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NGUA ALBANESE
COSENZA
1988
Tutti i dirìtti riservati
Ristampa 1988
lingua albanese
I
dialetto $lego diale! t o tosco
(Albania scttcntriode) (Albania meridionale)
A V V E R T E N Z A
Alfabeto
1 L'attuale alfabeto albanese fu stabilito nel 1908 dal Congresso panalbanese di Momstir.
Anteriormente a quella data gli albanesi, p= scrivere la loro lingua, si servirono di diversi
alfabeti creati sotto l'influsso culturale e politico delle zone in cui scrivevano.
2 La voce a lettera » indica qui un segno fonetico, sia esso rappresentato da una semplice
lettera dell'alfabeto latino o da un gruppo di lettere (digrammi o trigrammi). Ogni a lettera »
dell'alfabeto albanese ha sempre lo stesso valore fonetico, in qualunque posizione si trovi; si
pronuncia, ci&, sempre allo stesso modo. Per enunciare l'alfabeto gii albanesi si servono di
una /e/ come appoggio delle consonanti: a, b@, CE, #, di!, dhe, e, e, fe, ge, gjE, i, je,
kt, le, ecc.
capra », dardha , « la pera », i madh « grande D; (fricativa
apice dentale sonora).
come e dell'italiano; (vocale media anteriore alabiata, se-
miaperta).
approssimativamente ha il suono della e francese nelle pa-
role « le, me, te » o dell'inglese i nella parola « girl »: mema
« la mamma »,dhembi « il dente », esht? « è D; (vocale cen-
trale media alabiata).
come f dell'italiano; (fricativa labiodentale sorda).
come g dell'italiano nella parola « gatto »: guri « la pie-
tra », gega « il ghego »; pronunciare: « guri, ghega »; (oc-
clusiva velare sonora).
ha un suono palatale simile a quello della sillaba « ghi » del-
l'italiano nella parola « ghianda » in alcune pronuncie meri-
dionali: gjaku « i l sangue», gjiza « l a ricotta», gjumi «il
sonno »; (occlusiva palatale sonora).
ha sempre un suono aspirato come nelle parole inglesi « hand,
hall »: ha « mangia », hi « cenere »,hera « l'ora, la volta D;
(fricativa velare sorda).
come i dell'italiano; (vocale anteriore alta non arrotondata).
come i dell'italiano nelle parole « iodo, aia, aiuola »: jam
« sono », jeta « la vita », mùaji « il mese »,rnaj « maggio N;
( fricativa palatale sonora).
come c dell'italiano nella parola « cane »: kam « io ho P,
ke « tu hai », kisha « io avevo »; pronunciare: « cam, che,
chiscia » ; ( occlusiva velare sorda).
come I del19italiano, ma leggermente palatalizzata: lumi « il
fiume »,Iale « fiore »,laj « lavo »; (liquida alveodentale la-
t erale).
ha un suono velarizzato simile a quello dell'inglese Il nelle
parole « fill, mi11 P: mie11 « farina D, molla « la mela », mal1
« desiderio, nostalgia », Zlafòs « discorra D; (liquida velare
laterale).
come m ddl'italiano; (nasale bilabiale ).
come n dell'italiano; (nasale dentale).
come giz dell'italiano nelle parole « bagno, pegno D ma senza
raddoppiamento: njoh « conosco », zcllìnj « ulivi D, linja « la
camicia»; pronunciare: «gnoh, ulign, lignaa ; (nasale palatale).
ccme o dell'italiano; (vocale media posteriore labiata, se-
miaperta).
come p dell'italiano; (occlusiva bilabiale sorda).
ha un suono palatale simile a quello della sillaba « chi » nelle
parole « chiaro, chiesa » in alcune pronuncie meridionali:
qaj « piango », . qesh « rido D, qiq& « cece », qùm~shti« il
latte »; (occlusiva palatale sorda).
come r dell'italiano in posizione intervocalica nelle parole
« pera, parete »: ara « il campo, la messe »,rùaj « guardo P;
(liquida alveodentale monovibrante ).
si pronuncia con forte vibrazione, ma non è una consonante
-
dcppia: arua « la noce D, rronj « io vivo », rrZ « sto »,marr
« prendo », bzlrri « l'uomo D; (liquida alveodentale polivi-
brante).
come s dell'italiano all'inizio di una parola; non ha --maiil
« suono dolce » della s italiana intervocalica: sot « oggi »,
besa « la fede, la fedeltà »; (fricativa alveodentale sorda).'
come il gruppo « sc/sci » dell'italiano nella parole « scena,
sciame »: shok « compagno »,shi « pioggia D, shesh « piaz-
za, spiazzo »; pronunciare: « sciòcli, sci, scesc' »; (fricativa
palatoalveolare sorda).
come t dell'italiano; (occlusiva postdentale sorda).
come il gruppo th dell'inglese nelle parole « think, thick,
thank D: thom « dico », ethe « febbre », rreth « cerchio 9;
( f ricativa apico-dentale sorda).
CONSONANTI t
OCCLUSIVE I FRICATIVE I L I QU IDE
#NASALI
, l
SORDE SONORE
I
SONORE
LATE-
RALI
I l
POLIVI- MONOVI-
BRANTI BRIWTI
Velari k g h l1
-- ------
Palatali q 8i j ni
- - _ C _ -
Palato-
dveolari C xh sh zh
Alveo-
dentali c x
-
s
----
z 1 *r
--
l r
Apico-
dentali l-- th dh
- - - - -
Post-
dentali t d n
--------
I
\
Labi~
v
dentali
Bilabiali P b m
Esercizio di lettura
13. I1 genere dei nomi si rileverà dal dizionario o dai suffissi de-
terminativi (n. 21-22).
14. A scopo puramente indicativo, ecco nondimeno alcune norme
(ms con molte eccezioni) per riconoscere il genere dei nomi senza ri-
correre ai sufissi determinativi o al dizionario:
SONO MASCHILI:
SONO FEMMINILI :
ra » è maschile.
d) molti nomi terminanti in liquida (1, 11, r, rr): vegel « stru-
mento », thnegel « formica », uthull « aceto », enderr « sogno », ze-
mer « cuore », ecc.; ma: emer « nome », dhenderr « sposa », ed altri
sono maschili.
Nota: 1 nomi indicanti esseri animati di sesso ben determinato, corn'è chiaro. da alcuni
esempi sopra citati, si scostano da queste norme.
1. Sot kemi njE dite pa dìell, pse bìe shi. 2. NjE Iule nuk ben
pranverE. 3 . A je ti shqiptar ose arberésh? Unti jam shqiptiir por atà
jane arbereshe. 4. K U S eshte
~ ajò vajze? 5. A.ì biirre eshte plak. 6. Mi-
redita! A fIisni shqip? 7. Jo, na flasim vetem italìsht. 8. Apo ju jeni
turiste? Po, jemi turiste shqiptare. 9. Mire se na erdhet! Mire se ju
gjetem! 10. Djali pa nene si nata pa bene.
1. Oggi abbiamo un giorno senza sole, perché piove. 2. Un fiore
non fa puinzaveua. 3. Sei tu nlbanese o arberesh (arb~resh= albanese
d'Italia)? Io solzo albanese ma essi sono arbereshe. 4. Chi è quella
ragazza? 3. Quell'uomo è uecchio. 6. Baon giorno! Parlate albanese?
7. Ala, noi parliamo solo italiarzo. 8. (Forse) voi siete turisti? Si, siamo
turisti albanesi. 9. Benvenuti! Bentrovati! 10. I1 M i o (lette ragazzo)
senza mamma (è) come la notte senza k n a .
II numero dei nomi
Nota: Oltre alla metafonia e alla palatalizzazione alcuni di questi plurali prendono anche
il suffisso « - e »: brigje.
1 ) plurali in « - nj » ( < * n ) :
gju « ginocchio » plurale : gjunj
ftua « meloco.togno D » ftonj
Pe << filo ?>
krua « fontana ?>
Noto: L'ultimo esempio mostra che a& alcuni di questi plurali esigono il suffisso 4 -eB
oltre alla palatalizzazione.
l
o ) plwale in « - ra »:
djathe « formaggio » plurale: djàthera
bar « erba » » bàrera
uje « acqua D Ùjera
mish « carne » mishra
shi « pioggia » shira
p) plurali irregolari (possono avere una o pi6 caratteristiche
delle categorie descritte, o formare il plurale mediante me-
tafonia o da diverso tema):
ka « bue plurale :
kale « cavallo >> kuàj
djale « ragazzo, figlio >> djem
rreth « cerchio » >> rrathe
derk « porcello >> dirq
lume 4 fiume » lumènj
velli « fratello D >> vellezer, v&
llazer
gj ar@r « serpe gjarplnj
thes « sacco » thase
njeri « uomo D )> njerez
asht « OSSO D » eshtra
19. 11 plzlrale dei nomi femminilipuò avere i seguenti esiti:
a) in « - a »:
vashe « fanciulla >> plurale : vasha
moter 4 soorella>> D motra
vetull « sopracciglio >> » vètuua
zemer « cuore >> zemra
b ) il plurale uguale al silzgolave:
f j alE « parola » plurale : f j ale
bukuri « bellezza >> >> bukuri
veze « UOVO D >> veze
lule « fiore » lule
C) plurali irregolari:
dore « mano D plurale : dùar
dere « porta » dyer
grùa « donna D >> gra
gjé « cosa » >> gjera
nate « notte >> net
20. Degni di nota sono i nomi: dvu (m.) « albero, legno D, con
plurale drunj (m.) « alberi, legni », ma che può essere anche femminile
con significato alquanto diverso: dru (f. S. p.) « legna da ardere »; e
krye (n.) « capo, principio » col plurale krere; krye (m.) « capo d'uf-
ficio, capitolo, capo di bestiame, testa di ponte, capo di corda, col plu-
rale krere (krera); krye (f .) « testa, capo », che manca del plurale.
Krye forma la flessione dal tema kre-. A questo stesso tema ag-
giunge i suffissi determinativi (n. 2 1-22), onde abbiamo le tre seguenti
forme determinate: kryet (n.), kreu/krei (m.), kreja (f.).
Ac. -n
Abl . -t
C) per il sirtgolare neutro: d) per il pluralè m. f . H.:
-t suffisso unico per -t suffisso unico per
tutti i casi; tutti i casi;
Nota: 1. I nomi terminanti al nominativo in «-e», elidolio questa prima di 'ricevere i suf-
fissi determinativi vocalici «-i/-u, -ah: vashe « fanciulla D nella forma determinata fa- vasha « la
fanciulla»; djathe « formaggio >z, djatbiet/djatlki « il formaggio N.
2. I suffissi determinativi consonantici (-t, -n, -6) restano invariati se si aggiungono a ?orni
uscenti in vocale atona, ma prendono una «e» di appoggio se sono aggiunti a nomi in vocale
tonica o in consonante. Casi: burra « uomini D, burrat « gli uomini v; ma: bukuri « bellezze n,
bukurite « le bellezze D; pleq c< vecchi D, pleqtii « i vecchi D; bukurise a alla bellezza », ecc,
3. I nomi (e gli aggettivi) piani che hanno il plurale in «-as, -es, -er, -e1, -ur, -ez, -az»
o tronchi in a-q/-gj» preceduto da consonante, prima di ricevere il suffisso determinativo «-t»
o la desinenza dell'ablativo pl. «-sh», inseriscono una «-i-x eufonica: tirànas-i-t, tirànas-i-sh;
te dhhur-i-t, te dàshut-i-sh; ujq-i-t, ujq-i-sh; murgj-i-t, murgj-i-sh; njèrs-i-t, nj&r&-i-sh; vàshm-i-t,
vàishaz-i-sh, ecc.
4. L'articolo indeterminativo albanese è «nje» ed è sempre invariabile: nje burrz, nje m,ecc.
Esercizio 3.
La flessione nominale
I segnacasi
25. Secondo quanto indicato ai nn. 23, 24, i segnacasi (ossia .le
desinenze distintive dei casi) si distribuiscono nel modo seguente:
e. . I I
G. I -i/-u -e -ve
D. -i/-u -e -ve
Ac.
Abl. -i/-u -e -sh
Nota: Per sola comodith dello studioso si dànno, in questa tabella, le desinenze per i casi
tradizionalmente in uso, poiché in realtà l'albanese moderno ncn dispone che di quattro se-
gnacasi per tutta le flessione nominale, e potremmo anzi dire di tre soli segnacasi, dato che
il segnacaso «-ve» (per G. D. pl.) non & altro che quello del S. f . per gli stessi casi, ossia «-e B
diventata «-ve» per l'aggiunta epentetica di una «-v» onde evitare lo iato risultante dall'incontro
di «-e» coi1 le vocali tematiche delle forme plurali, analogamente a quanto avviene all'aoristo
dei temi verbali in vocale: (shko-v-a ..$ * shko-a; cfr. hap-a); cosi si P avuto burra-v-e ( C *burra-e);
ma ptesso gli antichi scrittori troviamo ancora le forme pleqet, vdekuret per pleqvet, vdekurvet.
I n un secondo tempo la forma «-ve» si estese, in forza dellJanalogia, a tutti i plurali.
CASI
-- SINGOLARE
----
PLURALE
N. di.mer i( inverno dimra « inverni
.
G. dimri .dimrave
D. dimri d'imrave
Ac. dimEr dimra
Abl. dimri dimrasli
Nota: I nomi in (t-er,, perdono la ((e,, d'appoggio nei casi con desinenza vocalica: dimer-dimri,
ecc. Cosi pure i nomi m. e f. in -e1, -e11, -em, -err.
' -p
CASI
-
SINGOLARE PLURALE
N. SY « occhio )> sy « occhi )>
G. syri / syu I syve
D. syri / syu syve
Ac. s)P v
---p
Abl . syri / syu sysh
CASI SING0I.AR.E
--
PLUMLE l
N. ftua « malacotogna )> f tonj « melecotogne n
G. f toi ftonjve
D. ftvi ftonjve
Ac. f tua ftonj
Abl. ftoi
- . ftonjsh I
No&: Questi nomi, come appare dal modello « ftua P, al N. Ac. V, sing. sdoppiano la
vocale del tema!
6. tema: ka-/qe- (m.) « b u e »
-p-
ka (4 bue qe « buoi »
kau qeve
kau qeve
ka qe
kau qesh
Esercizio 5.
1. Une kam nje ftua dhe ti ke dy molle. 2. Kroi ka pak uje dhe
mandèj mulliri nuk ec. 3 . Disii mullìnj ecin me uje dhe disa me motòr.
4. Ti je bir zoti dhe ajò eshte bije bujqish. 5. Bujqit kane qe dhe
lope, po, s'kane te holla. 6. Tirànasit jane ketù me ne dhe kane mall
per atdhé. 7 . A kini ju mall per katundin tùaj? 8. Ne kete qytèt ka
shume kronje. 9. C'kuptim ka kjo fjale? 10. Ju lutem, zotni, me
thoni ku eshte kisha?
I . l o ho una melacotogna, e t u hai due mele. 2. La fontana ha
poca acqua e perciò il mulino non cammina. 3. Alctrni mulini cammi-
nano ad acqzla e altri a motore. 4. Tu sei figlio di signore ed ella è
figlia di contadini. 5. I contadini hanno buoi e vacche, ma no:z hanno
danari. G. I tiranesi (abit. di Tirana) sono qui con noi ed hanno no-
stalgia della (per) patria. 7. Avete voi nostalgia del vostro paese? 8.
In p e s t a città vi sofio molte fontane. 9. Che significato ha -questa
parola? IO. Vi prego, signore, mi dite (ditemi) dov'è la chiesa?
I AC.
- AbL
Arofa. Come notato
m~ter
motre --p
CASI I SINGOLAIRE
N. dele « pmra »
G. &le je
D. dèleje
Ac. dele
Abl. dèleje
CASI
I ràdio SINGOLARE
« radio »
PLURALE
.-
sàcfio « radio
- 7
ràdioje ràdiove
D. I ràdioje
Nota: Per questi due ultimi esemgi si noti l'inserimento della «-j-» fra il tema e la
desinenza «-e» dei. casi obliqui, onde evitare lo iato.
Esercizio 7.
1. (La) mamma (mia) hil due pecore. 2.Dal giardino uiene odore
di fiori. 3. Mio fratello è pastore di pecore. 4. 1 pastori beuono latte
di pecora o di capra 5. Il cane va dietro ai pastori. G. La madre lavora
in casa e la figlia l e g g zln giornale. 7. La maestra ha dato (loro) i
L i.i &gli alunni. 8. Che giorno è oggi? Oggi è domenica, giorno di ri-
l'h
poso. 9. DumL~iziè ~ ~ Q Y I ZdiO Eauoro e io vado in fabbrica. 7 0. Mi capite
(me)? Si, ui capisco bene.
Esercizio 8.
1. Motra dhe vellezer gjithmone duhen mire; 2. Kalaja ka mjaft
ushtare. 3 . Drita e shtepise eshte burri dhe- gazi i vatrEs grùaja. 4.
Rrezet e henes shkelqejne 1;~rmbishtepite. 5. Puna e grùas eshte shume
e rende. 6. Dyer t e shkoiles jane mbyllur. 7. Diten qesh, naten qan.
Cka eshte? 8. Cka deshironi ju? Me falni, ju lutem, deshiròj nje adrese.
9. Hyni brenda, ju lutem. 10. Bari i lig rritet shpejt.
I . Sorelle e fratelli sempre si voglion bene. 2. La fortezza ha suf-
ficienti soldati. 3 . (La) luce della casa è il marito, e (E') allegria del
focolare la moglie. 4. I raggi della lz~nasplendono (brillano) salle case.
5. I1 lavoro della donna è troppo pesante. 6. Le porte della scuola sano
chiuse. 7 . (Durante) il giorno ride, (durante) la notte piange. Che
cosa è? 8. Che cosa 'desiderate voi? Scusatemi, vi prego, desidero un
indirizzo. 9. Entrate (dentro), vi prego. 10. L'erba cattiva cresce in
fretta.
N. lisi « l'albero »
G. Iisit; (< dell'albero >> lìsavet « d e a albed >p
D. 1isi.t + aN'albero » llsavet « agli alberi >p
Ac. . laisisin i{l'albero
, Abl. lisit « dall'dbero n
1 Nella lingua albanese odierna l'ablativo plurale determinato coincide eon il. pene e &t.
i
pl. Negli scrittori più antichi, però, l'ablativo plurale era regolarmente formato aggiungéndo il
suffisso deterrninativo all'ablativo pl. indeterminato; quindi in essi si troverà: ljsashit, zogjshit,
ecc. (si noti la «i>>epentetica per ragioni d'eufonia).
--
CASI
N. zogu
SINGOLARE
« 19ucoeUo»
p----
PLURALE
zogjte « gli uccelli »
G. W t zogjvet
D. zogiat zagjvet
Ac. zopn zogjte
Abl. zbgllt zogjvet
- -
CASI SINGOLARE. PLURALE
--
N. ' njerìu « l'uomo njèrzzit « gli uomini
G. njerlut n jèrezvet
D. njeriut njèrezvet
Ac . nj erine/n jeriun njèrezit
Abl. njerlut njèrgzvet
2 I nomi in «-a, -e, -i» tonica, come si rileva da questo modello (quali «ka, atdhé, njerin),
all'Ac. S. hanno due forme: « kane/kaun », atdhene/atdheun, njerinZ/njeriun ».
CASI I PLURALE
ddlja 4 la perora » delet 4 le p r e »
G. deles dèlevet
ID. deles &levet
Ac . delen delet
Abl. deles dGlevet
Nota: Questi nomi al N. S. elidono la «-e» del tema e inseriscono una a-j» eufonica.
La particella di congiunzione
32. La doppia determinazione del genitivo si ottiene per mezzo di
particelle ad esso premesse. Queste particelle non sono altro che i
suffissi determinativi descritti al n. 22, che però in questa loro nuova
funzione vengono premessi al genitivo e che, come sopra già detto, si
usa chiamare .« particelle o articoli di congiunzione P.
Graficamente le « particelle di congiunzione » si distinguono dai
su6ssi determinativi, perché ormai è invalso l'usol, quando si tratti di
consonanti, di appoggiarle ad una « e D. Nel seguente paragrafo sarà
data la tabella delle « particelle di congiunzione D. Si noti che la ripar-
tizione delle particelle in generi nello specchietto si riferisce al nome
da mettere in relazione con il genitivo, vale a dire la particella' di con-
giunzione concorda col nome da determinare o specificare, e non col
nome in genitivo (determinante) l .
33. Tabella delle particelle di congiunzione
( O articolo prepositivo):
SINGOLARE PLURALE
USI
- --
, MASCHILE I --
FEMMINILE I NEUTRO
MASCHILE
FEMMINILE 'E NEUTRO
N.
G.
D.
Ac.
Abl.
1 In origine queste particelle, analogamente ai suffissi determinativi, non erano dt'go cbe
pronomi dimostrativi ridotti al grado debole.
34. L'accusativo singolare e il nominativo-accusativa plurali fi.f .n.,
e il nominativo sing. neutro, presentano due forme per la particella
di conginnzione: « te » si adopera quando il nome da congiungere è i
unaza te )>
I
PLURALE
N. unaza e gishtit (glshtavet) unazat e gishtit (gishtavet)
G. unazes SE >> >> unàzavet te N )>
D. unazes SE P unhzavet ti5 >> >>
Ac. unazen e B P ,unazat e )> >>
Abl. unazels SE D unàzavet t5 D >>
5. Nome neutro indeterminato: mish te- vendit « carne del luogo »
CASI SINGOLARE PLURALE
N. lmi~sh tte w d i t (vhdevet ) mishra te veridit (v2ndevet)
G. irrilishi te >> >> milshrave te >>
D. rnishi te D YP mlshrave te D D
Ac . miish !te D D nzilshra te D D
Abl . 1mishi te >> >> mishralsh te >>
Esercizio il.
Esercizio 12.
38. Per la formazione del plurale degli aggettivi vale quanto detto
al n. 17. Nondimeno anche qui saranno date, a solo scopo indicativo,
alcune norme per la formazione del plurale:
a) plurale uguale al singolare: lo*hanno la maggior parte degli
aggettivi maschili e tutti i femminili in « -e »:
i mire « buono », plur.: te mire; i bukur « bello », plur.: te
bukur; e kuqe « rossa », plur. : te kuqe.
b) plufale con pdatalizzazione e10 metafonia: (lo hanno molti
aggettivi con 'tema in consonante velare) :
i lig « cattivo »,plur.: te ligj; i vogel « piccolo », plur. : te ve-
gjel; plak « vecchia », plur. : pleq;
C) plurale in « -a » (lo hanno tutti i femminili ad eccezione de-
gli aggettivi in « -e D:
e bardhe « bianca »,plur.: te bardha; e mire « buona »., plur.:
te mira; e vogel « piccola », plur. : te vogla;
d ) plurali irregolari:
i zi « nero, infelice D, plur.: te zez (m.), te zeza (f.); i madh
« grande », plur.: te m(b)edhènj (m.), te m(b)edh6 (f.); i ri
« nuovo », plur.: te rinj (m.), te reja (f.).
Esercizio 11 3.
1. Le ciliege rosse sono mature. -2. Gli alberi alti hanno rami lun-
ghi. 3. Alle ragazze brave della squadra sportiva hanno (loro) - dato
un bel premio. 4. Volete essere sempre contente come oggi? 5. Le case
delle grandi città sono belle ed alte, ma le case degli uomini poveri
anche in città sono piccole. 6? Gli operai della grande fabbrico sono
giovani e forti. 7. T u sei ricco e ammalato, io sono povero e felice. 8. I1
cane nero di mio zio è mite, ma la cavalla bianca di mia sorella è an-
cora selvatica. 9. 11 mio orologio si è fermato; che ora è? Meuogiorno.
IO. In primavera il tempo è mite, in estate è caldo, in aazctunno m po'
freddo e in inverno freddo o molto freddo.
se ,mire
te mire
Abl . s e mire
Esercizio 14.
1. Djali i mire e besnìk eshte gezimi i prìndervet. 2. Vajzen e urte
dhe besnike te gjithe e lavderojne. 3. Njèrezit genjeshtare dhe qesha-
rake nuk jane te dashur. 4. Historine e luftes se madhe boterore edhè
s'e kane shkruar. 5. Banda ushtarake vjen neser ne fshat. 6. Streha e
shtepise se bardhe eshte e kuqe dhe strehet e shtepivet te kàltera jane
te bardha. 7. Koha e kalùar s'kthehet me. 8. Sot koha eshte e ftolite
dhe bie bore. 9. Vini re! Po vjen treni! 10. Stinat e vitit jane kater.
11. Me thoni, ju lutem, ku ka ketu afer nje restoràn t6 mire? 12. Ku
eshte zyra telegrafike? Prane teatrit te ri. 13. Cila eshte motra jote,
vajza e vogel ose e madhja? E vogla. 14. Ku i ke vene lulet qe kam
blere? Te kuqet i vura mbi tryèzen e dhomes se madhe, dhe te verdhat
prane dritares. 15. Puna i ben njèrezit te pasur e te ndershem. 16. Be-
snìkevet gjer ne fund Zoti u premtòn lumturi te pambarùar. 17. Une
neser do te punòj. Po ti, neser do te punòsh? Jo, neser do te punoje
Marku. 18. Sa jane punetoret !e reja qe do te punojne neser? 19. Ju
do te punoni neser ose pasneser? Neser. 20. Mos ha sa ke, mos thùaj
sa di. .
I. Il &Zio buono e fedele è la gioia dei genitori. 2. La ragazza
saggia e fedele tutti la lodano. 3. Gli uomini falsi e deri~orinon sono
amati. 4. La storia della grande guerra mondiale ancora non l'hanno
scrilta. 5. La b a d a militare verrà domani in paese. 6 La grondaia della
casa bianca è rossa e le gvotzdaie delle case azzurre sono bianche. 7. 11
tempo passaio non torna ;i&. 8. Oggi il tempo è freddo e nevica (lett.
cade neve). 9. State attenti! Arriva il trelzo! 10. Le stagioni dell'alzno
sono quattro. 11. Ditemi, vi prego, dove si trova qui vicino un risto-
rante buono? 12. Dove si trova l'ufficio lelegritfico? Accanto al teatro
nuovo. 13. Quale 2 tua sorelh, la ragazza piccola o Il4 grande? La pic-
cola. 14. Dove (li) hai messi i fiori che ho comprato? I rossi li misi
sul tavolo della camera grande, e i gialli accanto alla finestra. 15. Il
lavoro fa gli uomini ricchi e onorati. 16. Ai fedeli sino alla fine il Sz-
gurore promette felicità eterrza. 17. Io domani lavorerò. E tu, domani
lavorerai? No, domavti lavorerà Marco. 18. Quante sono le nuove ope-
raie che lavoreranno domani? 19. V o i lavorerete domani o dopodomani?
Domani. 20. Non mangiare (tutto) quanto hai, non dire quavtto sai
(tutto quel che).
CASII
--
SINGOLARE
-- p --p
PLURALE
N. i miri a il buono D te rniret « i buani » -
1 G. te mirit te mjrevet
'D. te ~mirit te mirevet
Ac. te !mirin te n-nirgt
-p
Abl. ..- --
I te mirit
---p -- --- - - .. -- --
t5 -
-A-
rnìrevet
--- --
2. besnìk « fedele ».
-- -- m
---
II N.
-
CASI SINGOLARE
<besniku « il fiedelle
-
PLUmLE:
-- -
b~sniket « i fedeli ?>
--
ll
1
G. beslniku t ~besnìkevet
D. besnikut besnàkevet
I Ac. besniku~z besn'iket
I
-
Abl* besniki11t ( besnikEvet
-p-
3. e mire « buona D.
I CASI
-- -
SINGOLARE ' PLURALE I
I ,N. 1 e mira « la buona » te nirat «le hone»
I I se mires te miravet
I D* I se mires te mirauet
I A'. I te miren - te tmirat
I Abl. I se imires te ~mlravet
Esercizio 15.
11 :i.
Abl.
burri te aziitii
b ~ ,teemire
burri te mire
I-bùrrave
burra
Iburrash
te
te
mire
mire
t2 mire
2. burri i mire « l'uomo buono B
Ac.
Abl .
vajzgs se bukur
vajzes ISE bukur
v a j z k e bukur
vajzes se bukur
,
vàjzavet t e bhkura
vàjzavet te bùkura
vajzat e bidcura
vàjzavet te biikura
i
ujit te ftdhte Ùjeravet te ftohta
ujet e ftohte ù.jEra,t ,e ftuhta
ujit te ftolrte I ù.jeravet te ftohta
7. i dàshuri ve114 « il caro fratello P
1
I
CASI SIJNG-OLARE I
I
I
PLURALE
.. I
SINGOLARE I
I
e d&shura moter «la cara sorella»(
se dhshures moter
se ~dashuresmoter
LI~c. t? ldàsh~rEnmoter
j Ahl. SE dàs!nur& mo-tEr
Esercizio 116.
1. Shtepìa e burrit te mire eshte streha e te vàrferit. 2 . Zoti, i
meshirshem e zemergjere, e pret fajtorin me durìrn te madh. 3. Gjergji
eshte luftetar i hìeshem, fisnìk dhe madh~shtòr.4. Djali i vogel i fqinit
te begate eshte mik i dashur i djalit te zonjes se kopshtit. 5. Si te duket
ajò cohe e kalter e aì fustàn i kuq? 6. Merre fustanin e bardhe me
lule te verdha. 7. Poèti i madh i Arberèshevet eshte Jeronim De Rada
dhe poeti i madh i Shqiptàrevet eshte Gjergj Fishta. 8. Mali i larte
Cshte mbul-bar me bare te bardhe. 9. Si eshte moti sot? Sot kemi mot
te lig me shi dhe mjegull. IO. E kuqja dhe e zeza jane ngjyrat e fla-
murit te Shqiperise. 11. Uji i ftohte i sjell dem trupit te ngrohte. 12.
Kryet ftohte, barku lehte, dhe kembet ngrohte, thone se eshte rrègulla
e shendetit te njèrezvet. 13. Kush eshte ajò grùa e re me rroba te
zeza? 14. « Lahuta e Malcis » eshte vepra poetike e njohur e poetit
te madh gege Gjergj Fishta. 15. « Milosao » eshte vepra e njohur e
poetit arberèsh Jeronìm D? Rada. 16. Majat e màlevet te larta shendri-
sin nen diellin nga bora e bardhe. 17. Mos ec rruges se fushes se ka
balte. 18. Ne gazetat e mbremjes lexojme lajmet e r~ndesishmebote-
rore politike dhe ekonomike te dites. 19. Cfare librash ju interesojne?
20. Mua me interesojne libra mbi letersine arbereshe dhe shqiptare.
21. I dàshuri velli, une te kujtòj me mal1 te madh. 22. E dàshura
meme, sot po te shkrùnj nga Italia. 23. Te fala te dàshuravet motra
dhe te dàshurvet vellezer qe punojne ne Amerìke. 24. Ne nje qytèt te
madh ka shume shkolla. 25. Shkollat e nje qyteti te madh jane te
bùkura dhe te medhi. 26. Bijte e atij zoti te pasur jane veshur me
rroba te zeza. 27. I larti mal e i bùkuri shesh, sa here une shkoj ketéj
prehem nje ~ i k e .28. Ne kopshtin tim te vogel kam nje dhi te bute
dhe nje m'ace te eger. 29. Prane deres se vogel te kishes ka dy kuàj
t e kuq dhe nje pele te zeze. 30. A k a diell sot? Jo. k a mjegull. Mrekulli!
Do te shkoj ne teàter.
I . La casa dell'uomo buono è il rifugio del povero. 2. 11 Signore,
misericordioso e longanime, ( l o ) attende il peccatore con grande pa-
zienza. 3. Giorgio è ( u n ) guerriero illustre, nobile ed altero. 4. I1 fi-
glio minore del ricco vicino è amico diletto del figlio della signora (pa-
drona) dell'orto. 5. Cosa (lett. « come ») ti sembra quella gonna cele-
ste e quella fustanella rossa? 6. Prendi(1a) la fzcstalzella bianca con
fiori gialli. 7. I1 grande poeta degli Arbere~he (Albanesi d'Italia) è
Gerolamo De Rada e il grande poeta degli Scbipetari (Albanesi d'Al-
bania) è Giorgio Fishta. 8. La montagna alta è coperta di (con) neve
bianca 9. Com'è il tempo oggi? Oggi abbiamo tempo cattivo con piog-
gia e nebbia. I O . 11 rosso e il nero sono i colori della bandiera d'Alba-
nia. 11. L'acqua fredda arreca danno al corpo caldo. 12. (La) testa
fresca, (il) ventre leggero e ( i ) piedi caldi, dicono che sia (lett. k »)
la regola della (buona) salute. 13. Chi è quella donna giovane vestita
d i nero (lett. « con vestiti neri ») ? 14. « Il liuto della Montagna » è
la (ben) nota opera poetica del grande poeta ghego G i o r g i o i s h t a .
15. « Milosao » è l'opera famosa del poeta arbzresh Gerolamo De Rada.
16. Le cime degli alti monti splendono sotto il sole ( a causa della)
per la neve. 17. Non andare per la strada della campagna ipianara)
ché vi è fango. 18. Sai (lett. « nei ») giornali della sera leggiamo le
notizie importanti mondiali politiche ed economiche del giorno. 19. Qua-
li libri vi interessano? 20. ( A me) mi interessano ( i ) libri sulla lette-
ratura arbere~hee albanese. 21. Caro fratello, ti ricordo con grande de-
siderio (di vederti). 22. Cara mamma, oggi ti scrivo dall'ltalia. 23. Sa-
luti alle care sorelle e ai cari fratelli che lavorano in America. 24. Una
nrltnde città ha molte scuole. 2.5. Le scuole di una grande città sono
h
belle e grandi. 26. 1 figli di quel ricco signore sono vestiti di nero
(lett. « con vestiti neri a). 27. Alto monte e bello spiazzo, ogni volta
(lett. « quante volte ») ch'io passo di qui riposo un poco. 28. Nel mio
piccolo orto ho una capra mite ed an gatto selvatico. 29. Pres~ola porta
maggiore della chiesa vi sono due cavalli rossi ed una cavalla nera.
30. C'è sole oggi? No, c'è nebbia. Magnifico! Andrò a teatro!
I gradi dell'aggettivo
Esercizio 17.
Esercizio 18.
I pronomi
N. une - ne, na
G. (mua)
D. neve
Ac . ne
Abl. inesh
Seconda persona (comune): ti « tu », ju « voi D.
SENGQURE PLURALE
CASI
FQRMA PIENA FORMA RIDOTTA FORMA PIENA FORMA RIDOTTA
N. ti A
ju -
G. A - - A
D. tY te juve ju
k. tY te ju ju
Abl. teje jush -
Terza persona maschile: aì « egli ».
P L U W I
Nota: La prima e la seconda persona sono comuni al maschile c fdminile; non hanno
forma neutra. La terza persona ha il neutro in tutto identico al maschile, eccetto nei casi di-
retti (N. Ac. V.), che per il neutro presentano la forma «atii»: atii 8hte te mire a cib è buono ».
Le forme ridotte sono proclitiche; diventano enclitiche quando fungono da complemento
-
oggetto dell'imperativo: merre (merr e) « prendilo S .
Esercizio 19.
1. Une vij nga Shqiperìa e ti vjen nga dheu i h h j , po ai nga
vjen? 2. Ajò eshte mesùesja e atyre djemve. 3. Ne kemi njE meshes
shume te di(j)tur, juve ju mesòn njE mesùese fort e mire dhe atyte p
mesòn nje profesòr plak. 4. A po ta dha mesùesja librin e kuq? Jo,
mùa ma dha punetori dhe atyre ua dha drejtori, po atij ja dha nusja.
5. Prej meje dhe prej teje nuk del nje fjale, po prej atij dhe atyre,
kush e di? 6. Ku po shkon ajò grùa? Ajò vete ne staciòn pse i erdhi
motra nga Franca. 7. Asàj i dhane dy dele dhe tanì vjen b a s W me ne
ne liviidh. 8. Atò u largùan nesh (ose: prej nesh) dhe shkùan tek ju,
po atà vijne tek une. 9. Shikoje atE si nget shpejt. 10. Mos ja jepni
prape librin. 11. Jau thashe prlndervet te lnxenesvet dje ne mengjèz.
12. Kalit i vene fre dhe gomàrevet u vene samdr. 13. Ua ka dhene
nxenesewt te shkolles se mesme. 14. I urti i ve fre gjuhes. 15. Une
u thom: Me leni ne paqe, po atà s'marrin vesh.
I . Io vengo dall'Albania e tu vieni dall'estero (lett. « terra stnr-
nieru »), ma egli da dove viene? 2. Ella è l'insegnante di quei ragazzi.
3. Noi abbiamo zm insegnante molto saggio ( e r ~ d i t o ) u, voi (vi) in-
segna ilzsegnante molto buona e ad essi ((oro) insegna un profes-
sore anziano. 4. T e (lo) diede il libro rosso la mestra? No, a me (me)
lo diede l'operaio e dd essi lo diede (loro) il direttore, ma a lui (glie)
lo diede la sposa. 5. Da me e da te non uscirà (lett. « esce ») (una)
parola, ma da lzci e da loro, chi lo sa? 6. Doue va quella donna? Ella
va alla stazione perché le arrivò la sovella dalla Francia. 7. A lei (le)
diedero due pecore e ora viene con noi nel prato. 8. Esse si sono al-
lontanate da noi e vennero da voi, ma essi vengono da me. 9. Guar-
da(1o) quello come corre svelto. 1O. Non restituitegli il libro. 11. Lo
dissi ai genitori dei ragazzi ieri m a t t i ~ a .12. Al cavallo (gli) mettono
(il) freno e agli asini mettono (loro il) busto. 13 Lo diede alle alunne
della scuola nzedia. 14. I1 prwdente (l'uomo przidente) frena la lingua
(lett. « mette freno a »). 15. l o dico loro: Lasciatemi in pace; ma
essi nolz sentono (capiscono).
1. ky « questi, questo »
CASI
N.
2. kjo « questa »
USI
----- SINGOLARE PLURALE
- _L_-- --
N. kjo ketò
G. kesàj ketyre
D. kGsàj ketyre
Ac . kete ketò
Abl. kesàj , kesò ketyre, kgsòsh
- - -p-
Esercizio 20.
1. Kjo zonje eshte nena e atyre djemve. 2. Ketò qershi jane me
ce Embla se atò aty. 3. Djemvet te k&ij te vàrferi u kane dhene te
halla. 4. Shkolla gjendet ne te dytin kat te asàj shtepie. 5. NE rnbarh
te ketij viti do te shkojme ne Gjermani. 6. Ne fillim te kesàj jave vjen
ketG drejtori i atyre fabrikave. 7. KEtà e merr ti dhe atà e mart une.
8. Atà vaj (ose: a ì vaj) eshte i atyre grave. 9. E t à ullìnj jane te
atyre bùrrave (njèrezve). IO. Largohu asi burrash dhe asò grash. 11.
Nje mik i tille rti me mire larg se afer (nesh). 12. Pa degjb, more
bir: nje shok te ketille s'e gjen aq(e) lehte, po nje te atille e ke
kudò. 13. Merre librin dhe sillma neser. 14. Poeti yne Naimi thote
se Zoti « i dha ere trendafilit, / i dha drite bukurise, / i dha kenget
bilbilit, / i dha shije g j i t h e ~ i ~».e 15. Kush ha buke 'ben drudhe.
1. Questa signora è la madre di quei ragazzi. 2. Queste ciliegie
sono piu dolci di quelle lì. 3. Ai jigli di questo pouero h ~ f i ~ o
dato
(loro) (del) denaro. 4. La scuola si trova al secòfido piano di quella
casa. 5. Alla fine di quest'anno andremo ~ I ZGermania. 6. All'i~iriodi
questa settimana verrà (lett. « viene ») qui il direttore di quelle fab-
briche. 7. Qzresto (ciò) la prendi tu e quello lo prendo io. 8. Quel-
l'olio è di quelle donne. 9. Queste olive sono di quegli uomini. 10. Sta
lontano (lett. « allontanati ») da siffatti Uomini e da siffatte donne.
11. Un amico tale (simile) sta meglio lontano che vicino (a noi).
12. (Ma) ascolta, o figlio: un compagno tale (un tale compagno) non
lo trovi tanto facilmente, ma uno di tal fatta lo hai (trovi) dovun-
que. 13. Prendi(1o) il libro e portamelo domani. 14. 11 nostro poeta
Naim (Frasheri) dice che il Signore (Dio) « ha dato (lett. « diede »)
il profumo alla rosa, / (le) ha dato (lo) splendore alla bellezza, /
(gli) ha dato il sapore all'universo ». 15. Chi mangia (del) pane fa
briciole.
51. I prolzomi possessivi hanno tre persone, tre generi e tre nu-
meri. Questi stessi pronomi fungono da aggettivi possessivi.
La flessione dei pronomi possessivi segue quella degli aggettivi
qualificativi sostantivati (n. 40), mentre la flessione degli aggettivi pos-
sessivi segue in tutto quella degli aggettivi qualificativi (n. 41, 42).
Le apparenti anomalie della flessione di questi pronomi sono di ori-
gine puramente fonetica ed ortografica.
CASI PLURArn
1 N.
I
-
I
imi I« iil mio D :te miti5 « i miei »
'
I I
timit
l D* timit te mivet
I Ac. 1 timin te mite
I Abl. timit
G. tendit te tuvet
D: tadit te tuvet
Ac . tendin te tute
Abl. tEndit . te tuvet I
4. Seconda Persona sing. femminile: jotja « la tua »
CASI SINGOLARE PLURALE
jotja « la tua D te tuat « l e tue D
sates te tùavet
sates te tùavet
tenden te tuat
Abl. sates te tuavet
Nota: Come 4 i tiji » si declina i saji « il suo, di lei »; e come « e tija » si declina e saja
« la sua, di lei N.
7 . Prima Peusoaa plur. maschile: yni « 11 nostro D
1 D. tonit
tonin
tà.n+et
tànet
Ac
tonit 1 tàniivet
D. tiiajit tiiajvet
Ac .
AH.
thajin
tiiajit l tuajt
tilajvet II
CASI
jùaja « la vostra »
~sùajes
silajes
thajat « l e vostre))
tùajavet
tiiajavet
i
tùajen tùajat
sùajes tùa javet
11. Terza Persona plur. maschile: i tyri « il loro P
CASI I SINGOLARE PILLTRALE
N. ' i tyri « il loro >> te tyret ' « i loro » ,
G. te tyrit te tyrevet
D. te tyrit te tyrevet
Ac. te tyrin .te tyret
AH. te tyrit te tyrevet
,
MASCHILE ~ FEMMINILE
SINGOLARE PLURALE SINGOLARE PLURALE
- --
1
p-
MASCHILE I . FEMMINILE 1
SINGOLARE PLURALE SINGOLARE PLURALE
l '
--
libri i tijl lib:.~t e tij jeta e tij jetet e tija
' librit te tij libravet te tij jet% se tij jètEvet te tija
l
1 libiit te tij Iibravet te tij jetes se tij jètiivet te tija
1 Ac. 1 librin e tij librat t tij jetgn e tij jetet e tija
librit te tij libravet te ti! jet& SE tij jètevet te tija
« il suo libro (di lui) »; 2 « i suoi libri (di lui) n ; « la sua vita (di lui D;
n l e sue vite (di lui»;
MASCHILE I FEMMINILE
,
,
« il suo libro (di lei) »; « i suoi libri (di lei) »; « la sua vita (di lei) »;
« le sue vite (di lei) D.
MASC-HILE FEMMINILE --
I
p-----
1 1
.lilbrin tone
librit toni!
iibrat
Iibsavet
tane
tane
jeten
jet%
tunE
sone
jetEt
jètEvet
.tona
tona
« il nostro libro »;
l * « i nostri libri P; 3 « la nostra vita P; ac le 'no-
stre vite n.
6. Seconda Persona plurale: juaj « vostro, vostra » I
- - -
-
1
p
aslI
p
MAS'CHILE FEMMINILE
SINGOLA, I PLURALE SINGOLARE 1' PLURALE
-- --
FEMMINILE
CASI
- p - - p
Esercizio 21.
.1. Kjo eshte shtepia ime dhe aio ketjè eshte jotja. 2. Meiùesi
yn6 shiti kalin e tij edhè timin. 3. Fqini i tyre eshte me i' mire se
juaji, po yni eshte me i miri nga te gjithe. 4. Qenin tim e mori ungji
yt dhe une kam marre librin tend. 5. Libri i djalit tend eshte ne shko-
llen e tij, dhe librat e djemvet te mi jane ne shtepine e nxeneses sime.
6. Kopshti yne eshte m? i vogel se i saji dhe se i tiji, po shtepia
jùaj eshte me e vogel se jona dhe se e tyrja. 7. Rrobat tona jane te
vjetra, tùajat dhe te tyret jane te reja. 8. Dera e kishes sone eshte e
kuqe dhe dyert e shkolles sùaj jane te verdha. 9. Hera jote edhè nuk
erdhi, hera e saj kamòt po shkoi. 10. Bijte e tu jane nipat e mi dhe
brjat e tua jane mbesat e mia. 11. Màlevet te mia u kam shume mall.
12. Shikò shapken tende ne kopsht bashke me tonen. 13. Si mund
te behem arietir i kesàj biblioteke? 14. Kur fillojne ptovimet? 15. Sorra
sorres syte s'ja nxjerr.
I . Questa è la mia casa e quella là è la tua. 2. 11 nostro maestro
vendette il sao cavallo e il mio. 3 . 11 loro vicino è migliore del vostro,
ma il nostro è il migliore di tutti. 4. 11 mio.cane l'ha preso tuo zio e
io ho preso il rao libro. 5. I1 libro di tzro figlio è nella sua scuola, e
i libri dei miei figli sono tiella casa della mia alunna. 6. Il n o ~ t r oorto
è piu piccolo che il szro ( d i lei) e che il stro (di lai), ma la vostra casa
è piti piccola della ~zostrae della loro. 7 . Le nostre stoffe sono uec-
chie, le vostre e le loro sono nuove. 8. La porta della nostra chiesa è
rossa e le porte della vostra sczrola sono gialle. 3 . La tua ora no^ è
ancora arrivata, la ma ora è da tempo passata. 10. 1 tuoi figli sono
i miei nipoti e le tae figlie sono le mie nipoti. I I . Ho molta nostalgia
dei miei monti (lett. « ai miei monti »). 12. Guarda il tuo cappello
aell'orto insieme al nostro. 13. Come posso diventare (lett. « farmi a )
socio di qzbesta biblioteca? 1 4 . Quando incominciano gli esami? 15. La
corrtacchia alla cornacchia gli occhi non (le) cava.
1. Prima Persona siagolare: im bir, ime bije « mio figlio, mia figlia D
--
MASCHILE FEMMINILE:
1
--p-
CASI
N. irn bir l
SINGOLARE
1 tim
PLURALE
bij
SINGOLARE
--
i PLURALE
---
2. Seconda Persona singolare: yt bir, jot mb.ese « tuo figlio, tua ni-
pote D
MASCHILE 1 FEMMINILE
CASI SINGOLARE
! --p-
MASCHILE FEMMINILE
GASI
i
SINGOLARE
nipil
SINGOLARE
I PLURALE
te motrat
---.- --
te nipit te mòtravet
te nipit
te nipin te ~ p e r t te motren te motrat
te nipit te nìpervet se ImotrEs te mòtravet
-.
l « suo nipote »; « i suoi nipoti »; « sua sorella »; 4 « le sue sorelle >..
Nota: Come si vede dalla precedente tabella, l'aggettivo pssgssivp di terza persona si
esprime per mezzo della doppia determinazione del nome.
Esercizio 22. ;,
NeutroN.Ac.s.: t e c i l e t « q u o d » . ,
Esercizio 23.
Esercizio 24.
I . Kush je, ti djale? Kush je, ti bije? 2. Kush jeni ju vajza dhe
ju djem? 3. Cili foli ne mbledhjen e sotme? 4. Cila etdhi mi! vone?
5. C'ka kjo femije qe therrèt? 6. Cilen do ti? 7 . Cfare do aì njeri?
8. Ciles ja dergave lulet? 9. Kujt ja ke dhgne librin? 10. KE pate ne
shesh? 11. Cka gjete dje ne rruge? 12. Prej kujt vijns kEto lajme?
13. Cilin burre ose cilen grua ke pari5 ne staciòn? 14. Sa lot derdhi
nena per sa deme ,beri i biri! 15. CfarE njerìu eshte ai &e gtiiaje
ajò? 16. Sa jane? Sa ju. 17. Sa eshte ora? 18. Sa eshte mimi? 19.
Sa njèrezve ua ke thene? 20. Save ua ke thene?
r
I . Chi sei tu, ragazzo? Chi sei tu, figlia? 2. Chi siete voi, fanciglle,
e voi, ragazzi? 3. Chi (qtlale) parlò nella ritmione odierna? 4 . Chi
(quale, f.)venne pizi tardi? 5. Che cosa ha questa bambina ( o que-
sto 6.) che grida? G. Quale (f.) vuoi tu? 7. Che cosa vuole quel-
l'uomo? 8. A pale (di esse) (le) mandasti i fiori? 9 . A chi (glie)
lo hai dato il libro? IO. Chi vedeste in piazza? 11. Cosa trovasti ieri
per strada? 12. Da chi (pro)vengono queste notizie? 13. Quale zlomo
o quale donna hai visto alla stazione? 14. Qzcante lagrime versò la. ma-
dre per quanti danni fece il figlio! 15. Che (tipo di) uomo è egli e
che (tipo di) donna è lei? 16. Quanti sono? Quanti voi. 17. Che ora
è? 18. Quanto è il prezzo (qual è il prezzo)? 19. A q ~ a n t iuomini lo
hai detto (loro)? 20. A quanti lo hai detto?
MASCHILE FEMMINILE
SINGOLARE PLURALE SINGOLARE PLURALE
N. cilidò ciletdò ciladò cilatdò
G. cilitdò cilhetdò cile& cilavetdb
D. cilitdb cilevetdò icilelsdò cilavedò
Ac. cilindò ciletdò cilEndb cilatdò
Abtl. cilitdò cilevetdò cilgsdò cillave~dò
2. akecili « il tale D
3
MASCHILE FEMMINILE -
CASI
-
N.
SINGOLARE
akikili
PLURALE
akecilet
SINGOLARE
akecila
PLURALE
akecilat
G. &%li t ~kgcilevet akeciles akecuavet
D. akEcilit akecilevet akikiles akecìlavet
Ac. akecilin akecile t lakecilen akecilat
I Abl. akecilit akec'illevet akeciles ake~ilavet
N. njeri njera
G. njerit njeres
D. njerit ajEres
Ac. njErin njWn
Abl. n.jErit ----- - njerEs
12. asnjeri, asnjera « nessuno dei due, nessuna delle due »; seguono
in tutto « njeri P.
13. tjetri, tjetta « l'altro, l'altra »; sono correlativi di « njeri, njera >p;
si declinano. secondo la tabella data qui appresso per « nje tjeter D.
14. tjeter « a l t r o » ; è pronome t aggettivo e si usa nei tre generi;
quando ha il significato di « un altro » al singolare.prende davanti
a sé l'articolo indeterminativo « nje », che resta invariato. Al plu-
rale, nel significato di « a l m i altri », si fa precedere dal pronome-
aggettivo indefinito « ca », che, in questo caso, rimane ugualmente
invariato. Nel significato di « l'altro, l'altra D, questo pronome al
singolare prende soltanto i suffissi determinativi, mentre al plu-
rale esige anche le particelle determinative, come si può vedere
dalla seguente tabella:
. SINGOLARE PLURALE
'
CAoSI MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE
--
N. (nje) tjeter - (nje) tjeter (ca) te tjere (ca) te tjera 4
G. » tj!etri » tjetre » » tjèreve » » tjèrave
D. » tjctri » tjetre » » tjèreve » » tjè~rave
Ac. » tjetEr » tjeter » » tjere > » tjera
Abl .- » t jetri
-- -
e- -
» tjetre
-----
» » tjereve
-
----- -
» » tjèrave
- , - - -
SINGOL.ARE -
PLURALE
CASI MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE
D.
1 tjetrit
tjetrit
tjetres
t j etres
te tjbrevet
ti5 tjBrevet
te tjèravet
#tetjkravet
tjetrin tjetren te tjeri3 te tjerat
---
Abl . I tjetrit--p
tjetr& P .
I
te tjàavet .
« l'altro »; 4 l'altra »; « gli altri »; 4 le ».
Esercizio 25.
l
tere boten per sa eci mbi te, pastàj posa vdiq nje pellembe dhe i
mjaftoi. 16. Aq(e) kohe kemi e aq(e) dit sa Zoti do. 17. Shume burra
shkùan ne lufte, po pak u kthyen. 18. Sa buke te dha? Kaq(e) sa
fare. 19. Sa pasuri ke? Jane te gjitha ketù. 20. Ku po shkùan ushtaret?
Vane te gijthe ne qytèt. ,
L'avverbio
64. Gli avverbi sono tali per natura (avverbi primitivi) o per for-
mazione (,avverbi derivati).
65. Per i gradi di comparazione &gli avverbi valgono le regole
date al n. 43 per gli aggettivi: .me mire « meglio D; shume mire, fort
mire « benissimo »; ecc.
66. La formazione degli avverbi si ottiene mediante appositi suf-
fissi o per composizioi~e.Esistono inoltre numerose locuzioni avverbiali.
a) Dai sostantivi si formanol avverbi per mezzo dei suffissi
« -as, -azi, -isht, -thi », che indicano modo:
barkas/bàrkazi « carpo,ni »; krahas/kràhazi « comparativamente »;
burrerìsht « virilmente »; fluturimthi « a volo D. ,
b) Dagli aggettivi si formano avverbi
1) togliendo l'articolo preposto (particella di congiunzione):
drejt « dirittarnente »; fort « fortemente D; mire « bene D; bukur
« bellamente »;
2 ) àggiungendo lle desinenze « -as/-azi D:
drejtasldrèjtazi « !direttamente, diritto D; djathtasldjàthtazi « a de-
s t r a ~ )rishtaslrishtazi
; «di nuovo));
3) per mezzo di prefissi: padashur « involontariamente D, papandehur
« impensatamente D.
C) Dagli auuevbi primitiui si ottengono altri avverbi mediante
gli stessi suffissi « -as, -azi » o mediante prefissi e suffissi:
vecas/vècazi (da vec) « a parte, sfeparatamenteD; wcàn « separa-
tamente », ve~anerìsht« a parte, separatamente »; perjashta (per +
jashta) « (al) di fuori »; persiper (per + siper) «(al di) sopra ».
d ) Gli avverbi composti possono essere formati unendo un
sostantivo- ad un altro sostantivo, o ad un aggettivo (o participio), o
ad un avverbio:
kembakryq « a gambe incrociate D; kembezbathur . « a piedi scal-
zi »; duarlidhur « a mani legate D; kryengulthhi « a testa in gifi »-.
e) Le locuzioni auvevbiali si formano:
1) ripetendo il nome al plurale indeter. (accusat.): tufa-tufa « a
mazzi »; copa-copa « a pezzi D; vende-vende « in diversi luoghi, qua
Esercizio 26.
Adesso per adesso (in questo momento) non lavoriamo. 23. Di buon
guado o controvoglia ( t u ) andrai. 24. Le pere sono (là) fuori per
terra. 25. Da oggi in avanti non parlerò pid. 26. Cosi non va, cosi
(in questo modo) non cammina, come (lo) faremo? 27. Meglio di voi
chi io conosce? 28. Fuori fa caldo e dentro è fresco. 29. Gli abitanti
del nostro paese aumentano di giorno in giorno. 30. Dove è (l') amore
(ci) è anche Iddio.
La preposizione
Esercizio 27.
I . Sonde do te vete tek ime moter. 2. Eja neser tek na, se pastàj
se bashku(t) do te shkojme ne pazàr. 3. Ruhu nga i ligu si druvari
nga topra ruhet. 4. Mos e pe tim vellii? Po, tanì dolli nga kisha. 5. Ku
e kini banesen tùaj? Pertèj ures. 6. I biri i kopshtarit ra brenda ne
lume dhe pas pak dolli prape not mbi siperfaqen e lumit. 7. Drite prej
qiellit i Sshkrepi shen Palit neper udhen le Damaskut. 8. Per te mire
e per te keqìnj shendrìt dìel'li mbi dhe. 9. Pa buke e ,pa uje njeriu
nuk rron. IO. Matane lumit duket kroi dhe prane kroft jane qete e
Gjonit. 11. Shko larg meje! 12. Ne mes nesh nuk ka armìq. 13. Prej
dorethatit mos prit te mire. 14. Pas nates vjen dita. 15. Zoti me rùajt'é ,
prej mikut, se prej armikut ruhein vete, 16. Keni libra ne gjuhen
shqipe? Kam nevoje per nje f jalòr shqip-italisht.
I . Qzlesta sera andrò da mia sorella. 2. Vieni domani da noi, cké
poi andremo insieme n1 nzei~ato.3. Gzcardati dal cattivo come il le-
gnaiolo si guarda da1l'~scin. 4. Hai forse visto mio fratello? Si, ( o r )
ora è uscito dalla cbies~.5. Dove (l') avete la vostra dimora? Oltre
il ponte. 6. Il figlio dell'ortolano cadde (dentro) nel fime e dopo
poco usci d i nuovo n galla sulla superficie del fiume. 7. Luce -dal cielo
uifulse n san Paolo salla via (per la via) di Damasco. 8. Per ( i ) buoni
e per ( i ) cattivi splende il sole salla terra. 9. Senza pane e sénza
acqua l'uomo non vive. I O . Oltre il fiume si vede In fontana e accanto
n l h folztann vi sono i buoi di Giovanni. 11. Va' lontano da me! 12. Tra
noi (in nzezzo a m i ) non vi sono nemici. 13. Dall'avaro non attendere
(del) bene. 14. D o l o la notte viene il giorno. 15. Il Sigizore mi guardi
dall'amico, cké dal nemico mi gzcardo io stesso. 16. Avete'libri i f l i n -
gua al banese? H o bisogno di zdn dizionario albanese-italiano.
La congiunzione
l. Une sot nuk dal sepsè pres nje mik. 2. Po pse s'vjen edhè ti
me ne? 3. Nuk vij nga frika se mos vonohern. 4. S'kam te bolla per
te blere kuklla. 5. Pasi erdhi dita e thzne, u nis. 6. Megjithese nuk
punòn, ha b~kii.7. Ti flet aq shpejt sa nuk te kuptòj. 8. Ngadò qe
sjell syte shoh bukurite e Zctit. 9. QE kur e pashe shurne vjet p ka-
liian. 10. Ne do ta dish, lexò gazeten. 11. Aì e di detyren e tij kur eshtz
nevoje. 12. Ty, sikunder duket, nuk te vjen fare keq. 13. Pse s'vete
dhe ti ne det? Pse kam nenen semute qe dje. 14. Tek dilte nga dera
e shtepis~i thirri i ati. 15. Ndoshta sot nuk do te kemi del1 asphk,
se qìelli eshte shume i vreret, 16. Jemi gati pesEqln$, .njerEz. 17. Durò,
zemer, durò sa duroi mali me bore. 1'8. Ik, mal, se vjen .sepata! Mos
te vije sfina.
1. Io oggi non esco perché aspetto un nnaico. 2. Perché non vieni
anche tu con noi? 3. Non vengo per timore di fare tardi. 4. Non ho
denaro per comperare bambole. 5. Poi che g i u ~ s eil giorno stabilito,
partt. 6. Benché non lavori, (nondimeno) mangia. 7. Tu parli tanto-in
fretta che non ti capisco. 8. Ovunque giri lo sguardo (lett. « gli oc-
chi »), vedo le bellezze del Signore (Dio). P. Da quando lo vidi molti
anni sono passati. 10. Se vuoi saperlo, leggi il giorrrale. 11.. Egli sa
(bene) il suo dovere quando è necessario. 12. A te, a quanto pare,
non ( t i ) dispiace affatto. 13. Perché non vai anche tu al mare? Per-
ché ho la mamma ammalata da ieri. 14. Mentre usciva dalla porta di
casa lo chiamò il padre. 15. Forse oggi non avremo sole affatto, perché
il cielo è molto coperto. IG. Siamo circa 500 u o m i ~ i .17. Soffri, o
cuore, soffri qtlanto soffri il monte sotto la neve. 18. Fuggi, o monte,
ché viene la scure! Ptlrché non venga il cuneo.
Esercizio 29.
1. Hajde, moj Rine, sillna edhè nje here nje kupe me uje ti!
ftohtE! 2. I lumi ti, q E s'ke pengirne! 3. Pasha Zotin, po te thom tl!
drejten! 4. Popo, bir, si te cenùan! 5. Tungjatjeta, more burre! 6. Te
lumte goja sa mire na fok! 7. Bir, hajde shkojme! 8. O sa i gezùar
jam sot! 9. Amàn, o grùa, sa e helmùar je ti! IO. Hesht, o djale, se
ma Gave kokEn! .
I l verbo
72. I1 vèrbo albanese ha nove modi, due numeri (-singolare e plu-
rale) tre persone per ogni numero, o<ttotempi e due forme o diatesi (at-
tiva e medio-passiva).
I1 sistema flessivo del verbo albanese è molto vario e ricco: com-
prende fcrme semplici e forme analitiche (o composte); il verbo tran-
sitivo, coniugato nelle sue due forme, attiva e medio-passiva, raggiunge
non meno di quarantadue forme verbali diverse, benché, naturalmente,
non tutte queste forme siano usate con uguale frequenza nella lingua
parlata, essendo alcune di esse in uso colo nella lingua scritta.
AORISTO INDICATIVO
SWGOLARE PLURALE
medio-passivo attivo nr edio-passivo
1. a -a l. -m
2. u -e 2. -t
3. u -/&ttangaz. 3. -n
del tema
PRESENTE OTTATIVO
SINGOLARE PLURALE
Nota: Come si può rilevare d d a tabella precedente il medio-passivo dcli'roristo e del pre-
sente ottativo si formano premettendo la particella u alle persone formate mediante le dai- '-
n e ~ ~attive
= corrispondenti, con l'unica eccezione della tema persona singolare dell'aoristo, che
non ha desinenza per i temi in consonante, mentre, come ei vedrà neue tabeiie di coniuga-
zione, presenta la dittongazione della vocale tematica nei temi in vocale.
PRESEN.m IMPERATIVO
SINGOLARE PLURALE
att ivo medio-passivo attivo medio-possibo
2. il puro tema/(-j) 2. -u 2. -ni 2. -uni
PRESENTE CONGIWTIVO
Ripete le desinenze del pres. ind. e premette d a foma r i d a t e la sua
caratteristica particdla te. Ha però desinenze proprie nella l w c d a e nella terza
pers. singolare:
2. sing.: -sh; 3. sing.: -jE/e.
Gli altri tempi sono regolarmente formati in modo analitico, come nel pre-
sente.
PARTICIPIO -(u)r, -re, -e.
Nots: I restanti modi con i loro rispettivi tempi sono di formazione analitica senza &si-
nenze proprie specifiche.
Le su riportate desinenze verbali si aggiungono direttamente al tema. Da ricordare, però,
che le desinenze dell'aoristo, quando il tema esce in vocde, inseriscono una «-v-» eufonica fra
il tema e la desinenza nella prima e seconda persona singolare: shko-v-a, ecc.
Allo stesso modo il medio-passivo inserisce una h eufonica per evitare lo iato nei temi in
vocale: la-h-em, ecc.; ma bupTem, ecc.
Per il medio-passivo si noti inoltre che:
1) ai temi in dittongo prima di aggiungere la desinenza bisogna togliere il secondo ele-
mento del dittongo: shuaj: ~hu-h-em.
2) anche nei verbi con tema a dittongo interno bisogna ridurre il dittongo togliendo ad
esso il secondo elemento prima di aggiungere le desinenze: sjell: sill-ertr; pjek: piq-em.
In questi due ultimi casi si dovrebbe, in realtà parlare di riduzione del tema a grado debole.
Le classi verbali
V e r b i
TEMI IN VOCALE TEMI IN CONSONANTE
Nota: I verbi con tema in occlusiva velare nella terza persona sing. dell'aoristo mutano .-
la desinenza ~ - i »in «-UN per la stessa regola delle occlusive relari dei sostantivi (n. 26):
lagu a bagnò », iku « fuggi », mihu « zappò D.
I verbi « eci, hipi (hypi), iki % al presentc indicativo singolare, oltre alle forme regolari
prive di deshenze, hanno anche le seguenti (piti cotluni): u eci, e e n , c&n; hipi, hipEn, hipEn;
iki, i k h , ikEn'».
PIUCCHEPERFETTO I PIUCCHEPERFETTO I1
MODO CONGxUNTIVO
PRESENTE IMPERFETTO
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO I
te kem pasur cr eh'io abbia avuto » te kisha pasur « ch'io avessi. avuto »
#tek a h >> tekishe »
te kete D te kish(te) D
te kemi » te ~ ~ s h P) h
te kini >> te kishit »
te kene B te kishin »
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE PERFETTO
do te kisha «avrei» do te kisha pasur « avrei avuto.
do te kishe do te kishe n
do te kish(te) do te kish(te) P
do te kishim do te kishim B
do te kishit do te kishit )>
do t2 kishin dotekishin »
87
MODO OTTATIVO
PRESENTe PERFETTO
pa~a 4< ch'io possa avere * paqa pasur ach'io -Ia avere avuto,
Pac P2C lb
paste paste
MODO AMMIRATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
paskam « ho io paskzsha « avevo io »
paske pask&he
paska paskej
pbkemi paskshim
pàskeni paskeshit
paskan pàskihin
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
MODO IMPERATIVO
PRESENTE
kini 4 abbiate voi »
PRESENTE PERFETTO
GERUNDIO
PRESENTE PERFETTO
duke pasur « avendo D duke pase pasur « avendo avuto B
Esercizio 30.
MODO INDICATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
jam « sono P) jshi ero P)
je ishe
eshte ish, ishte
jemi ishim
jeni/ jini
jane ishin
l
AORI STO PERFETTO
PIUCCHEPERFETTO I PIUCCHEPERFETTO I1
kishim )>
FUTURO I FUTURO I1
te kem qene « ch'io eia stato >> te klsha qene « ch'io fossi stato »
te kesh >., te kishe a
te kete >> te kish(te) >>
te kemi » te kishim
te keni p te kishit >>
te kene » te kishin >>
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE PERFErn
do te ish(te) do te kish(te)
do ,te ishim do te kishim »
do te khit do te kishit H
do te ishh do t2 kishin D
PERFETTO
qofsha « ch'io possa essere paqa gene « ch'io possa essere stato D
qdsh P% >>
qofte paste >>
qofshin paqim >>
q~fshi H
qdshin gacin
1-
MODO AMMIRATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
.
qenkam « sono io qènkesha « ero io )>
-,
qenke qenkeshe
qenka qenkej
qènkemi qènkeshim
qènkeni qènkeshit
qenkan qènkeshin
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
MODO IMPERATIVO
PRESENTE
PARTICIPIO
PRESENTE PERFETTO
qene' « stato pase qene « stato >>
INFINITO
PRESENTE PERnrETTO
per te qene a essere P per te pase qene « essere stato >>
GERWIO
PERFETTO
duke qene 4 es6enodo D duke pase qene « essendo stato D
, Esercizio 31.
1. A je ti shqiptir? Jo, une jam arberèsh. 2.' Kush-eshte i lumtur
ne kete jete? 3. Dje qeme ne mal dhe neser do te jemi prape ne qytèt.
4. Kam qene shume i gezùar me lajmet qe me ke dhene. 5. Qofsh
bekùar per sa na the! 6. Do te kisha qenE &è une me ju, po nuk me
lane. 7. Neser do te jeni ne zyrEn tùaj? 8. A kini qene ne teàter
preme? 9. Motra jote do te ish(te) shume e kenaqur po te ish ketù
me ne. 10. S'kemi qene ne Rame asn-jehere sivjèt. 11. Qenkam une,
more djale! 12. Ti paike qene? 13. Bija e kthyer si qerrja e thyer.
14. Na sillni, ju lutem, peshk te tiganisur. 15. LlogarinE, ju lutem.
I . Sei tu albanese? No, sono arberèsh. 2. Chi è felice in questa
vita? 3. Ieri fummo-in montagna e domani saremo di nuovo in città.
4. Sono stato molto contento per (con) le notizie che mi hai date.
5. Possa tu essere (sii) benedetto per ciò che (quanto) ci hai detto!
6. Sarei stato. anch'io *convoi, ma non mi lasciarono. 7. Domani sarete
nel vostro ufficio? 8. Siete stati a teatro ieri sera? 9. Tua sorella sa-
rebbe molto contenta di essere (lett. « se fosse ») qui con noi. 10.
Non siamo stati a Roma neppure una volta quest'anno. I l . Son io, fi-
gliolo! 12. Sei stato proprio tu? 13. La figlia diuorziata (lett. « ri-
tornata » in famiglia) (è) come il carro rotto. 14. Portateci, vi prego,
(del) pesce fritto. 15. I1 conto, per favore.
89. Daremo ora, come esempio, la coniugazione per esteso del pa-
radigma di un verbo per ogni classe verbale, seguendo la tabella stabi-
lita al n. 84 e le osservazioni del n. 85.
PIUCCHEPERFETTO I PIUCCHEPERFETTO I1
kisha afrùar << avevo awicinato >> pata afrùar « ebbi awicinato >>
kishe >> ~pate >>
kish( te) >> pati >>
kishim >> patem »
kishit >> patet >>
kishin >> ,paten >>
FUTURO I FUTURO I l
MO!m CONGIUNTIVO
PRESENTE IMPERFETTO
te kemi te kishirn
te keni B te kishit n
te kenE )> tekishin )>
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE PERFETTO
do te laifriuiim do te kishim B
do te afronit do .te k i , t )>
do te afronin do te kishin )>
MODO BTTATIVO
PRESENTE PERFETTO
avvicinato»
drbfkh pac )>
afrofskim
af rof shi
afrchhin
MODU AMMIRATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
afrùakam « avvicino veramente » afrhakesha e avvicinavo veramente
a£rììake afriìakeShe -
afrìiaka afrùakej
aifrùakemi afruakEshinl
aifrùlkeni af rìiakeshit
affiakan afr&akbhin
paskam afrùar «ho proprio awicinato~ phskesha afmar <t avevo proprio awici-
'nato >P
paske >> pàskeSh-e »
paska D paskej >P
paskemi W pàskeshim
,pàskeni » pàskeshit
paskan >P paSk&hin
MODO 1M.PERATIVO
PRESENTE
PARTICIPIO
PRESENTE PERFETTO
aafrùar a avvicinato pase afrùar <( awicinato >>
INFIaNITO
PRESENTE PERFETTO
per te afrùar « awicinare » per te pasE afirùar «avere rwieinato~
GERWIO
PRESENTE PERFETTO
duke drhar « 8witi~uido duke pase aifrùar « avendo awicinato
\
91. Come « afròj » si coniugano tutti i verbi della prima classe,
anche quelli con tema in «-e-». Cosi rrembèj, di cui diamo le prime
persone dei tempi semplici:
Indic. Pres. : rrembèj, rriimbèn, rrembejme, rrembeni, rrembejnii.
Imprf. : rrgmbeja, rrembeje, ecc.
Aoristo : rrembeva, rrembeve, rrembeu, rriimbyem, rrembyet, rrembyen.
Participio : rrembyer.
I tempi composti si coniugano -regolarmente apponendo il partici-
pio agli ausiliari corrispettivi : kam rrembyer , ecc.
Per le particolarità dei temi in «-o-» e .dei temi in «-e-» si veda
quanto detto al n. 85 sulla prima classe verbale.
Esercizio 32.
1. Ne pranvere lulezojne pemet, kendojne zogjte dhe jeta e tere
ggzòn. -2. Ku banoni ju? Ne banojme ne fshatin prane lumit te madh.
3. Kush te shtrengòn qe te shkosh? 4. Kam lexùar tere gazeten dhe s'e
kam gjetur artikullin t h d . 5. Cka pesòi djali? 6 . Po qe se punòn edhè
ti bashke me mùa, do ta mbarojme punen me shpejt. 7. Kryeje de-
tyren tende me kujdès e shikò gjithmone perpara. 8. Do te kisha blere
gazeten e sotme, po im ate nuk me la (ose: lejòi) te shkoja. 9. Ja
shkrova le tre^ nenes e i rrefeva (ose: kallezova) tere ngjarjen. 1O. Mos
shkrùaj me thengjill ne muret. 11. Shkofsh mbi gjembat e m a u ce-
nòfsh. 12. Lulezùaka trendafili ne penxhere! 13, Bekona (ose: na bekò),
o Perendi, sipàs miresise sate. 14. Lavderoni Perendine, o popuj, me
haré! 15. Si e shqiptoni ju kete fjale?
I. In primavera fioriscono gli alberi,'cantano gli uccelli, e la terra
(vita) tutta si rallegra. 2. Dove abikte voi? Noi abitiamo nel vil-
laggio accanto al fitlme grande. 3. Chi ti obbliga (costringe) ad an-
darci? 4. Ho letto ttltto il giornale e non ho trovato il tuo articolo.
5 . Cosa è accadzrto al ragazzo? G. Se lavovi anche tu insieme o me, fi-
niremo il lavoro piti presto. 7. Compi (lo) il tuo dovere con diligenza
e guarda sempre avanti. 8. Avrei voluto comperare il giornale di oggi,
ma mio padre non mi losciò (oppure: permise di) andare. 9. (Le)
scrissi la lettera alla mamma e le rsccontai (oppure: la i n f o r m ~ di)
i
tatto l'accaduto. 10. Non scuiuere col carbone wi muri. 11. Possa tu
camminare sulle spine e non ferirti (senza ferirti). 12. E' fiorita (fio-
risce) la rosa sul dduanzale (finestra). 13. Benedici noi, o Dio, secon-
do la tua bontà. 14. Lodate Dio, o popoli, in allegria! 15. Come .(la)
pronunciate voi questa parola?
92. Pavadigma del verbo «lyej» (Za classe):
MODO INDICATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
PIUCCHEPERPETTO I PIUCCHEPERFETTO IL
FUTURO 1 FUTURO 11
te lyesh te lyeje
te lyeje te lyente
t e lyejane te lyenim
te lyeni te lyenit
te lyejne te lyenin
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
te kem lyer « ch'io abbia ~un.to te kisha lyer « ch'io avessi unto
te ke~h N tekishe )>
te kete )> tekish
te kemi te kilshim
te kini )> te kishit >>
te kene » te kishin )>
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE PERPETTO
do te lyeja «u.ngerei» do te kisha lyer « avrei unto )>
do te lyeje do te kkhe
do te $ente do te kieh )>
do te lyenim ds te kishim
do te lyenit
do te lyenin
MODO OTTATIVO
PRESENTE PERFETTO
letsha « ch7io possa ungere >> ipaca $er « ch'io possa aver unto )>
Msh PaC D
lefishim
JeEshi
lefshin
PRESENTE IMPERFETTO
tlyekam i<ungo dawero ! )> lyekesha <« ungevo' davvero! )>
lyeke Iyekeshe
iyeka lyekej
lyekemi , iyekeshiam
lyekeni lyekeshit
lyekan lyekeshin
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
paskam lyer « ho unto dawero! » p&skesha lyer « avevo unto davvero! D
paske )> pàskeshe )>
paska paskej )>
PRESENTE
lyej « ungi tu )> llyeni « ungete voi »
PARTICIPIO
PERFETTO
dyer « unto pase lyer 4 unto )>
I
PRESENTE PERFETTO
per te lyer « ungere )> per te pase lyer « aver unto»
GERUNDIO
PRESENTE PERFETTO
duke ilyer « udligeifdo )> duke pase lyer « avendo unto D
hapi
h@m kèmi
hapiit keni )>
haipEn kane B
PIUCCHEPERFETTO I PIUCCHEPERFETTO I1
kishim patem
kishit D patet
kiashin D paten
FUTURO I FUTURO I1
MODO CONGIUNTIVO
PRESENTE IMPERFETTO
te kem hapur c< ch'io irbbia aperto » te kishla hhapr uch'io avessi aperto»
te kesh » te kishe4 »
te kete >- te Esh N
te kemi N te kiehim >>
te kini >> te kishit
te kene >> te kishin
PRESENTE PERFETTO
!MODO OTTATIVO
PRESENTE PERFE'M'O
hapsha << ch'io p s a aprire >- paca hagir «ch'io passa aver aperto»
'Irapsh
haptE paste >>
hqpshim ipa~im »
hapshi
hapshin
MODO AMMIRATLVO
PRESENTE IMPERFETTO
PERFETTO PIUCCHEPERFET‘ID
paskam hapur « ho aperto davvero! » piiskesha hapw «avevo aperto dawero>>
paske pàskhhe B
paska » paskej >>
iphskemi B pàskeshim
paskeni pkkeshit »
paskan 9 phskeshin
MODO IMPERATIVO
PRESENTE
hap 4 apri tu D hapni « aprite voi
PARTICIPIO
PRESENTE PERFETTO
hapur « aperto »' ipase haput « aperto »'?'
INFINITO
PRESENTE PERFETTO
per' te hqur « aprire per te pasE hapur « aver aperto
GERUNDIO
PRESENTE PERFETTO
duke lhapur « aprendo » duke pase hapur « avendo aperto
Esercizio 34.
I O . Shkelke lulet, morè! 11. Me litiir te hùaj mos hyre ne pus! 12.
Qeshi sa plasi. 13. Mbylle deren dhe hap dritaret. 14. Mos qesh kur
pi se te zehet fryma. 15. Porositni, ju lutem, nje mjek. 16. Merrni
fryme thelle; cka ju dhemb? ME dhemb ketù dhe s'kam orèks (apetìt)
te mire.
I . Aprii la porta ed entrò tuo figlio ridendo. 2. Mentre il diret-
tore apriva la finestra e gettava uno sgtlardo sulla strada, vide i sol-
dati che camminavano in fila. 3. Ho deciso di andare oggi nell'ufficio
del Ministero dell'lstruzione. 4. (Le) hai messe (lett. « calzasti a)
le scarpe nuove che comperammo avantieri? 5. No, le metterò do-
mani. 6. Aprimi la porta, o mamma (mia), diceva Jurendina presso
la soglia. 7. Ora le donne adornano la sposa con grande diligenza.
8. Camminava il bambino nell'orto e toccava i fiori leggermente. 9.
Guarda, ho aperto la porta! 1O. Ehi, calpesti i fiori! 11. Con la corda
degli altri non entrare nel pozzo! 12. R i ~ efino a scoppiare (lett. « rise
qwnto scoppiò ») . 13. Chiudi la porta e apri le finestre. 14. Non ri-
dere quando bevi ché soffochi. 15. Per favore, chiamate un medico.
16. Respirate profondamente; cosa vi duole? Mi duole qui e non ho
appetito (buono) .
96. Paradigma del verbo « bertas » (4a classe):
MODO zNDICATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
AORISTO PERFETTO
bErtita « gridai » kam bertinu 4 ho gtgridatn n
bertite ke >>
bertiti ka >>
bertitb kai »
kisha bertitur « avevo gridato pata bertitur [«ebbi gridato))
. kishe D pate D
kish D ipat D
kilshirn ?) patem B
kishilt )> patet D
paten D
FUTPRO I FUTURO I1
PRESENTE IMPERFETTO
I
PERrnTTO PIUCCHE?ERFETTO
te kem bertitur « ch'io abbia gridato » te kilsha bertitur «ch'io avessi gridato))
te ksh >> te kishe »
te kete >) te kish D
f
te keni >P te kishit D
MODO rnrnIZI0NALE
PRESENTE PERPETTO
do te bertitja « griderei do te kisha 'batitur <( avrei gridato P
do ti! bertitje do te kishe N
do te bgrtitnim do te kbhim »
do te ibe~titnci't do te kishit )p
do te bertitnin do te kisiln »
!MODO OTTATIVO
PRESENTE PERFETTO
bertibsha « ch'io - p s a gridare! paca b6rtitur « ich'io aver M-
dato »
PaC )>
pste )>
pacim )>
paci )p
paciin )p
PRESENTE IMPERFETTO
bgrtitkam « gnido daweto! )> berdtkasha « gridavo dawero!
bertitke bei tf tk&he
bertitka bertitkej
bertit k m i beraitkeshim
~betrtitkeni bertitkeshit
bgrtitkan bertltkikhin
PRESENTE PERFETTO
bertitur « gridato » ( ! ) pase bertitur « gridato » ( !)
INFINITO
PRESENTE PERFETTO
per te bertiaulr « gridare >> #r te pese bertitur «aver gridato*
PRESENTE PERFETTO
duke bsstitur «gridando» duke pase bertitur «avendo gridato»
Esercizio 35.
solli ka »
sùallem kemi D
dalla keni P
sùaillik kan8 »
PIUCCI-IEPERFETTO I
kishin D
FUTURO I FUTURO I1
MODO CONGIUNTIVO
.
PRESENTE IMPERFETTO
PERFETTO PIUCCHEPERPETTO
te kem sjelle « ch'io labbia condotto D te kisha sjelle ach'io avessi condotto»
te kesh >) te kishe .»
te kete >) te kish >>
te kemi n te kishinn
te b
h » tZkishit D
te kenE te kishin
MODO CONDIZIQNAILE
PRESENTE - PERFETTO
do te sililj'a « condurrei
do te sillje
do te ki~h )>
{do te kiishim
do te kishit D
do te kishin
MODO O'FTATIVO
PRESENTE PERFETTO
s jdlshin
PRESENTE IMPERFETTO
PERFETTO PIUCCWEPERFETTO
PARTICIPIO
PRESENTE PERFETTO
sjelle 4 condotto » ( !) pase ~sjelile4 condotto » ( !)
INFINITO
PRESENTE q PERFETTO
,per te sjelle « condurre D per te pa~esjelle « aver condotto
PRESENTE PERFETTO
duke s jelle « conducendo D duke p s e s j d E « avendo condotto »
Esercizio 36.
RIODO INDICATIVO
PRESENTE IMPEPFETFO
af ròheni af ròheshit
af rohen afròheshin
I
FUTURO I FUTWRO I1
do te isafrokt do te jetE
do ,te jemi »
do te srfròheni do te jeni »
do te a.frohen dotejene )>
MODO CONGIUNTIVO
PRESENTE IMPERFETTO
te afrohesh te afiròhshe
te afmhet te afirohej
II te lafròhemi te afròheshim
i te afròheni t2 afrbheshit
l te afrukn te afròheshin
l
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
te jem afrùar «ch'io mi isia awi&to» te isha afrùar ech'io (mi) fassi avvici-
nato»
te jlah -n teishe B
te j'ete >> te ish >>
te jemi » tejlshim >>
tejini » te ishict »
t e jene u te ishin >>
MODO CONDIZIONALE
PRESENTE PERFETTO
do te lafròhesha « mi awicinerei » do te isha afrùar «mi sarei awicinlato»
do te afròheshe do te iashe >>
do te e afr~hej do te ish >>
ldo te afròheshim do te ishim D
do te afròheshit do te ishit
do te dròheshin do te ishin
MODO OTTATIVO
PRESENTE PERFETTO
u afrofsha « ch'io ,pesa avvicinamni » qofisha afrùar «ch'io p s s a essermi av-
vicinato~
u afrclfsh qof sh >>
u lafrofte q06te . a
u afrofshim qogshim »
u afrofshi qofshi
u afroshin qofishin
I
MODO AMMIRATIVO
PRESENTE IMPERFETTO
u afrùakam « mi *amicino daweso! » u lafrùakEsha - «mi awicinavo dawero!»
u afrùake u afirùakeshe
u iadrùaka u afrùakej
u afrìiakemi u afirttakeshim
u SafrSakeni u .sfrùakeshit
u afrùakan u sfrùakeshin
PERFETTO PIUCCHEPERFETTO
qenkam drhar « m i wno avvicinato qenkesha afruar (((mi)ero avvicinato
davvero! » davvero! ~3
qenke D qènkkhe »
,qenka Gnkej n
qènkmi D qènkikhim )>
qènkeni D qènkgshit »
qenkan )> qènkeshin
MODO IMPERATIVO
- .
PRESENTE
afrohu « awicinati tu afròhuni « awi.cinatevi »
. PARTICIPIO
PRESENTE - PERFETTO
af rhar « awicinato » ( !) qene afhaq « :stato avvicinato .»
PRESENTE PERFETTO
per t'u drhar « avvicinarsi, essere awi- per te qene afrùar « essersi avvicinato,
cinato essere stato :ami-
cinato »
PRESENTE PERFETTO
duke u afruar « a w i d n d m i » dluke lqene af rùar «essendosi avvicinato))