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La trasmissione di un messaggio tramite un’immagine (e perciò chiamata a volte comunicazione iconica dal

greco eikon “immagine) che rappresenta in maniera metaforica la realtà, la comunicazione per immagini
permette di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile. Grazie al suo forte
potere di richiamo alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione. Può avvenire
attraverso diversi strumenti quali: la fotografia, la grafica, la pittura la scrittura e i video (incisione,
illustrazione).

L’inizio della comunicazione visiva risale al paleolitico in cui ci sono le prime apparizioni, non legate ad una
funzione pratica, ma alla comunicazione attraverso immagini, questi dipinti rupestri si potevano già
chiamare comunicazione visiva perché avevano un significato, contenevano un bagaglio di emozioni,
riflessioni, percezioni che in alcuni casi ù2 se giunte intatti fino a noi”, ci permettono di comprendere il
modo di pensare di un intera epoca molto spesso nell’osservare delle immagini si tratta di decifrare dei
simboli che convertivano rapidamente un idea o un concetto anche compresso in un segno. Utilizzavano
dunque un linguaggio universale ed oggettivo, certamente la più antica forma di comunicazione visiva.

Tuttavia non sempre il linguaggio utilizzato ha un interpretazione univoca: nel caso del segno del cuore,
sede ai giorni nostri di sentimenti ed emozioni e simbolo d’amore (con le varianti del cuore che simboleggia
un unione e del cuore spezzato nella situazione opposta), spesso gli egizi assume il significato di sede
dell’anima, che andava pesato a confronto con una piuma (simbolo della dea Maat dea della verità e
giustizia) nella pratica della psicostasia “nel antica religione egizia, veniva sottoposto il defunto alla
pesatura del cuore o pesatura dell’anima per valutare se il defunto avesse condotto una vita retta”. Presso i
cattolici può invece simbolizzare Maria stessa o Cristo. La storia ci fornisce molti esempi di simbolismo: per
esempio l’alloro rappresenta gloria mentre l’oliva la pace, il giglio la solennità, rosa amore, narciso
narcisismo ecc…

La storia ci fornisce molti esempi di simbolismo, utilizzato per fornire informazioni, raccontare storie e
rappresentare la realtà. Naturalmente ogni cultura produce simboli propri e solo in alcuni casi (soprattutto
recenti data l’attuale grande possibilità di diffondere le immagini) si tratta di simboli con valore universale,
il medium è infatti secondo il Contismo (lo studio dei processi mentali mediante i quali le informazioni
vengono acquisite dal sistema cognitivo ed elaborate, memorizzate e riutilizzare) segno/simbolo e sistema
simbolo/linguaggio in effetti anche a causa delle differenze culturali potrebbero esserci degli ostacoli alla
percezione del messaggio contenuto nell’immagine, limitando la sua efficacia o falsando ed ostacolando la
comunicazione. Un episodio di comunicazione fuorivamente potrebbe essere il cartello con il divieto di
fumare trovato all’interno di una carrozza di un treno in Spagna anziché il più diffuso segnale di divieto che
mostra una sigaretta accesa attraverso una barra rossa su cui vi sono una sigaretta accesa ed una pipa. La
domanda che il ricevente potrebbe farsi è: “non si possono fumare sigarette o la pipa, ma si può fumare un
sigaro?”. Il solo disegno della sigaretta sarebbe stato compresso come “proibita l’azione del fumare”. In
questo caso la frase che si può inferire è invece: “è proibito usare sigarette e la pipa”. In questo caso
l’aggiunta di un segno (quello della pipa) genera incertezza nella comunicazione, compromettendo la sua
efficacia. Naturalmente una conoscenza più approfondita dei comportamenti sociali ha proposito del fumo
in luoghi pubblici in spagna avrebbe aiutato il ricevente. Nella società moderna il ricorso ai simboli sembra
preponderante rispetto alla produzione meramente estetica: con i simboli si cerca di trasmettere non solo
rappresentazioni di oggetti ma soprattutto relazioni concettuali. Il caso dei cartelli stradali, gli avvisi, i luoghi
aziendali le icone sul desktop… la vita quotidiana oggi si presenta come un complesso sistema di
comunicazioni più o meno integrante: dalla segnaletica di servizio ai vari tipi di informazione sociale e
commerciale che siano transitorie come le “affiches” oppure permanenti come le insegne, fino ad arrivare
alla vere e proprie “architetture pubblicitarie” dei supermercati e centri commerciali. La comunicazione
visiva odierna è in gran parte costituita dai mezzi di comunicazione di massa che si differenziano dai canali
di cui si era avvalsa per secoli la comunicazione sociale per l’uso dei mezzi, per le tecniche (di marketing) e
per i processi di produzione di tipo industriale, ma si differenzia anche perché i messaggi veicolati dalla
pubblicità sono generalmente destinate ad una massa indifferenziata di individui senza alcuna distinzione di
cultura o di contesto sociale.

Vita pratica
Nella vita di tutti i giorni ti troviamo a confronto con innumerevoli esempi di comunicazione visiva.
Pensiamo per la segnaletica stradale orizzontale e verticale, oppure ai cartelli indicatori presenti nei luoghi
di grandi ritrovi come gli ospedali e gli aeroporti. Non solo luogo le strade ma anche all’interno dei
complessi industriali esister un’intensa rappresentazione di questa forma rappresentativa: il testo unico in
maniera di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per esempio, obbliga a titolo preventivo all’uso dei cartelli
indicatori che rappresentino i potenziali pericoli presenti, nei cartelli mobili e/o momentanei, nella
progettazione o realizzazione della cartellonistica che è fondamentale prevedere l’efficacia comunicativa.
Considerando la cartellonistica stradale presente in Europa il confronto tra segnali con medesimo
significato presenta similitudini molto marcate e caratteristiche grafiche che consentono la comprensione
del testo visivo a qualunque cittadino si trovi a transitare sulle strade europee. Solo l’Irlanda presenta colori
e forme molto differenti da quanto usato negli altri paesi. In questo caso è necessario che l’automobilista
sia informato per evitare di incorrere in incidenti o sanzioni. Per continuare il nostro esercizio cognitivo

per continuare il nostro esercizio cognitivo di confronto tra diverse manifestazioni visive Reali legati
alla vita di tutti i giorni e pervenire ad una conclusione, Confrontare era cartellonistica stradale
presente in Europa con l'altra utilizzata di diversi contesti continentali. è opportuno In ogni caso è
opportuno In ogni caso verificare attraverso la storia dei paesi considerati le origini e le influenze
culturali che possono aver contributo al corso d'azione degli oggetti visivi così come oggi si
presentano. Non va dimenticato inoltre che convenzioni internazionali favorite anche dalle
pressioni economiche di mercato, possono a loro volta aver influenzato la cultura indigena.
Verranno considerati soltanto alcuni paesi di ogni continente, confidando che ogni cultura sia
soggetta anche se in minima parte all’influenza dei paesi confinanti.

Gli elementi della comunicazione visiva

L’approccio semiotico (iconologico) permette di occuparsi di segni: elementi che significano qualcos’altro
rispetto al fenomeno stesso. Come per tutti i tipi di comunicazione anche per la comunicazione visiva si
considerano l’emittente, il ricevente, il canale, il codice, il messaggio e il contesto come teorizzato dal
linguaggio Roman Jacobson “semiologo russo formalizzato usa” (teoria Shannon Weaver), marketing mix,
Price, Place, Product, Promotion. Lo studioso si interessa anche degli aspetti funzionali della comunicazione
individuando 6 funzioni del linguaggio favorevoli anche alla comunicazione visiva, si può distinguere in :

-causale: la trasmissione di un’immagine che può essere liberamente interpretata dal ricevente

-intenzionale, cioè la trasmissione volontaria dell’informazione tramite un’immagine e un codice per un


determinato obbiettivo.

Design della comunicazione: il campo della comunicazione grafica con l’espressione dei nuovi media, ha di
fatto costretto molti operatori della comunicazione visiva ad estendere le loro competenze per poter
progettare in modo più funzionale l’interfaccia “Grafic user inteface” e il contenuto sottostante. Design
della comunicazione è il termine oggi utilizzato anche per definire la progettazione di un qualsiasi prodotto
di comunicazione perché questa sia comprensiva di tutti i livelli: dalla strategia alla creatività fino
all’esecuzione tecnica. Perché la comunicazione si possa svolgere, si deve per l’altro stabile, attraverso il
messaggio, un contatto, una connessione sia fisica che psicologica tra emittente e destinatario. La
comunicazione intenzionale può a sua volta classificata per tipi di comunicazione trasmessa:

-informazione pratica di tipo oggettivo è accettata comunemente il ricevente interpreta usando un codice
appreso e diffuso (come una piantina di un edificio, segnali stradali ecc…)

-informazione estetica, di tipo oggettivo essendo l’estetica un fattore assolutamente oggettivo. Il messaggio
potrà essere interpretato in maniera differente dai diversi riceventi.

Tuttavia anche nel caso di una comunicazione internazionale che si avvale di un codice condiviso,
potrebbero esserci dei filtri che alternano la percezione del messaggio contenuto nell’immagine limitando
la sua efficacia, falsando ed ostacolando la comunicazione. Gli ostacoli potrebbero essere:

-sensoriali: dovuti ai disturbi nei sensi del ricevente (ad esempio non distingue i colori, o è sordo per tanto
la sua comunicazione è tutta visiva attraverso la lingua dei segni)

-operativi: dovuti alle caratteristiche dei riceventi (ad esempio è un bambino)

-culturali: legati alla cultura e all’immaginario visivo del ricevente (ad esempio i giapponesi)

Nella comunicazione si consideri la presenza di almeno 2 soggetti interessati all’attività. L’emittente infatti
propone un opera che contiene un messaggio che assume diverse caratteristiche. Il ricevente potrà
comprendere in maniera più o meno completa l’entità del messaggio.

Il messaggio potrà assumere le seguenti caratteristiche:

-il tipo oggettivo, se si considera solo la forma che l’artista sceglie.

-definito rappresentativo, perché scelto dall’autore o emittente.

- definito percettivo, è bravo referenziale perché attribuito dal riferente.

La comunicazione assume carattere di efficacia se almeno la seconda e la terza modalità coincidono.

Infografic

Information design

Infografica *l’operazione tecnica dell’operazione chirurgica illustrata

È l’informazione proietta più informa grafica e visuale che testuale. Come tecnica è nata dall’incrocio
dell’atre grafiche con il giornalismo e l’informatica. Le immagini utilizzate elaborate tramite computer
palette grafiche elettroniche possono essere 2d o 3d, animate o fisse. Oggi l’infografica è frequentemente
utilizzata nei giornali, riviste scientifiche, nei saggi, nei manuali di istruzione o statistica, nei libri di testo
scolastici. Inoltre molto utilizzata da matematici, statistici e informatici per semplificare concetti di sviluppo
e comunicazione di informazioni stratte. Alcuni esempi di infografica sono:

1) Tabelle
2) Diagrammi di flusso (linguaggio di modellazione grafico per rappresentare il flusso di controllo di
algoritmi, procedure, istruzioni argomentative)
3) Mappe concettuali (le mappe servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze
intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista)
4) Schemi a blocchi (è una rappresentazione grafica usata per descrivere idee e concetti)
5) Istogrammi
6) Grafici
7) Mappe
8) Mappe tipografiche
9) Schemi
10) Sistemi di segnaletica

Sviluppo di un Messaggio visivo

Nel 1972 Otto Neurath introdusse un sistema di pittogrammi progettati come linguaggio visivo
internazionale. Isotype (questo il nome del gruppo di pittogrammi) include una serie di figure umane
stilizzate che saranno la base delle figure umane che verranno usate in futuro.

Otl Aicher un designer tedesco oppositore del nazismo. Marchio Lufthansa. In occasione per le olimpiadi di
monaco di baviera creò una serie di pittogrammi che influenzarono lo stile nella stilizzazione della figura
umana in tutta la scena pubblica.

Esperti contemporanei di infografica

Information designers

Edward Tufte* famoso per i suoi scritti nell’ambito nell’infografica. Considerato un pioniere in questo
ambito è stato nominato il “Da vinci dei dati” dal New York times. Statistico e scultore ha scritto una serie di
libri fondamentali per l’infografica. Tufte tiene molti workshop e letture sull’argomento. Descrive il
processo di comprimere molte informazioni in un’immagine bidimensionale che chiama “escaping flatland”.

Nigel Holmes è un rinomato creatore di ciò che lui chiama explanation graphic (grafici di spiegazione) i suoi
lavori non sono una semplice forma visiva di informazioni ma anche di conoscenza “sul come fare”. Ha
creato grafici per 16 anni per il Times Magazine. E inoltre autore di alcuni libri sull’argomento. Vicino e
fortemente legato all’argomento Infografica l’information design: l’infografica infatti viene considerata una
sezione del information Design.

Peter Sullivan

Donald Noman

Sam Ward

Paul Mijksenaar olandese, esperto nella segnalestica e trasposto pubblico Wayfunding* segnaletica studio
delle rappresentazioni spaziali internazionali e waysigning gli esempi più famosi sono la segnaletica per
molti aereoporti olandesi tra cui quello di amsterdam schlphole e per l’aeroporto JFK di new york

bureau d'etudes si concentra di argomenti complessi come le struttre di potere complessi o come i media
negli Usa sono collegati tra di loro creando mappe sul potere l’arte e l’economia il governo del mondo da
parte private o sui sistemi contemporanei di bio controllo, bureau visualizza questi sistemi mappandoli
sicuramente il modo per rendere queste informazioni complesse più facilmente accessibile.
Nell’insieme ciò che mirano a dimostrare è principalmente quanto complesse siano alcune strutture dei
media e quale siano le attuali relazioni senza semplificare, senza renderle più semplici da capire.
L’obbiettivo principale non è informare ma dimostrare il sovraccarico di informazione a cui siamo soggetti
tra “lettori” o più in generale come fluitore di informazioni. Una nuova frontiera per l’infografica apertasi
grazie soprattutto alla diffusione capillare dei personal computer, è la sua rappresentazione animata fluibile
normalmente sulla rete internet, nei siti online delle più importanti testate giornalistiche, nei siti dedicati
all’educazione, nei più aggiornati strumenti multimediali fluibili sui siti dei motori di ricerca. In un recente
sviluppo di software grafici ibridi che implementano linguaggi di programmazione e da un utilizzo
relativamente facile (come la piatta forma Adobe Flash) hanno portato molti design dell’informazione a
pubblicare in rete una mole crescente di grafici più o meno interattivi stimolando la creatività e ricercando
nuovi standard di rappresentazione.

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