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- Stesso discorso maschile/femminile. Spesso invariati (u/a cape u/a ciúcce, u/a patróne,
u/a sarte ecc.). Ma non sempre u ciuppe/ a cioppe, u súrde/ a sórde, u mjle/ a méle, u
percille/ a percélle (!). E quindi bille/bèlle, bune/bone. E attenzione, nu gióne bille ma nu
bèlle ggióne, nu belle guaglióne, nu bellome e al vocativo: Belluggió!, Bellu uagglió!
Considerazione di base su cosa
caratterizza il dialetto di Toro
e lo differenzia dagli altri dialetti.
- La peculiarità non è data dai vocaboli, che nella stragrande maggioranza dei casi sono
gli stessi di ogni parlata molisana e anche meridionale in genere (Cape capille faccia
ucchie nase vocche recchie ecc).
- La peculiarità è la pronuncia di questi vocaboli, la dizione degli stessi, differente dagli
altri paesi e inconfondibile (ru cascióna a Cpietra, u chèscióne a San Giovanni, u
cascióne a Toro).
- È sulla dizione, quindi, che si dovrebbe appuntare l’attenzione di ogni studioso
dei dialetti, in specie nel compilare un dizionario.
Sistema di trascrizione amatoriale usato
Per Mercurio Ferrazzano: – «Il torese è una parlata fortemente
consonantica; questo non significa che non abbia le vocali, solo che nella
scrittura dei vocaboli esse vengono “elise” dall’apostrofo».
- «La trascrizione è molto personale e volutamente non conforme ai canoni, … elide le
vocali sostituendole con l’apostrofo…» per «agevolare il lettore nella lettura e nella
pronuncia dei vocaboli, … immediata, a colpo d’occhio (come si scrive così si legge)».
- «È da rilevare il caso della “e^” muta e di “ie^” da pronunciare a mo’ di suono francese
come nella parola “Dieu^” (Dio)».
- «Molte volte, anche la vocale “u” assume un suono aperto, quasi sguaiato».
- Per i … vocaboli con «accento finale, la consonante medesima viene accentata con il
simbolo “a”; es.: gl’ttª (inghiottire) - mb’zz’nª (impuzzolire) - ng’calª (vedere male) -
graziaddª (grazie a Dio) - mart’dª (martedì) - e così via
Esempi della trascrizione amatoriale adoperata
è
grave
é
Acuta
I méle (le mele) A Légge (la Legge) I méte (i pagliai)
e semimuta
Le vocali del dialetto torese (le due i)
i
sonora
come
in italiano
U vinte (il vento) I pizze (i pezzi) I libbre (le lepri)
j
sorda
ma sempre
accentata
Vjnte (vénti) A pjzze (la pizza) U ljbbre (il libro)
Le vocali del dialetto torese (le due o)
o
grave
come in
italiano
A sole (la suola) L’ore (l’oro) A scole (la scuola)
ó
acuta
quasi óu
u
come
italiano
L’uve (l’uovo) L’uglie (l’olio) U cucce (il «vaso»)
ú
turbato
quasi eú