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LIBRO VII

Le virtù dianoetiche facenti parte dell’anima razionale. Tami che


LIBBRO I affronta: le 2 parti dell’anima; desiderio-intelletto-scelta; arte, virtù
Argomenti: definizione di politica; oggetto di questa scienza; scienza, intelletto, saggezza e sapienza.
definizione del bene e della contingenza; 3 tipi di anima per
l’uomo. Per delineare le virtù dianoetiche recuperiamo la nozione
La scienza architettonica per eccellenza è la politica che stabilisce il dell’anima razionale distinguendola in 2 tipi: razionale (realtà
fine ultimo dell’uomo. I fini come i beni sono plurali e c’è bisogno necessaria) e calcolatrice (realtà contingenti). Le realtà necessarie
di una gerarchia. La politica viene usata da Aristotele in modo sono ad esempio gli enti matematici, sono così e non possono non
ampio, ma necessario per l’uomo politiche che voglia occuparsi esserlo, enti contingenti sono tutte le altre cose. Dio è ente
delle cose dello stato con una preparazione seria e mediata. La necessario per eccellenza perché se non esistesse non esisterebbe
politica di Aristotele è scienza pratica e non teoretica. Fornisce le nemmeno il mondo. Gli oggetti delle scelte sono quasi sempre
conoscenze teoretiche per raggiungere la felicità e subito dopo ci contingenti. La virtù etica è una disposizione alla scelta, desiderio
mostra le pratiche per raggiungerla. Inoltre la politica si occupa dei di deliberazione e devo calcolare i mezzi per raggiungere il fine. Le
beni che riguardano tutti, ovvero la felicità di tutti. L’etica ha dei virtù dianoetiche sono 5:
limiti, uno su tutti, è un’arte per adulti dove le loro conoscenze 1) ARTE, è contingente perché è la disposizione a produrre
sono divenute habitus che gli permette di essere felici. qualcosa di nuovo. Non è istinto ma azione pensata scegliendone i
Oggetto della politica è il raggiungimento mediante l’azione della mezzi. È produzione razionale e legata al soggetto che la produce.
felicità (sommo bene). Per spiegarci cosa sia il bene Aristotele fa 2)SCIENZA, il suo oggetto ha un’esistenza necessaria e per
una critica a quello platonico che lo aveva immobilizzato in conseguenza è eterno, ingenerato e incorruttibile le leggi
qualcosa di comune, universale e uno. Mentre per lo Stagira il bene scientifiche sono sempre vere.
ha un fine a cui tendere ed è oggetto dell’etica. Dobbiamo sempre 3) INTELLETTO, è collegato alla scienza ma ha una forma diversa di
differenziarlo nella nostra coscienza fra ciò che è necessario e ciò LIBRO V conoscenza. La scienza conosce deduttivamente mentre l’intelletto
che è contingente. Felicità come bene sommo e fine della vita La più importante virtù etica è la giustizia. A molteplici significati: è intuitivo. Alcuni principi primi si colgono solo tramite intelletto.
umana. Bisogna educare a desiderare, costruire una scienza etica giustizia come virtù generale e specifica; giustizia distributiva e 4) SAGGEZZA, si coglie con il metodo induttivo, dall’esperienza ai
della felicità, capendo quale sia il bene sommo a cui tendere. correttiva; giustizia come equità; senso negativo della giustizia, principi. Il saggio non è moralista ma colui che sa deliberare bene
La felicità è autosufficiente e si esprime nell’esperienza l’ingiustizia. per rendersi felice. Non è colui che sa tutto ma colui che ha come
comunitaria con il bisogno di amici, responsabile perché si basa oggetto la virtù della felicità dell’uomo. Saggezza e azione sono
sulle mie azioni-scelte. La felicità è perfetta, una volta raggiunta Vediamo il significato di giustizia in senso ampio: è il rispetto di collegate ma a differenza dell’arte non si conclude con l’opera ma
non ho bisogno di niente altro (eccetto gli amici). La felicità è tutte le norme prescritte dall’autorità legislativa e si identifica con la saggezza è nell’azione stessa. Più sono saggio più sono virtuoso.
proprio dell’uomo, della razionalità, ha come oggetto la vita intera. la virtù in generale educando il singolo fin dalla più tenera età. Ad Il saggio riconosce intuitivamente la bontà-giustizia dei desideri.
Scrive Aristotele “una rondine non fa primavera”, la felicità non è Aristotele non interessa questo ma vuole soffermarsi sul suo 5)SAPIENZA, sapiente è colui che eccelle in una cosa. È la virtù
un istante ma un’azione permanente (non contingente). L’anima si significato più specifico, ovvero il rispetto dell’uguaglianza. dianoetica più importante perché ha per oggetti solo elementi
articola in principali funzioni: vegetativa-nutritiva (appartiene a Uguaglianza intesa come la distribuzione dei beni. La giustizia viene necessari, addirittura principi primi. Conosce sia deduttivamente
tutti gli esseri viventi e coinvolge le attività di cui siamo consapevoli definita anch’essa dal giusto mezzo. La definizione di una azione che induttivamente, conosce Dio (motore immobile) le cose in sé e
e non, perciò può essere trascura nell’indagine morale) giusta: disposizione di chi obbedisce intimamente alla legge e di chi le cose ultime. La sapienza è attività contemplativa e non prevede
desiderativa (l’uomo può governarla tramite la ragione) e razionale non cerca di avere di più degli altri per le cose buone e non cerca di praxis. L’uomo veramente felice è sapiente però anche la saggezza
(attività umana divisa in 2 parti, scientifica e calcolatrice dove avere di meno quando si tratta delle cose cattive (giusto mezzo). La è utile perché la scienza dell’azione e ci permette di trovare i mezzi
l’uomo sperimenta le virtù dianoetiche e etiche). giustizia può essere di due tipi: distributiva e correttiva. per essere felici.
-la distributiva riguarda la distribuzione dei beni alle persone con
LIBRO II criterio di proporzionalità ( a:b=c:d) LIBRO VIII
La virtù come componente essenziale del bene dell’uomo (felicità). -la correttiva (penale) deve correggere uno squilibrio, ristabilire a L’amicizia: essenza dell’amicizia e come sorge; necessità
Temi che affronta: virtù come disposizione permanente dell’anima; proporzione dell’uguaglianza. Obiettivo della sanzione è ripristinare dell’amicizia; specie di amicizia. L’amicizia non è un sentimento ma
azione virtuosa è determinata oggettivamente dal giusto mezzo; uguaglianza. Elemento di mediazione della giustizia è la moneta, una virtù (disposizione permanente dell’anima) fondata su scelte
azione virtuosa determinata soggettivamente dalla coscienza sintomo per scambiare valore e sintomo di essenza di giustizia. Il deliberate, essa si realizza nella comunione di vita nel suo continuo
dell’azione (scelta deliberata); virtù- vizio- piacere- dolore; virtù coronamento della giustizia è l’equità, superiore della giustizia in e duraturo scambio di beni, fondata su un piano di uguaglianza.
dianoetiche ed etiche. generale, adegua la legge universale ai casi particolari. Uomo equo Motivi per cui si istituisce un’amicizia, UTILE, amicizia strumentale
è quello che sa correggere l’inevitabile approssimazione della e al termine dell’utilità l’amicizia termina; questi sono conoscenti;
Le virtù non esistono in natura ma bisogna impararle, ecco la legge, regolandosi alla situazione concreta (es. vigile-donna incinta- PIACERE, quando finirà anche l’amicizia, e BENE- VOLONTA’ DI
necessità di scrivere l’etica. La virtù è una disposizione permanente eccesso di velocità- altra macchina). È la forma più nobile di BENE, voler bene è il motivo essenziale e puro. Voler bene significa
dell’anima, ovvero l’uomo compie azioni con consapevolezza, giustizia. Poi Aristotele parla della giustizia in famiglia e nella contestualizzare la ricerca dell’utile e del piacere nella dimensione
agisce e sceglie quindi è giudicabile. Questa disposizione è stabile. società. In famiglia, contesto greco, l’uomo non è giustificato a del bene. L’amicizia è assolutamente necessaria. L’uomo virtuoso
Le virtù non sono passioni dell’anima, non sono capacità. Tutto ciò compiere giustizia verso moglie-figli-schivi perché questi sono parti dell’etica è si autosufficiente ma allo stesso tempo dipende dagli
che non è disposizione permanente dell’anima è vizio. Le virtù di lui e se fa del male è come se lo facesse a se stesso. Un atto amici. Un uomo senza amici è incompleto, è una virtù etica
hanno a che fare con la scelta e ci fanno esercitare il giusto mezzo. ingiusto è un vizio deliberato consapevolmente. La giustizia inoltre eccezionale, unica dipendenza positiva. È la forma più ideale di
Il carattere oggettivo di una azione buona è evitare l’eccesso e il si divide in naturale e positiva. Le azioni ingiuste non sono giustizia e rende l’uomo saggio. L’amicizia è sempre una relazione
difetto. Tutta l’etica ruota attorno al giusto mezzo. Il carattere imputabili all’uomo in 4 casi: se il contenuto è ingiusto ma succede giusta e non ha bisogno di politica. Un uomo è amico di un altro
soggettivo di un’azione virtuosa deve seguire 3 elementi: il per disgrazia; se inaspettato e senza malizia; quando agisco sotto uomo non ogni tanto ma per lo più. Tutto questo discorso vale per
soggetto deve conoscere tutti o i principali elementi per impulso passionale; quando la deliberazione è consapevole. le amicizie fra uguali.
determinare una situazione concreta e compiere l’azione; la scelta Poi ci sono le amicizie fra diseguali, come quelle fra genitori e i
è deliberata e il soggetto deve essere motivato dalla virtù. propri figli. Visto che l’amicizia è una forma di scambio, con i
Possiamo anche sostenere che la relazione virtù-vizio si connette a genitori non c’è scambio equo perché io non posso dare quello che
quella piacere-dolore. Aristotele poi procede a definire le virtù loro hanno dato a me, la vita. Saremo sempre creditori dei nostri
dianoetiche ed etiche. Le virtù etiche non esistono in natura e si genitori. Solo se l’uguaglianza viene recuperata con un criterio di
apprendono tramite la pratica e devono diventare un habitus. Poi proporzionalità, chi più da più deve ricevere e chi meno da meno
ci sono le dianoetiche che possono essere insegnate ed apprese riceve. Unica amicizia negata è quella con gli dei (Grecia) perché
mediante l’attività puramente intellettuale. Sono razionali e sono le con dio non si ha né uguaglianza né proporzione. Il fondamento
più affascinanti. dell’amicizia per gli altri si fonda sul bene in noi stessi. L’uomo
virtuoso deve essere egoista, virtù non vizio. Il bisogno di amici non
LIBRO III cessa quando ho trovato la felicità. Nonostante sia felice ho
Dopo aver detto che l’uomo persegue il bene generale e che il bisogno di amici, un giusto numero, poiché altrimenti non colto
bene per l’uomo è la felicità, essenza della felicità sono le virtù, ora tutti per bene e perché siccome è legata alla comunione dei beni,
Aristotele sostiene che le virtù si attuano con una azione. Vediamo devo farlo come disposizione permanente.
la struttura di una azione: azioni morali sono libere da
condizionamenti esterni (volontarie e involontarie); bisogna LIBRO X
determinare i mezzi di una scelta tramite deliberazione; uomo La contemplazione:
responsabile delle sue azioni e dei propri vizi-virtù. è l’unica attività fine a se stessa che non prevede praxis, dove
l’azione ha come bene se stessa. In questo libro Aristotele ci dice
Il primo carattere della scelta è la sua volontarietà-involontarietà. che la felicità a cui fa riferimento è tendenza al piacere e
Le scelte volontarie sono tutte quegli atti che scegliamo, volentieri appartiene intrinsecamente alla natura umana e non deve
e consapevolmente e quando la causa è interna all’uomo, vergognarsi di cercarla. Più c’è piacere nel compiere azioni più
valutabile moralmente. Quelle involontarie sono azioni che l’uomo l’atto è compiuto (es. bambino quando gioca, è lui stesso il gioco).
compie direttamente o non o costretto da altri (es. sotto minaccia La differenza fra gioco e contemplazione è che il gioco è
pistola). Oppure senza rendersi conto oppure per ignoranza (es. simulazione-finto, mentre la contemplazione è realizzabile della
svezzamento possibili allergie). LA scelta è un atto volontario parte superiore dell’anima, il pensiero. Il sapiente è l’unico
determinato dal pensiero. La scelta riguarda i mezzi che il soggetto veramente felice perché è occupato nell’attività per eccellenza, la
decide di utilizzare per raggiungere il fine, cuore dell’azione contemplazione dei principi primi. L’uomo veramente felice
morale. Azione morale quando procede verso una scelta. La vera somiglia agli dei. Unica differenza è che gli dei possono
scelta è la deliberazione ovvero scienze dei mezzi. L’uomo dunque contemplare in eterno mentre l’uomo ha bisogno di mangiare,
sarà responsabile delle sue azioni e dei suoi vizi-virtù. Le prime bere, stare in salute, stare con gli amici e di queste cose dovrà
virtù ad essere analizzate sono quelle della parte irrazionale averne bisogno sobriamente (una pausa) e dedicarsi il più possibile
dell’anima che ubbidiscono comunque alla ragione. Sono il alla contemplazione. Questo libro secondo Aristotele non è per
coraggio e la temperanza. tutti ma solo per gli eccellenti (pochi). La massa ha solo un modo
per agire con virtù: avere paura della legge e delle sue sanzioni. La
maggior parte delle persone farà quello che è scritto nell’etica solo
per paura di incappare in sanzioni. La politica quindi si divide in 3
significati:
1) POLITICA COME ETICA: etica Nicomachea vale solo per eccellenti
e non per la massa;
2) POLITICA COME SCIENZA NOMOTETICA: politica come scienza
delle leggi, è la più forte ed è efficace per la massa che deve
leggere l’etica. Costruisce il sistema di leggi e sanzioni e così la
massa diviene virtuosa.
3)SCIENZA POLITICA VERA E PROPRIA: è lo studio delle forme di
governo e delle costituzioni (contratti sociali che diamo per
costruire leggi che valgono per la maggior parte delle persone e le
costringe ad essere virtuose).

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