Sei sulla pagina 1di 8

I MALAVOGLIA

Riassunto

Capitolo 1. In Sicilia ad Aci Trezza, un paesino nei pressi di Catania, tra 1863
e il 1865, vivono i Toscano, soprannominati da tutti Malavoglia. La famiglia,
che risiede nella casa del nespolo e possiede una barca chiamata
“Provviddenza”, vive soprattutto dei profitti ottenuti dalla pesca. Al momento
in cui il romanzo di Verga ha inizio i Toscano sono otto:
padron ‘Ntoni, il capo famiglia
Suo figlio Bastianazzo con la moglie Maruzza detta la Longa
I loro cinque figli: ‘Ntoni di vent’anni, Luca, Mena detta Sant’Agata per via
del tempo speso al telaio, Alessi e Lia.
I Malavoglia sono dei gran lavoratori, il soprannome dato alla loro famiglia è,
quindi, come vuole la tradizione popolare siciliana, antifrastico.
‘Ntoni viene chiamato al servizio di leva militare imposta dalla recente Italia
unita e ciò dai siciliani non era visto positivamente ma anzi, non sentendosi
nemmeno parte di questa Italia, mandare un figlio a combattere per una patria
che non stava a cuore e non sentivano loro togliendolo dal lavoro che serviva
in famiglia era impensabile.
La partenza di Ntoni crea un grande problema alla famiglia avendo meno
manodopera soprattutto a livello economico.
Questo spinge padron ‘Ntoni e Bastianazzo a fare un investimento per
migliorare le condizioni economiche e acquistare a credito dallo zio Crocifisso,
il ricco usuraio di Aci Trezza, un carico di Lupini. Il piano consiste nel
mandare Bastianazzo con la Provvidenza (la barca) a pesca e aumentare le
entrate vendendo i lupini.
(Verga pensava che non si poteva cambiare la propria condizione sociale e
cercare di cambiarla avrebbe portato solo a sciagure e disastri poiché il destino
non si può cambiare, infatti questa impresa di migliorare la propria condizione
porterà a una serie di eventi spiacevoli)

Capitolo 2. La provvidenza prende il largo , intanto, Verga, introduce gli altri


personaggi che comporranno il vivace affresco popolare di Aci Trezza e che
pian piano avranno un ruolo nella storia. Facciamo così la conoscenza del
farmacista don Franco, del vicario don Gianmaria, del maestro Silvestro e della
Zuppidda. Non solo: scopriamo anche che padron ‘Ntoni ha intenzione di
utilizzare il ricavato della vendita dei lupini per la dote di Mena. La sua
intenzione è quella di farla maritare col benestante Brasi Cipolla anche se la
ragazza è innamorata del povero compare Alfio. Queste informazioni non
arrivano dalla voce del narratore, ma da quella dei personaggi che
chiacchierano e spettegolano.

Capitolo 3. Durante la notte si scatena una terribile tempesta e tutto il villaggio


capisce che questo significa che molto probabilmente la Provvidenza ha fatto
naufragio. Zio Crocifisso, allora, preme per fare in modo che padron ‘Ntoni
ammetta di fronte a testimoni di aver preso il carico a credito. Anche in questo
caso è il coro di voci popolari ad informarci degli eventi e della disperazione
della famiglia Toscano.

Capitolo 4. Tre giorni dopo la tempesta ogni barlume di speranza si è spento


così Aci Trezza si stringe intorno ai Malavoglia partecipando, per compassione
o per proprio tornaconto personale, alla commemorazione per Bastianazzo.
Tutti hanno qualcosa da dire sulla sorte dei Toscano che si trovano con un
debito da saldare, la Mena da maritare e importanti difficoltà economiche da
fronteggiare legate alla carenza di pioggia.

Capitolo 5. Alfio Mosca informa Mena delle intenzioni del nonno che vuole
darla in sposa al figlio del possidente padron Fortunato, Brasi Cipolla. Intanto
due eventi danno di nuovo la speranza alla famiglia: il ritrovamento sulla
spiaggia della Provvidenza (che verrà sistemata) e il ritorno di ‘Ntoni, che ha
ottenuto la lettera di congedo. Luca, intanto, decide di partire al posto del
fratello.

Capitolo 6. ‘Ntoni torna a casa e scopre che la ragazza di cui era innamorato
(Sara di comare Tudda) è stata data in sposa a un vedovo. Il debito dei
Malavoglia, intanto viene ceduto per finta a Piedipapera perché zio Crocifisso
teme essere eccessivamente malvisto in paese. La famiglia non cessa di darsi
da fare per ripagare il prestito: se non ci riuscirà l’usuraio si impossesserà sia
della barca che della casa del nespolo. In realtà, però, la legge è dalla parte dei
Toscano che, come spiega loro l’avvocato, non devono dare niente a zio
Crocifisso dato che il prestito non è mai stato messo per iscritto e che la casa fa
parte della dote della Longa. Nonostante questo, però, padron ‘Ntoni decide
comunque di voler rispettare la parola data. Le cose però stanno per
precipitare: la Longa viene convinta a rinunciare alla dote da Don Silvestro
(che prova risentimento verso ‘Ntoni per faccende di cuore)

Capitolo 7. Mentre Luca parte per il servizio militare, la Provvidenza è pronta


per tornare in mare. Se la pesca sarà buona il debito verrà saldato e Mena potrà
sposare Brasi Cipolla. Intanto ‘Ntoni vorrebbe sposarsi con Barbara Zuppidda
ma il nonno gli nega il permesso perché il matrimonio della sorella è molto più
importante! Intanto il paese è scosso dalle ribellioni causate dall’aumento del
prezzo del sale e della pece.

Capitolo 8. Il debito è quasi saldato e il momento del matrimonio di Mena si


avvicina. Alfio Mosca decide quindi di partire per andare a lavorare a Bicocca,
dove rischia di contrarre la malaria, dopo averle confessato i suoi sentimenti.
‘Ntoni sogna di scappare e sposarsi ma gli altri pretendenti di Barbara
Zuppidda decidono di allearsi contro di lui. Intano i Malavoglia fanno
incontrare Mena e Brasi Cipolla: lui appare molto interessato ma lei è
evidentemente triste.

Capitolo 9. Il matrimonio tra Mena e Brasi Cipolla sta per essere celebrato ma,
mentre è in corso la cerimonia della spartizione dei capelli della sposa arriva la
notizia che una nave italiana è affondata nel corso della battaglia di Lissa e i
Malavoglia iniziano a temere per la sorte di Luca di cui non hanno più notizie.
La loro preoccupazione è fondata: pochi giorni dopo scoprono che il ragazzo
ha perso la vita.
Piedipapera si rifiuta di rimandare ulteriormente i pagamenti del debito e
quindi la famiglia è costretta ad abbandonare la casa del nespolo per trasferirsi
nella casa di un beccaio. Il fidanzamento di Mena è rotto e anche le speranze di
‘Ntoni di sposare Barbara Zippidda svaniscono.

Capitolo 10. Padron ‘Ntoni e Alessi vengono colti da una tempesta mentre si
trovano sulla Provvidenza ma fortunatamente sopravvivono anche se il
capofamiglia rimane ferito alla testa. I Malavoglia non si perdono d’animo e,
nella speranza di tornare a vivere alla casa del nespolo continuano a lavorare
assiduamente. Solo ‘Ntoni fa eccezione e inizia a trascorrere sempre più tempo
all’osteria.

Capitolo 11. La Longa riesce a convincere ‘Ntoni a non partire in cerca di


fortuna ma, poco dopo, cade vittima dell’epidemia di colera proveniente da
Catania e muore. Il ragazzo decide quindi di partire lasciando la sua famiglia. Il
tempo sta passando e tutto cambia: anche la piccola Lia è cresciuta e si è
trasformata in una bella ragazza.

Capitolo 12. Padron ‘Ntoni vende la Provvidenza allo zio Crocifisso perché
tanto lui e Alessi lavoreranno sulle barche di padron Cipolla. Lo stato di
povertà dei Malavoglia non impedisce però loro di impegnarsi duramente e di
fantasticare su quando riusciranno a riscattare la casa del nespolo. Le cose però
non sembrano migliorare: ‘Ntoni torna senza un soldo e inizia a passare il
proprio tempo all’osteria sviluppando una profonda invidia nei confronti di
coloro che, pur non dovendo lavorare, sono comunque ricchi.
Capitolo13. ‘Ntoni trascorre le sue giornate a bere alla bettola della Santuzza
con cui inizia una relazione. Intanto il brigadiere del villaggio, Don Michele
(brigadiere delle guardie comunali), si innamora della piccola Lia e inizia a
frequentare la casa dei Toscano. Durante una delle visite l’uomo rivela a Mena
che suo fratello è coinvolto in un affare di contrabbando con Santuzza. La
donna è stata sua amante e lui conosce bene i traffici illeciti che per primo le ha
consentito di portare avanti. Poco dopo ‘Ntoni viene coinvolto in una rissa.
Anche per Zio Crocifisso il momento non è dei migliori: la Vespa, che è
appena diventata sua moglie, sta dilapidando tutto il suo patrimonio.

Capitolo 14. Poco dopo ‘Ntoni viene sorpreso dalle guardie e finisce col
pugnalare al petto, fortunatamente non in maniera mortale Don Michele. Il
ragazzo viene catturato e padron ‘Ntoni spende tutti i risparmi per trovargli un
avvocato che decide di stravolgere la verità raccontando che la lite col
brigadiere era iniziata per difendere l’onore di Lia in seguito ad una tresca tra i
due. La tesi della difesa ha quindi due effetti contrastanti: da una parte fa in
modo che ‘Ntoni venga condannato solo a cinque anni di carcere ma, dall’altra,
distrugge sua sorella che, per la vergogna, scapperà a Catania dove finirà col
darsi alla prostituzione.

Capitolo 15. Padron ‘Ntoni, vecchio e malato, capisce che Mena e Alessi lo
accudiscono perché non vogliono che muoia lontano da casa sua e, per non
essere di peso chiede ad Alfio Mosca, che nel frattempo è tornato, di portarlo in
ospedale.
Alessi può così sposarsi con Nunziata, il suo primo amore, e, non senza
sacrifici, i due riescono a riscattare la casa del nespolo. A questo punto Alfio
chiede a Mena di sposarlo ma lei rifiuta perché ormai ha ventisei anni, quindi si
considera vecchia, e perché Lia ha disonorato l’intera famiglia. Mena passerà
la propria esistenza ad occuparsi dei figli del fratello. Cinque anni dopo anche
‘Ntoni, uscito dal carcere giungerà alla casa del nespolo. Antoni gli chiederà di
restare ma lui preferirà ripartire prima dell’alba.

Personaggi

Padron 'Ntoni
Padron 'Ntoni è il capo della famiglia ed è un pescatore reso saggio dalle
avversità della vita, ed ormai anziano. Si tratta di un personaggio che
rappresenta l'attaccamento alle tradizioni e spesso parla per proverbi e per detti.
Conservatore con un approccio negativo, cerca di mantenere la famiglia in una
condizione economica decente col duro lavoro, senza una speranza di
miglioramento. È molto attaccato all'ordine precostituito delle cose.

Bastianazzo
Bastianazzo è il figlio primogenito di Padron 'Ntoni e marito della Longa.
Tenta di alterare le condizioni economiche della famiglia cercando di fare
fortuna con un investimento in lupini, ma muore durante il naufragio della sua
imbarcazione, determinando l'inizio del declino economico e sociale dell'intera
famiglia. La sua morte infatti priva del sostentamento e della fonte di guadagno
i suoi, lasciandoli in preda alle avversità

'Ntoni
'Ntoni è il nipote primogenito del vecchio padron 'Ntoni, figlio di Bastianazzo.
Il suo personaggio è quello di un ragazzo inquieto e che mal sopporta la
condizione economica disastrosa della sua famiglia. Finisce in carcere e solo
dopo aver scontato la sua pena ed aver affrontato il dolore per la fuga di sua
sorella Lia, si rende conto però una volta tornato a casa che non è più in linea
con i valori della famiglia e non può più vivere con loro perciò decide di partire
per andarsene di nuovo.

La Longa
La Longa è la moglie di moglie di Bastianazzo, che nel romanzo spesso viene
chiamata anche Maruzza. Deve affrontare due lutti con la morte del marito
Bastianazzo e del figlio Luca, ma viene colpita dal colera durante l'epidemia e
muore, chiudendo l'epopea della famiglia Toscano.

Mena
Mena è la figlia di Bastianazzo, una donna semplice ma operosa e
completamente dedita alla famiglia. La sua storia drammatica si sviluppa
quando dopo essere stata promessa sposa a Brasi Cipolla, deve rinunciare
all'amore in favore della scelta economica rinunciando al suo innamorato Alfio
perché povero. Mena resta quindi con il fratello Alessi e la cognata Nunziata
per occuparsi della Casa del Nespolo che è stata riscattata e fa da madre ai figli
di Alessi e Nunziata rendendosi custode dei valori della famiglia.
La Locca
La Locca è la povera sorella dello zio Crocifisso, vedova, una vecchia pazza e
demente, che vaga per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare nel
naufragio della Provvidenza affondata con Bastianazzo ed il carico di lupini.
La sua storia ha fine quando viene internata nell'ospizio dei poveri in seguito
all'arresto del secondo figlio che nel romanzo viene solo citato come "figlio
della Locca".
Turi Zuppiddu
Turi Zuppiddu è il vicino di casa dei Malavoglia, ed è un calafato il cui lavoro
è riparare le barche dei pescatori. È sposato con Comare Venera, che viene
detta la Zuppidda, che è la pettegola del paese. Le sue vicende si intrecciano
con quelle di 'Ntoni che vorrebbe sposare sua figlia Barbara ma deve rinunciare
a causa della miseria in cui è precipitata la famiglia Malavoglia.
Alessi
Alessi è il fratello minore di Luca e 'Ntoni, all'inizio del romanzo è molto meno
maturo e responsabile di Luca, ma si mostra il più incline a seguire le orme del
vecchio Padron 'Ntoni del quale spesso cita i proverbi. A lui tocca il ruolo di
traghettatore dai valori ancestrali attraverso le difficoltà della vita moderna, col
matrimonio con la la vicina Nunziata, il riscatto della Casa del Nespolo e la
ricostruzione della famiglia Malavoglia di cui diviene il nuovo patriarca.
Lia
Lia è l'ultimogenita della famiglia Malavoglia, ed in seguito alla caduta in
disgrazia della famiglia, privata degli unici due beni duraturi offerti dalla
società ancestrale, la reputazione e l'onore, emigrerà per diventare una
prostituta, venendo così cancellata dalla modernità che invece non ha potuto
sconfiggere del tutto Alessi, saldamente ancorato ai valori tradizionali.

Alfio Mosca
Alfio Mosca è il prototipo dell'onesto lavoratore, semplice e positivo, è un
carrettiere che possiede un asino ed, in seguito, un mulo. È innamorato di
Mena, ed anche lei di lui, ma non potranno sposarsi perché il giovane è povero.
Alfio partirà da Aci Trezza dove tornerà dopo 8 anni ma ancora Mena non
vorrà sposarlo, anche se Malavoglia sono rimai in disgrazia e Alessi sia sposato
con Nunziata.
Zio Crocifisso
Zio Crocifisso che è chiamato anche "Campana di legno", è lo strozzino del
paese, vecchio e avaro, che presiede agli affari e possiede barche e case. È zio
della Vespa, e la sposerà per accaparrarsene la dote, ma il piano fallisce
miseramente perché la moglie dilapida velocemente tutto il patrimonio
accumulato in una vita.
Compare Agostino Piedipapera
Compare Agostino Piedipapera è un mediatore con pochi scrupoli, storpio e
immischiato in faccende di contrabbando. Insieme allo zio Crocifisso è il
responsabile della rovina economica dei Malavoglia, perché finge di acquistare
il credito che Padron 'Ntoni deve all'usuraio per sfrattare la famiglia dalla casa
del nespolo. Sua moglie è Grazia Piedipapera, una pettegola che però è
sensibile ai problemi dei Malavoglia.

Luca
Più giudizioso del fratello maggiore, muore nella battaglia di Lissa nel corso
della terza guerra di indipendenza

Analisi dei temi

Dopo il riassunto de I Malavoglia vediamo ora i temi principali. Quello del


romanzo è un mondo arcaico, regolato dal ritmo delle stagioni. Non è però un
mondo immutabile. Il romanzo è ambientato negli anni immediatamente
successivi all’unità d’Italia, e la modernità sconvolge gli equilibri del villaggio
di pescatori. A cominciare dalla leva obbligatoria introdotta dal regno d’Italia,
che genera difficoltà economiche strappando la forza lavoro. Ma gli abitanti si
dimostrano contrari anche alle tasse, al telegrafo e alle navi a vapore.
I Malavoglia, da sempre pescatori, cercano di far fronte ai problemi economici
diventando mercanti, ma falliscono. Ne segue un declassamento non solo
economico ma anche sociale. Le spinte disgregatrici della modernità trovano la
loro espressione nel personaggio di ‘Ntoni. Uscito dal villaggio natio e venuto
in contatto con la vita in una grande città (Napoli), non riesce poi a tornare ai
ritmi ancestrali e alla mentalità fatalistica e immobilista che domina Aci
Trezza. Da qui il conflitto con il nonno, padron ‘Ntoni, che invece rappresenta
la tradizione e l’attaccamento ai valori arcaici.

Caratteristiche

Il testo i malavoglia non ha un narratore onnisciente ma presenta una struttura


di narrazione corale in cui la storia viene raccontata direttamente dai
personaggi del paese che introducono il lettore direttamente nelle vicende.
I personaggi inoltre mentre narrano fanno anche delle descrizioni di se stessi
senza incursioni del narratore perché parlano attraverso motti, modi di dire e
espressioni dialettali che li caratterizzano e che ci permettono di conoscerli
solo attraverso i gesti e i loro atti e le loro idee non con descrizioni fisiche o
caratteriali.

Potrebbero piacerti anche