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Nasab, da al-Ifahn, 9.93.

Dal K. al-An:

[9.94] Imr 'l-Qays, secondo quello che ha detto Ab Ubayda, aveva la kunya Ab 'l-ri. Altri hanno detto: Ab Wahb. Lo chiamavano "il re errabondo"; e lo chiamavano anche "quello dalle ulcere", e a lui alludeva al-Farazdaq con il verso
M'hanno fatto dono dei poemi gli eccellenti quando se ne andarono { Ab Yazd, 'l-Qur e Jarwal 1

Intendeva Ab Yazd al-Muabbal as-Sad e Jarwal al-uaya. Lessico

: il re errante, il re errabondo, appellativo attribuito al poeta Imr 'l-Qays. : : : :


quello dalle piaghe (

. , piaga, ulcera).

: intendere, voler dire, alludere a.


dare, donare. pl. di rad.

. In Kazimirski, l'epiteto che indica i poeti che hanno cominciato a poetare in et tarda,
: passare, esserci stato; andare, passare oltre; andarsene, morire; portare a

ed indica particolarmente otto famosi poeti arabi; eccellente poeta, maestro di poesia.

- -

compimento qc.; dedicarsi a qc. con perseveranza ed impegno; andare avanti con forza; dare un ordine che viene eseguito. al-Farazdaq (m.728/30) v. Amaldi, e EI. al-Muabbal as-Sad = Rbi b. Mlik b. Raba (m. tra o 634 ed il 656): alcune composizioni sono raccolte nelle Mufaaliyyt. Traduzione di Sells, nel volume in onore di J. Bellamy, 1995. Jarwal al-uaya: v. sotto questo nome in E.I. Poeta muaram. Ibn Qutayba, p. 105

Imr 'l-Qays b. ujr 139 Imr 'l-Qays b. ujr b. Amr al-Kind; era della gente del Najd, della prima classe; e queste dimore che descrive nella sua poesia son tutte dimore dei B. Asad.

140 Labd b. Raba diceva che il maggior poeta di tutti era 'l-Qur, cio Imr 'l-Qays. 142

Il padre di Imr 'l-Qays lo aveva cacciato quando aveva fatto quello che aveva fatto nella poesia composta su Fima, quando ne era amante; l'aveva cercata per un certo tempo, ma non la raggiunse; e cercava soddisfazione da lei (

) , giovane inesperta1, fino a che fu di lei quello che fu

a Dr al-

Juljul nella giornata di al-adr, e recit: [Muallaqa] Quando la cosa arriv a suo padre ujr, questi chiam un suo cliente chiamato Raba, e gli ordin: "Uccidi Imr 'l-Qays e portami i suoi occhi". Ma quegli sgozz un cucciolo di vacca selvativa e glie ne port gli occhi. Ma ujr se ne pent, e disse: "Che tu possa allomntanare da te la maledizione! Non sono io che l'ho ucciso"; e aggiunse: "Portamelo"2. Ed egli part, ed ecco che egli recitava una poesia sulla cima di un monte (opp. in Ras Jabal): Non mi lascerai, o Rab a costei? E gi m'ero visto fiducioso innanzi a lei. Ed egli lo riport a suo padre, che gli proib di recitare poesie. Ma poi disse: Abbi una buona giornata (=ti saluto), frusta rovina, ... E quando questo arriv a suo padre, egli lo cacci; e lo raggiunse la notizia dell'uccisione di suo padre ,mentre era a Dammn.

"inaspettato, inaspettatamente". Verbo in 4a forma.

, che pu intendersi come l del pronome femminile, con questo significato; oppure, come avverbio,

Muallaqa di Imr 'l-Qays 1

Fermatevi, piangiamo al ricordo dunamata e una dimora L dove finiscono le dune, tra ad-Dal e awmal Traduzioni: JOHNSON & SHEIK FAIZ-ULLAH-BHAI 1917: Stop, oh my friends, let us pause to weep over the remembrance of my beloved Here was her abode on the edge of the sandy desert between Dakhool and Howmal CORRIENTE 1974: Haced alto! Lloremos al recuerdo de un amante y campamento al trmine de sinuosas AMALDI 1999: Fermatevi e piangiamo al ricordo dell'amata e di un accampamento l dove finiscono le dune, fra ad-Dal, awmal ___________________

dunas, entre Dal y awmal

: imperativo duale da , "fermarsi"; il duale riferito agli amici che accompagnano il poeta sul luogo
dove sorgeva l'accampamento dell'amata, in numero di due secondo un frequente clich del nasb. Zawzan (m. 1093, grammatico): Si detto: Si rivolge a due suoi amici; anzi si detto che si rivolto a uno solo, e la frase ne stata tratta nel modo dell'allocuzione ai due, perch gli Arabi, secondo il loro costume, usano l'allocuzione al duale per il singolare ed il plurale; tra quei casi, il detto del poeta: Se mi allontanerete, figlio di Affn, mi allontaner e se mi custodirete, difender una buona reputazione fortificata3. Si rivolse al singolo coll'allocuzione duale, e gli Arabi fanno cos perch i pi vicini aiutanti dell'uomo sono due: quello che gli guarda i cammelli e quello che gli guarda le greggi di ovini; e ugualmente la compagnia pi vicina quella composta di tre persone. E l'allocuzione duale ha luogo con un singolare, per il passarvi delle loro lingue; ed possibile che quel che si vuol dire con questa espressione sia: "Fermati!, fermati!", e l'aggiunta dell' alif un segno che indica che quello che si intende la ripetizione della parola, come ha detto Ab Umn al-Mzin ( v. art. di Sellheim in E.I.) a proposito della Parola di Dio: Mio Signore, fatemi ritornare (Cor. 23.99), il cui senso fammi tornare, fammi tornare, fammi tornare. La ww- stata messa come conoscenza che informa che il senso quello della ripetizione della parola pi volte. Hanno detto: Intendeva fermati [qifan, imperativo energico] a mo di asseverazione, e la nn diventata (quliba) un' lif nello stato di congiunzione (wal), perch questa -nn- diventa un'lif nello stato pausale, ed il wal portato alla pausa. Non hai considerato il fatto che, se andassi [ con valore ottativo] a vedere il versetto dell'Altissimo: lanasfaan4, diresti .

EXCURSUS sull'energico: Zamaar, p. 431. La nn asseveratrice: di due specie: pesante (= tashdidata) e leggera (= non tashdidata);
quella leggera ha luogo in tutte le circostanze di quella pesante, salvo nel duale e nel plurale feminile. Dici: iribanna, iribunna e iribinna, e dirai iriban, iribun, e iribin. Dirai inoltre iribnni
3

Leggendolo come part. pass. di 2 forma, per ragioni metriche che non sembrano concedere altra lettura. Confermato dalla lettura di Durra, p. 23. 4 Cor., 96.15.

e iribnnni, ma non dirai iribn, n iribnn, se non in Ynus [b. abb, lessicografo, grammatico m. 798?]. sezione: sua connessione con il futuro: con questa lettera si assevera soltanto l' azione al futuro, che abbia il senso della richiesta, e cio un giuramento, o un ordine, o un divieto, un'interrogazione, o un'intenzione, un desiderio; come quando dici: "Per Dio, non lo far!", e "ti ho scongiurato di nient'altro che farlo", "[lo stesso: cfr. WRIGHT II, 340A]", e "batti", "non uscirai"; "davvero te ne andrai?", "non scenderete forse?!", e "magari uscissi!". sezione: le regole: non asseverano per mezzo suo il perfetto, n il presente, n alcuna proposizione cui manchi il senso della richiesta; e quanto a quello che dicono a proposito dell'apodosi asseverata, la sua particella condizionante [protasi] costruita con "m": "imm": "se lo farai", Iddio Altissimo ha detto: E qualora vedessi un qualche uomo, d ...5; e inoltre: E se ti facessimo morire ...6; e per assimilazione di m alla lm del giuramento 7, nella sua funzione di asseverativa. E ugualmente le espressioni: "Dovunque ti troverai, verr da te", "per quanto ti riesca/sia capace di arrivare", "in qualche modo ti vedr anche da lontano". E se ci metti l' apodosi senza "m", e nela poesia ci metti l'assimilazione della protasi alla proibizione, e dall'assimilazione alla proibizione viene la sua immissione nella negazione, o simili nelle espressioni: "pensi proprio di dirlo spesso ?!" 8, e "dovete proprio dirlo spesso?!". Durra9: Qif un imperativo, il cui m (=perfetto) waqafa, ed il cui muri (=imperfetto), e la forma di base dell'imperativo in questo caso qif; ma la -ww- viene soppressa nell'imperfettio e nell'imperativo e l' alif la segue nell'imperativo; e questa soppressione conforme alla regola per ogni verbo dalla forma lessicale in -ww- colla vocalizzazione in -i- della lettera centrale dell'imperfetto, come yaid e yazin, id e zin. La -ww- soppressa nell'imperfetto, per il fatto di cadere tra le sue estremit, la -y- e la vocalizzazione in -i-, e viene soppressa dall'imperativo insieme all'alif per alleggerimento. J. ABU-HAYDAR, "Qifa Nabki": the Dual Form of Address in Arabic Poetry in a New Light, JAL 1988, pp. 40-48, invoca la necessit metrica, cui aggiunge una sensibilit indicativa per l'lif.

: da , piangere, condizionale-iussivo con funzione esortativa (sostituisce limperativo positivo per


le 1e e 3e persone).

la preposizione ha qui il senso di finale, o di causa, per , che si trova anche nella forma forma con il suffisso indica il possessivo di 1a persona: il mio ricordo, identificato al madar corrispondente di 5a f. , il mio mantenere la memoria; grammaticalmente poco sostenibile;

che in questo caso altererebbe il piede-: ricordo. Nellinterpretazione di Zawzan la

, madar, come affermato da Durra, 1, p. 24, rammemorazione, ricordo di un qualche cosa di


defunto o scomparso, lezione filologicamente pi corretta, ed quella riportata in AMALDI 1999, p. 71, del resto sostenuta nel testo di Ibn Qutayba, p. 107, e dal testo di inq (m. ca. 1913), p. 62. Per cui optiamo per questa forma nel testo.

derivato dalla rad.

indica la persona che oggetto damore, allo stesso modo che

; qui nella forma

del maschile, esistendo la forma femminile colla . Nel Tj al-Ars non

ho trovato indicazioni della forma femminile, n nel commento di Zawzan.

Cor., 19.26. Cor., 43.41. 7 : la particella asseverativa di un giuramento, o espressione di volont o decisione o proposito, cos chiamata in ZaM
6

431, e da WRIGHT , I, p. 282 D,


8

divieto o una negazione in ZaM 431. v. anche WRIGHT 2, p. 42 C- [ZaM 431] 9 Commentatore coranico e letterato moderno.

: lo dovrai dire spesso ?! = pensi proprio di dirlo spesso?| -l'espressione messa in relazione con un

: sostantivo dalla forma degli , indica luogo in cui si scende a soggiornare. Quindi
dimora.

: la preposizione indica vicinanza.

Tre varianti:

- - , cui .

LANE attribuisce, tra

altri, il senso di il limitare con riferimento ad unelevazione (per es., di sabbia), ma anche al raggio di ricaduta delle braci di un fuoco; con, quali sinonimi, Zawzan: siq il luogo in cui si interrompono (munqaa) le sabbie, dove il suo margine si fa piccolo (yastadiqqu min arafihi). Siq anche quello che si disperde dal fuoco; siq anche la gravidanza non condotta al suo termine naturale (lett., "il generato senza conclusione"). Vi sono tre pronunce: saq, siq e suq con questi tre significati.

sabbia, polvere.

: la preposizione indica la collocazione geografica dellaccampamento come mediana tra i due toponimi
che seguono;

sostantivo dal senso di separazione, posto in funzione avverbiale allaccusativo


Quanto alla versione che riporta la congiunzione -fa-, al-Ama la respinge,

indeterminato senza tanwn.

: inq:

perch non si dice questo sta tra Zayd e (fa-) Amr. E difatti corretta la versione colla congiunzione fa-, anche se la versione con -wa- pi nota. Ibn as-Sikkt dice che la versione con -fa- in conformit alla soppressione di un muf, e quel che sottinteso : tra la gente di Dul e awmal. Al-Ama (v. art. su E.I.) Ibn as-Sikkt (m. ~ 858): v. E.I. Yqt al-amaw (m.1229), Mujam al-buldn, 2, 445: ad-Dal, colla fata alla consonante iniziale nella poesia di Imr 'l-Qays: il nome di un wdi (fondovalle) di al-Ulayya, nella regione di alYamma. Al-rzanj10 ha detto che un pozzo limpido, ricco di acqua. Nar11 racconta che Dal una localit in mezzo alle dimore dei B. Ab Bakr b. Kilb. Ab Sad12, nel suo commento ad Imr alQays dice: ad-Dal e awmal, al-Miqrt e Ti sono luoghi che si trovano tra Imarra e Aswad alAyn, ed ha aggiunto: ad-Dal fa parte delle acque di Amr b. Kilb. Ab Ziyd13 ha detto: Quando l'esattore dei B. Kilb usciva da Medina per raccogliere la adaqa, la prima tappa che faceva, e dove raccoglieva la adaqa, era Urayka, poi al-Anqa, quindi Mad, Maslq, ar-Ranya, poi al-ulayf, e poi arrivava a ad-Dal dei B. Amr b. Kilb, e vi richiedeva la adaqa alle sottotrib dei b. Amr b. Kilb 3e dei loro alleati/protetti ( ulafaihim), i B. Dawfan. Ab Ziyd ha detto che, tra le acque dei B. Ajln c' ad-Dal.
Sulle opere geografiche v. ALLEN, pp.189-190.

e Ti e al-Miqrt, le cui tracce non ha cancellato per quanto l'abbia rigate l'alternarsi dei venti del sud e del nord.

Filologo, m. 959, autore di una Takmla, non pervenutaci. Fonte abbastana spesso citata da Yqt, o come qui, o nell'espressione Kitb Nar. Non mi altrimenti noto. 12 Quasi certamente Ab Sad Abd al-Malik b- Qurayb al-Ama (m. 828). 13 Ab Ziyd al-Kilb. Poeta del II sec. hijr, di cui Ibn an-Nadm cita un Kitb an-Nawdir (Libro delle rarit).
11

10

JOHNSON & SHEIK FAIZ-ULLAH-BHAI 1917: And between Toozih and Maqrat, whose traces have not been obliterated on account of what has blown14 and reblown over them from the South-wind ands the North-wind. CORRIENTE 1974: Ti y al-Miqrt, cuyas trazas no se han desvanecido por la urdimbre15 de siroco y breas. AMALDI 1999: Tawdi e Miqrt cui disegno non cancellato dallo scirocco n dalla tramontana che le hanno intessute. ____________________________

: Tibrz, p. 10: Sono due luoghi . Questi luoghi che ha menzionato stanno tra Immara e Aswad
al-Ayn16. Aswad al-Ayn un monte. E queste sono le dimore dei Kilb. Ed il luogo Ti wa'l-Miqrt u caso obliquo, congiunto a awmal. al-Miqrt si trova in un altro posto: lo stagno in cui confluisce l'acqua.

condizionale-iussivo preceduto dalla negazione

configura un perfetto negativo; rad.

"essere cancellato" (tra i suoi sensi derivati, vi anche quello di "cancellare" e quindi di "perdonare".

: "traccia, scritto, segno, disegno" i sensi della parola.

La definizione di Zawzan, p. 8: quello che

resta attaccato sulla terra delle tracce della dimora preesistente, quali sterco di cammello e simili, e cenere. Il pronome suffisso femminile, riferito ai centri citati.

: il pronome indefinito preceduto dalla preposizione ha qui il senso di "per ci che = per quanto";
il soggetto del verbo sono i due venti che seguono; i suoi sensi sono "tessere", "tracciare dei segni su una superficie", detto in particolare del vento, "sbattere qualcosa di qua e di l come fa il tessitore muovendo avanti e indietro la spola".

rispettivamente il vento del sud e quello del nord;

variante di .

EXCURSUS SULLE ALL: MONTGOMERY 1995 identifica pi tipologie di paragone con l'accampamento abbandonato dalla trib dell'amata, che si considerano caratterizzanti in certa misura il ikr al-all: A) comparazione con uno scritto : i termini usati sono:

pergamena fine: Zuhayr

= lo scritto (il termine vale anche "rivelazione") > Zuhayr = quello che stato vergato con il calamo > Kab b. Zuhayr, Ad b. Zayd = =
riga di scrittura > al-uaya la scrittura di un zabr17 > Imru al-Qays

= il titolo18 del libro


Muovere e sollevare correnti d'aria. Urdimbre: ordito. 16 : per questa costruzione, che indica tutto lo spazio tra i due toponimi, v. WRIGHT , I, 181 B -C. 17 MONTGOMERY 1995, p. 286, riporta da Horovitz che il termine, usato da Imr 'l-Qays, ha il senso di Salmi di Davide, aggiungendo tuttavia che pu indicare una Sacra Scrittura qualsias ;altro senso IBIDEM registrato indica le scritture celesti nelle quali sono registrate le azioni degli uomini. 18 Montgomery, p. 288, rende con "frontespizio".
15 14

come una nn la cui traccia sta sparendo > Ab Dud19

= il susseguirsi ininterrotto di foderi dorati20 > Qays b. al-am , poeta medinese =


versetti del Libro arrotolato > assn b. bit

= lo scritto vergato a mano sulla pergamena logora > idem


B) comparazione con indumenti disegnati:

= =

logore vesti > Kab b. Zuhayr

soprabiti a decorazioni floreali e abiti di seta [broccati] > al-uaya

* : sorta di soprabito, di lana o seta, decorato a righe o motivi floreali, spesso ricamato.

la cimosa di un mantello himyarita > al-uaya

C) Comparazione con un tatuaggio

/ =

tatuaggio/i > ufayl b. Awf al-anaw (poeta preislamico annoverato tra i ful), Kab (al sing.)

D) Comparazione con motivi su pelli

= cuoio vergato da un artigiano abile a lavorare la pelle > Alqama (v. E.I.) e varianti:
Nbia
Lisn al-Arab:

: : : . : ... . : : : .
al-qam: la graminacea della bestia [da soma o cavalcatura], [di solito identificata all'orzo]; e la bestia sgranocchia il suo orzo. al-qam: la pelle bianca su cui si scrive; hanno detto: il foglio bianco; la pelle [che si usa come tovaglia]; la sacca da viaggio; una qualunque pelle; una stoffa intessuta i cui fili sono costituiti da striscie di cuoio, nella parlata degli Hijazeni.

E) Comparazione con fderi damascati, o spade = fodero yemenita > arafa

= spada sbrecciata > ufayl al-anaw

19 20

Poeta di al-ra, vissuto iontorno alla met del VI sec. Fodero dorato la propsta di traduzione di MONTGOMERY 1995, p. 288, per mahab.

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