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SCUOLA CALCIO A.

C PERUGIA

“ PROGRAMMARE L’ATTIVITA’ TECNICA DI UN SETTORE GIOVANILE “

Stagione Sportiva 2004-2005


IL CENTRO STUDI SCUOLA CALCIO AC PERUGIA

PERCHE’

La crescente necessità di lavorare sempre più in maniera approfondita e scientifica


sperimentando una didattica sempre più sensibile alle esigenze dei settori giovanili e
soprattutto delle scuole calcio è la vera ragione per cui abbiamo ritenuto fondamentale
istituire il Centro Studi Scuola Calcio AC Perugia. Tale organo provvederà esclusivamente
a creare efficaci metodologie d’insegnamento tecnico, tattico e motorio seguendo uno
svolgimento omogeneo che identifichi in ambito nazionale, tra gli addetti ai lavori, il
Progetto Tecnico della Scuola Calcio A.C. Perugia.

COSA RAPPRESENTA

• L’organo responsabile dello studio e delle sperimentazioni sulle metodologie di


insegnamento calcistico. Ne fanno parte tutti gli istruttori del circuito Scuola Calcio
A.C. Perugia.

• Un organo propositivo ed esecutivo. Se non proposti direttamente da qualche


componente i lavori da eseguire verranno assegnati direttamente dalla Direzione
Tecnica.

• Il coordinatore del Centro Studi è il Direttore Tecnico della Scuola Calcio o un


istruttore da lui preposto.

• Mantenendo una sua autonomia operativa il Centro Studi nelle sue mansioni e
compiti, dipende direttamente dalla direzione tecnica.

• L’operatività di tale organo è garantita dagli Istruttori Tecnici Regionali che


perseguono nelle sedute di lavoro gli obiettivi esposti in programmazione e
partecipano con le loro proposte alla stesura di nuovi progetti didattici.

I COMPITI

1. Raccolta e controllo delle visite tecniche;


2. Elaborazione test tecnico-motori;
3. Elaborazione pubblicazioni e testi;
4. Formazione banche dati e studi statistici (allievi ed istruttori scuole calcio);
5. Organizzazione stage di aggiornamento per istruttori;
6. Promozione di iniziative tecniche;
7. Rapporti con settore tecnico FIGC, SGS e organi scolastici.
I COMPONENTI
Bruno Redolfi Direttore Tecnico Scuola Calcio A.C. Perugia
Andrea Bertarini Istruttore Regioni Emilia - Lombardia
Carassai Stefano Istruttore Regioni Marche - Abruzzo
Faraco Antonio Istruttore Regione Puglia
Garofalo Giovanni Istruttore Regione Sicilia
Leoni Marco Istruttore Regione Lazio
Muzzi Marco Istruttore Regione Lazio
Negri Antonio Istruttore Regione Campania
Scianca Alessandro Istruttore Regioni Piemonte - Liguria
Stoini Marco Istruttori Regioni FVG – TAA - Ven

PROGRAMMAZIONE TECNICA 2004-2005


Il seguente lavoro giunto alla sua terza stesura coinvolge da quest’anno gli istruttori
responsabili del circuito Scuole Calcio Affiliate AC Perugia con i seguenti compiti:

AUTORE SAGGIO CATEGORIA

Bruno Redolfi Coordinamento e Concetti propedeutici

Marco Muzzi “DIAMO I PRIMI CALCI” Piccoli Amici


Teoria e Pratica

Marco Stoini “CONOSCIAMOCI” Pulcini


Teoria e Pratica

Marco Stoini “COORDINIAMOCI” Esordienti


Teoria e Pratica

Marco Muzzi “SPECIALIZZIAMOCI” Giovanissimi


Teoria e Pratica

“IL CONSOLIDAMENTO TECNICO E


Stefano Carassai L’ORGANIZZAZIONE TATTICA” Allievi
Teoria e Pratica

Prof. Paolo Aiello LA PREPARAZIONE MOTORIA Giovanissimi e Allievi

“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE


Dott. Massimo Gigli PER PRATICARE IL CALCIO”
BIBLIOGRAFIA

- Bellotti-Matteucci - L’allenamento sportivo, teoria e metodologia pratica

- Blason U. - La preparazione fisica dei giovani calciatori, Juvenilia

- Marziani F. - Le capacità motorie di base, il Nuovo Calcio n°99 -

- D’ Ottavio S. - La prestazione del giovane calciatore, S.S.S.

- Bonaccorso S. - La programmazione dell’allenamento, il Nuovo Calcio n°99

- Verkhoshanski Y. - La velocità e la rapidità nei movimenti sportivi

- Rusca G. - Come allenare i primi calci ed i pulcini, Edizione Correre

- Leali-Comucci - “L’allenamento di condizione per il calciatore “ S.S.R.

- D’ Ottavio S. – “Insegnare il calcio: dalle situazioni di gioco alle abilità specifiche”.

- Leali G. – “L’allenamento e l’addestramento calcistico durante il periodo evolutivo”.

- Weineck J. – “La preparazione fisica ottimale del calciatore”.

- Veneziani P. – “La psicomotricità funzionale applicata al gioco del calcio”.

- Spunti dal “Notiziario Settore Tecnico F.I.G.C.”.

- Redolfi B. - Programmazione Tecnica Scuola Calcio A.C. PERUGIA 2001-02 e 2002-03

- Leali G. – “ Calcio tecnica e tattica “ S. Stampa Sportiva Roma 1998

- F.I.G.C. – “Giuda tecnica per le Scuole Calcio”. Roma 2004.

- Spunti dal Notiziario Settore Tecnico F.I.G.C.

- Harre D. – “Teoria dell’allenamento”. S.S.S

- Mainel K. – “Teoria del movimento”. S.S.S.

- Mussen P.H. – “Psicologia dell’eta’ evolutiva”. Martello Editore

- Cabrini M. – “Psicologia nel calcio”. S.S.S. Roma 1996.

- Vayer P. – “Educazione psicomotoria nell’età scolastica”.


ALCUNI PENSIERI

Come la scorsa stagione, ripartirei da qui:

1. Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino


2. Diritto di fare dello sport
3. Diritto di beneficiare di un ambiente sano
4. Diritto di essere trattato con dignità
5. Diritto di essere allenato e circondato di persone competenti
6. Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi
7. Diritto di misurarsi con i giovani che abbiano le stesse probabilità di successo
8. Diritto di partecipare a gare adeguate ai suoi reali mezzi
9. Diritto di praticare il suo sport nella massima sicurezza
10. Diritto di avere tempi di riposo
11. Diritto di non essere un campione

e confermare:

12. Diritto di far mettere in pratica tali regole

Questa appena enunciata è la “CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO NELLO SPORT”, che
riqualificherei come “……… E DEI DOVERI DEGLI ISTRUTTORI, DEI DIRIGENTI E DEI GENITORI”. In
tali concetti penso possa racchiudersi il senso della nostra attività, una vera “missione” educativa.
Il percorso didattico educativo che è alla base del nostro programma di lavoro dovrà essere fondato
su tali precetti tenendo presente che il quotidiano “bombardamento” che ogni bambino riceve dalla
società odierna, dai mezzi di comunicazione, soprattutto da TV ed Internet, gli atteggiamenti della
famiglia, della scuola, della società sportiva, influenzano la disponibilità da parte del bambino a
praticare sport. Tale realtà incide il più delle volte negativamente sugli obiettivi formativi della
pratica sportiva facendola regredire, deprimendo l’attitudine al sacrificio e al sottoporsi ad impegni,
che invece necessitano dedizione, motivazione, interesse. La nostra esperienza di campo ci
suggerisce e ci permette di sentire, di osservare, che oggi il gioco del calcio sembra essere vissuto
dalle nuove generazioni e dall’ambiente degli addetti ai lavori, non più come un puro divertimento,
come un gioco, ma quasi come un’imposizione. La scarsa cultura sportiva ormai dilagante,
alimentata da un inadeguato modo di proporre calcio ai nostri bambini già a tenere età, l’eccessiva
ricerca del risultato da parte di tecnici e dirigenti, le pressioni dei genitori che esprimono giudizi,
che hanno il “figlio migliore”, che pretendono il “figlio titolare”, gli assurdi e prematuri tatticismi, il
volersi per forza proiettare in dimensioni professionistiche lontane dai fini di un’attività che è e
deve essere prima di tutto ludica, giovanile ed aggregante, rendono abbastanza complesso il
panorama odierno dei settori giovanili. Tutto ciò è vero “smog asfissiante” che si respira e circola
indisturbato nei campi di calcio nocendo particolarmente al nostro bambino, al nostro giovane
calciatore, che vorrebbe imparare, sperimentare le sue possibilità, divertirsi, far gol ! Ciò non deve
spaventarci, anzi deve renderci consapevoli della responsabilità che abbiamo nel cercare di
invertire la tendenza appena descritta. Solo un progetto di lavoro, serio, consapevole, finalizzato
alla crescita delle qualità umane e tecniche del giovane che garantisca il dialogo, la comunicazione,
la formazione di uno spirito critico aperto ed autonomo ma soprattutto il divertimento, la gioia di
praticare sport, di saper imparare individualmente e collettivamente e quindi la messa in atto dei
“diritti” sopra enunciati, potrà rappresentare la giusta medicina per le devianze che minano la
nostra attività didattica. Il calcio in questo senso dovrà unire in maniera decisiva gioco ed
educazione, salute fisica e mentale, passione e divertimento dovrà essere il luogo da condividere
con i nostri bambini che faciliti la socializzazione, l’esplorazione del loro mondo, dei loro bisogni,
delle loro aspettative. A noi istruttori quindi il compito di sorvegliare, di sensibilizzare, di educare
contribuendo al necessario cambiamento nella consapevolezza che l’unico protagonista della nostra
“missione” rimane solo lui, il bambino. Non dimentichiamolo mai !

BUON CALCIO A TUTTI E BUON LAVORO !

Bruno Redolfi
Direttore Tecnico Scuola Calcio A.C. Perugia
PROGETTO SCUOLA CALCIO

Progetto, Scuola e Calcio sono le tre parole chiave che rappresentano le direzioni
dell’impegno e degli sforzi che ogni Società che si adopera nel Settore Giovanile deve
intraprendere nei confronti dei tecnici e soprattutto dei giovani atleti che la compongono.

Progetto
studio – ricerca – sperimentazione

Scuola
sport - cultura - istruzione

Calcio Giovanile
passione - aggregazione - divertimento - gioco - solidarietà - sacrificio - salute fisica e mentale

La riqualificazione e l’aggiornamento costante del legame piramidale, continuamente


correlato e scambievole tra questi indirizzi deve rappresentare il nostro iter
programmatico utilizzando una metodologia di lavoro vincente, proficua e fruttuosa
nell’ambito della formazione calcistica giovanile.
I COMPITI DELL’ISTRUTTORE

Oltre alla predetta conoscenza generale di tutte le attitudini di ogni singolo allievo,
l’istruttore dovrà necessariamente:

¾ OSSERVARE - STUDIARE – SPERIMENTARE - MODIFICARE

¾ FILTRARE LE ESPERIENZE

¾ PREOCCUPARSI DEI BAMBINI CHE NON GIOCANO E NON RIESCONO

¾ ORGANIZZARE L’ATTIVITÀ CON CRITERI FLESSIBILI

¾ CREARE UN CLIMA POSITIVO

¾ FARE AUTOCRITICA

¾ CREARE ASPETTATIVE SENZA ILLUSIONI

¾ RICORDARSI DI ESSERE STATO BAMBINO

¾ RICORDARE CHI È IL PROTAGONISTA

¾ RISPETTARE E FARSI RISPETTARE

¾ MOTIVARE (gioco-gara / confronto-agonismo)

¾ STIMOLARE E CORREGGERE AL POSITIVO

¾ ESSERE CHIARO, PRECISO E CONCISO NELL’INFORMARE

¾ VERIFICARE SEMPRE SE IL MESSAGGIO È STATO COMPRESO

Gli errori da evitare

¾ Non organizzare la seduta di allenamento


¾ Fare lunghe spiegazioni

¾ Fare lunghe file nello svolgimento delle esercitazioni


¾ Prolungare inutilmente il tempo di recupero

¾ Arrestare troppo spesso per correggere


¾ Proporre esercizi troppo difficili rispetto alle capacità degli allievi

PRESUPPOSTI OPERATIVI

Una Scuola Calcio o meglio un Settore Giovanile deve avere innanzitutto una
programmazione didattica efficace, che si basi essenzialmente su:
• CONOSCENZA PSICO-MOTORIA DEGLI ALLIEVI;
(personalità, costituzione fisica)

• CONOSCENZA DELLE CAPACITÀ DEGLI ALLIEVI;


(conizione atletica, coordinazione, attitudini tecnico-tattiche)

• ASPETTI TECNICI E TATTICI;


(oggetto delle nostre esercitazioni didattiche)
• OBIETTIVI GRADUALI DA RAGGIUNGERE;
(generali e specifici)

• METODI E MEZZI ADEGUATI DI ADDESTRAMENTO INTEGRATI E FLESSIBILI;


(globali – induttivi – deduttivi – analitici)

Aspetti essenziali dell’impostazione didattica

1. Adeguare le attività in base alle caratteristiche auxologiche, fisiologiche e cognitive


degli allievi.

2. Considerare sempre e anzi stimolare le richieste che provengono dal gruppo per
impostare attività già stabilite in sede di programmazione.

3. Proporre soprattutto nelle fasce più basse della scuola calcio, situazioni che stimolino,
risposte motorie e/o tecnico-tattiche personali, creative, originali (successivamente
ne valuteremo la bontà e apporteremo le conseguenti correzioni se necessarie).

4. Procedere con attività continue, graduali e progressive secondo una scala che vada
dal semplice al complesso, dal conosciuto al nuovo.

5. Garantire una formazione multilaterale con una base motoria che sia la più ampia
possibile in relazione alla fascia di età considerata.

6. Rendere l’allievo l’unico protagonista assoluto dell’attività.

Linee tecniche guida

Massimizzare lo sviluppo e la cura della tecnica individuale, dovrà essere la costante del
lavoro che ogni istruttore porrà alla base della sua programmazione. Il miglioramento
tecnico rimane l’unico aspetto propedeutico di qualsiasi insegnamento tattico, la regola è
“migliorare il singolo per migliorare il gruppo”. Allo stesso tempo e parallelamente, ugual
attenzione dovrà essere indirizzata all’allenamento delle capacità motorie, in cui
particolare rilevanza ed attenzione dovrà essere indirizzata allo sviluppo e al
miglioramento delle capacità coordinative.
Programmare razionalmente la preparazione generale dei nostri giovani calciatori,
significa necessariamente conoscere la dinamica con cui procedere nello sviluppo delle
loro capacità fisiche e tecnico-tattiche e le modalità con cui esse interagiscono e si
influenzano reciprocamente. Rimane sottointeso che intorno ai 14 anni, ma considerando

sempre la struttura fisica del giovane con un riferimento biologico più che anagrafico, si
lavorerà sulle capacità fisiche e sull’allenamento condizionale specifico, ma senza
incorrere nell’errore di voler distinguere nettamente le attività, anzi integrandole. Quindi:

• MASSIMIZZARE LO SVILUPPO DELLA TECNICA INDIVIDUALE;

• MIGLIORARE LA TECNICA PER ADDESTRARE LA TATTICA;

• MIGLIORARE IL SINGOLO PER MIGLIORARE IL GRUPPO;

• ADDESTRARE LE CAPACITÀ MOTORIE;

- Capacità coordinative;
(nelle fasi sensibili 6-11 anni)
- Capacità condizionali;
(rispettendo le caratteristiche fisiche, lavorare specificatamente dai 13-14 anni)

METODOLOGIE DIDATTICHE E QUADRO GENERALE PER FASCE D’ETA’

o Suddividere il programma in unità didattiche, ciascuna con specifici e progressivi


obiettivi da raggiungere (sempre dopo aver verificato gli obiettivi realizzati).
o Contribuire alla formazione di una personalità, in modo che l’insuccesso e la
sconfitta non determinino sfiducia ma stimolino il desiderio, di migliorare.
o Dare a tutti la possibilità di ricevere gratificazioni, proponendo difficoltà adeguate
sia in allenamento che durante gli eventi agonistici.
o Formare il giovane affinché possa essere in grado di rispondere tecnicamente alle
varie situazioni di gioco.
o Preparare nel corso della permanenza nella scuola calcio, giovani che siano
potenzialmente in grado di far parte di settori giovanili professionistici.
Premesso che i gruppi di lavoro e quindi le squadre potrebbero subire variazioni non in
base all’età ma rispetto alle reali capacità di ciascun allievo e ferma restando la canonica
suddivisione per fasce, l’intento sarà quello di formare gruppi squadra omogenei al fine di
garantire un livello di crescita tecnica uguale per tutti, poiché è provato che la
disomogeneità causerebbe un appiattimento verso prestazioni e risultati inferiori. Tenuto
conto di ciò la scuola calcio sarà comunque suddivisa in:

QUADRO SINTETICO

PICCOLI AMICI (6-8 ANNI)


- Sviluppare le esigenze e le modalità di movimento utilizzando l’attrezzo palla.
- L’attività dovrà essere esclusivamente ludica.
- Avvio del processo di socializzazione in cui è forte la spinta egocentrica di ciascun
bambino.

PULCINI (8-10 ANNI)


- L’attività inizia a divenire gradualmente più specifica.
- Esercitazioni con spazi adeguati alle capacità tecnico-motorie di ciascun allievo.
- Permettere a tutti di fare esperienze agonistiche che favoriscano una opportuna
crescita psicomotoria.
- La gara rappresenta la misura delle loro conoscenze e del livello tecnico posseduto.
- Sapersi relazionare con compagni ed avversari.
- Maggior desiderio di dialogo e collaborazione.

ESORDIENTI (10-12 ANNI)


- L’attività evolve verso contenuti sempre più tecnici con informazioni che scaturiscono
dalla gara agonistica.
- Valorizzare chi è in possesso di buone potenzialità motorie.
- Garantire a tutti una giusta crescita tecnica.
- Intervenire sugli atleti che mostrano ritardi nella crescita (soprattutto di natura
fisica).

GIOVANISSIMI (12-14 ANNI)


- Completamento del bagaglio tecnico-tattico.
- Preparazione fisica specifica (componenti neuromuscolari e potenzialità aerobiche).
- Questa categoria è la cosiddetta punta della piramide alla cui base c’è il progetto
scuola calcio. I giovanissimi rappresentano la realizzazione degli obiettivi e anche la
bontà del pluriennale lavoro svolto.
ALLIEVI (14-16 ANNI)
- Maturità calcistica.
- Completamento sportivo.
- Allenamento individualizzato.
- Elevate richieste.

Tappe della formazione*

PREPARAZIONE GENERALE Dai 6 ai 10 anni

SPECIALIZZAZIONE INIZIALE Dai 10 ai 12 anni

SPECIALIZZAZIONE FINALIZZATA Dai 12 ai 14 anni

PERFEZIONAMENTO E COMPLETAMENTO SPORTIVO Dai 14 ai 16 anni

*Questa suddivisione naturalmente non va intesa in senso rigoroso, perché come abbiamo
ricordato precedentemente si deve tener conto soprattutto della maturazione biologica del ragazzo
in base alla quale potrebbero venir corretti i valori limite e cronologici delle tappe formative.

LE FASI DELL’APPRENDIMENTO TECNICO (Meinel)

A. Sviluppo della coordinazione grezza


(compito e gesto tramite dimostrazione dell’istruttore; scarsi riferimenti; analizzatore
ottico più impegnato; utilizzo eccessivo della forza)

B. Sviluppo della coordinazione fine


(esecuzioni aderenti al modello proposto, migliorano le informazioni sensoriali ottiche e
cinestetiche, esercitazioni consapevoli ma non automatizzate, miglior controllo del
movimento)

C. Consolidamento della coordinazione fine e sviluppo della disponibilità


variabile
(automatizzazione dei movimenti, attenzione verso la migliore risoluzione della
situazione, miglior controllo dei disturbi, anticipazione dell’evolversi del gioco, la tecnica
per risolvere la situazione tattica). L’acquisizione del gesto tecnico al fine di risolvere
velocemente il compito tattico, deve avvenire coscientemente ed intelligentemente in
forma:

¾ Plastica;

¾ Adattabile;

¾ Trasferibile;

Faciliteranno tali meccanismi

¾ Lo sviluppo della creatività dell’allievo (sceglie e decide);

¾ L’addestramento tecnico in regime di rapidità;


¾ Il miglioramento delle capacità coordinative, condizionali, psichiche.
(D’Ottavio – Insegnare il calcio – SSS)

L’insegnamento dovrà procedere gradualmente dal semplice, al normale, al modificato, al


complesso. Il calciatore dovrà acquisire più esperienze possibili per incrementare la sua
biblioteca tecnico-motoria che gli permetterà di risolvere interpretare e prevedere con
successo, grazie alla memoria, le problematiche e le variabilità delle situazioni di gioco.

ATTO MOTORIO

Insorgenza
della motivazione
Soluzione mentale
e
Percezione programmazione
Stimoli
esterni ed interni

SOLUZIONE
MOTORIA

MEMORIA

Processo

¾ Stimoli ambientali di varia natura determinano l’obiettivo.

¾ La scelta del programma è dipendente dalle finalità del movimento.

¾ L’esecuzione è caratterizzata dal continuo aggiustamento all’ambiente


confrontando ciò che si è programmato e ciò che si sta eseguendo.

¾ Gli analizzatori sono responsabili dell’efficienza e della precisione di tale processo.


CONDOTTE MOTORIE SPECIFICHE DEL GIOCO DEL CALCIO

CORRERE CON LA PALLA COLPIRE LA PALLA RICEVERE LA PALLA SPOSTARSI

- Camminare - Trasmettere / Passare - Stoppare - Smarcarsi


- Guidare - Palleggiare - Controllare - Marcare
- Dribblare - Tirare / Lanciare - Afferrare - Orientarsi
- Fintare - Deviare - Intercettare - Creare spazio

LE CAPACITA’ MOTORIE

Sono gli elementi essenziali delle capacità di prestazione, rappresentano il presupposto


funzionale per l’apprendimento e l’esecuzione di azioni motorie, esse si dividono in
capacità coordinative e condizionali.

Le Capacità Coordinative

Si inizia a parlare di capacità coordinative dagli anni 70/80 prima si parlava di destrezza
(Hirtz). Schnabel associa fattore tecnico e coordinativo e distingue tre capacità
fondamentali: capacità di apprendimento motorio; capacità di controllo; capacità di
adattamento e trasformazione; e undici speciali. Ma è ’ Blume che individua e specifica
meglio le capacità coordinative:

Capacità coordinative generali

1. Capacità di apprendimento motorio


Assimilazione ed acquisizione di movimenti, o di parti di movimenti,
precedentemente non posseduti che devono poi essere immediatamente
stabilizzati. L’apprendimento avviene in tre fasi: a) coordinazione grezza
(comprensione del compito motorio), b) coordinazione fine (consolidamento
attraverso attività già interiorizzate), c) disponibilità variabile (capacità di
trasformazione del movimento).

2. Capacità di controllo motorio


E’ la capacità di controllare il movimento secondo lo scopo previsto, cioè di
raggiungere esattamente il risultato programmato dal movimento / esercizio.

3. Capacità di adattamento e trasformazione


E’ la capacità di cambiare, trasformare ed adattare il programma motorio alla
modificazione improvvisa della situazione o delle condizioni esterne (diverse da
quelle abituali nelle quali si è appreso il movimento), per cui il risultato del
movimento non cambia o cambia solo di poco (evitare di essere colpiti da palloni
calciati da altri compagni).

Capacità coordinative speciali

1. Differenziazione dinamica o sensoriale (dinamico-percettiva)


E’ la capacità di selezionare il giusto grado di tensione dei muscoli a seconda del
compito tecnico in funzione dell’obiettivo ricercato (far passare una palla in mezzo
a due in movimento).

2. Equilibrio
Capacità di mantenere tutto il corpo in condizioni di equilibrio, oppure di
mantenere o ripristinare detta condizione durante e/o dopo i suoi ampi
spostamenti. L’equilibrio può essere statico (es. sostenere il pallone in equilibrio
con le varie parti del corpo), dinamico (es. guidare il pallone su una linea tracciata
al suolo), statico-dinamico (es. skateboard) e di volo (es. colpo di testa,
rovesciata).

3. Orientamento spazio-temporale
Capacità di determinare e di variare la posizione ed i movimenti del corpo nello
spazio e nel tempo, riferendosi al campo di azione definito. Per il calcio il campo di
azione è molto ampio, con punti di orientamento e riferimento molto numerosi e
variabili di continuo (avversari , compagni, pallone ecc.).

4. Reazione motoria
Capacità di iniziare ad eseguire rapidamente azioni motorie adeguate allo scopo e
di breve durata in risposta ad un segnale. Si tratta di reagire nel momento più
opportuno e con velocità adeguata rispetto al compito motorio assegnato o
verificatosi.

5. Ritmo
Capacità di aver interiorizzato il ritmo del movimento (cioè la sequenza
cronologica caratteristica di un atto motorio) da eseguire. E’ importantissimo sia
per le azioni individuali (cambio di ritmo o passo di corsa) che per quelle collettive
(squadra che tiene un buon ritmo per tutta la gara) ai fini della prestazione. Il
ritmo può essere ciclico (es. slalom stretto fra coni a distanza costante), alternato
(es. slalom fra coni posti a distanze in parte uguali ed in parte diverse) e aciclico
(es. slalom fra coni a distanze diverse).

6. Anticipazione motoria
Capacità di costruire ed anticipare lo svolgimento ed il risultato di azioni
successive più complesse. E’ in pratica la capacità di “leggere” lo svolgimento
dell’azione talmente bene da poter elaborare un possibile futuro sviluppo su cui
intervenire prima degli avversari ed in sintonia con i movimenti dei compagni. Uno
degli aspetti più significativi è la valutazione delle traiettorie.

7. Fantasia motoria (creatività)


Capacità di eseguire nuove forme di movimento. Nel calcio permette di variare in
modo imprevedibile, ma efficacemente, la situazione di gioco che si sta svolgendo,
per cogliere di sorpresa gli avversari e finalizzare l’azione grazie a questo gesto
“fuori dalle righe”.

8. Combinazione ed accoppiamento motorio


Capacità di collegare (combinare) opportunamente tra loro, ed in relazione al
movimento globale del corpo diretto ad un certo scopo, movimenti di segmenti del
corpo, movimenti isolati o singole fasi del movimento. (capriola – ostacolo -
passaggio)

Le capacità coordinative speciali presuppongono quelle generali e viceversa. Le capacità


coordinative hanno carattere di pre-condizione alla prestazione. Rappresentano i processi
di regolazione e controllo del movimento. Sono basate sull’apprendimento ed apprese se
stimolate. I processi senso-motori che rappresentano il loro fondamento sono il sistema
nervoso centrale e gli ‘analizzatori’:
o cinestetico
o visivo
o acustico
o tattile
o statico-dinamico

Essi vengono coinvolti in misura diversa a seconda delle esigenze e degli obiettivi.

L’allenamento delle capacità coordinative


¾ Accelera la formazione tecnico-sportiva nella direzione qualitativa, agendo
soprattutto sulle capacità coordinative dominanti dello sport in questione.
¾ Crea le premesse necessarie per l’apprendimento delle abilità motorie indirizzate
alla prestazione sportiva.Rende disponibile un repertorio più ampio di mezzi di
allenamento per il condizionamento generale.Mantiene e migliora la capacità di
perfezionare ulteriormente le abilità tecniche.

Per apprendere proficuamente le capacità coordinative è necessario comprendere che,


soprattutto nei giochi sportivi, non è facile considerare e sviluppare isolatamente una
data singola capacità.
Per allenare al meglio le capacità coordinative è bene riferirsi ad un verbo, che deve
diventare l’imperativo della nostra strategia metodologico - didattica: il verbo è variare.
Bisogna infatti continuamente variare i contenuti, i mezzi, la qualità, l’ intensità degli
stimoli, i metodi.

VARIARE:

1. L’ esecuzione dei movimenti - variare le forme di schieramento, la posizione di


partenza, i percorsi da compiere, le distanze, chiedere diverse velocità del pallone,
fissare traiettorie prestabilite alla palla, cambiare piede di gioco, utilizzare attrezzi
ausiliari ecc.
2. Le condizioni esterne - introdurre ostacoli, farli superare in vari modi, usare
sovraccarichi, variare i terreni di allenamento, il tipo di pallone (da duro a
morbido, da leggero a pesante, da piccolo a piccolissimo ecc.)
3. Combinare diverse abilità motorie - collegare tra loro vari tipi di esercizi
ginnici, utilizzare giochi come mezzi di allenamento, fare compiti supplementari
che complicano l’ esercizio ecc.
4. Eseguire gli esercizi sotto l’assillo del tempo - utilizzare il cronometro, far
reagire rapidamente ad un segnale, includere un avversario (semiattivo, attivo,
inf. num., sup. num.), partite ad handicap, organizzare brevi tornei, inserire
esercizi con più palloni e tempi limitati ecc.
5. La modalità di ricezione delle informazioni - utilizzare tecniche audiovisive,
fornire informazioni supplementari (fissando percorsi, bersagli, fornendo segnali
acustici), limitare le informazioni (far staccare lo sguardo dal pallone, coprire
bersagli, impedire la visuale, far giocare in molti in campo piccolo ecc.).
6. Esercitarsi dopo un carico - impiegare mezzi di allenamento della coordinazione
alla fine dell’unità didattica, far precedere gli esercizi tecnico-tattici da quelli
condizionali ecc.
7. Le regole del gioco - variare la grandezza del campo, la misura del canestro,
delle porte, il numero dei giocatori, giocare a tocchi limitati ecc.
8. I compiti tattici - variare i sistemi di gioco, porre più volte esigenze tattiche
diverse, porre compiti tattici individuali e collettivi ecc.

Questo continuo variare delle proposte, fermo restando la loro gradualità, è spiegabile
con il fatto che quando le abilità tecniche sono stabilizzate ed automatizzate, l’ effetto
coordinativo dei mezzi di allenamento diminuisce. Da qui la necessaria variazione delle
proposte.
Inoltre, ove possibile, sarebbe bene individualizzare l’ allenamento a seconda delle
esigenze del singolo e delle reali possibilità motorie.

Le Capacità Condizionali

Sono biologiche, genetiche, predeterminate.

1. La Forza: è la capacità di vincere l’inerzia di un corpo (stato di quiete). Essa va


allenata senza carichi, vincendo resistenze naturali e soprattutto utilizzando gli stessi
mezzi sopraccitati. E’ corretto intendere l’ allenamento della forza come preventivo,
propedeutico e di supporto ad un’armonica formazione dell’apparato scheletrico e
muscolare, nonché come una sana forma di educazione al proprio sviluppo. Quando
avremo a disposizione un giocatore adulto e completo potremo considerare circuiti
specifici di forza con cari addizionali. Può esprimersi come:
- pura o massima: capacità massima che può esprimere il muscolo volontariamente
senza considerare il tempo (trattore). Carichi dal 85 al 100% del mio massimo – da 1 a 5
ripetizioni con tempi di recupero da 2 a 5 min per 3/5 serie.
- resistente: capacità dei muscoli di produrre lavoro prolungato nel tempo (furgone).
Carichi dal 40 al 60% da 20 a 30 ripetizioni con tempi di recupero da 30 a 45 sec per
3/5 ripetizioni.
- veloce: capacità di spostare una massa nel più breve tempo possibile (ferrari). Carichi
del 75% - da 6 a 10 ripetizioni con tempi di recupero da 4 a 6 min per 3/5 serie.

2. La Velocità*: è la capacità di esprimere forza in regime di rapidità. (*La Rapidità:


numero di tiri in porta o numero di guide. Il gesto il più velocemente possibile). E’ una
dote che si può incrementare relativamente. Fra i 6 e gli 11 anni in genere sono
sufficienti i semplici giochi di corsa per incrementare di molto le doti di velocità, di forza
istantanea, di forza veloce di rapidità e di reazione1. Metodologie allenanti a questo
riguardo sono tutte quelle che, seguendo attentamente le esigenze del bambino,
propongono scatti fino ai 20 mt, circuiti brevi di pochi secondi, slalom, skip, giochi ad
acchiapparsi ecc.

3. La Resistenza: è la capacità di esprimere forza in regime di durata (kenyota). La


resistenza aerobica, o di lungo periodo, va sollecitata sempre tramite il gioco. Le partite o
i giochi a tema con la palla che si propongono sono sempre più che sufficienti a stimolare
quanto basta le qualità aerobiche del bambino. Non è necessario assolutamente un
allenamento specifico fatto di ripetizioni di corsa o cose simili; non perché sia dannoso,
ma soprattutto perché non fa parte del corredo fisiologico, mentale e genetico del piccolo
calciatore di 8-11 anni, che lo vivrebbe come un ‘esperienza tremendamente noiosa e fra
l’altro, ben poco allenante sotto l’ aspetto organico.

4. La Mobilità Articolare: è la capacità di creare una escursione su capi articolari


(diminuisce con l’aumento della massa muscolare).

1
In realtà, volendo essere precisi, ognuno di questi termini ha un suo significato preciso e ben
identificabile: essi non andrebbero messi tutti insieme, come a voler dire una stessa cosa. Tuttavia,
per semplificare in modo sufficientemente plausibile per la categoria Pulcini, si può dire che la
velocità, la forza veloce e la coordinazione sono dipendenti fra loro ed interagiscono nella
prestazione. La rapidità invece è la capacità di compiere gesti nel minor tempo possibile.
LE FASI SENSIBILI

INTERVALLI DI CRESCITA
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Capacità di
apprendimento
motorio
Capacità di
diffferenziazione
e controllo
CAPACITA' Capacità di
COORDINATIVE reagire a
stimoli ottici
e acustici
Capacità di
Orientamento
spazio-tempo
Capacità di
Ritmo

Resistenza

Forza
CAPACITA'
CONDIZIONALI
Rapidità

Mob. Articolare

Qualità
CAPACITA' Cognitive
COGNITIVE
Disponibilità
ad apprendere

Martin (in Hahn-1986 ; in D’ottavio 1994) in Guida Tecnica FIGC 2004

Il processo di apprendimento psicomotorio, dipende dalle disponibilità genetiche e


biologiche individuali. Esistono chiaramente ed è provato scientificamente come si evince
dalla tabella, momenti più favorevoli per lo sviluppo di determinate capacità. Rispettare
tali tappe e incrementare la relativa attività didattica in questi ”momenti magici”, risulta
strategia vincente per una crescita psico-fisica ottimale tesa a favorire il massimo
risultato dal punto di vista dell’apprendimento prettamente tecnico.
PRINCIPI E PARAMETRI DEL CARICO DI LAVORO

Il carico rappresenta la quantità di lavoro data in un esercitazione di allenamento con o


senza palla. Si suddivide in:

¾ Esterno: quello che noi programmiamo e proponiamo. Aspetti condizionali, tecnici,


tattici, qualità e quantità delle esercitazioni che vengono proposte. E’ misurabile
indipendentemente dagli effetti ed è uguale per tutti.Interno: è la risposta che
l’organismo fornisce alle sollecitazioni avute ed è diverso da soggetto a soggetto.
Indici: visivi; frequenza cardiaca; le indicazioni cronometriche possono essere indice
indiretto per il carico interno.Fa riferimento a: Principi; Parametri; Caratteristiche;
Finalità; Grado di difficoltà coordinativa; Grandezza.

Principi (modalità da seguire)


1. Gradualità nella somministrazione dei carichi (ci si ispira ad un criterio di
progressività);Continuità;
3. Alternanza (fase di lavoro e fase di recupero che serve a ripristinare le condizioni
iniziali e a migliorare la sopportazione a carichi superiori);Parametri:
1. Volume o Quantità : distanza e/o durata, del singolo esercizio. Numero di ripetizioni
in una unità di allenamento;Intensità o Qualità: a che percentuale ho eseguito un
lavoro. Livello dell’impegno richiesto al soggetto rispetto alle sue capacità massimali.
(50% - 60%);3. Densità: tempo di lavoro* attivo totale (recupero + fase attiva) per es.
100 ;
durata dell’allenamento solo attivo 80

* (più il lavoro tende a 100, più è di tipo aerobico)

Carattere:
¾ Specifico: di gara, pertinente allo sport praticato;
¾ Aspecifico: generale, pertinente a vari sport;Finalità:Aerobica (resistenza
generale);Mista (aerobica, anaerobica – giochi sportivi);Anaerobica
alternata;Anaerobica (formazione di cellule – allenamento di forza).In clima
anaerobico alattacido, lo stimolo dura dai 6-8 sec. Recupero da 1’30” a 2’ al 100%
di intensità.In clima anaerobico lattacido, lo stimolo dura dai 45” fino a 2’, con
tempo di recupero incompleto da 30” a 1’. Viene eseguito in serie allo scopo di
produrre acido lattico.
Grado di difficoltà* coordinativa: Grandezza (paragonata alla
intensità):
¾ Elevata; ¾ Massima;
*Per esempio, quando vengono
¾ Media; proposti esercizi coordinativi ¾ Grande;
aumentano le difficoltà condizionali
¾ Scarsa. ¾ Media;

DEFINIZIONE DI TECNICA ¾ Scarsa.

É un mezzo per soddisfare obiettivi tattici legati alla variabilità della situazione che nei
giochi sportivi non è mai identica. La tecnica e il suo possesso diventano lo strumentario
a disposizione del giocatore per risolvere problematiche scaturenti dall’evolversi del
gioco. Per quanto riguarda il calcio quindi la tecnica è il fine, che se raggiunto,
permetterà la risoluzione degli obiettivi tattico - situazionali.

PRESUPPOSTI PER L’APPRENDIMENTO DELLA TECNICA

Il punto cruciale della nostra attività sarà sempre la progettazione di un programma


attento e fondato su tutti quei fattori che caratterizzano l’apprendimento, ponendoci
sempre dei semplici ma fondamentali quesiti:
COSA FARE ? COME FARE ? DOVE E QUANDO FARE ? PERCHE’ FARE ?

Da cio i presupposti per l’apprendimento sono:


¾ Ambiente sociale: il ragazzo riuscirà meglio se l’ambiente sociale che lo circonda lo
stimola positivamente (famiglia, compagni, dirigenti, istruttore).Linguaggio: il
rapporto tra l’istruttore e l’allievo deve essere semplice, sintetico e puntuale,
linguaggio adeguato alla realtà del bambino.
¾ Informazione di ritorno (feed back): interno ed esterno (solo chi è in grado di
provare il gesto tecnico può usufruire delle informazioni sensoriali e dei feed-
back.Condizione esterna: comprensione del compito assegnato (motorio) sempre
partendo dal facile con adattamento al suo livello di apprendimento. Livello motorio
iniziale: le esperienze motorie vissute precedentemente favoriscono l’apprendimento
(da non dimenticare il fattore ereditario)
¾ Motivazione ad apprendere: si riescono ad apprendere nuovi gesti e movimenti
non solo se si è in grado di recepire ma anche se si è giustamente motivati e
disposti.Comprensione del compito assegnato: l’allievo deve essere in grado di
comprendere quello che deve fare, deve essere messo in grado di farlo bene e non
bisogna proporgli esercitazioni difficilmente realizzabili in virtù di una non completa
maturazione tecnica.Ruolo dell’istruttore: fondamentale per rendere l’allievo
autonomo ed autosufficiente.

STRUMENTI CHE FACILITANO L’APPRENDIMENTO TECNICO

Polivalenza
E’ il complesso delle attività relative agli aspetti metodologici dell’insegnamento (metodi
didattici; conduzione; stili d’insegnamento). Afferisce alla dimensione dell’educazione
attraverso il movimento avendo come esito il conseguimento di obiettivi educativi quali lo
sviluppo delle funzioni delle diverse dimensioni e aree della personalità. Occorrerà
privilegiare più metodi a seconda delle situazioni e dei contesti. Quindi approcci induttivi
e deduttivi: libera esplorazione; scoperta guidata; per prove ed errori.
Multilateralità
E’ il complesso delle attività relative agli aspetti didattici dell’insegnamento (mezzi,
contenuti, organizzazione). Afferisce alla dimensione dell’educazione del movimento e al
movimento avendo come esito programmato e prevedibile il conseguimento di obiettivi
didattici quali lo sviluppo degli schemi motori e delle capacità motorie e l’apprendimento
delle abilità motorie e sportive.
¾ Multilateralità generale: nelle prime fasce d’età.
¾ Multilateralità orientata e situazioni di apprendimento: nelle fasi successive seguendo
l’evoluzione degli allievi e delle loro prestazioni.
- I PICCOLI AMICI -

“DIAMO I PRIMI CALCI”

PRIMI CALCI AD UNA PALLA

Chi di noi non ha mai tirato un calcio al pallone ? Per la strada, in parrocchia, nei parchi o
nelle palestre della scuola, ogni spazio a nostra disposizione era teatro dello sport più
praticato nel nostro paese. Siamo cresciuti giocando in strada, sbucciandosi le ginocchia
nelle partitelle sull’asfalto, rincorrendo quella sfera in cui erano immersi tutti i nostri
sogni, e rincorrendo quella sfera siamo cresciuti, diventati adulti, coltivato le nostre
prime amicizie, assecondato le nostre passioni di diventare un giorno emuli dei campioni.
E’ nella strada che abbiamo acquisito , attraverso i nostri giochi (palla barattolo; 1-2-3
stella; i 4 cantoni; gioco della campana; etc etc) la conoscenza del nostro corpo nella sua
globalità e abbiamo sviluppato capacità motorie importanti. Oggi purtroppo fare sport in
quelli che una volta erano i soli luoghi praticabili (strada, parrochhia e parchi) è diventato
difficile se non impossibile e le difficoltà dei bambini di oggi sono legate anche ad una
staticità dovuta spesso al troppo tempo passato davanti alla televisione o ai videogiochi e
alla mancanza nel sistema scolastico italiano di un efficace insegnamento e di adeguati
progetti didattici motori.
Diventa fondamentale allora stilare un’accurata programmazione didattica intrisa di
ludicità e che tenga in considerazione le componenti essenziali che la crescita del
bambino comporta: fisiologica; motoria; psico-sociale; tecnico-tattica.

CONTENUTI SPECIFICI

Per un corretto sviluppo dell’apprendimento tecnico-motorio dobbiamo redigere un


programma annuale con componenti atte allo sviluppo degli schemi motori di base e della
costruzione degli schemi corporei.Bisogna proporre giochi che favoriscano: il camminare;
il correre; il saltare; il lanciare; il rotolarsi; lo strisciare; l’arrampicarsi; il salire e
scendere. Proporre giochi di pensiero con passaggi dal concreto all’astratto. E’ molto
importante proporre giochi ad imitazione “muoviamoci come gli animali“: imitare lo
spostamento del cane, del gatto, “mezzi di locomozione“ dell’aeroplano etc etc.. Far
conoscere ai bambini i termini: “prono“, “supino“, far conoscere: l’avanti, l’indietro, il
basso, l’alto, la sinistra e la destra. Per l’evoluzione delle condotte motorie, si possono
utilizzare varie metodiche: giochi con la palla, orientamenti spazio temporali,
cromatizzazione dei colori, giocare con i cerchi, giocare con la funicella, giocare con la
bacchetta, proporre giochi sotto forma di scoperta guidata, conoscere lo spazio e gli
attrezzi, educazione respiratoria ecc. Il bambino non si annoierà mai, se l’istruttore
presenterà le lezioni in modo sereno e divertente. I giochi devono essere proposti
sempre in forma globale <vediamo chi riesce a…>; < guardiamo chi è più bravo a…..>;
< proviamo a….> .

QUALE ISTRUTTORE

L’istruttore non deve essere presuntuoso, deve calarsi subito nella realtà dell’ambiente
dove svolge la lezione e soprattutto tenere in considerazione la fascia di età con cui
lavora. Tra i 6 e gli 8 avviene il primo e quasi inevitabile distacco dai genitori, il bambino
passa dal mondo famiglia ad un mondo più aperto, dall’ambiente della casa all’ambiente
dei campi di calcio non avendo più quei punti di riferimento, conosce poco del mondo in
cui si trova, non riesce a comprendere i riferimenti spaziali e temporali. Il suo è un
mondo dove gioca da solo insieme ad altri che giocano da soli, vuole giocare con “ il suo
pallone “ e i suoi “ attrezzi “ (fase di egocentrismo tipica di quest’età) . L’istruttore deve
possedere una cura particolare, deve diventare, nel contesto dell’ambiente uno di loro.
Egli deve saper fare tutto, deve saper dimostrare, deve saper saltare, deve saper
rotolare, deve ridere insieme a loro, giocare insieme a loro, essere uno di loro solo così
per imitazione può favorire l’apprendimento. E’ importante che l’istruttore sappia perché
proporre un gioco, a cosa serve, quando deve essere fatto e come deve essere fatto,
deve alfabetizzare i bambini dal punto di vista motorio, stimolare correttamente la
percezione del proprio corpo, dello spazio, del tempo.

OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI

Nel programmare il progetto annuale, bisogna chiaramente porsi degli obiettivi: educare
le capacità senso percettive; educare gli schemi corporei; educare gli schemi motori;
educare gli schemi posturali; educare il rapporto spazio-tempo; aiutare il bambino ad
autodefinire una sua personalità ed una propria capacità motoria di base. Bisogna quindi
creare una base sulla quale costruire, mattone dopo mattone, quelle condotte motorie
utili alla massima coordinazione possibile finalizzata all’insegnamento del gioco del calcio.
Abbiamo bisogno quindi di sottolineare che cosa è certamente scorretto nelle proposte
didattiche di questa fascia di età: è sbagliato offrire proposte di lavoro che mirano a una
specializzazione precoce o utilizzano sedute di allenamento “rubate“ allo sport degli adulti
e adattate all’età in questione. I bambini e poi i giovani, devono sicuramente …….giocare
molto, svolgendo tutte le attività in forma ludica, divertente ed originale affrontando
complessità motorie via via più impegnative in una corretta progressione (dal facile …al
difficile – dal semplice…..al complesso).
Così come per imparare a fare discorsi forbiti, complessi per esprimerci compiutamente
occorre prima conoscere tanti termini, studiare bene i verbi e la composizione delle frasi,
anche nel linguaggio motorio la prassi è esattamente la stessa: capovolte, balzi, cadute,
tecniche di corsa, ostacoli, uso della corda per arrivare alla completezza motoria che
permetterà non tanto l’insegnamento del calcio ma ….dello sport in generale. Diventa
quindi essenziale programmare un’attività di carattere multilaterale atta a far crescere e
sviluppare il bagaglio motorio dei nostri allievi.

OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI

Non si potrà prescindere da una formazione motoria di base che tenga conto
dell’addestramento tecnico attraverso le condotte motorie del:

Saper correre: sfruttare il rapporto bambino-palla al fine di eseguire spostamenti per la


ricerca dello spazio e le sue opportune direzioni.
RIFERIMENTI PRATICI: inizialmente proporre esercitazioni senza il superamento di
avversari (DAL FACILE), successivamente bisognerà andare alla conquista dello spazio in
relazione ad un avversario (AL DIFFICILE) che effettua un’opposizione frontale, laterale,
dorsale (su una linea; in una zona). L’azione sarà condizionata dal solo tocco della palla
da parte del difensore, garantendo sempre una situazione di superiorità numerica degli
attaccanti (2c1, 3c1; 4c2).

Saper ricevere: ricezione frontale con palla radente al suolo utilizzando tutte le parti
anatomiche del piede e del corpo (petto; coscia; testa).
RIFERIMENTI PRATICI: fermare la palla utilizzando le diverse parti del corpo; controllo
della palla a seguito di un passaggio frontale e diagonale.

Saper colpire: trasmissione della palla con posizione frontale e diagonale, con palla
radente al suolo; esercitazioni con palla ferma ed in movimento.
RIFERIMENTI PRATICI: tiro in porta con palla ferma; tiro in porta con palla controllata;
conduzione della palla finalizzata al tiro; bowling.

Sapersi spostare: occupare lo spazio in relazione alla palla, ai compagni, agli avversari
ed alle dimensioni dello spazio di gioco.
RIFERIMENTI PRATICI: ostacolare il portatore di palla avversario (marcare); non
ostacolare il proprio compagno in possesso di palla; proporsi per ricevere la palla
(smarcamento).

L’ACQUISIZIONE DELL’ABILITA’ MOTORIA

La Scuola Calcio rappresenta un’attività motoria ispirata chiaramente al calcio e si


propone di accompagnare i bambini durante una fase del loro processo di crescita. Quindi
sarà necessario assecondare il processo di maturazione psico-motoria con l’affinamento e
il perfezionamento delle reazioni istintive fino a trasformare i gesti naturali in efficaci
gesti tecnici. Il processo si dovrà quindi realizzare nella prestazione con gradualità, dal
facile al difficile, aggiungendo gli elementi di difficoltà uno alla volta. Educare i bambini
attraverso la Scuola Calcio non significa trasmettere la tecnica del “gioco madre“, né
tanto meno imprimere i gesti degli adulti; ma rispettare l’infanzia liberando creatività,
spontaneità, gioco.

REGOLE DA RISPETTARE

- Dare la giusta gradualità alle proposte;


- Tenere lezioni collegate per garantire la regolarità dell’apprendimento;
- Avere una programmazione generale che rispetti lo sviluppo del bambino;
- Potenziare le capacità coordinative.

PRIMA TAPPA Cognitiva Il bambino apprende

SECONDA TAPPA Associativa Il bambino automatizza

TERZA TAPPA Autostima Il bambino applica in situazione

INDICAZIONI METODOLOGICHE

Tra i meccanismi di insegnamento/apprendimento da utilizzare riteniamo opportuno


basarci essenzialmente sui metodi:

- Deduttivo: il bambino arriva alla risoluzione del problema tramite indicazioni


provenienti dall’istruttore. Meccanismo più veloce da spiegare ma meno stabile e
duraturo.

- Induttivo: il bambino arriva alla risoluzione del problema tramite sue


sperimentazioni, tramite sue scoperte, tramite sue prove e suoi errori. Meccanismo che
richiede maggiore tempo di acquisizione ma che rimarrà per sempre nel bagaglio tecnico-
motorio del bambino.
Risulta fondamentale comunque l’utilizzo di entrambi i metodi con una maggiore
predilezione per il metodo induttivo.

PERCENTUALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI

Percettivo coordinativo ( 55% )

Ricerca spazio temporale in riferimento a campo, compagni, attrezzi, linee, stimoli visivi,
stimoli cromatici, stimoli figurativi, contatti sensoriali (differenze di peso, lunghezza etc ),
capacità oculo manuali e oculo podaliche, capacità miste (rapidità e mobilità articolare).

Tecnico coordinativo ( 10%)

Sviluppo di tutte le capacità coordinative: equilibrio statico e dinamico; spazio-tempo;


adattamento e trasformazione; differenziazione; reazione; ritmo; schemi posturali e
corporei.

Situativo ( 25%)

Un programma ciclico: dall’ 1c1 passando al 2c1 fino al 5c5 facendo attente
considerazioni e valutazioni e sottolineando i principi fondamentali del gioco (attaccare la
porta avversaria e difenderla).

Fisico ( 10%)

Sviluppo delle capacità motorie attraverso l’ausilio di percorsi tecnico-motori atti a


incrementare il bagaglio motorio.

Vd. Grafici

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO

Tattico
25%
All’interno del parametro
suddividiamo in:

Fisico TATTICO 25%


•A. Situazionale
10%
15%
•Partita tattica 10%

TECNICO 65%
Tecnico- •A. Coordinativo 10%
Coordinativo
65%
•A. Percettivo 55%

FISICO 10%

Fisico Tecnico-Coordinativo Tattico


Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

MESOCICLO CARICO TECNICO CARICO TATTICO CARICO FISICO

SETTEMBRE 70% 15% 15%


OTTOBRE 65% 20% 15%
NOVEMBRE 60% 25% 15%
DICEMBRE 60% 30% 10%
GENNAIO 65% 25% 10%
FEBBRAIO 65% 25% 10%
MARZO 65% 25% 10%
APRILE 65% 30% 5%
MAGGIO 70% 30% 0%

Esemplificazione grafica

80

70

60

50

40

30

20

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

TECNICO TATTICO FISICO


ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO Tecnico Percettivo Situativo Partita Fisico


Coordinativo Tattica
SETTEMBRE 0% 70% 15% 0% 15%
OTTOBRE 0% 65% 20% 0% 15%
NOVEMBRE 0% 60% 25% 0% 15%
DICEMBRE 5% 55% 20% 10% 10%
GENNAIO 10% 55% 15% 10% 10%
FEBBRAIO 15% 50% 10% 15% 10%
MARZO 15% 50% 10% 15% 10%
APRILE 20% 45% 10% 20% 5%
MAGGIO 25% 45% 10% 20% 0%

Esemplificazione Grafica

80

70

60

50

40

30

20

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

Tecnico Coordinativo Percettivo Situazionale Partita Tattica Fisico


INDICAZIONI GENERALI E CONTENUTI DELL’ATTIVITA’

Durata dell’attività:

• da settembre a maggio (nove mesi) con palestra disponibile


• da settembre a novembre e da marzo a maggio con pausa invernale senza la palestra

Frequenza settimanale: 2 volte


Durata delle sedute: 60’ – 80 ‘ minuti
Spazio disponibile: ¼ di campo o la palestra
Pallone: n° 3 e 4
N° allievi per istruttore : 12 – 15
Gare: non sono previste e codificate gare con regolarità, saranno comunque da
organizzare, con altre Scuole Calcio, incontri che siano concepiti nel rispetto degli scopi
dell’attività. Si richiede e favorisce l’obbligatoria partecipazione di tutti, che prevedano un
massimo di 5 giocatori per squadra con giochi 3c3 e 5c5 in tempi di 12’ .

ATTIVITA’ TECNICHE ATTRAVERSO GIOCHI E CIRCUITI

‰ Giochi popolari: nel gioco di movimento il bambino ha la possibilità di ampliare


quella conoscenza pratica della realtà che gli deriva da un affinamento dei mezzi
motori necessari a prendere contatto con l’ambiente e strutturando la propria
psicomotricità. Gioco della campana, gioco delle belle statuine, gioco dei 4 cantoni,
ruba bandiera etc.

‰ Giochi tradizionali: palla sopra la corda; palla al capitano; palla prigioniera; etc.

‰ Giochi presportivi: minibasket; minivolley; rugby educativo; etc.

‰ Circuiti tecnico-coordinativi a tema


PROGRAMMAZIONE ANNUALE DELL’ATTIVITA’

MESOCICLO Cap. Cap. Cap. Tecniche Cap. Tattico-


Coordinative Condizionali Situative

Schemi motori Mobilità articolare Dominiopalla 1c1


SETTEMBRE Posture Sensibilità palla

Schemi motori Mobilità articolare Dominio palla 1c1


Posture Res. aerobica Guida palla
OTTOBRE Equilibrio
Orientamento

Schemi motori Mobilità articolare Dominio palla 1c1


Equlibrio Rapidità Guida palla 2c1
NOVEMBRE Ritmo Sensibilità palla 5c5
Controllo Motorio Modi di calciare

Posture Mobilità articolare Dominio palla 2c1


Adattamento e Rapidità Guida palla 5c5
DICEMBRE Trasformazione Tiro
Orientamento
Equlibrio

Orientamento Mobilità articolare Guida palla 2c1


GENNAIO Equilibrio Rapidità Ricezione palla 5c5
Ritmo

Schemi motori Mobilità articolare Dominio palla 1 c 1


Ritmo Rapidità Guida palla 2 c 1
FEBBRAIO Adattamento e Res. aerobica Tiro 3 c 1
Trasformazione 5 c 5

Orientamento Mobilità articolare Dominio palla 2c1


Ritmo Rapidità Sensibilità palla 3c1
MARZO Equilibrio Ricezione palla 5c5
Controllo motorio Modi di calciare

Schemi motori Mobilità articolare Guida palla 2c1


Posture Rapidità Modi di calciare 3c1
APRILE Orientamento 5c5

verifiche verifiche verifiche verifiche


MAGGIO
INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI

Qui di seguito verranno riportate n° 15 esercitazioni che fanno parte dell’aspetto pratico
della metodologia da seguire. Si è cercato di prendere in esame i vari aspetti che la
categoria comporta formando una griglia di esercitazioni atte a completarne l’espresso di
queste pagine.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE


ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta

Movimento senza palla

Movimento/Guida della palla

Palla

Giocatore

Birillo o delimitatore

Porte

Cerchi, Ostacoli
ESERCIZIO n° 1 - “Il bottino”

Obiettivo motorio Descrizione


- Sviluppo capacità Nella zona di 6 metri di una meta campo si dispongono i palloni e
motorie di base nella zona franca dei 3 metri i 6 guardiani. Nell’altra meta campo
prendono posto i predoni che al via tentano, nel tempo stabilito,
Obiettivo tecnico- di eludere la sorveglianza degli avversari per portare nella loro
tattico zona più palloni possibili. Ciascun predone non può portare via più
- Guida della palla di un pallone alla volta. Al termine della fase si invertono le parti e
-1c1 risulterà vincitrice la squadra che avrà totalizzato il maggior
numero di palloni. Regole: i guardiani devono intercettare i
predoni toccandoli, ma solo dopo che i predoni hanno preso un
pallone in mano (e solo nei 3 metri). I predoni possono tuffarsi,
nel proprio campo per salvarsi. Se si tuffano non sono
intercettabili. Varianti: uso di palloni colorati; abbinare punteggi
diversi (bonus); inserimento palloni diverse dimensioni (palle
tennis, rugby); inserimento fondamentale tecnico guida della palla

ESERCIZIO n° 2 - “A caccia dei pirati”

Obiettivo Motorio Descrizione


- schemi motori di base La squadra A dei cacciatori è divisa a coppie di cui uno è
- capacità coordinative in possesso di un pallone. La squadra B invece, è libera
di spostarsi correndo per il campo di calcio. Il compito
Obiettivo Tecnico-Tattico dei calciatori è quello di colpire i componenti della
- collaborazione squadra B facendo passare il tiro attraverso il cerchio
- guida della palla in situazione tenuto dal compagno di coppia. La palla dovrà essere
lanciata con una sola mano. Il tiratore non dovrà mai
entrare con il braccio dentro al cerchio. Tempo di
durata: due prove da 5 minuti, vince la squadra che
avrà colpito più avversari nel tempo prestabilito.
Varianti: variare le dimensioni del terreno di gioco;
posizionare ostacoli attrezzi vari da permettere ai
bambini di rapportarsi in movimento.
ESERCIZIO n° 3 - “L’imboscata”
Obiettivo Motorio Descrizione
Capacità coordinative Il gioco si svolge sulla meta campo. Le dimensioni verranno
- orientamento spazio-tempo adattate al numero di giocatori partecipanti. I giocatori della
squadra A vengono disposti in riga sulla linea di fondo con la
Obiettivo Tecnico-Tattico palla in mano. I componenti della squadra avversaria in
- guida della palla numero uguale, prendono posto all’altra estremità del
terreno di gioco dietro la linea di fondo campo. Al via i
giocatori in possesso di palla scattano conducendo la palla
con gli arti inferiori e percorrono velocemente il tragitto fino
a fondo campo. Raggiunto tale limite effettuano un dietro
front cercando di tornare alla base evitando di farsi
raggiungere dagli avversari scattati al momento
dell’inversione per prenderli. Vince la squadra che
neutralizza il maggior numero di avversari. Varianti: variare
le dimensioni del terreno di gioco; suddivisione 4 squadre in
4 colori diversi; inserimento nastro collegamento condurre-
calciare-ricevere; inserimento elementi di psico-cinetica.

Linea inversione di marcia

ESERCIZIO N° 4 - “Guida alla base e tira”

Obiettivo Motorio Descrizione


Capacità coordinative Un quadrato fuori dall’area di rigore e ai 2 vertici del
- orientamento spazio-tempo quadrato le 2 squadre. Al via dell’istruttore il giocatore
squadra A e il giocatore squadra B partono in guida della
Obiettivo Tecnico-Tattico palla girando intorno al quadrato per riportare la palla alla
- guida della palla base. Il primo che porta il pallone alla base diventa
- tiro in porta attaccante per l’1c1 che si crea nello spazio antistante la
-1c1 porta in un altro quadrato. L’attaccante deve uscire in
dribbling dai lati del quadrato e tirare in porta. La base è nei
cerchi.

Spazio dell’ 1 c
ESERCIZIO n° 5 - “Corri in meta”

Obiettivo Motorio Descrizione


Capacità coordinative In un corridoio di 10 metri di lunghezza e 10 di larghezza la
- orientamento spazio-tempo squadra gialla parte in guida della palla per portarla in meta
- equilibrio (nei cerchi). La squadra Rossa posizionata ai lati del
Capacità senso percettive quadrato con palloni di gomma dovrà lanciare la palla contro
Capacità oculo-podaliche i fuggiaschi per colpirli. Chi viene colpito torna indietro alla
base di partenza. Vince la squadra che porta più palloni in
Obiettivo Tecnico-Tattico meta. Varianti: la palla viene lanciata dalle guardie con le
- guida della palla mani; la palla viene lanciata con i piedi; i ladri la portano
palleggiando con le mani.

ESERCIZIO n° 6 - “Guida nel traffico”

Obiettivo Motorio Descrizione


Capacità coordinative In un quadrato di dimensioni 20 x 20 metri i bambini
- orientamento spazio-tempo guidano la palla liberamente. L’istruttore per ogni colore
- reazione detta l’esercizio da fare esempio se chiama rosso i
Capacità senso-percettive ragazzi prendono la palla in mano la lanciano in aria e la
- oculo-manuale-podaliche riprendono da seduti, o se chiama giallo i ragazzi
dovranno mettersi a gattoni e guidare la palla con le
Obiettivo Tecnico-Tattico ginocchia (mobilizzazione colonna vertebrale) etc. Questo
- dominio della palla gioco di natura psicocinetica permette di sviluppare le
- guida della palla capacità senso percettive e permette all’istruttore di
variare le capacità e gli obiettivi da sviluppare.

Rosso !
ESERCIZIO n° 7 - “Ruba bandiera”

Obiettivo Motorio Descrizione


Capacità coordinative Due squadre una rossa e una gialla. A ogni componente
- equilibrio dinamico della squadra corrisponde un numero di appartenenza. Al
Capacità senso-percettive comando dell’istruttore il numero chiamato di ogni
- oculo-manuale-podaliche squadra parte effettuando un circuito motorio. Il primo
Schemi motori di base che arriva sulla palla diventa attaccante e il secondo
difensore. Vince la squadra che segna più reti.
Obiettivo Tecnico-Tattico
- dominio e guida della palla
- 1c 1

Du

ESERCIZIO n° 8 - “Raccogliamo la frutta”

Obiettivi motori: Descrizione


- combinazione Due squadre con 5-10 delimitatori a 8m di distanza. Al via il
- differenziazione primo delle due squadre dovrà condurre la palla, raccogliere un
- percezione del corpo frutto (delimitatore) e portarlo nel cesto (cerchio). Chi raccoglie
prima la frutta? Varianti: utilizzare varie modalità di guida della
Obiettivi tecnici: palla; prima di raccogliere il frutto effettuare un giro su se stessi o
- guida della palla un rotolamento.
ESERCIZIO n° 9 - “Gioco del bowling”

Obiettivi motori: Descrizione


- adattamento e trasformazione Si preparano 2 campi da bowling per una gara a squadre.
- differenziazione Nel tragitto che porta dalla linea di partenza al tiro 10
Capacità senso-percettive metri effettuare esercitazioni per lo sviluppo delle
oculo-manuali-podaliche capacità coordinative e motorie, oculo manuali e
podaliche esempio: palleggiare 2 volte con la mano
Obiettivi tecnici: destra e 2 volte con la mano sinistra per arrivare alla
- guida della palla linea di tiro, arrivati sulla linea girarsi di spalle ai birilli
bersaglio, chinarsi e tirare la palla da sotto le gambe.

ESERCIZIO n° 10 - “Mini stopvolley”

Obiettivi motori: Descrizione


- adattamento e trasformazione Si prepara un campo di mini volley. 2 squadre di 3
- differenziazione giocatori. Il gioco prevede una squadra che effettua per
- orientamento 10 volte consecutive 10 battute con le mani mandando la
Capacità senso-percettive palla al di sopra della rete e l’altra squadra che deve
oculo-manuale cercare di fermare la palla in qualsiasi modo senza l’uso
delle mani, non facendo uscire la palla dalle linee
Obiettivi tecnici: delimitatrici del campo. Vince la squadra che ferma più
- ricezione della palla palloni.
ESERCIZIO n° 11 - “Minigolf”

Obiettivi motori: Descrizione


- differenziazione Si costruisce un campo di minigolf con sentieri per il passaggio della
palla e buche (cerchi), vince la squadra che porta prima il pallone a
Obiettivi tecnici: meta.
- dominio della palla
- modi di calciare

Partenza

PARTENZA

ESERCIZIO n° 12 - “1…2…3… Stella !”

Obiettivi motori: Descrizione


- reazione Si posizionano i bambini sulla linea di uno spazio e
- equilibrio statico e dinamico l’istruttore a 25 metri voltato di spalle. I bambini in guida
Capacità senso percettive della palla mentre l’istruttore dice “ 1…2…3….” Dovranno
portare la palla verso la meta e quando l’istruttore dice
Obiettivi tecnici: “…stella ! “ dovranno fermare la palla e rimanere in appoggio
- dominio della palla monopodalico. Vince il bambino che arriva primo alla meta.
- guida della palla
- modi di stoppare palla

1…2….3 Stella
ESERCIZIO n° 13 - “L’incantesimo”

Obiettivi motori: Descrizione


- percezione del corpo Un gruppo di allievi esegue una conduzione della palla
evitando il contatto con i maghi (arancione).
Obiettivi tecnici: I maghi, in possesso del pallone, devono cercare di
- guida della palla toccare la schiena degli altri bambini. In questo modo i
maghi attuano un incantesimo che blocca il giocatore
sino a quando un suo compagno toccandogli la schiena
non lo libera dal vincolo. Varianti: cambiare la parte
anatomica da toccare; i maghi in conduzione della palla
devono toccare il pallone degli altri bambini.

ESERCIZIO n° 14 - “Faccio canestro e tiro”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacità coordinative Circuito motorio con variante cromatica. Al via
- differenziazione dell’istruttore un bambino della squadra rossa e uno della
Schemi motori di base squadra gialla partono nel circuito arrivando a 2 corridoi
Attivazione psicocinetica uno giallo e uno rosso. L’istruttore chiamerà il colore e i
Capacità senso-percettive bambini dovranno entrare in quel corridoio, raccogliere il
cerchio e andare sulla linea di fondo campo a tirare il
Obiettivi tecnici: cerchio nel birillo. Chi fa canestro tira in porta il secondo
- tiro in porta va in porta.

rosso
ESERCIZIO n° 15 - “Ruba palla”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacità coordinative Un quadrato di 5 x 5 mt e ai 4 vertici del quadrato 4 bambini.
- differenziazione All’interno del quadrato ci sono 10 palloni. Il gioco prevede che
- orientamento al via dell’istruttore i 4 bambini dovranno andare nel quadrato
- reazione prendere un pallone alla volta e portarlo a base (il birillo) e
Schemi motori di base potranno anche rubarlo nelle base degli avversari. Vince chi per
Capacità senso-percettive primo porta in base 3 palloni.

Obiettivi tecnici:
- guida della palla
“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE
IL CALCIO”
Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI

Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una
sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri
giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne
metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma
come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale
aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani:
problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie
capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi
istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei
genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed
una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante
segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito
abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano
dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere
vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano
modo di vivere e di praticare sport.

Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI
Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia
dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per
tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco
perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto
regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione
sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da
rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso
corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma.
L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne
possibilità di indagine evidenzia che il calcio:
1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente;
2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato;
3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile;
4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla);
5. la velocità richiesta è elevata;
6. la rapidità richiesta è elevata;
7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto;
8. il dispendio energetico è complessivamente alto;

Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto


strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario
approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali:

• massa magra e sua percentuale


• peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria)
• contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti
quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in
funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta
durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto
alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato
tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di
massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso
reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute
e di forma atletica sarà favorevole .
Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed
evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il
fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione
dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica .
Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i
soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il
dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di
allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del
ruolo ricoperto.
Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei
vari nutrienti calorici che sono:
• GLICIDI = ZUCCHERI
• LIPIDI = GRASSI
• PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE

Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo
vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4
grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere
una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale.
Calcolo del Metabolismo Basale
ETA’ MASCHI FEMMINE

10 – 17 anni 17.5 x Kg peso ideale + 651 12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni 15.3 x “ “ + 679 14.7 x “ “ + 496

30 – 59 anni 11.6 x “ “ + 879 8.7 x “ “ + 829

60 e oltre 12.3 x “ “ + 609 9.0 x “ “ + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono


indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della
massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra
proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più
indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana.

PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA

Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare


rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più
vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta
di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o
soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore.
La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti
corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione
atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti,
atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le
stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del
giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno
agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni:

1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e


plastico.

2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si


caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto
qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti.

3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei


tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei
micronutrienti.

E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia,
senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari
nutrienti energetici:

I MACRONUTRIENTI

1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri;


2. lipidi o grassi;
3. proteine o protidi;

I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi)

1. vitamine;
2. sali minerali
L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per
elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari
limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate.
Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni
ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa
necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione
risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali.
E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si
discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti
per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che
si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di
accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute
energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività

sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte
ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani,
collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal
senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali

1. carni, pesci, uova;

2. latte e derivati;

3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta;

rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro


di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la
fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di
questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico
quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale
esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino
quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon
consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata
densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto
importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi”
fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il
bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana.
Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del
suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio
che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600
calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed
impegnativa attività sportiva.

ALCUNE AVVERTENZE

Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati;
inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non
accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco
all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica.
Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se
cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi
ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano
anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli
processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta.
Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e
bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici,
ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina
salivare.
Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi
digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita.
Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al
pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di
interferenza limitante la migliore prestazione di gara.

PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di
impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI
Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto. Oppure:
Latte e caffè con biscotti
Spremuta d’arancia/pompelmo
PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due
patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

DOPO L’ALLENAMENTO Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e
basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o
costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure
fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto

PRANZO Spaghetti al pomodoro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti

CENA Risotto alla parmigiana


Carne arrosto o pollo
Insalata o Verdure cotte
Un panino
Frutta fresca
Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con


contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a
parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o
pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Riso alla parmigiana o al burro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti


Spremuta d’arancia/pompelmo
Un frutto
½ porzione di formaggio e/o di prosciutto
Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo) Per climi freddi: latte caldo e miele
Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE,

ISTRUIRE PER ALLENARE,

ALLENARE PER CONOSCERE,

CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL
GIOVANE CALCIATORE CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO
NORMOLINEO
LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU
INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2

DATA NOME COGNOME Tessera F.I.G.C.

RILEVAZIONI INSUFFICIENTE DISCRETO BUONO


A TEMA

Interesse
verso il gioco

Motricitá
di base

Rapiditá

Spirito
agonistico

Propensione
all’iniziativa

Scelte
razionali

Capacitá di
apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA MAI QUALCHE SEMPRE


SITUAZIONI DI GIOCO VOLTA

In attacco
con
possesso di Gioca in modo istintivo
palla

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco
senza Sostiene l’azione
possesso del compagno
di palla

Si muove
per ricevere

Arresta il portatore
di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4

CAPACITÁ GENERALI MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione)

Sa valutare le traiettorie

Occupa intelligentemente lo spazio

CAPACITÁ DIFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa presidiare una determinata zona

Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile

Capisce quando accettare il duello e quando aspettare

CAPACITÁ OFFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa proteggere la palla

Sa saltare l’avversario

Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione

Sa ricevere e passare la palla

Sa usare entrambi i piedi

Sa capire il punto debole dell’avversario

Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la


palla

Sa offrire collaborazione al portatore di palla

Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI Giudizio


Personalitá
Concentrazione
Coraggio
Fantasia
Disponibilità
Sacrificio
Affidabilità
CAPACITA’ TECNICHE Giudizio
Dominio della palla
Guida della palla
Palleggio
Uso del piede destro
Uso del piede sinistro
Trasmissione della palla
Ricezione della palla
Stop
Dribbling
Colpo di testa
CAPACITA’ TATTICHE Giudizio
Attitudine alla manovra
Presenza nel gioco
Visione di gioco
Gioco senza palla
Capacitá di interdizione
Capacitá di verticalizzare
Gioco a uomo
Gioco a zona
Posizionamento
CAPACITA’ MOTORIE Giudizio
Resistenza
Forza
Velocità
Cap. coordinative

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Allegato n° 6

Data
SOCIETÁ
________________ Categoria Affiliata
A.C. Perugia
Unità di lavoro n° _______________________
_
________________
______________
Minuti Istruttore _

________________ _______________________

Temp Tempi
o parzia
OBIETTIVI ATTIVITA’ (min.) li DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio
e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire
alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- I PULCINI -

“CONOSCIAMOCI”
INTRODUZIONE E ASPETTI GENERALI

Proseguendo nelle nostre caratterizzazioni, i Pulcini, rappresentano quel biennio d’età, fra
gli 8 ed i 10 anni, della fanciullezza più vera, connotata da una grandissima disponibilità
da parte del bambino, sia dal punto di vista motorio che intellettuale. L’obiettivo primario
e generale per i Pulcini consiste nell’acquisizione della padronanza del proprio corpo,
ottenuta mediante lo sviluppo delle capacità motorie, che sono i presupposti
fondamentali attraverso cui si apprenderanno - più avanti - le abilità specifiche.
Pertanto si ricercherà un contesto in cui, in un clima di amicizia e divertimento, i bambini
possano sviluppare quanto più movimento possibile assieme ai coetanei, e con esso,
iniziare a tendere a condotte tecnico/tattiche che competono al gioco del calcio, secondo
obiettivi, non più solo individuali, ma comuni di un gruppo-squadra.
Si è parlato di movimento: può sembrare cosa ovvia che un bambino si muova e debba
farlo. In realtà, negli anni 2000 si sono perdute molte di quelle caratteristiche che il
mondo e la società aveva alcuni decenni fa: il cortile è sempre più raro, le attività dei
bambini all’aria aperta ed in libertà sono scarse, e di contro, essi sono distratti ed attratti
dai nuovi strumenti tecnologici, nonchè da interessi vari (spesso più dei genitori che dei
bambini stessi). Tutte cose che producono sì fanciulli vivaci intellettivamente, ma
sedentari e disadattati alla relazione con il proprio corpo e l’attività fisica.
Bisogna dare al bambino la possibilità di giocare in senso lato, con e senza attrezzi,
soprattutto in gruppo ma anche da solo, così da far uscire tutte le potenzialità motorie,
espressive, percettive di cui la natura ci ha dotato. Fornire al bambino una piattaforma
motoria di base su cui innestare, fra molti anni, il calcio vero e proprio.
Il bambino sta superando la fase dello spiccato egocentrismo che lo aveva caratterizzato
in precedenza. Ora è un piacere giocare insieme ai compagni, iniziando a pensare in
forma collettiva, ad una squadra, che solo come tale può cercare di ottenere uno scopo e
vincere le partite, ma che ha pure le sue regole sociali e di comportamento. Più i rapporti
interpersonali saranno validi e stimolati fra i bambini, maggiore sarà il livello di coesione
che si potrà osservare in squadra e minori saranno - di conseguenza - quegli
individualismi che, pur se necessari non rappresentano nulla di così particolarmente
grave, ma contribuiscono a rallentare il processo di crescita del gruppo.
Il fanciullo ora ha il desiderio ed il piacere di iniziare ad usare il proprio pensiero
giocando, cercando soluzioni adatte e fantasiose a quanto il campo gli propone usando i
compagni per ottenere uno stesso scopo in cui tutti inizieranno ad identificarsi.
Aumenterà la capacità di entusiasmarsi per l’attività sportiva, anche perché si sarà
accresciuta la consapevolezza che egli potrà decidere sempre più autonomamente sul da
farsi in campo, assumendosi le prime responsabilità ed i primi rischi di errore, per
provarne quindi grande soddisfazione conseguente, indipendentemente dal fatto che
abbia avuto successo o meno.
La figura dell’allenatore sarà vista dai piccoli calciatori come un’entità in cui si riconoscerà
non solo la maggiore età, l’adulto, il mister, ma soprattutto la maggiore esperienza e la
capacità di sapere ciò che è bene ed utile per il bambino stesso. Pertanto l’ allenatore
godrà di un’apertura di credito totale ed incondizionata da parte degli allievi, ma dovrà
essere bravo a mantenerla immacolata, pena l’essere immediatamente scoperto e
giudicato di conseguenza. Quando un bambino chiede: “Mister, va bene così?”, “Mi
guardi, per favore!”, non bisognerà mai deludere le aspettative e la disponibilità che il
bimbo dimostra, e dargli invece ulteriore dimostrazione di attenzione e di
compartecipazione al suo processo di crescita. I bambini vogliono regole da rispettare,
vogliono disciplina e lavoro, ma vogliono essere sostenuti psicologicamente. Gli adulti, i
genitori, in genere devono sentire il peso di una grandissima e decisiva responsabilità
nell’ interpretare le azioni del loro figlio e nell’ aiutare il piccolo a codificare quel tumulto
di segnali che ora gli arrivano e che –al contrario di prima- è adesso in grado di iniziare a
decifrare pensando anche con la propria testa.
Da parte dei grandi non ci può essere che attenzione per l’ attività del figlio, interesse per
quanto fa e per le emozioni che prova, in un clima capace di sdrammatizzare, di
trasmettere serenità e gioia per le nuove esperienze, sostenendo dopo gli errori e le
delusioni e non enfatizzando i successi. Cosa grave sarebbe la creazione di alibi, di
giustificazioni (es. colpa dell’ arbitro, di questa o quella persona, di questo o quel
compagno, del vento, della pioggia); il bambino ne troverebbe facilissimo appiglio e ne
otterrebbe un effetto diseducativo devastante, non solo nell’ambito del gioco del calcio.
Così come altrettanto grave sarebbe l’esasperazione dell’attività e delle partite. Se ogni
calcio al pallone è visto come un goal mancato o fatto e se ogni gara è una finale della
Champions League, è probabile che il bambino cresca con una concezione molto forzata
dello sport e forse anche della vita. Ma non sarà colpa sua, perché a lui piace ed
interessa solo divertirsi. I numeri importano solo ai genitori, che però spesso amano
vantarsi (o dolersi) di un qualcosa che ai bambini non tocca proprio per nulla!

SPECIALIZZARE ? SI MA LA MOTRICITA’ ED IL GIOCO !

Nei Pulcini lo sviluppo delle capacità coordinative generali e speciali, già massicciamente
iniziato nel biennio dei Piccoli Amici, deve proseguire ed affinarsi, giacchè ci si trova nella
cosiddetta “età dell’ oro della motricità”, ossia in un periodo particolarmente sensibile per
l’apprendimento (fasi sensibili1). Ora è determinante porre le capacità coordinative
apprese e consolidate al servizio di un gesto tecnico che divenga gradatamente sempre
meno grezzo, pertanto sempre più preciso. Inoltre gli aspetti coordinativi vanno utilizzati
come presupposto, come mezzo (ma anche come limite da superare) per l’inizio
dell’insegnamento della parte che può definirsi tattica.
Tuttavia sarebbe del tutto prematuro pensare di specializzare alcunché: ora bisogna
costruire i presupposti su cui la specializzazione stessa poggerà negli anni a venire.
Sostanzialmente bisogna pensare ad una piramide dall’ampia base, in cui all’apice stia il
calcio adulto e specializzato. I Pulcini stanno allargando la base della piramide,
mettendoci il maggior numero di conoscenze generali e condotte motorie possibile. Su
queste fondamenta si fonderà fra molti anni, il calcio dei grandi, fatto di abilità specifiche
e di pressioni di ogni tipo. Una cosa è certa: più le fondamenta saranno robuste e ricche,
più sarà facile ottenere facilmente, domani, una fluida gestualità tecnica e tattica,
corredata da risultati e soddisfazioni.
Il gesto tecnico dovrà essere stimolato, perché alla fine del ciclo di lavoro, il bambino
dovrebbe essere in grado, con l’ aiuto di tutte le componenti del suo movimento (schemi
motori acquisiti e capacità coordinative sufficientemente sviluppate), di eseguire
abbastanza correttamente e di finalizzare il gesto alla situazione di gioco contingente. La
fase della coordinazione grezza2 lascerà il posto ai passi successivi dell’ apprendimento,
ma, in sostanza, la coordinazione sarà stata messa a disposizione del gesto tecnico, per
iniziare davvero ad imparare a giocare al calcio.
La programmazione dell’ allenamento dovrà essere basata sul gioco, attraverso cui
sviluppare, oltre alla gestualità tecnica, anche quelle prime forme collaborative del
giocare insieme e quei primi concetti rudimentali di tecnica applicata (tattica individuale)
che saranno importanti in futuro.
L’utilizzo di mezzi e forme di gioco provenienti da altri sport sarà sempre una buona
abitudine in ossequio ai principi di polivalenza e multilateralità a cui sarà opportuno
riferirsi costantemente. Tuttavia sarà bene controllare che non si instauri un clima di
assoluta ed incontrollata ludicità, che finirebbe per sfuggire al controllo anche degli stessi
bambini, impedendo loro di percepire pienamente (con l’ aiuto decisivo dell’ istruttore)
quanto stanno svolgendo. Il tutto in un percorso possibilmente induttivo ed
interdisciplinare, in cui l’ istruttore non ponga limiti specifici e si imponga oltre il
necessario, ma in cui egli stimoli il piccolo allievo a cercarsi le proprie soluzioni in

1
Con questo termine, si intendono i momenti biologici, generalmente concentrati fra i 7 ed i 12 anni, in cui un
bambino è particolarmente permeabile all’ acquisizione di una o più qualità. In particolare le capacità
coordinative, in genere e con poche eccezioni, sono ben sviluppabili proprio in questo lasso di tempo.
2
Si tratta della fase, tipica di questi anni, in cui il gesto tecnico può venir richiesto in modo piuttosto
approssimativo. E’ la prima tappa: la seconda è quella della coordinazione fine, in cui si richiede precisione e
pulizia del gesto (Esordienti) e la terza è quella della disponibilità variabile, in cui si richiede che il gesto possa
venir modificato e quindi adattato a condizioni esterne sempre mutevoli (Giovanissimi ed oltre).
autonomia, esplorando e pungolando il pensiero attivo e la creatività del bimbo,
concedendo errori e cercando lo loro correzione senza ansie e tramite il dialogo.
In genere sarà bene osservare l’ omogeneità delle proposte in riferimento al livello del
gruppo con cui si lavora. Così facendo si assicurerà il giusto livello di difficoltà per ognuno
e si potranno avere le migliori risposte da tutti.
Gli aspetti fisici dovranno essere toccati specificatamente solo per quanto riguarda la
parte relativa alla coordinazione, alla rapidità ed alla capacità di reagire velocemente a
stimoli di varia natura (reazione). Le componenti aerobiche potranno essere sollecitate
tranquillamente tramite il gioco. Da evitare saranno tutti gli accenni ad una preparazione
fisica anche solo lontanamente assimilabile a quella degli adulti.

COSA PUO’ FARE UN BAMBINO IN QUESTO BIENNIO

¾ Avere un’attenzione più flessibile e capace di analizzare più variabili per organizzare il
proprio agire.

¾ Adattarsi a situazioni nuove sotto vari aspetti (di gioco, sociali ecc.).

¾ Accettare regole ed iniziare ad aspirare a qualche risultato.

¾ Iniziare ad automatizzare le capacità e renderle funzionali al compito assegnato (ma


non del tutto).

¾ Controllare i movimenti e combinarli.

¾ Colpire e ricevere la palla frontalmente e diagonalmente anche in movimento.

¾ Valutare in modo semplificato la posizione in campo di compagni ed avversari,


riconoscendo le fasi del gioco (attacco e difesa).

COSA DEVE SAPER FARE DOPO IL BIENNIO

Aspetto Sociale

¾ Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo.

¾ Avere una certa autosufficienza gestionale.

¾ Vivere correttamente ed armonicamente nel gruppo.

Aspetto Motorio-Condizionale

¾ Avere un buona articolarità, una buona coordinazione generale, controllare il suo


corpo e combinare i movimenti.

¾ Eseguire rapidamente gli schemi motori e le abilità specifiche in forma piuttosto fine.

¾ Avere una base di preparazione aerobica sufficiente.

¾ Avere una sufficiente educazione alle espressioni di forza (discriminare la quantità di


forza da impiegare, ad esempio nel calciare una palla).
Aspetto Tecnico

¾ Saper eseguire la guida della palla con tutte le parti del piede (interno, esterno, collo,
punta).

¾ Saper effettuare il dribbling (saltare l’uomo) ed almeno alcuni tipi di finte,


eventualmente in forma grezza: può essere utile, interessante e coinvolgente
codificarne alcune, rendendole standard e magari rifacendosi sporadicamente a
migliori gesti dei grandi campioni.

¾ Saper trasmettere la palla in ogni direzione (orizzontale, diagonale, verticale avanti


indietro) e con tutte le parti del piede (interno, collo, esterno, punta, tacco, pianta) e
con la testa.

¾ Saper ricevere la palla (stoppare) con i piedi (interno, esterno, punta, pianta), con il
petto, con la coscia, con la testa, con l’addome.

¾ Saper tirare in porta con i piedi (interno, interno-esterno collo, collo, punta, tacco),
con la testa (frontale e parietale) e con tutte le parti del corpo previste dal
regolamento.

¾ Concedere una grande diversità fra il piede dominante e l’altro.

¾ Saper colpire la palla di testa con i piedi al suolo, sul posto con stacco a due piedi,
dopo rincorsa con stacco ad un piede, in tuffo; il tutto con impatto frontale e
parietale.

¾ Saper effettuare un buon contrasto da differenti posizioni (frontale, laterale, da


dietro, scivolato, aereo).

¾ Saper effettuare un’efficace e corretta rimessa laterale.

Aspetto Tattico

¾ Saper difendere la palla.

¾ Sapersi smarcare e rendersi utile.

¾ Saper effettuare triangolazioni in forma semplificata.

¾ Saper marcare un avversario e valutare le traiettorie dei passaggi.

¾ Saper effettuare passaggi ragionati (dove, come, quando).

¾ Saper gestire semplici situazioni di soprannumero e sottonumero.

Aspetto Regolamentare

• Conoscere ed osservare attentamente le principali regole del gioco.

Se al termine del biennio ci si accorgesse che alcune di queste capacità non sono state
assimilate, all’inizio del biennio successivo bisognerebbe richiamarle, per non lasciare
lacune che nel tempo, lascerebbero traccia.
QUINDI RISPETTIAMO QUESTE REGOLE

Ricordare che esiste una grande differenza fra le tre classi di età potenzialmente SI’
partecipanti all’attività della categoria Pulcini. Proporre sempre solo ciò che può
essere oggettivamente svolto.
Rendere omogenei i gruppi di lavoro: non solo o necessariamente per classe di SI’
nascita, ma anche per caratteristiche generali3.
Insistere sullo sviluppo delle capacità coordinative generali e speciali, sul SI’
consolidamento dello schema corporeo e degli schemi motori di base.
Insegnare e perfezionare tutti i gesti tecnici propri del gioco del calcio (guida, SI’
dribbling / finte, trasmissione, ricezione o stop, tiro in porta, gioco di testa,
contrasto, rimessa laterale, tecnica portiere).
Proporre la risoluzione di semplici situazioni tattiche di soprannumero, sottonumero, SI’
semplici smarcamenti, passaggi ragionati e stimolare il concetto di rendersi utili.
In gruppi o squadre proporre situazioni che, a partire dal 3c3, arrivino fino all’ 9c9 SI’
(su campo ridotto 70 x 50 m) al termine del biennio.
Stimolare una certa autosufficienza del ragazzo, aiutarlo a gestirsi da solo (vestirsi, SI’
farsi la doccia, prendersi certe responsabilità ecc.); ciò favorirà lo sviluppo della sua
intelligenza, personalità, accrescerà la sua autostima e lo faciliterà
nell’inquadramento in un sano spirito di gruppo.
Iniziare a pretendere dal bambino il rispetto per tutto ciò che lo circonda (persone, SI’
arbitro, materiali, compagni, avversari ecc.).
Allenare principalmente la rapidità, la reazione, la forza rapida, la mobilità articolare SI’
e la resistenza aerobica.
Pretendere la perfezione assoluta, nè tantomeno la disponibilità variabile del gesto NO
(gesto tecnico in situazioni variabili e mutevoli o difficoltose).
Specializzare NO
Proporre elementi di tattica di squadra (schemi o movimenti programmati), giacchè NO
il bambino non ha capacità di pensiero astratto, nè basi fisiche, psicologiche e
tecniche perchè ciò sia comprensibile ed applicato.
Non lasciare che vi sia una ludicità assoluta, incontrollata e fine a sè stessa. NO

3
Questo è un punto strategicamente fondamentale.
Per gruppi omogenei si intende che essi dovrebbero essere composti da bambini con un livello generale
medio simile fra loro: livello motorio, fisico, tecnico, di maturazione biologica, di capacità attentiva, di
motivazione. Così facendo si possono tarare le proposte ad hoc per i singoli gruppi, essendo maggiormente
sicuri di coinvolgere tutti nel processo di crescita, con meno rischi di essere troppo “difficili” per alcuni o troppo
“facili” per altri.
Inoltre, anche nelle partite sarà assicurato il maggior coinvolgimento nel gioco da parte di tutti, senza
l’ estraniarsi di coloro che sono su un livello più basso, a vantaggio di coloro che sono più in alto, che
catalizzerebbero tutto il gioco su di loro e che creerebbero un’ impressione fasulla di crescita della squadra.
Un punto importante però è costituito dal fatto che si possono scorgere progressi enormi anche in
periodi brevi: pertanto bisogna sempre essere attenti a spostamenti di gruppo di lavoro al fine di assicurare
costantemente l’omogeneità.
Tuttavia, questo modo di lavorare crea di solito problemi ai genitori, che male accettano di vedere il
loro figlio giocare nella squadra B o C ecc. e preferirebbero squadre “mescolate” perché anche il loro bimbo
vinca più partite. Ovviamente il ragionamento non sta in piedi, pedagogicamente parlando. Bisogna spiegare
loro che il bambino si diverte di più se gioca quantitativamente di più e cresce meglio se gli vengono proposte le
esercitazioni adatte a lui, e non quelle che –in quel momento- non è in grado di fare e che diverrebbero
frustranti: infatti al piccolo interessa solo giocare e divertirsi con gli amici, anche se si chiamano squadra B. Il
resto è paranoia degli adulti.
DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO

Tattico
35%
All’interno del parametro
suddividiamo in:

Fisico TATTICO 35%


•A. Situazionale
10%
10%
•Partita tattica 25%

TECNICO 55%
•A. Coordinativo 30%
Tecnico
55%
•A. Percettivo 25%

FISICO 10%
•Res. Aerobica 40%

Fisico Tecnico-Coordinativo Tattico •Velocità 60%

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

MESOCICLO CARICO TECNICO CARICO TATTICO CARICO FISICO

SETTEMBRE 70% 10% 20%


OTTOBRE 65% 20% 15%
NOVEMBRE 55% 35% 10%
DICEMBRE 55% 30% 15%
GENNAIO 55% 35% 10%
FEBBRAIO 55% 35% 10%
MARZO 50% 45% 5%
APRILE 45% 50% 5%
MAGGIO 45% 55% 0%

Esemplificazione grafica
80

70

60

50

40

30

20

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

TECNICO TATTICO FISICO


ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO Tecnico Percettivo Situativo Partita Fisico


Coordinativo Tattica
SETTEMBRE 10% 60% 10% 0% 20%
OTTOBRE 10% 55% 20% 0% 15%
NOVEMBRE 15% 40% 30% 5% 10%
DICEMBRE 20% 35% 25% 5% 15%
GENNAIO 25% 30% 25% 10% 10%
FEBBRAIO 30% 25% 25% 10% 10%
MARZO 30% 20% 30% 15% 5%
APRILE 25% 20% 35% 15% 5%
MAGGIO 25% 20% 35% 20% 0%

Esemplificazione Grafica

70

60

50

40

30

20

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

Tecnico Coordinativo Percettivo Situazionale Partita Tattica Fisico


SPECIFICAZIONI SUI CONTENUTI MOTORI

Coordinazione, mobilità articolare, velocità e resistenza aerobica

Le capacità coordinative e la mobilità articolare devono essere il pane quotidiano


dell’attività dei Pulcini. La mobilità articolare è favorita in questi anni da una elevata
elasticità generale di tutte le strutture corporee del bambino; quindi sarà utile sollecitare
tutti i movimenti che favoriscano una buona ampiezza di movimento, di tutti i segmenti
del corpo, eseguiti ovviamente a carichi naturali e senza strappi.
Riguardo le capacità coordinative, partiamo da una premessa necessaria, per sgomberare
il campo da qualche malinteso o dubbio: allenare le capacità coordinative non è materia
esclusiva di preparatori atletici o da sofisticati esperti del settore. Né si pensi che le
capacità coordinative si allenano solo se si fa tanta “ginnastica”. Molte semplici
esercitazioni, con e senza pallone, hanno contenuti coordinativi importanti, e vanno
pertanto somministrate in modo tanto massiccio quanto vario, essendo la varietà delle
proposte una variabile essenziale per sollecitare la coordinazione e la motricità di base.
Vale pertanto ricordare e rifarsi brevemente all’introduzione di tale saggio, che le
capacità coordinative, insieme alle capacità condizionali, determinano ogni tipo di
prestazione sportiva ed ogni possibilità di miglioramento. L’adattamento coordinativo è
fondamentale, insieme a quello condizionale, se si vuole avere un qualsiasi
miglioramento prestativo.
Le capacità coordinative organizzano, controllano e regolano il movimento (volontario,
automatico e riflesso). Sono dette anche capacità percettivo-cinetiche. Lo sviluppo ed il
miglioramento della coordinazione dipende strettamente dal funzionamento del sistema
nervoso centrale, in particolare dall’apparato senso-motorio e dalla integrazione delle
informazioni dei vari sistemi percettivi (visivo, cinestesico, acustico, tattile, sistema
dell’equilibrio).
Se un allievo non avrà la possibilità di fare esperienze che permettano un migliore
controllo dei movimenti, non saprà nemmeno trovare in futuro la giusta posizione nello
spazio in fase di smarcamento, la scelta di tempo nella fase di recupero della palla
oppure il più efficace equilibrio nel momento di calciare la palla in una determinata
condizione.
Per fare un esempio finale, semplice e chiaro, sull’ estrema importanza delle capacità
coordinative: se un bambino non riesce a stoppare un pallone, non è detto che egli non
sappia fare il gesto tecnico del controllo di palla; può darsi che egli invece non sia capace
di stare in equilibrio su una gamba!
Riguardo alla velocità, metodologie allenanti a questo riguardo sono tutte quelle che,
seguendo attentamente le esigenze del bambino, propongono scatti fino ai 20 mt, circuiti
brevi di pochi secondi, slalom, skip, giochi ad acchiapparsi ecc. Il tutto sotto forma di
gioco/gara, con e senza l’uso del pallone ed altri attrezzi, e con l’ accortezza di cambiare
frequentemente il gioco stesso. Vale sempre la regola di far effettuare recuperi completi
ai bambini prima di far eseguire la prova/gioco successivo.
Riguardo la forza, essa va allenata senza carichi, vincendo resistenze naturali e
soprattutto utilizzando gli stessi mezzi sopracitati. E’ corretto intendere l’ allenamento
della forza come preventivo, propedeutico e di supporto ad un’armonica formazione
dell’apparato scheletrico e muscolare, nonché come una sana forma di educazione al
proprio sviluppo.
Per la resistenza assolutamente di tipo aerobico, o di lungo periodo, va sollecitata sempre
tramite il gioco. Le partite o i giochi a tema con la palla che si propongono sono sempre
più che sufficienti a stimolare quanto basta le qualità aerobiche del bambino.
Fisiologicamente il bambino non è pronto ad un allenamento specifico sulla forza.

LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE
La programmazione deve essere su base annuale, con mesocicli in cui vengono posti
obiettivi precisi e specifici. Programmare è assolutamente indispensabile, ma non
significa necessariamente che si deve svolgere solo ed esclusivamente quanto stabilito,
trascurando tutto il resto; significa stabilire delle priorità e dare un ordine al lavoro. La
verifica dell’attività svolta viene fatta principalmente sulla base di osservazioni e tests4.
Si tenga presente, tuttavia, che quello proposto è un esempio di tabella programmatica
su base annuale (stagionale) in cui trovano posto sì tutti i contenuti principali da
sviluppare, ma non necessariamente nei periodi esattamente riportati. Sarà il singolo
istruttore a tarare i tempi della programmazione sulla base delle proprie esigenze e/o
necessità, riferendosi soprattutto al livello iniziale dei ragazzi ed al loro apprendimento.

SINTESI DEGLI OBIETTIVI

Obiettivi Motori
• Schema corporeo.
• Schemi motori e posturali.
• Dominanza e lateralità.
• Capacità coordinative generali e speciali.
• Capacità condizionali (mobilità articolare, resistenza aerobica, forza rapida, rapidità).

Obiettivi Tecnici
• Impostazione corretta nell’esecuzione dei fondamentali
• Dominio palla.
• Sensibilità palla.
• Conduzione.
• Trasmissione.
• Ricezione.
• Tiro in porta.
• Finta-dribbling.
• Gioco di testa.
• Abilità combinate.

Obiettivi Tattici
• Marcamento e contrasto.
• Smarcamento inteso come rendersi utili.
• Fare goal, avanzare, non perdere la palla.
• Proteggere la propria porta.
• Avanzare per non far avanzare il portatore di palla avversario.
• Passaggio: come, dove, quando.
• Situazioni di gioco (soprannumero, sottonumero, parità num., max 3>3).
• Giochi a tema o polisportivi.

Obiettivi Morali
• Rispetto regolamento del gioco e interno.
• Responsabilizzazione dei ragazzi.
• Iniziativa individuale in un ambito di socializzazione.
• Vincere la paura del contatto con il suolo e con l’avversario.
• Rispetto materiale assegnato.
• Rispetto avversari, dirigenti, arbitro.

DISTRIBUZIONE MENSILE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA


4
Esempi di tests utilizzabili sono:
ƒ Percorsi di destrezza e coordinazione generale (test tecnico-coordinativo)
ƒ Test di palleggio in un cerchio e test di dominio della palla (tests tecnici)
ƒ Corsa su 15 metri in scatto, lancio palla medica indietro 3 kg e avanti 2 kg (test atletico)
PERIODO OBIETTIVO OBIETTIVO OBIETTIVO OBIETTIVO
COORDINATIVO CONDIZIONALE TECNICO TATTICO
SETTEMBRE - Schemi motori di base - Mobilità articolare - Dominio palla - 1c1
- Differenziazione spazio-tempo - Resistenza aerobica - Sensibilità palla - 2c1
- Equilibrio - Conduzione palla - 1c portiere
- Difesa palla

OTTOBRE - Combinazione motoria - Mobilità articolare - Dominio palla - 1c1


- Differenziazione spazio-tempo - Resistenza aerobica - Conduzione palla - 2c1
- Equilibrio - Forza rapida - Ricezione palla - 7c7
- Dribbling-finte - Smarcamento
- Passaggio

NOVEMBRE - Schemi motori di base - Mobilità articolare - Dominio palla - 1c1


- Equilibrio - Resistenza aerobica - Conduzione palla - 7c7
- Combinazione motoria - Rapidità - Modi di calciare - Difesa palla
- Adattamento e trasformazione - Forza rapida - Dribbling-finte - Marcamento-
smarcamento

DICEMBRE - Combinazione motoria - Mobilità articolare - Conduzione palla - 2c1


- Adattamento e trasformazione - Forza rapida - Modi di calciare - 3c1
- Differenziazione spazio-tempo - Rapidità - Trasmissione palla - 7c7
- Reazione - Tiro - Smarcamento

GENNAIO - Differenziazione spazio-tempo - Mobilità articolare - Trasmissione - 2c1


- Adattamento e trasformazione - Rapidità - Ricezione palla - 3c2
- Ritmo - Forza rapida - Tiro - 7c7
- Fantasia motoria - Resistenza aerobica - Dribbling/Finte - Passaggio
- Colpo di testa

FEBBRAIO - Differenziazione spazio-tempo - Mobilità articolare - Dominio palla - 3c2


- Ritmo - Rapidità - Conduzione palla - 3c3
- Reazione - Forza rapida - Tiro - Passaggio
- Ricezione palla - Marcamento-
- Abilità combinate Smarcamento
- 9c9 (se fine
biennio)

MARZO - Differenziazione spazio-tempo - Mobilità articolare - Dominio palla - 3c2


- Anticipazione motoria - Rapidità - Conduzione palla - 3c3
- Ritmo - Resistenza aerobica - Tiro - Smarcamento
- Fantasia motoria - Gioco al volo - Campo 7-9
- Dribbling-finte
- Colpo di testa

APRILE - Adattamento e trasformazione - Mobilità articolare - Tiro con finta - 1c1


- Anticipazione motoria - Rapidità - Trasmissione palla - 2c1
- Fantasia motoria - Abilità combinate - 3c2
- Ritmo - Ricezione palla - 7c7
- Dribbling -
Smarcamento-
Marcamento
- Passaggio
- Campo 9-11
(se fine
biennio)

MAGGIO-
Verifica del lavoro svolto con
GIUGNO
partecipazione a tornei e giochi.
Sintesi e valutazione delle
carenze.

ALLENAMENTO TIPO

Ci sembra importante fornirvi uno standard di riferimento per condurre una buona e
soprattutto organizzata seduta di lavoro divisa in fasi ed obiettivi specifici, riferiti ai temi
della vostra programmazione.
- Fase di messa in azione: c.a. 15’. E’ la fase del cosiddetto riscaldamento. Preferire
l’uso della palla, abbinare contenuti tecnici e di attivazione motoria ed utilizzare anche
esercitazioni in regime psicocinetico e giochi di varia natura.
- Fase analitica: c.a. 20’. E’ la fase in cui si sviluppa il tema tecnico della seduta. In
questa fase si prevede il rapporto uomo-palla, non necessariamente individuale, ma
senza l’intervento di avversari.
- Fase situazionale: c.a. 20’. E’ la fase in cui si trasporta il tema tecnico alla
situazione di gioco in forma ridotta. Situazione reale, quindi con l’intervento di
avversari.
- Gioco a tema: c.a. 15’. E’ la fase in cui si applica ad una vera partita ridotta il tema
della seduta. Si svolge una vera gara, magari con regole un po’ artificiose e con
l’utilizzo di portieri, per sviluppare le tematiche scelte in condizione ancora più reale,
anche nelle dimensioni e spazi di gioco.
- Partita libera: c.a. 20’. Campo di dimensioni adeguate al numero. E’ la classica
partita libera, fase di libera espressività, lo scopo è quello di “staccare” un po’ dalla
pressione e dai vincoli della seduta. Spesso i bambini attendono spasmodicamente
questo momento per tutto l’ allenamento, ma poi, in realtà, ci si accorge che altre fasi
della seduta erano per loro più divertenti. Costruire squadre più omogenee possibile.
Compito dell’istruttore è osservare attentamente in questa fase, pur lasciando libertà
interpretativa e di gioco ai ragazzi. Spesso dalle indicazioni tratte dal gioco libero si
può organizzare e rivalutare il lavoro futuro.

All’interno di ogni fase della seduta è sottointeso il carico fisico tramite esercitazione con
palla, basate essenzialmente su resistenza aerobica, velocità/rapidità e naturalmente una
dose importante di mobilità articolare.

QUALCHE CONSIGLIO

• Utilizzare esercitazioni di carattere ludico e sotto forma di gara; giochi a tema ed a


confronto tecnico tattico; situazioni di gioco con punteggi e penalità; proposte
stimolanti la fantasia e la creatività degli allievi.
• Gradualità, consequenzialità, multilateralità, specificità e divertimento non
dovrebbero mai mancare.
• Dare un titolo ad ogni lavoro che si propone.
• Evitare i tempi morti e le file inattive; far partecipare tutti contemporaneamente (per
quanto possibile).
• Coinvolgere emotivamente il ragazzo.
• Predisporre stazioni di lavoro per lo svolgimento della tecnica analitica e badare ad
una certa omogeneità di valori nel formare i gruppi di lavoro.
• Alternare metodo deduttivo e induttivo (con prevalenza di quest’ultimo). Dimostrare o
far dimostrare le esercitazioni.
• Arrivare al campo con le idee chiare su cosa fare. Programmare, scrivere e registrare
l’attività.
• Attenzione al linguaggio usato ed alla comunicazione: deve essere comprensibile agli
allievi.
• Ricordarsi che l’allenatore è al completo servizio del suo allievo: è il ragazzo che
gioca, non è il suo allenatore che deve mettersi in evidenza !
• Non è più bravo l’allenatore che fa tante cose, ma quello che ne fa magari poche, ma
meglio !
• Non è la singola esercitazione a fare la qualità, ma il modo in cui essa viene proposta
e condotta.
INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI

Nella scelta delle esercitazioni esemplificative si è cercato di prendere in considerazione


vari aspetti, sia motori, che tecnici, che a semplice valenza tattica, cercando di fornire
una griglia operativa facilmente sviluppabile che desse l’idea di cosa si intende con
quanto espresso in queste pagine. Da non sottovalutare le varianti ai singoli esercizi: in
talune circostanze esse possono radicalmente modificare la situazione di partenza, dando
del tutto un altro aspetto al contesto.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE


ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta

Movimento senza palla

Movimento/Guida della palla

Palla

Giocatore

Birillo o delimitatore

Porte

Cerchi, Ostacoli
ESERCIZIO n° 1 - “Tira nella porta giusta”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative A passa a B e va a prenderne il posto. B, appena ricevuta palla
- reazione motoria stoppa e conduce a scelta verso il cono di destra o di sinistra,
- combinazione ed per andare al posto che era di A. Contemporaneamente alla
accoppiamento motorio scelta destra o sinistra di B, C conduce la sua palla per 2 mt e
tira nella porta corrispondente alla scelta di B. Varianti: far
Obiettivi tecnico - tattici modificare il gesto tecnico fra A e B (es. lancio con le mani e
- Trasmissione stop, cambiare il numero dei passaggi prima della scelta…).
- Conduzione
- Tiro

A Considerazioni
Esercizio che costringe a valutare costantemente le
scelte altrui ed adattare ci conseguenza le proprie,
in un’ alternanza coordinativa importante.
Interessante il tiro nelle porticine, che non si
B verifica mai in condizioni prevedibili e
standardizzate. Sollecitare C ad essere immediato a
reagire alla scelta di B.

ESERCIZIO n° 2 - “Scambio delle tane”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In uno spazio ci sono un certo numero di tane (cerchi a terra).
- orientamento Ogni giocatore sta in una tana, palla al piede, eccetto due altri che
- adattamento e sono fuori di esse, anche loro con palla. I giocatori dentro le tane
trasformazione devono cercare di scambiarsele conducendo la propria palla,
senza che i due gialli riescano ad impossessarsene prima del loro
Obiettivi tecnico-tattici arrivo. Per essere salvi in tana bisogna stoppare la palla entro la
- dominio tana stessa. Varianti: modificare il gesto della conduzione;
- guida variare lo spazio del campo disponibile; variare il numero dei gialli
- ricerca dello spazio cacciatori.

Considerazioni
Sollecitare a scambiarsi le tane di continuo,
senza pause troppo lunghe.
Far notare che è importante non solo il
tempismo e la velocità dello scambio, ma anche
la precisione del gesto tecnico, pena il non
riuscire a salvarsi in tana.
Il gioco unisce aspetti coordinativi e tecnici nello
stesso tempo, abituando - fra l’ altro - ad
assumersi qualche rischio ed a sfruttare le
situazioni propizie che si evolvono
imprevedibilmente.
ESERCIZIO n° 3 - “Tieni la palla”
Obiettivi motori Descrizione
Capacità coordinative In uno spazio ben delimitato si gioca in 10 con 3 palloni
- orientamento spazio-temporale soltanto. Ognuno conduce nello spazio il suo pallone e
- adattamento e trasformazione cerca di non farselo rubare dagli altri. Ogni 30” si ferma
- combinazione ed accoppiamento il gioco e si verifica chi è in possesso di una palla: a
motorio costoro viene assegnato 1 punto. Varianti: variare lo
Obiettivi tecnico-tattici spazio; variare il numero dei palloni.
- guida
- dribbling/finte
- difesa della palla Considerazioni
Gioco di grande intensità, che stimola grande
impegno, coinvolgimento e partecipazione da
parte dei bambini. Sottolineare il fatto che è utile
cercare gli spazi liberi di campo, per correre meno
rischi, anche se la spinta dei bambini è –
solitamente- per la ricerca dei duelli e dei
dribbling. La necessità di difendere la palla dai
frequenti contatti con gli altri favorisce la presa di
coscienza del giusto comportamento da tenere
utilizzando bene il proprio corpo, con i consigli
dell’istruttore. Insistere sul fatto che anche la
conduzione in assenza momentanea di avversari
deve essere ben controllata. Il gioco abitua ai
contatti, anche pesanti, e quindi favorisce l’
accettazione degli stessi, con il giusto spirito e
senza lamentele o timori.

ESERCIZIO n° 4 - “Abbatti i birilli”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative Due squadre di 4-5 elementi si affrontano in una gara. Si parte
- ritmo con il primo della fila che effettua uno slalom fra conetti e deve
- differenziazione dinamico successivamente abbattere dei birilli posti di fronte a lui, calciando
percettiva da una linea prefissata. Il secondo della fila parte quando il primo
- combinazione ed gli riporta il pallone in conduzione (a staffetta). I birilli abbattuti
accoppiamento motorio rimangono a terra e vince la squadra che li abbatte per prima
tutti. Varianti: cambiare la composizione del castello dei birilli per
Obiettivi tecnico-tattici modificare la difficoltà di precisione; variare le distanze di tiro e di
- guida slalom; variare le modalità di gara (es. tutti con una palla e
- modi di calciare partire quando il precedente ha calciato o far riportare la palla al
seguente in modi differenti); giocare a punti e non ad
abbattimento completo.

Considerazioni
Far presente che è importante sì essere veloci, ma
anche precisi, sia nella conduzione che nel calcio
della palla se si vuole vincere la gara.
Far notare l’importanza del piede portante all’ atto
del tiro, in particolare se è rimasto da abbattere
solo 1-2 birilli ed è necessaria grande precisione.
Da notare che si alternano due tipi differenti di
conduzione: prima in slalom e poi in linea retta.
ESERCIZIO n° 5 - “1c1 dopo slalom”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative Due squadre di 5-6 elementi si affrontano in una gara. La
- ritmo disposizione è come in figura. Tutti hanno la palla. In porta c’è
- fantasia motoria un portiere neutrale. Una squadra è quella dei difensori e l’ altra
è quella degli attaccanti. Contemporaneamente, al via, partono
Obiettivi tecnico-tattici un difensore ed un attaccante in slalom. Compito dell’
- guida attaccante è quello di realizzare un goal superando il difensore.
- dribbling/finte Compito del difensore è quello di affrontare l’ attaccante dopo
- studio dell’ 1c1 aver lasciato il proprio pallone al termine del percorso di slalom.
Alternare i ruoli di difensore ed attaccante. Al termine di un
uguale numero di tentativi si contano i goal fatti per ciascuna
squadra. Varianti: variare le distanze in genere, eventualmente
per facilitare o mettere in difficoltà una delle due squadre.

Considerazioni
Esercizio che presenta un 1c1 condizionato da variabili tecniche precedenti. Far comprendere che
se si svolge bene il gesto tecnico della conduzione in slalom, probabilmente si ha un vantaggio di
tempo nell’1c1. Lo scopo dell’esercizio è fare goal: pertanto non permettere che l’attaccante
“aspetti” il difensore per affrontarlo. Sottolineare le caratteristiche dell’ 1c1, sia visto dalla parte
del difensore che dalla parte dell’ attaccante. Lasciare libera iniziativa all’ attaccante, su come
saltare il difensore, ed incoraggiarne anche iniziative fantasiose e rischiose, purchè abbiano un
fondamento di razionalità.Stimolare l’ effettuazione di finte.
ESERCIZIO N° 6 - “Palla vagante”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative Due squadre di 5-6 elementi si posizionano come in figura. Il
- ritmo pallone viene trasmesso di continuo fra le due file (distanti circa 8
mt fra loro) entro la delimitazione dei coni. Ognuno, dopo aver
Obiettivi tecnico-tattici trasmesso la palla a chi sta di fronte, andrà a prendere un pallone
- dominio fra quelli posti alla propria destra e lo condurrà in slalom fra i coni
- guida laterali, fino a fermarlo nell’ altro gruppo di palloni, che
- trasmissione raggiungerà dopo essere passato dietro all’ altra fila. Poi, fermata
la palla, si accoderà a quest’ ultima fila (ossia l’ altra rispetto a
quella di partenza). Varianti: variare il gesto tecnico della
trasmissione e/o della conduzione; obbligare a tocchi limitati nella
trasmissione; inserire nuovi elementi tecnici nel corridoio centrale
o nella parte in slalom esterna.

Stop e vado in coda


Considerazioni
Esercizio che richiede molte elaborazioni motorie,
Prendo palla da abbinare alla precisione dei gesti tecnici.
Richiedere ritmo e velocità di esecuzione, anche nei
tratti di trasferimento senza palla. Richiedere lo
stop della palla nel gruppo di palloni opposto. Si
Passaggi continui può far svolgere anche la parte di slalom senza
palla, concentrandosi pertanto su gesti coordinativi
di motricità più specifica.

ESERCIZIO n° 7 - “Lancio la palla e ti inganno”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative Si gioca a coppie, con i bambini posizionati su due vertici opposti
- orientamento di un quadrato di circa 6 mt di lato. A ha la palla in mano e lancia
- anticipazione motoria la palla a parabola alta verso B. Un istante prima che la sfera
arrivi a destinazione, A si muove rapidamente di scatto verso uno
Obiettivi tecnico-tattici dei due vertici liberi; B deve stoppare a seguire dirigendosi sul
- dominio vertice opposto rispetto al movimento di A. Successivamente sarà
- guida B a lanciare per A. Varianti: variare il gesto tecnico; imporre
- copertura della palla tempi di movimento prestabiliti; imporre o meno delle finte a chi
- stop lancia la palla; variare le dimensioni del quadrato di gioco.
- vista periferica
Considerazioni
Studio delle traiettorie, in abbinamento al gesto tecnico
dello stop. Esercizio che non considera solo il gesto dello
stop, ma anche l’attenzione al movimento dell’
avversario, quindi la necessità di dover staccare lo
sguardo dalla palla e reagire di conseguenza. Far notare
Parabola alta la differenza fra lo stop sul posto e lo stop a seguire (da
incoraggiare), che necessita copertura successiva della
palla. Le dimensioni ridotte del quadrato costringono ad
eseguire stop corretti, pena il non riuscire a raggiungere
più la palla. Utile per comprendere il tempo di
spostamento di chi lancia palla.
ESERCIZIO n° 8 - “Oscura il
capitano”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In un quadrato di circa 10 mt di lato giocano 3-4 difensori più il
capitano degli attaccanti esterni. Fuori dal quadrato giocano 5-6
Obiettivi tecnico-tattici attaccanti il cui scopo è quello di far arrivare la palla al loro
- dominio capitano interno al quadrato, che per ottenere un punto la deve
- guida stoppare. Gli esterni si possono spostare a piacimento fuori dal
- stop quadrato. Varianti: variare i rapporti numerici fra giocatori;
- smarcamento e variare le dimensioni del quadrato; obbligare a tocchi limitati.
marcamento
Considerazioni
Gioco a prevalente contenuto tattico
che impone un continuo movimento di
tutti, interni ed esterni. Far
comprendere che maggiore sarà la
circolazione della palla sull’ esterno,
migliore sarà la possibilità per il
capitano di ricevere palla. Interessante
l’ abbinamento del gioco all’attenzione
al gesto tecnico dello stop per il
capitano, pena il non riuscire a fare il
punto. I difensori devono prestare
attenzione a chiudere gli spazi del
passaggio, in forte superiorità
numerica (molto facilitati). Il fatto che
esternamente si gioca “senza limite di
campo” favorisce la presa di coscienza
degli spazi.

ESERCIZIO n° 9 - “1c1 difensore su una linea e tiro”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative Due attaccanti partono da una linea palla al piede e devono andare
- adattamento e a calciare in porta (difesa da un altro difensore) dopo aver superato
trasformazione due difensori posti su due linee consecutive e che possono
contrastarli solo sulle linee stesse. Ad ogni ripetizione i difensori
Obiettivi tecnico-tattici ruotano e si scambiano la posizione. Varianti: variare il numero di
- guida attaccanti e/o difensori; variare gli spazi fra le linee dei difensori;
- dribbling/finte sotto forma di gara vince chi tira in porta per primo.
- tiro

Considerazioni
L’ 1c1 è in situazione variabile e per l’
attaccante sarà importante mantenere
il possesso di palla dopo ogni
superamento del difensore.
Il difensore dovrà concentrarsi sulla
necessità di spostarsi per contrastare l’
attaccante. Far notare che i gesti
tecnici richiesti all’ attaccante sono
sempre mutevoli. Incoraggiare
soluzioni di superamento fantasiose ed
incoraggiare le finte. Far porre
attenzione al modo di calciare.
ESERCIZIO n° 10 - “4c 4 attento allo spazio”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In un campo ridotto diviso in 6 settori, con la metà campo ben
- orientamento evidenziata e due porte difese da portieri, si affrontano due squadre
di 4 giocatori. Si gioca una partita normale, ma né gli attaccanti né i
Obiettivi tecnico-tattici difensori possono superare le rispettive metà campo e gli attaccanti
- tutti i fondamentali devono necessariamente stare in due settori adiacenti. I difensori
- situazione gara invece possono spostarsi a piacimento (nella propria metà campo).
Varianti: senza portieri; portiere volante e conseguente possibilità
di spostamento di un attaccante oltre la metà campo (3c2); variare
le dimensioni dei settori o il numero dei settori stessi.

Considerazioni
Questo esercizio può essere preso ad esempio per
comprendere tutti quelli che hanno queste
prerogative (spazi obbligati). Essendo i ragazzi
obbligati a limitare il loro raggio di azione in
attacco a spazi definiti, si stabilizza e si consolida
la loro capacità di valutare e –di conseguenza-
sfruttare al meglio lo spazio che hanno a
disposizione. Si possono ottenere obiettivi
personalizzati intervenendo sugli spazi imposti.

ESERCIZIO n° 11 - “Goal dall’esterno”

Obiettivi motori Descrizione


Schemi motori di base Il campo di gioco è così suddiviso: un rettangolo di circa 15x10 mt,
Capacità coordinative entro cui si gioca con le mani, ed uno spazio esterno libero (o
- orientamento delimitato) in cui si gioca con i piedi, due porte ridotte di 2 mt, in
- adattamento e cui il goal si fa solo dall’ esterno con i piedi. Si gioca una partita 7c7
trasformazione con le regole sopra citate e non esiste direzione di gioco (le due
squadre possono fare goal in qualsiasi delle due porticine).
Obiettivi tecnico-tattici Varianti: limitare il tempo del possesso palla con le mani; imporre
- tutti i fondamentali una direzione di gioco.
- creazione di spazio
- situazione gara
Considerazioni
Gioco che presenta un’alternanza
coordinativa e motoria molto rilevante. La
mancanza di direzione di gioco consente
massima libertà di ricerca di spazi utili,
favorita anche dalla possibilità di sfruttare le
mani per un rapido cambio di fronte. Inoltre
non consente di tirare a rete se non vi è uno
spazio sicuro, perché se la palla viene
toccata da un avversario il goal è suo.
Incoraggiare ad allargarsi ed a non creare
assembramenti caotici in prossimità delle
porte. La mancanza di spazi esterni
delimitati favorisce la presa di coscienza
degli spazi stessi.
ESERCIZIO n° 12 – “Il corridoio pericoloso”

Obiettivi motori Descrizione


Schemi motori di base 3-4 coppie di giocatori si scambiano di continuo la palla a due tocchi
Capacità coordinative obbligatori. Due giocatori, partendo uno di fronte all’ altro
- reazione conducendo ognuno una palla, devono attraversare il corridoio
(circa 4 mt) formato da coloro che si passano la palla senza essere
Obiettivi tecnico-tattici colpiti dalla palla stessa. Quando arrivano dalla parte opposta parte
- dominio un altro e così via. Non più di 2 giocatori alla volta devono
- guida attraversare il corridoio. A tempo cambiare i gruppi. Varianti:
- trasmissione variare la larghezza del corridoio; variare i tocchi obbligati per chi si
palla la palla; sotto forma di gara contando i colpiti o a staffetta.

Considerazioni
Va fatto comprendere ai
palleggiatori che il loro scopo
è quello di concentrarsi sul
gesto tecnico della
trasmissione senza avere
l’obiettivo di colpire coloro che
conducono.
A coloro che attraversano il
corridoio si presenta una
situazione sempre variabile e
da affrontare staccando
l’attenzione dalla palla, con
gesti tecnici sempre diversi ed
imprevedibili.

ESERCIZIO n° 13 – “Squadra arlecchino”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In un campo ridotto si gioca una partita 3c3. Una squadra ha i 3
- adattamento e giocatori ognuno di un colore diverso, mentre l’altra è tutta di uno
trasformazione stesso colore. La squadra arlecchino deve far segnare una rete
- orientamento consecutivamente ad ogni diverso colore. Dopo 5’ minuti si cambia
la squadra arlecchino. Vince che fa segnare più colori per più volte.
Obiettivi tecnico-tattici Varianti: tocchi limitati; ulteriori obblighi di realizzazione della
- attivazione psicocinetica rete; porte difese o meno da portieri.
- situazione gara
Considerazioni
Esercitazione in regime psicocinetico, in cui si richiede
un elevato livello di attenzione ed un certo
condizionamento, pur in una normale situazione di
gioco. Importante far comprendere a tutti che,
dovendo segnare tutti a turno, ognuno deve
interpretare al meglio vari compiti, e non solo quello a
cui di solito è più abituato. Stimolare l’adattabilità a
varie situazioni di gioco ed all’occupazione di varie
posizioni sul campo.
ESERCIZIO n° 14 - “3c1 su una linea: circolazione della palla”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In un rettangolo di circa 12x8 mt si dispongono 4 giocatori, di cui 1
- anticipazione motoria difensore sulla linea di metà campo e 3 attaccanti disposti a piacere
- orientamento e distribuiti su tutto il campo. Lo scopo del gioco è il mantenimento
del possesso di palla da parte degli attaccanti con il difensore che
Obiettivi tecnico-tattici deve cercare di toccare palla intervenendo solo sulla linea centrale.
- trasmissione Gli attaccanti possono sia condurre la palla che spostarsi
- possesso palla cambiandosi le posizioni reciprocamente. Chi sbaglia il passaggio va
- smarcamento a fare il difensore. Varianti: variare gli spazi di gioco; tocchi
- intercettamento limitati.

Considerazioni
Far comprendere che gli spazi disponibili sono
piuttosto limitati; pertanto è indispensabile che vi
sia buon movimento da parte degli attaccanti.
Stimolare gli attaccanti alla ricerca del corridoio
per il passaggio, in condizioni di sicurezza
(considerata la forte superiorità numerica) senza
tentare soluzioni rischiose (es. alzare la palla o
dribblare). Far comprendere al difensore
l’importanza del suo piazzamento, fra la palla ed il
potenziale avversario ricevente.

ESERCIZIO n° 15 - “Che campo difficile!”

Obiettivi motori Descrizione


Capacità coordinative In uno spazio abbastanza ampio si dissemina il campo di attrezzi
Schemi motori di base vari e colorati dei più svariati tipi (cerchi, corde, sedie, palloni
Preacrobatica grandi, palle piccole, panche, conetti, paline, ostacoli alti, ostacoli
bassi, bandierine, porticine …). Ogni bambino ha un pallone (o
Obiettivi tecnico-tattici meno) e, muovendosi liberamente nello spazio, deve svolgere i
- fondamentali tecnici compiti con gli attrezzi che sono stati stabiliti a priori (saltare,
(a seconda della richiesta) strisciare, afferrare, camminare in equilibrio … abbinando l’uso della
propria palla o meno. Lasciare possibilmente anche un’area dove
viene chiesto di inventare un’azione ai singoli, di propria fantasia ed
eventualmente si richiede di farla imitare.

Considerazioni
Si tratta sostanzialmente di costruire
un percorso motorio in cui l’istruttore
può dar sfogo alla sua fantasia
nell’utilizzare attrezzi e dare compiti
al bambino, lasciando però anche la
libera interpretazione e la scoperta
da parte dell’ allievo. Importante
l’osservazione attenta da parte
dell’istruttore sulle capacità e sul
comportamento dei bambini.
Esercitazione su cui si può inserire
molto altro: es. giochi organizzati,
gare, staffette, test, ecc.
I TESTS

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PERCHE’ TESTARE

L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le


strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni.

SCOPI GENERALI

1. Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico


2. Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione)
3. Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno
4. Costruire gruppi di lavoro omogeneo
5. Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità
6. Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE

1. Orientare i nostri interventi


2. Determinare obiettivi più confacenti
3. Prevedere itinerari individualizzati
4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5.
Modificare in corsa i programmi stabiliti

QUANDO VALUTARE

1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle


caratteristiche del singolo e del gruppo)
2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali
modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e
a lungo termine da analizzare)

STRUMENTI VALUTATIVI

Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali)


Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 20 Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60 Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 1000 Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300 Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60 Battimuro n° 40

Metri 20 Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato
(misurazione forza
potenza per l’efficienza
neuromuscolare)

Funicella 30 salti

Test Individuali Categoria Giovanissimi

ALLIEVO___________________________________________________
DATA
CATEGORIA ________________________________________________
Test di cooper
Metri 1000
Metri 300
Metri 60
Metri 30
Navetta 3 x 10 senza palla
Navetta 3 x 10 con palla
Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO
(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI QUANTITA’ INTENSITA’ METODO ORGANIZZAZIONE

Reazione ad un 30 mt x 6-8 rip. elevata gara Confronto a squadre


segnale con o senza 40 mt x 4-6 rip.
palla (elementi 40 mt x 8 rip.
tecnici)

Percorsi con cambi 60 mt x 4 rip. elevata/blanda intervallato In gruppo con cambio


di ritmo (un tratto 80 mt x 4-6 rip. ritmo ogni 10 mt
guido palla un tratto 80/100 mt x 6 rip.
scatto)

Giochi a staffette 30 mt x 3 rip. elevata intervallato A squadre


40 mt x 4 rip.
30/50 mt x 5 rip.

Esercitazioni per la 20 mt x 2 rip. elevata intervallato A gruppi


Forza Veloce (skip, 30 mt x 2 rip.
balzata, calciata, 40 mt x 3 rip.
alternata su un arto)

Giochi polisportivi su 25x20 (campetto) elevata gioco A gruppi


spazi ridotti 30x20 (campetto)
35x25 (campetto)

Corse in salita al 5% 30 mt x 4 rip. elevata intervallato Singolo o a coppia


40 mt x 5 rip.
40/50 mt x5 rip.

Lavori con leggero elevata gioco A coppia o a squadra


sovraccarico 1/2/3 Kg

Navette 2 x 10 mt x 5 rip. elevata Intervallato a Singolo o a coppia


3 x 10 mt x 5 rip. gioco

• Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi


• Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti
• Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 8 – 10 anni Età 10 – 12 anni

• Sa valutare la traiettoria della pallla e • Sa tenere una corretta posizione di


sa intervenire attesa
• Sa posizionare le mani in relazione alla • Riesce a bloccare la palla su tiri
traiettoria della palla frontali
• Negli interventi pone il corpo dietro il • Riesce a bloccare la palla in tuffo
pallone • Sa deviare correttamente la palla in
• Si tuffa senza timore tuffo
• E’ agile nei movimenti • Sa compiere gesti tecnici in
movimento
• E’ dotato di buona tecnica individuale
(ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Età 12 – 14 anni Età 14 – 16 anni

• Ha il giusto posizionamento in relazione • Sa rilanciare con le mani


alla distanza del tiratore • Sa rinviare con i piedi
• Sa coprire lo specchio della porta sulle • Copre bene lo specchio della palla in
conclusioni avversarie relazione alla distanza della palla
• Sa valutare e d intervenire su palloni • Sa scegliere il tipo di parata in
alti relazione al tiro avversario
• Ha tempo nelle uscite basse • Ha tempo nelle uscite alte
• Ha tempo di intervento in relazione alla • Ha predisposizione alle uscite
posizione avversario-compagno • Sa dare indicazioni ai compagni
• Ha personalità (capacità di imporsi e di (posizione, disposizione della difesa,
colloquio) della barriera)
• Ha prontezza di intervento sia con i • Ha un rinvio preciso e veloce nelle
piedi che con le mani ripartente dei compagni
• Sa anticipare l’azione degli avversari e
leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE
IL CALCIO”
Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI

Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una
sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri
giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne
metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma
come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale
aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani:
problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie
capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi
istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei
genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed
una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante
segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito
abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano
dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere
vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano
modo di vivere e di praticare sport.

Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI
Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia
dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per
tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco
perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto
regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione
sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da
rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso
corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma.
L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne
possibilità di indagine evidenzia che il calcio:
1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente;
2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato;
3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile;
4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla);
5. la velocità richiesta è elevata;
6. la rapidità richiesta è elevata;
7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto;
8. il dispendio energetico è complessivamente alto;

Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto


strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario
approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali:

• massa magra e sua percentuale


• peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria)
• contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti
quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in
funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta
durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto
alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato
tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di
massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso
reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute
e di forma atletica sarà favorevole .
Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed
evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il
fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione
dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica .
Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i
soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il
dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di
allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del
ruolo ricoperto.
Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei
vari nutrienti calorici che sono:
• GLICIDI = ZUCCHERI
• LIPIDI = GRASSI
• PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE

Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo
vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4
grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere
una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale.
Calcolo del Metabolismo Basale
ETA’ MASCHI FEMMINE

10 – 17 anni 17.5 x Kg peso ideale + 651 12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni 15.3 x “ “ + 679 14.7 x “ “ + 496

30 – 59 anni 11.6 x “ “ + 879 8.7 x “ “ + 829

60 e oltre 12.3 x “ “ + 609 9.0 x “ “ + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono


indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della
massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra
proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più
indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana.

PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA

Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare


rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più
vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta
di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o
soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore.
La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti
corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione
atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti,
atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le
stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del
giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno
agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni:

1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e


plastico.

2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si


caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto
qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti.

3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei


tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei
micronutrienti.

E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia,
senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari
nutrienti energetici:

I MACRONUTRIENTI

1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri;


2. lipidi o grassi;
3. proteine o protidi;

I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi)

1. vitamine;
2. sali minerali
L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per
elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari
limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate.
Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni
ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa
necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione
risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali.
E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si
discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti
per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che
si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di
accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute
energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività

sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte
ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani,
collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal
senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali

1. carni, pesci, uova;

2. latte e derivati;

3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta;

rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro


di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la
fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di
questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico
quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale
esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino
quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon
consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata
densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto
importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi”
fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il
bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana.
Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del
suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio
che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600
calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed
impegnativa attività sportiva.

ALCUNE AVVERTENZE

Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati;
inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non
accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco
all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica.
Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se
cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi
ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano
anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli
processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta.
Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e
bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici,
ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina
salivare.
Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi
digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita.
Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al
pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di
interferenza limitante la migliore prestazione di gara.

PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di
impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI
Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto. Oppure:
Latte e caffè con biscotti
Spremuta d’arancia/pompelmo
PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due
patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

DOPO L’ALLENAMENTO Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e
basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o
costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure
fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto

PRANZO Spaghetti al pomodoro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti

CENA Risotto alla parmigiana


Carne arrosto o pollo
Insalata o Verdure cotte
Un panino
Frutta fresca
Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con


contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a
parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o
pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Riso alla parmigiana o al burro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti


Spremuta d’arancia/pompelmo
Un frutto
½ porzione di formaggio e/o di prosciutto
Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo) Per climi freddi: latte caldo e miele
Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE,

ISTRUIRE PER ALLENARE,

ALLENARE PER CONOSCERE,

CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL
GIOVANE CALCIATORE CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO
NORMOLINEO
LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU
INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2

DATA NOME COGNOME Tessera F.I.G.C.

RILEVAZIONI INSUFFICIENTE DISCRETO BUONO


A TEMA

Interesse
verso il gioco

Motricitá
di base

Rapiditá

Spirito
agonistico

Propensione
all’iniziativa

Scelte
razionali

Capacitá di
apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA MAI QUALCHE SEMPRE


SITUAZIONI DI GIOCO VOLTA

In attacco
con
possesso di Gioca in modo istintivo
palla

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco
senza Sostiene l’azione
possesso del compagno
di palla

Si muove
per ricevere

Arresta il portatore
di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4

CAPACITÁ GENERALI MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione)

Sa valutare le traiettorie

Occupa intelligentemente lo spazio

CAPACITÁ DIFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa presidiare una determinata zona

Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile

Capisce quando accettare il duello e quando aspettare

CAPACITÁ OFFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa proteggere la palla

Sa saltare l’avversario

Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione

Sa ricevere e passare la palla

Sa usare entrambi i piedi

Sa capire il punto debole dell’avversario

Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la


palla

Sa offrire collaborazione al portatore di palla

Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI Giudizio


Personalitá
Concentrazione
Coraggio
Fantasia
Disponibilità
Sacrificio
Affidabilità
CAPACITA’ TECNICHE Giudizio
Dominio della palla
Guida della palla
Palleggio
Uso del piede destro
Uso del piede sinistro
Trasmissione della palla
Ricezione della palla
Stop
Dribbling
Colpo di testa
CAPACITA’ TATTICHE Giudizio
Attitudine alla manovra
Presenza nel gioco
Visione di gioco
Gioco senza palla
Capacitá di interdizione
Capacitá di verticalizzare
Gioco a uomo
Gioco a zona
Posizionamento
CAPACITA’ MOTORIE Giudizio
Resistenza
Forza
Velocità
Cap. coordinative

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Allegato n° 6

Data
SOCIETÁ
________________ Categoria Affiliata
A.C. Perugia
Unità di lavoro n° _______________________
_
________________
______________
Minuti Istruttore _

________________ _______________________

Temp Tempi
o parzia
OBIETTIVI ATTIVITA’ (min.) li DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio
e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire
alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- GLI ESORDIENTI -

“COORDINIAMOCI”
INTRODUZIONE E ASPETTI GENERALI

La categoria Esordienti (10-12 anni) rappresenta, nell’ organigramma della struttura


giovanile della F.I.G.C., l’apice della cosiddetta attività di base. Sempre la F.I.G.C. parla
di “attività a carattere ludico promozionale, di approfondimento tecnico e formativo”.
Per restringerlo in una frase, l’obiettivo generale della categoria Esordienti è l’educazione
polivalente e multilaterale1. Anche il motto “giocare per imparare” può rendere bene
l’idea di quanto è opportuno prefiggersi in questa fascia di età.
Ma cosa significano, nella pratica, tutte queste definizioni?
L’ Esordiente si trova ai margini inferiori della competitività e della specializzazione (che
avviene dai 13-14 anni) ed è importante che egli si faccia trovare a quell’appuntamento
con le solide basi tecnico-motorie e con un approccio già orientato “all’imparare a
giocare”, tipico delle fasce maggiori. Ma contemporaneamente, egli si trova al margine
superiore delle cosiddette fasi sensibili, cioè il periodo in cui, fra i 7 ed i 12 anni,
maggiore e migliore è l’apprendimento e l’assimilazione di certe qualità, soprattutto delle
capacità .
Proprio la linea di confine fra attività di base2 e specializzazione3 su cui sta seduto un
giovane Esordiente ed il capolinea delle fasi sensibili caratterizza questa categoria
giovanile e ne fa una categoria moloto interessante. Si lavora infatti con un “piccolo
uomo” e con un bambino, ma sempre con un individuo che apprende a ritmi vertiginosi
tutto ciò che gli trasmettiamo. Il problema chiave della questione sono le basi che un
Esordiente deve avere già acquisito. Esse infatti sono le fondamenta su cui va poggiata la
specializzazione calcistica: tanto più ampie sono queste fondamenta, tanto più facile e
migliore potrà essere la risposta del giovane atleta alle sollecitazioni tecniche, tattiche,
fisiche che gli verranno proposte nel suo addestramento futuro e che potrebbero fare di
lui un calciatore completo, un atleta vero. Un individuo in cui si fonde la qualità del gesto
tecnico applicato alla situazione di gioco, su un efficace bagaglio motorio, con una solidità
psicologica fatta di consapevolezza delle proprie potenzialità che gli faccia vivere
serenamente la sua esperienza sportiva e che non lo faccia guardare al calcio televisivo
come meta assoluta, chimera assurda e degna di essere emulata per quanto trasmette
giornalmente. Sconfinare in considerazioni sociologiche sarebbe semplice, e ci porterebbe
ad aprire un altro corposo capitolo, ma in questa sede interessa solo dire che la
questione dell’attività da proporre ai bambini che si affacciano al calcio e lo praticano
nell’arco dei 6-12 anni, è decisiva. Sicuramente lo è dal punto di vista psicologico e della
formazione caratteriale e soprattutto dell’ atteggiamento che assume nel al gioco, spesso
capace da solo di condizionare in negativo il rendimento di un bambino. Serenità,
mancanza di pressioni di prestazione e di risultato, coinvolgimento e qualità professionale
delle proposte devono essere le parole chiave per un buon lavoro, al servizio dei ragazzi

1
La polivalenza sportiva e la multilateralità sono i due criteri su cui si basa la preparazione sportiva di base. Per polivalenza si
intende lo sviluppo di abilità e capacità motorie con valenza e validità molteplici, globale nei confronti di tutte le aree della
personalità e specifiche per le funzioni di tutta la motricità individuale.
Per multilateralità invece si intende lo sviluppo di tutte e ciascuna capacità motoria e costruzione del massimo numero di abilità
motorie attraverso variazioni di contenuti, mezzi, organizzazione e situazioni.
Il concetto di multilateralità dovrà orientarsi gradualmente in relazione alle caratteristiche motorie dello sport in questione
(calcio), attivando con maggior accentuazione gli elementi della motricità specifica, strutturando anche se in forma ancora
approssimativa e rudimentale le abilità tecniche di gioco.
In sostanza, è importante che si applichino metodi e mezzi di vario tipo e natura, così da dare al bambino la maggior gamma
possibile di esperienze, e non solo di stampo motorio. Non dovrà preoccupare l’impressione di discostarsi troppo da quella che
può essere considerata la pratica calcistica più canonica: la continua -ma mirata- varianza ed imprevedibilità, contribuirà a
mantenere elevato il livello di divertimento, ma consentirà di perseguire l’obiettivo prefissato da varie “angolazioni”. Inoltre,
anche dal punto di vista psicologico, l’atleta che è in possesso di una ricca gamma di movimenti ed esperienze, si sentirà
soggettivamente meno sollecitato perchè potrà decodificare meglio nuovi stimoli e potrà presumibilmente vantare un migliore
autocontrollo.
2
Si intende principalmente: acquisizione di schemi motori, capacità coordinative, fondamentali tecnici, principi generali di
comportamento tattico individuale, ludicità controllata e guidata dall’istruttore.
3
Si intende principalmente: schemi di gioco, tattica di reparto, automatismi, perfezione assoluta del gesto e sua perfetta
applicazione al contesto.

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e non basato sulle aspettative e sulle ambizioni degli adulti. A 12 anni un calciatore può
raggiungere il 75% della sue potenzialità e questo è un dato che deve far riflettere su

quanto tempo si potrebbe aver perso, o guadagnato, in precedenza. Tempo che, va


tenuto ben presente, non si recupera più! … O meglio, bisognerà spendere molto di più
per recuperare quanto lasciato per strada.
Fino ai 12 anni circa la specializzazione va evitata, per tutta una serie di ragioni di ordine
fisiologico, psicologico e tecnico-tattiche. Specializzazione e formazione di base sono in
antitesi. Utilizzando per esempio la metafora di una casa. La specializzazione è a breve
periodo, si dimentica se non la si esercita, è quello che si costruisce presto e si vede di
bello (e di pratico), è il tetto bello, più o meno colorato, gradevole, che dà l’idea di aver
finito un lavoro. La formazione di base invece è ciò che sta sotto terra, che si erige con
fatica, che non si vede, è tutto quello su cui la casa poggia. Serve per sempre, per
continuare ad appoggiarci abilità nuove, per tutta la vita. Chi si specializza troppo presto
“invecchia” prima ed è sostanzialmente più “povero” di un coetaneo che invece ha
lavorato sull’ acquisizione della formazione di base.
Pertanto, dal punto di vista dei contenuti e delle modalità di organizzazione degli
allenamenti è necessario orientare le sedute non solo all’acquisizione delle competenze
motorie e tecnico-tattiche specifiche per questa disciplina, ma anche sviluppare tutte
quelle abilità motorie che non sono tipicamente sollecitate dal gioco ma che sono
essenziali a uno sviluppo globale del giovane. La programmazione dovrà essere tarata sul
gioco (giocare per imparare si è detto prima), su un’attività che dovrà certamente
tendere all’ acquisizione di certi comportamenti, con particolare attenzione alla tecnica
applicata ed ai primi concetti tattici di squadra, senza però richiedere elevate prestazioni.
Dovrà essere di norma preferito il metodo induttivo, ponendo sempre l’allievo al centro
dell’ attività, e si dovrà ricordare la gradualità delle proposte, procedendo dal facile al
difficile, dal semplice al complesso, avendo cura di non sconfinare nel complicato, che è
tutt’altra cosa.
Sulla base delle considerazioni precedenti, pertanto, negli Esordienti è corretto iniziare
una prima fase di specializzazione (meglio dire di “utilizzazione”), in cui si orienta quanto
appreso negli anni precedenti alla risoluzione di problemi di gioco. Ma non va dimenticato
che è ancora necessario lavorare sullo sviluppo e sul consolidamento delle capacità
coordinative e degli schemi motori, che solo al 12° anno di età trovano mediamente il
loro punto di arrivo. Il gesto tecnico deve essere allenato molto, affinato, e deve esserne
richiesta precisione e pulizia (periodo della coordinazione fine4), ma di pari passo, anche
se in misura minore, bisogna considerare anche aspetti tattici, o meglio di tecnica
applicata che spingano tramite il gesto alla risoluzione di situazioni man mano più
complesse di tattica di squadra in forma ridotta (attacco c difesa, 3c2, 3c3, 4c3).
Non si dimentichi inoltre che il ragazzo, in particolare nel secondo anno di attività,
attraversa l’arco d’ “età prepuberale”, caratterizzata da instabilità emozionale, fenomeni
di ribellione, contestazione, ipervivacità, ma anche da una ormai consolidata propensione
alla vita di gruppo e all’ identificazione nella squadra.
Questo rappresenta una chiave interpretativa decisiva per l’istruttore, che, sbagliando
approccio, potrebbe compromettere del tutto il suo lavoro ed il suo rapporto con il
ragazzo, ma che, sapendo invece affrontare la situazione con competenza e buon senso,
otterrebbe fiducia e stima incondizionata dagli allievi.
Anche il quadro motivazionale di un giovane Esordiente è tale da meritare un cenno, e
degno della massima considerazione da parte dell’istruttore. Un ragazzo di 10-12 anni è
motivatissimo, ha grandi aspettative dalla sua attività sportiva e dal suo ‘mister’. Ha un
sfrenato desiderio di imparare cose nuove, di stare in gruppo ed apprendere insieme ai
coetanei, vuole acquisire una certa importanza (status) verso l’esterno, vuole divertirsi,
competere ed essere continuamente sollecitato e sostenuto. La famiglia ha in tutto ciò

4
Tappa intermedia fra la fase di coordinazione grezza, tipica dei Pulcini e prima, in cui il gesto può essere richiesto in forma
approssimativa, e la fase di disponibilità variabile, tipica delle categorie più adulte in cui si unisce alla perfezione del gesto anche
la capacità di adattarlo alle mutevoli situazioni che il gioco propone.

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un ruolo determinante, in grado di esaltare, favorire questi processi/volontà, ma anche di
deprimere e frustrare il potenziale ed auspicato miglioramento del giovane calciatore.

COSA PUO’ FARE UN BAMBINO IN QUESTO BIENNIO

¾ Iniziare a pensare in modo astratto (riconoscere l’azione motoria dalla descrizione


verbale).

¾ Iniziare a sviluppare l’autocritica ed integrarsi bene con il gruppo e la squadra.

¾ Anticipare, elaborare e programmare un atto motorio.

¾ Avere una buona capacità di attenzione e creatività mirata alla risoluzione di


problemi variabili.

¾ Iniziare a rispondere a determinate sollecitazioni fisiche (possibile qualche regresso


delle possibilità motorie in pubertà) e di tipo prestativo.

¾ Rapportarsi in modo ragionato al compagno e l’avversario, da cui rispettivamente


ricevere aiuto e da eludere.

¾ Avere un raggio di azione discreto sul campo ed iniziare a comunicare con i


compagni.

¾ Avere una buona varietà di possibilità di intervento sulla palla.

¾ Effettuare movimenti di inganno (finte) con e senza palla ed utilizzare riferimenti


tattici precisi.

¾ Iniziare la specializzazione del ruolo.

COSA DEVE SAPER FARE DOPO IL BIENNIO

Aspetto Sociale

¾ Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo.

¾ Avere una certa autosufficienza gestionale.

¾ Avere una certa predisposizione ed abitudine al “lavoro allenamento”.

¾ Vivere correttamente ed armonicamente nel gruppo ed identificarsi con il gruppo-


squadra.

Aspetto Motorio

¾ Avere un buona articolarità, una consolidata coordinazione generale, controllare il


suo corpo e combinare i movimenti per metterli al servizio della risoluzione di
problemi di gioco.

¾ Eseguire rapidamente gli schemi motori e le abilità specifiche in forma fine ed


orientata (inizio della disponibilità variabile).

¾ Avere una buona base di preparazione aerobica.

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¾ Avere una sufficiente educazione e gestione delle espressioni di forza, per metterla
al servizio della prestazione richiesta.

Aspetto Tecnico

¾ Saper eseguire la guida della palla con tutte le parti del piede (interno, esterno,
collo, punta).

¾ Saper effettuare il dribbling (saltare l’uomo) ed almeno alcuni tipi di finte, anche
eventualmente senza finalizzarle a scopi tecnico-tattici: può essere utile,
interessante e coinvolgente codificarne alcune, rendendole standard e magari
rifacendosi sporadicamente ai migliori gesti dei grandi campioni.

¾ Saper trasmettere la palla in ogni direzione (orizzontale, diagonale, verticale avanti


e indietro) e con tutte le parti del piede (interno, collo, esterno, punta, tacco,
pianta) e con la testa.

¾ Saper ricevere la palla (stoppare) con i piedi (interno, esterno, punta, pianta), con il
petto, con la coscia, con la testa, con l’addome.

¾ Saper tirare in porta con i piedi (interno, interno-esterno collo, collo, punta, tacco),
con la testa (frontale e parietale) e con tutte le parti del corpo previste dal
regolamento. Concedere -per ora- una anche notevole diversità fra il piede
dominante e l’altro.

¾ Saper colpire la palla di testa con i piedi al suolo, sul posto con stacco a due piedi,
dopo rincorsa con stacco ad un piede, in tuffo; il tutto con impatto frontale e
parietale.

¾ Saper effettuare un buon contrasto da differenti posizioni (frontale, laterale, da


dietro, scivolato, aereo).

¾ Saper effettuare un’efficace e corretta rimessa laterale.

Aspetto Tattico

¾ Avere buone nozioni di tattica individuale, anche in base al ruolo. Conoscere i


principi di base (senza affinamento particolare) di: marcamento, smarcamento,
creazione e chiusura di spazi di gioco, gioco con e senza palla, difesa della palla,
sovrapposizioni, appoggi, sostegni, incroci, tagli, triangolazioni, temporeggiamento,
contro-movimento, pressione, blocchi, veli.

¾ Avere nozioni di tattica di reparto, intesa come collaborazione e coesione fra i


reparti della squadra.

¾ Avere nozioni basilari (senza affinamento) di tattica di squadra, di strategie globali


di squadra.

¾ Iniziare ad anticipare le giocate, proprie e dell’avversario.

¾ Saper gestire situazioni di soprannumero e sottonumero.

¾ Saper difendere ed attaccare degli spazi (rudimentali concetti di gioco a zona).

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Aspetto Regolamentare

¾ Conoscere ed osservare attentamente le regole del gioco.

RISPETTIAMO QUESTE REGOLE

Completare le capacità motorie SI’

Completare le capacità tecniche e richiederne la precisione SI’

Avviare la conoscenza tattica nella risoluzione di problemi di gioco, stimolarla per mettere a SI’
frutto le abilità tecniche apprese (tattica individuale rapportata al ruolo)

Far conoscere tutti i ruoli e reparti nelle loro caratteristiche basilari, iniziare a specializzare il SI’
ruolo tramite situazioni di gioco (verso la fine del biennio)

Privilegiare sempre le esercitazioni con pallone e le situazioni di gioco SI’

Integrare tecnica e tattica per ottenerne un transfert ottimale sul campo SI’

Iniziare a proporre la tattica di squadra e di reparto come coordinamento fra reparti ed in SI’
situazioni di gioco ridotte (3c2, 3c3, 4c3, attacco>difesa)

Far pensare il ragazzo ed aiutarlo a trasferire le eccedenze di forza e vitalità in prestazioni di SI’
gioco

Richiedere l’osservanza di tutte le regole del gioco, il rispetto per tutto e tutti, comprese le SI’
decisioni dell’arbitro

Aiutare il ragazzo a dominare tutti i sentimenti (rabbia, gioia, dolore ecc.) ed a fare amicizie SI’

Richiedere una buona autosufficienza del ragazzo SI’

Farsi aiutare nell’organizzazione logistica dell’allenamento (attrezzatura) SI’

Sviluppare: mobilità articolare - resistenza aerobica – rapidità SI’

Trascurare la tecnica di base NO

Insistere sulla tattica analitica “a secco” NO

Allenare in modo specifico le capacità condizionali NO

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DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO

Tattico
40%
All’interno del parametro
suddividiamo in:

TATTICO 40%
•A. Situazionale 20%

Fisico •Partita tattica 20%


15%
TECNICO 45%
•A. Coordinativo 15%
Tecnico
45%
•A. Percettivo 30%

FISICO 15%
• Velocità 40%

Fisico Tecnico-Coordinativo Tattico • Res. Aerobica 30%


• Forza rapida 30%

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

MESOCICLO CARICO TECNICO CARICO TATTICO CARICO FISICO

SETTEMBRE 55% 20% 25%


OTTOBRE 55% 25% 20%
NOVEMBRE 45% 35% 20%
DICEMBRE 45% 35% 20%
GENNAIO 45% 40% 15%
FEBBRAIO 45% 40% 15%
MARZO 40% 50% 10%
APRILE 40% 55% 5%
MAGGIO 35% 60% 5%

Esemplificazione grafica
70

60

50

40

30

20

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

TECNICO TATTICO FISICO

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ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO Tecnico Percettivo Situativo Partita Fisico


Coordinativo Tattica
SETTEMBRE 15% 40% 15% 5% 25%
OTTOBRE 15% 40% 20% 5% 20%
NOVEMBRE 10% 35% 25% 10% 20%
DICEMBRE 20% 25% 25% 10% 20%
GENNAIO 25% 20% 20% 20% 15%
FEBBRAIO 30% 15% 20% 20% 15%
MARZO 30% 10% 25% 25% 10%
APRILE 30% 10% 25% 30% 5%
MAGGIO 30% 5% 20% 40% 5%

Esemplificazione Grafica

45

40

35

30

25

20

15

10

0
Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

Tecnico Coordinativo Percettivo Situazionale Partita Tattica Fisico

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CAPACITA’ COORDINATIVE: FASI SENSIBILI

C A P A C IT A ' D I C O M B IN A Z IO N E M O T O R IA
100
CAPACITA' ( % )

80
60
40
20
0
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
E TA'
E tà C a p . c o m b in a zio n e

C A P . A D A T T A M E N T O E T R A S F O R M A Z IO N E
100
CAPACITA' (%)

80
60
40
20
0
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
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C A P . D I A P P R E N D IM E N T O M O T O R IO
100
CAPACITA' (%)

80
60
40
20
0
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
E TA'
E tà C . a p p r . m o to r i o

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SPECIFICAZIONI SUI CONTENUTI MOTORI

Coordinazione, mobilità articolare, velocità, forza e resistenza

Tali capacità vanno sollecitate ed allenate di continuo in questa fascia di età,


approfittando dell’elevata elasticità di legamenti, tendini e muscoli. Fra qualche anno
aumenterà la forza del ragazzo e ciò ostacolerà la mobilità articolare. Usare metodi che
incrementino l’ampiezza delle escursioni articolari e l’ elasticità dei muscoli. Lo stretching
è un valido metodo, in parte ostacolato dal fatto che il ragazzo non ha ancora una piena
coscienza del proprio corpo e delle proprie escursioni articolari.
Riguardo la velocità, intesa maggiormente come capacità di accelerazione, si
incrementerà agendo insieme anche sulla forza veloce e sulla coordinazione. Utilizzare
distanze da 5 metri fino max 40 metri con tempi di lavoro di 7-8” e tempo di recupero 15
volte pari al tempo di lavoro (recupero completo). Se il ragazzo non è in grado di
compiere tutte le prove più o meno sugli stessi tempi significa che il recupero è stato
troppo breve o c’è un affaticamento che consiglia di fermarsi. Lavoreremo molto sulla
rapidità con metodologie allenanti che favoriscano l’esecuzione di movimenti rapidi
vincendo resistenze naturali (salti, partenze, sprint, cambi di direzione).
In tema di forza, non sottovalutarne l’importanza: è vero che non va allenata
sistematicamente a secco, ma è altrettanto vero che la sua stimolazione con i mezzi citati
è utile non solo per la prestazione, ma anche come attività formativa e preventiva in
genere. E’ corretto parlare di “educazione alla forza”.
I ragazzi a questa età possono tranquillamente sopportare le corse lunghe in regine
aerobico e non ne hanno danno alcuno. Il problema è che esse non sono motivanti e la
noia ha presto la meglio. La resistenza di lungo periodo (aerobica) va sollecitata con il
gioco, tramite esercitazioni tecniche o tecnico-tattiche, in cui c’è la componente del
divertimento che aiuta a tollerare la fatica (possessi di palla, circuiti tecnici, partitelle a
tema vario ecc.). Sono invece da evitare situazioni sistematiche (in particolare senza
palla) ove si superi la soglia aerobica, determinando concentrazioni elevate di lattato nei
muscoli. E’ vero che i bambini pre-pubere non ne producono molto, ma è anche vero che
neppure lo sopportano, e, in ultima analisi, più che fare gravi danni, non si ottengono
effetti allenanti significativi.

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DISTRIBUZIONE MENSILE E PROGRAMMATICA DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA

AGOSTO-SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE


CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ MOTORIE
Schemi motori di base Schemi motori di base Schemi motori / gesto tecnico
Capacità coordinative Capacità coordinative Capacità coordinative
Capacità condizionali Capacità condizionali Capacità condizionali
- Mobilità articolare - Mobilità articolare - Mobilità articolare
- Resistenza aerobica - Resistenza aerobica - Resistenza aerobica
- Velocità - Velocità - Forza Rapida - Velocità - Forza Rapida

CAPACITA’ TECNICHE CAPACITA’ TECNICHE CAPACITA’ TECNICHE


Sensibilità e dominio della palla Sensibilità e dominio della palla Trasmissione e ricezione
Trasmissione e ricezione Trasmissione e ricezione Modi di calciare
Modi di calciare Dribbling e finte
CAPACITA’ TATTICHE Dribbling e finte Gioco di testa
Inferiorità / superiorità numerica
Marcamento CAPACITA’ TATTICHE CAPACITA’ TATTICHE
Smarcamento / passaggio Inferiorità / superiorità numerica Tecnica applicata al ruolo
Possesso Marcamento Possesso e movimento senza palla
Situazioni: 1c1 2c1 3c1 3c2 Smarcamento / passaggio Smarcamento / triangolazioni
Situazioni: 1c1 2c3 3c2 3c1 (+Jolly) Situazioni: 1c1 2c3 3c2 3c1(+Jolly)

DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO


CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ MOTORIE
Combinazione motoria Combinazione motoria Schemi motori / gesto tecnico
Capacità coordinative Capacità coordinative Capacità coordinative
Capacità condizionali Capacità condizionali Capacità condizionali
- Mobilità articolare - Mobilità articolare - Mobilità articolare
- Velocità - Forza rapida - Resistenza aerobica - Resistenza aerobica
- Velocità - Forza Rapida - Velocità
CAPACITA’ TECNICHE - Potenziamento carico naturale
Trasmissione e ricezione CAPACITA’ TECNICHE
Modi di calciare Sensibilità e dominio della palla CAPACITA’ TECNICHE
Tiro in porta Trasmissione e ricezione Tutti i fondamentali in situazioni
Modi di calciare combinate e complesse
CAPACITA’ TATTICHE Dribbling e finte e tiri
Sovrapposizione CAPACITA’ TATTICHE
Marcamento CAPACITA’ TATTICHE Collaborazione di squadra
Movimento senza palla Creazione di spazio Tattica individuale
Incroci e tagli Marcamento / Smarcamento Tattica di reparto
Situazioni: 1c1 3c1 4c2 3c3 5c5 Sovrapposizioni Sistema di gioco
Appoggio e Sostegno Palle inattive
Situazioni: 1c1 2c2 3c3 4c3

MARZO APRILE MAGGIO-GIUGNO


CAPACITA’ MOTORIE CAPACITA’ MOTORIE - Attività generale.
Combinazione motoria Anticipazione motoria
Capacità coordinative Capacità coordinative - Verifica del lavoro svolto con
Capacità condizionali Capacità condizionali partecipazione a tornei estivi.
- Mobilità articolare - Mobilità articolare
- Potenziamento carico naturale - Potenziamento carico naturale - Valutazione delle carenze
- Velocità - Forza rapida - Velocità - Forza Rapida riscontrate.

CAPACITA’ TECNICHE CAPACITA’ TECNICHE


Tutti i fondamentali Turri i fondamentali

CAPACITA’ TATTICHE CAPACITA’ TATTICHE


Tattica individuale Tattica individuale
Tattica di reparto Tattica di reparto
Sistema di gioco Sistema di gioco
Palle inattive Palle inattive

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ALLENAMENTO TIPO

Ci sembra importante fornirvi uno standard di riferimento per condurre una buona e
soprattutto organizzata seduta di lavoro divisa in fasi ed obiettivi specifici, riferiti ai temi
della vostra programmazione.

- Fase di messa in azione: c.a. 15’. E’ la fase del cosiddetto riscaldamento. Preferire
l’uso della palla, abbinare contenuti tecnici e di attivazione motoria ed utilizzare anche
esercitazioni in regime psicocinetico e giochi di varia natura.
- Fase analitica: c.a. 20’. E’ la fase in cui si sviluppa il tema tecnico della seduta. In
questa fase si prevede il rapporto uomo-palla, non necessariamente individuale, ma
senza l’intervento di avversari.
- Fase situazionale: c.a. 20’. E’ la fase in cui si trasporta il tema tecnico alla
situazione di gioco in forma ridotta. Situazione reale, quindi con l’intervento di
avversari.
- Gioco a tema: c.a. 15’. E’ la fase in cui si applica ad una vera partita ridotta il tema
della seduta. Si svolge una vera gara, magari con regole un po’ artificiose e con
l’utilizzo di portieri, per sviluppare le tematiche scelte in condizione ancora più reale,
anche nelle dimensioni e spazi di gioco.
- Partita libera: c.a. 20’. Campo di dimensioni adeguate al numero. E’ la classica
partita libera, fase di libera espressività, lo scopo è quello di “staccare” un po’ dalla
pressione e dai vincoli della seduta. Spesso i bambini attendono spasmodicamente
questo momento per tutto l’ allenamento, ma poi, in realtà, ci si accorge che altre fasi
della seduta erano per loro più divertenti. Costruire squadre più omogenee possibile.
Compito dell’istruttore è osservare attentamente in questa fase, pur lasciando libertà
interpretativa e di gioco ai ragazzi. Spesso dalle indicazioni tratte dal gioco libero si
può organizzare e rivalutare il lavoro futuro.

All’interno di ogni fase della seduta è sottointeso il carico fisico tramite esercitazione con
palla, basate essenzialmente su resistenza aerobica, velocità/rapidità e naturalmente una
dose importante di mobilità articolare.

QUALCHE CONSIGLIO

• Utilizzare esercitazioni di carattere ludico e sotto forma di gara; giochi a tema ed a


confronto tecnico tattico; situazioni di gioco con punteggi e penalità; proposte
stimolanti la fantasia e la creatività degli allievi.
• Utilizzare semplici esercitazioni psicocinetiche e farne prendere una certa confidenza.
• Gradualità, consequenzialità, multilateralità, specificità e divertimento non dovrebbero
mai mancare.
• Dare un titolo ad ogni lavoro che si propone (aumenta l’attenzione e si ricorda nel
tempo).
• Evitare i tempi morti e le file inattive; far partecipare tutti contemporaneamente (per
quanto possibile).
• Coinvolgere emotivamente e mentalmente il ragazzo.
• Predisporre stazioni di lavoro per lo svolgimento della tecnica analitica e badare ad
una certa omogeneità di valori nel formare i gruppi di lavoro.
• Alternare metodo deduttivo e induttivo (con prevalenza di quest’ultimo). Altri metodi
sono secondari.
• Avere idee chiare su cosa fare. Programmare, scrivere e registrare l’attività.
• Comunicare con un linguaggio comprensibile per gli allievi.
• Ricordarsi che l’allenatore è al completo servizio del suo allievo: è il ragazzo che
gioca, non è il suo allenatore che deve mettersi in evidenza!
• Non è più bravo l’allenatore che fa tante cose, ma quello che ne fa anche poche, ma
meglio!
• Non esistono esercitazioni belle o brutte, ma fatte bene o male! Ne consegue che …
• Non è la singola esercitazione a fare la qualità, ma il modo in cui essa viene proposta e condotta!

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SINTESI DEGLI OBIETTIVI

Obiettivo socio-cognitivo

- Elaborare progetti collaborativi che tengano conto degli avversari.

- Sicurezza di sé e delle proprie capacità.

- Rispetto e cooperazione con i coetanei.

- Sviluppo della competizione.

Obiettivo motorio (Completamento delle abilità motorie)

- Consolidare schemi motori di base e posturali.

- Consolidare capacità coordinative.

- No capacità condizionali in senso stretto (solo resistenza aerobica, mobilità


articolare, forza rapida, velocità-rapidità).

Obiettivo tecnico (Completamento delle capacità tecniche e avviamento all’attività


tattica specifica per ottenere precisione nella soluzione dei problemi)

- Dominio

- Conduzione

- Passaggio

- Ricezione

- Finta-dribbling

- Gioco di testa

- Modi di calciare

Obiettivo tattico (Dalla conoscenza di tutti i reparti e settori alla specializzazione


graduale del ruolo, tramite situazioni di gioco)

- Tattica individuale: comportamento del giocatore in base al suo ruolo:


marcamento e contrasto, smarcamento, creazione di spazio, passaggio, gioco con
e senza palla.

- Tattica di reparto: coordinamento tra difesa, centrocampo e attacco: difesa della


porta in sup. num., inf. num., parità num. Creazione di spazio in attacco.

- Tattica di squadra: attacco contro difesa con conclusione finale. Situazioni 3c2,
3c3, 4c2, 4c3, 5c5, 7c7.

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INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI

Nella scelta delle esercitazioni esemplificative si è cercato di prendere in considerazione


vari aspetti, sia tecnici che tattici legati al gioco, cercando di fornire una griglia operativa
facilmente sviluppabile che desse l’idea di cosa si intende con quanto espresso in queste
pagine. Da non sottovalutare le varianti ai singoli esercizi: in talune circostanze esse
possono radicalmente modificare le situazione di partenza, dando del tutto un’altra
valenza al contesto.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE


ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta

Movimento senza palla

Movimento/Guida della palla

Palla

Giocatore

Birillo o delimitatore

Porte

Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “ Gioco a triangolo: passaggio in corsa”

Obiettivi motori: Descrizione


- orientamento spazio-temporale Disposizione come in figura, con distanze fra i conetti di
- differenziazione circa 15 metri. 3 giocatori A, B, C, A con la palla.
- combinazione A trasmette la palla a B che gli viene incontro fino a 5-
- adattamento e trasformazione 6 metri da lui e B, di prima e senza interrompere la sua
corsa, trasmette a C che attende (passaggio 1). A,
Obiettivi tecnici: subito dopo il passaggio a B corre ad aggirare il conetto
- trasmissione di B per andare a ricevere palla da C, palla che poi
subito trasmetterà a B, (passaggio 2) che nel
frattempo avrà preso il posto di A sul conetto. A
prenderà il posto di C e sarà poi C a correre ed aggirare
il conetto in alto per andare a ricevere il passaggio ora
di B, che a sua volta correrà e così via.

15 metri

Considerazioni
Far porre molta attenzione all’ appoggio del piede portante all’atto del passaggio, al fine di
orientare bene la direzione di quest’ultimo (effetto mirino della punta del piede portante). Il
tutto è reso più difficile dalla richiesta di calciare di prima e di non interrompere la corsa.
Fare effettuare il passaggio con il piede corretto, anche se non è quello più gradito all’allievo.
Se si passa verso la propria destra il piede che calcia è il sinistro, viceversa dall’altro lato. Così
facendo si anticipa il tempo del passaggio e si copre la palla, evitando di ruotare il corpo.
Interesse nella continua alternanza fra passaggio corto frontale e lungo diagonale e
conseguente diverso modo di porsi di fronte alle singole esecuzioni.
Porre attenzione al ritmo dell’esercitazione. A livello di Esordienti concentrarsi sull’ esecuzione
tecnica combinata, piuttosto che sulla velocità della corsa, per non rischiare di entrare in
acidosi, situazione da evitare assolutamente.

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ESERCIZIO n° 2 – “Il portatore ed il ruba palla”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacità coordinative Al centro di un rettangolo di 15x10 metri circa si sistema un
allievo con funzioni di disturbo. 3 altri allievi, ognuno con un
Obiettivi tecnici: pallone, partono da tre conetti qualsiasi posti come in figura e
- dominio della palla devono condurre la loro palla fino ad un altro conetto senza
- guida della palla che l’ avversario nel mezzo la tocchi. Chi sta in mezzo può
- difesa della palla andare a toccare la palla di qualsiasi avversario, anche
cambiando direzione all’improvviso. I conetti sono tane,
pertanto il centrale può toccare palla solo sul perimetro. Chi
conduce può fermarsi in tana qualche istante, aspettando di
ripartire quando la situazione sarà più favorevole. Non è
consentito sostare in due sulla stessa tana. Colui al quale
viene toccata la palla va a fare il centrale.
Variante: Anche il centrale guida una palla.

Considerazioni
Non prolungare il tempo di permanenza del centrale oltre 1’ 30” (acidosi).
Far notare l’importanza della precisione dei gesti tecnici: sia la conduzione che lo stop sulle
tane che la difesa della palla (tecnica applicata) devono essere ottimali, perché l’ avversario
porta pressione.
Far notare che anche solo con una buona difesa della palla utilizzando bene il proprio corpo
allo scopo si può risolvere brillantemente una situazione difficile.
I gesti tecnici sono semplici e comuni, ma da adoperare con grande variabilità, perché non si
può mai sapere a priori dove “andrà a caccia” il centrale. Questo costringe a continui
adattamenti di comportamento e gestualità tecnica, e obbliga a staccare lo sguardo e
l’attenzione dalla palla per analizzare ciò che accade attorno a sé.
La distanza fra le tane non è costante e ciò obbliga a valutare anche le distanze percorribili in
sicurezza, fornendo un’ulteriore variabilità di cui tener conto.

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ESERCIZIO n° 3 – “Andiamo in meta dopo i passaggi”

Obiettivi motori: Descrizione


- fantasia motoria Due coppie di giocatori palleggiano trasmettendosi la palla ad una
- reazione distanza fra loro (in ognuna coppia) di 5 metri in corrispondenza delle
- differenziazione linee di meta ed in mezzo a due campi come indicati in figura. Quando
- adattamento e l’istruttore fischia e chiama il numero di un campo (1 o 2) le coppie
trasformazione lasciano il pallone sul posto e corrono a conquistare la palla posta nel
mezzo del campo corrispondente alla chiamata. Lo scopo è quello di
Obiettivi tecnico- realizzare un punto portando la palla oltre la linea di meta avversaria in
tattico: situazione di 2c2. I campi non hanno delimitazione in larghezza e sono
- tecnica applicata lunghi circa 20 metri.
alla situazione di Varianti: Permettere il tiro nella porticina, invece di portare la palla
gioco oltre la linea di meta (più facile). Trasmissione di palla a coppie
- guida della palla obbligata a 1 o 2 tocchi. Altri tipi di trasmissione e/o palleggio a coppia.
Fornire un limite di tempo per la conclusione delle azioni del 2c2 (con
goal che vale doppio se realizzato sotto il limite stabilito ecc.).
Eventualmente trasmissioni/palleggi a 3 giocatori con sviluppo di un
3c3 (più facile). Invece di lasciare la palla sul posto alla chiamata far
tirare i possessori di palla nelle due porticine opposte del campo non
chiamato; chi non segna non partecipa al 2c2 e lascia il compagno in
inferiorità numerica.

Campo 1

Campo 2

Meta
Meta

Considerazioni
Non far sottovalutare l’importanza del gesto tecnico della trasmissione e/o del relativo stop.
Sensibilizzare sul fatto che la situazione del 2c2 è la più difficile fra le possibili di parità numerica e
va affrontata con gran ritmo, movimento continuo, determinazione e costante elaborazione di
soluzioni per avere successo nella realizzazione della rete.
Il gran numero di varianti possibili dell’esercitazione permette di focalizzare l’interesse della stessa
su aspetti sempre diversi e facilmente gestibili dall’istruttore.
Stimolare l’aspetto agonistico dei duelli, ma invitare ad agire con la necessaria razionalità,
essendo presente un compagno con cui interagire.

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ESERCIZIO n° 4 – “Scegli il lato e fai goal”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative 4 allievi (fra cui 1 portiere) si dispongono come in figura. A
- reazione psico-cinetica parte in slalom con la palla al piede e sceglie di andare verso
un lato, per esempio dalla parte di B a cui trasmetterà la
Obiettivi tecnico-tattico: palla; B andrà alla conclusione a rete mentre C sarà andato a
- dominio della palla fare il difensore per ostacolare B. Lasciare almeno 16-18 metri
- dribbling fra l’ultimo conetto vicino la porta e la porta stessa.
- tiro in porta Varianti: Variare tutte le distanze. Richiedere lo slalom
- tecnica applicata in 1c1 obbligando a gesti specifici (solo sx, solo dx, solo interno-
piede ecc.). B e C, in attesa di ricevere palla da A possono
compiere gesti di fondamentali tecnici a scelta. Consentire ad
A di partecipare ad un 2c1 con colui al quale ha passato la
palla.

P
A
1c1
B

Considerazioni
Sensibilizzare sulla precisione dei gesti tecnici nello slalom, come un mix di ritmo, sensibilità
sulla palla e tecnica di base del dribbling.
L’esercitazione prevede due differenti tipologie di dribbling: quello su conetti fissi e quello in
situazione reale per saltare un avversario attivo e fare goal. Far comprendere il diverso
atteggiamento da tenere nei due casi.
Far comprendere la necessità di attenzione costante da parte dei 2 potenziali riceventi B e C,
che non sanno fino all’ultimo momento chi sarà chiamato a fare l’ attaccante e chi il difensore.
Far comprendere le nozioni di base di tecnica applicata della situazione di 1c1, sia per quanto
riguarda l’attaccante, che il difensore.
Stimolare lo spirito agonistico nel duello 1c1 e stimolare la conclusione in porta da parte
dell’attaccante nel più breve tempo possibile.

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ESERCIZIO n° 5 – “Guida sulla diagonale”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Rettangolo di 20x10 metri. Da una disposizione come in
- ritmo figura, 2 allievi partono contemporaneamente, con un pallone
- combinazione a testa in conduzione e dribbling e, arrivati al vertice opposto,
- accoppiamento devono lasciare la palla all’allievo in attesa prendendone il
posto. Quest’ultimo effettuerà un “dai e segui” con l’allievo di
Obiettivi tecnico-tattico: fronte a lui sul lato corto del rettangolo. Poi il ciclo si ripete. Si
- dominio della palla lavora sempre contemporaneamente sulle due diagonali del
- guida della palla rettangolo.
- trasmissione Varianti: Modificare i gesti tecnici di volta in volta richiesti.
- finta e dribbling Chiedere di giocare di prima ogni pallone.

Considerazioni
Esercitazione molto semplice, ma che richiede sincronia nelle giocate, pertanto attenzione
costante a quanto accade fuori del proprio operato. Ciò obbliga spesso a continui adattamenti
nella condotta motoria e tecnica.
La conduzione è condizionata dal fatto di incrociare un altro allievo al centro del rettangolo e
non sempre dallo stesso lato.
Insistere sulla buona esecuzione dei fondamentali tecnici richiesti: la conduzione a testa alta
(per verificare i sincronismi), la trasmissione ed il successivo stop (possibilmente orientato alla
giocata successiva), il “dai e segui”.
Far notare cosa significa “lasciare la palla” ad un compagno, con le rispettive posizioni del corpo
e la corsa di chi lascia e di chi riceve la palla (in funzione dei futuri movimenti di “velo”).
Si può insistere sulle finte nel tratto in conduzione, favoriti anche dall’incrocio.

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ESERCIZIO n° 6 – “1c3 nel quadrato”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Quadrato di 7-8 metri di lato. Un allievo sta al centro di esso e
- orientamento deve cercare di uscirne in conduzione di palla ostacolato da 3
- adattamento e difensori che stanno uno per lato all’esterno del quadrato. I
trasformazione difensori possono muoversi a piacimento, ma non più di 1 per
lato e possono intervenire solo sulla linea. Il difensore che si fa
Obiettivi tecnico-tattico: superare va al centro.
- dominio della palla Varianti: Modificare le dimensioni del quadrato (se più ridotte
- finta e dribbling sono più stimolati i gesti tecnici).

Considerazioni
Esercitazione divertente e di grande
intensità, addirittura troppa, se non la si
controlla attentamente e tale da
compromettere la lucidità delle giocate
(attenzione all’acidosi negli Esordienti).
Stimolare la fantasia e le giocate di chi
deve uscire dal quadrato, anche
ricordandogli che un lato libero
potenzialmente c’è sempre e che fino che
è dentro al quadrato non ha pressione
particolare.

ESERCIZIO n° 7 – “Navetta, guida e tiro”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Al via, 2 allievi eseguono una veloce corsa di andata e
- reazione ritorno (navetta) sui primi 6 metri senza palla, poi si
- combinazione e impossessano ognuno di una palla e raggiungono
accoppiamento velocemente la zona di tiro, delimitata dagli ultimi due
- rapidità conetti prima della porta, e devono concludere a rete (senza
portiere). Ottiene il punto chi fa entrare per primo il proprio
Obiettivi tecnico-tattico: pallone nella porta.
- guida della palla Varianti: Modificare il gesto tecnico della conduzione prima
- tiro in porta di calciare in porta. Modificare la posizione di partenza.
Variare le distanze e/o il tipo di corsa richiesta nel tratto a
navetta senza palla.

Considerazioni
Esercitazione per l’incremento di alcune
capacità atletiche proposte sotto forma di
gara. Far comprendere l’importanza degli
appoggi e delle spinte nella fase a navetta,
così come la diversità della corsa nella fase
senza palla rispetto a quella in guida. Far
riflettere sul modo migliore di “vincere la
gara”: gesti molto veloci a discapito della
precisione, o gesti più controllati e precisi a
discapito della velocità? Stimolare al controllo
dell’avversario al fine di adattare la propria
condotta e renderla più efficace, più veloce.
Stimolare l’agonismo, la competizione.

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ESERCIZIO n° 8 - “Passaggio corto-lungo: inserimento, cross e tiro”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Si gioca su un’intera metà campo regolamentare. 20 giocatori + 1
- orientamento portiere. 4 blu (centrocampisti avversari) devono rimanere entro
- combinazione e uno spazio delimitato da conetti (circa 16x6 mt). Il gioco inizia con
accoppiamento una circolazione della palla fra i 4 gialli (centrocampisti) che hanno
lo scopo di trasmettere appena possibile la palla ai loro 2 attaccanti
Obiettivi tecnico- (passaggio sul corto) al di là dei 4 blu avversari. Quando ciò riesce
tattico: e l’ attaccante ha ricevuto la palla, un centrocampista giallo si
- gioco corto-lungo inserisce per ricevere nuovamente dal proprio attaccante e servire
- movimenti senza palla successivamente sulla corsa di inserimento di un esterno
- tecnica applicata corrispondente (passaggio sul lungo). L’esterno condurrà palla sul
fondo e crosserà per la conclusione dei due attaccanti gialli che nel
frattempo si saranno inseriti centralmente ed incrociati. Identico
movimento per l’esterno dall’altro lato. Ruotare i gruppi di 4
giocatori in tutte le posizioni. La sequenza dei passaggi è indicata in
figura.
Varianti: Inserire 1-2 difensori ad ostacolare gli attaccanti per la
conclusione. Inserire avversari in altre zone di campo. Modificare le
dimensioni della zona dei 4 blu.

inserimento

4-conduzione

inserimento
5-cross 3-lungo

6-tiro inserimento
1-corto

Considerazioni
Esercitazione semplice, ma molto articolata, che racchiude molti fra i più importanti concetti del
gioco, sia a livello individuale che di reparto, sia di tecnica di base che applicata.
Far notare la tempistica delle giocate: soprattutto negli inserimenti, in tutte le zone del campo.
Far notare che la situazione ricreata è reale: in una porzione di campo reale, una squadra tenta,
attraverso il gioco, di scavalcare una linea avversaria per favorire l’inserimento di compagni ed
andare a rete. Il tutto con un rispetto di ruoli e compiti preciso.
Sottolineare i significati e le differenze di gioco corto e gioco lungo.
Lavorare a gruppi di 4 allievi per posizione (anche gli attaccanti a 2 a 2) per facilitare le rotazioni.
Stimolare il ritmo e la precisione delle giocate, anche se non ci sono avversari.

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ESERCIZIO n° 9 - “Un punto per un passaggio buono”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato di 15 metri di lato si posizionano 3 squadre diverse
- orientamento di 5 elementi ciascuna, 2 esterne ed 1 interna al campo di gioco. Si
- adattamento e gioca con 4 palloni, in possesso di giocatori esterni qualsiasi. Gli
trasformazione esterni giocano insieme contro gli interni, ma gli esterni non
possono entrare e gli interni non possono uscire. E’ punto quando il
Obiettivi tecnico- pallone viene trasmesso da un lato a quello opposto (non in
tattico: diagonale) e controllato da un compagno. Se invece un giocatore
- guida della palla interno ferma stabilmente e correttamente (non vale il solo tocco)
- trasmisione un pallone di passaggio, esso viene eliminato. In 2’30” si conteggia
- smarcamento il numero di attraversamenti subiti dalla squadra interna, e vince
- pressing ovviamente chi ne subisce meno; oppure si conteggia il tempo in
- tecnica applicata cui gli interni eliminano tutti i palloni degli esterni. Poi si cambiano
le posizioni. Tutti, interni ed esterni, possono muoversi a
piacimento e condurre palla.
Variante: Aumentare o diminuire il numero dei palloni e/o lo spazio
di gioco.

15 metri

Considerazioni
Far riflettere sull’opportunità di non rischiare un passaggio azzardato per mancanza del corridoio utile
per servire il compagno dall’ altro lato. La scelta di “quando” e “dove” effettuare il passaggio è libera,
senza troppa pressione, giacchè gli interni non possono uscire, condizionata solo dal tempo totale
dell’ esercizio che scorre (i 2’30”). Movimento di chi ha la palla e di chi la deve ricevere.
Stimolare gli interni ad affrontare sempre il portatore di palla, per creare incertezza.
Far porre attenzione alla precisione del gesto tecnico, che fa ottenere o meno il punto.
Esercitazione di una certa complessità, che richiede molta attenzione per la continua variabilità e le
continue elaborazioni richieste agli allievi.

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ESERCIZIO n° 10 – “5c5c5 + 2 Jolly”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un rettangolo di 20x15 metri 3 squadre di 5 elementi ciascuna +
- orientamento 2 jolly si posizionano come in figura. Si inizia a giocare dall’
- adattamento e esterno. Lo scopo è quello di mantenere il solo possesso di palla,
trasformazione ma gli esterni, anche se avversari, non si possono ostacolare fra
loro. I jolly si muovono sui lati e giocano sempre con chi è in
Obiettivi tecnico- possesso di palla in quel momento.
tattico: Variante: tocchi limitati.
- trasmissione della palla
- possesso di palla

Considerazioni
Far apprezzare che nel possesso di palla c’è un po’ tutto il gioco (fase di possesso e di non possesso
di palla); occorre adattare il proprio atteggiamento a seconda della fase in cui ci si trova.
Far notare la diversità del possesso di palla a seconda della zona di campo in cui ci si trova: più facile
dentro il campo che fuori, ma sempre in potenziale superiorità numerica da sfruttare (jolly).
Più il passaggio è lontano dal possessore di palla più esso è difficile e rischioso, ma più avversari
potenzialmente si saltano.
Dopo aver effettuato un passaggio non necessariamente serve avvicinarsi al portatore di palla: lo si
farà solo se si percepisce che esso ha bisogno di un sostegno, altrimenti, allontanandosi, si potrà
potenzialmente creare più pericolo all’avversario.
Far notare l’importanza del gesto tecnico in condizioni di reale pressione di gioco.

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ESERCIZIO n° 11 – “Passa la palla dall’altra parte”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un campo di 15x10 metri, con un corridoio centrale di circa 6
- orientamento metri, si svolge una situazione di 4>3 con i giocatori posti come in
- adattamento e figura. I 4 attaccanti blu devono trasmettere la palla ai loro
trasformazione compagni dall’altra parte del campo senza farsi intercettare dai 3
difensori gialli. Si gioca per il solo possesso di palla e se la palla la
Obiettivi tecnico- ottiene il difensore centrale, un solo attaccante può entrare nel
tattico: corridoio per cercarne la riconquista. Altrimenti le posizioni sono
- superiorità numerica fisse nei rispettivi campi.
- possesso di palla Varianti: Inserire un quinto attaccante nel corridoio centrale (più
- trasmissione di palla facile). Inserire due porticine di 2 metri e far realizzare la rete agli
attaccanti blu in qualsiasi di esse; in questo caso, però, i difensori
gialli ottengono un punto se conquistano la palla e riescono a
passarla al loro compagno nel corridoio centrale.

15 metri

Considerazioni
Esercitazione con spazi forzatamente limitati e pertanto c’è grande pressione in ogni
giocata.
Vista tale ristrettezza, stimolare un ottimale utilizzo della superiorità numerica (tecnica
applicata) e chiedere grande movimento agli attaccanti. Far notare l’importanza della
cura dei gesti tecnici di base (trasmissione, stop ecc.) perché il minimo errore, in queste
condizioni, non consente il mantenimento della palla.

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ESERCIZIO n°12 – “3c3 passaggio in zona libera”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un campo quadrato di 20 metri di lato circa, suddiviso in quattro
- orientamento quadrati interni, giocano 2 squadre di 3 elementi l’una. I gialli
- adattamento e devono partire da un lato esternamente e devono, attraverso
trasformazione conduzioni, dribbling e trasmissioni cercare di trasmettere la palla
ad un compagno che si sarà fatto trovare libero in un quadrato
Obiettivi tecnico- senza avversario. I 3 blu (difensori) devono muoversi liberamente
tattico: per impedire che ciò avvenga, ma non più di uno per quadrato
- creazione di spazio interno. Se i difensori conquistano palla devono solamente
- smarcamento mantenerne il possesso.
- intercettamento
- guida della palla
- trasmissione
t

20 metri

Considerazioni:
Spazi di gioco limitati con pressione avversaria costante. Limitare i tocchi per avere successo
nelle giocate. Sensibilizzare che solo muovendosi di continuo ci si potrà rendere utili al gioco dei
compagni. Non insistere, né approfondire, né analizzare i concetti di smarcamento, con tutte le
loro sfaccettature, piuttosto stimolare e far valutare l’importanza dell’idea propedeutica di
movimento ed occupazione di spazi liberi. Intercettamento dei passaggi avversari, più che
seguire gli avversari stessi.

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ESERCIZIO n°13 – “3c2 a settori"

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un campo di circa 35x25 metri diviso in due metà con porte
- orientamento difese da due portieri neutrali, si gioca con 3 attaccanti che possono
- adattamento e fare goal in una qualsiasi delle due porte. I difensori, 2 per ogni
trasformazione metà campo, senza possibilità di uscire dalla loro zona, devono
impedire la realizzazione della rete e, quando conquistano palla,
Obiettivi tecnico- devono mantenerne il possesso anche con l’ aiuto dei difensori dell’
tattico: altra metà campo.
- superiorità ed Varianti: permettere ad un difensore di andare dall’ altra parte
inferiorità numerica creando così parità numerica. Mettere un limite di tempo per le
- possesso di palla azioni degli attaccanti. Punto ai difensori dopo un certo numero di
- tecnica applicata passaggi consecutivi in possesso di palla.
- conclusione a rete

P P

Considerazioni
Il campo di gioco è volutamente grande, e questo caratterizza l’esercitazione.
Per gli attaccanti, stimolare la comprensione della diversità di comportamento da adottare
quando si è in superiorità numerica e si cerca la rete (massima velocità di esecuzione) e quando,
invece, si è persa palla e si deve cercarne la riconquista in inferiorità numerica (pazienza,
pressione sul portatore di palla, chiusura spazi di gioco avversari).
Per i difensori, stimolare la comprensione che un buon possesso di palla, peraltro facilitato dalla
superiorità numerica e dalla facilità di mantenere gli spazi larghi, allontana il pericolo di subire
reti quando la palla è degli avversari che possono a loro volta agire in superiorità numerica.
La costante alternanza fra superiorità ed inferiorità numerica stimola un’interessante analisi della
situazione sempre variabile, ma strettamente dipendente dalla bontà dello svolgimento per
proprio gioco (se faccio tutto al meglio gioco sempre in superiorità numerica, e quindi
facilmente).
Iniziare a far comprendere, seppur ancora senza perfezionare (trattando di Esordienti) l’estrema
importanza dell’ essere uno in più o uno in meno, stimolando quei comportamenti tattici
individuali atti a risolvere queste situazioni, sia in fase di possesso che non possesso di palla.
Attenzione al controllo dello sforzo fisico: rischio di acidosi che potrebbe compromettere la
lucidità delle scelte e delle giocate (cose queste ultime assolutamente da preferire con gli
Esordienti).

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ESERCIZIO n° 14 – “Gioco in profondità “

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Campo di 55x30 metri, con due linee parallele alla linee di fondo a
- orientamento 12 metri dalle stesse, a delimitare due zone franche. Si gioca una
- adattamento e partita 6>6 + 2 portieri in cui lo scopo è quello di segnare una rete
trasformazione trasmettendo la palla in profondità nella zona franca in cui si sarà
inserito un attaccante, che però dovrà concludere di prima
Obiettivi tecnico- intenzione.
tattico: Varianti: Concedere la possibilità ad un attaccante di sostare nella
- possesso di palla zona franca. La linea dei 12 metri funge da linea del fuorigioco.
- verticalizzazioni Concedere due tocchi all’ attaccante per la conclusione in porta.
- movimento dell’attacco Consentire a 1 difensore di ostacolare l’ attaccante nella conclusione
in porta (dopo che esso avrà ricevuto la palla e tocchi liberi per
concludere). Obbligare l’ attaccante all’ 1>P (tocchi liberi).
“Capovolgere il campo”, ossia giocare con i 55 metri in larghezza ed
i 30 metri in lunghezza (ricerca ancora più spinta della profondità).

12 metri 30 metri c.a. 12 metri

P P

Considerazioni
Far notare che il campo è piuttosto ampio, e pertanto va ricercato un sicuro e paziente possesso
di palla prima di cercare la profondità, anche per maggior sicurezza nella riuscita del passaggio.
Se si “capovolge il campo” tutto ciò diventa ancora più spinto, e la precisione del passaggio deve
essere maggiore.
Iniziare a stimolare gli attaccanti ai corretti movimenti di smarcamento per ricevere la palla in
profondità (incroci, incontro e spazio, contro-movimenti).
Iniziare a stimolare all’ attenzione ai tempi di gioco. Sensibilizzare la squadra in possesso di palla
all’importanza di saltare gli avversari in 1c1 (se in sicurezza), per creare superiorità numerica e
spazio libero per il passaggio.
Sensibilizzare i difendenti a non farsi saltare facilmente nell’1c1, né dai passaggi verticali.
Sensibilizzare sul concetto di “palla coperta” da parte dei difendenti e sulla conseguente
differenza dal concetto di “palla scoperta” (cenni delle differenti implicazioni principali a livello di
comportamento tattico). Il gioco si presta anche allo studio della linea del fuorigioco.

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ESERCIZIO n° 15 – “9c7 Quattro porte e meta”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un campo di 50x40 metri si gioca una partita 9c7 con i 9 gialli
- orientamento che per devono realizzare una rete in una delle quattro porticine di
- adattamento e 2,5 metri l’una, tirando dopo aver superato la linea in figura (a 8
trasformazione metri dalle porticine) ed i 7 blu che per realizzare una rete devono
portare la palla oltre la linea di meta avversaria (il fondo campo).
Obiettivi tecnico- Varianti: Tocchi limitati per i 7 blu. Allontanare o avvicinare la linea
tattico: di tiro dei 9 gialli. Variare il rapporto numerico fra gialli e blu.
- superiorità ed Consentire o meno ai 7 blu di difendere fra la linea e le porticine.
inferiorità numerica

Considerazioni
Far apprezzare il fatto che la forte differenza numerica fra le due squadre è compensata dalla
maggiore facilità di segnatura per i blu (in pratica 40 metri di porta, la linea di meta).
E’ indispensabile comprendere la necessità di occupare razionalmente il campo e giocare in spazi
sufficientemente larghi cambiando il fronte del gioco da parte di entrambe le squadre, perché le
possibilità di realizzazione sono poste anche a molta distanza fra loro.
Far comprendere che i 9 gialli dovrebbero sempre cercare di creare una superiorità numerica in
corrispondenza delle porticine, o almeno concentrare la difesa dei 7 blu in una zona e sfruttare un
cambio di gioco rapido per andare a segnare in un’altra porticina (principi di tecnica applicata).
Far apprezzare la diversità di atteggiamento difensivo fra le due squadre: concentrato su alcuni punti
precisi per i 7 blu, distribuito su un lungo fronte per i 9 gialli.
Far comprendere la diversità di obiettivo offensivo delle due squadre: divergente (grande “porta” per
realizzare goal) per i 7 blu, convergente (piccole porte, seppur distribuite su ampio spazio) per i 9
gialli. Inizio dello studio dei principi tattici di collaborazione fra reparti (la fase difensiva dei 9 gialli).

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ESERCIZIO n° 16 – “Passo e parlo”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In uno spazio di circa 30x20 metri si muovono 2 gruppi di 5
- orientamento giocatori ciascuno, di due colori diversi fra loro. Si gioca con 1
- adattamento e pallone. Il portatore di palla deve trasmettere ad un diverso
trasformazione colore e, contemporaneamente chiamare un comando, a cui il
- attivazione pscicocinetica ricevente dovrà rispondere con una giocata precisa. Per esempio
se si chiama: “SOLO”- il ricevente gioca obbligatoriamente a due
Obiettivi tecnico-tattico: tocchi (o libero); “UOMO”- il ricevente gioca obbligatoriamente di
- trasmissione della palla prima; “UNO-DUE”- chi riceve deve triangolare con chi passa;
“VADO”- chi passa sovrappone chi riceve, che gli ritorna palla
sulla corsa; ecc. In assenza di comando vocale si gioca
semplicemente con il diverso colore.
Varianti: Non imporre il passaggio al diverso colore (più facile).
Modificare i comandi, ma codificarne preventivamente la risposta.
Giocare con 2 palloni. Limitare il tempo per la conduzione di palla
prima di un successivo comando.

Uomo !

Considerazioni
Si tratta di un’esercitazione ad attivazione psicocinetica, pertanto bisogna sensibilizzare
sull’importanza della concentrazione e dell’attenzione al gioco, come in tutte le esercitazioni di
questo tipo.
Richiedere movimento continuo (tuttavia senza ritmi elevati) di tutti i partecipanti. Tutti devono
essere in ogni momento potenziali ricevitori, senza mai distrarsi o estraniarsi dal gioco, anche se è
solo il portatore di palla a decidere chi servire e cosa comandargli.
Ricordare che questa esercitazione –in pratica- non prevede avversari che ostacolano le scelte e le
giocate di chi ha la palla, pertanto stimolare l’accuratezza del gesto tecnico che si effettua.
Richiedere cura nel comportamento di tecnica applicata che si effettua (es: uno-due con corsa in
accelerazione di chi lo chiede e passaggio della sponda nella zona giusta sulla corsa del compagno
ecc.).
Chi riceve non conosce il comando fino all’ultimo momento, pertanto dovrà elaborare una risposta
adeguata (sempre variabile) in tempi brevi.
Come tutte le esercitazioni psicocinetiche, anche questa è estremamente modulabile sulle singole
esigenze e/o necessità da parte dell’ istruttore; egli può inserirvi facilmente ciò di cui ha bisogno e/o
su cui, ad esempio, sta basando la sua programmazione in quel periodo.
Considerare (da parte dell’istruttore) che le varianti possibili sono praticamente infinite.

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I TESTS

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PERCHE’ TESTARE

L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le


strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni.

SCOPI GENERALI

1. Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico


2. Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione)
3. Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno
4. Costruire gruppi di lavoro omogeneo
5. Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità
6. Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE

1. Orientare i nostri interventi


2. Determinare obiettivi più confacenti
3. Prevedere itinerari individualizzati
4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5.
Modificare in corsa i programmi stabiliti

QUANDO VALUTARE

1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle


caratteristiche del singolo e del gruppo)
2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali
modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e
a lungo termine da analizzare)

STRUMENTI VALUTATIVI

Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali)


Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 20 Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60 Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 1000 Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300 Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60 Battimuro n° 40

Metri 20 Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato
(misurazione forza
potenza per l’efficienza
neuromuscolare)

Funicella 30 salti

Test Individuali Categoria Giovanissimi

ALLIEVO___________________________________________________
DATA
CATEGORIA ________________________________________________
Test di cooper
Metri 1000
Metri 300
Metri 60
Metri 30
Navetta 3 x 10 senza palla
Navetta 3 x 10 con palla
Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO
(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI QUANTITA’ INTENSITA’ METODO ORGANIZZAZIONE

Reazione ad un 30 mt x 6-8 rip. elevata gara Confronto a squadre


segnale con o senza 40 mt x 4-6 rip.
palla (elementi 40 mt x 8 rip.
tecnici)

Percorsi con cambi 60 mt x 4 rip. elevata/blanda intervallato In gruppo con cambio


di ritmo (un tratto 80 mt x 4-6 rip. ritmo ogni 10 mt
guido palla un tratto 80/100 mt x 6 rip.
scatto)

Giochi a staffette 30 mt x 3 rip. elevata intervallato A squadre


40 mt x 4 rip.
30/50 mt x 5 rip.

Esercitazioni per la 20 mt x 2 rip. elevata intervallato A gruppi


Forza Veloce (skip, 30 mt x 2 rip.
balzata, calciata, 40 mt x 3 rip.
alternata su un arto)

Giochi polisportivi su 25x20 (campetto) elevata gioco A gruppi


spazi ridotti 30x20 (campetto)
35x25 (campetto)

Corse in salita al 5% 30 mt x 4 rip. elevata intervallato Singolo o a coppia


40 mt x 5 rip.
40/50 mt x5 rip.

Lavori con leggero elevata gioco A coppia o a squadra


sovraccarico 1/2/3 Kg

Navette 2 x 10 mt x 5 rip. elevata Intervallato a Singolo o a coppia


3 x 10 mt x 5 rip. gioco

• Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi


• Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti
• Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 8 – 10 anni Età 10 – 12 anni

• Sa valutare la traiettoria della pallla e • Sa tenere una corretta posizione di


sa intervenire attesa
• Sa posizionare le mani in relazione alla • Riesce a bloccare la palla su tiri
traiettoria della palla frontali
• Negli interventi pone il corpo dietro il • Riesce a bloccare la palla in tuffo
pallone • Sa deviare correttamente la palla in
• Si tuffa senza timore tuffo
• E’ agile nei movimenti • Sa compiere gesti tecnici in
movimento
• E’ dotato di buona tecnica individuale
(ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Età 12 – 14 anni Età 14 – 16 anni

• Ha il giusto posizionamento in relazione • Sa rilanciare con le mani


alla distanza del tiratore • Sa rinviare con i piedi
• Sa coprire lo specchio della porta sulle • Copre bene lo specchio della palla in
conclusioni avversarie relazione alla distanza della palla
• Sa valutare e d intervenire su palloni • Sa scegliere il tipo di parata in
alti relazione al tiro avversario
• Ha tempo nelle uscite basse • Ha tempo nelle uscite alte
• Ha tempo di intervento in relazione alla • Ha predisposizione alle uscite
posizione avversario-compagno • Sa dare indicazioni ai compagni
• Ha personalità (capacità di imporsi e di (posizione, disposizione della difesa,
colloquio) della barriera)
• Ha prontezza di intervento sia con i • Ha un rinvio preciso e veloce nelle
piedi che con le mani ripartente dei compagni
• Sa anticipare l’azione degli avversari e
leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE
IL CALCIO”
Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI

Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una
sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri
giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne
metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma
come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale
aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani:
problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie
capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi
istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei
genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed
una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante
segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito
abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano
dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere
vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano
modo di vivere e di praticare sport.

Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI
Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia
dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per
tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco
perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto
regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione
sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da
rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso
corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma.
L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne
possibilità di indagine evidenzia che il calcio:
1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente;
2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato;
3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile;
4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla);
5. la velocità richiesta è elevata;
6. la rapidità richiesta è elevata;
7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto;
8. il dispendio energetico è complessivamente alto;

Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto


strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario
approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali:

• massa magra e sua percentuale


• peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria)
• contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti
quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in
funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta
durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto
alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato
tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di
massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso
reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute
e di forma atletica sarà favorevole .
Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed
evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il
fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione
dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica .
Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i
soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il
dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di
allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del
ruolo ricoperto.
Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei
vari nutrienti calorici che sono:
• GLICIDI = ZUCCHERI
• LIPIDI = GRASSI
• PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE

Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo
vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4
grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere
una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale.
Calcolo del Metabolismo Basale
ETA’ M A S C HI FEMMINE

10 – 17 anni 17.5 x Kg peso ideale + 651 12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni 15.3 x “ “ + 679 14.7 x “ “ + 496

30 – 59 anni 11.6 x “ “ + 879 8.7 x “ “ + 829

60 e oltre 12.3 x “ “ + 609 9.0 x “ “ + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono


indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della
massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra
proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più
indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana.

PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA

Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare


rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più
vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta
di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o
soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore.
La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti
corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione
atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti,
atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le
stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del
giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno
agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni:

1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e


plastico.

2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si


caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto
qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti.

3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei


tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei
micronutrienti.

E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia,
senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari
nutrienti energetici:

I MACRONUTRIENTI

1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri;


2. lipidi o grassi;
3. proteine o protidi;

I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi)

1. vitamine;
2. sali minerali
L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per
elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari
limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate.
Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni
ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa
necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione
risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali.
E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si
discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti
per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che
si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di
accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute
energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività

sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte
ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani,
collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal
senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali

1. carni, pesci, uova;

2. latte e derivati;

3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta;

rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro


di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la
fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di
questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico
quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale
esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino
quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon
consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata
densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto
importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi”
fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il
bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana.
Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del
suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio
che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600
calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed
impegnativa attività sportiva.

ALCUNE AVVERTENZE

Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati;
inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non
accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco
all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica.
Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se
cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi
ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano
anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli
processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta.
Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e
bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici,
ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina
salivare.
Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi
digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita.
Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al
pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di
interferenza limitante la migliore prestazione di gara.

PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di
impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI
Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto. Oppure:
Latte e caffè con biscotti
Spremuta d’arancia/pompelmo
PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due
patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

DOPO L’ALLENAMENTO Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e
basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o
costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure
fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto

PRANZO Spaghetti al pomodoro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti

CENA Risotto alla parmigiana


Carne arrosto o pollo
Insalata o Verdure cotte
Un panino
Frutta fresca
Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con


contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a
parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o
pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Riso alla parmigiana o al burro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti


Spremuta d’arancia/pompelmo
Un frutto
½ porzione di formaggio e/o di prosciutto
Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo) Per climi freddi: latte caldo e miele
Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE,

ISTRUIRE PER ALLENARE,

ALLENARE PER CONOSCERE,

CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL
GIOVANE CALCIATORE CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NAT O I L

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

AL T EZ Z A

BREVILINEO
NORMOLINEO
LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU
INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2

DATA NOME COGNOME Tessera F.I.G.C.

RILEVAZIONI INSUFFICIENTE DISCRETO BUONO


A TEMA

Interesse
verso il gioco

Motricitá
di base

Rapiditá

Spirito
agonistico

Propensione
all’iniziativa

Scelte
razionali

Capacitá di
apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA MAI QUALCHE SEMPRE


SITUAZIONI DI GIOCO VOLTA

In attacco
con
possesso di Gioca in modo istintivo
palla

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco
senza Sostiene l’azione
possesso del compagno
di palla

Si muove
per ricevere

Arresta il portatore
di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4

CAPACITÁ GENERALI MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione)

Sa valutare le traiettorie

Occupa intelligentemente lo spazio

CAPACITÁ DIFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa presidiare una determinata zona

Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile

Capisce quando accettare il duello e quando aspettare

CAPACITÁ OFFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa proteggere la palla

Sa saltare l’avversario

Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione

Sa ricevere e passare la palla

Sa usare entrambi i piedi

Sa capire il punto debole dell’avversario

Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la


palla

Sa offrire collaborazione al portatore di palla

Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI Giudizio


Personalitá
Concentrazione
Coraggio
Fantasia
Disponibilità
Sacrificio
Affidabilità
CAPACITA’ TECNICHE Giudizio
Dominio della palla
Guida della palla
Palleggio
Uso del piede destro
Uso del piede sinistro
Trasmissione della palla
Ricezione della palla
Stop
Dribbling
Colpo di testa
CAPACITA’ TATTICHE Giudizio
Attitudine alla manovra
Presenza nel gioco
Visione di gioco
Gioco senza palla
Capacitá di interdizione
Capacitá di verticalizzare
Gioco a uomo
Gioco a zona
Posizionamento
CAPACITA’ MOTORIE Giudizio
Resistenza
Forza
Velocità
Cap. coordinative

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Allegato n° 6

Data
SOCIETÁ
________________ Categoria Affiliata
A.C. Perugia
Unità di lavoro n° _______________________
_
________________
______________
Minuti Istruttore _

________________ _______________________

Temp Tempi
o parzia
OBIETTIVI ATTIVITA’ (min.) li DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio
e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire
alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- I GIOVANISSIMI -

“SPECIALIZZIAMOCI”

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INTRODUZIONE ED ASPETTI GENERALI

Obiettivo primario in questa fascia di età è sicuramente il consolidamento tecnico e


l’approfondimento e gli sviluppi degli elementi tattici che fino alla categoria Esordienti
erano stati introdotti, e non tutti, solo da un punto di vista cognitivo e di tecnica
applicata. Infatti l’apprendimento tecnico fino all’età di 12 anni è soprattutto
caratterizzato da un marcato e quasi unico incremento dei parametri tecnico-coordinativi
della prestazione, mentre invece dopo lo sviluppo puberale, è possibile aumentare
l’intensità e il miglioramento delle capacità condizionali (forza, velocità e resistenza).
Di notevole importanza nella costruzione del programma e della metodologia
d’insegnamento è l’attenta osservazione e conoscenza del nostro giovane e delle sue
caratteristiche psico-fisiologiche.
Nel periodo puberale dell’intervallo 11/14 anni il soggetto: ha notevole disponibilità ad
apprendere; ma è instabile emotivamente ed ha bisogno di fiducia in se stesso e nelle
proprie capacità. Assume in questo senso notevole importanza una corretta
comunicazione e giuste motivazioni da parte dell’istruttore nell’intento di stimolare
autostima che pregiudica positivamente la crescita generale del nostro giovane
calciatore.
Dal punto di vista fisiologico notevoli differenze rispetto agli Esordienti nel ritmo di
crescita, notate a vista d’occhio. Gli allievi che registrano infatti, il più delle volte, un
anticipato sviluppo morfologico avranno difficoltà coordinative e necessiteranno una
riorganizzazione degli schemi motori di base acquisiti precedentemente.
Il prevalente aumento dell’altezza e il rapporto sfavorevole leva-muscolatura, le nuove
dimensioni somatiche che non corrispondono quasi mai ad una adeguata padronanza
motoria sono caratteristiche costanti che influenzeranno sicuramente la progettazione del
nostro programma didattico con la necessità di considerare obiettivi ed attività
differenziate e finalizzate alla crescita del o dei singoli all’interno del gruppo.
Ciò sarà ancora più vero quando considereremo lavori di sviluppo condizionale sulla
forza, sulla resistenza con le sue componenti aerobiche/anaerobiche lattacide e
alattacide.
Se nell’attività di base fino alla categoria Esordienti, come abbiamo affermato
precedentemente la polivalenza e la multilateralità sono presupposti di crescita del
giovane atleta, soprattutto dal punto di vista tecnico-motorio, nella fase di
specializzazione della categoria Giovanissimi, la multilateralità sarà utilizzata secondo un
indirizzo più specifico, prettamente attinente al calcio.
Nella programmazione didattica gli obiettivi tecnico-tattici sono volti:

• al perfezionamento e alla maggiore acquisizione dei fondamentali tecnici;

• in un ampliamento dei concetti di tecnica applicata che evolvono verso aspetti


tattici veri e propri;

• maggiore orientamento ed adattamento degli stumenti tecnico-tattici alla


situazione di gioco.

Dal punto di vista cognitivo la capacità di analisi e sintesi e la conseguente di


autovalutazione e critica diventano aspetti fondamentali per l’apprendimento tecnico-
tattico sia a livello individuale e sia a livello collettivo.

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PROFILO PSICOMOTORIO. FASE DELLA RAZIONALITÀ.

¾ Capacità di ragionamento astratto, formula ipotesi e trae conclusioni


¾ Immagina ed organizza i fattori a sua disposizione stabilendo le combinazioni tra
loro mediante la memoria
¾ Capacità di sacrificio

¾ Si rafforza lo spirito di gruppo e e si stabilizza l’integrazione al suo interno


¾ Ascesa nell’ambito della realtà sportiva
¾ I rapporti interpersonali si trasferiscono anche al di fuori dell’ambiente sportivo

¾ Scelte precise, mirate e comportamenti razionali

ASPETTI POTENZIALMENTE PRESENTI NEL GIOVANE

Caratteristiche Tecnico-Tattico-Coordinative
¾ Esercitazioni specifiche basate su situazioni reali di gioco gradualmente sempre
più complesse, tecnica applicata e tattica.
¾ Aumenta sempre più il collegamento tra perfezionamento tecnico e tattico, in
modo da trasferire le abilità tecniche durante la competizione.
¾ Inizia una fase teorica di spiegazione sui principi generali del gioco in fase
offensiva e difensiva e sui modi di giocare al calcio.
¾ Dalla alternanza e dalla variazione di posizioni e ruoli alla definizione del ruolo
stesso.
Caratteristiche Fisiche
¾ Miglioramento mirato delle capacità fisiche con risposte qualitative a determinate
sollecitazioni.
¾ Velocità sia come rapidità che come accelerazione con e senza palla.
¾ Forza esplosiva.

FORZA DISCRETA

RAPIDITÁ OTTIMA

RESISTENZA AEROBICA BUONA

RESISTENZA LATTACIDA SUFFICIENTE

MOBILITÁ ARTICOLARE BUONA

CAPACITÁ COORDINATIVE OTTIME

ASPETTI DIDATTICI

• Gradualità nello svolgimento programmatico. Dal semplice al complesso.

• Specializzazione del gesto tecnico da finalizzare nel contesto della tattica


individuale, di reparto e collettiva ovvero nel sistema di gioco.

• Utilizzo di esercitazioni sociometriche in sedute di tattica individuale e collettiva.

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• Preparazione della fase offensiva e difensiva attraverso esercitazioni complesse
che rispecchiano sollecitazioni e difficoltà provenienti dalla gara.

• Favorire una crescente intensità nello sviluppo delle esercitazioni tecniche e


tattiche.

• Continuo monitoraggio attraverso batterie di test mirati alla osservazione ed alla


qualità delle risposte del giovane ai lavori proposti.

• Utilizzo di circuiti tecnico-motori per lavori di forza a carico naturale.

• Comunicazione verbale chiara, confronto aperto con i ragazzi e le loro aspettative,


esaltazione del concetto di gruppo e del fine comune.

OBIETTIVI

Rispetto al correre
• Ampiezza d’azione con l’avversario da contrastare e da inseguire
• Sviluppo di situazioni di gioco in fase offensiva e difensiva
• Sovrapposizioni, corse incrociate e coperture
Rispetto al colpire• Tutti i modi di calciare, come, dove e quando
Rispetto al ricevere• Capacità di previsione e anticipazione delle traiettorie
• Migliore organizzazione anticipata dell’azione successiva
• Azioni combinate
Rispetto allo spostarsi
• Più direzioni d’intervento
• Maggiore comunicazione verbale e non. Movimenti senza palla
• Compiti e riferimenti tattici rispetto ai sistemi di gioco utilizzati
• Conoscenza e valutazione dei punti di forza e dei punti deboli propri e degli avversari

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO

Tattico
40%
All’interno del parametro
suddividiamo in:

TATTICO 40%
•A. Situazionale 15%
•Partita tattica 25%

Fisico
TECNICO 30%
Tecnico
40%
30% •A. Coordinativo 20%
•A. Percettivo 10%

FISICO 30%

Fisico Tecnico-Coordinativo Tattico


• Velocità 20%
• Resistenza 40%
• Forza 40%
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Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

MESOCICLO CARICO TECNICO CARICO TATTICO CARICO FISICO

AGOSTO 25% 30% 45%


SETTEMBRE 30% 30% 40%
OTTOBRE 30% 35% 35%
NOVEMBRE 35% 40% 25%
DICEMBRE 40% 25% 35%
GENNAIO 35% 40% 25%
FEBBRAIO 35% 40% 25%
MARZO 30% 50% 20%
APRILE 30% 55% 15%
MAGGIO 40% 55% 5%

Esemplificazione grafica
60

50

40

30

20

10

0
Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

TECNICO TATTICO FISICO

ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO Tecnico Percettivo Situativo Partita Fisico


Coordinativo Tattica
AGOSTO 15% 10% 10% 20% 45%
SETTEMBRE 20% 10% 10% 20% 40%
OTTOBRE 20% 10% 15% 20% 35%
NOVEMBRE 20% 15% 15% 25% 25%
DICEMBRE 25% 15% 10% 15% 35%
GENNAIO 25% 10% 20% 20% 25%
FEBBRAIO 25% 10% 20% 20% 25%
MARZO 20% 10% 25% 25% 20%
APRILE 20% 10% 25% 30% 15%
MAGGIO 35% 5% 20% 35% 5%

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Esemplificazione Grafica

50

45

40

35

30

25

20

15

10

0
e

o
e

io
re
o

ile
o
br

br

br

ai
ai
st

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ob

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A

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et

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N
S

Tecnico Coordinativo Percettivo Situazionale Partita Tattica Fisico

PROGRESSIONE DIDATTICA PER L’ADDESTRAMENTO TATTICO

Sviluppo del gioco offensivo – Fase di possesso palla

• Smarcamento
• Creazione di spazio
• Sovrapposizione
• Corsa in diagonale
• Incroci
• Corsa in deviazione
• Passaggio a muro
• Passaggio indietro
• Sostegno e appoggio
• Superiorità numerica
• Possesso palla
• Blocco
• Velo

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Sviluppo del gioco difensivo – Fase di non possesso

• Marcamento
• Coperture
• Raddoppi
• Disposizione con marcatura a uomo
• Disposizione mista
• Disposizione a zona
• Pressione
• Pressing
• Fuorigioco

STRUMENTI E METODI PER LO SVOLGIMENTO DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO

Esercitazione analitica
¾ Esercizio
¾ Esercitazione Psicocinetica
¾ Circuiti

Situazioni
¾ Situazione di gioco standard
¾ Situazione semplificata
¾ Situazione complessa
¾ Psicotecnica
¾ Psisotattica

Giochi
¾ Semplificati
¾ Condizionato
¾ A tema
¾ A confronto
¾ Gioco libero

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE

Mesociclo Saper fare individuale Saper fare collettivo

AGOSTO Difesa della palla Dare opportunità al portatore di palla


Trasmissione della palla Comunicazione verbale
Sistemi di gioco

SETTEMBRE Guida della palla Superiorità numerica


Trasmissione Sistemi di gioco
Ricezione
Smarcamento

OTTOBRE Finta e dribbling Finalizzare gioco offensivo


Smarcamento Conclusione a rete Attacco dello spazio
Controllo e tiro in porta Trasmissione della palla e ricerca
della profondità
Sistemi di gioco
NOVEMBRE Marcamento Raddoppio
Anticipo Doppia copertura
Temporeggiamento Organizzare il fuorigioco
Sistemi di gioco
DICEMBRE Gioco di testa Rispetto delle distanze
Trasmissione Contropiede e cambio di gioco
Tiro in porta Gioco senza palla vicino/lontano
Sistemi di gioco

GENNAIO Anticipare Diagonale


Contrastare Difesa a L (scalare marcature)
Fuorigioco
Sistemi di gioco
FEBBRAIO Gioco di testa Fuorigioco
Smarcamento Contromisure al fuorigioco
Tiro in porta Obbligare l’avversario al gioco
esterno
Sistemi di gioco

MARZO Trasmissione e ricezione Superiorità in attacco


Smarcamento per la conclusione Sistemi di gioco
Finta-dribbling e tiro

APRILE Riepilogo Riepilogo

MAGGIO
Test e verifiche Test e verifiche
GIUGNO

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INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI

Gli esercizi proposti sono sviluppati tenendo conto degli obiettivi:

• Tecnica individuale
• Tattica collettiva
• Esercitazioni ad attivazione psicocinetica
• Giochi a tema
• Circuiti tecnico-motori

Tutte le esercitazioni hanno un’indispensabile variabilità, concetto che permette


di poter aumentare il tasso di difficoltà dell’esercizio stesso o modificarne il
contenuto tecnico, tattico o motorio.

STRUTTURAZIONE DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO

defaticante riscalamen.
tecn.individ
part.libera

tatt.individ

part.a tema

tatt.collett.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE


ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta

Movimento senza palla

Movimento/Guida della palla

Palla

Giocatore

Birillo o delimitatore

Porte

Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “Messa in azione psicocinetica”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato di 40 x 40 metri diviso in 4 settori abbiamo:
- orientamento Settore 1 – Sequenza trasmissione della palla (rosso la passa
- adattamento e al giallo e il giallo la passa al blu) con 2 palloni per 12 atleti;
trasformazione Settore 2 – trasmissione della palla da un compagno all’altro
- attivazione pscicocinetica facendo passare la palla tra le porticine; Settore 3 – guida
della palla in slalom sui conetti del colore di competenza (i
Obiettivi tecnico-tattico: rossi guidano sui conetti rossi etc.); Settore 4 – Tecnica a
- trasmissione della palla Coppie (analitico)
- ricezione della palla Al segnale dell’istruttore, tramite il numero di settore, gli atleti
in corsa leggera andranno nel settore ad effettuare gli esercizi
prestabiliti.

Tecnica a coppie in
1
riferimento all’obiettivo
tecnico della seduta

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ESERCIZIO n° 2 - “3c3 + 3”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In due quadrati di 15 mt di lato si posizionano tre squadre di
- orientamento colore diverso. In un quadrato si svolge un 3c3, nell’altro c’è la
- reazione terza squadra. Al segnale dell’istruttore le squadre rosse e blu si
affrontano in un quadrato con l’obiettivo di effettuare un
Obiettivi tecnico- possesso palla con trasmissione e tocco di palla da parte di tutti
tattico: i componenti della squadra. La squadra che riesce in questa
- Trasmissione della palla prima difficoltà trasmette palla all’altra nell’altro quadrato che
- Ricezione della palla cercherá di svolgere lo stesso lavoro con l’opposizione dell’altra
- Smarcamento squadra che si sposterá ad intercettare.
- Marcamento N.B. I tempi di esecuzione dell’esercizio e l’intensitá dello stesso
- Pressione determineranno gli obiettivi condizionali voluti dall’istruttore.

ESERCIZIO n° 3 - “Esercitazione colorata”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In 2 quadrati di 20 x 20 metri si posizionano 4 squadre di colore
- orientamento diverso, in un quadrato blu e gialli e nell’altro rossi e viola. I
- reazione gruppi effettuano un esercitazione di trasmissione e ricezione in
sequenza cromatica obbligata (il blu la passa al giallo e cosi via e
Obiettivi tecnico-tattico: nell’altro quadrato il rosso la passa al viola e cosi via). Ad un
- Trasmissione della palla segnale cromatico dell’allenatore ad esempio viola, i viola
- Ricezione della palla andranno nell’altro quadrato dove i blu e i gialli in superiorità
- Smarcamento numerica dovranno effettuare 6 passaggi consecutivi. L’esercizio
- Superiorità ed inferioritá può essere inizialmente effettuato con le mani o utilizzato per
diverse finalizzazioni tecniche

VIOLA !

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ESERCIZIO n° 4 - “ 1 c 1 ”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In 2 quadrati posti fuori dall’area di rigore si posizionano 1
- adattamento e giocatore per quadrato con funzioni di difensore. Al via
trasformazione dell’allenatore il giocatore Giallo parte in guida della palla
Capacitá condizionale puntando il primo birillo effettuando una finta prestabilita, al
- forza rapida momento di dribblare il birillo, l’allenatore con comando
cromatico segnala la direzione del giocatore giallo che
Obiettivi tecnico-tattico: entrando nel quadrato segnalato effettuerà un 1c1 cercando di
- Finta e dribbling (Vari) uscire dal quadrato per andare al tiro.
- Tiro in porta
- Tecnica applicata
ROSSO

ESERCIZIO n° 5 - “Partita a tema per l’appoggio”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Partita a tema, 2 squadre di 9 giocatori si affrontano su una
- orientamento superficie di 45 x 40 metri. Ai lati del campo 2 zone di 5 metri
- reazione di lunghezza. Disporre nelle 2 zone 2 giocatori per squadra
con funzioni di appoggio nella zona di attacco della propria
Obiettivi tecnico-tattico: squadra. I giocatori nelle zone laterali vanno cambiati ogni 3
- Cross minuti . I giocatori prima di trasmettere la palla nelle zone
- Tiro in porta laterali hanno l’obbligo di effettuare almeno 5 passaggi
- Tecnica applicata consecutivi. Varianti: La partita si gioca con le mani e le
- Blocco difensivo rimesse laterali in fallo laterale. Contrassegnare le 4 zone
laterali con colori diversi e trasmissione nelle zone a comando
cromatico.

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ESERCIZIO n° 6 - “Tecnica in velocità”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Due giocatori (blu e rosso) gareggiano in velocità in un circuito
- orientamento tecnico coordinativo. Il giocatore blu fa un passaggio aereo
- differenziazione con le mani al di sopra del percorso, appena lanciato il pallone
Capacitá condizionali i due giocatori fanno il percorso in slalom tra i paletti e girando
- velocitá intorno ai cerchi, cercando di evitarsi per arrivare alla fine del
percorso. Il primo giocatore che tocca il pallone effettua un
Obiettivi tecnico-tattico: tiro in porta.
- Guida della palla Varianti: percorso tecnico in guida della palla, corsa
- Tiro in porta

ESERCIZIO n° 7 - “Lo stop a seguire”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Nella fase della messa in azione (riscaldamento)
- adattamento e perfezionamento del gesto tecnico dello stop a seguire. Il
trasformazione giallo trasmette la palla al blu e segue nel quadrato, il blu con
- equilibrio dinamico uno stop a seguire con l’esterno del piede destro esce dal lato
del quadrato ed aggira il conetto per trasmettere la palla con
Obiettivi tecnico-tattico: l’interno collo sinistro al rosso e cosi via.
- Trasmissione della palla Varianti: la palla viene trasmessa nel quadrato in traiettoria
- Stop a seguire alta con le mani per la ricezione a seguire di: testa; petto;
interno volo; petto + interno volo.

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ESERCIZIO n° 8 - “Attaccanti e difensori in velocità. Gioco d’attacco.”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Al via dell’allenatore i 3 attaccanti posti sui conetti iniziano la
- orientamento trasmissione della palla in dai e vai, il terzo attaccante che
comincia l’azione è obbligato a trasmettere la palla al quarto
Obiettivi tecnico-tattico: giocatore posto al di fuori dell’area di rigore. Nello stesso
- Trasmissione istante i 2 difensori posti sulla linea di fondo campo in guida
- Ricezione dello palla in slalom, finito lo slalom trasmettono la palla ai
- Superiorità ed Inferioritá compagni in fila e cominciano l’azione difensiva.
- Sovrapposizioni
- Temporeggiamento

ESERCIZIO n° 8a

Descrizione
Variante dell’esercizio n° 8, con l’aggiunta di 2 corridoi laterali per l’esecuzione del cross e del gioco al
volo. Nell’esercitazione le variabili di movimento senza palla da parte degli attaccanti sono molteplici
con possibilità di doppie sovrapposizioni e interscambi.

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ESERCIZIO n° 9 - “2c2 + giocatori esterni “

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato di 15 x 15 metri in cui sono posizionate 4
- orientamento porticine per andare a meta, si svolge un 2c2 + 2 giocatori
- anticipazione motoria esterni per l’interscambio.

Obiettivi tecnico-tattico:
- Trasmissione
- Dribbling
- Interscambi

ESERCIZIO n° 10 - “Combinazioni per il tiro”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Fuori dall’area di rigore, posizionare 2 entrate di colore diverso
- adattamento e per l’ingresso del tiro in porta. Al via dell’allenatore il giocatore
trasformazione giallo trasmette la palla al viola che fa velo per il giocatore blu
Capacitá condizionali che trasmette la palla al giallo che detta il passaggio.
- forza rapida Il giallo punta il birillo e al momento di superarlo effettuando
una finta, l’allenatore determina la sua entrata in uno dei 2
Obiettivi tecnico-tattico: corridoi chiamando il colore stesso.
- Tiro in porta
- Velo

ROSSO !

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ESERCIZIO n° 11 - “Sincronismo e variabilità di passaggio”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Quadrato di 10 x 10 metri , al di fuori di questo 3 giocatori
- adattamento e rossi in possesso palla. Il portatore di palla deve avere sempre
trasformazione 2 possibilità di trasmissione con la possibilità di effettuare in
guida della palla con corsa in diagonale all’interno del
Obiettivi tecnico-tattico: quadrato. I due giocatori blu devono intercettare la palla.
- Guida Smarcarsi in zona luce – collaborazione nello smarcamento.
- Trasmissione
- Smarcamento
- Possesso palla

ESERCIZIO n° 12 - “Partita a tocchi ridotti con stimolo cromatico”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un campo di 40 metri per 30, si gioca 4c 4 con due
- orientamento porticine larghe 2 metri. Il gioco è a tocchi limitati, che
- differenziazione variano in relazione al colore del pallone utilizzato. Questo tipo
di partita stimola la capacità di reazione ad uno stimolo visivo
Obiettivi tecnico-tattico: oltre all’organizzazione di squadra: difatti la limitazione dei
- trasmissione tocchi richiede una maggior collaborazione tra tutti i
- ricezione componenti della squadra in possesso di palla.
- appoggio e sostegno
- cambi di gioco
- tecnica applicata

Bianco – tocchi liberi

Grigio – 1 tocco

Nero – 2 tocchi

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ESERCIZIO n° 13 - “Psicocinetica – psicotecnica - psicotattica”

Gruppo diviso in tre colori

Descrizione
1a con le mani passare la palla al colore diverso
1b con i piedi passare la palla al colore diverso
2 con le mani passare al colore stabilito
2b con i piedi passare la palla al colore stabilito
3 con le mani passare la palla al colore diverso e attaccare
3b con i piedi passare la palla al colore diverso e attaccarlo

Gruppo monocolore con esercizi a difficoltà progressiva

Descrizione
1. con le mani A passa a B e ne occupa la posizione, mentre
B prosegue l’esercitazione con altro compagno
2. sempre lo stesso ma con i piedi
3. con le mani A passa la palla a B che dopo averla ricevuta
la restituisce per favorire il colpo di testa di A con cui la
palla torna nuovamente a B il quale prosegue l’esercizio
con altro compagno mentre A occupa la posizione di B.
4. stesso esercizio con i piedi.
5. con i piedi A passa la palla a B e occupa la posizione di C,
mentre C effettua uno scambio di interno con B che
prosegue l’esercizio con un altro compagno mentre C
occupa la sua posizione.

Gruppo a tre colori con esercizi a difficoltà progressiva

Descrizione
1. Con i piedi il verde passa la palla al colore diverso con i
piedi: verde passa a rosso e lo aggredisce in forma
passiva, rosso evita verde con un dribbling e prosegue
con il colore diverso blu.
2. Con i piedi il verde passa la palla al rosso che la
trasmette al blu il quale effettua uno scambio con il
verde, la palla torna al blu che prosegue l’esercizio.
3. Il verde passa palla al rosso che la restituisce, il verde
passa la palla al blu che la restituisce, il verde passa la
palla al rosso o blu che ricomincia l’esercizio.

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ESERCIZIO n° 14 - “Il Pressing”

Descrizione
1. Con i piedi passare la palla continuamente al colore diverso. Al fischio la squadra che è in
possesso palla insieme al giocatore giallo deve mantenerla mentre le altre due squadre
devono intercettarla.
2. Con i piedi passare la palla continuamente al colore diverso. Al fischio la squadra in
possesso scambia la palla con una delle altre due squadre mentre la terza piú il giocatore
giallo devono intercettarla.
3. N.B. In possesso effettuare almeno 8/10 passaggi.

Descrizione
Con i piedi i giocatori dei tre gruppi si scambiano la palla; al fischio dell’allenatore chi è senza
palla deve di scatto andar a contrastare uno dei 2 avversari in possesso creando situazioni 1c
2.
I giocatori senza palla delle atre 2 squadre fanno altrettanto. La squadra che aggredisce per
prima determina la sequenza obbligando i compagni senza palla dell’attaccato ad aggredire la
squadra di colore diverso (es. verde attacca rosso, blu attacca verde e rosso attacca blu).

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ESERCIZIO n° 15 - “Combinazioni per la conclusione a rete”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In una meta campo si posizionano 2 attaccanti, 2 giocatori
- orientamento esterni a destra, 2 giocatori esterni a sinistra e un centrale
- differenziazione in fase di appoggio. L’esterno sinistro dà la palla in avanti
Capacitá condizionali all’altro esterno che l’appoggia al centrale, il centrale cambia
- velocitá gioco trasmettendo la palla sulla destra per l’esterno destro
che effettua una sovrapposizione sul compagno di linea.
Obiettivi tecnico-tattico: Questi ricevuta la palla in profondità, aggira i conetti
- colpo di testa delimitatori posti in diagonale a fondo campo (per la corretta
- sovrapposizione esecuzione del cross con la giusta postura del corpo e del
- cambi di gioco piede di appoggio) ed effettua un cross per i 2 attaccanti
- profondità e ampiezza rossi che con movimento incrociato andranno sul primo e
secondo palo.
Varianti: aggiunta di un difensore per la superiorità in fase
difensiva. Cross rasoterra per l’esecuzione del velo.

ESERCIZIO n° 16 - “2 c 2 + 2”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato 15 x 15 metri con 4 porticine si effettua un 2c2
- orientamento con 4 corridoi esterni in cui si posizionano 2 giocatori per
- differenziazione squadra con funzione di appoggio e sostegno. I 2 giocatori sono
posizionati uno per il possesso palla e uno per il gioco in
Obiettivi tecnico-tattico: profondità (ultimo passaggio).
- trasmissione
- ricezione
- appoggio e sostegno
- cambi di gioco
- tecnica applicata

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PREPARAZIONE MOTORIA

“LE CATEGORIE GIOVANISSIMI ED ALLIEVI”

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GLI OBIETTIVI DI UNA PREPARAZIONE MOTORIA

1. Fisico atletici. Incremento e ripristino della condizione atletica attraverso il


miglioramento delle capacità condizionali e specifiche del calciatore: mobilità
articolare, flessibilità, forza, resistenza, velocità

2. Tecnici. Valutazione, incremento e miglioramento della capacità tecniche.


Verifica delle carenze su cui intervenire.

3. Tattici. Recupero delle capacità tattico-situazionali a livello individuale e di


gruppo. Impostazione del o dei moduli di gioco.

4. Socio-psicologici. Favorire la disponibilità reciproca, amicizia e spirito di


gruppo. Sensibilizzare concetti di sacrificio, lavoro, concentrazione mezzi per
giungere al risultato sportivo.

ASPETTI GENERALI

DURATA QUANTITA’ NOTE

¾ 3/5 sedute o Prima dell’inizio specifico della preparazione motoria


2/3 sedute consigliamo di effettuare dalle tre alle 5 sedute di
doppie lavoro destinate al risvegli muscolare in cui tra l’altro
(mattina e/o vengono eseguiti i rilievi antropometrici di peso ed
pomeriggio) di altezza. Verrà proposto un lavoro di tipo tecnico (tutti i
capillarizzaziofondamentali tecnici) in aggiunta ad un buon risveglio
ne muscolare tramite esercitazioni di mobilità articolare
con stretching e una corsa aerobica di scarsa intensità.
15 giorni ¾ 8/10 sedute di Ogni seduta di lavoro non dovrà durare più di 90
allenamento minuti.
specifiche In caso di doppia seduta, si consiglia di svolgere il
lavoro di carattere condizionale al mattino, mentre la
¾ 2 gare seconda parte della giornata verrà dedicata al lavoro
amichevoli tecnico-tattico.
Al termine dei 15 giorni di lavoro controllare di nuovo
peso ed altezza con l’effettuazione dei test d’uscita per
la comparazione.

NB. Abbiamo voluto considerare i primi cinque giorni di lavoro come: riattivazione fisica
considerandoli comuni per entrambe le categorie dal punto di vista del carico di lavoro.

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SEDUTE DI RIATTIVAZIONE MUSCOLARE. (Comuni alle categorie Giovanissimi-Allievi)

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
I° 6 min - Corsa blanda
Giorno 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
15 min - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
85/90 10 min - Stretching
min. 15 min - Due mini partite 5 > 5
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
II° Giorno 10 min - Mobilità articolare con stretching
6 min - Corsa blanda
85/90 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
min. 15 min - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
10 min - Stretching
15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
10 min. - Mobilità articolare con stretching
7 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
III° 6 min. - Stretching e palleggio senza condizionamenti
Giorno 6 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
10 min. - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
90/95 7 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
min. 10 min. - Stretching e palleggio senza condizionamenti
15 min. - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
5 min - Stretching
15 min. - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
5 min. - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
IV° Giorno 12 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare
percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m)
80/85 10 min - Stretching
min. 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
10 min - Esercitazioni arti superiori – palla medica 2/3 Kg
15 min - Due mini partite 5 > 5
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
V° Giorno 15 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare
percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m)
105 min 15 min - Addominali e dorsali (10x2x5)
20 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
10 min - Lavoro misto a gruppi: esercizi tattici per un gruppo – salti ostacoli di 60 cm dist. 2mt
15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
6 min - Corsa blanda e stretching

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Preparazione motoria categoria: Giovanissimi

Giorno Quantit Tipo di lavoro


Data à
Tempo
10 min - Corsa lenta
I° Giorno 15 min - Stretching e mobilità articolare
15 min - Ripetizioni: 5 allunghi sui 30 mt con rec di 20’’
95 min 20 min - Fondamentali tecnici
10 min - Esercizi con palla medica di 2/3 kg, per gli arti superiori
20 min - Fondamentali tecnici
5 min - Defaticamento, stretching, scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
5 min - Corsa lenta
II° 15 min - Stretching e mobilità articolare
Giorno 20 min - Test motori: Salto in lungo da fermo, 60 mt, 30 mt, 10 mt
30 min - Fondamentali tecnici
90 min 10 min - Pre-acrobatica
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Corsa media intensità 135-145 f.c.
III° 15 min - Stretching e mobilità articolare
Giorno 20 min - Allunghi su 30 mt, 8 volte, rec 20’’
40 min - Fondamentali tecnici
105 min 10 min - Complementari x la forza, addominali,braccia, (3x8)
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento generale,mobilità articolare e stretching
40 min Ripetizioni: 2 serie di:
500 mt: in 2’45’’, rec 3’
IV° 400 mt: in 2’30’’, rec 2’45’’
Giorno 300 mt: in 2’15’’, rec 2’30’’
Rec tra le serie di 8 min con stretching
110 min 25 min - Fondamentali tecnici
10 min - Potenziamento arti superiori con palla medica di 2/3 kg
15 min - Mini partita
5 min - Defaticamento,scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, messa in moto con pallone, mobilità articolare e stretching
V° Giorno 10 min - Addominali, alti - bassi – obliqui: (3x8)
20 min - Allunghi sui 40 mt con rec di 30’’ - 10 volte
115 min 20 min - Fondamentali tecnici
25 min - Allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ - 5 volte
20 min - Mini partita
5 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
VI° Giorno - Partita amichevole

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
VII° - Riposo
Giorno

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Giorno Quantità Tipo di lavoro
Data Tempo
15 min - Riscaldamento, messa in moto con pallone; mobilità articolare e stretching
20 min - Fondamentali tecnici e Addominali, alti bassi obliqui: (3x8)
20 min - Esercitazioni sui balzi, 15 mt max a piedi uniti, alternati, in accosciata max 110°
20 min - Ripetizioni: 2 serie di: 300 mt in 1’20’’- rec 1’30’’ - 200 mt in 55’ - rec 1’10’’
150 mt in 35’’ - rec 50’’ - 100 mt in 20’’ - rec 30’’
VIII° Rec tra le serie di 5’
Giorno 10 min - Potenziamento arti superiori, piegamenti (3x8)
15 min - Mini partita
115 min 15 min - Defaticamento, scarico colonna, stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching
20 min - Ripetizioni: Circuit training; 3x200 mt, 2x100 mt, 2x 50 mt.
IX° Giorno 15 min - Fondamentali tecnici
10 min - Andature, skip alto basso calciato in 20 mt, 2 serie, + 5 sprint in salita 10 mt
115 min 10 min - Addominali, alti bassi obliqui, (3x8)
20 min - Mini partita
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
5 min - Messa in azione con palla
X° Giorno 30 min - Stretching e mobilità articolare e fondamentali tecnici
15 min - Balzi sui 15 mt, piedi uniti, alternati, in accosciata max 110°
90 min 20 min - Trasformazione: scatti sui 15 mt, rec in corsetta, 5 volte
15 min - Fondamentali tecnici
5 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
20 min - Messa in moto con palla + Stretching e mobilità articolare
10 min - Andature (corsa in skip alto, basso, calciata dietro, balzata laterale)
XI° 35 min - Sprint sui 20 mt, 5 volte con rec 1’ + Allunghi sui 30 mt, 8 volte, rec 20’’
Giorno 30 min - Fondamentali tecnici alternati a potenziamento arti superiori: palla medica 2/3 kg
15 min - Mini partita
120 min 10 min - Defaticamento, scarico della colonna, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching
XII° 25 min - Circuito esplosivo-coordinativo: 4 balzi a piedi pari, 4 alternati, 2 accosciata, ostacoli
Giorno bassi 3 , 2 alti, skip alto basso ( 10mt)
20 min - Trasformazione: 5 sprint sui 30 mt, rec 1’, 5 sprint sui 20 mt, rec 1’, 4 sprint sui 10
100 min mt, tra le serie 2’30’’ rec
30 min - Fondamentali tecnici
10 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
XIII° - Riposo
Giorno

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
XIV° - Partita amichevole
Giorno

Giorno Quantità Tipo di lavoro

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Data Tempo
XV° Giorno - Riposo

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I TESTS

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PERCHE’ TESTARE

L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le


strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni.

SCOPI GENERALI

1. Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico


2. Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione)
3. Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno
4. Costruire gruppi di lavoro omogeneo
5. Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità
6. Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE

1. Orientare i nostri interventi


2. Determinare obiettivi più confacenti
3. Prevedere itinerari individualizzati
4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5.
Modificare in corsa i programmi stabiliti

QUANDO VALUTARE

1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle


caratteristiche del singolo e del gruppo)
2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali
modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e
a lungo termine da analizzare)

STRUMENTI VALUTATIVI

Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali)


Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 20 Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60 Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 1000 Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300 Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60 Battimuro n° 40

Metri 20 Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato
(misurazione forza
potenza per l’efficienza
neuromuscolare)

Funicella 30 salti

Test Individuali Categoria Giovanissimi

ALLIEVO___________________________________________________
DATA
CATEGORIA ________________________________________________
Test di cooper
Metri 1000
Metri 300
Metri 60
Metri 30
Navetta 3 x 10 senza palla
Navetta 3 x 10 con palla
Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO
(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI QUANTITA’ INTENSITA’ METODO ORGANIZZAZIONE

Reazione ad un 30 mt x 6-8 rip. elevata gara Confronto a squadre


segnale con o senza 40 mt x 4-6 rip.
palla (elementi 40 mt x 8 rip.
tecnici)

Percorsi con cambi 60 mt x 4 rip. elevata/blanda intervallato In gruppo con cambio


di ritmo (un tratto 80 mt x 4-6 rip. ritmo ogni 10 mt
guido palla un tratto 80/100 mt x 6 rip.
scatto)

Giochi a staffette 30 mt x 3 rip. elevata intervallato A squadre


40 mt x 4 rip.
30/50 mt x 5 rip.

Esercitazioni per la 20 mt x 2 rip. elevata intervallato A gruppi


Forza Veloce (skip, 30 mt x 2 rip.
balzata, calciata, 40 mt x 3 rip.
alternata su un arto)

Giochi polisportivi su 25x20 (campetto) elevata gioco A gruppi


spazi ridotti 30x20 (campetto)
35x25 (campetto)

Corse in salita al 5% 30 mt x 4 rip. elevata intervallato Singolo o a coppia


40 mt x 5 rip.
40/50 mt x5 rip.

Lavori con leggero elevata gioco A coppia o a squadra


sovraccarico 1/2/3 Kg

Navette 2 x 10 mt x 5 rip. elevata Intervallato a Singolo o a coppia


3 x 10 mt x 5 rip. gioco

• Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi


• Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti
• Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 8 – 10 anni Età 10 – 12 anni

• Sa valutare la traiettoria della pallla e • Sa tenere una corretta posizione di


sa intervenire attesa
• Sa posizionare le mani in relazione alla • Riesce a bloccare la palla su tiri
traiettoria della palla frontali
• Negli interventi pone il corpo dietro il • Riesce a bloccare la palla in tuffo
pallone • Sa deviare correttamente la palla in
• Si tuffa senza timore tuffo
• E’ agile nei movimenti • Sa compiere gesti tecnici in
movimento
• E’ dotato di buona tecnica individuale
(ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Età 12 – 14 anni Età 14 – 16 anni

• Ha il giusto posizionamento in relazione • Sa rilanciare con le mani


alla distanza del tiratore • Sa rinviare con i piedi
• Sa coprire lo specchio della porta sulle • Copre bene lo specchio della palla in
conclusioni avversarie relazione alla distanza della palla
• Sa valutare e d intervenire su palloni • Sa scegliere il tipo di parata in
alti relazione al tiro avversario
• Ha tempo nelle uscite basse • Ha tempo nelle uscite alte
• Ha tempo di intervento in relazione alla • Ha predisposizione alle uscite
posizione avversario-compagno • Sa dare indicazioni ai compagni
• Ha personalità (capacità di imporsi e di (posizione, disposizione della difesa,
colloquio) della barriera)
• Ha prontezza di intervento sia con i • Ha un rinvio preciso e veloce nelle
piedi che con le mani ripartente dei compagni
• Sa anticipare l’azione degli avversari e
leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE
IL CALCIO”
Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI

Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una
sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri
giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne
metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma
come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale
aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani:
problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie
capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi
istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei
genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed
una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante
segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito
abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano
dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere
vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano
modo di vivere e di praticare sport.

Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI
Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia
dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per
tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco
perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto
regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione
sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da
rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso
corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma.
L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne
possibilità di indagine evidenzia che il calcio:
1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente;
2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato;
3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile;
4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla);
5. la velocità richiesta è elevata;
6. la rapidità richiesta è elevata;
7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto;
8. il dispendio energetico è complessivamente alto;

Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto


strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario
approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali:

• massa magra e sua percentuale


• peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria)
• contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti
quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in
funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta
durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto
alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato
tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di
massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso
reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute
e di forma atletica sarà favorevole .
Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed
evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il
fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione
dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica .
Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i
soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il
dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di
allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del
ruolo ricoperto.
Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei
vari nutrienti calorici che sono:
• GLICIDI = ZUCCHERI
• LIPIDI = GRASSI
• PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE

Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo
vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4
grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere
una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale.
Calcolo del Metabolismo Basale
ETA’ MASCHI FEMMINE

10 – 17 anni 17.5 x Kg peso ideale + 651 12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni 15.3 x “ “ + 679 14.7 x “ “ + 496

30 – 59 anni 11.6 x “ “ + 879 8.7 x “ “ + 829

60 e oltre 12.3 x “ “ + 609 9.0 x “ “ + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono


indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della
massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra
proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più
indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana.

PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA

Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare


rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più
vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta
di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o
soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore.
La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti
corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione
atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti,
atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le
stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del
giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno
agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni:

1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e


plastico.

2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si


caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto
qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti.

3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei


tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei
micronutrienti.

E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia,
senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari
nutrienti energetici:

I MACRONUTRIENTI

1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri;


2. lipidi o grassi;
3. proteine o protidi;

I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi)

1. vitamine;
2. sali minerali
L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per
elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari
limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate.
Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni
ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa
necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione
risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali.
E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si
discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti
per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che
si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di
accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute
energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività

sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte
ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani,
collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal
senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali

1. carni, pesci, uova;

2. latte e derivati;

3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta;

rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro


di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la
fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di
questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico
quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale
esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino
quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon
consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata
densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto
importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi”
fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il
bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana.
Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del
suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio
che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600
calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed
impegnativa attività sportiva.

ALCUNE AVVERTENZE

Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati;
inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non
accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco
all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica.
Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se
cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi
ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano
anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli
processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta.
Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e
bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici,
ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina
salivare.
Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi
digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita.
Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al
pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di
interferenza limitante la migliore prestazione di gara.

PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di
impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI
Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto. Oppure:
Latte e caffè con biscotti
Spremuta d’arancia/pompelmo
PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due
patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

DOPO L’ALLENAMENTO Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e
basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o
costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure
fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto

PRANZO Spaghetti al pomodoro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti

CENA Risotto alla parmigiana


Carne arrosto o pollo
Insalata o Verdure cotte
Un panino
Frutta fresca
Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con


contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a
parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o
pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Riso alla parmigiana o al burro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti


Spremuta d’arancia/pompelmo
Un frutto
½ porzione di formaggio e/o di prosciutto
Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo) Per climi freddi: latte caldo e miele
Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE,

ISTRUIRE PER ALLENARE,

ALLENARE PER CONOSCERE,

CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL
GIOVANE CALCIATORE CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO
NORMOLINEO
LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU
INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2

DATA NOME COGNOME Tessera F.I.G.C.

RILEVAZIONI INSUFFICIENTE DISCRETO BUONO


A TEMA

Interesse
verso il gioco

Motricitá
di base

Rapiditá

Spirito
agonistico

Propensione
all’iniziativa

Scelte
razionali

Capacitá di
apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA MAI QUALCHE SEMPRE


SITUAZIONI DI GIOCO VOLTA

In attacco
con
possesso di Gioca in modo istintivo
palla

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco
senza Sostiene l’azione
possesso del compagno
di palla

Si muove
per ricevere

Arresta il portatore
di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4

CAPACITÁ GENERALI MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione)

Sa valutare le traiettorie

Occupa intelligentemente lo spazio

CAPACITÁ DIFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa presidiare una determinata zona

Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile

Capisce quando accettare il duello e quando aspettare

CAPACITÁ OFFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa proteggere la palla

Sa saltare l’avversario

Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione

Sa ricevere e passare la palla

Sa usare entrambi i piedi

Sa capire il punto debole dell’avversario

Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la


palla

Sa offrire collaborazione al portatore di palla

Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI Giudizio


Personalitá
Concentrazione
Coraggio
Fantasia
Disponibilità
Sacrificio
Affidabilità
CAPACITA’ TECNICHE Giudizio
Dominio della palla
Guida della palla
Palleggio
Uso del piede destro
Uso del piede sinistro
Trasmissione della palla
Ricezione della palla
Stop
Dribbling
Colpo di testa
CAPACITA’ TATTICHE Giudizio
Attitudine alla manovra
Presenza nel gioco
Visione di gioco
Gioco senza palla
Capacitá di interdizione
Capacitá di verticalizzare
Gioco a uomo
Gioco a zona
Posizionamento
CAPACITA’ MOTORIE Giudizio
Resistenza
Forza
Velocità
Cap. coordinative

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Allegato n° 6

Data
SOCIETÁ
________________ Categoria Affiliata
A.C. Perugia
Unità di lavoro n° _______________________
_
________________
______________
Minuti Istruttore _

________________ _______________________

Temp Tempi
o parzia
OBIETTIVI ATTIVITA’ (min.) li DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio
e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire
alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- GLI ALLIEVI -

“IL CONSOLIDAMENTO TECNICO E


L’ORGANIZZAZIONE TATTICA”

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INTRODUZIONE ED ASPETTI GENERALI

Profilo psicologico

Nel passaggio dall’ ultimo anno dei Giovanissimi al primo anno degli Allievi il giovane
attraversa una situazione psicologica che lo rende:

• di umore incostante: scontroso, apatico e a volte esuberante e vivace

• disorientato: è cambiato lo schema corporeo e il corpo non risponde alle


richieste. Durante la maturazione, diventerà in questi due anni;

• razionale: meno emotività e scelte sempre più adeguate alle situazioni;

• disponibile: l’apprendimento diventa una costante verso il conseguimento del


risultato sportivo, diventato sempre più importante;

• stabile: comincia la ristrutturazione dello schema corporeo che raggiunge la


maturità, finiscono i peggioramenti nell’esecuzione dei movimenti e si raggiunge
la stabilità del gesto.Arrivano in questo momento il rifiuto ai valori e alle abitudini
degli adulti e le conseguenti difficoltà di rapporto. Di contro cresce lo spirito di
appartenenza ad un Gruppo, integrazione ed identità, sia in ambito sportivo che
extrasportivo.

Ritroverà un’identità rassicurante che ha perso nel passaggio da fanciullo ad adolescente


e che lo condurrà verso l’età adulta.

INDIRIZZI DELL’ADDESTRAMENTO

Tecnico-Tattico-Coordinative
¾ Lavori individualizzati su esercizi specifici e complessi basati su situazioni di gioco.

¾ Richieste tattiche sempre più variate e variabili.


¾ Organizzazione/divisione dei compiti all’interno della tattica individuale, di reparto e di
squadra.

¾ Principi generali di gioco in fase offensiva e difensiva. Sistemi di gioco.


Fisico

¾ Miglioramento mirato delle capacità fisiche con risposte qualitative. Velocità sia come
rapidità che come accelerazione con e senza pallone.
¾ Incrementare il lavoro sulla forza veloce soprattutto dai 13 ai 15 anni.
¾ Continue sollecitazioni nell’ambito della mobilità articolare (si stabilizza intorno ai 16).
¾ Resistenza di breve e medio periodo progressivamente dopo i 15 anni

¾ Forza massima dopo i 15 anni (in rapporto al grado di maturazione del soggetto, al
peso e all’altezza).

FORZA BUONA / OTTIMA


RAPIDITÁ SUFFICIENTE / BUONA
RESISTENZA AEROBICA BUONA
RESISTENZA LATTACIDA BUONA / OTTIMA
MOBILITÁ ARTICOLARE SUFFICIENTE / BUONA
CAPACITÁ COORDINATIVE DISCRETE

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OBIETTIVI DEL PROGETTO DIDATTICO

Rispetto al correre

• Ampiezza d’azione con l’avversario da contrastare e da inseguire

• Sviluppo di situazioni di gioco in fase offensiva e difensiva

• Sovrapposizioni, corse incrociate e coperture

Rispetto al colpire
• Tutti i modi di calciare, come, dove e quando
Rispetto al ricevere
• Capacità di previsione e anticipazione delle traiettorie

• Migliore organizzazione anticipata dell’azione successiva

• Azioni combinate
Rispetto allo spostarsi

• Più direzioni d’intervento

• Maggiore comunicazione verbale e non. Movimenti senza palla

• Compiti e riferimenti tattici rispetto ai sistemi di gioco utilizzati

• Conoscenza e valutazione dei punti di forza e dei punti deboli propri e degli avversari

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO

Tattico
50%
All’interno del parametro
suddividiamo in:

TATTICO 50%
•A. Situazionale 20%
•Tatt. individuale 15%
•Tatt. reparto 35%

Tecnico Fisico •Sistemi di gioco 30%


15% 35%
TECNICO 15%
•A. Coordinativo 15%

FISICO 35%
Fisico Tecnico-Coordinativo Tattico
• Velocità 20%
• Resistenza 40%
• Forza 40%
Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

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MESOCICLO CARICO TECNICO CARICO TATTICO CARICO FISICO

AGOSTO 10% 25% 65%


SETTEMBRE 15% 30% 55%
OTTOBRE 10% 40% 50%
NOVEMBRE 10% 60% 30%
DICEMBRE 10% 45% 45%
GENNAIO 10% 55% 35%
FEBBRAIO 15% 60% 25%
MARZO 20% 55% 25%
APRILE 25% 60% 15%
MAGGIO 25% 70% 5%

Esemplificazione grafica
80

70

60

50

40

30

20

10

0
Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio

TECNICO TATTICO FISICO

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ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO Tecnico Situativo Partita Fisico


Coordinativo Tattica
Percettivo
AGOSTO 15% 10% 20% 45%
SETTEMBRE 20% 10% 20% 40%
OTTOBRE 20% 15% 20% 35%
NOVEMBRE 20% 15% 25% 25%
DICEMBRE 25% 10% 15% 35%
GENNAIO 25% 20% 20% 25%
FEBBRAIO 25% 20% 20% 25%
MARZO 20% 25% 25% 20%
APRILE 20% 25% 30% 15%
MAGGIO 35% 20% 35% 5%

Esemplificazione Grafica

70

60

50

40

30

20

10

0
e

io
e

io
re
o

ile
o
br

br

br

ai
st

z
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ob

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M
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A
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M
A

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Fe
G
et

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N
S

Tecnico Coordinativo Percettivo Situazionale Partita Tattica Fisico

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FASI SENSIBILI IN AMBITO MOTORIO

Nel lavoro di addestramento sarà fondamentale rispettare le cosiddette ‘fasi sensibili’,


cioè le tipologie di stimolo adatto alle caratteristiche tipiche di questa età:

FORZA - Incremento della Forza Veloce, lavori di forza massima solo dopo i 15 anni,
meno sensibile lo sviluppo della Forza Resistente
VELOCITA’ - Modesto incremento della Velocità e della Rapidità sino ai 15 anni, dopo
lavorare sull’ampiezza e la frequenza dei passi. Stretta connessione con lo sviluppo della
Forza Veloce
RESISTENZA - Aerobica fino ai 14/15 anni, dopo comincia lo sviluppo della componente
lattacida.
DESTREZZA - Mobilità Articolare in antitesi all’aumento di Forza, è consigliato il
mantenimento; le Capacità Coordinative invece mostrano la crescita del controllo motorio
attraverso le capacità di Adattamento e Trasformazione e di Combinazione dei
movimenti.

PERCENTUALIZZAZIONE ANNUALE DELLE CAPACITÀ CONDIZIONALI

60%
60%
55% 60% 50% AEROBICA
50% 45% LATTACIDA
50%
RAPIDITA'
40%
40% 30% VELOCITA'
30%
VELOCE
20% RESISTENTE
MASSIMA
10%
10% CAPACITA' COORDINATIVE
0%
RESISTENZA VELOCITA' FORZA DESTREZZA MOBILITA'ARTICOLARE

ADDESTRAMENTO TECNICO E TATTICO

Caratteri Tecnici

¾ La tecnica andrà allenata in funzione delle variabili: posizione di compagni,


avversari-traiettorie del pallone.
¾ Sviluppo della precisione del gesto in regimi di stanchezza psico-fisica.
¾ Sviluppo della rapidità di esecuzione del gesto in adattamento alle mutevoli
condizioni di gara.

Caratteri Tattici

¾ Tattica Individuale: i compiti dell’ allievo in relazione al ruolo occupato.


¾ Tattica di Reparto: inserimento dei valori della tattica individuale nella tattica di
reparto; insegnamento delle tipologie di difesa: zona; uomo; mista;
organizzazione del gioco d’attacco.
¾ Tattica di Squadra: organizzazione del gioco collettivo attraverso la spiegazione
dei sistemi di gioco; organizzazione nelle fase di possesso e di non possesso palla;
organizzazione sulle Palle Inattive.

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE

Mesociclo Saper fare individuale Saper fare collettivo

AGOSTO Verifiche Sistema di gioco: sviluppo in fase


Lavoro individualizzato offensiva e difensiva;
Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e
Punti Deboli)

SETTEMBRE Trasmissione in movimento Sistema di gioco: sviluppo in fase


Smarcamento offensiva e difensiva;
Tiro Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e
Dribbling Punti Deboli)
Controllo palla

OTTOBRE Trasmissione in movimento Gioco e ricerca della profondità


Smarcamento Attaccare lo spazio
Tiro Schemi ombra
Dribbling Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e
Controllo palla Punti Deboli)
Pressing e Possesso di palla
(Contromisure)
NOVEMBRE Gioco aereo Ricerca dell’ampiezza di gioco
Cambio di gioco Pressing e possesso di palla
(Contromisure)
DICEMBRE Contrastare Diagonale e difesa a L
Anticipare Fuorigioco ( Organizzazione )
Trasmissione su spazio libero Raddoppio e doppia copertura

GENNAIO Sintesi Sintesi


Verifiche/test Verifiche/test
FEBBRAIO Anticipare/contrastare Il fuorigioco
Marcamento Contromisure al fuorigioco avversario

MARZO Dominio della palla Giocare in profondità


Trasmissioni della palla Attaccare lo spazio
Smarcamento Pressing
Dribbling e tiro Possesso di palla

APRILE Gioco aereo Ricerca dell’ampiezza di gioco


Cambio di gioco Schemi ombra

MAGGIO Sintesi Sintesi


Lavoro individualizzato Verifiche finali
GIUGNO Verifiche finali

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METODOLOGIE ADDESTRATIVE

Per un proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati nella programmazione annuale,


alfine di attuare delle progressioni didattiche efficaci, dobbiamo tener conto delle
seguenti metodologie addestrative proponendo esercizi che facilitino:
- La ricerca della precisione esecutiva finalizzata al concetto tattico.

- Il gioco in profondità e la ricerca della porta, l’attacco degli spazi, raddoppi e


doppia copertura.

- Obiettivi tattici prefissati presenti nelle gare.

- Il miglioramento dei duelli sia su azioni individuali, che nel quadro del
comportamento dell’intera squadra.

- I tempi di esecuzione e la diminuzione del numero di tocchi sia in giochi di


possesso sia prima di un tiro in porta.

Ciò attraverso strumenti e mezzi quali:

¾ modificare la grandezza delle porte;


¾ creare zone vietate alla corsa e/o alla guida della palla e/o al passaggio e/o al tiro
in porta;
¾ proporre esercitazioni a gioco continuo, poiché c’è alternanza fra conquista e
perdita del pallone e ciò conduce i giovani a perdere concentrazione;
¾ variare le dimensioni degli spazi di lavoro;
¾ accelerare I tempi di esecuzione e la diminuzione del numero di tocchi sia in
giochi di possesso sia prima di un tiro in porta;
¾ ricercare il gioco in profondità e la ricerca della porta, l’attacco degli spazi in fase
di possesso palla, i raddoppi e doppia copertura in difesa;
¾ migliorare i duelli sia su azioni individuali, che nel quadro del comportamento
dell’intera squadra;
¾ specifici esercizi tecnici anche da palla ferma: calci d’angolo, punizioni,
contropiedi.

Ed esercitazioni tipo su:

¾ possesso di palla;
¾ pressing;
¾ diagonali e modi di scalare;
¾ marcamenti/smarcamenti;
¾ movimenti senza palla;
¾ fuorigioco;
¾ sovrapposizioni;
¾ corse incrociate;
¾ esercizi ombra e esercizi con avversari attivi e passivi;
¾ palle inattive;
¾ schemi per il gioco d’attacco.

Situazioni di gioco e partite tattiche quali:

¾ 3c2; 4c3; 4c4; 5c4; 6c4; 11c11

¾ Giochi a tema tattico

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RIFLESSIONI

Esiste un modello di istruttore tecnico ?


Secondo noi no, ma sicuramente esiste un modo di essere istruttore, migliore di altri!
Sarà capace sicuramente quell’istruttore che instaurerà un clima positivo all’interno del
gruppo, che farà vivere a tutti i suoi atleti una esperienza sportiva positiva, vissuta con
passione e soprattutto il più a lungo possibile.
Essere un buon istruttore di calcio giovanile, significa infatti, far amare questo sport,
alleggerendo i toni che la mitizzazione dello status di “calciatore professionista” esaspera
troppo spesso.
Un’indagine effettuata poco tempo fa all’interno del mondo calcistico giovanile ha
disegnato tra l’altro un vero e proprio profilo di quale caratteristiche dovrebbe avere un
buon istruttore, secondo i giovani:

- competente sul piano tecnico-tattico;


- supporto ed aiuto nei momenti di difficoltà;
- leader democratico, giusto che sa dare indicazioni;
- capace di ascoltare i giudizi e i consigli altrui.

e i difetti che non dovrebbe avere:

- non sapersi imporre;


- avere preferenze;
- non tenere in debito conto le opinioni dei giocatori;
- non trasmettere grinta.

Penso che da questa semplice analisi possiamo trarre le indicazioni necessarie per
raffigurare il nostro modello di istruttore.
Tornando all’analisi specifica di questa fascia d’età, di questa categoria, di questa
“definitiva specializzazione” dovremmo riflettere sul fatto di avere dinanzi a noi un
giocatore da considerare ormai adulto. Da ciò un dilemma: testa o gambe?
La guida che abbiamo provato a suggerirVi, non pretende di risolvere o di rispondere
definitivamente a tale quesito, ma supportare la Vostra scelta con l’esperienza maturata
in questi anni, fatta di errori ma soprattutto di riscontri positivi.
I testi, i saggi, le videocassette sono sicuramente validi supporti, ma non potranno mai
sostituire l’attività di campo, il dialogo, il confronto, la sperimentazione anche i litigi se
costruttivi! A ciò la capacità di sapersi proiettare sul pianeta giovanile, di scendere dal
nostro piedistallo di “mister” e ponendoci sempre tante domande sul nostro lavoro:

- Sappiamo ascoltare i ragazzi?


- Siamo in grado di metterci in discussione?
- Riusciamo a valutare la bontà del nostro lavoro?
- Riusciamo ad adeguarci alle esigenze e alle psicologie dei nostri giovani?
- Sappiamo motivarli?
- Pretendiamo che siano loro ad adeguarsi a noi?

Se sapremo rispondere a tali quesiti avremo sicuramente costruito buona parte della
nostra programmazione, ricordando che gli insegnamenti tecnici, tattici e fisici
attecchiranno, saranno coadiuvati e si consolideranno, solo se i nostri giovani
ritroveranno in noi: credibilità, leadership, lealtà e soprattutto aiuto.

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INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI

La prima parte conterrà esercitazioni per la tecnica applicata in situazioni di gioco.


Continueremo con alcuni fondamentali tattici sempre trattati con progressioni didattiche
che troveranno applicazione in situazioni di gioco. Passeremo poi ad esercitazioni tattiche
nel reparto sia per la fase difensiva che per quella offensiva. Si analizzerà poi un aspetto
secondo noi fondamentale: lo sviluppo del possesso di palla e l’importanza del pressing
nella fase di riconquista della stessa. Le partite tattiche e le partite ombra ci aiuteranno a
organizzare la nostra tattica di squadra, il sistema di gioco. Chiuderemo con un esempio
di esercitazione psicocinetica applicata ad una fase importantissima dell’impostazione di
gioco, la transizione.

ESEMPIO DI PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DELL’ATTIVITA’ E


SUDDIVISIONE TEMATICA ALL’INTERNO DELLA SEDUTA DI LAVORO

PERIODO DI ATTIVITA’ 1. PERIODO PREPARATORIO : Fine Agosto – Primi Settembre


2. PERIODO GARA : Settembre – Dicembre Gennaio – Maggio
3. PERIODO SOSTA : Fine Dicembre – Primi Gennaio

SEDUTE SETTIMANALI Sarebbero consigliate da 3 a 4 sedute settimanali + la Gara

DURATA E STRUTTURA Dai 100’ ai 120’ a seconda degli obiettivi della Seduta.
DELLA SEDUTA
Fasi
20’ - Riscaldamento attraverso Esercitazioni di Tecnica e Psicotecnica
30’ - Lavoro Fisico e/o tecnico-tattico attraverso Situazioni di Gioco
20’ - Partita Tattica e/o lavoro condizionale
30’ - Partita Libera

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE


ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta

Movimento senza palla

Movimento/Guida della palla

Palla

Giocatore

Birillo o delimitatore

Porte

Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “Progressione sulla ricezione orientata”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative 1 – il blu passa la palla al rosso che riceve e orienta il controllo
- orientamento verso la porticina laterale formata dai 2 delimitatori, e va a
- differenziazione prendere il suo posto passando esternamente alla porticina sul
- reazione lato opposto.
2 – il blu passa la palla al rosso con una parabola, il rosso gira
Obiettivi tecnico-tattico: intorno al delimitatore e riceve orientando il controllo verso la
- controllo orientato porticina opposta a quella che nel frattempo è stata occupata
- ricezione dal blu. Sono importanti i tempi di esecuzione per la
correttezza dell’esercizio.
3 – il blu passa al rosso e corre ad attaccarlo, il rosso riceve e
orienta il controllo in una porticina evitando l’attacco del blu.
Variante: ricezione su passaggio radente con interno dx e sx,
su passaggio alto con interno ed esterno dx e sx, di petto,
orientate alternativamente sulla porticina dx e sx.

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ESERCIZIO n° 2 - “Esercizio per il cross”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu (fig.a) che
- orientamento sceglie uno dei due quadrati per l’inserimento.
- differenziazione Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che sceglie il
- reazione quadrato per l’inserimento lasciato libero dal difensore giallo che
parte dentro la porta. (fig.b)
Obiettivi tecnico-tattico: Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che sceglie uno
- guida della palla dei due quadrati per l’inserimento,
- cross cercando di eludere la marcatura del giallo. (fig.c)
- smarcamento Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che dopo aver
- marcamento eluso la marcatura del giallo vicino a lui, sceglie per l’inserimento
- blocchi il quadrato lasciato libero dall’altro giallo che parte dentro la porta
(fig.d). Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che per
il movimento di secondo tempo, approfittando dell’inserimento del
suo compagno su un quadrato seguito dal difensore, può scegliere
il quadrato libero (fig.e). Il rosso guida la palla sul fondo e crossa
per il blu che approfittando del blocco del suo compagno ai gialli,
si inserisce su uno dei due quadrati per la conclusione (fig. f).

fig. a fig. b fig. c

fig. d fig. e fig. f

blocc

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ESERCIZIO n° 3 - “Trasmissione e creazione di spazio”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Il blu palleggia (fig.a), quando mette la palla a terra e alza la
- orientamento testa per vedere la posizione del rosso (contatto visivo),
- differenziazione quest’ultimo effettua un movimento di inganno sul difensore
- reazione passivo giallo e corre incontro al blu per ricevere palla (1),
restituirla sulla corsa dello stesso (2) e aggirare il difensore
Obiettivi tecnico-tattico: per ricevere il passaggio in profondità (3). I due blu vicini si
- trasmissione scambiano la palla (fig. b), quando quello posizionato sulla dx
- tiro ferma la palla e alza la testa per guardare il rosso (contatto
- smarcamento visivo), quest’ultimo effettua un movimento di inganno sul
difensore giallo attivo e corre incontro al blu per ricevere la
palla ed effettuare il Dai e Vai allo scopo di andare al tiro in
porta.
Diventano fondamentali alcuni concetti:
- posizione dell’attaccante in diagonale rispetto al
portatore di palla
- rispettare i tempi dell’inserimento
- cercare la profondità in presenza del contatto visivo e
la palla calciabile
- principi dello smarcamento

fig. a
fig. b

3
3

2
2

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ESERCIZIO n° 4 - “Doppia trasmissione e creazione di spazio”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Il blu palleggia (fig. a), quando mette palla a terra e guarda il
- orientamento campo (visione periferica), il giallo viene incontro e scambia
- differenziazione con lui, sul passaggio di ritorno, il blu chiama il rosso dx o sx,
- reazione il prescelto scatterà in profondità a ricevere il passaggio
(scegliendo il tempo giusto dell’inserimento). I due blu in
Obiettivi tecnico-tattico: basso si scambiano la palla (fig. b), quando uno dei due
- trasmissione stoppa la palla e comincia l’azione verticale, il compagno
- temporeggiamento centrale fa un movimento di inganno e correndo incontro alla
- tagli palla, la restituisce di prima al portatore, che a sua volta
- smarcamento lancia l’esterno che ha fatto il movimento in profondità.
Variante: Il blu in possesso di palla dopo aver servito
l’attaccante centrale corre indietro per aggirare il delimitatore
esterno la partenza e poi va a ricevere il passaggio di ritorno
dell’attaccante (2), per poi servire in profondità. Questo per
fare in modo che l’attaccante tenga la palla fino all’arrivo del
compagno imparando a leggere la marcatura e favorire anche
lo smarcamento a sostegno in velocità. Il blu che va in
profondità può scegliere il taglio in diagonale davanti al
difensore (3).

fig. a fig. b

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ESERCIZIO n° 5 - “Progressione didattica per l’anticipo difensivo”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative I quattro rossi posti all’esterno del quadrato grande (30x30
- orientamento fig.a), si passano la palla pronti a colpire uno dei quattro coni
- differenziazione che compongono il quadrato piccolo interno (15x15). All’interno
- reazione di quest’ultimo i blu devono intercettare il pallone diretto ai coni,
prendendo posizione rispetto alla posizione della palla e al cono
Obiettivi tecnico-tattico: più vicino e uscendo dal quadrato scegliendo il tempo giusto
- anticipo difensivo (timing). I quattro rossi all’esterno del quadrato grande (30x30
- marcamento fig. b) giocano la palla con lo scopo di far pervenire ai due
compagni rossi all’interno del quadrato piccolo (15x15) il
pallone. N.B. Lo scopo dei due difensori blu all’interno del
quadrato piccolo è quello di marcare i due rossi e anticiparli sul
passaggio dei quattro rossi esterni.

fig. a fig. b

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ESERCIZIO n° 6 - “Progressione didattica per la fase offensiva”

Obiettivi motori:
Capacita coordinative
- orientamento
- differenziazione
- adattamento e trasformazione

Obiettivi tecnico-tattico:
- Superiorità, inferiorità e parità numerica

Descrizione
Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. a), contro un’attaccante rosso
aiutato da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla
conclusione risolvendo la situazione di inferiorità numerica.
Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. b), contro un’attaccante rosso
aiutato da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla
conclusione risolvendo la situazione di parità numerica, generata dall’inserimento del giocatore
rosso che serve il compagno nella zona di attacco.
Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. c), contro due attaccanti rossi
aiutati da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito degli attaccanti è quello di andare alla
conclusione risolvendo la situazione di superiorità numerica, generata dall’inserimento del
giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco.
In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si
posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. d). Due difensori blu giocano nella zona di
attacco delimitata, contro un’attaccante rosso aiutato da due compagni fuori dalla zona. Il
compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di inferiorità
numerica aiutato anche dai due rossi laterali.
In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si
posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. e). Due difensori blu giocano nella zona di
attacco delimitata, contro un’attaccante rosso aiutato da due compagni fuori dalla zona. Il
compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di parità
numerica, generata dall’inserimento del giocatore rosso che serve il compagno nella zona di
attacco, aiutato anche dai due rossi laterali.
In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si
posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. f). Quattro difensori blu (o tre a seconda del
modulo difensivo usato) giocano nella zona di attacco delimitata, contro due attaccanti rossi,
aiutati da due compagni fuori dalla zona. Il compito degli attaccanti è quello di andare alla
conclusione risolvendo la situazione di inferiorità numerica, generata dall’inserimento del
giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco, aiutato anche dai due rossi laterali.

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fig. a fig. b

fig. c fig. d

fig. e fig. f

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ESERCIZIO n° 7 - “Difesa in inferiorità. Meccanismi di copertura”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Sei giocatori blu in possesso di palla devono cercare di portare
- orientamento il pallone dentro il cerchio, non potendo attraversarlo con un
- differenziazione lancio, ma facendo circolare la palla a terra fuori da esso.
- reazione I quattro difensori rossi devono impedirlo disponendosi in
- adattamento e attacco del portatore di palla e con copertura a triangolo o
trasformazione piramide da parte degli altri tre. Conquistano un punto se in
riescono a portare a loro volta la palla fuori del quadrato
Obiettivi tecnico-tattico: (40x40). Variante: L’istruttore può preparare dei palloni da
- Copertura inserire nel gioco quando vengono allontanati per proporre
- collaborazione difensiva una esercitazione a pressione.
- possesso palla
- transizione

ALL.

ESERCIZIO n° 8 - “Pressing in situazione 6c6”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Sei giocatori rossi in un quadrato, si scambiano di prima
- orientamento intenzione il pallone. Ad un segnale dell’istruttore, due dei sei
- differenziazione giocatori blu che nel frattempo si muoveva lungo il perimetro
- reazione incominciano l’azione di pressing all’interno del quadrato.
- adattamento e Successivamente entrano anche gli altri, uno alla volta, fino ad
trasformazione arrivare al 6 c 6.

Obiettivi tecnico-tattico:
- pressing
- possesso palla

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ESERCIZIO n° 9 - “Quattro mini squadre in 5 c 5”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Due squadre composte da 5 giocatori si affrontano su un
- orientamento campo ridotto. Le altre due disposte come in figura giocano di
- differenziazione sponda e contribuiscono a tenere sempre in gioco il pallone
- reazione con la squadra in possesso di palla. Al termine del tempo
- adattamento e prestabilito, si invertono le squadre interne con quelle esterne.
trasformazione
Capacità condizionali
- potenza aerobica

Obiettivi tecnico-tattico:
- pressing
- possesso palla

ESERCIZIO n° 10 - “Possesso palla con Jolly”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato 40 x 40 disponiamo i giocatori come in figura.
- orientamento I giocatori rossi devono mantenere il possesso di palla,
- differenziazione ostacolati dai giocatori blu all’interno del quadrato, mentre i
- reazione gialli fungono da Jolly e giocano in questo caso insieme ai
- adattamento e rossi. Impostiamo la rotazione dei colori a tempo prestabilito o
trasformazione quando uno dei due colori, compresi i Jolly, perdono il
possesso palla.
Obiettivi tecnico-tattico:
- pressing
- possesso palla

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ESERCIZIO n° 11 - “Possesso palla in situazione gara”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative La squadra in possesso di palla si limita a fare possesso
- orientamento alternando passaggi lunghi ed altri corti, la squadra in non
- differenziazione possesso di palla, senza contrasto, deve invece coprire gli
- reazione spazi mantenendo la squadra stretta e corta con particolare
- adattamento e attenzione alle traiettorie di palla, in quanto per entrare in
trasformazione possesso di essa si deve necessariamente intercettare il
passaggio; intercettata la palla, toccherà ai nuovi possessori
Obiettivi tecnico-tattico: effettuarne il possesso.
- pressing
- possesso palla
- copertura degli spazi

ESERCIZIO n° 12 - “Gara ombra. Simulazioni tattiche”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Mettiamo in campo la nostra squadra secondo il modulo che
- orientamento decideremo di adottare. L’azione inizia dal Portiere su uno dei
- differenziazione difensori, giocando contro un avversario immaginario. Il
- reazione giocatore in possesso di palla dovrà passare la palla ad un
- adattamento e compagno che è nel suo campo visivo. La squadra dovrà
trasformazione organizzare una azione di attacco finalizzata alla conclusione.
Variante: l’allenatore potrà limitare il numero di tocchi – la
Obiettivi tecnico-tattico: squadra imposterà l’azione di attacco secondo le istruzioni
- sistema di gioco in dell’allenatore.
possesso palla

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ESERCIZIO n° 13 - “Gara ombra psicocinetica”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Mettiamo in campo la nostra squadra secondo il modulo che
- orientamento decideremo di adottare, facendo indossare ai giocatori delle
- differenziazione casacche colorate diverse a seconda dei reparti (fig. a). L’azione
- reazione inizia dal Portiere su uno dei difensori, giocando contro un
- adattamento e avversario immaginario.
trasformazione Il giocatore in possesso di palla dovrà passare la palla sempre
ad un compagno di un colore diverso. La squadra dovrà
Obiettivi tecnico-tattico: organizzare una azione di attacco finalizzata alla conclusione.
- sistema di gioco in Variante: disporre colori diversi per catene cinetiche verticali
possesso palla (fig. b). ES. nel 4-3-3 Dif.Est Dx - Centr.Est Dx – Att.Est.Dx
- psicocinetica

fig a fig. b

ESERCIZIO n° 14 - “Conquistiamo la profondità”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative Due squadre si affrontano in un campo diviso in tre zone: due
- orientamento di attacco e una di centrocampo. Attraverso il possesso di
- differenziazione palla a tocchi limitati e gioco rasoterra, devono liberare un
- reazione giocatore nelle zone di attacco, zone dove le squadre non
- adattamento e possono rientrare in difesa. In una progressione le modalità di
trasformazione ingresso per la conclusione a rete saranno:
- con un Uno-Due
Obiettivi tecnico-tattico: - con un taglio in profondità
- Gioco in profondità - con un cambio di gioco (unica occasione in cui sarà possibile
- Cambi di gioco alzare la palla).

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ESERCIZIO n° 15 - “Psicocinetica per la transizione”

Obiettivi motori: Descrizione


Capacita coordinative In un quadrato, dimensionato in base al numero di giocatori e
- orientamento alla loro abilità, si sistemano tre o quattro gruppi di giocatori
- differenziazione con casacche di colore diverso.
- reazione Il rosso passa la palla con le mani ad un blu e va a fare
- adattamento e pressing su quest’ultimo.Nello stesso momento i compagni del
trasformazione rosso attaccano gli altri giocatori blu.
Il giocatore blu, che ha ricevuto la palla dal rosso, sull’attacco
Obiettivi tecnico-tattico: di quest’ultimo scarica la palla su un giocatore giallo, che si
- Transizione comporta alla stessa maniera.
Variante: acquisita una certa padronanza, proponiamo
l’esercitazione con i piedi.

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PREPARAZIONE MOTORIA

“LE CATEGORIE GIOVANISSIMI ED ALLIEVI”

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GLI OBIETTIVI DI UNA PREPARAZIONE MOTORIA

1. Fisico atletici. Incremento e ripristino della condizione atletica attraverso il


miglioramento delle capacità condizionali e specifiche del calciatore: mobilità
articolare, flessibilità, forza, resistenza, velocità

2. Tecnici. Valutazione, incremento e miglioramento della capacità tecniche.


Verifica delle carenze su cui intervenire.

3. Tattici. Recupero delle capacità tattico-situazionali a livello individuale e di


gruppo. Impostazione del o dei moduli di gioco.

4. Socio-psicologici. Favorire la disponibilità reciproca, amicizia e spirito di


gruppo. Sensibilizzare concetti di sacrificio, lavoro, concentrazione mezzi per
giungere al risultato sportivo.

ASPETTI GENERALI

DURATA QUANTITA’ NOTE

¾ 3/5 sedute o Prima dell’inizio specifico della preparazione motoria


2/3 sedute consigliamo di effettuare dalle tre alle 5 sedute di
doppie lavoro destinate al risvegli muscolare in cui tra l’altro
(mattina e/o vengono eseguiti i rilievi antropometrici di peso ed
pomeriggio) di altezza. Verrà proposto un lavoro di tipo tecnico (tutti i
capillarizzaziofondamentali tecnici) in aggiunta ad un buon risveglio
ne muscolare tramite esercitazioni di mobilità articolare
con stretching e una corsa aerobica di scarsa intensità.
15 giorni ¾ 8/10 sedute di Ogni seduta di lavoro non dovrà durare più di 90
allenamento minuti.
specifiche In caso di doppia seduta, si consiglia di svolgere il
lavoro di carattere condizionale al mattino, mentre la
¾ 2 gare seconda parte della giornata verrà dedicata al lavoro
amichevoli tecnico-tattico.
Al termine dei 15 giorni di lavoro controllare di nuovo
peso ed altezza con l’effettuazione dei test d’uscita per
la comparazione.

NB. Abbiamo voluto considerare i primi cinque giorni di lavoro come: riattivazione fisica
considerandoli comuni per entrambe le categorie dal punto di vista del carico di lavoro.

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SEDUTE DI RIATTIVAZIONE MUSCOLARE. (Comuni alle categorie Giovanissimi-Allievi)

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
I° 6 min - Corsa blanda
Giorno 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
15 min - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
85/90 10 min - Stretching
min. 15 min - Due mini partite 5 > 5
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
II° Giorno 10 min - Mobilità articolare con stretching
6 min - Corsa blanda
85/90 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
min. 15 min - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
10 min - Stretching
15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
10 min. - Mobilità articolare con stretching
7 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
III° 6 min. - Stretching e palleggio senza condizionamenti
Giorno 6 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
10 min. - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
90/95 7 min. - Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt
min. 10 min. - Stretching e palleggio senza condizionamenti
15 min. - Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm)
5 min - Stretching
15 min. - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
5 min. - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
IV° Giorno 12 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare
percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m)
80/85 10 min - Stretching
min. 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
10 min - Esercitazioni arti superiori – palla medica 2/3 Kg
15 min - Due mini partite 5 > 5
6 min - Corsa blanda e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
6 min - Corsa blanda
10 min - Mobilità articolare con stretching
V° Giorno 15 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare
percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m)
105 min 15 min - Addominali e dorsali (10x2x5)
20 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi)
10 min - Lavoro misto a gruppi: esercizi tattici per un gruppo – salti ostacoli di 60 cm dist. 2mt
15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9
6 min - Corsa blanda e stretching

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Preparazione motoria categoria: Giovanissimi

Giorno Quantit Tipo di lavoro


Data à
Tempo
10 min - Corsa lenta
I° Giorno 15 min - Stretching e mobilità articolare
15 min - Ripetizioni: 5 allunghi sui 30 mt con rec di 20’’
95 min 20 min - Fondamentali tecnici
10 min - Esercizi con palla medica di 2/3 kg, per gli arti superiori
20 min - Fondamentali tecnici
5 min - Defaticamento, stretching, scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
5 min - Corsa lenta
II° 15 min - Stretching e mobilità articolare
Giorno 20 min - Test motori: Salto in lungo da fermo, 60 mt, 30 mt, 10 mt
30 min - Fondamentali tecnici
90 min 10 min - Pre-acrobatica
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Corsa media intensità 135-145 f.c.
III° 15 min - Stretching e mobilità articolare
Giorno 20 min - Allunghi su 30 mt, 8 volte, rec 20’’
40 min - Fondamentali tecnici
105 min 10 min - Complementari x la forza, addominali,braccia, (3x8)
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento generale,mobilità articolare e stretching
40 min Ripetizioni: 2 serie di:
500 mt: in 2’45’’, rec 3’
IV° 400 mt: in 2’30’’, rec 2’45’’
Giorno 300 mt: in 2’15’’, rec 2’30’’
Rec tra le serie di 8 min con stretching
110 min 25 min - Fondamentali tecnici
10 min - Potenziamento arti superiori con palla medica di 2/3 kg
15 min - Mini partita
5 min - Defaticamento,scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, messa in moto con pallone, mobilità articolare e stretching
V° Giorno 10 min - Addominali, alti - bassi – obliqui: (3x8)
20 min - Allunghi sui 40 mt con rec di 30’’ - 10 volte
115 min 20 min - Fondamentali tecnici
25 min - Allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ - 5 volte
20 min - Mini partita
5 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
VI° Giorno - Partita amichevole

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
VII° - Riposo
Giorno

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Giorno Quantità Tipo di lavoro
Data Tempo
15 min - Riscaldamento, messa in moto con pallone; mobilità articolare e stretching
20 min - Fondamentali tecnici e Addominali, alti bassi obliqui: (3x8)
20 min - Esercitazioni sui balzi, 15 mt max a piedi uniti, alternati, in accosciata max 110°
20 min - Ripetizioni: 2 serie di: 300 mt in 1’20’’- rec 1’30’’ - 200 mt in 55’ - rec 1’10’’
150 mt in 35’’ - rec 50’’ - 100 mt in 20’’ - rec 30’’
VIII° Rec tra le serie di 5’
Giorno 10 min - Potenziamento arti superiori, piegamenti (3x8)
15 min - Mini partita
115 min 15 min - Defaticamento, scarico colonna, stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching
20 min - Ripetizioni: Circuit training; 3x200 mt, 2x100 mt, 2x 50 mt.
IX° Giorno 15 min - Fondamentali tecnici
10 min - Andature, skip alto basso calciato in 20 mt, 2 serie, + 5 sprint in salita 10 mt
115 min 10 min - Addominali, alti bassi obliqui, (3x8)
20 min - Mini partita
5 min - Defaticamento, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
5 min - Messa in azione con palla
X° Giorno 30 min - Stretching e mobilità articolare e fondamentali tecnici
15 min - Balzi sui 15 mt, piedi uniti, alternati, in accosciata max 110°
90 min 20 min - Trasformazione: scatti sui 15 mt, rec in corsetta, 5 volte
15 min - Fondamentali tecnici
5 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
20 min - Messa in moto con palla + Stretching e mobilità articolare
10 min - Andature (corsa in skip alto, basso, calciata dietro, balzata laterale)
XI° 35 min - Sprint sui 20 mt, 5 volte con rec 1’ + Allunghi sui 30 mt, 8 volte, rec 20’’
Giorno 30 min - Fondamentali tecnici alternati a potenziamento arti superiori: palla medica 2/3 kg
15 min - Mini partita
120 min 10 min - Defaticamento, scarico della colonna, stretching e scioltezza

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
15 min - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching
XII° 25 min - Circuito esplosivo-coordinativo: 4 balzi a piedi pari, 4 alternati, 2 accosciata, ostacoli
Giorno bassi 3 , 2 alti, skip alto basso ( 10mt)
20 min - Trasformazione: 5 sprint sui 30 mt, rec 1’, 5 sprint sui 20 mt, rec 1’, 4 sprint sui 10
100 min mt, tra le serie 2’30’’ rec
30 min - Fondamentali tecnici
10 min - Defaticamento, scioltezza e stretching

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
XIII° - Riposo
Giorno

Giorno Quantità Tipo di lavoro


Data Tempo
XIV° - Partita amichevole
Giorno

Giorno Quantità Tipo di lavoro

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Data Tempo
XV° Giorno - Riposo

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I TESTS

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PERCHE’ TESTARE

L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le


strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni.

SCOPI GENERALI

1. Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico


2. Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione)
3. Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno
4. Costruire gruppi di lavoro omogeneo
5. Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità
6. Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE

1. Orientare i nostri interventi


2. Determinare obiettivi più confacenti
3. Prevedere itinerari individualizzati
4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5.
Modificare in corsa i programmi stabiliti

QUANDO VALUTARE

1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle


caratteristiche del singolo e del gruppo)
2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali
modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e
a lungo termine da analizzare)

STRUMENTI VALUTATIVI

Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali)


Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 20 Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60 Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti

SENZA PALLA CON PALLA

Metri 1000 Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300 Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60 Battimuro n° 40

Metri 20 Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato
(misurazione forza
potenza per l’efficienza
neuromuscolare)

Funicella 30 salti

Test Individuali Categoria Giovanissimi

ALLIEVO___________________________________________________
DATA
CATEGORIA ________________________________________________
Test di cooper
Metri 1000
Metri 300
Metri 60
Metri 30
Navetta 3 x 10 senza palla
Navetta 3 x 10 con palla
Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO
(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI QUANTITA’ INTENSITA’ METODO ORGANIZZAZIONE

Reazione ad un 30 mt x 6-8 rip. elevata gara Confronto a squadre


segnale con o senza 40 mt x 4-6 rip.
palla (elementi 40 mt x 8 rip.
tecnici)

Percorsi con cambi 60 mt x 4 rip. elevata/blanda intervallato In gruppo con cambio


di ritmo (un tratto 80 mt x 4-6 rip. ritmo ogni 10 mt
guido palla un tratto 80/100 mt x 6 rip.
scatto)

Giochi a staffette 30 mt x 3 rip. elevata intervallato A squadre


40 mt x 4 rip.
30/50 mt x 5 rip.

Esercitazioni per la 20 mt x 2 rip. elevata intervallato A gruppi


Forza Veloce (skip, 30 mt x 2 rip.
balzata, calciata, 40 mt x 3 rip.
alternata su un arto)

Giochi polisportivi su 25x20 (campetto) elevata gioco A gruppi


spazi ridotti 30x20 (campetto)
35x25 (campetto)

Corse in salita al 5% 30 mt x 4 rip. elevata intervallato Singolo o a coppia


40 mt x 5 rip.
40/50 mt x5 rip.

Lavori con leggero elevata gioco A coppia o a squadra


sovraccarico 1/2/3 Kg

Navette 2 x 10 mt x 5 rip. elevata Intervallato a Singolo o a coppia


3 x 10 mt x 5 rip. gioco

• Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi


• Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti
• Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 8 – 10 anni Età 10 – 12 anni

• Sa valutare la traiettoria della pallla e • Sa tenere una corretta posizione di


sa intervenire attesa
• Sa posizionare le mani in relazione alla • Riesce a bloccare la palla su tiri
traiettoria della palla frontali
• Negli interventi pone il corpo dietro il • Riesce a bloccare la palla in tuffo
pallone • Sa deviare correttamente la palla in
• Si tuffa senza timore tuffo
• E’ agile nei movimenti • Sa compiere gesti tecnici in
movimento
• E’ dotato di buona tecnica individuale
(ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Età 12 – 14 anni Età 14 – 16 anni

• Ha il giusto posizionamento in relazione • Sa rilanciare con le mani


alla distanza del tiratore • Sa rinviare con i piedi
• Sa coprire lo specchio della porta sulle • Copre bene lo specchio della palla in
conclusioni avversarie relazione alla distanza della palla
• Sa valutare e d intervenire su palloni • Sa scegliere il tipo di parata in
alti relazione al tiro avversario
• Ha tempo nelle uscite basse • Ha tempo nelle uscite alte
• Ha tempo di intervento in relazione alla • Ha predisposizione alle uscite
posizione avversario-compagno • Sa dare indicazioni ai compagni
• Ha personalità (capacità di imporsi e di (posizione, disposizione della difesa,
colloquio) della barriera)
• Ha prontezza di intervento sia con i • Ha un rinvio preciso e veloce nelle
piedi che con le mani ripartente dei compagni
• Sa anticipare l’azione degli avversari e
leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE
IL CALCIO”
Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI

Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una
sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri
giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne
metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma
come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale
aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani:
problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie
capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi
istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei
genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed
una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante
segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito
abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano
dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere
vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano
modo di vivere e di praticare sport.

Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI
Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia
dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per
tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco
perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto
regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione
sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da
rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso
corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma.
L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne
possibilità di indagine evidenzia che il calcio:
1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente;
2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato;
3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile;
4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla);
5. la velocità richiesta è elevata;
6. la rapidità richiesta è elevata;
7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto;
8. il dispendio energetico è complessivamente alto;

Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto


strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario
approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali:

• massa magra e sua percentuale


• peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria)
• contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti
quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in
funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta
durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto
alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato
tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di
massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso
reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute
e di forma atletica sarà favorevole .
Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed
evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il
fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione
dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica .
Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i
soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il
dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di
allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del
ruolo ricoperto.
Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei
vari nutrienti calorici che sono:
• GLICIDI = ZUCCHERI
• LIPIDI = GRASSI
• PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE

Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo
vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4
grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere
una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale.
Calcolo del Metabolismo Basale
ETA’ MASCHI FEMMINE

10 – 17 anni 17.5 x Kg peso ideale + 651 12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni 15.3 x “ “ + 679 14.7 x “ “ + 496

30 – 59 anni 11.6 x “ “ + 879 8.7 x “ “ + 829

60 e oltre 12.3 x “ “ + 609 9.0 x “ “ + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono


indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della
massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra
proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più
indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana.

PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA

Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare


rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più
vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta
di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o
soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore.
La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti
corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione
atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti,
atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le
stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del
giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno
agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni:

1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e


plastico.

2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si


caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto
qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti.

3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei


tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei
micronutrienti.

E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia,
senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari
nutrienti energetici:

I MACRONUTRIENTI

1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri;


2. lipidi o grassi;
3. proteine o protidi;

I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi)

1. vitamine;
2. sali minerali
L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per
elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari
limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate.
Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni
ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa
necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione
risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali.
E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si
discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti
per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che
si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di
accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute
energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività

sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte
ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani,
collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal
senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali

1. carni, pesci, uova;

2. latte e derivati;

3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta;

rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro


di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la
fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di
questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico
quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale
esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino
quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon
consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata
densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto
importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi”
fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il
bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana.
Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del
suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio
che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600
calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed
impegnativa attività sportiva.

ALCUNE AVVERTENZE

Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati;
inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non
accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco
all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica.
Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se
cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi
ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano
anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli
processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta.
Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e
bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici,
ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina
salivare.
Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi
digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita.
Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al
pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di
interferenza limitante la migliore prestazione di gara.

PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di
impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI
Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto. Oppure:
Latte e caffè con biscotti
Spremuta d’arancia/pompelmo
PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due
patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

DOPO L’ALLENAMENTO Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e
basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o
costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure
fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto

PRANZO Spaghetti al pomodoro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti

CENA Risotto alla parmigiana


Carne arrosto o pollo
Insalata o Verdure cotte
Un panino
Frutta fresca
Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con


contorno di riso pilaff.
Frutta fresca
Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremute, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo)

CENA Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo


oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a
parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o
pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino.
Frutta fresca o sciroppata.
Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale

COLAZIONE Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia


Un frutto
Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO Riso alla parmigiana o al burro


Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello
Insalata o verdure fresche, crude o cotte
Un panino
Frutta fresca
Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30 Tè al limone o al latte con biscotti


Spremuta d’arancia/pompelmo
Un frutto
½ porzione di formaggio e/o di prosciutto
Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta


(circa un’ora dopo) Per climi freddi: latte caldo e miele
Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE,

ISTRUIRE PER ALLENARE,

ALLENARE PER CONOSCERE,

CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL
GIOVANE CALCIATORE CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO
NORMOLINEO
LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU
INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2

DATA NOME COGNOME Tessera F.I.G.C.

RILEVAZIONI INSUFFICIENTE DISCRETO BUONO


A TEMA

Interesse
verso il gioco

Motricitá
di base

Rapiditá

Spirito
agonistico

Propensione
all’iniziativa

Scelte
razionali

Capacitá di
apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA MAI QUALCHE SEMPRE


SITUAZIONI DI GIOCO VOLTA

In attacco
con
possesso di Gioca in modo istintivo
palla

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco
senza Sostiene l’azione
possesso del compagno
di palla

Si muove
per ricevere

Arresta il portatore
di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4

CAPACITÁ GENERALI MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione)

Sa valutare le traiettorie

Occupa intelligentemente lo spazio

CAPACITÁ DIFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa presidiare una determinata zona

Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile

Capisce quando accettare il duello e quando aspettare

CAPACITÁ OFFENSIVA MAI QUALCHE SEMPRE


VOLTA

Sa proteggere la palla

Sa saltare l’avversario

Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione

Sa ricevere e passare la palla

Sa usare entrambi i piedi

Sa capire il punto debole dell’avversario

Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la


palla

Sa offrire collaborazione al portatore di palla

Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI Giudizio


Personalitá
Concentrazione
Coraggio
Fantasia
Disponibilità
Sacrificio
Affidabilità
CAPACITA’ TECNICHE Giudizio
Dominio della palla
Guida della palla
Palleggio
Uso del piede destro
Uso del piede sinistro
Trasmissione della palla
Ricezione della palla
Stop
Dribbling
Colpo di testa
CAPACITA’ TATTICHE Giudizio
Attitudine alla manovra
Presenza nel gioco
Visione di gioco
Gioco senza palla
Capacitá di interdizione
Capacitá di verticalizzare
Gioco a uomo
Gioco a zona
Posizionamento
CAPACITA’ MOTORIE Giudizio
Resistenza
Forza
Velocità
Cap. coordinative

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Allegato n° 6

Data
SOCIETÁ
________________ Categoria Affiliata
A.C. Perugia
Unità di lavoro n° _______________________
_
________________
______________
Minuti Istruttore _

________________ _______________________

Temp Tempi
o parzia
OBIETTIVI ATTIVITA’ (min.) li DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio
e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire
alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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