Sei sulla pagina 1di 2

Stefano Bonaccorso e Lucia Castelli

Responsabile Tecnico Scuola Calcio Atalanta


Psicopedagogista consulente Settore Giovanile Atalanta BC

L’esperienza Atalanta B.C.

La filosofia dell’Atalanta B.C. è quella di formare i calciatori per inserirli nella sua squadra
professionistica che milita nel campionato di serie A e di identificare nel proprio marchio la
Società che valorizza i giovani .
Per raggiungere tale finalità la Società investe mezzi, risorse umane, professionali, finanziare.
Nella gestione Favini (responsabile del Settore Giovanile) di questi ultimi 16 anni il Settore
Giovanile ha raggiunto importanti traguardi, fra cui:
- Nella stagione 2007/2008, 22 giocatori provenienti dal vivaio Atalanta giocano in serie A; 32
giocano nel campionato della serie B; 3 giocano all’estero
- 57 giocatori provenienti dal vivaio Atalanta hanno esordito con la maglia nerazzurra (in serie
A e/o B)
- L’Atalanta è al secondo posto in Italia e al quarto in Europa, nella classifica dei club che
valorizzano i giovani, grazie al numero di giocatori provenienti dal proprio Settore Giovanile
che ha esordito nella massima serie (27 giocatori – stagione 2006/2007).
- 10 giocatori del vivaio Atalanta vestono la maglia azzurra Under 21
I criteri di selezione del giovane giocatore riguardano sia l’aspetto tecnico, sia l’aspetto fisico –
atletico, sia quello tattico e comportamentale.

CINQUE AREE PER CRESCERE I GIOVANI TALENTI


In questa ottica di valorizzazione dei giocatori del Settore Giovanile, l’Atalanta B.C. è
organizzata nelle seguenti aree, ciascuna con le proprie funzioni e finalità:
• AREA TECNICA con la finalità di ricerca, selezione, allenamento
• AREA ORGANIZZATIVA con finalità logistiche, di coordinamento, organizzative
• AREA MEDICO-SANITARIA con finalità preventive e curative rispetto alla salute dei giovani
atleti
• AREA EDUCATIVO-FORMATIVA con finalità formative (e di supporto) dei giovani calciatori,
degli allenatori, delle famiglie
• AREA RELAZIONI ESTERNE con finalità di instaurare, mantenere, migliorare i rapporti con
il territorio (Società sportive, sponsor, ecc.) e le istituzioni (scuole, università, Enti Locali,
ecc.), di migliorare le conoscenze tecniche, metodologiche, prestative (centro studi e
ricerche) e di organizzare eventi
I 212 giovani atleti sono così seguiti da un considerevole numero di persone (allenatori,
dirigenti e accompagnatori, medici, massaggiatori, psicopedagogista, educatori, laureati in
scienze motorie, operatori sportivi, autisti, segretari, magazzinieri, ecc.)

LA FORMAZIONE CONTINUA

L’Atalanta con il suo modo di lavorare vuole assicurare ai propri giocatori una formazione
umana e personale parallela a quella sportiva. A tale scopo ha scelto la strada della
qualità professionale, garantita da una formazione continua dei suoi operatori e, nei limiti
del possibile, dei genitori, componente essenziale del processo di crescita dei giovani
giocatori. Consigliamo sempre ai genitori e ai ragazzi di vivere l’esperienza Atalanta come
un’opportunità transitoria, mai come una sistemazione definitiva. I genitori devono essere
equilibrati loro stessi e commisurare le aspettative alle reali capacità del figlio. Solo così il
giocatore può tenere i piedi per terra. Stiamo tentando anche di iniziare una “scuola di tifo”
per genitori, affinché non si trasformino in “ultras” dei propri figli.
La prima squadra da formare in un settore giovanile si configura come un team di adulti
formatori così composta: allenatori qualificati, dirigenti lungimiranti, genitori equilibrati,
educatori competenti, medici sportivi esperti, massaggiatori capaci, accompagnatori
preparati, autisti diligenti, magazzinieri ordinati, segretari puntuali, sponsor appassionati.
E’ impensabile educare i nostri ragazzi allo sport, appreso e vissuto in modo corretto,
tralasciando di formare gli adulti dai quali traggono modelli e acquisiscono stili di vita.

UNA PROGRAMMAZIONE ATTENTA ALL’ETA’


La programmazione degli obiettivi motori, tecnici, fisico-atletici, tattico-strategici, psicologici
ed educativi è calibrata per fasce d’età, consapevoli che il raggiungimento della massima
prestazione di gioco è una meta lunga e faticosa, che può essere raggiunta con molta
pazienza, consentendo ai giocatori di godere le tappe della loro vita fino in fondo, senza
fretta e pressioni. I principi guida per i giovani calciatori dell’attività di base sono la
partecipazione attiva, l’inclusione, il turn over per consentire a tutti di raggiungere i propri
traguardi personali. Per quanto riguarda i risultati con i più piccoli viene privilegiato quello
sportivo-formativo, con i più grandicelli si ricerca il giusto equilibrio fra il successo sportivo-
formativo e quello agonistico.

IL GIOCO: UN POTENTE MEZZO EDUCATIVO ED ALLENANTE


Le attività utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi sopraccitati per i piccoli giocatori
(pulcini-esordienti) privilegiano il gioco, le situazioni di gioco, gli 1>1 e le partite,
consapevoli che questi sono degli ottimi mezzi sia per soddisfare i bisogni tipici dei
bambini, sia per allenare contemporaneamente tutti i fattori della prestazione. Negli
allenamenti diamo molto spazio alle attività ludiche anche perché sono molto divertenti e
in tal modo i piccoli calciatori si appassionano al calcio e se sono appassionati la loro
motivazione ad imparare cresce continuamente e i loro apprendimenti migliorano. I giochi
vengono proposti con una progressione rispettosa dell’età dei bambini e questo li guida
gradualmente all’agonismo. Attraverso i giochi i giocatori in erba imparano ad affrontare le
molteplici situazioni dello sport e della vita: l’io, l’altro, le regole, il divertimento, la vittoria,
la sconfitta, la lealtà, l’errore, l’egoismo, la solidarietà, la gioia, la rabbia, la sfida, il rischio,
la paura, ecc.

Potrebbero piacerti anche