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Il fu Mattia Pascal

Personaggi :

- Mattia Pascal —> alias Adriano Meis: nuova identità assunta dal protagonista dopo che, al suo
ritorno da Montecarlo, scopre come il cadavere di un suicida ritrovato nella sua vecchia
proprietà sia stato scambiato per il suo. La nuova identità di Mattia si di erenzia sia per
l’apparenza esteriore, sia per la storia della sua vita che egli si “ricostruisce”: Adriano Meis
presenta una barba molto corta, che evidenzia il mento appuntito, i capelli lunghi che ricadono
sulla fronte e dei grandi occhiali colorati che nascondono in parte l’occhio strabico; glio di
genitori emigrati, poi morti, si immagina allevato dal nonno. Nel creare questa nuova identità, il
protagonista si accorgere di come niente possa essere creato dal nulla, ma di come ogni più
piccolo particolare della sua nuova personalità provenga da altre persone, desideri nascosti, o
da ispirazioni improvvise dettate da eventi occasionali. Durante il suo soggiorno a Roma si
innamora della glia del suo padrone di casa, Adriana Paleari.


- Roberto Pascal —> fratello di Mattia. Come lui, da ragazzo conduce una vita da “scioperato”,
senza occuparsi dell’istruzione e del risparmio. Al contrario del fratello, però, si presenta di
bell’aspetto: bello di volto e di corpo, ne è pienamente consapevole, e passa il tempo a
pavoneggiarsi davanti allo specchio, spendendo denaro per nuove cravatte, profumi e vestiti.
Riesce a contrarre un matrimonio vantaggioso, e sente quindi con minor peso la crisi
economica che si scatena alla morte della madre, grazie alla dote della moglie.


- Don Eligio Pellegrinotto —> prete che, assieme al protagonista, custodisce una collezione di
libri lasciata in donazione al Comune da un certo Monsignore Boccamazza. Rimane accanto al
protagonista mentre questi scrive il romanzo, ed è a lui che Mattia ha intenzione di a dare
l’opera una volta terminata. È una gura allegra e spontanea, solita a discutere con il
protagonista di libri e famosi autori (Copernico, con la sua innovazione del sistema geocentrico,
ecc. ).


- Padre di Mattia e Roberto —> muore quando Mattia ha 4 anni e mezzo, di perniciosa, mentre
si trova in Corsica per lavoro, all’età di 38 anni. Possedeva una ricchezza notevole ed era
riuscito a lasciarla alla moglie e a due gli, anche attraverso l’acquisto di numerosi terreni e
proprietà. De nito come sagace ed avventuroso, non ebbe mai una sede di commercio stabile,
spostandosi di regione in regione, acquistando sempre nuove merci da rivendere. Alla sua
morte la moglie, troppo semplice ed ingenua per gestire il patrimonio di famiglia, ne a da
l’incarico a Batta Malagna, un uomo che aveva ricevuto molti favori dal padre di Mattia e che
per questo lei considerava, erroneamente, degno di ducia.


- Madre di Mattia —> descritta come donna d’indole schiva e placida, con scarsa esperienza
della vita e degli uomini. Nel suo modo di parlare assomiglia ad una bambina, con un accento
nasale ed una risata particolare, come trattenuta tra le labbra.Di corporatura gracile, dopo la
morte del marito inizia ad avere problemi di salute; ma non se ne lamenta mai, sopportandoli
come conseguenza naturale della sciagura capitatale. Ha per i gli una tenerezza particolare,
quasi morbosa: vuole averli sempre vicini, in modo da poter controllare che non succeda loro
niente di male. Abituata ad essere sempre guidata dal marito, dopo la sua morte si sente come
abbandonata. Non esce più di casa, tranne la domenica per andare a messa, accompagnata
da due domestiche date. Muore nello stesso periodo della bambina di Mattia, causandogli un
grande dolore


- Zia Scolastica —> sorella del padre di Mattia. De nita come una zitella bisbetica, con occhi da
furetto, bruna e era. Facilmente irascibile, nelle sue visite alla cognata si trattiene sempre
brevemente, per poi fuggire irata per qualche motivo (aspetto che nel tempo ha fatto crescere
nei bambini una sorta di paura e timoroso rispetto nei suoi confronti). A di erenza del resto
della famiglia, capisce che Batta Malagna li sta ingannando, e cerca di mettere la cognata in
guardia da quest’individuo. Vorrebbe anche che la cognata si risposasse, e le presenta alcuni
partiti (tra i quali Gerolamo “I” Pomino, padre di Gerolamo, un amico di Mattia e Roberto), tutti
successivamente ri utati.


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- Batta Malagna —> è “l’uomo di ducia” al quale la madre di Mattia dà l’incarico di gestire il
patrimonio di famiglia. In realtà lui, nonostante gli aiuti che il padre dei ragazzi gli aveva
concesso in vita, inganna la famiglia, inventando continue tasse e spese inesistenti, allo scopo
di giusti care prelievi di denaro a suo bene cio.Viene descritto come un uomo dal “lungo
faccione”, sul quale “scivolavano” le sopracciglia e gli occhi, così come anche il naso, i ba
“melensi” e il pizzo; anche il pancione languido sembra “scivolare” sulle gambe piccole e tozze.
Ha un modo di camminare lento, e una voce molle e miagolante. Si è sposato con una donna di
livello sociale superiore al suo (la signora Guendalina), che gli impone uno stile di vita
particolarmente agiato: il protagonista suppone come questo possa essere uno dei motivi per il
quale Malagna si trova a rubare alla sua famiglia. La signora Guendalina è presentata come una
donna con un particolare male, che le impedirebbe di cibarci di alimenti elaborati, prescrizione
che in ogni caso lei ignora. Malagna vorrebbe da lei un glio, ma visto lo stato di salute della
moglie non le propone mai un simile progetto. Alla sua morte, Malagna si risposa con un
ragazza, Olivia, glia di un fattore, ma inizialmente non riesce ad ottenere un glio neanche da
lei. Olivia rimane invece incinta dalla sua relazione con Mattia: il bambino viene in ogni caso
fatto passare come glio legittimo di Malagna, mentre Mattia diventa legalmente padre dell’altro
suo glio, di cui è in attesa Romilda, ragazza che lui poi sposerà.


- Gerolamo Pomino —> È un amico d'infanzia di Mattia Pascal che già da ragazzo nutre un
profondo a etto per Romilda Pescatore. Infatti Mattia conosce quest'ultima proprio per
metterla in contatto con Pomino. Tuttavia dopo una relazione si trova costretto a sposarla.
Pomino però non serba rancore e aiuta Mattia a trovare lavoro presso la biblioteca del paese
per risollevare la situazione nanziaria della famiglia. Quando Mattia ritorna rivelando di essere
vivo, egli nel frattempo si è sposato con Romilda e ora conducono una vita agiata e tranquilla
con una glia. Gerolamo è spaventato da un eventuale ritorno di amma e appare insicuro,
timoroso e impacciato col suo vecchio amico.


- Oliva —> Ragazza del paese, povera e onesta e corteggiata da Mattia. Sposata con il Malagna,
che poi la vuole lasciare perché non gli ha dato gli, con lei il Mattia intrattiene una relazione
sessuale a dispetto del Malagna in modo che la giovane non sia umiliata. Così rimane incinta
dello stesso Mattia, il glio però verrà cresciuto da Batta Malagna come se fosse suo. In questo
modo Mattia si vendica di Malagna e risarcisce Oliva.


- Romilda Pescatore —> è la glia di una cugina di Batta Malagna, Maria Dondi, vedova
Pescatore. La madre cerca di darla in sposa all’uomo, senza però riuscirci. Maria Dondi è
descritta come una donna dalla pelle gelida, secca, nodosa e gialliccia. Romilda presenta
invece un bel sorriso con uno sguardo dolce e mesto insieme: ha gli occhi verdi, cupi, intensi e
ombreggiati dalle lunghe ciglia, e capelli neri come l’ebano, ondulati, che le scendono sulla
fronte e sulle tempie a far meglio risaltare la carnagione bianca.Pomino, l’amico di Mattia, è
innamorato di lei, e Mattia, per suo conto, inizia e vederla ed a frequentarla. Ma i due ragazzi si
innamorano, e quando Romilda rimane incinta (anche se inizialmente pensa di dare il bambino
a Malagna, che non ha ancora un glio) la verità viene presto a sapersi, e Mattia è costretto a
sposarla.


- Maria Dondi / Vedova Pescatore —> È sicuramente l'antagonista, in quanto tormentatrice


della vita coniugale di Mattia, ma non ha esattamente la stessa in uenza che avevano i
precedenti sul protagonista: ella è una delle numerose cause che condurranno Mattia alla
decisione di fuga. Cugina della "talpa" Malagna, anche a lei è attribuito un nomignolo che le si
addice, "la strega". Marianna Dondi, Vedova Pescatore, esprime n dall'inizio l'antipatia nei
confronti di Mattia: "non mi parve che accogliesse con molto piacere la mia seconda visita: mi
porse appena la mano: gelida mano, secca, nodosa, gialliccia". Diventata la suocera poi si
scatena contro di lui, tormentandolo ininterrottamente con i suoi rimproveri risentiti.


- Anselmo Paleari: è presso la sua casa a Roma che il protagonista, stanco di viaggiare con la
sua nuova identità, a tta una camera. È descritto come un uomo sui sessant’anni, dal torso
ciccioso, appassionato della scuola teoso ca. Con lui Matteo riesce ad instaurare un rapporto
molto simile ad un’amicizia, senza aprire a lui il suo animo e senza quindi rinunciare o
ridimensionare la libertà ottenuta. Tiene in casa delle sedute spiritiche, senza sapere che in
realtà queste sono truccate dal genero Terenzio e dal fratello di questi, Scipione.

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- Adriana Paleari: glia di Anselmo. Secondo la descrizione, è una donna che si presenta molto
simile nell’aspetto ad una bambina, piccola e minuta, se non fosse per l’espressione già da
donna adulta. Veste con uno stile quasi a lutto, con una veste da camera che la fa apparire
go a. È calma, istintivamente buona e religiosa. È amica della signorina Silvia Caporale, e si
innamora successivamente di Adriano, ricambiandone le attenzioni con un timido e discreto
gioco di sguardi e gesti.


- Silvia Caporale: è un’insegnante di pianoforte che a tta una camera nella stessa abitazione di
Anselmo Paleari. È descritta come una donna dalla faccia volgarmente brutta, da maschera
carnevalesca, ma con bellissimi occhi dolenti, neri, intensi e ovati. Ha più di quarant’anni, “e
anche i ba ”, sotto un naso piccolo e dalla forma a palla.È depressa per il non avere una
relazione amorosa, e sfoga la sua infelicità nell’alcool. Amica di Adriana, si innamora di Adriano,
ma egli ha già diretto inconsciamente le sue attenzioni verso la giovane padrona di casa. Teme
Terenzio, che vuole costringerla a convincere Adriana a sposarlo.


- Terenzio Papiano: marito vedovo della sorella di Adriana. È descritto come un uomo di circa
quarant’anni, alto di statura e robusto; un po’ calvo, con i ba brizzolati e un naso grande dalle
narici frementi; occhi grigi, acuti e irrequieti come le mani. Quando Adriano arriva a Roma, lui si
trova inizialmente a Napoli con il fratello Scipione Papiano, occupato a ricopiare i documenti
della duchessa Teresa Ravaschieri Fieschi, importanti testimonianze sulla ne del Regno delle
due Sicilie, come segretario del marchese del Giglio. Vuole sposare Adriana, in modo da
riottenere la dote della defunta moglie, persa non avendo avuto gli.


- Cavalier Tito Lenzi —> uomo incontrato da Adriano Meis durante il soggiorno a Milano,uomo
che conosca il latino e citava cicerone che rivela ad Adriano di aver avuto diverse avventure
amorose durante i suoi viaggi alle quali però Adriano capisce che sono tutte storie false create
dal cavaliere.


- Manuel Bernaldez —> pittore spagnolo . Ospite del Marchese. Adriano Meis avrà con lui un
terribile alterco.


- Marchese Ignazio Giglio d’Auletta : curvo, stanco ma con gli occhi vivaci, ardenti, giovanili.
Gli faceva da segretario Terenzio Papiano.

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