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Ivo Beolè

Dialettologia occitana 2
Il languedocien
Lo scopo di questo viaggio fra i dialetti occitani in Francia, Spagna e
Italia (iniziato nel n° 93 di V. U.) è innanzitutto liberare diversi tipi di testi in oc-
citano dalle ‘catene’ delle varie ortografie, in modo da fornire al lettore una tra-
scrizione il più possibile fedele della pronuncia reale di questi testi. In secondo
luogo mi sono proposto di suggerire delle norme di decodifica che possano es-
sere usate per una lettura autonoma di nuovi testi in occitano.

La grafia utilizzata
Per le trascrizioni ho usato la grafia dell'Escolo dóu Po, con alcuni
adattamenti. Ecco i principali:

Semivocali
[i] [ou] quando sono semivocali o semiconsonanti vengono scritte in
uno stile tipografico diverso: ièro, aouro (oppure ièro, aouro).

Consonanti
[ch] fricativa prepalatale sorda: it. pesce, fr. chat
[tch] affricata corrispondente: it. pece, sp. mucho
[j] fricativa prepalatale sonora: fr. jaune, portoghese janela
[dj] affricata corrispondente: it. gelo, ingl. jeep
[ts] affricata alveolare sorda: it. zucchero, antico sp. caçar
[dz] affricata alveolare sonora: it. zeta, antico sp. razon
[lh] [nh] [th] consonanti palatalizzate: sp. llegar, it. vigna, gascon beth
[b] fricativa bilabiale come in sp. cantaba

I confini linguistici del languedocien


Bisogna subito affrontare la questione dei limiti ‘interni’ del languedo-
cien. Nella ‘Nazione Occitana’1 François Fontan ipotizza l’esistenza di un dia-
letto, il guyennais, che comprenderebbe: a nord, i sottodialetti rouergat, gévau-
danais, aurillacois; a ovest, l’agenais, il quercinois, l’albigeois. Questi sottodia-
letti, considerati parte del languedocien dalla quasi totalità dei linguisti occitani,
hanno effettivamente una loro originalità. Nel loro complesso, presentano so-
stanzialmente due caratteri distintivi:
a)passaggio ad o di a tonico nasale o di a pretonico, (campano 
compono); questa caratteristica è tipica soprattutto delle parlate del nord
1
François Fontan, 1982, La Nazione Occitana, Frassino, pag. 35.
b)depalatalizzazione di tch, dj in ts, dz (fatchfats, biladjebiladze)
questa caratteristica è tipica soprattutto delle parlate occidentali.
Quali che siano le valutazioni linguistiche, o anche politiche, di questa
presa di posizione di Fontan, è indubbio che suddividere in due regioni (Lan-
guedoc e Guyenne) un’area molto vasta, comprendente una dozzina di sotto-
dialetti, è molto pratico a livello espositivo. Adotterò perciò la sua classificazio-
ne, includendo però nel Languedoc il dialetto delle Cévennes (annesso da Fon-
tan alla Guyenne), in quanto non presenta i due caratteri di cui sopra, cioè la
velarizzazione da a pretonico e nasale e la depalatalizzione delle affricate.
La cartina seguente evidenzia quelli che sono i confini del Languedoc
secondo Fontan. Le linee tratteggiate indicano i confini fra sottodialetti.

Il Languedoc secondo Fontan. Le Vigan/Lu Vigon è di dialetto cévenol.

Tratti distintivi del languedocien


È possibile mettere in evidenza i tratti distintivi di questo dialetto attra-
verso il confronto con le parlate confinanti. Quanto segue è stato tratto da Pier-
re Bec2: la parola languedocienne viene sempre data per prima.

a)-Confronto fra languedocien e catalano:


1. madür / madur : il catalano non palatalizza la u latina
2. sieja, uelh / sitja, ull: il catalano non dittonga ĕ, ǒ latine
3. fait, causa / fet, cosa
4. disètz, pè <PEDE / dieu, peu: caduta di s intervocalica prima dell’ac-
cento e vocalizzazione in u di tz/d finali in catalano
5. luna, bèla, cana <BELLA, CANNA / lluna, bella, canya: il catalano
palatalizza <L> iniziale, <LL> e <NN> latine
6. comba, benda / coma, bena
7. catre, gardar / quatre, guardar: il catalano (come l’italiano e lo spa-
gnolo) conserva la pronuncia labiovelare di qu latino e w germanico
8. il catalano neutralizza le vocali atone: questa fenomeno, riscontrabile
spesso nelle parlate nord-occitane, è inesistente in languedocien.

b)-Confronto fra languedocien e gascon (il gascon condivide con il


catalano le opposizioni 6. e 7. dell’elenco precedente):
1. lait / lèit
2. forn, farina / horn, haria in gascon la n intervocalica cade e la f vie-
ne trasformata in aspirazione (h)

2
Pierre Bec, 1963, La langue occitane, Parigi, P.U.F., pag. 46 e seguenti.
3. riu, rat, libre / arriu, arrat, libe: a prostetica in gascon prima di r ini-
ziale, e caduta di r nei gruppi br, dr, tr
4. bèl, bèla / bèth, bèra: il gascon palatalizza <LL> finale latina in th e
trasforma <LL> intervocalica in r

c)-Confronto fra languedocien e provençal:


1. pa(n) / pan: in provençal la n finale non cade
2. in provençal si mantiene la labiodentale v, che diventa b in languedo-
cien (anche se la grafia normalizzata nasconde questo fenomeno:
fabo / favo, scritto fava in entrambi i casi)
3. bèl, nadal, miralh / bèu, nadau, mirau: il provençal vocalizza (in u)
lh occitano e <L> o <LL> finali latine
4. pòrtas, lop, bèc / pòrta(s), lo(p), bè(c): in provençal cadono sia il
morfema flessionale del plurale (s), sia molte consonanti finali.

d)-Confronto fra languedocien e guyennais:


1. campano / compono: v. sopra
2. patcho, passedjà / patso, passedzà (oppure patchio, possedjià
nelle parlate settentrionali)
3. il guyennais dittonga ò aperto in uo: còp, fònt / cuòp, fuònt
4. in guyennais la l intervocalica viene trasformata in g, u, v: pala /
paga, paua, pava).

I sottodialetti
Il languedocien ha i seguenti sottodialetti:
1)a ovest il tolosano, il centrale (Castelnaudary, Carcassonne), il fu-
xéen (Foix), il narbonnais. Un quinto dialetto, il donésanais (Ax, St-Paul-de-
Fenouillet) si avvicina molto al fuxéen, e sono entrambi influenzati dal catala-
no. Il tolosano risente dell’influenza del gascon e solo in questo si distingue
dal centrale. Il narbonnais è un dialetto di transizione verso il languedocien
orientale. Nel complesso, queste parlate sono molto conservative, e almeno in
un tratto, la non-palatalizzazione di <CT> latino (LACTE>lait), si ricollegano al
gascon e al catalano (rispettivamente, lèit e llet), opponendosi sia al castiglia-
no (leche) che al resto delle parlate occitane (che hanno lach o lats)
2)a est il biterrois (Béziers), il montpelliérain e il cévenol. Questi dia-
letti risentono dell’influenza del provenzale, che aumenta con l’avvicinarsi delle
rive del Rodano, e presentano l’evoluzione LACTE>lach.

Béziers
Nel compilare la seguente tabella ho fatto riferimento al libro De la lan-
gue au pays di P. Lagarde e A. Lafont 3, che presenta brani letterari nei diversi
sottodialetti del languedocien. Nella prima riga si riporta la forma normalizzata,
che è l’unica ammessa dai sostenitori di questa grafia per la trascrizione di
quasi tutte le varianti (la parlata di riferimento è quella centrale: si omettono le
varianti delle altre parlate che coincidono con la forma centrale). È interessante
notare come certi grafemi in nessun dialetto o sottodialetto corrispondono alla
pronuncia reale. Amics, plurale di amic (amico) non risuona in alcuna parte
dell’Occitania: si trovano però le quattro forme amìts, amìtch, amìs e amì, che
sono presenti anche nel Languedoc.

I sotto-dialetti linguadociani secondo P. Lagarde e A. Lafont

VERBI PLURALI AFFRICATE PALATALI ALTRE VA-


E LIQUIDE RIANTI
grafia disi còp, còps vilatge alh, filha caissa
‘normaliz- disiá amic, amics vilatjòt bèla, cèl civada
zata’ disiatz sèrp, sèrps pagelar luènh lach/lait
naut, nauts barrejar cana meisson
centrale dizi cop, cots bilatche al, filho càicho
(e tolosano) dizió amìc, amìts bilatchòt bèlo, sèl sibado
diziàts sèrp, sèrs pa(d)jelà l(u)èn lait
nàout, nàous barre(d)jà cano meisoù
Foix- alh, filho lèit
Donézan bèlho
l(u)ènh
canho
Narbonne dizió / sèl / sèou càiso /
dizié càicho
Béziers dizié cop, cotch patchelà càiso
diziàs amìc, amìtch barretchà latch
sèrp, sèrs misoù
Montpellier dize cop, cos patchelà al, fiia càisa
amìc, amìs barretchà sèou sibada/ si-
sèr, sèrs vada
nàou, nàous latch
Cévennes dizié co, co viladje Fiio càiso
(Alès) amì, amì padjelà sivado
barredjà latch
Cévennes dizió cop, cos biladje Filho sibado
(Le Vigan) amìc, amìs

Testi esemplificativi
Trascrivo due testi letterari provenienti da zone del Languedoc, il tolo-
sano e le Cévennes, molto distanti fra loro.

3
P. Lagarde e A. Lafont, 1951, De la langue au pays, Tolosa, Privat
Il primo è del poeta Pierre Goudouli, vissuto a Tolosa fra il 1580 e il
1649. Il titolo completo del componimento, di cui sono riportate le prime quattro
strofe, è: Stansos a l’hurouso memorio d’Henric le Gran, Inbincible rey de Fra-
nço et de Nabarro. Si tratta, come si capisce dal titolo, di un poema che cele-
bra Enrico IV di Francia (re occitanòfono) che Goudouli scrisse nel 1610, dopo
la morte del sovrano.
Il secondo è del marchese di La Fare-Alais (1791-1846), poeta di Alès
e del ‘pays Raïol’ (Cévennes): sono le prime due strofe di ‘La festo das morts’,
poema prima pubblicato su un giornale locale, poi raccolto nel volume Las Ca-
stagnados, pubblicato nel 1844.
I due brani vengono riportati sia nella grafia originale degli autori (in
pratica quella francese), sia in grafia normalizzata: è possibile così con il con-
fronto delle versioni farsi un’idea abbastanza chiara tanto della pronuncia ori-
gnale, quanto delle deviazioni dalla pronuncia reale imposte dalla normalizza-
zione. I brani in grafia originale sono tratti da un’antologia di A. Berry 4, mentre i
versi di Goudouli sono ‘normalizzati’ da R. Lafont 5 e quelli di La Fare-Alais da
P. Lagarde e A. Lafont6.

GOUDOULI

STANSOS.
Jantis Pastourelets que, dejouts las oumbretos,
Sentèts apazima le calimas del jour,
Tant que les auzelets per saluda l'Amour,
Uflon le gargaillol de milo cansourietos,

Petits Rius, doun l'argen beziadomen gourrino,


Pradets, oun le plaze nous enbesco les èls,
Quand la joueno sasou bous cargo de ramèls,
Augèts coussi se plaing uno Nympho Moundino:

« Quand, del coumu malheur uno niboul escuro


Entrumic la clartat de moun astre plus bèl,
Yeu disi quand la mort, dan le tailh d'un coutèl,
Crouzèc lé grand Henric sul libre de Naturo,

« De roumècs de doulou moun armo randurado,


Fugic del grand Soulel la pamparrugo d'or,
Per ana dins un roc ploura d'èl et de cor
Del partèrro frances la bèlo flou toumbado... »

ESTANÇAS
Jantis pastorelets que, dejós las ombretas,
sentètz apasimar le calimàs del jorn,
tant que les auselets, per saludar l'Amor,
uflan le gargalhòl de mila cançonetas,

petits rius, dont l'argent vesiadament gorrina,


4
André Berry, 1979, Anthologie de la poésie occitane, Parigi, Stock, pagg. 143-144,
201-202
5
Robert Lafont, 1974, Anthologie des baroques occitans, Avignon, Aubanel, pagg.
140-141
6
P. Lagarde e A. Lafont, op. cit., pag. 58
pradets, ont le plaser nos envesca les uèlhs,
quand la joena sason vos carga de ramèls
ausètz consi se planh una Nimfa Mondina:

« Quand del comun malur una nivol escura


entrumic la clartat de mon astre plus bèl,
ieu disi quand la mòrt, damb le talh d'un cotèl,
crosèc le grand Enric sul libre de Natura,

« de romècs de dolor mon arma randurada,


fugic del grand Solelh la pamparruga d'òr,
per anar dins un ròc plorar d'uèlh e de còr,
del partèrra Francés la bèla flor tombada... »
Gentili pastorelli che all’ombra/ sentite calmarsi l’afa del giorno/ mentre
gli uccellini, per salutare l’Amore,/ gonfiano il collo con mille canzonet-
te,// Ruscelletti la cui acqua argentina scorre dolcemente,/ praticelli che
incantate il nostro sguardo,/ quando la nuova stagione vi riempie di rami
fioriti,/ udite il lamento di una ninfa tolosana:// “Quando una nuvola,
nera di comune sventura,/ oscurò la luce del mio astro più bello,/ voglio
dire quando la morte, con taglio di coltello,/ cancellò il grande Enrico
dal libro della Natura,// la mia anima, da spine dolorose imprigionata,/
fuggì la criniera d’oro del grande Sole,/ per andare in un antro a piangere
con gli occhi e con il cuore,/ il bel fiore caduto del giardino francese...”.

******

LA FARE-ALAIS

LA FESTO DAS MORTS


Aïme quan l'hivèr pounchéjo,
Lou vèspre dé la Toussan,
Et qué 1'àouro-dâou cousséjo
La fièïéto, qué câouléjo
Lou jalibre acouménçan;
Quan la tèro sé déspoïo
Dé sa vérdoù, dé sa joïo;
Quan, souléto à soun cantoù,
La flouréto sans famïo
Qué din la muraïo brïo,
Dâou sourél régordo fïo,
Guèto soun dariè poutoù;

Quan l'àouquo caminarèlo,


Quitan soun câousse éstivén,
D'un cris râouféloùs, rampèlo
Soun bataïoun qu'atroupèlo
En cougné, cronto lou vén;
Quan das loups l'ièl éstéléjo;
Quan lou gréïé cascaïejo,
Hiverna din lou bournal;
Quan s'alonga la véïado;
Quan la famïo avivado
Pér la trémpo et l'afachado,
Faï roun âoutour d’âou crémal...

LA FÈSTA DELS MÒRTS.


Aime, quand l'ivèrn ponchèja
Lo vèspre de la Totsants
E que l'aura d'aut corsèja
La fuelheta, que caulèja
Lo gelibre acomençant,
Quand la tèrra se despuòlha
De sa frescor, de sa jòia,
Quand soleta a son canton
La floreta sens familha
Que dins la muralha brilha
Dau solèlh regòrda filha
Gaita son darrièr poton,

Quand l'auca caminarèla


Quitant son causse estivenc
D'un crit raufelós rampèla
Son batalhon qu'atropèla
En conhet, còntra lo vent;
Quand déls lops l'uèlh estelèja,
Quand lo grelhet cascalhèja
Ivernat dins lo bornal,
Quand s'alònga la velhada,
Quand la familha avivada
Per la trempa e l'afachada,
Fai rond autorn dau cremalh...
Mi piace, quando spunta l’inverno/ la sera di Ognissanti/ quando il vento
scaccia/ le foglie, quando le piante sono spogliate/ dal primo gelo,/ quan-
do la terra si priva/ del suo verde, della sua gioia,/ quando, solo nel suo
angolo,/il fiorellino solitario/ che brilla nel muro,/ figlio tardivo del
sole,/ aspetta il suo ultimo bacio,// Quando l’oca viaggiatrice/ lasciando
la pianura dove ha passato l’estate/ con un grido rauco richiama/ il suo
battaglione, che poi schiera/ in forma di cuneo contro il vento;/ quando
l’occhio dei lupi scintilla/ quando il grillo chiacchiera/ svernando nel ce-
neraio della stufa,/ quando si allungano le veglie,/ quando la famiglia,
rianimata/ dal vino e dalle caldarroste,/ fa cerchio attorno alla catena del
camino...

Glossarietto ortografico
Il glossario che segue intende essere un aiuto per chi legge testi in lan-
guedocien scritti in grafia normalizzata. Le due maggiori difficoltà che incontra
sono certo una norma grafica capricciosa, ma soprattutto una forma di assimi-
lazione regressiva totale tipica del dialetto in questione, che avviene fra la fine
di una parola e l’inizio della successiva. Ad esempio: tot significa tutto, ogni, e
si legge tout ma tot còp (talvolta) si legge touc còp, e tot lo (tutto il) si legge
toul lou. In pratica succede quello che in italiano può capitare, ma all’interno di
una parola, a un prefisso come in- (in+logico = illogico, in+morale = immorale).
Esistono inoltre altre forme di assimilazione parziale abbastanza simili alla liai-
son francese. Ho cercato di mettere in rilievo questi fenomeni a partire da un
testo trascritto in grafia fonematica da Pierre Bec 7.
Le varianti di pronuncia ugualmente accettabili sono state evidenziate ri-
petendo due volte il lemma (es.: cridan = crìdon / cridan = crìdou; las basten-
das = laz basténdos / las bastendas = lai basténdoi).

al = al corta = courto
amb l'aiga = am l aigo crentuts = crentùts
amb nosautres = an nouz- crida = crido
àoutres cridam = cridàn
amont = amoùn cridan = crìdon
anar = anà cridan = crìdou
aplatussat = aplatusàt crosam = crouzàn
aquí = aquì croston = croustoù
ara = aro daissats = daisàts
armada = armado daissats aquí = daisàdz aquí
arrestat = arrestàt daissem-los = daisén-loùs
arroïnats = arrouinàts darrier = darriè
autra = aoutro davala = dabalo
avèm talent = abèn talén davalan = dabàlon
aver = abé davalan = dabàlou
avètz = abèts davalar = dabalà
avètz aquí = abèdz aquì de = dé
batèsta = batèsto de la = dé la
bèl = bèl dedins = dedìns
benlèu = belèou defensa = defenso
blòda = blodo degun = degù
bolegar = boulegà del = dél
braç = bras dels vagons = dés bagoùs
bramam = bramàn dels vagons = déi bagoùs
brandís = brandìs demanda = demando
bronzor = brounzoù demòra = demòro
burèu = burèou demorats = demouràts
cadun = cadùn demorats aquí = demouràdz
cal = cal aquí
cambra = cambro dempuei = dempèi
camin = camì dempuei = dempüèi
camions = camioùs desjuntan = deidjùnton
camisa = camizo desjuntan = deidjùntou
canon = canoù desliurats = dezliouràts
canton = cantoù desmantibelar = dezmantibelà
cap = cap destrantalhadas =
cargats = cargats destrantalhados
claus = clàous deuriam = deouriàn
clavadas = clabados dins = din
çò = sò dins = dins
coma = coumo dins aquel = dinz aquél
comprén = coumprén dins un = dinz un
comprene = coumpréne dins una = dinz uno
contra = countro dintram = dintràn
còp = còp diriatz = diriàs
coratge = couradje ditz = dits
corredor = courredoù ditz de qué = did de qué
cort = court ditz la = dil la
7
Pierre Bec, 1973, Manuel pratique d’occitan moderne, Parigi, Picard, pagg. 61-113
ditz lo burèu = dil lou burèou las mitralhairas = laz
ditz tot = dit tout mitralhàiros
doçament = dousomént las pèiras = las pèiros
doçament = dusomén las pòrtas = las pòrtos
dormir = dourmí las pòstes = las postes
dos = dous lèu = lèou
drech = drétch lèva = lèbo
dròlles = dròlles lèvi = lèbi
d'un = d'un liech = liètch
d'un vagon = d um bagoù liures = lìoures
d'una = d'uno lo = lou
e=é l'òme = l òme
en = én los = lous
en plena = ém pléno los Alemands = louz alemàns
en vila = ém bilo los camaradas = lous
endormissèm = endourmisèn camaràdos
enlà = enlà los ostals = louz oustàls
entredubrissèm = los Russes = lou rrùses
entredubrisèn los Russes = loui rrùses
entrevesèm = entrebezèn lum = lun
es luenh, = éz lüèn mai = mai
es luenh, = éz lèn maites = màites
es una = éz uno mal = mal
escalier = escaliè mar = mar
fagatz = fagàs Marselha = marsélho
falords = faloùrs mas = mas
far = fa me = mé
femna = fénno mena = méno
fèrre = fèrre mesclats = mesclàts
fraires = fràires met = mét
Franceses = fransézes mieg = miètch
frescor = frescoù mieg dels = mièd dés
fumassejan = fumasédjon misèria = mizèrio
fumassejan = fumasédjou mitralheta = mitralhéto
galaupam = galaoupàn monde = mounde
gara = garo montam = mountàn
garatge = garadje mòrts = mòrs
gausar = gaouzà mots = mouts
genolhs = djenoùls mots d'alemand = moud d
gisclan = djìsclon alemàn
gisclan = djìsclou n'avèm = n abèn
grais = gràis n'avèm vistas = n abèm bìstos
granda = grando ne = né
grosset = grousét negror = negroù
i=i nos = nous
ia=ia nos acantonam = nouz
Italians = italiàns acantounàn
jaire = djàire nos acompanha = nouz
jol = djoul acoumpanho
jovenòt = djubenòt nos an = nouz an
la = la nos arrestàvem = nouz
la ròda = la rròdo arrestàben
l'abric = l abrìc nos cal = nous cal
l'armari = l armari nos clausèm = nous claouzèn
las = las nos ditz = nouz dits
las aigas = laz aigos nos dubris = nouz dubrìs
las bastendas = laz basténdos nos engulham = nouz
las bastendas = lai basténdoi engulhàn
las bombas = laz boumbos nos parla = nous parlo
nos volètz = nouz boulès
nos vòlon = nouz bòlou sarram = sarràn
nosautres = nouzàoutres s'atuda = s atudo
nòstre = nòstre se = sé
oficier = oufisiè sègon = sègou
òme = òme seguètz-me = seguès-mé
païs = paìs sèm = sèn
palpas = palpos sens = sén
pan = pa sentissèm = sentisèn
partissèm = partisèn serem = serèn
pas = pas seriós = serioùs
pas de = paz dé siesèn = siezèn
pas dubrir = paz dubrì soi = soui
pas gaire = paz gàire soldats = souldàts
pas solament = pas soulomén solelh = soulél
pas vos = paz bouz son = soun
pasiment = pazimén son partits = soum partìts
passa = paso son pas = soum pas
paur = pòou sortís = sourtìs
pegosa = pegouzo sortís de = sourtìz dé
pel = pél sul = sul
pelhas = pélhos sus = sus
pensam = pensàn sus l’ = sul
pensas = pénsos sus las = su las
pietadosament = sus una = suz uno
pietadouzomén susor = suzoù
plaça = plaso tanben = tabé
plora = plouro tèrra = tèrro
podèm = poudèn teules = téoules
podèm pas = poudèm pas tira = tiro
pòdi = pòdi tomba = toumbo
pòdon = pòdou tornam = tournàn
pòrta = porto tornem = tournén
pòrtan = pòrton tot = tout
pr'aquò = pracò tot còp = touc còp
presentar = prezentà tot lo = toul lou
presonier = prezouniè totas = toutos
presoniers = prezouniès totas las = toutos las
quatre = catre totes = toùtes
que = qué totes estirats = toutez estiràts
qué = qué trauc = traouc
qu'èra = qu'èro tres = trés
rai = rrai trigossam = trigousàn
rebalan = rebàlon tustam = tustàn
rebalan = rebàlou uei = üèi
respondre = rrespoundre un = un
retronís = rretrounìs un brieu = um briou
roges = rroùdjes un flac = um flac
roja = rroudjo un pigassonèl = um pigasou-
ronda = rroundo nèl
rosegam = rrouzegàn una = uno
Rus = rrus vagons escarmentrats = ba-
Russes = rruses goùz escarmentràts
sabi = sabi venèm = benèn
sable = sable venètz = benèts
s'aluca = s aluco vila = bilo
s'amassan = s amàson vira = biro
s'amassan = s amàsou vos donar = bouz dounà
sarra = sarro

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