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La psicologia del colore nel cinema: schemi e palette nei film

Post Produzione / Di Post Tube

La color grading ci ha fatto capire che nel lavoro del colorist c’è anche una
componente psicologica, il cinema infatti utilizza i colori per descrivere emozioni
e riuscire a coinvolgere lo spettatore alimentando alcune sensazioni.

La psicologia del colore è una branca studiata dagli specialisti per dimostrare
quanto l’utilizzo delle diverse tonalità possa influire su un umore o un mood
riuscendo ad enfatizzare il risultato ed è utilizzata moltissimo nell’editing dei
video.

La psicologia del colore in modo particolare divide tutte le colorazioni in tre


grandi macro-aree: i colori freddi che si utilizzano per creare un’atmosfera
surreale, stimolare ricordi e creare una componente onirica, i colori caldi che
esprimono passione ma anche rabbia e potere e i colori psichedelici utilizzati per
descrivere ambientazioni notturne ma anche sensazioni come quelle delle
allucinazioni e di stati confusionali.

Ti consigliamo: Differenze tra color grading e color correction

I colori, spesso abbinati tra loro, riescono a dare origine ad una serie infinita
di significati, per questo non si tratta di una sola tonalità ma di una palette
colori che viene utilizzata per ricreare un mood.

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Indice nascondi
1 Prima della palette dei colori (bianco e nero)
2 Perché è importante la palette dei colori?
3 Come può il colore raccontare una storia?
4 I primi step per scegliere la palette dei colori
5 La psicologia dietro i colori nel film
6 Quali sono le tipologie di combinazioni dei colori?
7 Esempi di combinazioni dei colori nel film
7.1 Schemi di colore monocromatici
7.2 Schemi di colori complementari
7.3 Schemi di colori analoghi
7.4 Schemi di colori triadici
7.5 Esempi di colori discordanti nei film
8 Come utilizzare le combinazioni di colori in modo efficace
8.1 Schemi di colore associativi
8.2 Regimi di colore transitori
9 Conclusione
Prima della palette dei colori (bianco e nero)

La storia della psicologia del colore è piuttosto recente nel cinema, in passato
infatti i film venivano girati in bianco e nero. Le colorazioni technicolor a due e
tre strisce sono arrivate successivamente, infatti inizialmente si basava tutto su
un gioco di luce ed ombre e sui contrasti.

L’apporto del colore nell’arte cinematografica ha attirato l’attenzione e i primi


periodi di esperimenti risalgono al 1928 quando si sono ottenute le prime immagini
a colori. Ovviamente è stato proprio Hollywood a sperimentare per primo con filmati
brevi mentre in Italia si deve attendere fino ai primi anni ’50 con il film “Totò a
colori”.
Perché è importante la palette dei colori?

La palette colori è uno strumento valido per poter migliorare lo storytelling di un


video, coinvolgendo lo spettatore a livello emozionale ed inconscio. Alcuni
commettono l’errore di trascurare l’aspetto della palette cromatica ma in realtà si
tratta di un aspetto fondamentale per dare un’esperienza di qualità all’utente.

Il colore infatti è in grado di contribuire nel suscitare diversi stati d’animo in


chi guarda, riuscendo ad immedesimarsi meglio nel racconto.
Come può il colore raccontare una storia?

Un determinato colore, o ancor meglio una palette cromatica, è in grado di


influenzarci emotivamente e psicologicamente riuscendo a farci immedesimare nella
vicenda narrata dalle immagini. Il colore è quindi uno strumento utile per riuscire
a raccontare una storia creando armonia o tensione a seconda delle necessità e
riuscendo a coinvolgere l’utente finale.

Una storia a colori è in grado di generare reazioni psicologiche, di attirare


l’attenzione su dettagli significativi, raccontare caratteri e personalità ed
infine mostrare cambiamenti significanti all’interno della trama.
I primi step per scegliere la palette dei colori

È necessario scegliere con cura la propria palette di colori poiché da essa dipende
l’esito del successo di un video professionale, non si scelgono però estraendoli a
caso ma c’è bisogno di un po’ di studio della psicologia del colore ma anche del
mood che si desidera ricreare.

La cosa migliore che si possa fare sia in fase di editing che in fase di
realizzazione del video è creare una mood board, si tratta di un esercizio creativo
che è possibile svolgere anche utilizzando programmi gratuiti come Canva o
Pinterest in cui racchiudere alcune colorazioni da voler associare a determinate
emozioni.

In caso abbiate già manualità invece potete prendere idee dalla tavolozza dei
colori e portarle nel software dello storyboard per dargli vita e poterli
analizzare al meglio.

Creare una storyboard non necessità di velleità artistiche, utilizzando un software


è sufficiente infatti caricare schermate di altri video che trasmettono la stessa
sensazione che si desidera comunicare. Una volta creata una mood board ci si
dovrebbe chiedere cosa funziona e cosa invece andrebbe cambiato o modificato.
La psicologia dietro i colori nel film

Scegliendo con cura la palette cromatica si riuscirà ad evocare un mood e a dare


tono al proprio filmato, in modo particolare bisogna concentrarsi su tre componenti
principali di ciascun colore: tonalità, saturazione e luminosità.

La tonalità identifica il colore stesso, la saturazione la sua intensità e la


luminosità vuole identificare luci ed ombre. La psicologia dei colori ha
dimostrato come su campioni di persone le reazioni sono simili alla vista di un
determinato colore o di una palette cromatica.

Ad esempio, una forte presenza di colore rosso aumenta la pressione sanguigna


mentre il colore blu ha un effetto calmante e rilassante.

Quando si parla di psicologia del colore non ci si limita al settore del color
grading o della color correction ma si va a toccare il design di produzione e della
sceneggiatura. Possiamo esemplificare i diversi colori con alcune caratteristiche
principali:

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