tutti gli studiosi o professionisti della comunicazione che
semiotici non sono , per presentare loro un approccio e delle
metodiche che « funzionano», per respingere l ' accusa spesso
mossa alla semiotica d ' essere una disciplina astratta e incom
prensibile, priva d ' ogni utilità pratica . Noi sappiamo che così
non è, e speriamo che la lettura dei saggi contenuti in queste
pagine possa dimostrarlo . Lungi da sostituire altri approcci ,
lungi dal proclamare la propria legittimità a scapito di quella
altrui , l ' acquisizione di uno sguardo semiotico può fornire
un punto di vista in più , prezioso per la comprensione di
una realtà sociale e culturale che diviene ogni giorno più com
plessa.
34
Parte I
Il discorso pubblicitario
l . Sem iotica plastica
e com u nicazione pubblicitaria
di Jean-Marie Floch
1 . Questa campagna è stata realizzata dall ' agenzia Intermarco-Conseil nel 1 980
da Daniel Pasca! e da Jean-Louis Gribout .
37
SPECIAL
BLEND
Fig. l
38
------ red
Fig. 2
39
superficie totale
----___,...
l
obliqui
l
intercalanti intercalate
-------,��--�---�
Fig. 3
inclusione
l
/alternanza/ l
/contorno/
40
I l fatto che sia la parte inclusa che, per due volte, si suddi
vide ulteriormente , determina un certo tipo di processo topo
logico che si potrebbe definire mise en abfme.
Ci occuperemo ora delle diverse qualità di composizione
cromatica e grafica che s ' investono in ognuna delle parti mes
se in evidenza finora .
Il riconoscimento delle categorie visive utilizzate in que
st' annucio e l ' analisi delle relazioni tra i loro termini realizza
ti , permettono di mostrare che le parti includenti e incluse,
rispettivamente della superficie totale, della banda-puzzle e
della zona rettangolare, sono messe in contrasto. In altre pa
role i termini opposti d ' una stessa categoria sono realizzati
uno ad uno da una delle due parti in rapporto d'inclusione
nell' annuncio in questione:
41
- composizione cromatica:
rapporti vivi vs rapporti s fumati
- disposizione:
intercalante vs intercalata
- graficamen te:
a) dei parallelismi si oppongono a dei reticoli ;
b) dei reticoli ortogonali si oppongono a dei reticoli non
ortogonali ;
c) delle simmetrie si oppongono a delle asimmetrie;
- cromaticamente:
a) dei colori puri si oppongono a una serie di tonalità;
b) un policromatismo (rosso, bianco e bruno sfumati) si op
pone a un monocromatismo (grigio) ;
c) dei colori puri s' oppongono a dei colori «spezzati>> .
42
Ora, la regolarità opposta all 'irregolarità, così come l 'inter
vallo discreto opposto alla gradazione, rappresentano , sulle
due dimensioni rispettive del grafismo e del cromatismo , la
stessa categoria profonda della discontinuità opposta alla con
tinuità. Era d' altra parte prevedibile che lo studio delle zone
e delle superfici dell ' annuncio portasse a riconoscere l 'utiliz
zazione di una delle grandi categorie che ordinano gli sviluppi
dello spazio, sia che questi sviluppi si realizzino per mezzo
di colori o di fasci di linee .
Così il puzzle, senza principio d' organizzazione identifica
bile, non offre, contrariamente alle bande del parallelismo ,
alcun elemento geometrico osservabile e concorre nel produr
re un effetto di continuità di superficie . La stessa cosa accade
a proposito dell ' asimmetria e dell ' assenza di reticolo ortogo
nale ; la tonalità, la gamma monocromatica e la sfumatura
giocano lo stesso ruolo sulla dimensione del cromatismo .
La generazione dei diversi elementi riconosciuti nelle unità
che compongono l ' annuncio può essere rappresentata come
in fig . 4.
Per studiare l ' espressione visiva di questo annuncio, si è
inizialmente suddivisa la sua superficie per determinare il di
spositivo delle sue unità, allo scopo di non isolare arbitraria
mente l'una o l ' altra delle parti ; si sono poi analizzate le
qualità di colore e di grafismo che le definiscono. Questa
fase ha prodotto due risultati :
l. senza ricorrere firio a questo momento a una suddivisione
basata sull 'identificazione di oggetti o di esseri del mondo
«ri-prodotto » , si sono definite tre unità en abfme: la su
perficie totale, la banda-puzzle e la zona rettangolare .
Si è osservato che tutte e tre manifestano la co-presenza
di qualità contrarie, tanto di colore che di grafismo ; e
che due di esse (la superficie totale e la zona rettangolare)
sono omologabili ;
2. attraverso una serie d i suddivisioni e d i accostamenti suc
cessivi , si è delineato il sistema che sottende questa espres
sione visiva e si è mostrato come la caratteristica saliente
dell 'intero sistema è di poggiare a tutti i livelli sull ' utiliz-
43
discontinuità . . . VS . . . continuità
---....-..--. �
per intervalli l regolarità per gradi irregolarità
l t t
t t
l
colori puri o 1 parallelismo o serie di reticolo o
policromismo 1 ortogonalità tonalità o assenza di
l monocro- ortogonalità
l matismo
o l o o o
l
colori puri l simmetria colori sfumati 1 asimmetria
l l
Fig. 4
Per studiare il signi ficato dell ' annuncio , partiremo dall 'in-
44
terrelazione dei differenti segni, parole o immagini che ne
costituiscono la manifestazione. L ' annuncio, considerato nel
l ' insieme, costituisce la prima pagina di un quotidiano: le
parole e gli enunciati della parte superiore sono disposti come
lo sarebbero il titolo e la testata di un giornale. L 'aspetto
giornalistico di questi segni è rinforzato dall' utilizzazione del
carattere tipografico «times » . Il corpo stesso della pagina è
costituito da grafemi e da immagini la cui disposizione è iden
tica a quella dei diversi titoli , testi e fotografie di una prima
pagina.
Ci si può a questo punto domandare a cosa rimanda, come
contenuto di senso , la nozione di «prima pagina» di un quoti
diano . La prima pagina è certamente, se si considerano la
totalità delle pagine di un quotidiano, la pagina dove sono
presentate le notizie che sono state giudicate come le più inte
ressanti , le più ricche di insegnamenti o di emozioni ; ma è
anche la pagina dove ogni giorno appare il titolo . Quale che
sia la sequenza delle notizie, quale che sia la dimensione dei
titoli in funzione dell ' importanza attribuita agli avvenimenti ,
titolo e testata costituiscono il luogo dove la permanenza del
giornale si dà a vedere . La prima pagina è dunque la pagina
dove si manifesta una delle caratteristiche fondamentali del
discorso giornalistico : quella . d' essere una creazione propria
(all ' occorrenza collettiva) , a partire da quei «discorsi degli
altri » che sono gli avvenimenti nel mondo .
Consideriamo ora l 'immagine dell ' annuncio. Che cosa rap
presenta? Un pacchetto di sigarette semiaperto posato sopra
un certo numero di fotografie sparpagliate. Le fotografie so
no degli ingrandimenti di lavoro , così come escono dal labo
ratorio; si tratta della serie di foto di cui dispone una redazio
ne o un bozzettista che ha interrotto per un istante il proprio
lavoro : selezionare, associare . . . La prima pagina era il gior
nale bello e finito . Lavoro redazionale o bozzetto, poco im
porta, si tratta ora del giornale nel pieno del suo farsi . Rima
ne, ed è essenziale, che si tratta di due percorsi possibili del
lavoro giornalistico : creare, attribuire un significato nuovo
e particolare, sfruttando quello che altri hanno prodotto e
che aveva già del senso e del valore.
45
Le foto sparpagliate sulle quali è stato posato il pacchetto
di sigarette non riproducono delle scene qualsiasi : sono ripre
se di riprese. Il «mitragliamento» di un gruppo di fotografi ,
un operatore che filma da un elicottero : due scene di reporta
ge in pieno svolgimento ; gli strumenti del mestiere di un re
porter sul cofano di un Land Rover , un bracciale «stampa»
e del materiale posati direttamente sul pavimento di un' auto
mobile : due scene di reportage momentaneamente sospeso .
Le quattro foto rappresentano , in momenti e in situazioni
diversi , il lavoro del foto-reporter , primo anello del discorso
giornalistico : anch ' egli , attraverso l 'inquadratura, il tempo
d' esposizione o la profondità di campo, realizza un' opera
personale a partire dai gesti , dagli atteggiamenti e dalle situa
zioni significanti di qualcun altro .
L'analisi della dimensione figurativa dell ' annuncio ci con
sente di scoprire una nuova mise en abfme, situata questa
volta sul piano del contenuto e che rappresenta la performan
ce del soggetto collettivo sintagmatico impersonato da un «gior
nale»2 . La personalità del quotidiano (qui News) si fonda
sulla permanenza del suo nome e della sua concezione del
giornalismu , aldilà delle stesse prime pagine, ogni volta diffe
renti . Tali prime pagine rappresentano il lavoro regolare e
personale 'della redazione e dei bozzettisti fatto a partire da
ciò che forniscono loro i reporter . Questi ultimi infine creano
il loro proprio discorso (linguistico e fotografico) a partire
da ciò che loro sembra significativo negli atteggiamenti e nelle
azioni degli uomini .
In precedenza avevamo messo in luce, sul piano dell ' espres
sione, una mise en abfme tra tre unità : la superficie totale ,
la banda-puzzle e la zona rettangolare . Ora dobbiamo consta
tare che le due mises en abime non sono omologabili ; se
per esempio la banda-puzzle corrisponde all ' unità narrativa
«attività dei redattori e dei bozzettisti » , la zona rettangolare
non rappresenta il lavoro dei reporter . Ci si deve dunque
porre a questo punto la questione circa il ruolo della m ise
2. Sull ' analisi dell ' attante collettivo, si veda A . J . Greimas, Sémiotique et sciences
socia/es, Seuil, Pari s, p. 96 e ss .
46
en abfme delle tre unità del piano dell ' espressione. Se non
servono all' espressione del racconto giornalistico , esse metto
no tuttavia in un rapporto d ' omologazione l ' oggetto giornali
stico costituito dalla prima pagina di un quotidiano e un og
getto appartenente teoricamente ad un universo completamente
diverso : un pacchetto di sigarette; e ciò grazie al trattamento
delle qualità visive delle superfici e delle zone dell ' insieme
dell ' annunci o .
L ' omologazione della superficie totale dell ' annuncio e della
zona rettangolare costituisce l' espressione della messa in cor
rispondenza dei significati della prima pagina di un giornale
con quelli di un pacchetto di sigarette . Com ' è questo pacchet
to di sigarette? Una confezione e una serie di sigarette di
cui si vedono praticamente solo i filtri . Sul pacchetto sono
inscritte la marca e la testata (le stesse del giornale) : <dnter
national New s » , «Take a Break In The Rush», la qualità
particolare delle sigarette («full flavoun> , «special blend») e
la quantità costante contenuta nel pacchetto («20 filter ciga
rettes») . Altrettante manifestazioni dell 'identità del prodotto ,
sia che questa identità sia concepita come permanenza o come
unicità . Quanto alle sigarette , esse offrono dei tabacchi sele
zionati , la cui mistura speciale è la creazione propria di News.
Non è casuale che l 'immagine metta in evidenza soprattutto
il colore e la testura della carta che avvolge il filtro , elementi
che ricordano la mistura dei differenti tabacchi .
Possiamo a questo punto comprendere il ruolo dell ' omolo
gazione delle qualità: dell ' espressione della superficie totale
dell ' annuncio e della zona rettangolare, significanti rispettiva
mente della prima pagina e del pacchetto di sigarette: così
come il giornale è una creazione personale a partire da notizie
selezionate e composte, allo stesso modo la sigaretta «News»
è la creazione di un particolare aroma grazie ad una speciale
mistura di tabacchi . Il giornale e la sigaretta «News » riunisco
no entrambi identità e alterità: il loro carattere specifico e
permanente è stato concepito a partire dalle qualità di «mate
rie prime» elaborate da altri .
47
1 . 3 . Dimensione plastica e sistema semi-simbolico
48
parallelismo dei tratti orizzontali intrico
espressione
j +
policromatismo
�
discontinuità
!identità/
VS +
monocromatismo
�
continuità
/alterità/
t t
l
attività redazionale foto-reportage
contenuto
(discorso proprio al giornale) (discorso degli
altri)
Fig. 5
49
ciati linguistici?
Di fatto abbiamo a che fare con due enunciati linguistici .
Uno è costituito dalle parole e dai gruppi di parole in caratte
re «times » normali , parole che manifestano l'identità e le
qualità dell ' oggetto :
international flavour
full flavour special blend
20 filter cigarettes ;
50
anch ' esso sull' opposizione semantica /identità/ vs /alterità/ .
Quello che l ' annuncio News propone al lettore è uno stile
di vita che si potrebbe qualificare come complesso, nel senso
che riunisce due stati contrari : la partecipazione ad una vita
sociale frenetica (si è tutti «di corsa») , ma al tempo stesso
la conquista di uno stile personale proiettato su di essa. Og
getto di valore mitico , tale stile di vita permette di sfuggire
al tempo stesso all ' isolamento e all ' alienazione o all ' espro
priazione di sé stessi .
Ci siamo interessati qui al significato relativamente astratto
dello slogan , ma è possibile riconoscervi ugualmente, a un
livello più figurativo - quello della narratività di superficie
- un gioco tra la forma verbale di «Take» e la presentazione
del pacchetto di sigarette semiaperto, come ci ha suggerito
Paolo Fabbri quando abbiamo presentato quest' analisi all 'E
cole des Hautes Etudes en Sciences Sociales .
Così , se ammettiamo che l ' enunciato propone, come ogget
to di valore da acquisire da parte del lettore, un programma
relativamente astratto, possiamo comprendere che tale stile
di vita (che è qui quello del giornalismo : un quotidiano «va
in macchina» ; una redazione seleziona e taglia; un bozzettista
compone e un fotografo fissa il movimento) può essere quello
di qualsiasi professione dove sj abbia la possibilità di organiz
zare il proprio tempo di lavoro . E non vi possiamo forse
identificare, nell ' universo socio-professionale attuale, lo sta
tus del professionista (dopo essere stato nel passato quello
dell ' artigiano)? Ecco che l ' analisi ci permette di disegnare il
profilo del destinatario della campagna News, ancora prima
che questi sia riconoscibile nell 'una o nell' altra figura profes
sionale specifica.
La professione del reporter permette di comunicare in mo
do particolarmente efficace il privilegio rappresentato dallo
stile di vita News, in quanto offre una figuratività, una banca
d ' immagini, delle situazioni e delle azioni , socialmente consi
derate ai giorni nostri come eccezionali : osservazione diretta
di quello che succede nel mondo , creazione intellettuale o
estetica, viaggi (nelle immagini sufficientemente contrastate
si può leggere, su una delle foto, nella parte superiore della
51
carta appoggiata sul cofano della Land Rover , «Mongolia»
e «Corea))) , mezzi sofisticati (elicottero , Land Rover, appa
recchi reflex) , privilegi (il bracciale «stampa)>) , abbigliamento
sportivo (impermeabile, giubbotto) . . .
Il proposito dell' analisi è di delineare che tipo di rapporto
tra espressione e contenuto è messo in opera nella produzione
di senso dell ' annuncio . Ciò implica un approccio metodologi
co ben diverso da quello utilizzato per esempio da R. Barthes
nel suo articolo del 1 964 «Rhétorique de l 'image)) . Ci si sarà
d ' altronde resi conto che una dimensione «retorica)> ha
senz' altro la sua pertinenza e la sua importanza - in quanto
assicura l'efficacia della comunicazione del «concettm) (in pub
blicità si designerebbe così lo stile di· vita /identità/ + /alteri
tà/ associato alla sigaretta da lanciare) - ma che allo stesso
tempo essa mostra i suoi limiti : la dimensione retorica non
si trova all' origine del senso o, detto altrimenti , non ha co
struito il concetto . La retorica dell ' immagine interviene sola
mente nel momento in cui il concetto diventa figurativo .
Ritorniamo alla definizione più astratta di stile di vita ma
nifestata dall' enunciato linguistico . Si tratta in effetti di ren
dersi cont Ò che quest' enunciato accoppia già , nel suo conte
nuto , l' /içlentità/ alla discontinuità e l' /alterità/ alla conti
nuità : la continuità caratterizza il processo temporale del rush
(della vita sociale), così come la discontinuità caratterizza quello
dei breaks che affermano il ritmo personale conquistato, o
da conquistare . Troviamo in questo caso continuità e discon
tinuità nel tempo (significato) , mentre l ' analisi della dimen
sione visiva dell ' annuncio aveva messo in luce la continuità
e la discontinuità nello spazio (significante) . E questo nono
stante , avendo fatto ritorno all ' immagine per mostrarne la
retorica, vi avessimo trovato dei reporter che inquadrano e
scattano e una redazione che ha interrotto per qualche istante
la selezione delle foto .
L' opposizione discontinuità vs continuità si ritrova così sul
piano del contenuto dell ' enunciato linguistico e vi articola
i due aspetti della temporalità propri dello stile di vita asso
ciato alla sigarette News. Ma allora l ' opposizione ha forse ,
al tempo stesso, «abbandonato» il piano dell ' espressione? Se
52
così fosse, l ' accoppiamento delle due opposizioni sarebbe di
natura differente nell ' enunciato linguistico . In effetti , ciò che
appare degno di nota in quest' annuncio , è che l' opposizione
discontinuità vs continuità resta un' opposizione anche del piano
dell' espressione e che vi si accoppia, perdipiù, con la stessa
opposizione semantica e ideologica: /identità/ vs /alterità/ .
Che cosa avviene a livello dell' espressione sonora dell 'e
nunciato linguistico? Essa si presenta come un'organizzazione
binaria: «Take a Break In The Rush» è costituito da due
gruppi di tre sillabe. Se si esamina la natura fonetica delle
consonanti di ognuno dei due gruppi , ci si accorge che il
ritmo del primo gruppo poggia su delle consonati occlusive ,
ossia delle consonanti la cui articolazione comporta un' occlu
sione del canale buccale, seguita da una brusca apertura:
take a break,
in the rush .
53
espressione: discontinuità vs continuità
54
Dimensione vlSlva Dimensione linguistica
dell' annuncio d eli'annuncio
------ ------
composizione composizione
vs
� :
per regolarità per irregolarità
� P"
o o
� cromatismo cromatismo consonanti consonanti
:�
X
;nt < "' "' ;v o dtt ive
/
/
/
discontinuità continuità
------------------ vs --------------
/identità/ /alterità/
/X
discorso
vs
discorso iniziativa
vs
essere
scelte foto
redazionali inviati
o o
fotografie vs avvenimenti
Fig. 6
55
2. Lo schema di rappresentazione della relazione tra l ' e
spressione e il contenuto dell 'annuncio non rende conto di
un fenomeno osservato al momento dell ' analisi dell ' enunciato
linguistico : l' opposizione discontinuità vs continuità, che ave
vamo messo in luce e sviluppato sul piano dell ' espressione
per la dimensione visiva dell' annuncio, articola anche la tem
poralità dello stile di vita valorizzato nella frase «Take A
Break In The Rush » . Si potrebbe pensare che l 'espressione
visiva e il contenuto linguistico sono omologabili . Di fatto,
dopo lo studio dell' espressione linguistica sonora e un rapido
riesame delle azioni rappresentate nell 'immagine, ci si è ac
corti che l' opposizione discontinuità vs continuità, tanto per
la frase che per la dimensione visiva· dell ' annuncio , è utilizza
ta sia come opposizione de Il ' espressione, sia come opposizio
ne del contenuto (questa volta relativamente superficiale) . An
cora una volta, un simile fenomeno non deve sorprenderei ;
un linguaggio è prima di tutto un reticolo di relazioni , di
opposizioni concettuali - di «categorie semantiche)) nella ter
minologia semiotica; queste possono servire a costituire il pia
no dell' espressione, il piano del contenuto . . . oppure (come
in questo è aso) sia il piano dell ' espressione che il piano del
contenuto� creando un effetto di motivazione del segno , di
permeabilità dei due piani del linguaggio , solitamente - e
teoricamente - congiunti secondo una perfetta arbitrarietà .
56
sintattica narrativa che se ne può fare (la proposta di uno
stile di vita complesso , ossia contemporaneamente /identità/
e /alterità/) caratterizza questo discorso come un discorso
astratto, mentre semanticamente il discorso è figurativo, quanto
meno nella sua dimensione più utilizzata : la dimensione visi
va. Tale privilegio accordato alla dimensione visiva e allo
sfruttamento della sua figuratività per comunicare un messag
gio astratto e ideologico, rende l ' annuncio un enunciato mol
to prossimo agli enunciati mitici o sacrali i quali , servendosi
dello stesso tipo di discorso al tempo stesso sintatticamente
astratto e semanticamente figurativo , producono un effetto
di senso di verità .
57
Fig. 7 Fig. 8
58
20 FU.TER CICAI\ETTES
Fig. 9a
Fig. 9b Fig. 9c
59
creativo», di «declinare» l 'annuncio analizzato .
Soffermiamoci ora sull ' annuncio che è stato spesso pubbli
cato in quarta di copertina (fig . 8) . Vi si trovano due elementi
che rompono l ' organizzazione della dimensione visiva rispetto
a quella dell ' annuncio analizzato :
a) la cornice rossa esclude ogni possibilità di omologazione
della superficie totale dell ' annuncio e della zona del pac
chetto di sigarette . Ci si ricorderà che era questa omolo
gazione che fondava, secondo noi , il significato profondo
del primo annuncio e quindi il valore del pacchetto di
sigarette News ;
b) la piccola banda bianca obliqua rompe il parallelismo del
la testata e soprattutto rende non pertinente la separazio
ne tra la banda superiore e la banda centrale; tale banda
obliqua si costituisce inoltre come zona inclusa rispetto
all 'insieme dell' annuncio-zona includente. La disposizio
ne totale della superficie totale del primo annuncio se
ne trova così completamente alterata.
Se, rispetto all ' annuncio analizzato, il pacchetto perde dun
que tutta la sua ricchezza semantica, due altri elementi , que
sta volta figurativi, lo dissociano dal «racconto» sviluppato
dai due annunci con le foto dei reportage (figg. l e 7) :
a) l' inscrizione del motivo del pacchetto di sigarette all 'inter
no della sola foto dei reporter al lavoro non lo presenta
più come il pacchetto utilizzato dai giornalisti - mentre
nel caso studiato era appoggiato sul cofano di una Land
Rover o in ogni caso lasciato da un redattore o da un
bozzettista su un pacco di fotografie e/o di provini ;
b) la sua posizione in piedi , piuttosto che «lasciarlo vedere» ,
tende per così dire a «presentarlo » , per prendere la siga
retta che sporge leggermente - ed è d' altronde in questa
posizione verticale che il pacchetto è posto sullo sfondo
astratto degli altri annunci (fig. 9) .
Vediamo in definitiva, attraverso questo (troppo) rapido
esame comparativo, come la forma plastica, che determina
il significato dell' annuncio studiato , può ritrovarsi malgrado
60
certe trasformazioni - a livello dei segni - e come in altri
casi può perdersi a causa di una differente organizzazione
cromatica e grafica.
Da qualche anno ormai , tentiamo di definire l ' autonomia
e l ' importanza di una «semiotica plastica» a lato di una se
miotica figurativa . Attraverso i suoi giochi di contrasti o di
ritmi , il trattamento grafico e cromatico di un'immagine ope
ra spesso una sovrasegmentazione che riarticola i segni figura
tivi , nella più parte dei casi lessicalizzabili , e fornisce di for
man ti il discorso «profondo» dell ' enunciato , discorso timico,
ma soprattutto assiologico . Cercare di elaborare una semioti
ca plastica, significa anche cercare di valorizzare la forza crea
trice dei fotografi e dei disegnatori - oppure dei redattori
e dei poeti - sempre liberi in ultima analisi d' arricchire o
di sovvertire il materiale figurativo, o anche retorico , che
viene loro proposto o loro imposto .
61
à l'huile au nalurel
Fig . 10
resiste all ' apparizione della scrittura, sulla quale ha esercitato un ' i n
fluenza considerevole, nelle civilizzazioni in cui l ' ideografia ha pre
valso sulla notazione fonetica. Rimane vivo nei modi del pensiero
agli inizi dell' espressione scritta lineare , e numerosi sono gli esempi,
nelle differenti religioni , di organizzazione spaziale delle figure sim
bolizzante un contesto mitologico , nel senso preciso attribuitogli
dagli etnologi . Esso prevale d' altronde tuttora nelle scienze in cui
la linearizzazione della scrittura è un' ostacolo, e l ' equazione alge
brica, oppure le formule della chimica organica vi trovano il mezzo
per rompere la limitazione unidimensionale, utilizzando figure in
cui la fonetizzazione interviene solamente come commento e dove
il montaggio simbolico «parla» di per suo. Esso riemerge infine nel-
62
la comunicazione pubblicitaria , che ricorre a degli stati profondi ,
infraverbali , del l ' atteggiamento intellettuale4•
4 . Ibidem, p. 274-275 .
63
l
DANS I!AI
Fig. Il
64
ILYA DE I!AI R
DANS URGO.
j
l
Fig. 12
65
tato da un manifesto , ma potrebbe essere qualunque immagi
ne che gli si para davanti , che rende lo spettatore immobile
al centro della totalità degli spostamenti .
2 . 2 . La relazione semi-simbolica
66
quenze o di episodi , come lo farebbe un racconto o un fumet
to ; al contrario , l ' annuncio condensa tutta una visione del
mondo in due enunciati sintetici e li organizza in una struttu
ra sintagmatica stabilizzata grazie a un chiasmo transfrastico :
67
sono state rese uguali . Ora, questa simmetria generale dello
spazio significante assicura di fatto l 'equilibrio visivo delle
due parti, sinistra e destra, e attribuisce loro un peso identico ,
nonostante un certo numero di elementi grafici , del colore
e della forma, li pongano in opposizione . A sinistra, le due
linee della frase sono ineguali ; a destra hanno praticamente
la stessa lunghezza. A sinistra la forma della sega è comples
sa, irregolare e asimmetrica; a destra quella del cerotto è
semplice, simmetrica e regolare. Agli angoli della sega si con
trappongono le curve del cerotto; alla ripetizione lineare dei
denti acuminati della prima corrisponde la ripetizione bidi
mensionale dei fori del secondo . Questa opposizione di forme
ripetute costituisce l 'espressione gr afica dei ruoli tematici ri
spettivi dell ' opponente e dell ' aiutante rappresentati , per il bri
coleur, rispettivamente dalla sega e dal cerotto soffice .
Possiamo allora ritenere che il senso dell'annuncio si fonda
sull'accoppiamento di una categoria dell' espressione, topolo
gica, e di una categoria del contenuto , sernio-narrativa e sin
tattica. Una stessa relazione ordina quindi il testo tipografico
e l'immagine :
Sinistra VS Destra
/trasgressione /recupero
Contenuto data per dato per
attualizzata/ attualizzato/
68
mensione visiva del testo ; è necessario rendere conto anche
dell ' organizzazione dell ' espressione sonora corrispondente.
L ' enunciato linguistico che costituisce il claim è diviso in
due parti uguali di otto sillabe:
69
2 . 3 . Spazio «irraggiante» e spazio lineare
70
Fig. 13
Fig. 14
71
Fig. 15
72
di un' azione per mezzo di piccoli disegni , come nel caso degli Eski
mo , ci si trova indiscutibilmente in presenza di un pittogramma.
È possibile rappresentare u n ' azione in cui il gesto evoca lo sviluppo
temporale, come si può vedere a Lescaux : l ' uomo gettato a terra
dal bisonte è un pittogramma, nel senso che ha un passato , un
presente e un futuro . Il movimento stesso del bisonte che rovescia
l ' uomo fa sì che ci sia stato un prima, in cui l' uomo non era
ancora a terra, un durante , e un dopo , in cui l ' azione ha il suo
termine . Il mitogramma invece non presenta gli stati successivi di
un ' azione, bensì i personaggi non strutturati linearmente, protago
nisti di un' operazione mitologica . Nelle pitture australiane, ad esem
pio, numerosi documenti altro non sono che semplici mitogrammi .
Quando si rappresenta un personaggio e di fianco una lancia, un
uccello o un altro personaggio , questi elementi, allineati gli uni
accanto agli altri o confusi in un motivo generale, sono mitologici .
Si fondano esclusivamente su di una tradizione orale6 •
73
Fig. 16
Fig . 17
74
Lungi da noi l ' idea di far passare i «creativi» per degli
artisti paleolitici a loro insaputa, o di giustificare ideologica
mente la pubblicità abbellendola con gli attributi di una rina
scita del pensiero mitografico ! Non vi sono dubbi del resto
sul carattere solo parzialmente rappresentativo dell ' annuncio
analizzato rispetto all ' insieme della comunicazione, tanto per
il grande pubblico che per i tecnici . Si noterà ad ogni modo
che l ' analisi proposta resta valida in tutte le declinazioni del
l ' annunci o , sia che la sega venga sostituita da un coltello
per ostriche, da un cutter o anche da un pattino . La declina
zione figurativa dell ' annuncio non distrugge la semiotica pla
stica che lo caratterizza. Lo stesso non avveniva, come ci
si ricorderà , nel caso dell ' annuncio News.
Nell'intraprendere quest' analisi , la nostra intenzione era di
illustrare e sviluppare un'osservazione di A . Leroi-Gourhan
e soprattutto sottolineare l ' interesse e gli stimoli suscitati in
un semiotico del visivo dalla lettura dei suoi lavori . Ci è sem
brato anche importante mostrare che lo studio approfondito
di un certo numero di oggetti di senso sincretici produce una
migliore conoscenza delle procedure topologiche o, più in ge
nerale, visive, grazie alle quali un testo stampato (o anche
manoscritto) si trova inserito nella totalità dello spazio signi
ficante degli oggetti di senso, dove si articolano testo e imma
gine . Da cui l ' importanza delle ricerche che attualmente ini
ziano ad affrontare il problema della composizione o del boz
zetto , soprattutto nella pratica foto-giornalistica8 •
75
conoscenza e il suo studio infine esigono , nei casi veramente
interessanti , cioè semanticamente ricchi e originali , un lavoro
e una quantità di tempo che da soli basterebbero a limitare
il suo interesse, in un mondo fondato sull'urgenza e sull ' im
mediata disponibilità. Quello che dal nostro punto di vista
ci pare importante è presentare, con il supporto di una serie
di esempi, una problematica particolare della semiotica che
può aiutare ad avvicinare «uomini del mestiere» e « universi
tari» interessati a una riflessione sulla pubblicità e la produ
zione di senso. Perché è indubitabile che a tutt' oggi sussiste
un malinteso che, checché se ne dica, non è attribuibile alla
sola volontà satanica degli uni di recuperare le « scienze socia
li» , né al solo timido angelismo .degli altri , per i quali la
pubblicità sarebbe il «nuovo oppio dei popoli» . Questo ma
linteso è dovuto soprattutto, a nostro parere, agli a priori
dei pubblicitari sugli obiettivi e gli oggetti della semiotica e
agli a priori degli universitari o dei ricercatori sulla pubblici
tà, quando parlano , spesso troppo affrettatamente, del lin
guaggio , o del discorso pubblicitario . -
Per i pubblicitari, la «semiologia» ha per scopo l ' identifica
zione dei significanti e l 'analisi dei significati9; riattualizza
la retorica di Aristotele, che insegna «il modo di comporre
un discorso» e permette di valutare la creazione pubblici
taria10. Nella misura in cui si ignora nella maggioranza dei
casi il termine stesso di «semiotica», la disciplina viene conce
pita come un approccio normativo che può servire ad ottenere
un potere , talvolta di seduzione , più spesso di controllo 1 1 .
Gli universitari , quanto a loro, trasformano troppo spesso
un semplice termine del linguaggio comune in un metatermine
76
scientifico , o per lo meno in una problematica: dato che par
lano de « la pubblicità» , credono di studiare e definire «il»
linguaggio o «il» discorso pubblicitario . J. Baudrillard parla
della « doppia determinazione>> della pubblicità : «essa è di
scorso sull' oggetto e oggetto essa stessa» ; è «connotazione
pura» 1 2 • L . Porcher invece definisce lo statuto dell 'universo
della pubblicità visiva nel modo seguente : «Ci sembra essere
un tramite tra un linguaggio pubblicitario che è il fondamento
costitutivo della pubblicità , e una realtà a proposito della
quale si esercita la pubblicità» 1 3 • Poiché la pubblicità sedu
ce e fa comprare - chi potrebbe negarlo? - certuni trove
ranno nella teoria degli atti di linguaggio una definizione:
la definizione del discorso pubblicitario come illocuzione , os
sia come atto di linguaggio che influisce sui rapporti tra inter
locutore e interlocutario . I teorici della pubblicità, ieri retori ,
saranno d ' ora in avanti pragmatici ; si baratta un' autorità mil
lenaria in favore di nuovi prestigi .
Le due analisi concrete presentate in queste pagine saranno
forse riuscite a convincere che la pubblicità non è solamente
- lo è anche evidentemente - un fatto di messa in discorso ,
che il contenuto dei suoi messaggi non viene esaurito dallo
sfruttamento delle strutture discorsive, e ancor meno della
sola componente stilistica . La preoccupazione di analizzare
in maniera precisa il significante dei suoi messaggi , ci porta,
almeno nel caso della semiotica plastica, ad occuparci delle
strutture sernio-narrative del suo significato : è elab orando le
problematiche speci fjche - e la semiotica plastica ne è una
- che la semiotica generale, in quanto prassi, potrà svolgere
un ruolo di mediazione tra professionisti della pubblicità e
universitari .
77
2. L 'analisi narrativa in pubblicità:
problem i di conversione
di Nicole Everaert-Desmedt
78
QuanJ o..>n .. �\IH. n� n ..k t d qu um: llo n n e htere.
l3tc-n hlomlc. �JY' Export t'�t p.Jmtuht·n·mt·m dt'�lreramt·
o
( ) n l'appn:cw �llf le llltltllt'nt Jl J,u� vn i'J.ppn'nc am. st
'-lua:ud ou rc·pn:lld son .J( l J V Jr�. t' .H -:33.. Export LJ.lm.: b so1t
sMlS CtJUper te� J.ambcs.
Fig. l
79
aperta e in parte svuotata . Il «prima» e il «dopo» , virtual
mente presenti nell 'immagine, sono attualizzati per mezzo del
testo verbale: « Quand on a soif, rien de te! qu 'une bonne
bière» , e in effetti l' immagine rappresenta un contesto in cui
è normale avere sete prima di consumare una birra (fa caldo) :
« On peut rester actif après une bonne bière» , e l ' immagine
rappresenta un contesto in cui è probabile che si stia eserci
tando, e si debba continuare ad esercitare , un' attività che
richiede impegno fisico , come lo sport .
Nello stesso annuncio appare un altro motivo , quello della
fabbricazione del prodotto . Anche in questo motivo si posso
no individuare le stesse fasi , prima, durante e dopo , ma in
questo caso solo l' ultima fase è attualizzata (il risultato della
fab bricazione) : «Bien bionde, 33 Export », «33 Export. Une
bonne bière avec moins d'alcool» . Il risultato della produzio
ne è integrato nel percorso figurativo del consumo : è perchè
è «bien blande» (risultato della fabbricazione) , che questa
birra è «particulièrement désaltérante» (effetto del consumo),
ed è in quanto contiene «moins d 'alcool» (risultato della fab
bricazione) che permette di «rester actif» (effetto del consumo)
Consumo: prima --. durante --. dopo
i
Fabbricazione: (prima --> durante --. ) dopo
2 . L e figure che caratterizzano l ' esibizione del prodotto i n pubblicità sono state
esaminate da G. Péninou, Intelligence de la publicité, Laffont, Paris, 1 972, p . 1 5 5- 1 5 8 .
80
Questo stesso gesto si situa anche sul percorso figurativo
del consum o : il personaggio tiene in mano una bottiglia da
cui ha già bevuto e continuerà a bere. La linearità del percor
so figurativo del consumo è tuttavia interrotta dall 'interferen
za con il percorso figurativo dell ' esibizione. La fotografia
permette di isolare un segmento appartenente nello stesso tempo
ai due percorsi , e di conferirgli un valore retorico di «gesto»
intransitivo ed eterno: «La catena dei movimenti transitivi
si interrompe solo se la attraversa un' altra catena anch ' essa
costituita da movimenti transitivi . L ' intransitività del movi
mento gestuale è un effetto d 'interferenza»\ Se vogliamo
dare una forma schematica al processo:
81
nunciato , e viene dunque recuperato e giustificato dal gesto
di consumo .
Il percorso figurativo del consumo prende posto infine in
un quarto motivo , che potrebbe essere designato come l ' esi
stenza di un personaggio: il personaggio si trova in questo
caso in una contesto di svago e il testo lascia supporre che
stia esercitando un' attività sportiva . Rappresentiamo il pro
cesso in forma di schema:
82
narrativo di un attante-soggetto . Nel prodotto sono state sele
zionate due qualità figurative : la birra è /dissetante/ e /legge
ra/ . Sono queste due qualità che rendono il prodotto un aiu
tante nei due programmi narrativi (PN) : grazie al suo potere
l dissetante/ il prodotto permette al soggetto di colmare una
mancanza (la sete) e, in virtù della caratteristica di /leggerez
za/ , non impedisce al soggetto di continuare con successo
la sua attività (che in questo caso è un' attività piacevole) .
83
zazione dell ' oggetto5 viene indicato qui solo sotto la forma
dello stato finale. L ' oggetto realizzato viene in seguito glorifi
cato, ma quest' ultima prova narrativa prende in carico un
altro percorso figurativo, quello della presentazione del pro
dotto .
84
e (O + ) non vogliamo designare dei ruoli attanziali , nè dei
ruoli figurativi , ma piuttosto dei ruoli tematici6• I percorsi
tematici pubblicitari si articolano in S-/S + e O-IO + . Se
qui abbiamo posto l ' accento sul termine positivo , quello ne
gativo resta tuttavia implicito .
85
ta (ed è sul piano attanziale il destinatore di sè stesso), oppure
quello che sa farsi scegliere per aver a sua volta scelto bene :
ciò implica sul piano attanziale la presenza, esplicita o impli
cita, di un osservatore-destinatore7 •
L ' affermazione del termine S + lascia in questo annuncio
assai poco spazio al termine contrario . Il soggetto negativo
si introduce, nascostamente, nel verbo «restare» : il soggetto
è attivo e lo resterà se beve «33» Export, ma rischia di non
restarlo se beve un 'altra birra, per quanto una simile eventua
lità non è neppure accennata. Esistono altri tipi di annunci
che lasciano uno spazio maggiore al soggetto negativizzato ,
sia contrapponendo due attori , sia attribuendo a d uno stesso
attore un PN più lineare ed accentuando la mancanza iniziale.
7. Saper scegliere o saper farsi scegliere: modello maschile o femminile del consumo .
86
terpretazione dei percorsi figurativi e narrativi dalla nostra
conoscenza preliminare dei terni pubblicitari . Ricordiamoci
che: «Il primo messaggio trasmesso da un manifesto pubblici
tario è proprio che si tratta di un messaggio pubblicitario»8 •
Una riflessione sul processo di produzione/ricezione del mes
saggio pubblicitario doveva quindi , ci sembra, precedere l ' a
nalisi immanente dell ' enunciato . L ' analisi dell' enunciazione
ci ha fornito il filo conduttore che ci ha consentito di ridurre ,
per stadi successivi , la singolarità dell ' annuncio esaminato a
un contenuto essenziale, comune a tutto l ' insieme del discorso
pubblicitario .
87
3 . Narrazione e argomentazione:
costruzioni narrative
e strategie discorsive in pubblicità
di Georges Péninou
88
Senza pretendere d ' essere esaustivo , ho cercato di mettere
in rilievo i principali modelli argomentativi utilizzati nell ' uni
verso della pubblicità (qui limitato all 'universo delle banche) ,
quando un concorrente determinato cerca di fondare, a suo
vantaggio , una logica del preferibile. Tali differenti modelli
argomentativi rappresentan o , a partire da una matrice cano
nica di base, altrettante vie distinte attraverso le quali si svi
luppa una narrazione con una coesione strutturale propria,
in una drammaturgia minuscola nella quale, tra una situazio
ne iniziale e una situazione finale , si produce un autentico
processo di modificazione dei contenuti .
Tali modelli non sono equivalenti nè nella loro struttura,
nè nella loro progressione, nè nel loro accento, nè, senza
dubbio, nella loro efficacia. Li passerò successivamente in
rassegna, mostrando a quale logica rinviano , quali tipi di
messaggi generano, quali varianti o declinazioni tollerano ,
a quale calcolo possono obbedire.
l. L 'argomento d'influenza
89
Non bisogna confondere il disegno d ' influenza - ovvero
il tentativo di confortare o di modificare le disposizioni del
destinatario - e la logica, tanto argomentativa che narrativa,
attraverso la quale tale progetto si eserciterà, ossia il meccani
smo stesso dell 'influenza .
Possiamo utilizzare la definizione di argomentazione forni
ta da Perelman . Si tratta dell' «insieme delle tecniche discorsi
ve che permettono di provocare o di aumentare l ' adesione
degli individui alle tesi che si presentano al loro giudizi o » .
Vi s i trovano l e due componenti aristoteliche ben note : pro
durre, attraverso il discorso, una convinzione intellettuale (con
vincere: docere) ; produrre un affetto (commuovere: movere) .
Vi è un primo problema soggiacente all'argomento di in
fluenza: chi ha i titoli per influenzare? e chi si designa, di
fatto come influente?
a. In molti messaggi l ' «influenzatore» non ha nè una identi
tà reperibile, né un luogo nominabile . Nè persona, nè
istanza chiaramente significata, esso 'Si manifesta come
una Coscienza consapevole, detentrice di una verità o di
una cenvinzione in nome della quale il discorso potrà ,
a partire da quel momento , regolarsi sul modo ingiuntivo
o pres·c rittivo che conviene al genere . Autorità del Sapere ,
morale del Dovere , o Interesse ben compreso , tale Ragio
ne trascendente, per quanto non identificata , è tuttavia
testualmen te identificabile: essa opera, ad esempio, sotto
forma di enunciati assertivi inaugurali , a partire dai quali
si costruirà la logica narrativa propriamente detta («Ci
sono dei mercati che vi presentano un viso impenetrabi
le» ; «Quando si guadagnano dei soldi , si pagano le tas
se» ; «Fare economie per le vacanze o per qualsiasi altro
progetto, prende tempo» ; «Quando serve del denaro, ser
ve subito» ; «Tutti hanno bisogno di soldi»).
Ci troviamo in questi casi nel campo delle maiuscole, tra
scendentali, tanto più sollecitate in quanto oscure . Così
si risolve il grande problema della legittimità del dire .
« Da do ve si parla?» . L 'istanza che proferisce la parola
appartiene a ciò che Barthes chiamava la voce, o la verità
90
endoxale, dispensatrice dei luoghi comuni della saggezza
corrente: enunciati in forma volontariamente impersonale
(non si sa chi si esprime) che mutuano dalla constatazione
dell'evidenza (difficilmente ricusabile) , dalla sanzione del
l ' esperienza (difficilmente contestabile) o dalla saggezza
corrente (difficilmente discutibile) il loro tenore evasivo
o banale. Tono superficiale, ma ornato dal sigillo dell ' o
pinione sufficientemente consensuale o popolare, come
possono esserlo le «verità» stabilite, i desideri o i voti ,
per giustificare un processo narrativo e argomentativo .
Perchè quello che importa è che l ' argomento di influenza
abbia , alla sua origine , la legittimità di una giusta azione,
senza la quale tutto il processo si troverebbe bloccato
fin dall 'inizio, per mancanza di giustificazione a percorrerlo.
Tale è dunque la funzione che svolge, nella logica del
discorso , la propensione della banca a filosofare , e a filo
sofare producendo degli enunciati imparabili : semantica
mente poveri , ma semiologicamente impeccabili .
b . I n altri messaggi , questa instanza normativa e buona con
sigliera è invece reperibile e riconoscibile .
l. Essa può inscriversi innanzitutto, dotata di questa
funzione propria, nel seno stesso dell ' aneddoto : s'i
dentifica allora con una persona fisicamente installa
ta nella scena, attore tra altri attori : può essere un
rappresentante autorizzato della Società (ad esempio
un direttore di banca) ; un utente che racconta la
sua esperienza (un cliente della banca) , un esperto ,
uno specialista o un confidente, o qualsiasi altro at
tore che si fa carico dell ' argomento d ' influenza .
Lo scenario è sempre più o meno quello della rivela
zione 1 .
2. Essa può ugualmente essere la coscienza esteriore tra
scendente l ' aneddoto , che trae la moralità dalla sua
I . Al di fuori della comunicazione bancaria, il caso più noto è quello delle pubbli
cità per i detersivi: scena convenzionale delle due amiche di cui una, detentrice
del Sapere (il buon prodotto), influenza l ' altra, posta in stato di inferiorità (perchè
posside il « cattivo prodotto») per mezzo di una prova in cui le prestazioni del
primo si rivelano superiori a quelle del seco ndo. lnfluenzatore (trice) e influenzata
fanno entrambe in questo caso parte dell'aneddoto.
91
conclusione: il confidente o l ' esperto nella sua <<nic
chia)) ; voce «Off)) alla radio : spazi propri di un in
fluenzatore non impegnato nella trama della narra
zione e che ne coglie il pretesto per manifestarsi e
per esporre il suo insegnamento . Si vede dunque che
il luogo della parola cambia, così come cambia l ' at
tore della parola. E si vede altresì che tale cambia
mento di luogo cambia lo statuto semiotico dell 'e
nunciatore, a seconda che sia testimone , paziente,
esperto , saggio o dio .
2. La modificazione
92
inscritta nel seno della materia evocata davanti a lui , un
doppio mimetico della modificazione . In questa dramma
turgia minore nell' ambito della quale è consuetudine por
re i prodotti e le marche (la loro messa in situazione con
creta, la loro inserzione in una storia raccontata o presen
tata come se potesse capitare al lettore del messaggio,
nutrono i pretesti , le occasioni o le illustrazioni della loro
evocazione) , interessa più la struttura che la natura del
l ' argomento .
L ' infinito delle situazioni è illusorio, così come la loro
risoluzione . Gli oggetti pubblicitari promessi non hanno
altro destino che quello di ottenere un gradimento , altro
fine che euforizzare , altre contrarietà che provvisorie , sot
to forma d'ostacoli perennemente superati . L' interesse nar
rativo del discorso pubblicitario non è mai nel suo finale
(sempre positivo) , ma nell' inventività delle peripezie orga
nizzate prima della conclusione. In quanto le situazioni
stesse non hanno altro ragione d ' esistenza che rendere,
attraverso la loro eloquenza, più eloquente ancora il valo
re intrinseco del prodotto pubblicizzato. Variabili , illimi
tate nella loro sostanza aneddotica, ma intercambiabili
o sostituibili le une alle altre in quanto sprovviste di ne
cessità intrinseca , queste situazioni obbediscono in effetti
ad un modello generale -relativamente costante.
3. Si costruirà dunque un testo narrativo (raccontare una
storia) la cui verità dimostrativa nasce alle origini stesse
di un ' antica figura: l 'exemplum narrativo .
La forza dell ' esempio consiste innanzitutto nel sostituire
un discorso narrativo , ossia una storia, per quanto mini
ma, al discorso sistematico , che corre il rischio di divenire
astratto . Consiste poi nell ' obbligare il destinatario a rice
vere il racconto come la manifestazione particolare di una
verità, a cercare il senso dietro l 'aneddoto2 • Consiste in
fine nel permettere una generalizzazione, nel costruire una
regola . La generalizzazione non è solo un'estensione della
93
superficie, è anche un rinforzo dello statuto : essa trasfor
ma una testimonianza (di capacità, di attitudine) , in ca
ratteristica, ovvero in tratto costituzionale permanente .
a. Il processo migliorativo consiste nel prendere, ini
zialmente, un attore (voi , io , il lettore o l ' ascoltato
re, se il messaggio adotta la forma del discorso d 'in
terpellazione; un personaggio, se adotta la forma di
un aneddoto narrato) in una situazione devalorizzata
e nel condurlo fino allo stato opposto, valorizzato ,
grazie all'intervento di un operatore attivo, agente
di questa trasformazione radicale . Lo stato iniziale
può chiamarsi indifferentemente : mancanza, insod
disfazione, insuccesso, scoinodità, errore , lesione, in
felicità, colpa. Può fare riferimento al male, al falli
mento , alla mancanza , alla contrarietà, al rischio ,
ecc . . . L o stato finale s i chiamerà all ' opposto, avere,
soddisfazione, riuscita, comodità, felicità, ripara
zione . . .
Processo narrativo
informanti dell'inferiorità
!
citazione dell'eroe
94
b. Questo risultato implica, è chiaro, l ' intervento di un
agente , opportuno e capace , che metta le sue risorse
al servizio della persona handicappata . Un simile au
siliare gioca il ruolo del genio benigno . Esce vittorio
so dalle prove alle quali è stato sottomesso. La sua
gloria è tanto più totale in quanto non la divide (nel
processo pubblicitario , il beneficiario per conto del
quale opera resta generalmente passivo) e in quanto
il risultato è evidente: la modificazione di stato è
spesso una metamorfosi o un abbaglio .
Tale è l ' utilità del racconto : h a i l vantaggio d i offrire
dei punti di riferimento netti del cambiamento di stato
(cosa che non può avvenire nel caso dell ' esperienza, ne
siano prova le vicissitudini in politica del concetto di «cam
biamento») . Può allora organizzare, tra la situazione ini
ziale e quella finale, un processo di inversione del conte
nuto .
c. Questo processo d i modificazione progredisce narra
tivamente secondo degli scenari multipli , ma il cui
svolgimento di base può essere riassunto nel modo
seguente:
- Ostacolo
La sequenza iniziale centrata sull' attore in condizioni di
handicap (e definibile conseguentemente come «vittima») in
staura gli informanti .della situazione problematica: l'inferio
rità. Può trattarsi di una impossibilità, di una difficoltà, una
perplessità, una contrarietà . . . rispetto ad un voto , un deside
rio , un bisogno, una necessità. Un ostacolo di erge di fronte
al soggetto , che non dispone autonomamente delle risorse
sufficienti a superarlo . Ne consegue la necessità di un aiutante.
- Citazione
Segue la sequenza dell'annuncio, la citazione dell ' eroe : bre
ve, ma decisiva, essa ha per obiettivo di informare la persona
in condizione di handicap dell' esistenza di un alleato in grado
d ' assisterlo. Questa citazione può essere opera di un terzo ,
95
soppressione di
handicap
candidato che
c ha realizzato la
v
sua modificazione di
ricorso ai mezzi : stato:
attualizzazione attesa eliminata
di una procedura
B
di modificazione
scopo raggiunto
di stato:
risultato euforico
intervento
dell' agente
candidato che
handicap
sollecitazione e non ha realizzato
candidato in
messa alla prova l la sua modifica-
attesa di una
dell ' aiutante c zione di stato :
modificazione
sollecitato attesa non
A di stato , in
1\
cerca di un elimi nata
processo
efficace che non ricorso ai scopo non
ve lo conduca mezzi richiesti realizzato
dalla situazione fallimento
scopo non modificazio-
perseguito ne dello stato
obiettivo iniziale
ricercato
non messa alla
prova dell 'aiuto
efficace :
insuccesso
Fig. I
96
salvatore. È il momento in cui s ' illustra il prodotto, il servi
zio , l ' i stituzione (società, marca) , dove l ' eroe può mostrare
le sue capacità, le sue virtù di efficacia. Questa messa alla
prova non può comportare, in pubblicità, la fase dell' incer
tezza sulla riuscita finale. Le sfide saranno accettate, gli osta
coli superati, i torti iniziali riparati .
- Soluzione
L ' ultima sequenza è quella dell ' apoteosi , la soluzione . È
la sequenza in cui il soggetto è finalmente trasformato . Il
suo problema ha trovato rimedio, la tensione è risolta, la
«modificazione di stato» è garantita. È anche la sequenza
di glorificazione dell ' agente, senza il quale la soluzione stessa
non sarebbe stata possibile, e che riceve il frutto del suo
successo : l ' elogio corona la prova e avvolge l' oggetto com
merciale.
La narrazione pubblicitaria non può giocare che sulla loca
lizzazione giudiziosa di un' enfasi . Drammatizzazione degli osta
coli (che sottolinea parallelamente il merito di averli superati) ,
esemplarità dell' azione dell ' eroe (rapidità, efficacia, brio del
la dimostrazione) , idealizzazione degli effetti (metamorfosi della
situazione iniziale) .
Molti modelli pubblicitari obbediscono ad una logica di
trasformazione semplice (fig u ra l )
97
ne di stato. Prenderemo ad esempio il settore bancario ed
isoleremo i modelli più frequenti, quelli in cui i legami strut
turali sono più espliciti : il modello della salvezza, il modello
del paradosso (e il modello dell' enigma), il modello della di
stinzione e il modello della capacità .
98
Tav. l - Il modello della salvezza
A B C D E
Asserzione Situazione generatrice Enunciazione dell'a- . Intervento tecnico del Generalizzazione del
generalizzaz . di difficoltà gente salvatore l ' agente nella situazio ruolo benefico del l 'a
introduttiva ne data gente salvatore
Société Tutti hanno bisogno di Allora perché litigare La Société Générale Domandategli un pre E se avete dei problemi
Générale soldi . È cosa nota e con gli amici chieden e s i s t e p r o p r i o per stito personale, è tanto per la casa . . . Société
non ha niente di straor do soldi proprio quan questo più semplice . . . Générale
dinario do anche loro ne.hanno
� bisogno
Société È cosa nota: lo spio Fino a quando non si Chiamate Sogegarde, Sogegarde ha per voca Per qualsiasi informa
Générale naggio di informazioni scoprono i propri bre filiale della Société Gé zione di assicurare la zione, tel efonate o
industriali capita solo vetti, prototipi e altri nérale custodia di tutti gli og scrivete .
agli altri . progetti sfruttati da un getti e i documenti di
concorrente. Che fare, valore nelle migliori
come lottare nel modo condizioni di sicurezza
più ef ficace contro e di conservazione .
questo flagello invisibi
le e insospettabi le?
Tav. l - Segue
A B c D E
Banca La solidarietà esiste. Far fronte da solo agli Allora ho scelto una Nelle Popolari si impa
Popolare imprevisti della vita è banca cooperativa. Ho ra ad essere forti
di fficile . scelto la Banca Po insieme
polare.
Société 5 0 00Franchi? Risposta entro 24 ore Alla Société Générale, Inoltre vi proponiamo
Générale 50000 Franchi? noi lo sappiam o . oggi i credi ti flash , dei
Quando serve del dena prestiti personali da
...... ro, serve subit o . 5000 a 50000 Franchi.
8
BNP P e r fare economie per Ali ora segui te il pro Risparmiate ad esem In tutte le filiali BNP
le vacanze o per qual gramma della BNP . pio 1 000 Franchi al troverete informazioni
siasi altro progetto ci mese. sul prestito risparmio
vuole tempo.
Crédit Ci sono giorni in cui Solo che capita sempre Visi tateci . . . al Crédit Potete ottenere mini Comprare tutto quello
Lyonnais avete voglia di cambia quando siete a corto di Lyonnais m o il 25 Oi'D del vostro che desiderate con Cré
re aria, di vivere infine l i q u i d o ! C h e far e , salario annuale sotto dit Lyonnais
nel con fort . allora? fo rma di «credito per
sonale»
Ta v. l - Segue
A B c D E
Banca Certo, non tutti hanno Ma il vostro budget Se avete un conto Eu Disp onete di un credi Siate previdenti. Infor
Popolare la fortuna di avere tre non è mai al riparo da rochèque t o permanente che matevi presso le Ban
gemelli gli imprevisti: un mo scatta automaticamen che P o p o l a ri o al
tore fuso o una tassa te quando il vostro Crédit Mutue! (5000 fi
supplementare posso conto è scoperto. liali in Francia) .
no capitare a chiunque
...... Société Ci sono dei mercati che Per farcela in Giappo Queste conoscenze, la Un' esperienza inesti Commercialmente o fi
c
...... Générale presentano un volto ne, con le migliori pos Société Générale le mabile che mette a vo nanziariamente o vun
misterioso . Il Giappo sibilità d i riuscita, possiede. stra disposizione oggi que sia importante per
ne e il suo mistero non bisogna conoscerne l'a stesso . . . voi , la Société Généra
cessano di affasci narci. nima. E l 'economia, gli le può aiutarvi .
usi, le strutture sociali.
1 02
ha l ' abitudine di farsene carico : le capacità della banca ne
risultano magnificate.
L ' eccezionalità o l 'enormità dell' ostacolo sottolineerà in ef
fetti i meriti di chi riuscirà a superarlo . Essa nobilita il servi
zio o l ' istituzione bancaria che avrà risolto il paradosso pro
posto . Tale paradoss o , non appena posto (A) è già risolto
(B) , senza fatica e quindi senza diegesi. Tutto l ' interesse nar
rativo del modello viene , d ' altronde, da questa rapidità , da
questa istantaneità, che classifica la performance nella catego
ria del fulmineo . Ma una tale rapidità necessita di una spiega
zione: l ' artefice della prodezza deve mostrare le sua armi ( C ) .
Come nel modello precedente , il paradosso è elevato al
rango di una dimostrazione particolarmente esemplare di una
capacità più generale. Vi è dunque generalizzazione del bene
ficio (D) . La situazione iniziale non è che una tra le molte
sulle quali la b anca può affermare la sua competenza . Essa
è dunque solamente una delle occasioni possibili che giustifi
cano il ricorso alla banca da parte dell'utente.
1 03
Ta v. 2 - l/ modello del paradosso
A B c D
Enunciazione del paradosso Citazione dell'agente sal Risoluzione del paradosso Generalizzazione del be
vatore neficio
Crédit Da oggi , vi basta mettere da Con il conto sul libretto del Voi disponete, ad esempio, Ve lo dicevamo , al Crédit
Lyonnais parte un po' di denaro , per Crédit Lyonnais di 200 franchi al mese. Lyonnais basta mettere da
averne tre volte tanto in po Dopo un anno , avete sul vo parte un po' di denaro , per
co tempo! stro conto 2400 franchi , ai averne tre volte tanto in po
quali si aggiungeranno 4800 co tempo .
franchi sotto forma di «cre
dito fiducia» (rimborsabile in
due anni). In totale, avrete
......
dunque 7200 franchi .
�
CIC Non possiamo farvi nomina Avete bisogno di denaro per Potrete b ene"ficiare di un al Creditmatic non è che u no
re presidente-direttore gene un auto, il tivucolor, una pel leato potente, sempre pron dei numerosi servizi esclusi
ral e . Ma q u e s t o mese liccia. Con un conto al C J C , to a sostenervi : il primo vi che vi fornisce il C I C .
possiamo quadrupli carvi lo Crédit Industrie! e t Commer gruppo bancario privato Conosce bene la regione pa
stipendi o . ciai, ne avrete i mezzi . francese. rigina, i suoi collaboratori vi
comprendono . Troveranno
con voi delle soluzioni su mi
sura a tutti i vostri problemi
di credito.
Société Quando s i guadagnano dei Alla Société Générale, abbia Questa formula è la «cop
Générale soldi , si pagano delle tasse. mo trovato il miglior modo pia» ed è ricca di «interesse».
Ma non alla Société Gé di farvi guadagnare molto
nérale. denaro, senza pagare le tasse.
Ta v. 2 - Segue
A B c D
Société Gé Talvolta si crede di perdere Farvi assimilare il Sud-Est In Francia, i suoi specialisti Commercialmente o finan
nérale del tempo, e invece si guada asiatico , i suoi uomini e le « Sud-Est asiatico» vi infor ziariamente, ovunque sia im
gna del denaro . Bangkok, sue particolarità. Farvele co meranno sui diversi mercati portante per voi , la Société
Hongkong, Manila, Si nga noscere bene. Farvi impara settoriali, le procedure, i re Générale può aiutarvi .
pore . . . ma anche degli osta re l' arte della pazienza e il golamenti . Nel Sud-Est asia
c o l i da v i n cere, delle loro senso del tempo così tico, gli specialisti della sua
sfumature da capire, dei pas particolare . Ecco quanto vi filiale . . . vi accoglieranno . . . e
"'
si falsi da evitare. Cosa c'è di offre la Société Générale. contribuiranno al vostro
� p i ù s o t t i l e d e l i ' estremo successo .
Oriente per uno spirito occi
dentale?
Crédit Tutti gli esattori fanno dei re Questa formula, è il CEL T, C i sono piazzamenti e piaz Una qualsiasi delle nostre fi
Lyonnais gali a certi clienti del Crédit deposito di risparmio a lun zamenti, ed alcuni sono ec liali - e ce ne sono 2000 - sa
Lyonnais. . . Per una certa g o termine del C r é d i t cellen t i , ma nessuno vi rà felice di accogliervi per
parte del vostro denaro, col Lyonnais . garantisce tanti vantaggi parlarvene.
locato a certe condizioni, esi quanti il CEL T.
s t e una formula per
attenerne dei ricavi al netto
da qualsiasi prelievo fiscale.
Tav. 3 - Il modello dell 'enigma
A B c D
Enunciazione dell' enigma Citazione dell 'agente sal Risoluzione dell' enigma Generalizzazione del be
vatore neficio
Crédit Che cosa vi permette di ac Aprite un conto-assegni al Con un libretto di assegni
Lyonnais quistare una lavatrice, un Crédit Lyonnais personali, potrete pagare tut
grembiule, o di fare qualche to senza avere una lira con
spesa senza avere un soldo in voi .
tasca? E gratis per di più?
.......
o Crédit Conoscete molte persone che Al Crédit Lyonnais ne incon Sapete che i nostri prestiti Venite a trovarci al Crédit
0\
Lyonnais sorridono e rispondono a trerete molte. immobiliari possono coprire Lyonnais, vi accoglieremo,
tutte le vostre domande, fino all ' 800Jo" del progetto? risponderemo con precisione
quando gli domandate del a tutte le vostre questioni .
denaro?
Come depositare il vostro de Una formula semplice e in Gli interessi variano con la Naturalmente abbiamo altre
naro da noi e ritornare più teressante di piazzamento, durata e sono del 7,41l!o do formule d'investimento. Ve
ricchi a casa vostra? che può anche essere anoni po 5 anni. Sono versati in an nite a trovarci: insieme tro
ma: i buoni a interesse . ticipo i primi anni , così il veremo delle soluzioni adatte
capitale versato alla sotto ai vostri problemi di ri
scrizione è inferiore al capi sparmio.
tale nominale, e dà quindi un
miglior rendimento .
che) , una conformità di comportamento o una similitudine
di prestazioni presentate come tratti caratteristici (e peggiora
tivi) del settore . Da tale ambiente , dove i partecipanti fanno
mostra di una scarsa personalità e di una ridotta autonomia
di manovra, spicca un attore , che si propone come
opponente3 •
In questa opposizione di alter e di ego, tutto converge nel
l ' esaltazione dell' individualità . La domanda o l' affermazione
introduttive (A) contano poco . Esse si limitano a fornire so
stanza all ' argomento di denuncia (B) , al tempo stesso sferzan
te e inappellabile : il processo universale degli «altri » . Colletti
vizzati , ridotti a numeri , generalizzati , spersonalizzati («i ban
cari» , «le banche» , «tutte le grandi banche», «la maggior
parte delle banche») e immobilizzati («abitualmente» , «sem
pre») . Questa denuncia fa risaltare ancor più il soggetto ecce
zionale nella sua singolarità di caso unico .
In maniera antitetica , questo modello può funzionare sulla
rottura di una falsa concessione : si finge d 'essere d 'accordo
sull ' equivalenza di tutti i concorrenti («tutte le grandi banche
si somigliano » , «i libretti di risparmio sono tutti uguali» ,
«aldilà delle frontiere i l vostro libretto d ' assegni non serve
più a niente») , per poi denunciarla a vantaggio del soggetto
eccezionale.
3 Questo modello è particolarmente adatto per presentare delle marche del tutto
nuove e per presentarle come di fferenti da tutte quelle esistenti .
107
Tav. 4 - Il modello della distinzione
A B c D
Domanda o asserzione d ' o Denuncia del genere Enunciazione del soggetto Spiegazione degli attributi
rigine d ' eccezione del soggetto d ' eccezione
Eurochèque Quando passate le frontiere, Con Eurocheque, è diverso . Potete pagare i n 7 paesi le
il vostro libretto d ' assegni . . . vostre spese di viaggio utiliz
abituale non serve più a zando lo stesso libretto che
...... nulla . usate in Francia
�
CIC Domandare un cred ito alla . . . di solito Il credito riservato del Cl C è Vi viene riservato un budget
propria banca, significa sob un credito di fferente . . . di credito con libertà di usar
barcarsi un sacco di scartof lo un po' alla volta, come vi
fie e di perdite di tempo. pare, per un anno . . .
Crédit Quale che sia la loro forma, I l conto corrente del Crédit Si tratta del Crédit Agri cole.
Agricole i conti correnti sono tutti Agricole è però un po' Tutti sanno cosa significa
uguali divers o . questo nome .
Ta v. 4 - Segue
A B c D
BNP Cosa significa « Per quietan Nella maggior parte delle Alla BNP, è diverso. La BNP ha preparato un
za» ? Perché si sbarrano gli banche , lo si scopre solo « piccolo manuale del conto
assegni? quando si usa per la prima corrente in dodici lezioni »,
volta il proprio libretto d'as- che vi dice in modo chiaro,
....... .
segm . . . e non sempre .' semplice e divertente tutto
� quello che potete fare con un
libretto d ' assegni .
Silivam Come far fruttare un capitale Poche forme di investimen Ce n ' è uno solamente . Si Un'azione Silivam si compra
in modo sicuro, senza però to rispondono a tale doppia tratta della Siii vam . semplicemente . . . Si rivende
sacrificare la disponibilità dei esigenza . altrettanto facilmente, è self
fondi investiti? service
all' esigenza, alla regola, alla norma, alla necessità. Per tale
ragione , secondo le varianti, si può parlare :
d'un modello della capacità
- d'un modello della competenza, o
- d' adeguamento alla norma
Questo modello è in parte differente dal modello canonico
di base perchè non è fondato, come il precedente , sulla nozio
ne di modificazione di stato e non si basa su di una difficoltà
superata.
È un modello meno narrativo (gli manca l 'exemplum, la
circostanziazione) . Meno implicante (perchè meno personaliz
zante) , meno emotivo (perchè sprç>Vvisto della « privazione»
originaria) .
È un modello più piatto degli altri , dove l 'accento è messo
sull ' asserzione introduttiva , più che sulla soluzione incarnata
dalla banca presa in considerazione . Ma tale accento è neutra
lizzato dall' estrema vacuità, dall ' estrema instabilità del dire
inaugurale.
È il modello più debole, senza rischio, ma senza grande
dinamismo . La sua forza sta tutta nell' enunciato della regola
che si presenta come un dato irrevocabile, come una genera
lizzazionè del tutto vaga, se non addirittura banale.
Esempi :
Il buon senso è . . .
«avere del tempo per dare consigli»
«offrire i servizi di una grande banca e conoscere bene
ogni cliente» .
110
Tav. 5 - Modello normativa
Crédit Per fare bene il pro Al Crédit Agricole Venite a trovarci : esse
Agricole prio lavoro, o sempli noi possiamo consi re in anticipo oggi, si
cemente fare quello gliarvi. Noi vogliamo gnifica andare nella di
che si ha voglia di fa aiutarvi . rezione giusta .
re, bisogna avere lo
spirito libero . La testa
sgombra per quanto
possibile da tutte le
piccole grane di am
ministrazione e di bu
rocrazia .
111
«avere vicina la propria banca, dove ciascuno vi consiglia
e vi aiuta» .
5. Conclusioni
112
4. Creare la complicità: analisi sem iotica
di u na campagna pubblicitaria per
il wh isky Black & White
di Denis Bertrand
l. Introduzione
1 13
A l . «Famiglia»
Al. « Tunnel»
1 14
A3. << Yin - Yang»
�
\
115
zione ai pericoli di contraddizioni , ambiguità o interferenze
connotative potenzialmente presenti . In questa fase qualitati
va della ricerca, si è impiegato un approccio semiotico . Inol
tre, si è cercato di valutare la pertinenza, allo scopo di rin
tracciare e valutare la comprensione da parte del target del
l 'insieme dei quattro annunci . Al seguito dell ' analisi semioti
ca e sulla base dei suoi risultati si è proceduto ad una ricerca
quantitativa sull'impatto degli annunci .
In queste pagine ci limiteremo ai risultati dell' analisi quali
tativa e speriamo in tal modo fornire al lettore l ' occasione
di valutare l ' utilità della metodologia semiotica applicata ad
un concreto problema di ricerca. Cercheremo tuttavia di ap
profondire la riflessione in due direzioni . In primo luogo quella
del modello teorico , per mostrare che la sua validità non
si limita alla descrizione dell 'organizzazione delle strutture
attraverso le quali si organizza la leggibilità dei messaggi (aspet
to che costituisce la loro grammatica e la loro coerenza a
livello d'immanenza) , ma si estende anche alle strategie di
formalizzazione del discors o , che sono collegate all 'enuncia
zione e alla «costruzione» di un enunciatario (aspetto che
costituisce la base, a livello della manifestazione, dell' organiz
zazione persuasiva) . La seconda direzione riguarda la recente
evoluzione del discorso pubblicitario , che si focalizza sull ' a
spetto interattivo della lettura e sembra rifarsi alla stessa teo
ria delle relazioni intersoggettive postulate e implicate dal mes
saggio . È soprattutto all 'interno di tale quadro di riflessione
che l' esempio analizzato nelle pagine che seguono può essere
significativo .
La semiotica si pone come obiettivo di fondo l 'aggettiva
zione della generazione e dell' organizzazione del senso , e
questo indipendentemente dal linguaggio o dalla forma d ' e
spressione attraverso i quali esso si manifesta . Il suo compi
to è particolarmente importante quando differenti sostanze
dell ' espressione vengono associate nella produzione della se
miosis (come, ad esempio l ' associazione di elementi visivi
e verbali) . Il quadro teorico cui faremo riferimento in questo
articolo è stato tracciato da autori quali Saussure, Hj elmslev
116
e Greimas1 • Si tratta di un approccio strutturale nel suo fon
damento teorico e generativo nella sua metodologia.
Ciò significa che innanzitutto, non prendendo in considera
zione l ' apparenza empirica dei significati , esso li ricostruisce
come un reticolo complesso di interrelazioni contestualizzate
o contestualizzabili . Si tratta, come diceva Saussure, della
differenza che fa esistere il senso . La varietà dinamica dei
diversi tipi di differenze è iscritta all' interno di modelli rap
presentativi , alcuni di natura formale, come il quadrato se
miotico , altri più vicini alla dinamica del discorso , come la
sintassi narrativa. Nelle pagine che seguono cercheremo di
servirei di entrambi questi modelli, e di altri ancora. Una
strategia non può svilupparsi che cercando di controllare la
complessità e d ' approfondire la ricerca senza smarrirsi . Po
tremmo dire che la strategia della semiotica poggia sulla du
plice base della stratificazione gerarchizzata dei livelli di de
scrizione e della interdefinizione dei concetti . Il primo punto
illustra la natura generativa della teoria; essa «progredisce»
dalle strutture più generali (chiamate strutture profonde) ver
so le strutture più specifiche e più articolate (chiamate struttu
re di superficie) . In questo modo si cerca di simulare la gene
razione del senso . Parallelamente , essa «regredisce» dalle strut
ture superficiali imposte dalla natura lineare del testo osserva
bile, alle strutture profonde che organizzano e governano .
È qui che viene sviluppata l ' analisi dei significati , tempora
neamente immobilizzati ai differenti livelli della descrizione .
Questo modo di procedere si fonda sul principio generale
dell 'intérdefinizione delle procedure e dei concetti utilizzati
ad ogni livello per assicurare la coerenza interna della descri
zione . La finalità «scientifica» della teoria, senza dubbio illu
soria per quanto attiene alle scienze sociali , è compensata,
se non equilibrata , da un postulato di omogeneità razionale .
Questa procedura funziona soprattutto quando è necessario
mettere in evidenza l 'organizzazione interna dell 'enunciato-
117
discorso , tanto a livello dei paradigmi che organizzano gli
enunciati in classi di contenuto , quanto a livello delle sequen
ze e delle combinazioni (la struttura sintagmatica) che orien
tano tali paradigmi, li finalizzano, e attraverso l ' articolazione
di elementi virtuali ed impliciti, assicurano un ordine predici
bile. Ma in che misura questo modo di procedere è operativo
e fruttuoso ? E soprattutto, in che misura ci permette di
descrivere le manipolazioni intersoggettive che si producono
quando il discorso viene formalizzato, ovvero quando viene
effettivamente prodotto ? La questione, fondamentale da un
punto di vista teorico , diviene capitale quando si analizza
una forma discorsiva così particolare come un annuncio pub
blicitario. L' analisi che presentiamo cercherà di mostrare , ser
vendosi come esempio della campagna Black & White, le mo
dalità di costruzione dell' intersoggettività. Per fare ciò non
utilizzeremo ovviamente dei soggetti empirici , che restano in
ogni caso inaccessibili , osserveremo piuttosto la maniera in
cui il testo , in termini tanto letterali che ideali , produce sog
getti per il fatto stesso di produrre intefrelazioni2. Prima di
raggiungere il livello dell ' autore (il copy-writer) , del commit
tente (la marca) o del target (il consumatore potenziale) , cer
cheremo di esaminare le posizioni e i ruoli enunciativi indotti
dagli elementi testuali del messaggio . Tenteremo di oggettiva
re le aree soggettive, la produzione di simulacri di lettori nel
l ' ambito della strategia discorsiva : si tratta del destinatario
tipo prefigurato dall ' autore , o «lettore modello»3 , che è
chiamato a rimaneggiare il significato in relazione agli effetti
persuasivi che l 'enunciatore ha disseminato nel testo e che
l' analisi può identificare ai differenti livelli di strutturazione.
Questo aspetto mi sembra particolarmente importante nel ca
so preso in considerazione qui , in quanto la campagna CLM/
2 . I l problema della sogget tività nel discorso è stato approfondito d a J .-C. Coquet ,
Le discours et son sujet, voli . I e I I , K l incksieck, Paris, 1 985 e 1 986. Dopo un
lungo periodo di scarso interesse, dovuto a ragioni d ' ordine metodologico, la teoria
dell' enunciazione e l'intersoggettività godono di un crescente interesse nell ' ambito
della semiotica contemporanea.
3 . Cfr. U. Eco , Lector in fabula, Bompiani , Milano, 1 979.
118
BBDO non cerca affatto di illustrare un prodotto (gli annunci
non menzionano il prodotto , fatta eccezione per la frase
«Scotch whisky»); nè, contrariamente all& apparenze, cerca
d'illustrare la marca e il suo ruolo istituzionale (Black & Whi
te) . Piuttosto evidenzia chiaramente gli elementi di una speci
fica relazione intersoggettiva, in cui l 'enunciazione della mar
ca funziona come mediatore. Attraverso questa strategia, la
campagna cerca di costruire complicità o connivenza (o «taci
ta comprensione))) basata su un modo ironico di partecipazio
ne, che utilizza il coinvolgimento dell' enunciatario e tende
a produrre l ' effetto di una «comunità)) di lettori . Nessun ten
tativo di informare , o di convincere, ma piuttosto l ' organiz
zazione di un processo di auto-persuasione .
Se cerchiamo di generalizzare questo esempio, possiamo
osservare una dimensione più generale del discorso pubblici
tario contemporaneo , il cui apparente paradosso è forse meno
sorprendente di quanto normalmente si creda. Lavorando di
rettamente sui partners dell ' atto di comunicazione, questo ti
po di messaggio mostra ed amplifica il normale, ma spesso
dimenticato, obiettivo di ogni discorso pubblicitario : invitare
il destinatario a diventare co-enunciatore (o enunciatore
complice) . La nostra analisi cercherà perciò di mostrare l ' e
sercizio cognitivo che permette l ' istallazione di questo sposta
mento, da una descrizione dell ' oggetto alla costituzione di
un «concerto di soggettività)) .
1 19
dell ' analisi - quello della struttura interna dell' enunciato (sia
testo che immagini) e quello della formalizzazione del discor
so, o enunciazione, che riguarda il modo in cui la struttura
zione del significato s'installa in modo definitivo .
I l primo principio è quello della simmetria, fondato inizial
mente sull 'opposizione dei contrari , ad esempio nero vs . bian
co, e sviluppato rigorosamente per mezzo della generazione
di relazioni binarie: simmetria nella disposizione delle imma
gini e del testo; simmetria tra il dinamico (sollecitazione del
l'immaginario narrativo in Al e A2, Famiglia e Tunne[) e
lo statico (evocazione della serenità e della perfezione in A3
e A4, Yin- Yang e A rti marziali) , tra mondo culturale occiden
tale (A l e A2) e orientale (A3 e A4) e tra rappresentazione
figurativa (A l e A4) e rappresentazione astratta (A2 e A3 ) .
Attraverso l o sviluppo delle relazioni simmetriche , l a lettura
degli annunci può essere considerata come un esercitazione
di razionalità.
Il secondo principio, quello della rottura della simmetria
fondata sull ' inversione ironica, è talmente imbricato nel pri
mo da esserne talvolta difficilmente distinguibile . La devalo
rizzazione dell' opposizione esclusiva tra bianco e nero , l 'inve
stimento assiologico paradossale (il processo dinamico è asso
ciato al valore assiologico «morte » , mentre il mondo statico
è associato al valore assiologico «vita»), la distorsione delle
relazioni tra mondi culturali differenti, tra il figurativo e l ' a
stratto , tra il significante e il significato , tutto questo provoca
degli effetti di doppio senso e invita il lettore ad intraprendere
una doppia lettura simultanea .
A livello dell' enunciato , l ' opposizione binaria è risolta in
una conciliazione (Black & White) , e a livello dell ' enunciazio
ne il riconoscimento della presa di distanza produce complici
tà. Conciliazione e complicità, che come vedremo sono strut
turalmente equivalenti , sono così i due concetti chiave della
campagna . In termini generali , sembra quasi che il rigore
delle opposizioni logiche sia formulato al solo fine d ' essere
distorto e il lettore degli annunci passa da un «Contenuto
invertito» a un «contenuto posto» . Questo rovesciamento ,
che definisce la funzione essenziale della fondazione dei valori
120
nei racconti mitici\ qui caratterizza, intorno ai principi di
simmetria e di rottura, il discorso ideologico che la marca
emette su sè stessa. La fertilità delle variazioni semantiche
(che sono state ulteriormente arricchite nelle campagne suc
cessive) contribuisce alla specificazione e alla valorizzazione
dell ' identità di Black & White : un'identità destinata ad un
target specifico .
Prima che un lettore critico o empirico , il target del mes
saggio è il destinatario dell 'enunciato prefigurato dalla strate
gia del messaggio. Per questo motivo , il lettore non può esse
re considerato nell' analisi come un «dato » , ma piuttosto co
me una «costruzione» . Egli è l'effetto di senso prodotto dalle
competenze che costruiscono la sua immagine. La semiotica
lo considera uno spazio vuoto , il punto teorico di convergen
za di tali competenze . Competenze che possono essere descrit
te e categorizzate solamente sulla base del discorso . In questo
caso esse sono logiche (capacità di riconoscere le strutture
binarie) , culturali (controllo completo dell'universo dei valo
ri) e critiche (riconoscimento e derisione degli stereotipi) . Il
lettore empirico messo in scena dalla campagna deve allora
essere definito da questo insieme di competenze . Non v'è dub
bio che il target di questa campagna appartiene alla frangia
socio-economica superiore della società francese. Se il lettore
aderisce alla strategia discorsiva che gli è indirizzata, allora
il target sarà centrato e si potrà considerare come realizzato
il riposizionamento di Black & White, obiettivo strategico
della copy strategy. ·
121
re in ultima istanza gli elementi di discorso specifici che pos
sono essere letti .
122
Nero (B) Bianco (W)
S l ------�-----. 52
, - - - .,.
l ' '
:
'- B-
l : W
" M orte " " M orte"
"Vita"
-
Fig. 2 «Famiglia»
- - - ,-
'
' l
'
l
' l
l
' ,
' l
w ": B "Vita"
:_�XJ
Fig. 3 - « Tunnel»
"Perfezione"
. - - - - - - - - - - - - - -1
w ------ B
123
rietà (del tipo « O nero o bianco») genera delle relazioni com
plesse (del tipo «sia bianco che nero ») . Esaminiamo la que
stione più da vicino .
Le relazioni semantiche operano tanto nel visivo che nel
verbale. Prima d ' analizzare nel dettaglio le varie forme d ' at
tualizzazione che esse possono assumere, ci pare interessante
osservare che la performance che realizzano è differente a
seconda che esse si applichino alla forma visiva o verbale.
Il ritratto di famiglia, in A l , mostra l 'opposizione esclusiva
dei due temini « O bianco o nero» e attualizza il valore elemen
tare «morte». Il testo , dal canto suo , afferma la necessaria
compatibilità dei due termini se si vuole attualizzare il valore
«vita» («nè completamente nero, rrè completamente bianco ») .
Una tale configurazione può essere rappresentata su un qua
drato semiotico come in fig . 2 (le linee tratteggiate indicano
le posizioni ed i percorsi realizzati visivamente, mentre le linee
continue indicano le posizioni ed i percorsi realizzati verbal
mente) .
L'immagine del Tunnel illustra l 'implicazione del bianco
da parte del nero (del tipo «se nero, allora bianco ») , passan
do per il termine contraddittorio del non-nero, (costituito dal
la zona intermedia della luce spezzata che organizza e orienta
la visione del l ' osservatore) . Il testo tuttavia pone l ' asserzione
del valore negativo «morte», nell 'ipotesi del solo termine «tutto
nero» .
Infine, nel caso di A3 , l ' immagine Yin- Yang e i l testo che
l ' accompagna si rinviano a vicenda, almeno a livello di attua
lizzazione delle categorie semantiche. Il primo afferma la com
patibilità dei contrari , («sia bianco che nero») , il secondo
la compatibilità dei non contrari , o subcontrari («nè bianco
nè nero») . Da questa doppia combinazione emergono i valori
euforici della «perfezione» e della «vita» .
Il quarto annuncio , A4 (A rti marzialz) , non si serve di una
selezione di termini e di relazioni comparabili , fatta eccezione
per la scelta di uno dei valori più profondi , « perfezione » ,
e per tale motivo prova d i non essere strettamente associato
a questo livello d ' analisi . L ' osservazione dell' organizzazione
delle categorie cromatiche mostra che bianco e nero, essendo
124
termini in posizione esclusiva, sono marcati negativamente :
essi definiscono l 'universo figurativo della «morte» (lo «spet
tro» di A l e la « disperazione» di A2) . Inoltre notiamo che
le associazioni allo stereotipo manicheo (come ad esempio
nero = oscurità = morte e bianco = luce = vita) sono
assolutamente escluse. Invece, tutte le categorie che funziona
no per unione di termini (privilegiando il concetto di relazio
ne) veicolano il valore positivo «vita», e ciò indipendentemen
te dal fatto che la ralazione si presenti nella forma «sia . . .
sia>> , «n è . . . n è>> o «se . . . allora>> . Questo è il valore fondamen
tale esplicitato dalla sottolineatura del simbolo ( «&>>) nella
grafica del nome della marca «Black & White >> presente in
ogni annuncio . Ne risulta che il nome della marca diviene
semanticamente attivo , in quanto il suo sintagma completo
(e solo quando è completo) viene ormai associato al valore
euforico «vita>> . È possibile prefigurare questa sottolineatura
come un attributo definitivo della marca in tutte le sue mani
festazioni , come ad esempio etichette, espositori nel punto
vendita, ecc . , allo scopo di realizzare un 'estensione del concetto .
125
contratto � qualifica � azione � sanzione
126
relazione intersoggettiva che articolano gli universi narrativi :
le relazioni polemiche e contrattuali . I quattro annunci posso
}
no allora essere descritti nel modo seguente :
}
(A2) «tutti ( . . . ) » : in conflitto con la natura
2 . 3 . Universi culturali
12 7
Ta v. l - Organizzazione narrativa dei quattro annunci
128
il loro ruolo . Il contesto della casa infestata dalle apparizioni
- il luogo più ovvio per tanti fantasmi così familiari -
richiama non a caso la terra d' origine del prodotto , un whi
sky scozzese . Si noti l ' importanza del dettaglio figurativo :
come cercheremo di mostrare nel terzo paragrafo , è su questo
dettaglio che si costruisce l' ironia dell' immagine .
È possibile ricondurre il contenuto visivo di A2 all ' universo
occidentale, anche se in questo caso è rappresentato in modo
più sfumato e vago . Se da un lato è innegabile che l ' osserva
tore è invitato a ricostruire l' oggetto figurativo (un tunnel ,
una caverna o un cunicolo di una fortezza) , è vero anche
che il rigore formale dell 'illustrazione la situa ai limiti dell' a
strazione . Ad ogni modo possiamo dire che il visual attira
lo sguardo da sinistra verso destra, la direzione imposta alla
lettura in occidente, e perciò stesso le direzioni della ricerca
del significato e, in questo caso, la ricerca della salvezza !
L ·universo orientale caratterizza sia A3 che A4 . Nel primo
caso assume la forma di una rappresentazione astratta: l ' em
blema di «Yin e Yang», ovvero la perfetta complementarità
dei principi maschile e femminile nella filosofia taoista di
Lao Tseu . Questa pura astrazione è associata alla qualità fi
gurativa degli ideogrammi cinesi . In alto a sinistra � = orec
chio e $i = la parte nascosta: la parte posteriore d eli ' orec
chìo, nascosta e oscura; principio femminile illustrante l ' oscu
rità, la terra, la luna: Yin . In basso a destra li = orecchio
e � = la parte illuminata : la parte frontale dell ' orecchio ,
nella luce; principio maschile illustrante la luce, il sole: Yang .
In alto a destra -i;;: = donna e y = giovane ; giovane donna,
emblema figurativo della perfezione (Miao) . E in basso a sini
stra H = la ruota che gira, il circolo, il destino (Zhuan) .
Una forma di rappresentazione così rigorosamente precisa,
sebbene raramente decodificata dai lettori dell ' annuncio, rea
lizzata concretamente su una superficie di seta color avorio
finemente intessuta, ha come effetto di rafforzare la rigorosa
ed esigente immagine di marca di Black & White.
Anche l ' annuncio A4 (A rti marziali) appartiene ovviamente
all ' universo orientale, ma in questo caso la rappresentazione
è figurativa e rieccheggia i sei personaggi della foto di gruppo
129
dell 'annuncio A l . Come nel caso di A l , essi potrebbero rap
presentare delle relazioni polemiche. Invece non v ' è traccia
di antagonismo : l ' immagine si limita a mettere a fuoco e
immortalare lo stato finale della perfezione .
Nell 'universo occidentale bianco e nero sono associati , più
o meno direttamente, al conflitto manicheo tra bene e male;
nell ' universo orientale, bianco e nero sono associati in modo
complementare all'universo non manicheo della perfezione .
Generalizzando l ' effetto globale di senso prodotto a livello
della narrazione, una lettura culturale delle assiologie (più
o meno figurative) cerca anche di produrre a partire dal bian
co e nero, una sensazione di ricchezza e di universalità. Black
& White manipola degli elementi culturali fondamentali e com
binandoli cerca di trovare e di formulare la propria identità.
130
!azione fino a formare un sistema chiuso, in quanto la campa
gna era stata concepita come una serie di annunci aperta
ad aggiunte successive . Più utile è invece esplorare la varietà
di trattamenti cromatici utilizzati nelle relazioni tra bianco
e nero . La fotografia Famiglia gioca sulle tonalità : variazioni
del nero attraverso una ricca gamma di grigi , mentre le varia
zioni del bianco includono l ' argento , il giallo pallido e l ' oro .
Il Tunnel invece utilizza solamente dei contrasti tra bianco
e nero . Le macchie bianche sullo sfondo nero divengono pro
gressivamente più dense, finchè non hanno condotto lo sguar
do allo sfondo bianco . Anche Yin- Yang si serve di contrasti ,
ma nella forma di intreccio di superfici e di linee. Il passaggio
dal bianco al nero è a volte sottoposto ad un trattamento
graduale, a volte ad un trattamento progressivo per categorie,
a volte infine ad un trattamento diretto per categorie . Tale
diversità può apparire come una disparità che indebolisce il
grado di coerenza messo il luce in precedenza. Tale impressio
ne è rafforzata dall' esame dell ' annuncio Yin- Yang, che sem
bra fondato su un trattamento esclusivamente grafico , con
trariamente al trattamento fotografico della Famiglia e del
Tunnel. Inoltre la Famiglia è l ' unico visual ad estendere la
paletta dei colori oltre la tripletta bianco - grigio - nero .
Sarebbe stato meglio se il fondo in seta intrecciata di Yin
Yang fosse apparso con maggior chiarezza nella versione defi
nitiva dell' annuncio. Tralasciamo questi dettagli concreti , tut
t ' altro che secondari , per sottolineare che la diversità del trat
tamento plastico della relazione bianco-nero corrisponde alla
diversità dei trattamenti semantici di «bianco» e «nero», e
che in tal modo si creano le condizioni per una strutturazione
semi-simbolica degli annunci :
131
o piuttosto dello slogan o dell ' adagio popolare . Ognuno è
composto da due unità proposizionali , in cui le strutture rit
miche sono simmetriche e le strutture fonetiche fortemente
marcate dall'assonanza . Le assonanze si trovano in blanc
vivant (/a-a/) in A l e noir-espoir (/wa-wa/) in A2. In A3
un effetto simile è ottenuto attraverso la ripetizione del sin
tagma d' apertura. Il numero delle sillabe in ogni insieme rit
mico è rispettivamente di 8/8 per A l , 7/7 per A2 e 515 per
A3 . (Si noti che in A2 diamo per scontato che nella parola
toute, anche in caso di lettura silenziosa, la e muta finale
viene omessa, in obbedienza alle regole del francese parlato
e non pronunciata, come in poesia) . Inoltre il ritmo dispari
degli enunciati A2 e A3 contraddice il principio dominante
e onnipresente della «parità)) , cosa che introduce un poco
di leggerezza alla Verlaine nella relativamente pesante struttu
ra binaria e tende a facilitare la percezione del significan te.
Infine, citiamo il ruolo importante giocato dalla negatività,
la cui impressione sembra corrispondere, come in Baudelaire,
al valore cromatico del nero , grazie ad un 'estensione tra le
relazioni sinestesiche tra suoni e colori .
Possiamo dunque constatare che esiste - almeno parzial
mente - un certo numero di correlazioni tra le categorie
che organizzano i livelli del significante e del significato . Nei
tre annunci che sono stati prodotti nella forma definitiva (l 'e
sclusione di A4 è d' altronde significativa) , la codifica semi
simbolica appare particolarmente evidente . È infatti chiaro
che l'utilizzazione delle relazioni cromatiche tra bianco e nero
è parallela e equivalente a quella delle relazioni semantiche
tra queste stesse categorie e il livello strutturale profondo .
Così come abbiamo messo in luce le «potenzialità» semanti
che del quadrato semiotico, allo stesso modo , qui , possiamo
mettere in luce le differenti possibilità di relazione tra gli
stessi valori nell' universo visivo (ad esempio contrasto , tonali
tà , ecc .) Tale equivalenza , come abbiamo visto, integra anche
il sigmfican te linguistico e, in un modo ancora più chiaro ,
l ' utilizzazione dei valori assiologici (ad esempio morali , spiri
tuali ed estetici) tra bianco e nero a livello degli universi cultu
rali rispettivi . Queste correlazioni , che possono essere sotto-
132
poste ad un' analisi più minuziosa, vengono in effetti colte
sincreticamente e simultaneamente al momento della lettura
del testo . Lungi dall ' essere gratuite, esse costituiscono la den
sità e quindi l ' efficacia del messaggio , la percezione del quale
sarà tanto più evidente nella misura in cui le stesse categorie
«profonde>> organizzano i vari livelli del significante e del
significato plastico e linguistico .
3 . l . Diversioni
133
page . ») e riconduce il significato globale al supporto mate
. .
3 .2 . Figure dell'ironia
134
to meno l 'utilizzazione di alcune sua dimensioni , che dinamiz
za la stabilità delle forme descritte nella prima parte dell' ana
lisi . È attraverso l ' ironia che viene sfidato il rigore della sim
metria , introducendo degli elementi di rottura riconoscibili ,
ma evitando tuttavia la completa rottura della simmetria. Ciò
avviene perchè , come ha mostrato C. Kerbrat-Orecchioni , i
due livelli semantici sovrapposti presenti in un enunciato iro
nico vengono sempre mantenuti e «l' uno non deve mai oscu
rare l ' altro8» .
L ' ironia copre una gamma che va dalla cattiveria alla timi
da insinuazione e costituisce incontestabilmente una forma
di discorso complessa che vale la pena di esaminare . Prende
remo in considerazione tre caratteristiche generali , che ci aiu
teranno a inquadrare l 'ironia e a metterne in rilievo l 'efficacia
specifica nel discorso pubblicitario , tre figure che nella teoria
semiotica corrispondono a tre posizioni enunciative simulta
neamente coinvolte nel processo : l ' enunciatore ironico (E l ),
l ' enunciatore destinatario (E2) e l ' enunciatore interprete (E3 ).
(a) L ' ironia è una citazione: questo significa che nel suo
enunciato E l costruisce, servendosi dell ' allusione o della pa
rodia, un universo assiologico individuale o collettivo stabili
to in un discorso differente dal suo, senza accettarne nè rifu
tarne i valori . La «distanza intellettuale» si apparenta con
la «non accettazione» . In altre parole, l ' enunciatore funziona
sul modo del «sapere» (il suo discorso è onnisciente e vero :
egli è esigente) e al tempo stesso sul modo del «non credere))
(essenzialmente scettico , il suo discorso è distante da qualsiasi
forma di coinvolgimento effettivo : egli cerca di rimanere in
denne dall'emozione e dalla sua versione cognitiva, la credulità).
135
fermato chiaramente) al negativo (lasciato intendere) . Conse
guentemente, essa presuppone un destinatario (E2) , definito
come falso enunciatore. Presente o meno nell ' immagine ironi
ca, individuale o collettivo , capace di sincretismo con E l (nel
caso dell' auto-ironia) o con E3 (nel caso di un attacco conver
sazionale diretto) , E2 rappresenta l 'enunciatore che assume
l' universo assiologico di riferimento .
136
festazioni delle istanze enunciative e al fatto che assumano
la forma di attori individuali o collettivi . Tanto l' «ironia del
destino» che l ' « auto-ironia», così come tutte le variazioni ag
gressive e ludiche, potrebbero essere classificate sulla base
di un quadro concettuale omogeneo . Ma una tale impresa
esula dagli obiettivi di queste pagine.
È facile immaginare le possibilità offerte dalla manipola
zione ironica nel campo del discorso pubblicitario contempo
raneo ; a fortiori quando, come in Francia, la legge proibisce
la pubblicità comparativa ! Nel nostro esempio , la campagna
Black & White non è nè polemicamente allusiva nè implicita
mente denigratoria. La dimensione ironica che contiene cerca
piuttosto d ' installare la terza componente della nostra analisi ,
la creazione della complicità .
3 . 3 . Generare il lettore
13 7
scere nell' enunciatore la sanzione cognitiva di un manipolato
re competente. Egli è invitato a partecipare del piacere di
un sapere condiviso . L 'ironia, tocco leggero e capriccioso,
finisce quindi col generare un lettore di tipo particolare: un
lettore dotato dell' abilità di riconoscere le differenti s fumatu
re del discorso figurativo e testuale e che trae soddisfazione
più dall' esercizio di una competenza comunicativa che dal
contenuto del messaggio in sè. Una forma di doppio ricono
scimento che è alla base d' uno degli aspetti della comunica
zione estetica - l 'enunciatore viene identificato come autore,
e il destinatario è creato , i dentificato e differenziato come
un «amatore» informato, in grado di padroneggiare, con grande
soddisfazione e in pieno accordo con il suo complice, le rego
le del gioco implicite.
4. Conclusioni
138
ti dall' universo collettivo , e si accompagnano ad un' enuncia
zione collettiva. Nella maggioranza dei casi, ciò significa al
tempo stesso affermare il medesimo stereotipo , partecipare
ed aderire ai valori comunemente condivisi . In questa campa
gna Black & White, la glorificazione dell 'universo individuale
si accompagna ad un' enunciazione individuale. Il meccani
smo dell' ironia produce un significato che non è nè dato nè
acquisito , ma che deve essere creato. L 'effetto di individualiz
zazione, che spunta all ' orizzonte dei valori , è rafforzato dalla
modalità di lettura. Si tratta di un appello ad unirsi al club
elitista di quanti hanno compreso il meccanismo dell 'ironia.
Se generalizziamo questa conclusione, possiamo scorgervi
una tendenza più globale del discorso pubblicitario contem
poraneo . È ormai cosa nota che ciò che distingue e differen
zia una marca agli occhi del pubblico è essenzialmente la
sua comunicazione . Dato che la qualità dei prodotti diviene
sempre più standardizzata , una marca che desidera distin
guersi deve sfruttare il territorio culturale, che per definizione
sfugge ad ogni tentativo di standardizzazione. In questo senso
la campagna Black & White appare particolarmente interes
sante. Allontanandosi dall' informazione sul prodotto , valo
rizza il contatto tra il creatore e lo spettatore, e in un certo
senso lo personalizza. L ' istituzione commerciale simula un
distacco dal vero messaggio di promozione dei suoi prodotti .
La campagna assume il ruolo di destinatore e cerca di acquisi
re un più grande valore attraverso il contatto intersoggettivo
che ha reso possibile, ·piuttosto che attraverso la promozione
diretta. Essa si glorifica più per lo scambio che assicura a
livello simbolico del senso che per ciò che propone diretta
mente . L ' immagine di marca costruita dalla campagna è per
ciò quella di un benefattore: essa promuove l'incontro e la
complicità euforica dei soggetti .
139
Parte II
Il discorso dei media
5 . Teoria delrenunciazione
e discorsi sociali
143
In un testo pubblicato più di dieci anni fa, che si proponeva
di trattare congiuntamente di una sequenza linguistica a ca
rattere argomentativo e del suo supporto grafico (l ' annuncio
pubblicitario in quanto oggetto percepito nella sua totalità) ,
avevamo in fin dei conti proposto un'analisi delle procedure
linguistiche degli effetti di senso che un destinatario dall 'ap
proccio più o meno sottile poteva ipotizzare2• Tale esercizio
era stato reso d 'altronde più semplice dalla scelta (facile) di
una pubblicità la cui anomalia consisteva proprio nella premi
nenza dello scritto sul figurativo .
Si trattava di reperirvi le tracce delle operazioni linguistiche
ricostruibili come altrettanti punti di vista di enunciatori dif
ferenti davanti/di fronte ad un testo . Tutto ciò implicava
un lavoro sulla ricezione .
La questione che si pone attualmente è quella di non limi
tarsi alle sole sequenze linguistiche e di integrarvi la configu
razione percepita. Anche se una pagina di rivista comprende
del testo , quest' ultimo si legge in relazione ad un quadro ,
alle immagini , a una certa grafica, a una --certa organizzazione
dello spazio della pagina, l 'insieme di questi elementi costi
tuendo l 'oggetto percepito . Di fronte a questo tipo di oggetti,
ci sembra necessario elaborare un approccio che vada oltre
la descrizione per interessarsi ai funzionamenti . Noi crediamo
che una teoria dell ' enunciazione debba permettere di centrare
l ' analisi su delle pratiche (linguistiche o di altro tipo) a partire
dalle operazioni che le mettono in opera . Riprendendo un' i
dea proposta da uno di noi , si dirà che «i funzionamenti
discorsivi socialmente pertinenti attraversano la materia signi
ficante senza preoccuparsi di frontiere che, ad altri fini, pos
sono essere state tracciate ( . . . ) l' analisi discorsiva è indifferen
te alla distinzione tra sintassi , semantica e pragmatica»3 •
Non è forse inutile ricordare al proposito che sono state
proprio certe segmentazioni che hanno isolato il linguistico
144
dai suoi supporti sensibili (corpi , inflessioni modalizzanti del
la voce, interferenze, ecc .) e hanno condotto a tale tripartizio
ne, che era apparsa metodologicamente pertinente in un con
testo teorico che cercava di organizzare l ' oggetto teorico li
nearizzandolo .
Per affrontare degli oggetti complessi come quello che ana
lizzaremo in queste pagine, abbiamo bisogno di modelli capa
ci di cogliere dei funzionamenti che sono eterogenei nella loro
composizione, ma che tuttavia producono un effetto omoge
neo . Dove possiamo trovare dei modelli di tal genere? La
questione è importante, nella misura in cui la posta in gioco
è lo statuto del momento linguistico e di conseguenza la coe
renza globale della procedura, quando questa comporta delle
analisi comprendenti tanto del linguistico che del non lingui
stico .
145
rità unidimensionale dell ' orale e dello scritto.
Definiremo dunque rapidamente il punto di vista di A .
Culioli soffermandoci su due momenti della formalizzazione
del suo approccio, allo scopo di meglio cogliere quest ' aspetto
«astrattizzante» che, a nostro parere, ne costituisce la fecondità.
Al centro della problematica troviamo l ' attività modaliz
zante di un soggetto enunciatore . Se partiamo dalla constata
zione che qualsiasi trattamento formale del linguaggio pre
suppone delle limitazioni e delle semplificazioni , così come
dei richiami alla storia dei numerosi tentativi precedenti , pos
siamo prendere come esempio delle dicotomie come la coppia
modus/dictum o, nel discorso di Culioli , m oda/ità/lexis".
Attraverso Bally, la prima coppia poggia sulla tradizione
classica di trattamento del <<logoS)) ; la seconda è stata formu
lata per mettere in evidenza le relazioni tra l ' attività del sog
getto enunciatore (a cui fa capo la modalità) e la materia
linguistica : la lexis come luogo di cristallizzazione possibile
di questa attività.
La lexis può essere concepita come una matrice dalla statu
to complesso , a mezza strada tra il nozionale e ciò che è
veicolato dalle limitazioni lessicali : le operazioni di modaliz
zazione giocheranno sulla lexis in modo da produrre un og
getto linguistico attestabile.
In quanto segue non ci occuperemo della lexis, bensì del
sistema di modalità proposto da A. Culioli in due momenti
della sua formulazione. Due momenti che differiscono a no
stro avviso per lo spazio centrale occupato dal trattamento
formale del nozionale e della nozione.
Il principale interesse di una teoria dell' enunciazione per
lo studio dei discorsi sociali è legato all 'introduzione del mo
dello del soggetto enunciatore, a condizione di non concepirlo
come un soggetto effettivo o «reale)) (atteggiamento che rin
vierebbe ad una teoria «empirista» dell ' enunciazione, con
dannata a restere rinchiusa nell' universo della parola) , bensì
come un soggetto teorico o, più precisamente, come un mo
dello meta-linguistico che si rivela necessario per fondare la
146
descrizione dei funzionamenti cognitivi5 •
A . Culioli distingue quattro modalità, che non sono omo
genee , ma costituiscono, come speriamo dimostrare, un siste
ma la cui chiave di volta è fornita dall 'intervento della rela
zione intersoggettiva.
Le modalità linguistiche non devono essere ricavare dalle
modalità logiche . Tuttavia, parallelamente a quanto avviene
nella logica delle proposizioni , un certo numero di procedure
modali poggiano sul contenuto proposizionale. Sono quelle
che indicano differenti giudizi sull' enunciato . Il necessario
e il possibile, che A . Culioli classifica nelle sue Modalità-2 ,
ne costituiscono due buoni esempi . Non deve dunque sor
prendere se appaiono , in una prima formulazione, come mol
to vicine alle modalità tradizionali .
La stessa cosa avviene, in un certo senso , con l' asserzione
(Modalità- l ) . Il suo posto fondamentale si giustifica per il
suo essere una nozione legata alla predicazione . Si tratta in
effetti di porre una procedura linguistica, affermativamente
o negativamente , come validabile, ossia come referenziabile .
In questi due casi, postulare un soggetto enunciatore costi
tuisce la condizione minima/e della presa in carico.
La situazione è del tutto simile nel caso delle Modalità-3 ,
che costituscono la dimensione «affettiva» e «valutativa», cen
trata questa volta su Ego . Grazie alla mediazione dei valutati
vi, possono essere formulate delle prese di distanza, delle non
prese in carico o dei giudizi auto-centrati . Si tratta, in ultima
analisi , del rifugio del «lo penso che», in cui la validazione
rinvia all ' immagine s peculare del soggetto «lO» .
Le M odalità- l e -2 «aprono» su quello che potremmo defi
nire sia un giudizio universale (è necessario che) , sia un giudi
zio localizzato , ma implicante delle procedure facenti appello
alla co-referenziazione: l ' enunciato è posto come ricevibile
nello stesso modo da qualsiasi altro co-enunciatore. È in que
sto che risiede , a nostro avviso, la principale differenza rispet
to alle Modalità-3 , dove la refenziazione equivale alla
147
validazione da parte di Ego di un referente esteriore.
Si vede bene che queste tre modalità trovano la loro origine
in un enunciatore unico . Ciò che differenzia, finora, questo
schema dalle altre teorie delle modalità è l 'introduzione di
modi di validazione differenti : centrati sulla « oggettività» -
per utilizzare un'espressione tradizionale - nei casi di M - 1
e M-2; centrati sulla «soggettività» nel caso d i M-3 .
L ' originalità della teoria di A . Culioli consiste nell 'intro
durre , tramite le modalità-4, una relazione modale che mette
in gioco Ego e Alter , l 'enunciatore e il co-enunciatore . L ' e
sempio più chiaro di modalità intersoggettiva è quello dell ' in
giunzione.
Come ogni altra formula linguistica che implica nella sua
forma la presenza del co-enunciatore, l 'ingiunzione presuppo
ne delle operazioni difficili da descrivere ed estremamente
complesse, in quanto esse esigono un approccio meta-linguistico
ben preciso . Restiamo un istante su questo problema dell 'in
giunzione, che ci sembra capitale in rapporto all ' articolazione
tra la problematica linguistica e quella della discorsività sociale.
Consideriamo i seguenti enunciati :
1 48
fronte ad un' attività di linguaggio non distanziata dalla tem
poralità e che non si comprende se non al presente dell ' enun
ciazione. È chiaro altresì che la rottura rispetto alle modalità
l è radicale poichè, malgrado il radicamento nel presente del
l ' enunciazione, la costruzione del co-enunciatore introduce una
indeterminazione fondamentale quanto ai valori di verità de
gli enunciati , nella misura in cui tali valori non possono più
essere considerati come interamente «presi in carico» da un
unico enunciatore (tanto «oggettivamente» che «soggettiva
mente») .
Consideriamo ora due altri enunciati :
149
condizioni di leggere l ' enunciato , coincide con il fatto di tro
varsi in prossimità dell'entrata in questione, condizione che
attualizza la possibilità di oltrepassarla. Dire di (3) e (4) che
sono enunciati che suppongono un co-enunciatore anonimo
(«chiunque») , significa che è il co-enunciatore che deve pren
dere in carico le operazioni che finiranno col definirlo come
il destinatario interpellato dell'enunciazione dell'enunciato . Ope
razioni co-enunciative più complesse sarebbere in gioco se
avessimo, ad esempio:
È chiaro che (5 ' ) ci sembra fin dall ' inizio una frase nominale
assertiva, nella misura in cui la si considererà equivalente a
«Questa è l 'entrata del personale» . Ora, la sua relazione peri
frastica con (5) ben mostra che avremmo torto ad interpretare
(5 ') come equivalente ad un' asserzione semplice : il suo radica
mento deittico la investe di una funzione d ' interdizione .
Non è tutto . L 'enunciato (4) sembrerebbe a prima vista
appartenere alle Modalità-3 , in quanto comporta un' opera
zione di apprezzamento che può essere parafrasabile con « C ' è
(qui, i n questa casa, dietro questa porta) u n cane feroce » ,
e anche, i n certi casi , d a «Questo è u n cane feroce » , dato
che se il destinatario interpellato si trova in condizione di
leggere l' enunciato , ossia vicino alla porta sulla quale l' enun
ciato è scritto, possiamo supporre che sarà al tempo stesso
nella condizione di vedere il cane in questione , il quale si
sarà avvicinato alla porta per osservare l ' intruso . Ma (4) è
ancora più complesso dal punto di vista delle relazioni inter
soggettive, poiché l ' operazione «apprezzativa» che contiene
(« feroce») , non è riduci bile alle Modalità-3 , non è riduci bile
a «lo penso che questo cane è feroce » . L ' enunciato (4) equi-
150
vale piuttosto a «Questo è un cane che voi troverete feroce» .
Detto altrimenti , si tratta di una Modalità-4 che contiene l 'i
potesi di una enunciazione che sarà una Modalità-3 enunciata
dal co-enunciatore . . se oltrepassa la porta.
·.
-p Vop . p -p
+p
Vop . p
EGO
EGO + ALTER
151
volte6, in perticolare per trattare il problema dei pronomi
personali .
dove
S1 = soggetto enunciatore
s2 co-enunciatore
E enunciato
- = si indirizza a
M 1 , M 2 , M 3 = modalità centrate referenzialmente su Ego
M 4 = modalità intersoggettive, di cui l'ingiunzione è una
delle specificazioni
M1 . . . M4 = nella composizione delle modalità, la relazione
M 4 (intersoggettiva) è pregnante
/52
delle modalità nella loro complessità . I n effetti , le modalità
M- 1 , M-2 e M-3 hanno in comune di poggiare su E, enunciato
prodotto o reticolo di relazioni in un altra tappa della produ
zione di E : dictum o lexis, a partire da S I " Partendo dal
l 'incidenza dell' attività enunciativa di S, questa riscrittura per
mecte di situare lo sganciamento che si produce quando Ego
si indirizza a Alter attraverso l 'enunciato, cosa che avviene
nel caso di M-4 . La rappresentazione ad «albero a camme»
mostra che le modalità si congiungono quando si passa dal
l ' attenzione relativa all ' enunciato all' attenzione relativa ad Al
ter . Tale sganciamento ha peraltro la qualità di segnalare la
pregnanza del modello intersoggettivo rispetto al modello cen
trato sull' enunciatore .
Ora, se nel quadro di una problematica puramente lingui
stica questa coniugazione è già visibile in fenomeni tali che
l ' ingiunzione, dove siamo portati a postulare una saldatura
tra M-1 e M-4, essa diviene la regola quando si tratta dei
fenomeni discorsivi . Detto altrimenti , la nostra ipotesi consi
ste nel sostenere che nell ' analisi dei discorsi, è il secondo
giro dell ' albero a camme che si è portati a percorrere e che,
di conseguenza, noi abbiamo sempre a che fare con delle
combinazioni di modalità. Nell ' analisi dei discorsi, la più sem
plice asserzione presuppone già un fascio di relazioni inter
soggettive . Dal punto di vista dello svolgimento delle opera
zioni linguistiche, il movimento di ritorno dell ' albero a cam
me dovrebbe servire alla descrizione di concatenazioni discor
sive che conservano là correlazione tra modalità.
La seconda formulazione della teoria di A . Culioli , che
è presentata nei suoi tratti fondamentali nel suo corso di
DEA? , pur rimanendo sul piano linguistico , dato che conti
nua ad occuparsi di espressioni attestabili , tratta in maniera
formalmente differente le operazioni messe in gioco . Prendia
mo per esempio il caso degli enunciati in cui la composizione
delle modalità implica «uno sganciamento rispetto al piano
dell ' asserzione» (p . 83). Come lo segnala A. Culioli , è in par-
7 . A. Culioli, Notes du sém inaire de DEA 1983-1984, cit . Le pagine tra parentesi
rimandano a questo testo .
153
ticolare il problema del possibile. Ci si trova di fronte ad
un avvenire che è posto come prefigurato dall' enunciatore,
ma che, dal punto di vista complesso della relazione tra un
avvenimento non ancora prodotto e la «predizione» della sua
realizzazione , lascia aperto uno spazio enunciativo che porta
a prendere in considerazione « almeno due strade» (p . 84) .
Ne consegue un approccio topologico che, mettendo in rela
zione il piano dell ' enunciazione, del soggetto enunciatore in
quanto origine e il piano delle «rappresentazioni» , introduce
uno scarto, una distanza, che permette di lavorare non più
con delle forme linguistiche, ma con delle nozioni . In questo
senso lo sganciamento dovuto all ' operazione dell' enunciazio
ne permette di «costruire dei sostituti separabili dalla realtà.
È questo che noi (A . Culioli) chiamiamo rappresentazioni:
la costruzione di rappresentanti che saranno necessariamente
delle designazioni» (p . 86) .
Parlare in termini di «percorsi » significa dunque darsi un
metalinguaggio operativo . Si tratta qui di costruire una topo
logia la cui origine si trova in una doppia scelta: (a) l ' enuncia
tore pone al co-enunciatore le condizioni (e i limiti) della
sua interpretazione, e (b) la validazione della costruzione pro
posta è rinviata al co-enunciatore .
È in questa prospettiva, ben più astratta, che ci sembra
possibile trattare delle forme dei discorsi sociali che non sono
unicamente linguistiche, nella misura in cui integrano testo ,
immagine e spazializzazione del discorso in una configurazio
ne le cui limitazioni non dipendono esclusivamente dalla li
nearità .
L' approccio di A . Culioli presenta un doppio vantaggio .
Da un lato fa apparire la problematica delle relazioni inter
soggettive all ' interno stesso della linguistica . D ' altra parte e
conseguentemente , porta a costruire degli strumenti più astratti,
destinati a cogliere delle operazioni cognitivo-linguistiche, stru
menti che si riveleranno quindi più potenti degli altri per
trattare le operazioni discorsive, tanto più che queste ultime
prevedono l ' intervento di materie significanti non linguistiche .
Nelle pagine che seguono , presenteremo alcuni esempi di
descrizione di operazioni enunciative in un campo specifico
154
della discorsività sociale: la stampa periodica, e all' interno
di questo campo , di un settore particolare: quello delle riviste
femminili8• Il nostro obiettivo è di dare un' idea dei proble
mi che solleva questo tipo d' analisi e degli strumenti che biso
gna mettere a punto per trattarli . È nostra convinzione che ,
affrontando tali problemi , è possibile al tempo stesso far avan
zare da un lato la teoria dell ' enunciazione, liberandola del
l ' empirismo che sembra inevitabilmente collegato all' analisi
del solo soggetto locutore e dall' altro lato la teoria dei media,
lo sviluppo della quale ci sembra attualmente dipendere pro
prio da un' analisi della loro strategia enunciativa .
8. Cfr . E. Veron , « Quand lire, c ' est faire : l'énonciation dans le discours de la
presse écri te», Sémiotique Il, lREP, Paris, 1 984, p. 35-56, e « L ' analyse du contrat
de lectu re: une nouvelle méthode pour les études de positionnement de supports
de presse» , Les médias. Expériences, recherches actuel/es, app/ications, I RE P , Paris,
1 98 5 , pp. 203-230 .
155
gi dall' essere un destinatario anonimo : si tratta di costruire
un co-enunciatore ben determinato , che si indurrà a prendere
in carico delle operazioni complesse e al quale si attribuiranno
intenzioni , bisogni , interessi e un 'identità ben precisa. Dall ' e
sattezza di questa costruzione immaginaria del co-enunciatore
(ovvero dalla corrispondenza tra tale immagine del destinata
rio da un lato e degli attori sociali che si metteranno in situa
zione di lettura dall ' altro) dipende la sopravvivenza del di
scorso stesso del giornale. Se mi sono sbagliato nell ' attribuire
al mio co-enunciatore una valutazione del mio cane come
«feroce» , sarò probabilmente derubato . Se la rivista non rie
sce a trovare dei destinatari che accettino l 'immagine di loro
stessi che la rivista propone loro , non sarà acquistata.
La posta in gioco è tanto più importante in quanto in ognu
no dei suoi settori (informazione, femminili , riviste specializ
zate, ecc .) la stampa è sottomessa ad una concorrenza estre
mamente forte tra le diverse testate che si contendono il «buon
lettore» . Ora, ogni «genere» della stamp� si definisce innanzi
tutto per una tematica che gli è propria; la stampa periodica
femminile detta «di qualità» , ad esempio , parla essenzialmen
te di tre cose: moda, bellezza, cucina. Detto altrimenti , abbia
mo a che fare, in ogni settore, ad una pluralità di testate
che si disputano dei lettori che si sa sono tutti interessati
agli stessi argomenti . Non basta: non solo i periodici femmi
nili offrono tutti più o meno le stesse rubriche, ma, per delle
ragioni legate alla loro stretta articolazione con l ' universo
del consumo e ai suoi ritmi stagionali , all' interno di queste
rubriche parlano delle stesse cose nel medesimo momento :
le vacanze, le feste, il bianco , la cucina estiva , il rientro a
scuola, ecc .
Questa caratteristica delle condizioni di produzione dei di
scorsi della stampa ha una conseguenza fondamentale : non
è sul piano del dictum che le testate possono differenziarsi
le une dalle altre. La specificità di una rivista rispetto ai suoi
concorrenti (e conseguentemente le sue possibilità di trovare
i suoi «buoni lettori » e di renderli fedeli) , può costruirsi sola
mente sul piano del modus, della strategia enunciativa .
Straordinaria ricchezza della stampa per i l teorico dell'e-
156
nunciazione: ognuno dei suoi settori è in effetti una panoplia
di strategie enunciative che prendono in carico uno stesso
insieme di temi . Non c ' è nessun bisogno di immaginare le
varianti che ci permettono ci descrivere le operazioni che ci
interessano : esse sono già là, costituiscono un sistema, ci in
terpellano da ogni chiosco di giornali .
Prendiamo un primo esempio semplice, !imitandoci alla ma
teria linguistica: un titolo reperito sulla copertina della rivista
Marie-France.
15 7
è desiderabile preparare con calma il rientro a scuola dei figli
(modalità d ' apprezzamento che esprime un valore condiviso
tra l 'enunciatore e il suo destinatario) , bensì che è possibile
(Modalità-2) e che si troveranno all 'interno della rivista le
ricette per riuscirvi . In questo concetto, si vede con chiarezza,
l'ingiunzione rinvia da un lato ad un apprezzamento intersog
gettivo e dall 'altro ad una modalizzazione del contenuto pro
posizionale (modalizzato come possibile) e infine ad una de
scrizione enunciata altrove, in quanto l' interpellazione non
si giustifica in quanto tale se non per il fatto che l' enunciatore
stesso , fornendo al destinatario un consiglio, s 'impegna per
la stessa ragione a fornirgli i mezzi di poterlo seguire. Questo
fascio di operazioni di modalizzazione fa parte di quanto
possiamo definire, nel preciso contesto del genere che abbia
mo preso come esempio, la strategia della distanza pedagogica.
158
(come avveniva in (a)) : «Quelle che preparano il rientro a
scuola nella calma» possono essere tanto un esempio da se
guire . . . che un soggetto di curiosità . Ci troviamo di fronte
ad una strategia di distanza non pedagogica.
159
presa scolastica») e la seconda parte del titolo (« Lei è calma,
io per niente») . È possibile rinforzare questa lettura (ossia
aumentare l ' ambiguità dell 'operazione anaforica contenuta in
«Lei») per mezzo di procedure che riguardano non tanto gli
elementi linguistici , ma il livello della messa in pagina. In
effetti , se disponiamo altrimenti le due parti di (c) instauran
do tra di esse una relazione di titolo/sottotitolo , questa secon
da lettura diviene più plausubile :
(d) No è no !
Allora perchè dite sì?
(e) L'amo, ma lo tradisco
Come perdere questa brutta abitudine
1 60
In questi due casi, il cambiamento d ' enunciatore tra il tito
lo e il sottotitolo è chiaro . In (d) l'effetto è ottenuto soprat
tutto per mezzo del pronome alla seconda persona («dite»)
nel sottotitolo , che serve a interpellare l' enunciatore che ha
parlato nel titolo . Il gioco tra il no e il sì costruisce un vero
e proprio dialogo .tra questi enunciatori . In (e) il co-enunciatore
parla alla prima persona e nel sottotitolo l ' enunciatore
consulente reagisce alla confessione del co-enunciatore .
Si noti la presa in carico da parte dell'enunciatore-consulente,
di una Modalità-3 vah.1tativa (« questa cattiva abitudine») che
in questo contesto «dialogico» riesce ad attribuire anche all 'e
nunciazione contenuta nel titolo («L'amo, ma lo tradisco»)
uno statuto valutativo implicito di rimorso e di «autocritica» .
U n simile modo d i procedere costruisce tale valutazione («cat
tiva abitudine») come condivisa tra l ' enunciatore e il co
enunciatore: siamo dunque, ancora una volta, nel secondo
giro dell' albero a camme delle modalità : in questo caso le
Modalità-3 , valutative, sono già intersoggettive. Questo tipo
di operazione è caratteristica di un altro modo di discorso
nel campo dei periodici femminili , modo che designeremo,
in opposizione alle strategie della distanza, come strategia
della complicità.
Nel discorso della distanza pedagogica il destinatario può
essere interpellato, ma non parla mai alla prima persona .
È il caso di A/arie-France. Nella forma più rigorosa, tutti
i titoli in copertina sono costruiti in modo impersonale (fig .
1 ) . L ' enunciatore org anizza il proprio discorso secondo una
classificazione in rubriche fortemente marcate. Indica, per
mezzo di variazioni dell 'importanza tipografica dei titoli , che
alcuni sono più importanti di altri . Pone domande alla terza
persona alle quali risponderà nell'interno della rivista. Quan
tifica . L ' immagine che mostra in copertina è motivata : in
Marie-France la modella non è un luogo d'identi ficazione per
il destinatario , bensì supporto per la moda: i vestiti indossati
si vedono bene e l 'immagine è sempre articolata al testo ;
nel nostro esempio l ' articolazione passa per le « 1 0 camicie» .
Al tempo stesso , i vestiti indossati dicono sempre la stagione .
Questo insieme di operazioni enunciative costruisce un uni-
1 61
Fig. l
1 62
verso di discorso razionale .
Nel discorso della complicità, il destinatario è costruito co
me il co-enunciatore che prende spesso la parola alla prima
persona e la comunità di valori condivisi dall' enunciatore e
dal co-enunciatore s ' istituisce attraverso il loro dialogo . È
il caso di Cosmopolitan e di Biba. In Cosmopolitan , a diffe
renza di Biba, l 'immagine in copertina non è un luogo d'iden
tificazione per il destinatario, ma non è neppure un supporto
di moda: il primo piano del viso indica chiaramente che gli
abiti indossati non hanno importanza e d' altronde si intravve
dono appena: numerosi titoli e sottotitoli , in carattere ridot
to , invadono l ' immagine . È in questa confusione testuale che
la complicità è costruita attraverso operazioni enunciative che
poggiano su di un socioletto caratteristico .
In Cosmopolitan le immagini di copertina sono intercam
biabili : non dicono ad esempio sistematicamente la stagione
dell ' anno . Tra i numerosi titoli , nessuno è articolato all ' im
magine . Nè rappresentazione della lettrice, nè fotomodella ,
questa immagine è il logotipo della marca « Cosmopolitan» .
Nel dispositivo titolo/sottotitolo, dove l a parentesi che cir
conda la seconda unità le attribuisce lo statuto di confidenza
scambiata tra « amiche», si installa la relazione intersoggetti
va, attraverso numerose variazioni .
A volte è lo stesso enunciatore che parla nelle due unità:
SE FOSSI BRUTTA
(45 piccole consolazioni quando ci si sente un disastro)
1 63
Fig. 2
1 64
' SPÉCIAL FESSES
tune gym cui �e fer
+ des cremes
raboteuses)
LA RÉUSSITE
SELON RÉGINE
quand on se sent
de sommeil) calamiteuse)
Fig. 3
1 65
L'AMORE PART - TIME
(senza !asciargli annettere i vostri orari e i vostri armadi)
1 66
Secondariamente, per quanto riguarda la stampa, tali rela
zioni si traducono in ancoraggi strutturali stabili tra le strate
gie enunciative all 'interno di un certo «genere» (nel nostro
caso la stampa femminile non specializzata) e le condizioni
di produzione - circolazione - ricezione dei discorsi in que
stione nella società . Sono dunque i criteri relativi alla costitu
zione del corpus che permettono al tempo stesso di reperire
delle strategie ricorrenti e di renderne conto rispetto ai letto
rati che si vogliono raggiungere .
In terzo luogo e conseguentemente, questo approccio non
si limita a porre delle condizioni generali di funzionamento ;
esso enumera le modalità del radicamento dell ' attività enun
ciativa esplicitando delle forme linguistiche regolate dalle con
suetudini di ogni lingua e colte in un momento preciso . Ne
siano prova , l ' interpretazione che abbiamo proposto dei pro
nomi personali , e in particolare l'utilizzazione del «SÌ» imper
sonale sulle copertine delle riviste, ma anche i giochi di parole
e gli spostamenti di senso , tutti prodotti per ottenere la rap
presentazione del legame tra l' enunciatore e il destinatario .
Infine , nell' analisi dei discorsi sociali l ' approccio puramen
te linguistico non è sufficiente . La comprensione del funzio
namento dei media si fonda sulla compenetrazione degli og
getti e degli approcci . Al testo linguistico e all' immagine, tra
cui le relazioni sono multiple e complesse, s ' aggiunge la messa
in pagina, che funziona come una limitazione dovuta alla
materia stessa della stampa scritta . Così dunque un metodo
unico non può affrontare questo prodotto al tempo stesso
effimero ed eterogeneo e tuttavia sottomesso a delle rigorose
regole di costruzione . La procedura che consiste nel porre
fin dall 'inizio la relazione di co-enunciazione ' apre una via
che ci sembra fruttuosa: si tratta della chiave di volta dell'a
nalisi meta-linguistica . Il lavoro d ' analisi sui discorsi sociali
ci fornisce dei criteri per valutare la portata teorica dei model
li linguistici nel trattamento degli oggetti complessi : chi dice
analisi metalinguistica dice installazione di modelli delle ope
razioni cognitive . È tale passaggio al livello meta-linguistico
che ci permetterà di modellizzare delle mescolanze di opera
zioni eterogenee senza intaccare la coerenza e l ' omogeneità
dell ' approccio. È la posta in gioco di una teoria non empirista
dell ' enunciazione.
167
6. Il regim e discorsivo degli oggetti
di A ndrea Semprin i
l . Introduzione
1 68
2. Qualche osservazione metodologica
Prima d ' affrontare l ' analisi dei cataloghi , è forse utile defi
nire rapidamente i principali concetti metodologici di cui ci
serviremo . Nell'impossibilità di definire tutto , daremo per scon
tata una conoscenza di base del quadro di riferimento -
la semiotica narrativa - e ci li miteremo qui strettamente ai
termini cui feremo ricorso più frequentemente.
Il primo concetto da definire è quello di soggetto dell' enun
ciazione. Q uesto termine designa in modo sintetico due ruoli
attanziali differenti : da un lato l ' enunciatore , che attraverso
l ' atto di enunciazione trasforma una frase della lingua in
enunciato-di scorso ; dall' altro lato l ' enunciatario , ruolo isti
tuito simultaneamente e per il quale l ' atto di enunciazione
stesso è in qualche modo «messo in cantiere» . È importante
ricordare che il soggetto dell' enunciazione, o più in generale
l ' istanza dell ' enunciazione non è mai osservabile in sè. Essa
è piuttosto il termine presupponente di cui il presupposto
è l ' enunciato-discorso . L ' enunciazione può quindi essere colta
solamente attraverso delle tracce, delle marche che ha disse
minato nell ' enunciato : in primo luogo i deittici «io» , «qui»
e «ora» che già Benveniste aveva discusso nel suo articolo
del 1 95 8 1 • Q ualsiasi tipo di analisi dovrà dunque effettuarsi
sull ' enunciazione enunciata, ossia sull' insieme delle marche
enunciative reperibili all'interno dell'enunciato . Ma questa ope
razione non deve limitarsi necessariamente al reperimento e
all ' enumerazione dell e marche. Al contrario, come specifica
M. Hammad :
1 69
mi narrativi enunciativi che si articolano tra loro da un lato e con
programmi narrativi enuncivi dall' altro2 •
1 70
appena descritto, in cui un enunciatore e un enunciatario a
livello cognitivo installano nell' enunciato un narratore ed un
narratario ai quali confidano la gestione del livello pragmati
co, prevede la possibilià di numerose varianti : due ruoli (o
più) possono essere in sincretismo a livello discorsivo, così
come la ripartizione tra livello cognitivo e livello pragmatico
può essere sensibilmente rimaneggiata. F. Casetti ha mostrato
con un gran numero di esempi come l ' alterazione del modello
è estremamente frequente nei meccanismi enunciativi
cinematografici5 •
In secondo luogo, la pratica che consiste nel ricostruire
il quadro enunciativo di un catalogo di vendita per corrispon
denza, presenta dei problemi e dei luoghi di resistenza assolu
tamente peculiari . Se il modello analitico dovrebbe essere in
grado di « semiotizzare» e quindi di «leggere» qualunque te
sto , è vero anche che finora esso è stato utilizzato soprattutto
per l ' analisi di testi in cui la componente narrativa o diegetica
era preminente6 • Saremo perciò obbligati ad utilizzare gli ele
menti del modello in maniera per così dire «esasperata)) , con
sci della difficoltà di rendere conto in modo adeguato d'una
struttura enunciativa - quella dei cataloghi - al tempo stes
so più semplice (a livello sernio-narrativo) e più complessa
(a livello discorsivo) .
Un a terza considerazione infine, è strettamente legata alla
seconda e concerne la natura delle marche enunciative all'in
terno dell' enunciazione enunciata del discorso oggetto del ca
talogo . Possiamo esp'orre la questione in forma interrogativa :
quali criteri ci possono permettere d' assegnare i differenti ele
menti del testo al livello enunciativo piuttosto che al livello
enuncivo? In effetti , come hanno mostrato Casetti per il cine
ma e Veron per la stampa, quando si esce dal discorso pura
mente linguistico , il problema della definizione dello statu-
1 71
to enunciativo di un termine non è facilmente risolvibile7 •
Dire che l ' enunciazione consiste essenzialmente in deissi e mo
dalizzazioni , come fa H. Parret8, ci sembra del tutto ragio
nevole, ma non risolve il problema di come individuare, in
un testo dato , tali deissi e modalizzazioni .
Noi proponiamo in questa sede una procedura euristica ,
secondo la quale si deciderà di attribuire al livello enunciativo
tutte le marche che ci sembreranno «extra-enuncive» sulla
base di una infrazione al «normale>> funzionamento discorsi
vo di un catalogo di VPC . Il funzionamento «normale>> sarà
valutato sulla base di una conoscenza acquisita attraverso la
pratica. È come s e , sulla base di una conoscenza
enciclopedica9 esistente , si potessero stabilire delle leggi , o
meglio delle «abitudini»> discorsive, la cui variazione provo
cherebbe una sorta d ' implicatura10 che lascerebbe intravede
re la traccia evanescente dell' istanza enunciativa che ne è al
l' origine. Ci sembra d' altronde che questa è stata la scelta
implicita che ha guidato F. Casetti nelle sue analisi dei testi
filmici . Stabilire un regime discorsivo «normale>> , ossia enun
civo , ci sembra attualmente la sola garanzia - ben debole,
lo ammettiamo - contro il rischio di un ' eccessiva arbitrarietà
nella selezione delle marche enunciative .
1 72
colpiscono per la loro apparente similitudine, ancora più sen
sibile in opposizione a tutti gli altri cataloghi di VPC . Ad
un primo colpo d ' occhio, sfogliandoli distrattamente, questi
due cataloghi sembrano due gemelli , sprovvisti di qualsiasi
specificità e le cui ragioni d' esistenza gemellare risiedono nelle
oscure leggi del marketing moderno. La presentazione è mol
to simile: stesso formato , stesso considerevole spessore (circa
l 000 pagine) , stessi colori , stesso tipo di carta, ecc . La somi
glianza si mantiene anche a livello di contenuto : stessi prodot
ti - salvo qualche dettaglio - agli stessi prezzi , presentati
nello stesso ordine e organizzati secondo gli stessi criteri di
classificazione soggiacenti . Tuttavia, se si guarda più da vici
no i due cataloghi , ci si accorge , senza sapere esattamente
perché, che LR e 3S non parlano esattamente la stessa lingua
e non si rivolgono agli stessi lettori . Per dirlo in altri termini ,
L R e 3 S sottomettono il loro contenuto a due regimi discorsi
vi differenti . Siamo convinti che queste differenze si fondano
sul livello enunciativo dei cataloghi e che solo· un' analisi che
tenga conto di questa dimensione può permettere di «smonta
re» i due apparati enunciativi e mostrarne dall 'interno il fun
zionamento. La nostra analisi sarà dunque riuscita nella mi
sura in cui ci permetterà di definire in modo più preciso ed
articolato in cosa consiste la vaga impressione di diversità
percepita dal lettore distratto .
4. Le copertine
1 73
Fig. l
1 74
Questa strategia poggia essenzialmente sulle immagini foto
grafiche, che mostrano alcuni momenti sereni della vita di
una famiglia. I modelli sono rappresentati in pose «sponta
nee» e lo stile delle immagini è quello dell' «istantanea», fatta
con una qualsiasi macchina fotografica da un fotografo ano
nimo (un amico , un passante) . Infine le fotografie non pre
sentano alcuna ambientazione specifica, limitandosi a sottin
tendere (per induzione dagli abiti dei modelli) , una passeggia
ta in un giorno d' inverno .
Si potrebbe dunque pensare che il movimento di apertura
del discorso de LR - quell ' importante incipit che è la coper
tina - è interamente situato sul piano enuncivo e che l ' enun
ciatore si limita, ben dissimulato tra le quinte , ad installare
(débrayer) un narratore abbastanza generico ed a figurativiz
zarlo in una classica famiglia da copertina (bella, giovane,
felice) . Tuttavia l ' enunciatore non rinuncia del tutto a compa
rire sulla copertina e lo fa ricorrendo ad una procedura cano
nica: il débrayage pronominale.
«On vous rembourse 3 7F dès votre première commande» .
Ecco che accanto ad un vous, appare un on che rinvia eviden
temente all 'istanza enunciativa. Vedremo più avanti come l ' e
nunciatore, che per il momento appare piuttosto discreto ma
al tempo stesso sicuro di sè stesso, svilupperà la sua strategia.
Per il momento ci limitiamo a segnalare un ultimo punto :
questa prima ed unica incursione dell' enunciatore sulla coper
tina è dell' ordine di una promessa contrattuale («se fate un ' or
dinazione, vi si rimbo"r sano i 37F») ed implica da parte dell 'e
nunciatario l ' esecuzione di un programma di fare (effettuare
un' ordinazione) .
Passiamo ora alla copertina del catalogo di 3 S (figura 2) .
Notiamo subito che la maggior parte degli aspetti descritti
per LR si trovano qui rovesciati . L ' istanza dell' enunciazione
vi penetra in modo più diretto e più evidente, ma in maniera
meno specifica e definita . Lo sguardo della modella al di
fuori della fotografia, alla ricerca degli occhi del lettore, se
da un lato ha un effetto di forte implicazione, dall'altro lato
è uno sguardo «cieco» , che non dice - e non potrebbe fare
altrimenti - nulla di specifico su colui che è guardato . F .
1 75
Fig. 2
1 76
Casetti ha ben descritto il ruolo enunciativo dello sguardo
in macchina nei film :
1 77
guarda: l ' immagine in effetti ci dice che si tratta di una ragaz
za giovane, moderna, molto sensibile alla sua a�parenza ve
stimentaria e attenta alle suggestioni della moda. E una ragaz
za dinamica (viaggia), indipendente (viaggia sola), ha un lavo
ro prestigioso (le permette di viaggiare) , oppure ha i mezzi
e la curiosità per permettersi un viaggio di piacere . Una bella
di fferenza rispetto alla famiglia-tipo de L R !
C ' é dell ' altro . I l livello verbale, che era stato scelto dell 'i
stanza enunciativa de LR per marcare il suo intervento nell 'e
nunciato , è qui installato (débrayé) interamente a livello enun
civo . La differenza è evidente: lo stesso enunciato, che nel
caso de LR assegnava esplicitamente i differenti ruoli attan
ziali attraverso un programma mrrrativo e la proposizione
di una logica contrattuale chiara : « On vous rembourse 3 7F
dès votre première commande» , diviene nel caso di 3 S un
enunciato neutro, dove la logica contrattuale scivola nell ' im
plicito e nel non-narrativo : «35F remboursés à la première
commande» . Nel caso de LR, inoltre, l 'utilizzazione del piano
verbale era limitata alla frase citata , mentre nel caso di 3 S
il ricorso al verbale risponde ad almeno altre due logich e .
D a u n lato presenta una serie d'informazioni (sui prezzi ,
sulla qualità, sugli avvenimenti e sull ' attualità) che rinviano
alle pagine dove il soggetto è trattato . È un vero e proprio
sommario che riproduce quello delle riviste, s fruttandone il
forte effetto connotativo . Dall 'altro lato, sotto il titolo «3
Suisses» è collocato un sotto-titolo che intrattiene con il titolo
la stessa relazione che un soprannome intrattiene con un no
me. A livello semi-simbolico la differenza tra i due è marcata
dal cambiamento di carattere: grosso, squadrato , profondo
e maiuscolo il primo (3 SUISSES) ; fine, corsivo , minuscolo
e in stile « firma» il secondo (le chouchou) . A livello lessicale
il morfema /chouchou/ rileva di un vocabolario familiare,
parlato, utilizzato in una relazione affettuosa. L ' apparizione
di questo termine sotto al titolo ci sembra funzionare come
una specie di modalizzazione timica dell 'enunciato , che rin
forza il programma d' implicazione e di avvicinamento da par
te dell' enunciatore nei confronti dell ' enunciatario .
È giunto il momento di un primo bilancio . L ' analisi delle
1 78
copertine de L R e di 3 S ci ha fornito una buona quantità
di materiale e alcune ipotesi. Abbiamo visto , innanzi tutto,
che sotto un ' apparente similarità queste due copertine celano
- forse - due strategie enunciative differenti e che queste
strategie implicano la disposizione di due dispositivi attanziali
differenti . È tempo ora di girar pagina - nel senso letterale
del termine - e di cercare nelle mille pagine dei due cataloghi
altri elementi che ci permettano di sistematizzare il materiale
e di verificare o correggere le nostre ipotesi .
S. I cataloghi
5 . l . La Redoute
1 79
U""'�"�"-""' ,.v• · • ··
ros./grlJ ':i6129SJ
.Wl�'" 5GI n�4
""
Fig. 3
Fig. 4
180
della pagina, nella direzione del lettore, ma il suo sguardo
non arriva ad oltrepassare il limite della pagina, essendo im
prigionato da degli occhiali da sole assolutamente impenetra
bili (figura 4) ! Tenendo conto di tutti questi dispositivi , gli
sguardi diretti nelle prime 25 pagine del catalogo si riducono
a due . L ' ambientazione delle fotografie resta, esattamente co
me nella foto di copertina, molto vaga e non ben definibile .
Possiamo dunque considerare confermata l 'ipotesi formulata
sulla base dell ' analisi della prima pagina.
Ma il fatto che il soggetto dell' enunciazione sia ben distinto
nelle sue due polarità non può bastarci ; si tratta ora di cercare
di determinare su quali dimensioni i due ruoli tenderanno
a caratterizzarsi . Se, a tal fine, leggiamo i commenti che ac
compagnano la presentazione dei prodotti , ci accorgiamo di
due interessanti fenomeni : da un lato la scomparsa di qualsia
si riferimento all ' enunciatore a livello enuncivo, dove le figu
re dei narratari non appaiono, dall ' altro la costruzione da
parte dell ' enunciatore di una strategia del sapere fondata sul
l ' appropriazione del piano cognitivo .
Vediamo quelche esempio di commento generico , che funge
da titolo di pagina. «A la rentrée le pu/1 se zippe, impératif!»,
«Blazer prince de galles, le préjéré des jemmes actives» , «Black
jean et carnei chic: un duo de choc» , «Le polo: tout simple
ment moderne» . Possiamo constatare che nessuna di queste
frasi si indirizza esplicitamente al lettore - o più esattamente
potremmo dire che nessuna di queste frasi prefigura un narra
tario . Il commento è' risolutamente focalizzato sui prodotti .
Se allusione viene fatta a degli esseri umani, questi sono gene
ricamente definiti come delle «donne attive» , e libero sia chi
lo desidera di identificarvisi. Se esaminiamo più da vicino
il commento che presenta ogni singolo capo, troviamo ovun
que lo stesso dispositivo : «Le caleçon: devenu presque un
'classique ', il est aujourd 'hui de toutes !es garderobes et des
tous !es moments», «Maille Milano, la bonne surprise de la
rentrée: parjaite pour !es nouveaux vétements près du corps,
idéale à porter parce que souple, extensible et conjortable» .
Questi testi hanno in comune con i «titoli» delle pagine
l ' assenza di qualsiasi riferimento all ' allocutario e la presa in
181
carico di una certa competenza : si sarà osservato nelle frasi
citate la presenza di operatori di temporalizzazione («la ren
trée» , «pour tous !es moments») e di operatori cognitivi («clas
sique» , «le préféré» , « impératif» , <qJarfaite pour» , «idéale
pour») . La strategia enunciativa de LR comincia dunque a
precisarsi : un enunciatore che, senza troppo mostrarsi , delega
un narratore a rappresentarlo nel testo attribuendogli una
competenza sufficiente a innescare un programma d ' azione
sul piano pragmatico . Al tempo stesso il testo non prefigura
alcun narratario e il discorso si sviluppa come parlando nel
vuoto, senza indirizzarsi specificamente a nessuno in particolare.
In un quadro di questo tipo, si potrebbe avanzare l 'ipotesi
che la natura del contratto risieda ineno nel tentativo di stabi
lire un contratto che nel fatto di mostrarne le ragioni (le
buone ragioni ovviamente) che renderebbero il contratto -
se mai si dovesse decidere di stipularne uno - vantaggioso
o semplicemente conveniente . In altri termini possiamo dire
che l ' ipervalorizzazione dell' enunciatore permette di prefigu
rare un enunciatario in absentia, come colui in grado di ap
prezzare - o impressionato - dall' ipercompetenza dell ' e
nunciatore. Vi sono due tipi di marche del fare enunciativo
che confortano la nostra ipotesi : la presenza di operatori di
modaliziazione cognitiva e, ad un livello più astratto , la pre
senza di operatori di modalizzazione veridittiva .
Si tratta di una serie di piccole marche che appaiono di
tanto in tanto in sovrimpressione sulle fotografie dei prodotti
e ne forniscono una valutazione che rileva direttamente del
livello enunciativo . A livello della modalizzazione cognitiva
possiamo citare ad esempio l'etichetta che si vede talvolta
pendere da altri abiti , classificandoli come « Valeur sure» (fig .
5) . Vi è poi la firma «Création de La Redoute» , che appare
su altri abiti e che ha l ' effetto di legittimare l' enunciatore,
trasformandolo da semplice medium commerciale a creatore
stilista. Lo stesso effetto di legittimazione può essere d ' altron
de ottenuto utilizzando la legittimità di un altro enunciatore
che - in un altro campo - gode già di una competenza
cognitiva (e nel caso speci fico anche di una competenza timi-
1 82
Fig. 5
'
. polyK!Bf. 'lo
...,.., .,.. beoltJ !tee ' <::bA ri!*'*�- Wi plll<.d'uoo � o.ut�OC UOII&
Wi:H � � Y. ··� .>6 '!lo IO ilUIAI! lll",rm;_
A ';at\U
l'l r!WIIJ'"ol 'lf!niiO<'t
P'� � , .,'Mf B p!•t.• ;;<•111•101> am�e � 10,oo
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�·�,.. �001!(;5; votn .cro.s�n
� -����!
7 1'•�
'W90 4005at'é 1 IMI:re !III F
Fig. 6
183
ca) : è il caso dei piccoli cuoricini di Elle, settimanale femmini
le molto noto in Francia, che contrassegnano alcuni prodotti
e segnalano per mezzo di un piccolo cuoricino rosso «les
articles qui Elle a tout particulièrement aimé dans notre col
lectiom) (fig. 6) . Infine, sintetizzandoli un pò tutti , vi è il
sigillo «Best de La Redoufe)) (fig . 7) , sorta di titolo onori fico
che l ' enunciatore auto-attribuisce alle sua creature più dotate .
Ma l' analisi permette di cogliere un altro livello di modaliz
zazione, in cui l' enunciatore non si limita a fornire dei giudi
zi, a valutare e a gerarchizzare ciò che è «vero)) nel testo .
È il livello della modalizzazione veridittiva, che autodetermi
na la sua esistenza come effetto testuale e che porta un giudi
zio sulla verità stessa di questa esistenza e sulla possibilità
di darne una valutazione . Si tratta del momento metalingui
stico , l ' atto di riconoscimento e di legittimazione di questo
stesso atto. L' operatore enunciativo veridittivo è la frase «C'est
ça La Redouteh) (fig . 8), che appare di tanto in tanto a
piè di pagina, firma discreta, ma anche punto d ' arrivo di
un fare enunciativo che, pur limitando le sua apparizioni nel
testo a degli interventi sporadici e puntuali . riesce a comuni
care la sua padronanza del piano cognitivo del percorso nar
rativo e a fornire una valutazione veridittiva di tale padronanza .
La strategia enunciativa de LR appare ormai in tutta la
sua ampiezza: la manipolazione dell' enunciatario non passa
attraverso un tentativo di prefigurazione dell' enunciatario stes
so, né attraverso un approccio seduttivo , bensì attraverso una
ipervalorizzazione dell' enunciatore che, sciorinando la sua po
tenza e le sue competenze - quelle pragmatiche delegate al
narratore, quelle cognitive e veridittive assunte direttamente
- tesse una strategia che potremmo definire, in mancanza
di un termine migliore, di mostrazione.
Ora, è evidente che una strategia di questo tipo non è senza
conseguenze sulla costruzione dell' enunciatario . Senza attar
darci qui su questo aspetto , che riprenderemo in sede di con
clusione, possiamo anticipare che la non costruzione di un
enunciatario specifico e l ' ipervalorizzazione per mostrazione
dell ' enunciatore, sembrano tratteggiare la figura di un enun
ciatario apparentemente autonomo, al quale si lascia tutta
1 84
Fig. 7
50/52
m<IU>'Il >146.03{ltl �el <1<16.ll'>10 :)8140. 42/�4. A6140 7S F ���� 'il4 F <llY!<! Ill$0 �411.1!97• f"'� blo!> U.$ �0
, ..., " �'- S ill!ll<T.
JS/40 42144 -ltil�ll 75 F 5�/56 " f .)6140 �<14� �6Nò U F !><�r.;!; n :t F
���� UF 50/�Z 106 f
Fig. 8
185
la libertà di valutazione e di scelta e dunque tutte le compe
tenze. Ma questa libertà, in fin dei conti , non può essere
altra che quella di riconoscere le qualificazioni e la legittimità
dell ' enunciatore, per mostrarsene all ' altezza !
Finezze della manipolazione enunciativa . . .
5 . 2. 3 Suisses
186
considerazione di F . Casetti sulla presenza frequente, tra gli
elementi che popolano un film, di riferimenti all'istanza enun
ciativa e ai supporti attraverso i quali essa si manifesta:
187
cadeou ce superbe
foulal11 slgné ToQ lapi�US
• Créé ò nolenlron ex elusive d es nouvettes
.. clientes 3 SUISSES. ce foulard orig �nol
qur renoue ovec la trodrlron des célèbres
·corrés· des moisons de houte couture
porte lo gnffe preshgreuse de led loprdus.
lnspiré por le lhème l radrtronnel de lo
chosse. lsd Lopidus o chorsr d'ocluoiJser
pour vous ce grand ctosstque dans une
sub!ile pc lette de couleurs cnoudes,
celles de lo mode auromne/hiver. Srgné
reo Loprdus, il sera O coup sUr vatre
occessorre favori de la smson (1 00"1o
potyester Ormensions 80 x 80 cm)
JE DÉDU IS
- F
lère
MADE
COMMAN DE.
EN REMBOURSEM ENT
DE MON CATALOGU E
·· · · · · �
Fig. 9
188
cificità della sua strategia. Ma prima di proseguire nell ' anali
si, è forse opportuno soffermarci sul funzionamento del mec
canismo di disinnesto (débrayage) , e d' installazione del narra
tario nel testo , meccanismo tanto più interessante in quanto
relativamente poco frequente .
L' operazione avviene in due movimenti e non è senza ricor
dare il montaggio cinematografico . Primo movimento : sulla
copertina il narratore attraverso il suo sguardo implica un
tu guardato e lo invita a manifestarsi . Secondo movimento :
pagina due , l' enunciatario ha accettato lo scambio , ha ricono
sciuto il je che si celava dietro lo sguardo ed ha installato
nell' enunciato un narratario che lo rappresenta. Ciò che era
solamente un presupposto logico, il punto d' arrivo di una
sguardo , è divenuto una presenza piena, un je che addirittura
sfida le strutture testuali : «Mi hai chiamato, eccomi, sono qua» .
Possiamo a questo punto osservare la distanza che oppone
questo modo di procedere all ' apparato enunciativo de LR.
Là i ruoli erano chiari e ben definiti fin dall'inizio : un on
vagamente sofisticato interagiva con un vous definito poco ,
se non esclusivamente per opposizione a on . Il ruolo del vous
non era né figurativizzato , né tematizzato, appunto per non
escludere a priori alcuna figurativizzazione o tematizzazione
possibile . Qui il dispositivo attoriale è in un certo senso, «ec
citato» : la tattica dell ' interpellazione ha funzionato talmente
bene che ora si pone il problema di gestire e di normalizzare
il meccanismo . La &oluzione consisterà nel sincretismo dei
due ruoli - quello del narratore e quello del narratario -
sanzionato ed espresso a livello linguistico attraverso l' utiliz
zazione ricorrente di o n .
Ma questo o n è ben differente d a quello utilizzato nel di
spositivo enunciativo de LR. Nel caso de LR si tratta di un
on esclusivo, che si basa sulla somma di più je. L 'an esclusivo
è polifonico , ma in quanto offre differenti accezioni e defini
zioni dello stesso soggetto e non perché si apre ad un sincreti
smo con i suoi partners dialogici : « On (ossia je + je +
je) vous (ossia tu + tu + tu) dédui/)), « On vous réserve)) ,
ecc . Il on et il vous de LR rinviano a due attanti collettivi
ben distinti e disgiunti , l ' attante collettivo enunciatore e l'at-
189
tante collettivo enunciatario .
I l on de 3 S è d i tutt ' altra natura. Vediamone alcuni esempi :
« Une robe qu 'on enfile pour le plaisir, tant qu 'on s 'y sent
biem> , « Un de ces tissus classiques qu 'on aime » , «Long com
me on l 'aime, doux camme on le souhaite ». In questi casi
il on è inclusivo , non è una semplice moltiplicazione di je;
il tu è inscritto in modo sincretico, all ' interno della relazione
d 'inclusione: «On (ossia je + tu) aime» , « On (ossia je +
tu) enjile» , ecc . L' attante collettivo è dunque un attante sin
eretico , all 'interno del quale i ruoli attanziali del narratore
e del narratario coesistono in una relativa indifferenziazione .
I contorni della strategia enunciativa di 3 S iniziano a dise
gnarsi con una certa precisione: «agganciare» lo sguardo del
l' enunciatario per avvicinarlo ed inscriverlo nel testo stesso .
Giocare poi su questa dimensione di simmetria e di complici
tà . Vediamo ora come l ' analisi ci permette di approfondire
questo schema . Potremmo ad esempio interpretare in questo
senso , l' apparizione, all ' inizio del catalogo, del direttore ge
nerale della società (fig . 1 0) , apparizione che, sotto la forma
di una breve prefazione, svolge almeno quattro funzioni dif
ferenti :
l ) dà un'interpretazione del catalogo e del modo in cui
bisogna legger lo (istruzioni cognitive) ;
2) dà il tono (affettuoso) e lo stile (informale) che caratte
rizzano il catalogo , nominato sempre «le chouchom> (istruzio
ni timiche) ;
3) installa nel testo, sotto forma di narratore, il simulacro
dell ' enunciatore;
4) definisce l' attitudine e il programma di tale simulacro
enunciativo , da un lato destinatore effettivo del testo , con
tutto quello che tale ruolo implica in termini di potere e com
petenza , dali' altro figura installata solidamente nell ' enuncia
to , disponibile e benevolente .
Potremmo citare molte altre marche d ' auto-referenziazione
enunciativa , che ben indicano a nostro avviso la progressione
di una strategia enunciativa costantemente preoccupata di mo
strarsi come mostrante, di spiegarsi come spiegante . Ci limite
remo a citare alcuni titoli di pagine nella prima parte del
190
Emmanueld'André,
Prés1dent
Oirectcur Géneral.
Le chouchou
vous offre la mode e n vidéo.
Il s'est laneè le premier dans la Vlòéo
et il CO!l!1nue l Pou r le pnx d'une cassette v.arge.
les 3 Suisses voos proposenl. en plus
du déldé de rt:ode. un véritable magaz111e
sur cassette V.H.S Une premrère mondrare
òans l'achal à drslance (voyez p 1 1 4)
Le chouchou
vous drt tout sur votre minl!el.
Car c'esi le mode d'achal le plus moderne,
celui qui vous simplilie la v1e
11 Joncttonne jour et nwt. il vous mdique
la dispombr lile des anrcles (voyez p. Sel'lrce 5).
Le chouchou
joue avec vous l a carte
de la solidarité.
En donnant à la londalion "Ceni Famrlles"
de Jean-Luc Lahaye 1 .00 f paqouel achele
(voyez p 955)
Le chouchou
v a avec vous au devant
des g rands courants
A roccasion du 1 0" ann1versa1re
du Centre Pomprdou. Phrlrppe Siarck el
les 3 Su1sses vous proposent
les "avanl-gardes' de la l" du XX' SléCie
Le chouchou
s'efforce pour vous d'étre
un catalogue fantast1que
La quahte est encore plus pertormanle
plus contrò!ee Les pm: sont toufours
sympalhrques, souvem "super
Et !a mode a pet1IS pnx esJ partout avec
ses coulews ses nouveautes ses createurs
Fig. 1 0
191
catalogo: «A ctuel mon chouchou!», « Compétitif mon chou
chou!», «Sérieux mon chouchou!>) , ecc . Dietro il direttore
generale, è l ' enunciatario stesso che è supposto es �rimersi
in queste frasi (che sono tra l' altro scritte in corsivo) . E abba
stanza raro trovare un soggetto dell' enunciazione così preoc
cupato di apparire nel testo, di riferirsi costantemente al testo
dove appare e che al tempo stesso lo presuppone, e di marca
re il sincretismo tra le due istanze che lo articolano .
Il testo sembra produrre la sua propria verità , senza fare
ricorso ad una istanza enunciativa che, nascondendosi dietro
le quinte, come nel caso de LR, decide della verità di un
testo . Non è un caso, ci sembra , se nel catalogo di 3 S non
troviamo - o più esattamente ne troviamo molti meno -
gli operatori di modalizzazione cognitiva che caratterizzavano
al contrario il catalogo de LR. Nessun «Best de 3SI>> o « C 'est
ça le 3Sh> . L ' appropriazione del piano cognitivo sembra gio
carsi interamente a livello enuncivo , nell' enunciato enunciato .
L' unica eccezione che abbiamo trovato è _d ' altronde significa
tiva . Si tratta in effetti di un operatore di modalizzazione
cognitiva (o pragma-cognitiva) e appartiene incontestabilmen
te al livello enunciativo . Essa non rileva della competenza
dell ' enunciatore, è al contrario una marca ulteriore dell' iscri
zione dell ' enunciatario nel testo e dell' oscillazione - potrem
mo dire della compromissione - del meccanismo enunciativo
dalla parte della ricezione del testo . Si tratta di una frase ,
«l 'y gagne!» (fig . 1 1 ) , marcata dal punto esclamativo che
ne sottolinea il tono spontaneo , tra la sorpresa e la soddisfa
zione. Si presume che siano evidentemente l ' enunciatario e
il suo rappresentante nel testo , il narratario , gli autori di
questa frase e conseguentemente, che siano in grado di valu
tare - in altre parole di disporre di una competenza cognitiva
- quale sia il loro migliore programma d ' azione.
Possiamo concludere qui l ' analisi dei meccanismi enunciati
vi dei due cataloghi, dei dettagli , delle di fferenze , spesso delle
opposizioni , che li caratterizzano . Differenze nella distribu
zione dei ruoli della componente attoriale , differenze negli
effetti della spazializzazione e della temporalizzazione e so
prattutto differenze nell' appropriazione dei piani pragmatico
192
CCE U R.S ET R.AYUR.ES BO N N E H U M EU R.
EXISTE EN DRAP ET DRAP HOUSSE
Fig. 1 1
193
e cognitivo del fare enunciativo . Ma i meccanismi enunciativi
sono solo dei dispositivi incaricati di realizzare le strategie
che li presuppongono. Nel corso dell ' analisi abbiamo avanza
to di tanto in tanto alcune considerazioni al proposito . Ten
tiamo ora di riprendere questi elementi e di organizzarli in
modo più esplicito e sistematico .
194
l' enunciatore che, non indirizzandosi ad alcun enunciatario
specifico, lascia libero quest' ultimo di aderire o meno alle
sue proposizioni .
Potremmo chiamare questa strategia autonomia obbligata
e parafrasarla nel modo seguente: «lo enunciatore rispetto
la tua autonomia di giudizio che proviene dal tuo sapere;
al tempo stesso, mostrandoti il mio sapere, ti dico che non
puoi che decidere di accettare la mia proposizione contrattua
le , la sola che integra strutturalmente la tua autonomia». Pa
radossalmente , è aderendo alla proposizione contrattuale del
l ' enunciatore e dunque piegandosi al suo fare manipolatore ,
che l ' enunciatario può affermare (a sè stesso ! ) il suo simula
cro di autonomia pragmatica e cognitiva .
La situazione è del tutto differente nel caso di 3 S . Qui
troviamo un' enunciazione frequentemente presente nell' enun
ciato e in dialogo costante con gli attanti installati (débrayés)
nel testo . Il profilo del narratario , inoltre, è qui disegnato
nel dettaglio , ed è presentato in posizione di sincretismo con
il narratore : «Noi , tu ed io, sappiamo cosa è bene per noi ,
cosa ci conviene, ecc . » . Il soggetto dell ' enunciazione, che ne
L R sembrava gestire in gran parte il meccanismo enunciativo ,
pur senza essere costantemente presente , limita qui il suo ruo
lo ad un richiamo meta-enunciativo delle condizioni d' esisten
za stesse del catalogo . Per il resto , il campo appare dominato
dal narratore e dal narratario i quali , giocando tra uguali ,
tessono una relazione caratterizzata dalla complicità e dalla
padronanza del fare cognitivo , normalmente appannaggio del
soggetto dell ' enunciazione .
La logica di complicità e di implicazione tra narratore e
narratario rende conto allora della caratterizzazione dettaglia
ta del narratore descritta in precedenza. Descrivendosi nei
dettagli e identificandosi al narratario, il narratore arriva a
proiettare su quest' ultimo i suoi tratti descrittivi . È un pò
come se dicesse: «lo sono così e così , ma dato che tu sei
come me, allora anche tu sei così e così » . Questa strategia,
che potremmo definire di implicazione e complicità, si basa
su di un fare manipolatore non meno sottile di quello de
LR, dato che perviene a far apparire come complicità ciò
195
che è semplicemente il risultato di una manipolazione semioti
ca accuratamente costruita .
Così sintetizzate, queste due strategie enunciative mostrano
la loro finezza di costruzione e le loro differenze di funziona
mento . Il momento è venuto di abbandonare l ' analisi formale
per incontrare dei corpi in carne ed ossa, quelli dei lettori 1 5 .
Siamo infatti convinti dell' importanza d'integrare l ' analisi for
male e strutturale con delle considerazioni sui destinatari e
sugli usi pragmatici di tali strutture. In questo senso ci sembra
di poter affermare che le due strategie enunciative descritte
disegnano per così dire in rilievo il profilo di due lettori
modello 16 differenti, in vista dei quali i contratti enunciativi
sono in ultima analisi messi in opera. Il tipo di analisi che
abbiamo tentato qui , vuole porre in modo esplicito il proble
ma della ricezione e delle modi ficazioni che inevitabilmente
si producono al punto di articolazione tra ruoli formali ed
entità ben più reali , ossia lettori , o, ad un livello più generale ,
soggetti sociali . Chiudiamo questa breve parentesi e ripren
diamo il filo del discorso . Allora, quali «lettori » per quali
strategie?
La strategia di distanziazione de LR suggerisce un lettore
competente, per il quale la competenza (il sapere) è una ma
niera di accedere alla propria identità. Un lettore che non
potrebbe accettare d ' essere prefigurato o preso in carico per
mezzo di una strategia della complicità o della strizzatina
d' occhio e che al contrario esige che il suo sapere, reale o
presunto , sia non solo rispettato, ma addirittura utilizzato
come elemento di referenziazione. In tutti i casi un lettore
che, anche se attaccato alla sua autonomia di giudizio, mostra
una certa tendenza e un'inesplicabile attrazione nei riguardi
di un enunciatore influente , dai propositi forbiti , ma decisi ,
dal sapere netto e sicuro, dal potere stabilito e indiscutibile.
Se d' altronde cerchiamo di definire meglio il profilo che len-
196
tamente si abbozza, siamo obbligati a riconoscerne proprio
la mancanza di definizione . Ci si ricorderà la copertina de
L R : una famiglia, un uomo , una donna, un bambino , fuori
da qualsiasi riferimento spaziale o temporale, come se si fosse
voluto enunciare un ' istanza acronica, una citazione astratta,
il type di una famiglia.
Ben diverso è il caso di 3 S . Ci sembra che il lettore-modello
prefigurato sia un lettore molto più disponibile, meno preoc
cupato del suo ruolo sociale e della sua posizione di classe .
Un lettore con il quale è possibile interagire sotto l ' angolo
della complicità, della seduzione, dello humour . Un lettore
le cui competenze pragmatiche e cognitive sono indubitabili ,
ma restano per così dire delle competenze hic et nunc, delle
competenze inscritte in un effimero lieve ed instabile piuttosto
che - come nel caso de LR - in un' immutabile stabilità
acronica . Il radicamento di questo lettore nei valori enunciati
vi per eccellenza del qui ed ora, può essere reperito , una
volta di più , nei frequenti riferimenti , nel testo , al tempo
considerato nella sua dimensione d ' attualità (la «moda», i
giornali , il catalogo stesso che si presenta come fosse un setti
manale) e allo spazio colto nella sua dimensione di stato in
trasformazione (il contesto urbano, i viaggi, il dinamismo) .
Due osservazioni in guisa di conclusione . La prima è d' or
dine metodologico e concerne le lettrici dei cataloghi analizza
ti . I dati socio-demografici relativi alle acquirenti per corri
spondenza non permettono assolutamente di differenziare o
di segmentare la popolazione delle lettrici . Si tratta di una
classe media tanto ampia quanto socio-demograficamente uni
forme. Uno studio mass-mediologico classico - ad esempio
socio-quantitativo - sulla diffusione e sulla circolazione dei
differenti cataloghi, non riuscirebbe assolutamente a nostro
avviso a cogliere le differenze che esistono tra una strategia
dell ' implicazione e una strategia dell' ipervalorizzazione, così
come le abbiamo descritte qui . Naturalmente, perché queste
due strategie possano funzionare, devono essere rispettate al
cune condizioni di base (disporre di una cultura media, di
un capitale scolare sufficiente, ecc . ) . Ma se queste condizioni
sono più o meno le stesse per tutte le lettrici potenziali, allora
197
solamente un ' analisi qualitativa dei meccanismi semiotici di
funzionamento dei differenti supporti permette di cogliere ciò
che è veramente peculiare ad ognuno .
In secondo luogo è importante osservare che le due strate
gie descritte - l 'implicazione e l ' ipervalorizzazione - sono
lungi dall ' esaurire tutte le possibilità di manipolazione semio
tica di un testo . In un' altra analisi , ad esempio , abbiamo
rintracciato una strategia di complicità senza implicazione e
una strategia di valorizzazione dell' enunciatore associata ad
una relativa devalorizzazione dell' enunciatario . Non si deve
trascurare infine la possibilità di evoluzione di una strategia
man mano che il testo si sviluppa.
Se, come noi pensiamo , le strategie sono numerose, ma
non infinite, si pone il problema da un lato della costituzione
di una tipologia delle strategie possibili e dall ' altro di una
tipologia dei discorsi in grado di farsi carico delle diverse
strategie. La relazione più o meno sincretica che si stabilisce
tra enunciatore e enunciatario o tra narratore e n arratario ,
così come l e procedure d i débrayage o d i disimplicazione tra
enunciatore e narratore da una parte o tra enunciatario e
narratario dall' altra, potrebbero costituire un punto di par
tenza interessante . Una volta stabilita tale tipologia, si po
trebbe cercare di osservare se certi tipi di discorso non tendo
no , più di altri , a ricorrere a certe strategie . Si potrebbe ad
esempio cercare di stabilire quando e a che condizioni la stra
tegia d'implicazione viene utilizzata dal discorso pubblicitario
o mess-mediatico , quando viene invece utilizzata la strategia
di messa a distanza attraverso la valorizzazione dell' enuncia
tore e quando viene infine utilizzata la stessa strategia , ma
senza devalorizzazione dell' enunciatario . La stessa operazione
dovrebbe essere fatta all ' inverso , partendo dai discorsi per
arrivare alle strategie enunciative. Si potrebbe così cercare
di stabilire quando e perchè un certo tipo di discorso (ad
esempio il discorso scientifico , o il discorso politico) , decide
di ricorrere ad una strategia piuttosto che ad un' altra .
S i tratta d i ipotesi ancora piuttosto destrutturate, ma ci
sembra che in un prossimo futuro tale direzione ai ricerca
non dovrebbe essere trascurata .
198
7. Mitografie
l . Scritture
199
tra i quali quelli forniti dalla semiologia .
Tra tutti gli usi della fotografia, l 'immagine di stampa è
quella ancora più innamorata del reale: continua a sorpren
derei con l ' attualità . Tuttavia essa è piena di «scrittura» e
poichè si esprime per immagini , ci ricorda la scrittura arcaica
costituita dalle mitografie. Siamo sottomessi all 'immagine, on
nipresente e quotidiana sulla prima pagina dei quotidiani .
Occorre tuttavia considerarla anche come un linguaggio sim
bolico , che può essere letto senza bisogno di una didascalia
(testuale) , ma con l ' aiuto delle nostre leggende (collettive) .
È dunque cercando di provocare un corto-circuito tra il
testo e l 'immagine che possiamo scoprire nella fotografia dei
quotidiani una scrittura che può eVocare le mitografie delle
società primitive . Sono queste immagini che innalzano l ' og
getto rappresentato alla soglia del simbolo, ed esprimono il
reale in ripetizioni di carattere mitico .
La fotografia dei quotidiani è un oggetto moderno, rincor
re il clamore dell 'avvenimento che sconvolge la società . È
anche una scrittura arcaica, un teatro primitivo che partecipa
alla ripetizione e alla creazione dei miti di una società, delle
sue credenze e della sua cultura.
2 . Mitografie
200
sistemi grafici di notazione del linguaggio) .
Sulle prime pagine dei quotidiani , terreno privilegiato della
fotografia giornalistica, che utilizza da una parte il testo e
dall ' altra parte l ' immagine, dovremo concepire la coesistenza
dei due modi di scrittura come uno spettacolo stereo grafico .
Occorrerà però anche imparare, per correggere il nostro anal
fabetismo visivo , a isolare la fotografia giornalistica e consi
derarla come un linguaggio autonomo , indipendente dalle pa
role , creatore di un senso nuovo , che non era necessariamente
inscritto nel testo .
3 . France-Soir
201
nente la stampa francese. Da un lato la sua regolarità temati
ca: sovente vi si vede apparire una stessa mitografia manife
stata secondo differenti forme di attualità. Ora, la ripetizione
è una delle condizioni che permettono alla mitografia di svol
gere efficacemente il suo ruolo . Dall ' altro lato il grande for
mato del quotidiano permette delle messe in scena grandiose
nella prima pagina, in cui la fotografia si esprime liberamente
con tutto lo spazio necessario .
La qualità dell'impaginazione è fuori discussione. Inoltre
France-Soir è certamente il giornale più attento alla scelta
delle sue fotografie. È anche vero che il giornale ha una storia
prestigiosa per ciò che riguarda l ' immagine : è l ' unico giornale
quotidiano nazionale di grande tiratura che ha sempre dato
fin dagli inizi tanta importanza alla fotografia e che non esita
ancora oggi a consacrarle tutto lo spazio centrale della prima
pagina, se non la totalità quando se ne presenta l ' occasione.
Gli eredi di P . Lazareff, che ogni giorno creano l ' in forma
zione fotografica per la prima pagina di France-Soir (i foto
grafi del giornale o d ' agenzia, il redattore capo tecnico , il
redattore capo o il responsabile editoriale che scelgono l ' im
magine , l ' inquadrano , la inseriscono nello spettacolo della
prima pagina) non hanno certo l ' intenzione sorniona di creare
messaggi che manifestino volontariamente un'ideologia. La
mitografia è raramente intenzionale : riflette piuttosto la sim
biosi che esiste tra un gruppo produttore di informazione
e il suo pubblico .
Abbiamo allora scelto le fotografie di France-Soir che ci
sono sembrate colme di avvenimenti e di realismo, disposte
a lasciarsi leggere ed a illustrare un lavoro sul ruolo fondatore
della fotografia giornalistica in una cultura dell' immagine che
ignora troppo spesso il valore del messaggio fotografico e
l'importanza delle sue mitografie. Miss Francia , una foto di
un parto trigemino, il perfetto padre di famiglia, sono altret
tante fotografie sulla prima pagina di France-Soir che permet
tono di osservare più da vicino le mitografie e di costruire
una semiologia dell' informazione fotografica.
202
4. Semiologia
203
buona volta di vedere l 'immagine d ' attualità in questo non
tempo, in questi qui ed ora . La fotografia giornalistica è
uno dei luoghi privilegiati in cui la sociatà rappresenta la
sua cultura, ripete le sua credenze, si dedica a culti e sacrifi
ci . . . La semiologia permette di guardare come una sociatà
si mette in scena nelle fotografie dei quotidiani .
204
evenemenziale . Ma tanta vita da parte dell' immagine non po
teva che nascondere un vizio, una malformazione vergogno
sa, la cui presenza in prima pagina non dev' essere avvertita .
Tale malattia, specifica della fotografia giornalistica , è la mi
tografia. Essa corrode la fine pellicola dell' attualità, dissolve
l ' effetto di reale per lasciare discretamente apparire la ripeti
zione . Si sono sempre opposti i concetti di informazione e
di ripetizione . Tuttavia informare tramite l ' immagine, e la
mitografia ce lo mostra, non è solamente insegnare al lettore
un fatto che ignorava. Nelle fotografie d' attualità , informare
è anche ripetere i miti di una società.
Prendiamo a prestito il termine mitografia ad André Leroi
Gourhan , che qualifica ugualmente come mitografia una pit
tura dell' epoca magdaleniana che si trova nella grotta di Niaux
nell ' Ariège, le pitture aborigene australiane, o un manifesto
pubblicitario contemporaneo che vanta i meriti del tonno .
Non vogliamo dunque restringere il senso di questo termine
alle scritture delle società primitive, al contrario vogliamo
allargarlo ad ogni produzione segnica che attraverso l 'imma
gine e il grafismo sappia esprimere i miti di una società.
Alla voce «Scrittura» del loro dizionario , T. Todorov e O .
Ducrot danno questa definizione : «La mitografia è u n sistema
in cui la notazione grafica non si riferisce al linguaggio verba
le, ma forma una relazione simbolica indipendente 3 •
L e fotografie d ' attualità escludono una lettura diretta: per
interpretarle ci occorre enunciare i miti che esse espongono
sulle prime pagine dei quotidiani. La loro somiglianza al reale
è solo una copertura che cela un linguaggio simbolico limita
to , che la serie di immagini giornalistiche ripete incessante
mente per preservare e mantenere un pensiero collettivo . «L'e
spressione servile e fotografica del reale»4 non esclude una
trasposizione simbolica dello stesso reale. Ecco allora la foto
grafia d 'attualità considerata non più nella sua perfezione
205
analogica, verosomiglianza, obiettività, ma come una scrittu
ra profondamente inscritta nella nostra memoria iconica col
lettiva.
Restano da definire due concetti fin troppo utilizzati nelle
scienze umane per non essere mal interpretati . Prima di tutto
quello di mito . Lévi-Strauss e Barthes ci servono da modello
teorico : il mito è «il messaggio di una drammaturgia della
vita sociale»5 • Esso si scrive o si disegna per determinare le
strutture comunicative e i comportamenti di una società . Ro
land Barthes in Miti d 'oggi Io definisce come una parola scel
ta dalla storia: esso non potrebbe scaturire dalla natura delle
cose>> . Ora noi vogliamo mostrare che la fotografia d ' attuali
tà, che viene consumata come «la natura delle cose», si dà
come un messaggio appartenente al ia storia della nostra socie
tà, e determina dei comportamenti culturali .
Il simbolo , nella fotografia giornalistica , è la concretizza
zione attraverso la rappresentazione del reale di un concetto
o di una idea attorno a cui i membri di una società vanno
a riconoscersi .
Simbolizzare , scrive 1 ean Chevalier , è in qualche modo
vivere insieme6 • Il nostro sguardo sulla fotografia d ' at
tualità consiste quindi anche nella ricerca della sua dimen
sione simbolica, ovvero ciò che, a partire dalla rappresenta
zione del reale, trasforma il messaggio in una scrittura
e unisce attorno ad un certo numero di concetti gli uomini
di una società.
206
Miss Francia ha il bernoccolo della matematica
Dopo le luci della ribalta, i banchi di scuola . . . Questa graziosa Jiceale e la reginetta di bellezza che saluta
il pubblico sono in effetti la stessa persona: Miss Francia 1 980. Patricia Barzyk, 16 anni, dopo aver ottenuto
questo titolo tanto desiderato, il 28 dicembre, a Parigi (e><-aequo con Miss Tahiti), è ritornata al Liceo George
Cuvier, a Montbéliard (Doubs), dove, iscriu.a all'ultimo anno, prepara la maturità linguistica. Già forte in
matematica, Patricia approfondisce tre lingue straniere (inglese, tedesco, spagnolo) dato che vuole diventare
interprete. Nell'attesa ha festeggiato in famiglia il suo trionfo a Parigi e il suo ritorno nel Jura, regione di
cui era Miss, prima di cingere la corona della piil bella di Francia.
Fig. l
dalla vittoria col suo statuto di buona studentessa, con quello
di figlia modello .
Alcuni dettagli c i obbligano a soffermarci : i quaderni aperti
della liceale, le foto poste sulla tavola familiare, la cravatta
del padre, il diadema . . . siamo perduti ! Il labirinto referenzia
le non impone, come la scrittura alfabetica, un tempo di let
tura, una direzione. Ricaviamo un certo piacere da questa
libertà. Tuttavia per quanto mi concerne alcuni ritorni d 'ico
noclastia mi richiamano all ' ordine . Non posso ricavare piace
re perennemente dall 'immagine quando questa deve informar
mi , e finisco allora col rifugiarmi nel titolo , nel testo e nella
didascalia. Il grazioso carattere corsivo della didascalia e del
testo mi ricorda che questo spazio informativo è di tono leg
gero . Il testo indica una cronologia delle immagini : le luci
del palcoscenico , il liceo , la famiglia . Il titolo , la didascalia
e il testo tessono sotto l ' immagine un piccolo racconto mora
le: una stessa donna può essere bella e intelligente. Il riferi
mento a Montaigne («È meglio avere una testa ben fatta che
una testa ben coltivata») e l 'impaginazione delle fotografie
che oppongono il corpo (la Miss in costume da bagno) e
lo spirito (la studentessa) vengono a sorreggere tale tema.
Mi stupisce che France-Soir conservi tale distinzione e la mia
critica qui è facile: «Miss Francia - dice France-Soir - è
un po' l ' eccezione che conferma la regola del «sii bella e
stai zitta)) .
Forti di questa osservazione, torniamo a guardare le foto
grafie. Ogni spettacolo ha un termine . Appaiono allora i pri
mi sintomi della mitografia, che non si legge come si leggono
le parole, è implicita, riconosciuta dal lettore, ma quest' ulti
mo non può esprimerla. Infatti dietro il velo dell' attualità,
aldilà dell'elezione di Miss Francia, nascosto dietro a sorrisi
incantatori , un messaggio simbolico traspare a poco a poco .
Miss Francia 1 980, novella Marianna, cinta dalla sua fascia
«repubblicana)) rappresenta la Patria. Buona studentessa, sor
ridente in classe, lavora bene . In famiglia, ella assapora un
trionfo . Lavoro , Famiglia, Patria. Come le mitografie nelle
società primitive, la fotografia d ' attualità sulla prima pagina
di France-Soir gioca qui il ruolo di una comunicazione figura-
208
ta. Il messaggio di queste fotografie è intuitivo . Miss Francia
è ripresa dal basso verso l ' alto . L ' angolo di ripresa inscrive
questa fotografia nell' immaginario e nella simbolica repubbli
cani , in cui la repubblica viene rappresentata simbolicamente
da una donna in piedi , con un braccio alzato che può brandi
re una bandiera, o il testo di una dichiarazione, o anche
un fucile come nel caso del dipinto di Delacroix La libertà
conduce il popolo alle barricate .
L'inquadratura e l ' angolo di ripresa appartengono senza
alcun dubbio all' iconografia repubblicana, e non si tratta qui
di un anacronismo , poichè le pitture della fine del Settecento
e d el l ' O t t o c e n t o h a n n o i m p o s t o tale m o d o d i
rappresentazione7 •
Quanto alla fotografia della famiglia, è inutile dire che
tutti ne abbiamo una simile nell ' album di famiglia; notiamo
che la cerchia familiare è rappresentata tanto dalla tavola
arrotondata quanto dalla sommità delle teste del padre, della
figlia, della nonna e della madre . Nel primo caso il mito
è la repubblica, il simbolo Marianna, e la mitografia utilizza
il simbolo e le regole di rappresentazione iconografica per
evocare una realtà culturale. Nel secondo caso il mito della
famiglia è sottolineato graficamente dall' arrotondamento do
vuto all'inquadratura e alla messa in scena della fotografia
che dispone circolarmente la famiglia. Tale dimostrazione po
trebbe essere estesa all' insieme di tutto lo spazio informativo
che, in fin dei conti , ci dice, senza dirlo , grazie alla mitogra
fia: viva la Francia; viva la Famiglia, viva la Patria.
Dopo essere stati soggiogati dalla storia che raccontano
queste fotografie, ci occorre fare il punto sui miti che esse
veicolano . Occorre attraversare l 'immagine, cancellare i suoi
belletti e scoprire quest ' altra verità: un linguaggio più serio
s ' impone, a scapito dei sorrisi . Se ci ha fatto piacere guardare
questa fotografia, ora ciò può apparire sospetto, poichè na
scondeva un messaggio che leggevamo nostro malgrado . Leg
gere una fotografia giornalistica come una mitografia, signi-
209
fica scoprire in essa il sistema di valori che riproduce per
perpetuarlo . Ciò che traspare da tale lettura è acquisito, ma
non esplicitato . Le metafore ideologiche dell 'immagine snatu
rano la ricchezza referenziale della fotografia d 'attualità. La
mitografia è una tela di fondo su cui s 'inscrive l ' attualità.
L 'informazione non ci insegna più nulla, ma sostiene l ' insie
me delle credenze a cui dobbiamo aderire . Essa ce Io ripete
incessantemente .
5 . 2 . Piramidi
210
Ha avuto un bambino, poi due gemelli, poi tre gemelli • • •
D a sinistra • destra, davanti il padre in piedi .,., in braccio unn dei t r e gemeiH, Jéròme e Sophle, l gemelli,
Christine con un'aUro nMOato e infine Sylllie, la maggiore, rw1 il terzo be� tra le braccia.
Non manca più che un parto quadrigemino! l coniugi Despoigne, hanno già sei figli, nati da tre parti . Più
esanamente, un solo bebè la prima volta; dei gemelli la seconda volta e un parto trigemino questa settimana . . .
Tale progressione aritmetica è rarissima secondo gli specialisti. L a madre dice che l e basta così1 tanto più
che i tre ultimi nati poppano allegramente il seno malerno. Quanto al padre. un operaio di Metz (Mosella),
sta cercando un appartamento più grande . . .
Fig. 2
21 1
Sylvie con il terzo bebè in braccio» . La didascalia battezza
la donna e i bambini . Il titolo di padre invece è sufficiente :
lui è il padre . Tale struttura piramidale impone al lettore
una rappresentazione condensata dei poteri e dei ruoli nella
famiglia. Si può così distinguere uno spazio maschile (a sini
stra) e uno spazio femminile disegnato da una seconda pira
mide che ha per vertice la madre e per base le figlie. Possiamo
ancora vedere un triangolo della paternità (formato dall ' an
golo del gomito del padre) , un triangolo della fratellanza (la
sorella maggiore e uno dei tre gemelli) . . .
Se guardiamo questo spazio informativo come un diverti
mento istruttivo, la mitografia è là anche per informarci delle
norme sociali dettate attraverso le Horme di rappresentazione
grafica . Questa fotografia è un modello di società e un mo
dello estetico : un 'estetica al servizio di un 'etica.
Alla favola fattasi realtà (essi vivono felici e hanno molti
figli) si sostituisce una mitografia della famiglia. Cultural
mente quest' informazione è più importante che non quella
che racconta l ' eccezionale tasso di natalità di questa famiglia .
I l concetto di informazione non è forse troppo ambiguo quando
si applica alla fotografia d' attualità? Qua infatti France-Soir
ci informa di un fatto raro, ma ci informa anche di come
deve essere la rappresentazione della famiglia, venendocelo
a ripetere con l ' aiuto di una mitografia. L 'informazione è
la misura di un ordine. Occorre dare un doppio senso a tale
affermazione quando la si applica alla fotografia dei giornali .
Il primo è noto : l ' informazione racconta al lettore ciò che
egli ignorava, ciò che evolve o regredisce nel suo sistema so
ciale. Nel secondo senso, occorre comprendere che la mito
grafia propaga e misura l'ordine stabilito riproducendo le norme
di una società .
5 . 3 . Il mito attualizzato
212
Le triomphe du père le plus méritant de France
Davanti all'arco • Trionfo, il padre più meritevole di Francia e 111111 moglie con i loro 25 figli 1 nipoti.
·Dopo tanti anni .U fatica, e<:co la ricompensa più bella che ci sia. Siamo felici•, spiega la Signora Reffet,
H cui marito, operaio nel settore caseario nell' lsère, è stato designato - alla vigilia clelia Festa del Papà
- come il padre più meritevole di Francia. Al Municipio di Parigi , dove ha ricevuto i 20. 000 Franchi del
premio Pozzo di Borgo dalle mani dell'assessore Riquet, Il buon Reffet era emozionato e si teneva in disparte.
Sua moglie ha parlato in sua vece, dato che suo marito è sordomuto. Malgrado tale handicap, questo operaio
ha cresciuto in modo esemplare undici figli - nove figlie 1 due maschi - e ha oggi una famiglia felice
con tredici nipoti. «Questo pcemio è il beavenuto, spiega ., Signora Reffet, perchè abbi10111o avuto spesso problemi
• soldi ... Ci confessa che perchè la sua felicità sia completa, desidererebbe ricevere una sedia a rotelle per
la piccola Evelyne. diciasseue anni, che è handicappata.
Fig. 3
213
riconoscimento di una forma esemplare che si esprime con
l 'aiuto di un simbolo o di una grafia. Ogni immagine figurati
va gioca su questa ambivalenza . Tuttavia la pertinenza del
tratto fotografico nasconde impeccabilmente il doppio gioco
della fotografia d'attualità. Il referente dell'immagine nasconde
i simboli che aggiungono al realismo dei fatti l 'istante di una
scrittura. La fotografia del «padre più meritevole di Francia»
(fig . 3) non aveva bisogno di un titolo così insistente .
Il nostro sguardo si posa sulla realtà : bambini in primo
piano, classica foto di famiglia, l ' Arco di Trionfo e gli alberi
dei Champs-Elysées . Cerchiamo d ' interpretare questa messa
in scena iconica. L'Arco di Trionfo , monumento costruito
per i momenti di gloria della Francia, serve da sfondo ad
una famiglia francese numerosa ed unita. La mitografia si
esprime con l ' aiuto di questi simboli , per essere un padre
trionfante occorre avere numerosi figli che serviranno la Fran
Cia.
La mitografia diventa allora una caricatura che attribuisce
alla fotografia d'attualità una missione elementare: essere esem
plare . Quando nella fotografia giornalistica si disvela la mito
grafia, l ' attualità agisce come un rivelatore che offre all 'im
magine la possibilità di iscrivere delle credenze.
Alla voce Scrittura del Dizionario enciclopedico delle scien
ze del linguaggio , T . Todorov distingue due sistemi grafici
di notazione del linguaggio . La logografia e la mitografia.
La logografia è un sistema di scrittura evoluto. Gli ideogram
mi, i geroglifici e, più vicino a noi , la scrittura alfabetica,
ne fanno parte. Al contrario viene chiamato mitografia «ogni
sistema in cui la notazione grafica non si riferisce al linguag
gio verbale, ma forma una relazione simbolica indipenden
te . ( . . . ) La parte più importante della mitografia è la pittogra
fia, cioè i disegni figurativi utilizzati con una funzione comu
nicativa»8.
La fotografia d' attualità , come le mitografie che riproduce ,
è una scrittura primitiva, arcaica . La sua modernità affolla-
214
ta di attualità e di realtà è un brillante travestimento . In
effetti l' attualità s 'inscrive nella ripetizione dei simboli , nella
propagazione delle mitografie .
Di fronte all ' immagine fotografica siamo dei lettori ingenui
e disattenti . L ' immagine non è mai stata materia d' insegna
mento . Le cinque o sei ore di studio dell'immagine che abbia
mo seguito nelle nostre scuole non possono tenere il confron
to con gli undici anni d ' istruzione alla lettura e alla scrittura,
imposti e sanciti . L 'immagine, e a maggior ragione la foto
grafia che è così vicina al reale, è un luogo di piacere e di
libertà.
Se percepiamo la mitografia come un piacere in più offerto
dall' immagine, solo raramente sappiamo esprimerla e inter
pretarla. I simboli , gli archetipi , una morale diffusa dalla
fotografia, sono sempre pronti ad incarnarsi nella fotografia
d ' attualità. Assumono l ' apparenza di un istante, si cancellano
nell' immediato, si inserivano nell' attualità per la nostra gran
de gioia di consumatori : assaporiamo al tempo stesso l 'inatte
so spettacolare e le rassicuranti ripetizioni .
215
8. Per una sem iotica del quotidiano
(Le Monde, Libération)
216
te il sociale, bensì lo produce . Il giornale gioca naturalmente
il suo ruolo in questo lavoro, ed è sotto questo profilo che
cercheremo d ' osservar lo .
È vero che bene o male il giornale ci «informa» : anche
se ciò che dice non è necessariamente «vero» , esso attribuisce
perlomeno una forma alla maniera d'immaginare il nostro
presente . Da questo punto di vista la sua potenza rispetto
ad altri generi discorsivi è immensa, dato che il suo campo
di manovra, il suo territorio referenziale è in teoria sconfina
to. Il giornale ci parla di tutto , di politica e di cucina, di
sport e di letteratura, di matrimoni e di filosofia, del tempo
che ha fatto e del tempo che farà, ecc . È ovvio che il materia
le che viene portato a conoscenza di tutti si trova organizzato
in rubriche che riflettono l' esistenza di griglie di classificazio
ne semantica che oltrepassano il piano giornalistico propria
mente detto e si ricollegano ad atteggiamenti socio-culturali
molto più generali , dell'ordine dell ' «episteme» . Ciò che al
contrario è più specifico nel nostro oggetto, è proprio la so
vrapposizione sistematica - e forse, ancor più che la sovrap
posizione, l ' interazione - di questi molteplici universi di re
ferenza riuniti in un unico spazio discorsivo .
Su questo aspetto del fenomeno, sull ' organizzazione del
giornale come totalità, si sa molto poco . A dire il vero ciò
non stupisce , visto il modo in cui di solito si affrontano i
problemi . Per abitudine o per metodo, le forbici sono diven
tate il primo strumento professionale del ricercatore : prima
di qualsiasi altra considerazione, si comincia col tagliare il
giornale a fette e se ne isola una dimensione, che viene eletta
ad oggetto di studio , lasciando definitivamente da parte le
relazioni che tale parte intrattiene con l 'insieme del giornale.
Così taluni si occupano dei titoli senza tenere conto del conte
nuto degli articoli che introducono ; talaltri si occupano delle
immagini , indipendentemente dai testi che le accompagnano .
Allo stesso modo ci si dilunga nell ' analisi di una rubrica par
ticolare - editoriale o cronaca, pagina sportiva, politica o
altro - se ne segue l ' evoluzione nel tempo o nello spazio
(confrontando diversi giornali a proposito dello stesso «avve
nimento») e anche in questi casi si privilegia sempre la parte
21 7
sul tutto1 •
Per aver noi stessi nel passato commesso questo « delitto
di stampa»2, sappiamo che le ragioni per giustificarsene non
mancano. Discorso plurale, il giornale si prdta per natura
ad una grande varietà di approcci , che investono tanto i con
tenuti ideologici che le strutture narrative o le strategie discor
sive che vi si manifestano. Ma resta allora la grande questione
alla quale si deve ritornare : aldilà di tutte le interrogazioni
parziali , è possibile concepire una problematica più globale,
che consideri il giornale come totalità? Tre ordini di conside
razioni - di tempo , di spazio e di persona - ci serviranno
da guida .
l . A titolo d' eccezione, come esempio di studio più globale, si veda G . Imbert,
Le discours du journa/. El Pais, Editions du CNRS, Paris, 1 989
2. E. Landows ki, « Rhétorique de la prouesse sportive», Cahiers de /éxico/ogie,
1 9 (Il), 1 97 1 ; «L' opinion publique et ses porte-parole», A ctes Sémiotiques-Documents,
I l , 1 2 , 1 980.
218
filo che lo definiscono e che, attraverso vie che sfuggono
ancora in gran parte all ' analisi , ne fanno un oggetto di valore
capace di cristallizzare durevolmente atteggiamenti di attra
zione o di rifiuto . Contrariamente alla maggioranza dei beni
di consumo correnti , ad esempio gli alimentari o l ' abbiglia
mento , che richiedono la variabilità dei comportamenti quoti
diani d' acquisto o d 'utilizzazione (perchè si deve - imperati
vo sociale - variare tanto la propria tenuta che il proprio
menù) , il giornale , oggetto di comunicazione, sollecita negli
individui la necessità opposta, esigendo la ripetizione, pre
miando l ' abitudine o la routine o, meno disforicamente , una
certa costanza; come se, una volta che si è scelto il proprio
giornale, restargli fedele fosse un pò come restare fedeli a
sè stessi .
In questo senso, conviene analizzare le complesse relazioni
tra tempo del discorso e identità dei soggetti . Ad un primo
livello, il giornale fornisce «le notizie del giorno»; produce
allora un tempo sociale oggettivato riportandone gli «avveni
menti» che lo scandiscono. In ciò consiste la sua funzione
informativa, referenziale, il suo modo di costruire, secondo
la logica del vero o dell' attestato\ la storia del nostro pre
sente . Ma simultaneamente, ad un altro livello , per la sempli
ce ricorrenza della sua enunciazione , costruisce anche delle
identità sociali . Al tempo raccontato, quello della narrazione
degli avvenimenti riportati , si sovrappone allora un tempo
«vissuto » , tempo del discorso che funge da supporto alla co
stituzione dell'immagine del giornale considerato come sog
getto collettivo enunciante , e parallelamente alla costituzione
di un certo «abito» caratteristico del suo pubblico , di cui
il giornale nutre, e senza dubbio soddisfa, quotidianamente
l 'attesa.
Formalmente queste due temporalità sembrano obbedire a
due regimi differenti : episodicità del racconto , periodicità del
discorso , che determinano due tipi d ' attesa distinti e proba-
219
bilmente due contratti possibili tra il giornale e il suo pubbli
co . Da un lato, per il fatto di raccontare e di farlo ad episodi
giornalieri, il giornale sollecita la competenza sernio-narrativa
dei suoi riceventi e crea le condizioni di una perpetua attesa
sintagmatica: attesa che non dipende solo dalla « curiosità»
(come si potrebbe sostenere facendo ricorso alla psicologia
dei lettori, impazienti di conoscere «il seguito degli avveni
menti»), ma che è strutturalmente indotta dalla distribuzione
stessa dell ' informazione in sequenze . Infatti , se il numero di
un quotidiano riporta «il fatto del giorno» - ossia in termini
di grammatica narrativa un fare, una performance data -
installa nello stesso tempo un programma narrativo virtuale
che i numeri seguenti non potranno evitare d 'attualizzare :
schematicamente, quali sono stati gli antecedenti dell ' avveni
mento (programma di manipolazione presupposto per la rea
lizzazione della performance)? Quali ne saranno le conseguenze
(programma di sanzione presupposto dalla stessa performan
ce)? Ma indipendentemente dalla suspense creata dall ' orga
nizzazione logico-semantica della sua dimensione narrativa,
il giornale è anche oggetto di una attesa paradigmatica, legata
non più alla logica degli eventi raccontati , ma all ' avvenimen
to rappresentato dalla sua edizione stessa, nella sua periodici
tà teoricamente immutabile, come riapparizione quotidiana
dello stesso «discorso» .
Possiamo cercare di cogliere questi due aspetti complemen
tari del giornale anche da un'altra prospettiva, più vicina in
un certo senso alle pratiche della lettura e della scrittura .
Dovendo rispondere ogni giorno alla domanda: «Cosa è acca
duto di nuovo oggi nel mondo ? » , il racconto giornalistico
valorizza per principio l ' irruzione dell' inatteso, del singolare ,
dell 'a-normale, per poi sistemare il sensazionale nell' alveo di
una storia che gli attribuisce un senso e lo riporta all' ordine
delle cose prevedibili , in una parola al quotidiano . In questo
senso , quanto intendiamo designare parlando del « discorso»
del giornale corrisponde proprio alla presa in carico piena
e completa di questo «quotidiano» da parte del quotidiano.
Perchè il giornale dice anche l ' atteso, il banale, lo scontato .
Senza trascurare completamente la parte dovuta agli echi dal
220
vasto mondo , ovvero alle notizie singolari provenienti da un
altrove, esso apre sempre più generosamente le sue pagine
a differenti forme di messa in discorso e di programmazione
del qui e ora, ossia del vissuto supposto dei suoi lettori : rubri
che d ' informazione pratica, testimonianze, opinioni , posta dei
lettori , messaggi personali e inserzioni di tutti i tipi , program
mi audiovisivi , oroscopi e previsioni metereologiche, informa
zioni sulla borsa, sulle corse dei cavalli o altro e naturalmente
annunci pubblicitari : tutti spazi organizzati per la proiezione
degli stereotipi sociali riproducenti l ' immagine normalizzata
del soggetto del discorso «mediaticO>> . Si tratta, quantitativa
mente, di un quarto , un terzo , forse una buona metà del
giornale dove non «succede» più nulla e dove , al contrario
si sviluppa, insistente e multiforme, un discorso di presa in
carico e di inquadramento dei lettori .
221
Nel primo caso si ha a che fare con un fenomeno d 'invasio
ne del racconto da parte del discorso, nel senso in cui abbia
mo definito questi due termini . Prendiamo ad esempio Le
Monde. Nella sua forma classica e come il suo titolo indica
chiaramente, il giornale di riferimento si vuole il testimone
e il cronachista del mondo ; del mondo tanto come universali
tà che come oggettualità, se ci si concede il termine . Questi
due tratti non si definiscono in assoluto , ma per opposizione
alla tendenza localistica e soggettivante caratteristica dell' al
tro discorso tenuto simultaneamente dallo stesso giornale: di
scorso della modernità (o della «post-modernità»?) presente ,
è vero , secondo una logica meno frontale o meno esplicita,
parzialmente camuffato nelle pagine interne o nei supplemen
ti settimanali . Ovviamente, nè il « Bollettino» della prima pa
gina de Le Monde, nè le rubriche internazionali , politiche
ed economiche (e dove le forme canoniche della narrazione
giornalistica tradizionale si sono mantenute intatte , fatta ec
cezione per qualche variazione stilistica) offrono alcunchè di
più «oggettivo» - nel senso generico del termine - di, ad
esempio, il «Colto al volo» dell'ultima pagina o delle altre
rubriche (del tipo «Oggi» , « Società», «Tempo libero» , ecc . )
aperte al discorso giornalistico nuova maniera, ossia i n presa
diretta sul «vissuto» . Ciò che colpisce invece quando si passa
dall 'uno all' altro dei due volti dello stesso giornale, e ciò
che fa ancora oggi - ma certamente non per sempre - la
specificità del volto più manifesto , è l ' ampiezza dell' orizzonte
di riferimento che vi è esposto e, correlativamente, il tipo
di lettore che vi si costruisce : un lettore in un certo senso
distaccato dalla propria «soggettività» , la cui competenza in
quanto soggetto si costituisce nel gesto stesso d ' una aggettiva
zione del mondo colto come oggetto di conoscenza e campo
d'azione .
Sul piano figurativo , un «ruolo tematico» stereotipico cor
risponde al profilo di questo lettore tipo , quello dell' alto re
sponsabile . Grande dirigente, alto funzionario, uomo di Sta
to, ecc . Ciò non significa che tutti i lettori del giornale in
questione (o dei suoi omologhi) appartengano alle « alte sfe
re» ! Ma, per poter leggere questo tipo di stampa, bisogna
222
assumere o almeno accettare, sul piano dei simulacri costituti
vi della competenza di ricezione che ci si attribuisce , la posi
zione di lettura che vi è presupposta, come mostra letteral
mente e perciò ironicamente, questo disegno di Plantu, ap
parso su Le Monde dei 22 gennaio 1 98 5 :
5 . L ' altra stampa, dal canto suo , con l ' aiuto di titoli non
meno suggestivi , annuncia subito il suo proposito : L ibéra
tion ! Ma per liberare chi ? E da cosa? Il contesto non ammette
esitazioni : è evidentemente di noi - noi lettori di giornali
- che ci si preoccupa. Ora, in quanto lettori di giornali,
di cosa siamo prigionieri se non proprio delle restrizioni che
la stampa detta di riferimento ci impone? Se tale fosse l 'inten
zione, un titolo meno garibaldino , ma più esplicito , come
ad esempio Le Lecteur libéré, avrebbe potuto funzionare al
trettanto bene . Viene fatto di stabilire una relazione con il
Parisien libéré, testimone di un ' epoca scomparsa, quando per
un nuovo giornale (indipendentemente dagli orientamenti po
litici) era del tutto normale sottolineare a tutto tondo la sua
iscrizione nella Storia, celebrando fin nella testata l ' avveni
mento di riferimento , il fatto narrativo di fondazione (la libe
razione di Parigi) . All ' opposto , ciò che la nostra modernità
giornalistica ci offre in fatto di liberazione è un puro fatto
223
di discorso che , invece che rinviare al tempo e allo spazio
di un' azione oggettivata sotto la forma di un titolo con valore
di narrazione commemorativa, si rinchiude sulla celebrazione
auto-referenziale - e forse illusoria (ma questa è un' altra
questione) - dei legami intersoggettivi che uniscono hic et
nunc i protagonisti stessi della comunicazione in corso : noi,
giornalisti che scriviamo per voi e voi , lettori che ci leggete,
siamo , in ragione del contratto stesso che ci riunisce, dei «sog
getti liberati>> .
Una simile strategia ha senso e possibilità d ' essere credibile
solo a certe condizioni . Senza dubbio non può essere percepì
bile che nel campo di un ' intertestualità molto limitata, dove
si affiancano al massimo due o tte forme di scrittura e di
lettura concordate e riconosciute da tutti all 'interno del micro
universo sociale considerato . In un quadro di questo genere
niente viene creato , in senso stretto . Ogni nuova forma di
discorso risulta da una trasformazione più o meno sistematica
di qualche altra forma preventivamente installata, sperimen
tata e riconosciuta. In materia di discorsi sociali tutto porta
a pensare che il «nuovm> , per essere «ricevibile » deve poggia
re sul già ricevuto , per poi al limite pervertirlo . È in ogni
caso a questo schema che ci sembra corrispondere il sistema
dei rapporti osservabili nei due grandi tipi di giornali di cui
ci occupiamo, dove il secondo non può esistere che in rappor
to alle tensioni che lo legano , nella sua forma, al regime
discorsivo della stampa «di riferimento » .
Tali tensioni , composte a l tempo stesso d a similitudini e
da cambiamenti , appaiono a quasi tutti i livelli . Ci limiteremo
a fornirne qualche esempio . Al livello più superficiale, quello
della paginazione e della disposizione delle rubriche, sembra
che Libération riscriva Le Monde, ma cominciando dal fon
do : cronaca nera in prima pagina appena possibile, o fatti
di costume (droga, alloggi , famiglie in crisi , ordine pubblico,
ecc . , il tutto ribattezzato «Evénement ») . Poi economia, co
munione, cultura; ed infine, relegata in secondo piano , la
vita politica e l ' attualità internazion ale: come se per sostituirsi
a Le Monde si dovesse innanzitut to sostituire il locale al mon
diale, l ' immediato al generale, il privato al pubblico , ecc .
224
Ciò ovviamente il giornale in questione non lo fa fino in
fondo , nè sistematicamente: di fatto le strategie sono più com
plesse. Così come Le Monde, anche se privilegia l' enunciato
narrativo oggettivato , fa spazio anche al discorso normativa
del vissuto , ma tenendolo in un certo senso ai bordi , allo
stesso modo , o piuttosto simmetricamente , L ibération , che
privilegia nell 'insieme la presa in carico intimista delle sogget
tività , non rinuncia per questo del tutto al punto di vista
oggettivante, necessario per una ricostruzione globale del po
litico . In questo caso però tenderà a situare il suo discorso
sul tono della derisione. Si riporta e si commenta l 'avveni
mento «importante» , i grandi momenti della vita nazionale ,
le gesta degli uomini di Stato , ecc . , ma come se tutto questo
fosse uno spettacolo messo in scena su di un palcoscenico
lontano, recitato su una scena che non ci appartiene e che
si presta più che altro alla caricatura e al calembour. Al con
trario, non si ride - ma il fatto non è molto significativo
tanto è prevedibile - e non si fa ridere dei soggetti anonimi :
il loro tran-tran e i loro problemi sono , secondo il giornale,
i nostri stessi problem i. Ed è evidentemente per questa ragio
ne che forniscono un pretesto inesauribile a inchieste appro
fondite, testimonianze in diretta e interviste a volontà.
In definitiva, ciò che emerge da questa rapida descrizione
non è tanto l ' evidente inversione dei valori (il banale diviene
il notevole) , quanto la ridefinizione del punto di vista e della
distanza dalle cose presupposta da questo cambio di prospet
tiva : focalizzazione sull ' intimo e distanza ironica da tutto il
resto . Rispetto al caso precedente, è chiaro che per funzionare
un tale dispositivo d ' enunciazione presuppone, da parte del
suo pubblico , la disponibilità a sposare un simulacro comple
tamente differente della propria competenza tematica: non
più quello dell' «alto responsabile» , ad un tempo uomo d'a
zione e cittadino del mondo - e nemmeno ovviamente quello
dell ' «irresponsabile», perchè la nostra stampa d ' avanguardia
non possiede tale genere di senso dello humor , n è tale audacia
- ma più semplicemente quello del nuovo , modesto e, va
da sè, giovane padre di famiglia, che risponde del suo caso
sociale e di quello dei suoi cari .
225
6 . Ci eravamo inizialmente fissati l ' obiettivo di comprende
re meglio come dalla sovrapposizione delle voci che si mesco
lano nel giornale, si sviluppi alla fine la produzione di un
tono, di uno stile , di un effetto di senso globale , costitutivo
d' una identità propria. Ci è sembrato di trovare un principio
esplicativo nella tensione, costantemente ravvivata , tra una
forma oggettivante di narrativizzazione della quotidianità, e
una forma soggettivante, che passa al contrario attraverso
la sua discorsivizzazione. Questa relazione ci è sembrata fe
conda a due livelli . In primo luogo permette di rendere conto
dei principali problemi che incontra e delle soluzioni che adotta
ogni singolo giornale in vista della definizione della sua mo
dalità di scrittura e correlativamente della sua immagine e
del suo pubblico . In secondo luogo permette di considerare
l 'universo del discorso giornalistico , nel suo insieme, come
un tutto le cui parti - ossia ogni giornale considerato indivi
dualmente - si interdefiniscono in virtù dello stesso principio
di tensione tra una maniera di «scrivere» discorsivamente la
quotidianità e una maniera di «descriverla» narrativamente .
Per essere completi , resta da verificare se i giornali , nume
rosi , che non appartengono nè alla stampa di prestigio nè
a quella d' avanguardia, obbediscono ugualmente ai criteri che
proponiamo . Non è questa la sede per intraprenderne l ' anali
si , ma noi crediamo che la risposta sia affermativa . È proba
bile che, come i miti , i giornali «si pensino tra di loro» e
costituiscano un sistema . A titolo indicativo , è intuitivo che
le due classi di giornali che hanno attratto la nostra attenzio
ne non si limitano ad interdefinirsi mutualmente , ma si costi
tuiscono allo stesso tempo in riferimento ad almeno due altri
elementi , parti integranti dello stesso sistema : da un lato il
Journal Officie/5 , polo incontestabile, ma giornalisticamente
inutilizzabile, dell ' oggettività in senso stretto (dato che ciò
di cui rende conto non appartiene all' ordine del «reale » , ma
del testuale già costruito semioticamente) e in riferimento al
quale la funzione oggettivante de Le Monde si definisce in
un certo senso per difetto ; d'altro lato la stampa «a sensa-
226
zione», spazio dove si coltiva il puro stato d'animo, dove
il quotidian o , vissuto sul solo registro della passione - pau
ra, odio o desiderio - è un semplice pretesto all ' esaltazione
della soggettività : termine ultimo , ed inutilizzabile in ragione
stessa della sua eccessività, di questa «liberazione)) intima,
altrove così ' decisamente sostenuta dal quotidiano omonimo.
Quattro voci sono più che sufficienti per formare un siste
ma di discorsi sociali . Sono fin troppe forse per coabitare
senza attriti - non è impossibile che una delle quattro finisca
col dominare e che, proprio per questo , un' altra sia sul punto
di spegnersi piano piano .
22 7
9. Strategie del linguaggio
radiofonico delle radio nazionali
e delle radio locali private
228
di linguaggio dell ' una e dell ' altra. Secondo obiettivo : interro
gare gli ascoltatori e analizzare la percezione di queste due
strategie.
Per affrontare il problema, si è adottata una procedura
di ricerca relativamente formalizzata. Il suo vantaggio è che
permette di comprendere con sufficiente finezza gli aspetti
strategici dei linguaggi studiati . Il suo difetto , se così si può
dire, è che necessita di qualche spiegazione preliminare. Af
fronteremo dunque in prima istanza la metodologia, per poi
percorrere alcuni dei risultati ottenuti .
229
no parla di qualcosa a qualcun' altro (figura 1 ) . I messaggi
dunque, in prima istanza, possono comportare tre classi di
figure :
l . le figure che organizzano la rappresentazione dell'emittente
2. del ricevente
3 . del mondo di cui parlano (fig . 2)
Ma il ventaglio delle figure non si ferma qui . In effetti ,
in questo schema non si sono considerate le relazioni che
uniscono i tre poli tra loro . Esse sono sei . Possiamo dunque
prevedere di aggiungere al nostro schema sei tipi di figure
supplementari (fig . 3 ) , e cioè:
230
Senso d e l messagg io
23 1
sumarlo passivamente, fare delle associazioni a partire dal
messaggio stesso, decodificarlo e interpretarlo? , ecc . ) .
l . Secondo una definizione proposta all ' I REP nell' ambito del seminario «Sémioti
que I l » . Cfr. E. Veron , « Quand lire c' est faire», Sémiotique Il, IREP, Paris, 1 98 3 ,
pp. 33-5 1 .
232
figure che le comunicazioni gli propongono . Egli manterrà
alcune di queste figure . Altre invece saranno eliminate perchè
prive d' interesse . Oppure saranno raggruppate, spostate , con
notate , ecc . In sintesi , ogni ricevente o ogni gruppo di rice
venti, si creerà una propria immagine di ciò che riceve, imma
gine spesso piuttosto differente di quella che si faranno altri
riceventi .
D al nostro punto di vista ne consegue che descrivere la
ricezione di una comunicazione significa rispondere a tre do
mande: in primo luogo , quale versione del contratto d ' ascolto
è stata ritenuta dal ricevente? Secondariamente, quali atteg
giamenti manifesta nei confronti del contratto d' ascolto pre
scelto? In terzo luogo , come si possono spiegare psicologica
mente e sociologicamente le variazioni di lettura e di atteggia
mento in questione? Non possiamo naturalmente affrontare
in questa sede tutte queste problematiche . Esse rimarranno
quindi sullo sfondo , rispetto al nostro tema principale.
233
maggio-giugno 1 98 5 , ossia prima dell' apparizione di Coluche,
Morousi, Sardou sulle onde nazionali .
Seconda osservazione . Si è deciso di studiare due famiglie
radiofoniche leader : le nazionali e le locali musicali ed esse
solamente. Sono state quindi escluse dall ' indagine, per ragio
ni di omogeneità, le radio dette di servizio pubblico , le radio
locali non musicali e le radio musicali quasi automatiche ,
ossia senza animatore.
Terza osservazione . Lo scopo della ricerca è stato quello
di studiare , attraverso le stazioni esistenti , i generi radiofonici
ch ' esse simbolizzano. Detto altrimenti , si è partiti alla ricerca
dei comuni denominatori e non delle differenze . Naturalmen
te all 'interno di ogni famiglia esisteno delle variazioni impor
tanti . Alcune stazioni sono più vicine di altre alla definizione
pura del loro genere, più prossime all ' archetipo della loro
famiglia . Non tratteremo ad ogni modo in questa sede tali
problemi .
Quarta ed ultima osservazione . La ricchezza dei discorsi
radiofonici implica ugualmente quella dèi loro contratti d ' a
scolto . Per poterne cogliere tutte le sfaccettature, abbiamo
recensito 52 figure. 26 per descrivere il contratto delle radio
nazionali et 26, opposte alle prime, per definire quello delle
radio locali musicali . Non ci è possibile, materialmente, pre
sentarle tutte . Così , ci limiteremo ad evocare le più caratteri
stiche tra di esse, più per mostrare una logica di ricerca che
per fare delle rivelazioni inedite sulla radio (fig . 4) .
2 . 1 . Esterno/bozzolo
234
F ig u re d ' a l l ocu z i o n e
L' este rno - Il bozzo l o
I l fo r u m - I l duo
Fig_ 4
235
stadi, dagli elicotteri . Tale spazio esteriore ha una dimensione
geografica: le stazioni nazionali hanno degli inviati speciali
in tutti gli angoli della terra e ricevono alla stazione le chia
mate telefoniche provenienti dall 'insieme del territorio. Sche
matizzando , si può dire che un esterno parla ad un intern o .
Le radio locali a modulazione di frequenza propongono
una situazione del tutto diversa. Innanzitutto si attengono
al principio dell ' unità di luogo , riducendo al massimo gli in
terventi in diretta dei corrispondenti esterni. Lo studi o , chiu
so come un uovo , diviene l'unica scena sulla quale si svolgono
le discussioni , audizioni , flashes d ' in formazione , monologhi .
Tutti gli attori vi sono riuniti e fanno chiaramente sentire
la loro presenza . A chi si rivolgono? Non certo ad un esterno,
bensì ad un altro interno, ad un ricevente presentato come
inscritto in uno spazio altrettanto chiuso, riflesso dello stu
dio, in continuità immaginaria con quest'ultimo, in modo
che studio e appartamento del ricevente finiscono col formare
un solo ed un ico spazio avvolgente, un )uogo immaginario
che riunisce nel suo abbraccio animatori ed ascoltatori : un
night, un vaso, un bozzolo .
2 . 2 . Forum/duo
23 6
propongono ai loro ascoltatori , durante tutto l ' arco della gior
nata, di partecipare ad un gruppo sociale, un forum immagi
nario che riunisce il pubblico e gli uomini della radi o . Esse
offrono ad ognuno dei loro ascoltatori la possibilità di parte
cipare ad uno scambio collettivo , nella misura in cui non
è un individuo , ma un gruppo che parla e si indirizza all' a
scoltatore non tanto « personalmente>> , ma in quanto membro
di un vasto pubblico .
Nelle radio locali invece , le voci emittenti sono delle voci
solitarie, raramente accompagnate da un co-animatore . A chi
si indirizza la voce delle radio locali? Ad un pubblico rara
mente quantificato (lo si gratifica di un voi più che altro
per cortesia) nel quadro di una relazione estremamente perso
nalizzata.
Contrariamente alle stazioni nazionali, che si presentano
come radio della collettività, le stazioni in modulazione di
frequenza si presentano come radio dell 'individualità, della
di fferenza e si indirizzano a degli ascoltatori solitari , che ri
vendicano tale solitudine e vengono presi in carico dall' emit
tente nella loro intimità.
2 . 3 . Complementarità/simmetria
23 7
della relazione si è allo stesso livello. Non dunque dissimetria,
ma al contrario una relazione riflessiva, «simmetrica)) . Emit
tente e ricevente si interessano alle stesse cose, amano gli
stessi dischi e non sono poi tanto differenti nemmeno da
un punto di vista sociale . Gli animatori , ad esempio , parlano
lo stesso linguaggio familiare dei loro ascoltatori . Talvolta
addirittura, spingendo la simmetria sino al limite, annunciano
che taceranno per meglio ascoltare la trasmissione. Molto di
stanti dal faccia a faccia ineguale, si ha dunque in questo
caso un fianco a fianco , nel quale animatore e ascoltatore
ascoltano insieme, in comunione, le stesse cose.
Due strategie di conseguenza molto differenti : da un lato
delle radio leader legate all ' élite, all 'influenza, alla capitale,
ai modelli e dali ' altra delle radio partner , vicine, allo stesso
livello e somiglianti agli ascoltatori .
2 . 4 . Socializzazionelevasione
238
zazione, quanto come un aiuto per ripiegarsi su sè stessi ,
verso il polo dell ' I o , rinchiudersi in un mondo interiore. An
che in questo caso, troviamo due strategie chiaramente distin
te: in opposizione alle radio nazionali aperte , impegnate nella
realtà sociale e fondate sui valori dell ' esterno , le radio locali
musicali valorizzano i valori dell 'interiore, in termini di di
stanza rispetto al sociale , di ripiego sugli spazi privati e sui
territori soggettivi .
2 . 5 . Comprensione/sensazione
239
nali e locali musicali . Queste cinque figure potranno sembra
re, agli occhi dei professionisti del settore, un pò grezze e
non molto originali . Tuttavia esse costituiscono solamente un
frammento dell ' analisi e sono precisate e completate da un
paradigma che comprende altre 21 figure.
240
tali stazioni . I notiziari descrivono un universo in bianco e
nero , talvolta esclusivamente nero , in contrasto con l' univer
so costruito dalle radio locali , ad un tempo colorato e senza
rapporto con l ' attualità.
In questo senso l ' immaginario figurativo associato alle ra
dio nazionali è pieno di numeri e di parole, mentre quello
associato alle radio locali è spesso quello delle vacanze, tal
volta quello della moda. Abbiamo dunque a che fare con
radio cerebrali da un lato e sensoriali dall ' altro .
È in questo quadro che si deve situare il ruolo di due altre
figure : quella della complemen tarità per le radio nazionali,
ovvero la costruzione di un legame tra un emittente e un
ricevente diversi tra loro , e quella della simmetria per le radio
locali musicali , ossia la costruzione di un legame grazie al
quale emittente e ricevente si assomigliano, sono in un certo
senso uguali, complici .
Questa situazione traspare da molti indicatori nel materiale
proiettivo prodotto dai gruppi di ascoltatori . Ad esempio,
l ' immaginario associato alle radio nazionali contiene una rap
presentazione degli emittenti , mentre l 'immaginario associato
alle radio locali private è nettamente focalizzato sui riceventi .
Nel primo caso vengono rappresentati i personaggi tipicamen
te rappresentativi del discorso delle radio nazionali : le star
ad esempio , esseri al tempo stesso individualizzati e ben diffe
renti dall ' ascoltatore. È evidente che a partire da là l ' ascolta
tore può sognare, ma è chiaro che nell ' identificazione alla
star , il meccanismo ·ha un senso solamente se poggia su una
differenza irriducibile tra la vedette e l ' ascoltatore ; differenza
che deve rimanere tale per poter funzionare come fonte di
fascinazione e di piacere. Gli ascoltatori sposano dunque una
logica della differenza tra emittente e ricevente.
Nel caso delle radio locali viene evocato solamente il desti
natario e nella maggior parte dei casi sotto forma di un ' im
magine ricorrente nella produzione proiettiva degli ascoltato
ri : una persona sola, abbagliata da una fonte di luce. Appaio
no qui condensate le tracce di numerose figure : la relazione
duale, un legame sensoriale e non intellettuale, un ascolto
ad un tempo solitario e passivo , il ripiego nell' interiorità e
241
l' annullamento del tempo sociale.
Talvolta, per rappresentare l 'immaginario delle radio loca
li, gli ascoltatori hanno utilizzato la metafora della lettura,
piacere solitario e a-sociale. Come se il contratto d 'ascolto
delle radio locali avesse dei tratti comparabili al legame tra
il lettore e una testata giornalistica. Ciò che ci preme sottoli
neare in questa sede è che dalla differenza tra le due strategie
(e dunque tra i due tipi di legami proposti), risultano due
meccanismi molto differenti di identificazione: da un lato un 'i
dentificazione per ammirazione, se così si può dire, alla star ,
dall ' altra un ' identificazione per mimetismo con chi parla alla
radio e che , come abbiamo visto , si definisce come assimilabi
le ali ' ascoltatore .
Tutto questo è strettamente legato ad un ' altra differenza
nella percezione che gli ascoltatori hanno del legame con i
due tipi di radio : tale differenza concerne le immagini della
socialità associate ai due tipi di emittenti . Nel caso delle sta
zioni nazionali troviamo una socialità che rimanda tanto alla
convivialità dell'amicizia, che alla socialità della famiglia. Quan
do appaiono delle persone , si tratta di persone che hanno
delle relazioni di scambio tra loro . Nell ' immaginario delle
radio locali invece, quando viene rappresentato un gruppo
(cosa di per sè già rara) , abbiamo a che fare con un raggrup
pamento di classe, ad un collettivo che si costituisce sulla
base della riunione di un certo numero di persone e non per
chè ci siano delle interazioni tra gli uni e gli altri. Ancora
una volta, un universo composto per somiglianza e non per
complementarità di differenze .
È inoltre possibile rintracciare nel materiale proiettivo pro
dotto dagli intervistati una percezione abbastanza chiara della
doppia operazione che sembra costituire uno degli aspetti fon
damentali della strategia discorsiva delle radio locali private .
Da un lato abbiamo visto c ' è il raggruppamento delle persone
che si riuniscono tra loro . Tale gruppo , per il principio di
simmetria, include tanto l ' emittente che il ricevente . Ma esso
presuppone un' altra operazione, cronologicamente preceden
te. Tale azione consiste nel reperire coloro che verranno in
seguito raggruppati come « uguali», separando/i da un col/et-
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tivo che corrisponderebbe grosso modo alla popolazione fran
cese che ascolta la radio, considerata in tutta la sua diversità
ed eterogeneità . Ora, tra gli esercizi proiettivi ritroviamo la
rappresentazione esatta di questo processo: da un lato l ' im
magine di una collettività necessariamente eterogenea, molte
plice , prima dell ' invenzione delle radio locali e d ' altra parte
l' immagine dell' individuo che si distacca dalla comunità a
partire dal momento in cui entra in contatto con la stazione
e che, tramite l ' ascolto, ritrova i suoi simili .
Questa nuova operazione ci sembra essere al cuore stesso
della strategia delle nuove radio locali private. La costruzione
di una immagine del ricevente destinata a funzionare come
luogo d ' identificazione per certe categorie d' ascoltatori e si
multaneamente definizione di quanti sono stati «scelti» come
elementi di una classe d ' ascoltatori differenti dagli altri . Le
radio locali private hanno introdotto nell 'universo radiofoni
co una strategia di complicità già molto diffusa nella stampa
periodica.
Finora abbiamo evocato alcuni indicatori, reperiti nella pro
duzione proiettiva degli intervistati , che rinviano alle figure
dei due contratti d ' ascolto descritti in precedenza . Qualche
osservazione meritano tuttavia anche le interviste , dato che
abbiamo trovato nelle interviste qualcosa che assomiglia a
questa doppia operazione caratteristica delle strategie delle
radio . Il distacco dalla collettività come effetto della strategia
di segmentazione appare nelle interviste in due forme (che
possono d' altronde· combinarsi) : sia come distacco nei con
fronti del contesto familiare, e allora l ' ascolto interverrà co
me un' espressione (tra tante altre) della rottura generazionale
nell ' ambito del gruppo familiare; sia più globalmente come
presa di distanza nei confronti del contesto sociale in generale
e del mondo politico in particolare . Mentre le radio nazionali
simbolizzano per i loro ascoltatori l' apertura alla vita sociale ,
economica e politica, le stazioni locali private sembrano foca
lizzate su una presa di distanza rispetto al sociale da parte
dei loro ascoltatori, se non addirittura di depoliticizzazione .
Un'ultima osservazione . Questa ricerca ci ha permesso di
cogliere due tipi di posizionamento delle radio nel momento
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della prima cristallizzazi one del linguaggio delle radio locali
private. C ' è da scommettere che l ' opposizione permarrà, ma
che l ' opposizione iniziale tra i due tipi andrà attenuandosi .
Perché? Innanzitutto perchè l 'introduzione progressiva della
pubblicità nelle radio musicali private non può che nuocere
ad uno degli aspetti del loro contratto , ovvero la volontà
di omogeinizzazione del loro linguaggio lungo tutta la giorna
ta, omogeneità che risulta fondamentale per costruire uno
specchio in cui un solo tipo di ascoltatore possa riconoscersi
senza ambiguità. La pubblicità è generatrice di diversità al
l 'interno del discorso radiofonico , non fosse che per la diver
sità di segmentazione dei messaggi .
D' altra parte, l' apparizione nel discorso delle radio musica
li locali di forme (o di generi) caratteristici delle radio nazio
nali (come i giochi che privilegiano una dimensione d 'interes
se a scapito del puro piacere sensoriale) contribuirà a confon
dere ancora di più la differenza tra i due posizionamenti .
(Nel corso della ricerca si è constatato che la di fferenza tra
i due tipi di stazioni è percepita meno chiaramente a Marsiglia
che a Parigi , proprio per questo genere di ragioni) . Non si
può escludere infine l' emergenza di nuove strategie, che met
tano in scena nuove figure, ancora sconosciute per il momen
to . Ciò renderebbe ovviamente il quadro ancora più comples
so, indebolendo la polarità attuale.
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639. Impresa, comunicazione, mercato, collana diretta da Giampao
lo Fabris