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ARTE E FILOSOFIA

tra ottocento e novecento Oggi il termine arte ha rimasto il significato di "regole e procedure per svolgere un compito nel modo migliore" soprattutto nel linguaggio burocratico. Comunemente indica i prodotti delle arti figurative, della letteratura, del teatro, del cinema e fa riferimento alle teorie estetiche che riflettono i diversi concetti di "bello" e di "gusto". Per Kant Le moderne concezioni estetiche hanno la loro origine nella Critica del giudizio. Kant intende larte non come imitazione ma come attivit creativa. Il bello per Kant loggetto di un piacere libero da ogni interesse, un piacere universale che non ha la sua fonte nel concetto, manifesta una finalit senza suscitare la rappresentazione di uno scopo, viene riconosciuto come oggetto di un piacere necessario. Esso suscitato dallo "stato danimo del libero gioco della fantasia e dellintelletto" che nasce "dallaccordo della libert dellimmaginazione con la legalit dellintelletto". Dallelaborazione kantiana si sviluppa la concezione romantica dellarte come creativit e conoscenza. Per Schelling Larte il vero "organo della filosofia" in quanto in essa sono tuttuno lattivit inconscia e quella cosciente dellintelletto e proprio per questa ragione assolutamente libera. La creativit del Genio rappresenta la prosecuzione dellattivit creatrice dellAssoluto. Per Hegel Anche in Hegel larte attivit creativa e conoscitiva a un tempo e perci manifestazione dello spirito assoluto; si differenzia dalla religione e dalla filosofia solo per il modo, maggiormente legato alla sensibilit, di rappresentare lassoluto. La filosofia quindi rappresenta anche il superamento dellarte, che destinata alla morte. Per Schopenhauer Schopenhauer riprende la concezione platonica del bello come rivelatore dellidea che si nasconde nel reale e larte diventa strumento di contemplazione ideale attraverso il quale luomo pu cominciare a liberarsi della volont di vivere sottraendo la propria rappresentazione ai vincoli della causalit che caratterizzano il principio di ragione.

Nel Positivismo: Grande importanza, per certi sviluppi contemporanei, ha anche lestetica positivista per la quale lopera darte deve rappresentare la realt cos come essa , nella sua crudezza, nella sua violenza; la ricerca artistica un mezzo che si deve avvalere dei risultati delle scienze per rappresentare, capire la realt e luomo che in essa agisce. Larte non solo un momento di conoscenza, anche strumento di denuncia, in alcuni casi, Zola ad esempio, utile a modificare la societ. Per Nietzsche La stessa valutazione va fatta per la concezione nietzschiana dellarte che ripropone il carattere pratico dellesperienza estetica. Larte lo strumento di liberazione delluomo perch " unesaltazione del sentimento della vita e uno stimolante della vita"; larte, in quanto espressione del sentimento, assolutamente libera e perci superiore alla ragione che lentamente uccide la vitalit delluomo e perci espressione dellebbrezza dionisiaca. Nel Novecento Nel Novecento la riflessione sui problemi estetici ha una rilevanza enorme, anche perch questo il secolo della "societ di massa", della societ in cui listruzione si diffusa capillarmente e in cui il prodotto artistico ha dato origine a una vera e propria industria culturale. LEuropa, che fino alla prima guerra mondiale era stata il vero teatro della politica internazionale, diventa una regione del mondo in contatto con le altre; la cultura europea si confronta con le altre culture e mette in discussione il valore dei suoi risultati; ne deriva la perdita di una precisa identit culturale e la coscienza di una profonda crisi. Il confronto interculturale e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione rendono sempre pi complesso il dibattito sul ruolo dellartista e sui fini dellarte; emergono posizioni contrastanti: alcuni vedono la ragion dessere dellarte nellimpegno politico-sociale, altri nel completo disinteresse per questi problemi, altri ancora cercano nellintimit della propria coscienza il senso dellesistenza.

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