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Ettore Donati
10/09 AULA
All'inizio della stagione devo dare impronta su gioco in fase di possesso, su come difendere, le
transizioni e le palle inattive.
Devo inoltre fare test e creare gioco per la squadra; i test servono per poter individualizzare il
lavoro.
Serve un ECCELLENTE LIVELLO TECNICO per orientamento – velocità – piede giusto Nel
settore giovanile bisogna allenare la tecnica a velocità alta e la tecnica deve essere perfetta.
Recupero è fondamentale per evitare sovraccarichi. Da ogni seduta devo ottenere il MASSIMO.
14/09 AULA
Bisogna scegliere bene i giocatori e convincerli che quello che facciamo li aiuta a raggiungere
l'obiettivo. E inoltre i giocatori devono collaborare.
TATTICA COLLETTIVA:
1) SCAGLIONAMENTO OFFENSIVO ---> significa non essere mai allineati sul campo.
Devo occupare gli spazi non stando appiattiti; siamo in condizione di ricevere la palla. Bisogna dare
a chi ha il pallone la possibilità di fare passaggi.
Passaggi laterali li faccio se gli avversari sono sotto la linea del pallone.
Non devo dare il pallone a chi è allineato con noi.
È abbinato allo SMARCAMENTO (tattica individuale).
4 – 4 – 2 statico è il meno scaglionato
3 – 5 – 2 / 4 – 3 – 1 – 2 ben scaglionati
Il movimento di staccarsi indietro in area avversaria è quello che ammazza gli avversari. Esercizi
con rombo e triangolo favoriscono lo scaglionamento.
Se ho buono scaglionamento ----> BUON POSSESSO PALLA
3) AMPIEZZA ---> significa cercare di attaccare sfruttando tutto il fronte offensivo, per
costringere avversari a lasciare maglie libere e lasciare libero il lato cieco, stando aperto
rischio di prendere il contropiede.
Servono giocatori forti tecnicamente per fare il passaggio o per fare il dribbling.
Posso sfruttare il cambio campo.
Comportamento difensivo dipende da scelte del mister.
4 – 3 – 1 – 2 poco ampio
3 – 5 – 2 dà ampiezza
Devo mettermi in SMARCAMENTO per poter calciare il cambio di gioco.
Fare finta per andare in zona luce, altrimenti si va ad incidere sui tempi di gioco.
4) MOBILITA' ---> significa che la squadra non deve essere bloccata e rigida sul campo per
non dare punti di riferimento agli avversari
Giocatore è più imprevedibile, deve andare su dribbling, finte, 1vs1, tiri, cross. C'è
bisogno di tanta autonomia a livello organico.
5) IMPREVEDIBILITA' ---> significa che la squadra non deve fare un gioco troppo
conosciuto e stereotipato. Bisogna stimolare i giocatori di fantasia.
La do smarcando i giocatori, così che chi ha il pallone decide che giocata fare.
Scegliendo i giocatori giusti al mercato estivo do imprevedibilità.
15/09 CAMPO
Devo ricavare più risposte possibili: tecniche – tattiche – fisiche – personalità Bisogna
sapere su chi devo intervenire.
Nel periodo di preparazione lavoro sulle idee visto che ho tanto tempo a disposizione.
Il problema insorge quando avversari effettuano il cambio di gioco; posso quindi allenare i miei in
velocità in 1vs1 con pallone già all'attaccante avversario. Bisogna che i miei giocatori siano veloci
quando avversari fanno cambio gioco.
Nella FRENATA è fondamentale come si arriva: CATTIVERIA e PAZIENZA.
Creare densità in zona di campo.
Posso abbinarla a pressing ed intercetto.
4) EQUILIBRIO ---> significa non farsi sbilanciare e non farsi portare fuori dai movimenti
degli avversari.
GUARDARE e poi PARLARE ---> in questo ordine: guardo con gli occhi e poi comunico con la
voce.
Il passaggio corto (2-3 m) posso utilizzare anche altre parti del piede per essere più veloce e per far
sì che non mi leggano il passaggio (cosa che avviene con il passaggio di interno).
Spazio stretto ---> gesto più rapido. Mobilità caviglia quando sono vicini. Più precisi e più rapidi
rispetto allo spazio grande. A livello tattico ---> supero avversario e proteggo palla. Alleno la tattica
negli spazi stretti.
27/09 AULA
TRANSIZIONI
La premessa è che in partita c'è una fase di possesso e una di non possesso.
La transizione possibile è quella nel minor tempo possibile, e anche minore rispetto al tempo che ci
mette l'avversario a effettuarla.
TRANSIZIONE POSITIVA:
passaggio da una fase difensiva ad una offensiva. La velocità e la mentalità nel passare dal non
possesso palla al possesso palla sarà fondamentale.
Le due giocate una volta recuperato il pallone a seconda della zona di campo:
– verticalizzazione ---> tempi e tecnica per verticalizzare
– giocare allargando il pallone
Si può fare o la RIPARTENZA, che significa la ricerca immediata della porta avversaria, oppure la
TRANSIZIONE, dopo la riconquista del pallone privilegi il possesso palla.
TRANSIZIONE NEGATIVA:
passaggio da una fase offensiva a una difensiva.
Alleno la transizione negativa con il POSSESSO PALLA. Curare non solo il passaggio, ma anche il
controllo orientato, la finta e la copertura palla.
Due possibilità:
– immediato recupero del pallone dove l'ho perso
– ripiegamento portando più giocatori sotto la linea del pallone
CHIUSURE PREVENTIVE ---> vai a marcare i giocatori avversari che rimangono dietro ai
giocatori che hanno il pallone
COPERTURE PREVENTIVE ---> è il posizionarsi dietro la linea della palla in fase di possesso
Marcatura d'anticipo è il posizionamento su palla laterale per poter anticipare più facilmente
l'avversario.
Diversa da marcatura tradizionale.
1) PRESSING ---> è un'azione difensiva collettiva e coordinata, per togliere tempo e spazio di
giocata al portatore di palla e ai suoi appoggi. Può essere accompagnato con o senza
raddoppio.
Serve a recuperare il pallone.
3) RADDOPPI ---> significa non accettare l'1vs1. Bisogna farlo fra giocatori di reparto
diverso.
Quando l'avversario è più forte di me nel dribbling.
Il raddoppio lo faccio vicino alla porta, rischio però di lasciare spazi vuoti.
Se sono in 2 il pallone NON può passare.
A livello fisico corro di più e non sono lucido dopo.
4) FUORIGIOCO ---> è una tattica in fase di non possesso che cerca di togliere profondità e
verticalizzazione al gioco avversario, cerca di non portare la propria squadra a difendere
vicino alla propria area e cerca di mantenere un assetto di linea difensivo.
Lo faccio per levare la profondità e per tenere la squadra corta.
Esercizio della linea con 2 che fa le scelte sull'11:
- marcare a duello l'11 se è veloce
- fare fuorigioco individuale
- stringere verso il 5
Si dividono in:
– A) Quelli che portano al gol
– B) Quelli che preparano la finalizzazione
– TIRO DIRETTO ---> ruba il tempo al difensore perchè sta dormendo e non sta guardando
pallone e attaccante.
Il tiro viene fatto di interno calciando a giro con traiettoria ad uscire che poi rientra verso
l'incrocio.
Bisogna vedere PALLA – PORTA – AVVERSARIO. In base a cosa fa il difensore decido che fare.
– ESCA ---> parte da esterno, punte vicine, primo attaccante che è marcato fa finta e il
pallone lo prende il secondo attaccante che spesso non è marcato.
Serve per lasciare il tempo al 2 attaccante che decide cosa fare.
Servono giocatori tecnici per giocare nello stretto.
– VELO ---> tecnicamente è una conduzione di palla e poi la lascio senza passarla
– BLOCCO ---> spesso lo faccio su palla inattiva. Se marcano a uomo conviene fare blocco.
C'è una marcatura e hai un compagno che ti blocca il marcatore
12/10 AULA
L'ALLENATORE
Le abilità dell'allenatore
Ogni allenatore deve avere un metodo per possedere dei punti fissi (così ha certezze, ci configura)
nel suo comportamento professionale, per avere riferimenti cui confrontarsi e relazionarsi per avere
sicurezze proprie.
Ogni lavoro è conseguenza logica e frutto di quanto fatto in precedenza e nello stesso tempo deve
servire da base a quanto avverrà dopo.
Deve rendere consapevoli i calciatori cosa serve per il loro miglioramento, come e perché si fa una
determinata cosa. Interessare e coinvolgere agli allenamenti i giocatori.
Essere chiari, coincisi e completi, sia nell'espressione verbale sia nella presentazione esecuzione e
correzione dell'esercitazione.
Far vedere ed eseguire invece che solo spiegare.
Il mezzo più chiaro per l'apprendimento è l'imitazione.
Bisogna spiegare le cose mentre i giocatori le eseguono, altrimenti si perdono nella spiegazione.
Tenere conto delle diverse capacità di risposta e di reazione dei calciatori, e dei vari fattori che
influenzano tali risposte.
Instaurare una positiva interazione con i collaboratori, sulla base di comportamenti corretti, ben
definiti e rispettosi dei ruoli.
27/10
Spazi stretti e ritmo alto (in mezzo alla settimana): servono per migliorare tecnica, attenzione,
rapidità, se passo da stretti a larghi sono più aiutato dopo, fisicamente forza, più difficile per il
vagabondo non fare nulla, pensare più velocemente, consolidare connessione fra compagni, a livello
organizzativo mancano spazi. Devo però fare attenzione ai recuperi.
PEDAGOGIA DELL'ALLENATORE
Direttiva: mister dice “si fa così”. Leva fantasia e responsabilità. Utile per i grandi.
Attiva: problema dell'attiva è che si arriva alla soluzione in tempi più lunghi. Propongo più modi
per arrivarci ---> problema del tempo. Quando qualcosa va male fermo e faccio riflettere. Utilizzo
domande, se non ci riescono faccio più semplice e sempre domande. Non bisogna dare soluzioni.
Utile per il settore giovanile.
Per vincere la partita: punti deboli degli avversari, palle inattive ---> metodo direttivo per spiegare i
movimenti!!
Mischiarle entrambe in base all'obiettivo.
TIPOLOGIA ALLENAMENTO
1) RISCALDAMENTO:
tecnico (migliorare i gesti) e tattico (dare organizzazione)
nei bambini usare i giochi
2) ESERCIZIO:
non ci sono gli avversari devo farlo bene a livello tecnico, tattico a
livello massimale! vengono fatti piano per mancanza di stimolo --->
colpa dell'allenatore spiegare come mai lo devono fare forte: far
capire!! gli obiettivi che si raggiungono sono a livello tecnico
per aumentare la difficoltà: limito tocchi, più palloni, piede debole, un piede solo
alto ritmo e alta attenzione
3) SITUAZIONE:
ci sono gli avversari
specifiche: quando uso giocatori nel proprio ruolo
generali: 1vs1, 2vs2, 2vs1, ecc. c'è competizione,
situazione reale rischi: infortuni, tempo di
recupero
allenatore deve leggere: capire quando fermare, quando spiegare, se battagliano troppo
magari fermare
4) POSSESSO:
manca la porta tecnico-tattico-fisico
problemi: manca il tiro in porta concludo
azione → mi posso organizzare
5) PARTITA A TEMA:
metto regole per raggiungere obiettivo per migliorare aspetto
tecnico ---> danno un gioco alla mia squadra
6) PARTITA LIBERA:
svago e per verificare le cose fatte
8/11
1) SMARCAMENTO INDIVIDUALE
- attacco lo spazio per ricevere la palla in zona luce dopo che mi sono liberato della
marcatura
- contromovimento per ricevere la palla
- se marcato devo prendere almeno un piccolo vantaggio di spazio se il pallone mi arriva- va
visto il tempo del passaggio e il compagno quando lui mi può vedere e sta per darmela
serve un'ABILE TECNICA, io vedo compagno che ha il pallone. Il pallone non deve
andare
piano, non deve essere troppo sotto o troppo avanti quando lo colpisco
Due tipi di smarcamento:
- smarcamento quando sono marcato (higuain-pjanic)
- smarcamento andando io prima a farmi marcare
- importanti sono le FINTE e le caratteristiche che l'AVVERSARIO ha- smarcamenti
combinati
- in teoria lo stop è uno svantaggio perchè perdo tempo; lo stop però dà il tempo di guardare
e per far smarcare i compagni. Eseguo lo stop perchè il pallone è troppo forte, difficile
giocarlo di prima. Conviene farlo orientato (per allenarlo in allenamento metto 2 tocchi
obbligatori)
- protezione della palla per non perderla. La perdo quando la scopro, ci aggrediscono in 2 o
3 (quando sono in inferiorità tipo 1vs2 devo prendere almeno fallo). Il pallone è lontano
dall'avversario
- conduzione deve essere abbinata alla tecnica: dopo si ha lancio, giocate corte, cambio
gioco
3) PASSAGGIO
- se baso il gioco sul passaggio → con entrambi i piedi, semplici e difficili (guardo da una
parte e gioco su un'altra per esempio)
- precisione e tempi → fattore di smarcamento e sguardo nel settore giovanile, o so già dove
compagno va nella prima squadra. La precisione è importante per far arrivare il pallone a
chi voglio io, a dare modo al compagno di giocare il pallone e di modo che non lo prendo
l'avversario
- devo essere mobile e con passi agili
- saper utilizzare diverse parti del piede, poiché le situazioni cambiano e tatticamente do più
soluzioni
4) DRIBBLING
5) TIRO
1) PRESA DI POSIZIONE
Marcatura a zona: è un modo di difendere, si attiva quando il pallone è in possesso agli avversari.
Marcatura a uomo: è un modo di difendere, si attiva quando il pallone ce l'hanno gli avversari.
9/11
SISTEMA DI GIOCO:
rappresenta e spiega la dislocazione di base, attraverso i compiti e le funzioni dei giocatori in
campo. È un concetto dinamico e deve essere equilibrato, elastico e razionale:
– equilibrato → tenere in considerazione allo stesso modo e allo stesso tempo entrambe le
fasi. Quanto lavoro sulla fase difensiva e allo stesso modo sulla fase offensiva. Equilibrio in
questo argomento riguarda i tempi di allenamento e l'organizzazione
– elastico → si deve adattare alla situazione di gioco. Rimango con lo stesso sistema di gioco,
lo posso però modellare
– razionale → deve tenere conto delle caratteristiche dei giocatori che ho. Decido io, se
possibile, i giocatori
MODULO DI GIOCO:
è l'espressione dell'organizzazione del sistema di gioco. Rappresentato dall'attenzione pratica agli
sviluppi di gioco.
4–4–2
1
2563
7 4 8 11
10 9
Difetti:
no scaglionamento in forma statica
inferiorità numerica in mezzo al campo contro chi gioca con 3 centrocampisti
devono essere forti il 4 e l'8 nel 2vs3 problema del trequartista avversario
punte in cima con centrocampista che deve aiutare
Pregi: ampiezza
3–5–2
1
564
2 7 8 11 3
9 10
1
2563
4
87
10
9 11
– Punte strette: 10-15 metri → devono essere tecniche e rapide (triangolazioni veloci, 1-2
tocchi)
– Punte larghe: 40 metri → sono prime punte, si possono muovere venendo dentro al campo
(Rocchi-Pandev)
– Punte in verticale
3–4–3
1
253
7 6 8 11
4 9 10
Lo stesso sistema di gioco avvantaggia i giocatori, lo svantaggio è che se mi trovano i punti deboli
non so come fare.
I vantaggi nel cambiare sistema di gioco si hanno nel breve o lungo li metto in difficoltà. Lo
svantaggio nel cambiare sistema di gioco è che i giocatori non ci capiscono più niente, inoltre
devo allenare tutti quelli che mi interessano.
20/11
ZONA: la disposizione di marcatura a zona è uno sviluppo di tattica collettiva in fase di non
possesso palla. Comporta la formazione di zone di campo tra palla e porta da difendere, dove
rendere difficile l'utilizzo dello spazio da parte degli avversari in possesso del pallone.
Il marcamento dell'avversario, nelle zone di campo sopra descritte, avviene su avversari non
predeterminati. Fondamentale la comunicazione: parlare, guardare e collaborare. Ci sono
due possibilità di muoversi:
– di reparto
– non proprio di reparto, dove si tiene più conto dell'avversario
Il vantaggio della zona è che vedo sempre il pallone e corro meno. Nella
marcatura a uomo in alcuni momenti non vedo il pallone.
Devo allenare sia la marcatura a uomo che quella a zona perché, su palla inattiva, puoi marcare in
maniera opposta rispetto a come difendi.
Con la difesa a zona larga levo: ampiezza, non lascio vantaggio su 1vs1, centrocampista si abbassa
a dare mano ai centrali.
Gli svantaggi della difesa larga sono che il mediano deve dare una mano, lavorare su intercetto e
raddoppio, i centrali devono essere forti e veloci.
Il difensore deve avere appoggi leggeri e una postura che gli consenta in ogni momento di essere
con il corpo in equilibrio e il baricentro mai fuori dalla base di appoggio per essere pronto a
ripartire.
Il difensore deve tenere spesso la souplesse, per correggere la posizione sul campo; quando non sta
bene o quando è stanco aumenta le partenze da fermo ed è più vulnerabile.
Il difensore fa poca andatura laterale, massimo 2-3 metri; oltre questa distanza devo fare corsa in
avanti.
Il difensore fa poca corsa all'indietro, massimo 2-3 appoggi; se gli appoggi dovessero essere di più
faccio corsa all'indietro “in avanti”, guardando il pallone.
ATTACCO CON LE DUE PUNTE
Le punte sono:
– vicine → 15 metri
– distanti → 35-40 metri
– affilate → uno davanti e uno dietro
Il servizio (pallone) deve essere veloce, fra le punte possibilmente di prima, con margine di errore
alto, pronti a recuperare con aggressione.
I due attaccanti prima di ricevere il pallone devono effettuare il contromovimento; il
contromovimento lo decide quello più vicino al pallone e il più lontano si adegua.
Le coppie bisogna farle giocare insieme, anche in allenamento.
Con due punte vicine costringo i difensori avversari a stare stretti.
Il problema sta nell'effettuare la giocata con il pallone passato forte.
Con 3 attaccanti larghi il centravanti bravo a giocare spalle alla porta, gli attaccanti esterni possono
essere:
– ali (veloci, bravi nel dribbling e nel cross)
– punte (dribbling e tiro)
– bravi negli inserimenti e nel taglio (veloci e resistenti alla velocità e tecnicamente dotati di
buon tiro)
Nello stretto:
– tecnicamente preparati con entrambi i piedi
– rapidi nella corsa e nella giocata
– qualità e fantasia capaci di usare bene la finta e la manovra nello stretto
2 CONTRO 2
d d
a a
c c c
I C si passano il pallone.
Palla esterna D marca d'anticipo, palla centrale D marcano come in figura.
A possono: incrociarsi andando verso la porta, i D si abbassano verso la porta e stringono
leggermente (partire con il piede giusto, correndo e guardandosi fra di loro e guardando il pallone),
pronti a cambiarsi la marcatura.
d2
a2
d1
a1 c
All'inizio A1 fa mezzaluna.
Chi riceve (A1) il pallone lo gioca (linea nera) e si muove centrale.
Il movimento di D1 è quello di affiancare D2, poi si prendono un tempo di attesa: diventa quindi
che i d sono vicini fra di loro, mentre gli attaccanti sono affilati. I D difendono su giocata che
faranno gli attaccanti.
1) l'attaccante più vicino al pallone decide di venire incontro, il più lontano attacca la profondità.
D fa marcatura forte su A che va incontro, l'altro D predilige lo spazio (palla lunga la deve
prendere lui, lasciando che A riceva il pallone sui piedi).
Il difensore che segue l'attaccante che va in profondità può fare fuorigioco individuale.
2) l'attaccante più vicino al pallone va lontano verso la porta
3) TRIANGOLAZIONE
5
9
3
7
in caso di triangolazione il 3 guarda il pallone e si gira verso il pallone. Può quindi fare contrasto,
intercetto, o seguire la corsa del 7.
Il punto debole è il colpo di tacco del 7 che rimanda verso il centro il pallone.
Segue il passaggio o segue uomo; punto debole è decidere a inizio anno come comportarsi, tutti
devono fare alla stessa maniera.