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La famiglia Malavoglia, è stata scritta da Verga intorno al 1878; il romanzo si svolge negli anni successivi

all’Unità d’Italia.

Il romanzo narra le vicende della famiglia Toscano, detta i Malavoglia, che abita nel piccolo paese di
Acitrezza da diverse generazioni. Il nucleo familiare di tipo patriarcale è composto, prima dal nonno, Padron
‘Ntoni, poi dal figlio Bastianazzo e dalla moglie Maruzza, detta la Longa ed infine dai nipoti: ‘Ntoni, Luca,
Mena, Alessi e Lia. Le uniche ricchezze della famiglia sono, la “casa del nespolo”, da loro abitata, e la barca
chiamata “Provvidenza”, unica fonte di reddito. Le disgrazie dei Malavoglia, cominciano con la partenza alle
armi di ‘Ntoni, che determina la mancanza di due forti braccia per il lavoro della “Provvidenza”. Per colmare
le difficoltà economiche, Padron ‘Ntoni si convince ad acquistare a credito un carico di lupini che, mediante
la Provvidenza, deve far giungere a Riposto. Ma, a causa di una violenta tempesta, la Provvidenza naufraga,
va perduto il carico di lupini e con esso anche la vita di Bastianazzo. La famiglia Malavoglia è sconvolta dal
dolore, ma non si rassegna e per far fronte al debito dei lupini decide di lavorare per Padron Cipolla. Dopo il
rientro di ‘Ntoni, questa volta è Luca a intraprendere il servizio di leva, ma con risvolti tragici, poiché morirà
nella battaglia di Lissa. La famiglia è di nuovo in ginocchio, anche perché gli viene sottratta a causa dei debiti
la casa del nespolo e per porre rimedio alle precarie condizioni economiche, è costretta a vendere la barca,
da poco pronta per il mare. Nonostante il dolore enorme di Padron ‘Ntoni, è ‘Ntoni ad incrementarlo
ancora di più. Egli, infatti, mira a ben altra vita da quella che per lui, invece, riserva la tradizione di famiglia.
Ma le sue ambizioni vengono presto vanificate, poiché frequentando cattive compagnie si dà al
contrabbando e finisce in galera ed in più sua madre, Maruzza la Longa, muore di colera. Ma le disgrazie dei
Malavoglia non sono ancora giunte al termine, infatti Lia, travolta da uno scandalo, fugge di casa e finisce
col diventare una prostituta. Anche Mena a causa delle vicende familiari è costretta a rinunciare al
matrimonio con l’amato “compare” Alfio. Infine l’agonia della famiglia Trizzota termina con la morte per
malattia di Padron ‘Ntoni. Sarà Alessi a riscattare la casa del nespolo, gesto che non servirà a nulla poiché la
famiglia Malavoglia è ormai distrutta.

ES PAG 133

1) 1  2 - 2  4 - 3  7 - 4  1 - 5  5 - 6  8 - 7  3 - 8  6

2) epoca dopo l’Unità d’Italia

3) 3 opzione

4)

5) don Silvestro: segretario, disse che se utilizzassero un gruzzoletto messo da parte poteva non far partire
suo nipote

don Giammaria: parroco che disse a ‘Ntoni che gli stava bene che suo nipote partiva per la leva militare

don Franco:

6)

7) I Toscano sono detti Malavoglia perché avevano sempre delle barche sul mare

Bastiano è detto Bastianazzo perché era grosso

Maruzza è detta – perché –

Mena è detta Sant’Agata perché stava sempre sul telaio

La barca dei Malavoglia è detta Provvidenza perché era ormeggiata sul greto sotto il lavatoio
8) soprannome – affannato – retrivo - dispendersi

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