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Tra Empsfinsamkeit e Sturm und Drang

Tra il XVII e il XIX secolo, la nascita e lo sviluppo dello Stato moderno misero in crisi la “potenza
politica” dell’aristocrazia, segnandone quindi, il lento declino.
Il processo d'industrializzazione pareva inarrestabile, esattamente come i progressi nella ricerca
scientifica, nell'innovazione tecnologica, nell'uso dei mezzi comunicativi. Contemporaneamente si
andava sviluppando l’idea secondo cui il progresso generasse avidità, corruzione, individualismo,
riducendo l’uomo ad una macchina, privandolo del sentimento naturale. Tutto questo entrava in
contrasto con gli ideali dell’Illuminismo, il quale mirava a raccontare il “vero e naturale”, secondo
gli ideali dell’Empfindsamer stil. Di contro, infatti, ci si trovava davanti ad una realtà corrotta dal
progresso tecnico-scientifico.
Consideriamo inoltre, che in questo periodo, vennero meno l’ottimismo e la fiducia nella ragione,
tanto che filosofi, letterati, poeti e artisti si volsero al passato, rivalutando la storia e la tradizione
dei popoli, riscoprendo la fede, il sentimento e la fantasia. Questi furono gli stimoli, anche e
soprattutto da un punto di vista filosofico. L’Illuminismo, che aveva caratterizzato tutto il XVIII
secolo, andò ad esaurire la validità delle sue concezioni, travolto e offuscato dalla Rivoluzione
francese, soprattutto la deriva, diremmo oggi, ‘populista’ 1 e le campagne napoleoniche. Il
sentimento, in tutte le sue sfaccettature, vuoi delicate, vuoi eroiche e passionali, aprì la strada al
Romanticismo, di cui lo Sturm und Drang fu un ariete, sebbene non potesse esaurire le molteplici
suggestioni che il nascente movimento romantico concretava in sé. Si passò quindi, da una rigorosa
razionalità ad una rigorosa spiritualità, leggi, tra tutte, le influenze della corrente religiosa del
Pietismo, di cui E. Kant, fu seguace, dall’altro allo spontaneo ed estatico abbandono al carattere
istintivo e fantastico della creazione artistica e letteraria.
È da qui che la letteratura, l'arte e quindi la musica diventeranno più emotive, più sensibili,
sconfinando inevitabilmente nel dramma delle passioni che, diversamente dalla lente illuminista che
le analizzava con interesse, per così dire erudito, mette in primo piano le passioni e il loro
dirompente stravolgimento.

L’arte tutta, che fino ad allora veniva considerata solo un mezzo di sostentamento economico, un
mero intrattenimento per le corti, viene a considerarsi come un mezzo con cui poter esprimere e
suscitare emozioni.
Gli Artisti dunque, non sono più considerati “lacchè” bensì professionisti.
Questo senso di libertà si proiettò anche e soprattutto nel modo di far Musica, come possiamo
vedere già in J.S. Bach, L. van Beethoven fino ad arrivare a R. Wagner e la sua idea di
gesamkunswerk. Ma, la manifestazione pura del senso di libertà del Romanticismo la possiamo
constatare meglio in A. Schoenberg, con la sua musica “fuori tonalità”, che altro non è che il diritto,
conquistato dai suoni di essere, finalmente, tutti uguali, senza ordini gerarchici.

1
A partire dal Settembre 1793, una fase storica definita “Regime del Terrore” o semplicemente “Il Terrore” caratterizzò
la Francia. A dominare era il Comitato di salute pubblica, la quale politica era diretta a rafforzare la piccola borghesia
nonché a combattere le monarchie europee.
Terminò il 27 Luglio del 1794 con l’esecuzione dei tre più influenti membri: Maxiliam de Robespierre, Louis Saint-Just
e Georges Conthou.

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