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Resurrezione (Воскресенье, Voskresen'e) è un romanzo di Lev Tolstoj scritto a

Jasnaja Poljana tra il 1889 e il 1899.

Il romanzo ha avuto numerosi adattamenti, musicali, per il grande schermo e per la


televisione.
Indice

1 Contesto
1.1 L'ispirazione da un fatto di cronaca
1.2 L'ispirazione autobiografica
1.3 La sovvenzione dei doukhobors
2 Trama
3 Personaggi
4 Interpretazioni
5 Principali traduzioni italiane
6 Adattamenti
6.1 Versioni cinematografiche
6.2 Versioni operistiche
6.3 Televisione
7 Note
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni

Contesto
L'ispirazione da un fatto di cronaca

Il tema fu suggerito a Lev dall'amico e giurista Anatoly F. Koni il quale gli


raccontò un fatto reale ovvero la storia di una ragazza di 16 anni che, rimasta
orfana, venne ospitata in casa di parenti. Qui, sedotta da un giovane appartenente
a quel ramo familiare, una volta scoperta la gravidanza, venne scacciata dalla
benefattrice ed abbandonata dall'uomo.

Rimasta senza mezzi e dopo alcuni infruttuosi tentativi di guadagnare onestamente,


la ragazza iniziò a prostituirsi e fu successivamente arrestata per furto. Nella
corte penale che doveva giudicarla, sedeva tra i giurati questo stesso giovane. La
coincidenza lo mise in estrema angoscia, cercò un modo per riparare al fatto,
portandolo alla decisione di sposarla e così fece, nonostante la condanna a quattro
mesi di reclusione. La ragazza purtroppo morì di tifo, dopo poco, ancora
incarcerata.
L'ispirazione autobiografica

«In quell'estate presso le zie, Nechljudov aveva vissuto quello stato d'animo
d'entusiasmo e di giubilo, di quando per la prima volta, non per sentito dire, ma
per intima esperienza, un giovane viene a conoscere a fondo la bellezza e
l'importanza della vita e tutto il significato dell'opera che in essa spetta
all'uomo, vede la possibilità d'un infinito perfezionamento sia di se stesso sia
del mondo intero, e si dà tutto a questo perfezionamento, non solo con la speranza,
ma con la piena certezza di ottenere quella perfezione, che gli si dipinge nella
mente»
(da Resurrezione)

Resurrezione ha anche connotati autobiografici. Come Nechljudov, lo scrittore si


era interessato, da giovane, per migliorare le condizioni dei contadini della sua
tenuta, ma questi si erano mostrati diffidenti e avevano rifiutato le sue proposte.
[1] Inoltre, prima del matrimonio, Tolstoj aveva sedotto una cameriera che viveva
in casa di una sua zia; la ragazza era poi stata scacciata e «si era persa».[2]

In quello stesso periodo giovanile, Tolstoj aveva avuto un figlio (che non aveva
accettato di riconoscere) da una contadina sposata.[3] Il riscatto interiore
vissuto da Nechljudov è ovviamente lo stesso che Tolstoj aveva ricercato nella
propria vita con la sua conversione morale.
La sovvenzione dei doukhobors

Tolstoj iniziò a scrivere questo libro nel tentativo di raccogliere la maggior


quantità possibile di denaro per aiutare la migrazione dei doukhobors in Canada in
quanto in rotta con il potere zarista e la chiesa ortodossa. Lo stesso Tolstoj
cercò di trovare fondi per il loro trasferimento (circa 8000 anime)[4] e
successivamente optò per creare un romanzo le cui vendite potessero sovvenzionare
tale opera. La scelta cadde su questo progetto che Tolstoj fino ad allora aveva
tenuto in un cassetto.

L'uscita del suo terzo grande romanzo creò una grandissima aspettativa in tutto il
mondo. Pare che Tolstoj avesse ottenuto, in anteprima sulla pubblicazione
dell'opera da parte della rivista Niva, la cifra di 12000 rubli. È da notare come,
dopo la pubblicazione di Anna Karenina, Tolstoj avesse deciso, in seguito alla
propria conversione morale, di pubblicare tutto senza ricevere diritti d'autore
(attualmente si direbbe in copyleft).

In seguito alla scelta di farsi pagare (per sovvenzionare la migrazione dei


Doukhobors), in contrasto con la rinuncia precedente (espressa sul quotidiano
Russkie vedomosti e Novoe Vremja, in cui dichiara di aver rinunciato ad ogni
diritto d'autore sulle opere posteriori al 1881)[5], si produssero una quantità di
copie e traduzioni "pirata" del romanzo che crearono non pochi imbarazzi a Tolstoj.
[6]
Trama

Un giovane ufficiale rispettato, il principe Nechljudov, ritorna per un po' di


tempo alla vita civile nella ricca provincia natale, nei pressi di Nižnij Novgorod.
Egli conduce una vita piacevole tutta dedita alle riunioni sociali con le sue
variegate conoscenze; è imminente d'altronde il suo matrimonio, organizzato con una
giovane di nobili natali, e con serenità pensa al brillante futuro che gli spetta
facendo la carriera militare.

Proprio durante il suo soggiorno cittadino viene chiamato dal tribunale ad


esercitare il proprio dovere facendo parte di una giuria popolare; ma quello che
doveva passare come un semplice impegno civico, prende improvvisamente per il
principe una piega del tutto inaspettata. Chiamato a decidere come membro della
giuria della condanna di una prostituta, riconosce in lei la ragazza che aveva
sedotto molti anni prima e poi abbandonata; dovette difatti andarsene dalla casa di
Nechljudov dove lavorava come cameriera al fine di soddisfare le esigenze del loro
bambino. Per poter sopravvivere diventa prostituta.

Dopo aver assistito alla sua ingiusta condanna, è stata difatti accusata di
omicidio premeditato, tra magistrati ridicoli e avvocati giovani ed inesperti
matura la volontà di salvarla e di sposarla.

Katjuša pare però rifiutare la proposta e le attenzioni del principe, il quale,


divorato dal rimorso, decide di seguirla comunque ai lavori forzati in Siberia dove
è stata deportata con l'immutato proposito di redimerla; compirà ogni sforzo per
riscattare la propria colpa e riunirsi a lei. Egli assisterà infine alla
"resurrezione" della ragazza, ma in maniera alquanto differente da come si
proponeva; ella infatti rifiuterà di sposarlo, forse per l'amore d'un compagno di
prigionia, forse perché non vuole che lui si rovini, e quindi per amor suo;
comunque, come scelta di persona libera.

Il giovane uomo dovrà infine aprire gli occhi alla miseria spirituale del mondo e
superare l'atroce delusione nei confronti della giustizia umana; ciò si risolverà
non nella società del mondo, ma nella fede. La "resurrezione" di Nechljudov passa
attraverso la riunione con Cristo: leggendo, una notte, il brano del Discorso della
montagna trova egli stesso, attraverso il Vangelo, la via della redenzione e un
nuovo indirizzo da dare alla propria vita.
Personaggi

Katjuša Maslova
figlia di una zingara, accolta nella casa padronale delle due vecchie zie di
Dmitri e cresciuta con loro. A 16 anni s'innamora di lei proprio il giovane
studente nipote delle proprietarie che, alla vigilia della sua partenza riesce a
sedurla; dopo aver appreso della sua gravidanza va a partorire nella casa della
levatrice del villaggio, una vedova. Il neonato viene portato all'orfanotrofio dove
però muore poco dopo il suo arrivo.

L'unico posto che la ragazza trova è nella casa del guardaboschi; la moglie di
costui, però, dopo averla scoperta, la picchia ferocemente e la caccia.
Trasferitasi in città, dopo diversi tentativi falliti di trovar un'abitazione,
finisce nel bordello. Dopo esser stata arrestata con l'accusa d'aver avvelenato un
cliente con l'intento di derubarlo, trascorre sei mesi in carcere in attesa del
processo.

Dmitri Nechljudov
nobile dell'alta società, un giovane onesto e altruista, sempre pronto a dare
tempo e mezzi per compiere opere buone. Raggiunta l'età adulta, essendo un
entusiasta seguace del pensiero di Herbert Spencer, dà ai suoi agricoltori la
proprietà ereditata dal padre in quanto crede che il possesso della terra da parte
di pochi sia una cosa ingiusta.

Ma l'aver compiuto quest'atto provoca nient'altro che il rifiuto inorridito


della madre e di tutta la sua famiglia, diventando argomento costante di rimprovero
e ridicolizzazione da parte dei parenti nei suoi confronti; Dmitri cerca dapprima
di combattere per le proprie idee ma la lotta si rivela essere troppo dura e non
riuscendo a sopportarla se ne va ed entra nel mondo militare.

Durante una licenza seduce la cameriera innamorata di lui l'ultimo giorno prima
di partire e le offre una banconota da cento rubli, consolandosi con il fatto che
"tanto lo fanno tutti". Uscendo dall'esercito col grado di tenente si stabilisce
dapprincipio a Mosca ove conduce una vita oziosa da raffinato ed egoista esteta che
ama solo il suo piacere. Questo fino a che non re-incontra colei che aveva sedotto
ed abbandonato.

Interpretazioni

L'opera è stata scritta dall'autore quando era all'apice della fama e tormentato
dai problemi dell'ingiustizia sociale, in special modo l'iniquità dei tribunali ed
i tormenti inflitti ai carcerati.

Nel romanzo Tolstoj descrive l'angoscia profonda dell'uomo di coscienza (e in primo


luogo dell'autore) stretto nel meccanismo della burocrazia statale, nel ferreo
"ordine delle cose". Qual è la via di scampo? Un approccio radicale alla morale
cristiana, intesa, quale buona novella rivolta agli ultimi della società, come
iniziativa etica atta a migliorare concretamente la vita degli uomini oppressi su
questa terra, nello spirito del Discorso della montagna ripetutamente citato da
Tolstoj in quest'ultima sua grande fatica narrativa. Nechljudov, il protagonista
del romanzo, vive le medesime rivoluzioni interiori dell'autore: l'iniziativa di
donare (o meglio, "restituire") i propri possedimenti terrieri ai contadini, la
volontà di rinunciare alla vita sfarzosa e mondana e di dedicare la propria
esistenza al servizio dei dimenticati ed alla liberazione degli sfruttati e degli
oppressi. Anche Katiuša, la figura femminile con la quale e attraverso la quale
Nechljudov cerca un riscatto, compie un cammino di redenzione morale, da prostituta
a sposa.

La "resurrezione" dei protagonisti avviene quindi nell'accezione metaforica di una


rinascita etica, simile a quella vissuta (o perlomeno disperatamente cercata,
nonostante le contrapposizioni con la moglie e i familiari) dallo stesso Tolstoj.

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