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Tecnica e tattica calcistica Prof.

Ettore Donati
10/09 AULA

All'inizio della stagione devo dare impronta su gioco in fase di possesso, su come difendere, le
transizioni e le palle inattive.
Devo inoltre fare test e creare gioco per la squadra; i test servono per poter individualizzare il
lavoro.

Se sono in superiorità numerica cerco l'anticipo!


Devo aver provato/allenato per tenere la squadra in una determinata maniera ---> pensiero verificato
grazie all'allenamento

1) Scelgo i giocatori per come voglio giocare


2) Li alleno per come voglio giocare

Bisogna essere in grado di leggere la situazione e prevedere la situazione.

Serve un ECCELLENTE LIVELLO TECNICO per orientamento – velocità – piede giusto Nel

settore giovanile bisogna allenare la tecnica a velocità alta e la tecnica deve essere perfetta.

Bisogna lasciar esprimere per valutare come sono i ragazzi.


Intervenire subito nell'errore e non lasciar passare il tempo.

Per valutare l'ESPLOSIVITA' guardo che “gamba” ha la squadra.


Valutare inoltre quanto sono RESISTENTI. Se sono forte a livello organico ---> ricerca dell'1vs1. Il
resto della squadra bisogna si smarchi.
ORGANIZZARE – DISCIPLINARE – DARE CONCETTI

Recupero è fondamentale per evitare sovraccarichi. Da ogni seduta devo ottenere il MASSIMO.

14/09 AULA

TATTICA: è il movimento predeterminato e organizzato, di due o più calciatori, di un reparto o di


una squadra intera, inteso ad ottenere uno scopo offensivo o difensivo.

Bisogna scegliere bene i giocatori e convincerli che quello che facciamo li aiuta a raggiungere
l'obiettivo. E inoltre i giocatori devono collaborare.

TATTICA COLLETTIVA:

1) principi in fase di possesso


2) principi in fase di non possesso
3) sviluppi offensivi
4) sviluppi in fase di non possesso
5) fase di transizione
PRINCIPI IN FASE DI POSSESSO:

1) SCAGLIONAMENTO OFFENSIVO ---> significa non essere mai allineati sul campo.

Devo occupare gli spazi non stando appiattiti; siamo in condizione di ricevere la palla. Bisogna dare
a chi ha il pallone la possibilità di fare passaggi.
Passaggi laterali li faccio se gli avversari sono sotto la linea del pallone.
Non devo dare il pallone a chi è allineato con noi.
È abbinato allo SMARCAMENTO (tattica individuale).
4 – 4 – 2 statico è il meno scaglionato
3 – 5 – 2 / 4 – 3 – 1 – 2 ben scaglionati
Il movimento di staccarsi indietro in area avversaria è quello che ammazza gli avversari. Esercizi
con rombo e triangolo favoriscono lo scaglionamento.
Se ho buono scaglionamento ----> BUON POSSESSO PALLA

2) VERTICALIZZAZIONE ---> significa che bisogna cercare profondità, verticalizzare e


soprattutto andare dietro la linea difensiva avversaria

Gioco per avanti.


L'attaccante si smarca alle spalle degli avversari.
Comunicazione è fondamentale (soprattutto nel settore giovanile); nei grandi è più difficile averla.
Posizione migliore: stare sulla linea dei difensori, ma c'è il problema del fuorigioco.
Movimento che ammazza ---> FUORILINEA

3) AMPIEZZA ---> significa cercare di attaccare sfruttando tutto il fronte offensivo, per
costringere avversari a lasciare maglie libere e lasciare libero il lato cieco, stando aperto
rischio di prendere il contropiede.

Servono giocatori forti tecnicamente per fare il passaggio o per fare il dribbling.
Posso sfruttare il cambio campo.
Comportamento difensivo dipende da scelte del mister.
4 – 3 – 1 – 2 poco ampio
3 – 5 – 2 dà ampiezza
Devo mettermi in SMARCAMENTO per poter calciare il cambio di gioco.
Fare finta per andare in zona luce, altrimenti si va ad incidere sui tempi di gioco.

4) MOBILITA' ---> significa che la squadra non deve essere bloccata e rigida sul campo per
non dare punti di riferimento agli avversari

Giocatore è più imprevedibile, deve andare su dribbling, finte, 1vs1, tiri, cross. C'è
bisogno di tanta autonomia a livello organico.

5) IMPREVEDIBILITA' ---> significa che la squadra non deve fare un gioco troppo
conosciuto e stereotipato. Bisogna stimolare i giocatori di fantasia.
La do smarcando i giocatori, così che chi ha il pallone decide che giocata fare.
Scegliendo i giocatori giusti al mercato estivo do imprevedibilità.
15/09 CAMPO

Il riscaldamento ha l'obiettivo di essere pronti per fare qualsiasi cosa.


Richiesta più complicata a livello tecnico la devo fare comunque a 1000 all'ora.
Ritmo varia nel riscaldamento, do accelerate e tempi di recupero, senza mai fermarsi.
Chi fa tante volte il gesto tecnico vuol fare vedere che ha intenzione di giocare.

Devo ricavare più risposte possibili: tecniche – tattiche – fisiche – personalità Bisogna
sapere su chi devo intervenire.

Nel periodo di preparazione lavoro sulle idee visto che ho tanto tempo a disposizione.

PRINCIPI IN FASE DI NON POSSESSO:

1) SCAGLIONAMENTO DIFENSIVO ---> è importante coprire il compagno, per cui non si


deve stare in linea ma in diagonale.

Si ha nel momento in cui comincia il pericolo.


Si deve creare un triangolo difensivo.
I giocatori non sono lineari.
Ci si scagliona quando sta per arrivare il pallone.
Devo essere veloce a passare dalla linea allo scaglionamento.

2) AZIONE RITARDATRICE ---> significa intervenire per rallentare e ostacolare l'azione


offensiva avversaria.

Serve per favorire il riposizionamento della squadra.


Come perdi palla li vai a pressare o ti riposizioni.
Bisogna contare quanti ne ho dietro la linea del pallone e a seconda della zona di campo.
Si fa con temporeggiamento o pressing:

– PRESSING ok quando: in quella zona di campo sono in superiorità numerica, avversario è


di schiena, i miei giocatori hanno gamba. NO, pressing quando siamo in inferiorità
numerica, siamo stanchi, rischio di rimanere in 1vs1, portiere e scaglionamento difensivo mi
fanno girare a vuoto.
Il TIMING è fondamentale: è il sincronismo fra chi pressa il portatore di palla avversario e
gli altri interessati. Gli altri interessati devono chiudere gli appoggi e le traiettorie di
passaggio. Devo avere CONCENTRAZIONE di uomini verso la zona. Il PRIMO ha ruolo
fondamentale: NON deve mai farsi saltare: deve uscire forte, non deve essere dribblato, fa sì
che chi ha il pallone non la sposti con un controllo orientato e fa sì che chi ha il pallone non
calci. Deve saper fare bene la FRENATA, magari anche indirizzando il possessore del
pallone dove si vuole noi.
Per quando abbiamo il pallone è necessario fintare per il controllo orientato. La
tecnica abbinata alla finta ---> guadagno tempo

– TEMPOREGGIAMENTO ok quando: ho grandi qualità tecniche, sono in inferiorità, dare


tempo a chi era fuori posizione di rientrare
3) CONCENTRAZIONE ---> significa creare densità nella zona dove c'è il pallone.

Il problema insorge quando avversari effettuano il cambio di gioco; posso quindi allenare i miei in
velocità in 1vs1 con pallone già all'attaccante avversario. Bisogna che i miei giocatori siano veloci
quando avversari fanno cambio gioco.
Nella FRENATA è fondamentale come si arriva: CATTIVERIA e PAZIENZA.
Creare densità in zona di campo.
Posso abbinarla a pressing ed intercetto.

4) EQUILIBRIO ---> significa non farsi sbilanciare e non farsi portare fuori dai movimenti
degli avversari.

Fondamentale l'INTERSCAMBIABILITA' DEI RUOLI: se termina azione e attaccante centrale è


a destra mi tornerà facendo l'esterno e l'ala sinistra che era centrale mi torna facendo attaccante
centrale e così via.
Più facciamo le marcature rigide (marcare quasi a uomo) e più posso perdere l'equilibrio.
La squadra non ha equilibrio se gli attaccanti non tornano e i difensori non salgono

5) CONTROLLO E CAUTELA ---> significa valutare molto bene quando, se e come


intervenire.

Non devo essere precipitoso.


Non devo farmi attrarre dal pallone.
Più marchi e meno copri e più copri e meno marchi.
Devo utilizzare i tempi giusti.

Bisogna stare in equilibrio sfruttando gli spazi.

La comunicazione è fondamentale, e dal riscaldamento si vede chi parla ---> PERSONALITA'


Occupare lo spazio a disposizione in tutti gli esercizi proposti, anche nel riscaldamento.
Fanno poco sforzo fisico ma ALTO SFORZO DI CONCENTRAZIONE per osservare gli spazi
aperti anche quando palleggiano.

GUARDARE e poi PARLARE ---> in questo ordine: guardo con gli occhi e poi comunico con la
voce.
Il passaggio corto (2-3 m) posso utilizzare anche altre parti del piede per essere più veloce e per far
sì che non mi leggano il passaggio (cosa che avviene con il passaggio di interno).

Spazio stretto ---> gesto più rapido. Mobilità caviglia quando sono vicini. Più precisi e più rapidi
rispetto allo spazio grande. A livello tattico ---> supero avversario e proteggo palla. Alleno la tattica
negli spazi stretti.
27/09 AULA

TRANSIZIONI

La premessa è che in partita c'è una fase di possesso e una di non possesso.

Le transizioni SONO IL TEMPO DI PASSAGGIO FRA UNA FASE E L'ALTRA.

La transizione possibile è quella nel minor tempo possibile, e anche minore rispetto al tempo che ci
mette l'avversario a effettuarla.

I palloni di nessuno necessitano di un allenamento specifico.


La transizione comincia nello spogliatoio ---> quando si esce si esce e le pause sono minime.
Intensità sia mentale che fisica.
Tutti devono essere utili, ognuno nelle sue competenze.

Importante è l'aspetto mentale.


Possiamo azzardare di affermare che la transizione è un modo di vivere, di giocare e di reagire,
mettendo l'accento sull'atteggiamento mentale che sta alla base di una buona transizione.

TRANSIZIONE POSITIVA:
passaggio da una fase difensiva ad una offensiva. La velocità e la mentalità nel passare dal non
possesso palla al possesso palla sarà fondamentale.
Le due giocate una volta recuperato il pallone a seconda della zona di campo:
– verticalizzazione ---> tempi e tecnica per verticalizzare
– giocare allargando il pallone

Si può fare o la RIPARTENZA, che significa la ricerca immediata della porta avversaria, oppure la
TRANSIZIONE, dopo la riconquista del pallone privilegi il possesso palla.

TRANSIZIONE NEGATIVA:
passaggio da una fase offensiva a una difensiva.
Alleno la transizione negativa con il POSSESSO PALLA. Curare non solo il passaggio, ma anche il
controllo orientato, la finta e la copertura palla.

Due possibilità:
– immediato recupero del pallone dove l'ho perso
– ripiegamento portando più giocatori sotto la linea del pallone

COPERTURE E CHIUSURE (MARCATURE) PREVENTIVE:

sono due sviluppi difensivi in fase di possesso.


Io ho il pallone e attacco, i giocatori si smarcano per riceverla. Devo preparare la situazione di
quando perdo il pallone.
Coperture ---> le fanno più i centrocampisti
Chiusure ---> le fanno più i difensori
28/09 AULA

Coperture e chiusure preventive fanno parte degli sviluppi difensivi.


Si attuano quando si è in fase di possesso di palla e fanno parte della tattica difensiva, per non far
ripartire in contropiede la squadra avversaria.

CHIUSURE PREVENTIVE ---> vai a marcare i giocatori avversari che rimangono dietro ai
giocatori che hanno il pallone

COPERTURE PREVENTIVE ---> è il posizionarsi dietro la linea della palla in fase di possesso

Marcatura d'anticipo è il posizionamento su palla laterale per poter anticipare più facilmente
l'avversario.
Diversa da marcatura tradizionale.

SVILUPPI DIFENSIVI IN FASE DI NON POSSESSO

1) PRESSING ---> è un'azione difensiva collettiva e coordinata, per togliere tempo e spazio di
giocata al portatore di palla e ai suoi appoggi. Può essere accompagnato con o senza
raddoppio.
Serve a recuperare il pallone.

2) PRESSIONE ---> più individuale, toglie tempo e spazio al portatore di palla.


Sul pallone nel momento dello stop.
La frenata è fondamentale.

3) RADDOPPI ---> significa non accettare l'1vs1. Bisogna farlo fra giocatori di reparto
diverso.
Quando l'avversario è più forte di me nel dribbling.
Il raddoppio lo faccio vicino alla porta, rischio però di lasciare spazi vuoti.
Se sono in 2 il pallone NON può passare.
A livello fisico corro di più e non sono lucido dopo.

4) FUORIGIOCO ---> è una tattica in fase di non possesso che cerca di togliere profondità e
verticalizzazione al gioco avversario, cerca di non portare la propria squadra a difendere
vicino alla propria area e cerca di mantenere un assetto di linea difensivo.
Lo faccio per levare la profondità e per tenere la squadra corta.
Esercizio della linea con 2 che fa le scelte sull'11:
- marcare a duello l'11 se è veloce
- fare fuorigioco individuale
- stringere verso il 5

5) ELASTICO DIFENSIVO ---> è il movimento dei difensori a salire verso la porta


avversaria, ci si arresta e si torna indietro.
Lo faccio quando gli avversari passano il pallone dietro.
Devo lavorare sugli appoggi.
Come favorire il posizionamento dei nostri giocatori.
Bisogna allenare a scappare all'ultimo.
Faccio elastico per mettere l'avversario in fuorigioco (avversario che dorme, che è distratto,
che è lento, cambia quindi a seconda di chi ho davanti).
Lo faccio a palla coperta.
Si conquista campo per riprendere il pallone: squadra concentrata.
Se faccio pressing ho squadra con gamba.
Servono i giocatori adatti per quello che voglio fare.

SVILUPPI OFFENSIVI IN FASE DI POSSESSO

Si dividono in:
– A) Quelli che portano al gol
– B) Quelli che preparano la finalizzazione

SVILUPPI OFFENSIVI CHE PORTANO AL GOL

– TRIANGOLAZIONE ---> ci sono le triangolazioni esterne, interne, con il terzo uomo e


quella ritardata. In quella ritardata ho messo fuori tempo l'avversario, ho controllato il
pallone, l'ho spostato facendo perno sul piede esterno e faccio passaggio = TECNICA –
APPOGGI – FORZA

– DRIBBLING ---> controllo in avanti dell'11 che deve fintare.


Finta: 1) di gamba 2) di corpo 3) di palla.
Per superare l'avversario serve la tecnica fatta in velocità. Il pallone inoltre deve essere
vicino al piede.
Se il difensore si sposta per mandarmi da una parte io devo continuare a puntarlo.
Se sono bravo tecnicamente devo essere in grado di leggere i tempi.
Devo aiutare i giocatori a ragionare.
Nel dribbling devo superare l'avversario.
Il giocatore scarso fa sempre la solita finta.
Lo SCARTO invece si ha quando sposto il pallone e tiro.

– TAGLIO ---> quello classico passo davanti al difensore.


La corsa diagonale dà il tempo al compagno e non vado in fuorigioco.
Si può avere il problema del fuorigioco per i tempi sbagliati.
Si ha corsa con velocità diversa: corsa lineare e poi corsa esplosiva per inserirsi nello spazio.

– TIRO DIRETTO ---> ruba il tempo al difensore perchè sta dormendo e non sta guardando
pallone e attaccante.
Il tiro viene fatto di interno calciando a giro con traiettoria ad uscire che poi rientra verso
l'incrocio.

– SOVRAPPOSIZIONE ---> ho cercato di creare il 2vs1 con 11 e 9 che vanno verso il 2. Il 5


deve comunicare che va lui sul pallone con i tempi giusti e il 2 scala sul 9 che si è
sovrapposto. Si ha presa di responsabilità del 5 che va nell'1vs1. Il 2 fa il movimento stretto
per evitare che il pallone vada dietro di lui.
La sovrapposizione funziona se i difensori non comunicano.
– PASSANTE ---> palla da 11 a 9 che gira esterna al 5 e che lo deve superare. Tecnica di
lancio fondamentale = esercizio della traversa.

– ATTACCO DIRETTO ---> contromovimento del 9 e pallone che entra e va dietro i


difensori. Il 9 è fra i due difensori. Il pallone deve passare sopra i due difensori.

Gli altri due sviluppi offensivi che portano al gol sono:

– CROSS ---> il pallone va da davanti a dietro.


Si ha da fondo campo.
Serve il baccellone davanti.

– TRAVERSONE ---> si ha dalla trequarti e il pallone viene calciato di interno piede,


tagliato e si mette fra difensori e portiere. Per fare gol serve tempismo e scatto.
Va eseguito di prima o con stop orientato e cross. Si deve accorciare i passi prima di
calciare.
Serve attaccanti veloci.

Bisogna vedere PALLA – PORTA – AVVERSARIO. In base a cosa fa il difensore decido che fare.

L'attaccante deve stare fuorilinea per potersi muovere.

SVILUPPI OFFENSIVI CHE PREPARANO LA FINALIZZAZIONE

– MANTENIMENTO DEL POSSESSO DI PALLA ---> dà tempo all'attaccante di potersi


posizionare, si spera che gli avversari si muovano male.
Più faccio possesso palla e meno finalizzo: deve essere un possesso palla finalizzato al gol

– GIOCO NELLA PARTE CIECA ---> si ha cambio di gioco da dx a sx o viceversa per


evitare gli avversari che sono concentrati.
Devo fare un lancio per superare gli avversari, devo scavalcarli. La precisione del lancio è
fondamentale.
Il giocatore che riceve il lancio deve stare largo sulla riga orientato verso il campo,
fuorilinea, alto sulla linea del terzino; serve uno vispo, che vuole il pallone dietro i difensori
(dipende da come si mette l'attaccante rispetto ai difensori: se viene incontro o se va a
scappare).
Lancio deve essere fatto di interno collo dopo uno stop orientato (prima deve fare la finta
che deve essere fatta un attimo prima che arrivi il pallone).
Pallone che viene passato a chi fa il lancio deve essere un pallone dato in avanti e poi
indietro per poterlo fare.
Chi riceve il pallone ha diverse scelte: dribbling, triangolazione, stop e poi conduzione e tiro
ecc.

– ESCA ---> parte da esterno, punte vicine, primo attaccante che è marcato fa finta e il
pallone lo prende il secondo attaccante che spesso non è marcato.
Serve per lasciare il tempo al 2 attaccante che decide cosa fare.
Servono giocatori tecnici per giocare nello stretto.
– VELO ---> tecnicamente è una conduzione di palla e poi la lascio senza passarla

– BLOCCO ---> spesso lo faccio su palla inattiva. Se marcano a uomo conviene fare blocco.
C'è una marcatura e hai un compagno che ti blocca il marcatore

12/10 AULA

L'ALLENATORE

L'allenatore ha un patrimonio culturale che riguarda:


– competenza calcistica
– saper gestire le proprie pressioni interne
– saper gestire le pressioni esterne (i propri giocatori, il presidente, il direttore sportivo, i
tifosi, la stampa; deve lavorare con lo psicologo!)
– dimostrare e saper trasmettere equilibrio in ogni momento (deve essere posato sia quando
vince che quando perde, gestione dei giocatori fondamentale, dare sicurezza in quello che
fa)
– avere passione per questo sport
– possedere e trasmettere credibilità sia nelle situazioni favorevoli sia in quelle sfavorevoli

Le abilità dell'allenatore

Ogni allenatore deve avere un metodo per possedere dei punti fissi (così ha certezze, ci configura)
nel suo comportamento professionale, per avere riferimenti cui confrontarsi e relazionarsi per avere
sicurezze proprie.

Ogni lavoro è conseguenza logica e frutto di quanto fatto in precedenza e nello stesso tempo deve
servire da base a quanto avverrà dopo.

Deve rendere consapevoli i calciatori cosa serve per il loro miglioramento, come e perché si fa una
determinata cosa. Interessare e coinvolgere agli allenamenti i giocatori.

Variare e cambiare le proposte di lavoro pur mantenendo costante lo scopo.

Essere chiari, coincisi e completi, sia nell'espressione verbale sia nella presentazione esecuzione e
correzione dell'esercitazione.
Far vedere ed eseguire invece che solo spiegare.
Il mezzo più chiaro per l'apprendimento è l'imitazione.
Bisogna spiegare le cose mentre i giocatori le eseguono, altrimenti si perdono nella spiegazione.

Tenere conto delle diverse capacità di risposta e di reazione dei calciatori, e dei vari fattori che
influenzano tali risposte.

Instaurare una positiva interazione con i collaboratori, sulla base di comportamenti corretti, ben
definiti e rispettosi dei ruoli.

27/10

Ogni allenatore deve avere un PROGRAMMA di lavoro.


Per gestire tutti i giocatori e vederli tutti: quadrati più vicini (problema però che i palloni vanno
negli altri quadrati; lo posso fare con quelli forti), o distribuisco i giocatori più esperti di modo che
possano tenere bene il gruppo (do un po' di responsabilità ma non troppo altrimenti troppo
“potere”).

Quelli nel mezzo al quadrato devono lavorare.


Ritmo alto (nel 1° esercizio a livello cognitivo), tecnica veloce e imprevedibile (usare più parti del
corpo e del piede), stimoli continui dell'allenatore, tanti palloni intorno a ogni quadrato per essere
utilizzati.

Spazi stretti e ritmo alto (in mezzo alla settimana): servono per migliorare tecnica, attenzione,
rapidità, se passo da stretti a larghi sono più aiutato dopo, fisicamente forza, più difficile per il
vagabondo non fare nulla, pensare più velocemente, consolidare connessione fra compagni, a livello
organizzativo mancano spazi. Devo però fare attenzione ai recuperi.

Spazi grandi a inizio settimana e fine settimana.

PEDAGOGIA DELL'ALLENATORE

Può essere direttiva o attiva

Direttiva: mister dice “si fa così”. Leva fantasia e responsabilità. Utile per i grandi.

Attiva: problema dell'attiva è che si arriva alla soluzione in tempi più lunghi. Propongo più modi
per arrivarci ---> problema del tempo. Quando qualcosa va male fermo e faccio riflettere. Utilizzo
domande, se non ci riescono faccio più semplice e sempre domande. Non bisogna dare soluzioni.
Utile per il settore giovanile.

Per vincere la partita: punti deboli degli avversari, palle inattive ---> metodo direttivo per spiegare i
movimenti!!
Mischiarle entrambe in base all'obiettivo.

TIPOLOGIA ALLENAMENTO

1) RISCALDAMENTO:
tecnico (migliorare i gesti) e tattico (dare organizzazione)
nei bambini usare i giochi

2) ESERCIZIO:
non ci sono gli avversari devo farlo bene a livello tecnico, tattico a
livello massimale! vengono fatti piano per mancanza di stimolo --->
colpa dell'allenatore spiegare come mai lo devono fare forte: far
capire!! gli obiettivi che si raggiungono sono a livello tecnico
per aumentare la difficoltà: limito tocchi, più palloni, piede debole, un piede solo
alto ritmo e alta attenzione

3) SITUAZIONE:
ci sono gli avversari
specifiche: quando uso giocatori nel proprio ruolo
generali: 1vs1, 2vs2, 2vs1, ecc. c'è competizione,
situazione reale rischi: infortuni, tempo di
recupero
allenatore deve leggere: capire quando fermare, quando spiegare, se battagliano troppo
magari fermare

4) POSSESSO:
manca la porta tecnico-tattico-fisico
problemi: manca il tiro in porta concludo
azione → mi posso organizzare

5) PARTITA A TEMA:
metto regole per raggiungere obiettivo per migliorare aspetto
tecnico ---> danno un gioco alla mia squadra

6) PARTITA LIBERA:
svago e per verificare le cose fatte

8/11

TATTICA INDIVIDUALE IN FASE DI POSSESSO

1) SMARCAMENTO INDIVIDUALE

- attacco lo spazio per ricevere la palla in zona luce dopo che mi sono liberato della
marcatura
- contromovimento per ricevere la palla
- se marcato devo prendere almeno un piccolo vantaggio di spazio se il pallone mi arriva- va
visto il tempo del passaggio e il compagno quando lui mi può vedere e sta per darmela
serve un'ABILE TECNICA, io vedo compagno che ha il pallone. Il pallone non deve
andare
piano, non deve essere troppo sotto o troppo avanti quando lo colpisco
Due tipi di smarcamento:
- smarcamento quando sono marcato (higuain-pjanic)
- smarcamento andando io prima a farmi marcare
- importanti sono le FINTE e le caratteristiche che l'AVVERSARIO ha- smarcamenti
combinati

2) STOP E PROTEZIONE DEL PALLONE E CONDUZIONE DEL PALLONE

- in teoria lo stop è uno svantaggio perchè perdo tempo; lo stop però dà il tempo di guardare
e per far smarcare i compagni. Eseguo lo stop perchè il pallone è troppo forte, difficile
giocarlo di prima. Conviene farlo orientato (per allenarlo in allenamento metto 2 tocchi
obbligatori)
- protezione della palla per non perderla. La perdo quando la scopro, ci aggrediscono in 2 o
3 (quando sono in inferiorità tipo 1vs2 devo prendere almeno fallo). Il pallone è lontano
dall'avversario
- conduzione deve essere abbinata alla tecnica: dopo si ha lancio, giocate corte, cambio
gioco
3) PASSAGGIO

- se baso il gioco sul passaggio → con entrambi i piedi, semplici e difficili (guardo da una
parte e gioco su un'altra per esempio)
- precisione e tempi → fattore di smarcamento e sguardo nel settore giovanile, o so già dove
compagno va nella prima squadra. La precisione è importante per far arrivare il pallone a
chi voglio io, a dare modo al compagno di giocare il pallone e di modo che non lo prendo
l'avversario
- devo essere mobile e con passi agili
- saper utilizzare diverse parti del piede, poiché le situazioni cambiano e tatticamente do più
soluzioni

4) DRIBBLING

- abbinata a conduzione palla e alla finta


- eseguito da giocatori tecnici, forti nell'1vs1, dagli agili e dai rapidi
- serve per creare superiorità numerica: farò tanti duelli, lavoro sulle finte
- se non lo voglio subire devo lavorare sulla frenata
- allenare quindi la mobilità del busto e della caviglia, e la reattività
- un solo dribbling e giocata per la prima squadra, dribbling ripetuti per il settore giovanile
- piede perno, rivelino, stop orientato, palla sopra l'avversario, tunnel, fermo e riparto, ecc.

5) TIRO

- allenare tutte le modalità di tiro


- capacità di anticipazione per tirare ad esempio di punta per mettere in difficoltà il portiere
- pressione e raddoppi rendono difficile il tiro
- meglio mettere la conclusione di prima per rendere efficace l'allenamento
- se mi arriva pressione perché sembra che tiro di prima potrò eseguire il dribbling-
tatticamente: guardare la porta e vedere come è messo il portiere, ribattuta

TATTICA INDIVIDUALE IN FASE DI NON POSSESSO

1) PRESA DI POSIZIONE

in base al mio sistema di gioco devo guardare la palla e la porta

2) MARCAMENTO 3) ANTICIPO 4) INTERCETTO 5) CONTRASTO

possono essere diretti e indiretti

Marcatura a zona: è un modo di difendere, si attiva quando il pallone è in possesso agli avversari.

Marcatura a uomo: è un modo di difendere, si attiva quando il pallone ce l'hanno gli avversari.
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SISTEMA DI GIOCO:
rappresenta e spiega la dislocazione di base, attraverso i compiti e le funzioni dei giocatori in
campo. È un concetto dinamico e deve essere equilibrato, elastico e razionale:
– equilibrato → tenere in considerazione allo stesso modo e allo stesso tempo entrambe le
fasi. Quanto lavoro sulla fase difensiva e allo stesso modo sulla fase offensiva. Equilibrio in
questo argomento riguarda i tempi di allenamento e l'organizzazione
– elastico → si deve adattare alla situazione di gioco. Rimango con lo stesso sistema di gioco,
lo posso però modellare
– razionale → deve tenere conto delle caratteristiche dei giocatori che ho. Decido io, se
possibile, i giocatori

MODULO DI GIOCO:
è l'espressione dell'organizzazione del sistema di gioco. Rappresentato dall'attenzione pratica agli
sviluppi di gioco.

4–4–2

1
2563
7 4 8 11
10 9

Difetti:
no scaglionamento in forma statica
inferiorità numerica in mezzo al campo contro chi gioca con 3 centrocampisti
devono essere forti il 4 e l'8 nel 2vs3 problema del trequartista avversario
punte in cima con centrocampista che deve aiutare

Pregi: ampiezza

3–5–2

1
564
2 7 8 11 3

9 10

devo avere i 3 dietro forti nell'1vs1 e intelligenti


4 – 4 – 2 con rombo

1
2563
4
87
10
9 11

– Punte strette: 10-15 metri → devono essere tecniche e rapide (triangolazioni veloci, 1-2
tocchi)
– Punte larghe: 40 metri → sono prime punte, si possono muovere venendo dentro al campo
(Rocchi-Pandev)
– Punte in verticale

Il 5 e il 6 devono essere veloci


2 e 3 servono per dare ampiezza
7 e 8 devono fare scivolamento continuo
9 10 e 11 devono combinare insieme di continuo
Da avversario soffro il 4 5 e 6 che giocano insieme
Tenere il pallino del gioco
Metto il 10 nella zona del 4
Ho due punte centrali

3–4–3

1
253
7 6 8 11
4 9 10

I difensori devono essere atleti e intelligenti


I centrocampisti devono fare filtro
I due esterni: cross e traversoni, forti nell'1vs1, danno ampiezza, più offensivi che difensivi
4 e 10 più trequartisti
9 uno che fa gol, sponde, giochi con la squadra
Se ci contrappongo il 4-2-4 il 9 è nella morsa dei due centrali e uno dei due può fare conduzione
dentro al campo

Lo stesso sistema di gioco avvantaggia i giocatori, lo svantaggio è che se mi trovano i punti deboli
non so come fare.
I vantaggi nel cambiare sistema di gioco si hanno nel breve o lungo li metto in difficoltà. Lo
svantaggio nel cambiare sistema di gioco è che i giocatori non ci capiscono più niente, inoltre
devo allenare tutti quelli che mi interessano.

20/11

ZONA: la disposizione di marcatura a zona è uno sviluppo di tattica collettiva in fase di non
possesso palla. Comporta la formazione di zone di campo tra palla e porta da difendere, dove
rendere difficile l'utilizzo dello spazio da parte degli avversari in possesso del pallone.
Il marcamento dell'avversario, nelle zone di campo sopra descritte, avviene su avversari non
predeterminati. Fondamentale la comunicazione: parlare, guardare e collaborare. Ci sono
due possibilità di muoversi:

– di reparto
– non proprio di reparto, dove si tiene più conto dell'avversario

Il vantaggio della zona è che vedo sempre il pallone e corro meno. Nella
marcatura a uomo in alcuni momenti non vedo il pallone.

Devo allenare sia la marcatura a uomo che quella a zona perché, su palla inattiva, puoi marcare in
maniera opposta rispetto a come difendi.

Con la difesa a zona larga levo: ampiezza, non lascio vantaggio su 1vs1, centrocampista si abbassa
a dare mano ai centrali.
Gli svantaggi della difesa larga sono che il mediano deve dare una mano, lavorare su intercetto e
raddoppio, i centrali devono essere forti e veloci.

(conduzione con cambio di direzione)

GIOCO DEI PIEDI DEL DIFENSORE

Il difensore deve avere appoggi leggeri e una postura che gli consenta in ogni momento di essere
con il corpo in equilibrio e il baricentro mai fuori dalla base di appoggio per essere pronto a
ripartire.

(occhio all'irruenza nella corsa)

Il difensore deve tenere spesso la souplesse, per correggere la posizione sul campo; quando non sta
bene o quando è stanco aumenta le partenze da fermo ed è più vulnerabile.

Il difensore fa poca andatura laterale, massimo 2-3 metri; oltre questa distanza devo fare corsa in
avanti.
Il difensore fa poca corsa all'indietro, massimo 2-3 appoggi; se gli appoggi dovessero essere di più
faccio corsa all'indietro “in avanti”, guardando il pallone.
ATTACCO CON LE DUE PUNTE
Le punte sono:
– vicine → 15 metri
– distanti → 35-40 metri
– affilate → uno davanti e uno dietro

PRINCIPI GENERALI DUE ATTACCANTI VICINI

Il servizio (pallone) deve essere veloce, fra le punte possibilmente di prima, con margine di errore
alto, pronti a recuperare con aggressione.
I due attaccanti prima di ricevere il pallone devono effettuare il contromovimento; il
contromovimento lo decide quello più vicino al pallone e il più lontano si adegua.
Le coppie bisogna farle giocare insieme, anche in allenamento.
Con due punte vicine costringo i difensori avversari a stare stretti.
Il problema sta nell'effettuare la giocata con il pallone passato forte.

PRINCIPI GENERALI DUE ATTACCANTI DISTANTI

Sono due prime punte (Rocchi-Pandev).


Non c'è condizionamento del compagno, ognuno decide che movimento fare; c'è quindi libertà di
esecuzione.
Per collaborare si devono avvicinare.
Il difensore prova a mandare l'avversario sull'esterno.

ATTACCO CON TRE PUNTE


Le punte sono:
– vicine → distanti fra di loro 10-15 metri
– distanti → distanti fra di loro 20-25 metri

Devono abituarsi a giocare insieme, per riconoscere le qualità l'uno dell'altro.


Il primo attaccante in riferimento alla palla decide il tempo e la direzione dello spostamento; deve
effettuare contromovimento o finta; gli altri si adeguano.
L'attaccante che riceve la palla dovrebbe avere come soluzione sempre un attacco alla profondità
degli altri due.
La verticalizzazione è una condizione/peculiarità del gioco delle tre punte.

Con 3 attaccanti larghi il centravanti bravo a giocare spalle alla porta, gli attaccanti esterni possono
essere:
– ali (veloci, bravi nel dribbling e nel cross)
– punte (dribbling e tiro)
– bravi negli inserimenti e nel taglio (veloci e resistenti alla velocità e tecnicamente dotati di
buon tiro)

Più che la forza devono avere rapidità:


– per giocare il pallone
– di movimento e lettura

Devono essere intelligenti perché in 2 si devono adeguare.

Nello stretto:
– tecnicamente preparati con entrambi i piedi
– rapidi nella corsa e nella giocata
– qualità e fantasia capaci di usare bene la finta e la manovra nello stretto

2 CONTRO 2

1) PUNTE CHE SI INCROCIANO

d d
a a

c c c

I C si passano il pallone.
Palla esterna D marca d'anticipo, palla centrale D marcano come in figura.
A possono: incrociarsi andando verso la porta, i D si abbassano verso la porta e stringono
leggermente (partire con il piede giusto, correndo e guardandosi fra di loro e guardando il pallone),
pronti a cambiarsi la marcatura.

2) PUNTE CHE SI AFFILANO

la figura di partenza è la solita, lo sviluppo è diverso

d2
a2
d1
a1 c

All'inizio A1 fa mezzaluna.
Chi riceve (A1) il pallone lo gioca (linea nera) e si muove centrale.
Il movimento di D1 è quello di affiancare D2, poi si prendono un tempo di attesa: diventa quindi
che i d sono vicini fra di loro, mentre gli attaccanti sono affilati. I D difendono su giocata che
faranno gli attaccanti.

1) l'attaccante più vicino al pallone decide di venire incontro, il più lontano attacca la profondità.
D fa marcatura forte su A che va incontro, l'altro D predilige lo spazio (palla lunga la deve
prendere lui, lasciando che A riceva il pallone sui piedi).
Il difensore che segue l'attaccante che va in profondità può fare fuorigioco individuale.
2) l'attaccante più vicino al pallone va lontano verso la porta

3) tutti e due gli attaccanti attaccano la profondità.


Palla centrale o passante del centrocampista.
Gli attaccanti attaccano con il tempo giusto.
I due difensori difendono la profondità, fronte alla palla e piedi verso la porta. Devono
essere pronti a risalire se la palla non parte.

3) TRIANGOLAZIONE

5
9

3
7

in caso di triangolazione il 3 guarda il pallone e si gira verso il pallone. Può quindi fare contrasto,
intercetto, o seguire la corsa del 7.
Il punto debole è il colpo di tacco del 7 che rimanda verso il centro il pallone.
Segue il passaggio o segue uomo; punto debole è decidere a inizio anno come comportarsi, tutti
devono fare alla stessa maniera.

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