LUOGO DELLA VICENDA: in Francia precisamente in borgogna nei due fratelli usuari. EPOCA DEI FATTI: primi anni del Basso Medioevo. PERSONAGGI: Il grande mercante Musciatto Francesi, notaio Ser Ciappelletto , i due fratelli usuari e il frate confessore. QUALITA’ MORALI DEL PROTAGONISTA: Ser Ciappelletto ha una pessima reputazione, è dedito all’omosessualità, al gioco ha compiuto diversi atti violenti. Insomma, è veramente una persona poco affidabile in tutto per tutto. Le sue caratteristiche negative, in questa novella, vengono evidenziate con una certa enfasi, fino a portarle all’estremo. RIASSUNTO: Questa novella narra di un uomo malvagio e senza pudore che viene incaricato di riscuotere i crediti in Borgogna. Il suo nome è Ser Ciappelletto, un notaio descritto da Boccaccio come un uomo di bassa statura, con una certa eleganza nel vestire e dai modi viziosi, ma condannabile perché capace di qualsiasi inganno, insomma, il peggiore uomo forse mai nato. Visto che in Borgogna nessuno lo conosceva, cominciò ad usare le buone maniere e a comportarsi come un benefattore. Ma un giorno, quando si ammalò gravemente, suscitò preoccupazione nei suoi ospiti, perché immaginavano che Ser Ciappelletto non si sarebbe confessato e questo avrebbe provocato l'ira dei borgognoni. Ser Ciappelletto sentì tutto e si mise d'accordo con i suoi ospiti; fece venire un frate e si confessò facendosi credere un santo. Dopo aver elencato le opere buone, confesso solo tre peccati e cominciò a piangere per il pentimento e il frate gli diede l'assoluzione. La sera stessa morì e fu sepolto in un'arca di marmo. Inoltre, fu venerato come un santo e gli furono attribuiti dei miracoli. ANALISI: 3 grandi quadri l’inizio 1 atto, parte centrale 2 atto coincide il tempo del racconto col tempo della storia e conclusione. Luigi Russo: lo fa soltanto per il gusto della beffa Benedetto Croce si concentra e si sofferma sull’ingegno, l’uomo con la sola arte della parola riesce a capovolgere la situazione Vittore Branca: l’unico motivo è la “ragion di mercatura”, il movente è il denaro, poiché Boccaccio è vissuto in un’epoca dove la banche erano diffuse e ha colto l’idea nuova del mercante. Novella del rovesciamento, antifrasi = si legge qualcosa ma è tutto al contrario. PECCATI: lussuria, gola, avarizia, violenza, testimonianza falsa e inganno Ser Ciappelletto.
LISABETTA DA MESSINA, NARRA FIOMENA
LUOGO DELLA VICENDA: Messina. EPOCA DEI FATTI: primi anni del Basso Medioevo. PERSONAGGI: Lisabetta da Messina, i tre giovanni fratelli e l’amato Lorenzo. QUALITA’ MORALI DEL PROTAGONISTA: Lisabetta prova un forte sentimento amoroso verso il suo amato. Un amore istintivo e impulsivo che non teme nulla e che trascina con sé proprio lei stessa. RIASSUNTO: Lisabetta, giovane donna di Messina, vive insieme ai suoi tre fratelli mercanti, provenienti da San Gimignano. I tre, interessandosi solo dei propri affari, non si preoccupano di farla maritare, tuttavia ella, che non può reprimere gli istinti naturali, si innamora di Lorenzo, un dipendente dei fratelli e intrattiene con lui un rapporto segreto. Quando i fratelli scoprono la tresca amorosa, decidono di uccidere Lorenzo e di mentire alla sorella che chiede insistentemente di lui dicendole che è lontano per lavoro. Lorenzo appare in sogno a Lisabetta e le rivela ciò che è accaduto. La ragazza allora si reca sul luogo del delitto, taglia la testa di Lorenzo e la pone in un vaso dove pone una pianta di basilico. Quando i fratelli scoprono cosa si nasconde sotto il basilico le sottraggono il vaso e lei per la disperazione muore. ANALISI: 3 piccole parti introduzione, parte centrale e conclusione. Questo amore non è più cortese ma inizia a diventare laico. I fratelli stanno zitti per non avere ripercussioni finanziari L’amore oltre la morte, infatti Lisabetta sogna in sogno Lorenzo. Donna che subisce piange soltanto e non è una rivoluzionaria come altre donne in differenti novelle. Scappano da Messina chiudendo tutti i loro affari. Interpretazione psicologica Lisabetta madre e la testa il suo bambino che deve accudire e il vaso il suo grembo. Mito di rinascita femminile Iside,Proserpina. Lorenzo bella persona, valletto, aiutante dei suoi tre fratelli. Donna con cuore gentile. Conflitto triangolare.
FEDERIGO DEGLI ALBERIGHI, NARRA FIAMETTA
LUOGO DELLA VICENDA: un vecchio podere in campagna, principalmente. EPOCA DEI FATTI: primi anni del Basso Medioevo. PERSONAGGI: Federico degli Alberighi e l’amata Giovanna. QUALITA’ MORALI DEL PROTAGONISTA: il protagonista una nobiltà d’animo fuori dal comune, che lo porta a sacrificare il suo unico simbolo di nobiltà per avere l’amore della sua donna, amata profondamente fino all’ultimo. RIASSUNTO: Questa novella narra di un certo Federico degli Alberighi, il quale si invaghì di una giovane donna, monna Giovanna, che però non ricambiava il suo amore. Federigo quindi spese tutti i suoi risparmi per cercare di renderla almeno un tantino felice, ma invano. Decise di tenersi solamente il suo adorato falcone. Quando un giorno però il figlio di monna Giovanna si ammalò, egli disse alla madre che per poter guarire, aveva bisogno del falcone di Federigo. Ella fu quindi costretta ad andare nella casa di quest’ultimo, ed egli, appena la vide, decise di organizzarle un bel banchetto, cucinando ciò che aveva di più caro: il suo falcone. La giovane lo mangiò con gusto, non sapendo cosa fosse, e appena finito il pranzo, chiese a Federigo se potesse darle il suo falcone. Egli scoppiò in un pianto disperato, rivelandogli che glielo aveva già dato, ma sotto forma di arrosto. Pochi giorni dopo, il bambino morì, e la donna, sotto pressione dei fratelli, fu costretta a risposarsi, questa volta però con Federigo, che tanto l'amava e aveva sofferto per lei. ANALISI: classe sociale alta concetto della magnanimità della società cortese non si dà molto rilievo, importanza ai soldi falcone segno di vera aristocrazia marito di Giovanna: borghese, mercante e grande trattamento di denaro per mantenere la sua parola cavalleresca, quindi di cortesia, per onorarla le cucina il falco nel finale si ritorna in una visione mercantile.
CHICHIBIO E LE GRU, RACCONTA NEIFELE
LUOGO DELLA VICENDA: Peretola, Firenze. EPOCA DEI FATTI: primi anni del Basso Medioevo. PERSONAGGI: Chibibio, Currado Gianfgliazzi e Brunetta l’amata. QUALITA’ MORALI DEL PROTAGONISTA: il protagonista possiede una grande furbizia, astuzia la quale gli permette di scampare a una situazione difficile e minacciosa che lo mise contro il suo padrone. RIASSUNTO: Currado Gianfigliazzi, nobile cavaliere dedito alla caccia, un giorno, a Peretola, cacciò una gru che consegnò al suo cuoco veneziano Chichibio. Mentre egli cucinava, Brunetta, l'amata di Chichibio, che attratta dal profumo invitante della gru, arrivò e lo minacciò per farsi regalare una coscia dell'appetitosa gru. Quando a cena fu servita ai commensali, Currado rimase stupito nel vedere e sentire da Chichibio che le gru hanno una sola coscia e una sola zampa, così minacciò il cuoco chiedendogli di provare quello che aveva detto. Così al mattino, Currado e Chichibio partirono per verificare se quello che Chichibio aveva detto fosse vero. Durante il viaggio il cuoco era preoccupato per le conseguenze che il suo signore gli avrebbe inflitto se avesse visto gru con due zampe. Ma tutta la paura di Chichibio svanì quando, in riva al fiume, videro delle gru che dormivano su una zampa. Currado, però, per mostrare al cuoco che aveva ragione lui, si avvicinò alle gru e urlò; allora le gru si svegliarono e, spiccando il volo, mostrarono la seconda zampa. In sua difesa, Chichibio rispose a Currado che se avesse urlato così anche alla gru cucinata la sera precedente, anche lei avrebbe mostrato la seconda zampa. Così Currado ebbe una reazione di riso e di allegria nel sentire la risposta pronta di Chichibio e così si riappacificò con il suo signore. ANALISI: importante e scelto registro lessicale e narrativo. CALANDRINO E L’ELITROPIA, RACCONTA LAURETTA LUOGO DELLA VICENDA: Firenze. EPOCA DEI FATTI: primi anni del Basso Medioevo. PERSONAGGI: Calandrino, sua moglie e gli amici Bruno, Buffalmacco e Maso. QUALITA’ MORALI DEL PROTAGONISTA: questa volta il protagonista è assolutamente l’opposto di Chichibio, infatti è molto fesso, ingenuo e crede a qualsiasi cosa o storiella gli raccontano i suoi amici. I suoi compagni quindi se ne approfittano per creare e fargli continui scherzi RIASSUNTO: Calandrino, famoso pittore di Firenze, aveva altri due amici: Buffalmacco e Bruno. Essendo quest’ultimi molto più furbi di lui, lo prendevano spesso in giro. Un giorno un altro suo amico, Maso, gli racconta dell'esistenza di una pietra, l'elitropia, che dona la visibilità a chiunque la possegga. il poveretto credette alla storia, e chiese ai suoi amici di accompagnarlo in tale viaggio. I due, che ridevano alle sue spalle, lo accontentano, e arrivata l'ora di punta, Calandrino era carico di pietre; gli amici fingono di non vederlo più, e lui decide di non parlare per non far scoprire loro che l'aveva trovata veramente. Arrivato in città nessuno lo saluta, così che egli diventa ancora più sicuro circa la sua invisibilità. In casa la moglie lo rimprovera, dicendo di aver fatto tardi, e lui la picchia. Spiegherà dunque ai suoi amici che aveva trovato veramente l'elitropia, ma sfortunato come sempre, sua moglie ne aveva annullato l'effetto, poiché, è risaputo che le donne annullano qualsiasi virtù. ANALISI: secondo Boccaccio chi riceva la beffa se lo merita non sfruttando le abilità intellettuali prima parte dedicato alla beffa, seconda parte dove parte l’azione e terza parte ritorno a casa di Calandrino pensando di essere invisibile. Una beffa ben fatta corrisponde a un discorso ben fatto visione laica Calandrino si concentra sul vero senso delle parole non va oltre il protagonista vuole trovare la pietra per andare a rubare facilmente essendo invisibili il fine di questa operazione è illegale l’opera non finisce con la lite tra la moglie e Calandrino ma con un altro gioco di parole dei due amici, che chiudono la beffa.