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Il romanzo ha come protagonisti i Toscano, soprannominati Malavoglia, una famiglia

di pescatori di Aci Trezza composta dal vecchio Padron ‘Ntoni , da suo figlio
Bastiano (detto Bastianazzo) con la moglie Maruzza (detta la Longa) e i loro cinque
figli: ‘Ntoni, Luca, Alessi, Mena e Lia. I Malavoglia vivono uniti sotto la guida
del vecchio capostipite fino a quando il giovane ‘Ntoni parte per il servizio
militare, privando la famiglia del suo contributo al lavoro comune. Per rimediare
al danno economico, Padron ‘Ntoni acquista a credito un carico di lupini [1] da
vendere alla fiera dei Morti di Riposto. Ma durante il tragitto in mare si scatena
un temporale: la barca dei Malavoglia – Provvidenza – si capovolge e Bastianazzo
muore nel naufragio. Per saldare il debito dei lupini Padron’ Ntoni deve vendere la
propria casa – la casa del nespolo – simbolo concreto dell’unità familiare. Da
questo momento le sciagure dei Malavoglia non hnno più fine e la famiglia si
disgrega inesorabilmente: Luca muore soldato nella battaglia di Lissa combattendo
contro nemici (gli austriaci) che nessuno sapeva chi fossero; il giovane ‘Ntoni,
tornato dal servizio militare a Napoli dove ha conosciuto una realtà nuova e
diversa, si accorge che al paese non si sta bene e che si potrebbe stare meglio e
decide di tentare la fortuna in continente dove, però, diventa contrabbandiere e
finisce in carcere. Anche Lia si allontana dal paese in cerca di una vita migliore
ma si mette sulla cattiva strada e per il disonore causato dal suo comportamento
Mena non può sposarsi con Alfio Mosca che avrebbe potuto dirsi un bel partito per
lei; Maruzza la Longa muore di colera; Padron’Toni finisce la sua vita da solo, in
un ospedale. Solo Alessi, il più piccolo, riesce a salvarsi dalla rovina: sposa
Nunziata, una ragazza alta e sottile come un manico di scopa, coi capelli neri, e
gli occhi buoni buoni, riscatta la casa del nespolo e accoglie il fratello ‘Ntoni
quando, uscito di prigione, fa ritorno al paese. Ma ‘Ntoni capisce che quello non è
più il suo posto e se ne va colla sua sporta sotto braccio, dopo aver ricordato i
momenti sereni del passato:

– Se volessi anche tu ci hai la tua casa. Di là c’è apposta il letto per te.

– No! rispose ’Ntoni. Io devo andarmene. Là c’era il letto della mamma, che lei
inzuppava tutto di lagrime quando volevo andarmene. Ti rammenti le belle
chiacchierate che si facevano la sera, mentre si salavano le acciughe? e la
Nunziata che spiegava gli indovinelli? e la mamma, e la Lia, tutti lì, al chiaro di
luna, che si sentiva chiacchierare per tutto il paese, come fossimo tutti una
famiglia? Anch’io allora non sapevo nulla, e qui non volevo starci, ma ora che so
ogni cosa devo andarmene.

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